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N. 21 • 8 giugno 2014 • 1,00 Anno LXVIII • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli Andrea Acampa Antonio Boccellino Rosanna Borzillo Luigi Calemme Giovangiuseppe Califano Adelaide Caravaglios Antonio Colasanto Oreste D’Amore Valentino De Angelis Antonietta De Candia Doriano Vincenzo De Luca Salvatore Farì Bianca Iengo Emanuele La Veglia Claudio Marino Lorenzo Montecalvo Luigi Maria Mormone Marco Ricci Elena Scarici Loreta Somma Mariangela Tassielli Cinque ragazze si consacrano all’Ordo Virginum 2 A Procida si parla della Terra dei fuochi 4 Il 2 giugno i giovani festeggiano l’Arcivescovo 6 Madre Speranza è Beata 10 Riapre il nuovo zoo 11 Le radici della donna nella società 12 Cento anni per la Canottieri 13 Il Premio “Cardinale Giordano” 15 Vincere ogni forma di egoismo Gli interventi Mentre si chiude il mese dedicato alla Madonna, il mese di maggio, è come se in questa piazza si concentrasse tutta la devozione, la fe- de di noi napoletani, della nostra Diocesi, per proclamare Maria, no- stra Regina e nostra Madre, al termine di questo pellegrinaggio del mese di maggio, e rinnovare a Lei tutta la nostra fede e la nostra de- vozione. Crescenzio Card. Sepe alle pagine 8 e 9 A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10dsds A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10 Ludovico da Casoria testimone della carità 5 VITA DIOCESANA A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10dsds A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10 La dispersione scolastica: analisi e proposte 3 PRIMO PIANO A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10dsds A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10 Il Cardinale Sepe incontra i consulenti del lavoro 11 CITTÀ A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10dsds A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10 La devozione a Maria 8 e 9 SPECIALE

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N. 21 • 8 giugno 2014 • € 1,00

Anno LXVIII • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

Andrea Acampa • Antonio BoccellinoRosanna Borzillo • Luigi Calemme

Giovangiuseppe Califano • Adelaide CaravagliosAntonio Colasanto • Oreste D’Amore

Valentino De Angelis • Antonietta De CandiaDoriano Vincenzo De Luca • Salvatore Farì

Bianca Iengo • Emanuele La VegliaClaudio Marino • Lorenzo MontecalvoLuigi Maria Mormone • Marco Ricci

Elena Scarici • Loreta Somma • Mariangela Tassielli

Cinque ragazze si consacrano all’Ordo Virginum 2

A Procida si parla della Terra dei fuochi 4

Il 2 giugno i giovani festeggiano l’Arcivescovo 6

Madre Speranza è Beata 10

Riapre il nuovo zoo 11

Le radici della donna nella società 12

Cento anni per la Canottieri 13

Il Premio “Cardinale Giordano” 15

Vincere ogni formadi egoismo

Gli interventi

Mentre si chiude il mese dedicato alla Madonna, il mese di maggio,è come se in questa piazza si concentrasse tutta la devozione, la fe-de di noi napoletani, della nostra Diocesi, per proclamare Maria, no-stra Regina e nostra Madre, al termine di questo pellegrinaggio delmese di maggio, e rinnovare a Lei tutta la nostra fede e la nostra de-vozione.

Crescenzio Card. Sepe

alle pagine 8 e 9

A ferragostoMessa

per i turisti

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A ferragostoMessa

per i turisti

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A ferragostoMessa

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A ferragostoMessa

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Ludovico da Casoriatestimonedella carità

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VITA DIOCESANA

A ferragostoMessa

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A ferragostoMessa

per i turisti

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A ferragostoMessa

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A ferragostoMessa

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La dispersione scolastica:analisi

e proposte

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PRIMO PIANO

A ferragostoMessa

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A ferragostoMessa

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A ferragostoMessa

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A ferragostoMessa

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Il Cardinale Sepeincontra

i consulenti del lavoro

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CITTÀ

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A ferragostoMessa

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A ferragostoMessa

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A ferragostoMessa

per i turisti

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La devozionea

Maria

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SPECIALE

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Vita Diocesana Nuova Stagione2 • 8 giugno 2014

Ufficio MinistriStraordinari della Comunione

Incontro di preghieraMercoledì 18 giugno, comeannunciato al ConvegnoDiocesano dello scorso mese digennaio, tutti i ministristraordinari della Comunionesono invitati alla BasilicaIncoronata Madre del BuonConsiglio a Capodimonte percondividere un momento dipreghiera comunitario, inpreparazione alla Solennità delSS. Corpo e Sangue del Signore,che celebreremo la domenicasuccessiva.Questo il programmadell’incontro: ore 18.30 - CelebrazioneEucaristica.ore 19 - Accoglienza dei ministristraordinari e iniziodell’Adorazione Eucaristica finoalle 20.30. Seguirà la preghieradel Vespro con la BenedizioneEucaristica. Conclusioneprevista per le ore 21.Maria, Madre del Buon Consiglioe Salute degli infermi, apre congioia la sua casa a quantidesiderano intrattenersi con «ilfrutto del suo grembo, Gesù».Accogliamo l’invito cometestimonianza di unaComunione che è fondamento diquesto servizio ecclesiale.

Luigi Calemme

* * *

Cresime inCattedraleIl sacramento della Cresimao Confermazione si celebra,solo per coloro cheappartengono alla Diocesi diNapoli, due domeniche almese, tranne ad agosto,previa prenotazione.Per la prenotazione occorre:certificato di Battesimo;certificato di avvenutapartecipazione al corso diCresima presso la propriaparrocchia; certificato diidoneità, del padrino o dellamadrina, rilasciato dalparroco della parrocchia diappartenenza.L’Ufficio Cresime per leprenotazioni è aperto tutti igiorni, dal lunedì al sabato,dalle ore 9 alle 12.Questo le prossime date inprogramma per l’anno 2014:22 giugno; 15 luglio; 27luglio; 14 settembre; 28settembre; 12 ottobre; 26ottobre; 9 novembre; 23novembre; 14 dicembre; 28dicembre.

Sabato 31 maggio, nella Cattedrale, l’Arcivescovo ha celebrato il rito di Consacrazione nell’Ordo Virginum

Dono dello Spirito alla ChiesaSabato 31 maggio, nella Chiesa

Cattedrale di Napoli, il nostro ArcivescovoCrescenzio Sepe ha celebrato il solenne ritodi Consacrazione nell’Ordo Virginum, dicinque nuove figlie: Angela Maria MichelinaAgrusti, Maria De Caro, Bianca Iengo,Bernardetta Puzone, Anna Totaro, presenta-te dal delegato padre Pasquale Puca s.j. inpresenza anche del vice delegato padreAttilio Carrella. Hanno partecipato: i nostripadri spirituali, nonché i nostri parroci in-sieme alle rispettive comunità parrocchiali,tantissimi amici anche diversamente abili,giovani e adulti di Azione Cattolica eUnitalsi; sono intervenuti affettuosamenteanche tanti altri sacerdoti, diaconi e semi-naristi dei nostri decanati, rendendo cosìl’intera Celebrazione una autentica festa ditutta la Chiesa.

“Lo Spirito Santo rende viva e santa laChiesa di ogni tempo con l’abbondanza deisuoi doni e con vocazioni di speciale consa-crazione, per l’edificazione del popolo cristia-no e per incoraggiare l’annuncio del Vangeload ogni creatura”. (dalla nota pastorale dellaCEI “L’Ordo Virginum nella Chiesa in Italia”del 25 marzo 2014)

Consacrate dal nostro Vescovo diocesa-no, abbiamo acquisito un particolare vinco-lo con la Chiesa, al cui servizio ci dedichere-mo con sempre maggiore fervore; pur re-stando nel mondo, ci sentiamo chiamate avivere nel quotidiano l’impegno della vergi-nità, quale segno della Chiesa Sposa, sem-pre pronta per il suo Sposo. Nella sequela enell’amore di Cristo casto, povero e obbe-diente, ferventi nella carità, siamo aperte al-le necessità e alle sofferenze dei fratelli, sen-za preferenze, tese all’unico bene assoluto einsostituibile della nostra vita, che è Dio.

Ci impegniamo a testimoniare la nostraconsacrazione nel mondo, secondo i rispet-tivi carismi di ciascuna di noi, indossando isoli “abiti” tessuti sul modello di bellezza edi autenticità della Chiesa di Cristo: la gioiadel sapersi sposa e figliaamata e chiamata adamare; lo spirito di fratellanza, di comunio-ne e di condivisione dell’essere sorella all’in-terno del contesto ecclesiale e sociale; la te-nerezza del sentirsi madre vergine e fecondache trova in Maria l’icona splendida e illumi-nante da imitare. La nostra regola di vitaper-sonale e i segniche nel solenne Rito con gioiae commozione abbiamo ricevuto: il velo del-

la verginità interamente consacrata al servi-zio di Cristo e della Chiesa, l’anello della fe-deltà allo Sposo e il libro della liturgia delleore, per ravvivare ogni giorno la lode peren-ne al Padre, sono gli strumenti di sostegno eorientamento della nostra nuova vita daVergini Consacrate a Cristo. Restando doci-li allo Spirito di Dio e in piena sintonia conla missione che il nostro Vescovo ci chiamaa vivere, camminiamo nel mondo e cantia-mo l’amore di Cristo, comunicando congioia contagiosa l’esperienza e il carismadelle vergini consacrate.

Bianca Iengo

La parrocchia della Pineta dedicataa Sant’Annibale Maria di Francia

di Claudio Marino*

Un giorno di festa, un giorno di gioia nella comunità parrocchialedei padri Rogazionisti ai Colli Aminei. La giovane parrocchia diSant’Antonio alla Pineta (sorta solo 25 anni fa), fa spazio al padre deipoveri e degli orfani, al maestro e patrono della preghiera per le voca-zioni, Sant’Annibale Maria Di Francia, prendendo così il nome di par-rocchia di Sant’Antonio alla Pineta e Annibale Maria Di Francia.

Il tutto in un giorno speciale: 1 giugno, in cui quest’anno celebriamol’Ascensione, ma che per tradizione ricorda il giorno della nascita al cie-lo proprio di Sant’Annibale Maria, avvenuta a Messina l’1 giugno 1927.E per tale occasione, non poteva mancare il nostro reverendissimo car-dinale Crescenzio Sepe, che in realtà, per le svariate occasioni, tra iPadri Rogazionisti di Napoli, è ormai di casa.

Il tutto comincia nella festa e nella gioia, intorno alle 11 del matti-no, quando all’arrivo dell’arcivescovo si organizza un omaggio florealeal monumento antistante la comunità parrocchiale, un’immagine cheritrae Sant’Annibale in mezzo ai bambini e che regna sovrana nel par-co che quotidianamente ospita centinaia di bambini e giovani. Poi alle12, inizia la celebrazione, nella solennità che l’occasione merita, laParrocchia che ospita più di 500 persone a sedere, è gremita di giovanie adulti.

Oltre al Parroco, Padre Antonio Di Tuoro e ai due vice parroci, sonopresenti il direttore dell’Antoniano di Napoli, padre Antonio Lannoccacon tutti gli otto confratelli e il Superiore della Provincia Italia CentroSud dei Rogazionisti, padre Angelo Sardone. La consacrazione dell’al-tare, la solenne liturgia e soprattutto l’invito del cardinale nell’omeliasono la cornice adatta a completare la festa.

Il cardinale più volte ci invita ad essere, sull’esempio diSant’Annibale “i buoni operai della messe, secondo il Cuore di Cristo!”il chiodo fisso che martellava la mente e il cuore di Sant’Annibale, e con-tinua il Cardinale “cosa sarebbe una Chiesa senza buoni operai? UnaChiesa senza buoni e santi sacerdoti?”.

Tra i presenti anche alcuni ospiti di onore: gli ospiti che ogni dome-nica e martedì affollano la mensa del povero “Sant’Annibale Maria”: so-no loro la grande famiglia dei Padri Rogazionisti. La celebrazione allaquale prendono parte il folto gruppo dei ministranti della Parrocchia ei seminaristi dei Padri Rogazionisti di Napoli, si prolunga per ben dueore, chiudendosi verso le 14,00 ma il profondo clima di preghiera chepervade tutti ci permette di vivere un giorno diverso, un giorno che re-sterà nella storia!

Sant’Annibale era arrivato per la prima volta a Napoli alla fine del1800 per raccogliere numerosi orfani e scugnizzi, ed ora vi resterà persempre, con il nome e con lo spirito, grazie alla Comunità Parrocchialedi Sant’Antonio alla Pineta e di Sant’Annibale Maria Di Francia.

*rogazionista

Il Cardinale, con il direttore dell’Antoniano padre Antonio Lannoccae il Superiore Provinciale padre Angelo Sardone

Il direttore Lannocca e il parroco Antonio Di Tuoro

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Primo PianoNuova Stagione 8 giugno 2014 • 3

Il “Trenodei

Bambini”

ùUna giornata indimenticabile: è quel-la che hanno vissuto cinquecento bambi-ni di Napoli e Roma che hanno incontra-to il Papa nell’Atrio dell’Aula “Paolo VI”.L’evento è stato promosso dal PontificioConsiglio della Cultura nell’ambito del“Cortile dei Bambini”. I bimbi sono arri-vati in Vaticano con un treno speciale del-le Ferrovie dello Stato Italiane, di qui ilnome dell’iniziativa “Treno dei bambini”.

“O Papa mio”. Ci voleva la creativitàdei bambini e la genialità partenopea pertrasformare la canzone italiana più famo-sa al mondo in un abbraccio musicale aPapa Francesco che ha apprezzato diver-tito questa singolare esecuzione.

Il Pontefice si è sentito subito a casa inmezzo a tanti ragazzini festosi, e chiasso-si, che gli avranno forse ricordato gli anniin cui, giovane gesuita, insegnava lettera-tura in un Liceo. Difficile condensare leemozioni di questi bambini, provenientida sei scuole primarie di Napoli e due diRoma, a rischio abbandono scolastico.

Papa Francesco ha dialogato con ibambini, prendendo spunto dal regaloche gli è stato offerto: una pianta in un va-so contenente terra delle catacombe:

Francesco: «Dentro qui c’è terra dellecatacombe, eh?»

Ragazzo: «Delle Catacombe di SanGennaro!»

Francesco: «E dove sono, le catacom-be?»

Bambini: «Sotto terra …»Francesco: «Sotto terra. E nelle cata-

combe, c’è la luce?»Bambini: «Nooo …!»Francesco: «Cosa c’è?»Bambini: «Il buio»Francesco: «E mi avete portato questa

“terra del buio” per “farla diventare luce”,perché la luce è più importante del buio.Che cosa è più importante, il buio o la lu-ce?»

Bambini: «La luce!»Francesco: «La luce. Ma, dentro di noi:

sempre. Perché la luce ci dà gioia, ci dàsperanza»

E ancora, ha osservato, la pianta checresce su questa terra rappresenta i frutti“per un mondo migliore”. E questo non lofa l’odio, lo fa l’amore, lottando uno ac-canto all’altro come fratelli:

Francesco: «L’amore. E per questo, tidirò una cosa. Quando l’apostoloGiovanni, che era tanto amico di Gesù,voleva dire chi è Dio, sapete cosa ha det-to? Dio è amore. È bello. Chi è Dio?»

Bambini: «È amore!»Francesco: «Dio è amore. E noi andia-

mo verso la luce per trovare l’amore diDio. Ma l’amore di Dio è anche dentro dinoi, nei momenti bui? E’ l’amore di Dio lì,nascosto? Sì: sempre! L’amore di Dio nonci lascia mai. Sempre è con noi. Abbiamofiducia in questo amore?».

Il fenomeno allarmante della dispersione scolastica. Il monito del Cardinale Crescenzio Sepe che parla di problema terribile

Interventi mirati e precociservizio a cura di Elena Scarici

L’operazione dei Carabinieri che haportato alla denuncia di 82 genitori aNapoli che non mandavano i figli a scuo-la «è la dimostrazione di una decadenzaculturale che non ha spiegazioni». Lo hadetto l’arcivescovo di Napoli, CardinaleCrescenzio Sepe.

«Il problema della dispersione scola-stica - ha aggiunto – è forte in molti luo-ghi del sud e soprattutto a Napoli. Ancheper questo abbiamo varato il progetto“Aiutami a crescere” per 450 bambiniche non andavano a scuola, spesso perdifficoltà economiche nel comprare i ve-stiti, le scarpine, i libri, quaderni. Aognuno di loro diamo una sorta di borsadi studio per superare il problema delladispersione che è terribile».

