PRIMO PIANO CHIESA Rallegriamoci tutti

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N. 30 • 4 settembre 2016 • 1,00 Anno LXX • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli Rallegriamoci tutti nel Signore Gigliola Alfaro Giuseppina Avolio M. Chiara Biagioni Rosanna Borzillo Antonio Colasanto Maria Pia Condurro Virgilio Frascino Angela Iacono Lorenzo Montecalvo Maurizio Patriciello Ludovico Silvestre Mariangela Tassielli Gli interventi La preghiera per il Creato 5 La catechesi del Papa 6 L’oratorio per crescere insieme 10 Dal 6 all’11 settembre Pizza Village sul lungomare 11 Nuovo regolamento per le sale da gioco 13 Mandato missionario per le Vittime Espiatrice 14 Crescenzio Card. Sepe Evitiamo ogni spiritualismo autoreferenziale o assopimento pa- storale, anche se questo comporta l’entrata in conflitto con il comu- ne modo di pensare e di agire di tanti, e anche se dobbiamo pagare di persona, alcuni anche, come succede nei nostri giorni, con la pro- pria vita, per rimanere fedeli al mandato divino che abbiamo rice- vuto. a pagina 2 Convegno nazionale dell’Ordo virginum 4 ATTUALITÀ ECCLESIALE La canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta 3 PRIMO PIANO CHIESA La solidarietà della Chiesa verso I terremotati 8 e 9 SPECIALE A Pietralba con il Cardinale Sepe 11 CITTÀ

Transcript of PRIMO PIANO CHIESA Rallegriamoci tutti

N. 30 • 4 settembre 2016 • € 1,00

Anno LXX • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

Rallegriamoci tutti nel Signore

Gigliola Alfaro • Giuseppina Avolio

M. Chiara Biagioni • Rosanna Borzillo

Antonio Colasanto • Maria Pia Condurro

Virgilio Frascino • Angela Iacono

Lorenzo Montecalvo • Maurizio Patriciello

Ludovico Silvestre • Mariangela Tassielli

Gli interventiLa preghiera per il Creato 5

La catechesi del Papa 6

L’oratorio per crescere insieme 10

Dal 6 all’11 settembre Pizza Village sul lungomare 11

Nuovo regolamento per le sale da gioco 13

Mandato missionario per le Vittime Espiatrice 14

Crescenzio Card. Sepe

Evitiamo ogni spiritualismo autoreferenziale o assopimento pa-storale, anche se questo comporta l’entrata in conflitto con il comu-ne modo di pensare e di agire di tanti, e anche se dobbiamo pagaredi persona, alcuni anche, come succede nei nostri giorni, con la pro-pria vita, per rimanere fedeli al mandato divino che abbiamo rice-vuto.

a pagina 2

Convegno nazionale

dell’Ordo virginum

4

ATTUALITÀ ECCLESIALE

La canonizzazionedi

Madre Teresa di Calcutta

3

PRIMO PIANO CHIESA

La solidarietà della Chiesaverso

I terremotati

8 e 9

SPECIALE

A Pietralbacon

il Cardinale Sepe

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CITTÀ

Vita Diocesana Nuova Stagione2 • 4 settembre 2016

Una festa che celebra la vitaIl 14 agosto la concelebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe,

con l’intervento del Vescovo Ausiliare Mons. Lucio Lemmo, dell’Arcivescovo Emerito di Campobasso, il napoletano Mons. Armando Dini, numerosi sacerdoti e Diaconi

@ Crescenzio Card. Sepe*

«Grandi cose di Te si cantano, oMaria: oggi sei stata assunta sopra icori degli angeli e trionfi con Cristo ineterno».

Anche noi, in questa celebrazio-ne di vigilia, come abbiamo fatto ne-gli anni passati, eleviamo il nostrocanto di lode e di ringraziamento aMaria SS.ma, Assunta in Cielo,Titolare di questa nostra ChiesaCattedrale. Ella, la «benedetta tratutte le donne», dal cielo, mentrecondivide la gloria del suo FiglioRisorto, intercede per ciascuno dinoi perché dove è lei, lì possiamo es-sere un giorno anche noi.

La festa dell’Assunta è una festache celebra la vita, la vittoria sullamorte. Per Maria, ma anche per cia-scuno di noi, valgono le parole dellaScrittura, ascoltate nella secondalettura: «la morte è stata ingoiata perla vittoria. Dov’è, o morte, la tua vit-toria?” Infatti, per la Madre di Dio, lavittoria sulla morte si è realizzata su-bito; per noi, si realizzerà nel tempodel giudizio e dipenderà dalla vitto-ria che avremo sul peccato.

Nel mistero dell’Assunzione dellaBeata Vergine al Cielo, infatti, intra-vediamo ciò che, alla fine dei tempi,attende anche noi, che crediamo esperiamo in Cristo. Ma non dobbia-mo dimenticare che non bastano lepure aspirazioni o i pii desideri; oc-corrono le opere di ogni giorno:«Beati coloro che ascoltano la paro-la di Dio e la mettono in pratica» (Lc11, 27-28).

La vita eterna la si deve guada-gnare giorno per giorno qui sulla ter-ra: dar da mangiare a chi ha fame;

dar da bere a chi ha sete; vestire chi ènudo. È la carità e l’amore verso i pove-ri la strada sicura che ci conduce al cie-lo. Ce lo insegna la Vergine di Nazarethnel “Magnificat”: Dio dispiega la suamisericordia su quelli che lo temono,innalza gli umili, ricolma di beni gli af-famati, soccorre il suo popolo, ma di-sperde i superbi nei pensieri del lorocuore, rovescia i potenti dai troni, ri-manda a mani vuote i ricchi.

Se la strada per il cielo è tracciata,essa deve essere percorsa con coraggioed entusiasmo. Per questo, cari amicisacerdoti, diaconi, religiosi e fedeli tut-ti, vi esorto a non stancarvi mai nelcammino della vita, a non perdervi d’a-

nimo. Con l’aiuto e la forza delloSpirito, sappiate vincere quella perni-ciosa stanchezza spirituale che ci puòvenire da quegli stili di vita improntatia forme mondane che oscurano il cieloe ci privano della gioia di camminarecon Cristo.

Evitiamo ogni spiritualismo auto-referenziale o assopimento pastorale,anche se questo comporta l’entrata inconflitto con il comune modo di pensa-re e di agire di tanti, e anche se dobbia-mo pagare di persona, alcuni anche,come succede nei nostri giorni, con lapropria vita, per rimanere fedeli almandato divino che abbiamo ricevuto.Del resto, Gesù viene messo a morte

per la sua obbedienza al Padre e per ilsuo amore per gli uomini, soprattuttoper i più poveri, per il suo essere “segnodi contraddizione”, per il suo procede-re contro corrente rispetto alle logichedegli uomini.

Chiediamo a Maria SS.ma, Assuntain cielo, “primizia ed immagine dellaChiesa”, “segno di consolazione e di si-cura speranza”, di aiutarci a seguire lesue orme, e difendere la vita di tutti,promuovendone la dignità, praticandole opere di carità a favore dei nostri fra-telli e sorelle più bisognosi.Auguri diSanta Festa dell’Assunta, Dio vi bene-dica e A’ Maronna v’accumpagna

* Arcivescovo Metropolita di Napoli

Festività dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. L’omelia del Cardinale Sepe alla Messa Internazionale

«Rallegriamoci tutti nel Signore» Un cordiale saluto a tutti voi che

partecipate a questa solenne celebra-zione in onore della nostra amata evenerata Madre, Assunta in Cielo.Un particolare benvenuto ai turisti invisita alla nostra bella città ed a tutti irappresentanti delle diverse nazionalitàqui presenti.

«Rallegriamoci tutti nel Signore» inquesta solennità della Vergine Maria:«della sua Assunzione gioiscano gliangeli e lodino il Figlio di Dio». Il miste-ro della divina maternità ha pervasol’intera esistenza di Maria. Per questoLei è “Assunta in Cielo”, è, cioè, vicinaal suo Figlio risorto, che ha accolto nelcuore e nel grembo e che ha seguitocome perfetta discepola in tutta la suavita.

Per questo Maria è beata: «Beata seiTu. Tutte le generazioni mi chiamerannobeata». Così abbiamo ascoltato nel bra-no evangelico di questa liturgia. E oggi,anche noi, popolo di battezzati, siamoqui, in questa Cattedrale della qualel’Assunta è Titolare, per innalzare lanostra lode a Dio che compie meravi-glie in coloro che, con cuore di servo, loservono per amore e, ora, anche noichiamiamo beata Colei che ha dato uncorpo umano all’eterno Figlio di Dio.

Ma ci domandiamo: perché la SantaVergine è stata Assunta in Cielo in ani-ma e corpo? La risposta è una sola: per-ché Maria è la piena di Grazia, è l’Im-macolata, perché in Lei non c’è peccatoe non ci sono le conseguenze del pecca-to come la sofferenza, la malattia, lamorte. Così, giunta la sua ora, Lei si èaddormentata nel Signore e, nello stes-so istante, gli angeli l’hanno portata inParadiso perché contemplasse, nellatotalità della sua persona, spirito e cor-po, la Santissima Trinità.

E Lei, l’umile ancella del Signore, è«esaltata come la Regina dell’universo,perché fosse più pienamente conformataal suo Figlio Gesù, che è il Signore deidominanti, il vincitore del peccato e del-la morte».

Chiediamo a Maria, Assunta in cie-lo, di aiutarci con le sue preghiere, aliberare le nostre anime da ogni pecca-to e, pur nelle tribolazioni della vita, cisostenga nella certezza che dove ora èLei, con il suo Figlio Gesù, saremo ungiorno anche noi accogliendoci inParadiso.

Auguri di una Santa Festa dell’As-sunta. Dio vi benedica e ‘a Maronnav’accumpagne.

@ Crescenzio Card. Sepe

Primo Piano ChiesaNuova Stagione 4 settembre 2016 • 3

Domenica 4 settembre Papa Francesco eleva all’onore degli altari la Beata Madre Teresa di Calcutta. Sabato 10 settembre in Cattedrale

Celebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe

Una piccola donna innamorata di Dio di Virgilio Frascino

«Sono albanese di sangue, indiana dicittadinanza. Secondo la mia vocazione,appartengo al mondo»: così si definivaMadre Teresa. La sua missione di vita èstata quella di servire i più poveri tra ipoveri. Una donna minuta nel fisicoma gigantesca nello spirito. Testimonedell’amore che si fa servizio concreto eincessante ai fratelli più poveri edemarginati.

Fu madre dei poveri poiché essi,secondo le sue parole, sono i favoriti diGesù. «Secondo la mia vocazione,appartengo al mondo», cosi si definivaMadre Teresa. La più piccola dei cin-que figli di Nikola e Drane Bojaxhiù,Gonxha Agnes nacque il 26 agosto del1910 a Skopie, crocevia dei Balcani, ecrebbe nelle ristrettezze economichelasciate dalla morte prematura delpadre.

A diciotto anni entrò nell’Istitutodella Beata Vergine Maria in Irlanda,dove ricevette il nome di Suor MaryTeresa. A dicembre dello stesso annopartì per l’India. Il 10 settembre del1946, nel corso di un viaggio in trenoverso Calcutta, Madre Teresa ricevettel’ispirazione che la portò a fondare laComunità religiosa delle Missionariedella Carità.

Il 17 agosto del 1948 indossò per laprima volta il sari bianco bordato d’az-zurro. Il 17 ottobre del 1950 la nuovaCongregazione delle Missionarie dellaCarità veniva riconosciuta ufficialmen-

grazie ottenute per la sua intercessione,Papa Giovanni Paolo II permise l’aper-tura della causa di canonizzazione. Il20 dicembre del 2002 approvò i decretisulle sue virtù eroiche e sui miracoli e il19 ottobre del 2003 la proclamò Beata.

Durante il viaggio del settembre2014 a Tirana, Papa Francesco avevaraccontato del suo incontro con MadreTeresa nel corso del Sinodo del 1994.La Beata era una donna che non silasciava impressionare, neanche dal-l’assemblea del Sinodo, e «diceva sem-pre quello che voleva dire», aveva confi-dato Papa Francesco al sacerdote chefaceva da interprete durante il viaggioin Albania. «Era seduta proprio dietro dime durante i lavori – ricordò il Pontefi-ce – e ne ammiravo la forza, la decisionedei suoi interventi, senza lasciarsiimpressionare dall’assemblea dei Vesco-vi».

Domenica 4 settembre Madre Tere-sa viene canonizzata da Papa France-sco in piazza San Pietro. L’esempio ditale testimone della carità deve essereper tutti noi credenti stimolo a vivere iltempo presente in maniera profetica eispirarci a trovare sempre nuove formedi solidarietà per ridare la speranza,quella speranza che non delude, perchéè fondata sulla rivelazione del Diovivente che era, che è e che sempre vie-ne.

te. Agli inizi del 1960 Madre Teresa iniziò ainviare le sue sorelle in altre parti dell’In-dia e poi nel mondo.

Morì il 5 settembre del 1997. La suatomba è luogo di pellegrinaggio e di pre-ghiera per pellegrini di ogni credo. La testi-monianza di affetto che anche i non cri-stiani, e in particolare gli indù della sua

Calcutta e dell’intera India, hanno tributa-to a Maria Teresa è stata tale da far com-prendere come l’amore di Cristo non cono-sce barriere né ostacoli. Rimane scolpitauna sua espressione: «Le opere di amoresono opere di pace».

