Professione rappresentante - Movimento Studenti di Azione...

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1 PROFESSIONE RAPPRESENTANTE

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PROFESSIONE

RAPPRESENTANTE

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A cura della Task Force Rappresentanza MSAC: Emanuela Gitto, Francesco Caputo, Lorenzo

Zardi, Andrea Facciolo e Marianna Occhipinti

Sommario "Partecipare: Missione Possibile..................................pag 3

Il cammino di discernimento......................................pag 6

La "tavola degli elementi": mappa dei principali riferimenti legislativi..............pag 10

Consigli pratici: guida alla burocrazia nei diversi organi scolastici...pag 13

• il rappresentante di istituto.....................pag 13 • il rappresentante di consulta...................pag 17 • il rappresentante di classe.......................pag 22 • il rappresentante nell'organo di garanzia..................................................pag 26

Progetti, proposte e buone pratiche...........................pag 29

Un mondo di sigle: CNPC,CRCPS,UCN,FAST,FRAST..pag 30

Per riassumere..............................................................pag 35

Preghiera del rappresentante.....................................pag 36

Contatti...........................................................................pag 37

Grazie a don Michele Pace per la preghiera del rappresentante

Settembre, inizio di un nuovo anno scolastico e fine delle vacanze estive.

Tornare tra i banchi di scuola nei primi giorni è quasi un peso e non sempre viviamo al meglio questo periodo in cui la sveglia riprende a suonare presto, però è incredibilmente bello saper di ritrovare le persone con cui abbiamo passato momenti indelebili e di conoscere nuovi futuri amici, che ci saranno accanto per tutto il resto della nostra vita.

Con il nostro rientro a scuola, la maggior parte dei nostri rappresentati d’istituto (se non proprio tutti) sono ormai diplomati, e quindi hanno intrapreso un nuovo importantissimo momento della loro vita: a volte come studenti riteniamo un bene non avere più un certo rappresentante perché era un “fannullone”, ma molte altre pensiamo che sia un male perché “il rappresentante dell’anno scorso era proprio il massimo” ed è difficile provare a pensare a qualcuno che possa prendere il suo posto.

Ciascuno di noi ha provato almeno una volta questa sensazione pensando ai rappresentanti d’istituto, tranne i primini che, appunto, per la prima volta si trovano immersi in questa realtà così difficile e nuova. In questo caso sta anche un po’ a noi far capire loro come un buon rappresentante si deve comportare all’interno della classe così come nell’istituto. Noi dobbiamo esser presenti per i nostri compagni più piccoli, dobbiamo esser loro vicini, dobbiamo far loro capire che non sono soli ma che sono entrati a far parte della nostra comunità scolastica, che si fonda su alcuni valori ben precisi di democrazia, partecipazione e impegno. Proprio come accadde a noi, nei primi giorni di liceo: dopo l’accoglienza del dirigente scolastico ci ritrovammo davanti a noi i rappresentati degli scorsi anni ormai diplomati che ci davano il loro benvenuto. Loro ci sono stati per noi, e noi dobbiamo esserci per i nostri nuovi compagni.

La cosa più importante è essere noi stessi, i migliori, noi stessi possibili perché solo così possiamo dare il nostro meglio a tutti i nostri amici e a tutte le persone che ci sono vicino. Il nostro non esser il migliore amico possibile, il miglior studente possibile e la migliore persona possibile oltre che toglierci tanta gioia e ricchezza, priva una comunità di un suo membro, di una risorsa preziosa, rendendo tutti più poveri e più vuoti. Dopo il turbinio di queste sensazioni settembrine arriva il magico ottobre, mese dell’inizio dell’impegno e della vita della comunità democratica scolastica. Si partecipa, si vota, si elegge e si rappresenta. Tanti verbi diversi che stanno fondamentalmente a indicare che non c’è più nessuno a parlare per noi e tocca a noi direttamente metterci in gioco. Votare ed eleggere sono due verbi che hanno un carico di responsabilità non indifferente, fanno sì che la nostra parola possa esser parte dell’enorme discussione portata avanti negli anni dalla nostra comunità studentesca e scolastica.

La partecipazione e la rappresentanza, invece, non sono due concetti facili da spiegare. È molto più semplice pensare a un rappresentante che alla rappresentanza in sé, a una persona che partecipa a un dibattito piuttosto che alla partecipazione in generale.

Di per sé questa non è una cosa così anomala, ma anzi questa particolarità ci aiuta a capire l’essenza di entrambe le realtà: la rappresentanza e la partecipazione diventano nulle se non sono accompagnate da persone che le vivono e che cercano di portare avanti la loro testimonianza di vita �3

“Partecipare: Missione Possibile!”

attiva! Avere accanto a sé portatori di questa testimonianza è per ciascuno di noi fonte d’ispirazione, ma non sempre è tanto semplice riuscire a conoscere persone così ed è proprio in questo particolare momento della nostra storia ciascuno di noi ha l’opportunità (e - perché no? - anche il dovere) di rimboccarsi le maniche per cercare di diventare portatori di questa testimonianza per chi ci guarda, per chi ci sta a fianco, ma anche e soprattutto per noi stessi.

Finisce ottobre e inizia la vita! Vivere al meglio la scuola è un compito dal quale non ci possiamo esonerare, riempie il nostro cuore di vita e di forti emozioni che non dimenticheremo mai, che ci aiuteranno a vivere al massimo tutta la nostra esistenza. All’interno della nostra vita comunitaria nella scuola esiste un modo portare avanti la testimonianza della partecipazione grazie a un servizio che ci pone a disposizione di tutti i nostri compagni e che ci vuole impegnati giorno per giorno nella RAPPRESENTANZA.

La rappresentanza è un servizio che alcuni studenti scelgono di svolgere perché sentono nel profondo la voglia di mettersi in gioco per il bene della scuola e delle persone che la vivono con loro. La voglia e la necessità di voler scrivere questo libro sono frutto di diverse riflessioni che il MSAC porta avanti da diversi anni davanti ad eventi innegabili: in tutta Italia il fenomeno della crisi della partecipazione diventa sempre più ostinato, imponente e difficile da combattere per superarlo. La crisi partecipativa è un fenomeno polimorfico che si manifesta su tutto il territorio nazionale esaminando fatti evidenti a tutti come le basse affluenze alle assemblee d’istituto, la passività di molti di noi studenti nel mondo della scuola e nel mondo che ci circonda, la mancanza di candidati rappresentanti e anche il carente collegamento e coordinamento tra questi rappresentanti.

Questa crisi di partecipazione però non deve diventare per ciascuno di noi un alibi, una scusa, un qualcosa dietro cui nasconderci, ma deve essere uno stimolo, un invito, una chiamata a scendere in campo, a prendere a cuore la nostra scuola perché è davvero bello fare qualcosa per gli altri e per la nostra scuola, perché ci fa crescere davvero tanto vivere la nostra scuola come comunità. Come studenti non possiamo e non vogliamo limitarci a ‘riempire spazi’, ma desideriamo ‘abitare luoghi’! Abitare significa vivere con costanza e continuità la nostra esperienza scolastica, perché da questa dobbiamo riuscire a trarne qualcosa di buono, qualcosa che possa esser motivazione per sorridere davvero e costruire bellezza insieme ai nostri compagni. Tutto questo ci interroga e fa riflettere su come viviamo la nostra scuola, sul quanto è importante creare relazioni vere con le persone che abbiamo accanto, sul come siamo fortunati ad avere la possibilità di vivere queste esperienze scolastiche che pur essendo un diritto di ogni ragazzo, non sono purtroppo garantite a tutti.

“Perché noi sì e gli altri no? Se sono così fortunato, non posso certo buttare la mia fortuna!” Già questo solo pensiero deve bastarci perché non ci venga mai in mente la possibilità di bruciare queste grandi opportunità! Solo la partecipazione di ciascuno di noi, nessuno escluso, può contribuire a far sì che noi studenti ritorniamo a vivere consapevolmente, in pienezza la scuola ed è proprio la rappresentanza uno dei servizi e degli strumenti migliori per combattere la crisi che stiamo vivendo! Ma non possiamo

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attendere che qualcuno lo faccia al nostro posto, sta a noi prenderci un po’ di questa responsabilità, possibilmente candidandoci, ma soprattutto mettendo tutti noi stessi in quello che facciamo.

E allora, con queste pagine, cercheremo di capire dove, come e quando possiamo dare il nostro personale contributo per una scuola migliore, per una scuola più bella!

La rappresentanza studentesca si articola su diversi livelli e di ciò troviamo traccia nel DPR 414/74 e le successive modificazioni che sanciscono l’istituzione degli organi collegiali (OO.CC.) come luoghi di partecipazione; gli studenti hanno dei rappresentanti nel Consiglio di classe e d’istituto, nell’Organo di Garanzia, nel Comitato per la Valutazione dei docenti, e nella Consulta Provinciale degli Studenti. I rappresentanti di classe costituiscono tutti insieme il Comitato studentesco, organo in cui si esprime la democraticità della vita scolastica.

In questa guida troverai tutto ciò che ti può servire per capire davvero se è arrivato il momento di candidarti, per capire come organizzare il tuo percorso di candidatura e anche dei consigli pratici, sia per il cammino di candidatura, sia per quello di rappresentanza, come organizzare un’assemblea e come poter lavorare per renderla partecipata, potrai trovare delle iniziative dei tuoi colleghi rappresentanti in tutta Italia, e potrai anche capire come aiutare il tuo rappresentante da semplice studente, ma soprattutto da amico. E mi raccomando ricorda che questo materiale lo puoi utilizzare anche se non sei stato eletto, perché è tuo compito far sì che il tuo rappresentante ti rappresenti davvero e lavori al meglio per il bene di tutta la scuola. Per cui non rassegnarti, se ti senti giù rialzati, torna in campo sempre e comunque, con uno sguardo al passato, un passo già nel futuro e oggi la tua mano alzata e la tua voce convinta che dice “Io ci sono e tutti insieme #siamoPRESENTE!”. PARTECIPARE ci rende studenti più vivi e consapevoli, PARTECIPARE significa tendere le mani verso gli altri e camminare insieme, PARTECIPARE significa ‘sporcarsi le mani per colorare tutto quello che tocchiamo’.

