Prof. Emilio Belli - I Bombard Amen Ti Del 1943

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LE INCURSIONI AEREE DEL 1943 SULLA SARDEGNA Il 7 febbraio 1943 l’aviazione statunitense diede avvio ad una massiccia offensiva sugli aeroporti sardi per contrastare gli attacchi delle forze aeree italo-tedesche ai porti di Algeri, Orano, Philippeville e Bona che costituivano i principali centri logistici degli Alleati nel Nordafrica francese. Per tre mesi gli obiettivi prioritari dell’USAAF furono i campi di volo di Elmas, Villacidro, Decimomannu e Monserrato, unitamente al porto di Cagliari, ma dopo la grande incursione sul Capoluogo, effettuata il 13 maggio, gli attacchi aerei vennero estesi a tutto il territorio dell’Isola. Con lo scopo di indebolire il fronte interno, i bombardamenti non risparmiarono i centri abitati, neppure quelli minori. Per la sua posizione strategica fu Cagliari a subire i danni più gravi ed a patire il maggior numero di vittime. 

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LE INCURSIONI AEREE DEL1943 SULLA SARDEGNA

Il 7 febbraio 1943 l’aviazione statunitense diede avvio aduna massiccia offensiva sugli aeroporti sardi per contrastaregli attacchi delle forze aeree italo-tedesche ai porti diAlgeri, Orano, Philippeville e Bona che costituivano iprincipali centri logistici degli Alleati nel Nordafricafrancese.

Per tre mesi gli obiettivi prioritari dell’USAAF furono icampi di volo di Elmas, Villacidro, Decimomannu eMonserrato, unitamente al porto di Cagliari, ma dopo lagrande incursione sul Capoluogo, effettuata il 13 maggio,gli attacchi aerei vennero estesi a tutto il territoriodell’Isola.

Con lo scopo di indebolire il fronte interno, ibombardamenti non risparmiarono i centri abitati, neppurequelli minori. Per la sua posizione strategica fu Cagliari asubire i danni più gravi ed a patire il maggior numero divittime. 

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Domenica 7 febbraio1943

Incursioni sull’aeroporto di Elmas BOMBARDAMENTO STATUNITENSE DIURNO: ore 15.08Forza attaccante: 32 quadrimotori B 17 e 19 bimotori B 26 scortati da 40caccia P38. Avvistamento: ore 15.04 dalle S.V. di Monte Sarri, PuntaPlanedda e Capo Spartivento. Modalità di attacco: in 3 ondate.1^ ondata: alle 15.08 una formazione di 14  B 17 proveniente da SWsgancia da 7000 m 84 bombe da 454 kg sulla Base aerea di Elmas.

2^ ondata: alle 15.10 una formazione di 18 B 17 proveniente da Nordsgancia sull’obiettivo 2544 spezzoni da 9 kg. 3^ ondata: una formazione di 19 B 26, avvistata alle 15,40 dalle S. V. diCala Piombo e Monte Sarri, effettua l’attacco sganciando da m 3800 diquota altri 2238 spezzoni da 9 kg .Danni alla Base: 10 aerei distrutti e numerosi danneggiati, colpite leinstallazioni e la batteria C. 344. Vittime: 31 militari morti e 33 feriti.Esito del tiro contraereo : 1 B 17 abbattuto, 2 danneggiati.Caccia decollati su allarme: 19 italiani e 8 tedeschi alle 14.02.Esito: 1 B 17 e 2 B 26 abbattuti. Perdite : 2 Re 2001 e 2 Me 109.BOMBARDAMENTO INGLESE NOTTURNO: ore 23.08Forza attaccante: 16 bimotori Wellington.Esito del tiro di sbarramento : 1 bombardiere abbattuto.

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Mercoledì 17 febbraio1943:spezzonamento di Cagliari, Quartu

e Gonnosfanadiga Forza attaccante: 70 bombardieri di alta e media quota scortati da 35caccia P 38. Obiettivo: aeroporti del Basso Campidano. A causa del cielocoperto le bombe a frammentazione colpiscono i centri abitati.Incursione sulla Base di Elmas: alle 14,06 una prima formazione di 24 B17 sgancia 3296 spezzoni e 12 bombe da 500 lb. mancando l’obiettivo.