Meno di due anni dopo la sua morte, acausa della diffusa fama di santità e delle

Santa nel giornodel Giubileo dei volontari

Grande attesa in tutto il mondo per l’imminente canonizzazione di Madre Teresadi Calcutta: la cerimonia è uno dei momenti culminanti del Giubileo dellaMisericordia, voluto da Papa Francesco. Ecco alcune informazioni pratiche su comeseguire la canonizzazione a Roma e da casa.

Quando e a che avviene il rito di canonizzazione di Madre Teresa?Madre Teresa verrà proclamata santa domenica 4 settembre. Papa Francesco ce-

lebra la Messa e presiede il rito di canonizzazione di in piazza san Pietro in Vaticanoalle 10.30, nel giorno in cui si celebra il Giubileo dei volontari e degli operatori di mi-sericordia.

Madre Teresa è infatti un simbolo della misericordia di Dio per i poveri e gli emar-ginati di questo mondo.

Quali altri eventi a Roma accompagnano la canonizzazione di MadreTeresa?

Sabato 3 settembre, vigilia della canonizzazione, Papa Francesco pronuncia unacatechesi in piazza San Pietro, intorno alle 10.

Poi nel pomeriggio, alle 17, è previsto un momento di preghiera e meditazionecon arte e musica: un “Oratorio” della beata Teresa di Calcutta, dal titolo “Mother”,composto da Marcello Bronzetti, con coro e orchestra Fideles et Amati, nellaBasilica di Sant’Andrea della Valle.

L’evento culmina con la venerazione della reliquia di Madre Teresa e la celebra-zione della Messa, alle 19. Sul sito del “Mother Teresa Center” sono elencati altri ap-puntamenti collaterali, tra cui mostre e concerti dedicati alla religiosa.

Come si può seguire da casa la canonizzazione di Madre Teresa?In tivù su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre) va in onda domenica 4 settem-

bre la diretta del rito di canonizzazione. Sabato 3 settembre alle 20.30 e domenica 4 settembre alle 14.25 sempre su Tv2000

viene proposto tra l’altro un docufilm dal titolo «La madre dei poveri» che ripercorrela vita di Madre Teresa di Calcutta attraverso i tratti – anche nascosti – della sua per-sonalità: dalle origini a Skopje, al periodo trascorso nella città di Calcutta come in-segnante di storia e geografia.

Quindi il cosiddetto periodo di “oscurità” e di travaglio spirituale con la conse-guente “chiamata nella chiamata” da cui scaturisce la scelta di dedicare la vita con-sacrata ai “più poveri dei poveri”.

Attualità Ecclesiale Nuova Stagione4 • 4 settembre 2016

Incontro nazionale dell’Ordo virginum delle diocesi italiane tenuto presso la Fraterna Domus di Sacrofano.Presente S.E. Mons. Salvatore Angerami, Vescovo ausiliare. Il prossimo anno il convegno si terrà a Napoli

Nel cuore della Chiesa per la vita del mondodi Giuseppina Avolio

Nel cuore della Chiesa per la vita delmondo: è stato il titolo scelto per l’an-nuale Incontro nazionale dell’Ordo vir-ginum delle diocesi italiane tenuto, dal25 al 28 agosto, presso la FraternaDomus di Sacrofano (Roma).Le 170 partecipanti hanno approfonditoil carisma della vergine consacrata allaluce della costituzione Lumen Gentiumdel Concilio Vaticano II. Sponsalità conCristo, diocesanità e presenza nel mon-do sono i tratti caratteristici di questavocazione, fiorita in 117 diocesi italianeda quando il Concilio ha ripristinatol’antico rito di consacrazione, promul-gato nel 1970 da Paolo VI.

A oggi, circa 700 donne hanno emes-so il proposito di castità nelle mani delvescovo, scegliendo di seguire Gesù po-vero, casto e obbediente sulle strade delmondo, nell’ordinarietà di una vita in-tessuta di lavoro, relazioni sociali ed ec-clesiali.

L’incontro nazionale, occasione perapprofondire il significato della presen-za della consacrata dell’Ordo “nel cuoredella Chiesa” e la sua missione per “la vi-ta del mondo”, ha offerto un programmaricco di momenti di preghiera, studio,confronto e fraternità. Le celebrazioniliturgiche sono state presiedute dai ve-scovi ausiliari di Roma GiuseppeMarciante e Paolo Lojudice, dal vescovodi Frascati Raffaello Martinelli e da pa-dre Agostino Montan, già delegato diRoma per l’Ordo virginum.

I momenti di riflessione sono stati

guidati dalla teologa Serena Noceti cheha tenuto una relazione su “Identità e vi-ta dell’Ordo virginum. Una lettura a par-tire dalla Lumen Gentium” e dal vescovodi Crema Oscar Cantoni, membro dellaCommissione Cei per il clero e la vitaconsacrata e suo delegato per l’Ordo vir-ginum.

Serena Noceti ha evidenziato la pre-senza evocativa e profetica delle vergini,che vivono il loro essere “donne dedicate

nella e per la Chiesa locale, in una rete direlazioni ecclesiali, nella pluralità deivolti pur nella comune appartenenza aun unico Ordo”. L’identità dell’Ordo vir-ginum si radica nella visione di Chiesadel Concilio Vaticano II, e la sua specifi-cità sta proprio “nell’essere custodi delfrattempo della storia, della promessad’amore di Gesù, Sposo dell’umanità,nell’essere un vero richiamo vivente al-l’oltre e all’Altro e alla permanente con-

versione e riforma della Chiesa in un di-namismo continuo che è vita e fecon-dità”. Mons. Cantoni, che ha portato alle par-tecipanti all’incontro, “l’abbraccio bene-dicente dei vescovi italiani” ha più volteespresso un vivo apprezzamento neiconfronti di questa vocazione, definen-dola “un vero dono dello Spirito, offertoa tutta la Chiesa che è in Italia”.

Nel suo intervento Cantoni si è soffer-mato sulla dimensione diocesana, ricor-dando che “il vescovo, che è garante del-la comunione di carismi, deve custodiree promuovere questo dono”. La consa-crazione, infatti, “non è solo una sceltapersonale ma è condivisa nella Chiesa esi nutre di un’intima partecipazione allaChiesa locale, nelle diverse realtà pasto-rali, a seconda delle proprie competen-ze”. Il cardinale Joâo Braz de Aviz, pre-fetto della Congregazione per gli istitutidi vita consacrata e le società di vita apo-stolica, ha incontrato le partecipanti perun momento di dialogo e gioioso con-fronto manifestando, con affettuosa vi-cinanza, quanto questo dono delloSpirito sia nel cuore della Chiesa di oggi.

Giuseppina Avolio fa parte delnuovo Collegamento nazionaledell’Ordo Virginum delle Diocesiche sono in Italia. Con lei, AdeleGatti, Stefania Marchetti eMaddalena Mazzeschi.

Attualità EcclesialeNuova Stagione 4 settembre 2016 • 5

Spese scolastiche:un peso per le famiglieLe preoccupazionidelle associazionidi genitori

Sta per iniziare la scuola ed ègià battaglia di numeri tra leassociazioni dei consumatori ei librai sulle cifre che sispenderanno quest’anno perl’acquisto di libri di testo, zaini,quaderni e corredo scolasticovario per gli studenti. Per leprime la spesa si aggira suimille euro a ragazzo e siconsiglia l’acquisto, per quantoriguarda diari, quaderni, pennee astucci, nei supermercati. Glialtri sostengono che si tratti diesagerazioni, che le cifre citatesi riferiscono all’acquisto di ciòche serve per tutto l’anno e nonalle spese solo di settembre. Aldi là del balletto delle cifre, leassociazioni di genitori, Agesce Age, parlano chiaro:innanzitutto, c’è un aspettoeducativo. Ma non solo: inballo c’è una questione diequitàSta per iniziare la scuola ed ègià battaglia di numeri tra leassociazioni dei consumatorie i librai sulle cifre che sispenderanno quest’anno perl’acquisto di libri di testo,zaini, quaderni e corredoscolastico vario per glistudenti. Per le prime laspesa si aggira sui mille euroa ragazzo e si consiglial’acquisto, per quantoriguarda diari, quaderni,penne e astucci, neisupermercati. Gli altrisostengono che si tratti diesagerazioni, che le cifrecitate si riferisconoall’acquisto di ciò che serveper tutto l’anno e non allespese solo di settembre, chenon è vero che ogni anno siacquistino daccapodizionari, zaini e astucci.Anzi, secondo i librai incartoleria si risparmierebbedi più. Al di là del ballettodelle cifre, un problema c’è.Le associazioni di genitoriparlano chiaro: innanzitutto,c’è un aspetto educativo.Bisogna saper indirizzare iragazzi nella spesa per lascuola, senza seguirenecessariamente le mode. Manon solo: in ballo c’è unaquestione di equità. Perchéandare a scuola costa e pesasul bilancio familiare.Questo nessuno può negarlo.

Gigliola Alfaro

La preghiera delle Chiese per il Creato, fragile e misterioso

Celebrata il 1 settembre in tutta Europa e in tutte le Chiese cristiane del continente la Giornata mondiale di preghiera per la custodia del creato. Messaggio delle Chiese europee:

“Ci troviamo ad affrontare sfide urgenti in termini di degrado ambientale e cambiamentoclimatico e, incoraggiati dalle parole della lettera enciclica di Papa Francesco Laudato si’,

a riconoscere la nostra responsabilità condivisa”. In Italia, la Giornata vissuta ai tempi del terremoto

1 settembre 2016: i cristiani di tutte le chiesepresenti in Europa uniti insieme in preghieraper il Creato. Un vero e proprio movimento diazione sui governi e di preghiera a favore del-l’ambiente. Perché il tempo è scaduto e lo statodi salute del pianeta terra è fortemente compro-messo. Occorre agire subito e farlo con coeren-za. È quanto invitano a fare il Consiglio delleConferenze Episcopali d’Europa (Ccee), laConferenza delle Chiese Europee (Kek) e la ReteCristiana Europea per l’Ambiente (Ecen) in unadichiarazione comune diffusa con il titolo“Tempo per la Creazione – Preghiamo insiemeper apprezzare e avere cura del dono della crea-zione”. La Dichiarazione è firmata da P. HeikkiHuttunen, segretario generale della Kek, damonsignor Duarte da Cunha, segretario genera-le del Ccee e dal Rev. Peter Pavlovic, segretariodell’Ecen.

Non è passato neanche un anno dalla Cop 21,da quando cioè a Parigi 195 capi di Stato e di go-verno di tutto il mondo hanno raggiunto e sigla-to un Accordo al termine della convenzione qua-dro delle Nazioni Unite sui cambiamenti clima-tici. Leader mondiali ed esperti si erano dati ap-puntamento con lo scopo dichiarato di raggiun-gere un accordo universale e vincolante sul cli-ma, per limitare il riscaldamento globale al disotto dei due gradi centigradi. Le analisi sull’at-tuale stato di salute del pianeta non danno più al-cun margine di ritardo: se non si agisce subito simette a rischio il futuro prossimo dell’umanità.

«Ci troviamo ad affrontare sfide urgenti – scri-vono oggi i responsabili dei tre organismi europei– in termini di degrado ambientale e cambiamentoclimatico e, incoraggiati dalle parole della letteraenciclica di Papa Francesco Laudato si’, a ricono-scere la nostra responsabilità condivisa».

Da qui l’invito a tutti i cristiani europei, alleChiese membri della Kek (ortodosse, protestantie anglicane), alle conferenze episcopali europee,ad “ogni persona di buona volontà” ad aderire al-la Giornata mondiale di preghiera per la cura delcreato.

Anche il papa all’Angelus di domenica 28 ago-sto prima di salutare i pellegrini, ha ricordato laGiornata,celebrata “insieme ai fratelli ortodossie di altre Comunità ecclesiali”. «Sarà – ha ag-giunto – un’occasione per rafforzare il comune

impegno a salvaguardare la vita, rispettandol’ambiente e la natura”. Fu il Patriarca ecumeni-co di Costantinopoli Dimitrios I a proclamareper primo una Giornata di preghiera per l’am-biente nel 1989.

Nel 2007, le Chiese riunite per la TerzaAssemblea ecumenica di Sibiu decisero di dedi-care alla salvaguardia del Creato un intero perio-do dell’anno, dal 1 settembre al 4 ottobre, giornodedicato alla memoria di San Francesco, il santodel Cantico delle Creature. Lo scorso anno papaFrancesco ha dedicato al tema dell’ambienteun’enciclica che ha fortemente influenzato il di-battito mondiale con la proposta di una “ecolo-gia integrale” capace di comprendere anche ledimensioni umane e sociali».

Le Chiese europee ne fanno riferimento nellaloro dichiarazione: «Secondo il Vangelo – scrivo-no -, la responsabilità nei confronti dell’ambientenon può mai essere separata dalla responsabilitàverso gli altri esseri umani: verso il nostro prossi-mo, verso i poveri, o i dimenticati, il tutto in un ve-ro spirito di solidarietà e di amore». Rispettare lacreazione non significa soltanto proteggere e sal-vaguardare la terra, l’acqua e le altre componentidel mondo naturale. Consiste anche nell’espri-mere rispetto per gli esseri umani che condivido-no quei doni e ne portano la responsabilità”.