La TFR MsacEmanuela

Marianna

Andrea

Francesco

Lorenzo

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È passato tanto tempo dal mio primo giorno delle superiori e all’ora, come tanti miei compagni, non mi interessava tanto la partecipazione attiva della mia scuola, anzi nemmeno quella passiva a essere sinceri. Non capivo cosa servisse che ci fossero dei rappresentanti: andare a scuola era per me solamente un dovere e una fatica obbligatori nel percorso per crescere. Mi dicevo che, in fondo, la mia vita era già abbastanza complicata e piena senza che ci aggiungessi un impegno concreto in qualcosa che alla fine credevo avesse poca incidenza. Io tra l’altro a scuola non sono mai stato un genio, non ho mai avuto la media del 9,5 che, nel triennio, mi avrebbe dato il massimo di fascia per i crediti formativi; in quel momento dovevo pensare a studiare perché, a essere sinceri, in alcune materie facevo molta fatica e riuscivo a cavarmela solo grazie a un’applicazione costante e stressante. E poi c’era lo sport che occupava già un sacco di tempo della mia vita: finivo di studiare e andavo in palestra quattro giorni alla settimana, non avevo davvero tempo per partecipare.

Ma poi partecipare per cosa, partecipare per chi? A scuola l’unica missione pensavo fosse portare a casa una buona pagella che rispecchiasse il mio impegno nello studio. Perché mai avrei dovuto interessarmi, impegnarmi e eventualmente spendermi per altri che non conoscevo nemmeno?

Oggi ci sono tante persone che, come all’ora, pensano che non valga la pena di «partecipare», che è meglio pensare a sé stessi e pensando a essa il meno possibile. Oggi credo che ci sia qualcosa da cambiare a questa mentalità. Avete notato che quando si parla degli studenti di una scuola si parla della «componente studentesca di una comunità scolastica»? In italiano l’utilizzo del termine «comunità» è importante perché si definisce comunità un gruppo sociale fondato sulla prossimità e la vicina, spontaneo e naturale, preesistente all’individuo. Una comunità non può essere creata, ma può essere soltanto scoperta, a essa si appartiene, lo si voglia o no, senza un’adesione volontaria. Se l'illustre Platone ci ammonisce sempre, dall’alto della sua autorità, che politica è fare la propria parte secondo le predisposizioni naturali di ognuno, allora è fondata l’ipotesi di Vittorio Foa, che definisce politica «sentirsi insieme con gli altri», e il suo degrado è proprio nell’agire pensando di essere soli e nel pensare solo a sé stessi.

Quando si leggono libri di sociologia sulla partecipazione, uno degli interrogativi più frequenti è: “perché la gente non partecipa?”. I grandi sociologi hanno dato tre diverse spiegazioni connesse tra di loro: la prima ha a che fare con la capacità di partecipare, che deriva dalla possibilità di avere tempo, possibilità, competenze da investire nelle attività partecipative. La seconda, invece, ha a che

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Il Cammino di discernimento

Partecipare è un verbo servile:

voce del verbo amare, modo invisibile e responsabile, tempo presente, prima persona plurale

fare con la motivazione, cioè il coinvolgimento nelle attività politiche e, infine, la terza risposta rivela che le prime due da sole non sono sufficienti ma per impegnarsi effettivamente nell’azione politica occorre avere un networks di reclutamento, cioè un gruppo di persone che, unite nell’attività partecipativa, chiede a determinate persone un impegno come rappresentanti.

Questo avviene a ogni livello di partecipazione, anche quella studentesca: se vuoi essere rappresentante devi avere tempo e motivazioni per farlo e, dato che nessuno può farcela da solo, devi avere un gruppo di amici con cui condivi gli stessi ideali di partecipazione.

Se hai preso in mano questo fascicolo ti starai chiedendo se davvero tu possa essere la persona giusta per fare il rappresentante, se ne avrai le capacità, le motivazioni…

Per dare risposta a tutte queste domande è necessario chiarire che queste scelte non possono essere estemporanee: c’è bisogno di tempo per riflettere. Il mio consiglio è, innanzitutto, di prendere carta e penna e iniziare a scrivere tutto ciò che ti viene in mente leggendo queste pagine: ti servirà alla fine per fare sintesi.

Dopo alcuni anni che assistevo passivamente a quella confusa opera di democrazia studentesca, un’amica si rivolse a me, chiedendomi se mi andava di espormi, di mettermi in gioco, di smettere di stare a guardare e di mettere le mani in pasta. Questa domanda che mi fu rivolta allora e che oggi qualcuno sta rivolgendo a te, lusinga, è inutile nascondercelo: è sempre bello che qualcuno si accorga di noi e ci stimi a tal punto da arrivare a chiederci se ci va di metterci a servizio degli altri. Significa sentirsi chiamati: qualcuno ha pensato che proprio noi avevamo quelle caratteristiche uniche e inimitabili, adatte per mettersi in gioco e svolgere un ruolo di rappresentanza.

Terminata l’euforia iniziale però, arrivano i dubbi e gli interrogativi. Non devi disperare! Chi risponde affermativamente seguendo il primo istinto, non sarà necessariamente un buon rappresentante più di quanto non lo possa essere tu che magari hai deciso dopo una riflessione travagliata. Anzi, se hai dei dubbi e ti stai mettendo in discussione è un segnale positivo: significa che stai riflettendo attentamente prima di fare una scelta e, per questo, sei pienamente conscio di quali potrebbero gli oneri se accettassi, perché conosci i tuoi limiti!

Ora è necessario che faccia una premessa importantissima: non tutti siamo chiamati a essere rappresentanti ma tutti siamo chiamati a partecipare. Esistono infatti due tipi di partecipazione, quella diretta e quella indiretta; la partecipazione indiretta è quella partecipazione che abbraccia tutti i fenomeni di manifestazione della volontà degli studenti, in quanto parte di un unico istituto scolastico, di una comunità appunto. Questa è importantissima, perché deve indirizzare e limitare l’operato dei rappresentanti che, in quanto rappresentanti degli studenti, devono ascoltarli e essere la voce di tutti. Se la partecipazione indiretta consiste nel mantenersi informati ed esprimere pareri, la partecipazione diretta sta invece a significare il coinvolgimento diretto, privo di intermediazioni, nelle decisioni che possono riguardare classe, istituto o provincia, secondo un principio di co-decisione. Tutti gli studenti quindi sono chiamati ad una responsabilità, cioè a rendere conto del proprio operato, e i rappresentanti ancora di più, ma ogni rappresentante è anche chiamato alla responsività, cioè alla volontà e capacità di rispondere alle richieste dei compagni. Chi è chiamato a fare il rappresentante deve sentire di avere la predisposizione a sapersi assumere le responsabilità e rendere sempre conto a tutti quanti. Questo sentire non significa non aver timore: solamente un folle non avrebbe il timore della responsabilità, ma una cosa è averne il terrore un’altra è avere un timore

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per l'importanza della responsabilità; il terrore ci blocca, il timore ci fa essere prudenti e ci fa agire con attenzione e consapevolezza.

Anche le motivazioni sono importanti. Fare i rappresentanti non significa essere supereroi ma mettere la propria persona al servizio dei compagni. Vittorio Foa diceva che quando un giovane gli chiedeva cosa volesse dire fare politica, la sola povera risposta che si sentiva di dare era «è di pensare agli altri: solo l’altro da senso alla nostra identità»; sono parole che ci devono interrogare prima di fare una scelta sulla candidatura: non ci candidiamo per noi stessi ma sempre per gli altri, per metterci al loro servizio secondo i nostri talenti. C’è solo un Uomo che cambia continuamente il mondo, è nato più di 2000 anni fa e ha dato la vita per l’umanità. Noi oggi possiamo solamente metterci sulla Sua strada, seguire il Suo esempio: servire i nostri compagni anche se non li conosciamo, che ci stiano simpatici o antipatici. Allora io credo che la motivazione che ti deve spingere realmente a candidarti sia la ricerca del bene comune, che si declina nel bene della scuola, la tua scuola! Questa motivazione principe ha premesse irrinunciabili: la partecipazione deve essere il modo di esprimerti come condizione d’impegno tout court in quanto parte della comunità scolastica. È l’essere studente che ti identifica come persona in questo particolare periodo della tua vita e la tua realizzazione piena può avvenire solamente se, avendone le capacità, tu le metta a servizio degli altri che ne fanno parte. La seconda premessa implica che devi mettere in conto un po’ di sana abnegazione: la dedizione che metterai nel tuo servizio politico deve essere privo di qualsiasi tipo di interesse che, anzi, deve prevedere la possibilità di rinuncia dei propri. Infine devi accettare il fatto che, se ti candiderai, il lavoro più faticoso e più importante sarà quello che i tuoi compagni non vedranno ciò che fai e non sarai mai pienamente ringraziato.

Ma un vero rappresentante è uno studente che ha un sogno grande, che pensa al di là delle fatiche del quotidiano, che vede un progetto, che ha in mente la direzione e ha la pazienza di mettersi in cammino con gioia. Questo sogno grande è la partecipazione armoniosa di tutti gli studenti, partecipazione che non porta ad altro se non al bene di ogni istituto, che è un bene sempre in progressione e che non ci si può stancare di cercare.

