Progetto didattico Nido d’Infanzia - LIBERI DI...
Transcript of Progetto didattico Nido d’Infanzia - LIBERI DI...
LEGNO ROSSO
Progetto didattico
Nido d’Infanzia
Premessa
In collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Pistoia, si offre
alla cittadinanza un nuovo servizio educativo per la prima infanzia che
risponde alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie, sperimentando
anche forme di accesso e di orario flessibili che permettono una particolare
attenzione alle madri che svolgono un’attività lavorativa o che si
apprestano a entrare nuovamente nel mercato del lavoro.
Tipologia del servizio
La cooperativa Sant’Agostino, insieme alla Cooperativa Pantagruel, alla
Cooperativa L’Acchiappastelle e alla Cooperativa Didattica e
Sperimentazione, ha individuato una tipologia di servizio prevista dall’art.
70 della Legge 448/2001, dalla L.R. 32/2002 e dal successivo regolamento
regionale denominata Nido d’Infanzia come la più rispondente alle esigenze
delle bambine e dei bambini presenti sul territorio. Si tratta di un servizio
integrativo che si configura come luogo con caratteristiche educative,
ludiche, culturali e di aggregazione sociale, rivolto ai bambini e alle loro
famiglie. Il Nido d’infanzia è il più “classico” e sperimentato dei servizi
pensati per la prima infanzia, ma possiede anche le potenzialità per offrire un
servizio articolato alle famiglie, offrendo proposte flessibili e differenziate
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alle loro esigenze attraverso soluzioni diversificate sul piano strutturale e
organizzativo.
La motivazione alla creazione di un nuovo asilo nido nasce dal verificato
bisogno di servizi siffatti espresso dalle famiglie del territorio pistoiese.
Infatti la crescente consapevolezza, da parte dell'utenza potenziale,
dell'importanza della funzione e della qualità dei nidi, o dei servizi
complementari, ha fatto lievitare la domanda tanto che oggi sono ancora
molte le richieste insoddisfatte (si veda in proposito quanto indicato nel
dettaglio all’interno del formulario). I dati della nostra Regione, le cui politiche
per la prima infanzia rappresentano un fiore all’occhiello per l’intero
territorio nazionale, ci dicono che attualmente, nonostante la rete dei servizi
nel biennio 2000/2002 sia passata da 349 a 574 strutture raggiungendo così
un livello di risposta pari al 20,52%, l’offerta di asili nido è pari a 201
(distribuiti su 80 comuni della Regione) con una capienza potenziale di 7.733
posti, pertanto il servizio offre risposta solo al 10,15% dell'utenza potenziale
(76.155 bambini in età 0-3 anni), mentre i bambini che usufruiscono
effettivamente del nido nel corrente anno sono 7.520, pari al 9,87 % degli
aventi diritto (come mostrano i grafici).
Rapporto tra domanda e offerta potenziale
Capienza potrenziale
10,15%
Rapporto tra domanda e offerta effettiva
Capienza effettiva9,87%
In presenza di tale situazione ed in considerazione dell'importante
ruolo socio-educativo che compete al nido e ai servizi complementari ad esso
affiancati, non solo nei confronti del bambino, ma anche per il ruolo
riequilibratore che esso ha nel contesto familiare, risulta imprescindibile
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soddisfare le aspettative che scaturiscono da parte dei mancati utenti,
realizzando interventi che si differenziano in relazione ai diversi contenuti
della domanda.
La tipologia del servizio proposta, quella del nido a tempo lungo, pur
essendo la più classica, attraverso la flessibilità di orari e modalità di
accesso, risponde in maniera soddisfacente alle esigenze di flessibilità e
differenziazione dei servizi che scaturiscono dalla evoluzione e dai
mutamenti delle esigenze dei bambini e delle famiglie.
Il contesto al quale il Progetto si riferisce è quello del territorio del
Comune di Pistoia, con riferimento alla situazione dei servizi rivolti alla
prima infanzia ed alla condizione delle madri e, più in generale delle
famiglie, che di questi servizi usufruiscono per avere un valido supporto
nell’educazione e nella cura dei propri bambini nella fascia di età compresa
fra i 12 mesi ed i 3 anni.
I servizi educativi del Comune di Pistoia che si rivolgono alla prima
infanzia hanno una storia che nasce alla fine degli anni ’60, storia che ha
visto un moltiplicarsi di opportunità e di azioni, rivolte ai bambini e alle loro
famiglie, tanto che il modello educativo di Pistoia è conosciuto e
riconosciuto a livello nazionale e internazionale per l’alto livello che
esprime. Pistoia oggi è nota, ovunque, come una città che ha voluto essere
amica dei bambini e delle bambine, costruendo progetti, interventi e servizi
che li mettessero al centro del disegno stesso di città.
La realtà pistoiese è quindi inserita in un quadro positivo rispetto alla
qualità e all’offerta dei servizi per la prima infanzia, tanto che negli ultimi,
non è più soltanto la necessità a spingere le famiglie verso la richiesta di
servizi per l’infanzia, ma cresce la consapevolezza che questi servizi offrano
percorsi di esperienza di grande qualità, capaci di inserire il bambino è in
percorso di crescita e socializzazione insieme ad altri bambini suoi coetanei,
affidato a personale capace e motivato e continuamente aggiornato.
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Lo sviluppo della qualità dei servizi offerti che ha contribuito in modo
determinante, quindi, a rendere crescente la domanda e di fatto a rendere
sempre più insufficiente l’offerta (si considerino le liste di attesa del Comune
anno 2003/2004, insoddisfatte relativamente al nido per oltre il 50%).
A questo moltiplicarsi della richiesta di servizi educativi rivolti alla
prima infanzia ha contribuito in gran parte la mutata condizione sociale e
lavorativa delle donne – madri. Infatti negli ultimi decenni notevoli
mutamenti hanno interessato la vita delle donne: il cambiamento del
rapporto con il mondo del lavoro, la formazione e la trasformazione dei
ruoli nella famiglia hanno creato nuove opportunità, ma hanno anche
“travolto” la vita delle donne in età fertile. Quindi, mentre da una parte, le
donne si sono trovate in una condizione di maggiore “facilità” di accesso nel
mercato del lavoro, dall’altra continuano ad essere i soggetti più sensibili
alla precarietà e alla flessibilità lavorativa e, troppo spesso, sono costrette a
vivere la maternità come una scelta in antitesi con quella della carriera.
Nel contesto fin qui esposto, si inserisce il progetto “Legno Rosso”, un
nuovo servizio di asilo nido per bambini fra 12 mesi e 3 anni istituito in
un’area della città “Capostrada”, in via Bolognese, dove per la forte recente
e crescente urbanizzazione è assai rilevante la domanda. L’asilo recupera un
importante complesso di proprietà di un Ente pubblico, gli Istituti
Raggruppati, denominato ex Asilo Puccini concesso in comodato gratuito per
25 anni, di notevole pregio architettonico e sorto a fine ‘800, già per essere
destinato all’infanzia cittadina. L’obiettivo è stato quello di inserire il Nido
“Legno Rosso” nella rete dei servizi del Comune di Pistoia al fine di
contribuire alla riduzione della lista d’attesa e alla diffusione di una strategia
che tende ad ottimizzare le risorse e i costi, oltre che innovativa e
valorizzatrice delle tante realtà non profit che operano nel settore della
prima infanzia e del principio di sussidiarietà teso al riconoscimento di
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quelle realtà della Società Civile che con competenza operano da tempo nel
settore.