La giornata si celebra qui in Italia in un mo-

mento particolare della storia del nostro paeseduramente colpito da un terremoto che ha semi-nato morte e distruzione. Sono tragedie – com-menta a caldo monsignor Duarte da Cunha – cherivelano tutta la “fragilità del creato” ed eviden-ziano “la responsabilità umana di fronte a ciòche le è stato donato. È questa consapevolezzache ci porta a chiedere politiche e azioni eticheche siano in rispetto della natura.

Perché l’uomo non è padrone della natura maun suo servo ed un suo amministratore. C’è sem-pre nella natura qualcosa di misterioso ma quelloche spetta all’uomo è il rispetto. Il rispetto delle co-se e delle persone”.

«Se noi riconosciamo la nostra umiltà davan-ti al creato, non dobbiamo avere la pretesa di do-minare, controllare, manipolare ma il rispetto dimettersi davanti a questo Mistero e la missionedi servire. C’è una fragilità insita nel pianeta.L’uomo non è onnipotente.

Non possiamo pensare che non ci saranno al-tri disastri o che altri disastri verranno solo dallamano dell’uomo. Quello che però possiamo faree possiamo chiedere al Signore è che tutti i disa-stri che ci sono nella natura possano avere unarisposta anche di solidarietà e di sostegno, peraccogliere e abbracciare chi ne è stato colpito etrovare soluzioni per ricostruire un futuro».

M. Chiara Biagioni

Nella ricerca della veritàDocumentario su Carlo Maria Martini, nel quarto anniversario della morte

in onda martedì 6 settembre alle 21.30 su Rai Storia

«Carlo Maria Martini è stato importante come un Papa, più di unPapa. Ci sono stati momenti della storia della Chiesa italiana, come dopola morte di Giovanni Paolo II, in cui sembrò che potesse diventare pon-tefice, ma poi si trovarono soluzioni diverse e papa non lo divenne mai.Ma per una parte di italiani, per una parte di cattolici, di ferventi cattolici,quel gesuita, cardinale di Milano in uno dei momenti più difficili dellastoria del Paese, fu il punto di riferimento, non solo della città, ma in qual-che modo dell’Italia intera». Con queste parole Paolo Mieli introduce ildocumentario “Carlo Maria Martini profeta del Novecento”, realizzatoper il quarto anniversario della morte da Antonia Pillosio e GiuseppeSangiorgi, per la serie “Italiani”, in onda martedì 6 settembre alle 21.30su Rai Storia.

Il documentario parte dai primi passi del cardinale Martini come ar-civescovo di Milano, fino ad arrivare a Gerusalemme dove si ritirò versola fine del suo ministero pastorale per dedicarsi interamente allo studiodella Bibbia. L’opera è arricchita da interviste alle persone che l’hannoconosciuto nella diocesi di Milano, come monsignor Giovanni Giudici,vicario generale dal 1991 al 2002 e monsignor Roberto Busti, suo porta-voce dal 1981 al 1991.

«Il motto del cardinale Martini era Pro veritate adversa diligere – affer-ma padre Carlo Casalone, presidente della Fondazione Carlo MariaMartini, che ha collaborato alla realizzazione della puntata – cioè affer-mare la verità anche quando non torna a proprio vantaggio. Ma il mottoindica anche come l’ascolto delle ragioni di chi appare avversario sia de-terminante nella ricerca della verità, di cui il dialogo è quindi parte costi-tutiva».

Attualità Ecclesiale Nuova Stagione6 • 4 settembre 2016

Comunità del Magnificat

TempidelloSpirito La Comunità del Magnificatè una comunione di vitaecclesiale, composta dapersone che vivono in statodi speciale consacrazione aDio.Essa conduce la sua vitaessenzialmentecontemplativa in forma nonclaustrale. È aperta all’accoglienza deifratelli in tempiprogrammati.Tale accoglienza si conducein condivisione di vita con laComunità, nel pieno rispettodella dimensionecontemplativa della giornata. L’Eucaristia è per laComunità del Magnificat ilcentro propulsore dispiritualità e di vitapasquale.La Vergine del Magnificat è ilmodello prescelto dallaComunità per rispondere allasua specifica chiamata.Le Sorelle della Comunità delMagnificat vogliono vivere ilVangelo integrale, sorrette dailoro quattro voti religiosi, nelprofondo anelito di divenirelibere per contemplare,obbedienti per amare, umiliper esultareCastel dell’Alpi si trovasull’Appennino Tosco-Emiliano, a 750 metri dialtitudine, sul lago omonimoed è facilmente raggiungibilecon autobus di linea chepartono dall’Autostazione diBologna oppure con mezzoproprio dall’Autostrada delSole.Come quota dipartecipazione è richiesto uncontributo personale allacondivisione di vita. Questi i prossimiappuntamenti di spiritualitàprevisti per il 2016.Dal pomeriggio di venerdì 7al mattino di mercoledì 12ottobre: “Contemplazione nelSanto Rosario”.Per la Famiglia Magnificat:dal pomeriggio di mercoledì23 al mattino di lunedì 28novembre: “Lacontemplazione nellaFamiglia Magnificat”.Percorsi “di fine settimana”:da sabato 23 a lunedì 25aprile; da venerdì 24 adomenica 26 giugno; davenerdì 23 a domenica 25settembre.Per ulteriori informazioni eprenotazioni è possibilescrivere alla Comunità delMagnificat – 40048 Casteldell’Alpi (Bologna). Recapitotelefonico: 328.27.33.925.Indirizzo di posta elettronica:[email protected]

Udienza Generale di Papa Francesco

La consolazione per una mammadi Antonio Colasanto

Il brano del Vangelo di Luca al capitolo7,11-17 – ha detto Papa Francesco, - ci pre-senta un miracolo di Gesù veramente gran-dioso: la risurrezione di un ragazzo.Eppure, il cuore di questo racconto - ha sot-tolineato il Papa - non è il miracolo, ma la te-nerezza di Gesù verso la mamma di questoragazzo. La misericordia prende qui il nomedi grande compassione verso una donna cheaveva perso il marito e che ora accompagnaal cimitero il suo unico figlio. È questo gran-de dolore di una mamma che commuoveGesù e lo provoca al miracolo della risurre-zione.

Durante questo Giubileo, sarebbe unabuona cosa che, nel varcare la Porta Santa,la Porta della Misericordia, i pellegrini ri-cordassero questo episodio del Vangelo, ac-caduto sulla porta di Nain. Quando Gesù vi-de questa madre in lacrime, essa entrò nelsuo cuore! Alla Porta Santa ognuno giungeportando la propria vita, con le sue gioie e lesue sofferenze, i progetti e i fallimenti, i dub-bi e i timori, per presentarla alla misericor-dia del Signore.

Dio ci vuole in piedi. Ci ha creati per es-sere in piedi: per questo, la compassione diGesù porta a quel gesto della guarigione, aguarirci, di cui la parola chiave è: “Alzati!Mettiti in piedi, come ti ha creato Dio!”. Inpiedi. Nel varcare la Porta Santa, cerchiamodi sentire nel nostro cuore questa parola:“Alzati!”. La parola potente di Gesù può far-ci rialzare e operare anche in noi il passag-gio dalla morte alla vita. Sulla Porta Santa èinciso per ognuno l’inesauribile tesoro dellamisericordia di Dio!

Raggiunto dalla parola di Gesù, «il mortosi mise seduto e cominciò a parlare. Questafrase è tanto bella: indica la tenerezza diGesù: “Lo restituì a sua madre”. La madre ri-trova il figlio.

Madre e figlio ricevono così la rispettivaidentità grazie alla parola potente di Gesù eal suo gesto amorevole. Così, specialmentenel Giubileo, la madre Chiesa riceve i suoi fi-gli riconoscendo in loro la vita donata dallagrazia di Dio.

Di fronte al ragazzo tornato in vita e re-stituito alla madre, «tutti furono presi da ti-more e glorificavano Dio dicendo: “Un gran-

de profeta è sorto tra noi” e “Dio ha visitatoil suo popolo”.

Quanto Gesù ha fatto non è dunque soloun’azione di salvezza destinata alla vedova eal suo figlio, o un gesto di bontà limitato aquella cittadina.

Nel soccorso misericordioso di Gesù, Diova incontro al suo popolo, in Lui appare econtinuerà ad apparire all’umanità tutta lagrazia di Dio. La misericordia, sia in Gesùsia in noi, è un cammino che parte dal cuoreper arrivare alle mani. Cosa significa, que-sto? Gesù ti guarda, ti guarisce con la sua mi-sericordia, ti dice: “Alzati!”, e il tuo cuore ènuovo.

Cosa significa compiere un cammino dalcuore alle mani? Significa che con il cuorenuovo, con il cuore guarito da Gesù possocompiere le opere di misericordia mediantele mani, cercando di aiutare, di curare tantiche hanno bisogno. La misericordia è uncammino che parte dal cuore e arriva allemani, cioè alle opere di misericordia.

Ho detto che la misericordia – ha ribadito

il Papa - è un cammino che va dal cuore allemani. Da quel cuore perdonato e con la com-passione di Gesù, incomincia il camminoverso le mani, cioè verso le opere di miseri-cordia. Mi diceva un Vescovo, l’altro giorno,che nella sua cattedrale e in altre chiese hafatto porte di misericordia di entrata e diuscita. Io ho chiesto: “Perché hai fatto que-sto?” – “Perché una porta è per entrare, chie-dere il perdono e avere la misericordia diGesù; l’altra è la porta della misericordia inuscita, per portare la misericordia agli altri,con le nostre opere di misericordia”.

Ma è intelligente questo Vescovo! Anchenoi facciamo lo stesso con il cammino che vadal cuore alla mani: entriamo in chiesa perla porta della misericordia, per ricevere ilperdono di Gesù, che ci dice “Alzati! Vai,Vai!”; e con questo “Vai!” – in piedi – usciamoper la porta di uscita.

È la Chiesa in uscita: il cammino della mi-sericordia che va dal cuore alle mani. Fatequesto cammino!

Al Gen Rosso il “Premio per la migliore musica”

Il Gen Rosso è un gruppo musicale internazionale attivo dal 1966,con sede in Italia.

Il gruppo nasce dall’esperienza dei focolarini nella cittadella diLoppiano, su desiderio di Chiara Lubich. Definito “international perfor-ming arts group”, il gruppo vuole diffondere il messaggio della costru-zione di un mondo più giusto, pacifico, solidale, e vivibile.

La testimonianza di questi valori viene direttamente dai componentidel gruppo e da fonici, tecnici e collaboratori, che vivono in prima per-sona lo stile di vita di comunione e fratellanza legato all’esperienza diLoppiano.

Durante la loro attività, i Gen Rosso hanno realizzato più di 1500concerti, 150 tour in 38 nazioni, quasi 54 album (nelle varie versioni) perun totale di 320 canzoni e oltre 4 milioni di spettatori, oltre a manifesta-zioni, raduni e workshop.

Nel centro internazionale multiculturale di Loppiano, presso IncisaValdarno (FI), l’incontro di migliaia di persone da ogni parte del mondorendeva necessaria la presenza musicale, con canzoni e danze che si ri-facessero allo spirito di reciproca accoglienza e rispetto. Alla neonataformazione di musicisti Chiara Lubich regalò nel Natale del 1966 unachitarra e una batteria rossa; il colore di tale strumento diede il nome algruppo, insieme a “GEN” che sta per “Generazione Nuova”.

Negli anni settanta iniziano i primi show internazionali, caratteriz-zati da musiche, ritmi e tradizioni di origine diversissima, resa da mu-sicisti professionisti e da performance coreografiche.

Negli anni ottanta il gruppo si orienta verso l’opera rock ed il generemusical: prima realizza “Someone lets the sun rise”, portato anche negliUsa, quindi “Una storia che cambia”, la cui prima avviene nell’Arena di

Verona. Dopo 1987 segue un programma tematico, “In concerto per lapace”, che concludono nel 1990 con la prima tournée negli stati oltre laCortina: DDR, Cecoslovacchia, Unione Sovietica ed Ungheria.

Gli anni novanta vedono il gruppo tornare ai concerti rock, con can-zoni sempre più impegnate e dirette. La tournée “Music and more” ini-zia con un giro in Europa e Sud-America, poi tra il 1996 ed il 1999 giranoin tutta Italia. Il 18 gennaio 1997 si organizza un concerto speciale alPalaLottomatica di Roma: dopo il programma della tournée il GenRosso presenta insieme a due fondatori un medley di 10 canzoni stori-che.

Nel 2000 la band presenta il suo secondo musical, “Streetlight”: è lastoria di un ragazzo afroamericano di Chicago, che anche nella sua gangcerca di vivere la sua fede, e per questo viene ucciso; la sua morte mettedavanti ad un’ardua scelta etica i suoi amici, la sua gang, il suo mondo.La presentazione di Streetlight ha portato il Gen Rosso in un tour mon-diale: in Europa, negli Stati Uniti (2001), Brasile (2002) e in Africa(2008).