Infondo quando uno ti chiede se sei la persona adatta per diventare rappresentante devi chiederti quanto sei capace di assumerti un impegno che per la maggior parte non è visibile e che comporta fatica e stanchezza? Non posso negare che per me non ci siano momenti di difficoltà nell’impegno partecipativo attivo, ma non posso mai farmi schiacciare da esso, devo trovare il modo per vedere al di là del senso dell’impegno. Se riesci a vedere nella fatica di spendersi, di impegnare tempo per gli altri, la gioia del costruire il bene, allora tranquillizza le tue preoccupazioni e sciogli i tuoi dubbi: hai in mano il giusto spirito per candidarti e essere un buon rappresentante.

Infine devi assolutamente essere convinto che si partecipa solamente insieme, per questo è necessario avere un gruppo di persone che ti sostenga. Sostenere non significa soltanto appoggiare la tua candidatura, spesso puramente formale. Quando uno studente sostiene la candidatura di un altro allora pubblicamente prende le sue parti, dice che lo sosterrà. Ma abbiamo bisogno di persone che quotidianamente ci aiutino a perseguire gli obiettivi, a perseguire quel sogno. La politica si fa insieme, la politica deve servire a costruire dei legami altrimenti ci limiteremo a essere persone dentro organi di partecipazione vuoti.

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Un grande sindaco di Firenze quale Giorgio La Pira

nel 1954 fece un discorso ai Fiorentini che io mi permetto di modificare adattandolo alla scuola:

(Nel brano ho sostituito la parola «scuola» alla parola «città», «le aule, i corridoi, le assemblee, i compagni» a «le piazze, i giardini,le strade, le scuole» e «classe» a «casa»)

Se abbiamo l’amore che La Pira aveva per la città, per la nostra scuola, se vogliamo fare nostro il modo di custodirne le cose e le relazioni che sono in essa, allora siamo passati dall’apatia dei primi anni, al fervente desiderio di spenderci per gli altri. Sono le scelte che abbiamo il coraggio di fare che ci riempiono la vita, la colorano e le danno senso.

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Amate la vostra scuola come parte integrante, per così dire, della vostra personalità. voi siete piantati in essa, in essa saranno piantate le generazioni future che avranno da voi radice: è un patrimonio prezioso che voi siete tenuti a tramandare intatto, anzi migliorato e accresciuto, alle generazioni che verranno. Ogni scuola racchiude in sé una vocazione e un mistero. Voi lo sapete. ognuna di esse è da Dio protetta con un angelo custode, come avviene per ciascuna persona umana. Amatela come si ama la casa comune destinata a voi e ai vostri figli. Custoditene le aule, i corridoi, le assemblee, i compagni: fate che il volto di questa vostra scuola sia sempre sereno e pulito. sentitevi, attraverso essa, membri di una stessa famiglia. Non vi siano tra di voi divisioni essenziali che turbino la pace e l’amicizia: ma la pace, l’amicizia, la cristiana fraternità, fioriscano in questa scuola vostra. Ogni vostra classe sia come un giardino che ha terreno buono e che produce fiori e frutti; sono i fiori e i frutti delle virtù familiari, religiose e civili. Un vivaio di grazia, di purezza, di affetto e di pace amorevole dove i germogli nuovi - primini - saranno custoditi come pupilla dei vostri occhi e come la ricchezza suprema della scuola intera!

Come nella chimica esiste una Tavola degli elementi, che ci guida nella lettura e nella scrittura di formule e calcoli, così, anche per leggere e interpretare le disposizioni normative che regolano la vita della scuola, è bene avere una piccola "mappa" dei principali riferimenti legislativi...che qui vi riportiamo

Area Tema Disposizione normativa Note

Istruzione nella Costituzione

Principi fondamentali Art 3, art 9 della Costituzione

Diritti e doveri dei cittadini - rapporti etico/sociali

Art 30,art 33,art 34 della Costituzione

Diritti e doveri dei cittadini - rapporti economici

Art 38 della Costituzione

Ordinamento della Repubblica - le regioni,le province, i comuni

Art 117 della Costituzione

Rappresentanza e assemblee

Consigli,rappresentati, assemblee di classe e di istituto

D.lgs 297/94 "testo unico delle leggi della scuola" Titolo 1 capo 1 e capo 6

Consulta Provinciale degli studenti

DPR 567/96 "attività integrative" e successive modificazioni

Organo di Garanzia DPR 249/98 "statuto delle studentesse e degli studenti" e successive modificazioni

Dove troviamo anche tutte le informazioni sui diritti e doveri degli studenti

Organo di Valutazione Legge 107/2015 " La buona scuola" art 1 comma 129

Autonomia scolastica Autonomia delle scuole Legge 537/93 art 4 "personalità giuridica e autonomia"

Legge 59/97 e DPR 233/1998, DPR 275/1999 "autonomia organizzativa, didattica e finanziaria"

Legge 107/2015 "La buona scuola" art 1 commi 1,2,3,4,5,6,22,60,61,84,12,13,14,15,16,17,18,19,59,63,65,66,67,68,74,75,194,,20,79,80,81,82,83,70,71,72,7,10,28,29,31

Per l'organico dell'autonomia, i piani triennali e le reti scolastiche, l'offerta formativa

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La "tavola degli elementi": mappa dei principali riferimenti legislativi

Ordinamenti scolastici

Cicli e organizzazione scolastica

Legge 113/08 art 64 "Riforma Gelmini" e i relativi DPR attuativi

La riforma compresa nella legge finanziaria, è stata poi attuata con diversi regolamenti sotto forma di Decreti del Presidente della Repubblica

Obbligo scolastico e diritto dovere di istruzione

Legge 296/06 e DM 139/07

Legge 53/2003 "Riforma Moratti" e relativi DPR attuativi

È stata in diversi punti superata dalla successiva riforma Gelmini e da da altri provvedimenti ministeriali

Valutazione degli Studenti

Valutazione DPR 122/09 e CM 20/2011 Per la valutazione degli studenti e il comportamento

Esame di Maturità Legge 425/97,DPR 323/98 DPR 122/09 DM 99/09

Per la struttura dell'esame, i crediti e la terza prova

Curriculum dello Studente Legge 107/2015 la Buona Scuola art 1 commi 30,181 lettera i

Libri di Testo e scuola digitale

Libri di testo Legge 169/2008 art 5 e DPR 275/1999 art 4

Libri Digitali Decreto Legge 104/2013 art 4 art 6

Scuola Digitale Legge 107/2015 " la Buona Scuola art 1 commi 56,57,58

Parità scolastica Norma nazionale Legge 62/2000

Norme regionali Eventuali leggi regionali su contributi e sovvenzioni alle scuole paritarie o di sostegno agli alunni

Ricerca nelle banche dati delle leggi della propria Regioni.

Alternanza scuola-lavoro

Alternanza decreto legislativo 77/2005 Attuazione riforma Moratti

Legge 107/2015 "La Buona Scuola" art 1 commi 33,34,35,36,37,38,39,40,41,42,43

Carta degli Studenti in alternanza

Legge 107/2015 "La Buona Scuola" art 1 comma 37

Regolamento ancora da emanare

Area Tema Disposizione normativa Note

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E per finire diamo un'occhiata anche alla gerarchia delle norme del nostro Paese, con al vertice le più importanti e alla base della piramide le disposizioni che dipendono da quelle superiori...rispetto alla "Tavola" delle leggi precisiamo che i DPR sono Regolamenti e i D.L decreti legge (per tutte le altre informazioni vedi il "Kit del referente legislativo").

Diritto allo Studio Legge nazionale sul diritto allo studio e carta dello Studente

Legge 107/2015 "La Buona Scuola" art 1 comma 181 lettera f

Contiene una delega al governo per la stesura di una legge quadro nazionale in materia

Leggi regionali sul diritto allo studio

Leggi delle singole regioni Ricerca nelle banche dati delle singole regioni

Fondi e contabilità della scuola

Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche e ampliamento dell'offerta formativa

Legge 296/2006 articolo 1 comma 601

Legge 440/97

Legge 107/2015 articolo 1 commi 11,25,62,142,143,174,175, dal 145 al 151

Vi sono indicazioni anche sulle erogazioni liberali alle scuole

Edilizia Scolastica Edilizia scolastica e scuole innovative

D.L. 69/2013 art 18 comma 8

Legge 107/2015 " La Buona Scuola" art 1 commi 153,154,155,156,157,158,da 159 a 179

Competenze delle Province e degli Enti locali

Legge 56/2014 " Legge Delrio"

Orientamento Portale unico dei dati della scuola

Legge 107/2015 " La Buona Scuola" art 1 commi dal 136 al 141

È possibile visionare i dati, i rapporti di autovalutazione e i dati invalsi delle singole istituzioni scolastiche

Area Tema Disposizione normativa Note

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Rapporti formali:

In questo paragrafo cercheremo di spiegare quali rapporti formali è necessario e consigliato mantenere con le istituzioni scolastiche nel rapportarsi con esse.

Candidatura:

• È necessario visionare attentamente lo scadenzario che ogni scuola pubblica all’inizio dell’anno, nel quale sono inserite le tempistiche di campagna elettorale, consegna dei moduli, silenzio elettorale, data dell’assemblea elettorale e date delle elezioni.

• Secondo le tempistiche specificate nello scadenzario, bisogna compilare il modulo di presentazione della lista:

• I candidati devono essere minimo quattro e massimo otto;

• Il primo dei candidati che firma è il “capolista”;

• Perché la lista sia considerata “consegnata” altre trenta persone devono firmare (di solito nel retro del primo foglio); questi trenta firmatari sono la garanzia che almeno trenta persone sostengono, e quindi voteranno, la lista;

• Per firmare è necessaria la carta d’identità, sia che si firmi come candidato che come firmatario e, solitamente, la firma va fatta in segreteria;

• Il primo dei firmatari non ha alcun obbligo particolare.