Progetto
1. Le Strutture
Gli ambienti e le strutture destinati ad accogliere uno spazio per la
prima infanzia soddisfano i requisiti tecnico strutturali e gli standard di
qualità e sicurezza dettati dalla normativa vigente, sia nazionale che
regionale, per quello che riguarda i servizi educativi rivolti all’infanzia e alla
prima infanzia (L.R. 32 del 26 luglio 2002, il Reg. 47 dell’8 Agosto 2003 e il
Regolamento “dei servizi educativi per la prima infanzia” del Comune di
Pistoia del 15 settembre 2003).
Il complesso che ospita il nido permette ampliamente la soddisfazione
di tali requisiti, ma si caratterizza anche per una collocazione urbanistica e
una qualità delle strutture assolutamente favorevole al servizio che vi si
svolge. Oltre ad ampi ambienti contigui a piano terra, gode di un ampio
parco che lo circonda su tre lati e di un piazzale interno prospiciente
l’ingresso.
Gli ambienti del Nido “Legno Rosso” dispongono di un grande spazio
all’aperto utilizzabile nei momenti e nelle stagioni che lo consentiranno.
Nello specifico, la struttura adibita ad Asilo Nido, di cui in allegato si
trovano le piante e i riferimenti necessari, si sviluppa lungo tutto il Piano
terreno dell’edificio e l’area dedicata ai bambini è suddivisa in ambienti ben
precisi:
a) zona accoglienza: situata all’ingresso dell’asilo, articolata in tre ampi
vani comunicanti, ospita uno spazio per gli armadietti dei bambini,
un’area per i genitori e uno spazio accoglienza con desk-segreteria;
b) zona pranzo: adibita per la pappa e il pranzo dei bambini;
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c) due zone attività: spaziose, luminose, adibite alle attività che
ospitano i gruppi di bambini e anche momenti di continuità con i
bambini della materna. Data la grandezza degli spazi, ospita anche
laboratori e spazi speciali appositamente delimitati da elementi di
arredo e funzionalmente definiti in modo che ai bambini siano
proposte esperienze ricche e varie anche grazie all’utilizzo di materiali
e specifiche attrezzature
c) zona nanna: è una stanza situata al piano mezzanino dell’edificio,
chiusa, oscurabile, in cui i bambini dormono in lettini conformi, in
particolare nei momenti successivi al pranzo;
d) due zone per il gioco libero, adiacenti a quelle delle attività e
anch’esse usate per alcune attività in particolare quando i bambini
sono divisi in gruppi/sezioni. Ospita angoli didattici (angolo
morbido, angolo dei travestimenti, angolo del far finta che, ecc…)
e) zona bagni per i bambini, con vasetti e lavabo a misura di bambino e
fasciatoi;
f) zona bagni per gli adulti, accessibile anche ai diversamente abili;
g) zona sporzionamento per i pasti e le merende;
h) zona spogliatoio personale, con appositi armadi per il cambio del
personale;
i) zona giardino, negli spazi all’aperto adiacente all’immobile, delimitato
e sicuro, è arredata con giochi funzionali alla didattica e adatti alla
funzione. È un luogo dove, oltre al gioco libero, si svolgono laboratori
scientifici che stimolano la curiosità e il rispetto del bambino verso la
natura che lo circonda (laboratorio dei cinque sensi, costruzione di un
piccolo orto, scoperta degli “abitanti del giardino”, ecc...).
Per una più ampia descrizione degli spazi e degli arredi si rimanda ai
paragrafi successivi e al materiale allegato (in particolare vedi pianta degli
arredi).
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1.2 Breve accenno agli standard e ai requisiti tecnici
La struttura realizzata è progettata sugli standard funzionali e
qualitativi dettati dal regolamento regionale n°47/03 dei servizi educativi
per la prima infanzia” del Comune di Pistoia del 15 settembre 2003. Gli
standard dimensionali sono adeguati, gli ambienti sono luminosi poiché
dotati di ampie finestre e porte finestre per tutto il loro perimetro.
La ricettività dell’Asilo Nido (da un minimo di 40 ad un massimo di
45 bambini) è determinata in base all’art. 15 del citato regolamento
ipotizzando uno spazio dedicato a bambino di circa 4,5 mq, alcune zone
sono multifunzionali.1
L’ambiente, come abbiamo detto, è situato al piano terreno
dell’edificio, è sicuro in quanto gli accessi alle diverse zone del nido sono
delimitate da piccoli cancelli.
2. Il nostro impegno
Nell’elaborazione del progetto educativo che segue, abbiamo
individuato alcuni obbiettivi da considerare prioritari nello svolgimento del
servizio (obiettivi che presentiamo non come esclusivi, ma che sono alla base
delle scelte organizzative previste).
I valori pedagogici dei nostri servizi alla prima infanzia sostengono
un’azione educativa che immagina bambini e bambine in grado di essere in
relazione attiva, complessa e capace con chi si prende cura di loro.
I bambini sanno apprendere e orientarsi, allacciare legami affettivi
anche con persone che non sono di famiglia, in particolare se il clima è
1 Regolamento regionale n°47 dell’8 agosto 2003, art. 6 comma 3: “l’orario d apertura del nido d’infanzia è compreso fra sei e undici ore giornaliere. Al suo nterno sono previste forme di frequenza diversificata e in particolae: • Frequenza corta antimeridiana e pomeridiana non comprensiva del pasto, non inferiore a quattro ore, • Frequenza antimeridiana e pomeridiana comprensiva del pasto.
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sereno e se l’ambiente che li accoglie è amabile, operoso, vivibile,
documentabile, comunicabile, luogo di ricerca, apprendimento, ricognizione
e riflessione; i bambini richiedono un’educazione relazionale e
comunicativa, senza stereotipi, né pregiudizi, perché non vogliono solo
sapere ma anche capire, desiderare e conquistare; si aspettano un largo
ventaglio delle offerte, utili e motivanti, dentro le quali scoprire,
sperimentare, ascoltare, provare e costruire progetti.
Crediamo nei bambini e nella pedagogia della relazione che ha il fine
di rafforzare il loro senso di identità, attraverso un riconoscimento dei
coetanei e degli adulti, fino a far loro sentire quel tanto di sicurezza e di
appartenenza che li abilita ad accettare le trasformazioni; così scoprono che
possono farcela da soli, in autonomia, imitando, fermandosi, ascoltando e
creandosi dei significati.
Ci piace pensare che nel nostro nido d’infanzia ci siano ambienti
stimolanti e rassicuranti, in grado di aiutare i bambini nelle “separazioni”
dalla famiglia e, al tempo stesso, negli incontri e nell’integrazione all’interno
del gruppo dei coetanei; che favoriscano lo sviluppo della comunicazione,
della relazione e degli apprendimenti verbali e non verbali; che siano
portatori sani di cultura della prima infanzia e producano effetti positivi
soprattutto quando diventano luogo d’accoglienza, diffusione e sostegno
della riflessione sulla genitorialità e sui diritti di tutti i soggetti coinvolti
nella relazione educativa.
3. Modalità di organizzazione del servizio
Il Nido d’infanzia “Legno Rosso” ha attuato la realizzazione di
un servizio di accoglienza e assistenza di bambine e bambini di età
compresa tra i 12 ed i 36 mesi anche di nazionalità straniera o apolidi o non
residenti qualora un accordo preventivo con il Comune di Pistoia lo
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prevedesse. Il Nido d’Infanzia accoglie tutti i bambini che ne facciano
richiesta entro i limiti dei posti disponibili, senza discriminazione di sesso,
religione, razza, etnia, cultura e favorisce l’inserimento di bambini in
condizioni di svantaggio socio-culturale e/o diversamente abili, di bambini
il cui nucleo familiare sia monoparentale o il cui nucleo parentale sia
composto da entrambi i genitori occupati.