L’input dato dal Cardinale spinge aduna riflessione seria su un problema chesta assumendo in Italia e in Campaniaproporzioni enormi. I dati forniti dalMinistero dell’Istruzione parlano di untasso del 17,6%. Cifra che aumenta alSud, dove si attesta al 21%. Per conosce-re meglio e contrastare il fenomeno dif-fuso sopratttto al Sud la CommissioneCultura della Camera dei Deputati haavviato in questi giorni un’indagine co-noscitiva. Ad essere ascoltato, tra gli al-tri, è stato il dirigente scolastico dellaVirgilio 4 di Scampia di cui riportiamoin basso l’intervista. E proprio da questascuola nel decennio 2008-2010 fu svoltaun’indagine sulla dispersione con datieffettivamente allarmanti. Nell’ottavamunicipalità che comprende i quartieridi Chiaiano, Piscinola, Marianella e

Scampia, il tasso di abbandono scolasticoalle scuole superiori è risultato addiritturadel 64%. Ma anche sul territorio cittadino,dai risultati di un’altra ricerca condotta in-sieme al Miur nel 2013, è emerso che esisteuna direzione diretta tra sofferenza sociale escarsa presenza scolastica.

Un tentativo di arginare il fenomeno èstato messo in campo dal Ministerodell’Istruzione che a febbraio ha lanciato unbando di 15 milioni di euro. Risorse che sa-ranno utilizzate per finanziare progetti dididattica integrativa e innovativa e per con-sentire l’apertura pomeridiana delle scuole,proprio in chiave anti-dispersione. A questoriguardo la legge “L’Istruzione riparte” pre-

vede che le stesse scuole possano avvalersidella collaborazione delle associazioni divolontariato già attive nel campo dell’educa-zione attraverso, per esempio, le attività didoposcuola.

A Napoli esistono numerosi progetti etanti dirigenti ed insegnanti esemplari, chesvolgono il loro lavoro con passione ed im-pegno. Ma è chiaro che senza il sostegnoeconomico e legislativo da parte delle istitu-zioni, il fenomeno può essere solo arginato,non certamente risolto. Aprire le scuole ilpomeriggio rappresenta un esempio di co-me si possa andare incontro alle esigenze deiragazzi, dandogli una valida alternativa allastrada.

Proposte per autonomia e anagrafe scolasticaParla Paolo Battimiello, dirigente scolastico della Virgilio 4 di Scampia,

da sempre sul fronte dell’abbandono scolastico

È di pochi giorni la notizia della denuncia di alcuni genitori pernon aver mandato a scuola i loro figli. Il dirigente scolastico dellascuola Virgilio 4 di Scampia, Paolo Battimiello, insieme alla suavicaria Paola Cortellessa, ha tenuto un’audizione alla Camera deiDeputati nella quale ha raccontato proprio il grave fenomeno del-l’abbandono scolastico nelle zone periferiche di Napoli. Vediamocome è andata dalle parole di Paolo Battimiello.

«Ci sono dati precisi della gravità del fenomeno nelle zone adalto rischio di esclusione sociale e c’è un corpus significativo diprove e di ricerche per dimostrare che molti studenti che abban-donano la scuola mostrano “segnali di pericolo” per mesi, se nonper anni, a scuola e al di fuori della scuola. Studenti che manife-stano più di un segnale di allerta hanno una probabilità ancoramaggiore di abbandono. Questi “segnali di pericolo” indicanoche gli studenti stanno avendo problemi con i loro studi, con lamotivazione allo studio, nel rapporto con gli apprendimenti, oin casa o nella vita e che si trovano ad affrontare sin da piccolisfide personali, sociali ed emotive che richiedono la nostra at-tenzione e verso le quali sono spesso impreparate anche le lorofamiglie»

Qual è l’esperienza degli altri Paesi?L’esperienza di paesi europei, quali la Spagna, l’Inghilterra,

la Francia, la Germania, nei quali sono in vigore da tempo siste-mi di allerta rapida e conseguenti profonde azioni concrete sulcontesto sociale, ha dimostrato che questo approccio può pro-durre buoni risultati quando i sistemi di monitoraggio sono ac-compagnati da azioni chiare e tempestive di sostegno per le fa-miglie e per gli studenti identificati a rischio di abbandono sco-lastico.

E in questa ottica, l’indicatore delle “Frequenze irregolari esaltuarie” rilevate nelle scuole del primo ciclo delle 10Municipalità di Napoli, può essere sicuramente considerato co-me un segnale di allerta rapido del successivo abbandono scola-stico e fatto rientrare tra gli indicatori socio-economici che ca-ratterizzano i territori su cui insistono le scuole.

Qual è la situazione in quelle zone?Le zone ad alto rischio di esclusione sociale sono aree carat-

terizzate da condizioni familiari particolarmente segnate, damancanza di lavoro, da analfabetismo familiarmente radicato,da disgregazione familiare, molto spesso con uno o entrambi i

genitori detenuti, con numerosi figli e dalla pesante presenza sulterritorio della criminalità organizzata che in un contesto cosìdisegnato trova terreno fertile per il reclutamento della mano-dopera criminale, anche minorile.

Le donne, le mamme, con i mariti spesso in carcere, hannosu di loro il peso enorme della gestione quotidiana di più figli daogni punto di vista senza averne loro stesse capacità, mezzi e cul-tura. Spesso sono madri adolescenti, figlie anch’esse di una sto-ria di abbandono. In un contesto del genere le vere vittime sonoi bambini: fin dalla tenera età non c’è tempo esclusivamente perloro e le tappe fondamentali dello sviluppo dei primi tre anni divita, nonché quelle successive, sono decisamente compromesse.

Quali possibili proposte?È necessaria la trasformazione della scuola in un centro di ri-

ferimento culturale e sociale del territorio: la scuola deve diven-tare, nelle zone ad alto rischio di esclusione sociale, una poten-te macchina di attacco alla disgregazione sociale e alla diffusio-ne della criminalità.

Oggi è necessario più che mai coniugare la dispersione sco-lastica intesa come frequenza saltuaria e abbandono, con auto-nomia scolastica compiuta e anagrafe

degli studenti. Un’autonomia scolastica compiuta, infatti,così come inizialmente introdotta e solo teorizzata dal D.P.R.275/99 in termini organizzativi e finanziari, consentirebbe lapossibilità di disegnare un progetto di scuola adatto al territo-rio.

Un’autonomia scolastica compiuta di tipo sperimentale, ini-zialmente attuata nelle scuole situate nelle zone ad alto rischiodi esclusione sociale, consentirebbe a quelle scuole, al suo per-sonale dirigente, docente e non docente, di assumersi una realeresponsabilità progettuale in termini di definizione degli obiet-tivi, di scelta di strategie, di raggiungimento di risultati.

Una responsabilità non solo burocratica – amministrativa,ma una responsabilità di rendicontazione sociale del lavoro del-la scuola, garantendo da un lato la trasparenza dell’agire ammi-nistrativo e dall’altro favorendo la partecipazione delle famigliealla vita della scuola.

La lotta all’abbandono scolastico deve essere una priorità ir-rinunciabile e le azioni indispensabili devono necessariamenteavere il contributo di tutti, ognuno deve essere disposto a mo-menti di riflessione sul proprio ruolo, a favore della crescita delsistema scuola, vero valore aggiunto per la crescita di un paese.

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Vita Diocesana Nuova Stagione4 • 8 giugno 2014

Tutti insieme per salvaguardare il creatoA Procida Incontro-dibattito sulla Terra dei Fuochi con don Maurizio Patriciello

Anche Procida ha voluto incontrare donMaurizio Patriciello, il sacerdote-portavocedel disastro ambientale della Terra deiFuochi. L’occasione è stata offertadall’Equipe dei Gruppi Famiglia, che con ildecano don Lello Ponticelli, ha realizzatol’evento il 22 maggio scorso, in collaborazio-ne con l’Assessorato al turismo e con il pa-trocinio del Comune di Procida. È stato unmomento speciale, frutto di un sentire co-mune, nato nel nome dell’alleanza educati-va e dal desiderio di conoscere un uomo cheha saputo fare della sua vocazione una veramissione, a difesa dei più deboli. I primi mi-nuti della serata trascorrono in un silenziosurreale, mentre scorrono le immagini di unvideo sulla Terra dei Fuochi che tocca ecommuove profondamente i presenti.

Dopo i saluti degli organizzatori, i brevima efficaci interventi di AntonioCarannante e Francesca Borgogna, a parti-re dai suoi recenti libri, il parlare di donMaurizio si fa subito ardito, ma chiaro edimmediato, destando l’attenzione di tutti inumerosissimi presenti alla serata, coinvol-gendo cuori e menti verso una realtà chesembrava appartenere solo ad alcuni, mache invece è sempre più chiaro che riguardatutti e non solo da un punto di vista morale.

La terra è di tutti, i frutti, l’acqua di quel-la terra sono di tutti, i morti di tumore diquella Terra sono ormai di tutti noi, per cuiil dramma riguarda tutti. «Hanno violentatola mia terra e non me ne sono accorto», è la

frase spesso ripetuta da don Maurizio, cheha reso chiaro il suo sgomento e il suo dolo-re. Ma ad un certo punto è accaduto qualco-sa – una notte con una puzza insopportabile- tutto è cambiato, iniziando così l’impegnoforte ed esplicito che tutto il mondo ha im-parato ad apprezzare.

E alla domanda provocatoria sul silenziotalvolta anche della comunità ecclesiale se-condo alcuni solo da poco interrotto, eglicon forza, ma con serenità disarmante ha ri-

sposto che il silenzio è stato lungo anche daparte di giornalisti, forze dell’ordine, sinda-ci, ma che ora non serve palleggiarsi le re-sponsabilità, piuttosto è necessario che tut-ti siamo attenti, vigilanti, impegnati, perchéla situazione non è per nulla risolta e il ri-schio che scenda nuovamente il silenzio èforte.

Più volte Don Maurizio ha sottolineatol’importanza del mettersi insieme, perchéuniti si è più forti: «Se c’è solo un prete che fa

l’eroe, prima o poi gli verrà buttato un sasso,ma se ci si espone insieme potranno bombar-darci tutti?». Lo sguardo è proteso al futuro,alle nuove generazioni, a quanto siamochiamati a trasmettere. «C’è stato tolto tan-to, nell’educare i nostri figli - ha detto donMaurizio - ma bisogna avere speranza, si puòancora fare, bisogna essere presenti, non ba-stano le parole, né l’esempio occasionale, bi-sogna essere vita vissuta, vale tutta la vita cheviviamo... Se so che qualcosa non è mia ,nonva presa…So che la carta non si butta a terra,non lo faccio…bisogna sradicare il fare ca-morristico sin dai più piccoli comportamen-ti…». Per questo don Maurizio spende i suoigiorni incontrando bambini, ragazzi, gio-vani, ormai in tutta Italia, convinto che bi-sogna trasmettere alle nuove generazioni,da Nord a Sud, l’amore per il creato, l’atten-zione per il mondo che ci circonda, con il de-siderio di reagire di fronte al male, non te-mendo niente e nessuno quando la coscien-za è pulita.

È questo il grande messaggio che dob-biamo raccogliere, che coinvolge credenti enon credenti in un impegno comune, apren-do a tutti la porta della speranza. Quandol’incontro termina, sono in tanti a voler trat-tenersi ancora un po’ per incoraggiare donMaurizio ad andare avanti nel suo cammi-no; ma siamo anche in tanti a sentirci più re-sponsabili di quanto abbiamo visto, sentitoe capito.

Antonietta De Candia

Nell’ ambito dell’ itinerario nazionale della Madonna Pellegrina delSantuario di Fatima in visita alle comunità diocesane delle regioni Lazio,Campania, Emilia - Romagna, Lombardia, iniziato lo scorso 1° maggio e cheterminerà il prossimo settembre, domenica 8 giugno la statua della Madonnaarriverà nella Parrocchia Addolorata alla Pigna, in via Pigna 203, del quartiereArenella, dove resterà esposta alla venerazione fino a domenica 15.

“E’ un momento di massima importanza per la nostra comunità – spiega ilParroco Don Vittorio Sommella – soprattutto in questo anno mariano, siamoconviti, che questo evento rappresenti l’ occasione non solo per i nostri parroc-chiani fedeli, ma per tante altre persone, affinché si avvicinino alla fede. Il mes-saggio di Fatima è, infatti, un portentoso mezzo di evangelizzazione come ab-biamo già sperimentato con la visita di 6 anni fa.

L’ arrivo è previsto domenica 8 giugno, presso lo spiazzo della Cooperativadei Fiori in Via De Ruggiero, con successiva celebrazione presieduta da S. E.Mons. Armando Dini, arcivescovo emerito di Campobasso-Boiano.

Seguiranno l’ intronizzazione della Madonna e l’ imposizione della coronadel Rosario donata da San Giovanni Paolo II, l’ accensione della lampada voti-va e la preghiera per l’ Italia e per il mondo.

Ogni giorno ci sarà l’adorazione eucaristica e la benedizione, il canto dellelodi, la recita del vespro, e una veglia di preghiera. Ogni giorno alle ore 19.15 cisarà una Santa Messa solenne presieduta da un eccellentissimo vescovo: lunedì9 da Mons. Lucio Lemmo (Vescovo Ausiliare della Diocesi di Napoli) con bene-dizione delle famiglie e dei bambini, martedì 10 da Mons. DomenicoSigalini(Vescovo di Palestrina) con benedizione dei giovani, mercoledì 11Monsignore Giovanni D’ Alise(Vescovo di Caserta), giovedì 12 , la mattina, nel-la celebrazione delle 11, da Mons. Angelo Spinillo (Vescovo di Aversa), e la se-ra alle 19,15 da Mons. Pietro Lagnese (Vescovo di Ischia), venerdì 13 da Mons.Raffaele Ponte (Vicario per gli affari generali e Moderatore della Diocesi diNapoli) e sabato 14 dal parroco Don Vittorio Sommella.

La Chiesa resterà aperta dalle 6 di mattina fino alle 24. Ogni sera ci sarà unaveglia mariana in particolare segnaliamo quella dedicata ai giovani martedì 10animata dalla Pastorale Giovanile del V decanato e presieduta da Decano donMassimo Ghezzi.

Mercoledì 11 marzo segnaliamo che durante la Santa Messa delle 11 saran-no benedetti tutti gli studenti che devono affrontare l’Esame di stato.

Domenica 15 giugno dopo la Santa Messa delle 12,45 il saluto e la partenzacon il canto dell’ Ave Maria di Fatima.

Madonna di Fatima alla ParrocchiaAddolorata alla Pigna

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Vita DiocesanaNuova Stagione 8 giugno 2014 • 5

Provincia Napoletanadel SS. Cuore di Gesùdell’Ordinedei Frati MinoriCongregazione delle Suore FrancescaneElisabettine Bigie

“Vi lasciol’amoredi Dio”Convegno di studi,martedì 17 giugno,nella Basilica di San Mauro a Casoria

Martedì 17 giugno, a partiredalle ore 17, nella Basilica diSan Mauro a Casoria, è inprogramma un convegno distudi sul tema: “Vi lasciol’amore di Dio”.In apertura dei lavori il saluto diFra Agostino Esposito, ofm,Ministro Provinciale dei FratiMinori di Napoli. A seguire, gliinterventi delle istituzioni, ilparroco don Mauro Zurro, ilsindaco Vincenzo Carfora. Tre le relazioni previste.

“Attualità del carisma del BeatoLudovico da Casoria” – Card.Angelo Amato, Prefetto dellaCongregazione per le Cause deiSanti.

“Il contesto storico del BeatoLudovico da Casoria” – FraGiuseppe Buffon, ofm, Docentedi Storia della Chiesa presso laPontificia Università“Antonianum” di Roma.

“Il Beato Ludovico da Casoria el’Ordine Francescano Secolare”– Michele Ortaglio, MinistroRegionale dell’OrdineFrancescano Secolare.

Moderatore del Convegno, FraSalvatore Vilardi, ofm.

«Il Beato Ludovico – si leggenella Lettera scritta in occasionedel Bicentenario della nascita delBeato Ludovico da Fra AgostinoEsposito, ofm, MinistroProvinciale dei Frati Minori diNapoli - ci ha lasciato cometestamento l’amore di Dio, cioèGesù Cristo, il suo Vangelo, isuoi sacramenti, la sua Chiesa.Il suo messaggio rimaneattualissimo per la nostrasocietà afflitta da tanti mali.Quello di Padre Ludovico è uninvito all’amore rivolto agliuomini del nostro tempo perchéciascuno possa uscire dalproprio egoismo per andareincontro all’altro,corrispondendo alle sueesigenze. Padre Ludovicotestimone della carità di Cristo eorganizzatore della speranza inun contesto non molto diversoda quello dei nostri giorni ciaiuti a ridestare nei cuori lagioia che scaturisce dalla caritàe si fonda nella certezza di essereamati da Dio».

Nasce la festa di

Santa Maria dei Miracoli

Un territorio, una chiesa ricca di storia cheaffonda le sue radici nel ‘600, un popolo bellocome quello del quartiere Miracoli nel centrodi Napoli che si estende intorno all’omonimapiazza che prende il nome proprio dal quadroche si venera nella chiesa seicentesca ormaigià parrocchia dal 1951, che non aveva una fe-sta tutta sua.