Dopo l’elezione:

• Al primo consiglio d’istituto dell’anno c’è sempre molto da lavorare, nuovi rappresentanti degli studenti da inserire e presentare o addirittura da conoscere tutto il nuovo consiglio, nel caso sia l’anno del rinnovo triennale. È opportuno però, nel caso l’ordine del giorno non lo preveda, ricordare al consiglio di provvedere alla nomina della componente studentesca, o di tutte le componenti, di: Giunta Esecutiva, Organo di Garanzia, Nucleo di Valutazione e Gruppo di Lavoro per l’Integrazione Scolastica (G.L.I.S.);

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Consigli pratici: guida alla burocrazia nei diversi Organi Collegiali

Il rappresentante in Consiglio di Istituto

• I moduli per richiedere l’assemblea d’istituto vanno consegnati almeno 5 giorni prima della data scelta; ogni scuola, presso la segreteria, potrebbe tenere un modulo predefinito, nel caso non fosse così in Professione Studente potrete trovare un facsimile completo a pagina 108;

• Buona prassi sarebbe arrivare all’ultimo consiglio d’istituto prima della data che avete previsto per l’assemblea con l’organizzazione già completa, in modo da poterla presentare al consiglio;

• Gli ospiti esterni devono essere approvati dal consiglio d’istituto [N.B. non è l’assemblea a dover essere approvata e nemmeno la tematica ma solamente gli ospiti esterni, qualora fossero previsti];

• Compilare e consegnare al dirigente o alla segreteria, il modulo per la convocazione del comitato studentesco al meno una settimana prima per permettere alla scuola e ai rappresentanti di classe di organizzarsi [un buon numero di comitati studenteschi aiuta a incentivare la partecipazione di tutti. Il comitato studentesco è un organo troppo sottovalutato e dalle potenzialità grandissime. Almeno 4 in un anno scolastico è doveroso convocarne]; il Comitato può essere convocato sia in orario pomeridiano che durante l’orario scolastico;

• È un diritto di tutti gli studenti richiedere l’utilizzo dei locali scolastici in orari pomeridiani: tali attività possono essere richieste non soltanto dai rappresentanti d’istituto ma anche da gruppi di almeno 20 studenti e da associazioni studentesche. A pagina 109 di Professione Studente potete trovare un facsimile di modulo per la richiesta di utilizzo dei locali scolastici.

Rapporti informali:

Per i rapporti informali invece cercheremo di dare dei suggerimenti pratici, di quelli che non stanno in nessun libro ma che sono buone pratiche acquisite con un po’ di esperienza.

• Il rapporto con il Dirigente è fondamentale, per tanto cercare di curarlo al meglio evitando lo scontro;

• Anche il rapporto con il corpo docente va curato il più possibile dato che ci si deve collaborare;

• Proporre sempre al preside ogni iniziativa prima di presentarla all’intero consiglio d’istituto, favorisce lo scorrere senza intoppi delle proposte;

• In consiglio d’istituto è opportuno che i rappresentanti degli studenti arrivino con un parere unanime: la discussione deve pertanto avvenire prima (una sana discussione è propedeutica alla democrazia) ma davanti alle diverse componenti del consiglio è opportuno portare un parere unito come componete;

• Bisogna cercare di evitare, per questioni di correttezza e di buona cooperazione col corpo docenti, di fissare l’assemblea d’istituto sempre nel medesimo giorno della settimana;

• Può capitare che le tematica che maggiormente stanno a cuore ai rappresentanti degli studenti non siano previste da un punto specifico dell’ordine del giorno e rientrino quindi costantemente nelle “Varie ed eventuali”; sarebbe importante che i rappresentanti comunicassero

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tempestivamente con il dirigente affinché nell’ordine del giorno vengano inserite anche le discussioni riguardanti le assemblee, i comitati studenteschi…;

Adempimenti:

In questo paragrafo provvederemo a fornirvi un riepilogo delle scadenze che di norma andrebbero o devono essere rispettate

• Le scadenze per assemblea elettorale ed elezioni sono differenti per ogni scuola e devono essere comunicate attraverso la pubblicazione di uno scadenzario ufficiale.

• La richiesta ufficiale per l’assemblea d’istituto va presentata almeno 5 giorni prima:

• Serve molta preparazione per organizzare un’assemblea d’istituto all’altezza e siccome sicuramente ci starete lavorano da tanto non aspettate le scadenze per comunicare con la scuola ma anticipate le tempistiche;

• Almeno con una settimana d’anticipo va presentata e comunicata la convocazione del Comitato Studentesco:

• Non esistono tempistiche formali ma è una questione di organizzazione, oltre che della scuola, dei rappresentanti con i loro docenti. Sarebbe utile una programmazione annuale dei comitati studenteschi;

• Il giorno del Consiglio d’Istituto è opportuno aver già stabilito la tematica dell’assemblea e la data, con eventualmente gli ospiti esterni previsti. Tutti gli ospiti esterni alla scuola devono essere approvati dal consiglio:

• Nel caso il giorno del consiglio d’istituto un ospite non ha ancora dato la conferma ufficiale lo si deve far approvare nell’eventualità che partecipe e far approvare anche la soluzione ad esso alternativa;

• La richiesta dei locali va fatta pervenire al Consiglio d’Istituto entro la data della convocazione, affinché sia approvata ufficialmente.

Progettazione:

Con la trasformazione del vecchio POF (Piano dell’Offerta Formativa) nel PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) si aprono per noi studenti alcune possibilità in più, che dobbiamo provare a sfruttare. Il PTOF diventando triennale non perde i contenuti del suo "genitore" POF e quindi continuerà a prevedere la presenza delle attività extracurriculari e i progetti che la scuola intende portare avanti e promuovere. Noi studenti possiamo partecipare alla stesura del PTOF, mediante la rappresentanza studentesca o le associazioni, nella fase conclusiva delle “consultazioni”, dove il Dirigente scolastico si confronta con enti locali, realtà istituzionali, culturali e sociali ed economiche del territorio, tenendo conto delle proposte e dei pareri degli organismi e delle associazioni di genitori e anche di noi studenti.

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Noi studenti abbiamo sempre tante idee creative e alternative rispetto a quelle delle istituzioni, perché non metterle a servizio della nostra scuola? Come MSACchini facciamo sempre proposte valide e interessanti: se riusciamo a fare una programmazione annuale delle nostre attività possiamo prevedere lo svolgimento di alcuni progetti (non solo il punto d’incontro classico, ma anche gli orientamenti in entrata e in uscita che caratterizzano da anni tutti i nostri circoli, o percorsi di formazione tematici) all’interno delle nostre scuole.

Il Piano triennale dell’Offerta Formativa, sulle basi delle opinioni raccolte dal Dirigente, è elaborato dal collegio docenti e approvato dal consiglio d’istituto entro ottobre, per essere poi inviato all’Ufficio Scolastico Regionale e pubblicati on-line nel portale unico dei dati della scuola.

Per la presentazione di un progetto potreste utilizzare il facsimile che trovate a pagina 110 di Professione Studente, mentre per comunicare alla stampa l’iniziativa è sempre utile il facsimile di pagina 112.

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Rapporti formali:

• Funzionario/docente dell’Ufficio scolastico territoriale referente per la CPS: questa figura fa da tramite tra la nostra consulta e l’Ufficio scolastico provinciale, si fa carico di alcune pratiche burocratiche per conto della CPS e tiene i rapporti istituzionali con la segreteria della scuola che ospita la sede delle nostre plenarie,solitamente insieme al presidente .

• Dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale: tante volte nel linguaggio di tutti i giorni siamo ancora abituati a chiamarlo Provveditore agli studi, è il dirigente del Ministero dell'Istruzione posto a capo dell'ufficio scolastico territoriale (ex provveditorato) in ogni provincia, di cui la Consulta fa parte. Il presidente e il docente referente hanno un rapporto più stretto con il Provveditore perché a lui vengono sottoposti tutti i progetti e le iniziative della CPS. Anche i membri della giunta o della plenaria possono però rapportarsi con lui, in accordo con il Presidente e il docente referente per segnalare problemi o iniziative.

• Dirigente Scolastico: è buona norma informare il proprio Preside delle iniziative e degli appuntamenti della Consulta, anche organizzati in altre scuole, oppure rivolgersi a lui, o al suo vicario per le convocazioni della Consulta o le relative giustificazioni; inoltre in alcune scuole è ormai prassi che i rappresentanti di Consulta siano invitati come uditori al consiglio di istituto, è molto importante perché permette di mantenersi aggiornati sulle attività e sulle esigenze della propria istituzione scolastica.

• Stampa: dal momento che la consulta è l’organo collegiale che rappresenta gli studenti a livello territoriale, è bene che le nostre attività siano rese note a livello locale, qualora queste siano vicine alle necessità e ai bisogni del territorio. Quando, ad esempio, realizziamo un evento che riteniamo possa avere un impatto sulla cittadinanza, o quando questa sia la prima a cui l’attività sia indirizzata (pensiamo ad una conferenza, ad un’assemblea pubblica, una commemorazione, ecc.), potremmo informare la stampa locale attraverso un comunicato stampa, che illustri i nostri obiettivi e l’importanza che attribuiamo al nostro progetto. Basta andare alla ricerca delle email dei giornali che riteniamo più adatti alla pubblicazione della nostra notizia o contattare giornalisti che già conosciamo, e inviar loro un pdf targato CPS. Ricordiamo che in questo caso, rivolgendoci ad una testata, dobbiamo mantenere un certo target di scrittura formale e incisivo al tempo stesso. Un buon rapporto con il mondo della stampa e della comunicazione può essere importante anche per segnalare proposte e problemi che emergono tra gli studenti, può essere inoltre facilitato dall'apertura di una pagina della Consulta sui social Network e magari anche di un sito internet.