Questo musical ha fatto sorgere in Germania l’idea del progetto“Stark ohne Gewalt” (Forti senza violenza), una serie di collaborazionidel Gen Rosso con le scuole superiori, finanziato anche dall’UnioneEuropea. Cominciato in Germania, il progetto ha coinvolto anche scuo-le in Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania.

Nel 2003 nasce l’album e tour Voglio svegliare l’aurora, che saràportato anche in Vaticano, all’Aula Paolo VI, in occasione del com-pleanno del Papa con il titolo Concerto per il dialogo tra i popoli, incollaborazione con gli artisti Miriam Meghnagi, Claudia Koll eGiovanni Scifoni.

Beata Maria Maddalena della Passione (CostanzaStarace)Fondatrice – 5 settembre

Nacque il 5 settembre 1845 a Castellamare di Stabia, prima di seifigli di una famiglia benestante. Avverte, sin da giovanissima, la chia-mata e già a 12 anni entra in convento ma, due anni dopo, viene di-messa perché di salute cagionevole. Entra così a far parte di quellaschiera di donne costrette a rimanere in casa a pregare e ad operarenel loro quartiere. Esse sono per lo più inserite come Terziarie negliOrdini Mendicanti.

Anche Costanza diventa Terziaria dei Servi di Maria; insegna il ca-techismo e organizza la Pia unione delle Figlie di Maria che ospita ra-gazze in difficoltà. Nel 1869 sono oltre 100 le piccole ospiti e Costanzaè coadiuvata da un gruppo di Figlie di Maria di cui alcune vestono l’a-bito di Terziarie Serve di Maria e che prendono a vivere in comunità.Così, due anni più tardi, Costanza viene nominata superiora con il no-me di Maria Maddalena della Passione. Madre Maria Maddalenamuore il 13 dicembre 1921 a Castellammare. È stata beatificata il 15aprile 2007.

Santi Festo e DesiderioMartiri a Pozzuoli – 7 settembre

La vicenda terrena dei martiri miseni, Festo e Desiderio risale alquarto secolo ed è strettamente collegata al martirio di San Gennaroe degli altri martiri Sosso, Procolo, Eutiche ed Acuzio. Mentre infu-riava la persecuzione dell’imperatore Diocleziano contro i cristiani, ilvescovo di Benevento Gennaro, si trovava a Pozzuoli in incognito, pernon essere riconosciuto dai pagani, che allora correvano numerosi aconsultare la Sibilla Cumana. Ma comunque la sua presenza, era notaai cristiani della zona, perché il trentenne diacono di Miseno, Sosso,accompagnato dal diacono Festo e dal lettore Desiderio, si recaronopiù volte a fargli visita con grande cautela e circospezione.

Ma i pagani però smascherarono Sosso come cristiano e lo denun-ziarono al giudice Dragonzio; il diacono di Miseno fu catturato ed im-prigionato e poi condannato ad essere sbranato dagli orsi, nell’anfi-teatro di Pozzuoli.Festo e Desiderio, saputo dell’arresto, pur sapendodei rischi a cui andavano incontro, vollero far visita a Sosso, per por-targli il loro conforto; furono anch’essi scoperti, confessarono di es-sere cristiani e quindi condotti dal giudice Dragonzio, il quale visto illoro rifiuto di abiurare, li condannò alla stessa pena di Sosso. I corpidei santi Festo e Desiderio, furono sepolti prima fuori Benevento, poinell’824 nella rinnovata cattedrale di Benevento e poi nell’abbazia diMontevergine.

Le reliquie del diacono Sosso, vennero accolte con onore nella suaMiseno, città poi distrutta dalle orde saracene nel nono secolo, recu-perate furono portate a Napoli e dal 1807 sono custodite e veneratenella città di Frattamaggiore.

Pastorale e DomenicaNuova Stagione 4 settembre 2016 • 7

Portarela croceGrandi folle seguono Gesù. Elui, lungi dal compiacersi diquesta situazione, sembra volermettere tutte le cose in chiaro.Quasi a dire: «Volete venire conme? Allora imparate a starmidietro, a camminare al miopasso».Le condizioni ci sono ed è beneconoscerle: mettersi al secondoposto; non occuparsi dei propribeni e privilegi, anzi rinunciarvidecisamente; fare attenzione alposto dato agli affetti rispettoalla priorità del Regno di Dio;arrivare al punto di mettere insecondo piano, rispetto alcompiersi del Regno di Dio,anche la propria vita, ma nonsemplicemente la vita fisica conle sue voglie, i suoi bisogni e isuoi capricci. Al secondo postova messa la psiche, la vitainteriore, la memoria, gli affetti,tutto ciò che muove le energie, lamente e il cuore. Solo cosìriusciremo a prendere la nostracroce... Quale? Non la malattiao la sofferenza che ci è toccata insorte, ma la stessa croce diGesù, quella liberapartecipazione al mistero disalvezza che ci vede consapevolie liberi nell’accettare di vivere, inogni cosa, la logica di dono,perdono, misericordia: logicapropria del regno di Dio.Ci riusciremo? Forse! Non lopossiamo sapere. Masicuramente metterlo in conto eformarsi a questa risposta dadare, con la propria vita, alVangelo è ciò che il Vangelo dioggi ci chiede; per evitare ungiorno di lasciare a metà illavoro iniziato.

La preghieraSignore Gesù,sono dure e difficili le tue parole,spesso quasi inascoltabili...Inaccettabili.Eppure possiamo diventarediscepoli fedelidel tuo Vangelo solo se,con determinazionee in modo disarmatorinunciamo alla nostra vita,come strumento di potere,dominio e privilegio,per viverla come strumentodi dono, condivisione,misericordia.Il tuo Spirito ci trasformi eaccompagni questa conversione.

Amen.

Alleniamoci in misericordia

Misericordia è mettersi al se-condo posto per dare priorità as-soluta alla realizzazione del pro-getto di salvezza del Padre, qui eora. Coraggio, possiamo riuscir-ci!

Mariangela Tassielli

Catechisti e animatori suwww.cantalavita.com possonotrovare la preghiera e l’eserciziodi misericordia in un formatoscaricabile per i social.

4 settembre. Ventitreesima Domenica del Tempo Ordinario

La vera ricchezza dell’uomoSap 9, 13-18; Sal 89; Fm 9-10, 12-17; Lc 14, 25-33

SANTI, BEATI E TESTIMONIRECENSIONI

Il Dio sconosciutoRocco Quaglia, psicologo e psicoterapeuta, professore ordina-

rio di Psicologia dinamica all’Università degli Studi di Torino, inquesto volume propone il famoso discorso dell’apostolo delle Gentisull’Aeròpago, rivolto ai filosofi del suo tempo.

L’intento è di far emergere l’attualità del messaggio di Paolo, unmessaggio che risponde alle eterne domande di uomini e donne diogni tempo. D’altronde, il mondo odierno presenta le stesse carat-teristiche del mondo di Paolo.

In entrambi, infatti, l’essere umano appare soddisfatto delle pro-prie conquiste intellettuali e materiali, soprattutto sembra non ri-servare più alcun posto a un Dio creatore. Il punto centrale del di-scorso di Paolo è la risurrezione di Cristo, ed è appunto questa amettere in crisi sia i sapienti di Atene, sia i sapienti della modernascienza.

La buona notizia di Gesù Cristo, oggi come ieri, è tanto ignoratada apparire del tutto nuova. La difficoltà maggiore essa la trovanell’apertura del cuore alla salvezza, nell’ascolto e nell’accettazionenella propria vita. Rocco QuagliaIl Dio sconosciuto. L’attualità del messaggio di Paolo ai sapientidel mondoEdizioni Paoline - 2016pagine 136 – euro 11,50

Paolo, il viaggiatore Laureen Bouyssou, autrice francese di romanzi, libri-gioco e

progetti editoriali destinati ai giovani lettori e finalizzati alla diffu-sione dei valori cristiani, propone un libro-gioco per riscoprire inmodo dinamico e, in prima persona, la vita e la passione di dell’a-postolo Paolo di Tarso.

Il lettore è invitato a vestire i panni del giovane Luca, protagoni-sta insieme a Paolo di viaggi e avventure, e a scegliere con lui comecostruire, tappa dopo tappa, tutto l’avventuroso cammino che loporterà a Roma.

Particolarità del testo, destinato ai ragazzi dagli 8 agli 11 anni, èla modalità di lettura. Non è lineare e progressiva, come un normaletesto di narrativa, ma per lo più interattiva. Il lettore è chiamato, divolta in volta, a operare delle scelte, muovendosi all’interno del libroattraverso il rimando a dei numeri.

Le sue scelte, e le relative conseguenze, faranno procedere nelviaggio o lo bloccheranno.Il testo si presta come dono per la primacomunione, ma anche come uno strumento per scoprire la vita dialcuni apostoli di Gesù nel percorso di catechesi post-comunione oin preparazione alla Cresima.Laureen BouyssouPaolo, il viaggiatore. Un libro-gioco per scoprire la BibbiaEdizioni Paoline 2016pagine 80 – euro 12,50

«Non è l’amore che fa girare il mondo,ma il denaro!», mi diceva una persona diChiesa mentre parlava della crisi econo-mica in atto. Sembra che l’affermazionedi questa persona sia vera, se consideria-mo la profonda inquietudine in cuisprofonda la società a causa dell’odiernaprecarietà economica. Ma, con sincerità,chiediamoci: qual è stata la causa di que-sta crisi economica? La risposta è sconta-ta per chi vive seriamente il Vangelo del-l’amore. La causa, ci dice il Vangelo, è sta-ta una forte mancanza di amore da partedi quei ricchi e potenti che hanno preferi-to ammassare le proprie ricchezze nellebanche invece di farle girare per crearebenessere e prosperità.

La vera ricchezza del mondo è l’amo-re, la cui mancanza genera paura, po-vertà, miseria tra gli uomini. C’è mancan-za di amore dove non si adora, non si ser-ve e non si ama Dio, Padre di tutti gli uo-mini. I ricchi e i potenti che non sono ti-morati di Dio preferiscono avere piutto-sto il denaro che l’amore e amano più i be-ni materiali che Dio, perché non capisco-no che «tutto l’oro del mondo, al suo con-fronto è come un po’ di sabbia» (Sap 7, 9).

Il denaro che si accumula egoistica-

mente rende l’uomo superbo e avaro.Superbo, perché avendo le ricchezze diquesto mondo vive nella falsa convinzio-ne di essere autosufficiente e di non averbisogno di nessuno, neppure di Dio; ava-ro, perché, se condivide le sue ricchezze,pensa di perdere questa autosufficienza equindi la sua sicurezza. Insomma, è diffi-cile, ma non impossibile, per quelli cheposseggono molte ricchezze, entrare nelregno di Dio. Infatti, quel tale che volevaseguirlo e fu invitato a vendere tutti i suoibeni per darli ai poveri, si rifiutò e se neandò via triste. E Gesù disse: «È più facileche un cammello passi per la cruna di unago che un ricco entri nel regno di Dio» (Mc10, 25).

Il ricco superbo e avaro deve essere al-lora considerato povero, in quanto glimanca la vera ricchezza, che è l’amore, ese non si converte all’amore rimarrà po-vero per tutta l’eternità! Lo splendore e labellezza che sembrano emanare dai benimateriali sono effimeri. Come ci insegnala vita, infatti, essi (i beni) possono finireda un momento all’altro. Oggi sei ricco edomani potresti finire davanti a una chie-sa a mendicare…

L’uomo di fede rifiuta di possedere

molti beni. Quando ha di che mangiare evestire è contento. Il superfluo lo distri-buisce ai poveri per amore di Dio e delVangelo. Agendo così attira su di sé e sullasua famiglia la benedizione di Dio. InfattiGesù fa questa promessa: «In verità io vidico: non c’è nessuno che abbia lasciatocasa o fratello o sorelle e madre o padre o fi-gli o campi che non riceva già ora, in questotempo, cento volte in case, fratelli, sorelle emadri e figli e campi, insieme a persecuzio-ni e la vita eterna nel tempo che verrà» (Mc10, 29-30). Chi è generoso per amore diDio e del Vangelo ha sempre il pane in ab-bondanza, non morirà mai di fame.

Nelle mani del ricco generoso c’è unaricchezza incalcolabile: la sapienza diDio. Ma chi accumula denaro solo per sestesso morirà nella miseria e non avrà lavita eterna nel tempo che verrà. Il cristia-no ricco, che ama il suo denaro più di Dio,non si illuda di andare in Paradiso soloperché è “uomo di chiesa”. Infatti rendereculto a Dio significa anzitutto aiutare esostenere chi vive nella povertà. Solo chifa questo è veramente “uomo di Dio” equando lascerà questo mondo entrerànella vita eterna.