Un servizio aperto in una fascia oraria compresa tra le ore 7.30 e le ore
16.00, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, da settembre a giugno. Inoltre è
stato possibile creare momenti di attività genitoriali, di laboratorio teatrale e
di manipolazione estesi anche al sabato mattina negli stessi spazi e un
prolungamento del servizio per il mese di luglio e di agosto, facendo tesoro
della particolare struttura del nido, ipotizzando il concentrarsi di una utenza
proveniente nel periodo estivo anche da altri servizi (non adeguati nel
periodo estivo) appartenente alla rete per l’infanzia del Comune di Pistoia.
4. Obiettivi del servizio
L’apertura di uno spazio per bambini e bambine dove è possibile
sviluppare tutte le potenzialità di crescita, apprendimento e
socializzazione che favorisca lo sviluppo di personalità libere e
appassionate al reale;
Favorire lo sviluppo delle potenzialità del bambino, all’interno
di una struttura che aiuta la crescita, l’apprendimento e la
socializzazione;
Organizzare spazi e tempi adeguati alla crescita del bambino e a
tutta la sua persona;
Proporre il gioco, nel rispetto delle caratteristiche evolutive,
come strumento di comunicazione, espressione e crescita del
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bambino in tutte le proprie dimensioni e attraverso i più diversi
percorsi (gioco libero, guidato, a piccoli gruppi, collettivo ecc..)
Sviluppare attività di socializzazione, apertura e rispetto della
diversità;
Far sperimentare formule di apprendimento collettivo e
collaborativi con altri bambini e adulti diversi dai genitori;
Stimolare una pluralità di linguaggi espressivi;
Favorire la costituzione dello spazio come ambito relazionale,
prioritariamente bambino-bambino, ma anche bambino-
genitore, genitore-educatore, educatore-bambino;
Garantire la sicurezza dei bambini e dei fruitori dell’ambiente,
verificando la sua rispondenza agli standard richiesti dalle
normative in vigore, con una scelta dell’organizzazione degli
spazi, dei giochi, degli arredi, capace di stimolare la curiosità e la
crescita armonica del bambino;
Organizzare la partecipazione delle famiglie, come soggetto
imprescindibile del progetto educativo. Al centro del percorso
educativo si pongono infatti famiglia, bambino e educatori,
considerati soggetti attivi in ogni proposta e scelta pedagogica;
Favorire e realizzare esperienze concrete di collaborazione e
integrazione con la rete dei servizi all’infanzia presenti nel
territorio.
Favorire il passaggio dal Nido alla scuola dell’infanzia
attraverso esperienze di continuità 0-6 anni;
4.1 Il coinvolgimento delle famiglie
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Tra gli obbiettivi principali del nido, come abbiamo appena indicato,
vi è quello di favorire la partecipazione della famiglia al percorso educativo
proposto al bambino2.
Affinché il nido non diventi un elemento di deresponsabilizzazione
dei genitori, sono previsti momenti di coinvolgimento delle famiglie e gesti
di accoglienza rivolti non solo ai bambini, ma anche al loro contesto
familiare. Accoglienza che si realizza in gesti concreti, ambientali e
organizzativi, ma che si sostanzia in una pratica di relazioni e comunicazioni
improntata al dialogo. La relazione è pensata come scambio e dialogo che
conduce al riconoscimento di ogni individuo come risorsa (di esperienza e
di competenza).
La partecipazione delle famiglie alla proposta pedagogico-didattica
del Nido d’infanzia riguarda:
A- Il confronto in ordine al panorama valoriale di riferimento per la
definizione del progetto educativo;
B- L’analisi delle finalità generali del nido;
C- L’analisi e l’approfondimento critici della documentazione
didattica prodotta nello svolgimento dell’attività educativa;
D- Il monitoraggio e la valutazione della gestione.
Il riconoscimento della centralità delle relazioni e in particolare del
rapporto con la famiglia è alla base del progetto educativo del servizio.
Anche dopo la fase dell’inserimento, infatti, la partecipazione dei genitori
alla vita del nido e l’attenzione alle modalità di relazione tra operatori e
genitori sono elementi fondamentali per consolidare il rapporto di fiducia
2 “È assicurata la partecipazione delle famiglie alle scelte educative, da realizzarsi mediante la previsione di incontri periodici per la presentazione del progetto educativo e della programmazione educativa alle famiglie utenti nonché mediante la previsione di verifiche e valutazioni delle attività del servizio” (art. 10 comma 3 reg. 47/03).
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avviato durante i primi giorni di frequenza e per favorire la continuità tra
l’esperienza del bambino a casa e al nido.
La possibilità di strutturare un rapporto a lungo termine con le
famiglie permette agli adulti di condividere le scelte relative alla crescita e
all’educazione dei bambini; per questo motivo il nido dispone di spazi,
tempi, percorsi e anche di figure professionali competenti, in grado di
instaurare relazioni significative con i genitori, sostenendo il confronto e lo
scambio di esperienze e opinioni.
4.2 Attenzione a situazioni di svantaggio sociale
Un’attenzione particolare è rivolta a eventuali situazioni di svantaggio
(bambini diversamente abili, in condizioni socio-economiche difficili, in
carenza di cure familiari o culturali). Uno staff di psicologi e pedagogisti è a
disposizione delle educatrici per valutare in modo coordinato gli strumenti
più adatti da mettere in campo per ridurre i condizionamenti psicologici
derivanti da situazione di svantaggio sociale e culturale e da situazioni di
disagio familiare: condizioni, per favorire un pieno inserimento nell’ambito
educativo in modo da sviluppare l’autonomia e l’autostima e per
promuovere un dialogo costruttivo con le famiglie.
L’aggiornamento, soprattutto per le educatrici di bambini in
situazioni di disagio in così tenera età, mira a cogliere gli aspetti psicologici,
relazionali e sociologici affinché sia possibile un loro proficuo inserimento
nel nido che li aiuti nel prosieguo verso la scuola dell’infanzia.
L’eventuale inserimento di bambini diversamente abili viene
affrontato con la massima attenzione: sia per ciò che attiene la disposizione
dei locali e dei materiali, sia per ciò che attiene il personale di sostegno. La
crescita e lo sviluppo di una personalità, soprattutto se segnata da un
disagio, può avvenire solo con la presenza di rapporti significativi che
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guidino e sostengano la scoperta della realtà: il terreno di sviluppo è per
ognuno un’appartenenza, unica possibilità di scoperta dell’io.
Poiché molto spesso una “diversità dagli altri”, produce nel bambino
come una intimazione a “non essere”, è indispensabile la creazione di
percorsi ad hoc, o comunque di obiettivi non standardizzati. È necessario
lavorare per favorire l’evoluzione di tutte le potenzialità residue e per
stabilizzare le acquisizioni già avvenute. Nella programmazione relativa a
tali aspetti, è stato necessario individuare e affrontare obiettivi realistici,
unici e particolari, con step definiti, che tengano conto di una fase di
consolidamento delle conoscenze acquisite.
Un’attenzione particolare è rivolta all’inserimento di questi bambini in
modo che ognuno di essi sia e si senta membro attivo della comunità
scolastica; e in modo che i genitori possano riconoscere nel Nido il luogo
sicuro, sereno e accogliente dove il bambino possa cominciare a muovere i
primi passi del lungo percorso educativo che lo attende.
L’inserimento di bambini diversamente abili è frutto di una
valutazione fra il comitato di gestione del nido e l’assessorato alla persona
del comune di Pistoia.
4.3 Apertura interculturale
La nostra società è multiculturale. Il costante aumento nel numero di
bambini di altra nazionalità che vivono in Italia ci pone davanti ad una
urgenza educativa: la scuola infatti deve essere capace di fornire ai cittadini
di domani adeguati strumenti critici per gestire la pluralità dei modelli di
comportamento e di valori; deve provvedere ad aiutare i bambini ad
accogliere e comprendere le diversità educando al rispetto dell’altro.