Ci siamo chiesti se avremmo potuto anchenoi scrivere una pagina di storia inaugurandola festa dei Miracoli; la prima cosa da fare erascegliere una data significativa che da que-st’anno segnasse l’inizio di una tradizione chepotesse durare nel tempo; quale data migliorese non quella del 20 maggio che ricorda il gior-no in cui si proclamava l’ erezione a parrocchiadella chiesa dei Miracoli, prima sotto il titolodei Santi Giuseppe e Cristoforo e successiva-mente mutato in Santa Maria dei Miracoli.

Ci siamo sentiti spinti dalle parole del no-stro Cardinale Crescenzio Sepe che nella letterain cui approvava la nostra iniziativa ci diceva:“Come ho avuto più volte modo di idre, è fonda-mentale alimentare lo spirito di comunione nel-le nostre realtà ecclesiali, consapevoli che questarappresenta anche l’unica strada per testimo-niare la bellezza del Vangelo……Auspico chel’introduzione della Festa Parrocchiale favori-sca il clima di familiarità e amicizia tra le perso-ne.”

Ed è così che il 20 maggio 2014 segna l’ini-zio della prima festa parrocchiale intitolata “AMadonn de Miracoli c’accumpagna”. Con lamessa solenne abbiamo inaugurato i festeg-giamenti; ad essa sono seguite due giornate eu-caristiche ed una giornata di catechesi maria-na in cui abbiamo contemplato Maria Verginedei Miracoli, attraverso la visione del film“Maria di Nazareth” con la regia di GiacomoCampiotti.

Abbiamo lanciato il messaggio che il“Miracolo” più bello da chiedere a Maria èquello della comunione tra tutti i membri del-la Comunità. Nella Supplica a lei innalzata ab-biamo pregato perché ognuno di noi potesseessere il Miracolo vivente che rende visibile og-gi la presenza di Gesù Risorto tra gli uomini.Superare le divisioni, i conflitti, le invidie, legelosie, gli egoismi che inevitabilmente per lanostra natura fragile, possono attaccare il no-stro cuore, è possibile credendo fortementeche senza Dio non possiamo vivere.

E “il miracolo” è avvenuto sabato 31 mag-gio quando abbiamo concluso i festeggiamen-ti con la sagra parrocchiale che ha avuto comecornice una stupenda Piazza Miracoli gremitadi gente del quartiere che finalmente si è scrol-lato di dosso l’etichetta negativa per essere ri-cordato solo per fatti spiacevoli di malvivenza.

Tra stand gastronomici e lo spettacolo cheha animato la serata, la gente del quartiere harespirato la gioia dello stare insieme del gode-re di una serata all’insegna del divertimento edella fraternità. Abbiamo respirato un clima digrande armonia lanciando un messaggio posi-tivo non solo spirituale ma anche sociale e cul-turale. Tra fuochi d’artificio e coriandoli ci sia-mo augurati che a “ Madonn de Miracoli c’ac-cumpagna”, dandoci appuntamento all’annoprossimo.

Valentino De Angelis

Il 12 giugno, Papa Francesco presiede il Concistoropubblico per la canonizzazionedel Beato Ludovico

Testimone della caritàdi Giovangiuseppe Califano*

In questo mese di giugno 2014, anno bi-centenario della nascita del beato Ludovicoda Casoria, è doveroso fare degna memoriadella grande devozione del prossimo santoal Sacro Cuore di Gesù.

Tale devozione ebbe una sua originale emonumentale espressione nella edificazio-ne della chiesa del Sacro Cuore di Gesù inFirenze, voluta da padre Ludovico accantoall’orfanotrofio dei suoi piccoli sordomuti.Per quei disegni inspiegabili che la provvi-denza divina sa disporre, il 12 giugno 2014,giorno il cui papa Francesco presiede ilConcistoro pubblico per la canonizzazionedel beato Ludovico, ricorrono esattamentei 140 anni della fondazione di questo tem-pio, oggi chiesa parrocchiale.

Alla scuola di San Francesco il beatoLudovico apprese a contemplare l’umanitàdi Cristo, la sua nascita nella povertà, la suavita nascosta ed umile, la sua dolorosa pas-sione, espressioni concrete di quell’amoreche dal cuore del Figlio di Dio si comunicaagli uomini.

Afferrato da questo amore il santo diAssisi pregava dicendo: “L’ardente e dolcis-sima forza del tuo amore, rapisca ti pregoSignore l’anima mia, da tutte le cose terre-ne, affinché io muoia per amore dell’amortuo, come tu ti sei degnato di morire peramore dell’amor mio”. Anche il beatoLudovico, infiammato della carità di GesùCristo, nel tempo diede alla sua spiritualitàla forma particolare della devozione alSacro Cuore di Gesù.

La promosse negli Istituti da lui fondati,i Frati Bigi e le Suore Elisabettine, ne parlòcon i suoi discepoli, ne scrisse nelle sue let-tere indirizzate ad amici e benefattori. Inparticolare così scriveva a Santa CaterinaVolpicelli, Fondatrice delle Ancelle delSacro Cuore, mentre era ammalato e soffe-rente a Firenze: “Ti prego di essere corag-giosa e forte nei combattimenti. Vinceraisempre, se non ti separi da Gesù, e ti staidentro del suo Cuore….Tu vincerai semprese sei figlia del Serafino di Assisi…Il Cuoredi Gesù è l’opera tua e mia....

Io cercavo il Cuore di Gesù. Quando lotrovai, non riposavo, perché il mio cuore vo-leva sfogarsi: così mi venne il pensiero di untempio monumento al Cuore di GesùCristo. Ecco, fa un anno, si apre qui inFirenze la Chiesa del Cuore di Gesù, unicaChiesa, e la prima Chiesa forse consacrataal Sacro Cuore del nostro Signor GesùCristo: dieci cappelle oltre l’ Altare maggio-re; larghissima e di stile antico. È piaciuta atutti i fiorentini…San Francesco è il santodel Cuore di Gesù: è il libro, ove si studia l’a-more del Cuore di Gesù, l’amore alla perso-na di Cristo, l’amore dell’amore di Cristo”.

Ci informa il Capecelatro: “Il padreLodovico, che amava tanto il suo SanFrancesco, ed era pure amantissimo d’ognibellezza di natura o d’ arte, scelse, per mo-dello della sua nuova Chiesa, la Chiesa diSan Francesco al Monte; la quale, carissimaal popolo Fiorentino, appartiene aiFrancescani, ed è così bella e gentile, che

Michelangelo Buonarroti soleva chiamarlala bella villanella. Scelto il modello dellanuova Chiesa, ne affidò 1’ esecuzione al va-lente e pio architetto Simone Signorini, chevi attese con intelletto d’ amore, e senzal’ombra di lucro”.

Il 12 Giugno 1874, festa del Sacro Cuoredi Gesù, Sua Eccellenza Monsignor Gioac -chino Limberti, Arcivescovo di Firenze, nebenedì la prima pietra alla presenza dellostesso Padre Ludovico, dell’ingegnerSimone Signorini, Direttore dei lavori, del-l’avvocato Odoardo Bordoni, procuratore,e di trenta alunni tra orfanelli e sordomutiche all’ombra di quella chiesa avevano lapropria casa. L’ anno seguente, nella stessafesta del Sacro Cuore, la Chiesa era già tut-ta coperta, e vi si tenne un’accademia lette-raria e musicale. Non molto tempo dopo,nell’ anno 1877, fu solennemente consacra-ta e aperta al culto.

Il padre Lodovico volle pure dotare laChiesa di un magnifico quadro del SacroCuore di Gesù da collocarsi sull’ altare mag-giore. Si consigliò con moltissimi artisti siaa Firenze che a Napoli, circa il modo di rap-presentare quel sacro soggetto.

Allo stesso Capecelatro confidava: “Iovoglio, diceva, veder dipinto l’amore diGesù Cristo; ma s’ha da vedere e si ha da in-tendere che quello non è un amore umano,ma divino.

S’ha da capire che quell’amore brucia eabbraccia tutto 1’universo; che è amor tene-rissimo e paziente, che accetta tutti; amore,che ama anche i peccatori e gli infedeli;amore che perdona, che compatisce che in-nalza, che consola.” A tale proposito è inte-ressante sapere come, in un primo momen-to, Padre Ludovico ritenesse opportunorappresentare il Cuore di Cristo non in for-ma di cuore di carne, visibile all’esterno diun corpo umano, ma piuttosto come “unagran luce, anzi fiamma viva e rubiconda cheesprimesse l’amore infinito del SacroCuore”.

Ma poi considerando che la festa delSacro Cuore fu stabilita secondo l’appari-zione avuta da Santa Margherita MariaAlacoque, ordinò che il quadro mostrasse ilsimbolo tradizionale del cuore esteriore.Commissionò l’opera all’illustre pittoreAntonio Ciseri, “anzi commise pure a luitutti gli altri quadri della Chiesa. Volle soloche quello del Sacro Cuore fosse di grandidimensioni, e campeggiasse per modo, daattirare esso solo lo sguardo”.

Oggi la Chiesa del Sacro Cuore di Gesùin Firenze, con la sua bella pala d’altare,continua ad essere in quella città eloquentememoria dello zelo del nostro beato.Trasformata nella struttura architettonica,ma accresciuta della dignità di parrocchia,come ogni autentica comunità cristianavuole rappresentare al “vivo” l’amore di Dionella città degli uomini, nello splendore del-la liturgia, nella forza della evangelizzazio-ne, nell’umile e fraterna testimonianza del-la carità.

* Postulatore generale

Apparizione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita M. Alacoque,

olio su tela, m.5,70 x 3,90,commissionato da P.Ludovico

da Casoria al pittore Antonio Ciseri,Firenze, Chiesa del Sacro Cuore.

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Vita Ecclesiale Nuova Stagione6 • 8 giugno 2014

ErcolanoParrocchiaSanta Maria della Consolazione

Consacrazioneal Cuoredi GesùUn Rescritto di Papa Leone XIIIdel 19 novembre 1901, concedel’indulgenza plenaria a tutti ifedeli che, il mercoledì, nellaParrocchia Santa Maria dellaConsolazione in Ercolano,fanno un pio esercizio in onoredel Sacro Cuore di Gesù.Tale rescritto è stato confermatoin data 22 maggio 2012 dal papaBenedetto XVI il quale concedeogni anno «l’Indulgenzaplenaria, traendola dal celestetesoro della Chiesa, che puòessere lucrata nel mese di giugnonella predetta parrocchia da tuttie singoli fedeli, che può essereapplicata come suffragio alleanime dei fedeli del Purgatorio,purché veramente compuntinell’animo si accostino aiSacramenti della Confessione edella Comunione, devotamenteparteciperanno al pio eserciziosettimanale pubblico in onoredel Sacratissimo Cuore diGesù».Forte è la devozione inparrocchia e, ogni anno, allapresenza del Sindaco diErcolano, la città si consacra alSacro Cuore di Gesù. Il primo aconsacrare la città,affacciandosi al balcone delPalazzo Comunale, fu, nel 1933,l’allora Cardinale di NapoliAlessio Ascalesi.La chiesa di Santa Maria dellaConsolazione fu eretta nel 1613e faceva parte dell’OrdineAgostiniano degli EremitaniScalzi, il 18 novembre 1929l’Arcivescovo di Napoli,Cardinale Alessio Ascalesi, lainnalzò a parrocchia. La chiesaè anche conosciuta come“Chiesa di Sant’Agostino” inricordo dell’antico monasteroagostiniano e “Chiesa deisignori” poiché in passato erafrequentata dall’aristocrazianapoletana che dimorava ovilleggiava ad Ercolano ePortici. Tra le varie usanzelegate alla chiesa vi era quella didare sepoltura ai nobili chemorivano durante lavilleggiatura: spesso si trattavadi una sepoltura provvisoriacome ad esempio accadde allaNobil Donna Anna Carafa,morta nel 1644, il cui corpo fupoi traslato a Napoli, in SanDomenico Maggiore.La comunità parrocchiale saràlieta di accogliere chiunque,singolo fedele o gruppo, chevolesse venire in parrocchia peravere il dono dell’indulgenza esperimentare la misericordia diDio.

Marco RicciParroco

Coro dei Sancarlini ePastorale universitaria per il compleanno del Cardinale Sepe

Per il suo compleanno il Cardinale Crescenzio Sepe ha deciso di fe-steggiare con i giovani, con i quali, in questi otto anni a Napoli, ha orga-nizzato spesso momenti di festa, di preghiera, di incontro. Il momentodi gioia e di condivisione si è svolto nella mattinata del 2 giugno, nelSalone del Palazzo Arcivescovile, in largo Donnaregina.

Protagonista il coro dei Sancarlini, circa cento ragazzi e ragazze trai 18 e i 35 anni provenienti da tutti i quartieri di Napoli, che costituisco-no il laboratorio permanente del Teatro San Carlo. Questi ultimi, sottola direzione dei maestri Carlo Morelli e Stefania Rinaldi, hanno dedica-to all’Arcivescovo canti religiosi, per poi intonare gli auguri di buoncompleanno sempre a suon di musica e in un modo tutto particolare.

L’altro gruppo giovanile presente è stato quello legato alla PastoraleUniversitaria della Diocesi di Napoli, guidato da padre AntonioColamarino, che si occupa di organizzare attività per gli studenti uni-versitari cattolici e non. La maggior parte di essi sono i ragazzi che han-no vinto le borse di studio offerte, negli ultimi tre anni, per iniziativa del-la Diocesi agli studenti meritevoli e non abbienti e che attualmente se-guono anche un percorso di formazione spirituale con don GiuseppeMaglione. Per loro, e per tutti gli studenti impegnati in pastorale uni-versitaria, l’Arcivescovo ha confermato l’invito a partecipare ad una va-canza a Pietralba, sulle Dolomiti, dal 25 al 30 agosto, per momenti dipreghiera, di condivisione, ma anche di escursioni e attività di gruppo.

A tutti i ragazzi presenti è stata infine donata una coroncina delSanto Rosario, confezionata da detenuti.

Emanuele La Veglia

L’udienza generale di Papa Francesco

Pace in Medio Oriente

di Antonio Colasanto

Nei giorni scorsi, come sapete - ha detto Papa Francesco inPiazza San Pietro dando inizio all’udienza generale - ho compiutoil pellegrinaggio in Terra Santa. E’ stato un grande dono per laChiesa, e ne rendo grazie a Dio. Egli mi ha guidato in quella Terrabenedetta, che ha visto la presenza storica di Gesù e dove si sonoverificati eventi fondamentali per l’Ebraismo, il Cristianesimo el’Islam. Desidero rinnovare la mia cordiale riconoscenza a SuaBeatitudine il Patriarca Fouad Twal, ai Vescovi dei vari Riti, aiSacerdoti, ai Francescani della Custodia di Terra Santa…Il miograto pensiero va anche alle Autorità giordane, israeliane e palesti-nesi, che mi hanno accolto con tanta cortesia, direi anche con ami-cizia, come pure a tutti coloro che hanno cooperato per la realiz-zazione della visita.

Lo scopo principale di questo pellegrinaggio – ha sottolineato -è stato quello di commemorare il 50° anniversario dello storico in-contro tra il Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora… Quel gestoprofetico del Vescovo di Roma e del Patriarca di Costantinopoli haposto una pietra miliare nel cammino sofferto ma promettente del-l’unità di tutti i cristiani, che da allora ha compiuto passi rilevanti.Perciò il mio incontro con Sua Santità Bartolomeo, amato fratelloin Cristo, ha rappresentato il momento culminante della visita.Insieme abbiamo pregato presso il Sepolcro di Gesù, e con noi c’e-rano il Patriarca Greco-Ortodosso di Gerusalemme Theophilos IIIe il Patriarca Armeno Apostolico Nourhan, oltre ad Arcivescovi eVescovi di diverse Chiese e Comunità, Autorità civili e molti fede-li. In quel luogo dove risuonò l’annuncio della Risurrezione, abbia-mo avvertito tutta l’amarezza e la sofferenza delle divisioni che an-cora esistono tra i discepoli di Cristo…Siamo divisi ancora; in quelposto dove è risuonato proprio l’annuncio della Risurrezione, do-ve Gesù ci dà la vita, ancora noi siamo un po’ divisi. Ma soprattut-to, in quella celebrazione carica di reciproca fraternità, di stima edi affetto, abbiamo sentito forte la voce del Buon Pastore Risortoche vuole fare di tutte le sue pecore un solo gregge; abbiamo senti-to il desiderio di sanare le ferite ancora aperte e proseguire con te-nacia il cammino verso la piena comunione.

