«Progetto Teach the Life» · come un progetto di defibrillazione precoce può arrivare a salvare...
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«Progetto Teach the Life»
Informazione e formazione sulla rianimazione cardiopolmonare e primo
soccorso I ragazzi istruttori di primo soccorso
L’arresto cardiaco improvviso ogni anno, colpisce una persona ogni mille.
Improvvisamente e senza nessun segnale, il cuore impazzisce, generando la perdita di coscienza e l’apnea.
Questa situazione , non fa distinzioni, colpisce giovani e anziani.
Solo la defibrillazione precoce può salvare la vita dello sfortunato colpito dall’arresto cardiaco improvviso.
La defibrillazione è efficace se viene somministrata in pochissimi minuti e risulta tanto più efficace se il primo soccorritore , First Responder , attua le manovre di rianimazione cardiopolmonare ( BLS)
La letteratura mondiale, riporta chiari modelli organizzativi che dimostrano come un progetto di defibrillazione precoce può arrivare a salvare fino al 40% delle persone colpite da arresto cardiaco improvviso.
In questi progetti il defibrillatore viene utilizzato mediamente entro 5 minuti dall’insorgere dell’arresto cardiaco e proprio il tempo è la chiave del successo.
Qualche numero
Alla base di tutto la formazione! Dove i progetti di defibrillazione precoce hanno
successo, esiste una cultura radicata riferita al Basic Life Support o rianimazione cardio-polmonare. ( Le persone non esperte parlano erroneamente di massaggio cardiaco )
La rianimazione cardio-polmonare è un’importante passaggio tecnico e culturale che permette di sviluppare con efficacia progetti di defibrillazione precoce.
Nelle scuole americane, canadesi, australiane e inglesi, viene insegnata la rianimazione cardio-polmonare.
Per questo motivo in questi stati l’attivazione di progetti di formazione dei first responder al bls e defibrillazione precoce sono più rapidi e in pochissimo tempo efficaci è un fatto di cultura.
Base del progetto
Il progetto si basa sulla formazione diffusa della rianimazione cardiopolmonare e la rimozione del corpo estraneo dalle vie aeree, formazione rivolta ai ragazzi
L’obiettivo del progetto prevede la creazione , quindi, di First Responder tra i giovani , la diffusione della cultura del fare e fare bene per prendersi cura
Far apprendere allievi il BLS in 4 ore
La creazione di una rete formativa tra studenti di varie scuole con la formazione di Istruttori scolastici ( Trainer) tra i ragazzi.
Fornire materiale didattico per la formazione;
Organizzazione di corsi di primo soccorso , della durata di 4 ore ciascuno, per 160 studenti nelle scuole superiori identificate con il fine di interessare un bacino di utenza fra cui scegliere i nuovi peer educator definiti TRAINER.
I veri protagonisti dell’educazione tra pari sono i ragazzi …promotori di salute o peer educator, successivamente identificare i candidati per il corso TRAINER, formando così il gruppo peer educators.
Il gruppo di peer educators Ragazzi/e tra i 15 e 18 anni, massimo 10-15 persone per gruppo Ruolo: essere i protagonisti nell’individuare canali e strumenti adeguati per trasferire
messaggi di prevenzione ai propri”Pari” L’adesione al progetto deve essere spontanea/volontaria Il gruppo deve essere eterogeneo Non sono essenziali le capacità scolastiche, ma quelle legate alla sfera emotiva,
relazionale, sociale Durata del corso trainer 8 ore x gruppo.
L’EDUCAZIONE TRA PARI, MODELLO PER
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE CON E
TRA GLI ADOLESCENTI L’educazione tra pari è una metodologia preventiva che si muove proprio in questa
direzione. Adulti competenti aiutano i ragazzi a divenire promotori di salute e benessere all’interno dei propri contesti di vita. E’ un modello rivoluzionario perché propone una nuova figura di adulto.
Si tratta di un adulto che pur avendo conoscenze ed esperienze rinuncia a trasmettere il suo “sapere” per aiutare e sostenere processi di autoapprendimento tra i più giovani.
L’esperto, perciò, smette di essere lo strumento cardine che riversa la sua competenza su un gruppo che la deve “assorbire”, bensì aiuta il gruppo in questione a scoprire le proprie migliori risorse e potenzialità e a metterle in gioco per promuovere lo status sociale e il benessere del gruppo allargato al quale appartiene.
Di fronte a problemi sociali e sanitari tanto complessi, come la gestione in emergenza dell’arresto cardiaco, sempre più l’educazione tra pari è stata indicata dagli organismi mondiali, preposti a formulare linee guida in tema di prevenzione, come la “strategia” per eccellenza, quella, cioè, in grado di ottenere i risultati migliori e più duraturi nel tempo.
La proposta è di costituire una rete basata sulla Empowered Peer Education intesa come trasmissione, scambio e condivisione di informazioni, valori ed esperienze tra persone della stessa età o appartenenti allo stesso gruppo sociale; è definibile come “educazione tra pari”.
Tale progetto si ispira ai presupposti dell’Empowerment e dell’apprendimento orizzontale.
Empowerment è un insieme di conoscenze, competenze, modalità relazionali che permettono a individui e a gruppi di porsi obiettivi, di elaborare strategie per raggiungerli, utilizzando risorse esistenti;
Apprendimento orizzontale o simmetrico è quello sviluppato attraverso le tecniche del gruppo dei pari.
Nei progetti di peer education il ruolo degli adulti è fondamentale, sebbene modificato rispetto ai metodi educativi tradizionali.