La progettazione educativa del servizio ha tenuto conto di quanto
appena detto e ha organizzato, grazie anche alla grande esperienza delle
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Cooperative S. Agostino e Pantagruel, laboratori interculturali per favorire
la conoscenza di piccoli elementi delle diverse culture che già ci sono vicine,
anche coinvolgendo i genitori e le famiglie che di quelle culture sono i più
grandi conoscitori, mediante la realizzazione di giochi, feste, musiche ed
esperienze tese a sottolineare l’apporto positivo di tutte le culture che
popolano il nostro pianeta.
Le culture sono vissute dagli adulti come steccati insormontabili che
dividono, i bambini invece le collocano naturalmente in un territorio di
confine permeabile a scambi ed osmosi. Così l’educazione, oltre che
percorso di acquisizione di conoscenze e competenze, si connota come
percorso etnico in cui la mappa della tradizione con cui ogni individuo
esplora ed interpreta la realtà si arricchisce di nuove trame culturali. Il Nido
come opportunità di apertura alla ricchezza culturale perché proprio in
tenera età si sviluppa la capacità di distinzione e differenziazione, intesa
come nuova possibilità di conoscenza.
Le attività del nido sono finalizzate a dare una lettura della diversità
come dimensione esistenziale e come valore, riferita sia a situazioni di
diversa abilità psico-fisica, sia a situazioni di diversità culturali.
Anche in questo senso il progetto del nuovo Nido “Legno rosso”
sposa le finalità espresse dal testo della L.R. 22/1999 all’art. 1 comma 3
quando indica di perseguire “l’integrazione delle diverse culture, garantendo il
diritto all’educazione, all’istruzione e promuovendo la qualità della vita, lo sviluppo
armonico e completo dell’identità personale e sociale dei bambini e delle bambine
[…]”.
4.4 La continuità educativa 0-6 anni
Pensare alla continuità in un’ottica educativa significa pensare
all’educazione del bambino come ad un processo dinamico e complesso
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che risente dell’interazione tra le diverse agenzie formative, dalla
famiglia al nido, alla scuola dell’infanzia, alla primaria e agli ordini
scolastici successivi.
La continuità racchiude in sé il concetto di sviluppo e di
evoluzione, come condizione della vita di ogni individuo, ed è proprio
nel cambiamento che il bambino trova le risorse per crescere, per
costruire la propria identità e conoscere il mondo.
Favorire il raccordo dei percorsi 0-6 anni significa dunque
mettere a fuoco e progettare “riti di passaggio” comprensibili,
significativi, efficaci e stimolanti per i bambini e più decifrabili e
rassicuranti per i genitori. La continuità educativa tra nido e scuola
dell’infanzia è raggiungibile solo attraverso una ipotesi di
progettazione collegiale che vede impegnati gli educatori, in un’ottica
di reciprocità, nella definizione e costruzione di un linguaggio
pedagogico comune e condivisibile.
Continuità non significa uniformità e omogeneizzazione, ma
presuppone da parte delle insegnanti l’adozione di atteggiamenti di
apertura e collaborazione, come sostiene il prof. Catarsi, attraverso
scambi di idee, confronti di esperienze per meglio precisare le diverse
specificità.
Tra le strategie che le educatrici possono mettere in atto per
favorire la transizione vi è l’organizzazione di visite reciproche
attraverso cui i bambini del nido conoscano i grandi ed entrino in
contatto con gli adulti che abitano la scuola. Oltre all’esplorazione,
importante elemento di rassicurazione per i più piccoli, anche i
laboratori rappresentano momenti di condivisione di esperienze con
bambini di età diverse.
È importante infine elaborare progetti che abbiano inizio quando
il bambino ha 12 mesi e trovino completamento quando il bambino ha
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72 mesi, in modo da fornire al bambino dei punti di riferimento nel
percorso di apprendimento che ha intrapreso. Allo stesso modo è utile
pensare ad un coinvolgimento dei genitori che dia loro gli strumenti
conoscitivi necessari a comprendere le modalità educative delle
strutture in cui è inserito il bambino e l’importanza di un adeguato
passaggio nido-scuola d’infanzia.
La continuità potrà dunque realizzarsi pienamente solo
attraverso un interscambio aperto e propositivo ed una conoscenza
reciproca delle filosofie educative tra educatori e maestre della scuola
dell’infanzia. La finalità principale di questa collaborazione è quella di
favorire uno sviluppo coerente con le caratteristiche e le inclinazioni del
bambino, valorizzando le competenze già acquisite al fine di garantire
un percorso educativo-formativo organico e completo. Per
concretizzare la continuità tra nidi e scuole dell’infanzia dovrà essere
favorito il passaggio di informazioni sulle caratteristiche psicologiche
ed individuali del bambino (sotto forma di “diario di bordo”); per
creare curricula e percorsi personalizzati e flessibili in base alle esigenze
formative e allo sviluppo del soggetto. Anche l’organizzazione di
attività comuni tra bambini dei nidi e della scuola dell’infanzia
risponde all’esigenza della crescita del bambino.
La continuità che riguarda il raccordo tra i diversi ordini di scuola
si configura come verticale ma esiste anche la continuità orizzontale che
si istituisce nel rapporto tra le strutture per l’infanzia, il territorio e le
istituzioni, e che riveste, a nostra avviso,una grande importanza.
4.5 L’estate al Legno Rosso
Il meraviglioso giardino che circonda su tre lati l’edificio ex Asilo
Puccini offre grandi opportunità di utilizzo anche nel periodo estivo.
Il progetto ha attuato il prolungamento del servizio al mese di luglio
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e di agosto, anche in raccordo con gli altri servizi per l’infanzia attivi
in città che, per inadeguatezza delle strutture non possono offrire
uguali caratteristiche ambientali. Un servizio quindi disponibile e
pronta collaborazione con altri servizi, creando veri e propri centri
estivi come se si trattasse di “vacanze in città”, con percorsi definiti
che danno centralità al gioco e agli aspetti ludici. Inoltre, dato che al
piano di sopra la struttura ospita una scuola dell’infanzia, anche
durante i centri estivi vengono organizzati laboratori e giochi in
modo che i bambini e le bambine possano fruire di un servizio che
consente un’occasione unica di costruzione di rapporti significativi e
di amicizie tra bambini della stessa o di diversa età grazie alla
modalità compositiva dei gruppi e alla permeabilità dei confini tra le
diverse sezioni. Entrambe le relazioni sono importanti per la crescita
affettiva, sociale e cognitiva del bambino: la prima favorisce infatti il
conflitto socio cognitivo e il confronto tra punti di vista diversi e la
negoziazione di un piano e una strategia d’azione condivisi,; la
seconda consente la comparsa di condotte di imitazione o
identificazione da parte del piccolo verso il grande e, viceversa,
l’adozione di un ruolo tutorio o educativo del grande nei confronti del
piccolo. I centri estivi sono frequentati da tutti i bambini e le bambine,
senza discriminazione.
5. Organizzazione del servizio
I bambini che frequentano il Nido d’Infanzia “Legno Rosso” sono
affidati alle cure di personale qualificato, che organizza la permanenza dei
piccoli attraverso attività individuali o di gruppo tese a sviluppare le loro
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capacità logiche e psicomotorie, favorendo la socializzazione e
l’apprendimento.
I moduli di orario a disposizione delle famiglie sono i seguenti, ma
verranno verificati sulla base delle reali necessità dell’utenza:
un tempo parziale antimeridiano dal lunedì al venerdì dalle ore
7.30 alle ore 14.30;
un tempo parziale antimeridiano dal lunedì al venerdì dalle ore
7.30 alle ore 16.00;
La struttura rimane aperta anche durante i periodi delle festività
natalizie e pasquali, garantendo così una maggiore flessibilità di orario e
una maggiore corrispondenza alle esigenze dei genitori che lavorano, e
durante il mese di luglio.