Una volta in più, come hanno fatto i Papi precedenti, io chiedoperdono per quello che noi abbiamo fatto per favorire questa divi-sione, e chiedo allo Spirito Santo che ci aiuti a risanare le ferite chenoi abbiamo fatto agli altri fratelli. Tutti siamo fratelli in Cristo ecol patriarca Bartolomeo siamo amici, fratelli, e abbiamo condivi-so la volontà di camminare insieme, fare tutto quello che da oggipossiamo fare: pregare insieme, lavorare insieme per il gregge diDio, cercare la pace, custodire il creato, tante cose che abbiamo incomune. E come fratelli dobbiamo andare avanti.

Un altro scopo di questo pellegrinaggio - ha proseguito - è statoquello di incoraggiare in quella regione il cammino verso la pace,che è nello stesso tempo dono di Dio e impegno degli uomini. L’hofatto in Giordania, in Palestina, in Israele. E l’ho fatto sempre co-me pellegrino, nel nome di Dio e dell’uomo, portando nel cuore unagrande compassione per i figli di quella Terra che da troppo tempoconvivono con la guerra e hanno il diritto di conoscere finalmentegiorni di pace!

Che il Signore benedica questo popolo accogliente, lo benedicatanto! E noi dobbiamo pregare perché il Signore benedica questaaccoglienza e chiedere a tutte le istituzioni internazionali di aiuta-re questo popolo in questo lavoro di accoglienza che fa. Durante ilpellegrinaggio anche in altri luoghi ho incoraggiato le Autorità in-teressate a proseguire gli sforzi per stemperare le tensioni nell’areamedio-orientale, soprattutto nella martoriata Siria, come pure acontinuare nella ricerca di un’equa soluzione al conflitto israelia-no-palestinese. Per questo ho invitato il Presidente di Israele e ilPresidente della Palestina, ambedue uomini di pace e artefici di pa-ce, a venire in Vaticano a pregare insieme con me per la pace. E perfavore, chiedo a voi di non lasciarci soli: voi pregate, pregate tantoperché il Signore ci dia la pace, ci dia la pace in quella Terra bene-detta! Conto sulle vostre preghiere. Forte, pregate, in questo tem-po, pregate tanto perché venga la pace.

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Sant’Efrem Diacono e dottore della Chiesa – 9 giugno

Nacque nel 306 a Nisibi, città della Mesopotamia governata con la forza delle ar-mi da Roma. Dei primi anni della sua vita si conoscono racconti molto diversi traloro: certo, invece, il sacramento del battesimo ricevuto verso i 18 anni. Strinse unaprofonda e spirituale amicizia con il vescovo della città, Giacomo, con il quale con-tribuì a costruire e a guidare una scuola di teologia. Ordinato diacono prima del 338dal vescovo Giacomo (303-338), visse e operò a Nisibi fino alla conquista persiana.

Esercitò il suo ministero con la parola e con gli scritti e rifulse a tal punto per au-sterità di vita e dottrina da meritare per l’eleganza degli inni da lui composti l’appel-lativo di cetra dello Spirito Santo. Efrem, alternando la vita ascetica all’insegnamen-to, si ritirò gli ultimi anni presso Edessa dove morì il 9 giugno dell’anno 373.

San Massimo di Napoli Vescovo e martire – 11 giugno

È il decimo vescovo di Napoli, successore di San Fortunato. Il suo episcopato sisvolse sotto l’imperatore Costanzo iniziando intorno al 350 e terminando nel 357.Difese i decreti del Concilio di Nicea del 325, che condannò l’eresia ariana. L’eresiascatenò una lotta a volte anche violenta, fra le due posizioni esistenti nella Chiesa diallora, a cui non fu estraneo il potere civile. Il vescovo Massimo di Napoli, per la suadifesa intrepida della ortodossia nicena, fu condannato all’esilio, probabilmente inOriente, come altri vescovi dell’Occidente. Per i maltrattamenti subiti e per le suemalferme condizioni di salute, morì in esilio verso il 361 e per questo gli è ricono-sciuto il martirio.

Il suo culto cominciò, quando il suo successore legittimo San Severo, nei suoiprimi atti di governo episcopale, fece riportare in patria le sue spoglie, sistemando-le nella nuova basilica cimiteriale, poco distante dall’ipogeo di San Fortunato, fuo-ri dalle mura della città di allora. A metà del secolo IX i suoi resti compresi quelli diSan Fortunato e altri santi vescovi, furono trasferiti nella basilica Stefania. Il 12 set-tembre del 1840 la Sacra Congregazione dei Riti confermava l’antichissimo cultoper i santi Fortunato e Massimo vescovi; la nuova edizione del MartyrologiumRomanum riporta la festa liturgica di San Massimo all’11 giugno.

Sant’Antonio di Padova Sacerdote e dottore della Chiesa – 13 giugno

Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di SanVincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant’Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordi-nato prete. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapi-tati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d’Assisi.Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostinia-no, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio. Invitatoal Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angelidove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Per cir-ca un anno e mezzo vive nell’eremo di Montepaolo. Su mandato dello stessoFrancesco, inizierà poi a predicare in Romagna e poi nell’Italia settentrionale e inFrancia. Nel 1227 diventa provinciale dell’Italia settentrionale proseguendo nell’o-pera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentendosi ma-le, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell’Arcella.

Pastorale e DomenicaNuova Stagione 8 giugno 2014 • 7

Con il Papaper la paceLe porte sono chiuse… e nonsono quelle del cenacolo diduemila anni fa.È chiuso il dialogo vero:bloccato!È chiuso il nostro cuore aldiverso, al povero, allo straniero,al nemico.È incatenata la vita, dallaricerca di sicurezze.È pietrificata la misericordia,dalla vendetta.Le porte sono chiuse e ognipopolo, ogni nazione, ognigruppo sociale, ognuno di noista costruendo muri dicontenimento per arginarel’altro, per non vedere il fratello,per non sentire il peso della suafame.Le porte sono chiuse, maall’interno, soffiano venti didisperazione che inaridiscono lafraternità e che, a lungo andare,tolgono a ognuno la dignità, labellezza, la pace del cuore, lacoscienza.Ma qualcuno continua a entraree a dire: Pace! È il volto di Dio,nel volto sofferente di chi non hapiù una dignità. Sono le mani diDio, tese verso di noi, nelle manigraffiate di chi scava la terra percercare il pane. È la voce di Dio,nel pianto muto, di chi non hapiù lacrime.Questo volto, queste mani,questa voce, entra oggi eannuncia: pace! Grida: pace! Chiede: pace!Pace come dono, da parte diquel Dio che per noi ha datotutto: la sua vita e la suadivinità.Ma pace soprattutto comerisposta di chi può e devecostruire, come un artigiano.Pace come scelta e volontà. Pacecome frutto maturo di una vitavissuta alla luce del Vangelo esostenuta dallo Spirito.

Vieni Spirito santo, soffia irrefrenabile e fai saltare i chiavistelli che chiudono le nostre porte. Spalanca orizzonti nuovi, perché nuova sia la vita.

Spirito del Risorto, soffia inarrestabile e dilata le nostre case, il nostro cuore, la nostra mente: soffia su di noi, tra noi, dentro di noi e rendici capaci di pace!

Pace, questo ti chiediamo: rendici capaci di costruire la pace, giorno dopo giorno, parola dopo parola, perdono dopo perdono, gesto dopo gesto.

Spirito di Dio che sei amore, entra in noi e scuotici da ogni lentezza, torpore, tentennamento.Rendici determinati nel volere la pace, forti nel costruirla, tenaci nel difenderla. Amen.

Mariangela Tasselli, fsp

8 giugno: Solennità di Pentecoste

Fatti santo!At 2, 1-11; Sal 103; 1Cor 12,3-7.12-13; Gv 20, 19-23

SANTI, BEATI E TESTIMONIRECENSIONI

Aiutami a pregare Il sussidio presenta alcune preghiere ad uso degli

anziani: preghiere del mattino e della sera, legate allaloro condizione esistenziale, alla loro esperienza difragilità, alla loro sollecitudine per figli e nipoti.

Contiene anche una breve Via Crucis e un Rosarioche medita cinque passi del Vangelo incentrati su fi-gure di anziani come Simeone, Anna, la suocera diSimone, la vedova che offre gli ultimi suoi spiccioli, esul dialogo tra Gesù e Pietro, in cui il Maestro prefi-gura al discepolo il tempo in cui sarà anziano.Carlo VincoSono anziano, Signore, aiutami a pregareEdizioni Dehoniane – 2014 Pagine 48 – euro 2,50

Lettera alla mia sposa

Uno sposo scrive alla sua sposa dopo venticinqueanni di matrimonio e racconta, tutto d’un fiato, la lo-ro sto ria d’amore. Lo fa con una lettera che è un veroe proprio viaggio nella memoria dove ogni cosa vieneletta come un dono del Signore. Si colgono l’intrecciodegli sguardi che si incrociano nell’incontro delle lo-ro anime; i gesti che nella tenerezza celano un’intesaprofonda e sincera; le parole che raccontano una sto-ria vera e autentica, capace di suscitare emozioni in-tense in un tempo e in un mondo come il nostro doveil disincanto lascia tutto in una freddezza scontata.Questa lettera, invece, dice che non tutto è negativo eche ci sono tante famiglie che possono testimoniare ilgusto di un rapporto sponsale dove il Signore è pre-sente con il suo Spirito.

Il racconto attraversa le fasi del fidanzamento, del-la preparazione e del matrimonio, la gioia per il donodei figli, l’impegno gioioso per la loro educazione equello nella società e nella Chiesa tra gli scout e poinel servizio diaconale di lui e di tutti e due come fami-glia. Sullo sfondo si delineano scenari di futuro che la-sciano intravedere un cammino con il Signore dellavita e della storia. Un compagno di viaggio che con di-screzione accompagna e guida verso l’eternità.Vincenzo TestaParole dal cuore. Lettera alla mia sposaEdizioni Paoline – 2014Pagine 112 – euro 12,00

Ti professi cristiano, ma dici che:– non avverti la presenza di Dio come tuo

Padre celeste;– non avverti Cristo come tuo salvatore;– ti senti incapace di lodare Dio;– la lettura delle Sacre Scritture, Parola

viva di Dio agli uomini, non ti attrae;– non ardi dal desiderio di annunciare

Dio agli altri;– non riesci ad essere mite e compassio-

nevole verso gli altri;– non ti è chiaro il significato

dell’Eucaristia e degli altri Sacramenti;– non hai mai sperimentato personal-

mente i carismi dello Spirito Santo.Come mai? Il motivo è semplice: lo

Spirito Santo, che tu hai ricevuto nelBattesimo e poi, più pienamente, nellaConfermazione, è ancora una forza na-scosta (o forse sarebbe meglio dire “nonoperante”) nella tua anima.Se non ne spe-rimenti gli effetti è perché la tua fede è so-lo un bagaglio di idee e formule cristianeimparate a memoria, e con tanta fatica, altempo del catechismo. È avvenuto che l’a-scolto della Parola di Dio non è stato an-cora vivificato dalla presenza concretadello Spirito Santo. Perciò non ti senti diadorare Gesù nel tuo cuore.Secondo le

promesse di Gesù, per il cristiano dovreb-be essere cosa normale sperimentare lapresenza di Dio come Padre celeste e pre-garlo con gioia nel cuore, come anche ave-re il dono della profezia, delle lingue, deimiracoli e della predicazione del Vangelo,fatta con franchezza e coraggio.

Chi è lo Spirito Santo? Ès l’Amore cheprocede dal Padre e dal Figlio; e questoAmore increato, donato all’uomo, lo ren-de soprannaturale.

Quindi lo Spirito Santo è l’anima del-l’anima del cristiano. Senza lo SpiritoSanto il cristiano è come un corpo senz’a-nima, è morto. Gesù fa al credente il donodello Spirito Santo, affinché il credente,con la potenza dello Spirito, ripeta la vitadi Gesù, trasformandosi nella Sua imma-gine.

Ma qual è la condizione che rende ilcredente degno di ricevere il dono delloSpirito Santo? È la purezza del cuore, chesi ottiene con la conversione interiore edil pentimento dei peccati nel nome diGesù.

Più il cristiano si svuota del peccato epiù si riempie dello Spirito Santo. Comeconseguenza dell’effusione dello SpiritoSanto, gli atti e stati del cristiano non so-

no più egoismo, avarizia, impazienza, ac-cidia, asprezza, tristezza, superbia e con-cupiscenza; ma piuttosto generosità, pa-zienza, mitezza, umiltà, gioia e perdono.Sono, questi, segni interiori della presen-za dello Spirito, che si manifesta anche(come e quando vuole) con segni esterio-ri, come il dono delle lingue, delle guari-gioni e dei miracoli.

Tutti questi carismi sono preziosi inquanto contribuiscono più efficacementead edificare la Chiesa. Il carisma supre-mo, però, che lo Spirito effonde nel cuoredel credente, è la Carità.

«Se tu vuoi stare con Gesù – dice il bea-to don Giustino Maria Russolillo, fonda-tore dei Padri Vocazionisti – ed essere tut-to per Lui, Egli ti farà sentire, e tu già te neaccorgi, desideri intensi e continui di bene.Effonderà il suo Spirito e sentirai attrazio-ni nuove, mai avute sinora così vive e belle.Comincerai a farti santo!».

«Fatti santo!» ripeteva spesso donGiustino. E lo sta ripetendo anche a noi inquesto momento. Facciamoci santi dav-vero, perché tutto il resto è zero!

Lorenzo Montecalvo sdv

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Speciale Nuova Stagione8 • 8 giugno 2014

La Giornatadiocesanadei giovani

Lo sguardodellaChiesasul mondoNell’ultimo giorno del mese dimaggio la Chiesa di Napoli hacelebrato la chiusura del mesemariano con una liturgia inpiazza Aprea a Ponticelli,dinanzi al santuario di SantaMaria della Fede. Intorno alCardinale Crescenzio Sepe sisono radunati centinaia difedeli e numerosi sacerdoti deldecanato, guidato da don EnzoLiardo. Presenti anche tantigiovani, che hanno animato lagiornata con canti, letture,preghiere e testimonianze: èstata infatti anche l’occasioneper celebrare la Giornatadiocesana dei giovani, ancorauna volta dedicata a Maria,Madre della Chiesa, alla quale igiovani di Napoli rivolgono leproprie preghiere e il propriosguardo di figli, pieno diaffetto e di devozione.Al centro dell’incontro,introdotto da don PasqualeIncoronato, delegatodiocesano per la Pastoralegiovanile, la recita dei misteridel dolore del santo Rosario.Sul palco allestito in piazza, èstata portata, dopo una breveprocessione tra i fedeli, lastatua della Madonna dellaNeve, che solitamentecampeggia nella navatacentrale dell’adiacente basilica,a lei dedicata, amministratadal parroco don Ciro Cocozza.Presenti anche tanti fedeli delleUnioni Cattoliche Operaie, lamaggior parte delle qualidedicate proprio allaMadonna, che, con i lorostendardi, hannoaccompagnato la statua fino alpalco, dove è stata accoltadall’Arcivescovo.Tra la folla si scorgevano lemaglie colorate di tanti ragazzidel IX decanato, che nellescorse settimane hannorealizzato una missione per igiovani, con concerti,testimonianze, animazione edevangelizzazione di strada, chehanno voluto chiamare“Chiedimi perchè sono felice”. Durante il Rosario si è pregatoper i giovani e le famiglie indifficoltà, per i divorziati, per ibambini malati, per chi usa laviolenza, per i laici impegnati.È lo sguardo della Chiesa sulmondo, sempre attenta alledifficoltà dell’uomo e ai maliche affliggono la società, cheaffida a Dio. Ad ogni mistero siè accesa una lampada,simbolo di preghiera, impegnoe speranza.Al termine del suo intervento ilCardinale ha poi recitato iltradizionale atto diaffidamento della Diocesi aMaria.

Oreste D’Amore

In occasione del Centenario dell’Incoronazione della Madonna della Neve il Cardinale Cresce

Vincere ogni for @ Crescenzio Sepe *

Mentre si chiude il mese dedicato al-la Madonna, il mese di maggio, è comese in questa piazza si concentrasse tuttala devozione, la fede di noi napoletani,della nostra Diocesi, per proclamareMaria, nostra Regina e nostra Madre, altermine di questo pellegrinaggio del me-se di maggio, e rinnovare a Lei tutta lanostra fede e la nostra devozione.

È qui rappresentata tutta la nostraDiocesi: tanti sacerdoti, e poi diaconi,religiosi, religiose, le Unioni CattolicheOperaie, e voi tutti carissimi, in modoparticolare i giovani che hanno volutoanimare questa celebrazione insieme alVicariato per la liturgia. Tutti hannomesso una nota, questa sera, per canta-re, a nome della Diocesi, un inno di pie-na devozione a Lei.