Gli adulti coinvolti in progetti di peer education lavoreranno in maniera collaborativa, rispettando la centralità del loro ruolo, non calando dall’alto idee e suggerimenti e non influenzando le decisioni dei peer, ma attivandosi, il più possibile, per rendere fattibili gli interventi di sensibilizzazione pensati dai promotori di salute, superano la propria “specializzazione” e divengono “facilitatori di processi”.
L’interazione tra le competenze dei vari adulti coinvolti nei progetti di peer è indispensabile per promuovere e sostenere gli interventi pensati dai promotori di salute.
Tutti i ragazzi possono fare il promotore di salute, l’importante è la motivazione.
È importante accertarsi che i futuri promotori di salute abbiano delle elevate motivazioni che gli consentano di assicurare l’impegno richiesto. Il riferimento diretto per i peers è identificato nel
Conduttore (peer o team leader) del gruppo il cui ruolo sarà quello di guida e di supporto; ad esempio aiutare il gruppo a far emergere i propri bisogni formativi sull’argomento del progetto far emergere le capacità sociali, relazionali, progettuali dei promotori di salute, essere comunque una figura di riferimento. Meglio se con esperienza nell’educazione tra pari.
A un diverso livello dai peers ma sicuramente assai importante, si colloca il Coordinatore (team coach) ovvero il regista. E’ colui che si occupa dei problemi logistici e amministrativi, che si occupa di mantenere aggiornato tutto il gruppo di lavoro sull’andamento del progetto, che lavora a stretto contatto con il conduttore che gestisce le “risorse”, che individua e mobilita le figure professionali necessarie e che “valorizza” il gruppo dei pari.
Una volta formato il focus group si promuoveranno le attività decise dallo stesso.
Obiettivi generali
informare e formare gruppi di ragazzi affinché diventino Istruttori di primo soccorso , promotori di salute tra i pari.
ideare e produrre messaggi di promozione della salute
identificare canali per la loro divulgazione
individuare le sinergia tra le figure coinvolte: ragazzi, specialisti , insegnanti, direzione scolastica, personale non docente
offrire la possibilità di confronto tra giovani che vivono esperienze differenti
Obiettivo specifico 1: Informare e formare gruppi di ragazzi affinché diventino promotori della salute attraverso l’insegnamento del primo soccorso nelle scuole
Azione correlata:individuazione di candidati idonei ad essere istruttori di primo soccorso nella scuola superiore , formazione a cura degli esperti sotto la direzione del comitato scientifico
Obiettivo specifico 2: Ideare e produrre messaggi di promozione della salute e del prendersi cura tra i pari
Azione correlata: Creazione di materiali che possano riassumere o diffondere i messaggi elaborati nonché valorizzare o distinguere le figure coinvolte (action cards, pins)
Obiettivo specifico 3: Promozione della crescita di cittadini respons-abili e consapevoli.
Azione correlata: Coinvolgimento diretto della valutazione dei bisogni dell’adolescenza e delle risorse disponibili al probabile soddisfacimento con la presenza di esperti, rete solidale di supporto.
Obiettivo specifico ed azione correlata
Obiettivo specifico 4: Identificare canali per la loro divulgazione
Azione correlata: Individuazione di sistemi strategici per la pubblicizzazione degli eventi iniziali o delle attività in progress, sia l’ individuazione dei candidati ideali che la promozione delle attività poste in essere dai gruppi (ad es rappresentazione teatrale, performance etc.).
Produzione di locandine o flyers da affiggere in punti strategici di aggregazione giovanile.
Organizzazione di eventi.
Obiettivo specifico 5: Individuare le sinergia tra le figure coinvolte: ragazzi, peer educators, peer leaders, team coaches comitato scientifico, associazioni di volontariato, CSV, associazioni scientifiche, enti e comunità.
Azione correlata: Riunioni e incontri tra le varie figure al fine di mettere in essere l’organizzazione sotto la supervisione e il coordinamento degli esperti.
Obiettivo specifico 6: Offrire la possibilità di confronto tra giovani che vivono esperienze differenti anche in altre realtà territoriali
Azione correlata: Organizzazione di incontri e seminari “alla pari” tra peers
La formazione
Come rimarcato il progetto “ Progetto Or sò ” si basa sulla formazione diffusa.
I corsi vengono coordinati dal Responsabile scientifico dell’Associazione che supervisiona il protocollo didattico e la verifica degli esecutori con l’utilizzo di Istruttori di BLS dell’Italian Resuscitation Council I.R.C.
Partner del Progetto
Il Centro di Formazione BLSD IRC coordina con i suoi istruttori di BLSD IRC l’aspetto formativo.
Conclusione
L’obiettivo del progetto è quello di creare prima di tutto una forte sensibilizzazione al problema, coinvolgendo il maggiore numero di persone possibili.
Più persone sono coinvolte e maggiori saranno le possibilità di salvare una vita.
Cosa prevede “La buona scuola”
L’art. 3 comma 7 del D. leg. “La Buona Scuola” sancisce: “Al fine di promuovere
lo sviluppo della conoscenza delle tecniche di primo soccorso nelle scuole primarie
e secondarie di primo e secondo grado, si attivano iniziative specifiche rivolte agli
studenti, con il contributo delle realtà del territorio, nel rispetto dell'autonomia
scolastica, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica” (da orizzonte
scuola)
l’Italia si pone finalmente all’avanguardia nel contrasto all’arresto cardiaco
improvviso:
tutti gli studenti delle scuole medie e superiori saranno istruiti sulle tecniche di primo
soccorso.
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Coordinamento Scientifico:
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