5.1 Bambini frequentanti
Il Nido d’Infanzia può accogliere fino a 45 bambini, calcolando un
impiego degli spazi a disposizione che rispetti gli standard minimi, un
giusto rapporto tra risorse e benefici, ma che anche valorizzi al meglio la
qualità dei servizi che verranno erogati. L’ambiente, sufficientemente
ampio ed articolato, è organizzato in modo da favorire sia attività per
piccoli gruppi, sia attività di gioco libero, ma anche attività di accoglienza e
spazi per la socializzazione tra le famiglie.
5.2 Gruppi di lavoro
I bambini vengono divisi in piccoli gruppi tenendo, conto dell’età e
dello sviluppo psicomotorio, anche se le attività svolte permettono
comunque l’interazione tra bambini di gruppi diversi, per favorire la
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socializzazione e in modo da far sperimentare loro una gamma di
esperienze più vasta.
Una particolare attenzione è dedicata alla continuità 0-6 anni (vedi
sopra), non solo per la prossimità con una scuola dell’infanzia, ma come
fattore di qualità riconosciuto e condiviso. Per cui sono state poste in essere
attività di scambio e interazione con realtà educative del territorio, con una
particolare attenzione all’integrazione tra diversi servizi all’infanzia
presenti nel territorio.
5.3 Gli operatori del servizio: il personale
Nell’ambito dell’organizzazione del lavoro dello Nido d’Infanzia, è prevista la
partecipazione del personale (durante l’orario di lavoro) alla programmazione
educativa, a corsi di aggiornamento e di qualificazione promossi e gestiti in
collaborazione con gli enti pubblici (Regione, Comuni, Centri di Documentazione,
organismi scolastici ecc…) o promossi direttamente dalle Cooperative sociali
attuatori delle attività, in una logica di formazione permanente e continua.
A Gli educatori
Il personale, a diretto contatto con i bambini, è qualificato e con
esperienza di lavoro educativo alle spalle. La loro presenza è articolata
secondo le esigenze dei bambini, e secondo quanto espresso in tema di
rapporti numerici educatori-bambini3, per garantire lo svolgimento
dell’attività attraverso un idoneo rapporto tra educatore e bambino.
L’educatrice operante presso il Nido, oltre a depositare presso la
segreteria dell’asilo la tessera sanitaria, deve essere in possesso del titolo di
studio corrispondente all’incarico ricoperto, in particolare il personale
educativo deve essere provvisto di un titolo di studio legale tra quelli
3 cfr. Regolamento Regionale Toscana n. 47/2003. Art. 15
19
elencati al Titolo IV, Capo I “Titolo di studio degli operatori”dall’art. 11 del
Regolamento regionale n. 47 del 20034.
Gli educatori presenti presso il nido, sono in numero tale da garantire
sicurezza e qualità al servizio, secondo gli standard previsti dalla normativa
regionale riguardo al rapporto numerico educatori/bambini.
La presenza di un numero adeguato di educatori e ausiliari è garantita
anche nelle fasce orarie dell’accoglienza (dalle 7.30 alle 9.00).
Il coordinamento e la collaborazione degli educatori è elemento centrale
nella programmazione del Nido. E’ necessario che ognuno sia valorizzato e
stimolato nelle proprie specifiche caratteristiche avendo cura che ogni
iniziativa sia conosciuta e condivisa dal personale. Il coordinatore in
particolare attraverso frequenti contatti, favorisce lo scambio d’informazione
e di opinioni tra gli educatori cercando di maturare ogni singola proposta
come proposta al servizio di tutti. La divisione dei compiti, secondo
competenze e responsabilità, favorisce la percezione di un lavoro comune,
nella consapevolezza che il nido è la struttura educativa che soddisfa i
bisogni affettivi, relazionali, cognitivi dei bambini, li cura e li accudisce.
Il servizio infatti presenta identità, strutturazione e modalità funzionali
che rispettano i bisogni peculiari dei bambini sotto i tre anni, favorendo e
proponendo occasioni di crescita per tutti. In questo contesto l’educatore è
4 art. 11 titoli per l’esercizio della funzione di educatore. Per l’esercizio della funzione di educatore presso i servizi educativi per la prima infanzia è necessario il possesso di uno dei seguenti titoli di studio o qualifiche professionali:
a) diploma di dirigente di comunità infantile rilasciato dall’istituto tecnico femminile; b) diploma di maturità magistrale rilasciato dall’istituto magistrale; c) diploma di scuola magistrale di grado preparatorio; d) diploma di maturità rilasciato dal liceo socio-psico-pedagogico; e) diploma di assistente di comunità infantile rilasciato dall’istituto professionale di Stato per assistente
all’infanzia; f) diploma di maestra di asilo; g) diploma di operatore dei servizi sociali; h) diploma di tecnico dei servizi sociali; i) titolo di studio universitario conseguito in corsi di laurea afferenti alle classi pedagogiche o
psicologiche; j) master di primo o secondo livello avente ad oggetto la formazione della prima infanzia; k) attestato di qualifica rilasciato dal sistema della formazione professionale per un profilo
professionale attinente ai servizi per la prima infanzia.
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cosciente che il bambino al Nido è una persona alla quale viene offerta la
possibilità di vivere un rapporto significativo ed equilibrato con il mondo
attraverso:
- Qualificate relazioni positive con gli adulti e il gruppo dei pari;
- Un ambiente che faciliti e stimoli la sua crescita psico-fisica.
Le funzioni e le competenze del personale educativo sono principalmente
rivolte alla:
a. Gestione del complesso delle relazioni con il bambino, con il gruppo
dei bambini, con i genitori, con il personale del Nido;
b. Accoglienza, comprensione e valorizzazione delle esigenze socio-
cognitive, affettive, relazionali legate al percorso di crescita di ogni singolo
bambino e del gruppo;
c. Programmazione, conduzione, osservazione, documentazione (diario
dell’esperienza) e valutazione di specifici interventi educativi e proposte di
gioco rivolte al bambino e al gruppo;
d. Conduzione della comunicazione e del confronto con i genitori.
B. Il personale ausiliario
Il personale ausiliario dei servizi educativi riveste anch’esso precise
funzioni educative. La prospettiva di una sua implicazione nel progetto
educativo, implica la necessaria consapevolezze delle finalità e degli
obiettivi, ma anche delle specifiche programmazioni ed attività proposte al
fine di evidenziare la valenza delle mansioni da esso assolte all’interno del
servizio. Per questo sono stati stabiliti incontri specifici per favorire
l’informazione e l’aggiornamento del personale ausiliario, secondo formule
che prevedono la partecipazione alle riunioni del personale educativo o ad
altri specificamente predisposti. Il personale ausiliario è impiegato per
assicurare idonei requisiti igienico-sanitari; è presente presso la struttura in
numero ed orari adeguati al bisogno e ha il compito, oltre alla pulizia
dell’ambiente, di predisporre la merenda e il pranzo dei bambini.
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C Il coordinamento pedagogico
Il coordinamento pedagogico nel Nido ha una funzione importante
per quanto riguarda l’indirizzo e la verifica delle attività e della
programmazione. Un gruppo di esperti, con l’ausilio dell’esperienza
maturata nei servizi all’infanzia dalla stessa Amministrazione Comunale, ha
il compito di incontrarsi settimanalmente con gli educatori per esaminare il
risultato dell’attività del Nido e attraverso una supervisione durante il
lavoro con i bambini, avere la possibilità di vedere sul campo il tipo di
risposta da parte dei bambini. Una volta ogni due mesi, o con la periodicità
più opportuna, è previsto un incontro con le famiglie per coinvolgere i
genitori nelle attività del Nido, oltre alla realizzazione di incontri periodici
individualizzati con i genitori per garantire una continuità educativa fra
l’intervento degli educatori e la famiglia.