“Rallegrati Maria!”: è come sel’Angelo fosse venuto qui, così come èandato nell’ umile e semplice casa diNazareth per annunciarLe la volontà diDio. “Rallegrati perché sei la presceltada Dio, perché Dio ti ha riempito di gra-zie, perché tu diventerai la Madre”.

E noi, come Lei ha profetizzato, esul-tiamo a questo annunzio che ha cambia-to la vita del mondo e di tutti noi.Esultiamo come tutte le generazioni checi hanno preceduto. “Tutte le generazio-ni mi chiameranno Beata”. Tu, Maria,hai accettato la volontà del Padre di di-

ventare Madre di Dio e madre nostra, per-ché ti sentiamo vicino. Ogni giorno, non so-lo nel mese di maggio, e in tutti i momentidella nostra vita, sappiamo che tu come ma-dre buona, madre dolce, madre amorevolesei con noi perché non puoi abbandonarci.Anche se ci volessi abbandonare, come leg-giamo nella “Supplica” scritta dal beatoBartolo Longo, da chi andremo? Un figlioda chi va? Lo sappiamo, siamo peccatori,forse ci siamo dimenticati di te, ci siamo al-lontanati, non ci accorgiamo più della tua

presenza, forse non riusciamo più ad edu-carci e a educare i nostri figli a questo amo-re verso di te, ma tu, di fatto, rimani la no-stra madre, sei vicina a noi e ci accompagninel pellegrinaggio della vita, per quanto do-loroso.

Da chi andiamo se non dalla Madre chedolorosamente ha potuto partecipare allaredenzione del suo figlio? Da chi andiamoquando viviamo le enormi difficoltà, ancheeconomiche, della vita? Da chi andiamo?Solo da te! Sei l’unica Madre che si cura di

Il tradizionale pellegrinaggio a Pompei dell’Azione cattolica nell’ultimo sabato di maggio

Con Maria cantiamo e camminiamodi Loreta Somma

Si è ripetuto anche quest’anno il pellegrinaggio da Napoli aPompei a piedi, organizzato dall’Azione Cattolica partenopeal’ultimo sabato di maggio. Decine di migliaia di persone: giovani,anziani, famiglie con bambini, religiose, religiosi, sacerdoti, so-no partiti, sabato 31 maggio, alle ore 13, dalla Basilica delCarmine Maggiore, dopo un momento di preghiera e la benedi-zione.

I fedeli, guidati dall’assistente diocesano di Ac, don GiuseppeRinaldi, hanno seguito la stessa strada percorsa dal quadro dellaMadonna del Rosario, il 13 novembre 1875, giorno del suo arri-vo a Pompei, trasportata dal contadino Angelo Tortora su un car-retto di letame. Attraversando le città del golfo di Napoli, al grup-po iniziale si sono aggiunti nuovi pellegrini che attendevano pres-so la basilica di San Ciro di Portici, la parrocchia di SantaCaterina di Ercolano, la basilica di Santa Croce ed il santuariodella Madonna del Buon Consiglio di Torre Del Greco e la parroc-chia dello Spirito Santo di Torre Annunziata.

Giunti a Pompei, i pellegrini della diocesi di Napoli hanno vo-luto fermarsi in santuario per salutare l’amatissima Madonna delRosario; si sono, poi, recati, nell’area Meeting, dove hanno pre-gato guidati da alcuni sacerdoti di Pompei. Alle 22, hanno parte-cipato alla santa Messa presieduta dall’Arcivescovo di Napoli, ilcardinale Crescenzio Sepe. Prima della celebrazione,l’Arcivescovo di Pompei, Mons. Tommaso Caputo, ha rivolto ilsuo saluto ai fedeli, ricordando loro che la Vergine Maria ci esor-ta a seguire Gesù «ad essere suoi discepoli, ad essere cristiani ve-ri, testimoni credibili, come ripete anche Papa Francesconell’Evangelii Gaudium, quando dice: “Invito ogni cristiano, inqualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suoincontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la de-cisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno sen-za sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che que-sto invito non è per lui, perché nessuno è escluso dalla gioia por-tata dal Signore” (EG, 3)». Ha, poi, rivolto al Cardinale Sepe gliauguri per il suo imminente compleanno (2 giugno), assicuran-

dogli le sue preghiere «perché il Signore e la Vergine Maria, cheegli tanto ama, lo benedica sempre, lo protegga e lo guidi nella suaimportante missione di Arcivescovo di Napoli e di Presidente del-la Conferenza Episcopale Campana».

Nel salutare i partecipanti, il presidente diocesano di Ac, VitoGurrado, ha voluto ringraziarli per la testimonianza di profondafede e sincera devozione mariana. Ha poi spiegato che «Il titoloscelto quest’anno “Accompagnati da Maria, cantiamo e cammi-niamo per le vie del mondo!” ha voluto riprendere l’accorato ap-pello dell’Arcivescovo di Napoli alla comunità religiosa e civilecon la lettera pastorale “Canta e cammina! Una chiesa adulta peruna società responsabile”.

Per vivere e testimoniare la fede con gioia per alimentare la spe-ranza. Canta e cammina è una sollecitazione rivolta a Napoli e atutti noi per non lasciarci andare. È una sintesi di fede e impegnocostruttivo».

Ha, dunque, chiesto a Maria di accompagnarci ed incoraggiar-ci per contribuire a costruire città più giuste o solidali, secondol’invito di Papa Francesco che ci chiede di allargare i nostri oriz-zonti d’impegno verso tutte le periferie esistenziali.

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SpecialeNuova Stagione 8 giugno 2014 • 9

La riflessionedi PapaFrancesco

La Verginedella“prontezza”(dvdl) «Abbiamo pregato laMadonna, abbiamo cantatotanti suoi titoli...». Così PapaFrancesco ha introdotto il suobrevissimo intervento aconclusione della tradizionaleprocessione con la recita delSanto Rosario, che si è svoltail 31 maggio nei GiardiniVaticani. Dalla chiesa di SantoStefano degli Abissini,antistante l’abside dellaBasilica di San Pietro, i fedelihanno raggiunto la grotta dellaMadonna di Lourdes. Lacelebrazione mariana è statapresieduta dal CardinaleAngelo Comastri, VicarioGenerale di Sua Santità per laCittà del Vaticano e Arcipretedella Basilica di San Pietro.Alle ore 21, il Santo PadreFrancesco è giunto alla Grottadi Lourdes e prima diimpartire la BenedizioneApostolica ha rivolto aipresenti le seguenti parole:«Oggi, alla fine del mese diMaria, è la festa nella qualericordiamo la visita che hafatto a santa Elisabetta. IlVangelo ci dice che, dopol’annuncio dell’Angelo, lei èandata in fretta, non ha persotempo, è andata subito aservire. È la Vergine dellaprontezza, la Madonna dellaprontezza. Subito è pronta avenire in aiuto a noi quando lapreghiamo, quando noichiediamo il suo aiuto, la suaprotezione a nostro favore. Neitanti momenti della vita neiquali abbiamo bisogno del suoaiuto della sua protezione,ricordiamo che lei non si faaspettare: è la Madonna dellaprontezza, va subito a servire».“Nei momenti difficili dellavita, il cristiano trova rifugiosotto il manto della Madre diDio”: questo, invece, è il tweetdi Papa Francesco sul suoaccount @Pontifex che arriva aconclusione del mese mariano.Questo invito ci portaimmediatamente a scoprireMaria come un grande cieloazzurro, un manto che avvolgel’umanità, e che ci portal’amore di Dio, la certezza cheDio ci ama immensamente. Loscorso anno, Papa Francescoparlò di Maria declinando treverbi: ascoltare, decidere eagire e definì la Vergine “donnadell’ascolto”. Anche noi,c’insegna il Papa, possiamoessere “un’altra Maria”, perpoterla quasi moltiplicare nelmondo, possiamo essere questistrumenti che attraversol’ascolto amoroso dell’altrocostruiamo rapporti nuovi,forti, duraturi che dannosperanza.

In occasione del Centenario dell’Incoronazione della Madonna della Neve il Cardinale Crescenzio Sepe ha chiuso il Mese Mariano a Ponticelli, in una piazza gremita di fedeli e di giovani

Vincere ogni forma di egoismo@ Crescenzio Sepe *

carci, a darci forza. Apriamo il cuore del-la nostra volontà, per non chiuderci innoi stessi, in quelle tante forme di egoi-smo che impediscono a Dio di prenderedimora in noi. Ascoltiamo Maria che cidice: “Fammi entrare, vengo per inse-gnarti come ho fatto io a fare sempre ecomunque la volontà di Dio”.

Siamo qui, in questa splendida piaz-za, alla presenza della Madonna dellaNeve, in occasione del centenariodell’Incoronazione. Siamo qui, all’om-bra di uno dei Santuari più belli e più co-nosciuti della nostra Diocesi, perché sia-mo un popolo mariano, perché voglia-mo bene alla Madonna.

Al termine di questo mese mariano,che spiritualmente ha unito tutta laDiocesi, chiediamo la benedizione aMaria, perché ci aiuti, ci rafforzi nella fe-de, ci faccia conoscere il volto bello diGesù, perché è lì la sorgente della gioia,della nostra salvezza, di tutta la nostrafede.

E Maria è una conduttrice, una che saaccompagnare, che non ci fa disperdereper la strada ma che ci conduce dirittoalla meta, a Cristo, alla bellezza diCristo, al suo Cuore misericordioso.

Dio benedica tutti e ciascuno di voi e‘a Madonna c’accumpagne!

* Arcivescovo Metropolita di Napoli

noi e sa ascoltarci. Gli altri, alle volte, fannoorecchie da mercante, ci dicono solo paro-le. Tu, Maria, ci offri il tuo figlio.

I nostri giovani, quando li vediamo di-spersivi, superficiali, a chi li affidiamo senon alla mamma delle mamme, alla mam-ma di voi mamme, impotenti, spesso, nonper cattiva volontà, a dare consistenza, for-za e coraggio alla loro vita? Da chi andiamo,Madre nostra? Veniamo da te perché tu, conla tua materna protezione ed amicizia, ciaiuti ad educare, a formare, a dare senso al-

la vita dei nostri giovani che corrono perico-li e tentazioni.

“Ecco tua madre”, dice Gesù a Giovannie a ciascuno di noi, offrendoci quello che dipiù bello e più santo ha: la madre. E, dal can-to suo, Giovanni ci chiede di portare Mariacon noi e di farla entrare nelle nostre fami-glie. E noi? Spesso chiudiamo la porta e di-ciamo che siamo occupati; non la facciamoentrare nel nostro cuore, e diciamo di avereun cuore che non funziona. Apriamo il cuo-re a Maria e vedremo che Lei verrà a purifi-

Le parole dell’Arcivescovo nell’omelia hanno incoraggiato ed entusiasmato i pellegrini

Compagna di viaggiodi Elena Scarici

Non ha piovuto durante il percorso che da piazza del Carmineha condotto le migliaia di pellegrini al Santuario di Pompei.Nemmeno una goccia. Mentre a Napoli diluviava, a pochi chilo-metri di distanza, tra San Giovanni e Portici, si sentivano i tuoniin lontananza, ma le nuvole, benché gonfie di pioggia non hannolasciato cadere le goccioline, il vapore acqueo non si è trasforma-to in pioggia.

Fenomeno atmosferico? Può darsi Sta di fatto che nulla avreb-be fermato il fiume di persone diretto verso il Santuario dellaVergine. Impressionante. Dal Ponte dei Francesi lo scenario èd’effetto, di quelli che non si dimenticano. L’aria è fresca, grade-vole. Lungo il percorso bar e negozi aperti per il conforto dei vian-danti. Qualche caffè è d’obbligo. E così si va, con fede.

Lo ha sottolineato il cardinale Sepe nel corso dell’omelia du-rante la Messa all’area meeting che ha concluso il pellegrinaggio.«Le condizioni climatiche non fermano la grande fede dei pelle-grini napoletani. Siete venuti in tanti. Con la fede e la devozioneche da sempre vi caratterizza i napoletani. Ero certo che non sa-reste mancati a questo appuntamento. Grazie al vescovo prelatodi Pompei, mons. Tommaso Caputo e all’Azione Cattolica, nellapersona del presidente Vito Gurrado che ogni anno organizzaquesto splendido pellegrinaggio».

C’è chi prega, chi recita il Rosario, chi si inginocchia, chi sicommuove, chi scambia riflessioni, chi cammina scalzo. Ma dicerto tutti hanno qualcosa da dire a Maria ed in tanti sono venu-ti per ringraziare, per testimoniare la propria fede, che, come ri-corda Tiziana, madre di due bambini, non è chiedere, è avere ilcoraggio di fare la volontà del Signore, come ci insegna il PadreNostro Ecco che la Madonna, allora diventa la mamma premu-rosa, attenta, la grande mediatrice fra l’uomo e Dio.

Così l’Arcivescovo: «Si sente la Madonna come propria madre,come compagna di viaggio e alle volte più aumentano le difficoltàa livello anche sociale, familiare, scolastico e più si sente la neces-sità di rivolgersi a qualcuno, a qualcuna, la Madonna che sa ascol-tare, sa essere vicina, sa accompagnare e sa darci anche la forzadi superare queste difficoltà».

Il cardinale nella sua riflessione non dimentica le famiglie tan-te volte afflitte dalla povertà, i disoccupati, i giovani spesso soli esfiduciati.

«C’è tanto dolore, tanta sofferenza, c’è tanta disperazione, allevolte, e allora a chi portare queste cose?

Agli uomini di questo mondo no, ma a Dio, attraverso laMadonna sì, perché Lei è la madre fedele, è la madre che conosceveramente i nostri cuori ed anche i nostri dolori e le nostre soffe-renze e che sa darci un aiuto, così come fece a Cana: di mostrarciil figlio e questo figlio che ci aiuta a crescere nella vita spirituale enella vita sociale».

La lunga celebrazione non ha scoraggiato i viandanti che han-no percorso venticinque chilometri a piedi. Alla fine tutti hannorecitato la supplica insieme al cardinale Sepe e all’arcivescovoCaputo.

Poi in marcia ancora per raggiungere i pullman che sostavanoappena fuori la cittadina mariana. Certamente stanchi ma con laforza della speranza ed una certezza. Di ritornarci l’anno prossi-mo, se il Signore vorrà.

Foto: Giuseppe Pecorelli

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Attualità Ecclesiale Nuova Stagione10 • 8 giugno 2014

Arcidiocesi di Napoli

Settore Clero

e Formazione

Vacanze peri sacerdoticon ilCardinaleArcivescovoSanta Maria

di Pietralba

da lunedì 28 luglio

a lunedì 4 agosto

Il Santuario di Pietralba, in

provincia di Bolzano, si

trova a oltre 1500 metri di

altitudine. Sono previste

escursioni fino a quota 3500

metri.

Partenza da Napoli, in

pullman privato, lunedì 28

luglio, alle ore 7.

Arrivo previsto per le ore 18.

Sistemazione in camera

singola. Trasporto ed

escursioni con pullman

privato.

La quota, di 450 euro,

comprende vitto alloggio e

trasporto.

Tale importo,

particolarmente ridotto, è

stato reso possibile grazie al

generoso contributo

dell’Arcivescovo.

Per il ritorno, partenza da

Pietralba, in pullman

privato, lunedì 4 agosto, alle

ore 8, dopo colazione.

Arrivo previsto per le ore 19.

Per ulteriori informazioni e

prenotazioni:

Don Gennaro Acampa:

338.363.16.41 –

081.552.01.40 –

081.552.77.60

Don Giuseppe Carmelo:

339.70.11.561 –

081.764.09.43 –

081.54.99.556.

La Vita Consacrataterra della gioia

e della consolazionedi Salvatore Farì*

Il 2 febbraio 2014, la Congregazione per gli Istituti di VitaConsacrata e le Società di Vita apostolica, ha pubblicato una lette-ra dal titolo “Rallegratevi”. Si tratta di una Lettera circolare indi-rizzata ai consacrati e alle consacrate (la prima di una serie di pub-blicazioni in preparazione al 2015, Anno che la Chiesa dedica allaVita Consacrata), che intende invitare a un confronto tra Vangeloe Vita a partire dal Magistero di Papa Francesco, che esorta i reli-giosi a “svegliare il mondo”. Una parola che interroga e sospinge,quella del Pontefice, convinto che “la gioia, quella vera, è contagio-sa”.

La gioia non è ornamento inutile, ma esigenza a fondamentodella vita umana.

La vita consacrata definita “evangelica vivendi forma” chiede divivere, semplicemente, secondo il Vangelo, ossia di vivere secondola “buona novella”, una notizia di gioia: siamo credenti nellaRisurrezione! Siamo chiamati alla diaconia della gioia.

“C’è davvero una grande urgenza che la Vita Consacrata si mo-stri sempre più piena di gioia e di Spirito Santo” (Giovanni PaoloII, Messaggio Iª Giornata Vita Consacrata, 6 gennaio 1997).