Lorenzo Montecalvo sdv

Speciale Nuova Stagione8 • 4 settembre 2016

È di 294 morti, centinaia di feriti e un numero ancora imprecisato di sfollati il bilancio del disa I vescovi italiani hanno disposto per domenica 18 settembre una colletta nazional

Il terremoto non ha strapp

RACCOLTA PRO-TERREMOTATI 18 SETTEMBRE 2016

Le offerte raccolte potranno essere inviatealla Caritas Diocesana di Napoli, indicando nella causale«Terremoto Centro Italia» utilizzando le seguenti modalità:

Conto Corrente Postale 14461800intestato a «Caritas Italiana Opera Diocesana di Assistenza di Napoli»

Conto Corrente Banca Prossimaintestato a «Arcidiocesi di Napoli - Caritas Diocesana Napoli»aperto presso la filiale 5000 di MilanoIBAN: IT07K0335901600100000006483

Conto Corrente Unicredit SPAintestato a «Caritas Diocesana Napoli»aperto presso l’Agenzia Napoli 19IBAN: IT56Q0200803451000400883868

Versamento diretto Cassiere Caritas Diocesana dr. Sergio Alfieri, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle ore 13.00 tel 081.5574263 - 081.5574264 - 081.5574265

Nella notte del 24 agosto scorso, violentescosse di terremoto hanno colpito duramente al-cuni Comuni delle province di Rieti, AscoliPiceno, Perugia e Fermo, causando un elevatonumero di morti (ad oggi 294), di feriti (238), didispersi e di sfollati (oltre 2500), con danni in-genti alle persone e il crollo di numerose abita-zioni nonché di alcune chiese, in modo partico-lare nei centri di Amatrice (Rieti), Accumoli(Rieti), Arquata e Pescara del Tronto (AscoliPiceno).

La Caritas dell’Arcidiocesi di Napoli, inter-prete dei sentimenti di dolore del CardinaleCrescenzio Sepe, esprime profondo cordoglioper le tante vittime del grave terremoto e assicu-ra grande solidarietà e vicinanza alle popolazio-ni colpite.

«La Chiesa che è in Italia - ha sottolineatol’Arcivescovo, riprendendo quanto comunicatodai Vescovi italiani - si raccoglie in preghiera pertutte le vittime ed esprime fraterna vicinanza al-le popolazioni coinvolte in questo drammaticoevento. Le diocesi, la rete delle parrocchie, degliistituti religiosi e delle aggregazioni laicali sonoinvitate ad alleviare le difficili condizioni in cuile persone sono costrette a vivere».

L’Arcivescovo, quale Presidente della Caritasdi Napoli e Pastore di tutta la Chiesa diocesana,esprime così la propria solidarietà alle popola-zioni colpite ed ha disposto l’apertura di una rac-colta fondi tra i fedeli e i cittadini che vivono nel-la Diocesi di Napoli per i primi aiuti di emergen-za. La rete Caritas si è subito attivata contattan-do gli operatori che sono nei Comuni colpiti, percoordinare tutte le iniziative e gli aiuti annuncia-

ti da tutta Italia e anche dall’estero. Il Cardinale, tuttavia, raccomanda di fare ri-

ferimento alla Caritas per tutte le iniziative chesi intendono assumere per sostenere le popola-zioni colpite, in maniera che ci sia il necessariocoordinamento e si eviti la sovrapposizione diinterventi e gli sprechi di risorse umane e mate-riali, da cui può derivare soltanto una dannosaconfusione. Inoltre, la stessa Caritas Italiana ri-badisce che: a) non sono previste raccolte di vi-veri, vestiario, suppellettili… o altro materiale;se le diocesi colpite dal sisma esprimeranno deibisogni particolari, saranno comunicate tempe-stivamente; b) relativamente alla disponibilità

CARITAS

SpecialeNuova Stagione 4 settembre 2016 • 9

astroso sisma di magnitudo 6.0 che mercoledì 24 agosto alle ore 3.36 ha colpito l’Italia centrale. le come segno di partecipazione di tutti ai bisogni concreti delle popolazioni colpite

pato il coraggio della fedenecessità che si dovessero presentare.

Infine, domenica 18 settembre la Presidenzadella Conferenza Episcopale Italiana ha indettouna colletta nazionale, da tenersi in tutte leChiese italiane, in concomitanza con il 26°Congresso Eucaristico Nazionale, come fruttodella carità che da esso deriva e di partecipazio-ne di tutti ai bisogni concreti delle popolazionicolpite. La Cei ha disposto anche l’immediatostanziamento di un milione di euro dai fondi del-l’otto per mille per far fronte alle prime urgenzee ai bisogni essenziali.

«Dinanzi alla notizia del terremoto che hacolpito il centro d’Italia, devastando intere zonee lasciando morti e feriti, non posso non espri-mere il mio grande dolore e la mia vicinanza atutte le persone presenti nei luoghi colpiti dallescosse, a tutte le persone che hanno perso i lorocari e a quelle che ancora si sentono scosse dallapaura e dal terrore». Esordisce così PapaFrancesco in piazza san Pietro, rivolgendosi aifedeli convenuti per la consueta udienza genera-le del mercoledì, all’indomani del terremoto.«Sentire il sindaco di Amatrice dire: “Il paesenon c’è più – ha proseguito il Papa – e sapere chetra i morti ci sono anche i bambini mi commuo-ve davvero tanto. E per questo voglio assicurarea tutte queste persone nei pressi di Accumoli,Amatrice o altrove, nella diocesi di Rieti, diAscoli Piceno e le altre in tutto il Lazio e l’Umbriae nelle Marche, la preghiera e dire loro di esseresicure della carezza e dell’abbraccio di tutta laChiesa che in questo momento desidera strin-gervi con il suo amore materno, anche del nostroabbraccio, qui, in piazza».

manifestata da numerosi volontari (singoli o or-ganizzati) di recarsi nei territori colpiti, va fattoloro presente come in questo momento la loropresenza sarebbe soltanto di intralcio all’opera-to di coloro che stanno ancora lavorando alla ri-cerca dei dispersi e nel recupero delle vittime; siconsiglia comunque di acquisire tali disponibi-lità, per eventuali attività di accompagnamentoa medio-lungo termine delle comunità.

Don Enzo Cozzolino, direttore della Caritasdiocesana, che si è recato sul luogo del sisma edha incontrato personalmente i direttori Caritasdi Rieti e di Ascoli Piceno, con i quali è in costan-te contatto, tramite loro aggiornerà su eventuali

Vita Diocesana Nuova Stagione10 • 4 settembre 2016

All’Immacolata al Vomero,“Misericordia è…”

Apartire dal mese di giugno, per igiovani della parrocchia BeataVergine Immacolata al Vomero,

ha avuto inizio un’estate davvero sor-prendente.

Come ogni anno, l’Oratorio, che ac-coglie più di sessanta ragazzi di tutte leetà, è stato il teatro di giornate all’inse-gna del divertimento, della preghiera,della fraternità e anche della riflessione.

L’estate dei ragazzi ha preso il via ilgiorno 28 giugno, quando, durante lafesta finale delle attività della scuola dicalcetto, che da anni ormai, è presentein parrocchia, il nostro oratorio ha avu-to l’onore di ricevere in visita l’assessoreai Giovani Alessandra Clemente e il sin-daco di Napoli, Luigi de Magistris.

È stata una bellissima emozione po-ter parlare a tu per tu con le cosiddette“autorità”, in quanto, molto spesso,vengono considerate come lontane dal-la vita quotidiana del cittadino. Loro,invece, hanno dimostrato che non èsempre così facendo festa con noi e va-lutando, con i loro stessi occhi, la vita-lità e il ruolo fondamentale che, gli ora-tori, svolgono per la gioventù.

Qualche giorno dopo questa festa, il4 Luglio, è iniziato il Campo Estivo2016, intitolato “E…state con noi:Misericordia è…”, che ha visto un grup-po di circa 15 animatori, impegnatiogni pomeriggio con più di settantabambini di svariate età.

Tutte le giornate del Campo Estivosono state scandite da sport, quali pal-lavolo e calcio, giochi d’acqua, balli, di-segno e lavori manuali che hanno tenu-to impegnati i fanciulli in ogni momen-to, il tutto intervallato da una golosamerenda.

Tema centrale del Mese, ispirato al-l’anno Giubilare attualmente in corso, èstata la misericordia. Attraverso unaguida attenta, i ragazzi hanno riflettutoprofondamente sul significato della pa-rola e su come la Misericordia di Diopuò e deve entrare nella nostra vita e neinostri gesti quotidiani.

Il messaggio più importante che si è

cercato di trasmettere a questi ragazziniè l’amore profondo che Dio ha per noi:Amore che nasce dalla fratellanza e dal-la fraternità, che contagia e che nonchiede nulla in cambio, quell’Amore pu-ro che muove il Mondo.

E non è stato semplice: alla luce dellerecenti tragedie che hanno disseminatoodio e sangue in tutt’Europa, è stato dif-

ficile spiegare tutto ciò a dei piccoli mar-mocchi.

“Ragazzi diffondete l’amore!” , que-sto gli è stato detto. Diffondete l’amore,perché l’Odio, il male, il dolore, vannocombattuti con l’Amore, quella forzache spinge le montagne e che viene daQualcuno che non smette di perdonarci“Settanta volte Sette”.

Parrocchia Santa Maria a Pugliano

All’Oasi sulle orme di don Bosco

Sono trascorsi dieci anni da quando, per la prima volta, l’oratorio estivo “Don Bosco”svolge nel mese di luglio la propria attività, alle falde del Vesuvio presso l’OasiAmpelloniana. L’Oasi è un vasto territorio di circa quindicimila metri quadrati utilizzatoesclusivamente per attività oratoriali, non solo in estate ma anche nel periodo invernale,specialmente in quello natalizio e pasquale.

Il tema dell’oratorio estivo 2016 è stato “Per di qua”: cammino del popolo di Dio fatto dal-la schiavitù alla libertà. Quest’anno la presenza del nuovo vicario parrocchiale don CiroCastello, figura sacerdotale dinamica e attiva, ha dato al nostro oratorio un volto nuovo euna presenza sacerdotale continua in tutti i giorni. In questi quindici giorni i ragazzi all’in-segna del divertimento e dell’allegria sono stati presso l’Oasi dalle 8,30 alle 13,30. Nello stes-so periodo la parrocchia di Pugliano presso l’Oasi ha ospitato in orario diverso (dalle 13,30alle 18,00) educatori e ragazzi dell’oratorio della Basilica di Santa Croce in Torre del Greco.

Un grazie dagli educatori adulti, va, ai giovanissimi educatori. I giovani rappresentanouna presenza indispensabile nell’oratorio “Don Bosco” per il loro impegno, profuso con tantagenerosità ed entusiastica animazione nei diversi gruppi. I ragazzi sono stati divisi in quattrosquadre: Gialla, Rossa, Blu, Verde… non a caso sono i colori della Pace. All’interno dell’OasiAmpelloniana, oltre al tradizionale campo di calcio, è stata allestita una grande piscina dovecon giochi in acqua, i ragazzi hanno potuto vivere giorni di completa spensieratezza.

La conclusione dell’oratorio estivo si è tenuta sabato 23 luglio alle 19,30 presso il cortileinterno della “Terra Santa” nella Basilica di S. Maria a Pugliano con la presenza di tutti i ge-nitori. Sono accumunati tutti insieme da sentimenti di amicizia e d’amore e, anche se sonopiccoli, vogliono dimostrare a noi adulti che è possibile vivere in fraternità anche se nel mon-do non mancano avvenimenti drammatici che turbano la pace e la gioia di vivere insieme.

Nell’organizzazione, non manca la giuria che raccogliendo insieme elementi di valuta-zione maturati durante le due settimane, ha reso possibile proclamare la squadra vincitrice.Infine dopo i ringraziamenti, è stato presentato un video realizzato nei diversi giorni.

Gli educatori

CittàNuova Stagione 4 settembre 2016 • 11

Ecco i numeri“Pizza Village” dal sua avvio nel2011, ha accolto 60.000 visitatori,per raggiungere nel 2015, unpubblico nazionale einternazionale di 600.000presenze. Un villaggio nellasuggestiva cornice del Golfo diNapoli, lungo 1.300 metri, con23.500 posti a sedere dove ognianno le mani sapienti dei maestripizzaioli delle 50 pizzerie piùantiche di Napoli sfornano oltre100.000 pizze. Sulla base dei dati rilevati intermini di affluenza, il PizzaVillage ha registrato un aumentodel 18 per cento di visitatoriprovenienti da fuori Campania edall’estero. In tal senso si stimano,infatti, circa 110.000 visitatoriprovenienti da altre regioni italianee circa 25.000 visitatoriprovenienti dall’estero generandoun conseguente incrementodell’occupazione alberghiera dicirca il 30 per cento in più rispettoal 2015. Per i 6 giorni di evento sonoimpiegati nelle pizzerie e nelle areeriservate, 500 risorse tra pizzaioli ecamerieri, 150 addetti trasicurezza accoglienza e pulizia, 90addetti alla distribuzione deiprodotti beverage, 200 traallestitori e impiantisti.

A Pietralba con l’Arcivescovodi Maurizio Patriciello

L’Arcivescovo di Napoli, CrescenzioSepe, da decenni, passa i suoi pochi giornidi vacanza in un incantevole luogo delTrentino. Sepe non è un “principe” dellaChiesa distaccato e solitario.

È rimasto un uomo del Sud semplice, af-fabile, che volentieri si esprime nella nostramadre lingua napoletana. L’ antico e stupen-do augurio con cui le nostra mamme ci sa-lutavano al mattino “A Maronn t’ accumpa-gn” grazie a lui è conosciuto oggi in tutto ilmondo.