E’ evidente come il coordinamento pedagogico è un patrimonio di
esperienza messo al servizio del Nido, fattore di efficienza e competenza che
non si sostituisce all’attività quotidiana degli educatori, ma che ne qualifica
l’azione e mette in atto la valorizzazione in questa tipologia di intervento
attraverso una progettazione pedagogica che attenga alla dimensione
organizzativa, relazionale e culturale del servizio stesso.
Il gruppo di coordinamento è attento nel compito di attivare e
verificare i processi indispensabili alla buona riuscita del lavoro educativo
che di seguito elenchiamo:
1. progettazione/riprogettazione organizzativa e pedagogica
2. modalità di ammissioni
3. lavoro di equipe
4. coinvolgimento dei genitori
5. alimentazione, sicurezza e igiene
6. rapporto con il territorio
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7. rapporti e iniziative legate alla rete dei servizi all’infanzia
8. formazione educatori
9. promozione/comunicazione degli obiettivi
5.3.1 Formazione e aggiornamento
Educatori e operatori partecipano ogni anno alle attività di formazione
e aggiornamento organizzate dal Comune di Pistoia per il personale
impiegato nei servizi all’infanzia, dal coordinamento tecnico pedagogico e
con la supervisione del responsabile del servizio “Educazione all’infanzia”
del Comune di Pistoia. L’ente gestore garantisce all’interno dell’orario di
lavoro la possibilità di partecipare a corsi di aggiornamento che
costituiscono il necessario approfondimento di carattere pedagogico,
didattico – metodologico della professione.
Sono previsti inoltri specifici corsi relativi agli adempimenti richiesti
relativamente alla gestione della sicurezza (D.Lgs. 626) e all’igiene
alimentare (HACCP).
5.3.2 Inserimento al lavoro di persone svantaggiate
Nel rispetto di quanto previsto dalla normativa, il soggetto gestore
verifica la possibilità di inserire personale svantaggiato in funzioni e compiti
che garantiscano percorsi di promozione umana e inserimento attivo.
6. Il Servizio: Organizzazione della giornata
L’accoglienza è svolta indicativamente dalle ore 7:30 alle ore 9:00.
Questo primo momento della giornata è un momento di gioco libero,
con canti e piccoli balli, alle 9:30 ai bambini è data una piccola merenda
(frutta o altro). I bambini iniziano le attività verso le ore 10:00. Dopo il
primo periodo dedicato all’inserimento riteniamo opportuno ritagliare un
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momento, dalle ore 10.00 alle ore 11:15, per lo svolgimento delle attività
“laboratoriali” durante il quale i genitori non possono prelevare i propri
figli per non interrompere l’attività.
Alle ore 11.15 vengono accompagnati in bagno per il cambio del
pannolino, affinché imparino ad usare i vasini e per lavarsi le mani sporcate
durante l’attività.
A seguito di questo momento, verso le ore 11.30 è previsto il momento
del pranzo curato in modo particolare (vedi punto successivo), perché
rappresenta un momento decisivo dal punto di vista educativo.
Subito dopo pranzo i bambini possono dormire nei locali
appositamente dedicati, dopo il risveglio fanno attività di ascolto o gioco
spontaneo.
Nel pomeriggio dopo una piccola merenda i bambini nella fascia oraria
14.30-15.30 possono fare altre attività strutturate fino al momento dell’uscita.
È importante dedicare un’attenzione particolare al momento
dell’uscita perché i bambini che lasciano il Nido d’Infanzia per ultimi siano
sempre attivi per non vivere un’esperienza di abbandono.
6.1 Il pranzo
Il pranzo è uno dei momenti sicuramente più importanti della
giornata. Il bambino, al nido per la prima volta, attraversa questa esperienza
con persone che non rientrano nel solito nucleo familiare. È per questo che
anche il pranzo, come del resto ogni attività che al Nido viene proposta, ha
una valenza educativa fondamentale.
Bambini ed adulti, infatti, trovano quotidianamente il proprio posto a
tavola divisi a piccoli gruppi in un contesto che facilita le relazioni. Il nido si
occupa del servizio di refezione, attraverso un servizio di refezione esterna,
qualificato.
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Il menù adottato è studiato dal coordinamento pedagogico,
prendendo in analisi le più aggiornate tabelle redatte da dietologi e
pedagogisti, prevede diversi alimenti a seconda dell’età dei bambini, dei
loro fabbisogni e della loro crescita.
Particolare attenzione viene ovviamente rivolta a quei bambini che
presentano allergie o intolleranze alimentari che vanno ovviamente
segnalante quanto prima.
7 L’inserimento
Il colloquio con le famiglie che si presentano per la prima volta allo
Nido d’Infanzia per inserire il proprio bambino rappresenta un momento
centrale nell’itinerario socio-educativo proposto. L’inserimento dura circa
tre settimane per permettere un acclimatamento all’ambiente da parte dei
bambini e un distacco graduale da parte dei genitori.
Un buon inserimento avviene tenendo conto che sono coinvolti nel
processo sia il bambino che il genitore. La serenità del bambino dipende in
gran parte da come il genitore vive la scelta intrapresa, tanto da rassicurarlo
sulla qualità del servizio e della separazione da lui come parte di
un’organizzazione della giornata che preveda una sua partecipazione alle
attività diverse da quella solitamente vissute con i genitori.
Questo primo momento di accoglienza per il bambino e per i
familiari che lo accompagnano è il primo di una serie di occasioni che il
Nido d’Infanzia offre per favorire la partecipazione delle famiglie alle
attività educative.
La scansione degli inserimenti viene concordata con i genitori in un
incontro programmato prima dell’inizio del servizio.
L’obiettivo principale del nido è di offrire ai bambini un ambiente
familiare sostenuto dalla cura e dall’attenzione delle educatrici. Nel rispetto
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dei tempi di manutenzione e di crescita di ogni bambino, quindi, vengono
proposte attività che lo sostengono nella sfera affettiva, nella socializzazione,
nella scoperta di sé, nella scoperta dell’ambiente.
Alla necessità per l’educatore di conoscere ogni informazione utile per
un adeguato inserimento del bambino, per comprendere il suo vissuto, il
contesto familiare e relazionale in cui si trova a vivere, si affianca la
possibilità di accogliere l’intera famiglia in un percorso in cui il genitore, oltre
a ricevere informazioni sull’organizzazione del servizio, può entrare a far
parte della proposta pedagogica e didattica, riflettere sulle sue ragioni e
indicazioni.
La scelta pedagogica che viene attuata per l’Asilo Nido prevede
l’attuazione di un inserimento di gruppo, ovvero l’inserimento dei bambini a
piccoli gruppi, per periodi sempre più lunghi, attuando un distacco dai
genitori, sempre maggiore.
L’inserimento del bambino in un gruppo di coetanei e di adulti deve
avere cura di rispettare la personalità dei bambini e farli sentire membri di
una comunità. Il momento dell’accoglienza al nido è un momento specifico
in cui avviene il passaggio quotidiano tra la figura genitoriale e quella
educativa.
Questo primo momento di accoglienza per bambini e genitori, non è che
il primo di una serie di iniziative in cui il rapporto educatori-genitori si
articolerà per tutto il periodo di permanenza del bambino al nido. Oltre alle
riunioni individuali sono infatti programmati:
- incontri di presentazione della programmazione educativa;
- incontri per far conoscere le modalità organizzative del servizio;
- incontri per illustrare ragioni e modalità di ogni iniziativa specifica
che fuoriesca dalla normale programmazione (feste, uscite etc)
- iniziative che coinvolgano direttamente le famiglie
nell’organizzazione del servizio.