• Istituzioni ed Enti: è molto importante per una Consulta relazionarsi con le istituzioni (Prefettura, Questura, Regione,etc), con enti locali (il Comune ad esempio) e non (Fondazioni, etc) sia per organizzare iniziative e progetti sia per poter adempiere all'altro compito

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Il rappresentante nella Consulta Provinciale

fondamentale che la consulta ha: portare avanti idee, richieste, esigenze e problemi degli studenti delle scuole superiori, sull'orientamento, la tessera dello Studente, l'edilizia scolastica, il riscaldamento e i trasporti ad esempio. Ciò è facilitato se si intrattengono rapporti stabili con questi soggetti e possono così crearsi anche occasioni per nuove iniziative comuni. Inoltre è importante ricordare che, anche nel caso in cui si debbano portare ad Enti e Istituzioni problemi urgenti o esigenze importanti, è bene mantenere il più possibile un atteggiamento collaborativo (e corretto) per non compromettere il lavoro svolto insieme in altri ambiti o precludersi future possibilità.

Rapporti informali:

Come per ogni organo collegiale, anche per la consulta è essenziale mantenere dei rapporti quotidiani con chi rappresentiamo;

• Relazioni con i nostri compagni di scuola: gli studenti della nostra scuola hanno il diritto di essere informati su ciò che accade in plenaria, e noi, da buoni rappresentanti di consulta, dovremmo permettere loro che questo venga rispettato.

• Coordinamento con rappresentanti d’istituto e comitato studentesco: proprio perché il nostro compito è essere portavoce delle istanze dei nostri compagni a livello provinciale, è bene tenersi sempre in contatto con i rappresentanti di istituto e con quelli di classe radunati nel comitato per coordinarsi nella programmazione, nella scelta delle tematiche per le assemblee, ecc.

• Associazioni studentesche: qualora nelle vostre città e province ci siano associazioni studentesche molto attive sarebbe bello coinvolgerle, non solo per avere spunti e appoggio per l’organizzazione di eventi e giornate organizzate insieme, ma anche per confrontarci con gli studenti che ne fanno parte su questioni che potremmo avanzare in plenaria, e che potrebbero sfociare nella realizzazione di progetti interessanti. Potremmo anche pensare di creare dei momenti di dibattito in spazi di aggregazione giovanile, per contribuire alla loro promozione tra i nostri compagni di scuola.

• Relazioni con i rappresentanti di Consulta in plenaria: molto spesso non basta confrontarsi con gli altri rappresentanti di consulta una volta al mese in plenaria; compito della CPS dovrebbe essere quello di fare rete oltre il tempo stabilito “istituzionalmente”; potremmo proporre ad esempio delle riunioni a cadenza ravvicinata con i nostri colleghi della commissione territoriale; questo ci aiuterà ad essere più radicati nel nostro territorio, riuscendo ad individuare le necessità e i bisogni che gli studenti della nostra zona sentono più vicini, e quindi, strutturare nuove proposte. Come per tutte le esperienze in cui dobbiamo relazionarci con altre persone è inoltre importante cercare di instaurare buoni rapporti con gli altri rappresentati, creare un clima il più possibile sereno e di amicizia, magari anche al di là di appuntamenti e riunioni, perché in questo modo sarà molto più facile collaborare per ideare e realizzare progetti e attività e l'esperienza in Consulta sarà ancora più bella ed arricchente.

• Rapporti con il presidente e il docente referente: è importante mantenere un rapporto diretto e costante con il presidente e il docente referente, così da essere sempre aggiornati sugli sviluppi

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delle iniziative e dei progetti. Inoltre non dobbiamo mai dimenticarci che non c'è una divisione tra il presidente e i rappresentati: si tratta di studenti che, in entrambi i ruoli, stanno lavorando per gli altri,per questo la condivisione di idee e opinioni e l’impegno di tutti è sempre utile; infine è importante non lasciare solo chi, come il presidente, ha delle responsabilità ma bisogna fare rete e gioco di squadra per affrontare tutti gli impegni e le scadenze, senza dimenticarsi lo studio.

• Rapporti con i rappresentati di consulta che ci hanno preceduto nel nostro istituto: prendere contatti con chi ci ha lasciato il testimone può essere un buon modo per iniziare; potranno aiutarci a conoscere le dinamiche della plenaria e le attività che sono state realizzate.

• Social network: Mantenere dei rapporti informali con i nostri compagni vuol dire anche (perché no?) sponsorizzare l’operato della nostra consulta tramite i social network, in modo tale che le nostre attività siano accessibili e osservabili non solo da chi ha le mani in pasta, ma anche dalla cittadinanza o, molto più in generale, da chiunque voglia informarsi riguardo l’operato della nostra CPS.

Adempimenti:

la consulta è l’organo che forse più di tutti ha a che fare con molta burocrazia per via dei rapporti che i rappresentanti di quest’organo intrattengono con l’ufficio scolastico provinciale, con gli enti e con il MIUR, quando si tratta di partecipare a bandi ministeriali;

• Attenti alle scadenze! Si tratti di un bando ministeriale o di un progetto proposto proprio dalla nostra consulta, le scadenze sono funzionali alla buona riuscita dell’obiettivo che ci si è posti; prorogare non è molto positivo, perché si rischia di compromettere la realizzazione del progetto nei suoi tempi naturali.

• Quante carte! Anche se alle volte ci sembra di essere sommersi dalle circolari e dalle comunicazioni dobbiamo sforzarci di tenere un archivio di tutte quelle che riceviamo, magari diviso per argomenti, così da evitare di "perdere dei pezzi" e poterci organizzare per tempo nelle scelte, tenendo conto di tutte le proposte.

Facciamo però un passo indietro, per candidarsi come rappresentante di consulta occorre informarsi presso la propria segreteria sui tempi di presentazione della candidatura e conduzione della campagna elettorale. Anche chi intende candidarsi come Presidente o ad un altro incarico nella Consulta, oltre a rivolgersi alla segreteria, è bene che si confronti con il docente referente.

Progettazione:

I progetti rappresentano il cuore dell’attività della CPS in quanto sono lo strumento attraverso il quale diventa possibile creare rete fra le scuole. Ogni rappresentante della consulta, infatti, contribuisce all’ideazione di un’attività, solitamente collegata ad una tematica di cui si occupa la

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commissione della quale fa parte, la redige sotto forma di progetto e, una volta approvata, può essere proposta da ogni membro della consulta nella propria scuola.

È importante pensare i progetti insieme agli altri; infatti, il confronto, in quanto arricchente, è utile alla creazione di un buon progetto che sia di interesse per tutte le scuole. (Anche se a volte ci troveremo a lavorare soli, non disperiamo! Il nostro contributo potrebbe essere un input positivo per un coinvolgimento futuro di qualche altro rappresentante di consulta!)

Nella compilazione del modulo di presentazione del progetto è opportuno specificare,nel dettaglio e con chiarezza, i vari punti che lo caratterizzano: in questo modo, chi approverà il progetto sarà in grado di immaginare l’attività proposta. È necessario indicare l’obiettivo del progetto, le sue modalità di svolgimento, le persone coinvolte, i costi e la tempistica (su questo, come già detto, ponete particolare attenzione!).

Bandi del MIUR: il Ministero indice frequentemente bandi rivolti alle consulte. Spesso i bandi conferiscono alla consulta provinciale vincitrice un premio in denaro, indirizzato o ai fondi della consulta stessa o alle scuole dei rappresentanti della consulta che vi hanno partecipato. Per cui non ci resta altro che tenerci pronti, avendo sempre sott’occhio il sito ufficiale (ad esempio quello del MIUR: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/home o SpazioConsulte: http://www.spazioconsulte.it ) nel quale il bando che da sempre attendiamo venga pubblicato!

Dall’idea al progetto:

A. Trovare l’idea giusta, quella che più risponda alle esigenze del momento (ad esempio: in un periodo di dibattito su una riforma scolastica, potrebbe essere interessante per noi e per i nostri compagni capire meglio i punti cardine sui quali essa si basa);

B. Coinvolgere le persone che all’interno della CPS possano condividere la nostra idea;

C. Che messaggio vogliamo far passare?;

D. Trovare le modalità più adeguate per affrontare la tematica scelta (ad esempio: conferenza, assemblea pubblica, progetto nelle classi, progetto a lunga durata…largo alla fantasia!);

E. A chi rivolgerlo? Individuare i destinatari: ad esempio, i ragazzi di una data città, gli studenti del biennio, tutti gli studenti della provincia, ecc…;

F. Dove svolgerlo? Individuare il luogo nel quale svolgere il nostro evento/progetto (ad esempio: cortile, classe, auditorium, piazza, teatro, sede della CPS, ecc…);

G. Quando svolgerla? Se il progetto riguarda un’attività legata ad unospecificoargomento, potremmo organizzare una giornata a tema nella data in cui quella tematicasi celebra a livello nazionale e internazionale o un progetto a tappe che si concluda in quella giornata (ad esempio,

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se stiamo proponendo un progetto di sensibilizzazione sull’Olocausto e sul ruolo della memoria nella nostra società, potremmo individuare come data conclusiva il 27 gennaio);

H. Una volta scelto il luogo e la data, informarsi sulla disponibilità delle location che soddisfano le nostre esigenze (anche in base al numero di partecipanti che avete previsto) e sui loro eventuali costi. A scelta compiuta e approvata inviare le richieste ufficiali per i locali;

I. La risposta a questi interrogativi costituirà, di fatto, la stesura del progetto. Se, dopo la presentazione in assemblea, questo verrà approvato, avrà inizio la sua fase di realizzazione!;

J. Ricordiamoci di tenerci sempre in contatto con il presidente della CPS e con il docente referente durante la fase di stesura del progetto e i nostri giri “esplorativi”;

K. Creazione della grafica ufficiale dell’evento;

L. Comunicati stampa pre e post-evento.

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Rapporti formali:

In questo capoverso cercheremo di spiegare quali rapporti formali è necessario e consigliato mantenere con le istituzioni scolastiche.