Anche papa Francesco, al termine dellasua visita a Napoli, l’ anno scorso, ci salutòcosì. Il cardinale ama ridere e scherzare,chiacchierare e passeggiare. Perciò, in quell’angolo di paradiso, ogni anno invita parentie amici, preti e laici. Tutti possono, se voglio-no, trascorrere qualche giorno di riposo,in sua compagnia presso il santuario diPietralba, in provincia di Bolzano. Anche glialtri ospiti del santuario, custodito mirabil-mente dai padri Serviti, volentieri si intrat-tengono con cardinale.

Ogni mattina, si concelebra la Messa epoi su per i sentieri, o a visitare quei piccolivillaggi adagiati nelle valli o arrampicati super le colline, che sembrano usciti da unacartolina. L’ Italia è veramente bella. Bella evaria. Può capitare così di imbatterti in un’anziana commessa di un negozio che, puressendo italiana, fa difficoltà a capirti.Nessuna meraviglia.

La stessa cosa può accadere a Napoli, aPalermo, in Sardegna o nella penisola salen-tina. Un problema? Macchè. I veri problemisono discriminare, separare, dividere. Se,invece, accogliamo con serenità le caratte-ristiche del nostro Paese ci accorgiamo chela diversità è ricchezza, stimolo a conoscerela storia, interesse a immergerci nelle varieculture.

Viaggiare diventa interessante. La cuci-na, l’ accento, le abitudini, il clima che varia-no con il cambiare delle regioni ci fanno toc-car con mano che l’ Italia, la nostra Italia, èdavvero un Paese unico. Un Paese da amaree da servire. A Dimaro, ai piedi delleDolomiti del Brenta, la squadra del Napoliva ad allenarsi in estate. Da qualche anno,

Dal 6 all’11 settembre sesta edizione di Pizza Village

Sul lungomare Caracciolo è di scena la Margherita

Dal 6 all’11 settembre tutti i riflettorisono puntati sul lungomare Caracciolo diNapoli, per la sesta edizione di Pizza Villa-ge: l’evento internazionale in cui musica,cabaret, animazione e laboratori, focaliz-zano l’attenzione sulla vera ed unica prota-gonista: la pizza!

Una kermesse unica che, con il patroci-nio dell’Alto Patronato della Presidenza del-la Repubblica e del Ministero delle PoliticheAgricole, solo nel 2015 ha ospitato un pub-blico nazionale e internazionale raggiun-gendo le 600.000 presenze.

Il lungomare Caracciolo si trasformeràin un grande palco ad accesso gratuito,dove artisti di calibro nazionale e interna-zionale si susseguiranno in un ricco calen-dario di appuntamenti, concerti, spettacolicomici e grande intrattenimento a cui siaggiungerà il XV Campionato del Mondodel Pizzaiuolo – Trofeo Caputo, con oltre600 pizzaioli provenienti da 40 Paesi.

Anche per questa edizione grande atten-zione per l’iniziativa “Pizza on line / Saltala fila”: sarà possibile acquistare on line ilcoupon menu dell’evento assicurandosi lacena ed evitando i tempi di attesa allebiglietterie.

Nel corso della manifestazione, i parte-cipanti potranno firmare a sostegno dellacandidatura dell’Arte del Pizzaiuolo Napo-letano come Patrimonio dell’Unesco. Un’i-niziativa voluta dal Pizza Village che hapreso il via in occasione dell’edizione 2014in partnership con la Fondazione Univerdedi Alfonso Pecoraro Scanio, l’AssociazionePizzaiuoli Napoletani e Coldiretti. Obietti-vo dei promotori è valorizzare l’arte deipizzaioli napoletani sostenendo sia la filie-

ra agroalimentare campana sia la cultura ele tradizioni partenopee.

Ad oggi, grazie anche al contributo delleistituzioni italiane e straniere, di personag-gi del mondo della cultura, dello spettaco-lo, del giornalismo e della gastronomiad’eccellenza sono state raccolte oltre 1milione di firme in tutto il mondo: tra glialtri a Napoli hanno già firmato LidiaBastianich, Bruno Vespa, Claudio Bisio,Renato Pozzetto e Salvatore Cuomo.

il cardinale Sepe ha accettato l’ invito direcarsi lassù per celebrare la santa Messacon i giocatori, i dirigenti, i tifosi. È statocosì anche quest’ anno.

C’ era da sorridere. Dimaro somigliavaa un quartiere di Napoli. Il colore azzurrodominava dappertutto. Bandierine estendardi della squadra partenopea sven-tolavano sugli alberi, agli angoli dellepiazze, fuori dai negozi.

Le piccole strade del paese erano in-vase dai tifosi del Napoli. Aria di festa. Digioia. Di quella gioia di cui tutti abbiamobisogno. E comunione tra popoli. DallaCampania i tifosi si recano volentieri las-sù pur di vedere da vicino i “ loro” gioca-tori. Il tifo. Che cos’ è mai? Dove affondale radici? È razionale? È solo un’ emozio-ne? Non lo so e mi guardo bene dal darerisposte affrettate.

Di certo è qualcosa che trascina. Chemette le ali ai piedi. Che fa sognare gene-razioni di giovani. Che muove le persone

e l’ economia. Che unisce e, purtroppo,divide.

Qualcosa difficile da spiegare. Glistessi tifosi, se interrogati, non ti sannodire di più. Eppure tante notti hanno dor-mito poco e male perché il pallone è en-trato nella rete di destra anziché in quelladi sinistra.

A Dimaro ovunque gruppi di giovanitifosi. Eccoci al campo. I giocatori stannofacendo allenamento. Il parroco del pae-se ha già preparato l’ Altare. Il cardinaleviene accolto con una ovazione. I napole-tani gli vogliono bene. Ne scandiscono ilnome. Lo acclamano.

Il tempo è bello. Il sole tira a lucido levette alte e prepotenti. Si respira ariabuona. « Venite in disparte con me e ri-posatevi un po’», disse Gesù ai suoi disce-poli. A volte si fa fatica a lasciare i milleimpegni e regalarsi un momento di sva-go. Occorre, invece, trovare il coraggio el’ umiltà per ammettere che non si è indi-

spensabili. Che anche il corpo ha le sue esigenze.

Il cardinale Sepe e il Napoli. La maglia az-zurra e san Gennaro. I tifosi della squa-dra e i devoti. Tagliare di netto col coltellonon è stato mai un bene. Distinguere si,dividere no.

E accade che chi prima gridava il no-me della squadra, adesso, raccolto e si-lenzioso, partecipa alla Messa, dietro aigiocatori. Il cardinale nell’ omelia ringra-zia questi giovani campioni perché san-no donare alla gente che si dimena tratanti problemi un po’ di svago. Perché rie-scono a farla sognare. Giocare. NelTalmud è scritto che Dio “ giocava” quan-do creava il mondo. Bello.

A ben guardare tutta la vita è un gioco.Se solo potessimo imparare a giocare dipiù e vedere nell’ altro un amico da ama-re e non un rivale da eliminare, ci accor-geremmo che il paradiso che ci è statopromesso inizia già qui, su questa terra.

Città Nuova Stagione12 • 4 settembre 2016

Precompilata 2016Sono oltre 92mila le dichiarazioni inviate via web dai cittadini campani

Sono oltre 92mila i cittadini campa-ni che hanno scelto per la propria di-chiarazione dei redditi 2015 il modello730 già precompilato direttamente on-line sul sito dell’Agenzia delle Entrate.Il dato al 22 luglio 2016, giorno di chiu-sura dell’operazione “precompilata2016”, rileva il gradimento dei contri-buenti per i servizi dell’Agenzia delleEntrate fruibili attraverso il canale tele-matico.

Quest’anno i contribuenti hannotrovato già inclusi più oneri rispetto al2015: nuovi dati tra quelli più frequen-temente inseriti in dichiarazione tra cuispese sanitarie, universitarie, bonus ri-strutturazioni ed energia e contributiper la previdenza complementare, perun totale di 700 milioni di informazioniaggiuntive confluite nei serverdell’Agenzia e di Sogei.

I modelli 730 inviati via web dallaCampania sono esattamente 92.496.

Sul podio per numero di dichiara-zioni precompilate trasmesse onlineemerge la provincia di Napoli, che conoltre 49mila modelli spediti, contribui-sce per più della metà al dato regionale,seguita da Salerno (più di 17mila) eCaserta (13mila). In coda le province ir-

pina e sannita con rispettivamente cir-ca 8mila e oltre 4mila dichiarazioni tra-smesse.

Il 42 per cento dei moduli 730 pre-compilati spediti in autonomia diretta-mente dal proprio computer arrivanoda contribuenti di età compresa tra 41 e50 anni e tra 61 e 70 (oltre 19mila perciascuna fascia di età); seguono la fa-scia intermedia tra 51 e 60 anni con18.900 precompilate inviate e gli utentitra 31 e 40 anni con quasi 13.300.Hanno dimostrato dimestichezza colsistema online anche i settantenni(11.645 click definitivi) e gli “over 80”(5.950 invii), che sommati costituisco-no il 19 per cento della distribuzione re-gionale.

Il dato rileva che i servizi telematicidell’Agenzia sono ormai diffusi in ma-niera trasversale presso tutte le fasce dietà, anche tra quelle tradizionalmentemeno avvezze alle nuove tecnologie.

Un appello alCardinale Sepe, dellafondazione “Leonardo

Giambrone”

Talassemia:donare

per guarireLa disponibilità e l’invito

dell’Arcivescovoall’iniziativa

in occasione della festa di San Gennaro

Le scriviamo per chiederle aiuto e sostegnoper i tanti ammalati che ogni giorno combat-tono una battaglia per la vita. Sono i tanti, e traquesti i talassemici, che hanno bisogno per so-pravvivere di trasfusioni di sangue o di suoicomponenti. Il nostro impegno e quello delletante altre associazioni di volontariato è conti-nuo nel sostenere campagne di informazioneed invito alla donazione di sangue ma, pur-troppo, non è sufficiente.

In particolar modo nei periodi di festività enel periodo estivo le donazioni scarseggiano;inoltre i recenti rigidi criteri di restrizione nel-la selezione dei donatori riducono in modonetto la disponibilità di sacche di sangue a di-sposizione degli ammalati. Alcuni di questi acausa della mancanza si sangue vivono mo-menti critici e in alcuni casi drammatici.

Consapevoli della sua grande sensibilitàper le problematiche sociali e soprattutto dellepersone sofferenti facciamo appello alla suapastorale autorevolezza affinché venga soste-nuta una campagna di sensibilizzazione alladonazione di sangue. Anche solo il parlarnenelle parrocchie, ricordarne il grande valorecivile e morale come atto di solidarietà e diamore per il prossimo bisognoso potrebbe es-sere di invito ed incitamento per tutti coloroche possono rendersi disponibili.

La donazione di sangue non comporta ri-schi per il donatore e consente inoltre un con-trollo delle proprie condizioni di salute. È ungesto di amore che, a fronte di nessuno svan-taggio per il donatore, consente a tanti amma-lati di ricevere le cure necessarie alla sopravvi-venza.

È possibile donare in tutti i CentriEmotrasfusionali delle città e nei CentriMobili e Punti di Raccolta dell’Avis; personalemedico specializzato e competente è a disposi-zione di tutti coloro che desiderano donare.

Angela IaconoPresidente Fondazione “Leonardo Giambrone”

Iniziativa della Summer School Ucsi

“Giornalismo investigativoal tempo del Califfo”

“Giornalismo investigativo al tempo del Califfo”. È il temadella nuova edizione della Summer School Ucsi (Unione cat-tolica stampa italiana) 2016 che si terrà da venerdì 9 a doma-nica 11 settembre prossimo tra Casal di Principe, SanCipriano d’Aversa e Casapesenna, accreditata anche comecorso di aggiornamento per i giornalisti.

Una tre giorni di approfondimento sul giornalismo inve-stigativo sul terrorismo come non c’era mai stata prima: di-rettamente in periferia, nei luoghi dove una delle mafie piùpotenti e violente è nata e cresciuta: Casal di Principe, nelCasertano; ma dove è stata anche sconfitta, almeno militar-mente.

Tra i relatori i maggiori esperti italiani di giornalismo in-vestigativo, antiterrorismo, geopolitica. Tra questi ilProcuratore Nazionale Antiterrorismo, Franco Roberti; ilQuestore della Camera e magistrato in aspettativa esperto diterrorismo islamico, Stefano Dambruoso; il direttore delCentro studi americani, Paolo Messa; l’inviato di guerra delTg2, Valerio Cataldi; l’inviato di guerra de La Stampa,Domenico Quirico; il Dirigente della Divisione Investigativadella Polizia postale, Carlo Solimene; l’analista OsintLeonardo Reitano.

La Summer School è promossa dall’Ucsi di Caserta insie-me con Agrorinasce, Agenzia pubblica per la legalità, in col-laborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Campania e go-de del patrocinio della Fnsi (Federazione nazionale stampaitaliana), il sindacato dei giornalisti italiani; e della Fisc(Federazione italiana settimanali cattolici), oltre che dei co-

muni di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa,Casapesenna, San Marcellino, Santa Maria La Fossa, VillaLiterno.