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La gradualità caratterizza il processo di inserimento del bambino in un
primo tempo accompagnato dal genitori che partecipa per alcune ore
all’attività del centro diminuendo gradualmente la sua presenza fino a non
trattenersi più. Per evitare l’affollamento eccessivo di adulti e favorire l’opera
degli educatori, l’inserimento avviene per piccoli gruppi in successione
scaglionata, per favorire la conoscenza dei nuovi coetanei ma anche delle
regole degli spazi e dei tempi.
Le attività proposte aiutano il bambino a prendere consapevolezza
delle normali attività quotidiane che ancora lo vedono come soggetto
accudito: egli sarà il protagonista di azioni quali lavarsi, mangiare, vestirsi,
parlare, cantare ecc.; aiuterà lo sviluppo delle capacità cognitive in senso lato
e quindi saranno esperienze per lo sviluppo del linguaggio a partire da
momenti di ascolto dislocati in angoli “morbidi” adibiti a questa specifica
attività.
Tutte le esperienze presentate al bambino vengono proposte sotto
forma di gioco anche perché questa è la modalità privilegiata per ogni tipo di
proposta in questo periodo di età.
Per un inserimento graduale nel rispetto dei tempi di ciascun bambino è
necessario favorire nei bambini uno sviluppo armonico dei processi di
socializzazione e di conoscenza, sia come consapevolezza dell’identità di sé
sia come sviluppo di interazione e relazione di amicizia fra i bambini. Nel
predisporre qualsiasi tipo di attività è compito del personale educativo
utilizzare materiali che favoriscano la capacità dei bambini di auto
organizzarsi nel gioco e nell’esplorazione dell’ambiente.
8. Metodologia e percorsi educativi
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Il servizio offerto dal Nido d’Infanzia rappresenta un contesto
specifico di esperienza all’interno dello sviluppo evolutivo del bambino e
assume un ruolo complementare a quello della famiglia, completando e
integrando le opportunità di socializzazione che il bambino incontra
nell’ambiente familiare.
Il Nido d’Infanzia è un luogo dove il bambino può sentire accolte le
sue richieste senza il condizionamento di un programma predefinito che
limiti le sue esperienze. Nell’agire spontaneo il bambino comunica le sue
esigenze e i suoi interessi, il contesto e l’organizzazione degli spazi saranno
orientati intorno ai suoi bisogni e ai diversi momenti del suo sviluppo
ponendosi come luogo di occasioni educative per sviluppare e coltivare le
potenzialità proprie del singolo, non come guida verso l’acquisizione di
competenze specifiche bensì come ambito di socializzazione attraverso
l’attività ludica assunta come metodologia fondamentale.
Lo spazio interno ed esterno del Nido d’Infanzia è strutturato per
rispondere ai bisogni delle diverse età, ai ritmi di vita dei singoli bambini,
alla percezione infantile dello spazio, alla necessità di dare riferimenti fisici
stabili, all'esigenza di diversificare la funzione dalle attività individuali e di
piccolo gruppo.
In questo quadro “Legno Rosso”è dotato di spazi:
• Per i giochi e attività finalizzate - individuali, a piccoli gruppi e
collettive;
• per le attività, l'igiene personale, dimensionati per l'accoglimento del
piccolo gruppo;
• di verde attrezzato;
• per le riunioni e i servizi generali.
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8.1 La programmazione
Le attività del Nido d’Infanzia sono incentrate sullo sviluppo e
coordinamento motorio, sviluppo cognitivo, sviluppo comunicativo,
sviluppo dell’autonomia, sviluppo della socialità.
Gli educatori, tenendo conto delle particolari esigenze dei singoli
bambini, con l’ausilio del coordinatore, elaborano un progetto di
programmazione per il periodo successivo.
Tale programmazione da un lato consolida le nozioni acquisite
durante il servizio per quanto riguarda aspetti fondamentali o critici
riscontrati da trattenere come esperienza, dall’altro si preoccupa di elencare
una serie di attività che possono essere proposte ai bambini durante l’anno
che abbiano lo scopo, non tanto di indirizzare il bambino verso obiettivi
specifici da raggiungere, ma di stimolarlo per accompagnare lo sviluppo e
la crescita delle sue capacità.
E’ data molta rilevanza agli aspetti igienici e di ordine dell’ambiente,
che deve sempre avere un aspetto gradevole e confortevole.
8.2 Le attività
Gli educatori approntano un programma di attività adeguato alle
caratteristiche dei singoli bambini e del gruppo, facendo riferimento alle
seguenti aree di sviluppo:
- coordinamento motorio
- cognitivo
- comunicativo
- dell’autonomia
- sociale.
Gli educatori adattano le attività proposte alle situazioni specifiche che
si creeranno nel rapporto con i bambini.
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Oltre alle attività di “routine” vengono organizzate attività con i genitori
e laboratori di manipolazione e di espressione teatrale studiati appositamente
per i bambini della fascia di età 12-36 mesi.
I temi affrontati, la complessità della fiaba e della drammatizzazione
variano con l’età dei bambini. Vengono programmati due percorsi “teatrali”
da svolgersi prima della pausa natalizia e della pausa estiva in modo da
suggellare con la presenza dei genitori e con una festa “l’evento”.
I bambini privilegiano attività manipolative che rispondono a molti
bisogni e appagano molte esigenze dal punto di vista cognitivo, motorio-
espressivo ed emotivo-affettivo. L’attività manipolativa costituisce per il
bambino una inesauribile fonte di conoscenza perché stimola quattro dei suoi
cinque sensi (tatto, olfatto, vista e gusto), e stimola la sua curiosità. Il
laboratorio consiste nel proporre ai bambini l’attività di manipolazione con
diversi materiali: farina gialla e bianca, acqua, cereali e legumi ecc… e
alimenti, i quali verrano trasformati in modo da ottenere colorazioni naturali:
zucca gialla, barbabietola, spinaci ecc… I bambini più grandi possono vivere
l’esperienza del cucinare con l’educatrice per poter assaggiare il frutto del
loro lavoro di manipolazione dei cibi.
Pensiamo sia utile ed interessante infine portare i bambini più grandi a
fare la spesa presso un mercato per coinvolgerli maggiormente nell’attività e
per far vivere loro un momento di apprendimento particolare e divertente.
9. Il comitato di gestione
Con l’inserimento del bambino nel servizio educativo, il genitore
attribuisce fiducia al percorso pedagogico offerto. È per questo che si ritiene
utile proporre un comitato di gestione che possa accompagnare i
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responsabili della struttura e gli educatori anche nella ricerca di soluzioni o
miglioramenti nell’organizzazione del servizio.
Il comitato gestione, che prevede una rappresentanza di genitori,
sovrintende alla modulazione degli interventi educativi ed al contempo
elaborerà idonee strumenti di valutazioni e servizi. Fanno parte del comitato
di gestione rappresentanti della gestione, dei genitori e delle imprese e degli
enti promotori del nido aziendale.
10. L’ambiente e la distribuzione degli spazi
10.1 Spazi destinati ai bambini
Il progetto ha individuato, come nel dettaglio che segue, gli spazi
riservati ai bambini, spazi che assolvono alle seguenti funzioni, ai sensi
dell’art. 6, comma 1 e comma 4, del regolamento 47/03.