Papa Francesco ricorda che la gioia dei consacrati nasce dallosguardo di Gesù che ha chiamato e che la sequela è un invito a com-piere un “esodo” da se stessi per centrare l’esistenza su Cristo e sulsuo Vangelo, sulla volontà di Dio, spogliandosi dei propri progetti,per poter dire con San Paolo: Non sono più io che vivo, ma Cristovive in me (Gal 2,20).

È necessario fermarsi a lungo, come pellegrinaggio interiore,innanzi all’orizzonte della prima ora, dove gli spazi sono caldi direlazionalità amica, l’intelligenza è condotta ad aprirsi al mistero,la decisione stabilisce che è bene porsi alla sequela di quel Maestroche solo ha parole di vita eterna (Gv 6,68). È necessario fare dell’in-tera esistenza un pellegrinaggio di trasformazione nell’amore.

L’incontro con il Signore, mette in movimento, spinge ad usci-re dall’autoreferenzialità. La relazione con il Signore non è statica,né intimistica: chi mette al centro della propria vita Cristo, si de-centra e si apre agli altri!

Dalla gioia dell’incontro con il Signore e della sua chiamata sca-turisce il servizio nella Chiesa, la missione: portare agli uomini ealle donne del nostro tempo la consolazione di Dio, testimoniare lasua misericordia.

Una società umana è quella in cui accanto a ogni uomo che sof-fre c’è un uomo che ama. La presenza del dolore invoca la rispostadell’amore. La Vita Consacrata è diaconia della consolazione chesi testimonia attraverso il dono della presenza, vestita di sensibi-lità e calore umano, attraverso la gestualità (una stretta di mano,una carezza, un sorriso, un abbraccio…), attraverso parole sanan-ti.

Papa Francesco ci ricorda che il consolare appartiene al lin-guaggio da interpretare nell’orizzonte dell’amore, non in quellodell’incoraggiamento. La consolazione deve essere epifania di unareciproca appartenenza, gioco di empatia intensa, di commozionee legame vitale. Non quindi parole superficiali e dolciastre, ma mi-sericordia e visceralità di preoccupazione, abbraccio che dà forzae paziente vicinanza per ritrovare le strade della fiducia.

Il Papa ci esorta ancora ad umanizzare le relazioni di fraternitàattraverso la tenerezza, a compiere un esodo da noi stessi in uncammino di adorazione e di servizio, ad uscire dal nido per abita-re la vita degli uomini, ci invita a non privatizzare l’amore, ad usci-re per dirigerci verso le periferie geografiche, urbane ed esistenzia-li superando la cultura dello scontro, della frammentarietà, delloscarto.

Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia, prega per noi!*Pro Vicario per la Vita Consacrata

A Collevalenza la beatificazione di Madre Speranza di Gesù

La santificazione «costi quel che costi»

di Antonio Colasanto

In circa quindicimila si sono stretti intorno al Santuario dell’AmoreMisericordioso di Collevalenza per la celebrazione della beatificazione del-la fondatrice Madre Speranza di Gesù Alhama Valera. In gran numero i fe-deli italiani, seguiti da spagnoli, brasiliani, cileni, filippini, romeni, india-ni, messicani.

Alla solenne concelebrazione, presieduta dal Cardinale Angelo Amato,Prefetto della Congregazione dei Santi erano hanno preso parte 350 sacer-doti, 50 tra Vescovi, Arcivescovi e Cardinali.

La cerimonia ha avuto inizio puntualmente alle ore 11 di sabato 31 mag-gio sul piazzale del santuario ove è stata allestita una struttura per l’azionedei celebranti che hanno utilizzato lo stesso altare su cui, nel 1981,Giovanni Paolo II celebrò l’Eucaristica in occasione della sua visita alSantuario.

Dopo un breve saluto di benvenuto del Rettore del Santuario, padreIreneo Martin al canto della Schola “Acclamate Dio, voi tutti della terra,/ can-tate la gloria del suo nome,/ dategli gloria con la lode./…sia benedetto Dio,/ chenon ha respinto la mia preghiera,/ non mi ha negato la sua misericordia./ ilCardinale presidente, dopo la recita dell’Atto penitenziale e il canto delKyrie ha dato il via al rito della beatificazione di cui tre sono stati i protago-nisti: Il Vescovo di Orvieto-Todi mons. Benedetto Tuzia, il Postulatore pa-dre Pietro Riva e il Cardinale Amato rappresentante di Papa Francesco.

Mons. Tuzia ha salutato e ricordato che la Chiesa di Orvieto-Todi e laPostulazione della Famiglia religiosa hanno chiesto al Sommo Pontefice divoler iscrivere nel numero dei Beati la Venerabile Serva di Dio, Speranza diGesù Alhama Valera fondatrice delle Ancelle e dei Figli dell’AmoreMisericordioso. Il Postulatore padre Pietro Riva ha dato lettura del profilobiografico di Madre Speranza. Il Cardinale Amato ha pronunciato laLettera Apostolica con la quale il Papa stesso ha iscritto la Venerabile nelnumero dei Beati. Si Canta l’ Amen e le campane del santuario suonano adistesa tra la gioia e la commozione dei presenti. Frattanto le reliquie del-la Beata vengono portate processionalmente all’altare, dal giovane miraco-lato quand’era bambino, ove il Cardinale le incensa e le venera.

Subito dopo il Vescovo di Orvieto-Todi ha espresso il ringraziamentodella Chiesa locale al Santo Padre seguito dal Postulatore, dalla MadreGenerale delle Ancelle , dal Padre Generale dei Figli dell’AmoreMisericordioso che scambiano con il Cardinale Amato l’abbraccio della pa-ce e ricevono una copia della Lettera Apostolica.

«Il Signore - ha ricordato il Card. Amato - non finisce mai di stupirci coni suoi Santi, che fanno più bella la creazione e più santa la Chiesa. L’odiernacelebrazione è un inno alla santità vissuta da una donna eccezionale, infa-ticabile artigiana del bene».

L’esistenza della Beata Madre Speranza di Gesù fu una corsa verso lasantità. «La santità – diceva – consiste nel vivere in Gesù ed Egli in noi, pri-ma con il desiderio e poi con il possesso». La sua ansia era la santificazio-ne «costi quel che costi», come scrisse nel suo diario il 20 novembre 1941.

Se la fede illuminava la sua esistenza, era la speranza la virtù che mag-giormente la identificava. Per lei Dio è un padre che perdona, compatisce,attende. Dio sa solo amare e ama anche i peccatori più incalliti. La nostraBeata era una donna di speranza e incarnava meravigliosamente il suo no-me profetico. La speranza era l’energia segreta che la guidava ad amare, asoccorrere, a perdonare. La speranza era per lei la misericordia divina vis-suta e donata a piene mani.

Come si fa a fondare due congregazioni di consacrate e di consacratisenza avere un cuore confidente e pieno di speranza? In lei la speranza di-ventava certezza di essere ascoltata ed esaudita da Dio. Il Signore le richie-deva grandi imprese, e lei rispondeva con una illimitata fiducia nella divi-na Provvidenza, consapevole che non era lei ma Dio a operare le sue mera-viglie. Contava su Dio a occhi chiusi e la sua speranza era sofferta, fiducio-sa. Da donna di buon senso amava ripetere un proverbio spagnolo, che di-ce: «Chi ordina paga». Se Dio ordina di fare qualcosa, è lui che deve prov-vedere. E quando riceveva delusioni da coloro che avevano promesso aiu-ti, reagiva ripromettendosi di sperare solo in Dio e non negli uomini.

Spesso la di udiva pregare ad alta voce, parlando a tu per tu col Signore.Diceva: «Gesù se tu fossi Speranza ed io fossi Gesù la grazia che ti sto chie-dendo te l’avrei concessa subito».

Madre Speranza contagiava di speranza tutti quelli che l’avvicinavano.Era una messaggera di speranza soprattutto per i poveri. Il suo desiderioera raggiungere i più abbandonati ed emarginati. Era protagonista di unacarità gratuita come quella dell’amore misericordioso di Dio, che ama conimmensa tenerezza anche l’uomo più perverso. Lavorava molto per potervenire incontro ai bisognosi, ai quali donava soldi, cibo, vestiti, tempo e per-sino la sua biancheria. Soccorreva tutti con aiuti di ogni genere.

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CittàNuova Stagione 8 giugno 2014 • 11

Festa della Repubblica

Consegnadelle onorificenze Alla presenza dell’Arcivescovo

(ansa) «Queste onorificenze

servono al Paese per avere

ancora più fiducia in se stesso,

mostrando persone insignite

dell'ordine al merito della

Repubblica italiana per aver

fatto il proprio dovere». Lo ha

detto il prefetto di Napoli,

Francesco Musolino, in

occasione della consegna dei

diplomi delle Onorificenze

dell’Ordine al Merito della

Repubblica Italiana a

quarantanove cittadini del

capoluogo e della provincia di

Napoli i quali si sono distinti

per particolari benemerenze.

Musolino, nel giorno della

celebrazione della Festa della

Repubblica, ha sottolineato

come: «Riconoscere al semplice

cavaliere, il grado iniziale di

quest’ordine, di aver fatto il

proprio dovere con passione

quotidianamente, sia il segnale

più bello per far capire a noi

tutti che la collettività si aspetta

che ogni giorno si faccia

semplicemente il proprio

dovere».

La celebrazione della Festa della

Repubblica, è cominciata al

Mausoleo di Posillipo con la

deposizione, da parte delle

autorità civili e militari

cittadine, di una corona di fiori

in onore dei caduti. Si è

proseguito poi con la consegna

delle onorificenze in Prefettura a

cui hanno preso parte anche il

Cardinale Crescenzio Sepe, e i

rappresentati degli enti locali, a

cominciare dal sindaco Luigi De

Magistris che ha sottolineato

come «la nostra Repubblica non

sia compiuta ma ha ancora

tanti passi da fare, basta

ricordare che è fondata sul

lavoro e sino a quando non lo

garantiremo a tutti l’Italia non

sarà pienamente democratica».

L’assessore regionale alla

Cultura, Caterina Miraglia, ha

sottolineato invece come i

riconoscimenti in Prefettura

ripercorrano anche «con dolore

quello che è accaduto»,

riferendosi anche alle medaglie

d’onore conferite ai cittadini

italiani, militari e civili,

deportati ed internati nei lager

nazisti e destinati al lavoro

coatto per l’economia di guerra.

Il presidente della Provincia di

Napoli Antonio Pentangelo ha

ricordato infine che «la politica

deve dare l’esempio contro il

malaffare, dobbiamo lottare tutti

perché i giovani vedano come

un esempio il nostro agire».

Il Cardinale Sepe incontra i consulenti del lavoro

Chiesa, professioni e scuolacontro la disoccupazione

«La Curia ha da tempo iniziato un percor-so con tutti i presidenti degli ordini professio-nali per affrontare problematiche come la di-soccupazione. Abbiamo riscontrato un’inte-sa perfetta e la volontà di individuare moda-lità pratiche: stiamo lavorando per trovarespazi nei vari quartieri della città dove mette-re insieme le qualità dei professionisti, dellescuole e delle parrocchie»: lo ha detto ilCardinale di Napoli Crescenzio Sepe inter-venendo al forum organizzato dall’Ordinedei Consulenti del Lavoro di Napoli guidatoda Edmondo Duraccio.

Secondo Duraccio «la crescita delle azien-de, da cui dipende l’occupazione, non può chepassare dall’incremento dei consumi. Perchéciò si verifichi è necessaria una forte diminu-zione della pressione fiscale a carico della col-lettività e delle imprese, al fine di liberare ri-sorse da investire in consumi o, nel caso del-le aziende, in investimenti e ricerca».

«I professionisti napoletani – ha sottoli-neato Maurizio De Tilla, presidente del Cup– si sono attivati nelle città e nelle scuole. Ilnostro progetto, intitolato “Decoro, qualità esicurezza” comprende il mondo del lavoro e latutela dei beni comuni. Abbiamo fatto inizia-tive nelle scuole e nei territori difficili, abbia-mo fatto prevenzione sanitaria, stiamo av-viando programmi concreti».

«Stiamo portando avanti un processo vir-tuoso con i consulenti del lavoro di Napoli –ha ricordato Luigi Di Maio, vicepresidentedella Camera dei Deputati – finalizzato adaiutare quelle imprese che vogliono accedereal fondo per il microcredito a cui destiniamoparte dei nostri stipendi».

«Il lavoro – ha aggiunto Di Maio – si creacon una prospettiva politica: questa è una re-gione che ha bisogno di ristrutturare l’edilizia

pubblica e di renderla efficiente energetica-mente, e di valorizzare le tante piccole startupche stanno investendo nell’innovazione».

Al centro del forum il Jobs Act, con espo-nenti della dottrina che hanno espresso le lo-ro riflessioni sul provvedimento del governoRenzi. Per Luigi Fiorillo della “Federico II”«si tratta di un modo per avvicinare i giovanialla realtà lavorativa con controlli oggettivi,evitando i rischi della precarizzazione: l’indi-cazione di quantitativi numerici riflette laconcezione del diritto comunitario che vuoleche questa materia sia regolamentata».

Arturo Maresca, dell’Università “LaSapienza”, ha evidenziato come «la parte re-lativa ai rapporti di lavoro temporaneo a tem-po determinato rappresenti una svolta stori-

ca, mentre i provvedimenti sull’apprendistatosono timidi e insufficienti».

«Il jobs act – ha ricordato MariorosarioLamberti della “Federico II” – va in direzio-ne convincente se valutato nel breve periodo.La semplificazione e l’alleggerimento deglioneri aiuta le imprese in questa fase di reces-sione, ma la valutazione complessiva delprovvedimento deve tenere conto del disegnodi legge in discussione al Senato».

Infine, secondo Giuseppe Ferraro, della“Federico II”, «il provvedimento è utile ma nonrisolutivo: la verità è che alle imprese interessail contratto di formazione alla vecchia manie-ra, in cui si davano sgravi e si faceva poca for-mazione. Ma l’Unione Europea non lo consen-te perché si tratterebbero di aiuti di stato».

Grande affluenza per la riapertura dello Zoo che si arricchisce di nuove strutture

Rispetto per l’ambiente e per gli animali

Grande affluenza il 2 giugno allo Zoo di Napoli per l’inaugu-razione dell’Antico Rettilario, completamente ristrutturato. «Cisono voluti nove mesi di attento lavoro – spiega il veterinario cheha coordinato le attività Michele Capasso – grazie al quale si èriusciti ad ottenere il fedele ripristino della struttura originariaedificata nel 1940 per la stessa destinazione finale, ma abbando-nata da venti anni ad un lento degrado».

Fu l’architetto Luigi Piccinato a progettare la struttura oggitutelata dalla Sovrintendenza che si è arricchita di nuova tecno-logia, con temperature, umidità e luminosità differenti a secon-da della tipologia e del luogo di provenienza degli animali, conambienti dedicati e studiati anche nella scelta della vegetazionepiù idonea alle diverse specie di rettili.

Oltre a boa, pitoni, anaconde e sauri, è possibile ammirare an-che le tartarughe e la splendida Iguana Rinoceronte attualmen-te ospitata nell’area con il laghetto, che sarà successivamente de-stinata agli alligatori. «Per i coccodrilli – ha spiegato Capasso –bisogna aspettare ancora qualche mese perché per poterne ave-re la concessione bisognerà dimostrare l’efficienza della struttu-ra».

Le iguane invece prenderanno posto in un’area adiacente,sempre compresa nella struttura, dove avranno la possibilità diuscire all’aperto e quindi poter godere del sole naturale, che aiu-terà la loro crescita e consentirà anche un risparmio energetico.

E proprio a questo proposito e in un’ottica di rispetto per l’am-biente, l’antico impianto elettrico è stato sostituito con uno a gas.Non solo.

In una prospettiva di reale promozione della cultura di rispet-to per gli animali, le aree che ospitano le diverse specie sarannoristrutturate per consentire agli animali di essere in un habitatpiù congeniale con spazi aperti in cui si potranno muovere libe-ramente. Il progetto del nuovo Zoo di Napoli non si è mai ferma-

to, giungendo oggi ad un importante traguardo, tra i tanti in pro-gramma.

Infatti, lo zoo, oltre ad essere aperto tutti i giorni compresa ladomenica, dalle ore 9 al tramonto, nonostante i lavori in corso(come della zona fattoria che è in dirittura d’arrivo) sta attuan-do una trasformazione impegnativa degli ottantamila metri qua-drati, tesi a renderlo luogo ideale per le famiglie dove trascorre-re il tempo libero, grazie anche alla lussureggiante vegetazione,in parte esotica, con ampie aree gioco per i bambini e per pic-nicall’aperto.