• Per essere rappresentanti di classe bisogna essere eletti dai compagni di classe, durante la prima assemblea di classe dell’anno (entro il 31 ottobre), in cui ciascuno studente esprime la proprio preferenza tra i candidati;

• La candidatura è formalizzata all’interno della stessa assemblea di classe , in cui avviene anchelo scrutinio e la successiva elezione;

• Sono eletti rappresentanti di classe i due candidati che hanno ricevuto più voti, e nel caso in cui due candidati dovessero avere lo stesso numero di voti si procede per sorteggio (Ordinanza Ministeriale 15 luglio 1991 n. 215, art.22 , comma 8 );

• I rappresentanti di classe eletti, insieme ai due rappresentanti dei genitori, sono parte del consiglio di classe e partecipano a minimo due consiglio di classe l’anno in cui si discute di come sta lavorando la classe e di come si può migliorare insieme, invece non partecipano alle riunioni in cui si parla del rendimento di ciascuno studente;

• I rappresentanti di classe partecipano e costituiscono insieme a tutti gli altri rappresentanti degli studenti, il comitato studentesco, in cui i rappresentanti possono proporre, discutere e programmare diverse attività(come assemblee di istituto e altre possibili iniziative); il comitato studentesco è fondamentale alla formazione di una vera comunità scolastica e soprattutto in questo luogo i rappresentanti degli altri organi collegiali devono mettersi in contatto e condividere le loro esperienze

• I rappresentanti di classe, in nome di tutti gli studenti della classe, hanno il diritto di richiedere un’assemblea di classe di due ore ogni mese durante l’orario di lezione.

• All’assemblea di classe possono prender parte anche degli ospiti esterni, a seguito di un’autorizzazione del dirigente scolastico;

• Alle assemblee di classe “possono assistere, oltre al preside o un suo delegato, i docenti che lo desiderino".

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Il rappresentante in Consiglio di Classe

Rapporti informali:

Per i rapporti informali invece cercheremo di dare dei suggerimenti pratici, di quelli che non stanno in nessun libro ma che sono buone pratiche acquisite con un po’ di esperienza.

• Candidarsi a rappresentanti di istituto è un impegno, una gioia e la stessa candidatura deve esser consapevole; un rappresentante è colui che si mette a servizio dell’altro, è colui che capace di gestire le difficoltà che nascono a volte nella comunità scolastica e pronto a mettersi in discussione, è un buon mediatore di bisogni;

• E’ fondamentale capire e ricordarsi che i rappresentanti di classe rappresentano tutti gli studenti della classe e non solo loro stessi, BISOGNA CURARE SEMPRE IL RAPPORTO CON I PROPRI COMPAGNI. Il modo in cui ci si relaziona con i proprio compagni e ricordare di essere studenti al servizio di altri studenti è ciò che fa la differenza;

• Durante i consigli di classe è bene portare avanti anche problematiche riscontrate dalla classe nelle relazioni interpersonali ma sempre con il dovuto rispetto nei confronti delle persone che avete di fronte(docenti, dirigente, genitori);

• E’ bene curare i rapporti con il corpo docente per far si che in classe ci sia un buon clima di lavoro;

• Quando si organizzano le assemblee di classe è bene fare una turnazione delle ore che si occupano, per far si che a nessuna materia vengano sottratte più ore di lezione rispetto ad altre,

• Nel momento in cui i rappresentati parlano con i docenti per le assemblee, è bene, nonostante l’assemblea sia un diritto per noi studenti, non manifestare l’atteggiamento di chi pretende qualcosa, ma esser sempre disponibili al dialogo, cercando di capire anche le necessità dei docenti(sperando che loro possano comprender quelle degli studenti);

• Può esser una buona prassi discutere con i docenti della tematica di cui si intende parlare e se l’argomento non lo esclude(cioè se non bisogna parlare dello stesso docente e del rapporto con questo) chiedere la partecipazione dei docenti stessi;

• Durante consiglio di classe e comitato studentesco è bene che i rappresentanti si dimostrino sempre con parere unanime dopo un confronto con i compagni di classe, e che partecipino sempre in maniera attiva a queste riunioni;

• E’ di fondamentale importanza comunicare sempre ai propri compagni ciò che è detto durante il consiglio di classe e nel comitato studentesco, affinché tutti abbiano la possibilità di prender parte alla vita della comunità scolastica;

• Molto importante è avere un buon rapporto con i rappresentanti di tutti gli altri organi collegiali e conoscere gli OO.CC. in tutte le loro sfaccettature, per avere una maggiore visione sul come si strutturano gli strumenti di partecipazione;

• E’ indispensabile conoscere lo“Statuto delle Studentesse e degli Studenti della scuola Secondaria”, che regolamenta e disciplina la partecipazione degli studenti alla vita scolastica;

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• Come rappresentanti è irrinunciabile incitare la partecipazione della classe agli eventi della comunità scolastica e per primi bisogna partecipare a tutte queste attività, essendo consapevoli che è proprio questo alla base della rappresentanza studentesca;

• Per render quanto più possibile interessante l’assemblea è bene pensare insieme a tutta la classe la tematica e possibili attività da svolgere, ci si potrebbe dividere in gruppi per la preparazione delle diverse parti ad esempio.

Adempimenti:

In questo capoverso provvediamo a un riepilogo delle scadenze che di norma andrebbero o devono essere rispettate.

• I moduli di richiesta per l’assemblea di classe vanno consegnati almeno 5 giorni prima dell’assemblea;

• E’ essenziale aver già concordato data e ore dell’assemblea con i docenti, che dovranno apporre una firma sul modulo;

• Il modulo solitamente è un pre-stampato che si può trovare in segreteria, e comunque in Professione Studente potete trovare un fac-simile;

• Nel modulo bisogna scrivere l’ordine del giorno dell’assemblea, cioè ciò di cui si intende parlare, inoltre è buona prassi redigere un verbale di quanto detto e fatto durante l’assemblea (in molte scuole è richiesto);

• Se si vuole invitare un ospite esternoè obbligatorio chiedere l’autorizzazione al dirigente scolastico, e ciò deve sempre esser messo agli atti;

• Una volta eletti, è bene conoscere le norme interne all’istituto che regolano la vita della comunità scolastica e in questo caso quelle riguardanti l’assemblea di classe, poiché in virtù dell’autonomia potrebbero esserci alcune differenze tra una scuola e l’altra.

Progettazione:

In classe la progettazione è un qualcosa su cui tutti quanti possiamo e dobbiamo impegnarci, perché non è ancora uno dei punti di forza maggiori.

Le idee per progettare possono esser davvero tante, di certo la cosa più spontanea che ci può venire di fare è progettare e programmare un’assemblea di classe. Non è certo una cosa semplice, esser rappresentanti non significa solo organizzare assemblee ma mettersi completamente in gioco partecipando in primis a ciò che la classe sta vivendo.

Si può pensare anche a programmare un ciclo di assemblee di classe che seguano un determinato tema per tutto l’anno scolastico o comunque per diverse assemblee. Si può anche pensare di avviare attività del genere insieme ad altre classi solo però riuscendo ad organizzare senza creare particolari problemi. �24

La collaborazione con il comitato studentesco consente la progettazione e creazione di diverse idee e/o attività, come la richiesta di tenere aperta la scuola a tutti gli studenti il pomeriggio, per creare aggregazione, studiare e magari anche far tornare la scuola ad essere il centro della città esattamente come tanti anni fa.

In più anche con la trasformazione del POF in PTOF, tutti noi studenti, come singoli e come associazioni possiamo proporre le nostre iniziative. Facciamo questo come studenti nelle associazione e perché non potremmo farlo anche con le nostre classi? Come rappresentanti non possiamo non pensarci! Pensiamo, immaginiamo e sogniamo solo cosi possiamo progettare la nostra vita a scuola e le attività che ci aiutano a crescere, e a diventare veri studenti.

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L'organo di garanzia è forse il meno conosciuto tra quelli che operano all'interno della singola scuola. Per chi si vuole candidare come rappresentate degli studenti è indispensabile conoscere lo Statuto degli Studenti e delle Studentesse (che disciplina anche gli Organi di Garanzia) e il Regolamento d'istituto che deve stabilire, nel dettaglio il numero di membri, la durata in carica, le modalità di funzionamento e di deliberazione, tenendo presente che nelle superiori di norma dovrebbe farne parte almeno un rappresentante eletto dagli studenti (anche se in diverse scuole è nominato dal Consiglio di Istituto). Nel caso in cui l'Organo di Garanzia interno non sia costituito, gli studenti e i genitori possono, legittimamente, chiederne la costituzione alla scuola.

Una volta appurato se il rappresentante degli studenti nell'Organo di Garanzia interno è eletto dagli studenti, occorre informarsi in segreteria per capire modalità e tempi di candidatura e mettersi in contatto con i membri uscenti dell'organo (studenti, genitori o anche docenti) per informarsi sulle attività pregresse dell'organo.

Rapporti formali:

• con il dirigente scolastico e i membri dell'organo di garanzia: è molto importante per il componente dell'organo di garanzia mettersi in contatto con gli altri membri: il dirigente scolastico, che lo presiede, il rappresentate dei genitori (in particolare) e dei docenti per capire che impronta si vuole dare alle attività dell'organo e confrontarsi, anche per approfondire insieme le norme e le disposizioni della normativa e dei regolamenti interni della scuola a proposito di disciplina degli studenti, sanzioni e ricorsi. Non bisogna avere paura di chiedere chiarimenti e informazioni!