Incursione su Cagliari: alle 14.10 una seconda formazione di B 17spezzona la Base navale, la parte alta di Stampace, Castello e Villanova.Vittime: morti 165 civili e 44 militari, feriti 292. Gli ordigni investono ancheQuartu, uccidendo 8 civili e ferendone 19, e la zona del Margine Rossodove perdono la vita 2 soldati del 409° Btg. Costiero impegnati nei lavori difortificazione.Incursione su Gonnosfanadiga: alle 14.45 una formazione di 12 B 25

diretta verso l’aeroporto di Villacidro spezzona Gonnosfanadiga uccidendo77 civili e 6 militari. L’obiettivo principale non viene localizzato e risultainfruttuoso anche l’attacco al campo di Decimo.Incursione sull’aeroporto di Decimomannu: alle 15.00 una formazione di15 B 26 sgancia 1116 spezzoni sul campo di volo, ma con scarsi risultati.Azione della difesa: poco efficace per le cattive condizioni atmosferiche.Perdite alleate: 2 B 26 caduti nelle campagne tra Nuraminis e Samassi ed

un terzo aereo precipitato al largo dell’isola di S.Pietro.

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Venerdì 26 febbraio 1943Incursione aerea su Cagliari 

Forza attaccante: 19 quadrimotori B 17 senza scorta segnalati alle

14.45 dal Semaforo di Ustica. Obiettivo: il porto di Cagliari.

Avvistamento: ore 15,30 dalle S.V. di Capo Carbonara, TorreFenugu e Torre Mortorio. Inizio incursione: ore 15,37.

Bombe sganciate: 204 da 227 Kg da m 7000 di quota.

Zone colpite: area portuale e quartiere di Stampace.Vittime: 73 morti e 286 feriti.

Esito del tiro contraereo : poco efficace.

Caccia decollati su allarme: 4 italiani e 8 tedeschi alle 15.33 .Esito: 3 B 17 colpiti. Perdite: 1 Me 109, 3 caccia danneggiati.

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Domenica 28 febbraio 1943Incursione su Cagliari 

Forza attaccante: 46 quadrimotori B 17 scortati da 39 caccia P 38.

Obiettivo: il porto di Cagliari. Avvistamento: 1^ formazione alle12,48 dalla S.V. di Torre Fenugu con rotta NW; 2^ formazionesegnalata alle 12,53 dal C.R.N. di Gonnesa. Inizio incursione: ore12,50. Modalità di attacco: in 2 ondate. Bombe sganciate: 538 da

227 kg. da 6500 m di quota. Zone colpite: porto, stazioniferroviarie, area urbana di Cagliari. Naviglio affondato: p.fo Paoloda 3868 tonn., p.fo S.Rita da 5191 tonn., natanti minori.

Vittime civili: oltre 200 morti e alcune centinaia di feriti.

Esito del tiro contraereo: poco efficace.

Caccia decollati su allarme: 15 italiani e 9 tedeschi alle 12.49.Esito: 3 B 17 probabilmente abbattuti. Perdite: 2 MC 202 e 1 Me109; 5 Re 2001 danneggiati.

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Mercoledì 31 marzo 1943Incursioni sul Basso Campidano 

Forze attaccanti: 90 quadrimotori B 17 scortati da 27 caccia P 38. Obiettivo: Cagliari e aeroporti del Basso Campidano. 1°avvistamento: ore 13,55 dai radar tedeschi di Teulada (W 3) ePula (Saturn). Distanza 40 km . 2° avvistamento: ore 13,59 dalleS.V. di Capo Sperone e Capo Spartivento.

Incursione su Cagliari: alle 14,11 una formazione di 27 B 17sgancia da 7000 m 288 bombe da 227 kg sul porto e sulla città.Naviglio affondato: piroscafi Albissola e Campo Mele.Incursione su Monserrato: alle 14,10 una formazione di 18 B 17sgancia 2592 spezzoni sull’aeroporto colpendo anche l’abitato.