Elena Scarici

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Città Nuova Stagione12 • 8 giugno 2014

PremiosullaresponsabilitàsocialeÈ promosso dal consorzio diimprese sociali Gesco edall’associazione Jonathan ilPremio sulla ResponsabilitàSociale sui temi della sicurezzasui luoghi di lavoro e dellalegalità, intitolato al sociologoAmato Lamberti. C’è tempofino al 30 giugno 2014 persegnalare persone meritevolidel premio. Il Regolamento e ilform per le candidature sonodisponibili on line, sul portaleNapoliclick(.it).Il Premio è destinato a personedella Campania che si sianodistinte per il coraggio, latenacia, lo spirito di sacrificio,la solidarietà e l’eticità delcomportamento e hal’obiettivo di promuovere,attraverso esempi concreti, laresponsabilità sociale comestrumento di partecipazione edi cittadinanza attiva e comemodello di vita.Il Premio è articolato incinque categorie, più una: pergli operatori sociali (che sisiano distinti per passione,competenza e impegno nelcampo del disagio edell’esclusione sociale,promuovendo innovazione ebuone prassi); per i cittadini(per le loro azioni solidaliverso le persone a rischio diesclusione e diemarginazione); per igiornalisti (per la sensibilità,l’attenzione e la competenzacon cui hanno approfondito esegnalato all’opinione pubblicatemi di particolare rilevanzasociale); per la cultura (perpersonalità del mondo dellacultura, del cinema, dellaformazione e della ricercascientifica che contribuisconoa rendere più visibile il valoredella partecipazione solidale);per le imprese (per programmisulla sicurezza sui luoghi dilavoro e per progetti sociali odi conciliazione dei tempi divita e di lavoro).Una menzione speciale,dedicata a Paolo Giannini(magistrato scomparsoqualche anno fa), è riservata aprogetti a carattere extra-regionale di particolarerilevanza sociale.La partecipazione al Premio ègratuita e aperta a tutti. Unagiuria di qualità selezionerà ivincitori, cui sarà offertal’ospitalità gratuita a Ischianel weekend della premiazione,il 13 settembre prossimo allaFondazione La Colombaia.Per info e per partecipare:[email protected] int. 220/224

La donna ha un ruolo centralenella società moderna

Il Cardinale Sepe al convegno organizzato da Adei Wizo e amicizia ebraico – cristiana

Si è svolto il 27 maggio presso laSinagoga di Napoli il convegno “Donna trale Donne: Dalle radici al ruolo nella societàmoderna”, organizzato dall’Adei Wizo incollaborazione con l’amicizia ebraico – cri-stiana.

Il convegno, moderato da DanielaFarone (Commissione Pari Opportunitàdell’Ordine degli Avvocati di Napoli), ha pre-so il via dopo i saluti di PierluigiCampagnano (Presidente ComunitàEbraica di Napoli), Ziva Modiano Fischer(Responsabile Relazioni Esterne Adei-Wizo), Elio Cocorullo (Presidente RotaryClub Napoli Nord Est), e Simona Molisso(presidente della consulta delle donne eletteal comune di Napoli).

Il primo intervento è stato fatto dalRabbino Capo della Comunità Ebraica diNapoli Shalom Bahbout, il quale ha sfatatoun luogo comune: “Non è vero che le donnerappresentano la negatività all’interno dellaBibbia, anzi. Basti pensare che Miriam èmessa sullo stesso piano di Mosè oppure chele uniche ad opporsi al genocidio ebraico fu-rono le due donne che assistevano le parto-rienti. Anche matriarche come Sara eRachele hanno segnato la vita ebraica, cosìcome all’interno del libro di Rut a decidereil corso della storia sono proprio le donne”.

A prendere la parola è stato poil’Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe:“Sono tornato con piacere in Sinagoga dopomolto tempo. La figura femminile – ha esor-dito il cardinale – ha un ruolo centrale nellasocietà in cui la provvidenza ci ha permessodi vivere.

Da tempo spiego la Genesi e quest’annosono arrivato al libro di Rut. Mi piace sotto-lineare il ruolo di questa donna non ebrea,che di fatto diventa lo strumento della venu-ta di Davide. Nel piano di Dio la donna svol-ge dunque una funzione fondamentale”.

Il Porporato, concludendo il suo inter-vento, ha espresso solidarietà alla comunitàEbraica dopo i gravi episodi antisemiti diquesti giorni e ringrazia le organizzatrici delconvegno: “Porto a voi la mia vicinanza do-po i fatti di Bruxelles e Parigi, in cui delleschegge impazzite hanno aggredito gliEbrei. Dico inoltre brave a tutte voidell’Adei-Wizo, associazione che ci ha aiuta-ti moltissimo per il progetto “Casa di Tonia”,dove accogliamo tutte quelle donne messe aimargini della società”.

Anche Diana Pezza Borrelli (Asso -ciazione Amicizia Ebraico – Cristiana) si èricollegata ai recenti fatti di violenza controla comunità ebraica, raccontando la propriaesperienza di vita: “C’è tanta violenza in giroma vi sono anche tante famiglie, come lamia, e tante associazioni che credono nellapace e nella fratellanza. Io ho seguito il per-corso di Chiara Lubich, la quale, attraversoil “movimento dei “focolari”, ha scelto di se-guire Dio puntando sulla fraternità univer-sale.

E l’associazione “amicizia ebraico – cri-stiana” è nata da semplici valori come il dia-logo, la comunione e la politica, da intende-re come “amore degli amori”. ValentinaDella Corte, tra le organizzatrici dell’incon-tro, ha ricordato ancora una volta il valore“puro” delle donne dell’Antico Testamento:“La donna nell’Ebraismo rappresenta la pu-rezza della vita familiare.

Eva è considerata superiore alla terramentre la stessa Rut è la prima convertitanonché tra le prime donne custodi di valori”.

Prima della conclusione, affidata al corodei bambini, ci sono state anche testimo-nianze di donne come Carla della Corte(Ileana della Corte), Marisa Del Vecchio(Gay Odin), Ester Silvana Israel (Adei-WizoNazionale), Antonella La Porta(Federazione Italiana donne dottori com-mercialisti), Anna Benedetta Torre (ArieteOnlus) e Immacolata Troianiello (CassaNazionale di Assistenza e PrevidenzaForense).

Luigi Maria Mormone

Enel cuore promuove progetti per favorire l’orticultura sostenibileFino al 7 luglio 2014 Enel Cuore apre la call for proposal “Orti

urbani, agricoltura sociale e comunità del cibo come strumentoper la creazione di società sostenibili ed inclusive” realizzata incollaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrariedell’Università di Bologna Alma Mater Studiorum.

Enel Cuore invita le associazioni, organizzazioni non gover-native, cooperative e imprese sociali a presentare una propostaprogettuale che metta al centro la promozione dell’orticolturacomunitaria rispondendo ai bisogni in termini di sicurezza ali-mentare, sostenibilità ambientale ed inclusione sociale. Nellospecifico, Enel Cuore darà priorità a quelle iniziative che mira-no a creare o ad implementare servizi e spazi che favoriscano iseguenti aspetti: Promozione dell’orticoltura comunitaria in am-bito sia urbano che rurale per il miglioramento della sicurezzaalimentare; Promozione dell’orticoltura sostenibile per il mi-glioramento della biodiversità, la riduzione dell’impronta ecolo-gica e il miglior uso delle risorse naturali; Promozione dell’orti-coltura sociale per la creazione di comunità in contesti disagiatie per il miglioramento dell’inclusione sociale (anche con partico-lare riferimento al coinvolgimento di fasce deboli della popola-

zione); Promozione dell’orticoltura terapeutica per la riabilita-zione ed il benessere delle persone; Promozione dell’orticolturadidattica e ricreativa; Promozione dell’orticoltura per creare at-tività occupazionale e per favorire i percorsi di autonomia di gio-vani in condizioni di disagio sociale e di fragilità I destinatari del-le iniziative saranno gli utenti di comunità residenziali, centridiurni e centri di recupero. Il contributo di Enel Cuore è indiriz-zato principalmente agli aspetti strutturali infrastrutturali e al-l’acquisto dei beni strumentali.

Nella valutazione delle proposte progettuali verranno pre-miate le iniziative che congiungano due o più aspetti di multifun-zionalità, che si adattino al contesto, e che si basino su pregres-sa esperienza del soggetto proponente nell’area di intervento esulla partecipazione attiva dei soggetti beneficiari alle fasi deci-sionali e operative dell’intervento.

Le proposte progettuali vanno presentate compilando la sche-da di presentazione progetto disponibile all’interno della sezio-ne “presentare un progetto” del sito www.enelcuore.org.All’interno della sezione sono descritti i criteri e le condizioni diaccesso ai contributi.

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CittàNuova Stagione 8 giugno 2014 • 13

Gliarchitetti per ilLungomaredi Napoli: i vincitoriIl pubblico e la giuria tecnicahanno premiato la semplicità, ilrispetto dei vincoli paesaggisticie un’idea forte di pianificazionecondivisa che si risolve in inter-venti conservativi a bassissimoimpatto ambientale sull’attualestato dei luoghi del Lungomaredi Napoli. Il primo posto dellaquinta edizione del premio “Laconvivialità urbana”, ideato dal-l’associazione Napolicreativa erealizzato in partenariato conl’Ordine degli Architetti di Napolie l’Acen, va al progetto diRaffaella Napolano, GianlucaVosa, Viviana Del Naja, GiorgioNugnes e Francesca Miceli, ungruppo di giovani architetti na-poletani tra i 26 e i 33 anni checosì ottengono in premio 2.500euro.Al secondo posto “La città libera-ta” che ottiene 1.500 euro, diLuca Picardi e Roberto Aruta,napoletani che lavorano a Parigie Berlino, con l’ampia spiaggiasabbiosa che arriva fino alla Villacomunale. Terzo posto per“Lungomare in vita”, premiatocon 1.000 euro, di DarioRagozzino, Frine Carotenuto,Massimo Decimo, AlessandroGuaragna, Salvatore Marra,Antonio Biagio Natale, GennaroPiscopo, Tania ScottoD’Antuono, Adele Spieze. Il mi-glior progetto per la communityweb è “Napoli, città da aMare” diAnnita Corbosiero, EnricoMango e Francesco Speranza cheha ottenuto oltre 2mila “mi pia-ce” sul sito www.premiolaconvi-vialitaurbana.it. Il nome del progetto vincitore le-ga passato e presente: l’hastaginiziale è simbolo della condivi-sione e della tecnologia che siuniscono al 1778, anno in cuiFerdinando IV di Borbone diedeordine al Vanvitelli di rifare laVilla comunale con un’indicazio-ne chiara “Voglio che sia unapasseggiata da Re”. Il gruppo vincitore ha lavoratoper far diventare il lungomareuno spazio urbano vissuto e nonsolo un corridoio di viabilità. Inaggiunta all’attuale sistema dimobilità il progetto prevede for-me alternative e la pedonalizza-zione di largo Sermoneta. Areeverdi per separare l’area carrabiledalla zona pedonale e micro in-terventi, frazionabili e immedia-tamente realizzabili con un siste-ma di crowdfunding.

Festeggiamenti ed importanti eventi sportivi per i cento anni del Circolo Canottieri

Come una grande famigliadi Adelaide Caravaglios

Il Circolo Canottieri Napoli compie centoanni. Il prestigioso club sportivo il prossimo 1°luglio festeggerà l’importante anniversario conuna grande festa che, tra esibizioni in piscinadegli allievi della scuola nuoto diretta da LelloAvagnano, fuochi pirotecnici, musica e tradi-zionale taglio della torta, vedrà la partecipazio-ne, oltre che di soci, di ospiti illustri comePeppino di Capri, Gianni Conte con l’OrchestraItaliana e Barbara Buonaiuto, presentati daVeronica Mazza.

Per prepararsi adeguatamente allo straor-dinario evento, il 30 maggio scorso, presso lasede del sodalizio giallorosso al Molosiglio, èstato presentato il fitto calendario degli eventie delle manifestazioni sportive che faranno dacornice al centenario. Alla conferenza stampahanno preso parte, accanto al Presidente delCircolo, Sabbatino, ed ai due vice Presidenti,Lemmo e Tizzano, numerose autorità del mon-do sportivo, culturale ed economico come il de-legato allo Sport della Regione Campania,Schifone; l’assessore alla Comunicazione ePromozione della Città del Comune di Napoli,Aliberti; il Presidente della Camera diCommercio, Maddaloni; il Presidente ConiRegionale, Sibilia; l’assessore Clemente, non-ché artisti del calibro di Peppino di Capri.

«Sono profondamente orgoglioso – ha dettoil Presidente Sabbatino, cui è stato lasciato ilcompito di anticipare le diverse manifestazio-ni in programma – di appartenere ad una gran-de famiglia come questa e ad una grande città co-me Napoli». Si tratta – ha continuato – di un

compleanno speciale che va festeggiato in mo-do altrettanto speciale con una serie di eventisportivi che hanno già avuto inizio e prosegui-ranno fino al 21 settembre dove è prevista laVelalonga, una regata di vecchie tradizioni, inoccasione della quale verrà assegnato al primoclassificato il trofeo del Centenario del CircoloCanottieri. Ci saranno diverse gare di nuoto: il30 giugno, per esempio, è in programma unagara di fondo sulla distanza di un miglio mari-no, aperta ad atleti agonisti e master; il 4 luglio,la maratona Capri-Napoli non ufficiale, con lapresenza di una 80ina di atleti (tra nuotatori estaffette) appartenenti a circa 15 nazioni diver-se; il 6 luglio, una Capri-Napoli non ufficiale dibeneficenza, che vedrà la presenza di soli dueatleti messicani che proveranno la traversata afavore della parrocchia di Santa Lucia a Maredi padre Giuseppe Carmelo; ancora, il 13 set-tembre, una Capri-Napoli non ufficiale, che ve-drà impegnata una sola atleta messicana chetenterà il record della traversata.

Tra il 13 luglio ed il 24 agosto, si svolgeran-no il BIG 4 S. Lucia Quadrangolare diPallanuoto; il Campionato Italiano diOffshore; quello di Aquathlon ed infine ilCampionato Italiano di Formula 18. Non man-cheranno il torneo di tennis, con la CoppaDavis (prevista per il 28 giugno); il CampionatoItaliano di Regolarità per la motonautica,aperto a tutti i diportisti e quello diCanottaggio con la Coppa Buonaiuto (ad invi-to), dedicata al Prof. Dott. Curzio Buonaiuto,Past President giallorosso.

Fiori all’occhiello di questo fitto calendariodi appuntamenti saranno le Olimpiadi Giallo-Rosse giunte alla loro nona edizione: verrannoinaugurate venerdì 27 giugno e vedranno, an-che quest’anno, una triplice sfida tennis-cal-cetto-pallanuoto tra soci e giornalisti napoleta-ni: in particolare, il 27 ci sarà la sfida a calcet-to; il 28, sabato, il torneo di tennis di doppio ed,infine, il 30, alle 12.00, la tradizionale partita dipallanuoto. Questi gli eventi sportivi previstiper il centenario.

Non mancheranno anche premi come ilPremio Emergente SUD 2014 “Un’occasioneper i giovani chef”, che si svolgerà il 7, 8 e 9 giu-gno; la Festa Europea della Musica (21 giugno)e la Storia della Vela Italiana (in calendario peril 14 ottobre). Dal 25 ottobre all’11 novembre,poi, la 27esima edizione di Navigare, “Prove amare” – l’evento nautico del nuovo e dell’usato,che si svolgerà presso la sede sociale del club.

Impegnato nel sociale, il Circolo CanottieriNapoli, per festeggiare degnamente il centena-rio, ha anche aderito a progetti umanitari co-me il Progetto Solidale “Tutti in campo”, rivol-to ai giovani a rischio e disagiati; “Borse eSport”, grazie al quale ha assegnato 40 “borsedi sport” ad altrettanti studenti meritevoli del-le scuole I.C. SM F. Baracca; I.C. G. Fiorelli;Liceo Calamandrei; ITI Maria Curie. È previstaanche una visita in Vaticano, alla presenza delSommo Pontefice.

Insomma, tanti impegni per un gran com-pleanno di un altrettanto grande Circolo napo-letano.

Concorso fisco e scuola

Le tasse spiegate dagli studenti campani Un gioco e due cortometraggi: sono questi i lavori vincitori della se-

conda edizione del concorso Fisco e Scuola, promosso dalla DirezioneRegionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania e dall’UfficioScolastico Regionale per l’anno scolastico 2013/2014. Meritevoli dimenzione anche un quadro, una canzone rap, un cortometraggio conun efficace slogan e dei disegni sui temi fiscali.