• con l'ufficio scolastico regionale: oltre all'organo di garanzia interno, che decide su ricorsi di merito (chi viene sospeso o riceve una sanzione da un organo della scuola può ricorrere per chiedere un nuovo pronunciamento sulla questione, come nei giudizi di appello in tribunale per semplificare), esiste anche l'organo di garanzia regionale, a cui si può fare ricorso, dopo l' organo di garanzia interno, solo per come sono state applicate le norme nei "gradi di giudizio" precedenti (ricorso di legittimità). Solitamente all'interno dell'ufficio studenti di ogni ufficio scolastico regionale è presente un funzionario o un docente che segue le pratiche relative all'organo di garanzia regionale e a quelli interni alle scuole. Può essere utile cercare di contattarlo per avere delucidazioni sul funzionamento dell'organo o verificare se l'USR organizza degli incontri di formazione sullo Statuto degli Studenti o sugli Organi di Garanzia.

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Il rappresentante nell'Organo di Garanzia

• con i ricorrenti all'Organo di Garanzia: è importante mantenersi il più possibile al di sopra delle parti e neutrali riguardo alle questioni legate ai procedimenti disciplinari che arrivano all'organo di garanzia, anche se si tratta di studenti o vicende conosciute, per mantenere la capacità di arrivare a un giudizio imparziale. È quindi necessario ascoltare e soppesare tutte le posizioni che vengono presentate e valutare quando occorre astenersi al momento delle decisioni se si è troppo coinvolti.

Rapporti informali:

• Con gli altri rappresentati e il comitato studentesco: è importante mantenere rapporti constanti con i rappresentati di istituto, i rappresentati di classe in comitato studentesco e i rappresentati di Consulta per essere aggiornati sulle attività dei diversi organi, per far conoscere il ruolo dell'organo di garanzia e perché, anche se il rappresentante nell'organo di garanzia ha un ruolo particolare rispetto a quelli degli altri rappresentati, collaborare insieme per la progettazione e la realizzazione delle diverse iniziative.

• Con tutti gli studenti: l'organo di Garanzia è poco conosciuto, è bene quindi spiegarne ruolo e funzioni ai propri compagni di scuola nelle assemblee di istituto o di classe e dare consigli o suggerimenti agli studenti che richiedessero informazioni sulle procedure e sulle disposizioni relative all'organo e alla disciplina nelle scuole superiori.

• Con i rappresentati deigenitori e le associazioni di genitori e studenti: molte volte i rappresentati di istituto e di classe dei genitori della scuola o i genitori e gli studenti impegnati nelle associazioni riconosciute dal MIUR organizzano incontri, percorsi o dibattuti sul ruolo dell'organo di garanzia e sulla disciplina a scuola, può essere interessante partecipare per approfondire le proprie conoscenze o portare opinioni e punti di vista diversi basati sulla propria esperienza.

Adempimenti:

• Informarsi sulla normativa: è molto importante informarsi sulla normativa che regola le attività dell'organo di garanzia, dalle disposizioni nazionali come lo Statuto degli Studenti, alle circolari dell'ufficio scolastico regionale e ai regolamenti interni delle scuole. Può essere utile costruirsi un piccolo schema anche con gli eventuali "casi" che gli organi di garanzia di diverse scuole hanno dovuto affrontare, citati dalle circolari, da tenere come promemoria.

• Informare gli studenti: è importante mettersi a disposizione dei compagni per ogni eventuale richiesta.

• Fare attenzione a circolari e convocazioni, è necessario partecipare alle sedute dell'organo, tenere un piccolo archivio delle convocazioni e dei materiali che vengono consegnati durante i lavori, delle eventuali circolari. Dobbiamo però tenere presente che i materiali che riceviamo, se

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riguardano persone o situazioni in cui esse sono implicate non possono essere diffusi o inviati ad estranei all'organo.

Progettazione:

• Raccordandosi con i rappresentati degli studenti negli altri organi (sia l'istituto, che la classe che la consulta) si possono pensare e realizzare con loro progetti interni alla scuola o con la Consulta per far conoscere il ruolo e i compiti dell'organo di garanzia. Per la presentazione dei progetti valgono le stesse modalità indicate nelle schede degli altri organi.

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Progetti, proposte e buone pratiche

Cari Rappresentanti, Segretari e Referenti Legislativi,

abbiamo deciso di dedicare uno spazio nel sito del MSAC, alla pagina della Task Force Rappresentanza (sezione Progetti), in cui pubblicare i vostri progetti, le vostre proposte e le buone pratiche (le attività o le azioni che avete realizzato) che pensate sia bello condividere con gli msacchini, ma soprattutto con gli altri rappresentati, per creare una specie di banca dati di idee e progetti.

Per questo abbiamo lasciato questa pagina vuota, dedicata proprio ai progetti, perché vorremo scriverla con voi..aspettiamo quindi i vostri contributi, corredati di una breve introduzione che spieghi il contesto, i risultati o le aspettative del vostro progetto all'indirizzo [email protected] così da poterli condividere con tutti voi...

In una galassia lontana lontana...ehm..no, non è questo l'incipit giusto per la nostra storia...comunque benvenuti in questa strana galassia fatta di sigle di organi di rappresentanza studentesca. Ebbene sì, tutte queste sigle accattivanti e simpatiche nascondo altrettanti organi formati da studenti che rappresentano altri studenti! Cerchiamo di capire in breve di cosa si tratta e di come questi organi incidono sulla nostra vita di rappresentati degli studenti nei consigli di classe, di istituto, nelle consulte provinciali, negli organi di garanzia e di valutazione alle prese con mille problemi della vita quotidiana: dal farsi ricevere dal Preside, confrontarsi con gli altri rappresentati, scrivere un progetto etc..

Procedendo con metodo e rigore scientifico come uno scienziato che si trova ad esaminare, per la prima volta, delle nuove specie di piante non ancora conosciute, possiamo dividere le sigle in due grandi famiglie:

- CNPC, UCN e CRCPS che sono organi del mondo delle Consulte Provinciali degli Studenti;

- FAST e FRAST, che invece sono organi formati dai rappresentati delle Associazioni Studentesche riconosciute dal MIUR

Questa distinzione ci permette di fornire un primo chiarimento: a livello regionale e nazionale esistono due tipi di rappresentanza studentesca, quella eletta dagli studenti - che comprende il Coordinamento Regionale delle Consulte Provinciali (CRCPS), il Consiglio Nazionale dei Presidenti di Consulta (CNPC) e l'Ufficio di Coordinamento Nazionale (UCN) - e quella che espressione delle associazioni studentesche - come appunto il Forum nazionale delle Associazioni Studentesche (FAST) e, se istituiti, i Forum Regionali delle Associazioni Studentesche (FRAST).

A prima vista si potrebbe pensare a un duplicato, in realtà non è così perché la rappresentanza delle associazioni studentesche è definita "complementare a quella istituzionale" (cioè a quella garantita dalle Consulte), perché se da un lato le Consulte hanno il compito di sintetizzare le proposte di tutti gli studenti delle scuole superiori, dall'altro le associazioni si fanno portatrici di contributi specifici su molte tematiche, approfondite nei gruppi di studenti in tutta Italia.

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Un mondo di sigle: CNPC,UCN,CRCPS,FAST,FRAST

In maniera impropria potremmo definire, a livello nazionale, il CNPC e il FAST come le due Camere di uno stesso Parlamento, per rendere l'idea che, pur con una composizione diversa, sono portatori degli interessi della stessa categoria: gli studenti.

La presenza di due "voci" per il mondo degli studenti si è rivelata negli anni preziosa ed ha permesso di portare avanti diverse proposte e progetti.

Entrambe Entrambe le "famiglie" di organi di rappresentanza studentesca sono regolate dalla stessa norma, il DPR 567/96 e successive modificazioni, si tratta di un regolamento (cioè una fonte secondaria, rispetto alle leggi che sono fonti primarie, approvata dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell'Istruzione, sentite le Commissioni parlamentari competenti e il Consiglio di Stato e promulgato dal Presidente della Repubblica) dello Stato che disciplina anche le attività integrative ed extracurricolari nelle scuole.

Vediamo più in dettaglio i diversi organi:

•Il CNPC, il Consiglio Nazionale è formato da tutti i presidenti delle Consulte Provinciali degli Studenti, è un organo consultivo del Ministero e del Ministro dell'Istruzione, ha il compito di favorire lo scambio di idee e progetti e il confronto tra le diverse Consulte e di fornire al Ministro dell'Istruzione proposte e idee degli studenti delle scuole superiori sulle più svariate tematiche come orientamento, diritto allo studio, edilizia scolastica, rappresentanza o pareri su proposte del Ministero, come avvenuto su "La Buona Scuola". Opera

all'interno della Direzione Generale dello Studente del MIUR che ne cura anche il supporto amministrativo. È dotato di un proprio regolamento interno e si riunisce solitamente una volta l'anno per più giorni. Elegge due moderatori, un segretario e un vicesegretario e si divide in commissioni tematiche di lavoro.

Come, da rappresentati, possiamo interagire con il Consiglio Nazionale?

Per prima cosa possiamo contattare il presidente della nostra Consulta Provinciale e chiedergli maggiori informazioni sul funzionamento e sulle attività del Consiglio Nazionale. Possiamo inoltre invitarlo nelle nostre scuole per organizzare un incontro con gli studenti su questo tema.