“Con la Summer School andiamo direttamente in perife-ria, come ha suggerito spesso Papa Francesco - spiegano il di-rettore della Summer School, Luigi Ferraiuolo e l’ammini-stratore delegato di Agrorinasce, Giovanni Allucci - Nel terri-torio di Casal di Principe nell’ultimo decennio, abbiamocompreso in maniera evidente l’importanza del giornalismonella lotta alla criminalità organizzata e quindi anche al ter-rorismo. In tale contesto abbiamo pensato che fosse impor-tante offrire ai giornalisti un momento stabile di confronto ediscussione con gli stessi investigatori, i magistrati e i colle-ghi che si sono distinti per capacità investigativa.

Un modo tutto nostro – concludono Ferraiuolo e Allucci –per ringraziare i protagonisti della lotta alle mafie e per inve-stire nel futuro per una società migliore”.�

La partecipazione alla Summer School è gratuita, come intutte le iniziative Ucsi, ed è riservata a giornalisti e comuni-catori italiani e stranieri. A dieci giovani colleghi e/o giorna-listi disoccupati, come lo scorso anno, la Summer School of-frirà dieci borse di studio comprendenti l’ospitalità e il vittonell’Ostello della Gioventù di Casapesenna. Per iscriversi sipuò mandare una mail a [email protected] o [email protected]. Sarà la direzione della Scuola a ri-servarsi l’accettazione di tutte le iscrizioni. Per aggiornamen-ti si può visitare la pagina facebook: summerschoolucsi

CtittàNuova Stagione 4 settembre 2016 • 13

Cosìl’ordinanzaDalle ore 00:00 del 17 agosto è

entrata in vigore l’ordinanza

sindacale che definisce gli orari

di apertura delle sale gioco

presenti in città di Napoli.�Il

provvedimento era stato sospeso

da due differenti ordinanze

sindacali in attesa che il Tar si

pronunciasse sugli atti

normativi del Comune che

hanno limitato fortemente il

dilagare delle sale slot in città,

Dalla mezzanotte del 17 agosto

le sale gioco presenti nel

territorio comunale non

possono rimanere aperte oltre le

seguenti fasce orarie: dalle ore

9:00 alle ore 12:00 e dalle ore

18:00 alle ore 23:00, festivi

compresi. Entro questo orario, il

titolare di ogni sala slot può

scegliere il proprio orario di

esercizio, dandone

comunicazione allo Sportello

Unico Attività Produttive.

La stessa ordinanza sancisce

anche i limiti dell’orario

massimo di funzionamento degli

apparecchi tipo videolottery e

slot machines collocati negli

esercizi pubblici e nei bar. Per

questi ultimi gli orari di

apertura consentiti sono dalle

9.00 alle 12.00 e dalle ore 18.00

alle ore 20.00, di tutti i giorni,

festivi compresi.

* * *Caritas Diocesana

Un Centroascoltocontro le dipendenzeHai problemi con alcol, gioco

d’azzardo o cibo?

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Sale da gioco: il regolamentocombatte l’azzardo

di Maria Pia Condurro*

La limitazione degli orari di aperturadelle oltre 100 sale da gioco e la disciplinadell’orario di attivazione delle slot machi-ne nei più di 2500 locali pubblici presentinella città di Napoli sono certamente unabuona notizia per quanti da anni operanosul fronte della denuncia della gravità delfenomeno del GAP (gioco di azzardo pa-tologico), grazie al pronunciamento delTAR che ha permesso l’attivazione dell’or-dinanza sindacale del 4 aprile 2016, soste-nuta fortemente dall’Assessorato al lavoroe alle attività produttive del Comune diNapoli e contestata da 20 società che neavevano chiesto la revoca.

Questo decisivo passo verso un control-lo del gioco patologico nella nostra cittàincoraggia quanti, ogni giorno, combat-tono per porre freno al GAP, che si presen-

ta come sfida educativa oltre che morale,cui la Chiesa di Napoli risponde da tempoed in modo concreto, grazie alle continuesollecitazioni del Cardinale Sepe, il quale,nelle omelie e nelle lettere pastorali chehanno inaugurato il percorso della miseri-cordia nella nostra Diocesi, ha richiamatofortemente l’attenzione su questo tragicofenomeno che vede migliaia di persone edi famiglie investite dai drammi della po-vertà, dell’usura e, soprattutto, delle per-dita della dignità.

Una vera sfida alle nostre coscienze ealle nostre sicurezze.

Alla sollecitudine pastorale e altamenteumana dell’Arcivescovo di Napoli rispon-dono concretamente le comunità parroc-chiali che accolgono e aiutano quanti so-no nell’abisso della dipendenza, nonché la

Caritas diocesana che, da un anno, ha at-tivato un Centro Ascolto Dipendenze, avia Trinchera 7, dove i giocatori e le lorofamiglie trovano esperti, psicologi, avvo-cati e medici che offrono gratuitamente illoro tempo e la loro esperienza professio-nale per accompagnare in percorsi di rina-scita quanti hanno il coraggio di chiedereaiuto.

Nel prossimo futuro, consapevoli chesolo la sinergia tra enti e persone di buonavolontà può dare speranza di risultati effi-caci e concreti , siamo chiamati a rispon-dere a questa sfida educativa e missiona-ria, per ridare dignità a tanti “ultimi” , aiquali dobbiamo risposte congruenti conquanto professiamo.

*Direttore Ufficio AALL -ResponsabileCentro Ascolto Dipendenze /Caritas

Il commento delle associazioni“Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi

del gioco d’azzardo, si schiera dalla parte del Comune di Napoli,che ha adottato il 21 dicembre 2015 un regolamento sulle sale dagioco e i giochi leciti, entrato in vigore il 17 agosto scorso. Il re-golamento – che fissa limiti molto rigorosi sia rispetto agli oraridi apertura delle sale giochi e di funzionamento di videolottery eslot machine in esercizi pubblici e bar sia rispetto alla distanzadelle sale giochi dai cosiddetti “luoghi sensibili” (scuole, luoghidi culto, impianti sportivi, ecc,) – è stato oggetto di numerosi ri-corsi al Tar da parte delle società che gestiscono sale giochi, chenon hanno però ottenuto alcun risultato.

Nel commentare l’evento, il presidente delle Acli dell’area me-tropolitana di Napoli Gianvincenzo Nicodemo ha espresso sod-disfazione: «finalmente - ha dichiarato Nicodemo - vediamo l’en-trata in vigore delle ordinanze sindacali, in un quadro complessivoche risulta più solido, da quando il Tar Campania ha giudicato le-gittimi i provvedimenti attuati dal Comune”.

«Sarà necessario – aggiunge Nicodemo - accertarsi che le regolevengano rispettate: chiediamo al Sindaco De Magistris di definireuna unità operativa della polizia locale che verifichi il rispetto dellanormativa comunale in materia di gioco d’azzardo. Dal canto no-stro ci impegneremo nella realizzazione di un controllo popolarediffuso, volto a denunciare le irregolarità, nell’interesse delle comu-nità in cui i circoli delle Acli sono presenti, nella città di Napoli».

«Esprimiamo ancora una volta la nostra soddisfazione per ilmodo, serio e incisivo, con cui il Comune di Napoli sta affrontandola questione del gioco d’azzardo», dichiara don ArmandoZappolini, portavoce di Mettiamoci in gioco.

«Il regolamento, approvato dal Consiglio comunale all’unani-mità, fissa regole e limiti non solo legittimi, come confermato dallasentenza del Tar, ma anche necessari per contrastare il gioco d’az-zardo patologico. Dobbiamo assolutamente limitare l’offerta delgioco d’azzardo, oggi sempre più pervasiva e invadente, che colpi-sce in particolare le persone più deboli dal punto di vista culturalee socio-economico. Un’istituzione ha il dovere di intervenire per di-fendere la salute dei propri cittadini. I rischi sulle ricadute occupa-zionali paventati dai gestori delle sale giochi ci sembrano molto so-vrastimati e non confrontabili con i gravi danni sociali e sanitariprovocati da una diffusione sconsiderata del gioco d’azzardo. Ciauguriamo, perciò, che anche i ricorsi presentati ora al Consigliodi stato dalle società di gestione delle sale giochi finiscano in unnulla di fatto».

Città Nuova Stagione14 • 4 settembre 2016

Mandato missionario per quattro giovani suore Vittime Espiatrici di Gesù sacramentato di Casoria

Anch’io mando voiNello straordinario contesto spirituale che si respira nella chiesa

delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato di Casoria, do-po la celebrazione del XIX Capitolo generale, conclusosi lo scorso21 luglio, che ha visto la rielezione di Madre Carla Di Meo, per un al-tro sessennio, a guida delle figlie spirituali di Santa Maria CristinaBrando, martedì 26 luglio è stata celebrata una solenne liturgia eu-caristica, durante la quale quattro giovani suore hanno ricevuto ilmandato missionario prima di partire per l’Africa.

La celebrazione è stata presieduta da S.E. Mons. ProsperoKontiebo Vescovo della Diocesi di Tekodogo in Burkina Faso, unaregione dell’Africa Occidentale, e concelebrata da numerosi sacer-doti. Aderendo ad una precisa richiesta del Vescovo, che fin dagli ini-zi del suo ministero episcopale era alla ricerca di una comunità disuore per l’adorazione eucaristica continua, dopo aver pregato loSpirito Santo e vagliato attentamente la straordinaria avventura acui erano chiamate, la Superiora generale e suo consiglio, unita-mente a tutta la congregazione delle Suore Vittime Espiatrici, conentusiasmo, ha risposto positivamente a questa richiesta, dando av-vio alla presenza della Congregazione di Madre Cristina Brando inTerra d’Africa. «È infatti, la prima comunità religiosa delle Vittimeespiatrici di Gesù Sacramentato che inizia la sua attività missionarianel Continente Nero».

Nella sua omelia il vescovo ha ribadito che il successo di questoprogetto si deve solo alla volontà del Signore e che l’opera non è di-pesa da nessuna volontà umana ma è stata condotta da sempre dallaMadre fondatrice.

Rivolgendosi alle consacrate mons. Kontiebo ha detto: «siatesante come le donne della scrittura perché Cristo che vi invia saràsempre con voi. La vostra è una missione d’amore, voi, come vi hainsegnato Santa Maria Cristina, offrite amore per espiare i peccati».Citando un proverbio della Savana: il pollo si riconosce dalle piume,il Vescovo ha detto che le religiose attingono la loro forza dalla co-munità e per le Vittime Espiatrici che provengono da molte nazionifin dai primi tempi della formazione, l’aspetto internazionale e mul-ticulturale ha costituito una grande ricchezza. Pur rispettando ledifferenze il comune impegno di adorazione e riparazione le rendeuna grande famiglia sotto lo sguardo materno dell’Addolorata a cuiMadre Cristina affidò le suore e la protezione di san Giuseppe. Suor

Anita, Suor Clara, Suor Fabiana e Suor Mariangela, queste sono lequattro suore che andranno in missione in Africa, dovranno esseremissionarie della bellezza della preghiera e della carità per una po-polazione locale che vive in condizioni umane e sociali estremamen-te precarie, per i bambini e ragazzi un’ancora di salvezza e una fontedi speranze per il loro futuro.

Madre Carla introducendo il rito del mandato missionario hadetto “Care figlie con voi si rinnova l’esperienza della Chiesa delleorigini: portare il Vangelo e la pace di Cristo fino agli estremi confinidella terra».

La presenza delle suore già radicata in Colombia, in Indonesia enelle Filippine costituisce una grande esperienza per l’apertura dellanuova casa in Africa che nasce per dare aiuto e affetto a tutti quei fra-telli che vivono una situazione di indigenza e di povertà materiale espirituale secondo il carisma della fondatrice.

L’esperienza Africana sarà carica di nuove sorprese perché il con-fronto con una nuova cultura è sempre carico di nuove ricchezze dascoprire soprattutto se si vede nell’altro il prossimo con cui fare uncammino insieme. La parola di gratitudine per la Madre generale eper il nuovo consiglio che si leva da Casoria potrebbe sintetizzarsinella categoria dell’osare e del coraggio: osare cammini nuovi e ave-re il coraggio di infrangere i muri che impediscono la comunione deipopoli. In una Chiesa, fedele all’andate e annunciate, che denunciala creazione di muri e barriere e che accusa la cultura occidentale difar riferimento alle sue radici cristiane senza però essere coerentecon esse, la testimonianza che viene da queste quattro giovani suore,deve essere di esempio per una nuova evangelizzazione dove ognunodi noi si sente figlio dello stesso Padre.

Madre Carla, ha spiegato, infatti, che le sue suore si dedicheran-no alla preghiera di adorazione e si adopereranno per alcune attivitàdi promozione sociale e di aiuto ai bambini in età scolare, anche at-traverso adozioni a distanza, con l’aiuto di benefattori italiani.

Certo il compito che le spetta è innegabilmente arduo ma, comesoleva dire Santa Maria Cristina: dove non c’è battaglia non c’è vitto-ria e la missionarietà, unitamente alla preghiera che diventa azione,costituisce un punto di riferimento per la vitalità dellaCongregazione.

Ludovico Silvestre

Mostra del giornalista e fotoreporter Enzo Barbieri

Il potere e lo spazionellaNapoli del ‘500

Inaugurazione giovedì8 settembre alla

Galleria Carpentiero,in piazza Municipio 29

Promuovere l’arte ed ogni formaespressiva affinché siano elementiportanti della cultura e, come tali,occasione di crescita individuale, ecollettiva: queste le motivazioni chespingono Enzo Barbieri, da oltretrent’anni, a fotografare i monumentidella città.