• Ambiente per l’accoglienza all’arrivo dei bambini
È lo spazio nel quale si accede quando si entra dall’esterno nei locali
destinati
Funge da ingresso agli ambienti destinati allo svolgimento delle
attività. In tale spazio i genitori accompagnano i bambini per affidarli al
personale del nido. Vi sono situati gli armadietti dei bambini e il desk-
segreteria che sovrintende al controllo dell’accesso.
• Ambienti per lo svolgimento delle attivita’
Sono costituiti da due gruppi distinti di ambienti:
nel primo si trovano ampi spazi-distinti, da elementi di arredo, ma
comunicanti – così da ospitare un gruppo/sezione e i laboratori; nel
secondo, immediatamente attiguo, si trovano spazi e elementi di arredo
destinati ad attività di gioco libero e simbolico; è organizzato in due angoli
didattici (morbido, travestimenti, simbolico- cucina).
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Gli spazi, essendo multifunzionali, sono adeguatamente attrezzati ed
allestiti in modo da garantire la non interferenza delle diverse funzioni
nell’arco di tempo di apertura e svolgimento del servizio, e la facile ed
immediata identificabilità, da parte dei bambini, delle diverse attività e
funzioni che in questi spazi si svolgono.
• Ambiente per la nanna
Vi si trovano i lettini dei bambini.
• Ambiente per il pasto
Al primo piano adiacente uno dei due spazi polifunzionale (ambienti
per lo svolgimento delle attività dei bambini). Vi si trovano i tavoli e le
sedie a misura dei bambini
• Cambio e servizi igienici
All’interno del complesso si trovano due distinte zone per il cambio
ed i servizi igienici: una per i bambini e una per gli adulti.
La zona per i bambini è dotata wc linea “baby” disposti in batteria,
lavabo bassi a vasca più adduzioni e gruppo miscelatori, di zona cambio con
fasciatolo, vaschetta con doccia, mobili per materiale monouso – pannolini,
salviette, etc. – contenitore portarifiuti. Sono inoltre dotate di finestra per
un’adeguata aerazione.
E’ stato construito un adeguato rivestimento lavabile, ad un’altezza di
m 2,00, in piastrelle di monocottura e pavimento analogo.
Tutti gli spazi destinati ai bambini, secondo la descrizione sopra
riportata, sono strutturati in modo da favorire il loro uso in maniera
autonoma e sicura da parte dei bambini, anche durante lo svolgimento di
attività gruppo.
• Punto sporzionamento
È destinato allo sporzionamento dei pasti ed include la piastrellatura
delle pareti, un piano lavabile, oltre che gli elettrodomestici necessari
(lavastoviglie, lavatrici…) e di un lavello.
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Gli arredi di tali spazi sono stati scelti in modo da essere adeguati
all’età dei bambini che ne fruiscono e rispondono rigorosamente a criteri di
qualità tali da garantirne l’uso in condizioni di assoluta autonomia,
funzionalità e sicurezza.
Spazi destinati agli adulti
All’interno del complesso il progetto ha individuato, come di seguito
specificato, gli spazi riservati agli adulti, spazi che assolvono alle seguenti
funzioni, ai sensi dell’art. 8 del Reg. Reg. 47/03:
• Saletta per colloqui ed attività degli adulti
All’interno della struttura è presente uno spazio destinato a colloqui e
piccole riunioni degli operatori (programmazioni didattiche, riunioni del
coordinamento pedagogico…) o attività dei genitori.
• Spogliatoi – servizi igienici
In contiguità con gli ambienti per lo svolgimento delle attività sono
individuati gli spazi a servizio del personale, distinti in diversi ambienti
spogliatoio, dotati di servizi igienici, oltre ad un ulteriore locale wc,
quest’ultimo avente le caratteristiche di accessibilità richieste dalla
normativa vigente in materia di abbattimento ed eliminazione delle barriere
architettoniche.
10.3 Spazi esterni
Il progetto consente l’uso dello spazio esterno, accessibile da parte dei
bambini, direttamente connesso ad ogni ambiente nel quale si svolgono le
attività. Lo spazio esterno, ai sensi del regolamento attuativo n°47/03, deve
essere “non inferiore”a quello interno, tale parametro viene pienamente
rispettato in quanto lo spazio esterno dedicato ai bambini è 260 mq circa.
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Tale spazio esterno è perimetrato ed è adeguatamente attrezzato con
arredi adeguati all’età dei bambini che ne fruiscono e rispondono
rigorosamente a criteri di qualità tali da garantirne l’uso in condizioni di
assoluta autonomia, funzionalità e sicurezza.
L’accesso è “diretto” in quanto i locali del Nido sono situati al piano
terreno. L’accesso è comodo e sicuro.
Il giardino che circonda su tre lati l’ex asilo Puccini, a sua volta
circondato da un parco, rappresenta una vera peculiarità della struttura. Si
tratta infatti di un luogo che appare magico grazie alla forma degli alberi ad
alto fusto (Ippocastani) che assumono sembianze fiabesche. Qui si
organizzano laboratori e giochi per educare i bambini al rispetto della
natura, stimolare la loro curiosità e il loro desiderio di scoperta. Nel giardino
hanno luogo anche percorsi di interscambio fra bambini di età diverse (0-6
anni).
10.4 Condizioni generali degli spazi
Le caratteristiche ambientali relative alle condizioni igienico sanitarie,
alle condizioni di illuminamento, acustiche, di sicurezza degli spazi e degli
impianti, negli ambienti oggetto di intervento, sono conformi alle normative
vigenti. Negli ambienti di supporto e servizio nei quali sono presenti
aperture tali da consentire una adeguata illuminazione ed una adeguata
aerazione naturali, per la contemporanea impossibilità di creazione di nuove
aperture, è installato un impianto di estrazione e ricambio d’aria. In tutti gli
ambienti dove si svolgono attività, ad eccezione della cucina che è dotata di
impianto per il ricambio d’aria, risultano ampiamente soddisfatti i requisiti
minimi di areazione ed illuminamento naturali.
11. Valutazione del servizio
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Il tema della qualità sta sempre più permeando i contenuti dei servizi
rivolti alla persona e di quelli per la prima infanzia in particolare. La Rete per
l'Infanzia della Commissione europea ha lanciato un documento "La qualità
nei servizi per l'infanzia" che ha rappresentato un vero e proprio manifesto
poi assunto culturalmente anche dagli operatori e dalle famiglie. Così già nel
1993 un gruppo di lavoro condotto dall'Istituto degli Innocenti produsse un
primo elaborato contenente le indicazioni complessive sulla qualità dei nidi:
a partire da questo elaborato si è sviluppata la necessità di rendere operativo,
laddove è possibile, il concetto di qualità, per arrivare a produrre strumenti
standardizzati, utilizzabili in una sola giornata di visita ad un asilo nido.
Oggi, grazie al lavoro della regione i soggetti, pubblici e privati, hanno
dei chiari punti di riferimento per la valutazione della qualità degli asili nido
in Toscana.
È al “manuale per la valutazione della qualità degli asili nido” che ci siamo
attenuti per predisporre gli strumenti per la valutazione del servizio da
proporre alle famiglie non solo al termine dell’esperienza, ma durante tutto
l’itinerario educativo. Tali strumenti verificano l’effettiva rispondenza del
percorso proposto con le attese delle famiglie, permettendo di attuare
quelle scelte operative che possano realizzare gli obiettivi prefissati.
Riteniamo importante anche il monitoraggio dell’incidenza
territoriale del servizio, la sua capacità di inserirsi nel contesto territoriale e
di rapportarsi con altri soggetti (agenzie educative e formative,
aggregazioni, associazioni ecc.) operanti nel Comune.
Le verifiche vengono attuate attraverso questionari appositamente
predisposti, ma anche attraverso forme nuove e diverse suggerite dalle
famiglie o dagli stessi operatori.
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