Una buona pratica che si può adottare per far conoscere le attività del Consiglio e le tematiche trattate è quella della

consultazione degli studenti prima delle sedute del Consiglio:

- prima di ogni riunione del CNPC, l' Ufficio di Coordinamento Nazionale (UCN) si riunisce per stabilire una rosa di temi da trattare che vengono comunicati alle singole Consulte Provinciali;

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- ogni Consulta o le Consulte di una stessa regione insieme, può predisporre una griglia con le tematiche che tratterà il Consiglio, con una breve spiegazione delle proposte in discussione, da inviare ai rappresentati e agli studenti di tutte le scuole superiori della provincia per richiedere la loro opinione in merito che dovrà essere inviata alla Consulta Provinciale;

- una volta raccolte le proposte degli studenti delle singole scuole la Consulta si riunisce e fa una sintesi delle proposte arrivate e di quelle dei rappresentati riuniti in plenaria che il Presidente potrà poi portare alla seduta del Consiglio Nazionale e su cui baserà le proposte e le discussioni in commissione e in plenaria.

Una volta terminato il Consiglio, inoltre, il Presidente della CPS dovrebbe condividere le decisioni e le proposte emerse con la sua Consulta e quindi con i rappresentati e gli studenti di tutte le scuole della Provincia.

•Il CRCPS, il Coordinamento Regionale delle Consulte Provinciali degli Studenti è formato da tutti i presidenti e i docenti referenti delle Consulte Provinciali della stessa Regione. Opera all'interno dell'Ufficio Scolastico Regionale della regione che ne assicura anche la sede e un docente referente regionale con compiti di supporto amministrativo e progettuale. Il coordinamento normalmente si riunisce una volta al mese e cura i rapporti tra gli studenti e l'ufficio

scolastico regionale e l'amministrazione regionale (che ha competenza concorrente con lo Stato in materia di istruzione), mette in comune progetti ed esperienze tra le consulte, porta avanti proposte,pareri e problematiche degli studenti a livello regionale, elegge due rappresentanti degli studenti nell'organo di garanzia regionale e il Presidente Rappresentante Regionale che fa parte dell'UCN. Il coordinamento si dota di un proprio regolamento interno ed ha a disposizione una somma stanziata dal Ministero dell'Istruzione.

Come, da rappresentati, possiamo interagire con il Coordinamento Regionale?

Come rappresentati di Istituto e di Classe possiamo contattare il presidente della nostra Consulta Provinciale o i rappresentati di Consulta e chiedere loro maggiori informazioni sul funzionamento e sulle attività del Coordinamento. Possiamo inoltre invitare il Presidente della CPS nelle nostre scuole per organizzare un incontro con gli studenti su questo tema.

Come rappresentati di Consulta Possiamo chiedere di essere informati sulle attività del Coordinamento Regionale da parte del nostro Presidente Provinciale.

Una buona pratica che si può chiedere di adottare è quella dei coordinamenti regionali aperti - riunioni del coordinamento regionale a cui partecipano anche i membri delle giunte delle consulte o una delegazione di rappresentati di ogni CPS- o dei consigli regionali delle Consulte - incontri di

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due o tre giorni in cui i membri del coordinamento regionale e una delegazione di rappresentati di ogni singola consulta si riunisce per pensare insieme a tematiche di respiro regionale o a proposte di lavoro o di progetti che coinvolgono più consulte provinciali della regione.

•L' UCN, ufficio di Coordinamento Nazionale delle CPS è un organo del Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte Provinciali, è composto da tutti i Presidenti Rappresentanti Regionali delle CPS. Si riunisce diverse volte l'anno ed è supportato dalla Direzione Generale dello Studente del MIUR. Ha compiti preparatori ed esecutivi del CNPC: si riunisce quindi per preparare le riunioni del Consiglio Nazionale, tracciare una rosa di tematiche da trattare e concordare gli aspetti amministrativi e logistici; inoltre, dopo le sedute del Consiglio

Nazionale si riunisce per concordare con gli uffici del MIUR come portare avanti richieste e proposte del Consiglio e curarne l'attuazione. Quando il Consiglio Nazionale non è in seduta il Ministro e il Ministero possono convocare o richiedere un parte al CNPC su questioni che toccano da vicino gli studenti. L'UCN ha un proprio regolamento interno ed elegge un Portavoce, un vice Portavoce e un Segretario che rimangono in carica per un anno scolastico. Può individuare al suo interno dei delegati per materie o aree tematiche.

Come, da rappresentati, possiamo interagire con l'Ufficio di Coordinamento Nazionale?

Per favorire la conoscenza dell'organo possiamo chiedere al Rappresentate Regionale della nostra regione di incontrare i rappresentati di Consulta, e poi, volendo di Istituto per spiegare le attività dell'Organo. Inoltre dopo ogni seduta dell'UCN il Rappresentante dovrebbe relazionare sui temi trattati al coordinamento regionale, così che i Presidenti possano riportali

nelle Province.

Possiamo inoltre sollevare questioni o progetti, tramite la CPS, che il nostro Rappresentante Regionale può portare alle riunioni dell'Ufficio di Coordinamento.

• Il FAST, forum nazionale delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative, è l'organo che comprende i rappresentanti delle associazioni studentesche, delle scuole superiori, più grandi e diffuse nel nostro Paese, secondo una serie di requisiti stabiliti dal DPR 567/96. Al momento le associazioni che fanno parte del Forum sono 7: Movimento Studenti di Azione Cattolica, Movimento Studenti Cattolici, Movimento Studentesco Nazionale, Federazione degli Studenti, Unione degli Studenti, Rete degli Studenti Medi e Studicentro.

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Ogni associazione partecipa al Forum con due rappresentati, il FAST opera presso la Direzione generale per lo studente del MIUR, si dota di un proprio regolamento a norma del quale elegge un Coordinatore e ha il compito di formulare proposte e richieste al Ministro e al Ministero dell'Istruzione su tematiche che riguardano gli studenti, formulare pareri, richiesti dal Ministro, dal MIUR o di propria iniziativa, su leggi e provvedimenti allo Studio del MIUR (come sta avvenendo sulla Buona Scuola e sui provvedimenti attuativi); inoltre può formulare interrogazioni a cui il Ministero deve rispondere entro 30 giorni. Le sedute del Forum possono svolgersi alla presenza del Ministro o solo tra i rappresentati delle associazioni. Il FAST può essere udito anche dalle Commissioni Parlamentari, dal Governo e dagli uffici dei Ministeri.

Il FRAST, forum regionale delle associazioni studentesche,che in diverse regioni non è stato ancora istituito dovrebbe essere composto dalle associazioni studentesche parte del Forum Nazionale presenti in regione e dalle più grandi nella comunità scolastica regionale (in base a criteri proporzionali a quelli nazionali), dal Direttore dell'ufficio scolastico regionale e dall'assessore regionale all'Istruzione. In raccordo con il coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti dovrebbe svolgere funzioni analoghe a quelle del Forum Nazionale per quanto riguarda tematiche di interesse regionale, nei confronti di USR e Regione.

Come, da rappresentati, possiamo interagire con il FAST?

Per iniziare possiamo contattare un rappresentare del forum nazionale (o di quello regionale) per farci spiegare il funzionamento dell'organo e potremmo organizzare una tavola rotonda aperta a tutti gli studenti, con i rappresentanti delle diverse associazioni studentesche facenti parte del forum per poter confrontare posizioni e proposte delle

diverse organizzazioni.

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Preghiera del rappresentante

Signore, mi hai chiamato e ho risposto. Nella grandezza dei sogni che mi abitano, nella fatica del confronto leale, nella sforzo del discernimento democratico, ho sentito la tua voce che mi diceva: mi fido di te. Ti ringrazio perché mi hai chiamato a custodire l’inestimabile valore della rappresentanza e a mettermi a servizio della comunità scolastica. Mentre da parte mia cercherò di non mancare al mio impegno, tu donami la forza necessaria per amare, per credere e per sperare. Fa che non mi perda mai d’animo. Fa che impari da te ad apprezzare tutte le persone che mi verranno affidate, ad avere per loro cura e attenzione. Fa che non manchi mai dentro di me il senso di responsabilità e di prudenza, la capacità di dialogo e di apertura,   la disponibilità e la generosità,  il coraggio e la costanza,  l’umiltà e l’integrità di vita.

Vergine Santa, donna dell’impegno, liberami dalla tentazione di fuggire davanti alle difficoltà, di arrendermi difronte all’insuccesso, di scoraggiarmi quando si affaccia l’incomprensione. Donami un cuore grande come il tuo, capace di meditare dando senso al tempo e di perseverare nella sequela di tuo Figlio Gesù.

Santi e Beati dell’Azione Cattolica, rimanete al mio fianco sempre, con voi la salita della responsabilità è più leggera fino alle vette della santità e della vita piena. Amen

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Professione Rappresentante non vuole essere né un manuale né un enciclopedia della rappresentanza studentesca ma semplicemente un piccolo strumento di aiuto e supporto per chi svolge il proprio servizio come rappresentante degli studenti o per chi vuole informarsi....siamo inoltre convinti che non ci sia nulla di più importante che accompagnare le persone che scelgono di mettersi in gioco nella rappresentanza studentesca o che vogliono avere informazioni attraverso relazioni vere e il contatto umano:

per questo non esitate a contattarci,scriverci, chiamarci, invitarci nelle vostre realtà!

Ecco quindi i nostri contatti:

Mariannna Occhipinti 3335909217

Andrea Facciolo 3287958857

Francesco Caputo 3334382979

Emanuela Gitto 3455922505

Lorenzo Zardi 3487852463

Mail TFR: [email protected]

In particolare Marianna e Francesco stanno seguendo

i rappresentanti di classe, Andrea e Emanuela

i rappresentanti di consulta e Lorenzo e Francesco

i rappresentati di istituto.

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Contatti