Dalle prime foto, con una ricercainiziata con il bianco e nero eapprodata poi al colore, haimmortalato centinaia di opere d’arteche da secoli giacciono nei luoghi diculto e spesso sfuggono all’occhio deivisitatori.

Tante le fabbriche esplorate: SantaMaria La Nova, Santa Maria delSoccorso, San Domenico Maggiore,San Carlo all’Arena, San Giovanni aCarbonara con la statua di Ladislao acavallo e la scultura della Madonna delCarmine di Michelangelo Naccherinoin sommità del monumento sepolcralestile tardo-gotico, San Pietro a Maiella,Sant’Anna dei Lombardi con ilCompianto sul Cristo morto di GuidoMazzoni e la sacrestia affrescata daGiorgio Vasari che nasconde lestatuette lignee dei padri Olivetani,San Giacomo degli Spagnoli con ilSepolcro di Don Pedro de Toledo,opera di Giovanni da Nola posizionatodietro l’altare maggiore, Santa Mariadelle Anime del Purgatorio ad Arcocon il gruppo marmoreo di CosimoFanzago che raffigura una testa alata.

Il Cristo nella Chiesa di San Carloalla Rena di Michelangelo Naccherino,il Cristo della Basilica del Carmine, ilmiracolo del crocifisso legato allalotta, nel secolo XV, tra gli Angioini egli Aragonesi, per il dominio di Napoli,il Cristo nella chiesa di Santa Brigidain abito della croce di Lucca

Una mostra che raccoglie opererealizzate nei luoghi di cultonapoletani che va dal periodocinquecentesco al periodoottocentesco, realizzate da artisti sianapoletani che provenienti da tuttal’Italia. Il progetto è legato alla ricercastorica che negli anni Enzo Barbieriha realizzato con l’intento di esprimerela storia e le vicissitudini che questiluoghi hanno subito e corredate dididascalie con cenni storici sull’operarappresentata, sugli artisti esecutorinonché sull’itinerario dei luoghivisitati.

In tale occasione ed esposizionesarà proiettato un cofanettomultimediale su 2 dvd, alla riscopertadelle opere straordinarie conservatenei siti visitati dall’autore.

“Aperivisita” alle catacombe di San Gennaro

Nel corso del mese di settembre, ognisabato, con inizio alle ore 20, è possibileeffettuare una visita particolare alle cata-combe di San Gennaro. Si tratta di una di-scesa nella bellezza del mistero, tra arco-soli, mosaici e affreschi.

La visita, fruibile solo su prenotazionee fino ad esaurimento posti, è arricchitada una degustazione di prodotti gastrono-mici tipici del Rione Sanità e di Dubl(Miglior Spumante Italiano 2015) natodalla volontà di Feudi di San Gregorio disperimentare il “Metodo Classico” sulleuve della tradizione campana: Greco,Aglianico e Falanghina.

La visita ha una durata di un’ora, perun biglietto d’ingresso di 12 euro a perso-na, ed è gratuita per i ragazzi fino a 12 an-ni. Per saperne di più e per prenotarsi èpossibile telefonare al numero081.744.37.14 o scrivere all’indirizzo diposta elettronica: [email protected].

CulturaNuova Stagione 4 settembre 2016 • 15

Premio Capri-San Michele

Il valore delleCostituzioniSarà dedicato a “Il valore delleCostituzioni” il tradizionaleConvegno che precede laCerimonia di proclamazione e dipremiazione dei vincitori delPremio Capri – San Michele. IlConvegno si svolgerà adAnacapri venerdì 23 settembre,alle ore 18.Fin dalla sua fondazione,avvenuta nel 1984, il PremioCapri-San Michele ha rivoltogrande attenzione all’aspettocostituzionale. Lo rivelano, tra lealtre, l’opera di Pietro Scoppolavincitrice della seconda edizionedel 1985, quelle di GiuseppeLazzati, vincitrice della quartaedizione, e “Politica e istituzioninell’Italiana repubblicana” diCiriaco De Mita, vincitricedell’edizione del 1988.Questo aspetto lo si ritrovaanche in altre opere premiatesuccessivamente come“Dizionario delle idee politiche”(XI edizione, 1994);“Conversazioni” di GiuseppeDossetti (XII edizione, 1995);“Una storia della giustizia” diPaolo Prodi (XVII edizione,2000); “Lo sguardo corto” diLorenzo Ornaghi e VittorioEmanuele Parsi (XVIII edizione,2001); “La democraziaimpossibile” di SabinoAcquaviva e “Religione e vitacivile” di Vittorio Possenti (XIXedizione, 2002); “Tradizioni insubbuglio” di Mary AnnGlendon (XXV edizione, 2008);“Quale Italia” di Enrico Malato(XXVI edizione, 2009); “Cattolicidal potere al silenzio” di BeppeDel Colle e Pasquale Pellegrini(XXVIII edizione 2011);“Partito” di Damiano Palano ed“Esperimenti di nuovademocrazia” di Charles F. Sabel(XXX edizione, 2013).

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A “Il dono di nozze“ di Lucio d’Alessandro il riconoscimento speciale del Presidente al Premio Letterario Internazionale Viareggio

Tra realtà e finzione«Un libro intelligente, colto e complesso, a più livelli di let-

tura, che ci restituisce in una vicenda apparentemente frivolatra re, regine, principi, dame e scanzonati artisti, il volto anchetragico di un’Italia in bilico fra belle époque e modernità».

È questa la motivazione con cui “Il dono di nozze”, ilromanzo epistolare di Lucio d’Alessandro, rettore dell’Univer-sità Suor Orsola Benincasa di Napoli e vicepresidente dellaConferenza dei Rettori delle Università Italiane, ha vinto il Pre-mio speciale del Presidente per la narrativa al Premio Lettera-rio Internazionale Viareggio Rèpaci.

Un premio, deciso da Simona Costa, presidente di una pre-stigiosa giuria, composta, tra gli altri da Maria Pia Ammirati,Luciano Canfora, Federico Ronconi e Giorgio Pressburger.

Il dono di nozze e la vocazione da romanziere di Lucio d’Alessandro

La storia romanzata del matrimonio di Vittorio EmanueleII, figlio dell’allora re d’Italia Umberto I e della regina Marghe-rita, con Elena, figlia del re del Montenegro.

È questo il fulcro narrativo del “romanzo epistolare invo-lontario” sui Reali d’Italia scritto nel 1896 da Gabriele D’An-nunzio e altri personaggi d’alto affare.

A trasformarlo in un romanzo per Mondadori Electa ci hapensato Lucio d’Alessandro.

Nel suo nuovo romanzo scritto con una suggestiva formaepistolare, d’Alessandro alterna verità e finzione intorno aipreparativi per confezionare il dono di nozze per la principes-sa Elena da parte di tutte le dame di corte e di tutti i cavalieridella regina (una tela del pittore Michetti con sulla cornice undistico del poeta D’Annunzio) e raccoglie lo spunto narrativoper dare luogo ad una avvincente ricostruzione storica e dicostume dell’ambiente di corte di quegli anni.

La storia del misterioso quadro scomparsoAutunno 1896: l’Italia attraversa una difficile crisi politica

aggravata dalla disfatta militare in Africa; eppure le dame dicorte di Sua Maestà la regina sono in fermento per un’altrafaccenda: individuare un regalo adatto a onorare le nozze diVittorio Emanuele principe di Napoli con Elena di Montene-gro, principessa delle meraviglie, prescelta secondo una preci-sa strategia di equilibri europei, non meno che per la fama dibella donna dal sangue vigoroso e sano.

Del compito si incarica Adelaide del Balzo Pignatelli princi-pessa di Strongoli, distintasi tra le dame di Margherita perintelligenza e cultura; ella, avvalendosi dei consigli e dellamediazione di uno stimato collezionista e ceramologo napole-tano, Giovanni Tesorone, concepisce un ambizioso quantotemerario progetto: far dipingere a uno dei più grandi artistinazionali, Francesco Paolo Michetti, una tela di fine e ricerca-ta fattura, nella quale sia immortalato il paesaggio montene-grino; impreziosire poi il quadro con una finissima corniceartistica, ideata da uno tra i primi decoratori italiani, Augusto

Burchi; arricchirlo infine con un bel nastro recante incisa unastrofa poetica cantata da Gabriele D’Annunzio.

Il complicato accordo tra gli straordinari attori dell’impre-sa, gli intrighi e gli ostacoli che si svilupparono intorno alla suaideazione ed esecuzione sono narrati, tra imprevisti e colpi discena, attraverso l’impiego diretto di documenti inediti conser-vati nell’archivio storico dell’Università degli Studi Suor OrsolaBenincasa di Napoli, ritessuti nella trama narrativa per mezzodi invenzioni descrittive, risonanze lessicali, costrutti dialogicisottratti alla splendida prosa dannunziana.

Alla fine il quadro ci fu! Ce ne sono le foto. Ma dov’è adesso?

Torna la musica nella parrocchiadella Pietà dei Turchini

Nella chiesa di Santa Maria Incoro-natella, più conosciuta come la “Pietàdei Turchini di Via Medina” torna lamusica antica con due corsi di canto,organizzati dalla neonata associazione“Real Conservatorio della Pietà deiTurchini”, istituita in parrocchia.

Il parroco don Simone Osanna hariavviato le attività musicali di quelloche fu uno dei primi conservatori diNapoli (fondato nel 1583 ad opera del-la Confraternita dei Bianchi dell’Inco-ronatella) e che inglobò gli altri dueconservatori di Napoli – quello diSant’Onofrio a Capuana e quello diSanta Maria di Loreto – prima di con-fluire nell’unica e più nuova istituzionedel Regio conservatorio di San Pietro aMajella.

«Con la musica antica che ancorarisuona tra queste pareti, ripartiamo

dalle origini – dice il parroco – acco-gliendo i bambini, meno male non piùorfani, e le famiglie che hanno la pas-sione della musica e del canto.

Tutto è iniziato qualche anno faquando alcuni genitori si radunaronoper dar vita ad un coro per accompa-gnare le celebrazione dei sacramentidei propri figli. Il seme ha germogliatoed oggi la corale sta affondando leradici e sta crescendo.

Vogliamo allargare anche ad altriappassionati di Dio e di Musica questanostra esperienza ‘corale’. Sempre conlo spirito di servizio alla parrocchia edi lode a Dio».

Sono due i corsi di canto organizza-ti attualmente dalla parrocchia.

Il primo rivolto agli adulti, conappuntamento da giovedì 8 a domeni-ca 11 settembre alle ore 20, per un

master di canto e tecnica e di introdu-zione al Gregoriano, diretto dal Mae-stro e Direttore di Coro, Canio Fidan-za.

Il secondo, che ripercorre le originidell’antico conservatorio che accoglie-va i bambini orfani fornendogli un’e-ducazione musicale, è un corso di can-to rivolto ai più piccoli con età com-presa tra i 6 e i 13 anni, che confluisco-no nella corale dei Pueri Cantores del-l’Incoronatella.

Le iscrizioni sono già aperte e lelezioni di canto saranno tenute dalMaestro Raffaella Ambrosino, specia-lizzata in rieducazione foniatrica.

Per iscrizioni e informazioni con-tattare la parrocchia al numero081.552.04.57 o visitare il sitowww.chiesapietadeiturchini.it/parroc-chiaincoronatella/le-attivita/coro/

Nuova Stagione16 • 4 settembre 2016

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tagioneAnno LXX • Numero 30 • 4 settembre 2016

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10-17 SETTEMBRE NOVENARIO DI PREPARAZIONEore 18.00 PREGHIERA DEL ROSARIOore 18.30 SANTA MESSA

14 SETTEMBRE ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCEore 19.00 CELEBRAZIONE EUCARISTICA

presieduta dal Card. Crescenzio Sepeper il solenne Inizio dell’Anno Pastorale.

18 SETTEMBRE RITO VIGILIAREore 17.00 CORTEO PROCESSIONALE

dalla parrocchia di San Giorgio Maggoreore 18.00 CELEBRAZIONE DEI PRIMI VESPRI

DELLA SOLENNITÀpresieduta dal Card. Crescenzio Sepe

ore 18.30 ACCENSIONE DELLA LAMPADA VOTIVAofferta dall’Arcidiocesi di Benevento

19 SETTEMBREore 8.00 SANTA MESSAore 9.00 LETTURA DELLA PASSIONE DI SAN GENNARO,

VESCOVO E MARTIREore 10.00 CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA

ED ESPOSIZIONE DELLE RELIQUIE DEL MARTIREpresieduta dal Card. Crescenzio Sepe

ore 18.30 SANTA MESSApresieduta da un Vescovo Ausiliare

DALLE ORE 16.00 ALLE ORE 18.30 IL SANGUE PRODIGIOSOSARÀ OFFERTO ALLA VENERAZIONE DEI FEDELI

20-26 SETTEMBRE OTTAVARIO DI RINGRAZIAMENTOore 9.00 ESPOSIZIONE DELLE SACRE RELiQUIE

E CELEBRAZIONE EUCARISTICANELLA CAPPELLA DEL TESORO.