Incursione sull’aeroporto di Decimomannu: colpito alle 14,10 da

3168 spezzoni sganciati da 22 B 17 provenienti da SE.Incursione sull’aeroporto di Villacidro: colpito alle 14,23 da 3312spezzoni sganciati da 23 B 17.Vittime civili e militari: 69 morti e 63 feriti.Esito del tiro contraereo: diversi bombardieri danneggiati.Caccia decollati su allarme: 25 alle 13.56. Esito: 3 B 17 abbattuti

e 4 danneggiati. Perdite: 2 MC 202 e 1 Re 2001. 

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Giovedì 13 maggio 1943La grande incursione su Cagliari BOMBARDAMENTO STATUNITENSE DIURNO: 13.36 – 14.45 

Forza attaccante: 103 quadrimotori B 17, 94 bimotori B 25 / B 26, 186caccia P38 / P 40 . Avvistamento: ore 13.26 dalla Stazione Radar tedescadi Capo Sperone (Stier). Distanza: 80 km .Inizio incursione: ore 13.36. Modalità: in 7 ondate.Bombe sganciate: 887 da 454 kg e 6 da 227 kg.

Quota operativa: m 7-8000 per i B 17; m 3500 per i bombardieri medi.Dispositivo contraereo: 8 batterie della Milmart, 2 della Flak.Caccia decollati su allarme: 35, alle 13.27. Perdite: 2 MC 202, 3 Me 109,1 Fw 190; vari danneggiati.Perdite nemiche: 7 aerei probabilmente abbattuti e 27 danneggiati dal tirocontraereo e dai caccia.

BOMBARDAMENTO INGLESE NOTTURNO: 22.50 – 23.07Forza attaccante: 23 bimotori Wellington.Bombe sganciate: 4 block-burster da 4000 lb., 28 da 1000, 57 da 500, 56da 250 e 2700 spezzoni da 4.

 

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Il 13 maggio furono lanciate su Cagliari ben 451 tonnellate diesplosivo che accrebbero le devastazioni dell’area urbana e del portoprodotte dalle precedenti incursioni. Il serg. Lawrence Smith che allora

prestava servizio come mitragliere a bordo di un B 26 del 320° BombGroup, così ricorda quel lontano giorno di guerra. 

Avevo una veduta perfetta della città di Cagliari,giusto sulla mia destra. Il cielo sembrava vivo per le

esplosioni dei proiettili della contraerea, e poteinotare i B 25 venire fuori dalla nuvola di un colpo diflak. Gli scoppi sulla città più in basso mi apparverocome tanti fiori che sbocciavano. Quindi giunse ilmomento del nostro bomb run: ne facemmo unodannatamente buono.

 

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Immagini di una città fantasma

Quando con l’Armistizio  dell’8 settembre 1943 i bombardamentiaerei sulla Sardegna ebbero termine, la zona centrale di Cagliari eraridotta ad un desolante ammasso di rovine.Dei 4500 fabbricati che prima della guerra costituivano il patrimonioedilizio della città, 720 erano rasi al suolo, 540 gravementedanneggiati e 2300 privi di infissi a causa degli spostamenti d’aria.Oltre agli edifici residenziali, le bombe avevano colpito anche le sedi

delle istituzioni, i bastioni spagnoli, l’Ospedale Civile, il Teatro Civicoe molte chiese, di cui S.Caterina, S.Domenico, S..Agostino e quelladella Madonna del Carmine erano andate distrutte.Quanto al porto, era quasi inagibile per le gravi condizioni in cuiversavano le scogliere di posa di moli e banchine e la distruzionetanto delle strutture di servizio che delle attrezzature fisse.

Cagliari, come mostrano le foto del tempo, era una larva di cittàpressochè disabitata e invivibile, anche per mancanza di acquapotabile e di elettricità, la cui popolazione, in larga parte malamentealloggiata nei paesi dell’interno, contava non meno di 40milasenzatetto.

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