Sul podio dei vincitori tre istituti scolastici, uno per ciascun ordine egrado, che hanno saputo meglio interpretare il messaggio educativo delprogetto:

– per la sezione scuole primarie il II Circolo Didattico “Don Milani”di Pagani, per aver dimostrato la piena comprensione del tema del con-corso attraverso la creazione originale del gioco di società “Taxopoli”che, sulla falsariga del più famoso gioco da tavola, coniuga la leggerez-za dell’aspetto ludico con la più seria riflessione sul funzionamento esulle regole del sistema fiscale;

– per la categoria scuole secondarie di I grado l’IstitutoComprensivo “Don Bosco - Verdi” di Qualiano, per aver saputo mostra-re, in modo chiaro e con un occhio attento alla realtà territoriale, gli ef-fetti negativi del disinteresse e di un comportamento fiscalmente scor-retto sui servizi resi alla collettività, ponendo l’accento sul valore socia-le della contribuzione;

– per la sezione scuole secondarie di II grado il Liceo Scientifico“Salvatore Di Giacomo” di San Sebastiano al Vesuvio, per aver saputotrattare, attraverso una rappresentazione leggera ma con chiari riferi-menti al mondo reale, la tematica dell’evasione fiscale e dei paradisi fi-scali in modo divertente, efficace e accattivante, coniugando il momen-to ludico e la riflessione critica.

Attribuite quattro menzioni speciali ad elaborati che si sono parti-colarmente distinti nelle categorie:

– Creatività: Istituto “F. Giordani” di Caserta che ha realizzato unquadro dal significato profondo ma immediato;

– Originalità: Istituto Comprensivo “R. Nicodemi” di Fisciano che

ha realizzato una canzone rap in rima sul tema Fisco;– Miglior slogan: Istituto “Don Lorenzo Milani” di Gragnano che,

nell’ambito di un cortometraggio, ha espresso uno slogan efficace qua-le evadi l’evasione;

– Fisco a colori: I Circolo Didattico “G. Siani” di Marigliano che harealizzato una serie di disegni significativi sulle tasse e sulla correttez-za dei comportamenti fiscali di ciascun cittadino.

Il progetto “Fisco e Scuola”, nato nel 2004 in collaborazione con ilMinistero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, mira a diffon-dere tra le giovani generazioni il senso della legalità e i principi costitu-zionali dell’etica contributiva per consolidare nel tempo comportamen-ti di adempimento spontaneo degli obblighi fiscali.

In Campania ogni anno vengono realizzate circa cento iniziative diinformazione e sensibilizzazione sul tema, quali visite guidate agli uffi-ci operativi delle Entrate, incontri e seminari nelle scuole, con lo scopodi favorire lo sviluppo di una coscienza civica consapevole in coloro chesaranno i contribuenti di domani. Da quest’anno Fisco e Scuola si è ar-ricchito della preziosa collaborazione del Polo Qualità di Napoli, graziealla quale il progetto dell’Agenzia è entrato a far parte dei laboratori dinatura curricolare delle scuole aderenti al Progetto Qualità, nell’ambi-to del percorso di ricerca-azione “Qualità d’Aula”.

Ciò ha permesso all’Amministrazione finanziaria di poter diffonde-re una più ampia azione di sensibilizzazione, volta a promuovere nellanostra Regione un clima culturale improntato al rispetto delle regole,anche fiscali.

E i risultati non sono tardati ad arrivare: i nostri uffici hanno già rea-lizzato 104 incontri con le 66 scuole campane che hanno aderito al pro-getto, in linea con il trend crescente dell’ultimo triennio con oltre 300iniziative che hanno coinvolto più di 8500 studenti.

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Provincia Nuova Stagione14 • 8 giugno 2014

Iniziativa del Coni

Scuola e sportin tour Il Coni Napoli, presieduto daSergio Roncelli, ha elaborato, incollaborazione con FilippoMonaco, Assessore allo Sportdella Provincia di Napoli, e conLuisa Franzese, Responsabiledell’Ufficio Scolastico XI AmbitoTerritoriale della Provincia diNapoli, il progetto “Scuola &Sport in Tour”.Uno degli scopi di tale progetto,rivolto a tutto il mondo dellascuola di ogni ordine e grado diNapoli e provincia, è quella diriaffermare lo sport come unodei percorsi privilegiatiattraverso cui oggi si può fareeducazione e formazione.Scuola & Sport in Tour, prevedela realizzazione di “villaggiglobali itineranti delle attivitàmotorie” senza barrierearchitettoniche, con ilcoinvolgimento di bambini,ragazzi, adolescenti e giovanidelle scuole napoletane comeprotagonisti delle varie attivitàproposte.I Villaggi globali dello Sport,finora realizzati nel mese dimaggio, hanno riguardato iseguenti Comuni: Nola,Castellammare di Stabia,Pozzuoli e Napoli. Grande lapartecipazione dei giovani. Unamedia di 3000 ragazzi/e hannopartecipato ai singoli eventi conuna punta di oltre 4000all’appuntamento sulLungomare Caracciolo a Napoli.Le attività presenti nei Villaggiglobali dello Sport, coordinatedai tecnici delle federazionisportive sono state: arti marziali- ciclismo - flag football –scherma- giochi di strada –hockey su prato - mini basket -mini tennis - step - braccio diferro - tiro a segno - pugilatoeducativo – pattinaggio surotelle - percorso di atleticaleggera – tennistavolo- vela-canottaggio-motonautica-nuotoe beach volley.Inoltre, per sensibilizzare igiovani alunni sul tema dellasicurezza e della legalità , èintervenuta in tutti gli eventi“Pompieropoli”, sezionedidattica del corpo dei Vigili delFuoco, “l’unità cinofila” dellaPolizia di Stato della Questuradi Napoli, e rappresentanti dellaMarina Militare e dell’Esercito.Per il notevole successoottenuto, il Coni Napoli, hadeciso di organizzare, a Napoli,ulteriori due tappe nei giorni 29-30 maggio presso la ScuolaNovaro Cavour e il 2 giugno ap.za Cavour, ex Parco Robinson.Decisamente soddisfatto SergioRoncelli, che mette in evidenzal’importanza della sceltastrategica del Coni Napoli edelle Federazioni Sportive discendere in strada per cercare ildiretto contatto con i giovani eper promuovere le tantediscipline sportive fondamentaliper la crescita dei giovani.

L’Arcivescovo in visita alla parrocchia di Sant’Anna ad Afragola

Famiglia al centro La comunità di Sant’Anna di Afragola, una

parrocchia di circa 5000 fedeli, ha avuto il pri-vilegio di avere un confronto, nella serata dimercoledì 28 maggio, con il CardinaleCrescenzio Sepe su una delle istituzioni fonda-mentali di ogni forma di società. “E come vanella tua famiglia?”, lo slogan del meeting che èstato un momento di riflessione, non teorico ebanale, durante il quale i fedeli, guidati dalparroco don Franco Iazzetta, hanno potutodare anzitutto a Sua Eminenza un quadro sul-le problematiche che si vivono in parrocchia;e, successivamente, fare domande su comefronteggiare le tante e diverse insidie che co-stellano la vita matrimoniale.

Quesiti a cui l’Arcivescovo, ha risposto,chiarendo la posizione della Chiesa, dandoesempi, incoraggiando e invitando i genitori anon crollare; e tenendo sempre alta l’attenzio-ne dell’uditorio, stemperando, con la sua ver-ve piena di sano umorismo napoletano che lorende tanto amato, aspetti pastorali più arti-colati e complessi.

Il tema è stato di quelli che interessano e ilteatro parrocchiale con tante persone rimastein piedi o sedute persino sul pavimento perl’intera serata di oltre due ore, insieme ai tantie scroscianti applausi, lo testimoniano.

“Mi congratulo anzitutto con questo ‘giova-ne’ parroco - ha detto il porporato rivolgendosia don Franco- la giovinezza non è questioneanagrafica, ma di cuore, di dinamismo, e quellache vedo stasera è una realtà veramente esem-plare. Non tanto della quantità, che pure quinon manca, ma anche di qualità che è espressio-ne della Santità della Chiesa che si incarna. A luile mie felicitazioni perché, sebbene a distanza, viseguo. Sono molto contento per il tema che ave-te voluto affrontare. La famiglia è il perno attor-no cui gira tutto: la Chiesa, e poi, la società chenon può relativizzare. Dio è famiglia perché è re-lazione; è Padre che si comunica”.

L’Arcivescovo ha, poi, sottolineato l’impor-tanza dell’alterità, della necessità del confron-to con gli altri, chiarendo come “Dio si è incar-nato in una famiglia, e non è stata una scelta ca-

suale. L’uomo, a prescindere da considerazionianche religiose, non è chiuso in se stesso. Siamofatti per relazionarci; e sulla base di questa li-bertà naturale è Dio che già nella Genesi attestache ‘ l’uomo lascerà suo padre e sua madre e siunirà alla sua moglie, e saranno una stessa car-ne’. Oggi ci troviamo di fronte al tentativo di an-nullare quello che è costitutivo della nostra”.

Ed, infine, concludendo, il principe dellaChiesa ha sottolineato come l’amore sia unodegli antidoti: “una coppia che si vuole bene di-venta, e lo dico senza fare predica, una testimo-nianza di fede per gli altri. E qualcuno può chie-dersi se si vogliano bene gli altri perché non pos-siamo volerci bene pure noi. E questo è l’augu-rio vogliatevi bene”

Positivo il bilancio del parroco don Francoche ha spiegato le motivazioni dell’incontro.

“Questo confronto – ha detto il sacerdote- rien-tra nei festeggiamenti in onore di S. Anna; que-st’anno, per la prima volta la festa ha una dura-ta più lunga delle altre: si sono avvicendati mo-menti religiosi, formativi, culturali, di grandepreghiera, e che, vista la naturale ricorrenza del26 luglio, abbiamo deciso di anticipare per farlaapprezzare dalla comunità. Quella organizzatastasera con l’Arcivescovo rientrava tra quelli ditipo formativo. Abbiamo sentito l’esigenza di farparlare i nostri parrocchiani sui problemi fami-liari. Era l’occasione per far ascoltare dal vivosua Eminenza per capire come vivono le fami-glie afragolesi, sulle amarezze che vivono separa-ti e divorziati. Siamo veramente grati agli enor-mi contributi che il nostro Arcivescovo ci ha do-nato.”

Antonio Boccellino

La comunità di Sant’Antonio di Padova a San Giorgio aCremano è in festa. Lo scorso venerdì 6 giugno, infatti, sono arri-vate in città le reliquie di Sant’Antonio e resteranno in esposizio-ne, per la devozione dei fedeli, nella chiesa di via Gianturco fino amercoledì 11.

«In preparazione della festa parrocchiale – ha spiegato il parro-co, don Vincenzo Di Mauro – abbiamo ricevuto questa grande gioiadi poter accogliere dal 6 all’11 giugno le reliquie di Sant’Antonio. Inquesti giorni stiamo vivendo momenti di forte spiritualità e preghie-ra. Era inevitabile che la comunità intera si stringesse intorno alSanto alla quale è stata dedicata la nostra chiesa». Venerdì mattinaalle ore 9 c’è stata la Santa Messa, all’arrivo delle reliquie, nel pome-riggio, alle ore 17,30, invece, la processione con il raduno presso l’i-stituto delle Suore Crocifisse e il nutrito gruppo di fedeli che ha per-corso le strade di San Giorgio a Cremano.

Mentre sabato alle ore 9 c’è stata la Santa Messa con la cateche-si, alle ore 10,30 l’incontro di preghiera “Vangelo e Carità”. Nel po-meriggio alle ore 17,30 la Santa messa per gli associati alMessaggero di Sant’Antonio e per tutti quelli che portano il nome diAntonio in onore del Santo. Alle ore 19 la Messa con veglia diPentecoste. Lunedì 9 giugno a seguire, dopo la Messa con catechesiprevista per le ore 9, ci sarà alle ore 10,30 l’incontro di preghiera“Transito di Sant’Antonio”, poi alle ore 17,30 è previsto l’incontro sulSanto con bambini e ragazzi.

Alle 18,30, sempre lunedì, l’esposizione, l’adorazione e la benedi-zione, infine, alle ore 20 la programmazione di un video sul Santo.Martedì alle ore 9 la Santa Messa con catechesi, alle ore 10,30 la vi-sita all’istituto delle Suore Crocifisse, alle ore 17,30 ci sarà l’incon-tro con ammalati, disabili e anziani e alle ore 18,30 la Santa Messacon catechesi e presenza dell’Unitalsi.

Alle ore 20 la veglia con i giovani. Mercoledì, infine, alle ore 18 ilSanto Rosario e a seguire, alle 18,30 la Santa Messa con il vescovoausiliare monsignor Lucio Lemmo. «Questa intensa settimana – haaggiunto don Vincenzo – anticipa la festa che ci sarà per l’anniversa-rio della consacrazione della nostra parrocchia. Il venticinquesimoanniversario cadrà il prossimo 18 giugno, per questo motivo, abbia-mo deciso di far arrivare in città le reliquie del Santo».

Al termine della settimana di festa, il prossimo 14 giugno, ci saràuna festa comunitaria con tutti gli operatori pastorali della parroc-chia. Nel corso della festa saranno allestiti numerosi stand con pro-

Le reliquie di Sant’Antonio a San Giorgiodi Andrea Acampa

dotti tipici. Si prevedono numerose visite di fedeli in questa settima-na di festeggiamenti.

Il religioso portoghese, infatti, è notoriamente e popolarmenteconsiderato un grande santo, anche perché di lui si narrano grandiprodigi miracolosi, sin dai primissimi tempi dalla sua morte e finoai nostri giorni.

Tali eventi prodigiosi furono di tale intensità e natura che facili-tarono la sua rapida canonizzazione, inferiore ad un anno, è il Santocanonizzato più rapidamente nella storia della Chiesa, e la diffusio-ne mondiale della sua devozione, che lo rendono il santo più venera-to al mondo.

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CulturaNuova Stagione 8 giugno 2014 • 15

Poesieper l’anima“L’erto sentiero” di GiuseppeMancinelli

Tre sezioni per raccontare

l’uomo ed il suo “viaggio”

terreno. Ecco il libro “L’erto

sentiero”, raccolta di poesie

del beneventano Giuseppe

Mancinelli, autore

pluripremiato di poesie e

raccolte antologiche.

Nella recente raccolta, edita

da “Helicon”, Mancinelli,

descrive: nella prima parte

intitolata “L’uomo”, i dubbi

dell’autore; nella seconda dal

tema “Il santo”, il poeta

riunisce le liriche sulle figure

più significative della nostra

santità (da San Pio a San

Francesco); nella terza,

infine, “Il sublime” dove ci

sono le ricorrenze

evangeliche (Natale, Pasqua,

il Sabato Santo).

Sembrerebbe una raccolta

per credenti e invece il libro

interpella tutti: tutti coloro

che sono alla ricerca di un

senso per la propria

esistenza. Ecco, allora, che

“Perché quest’angoscia” parla

al cuore di ciascuno o “Di

continuo vacillo” il grido di

ogni uomo alla ricerca della

fede. “Il sentiero di ogni

uomo – scrive l’autore – è

difficile ed erto, addirittura

impraticabile se si vuole

misurare col metro delle

umane capacità; è

necessario, perciò, aprirsi al

soffio del divino che solo

compensa ogni perdita,

esalta ogni prova”.

Del resto nella raccolta di

Mancinelli ci sono continui

rimandi all’erto sentiero

affrontato da Dante nel salire

al Purgatorio, in compagnia

di Virgilio che culmina con

l’incontro con Dio o

comunque con testimoni

significativi Pietro, Maria,

Giuseppe. Nella poesia,

ritorna e si consolida la

continua ricerca, l’ansia di

conoscere, senza spiegare il

mistero, ma la possibilità di

ritrovare un senso alla

propria vita e allontanare le

angosce del quotidiano.

Rosanna Borzillo

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Seconda edizione del premio Card. GiordanoConsegnati i riconoscimenti a Ferraiuolo, Scelzo e Perego

(ansa) ‘’Da Pietrelcina. L’altro Padre Pio’’ (La Fontana di Siloe)del giornalista Luigi Ferraiuolo ha vinto la II edizione del premio in-titolato al cardinale Michele Giordano, che è stato arcivescovo diNapoli fino al 2006 e scomparso nel 2010. La cerimonia di premia-zione si è svolta oggi, nella sede dell’Ordine dei Giornalisti dellaCampania. Il libro del redattore di Tv2000 ha ottenuto il maggior nu-mero di consensi tra gli oltre 800 utenti di facebook che hanno par-tecipato alla votazione.

La commissione del riconoscimento, inoltre, ha conferito un pre-mio speciale al volume ‘’La penna di Pietro’’ (Libreria EditriceVaticana) di Angelo Scelzo per il lavoro di vicedirettore della SalaStampa della Santa Sede e una menzione speciale al libro ‘’Il nostroamico Jorge’’ (San Paolo) di Jeanne Perego e Giovanni Manna ap-prezzandone il valore pedagogico. Il premio è un cammeo realizza-to in esclusiva, per questa edizione, dalla Casa Ascione di Torre delGreco e riproduce l’arcangelo San Michele. Inoltre, il presidente del-la Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto destinare, quale suo pre-mio di rappresentanza, una sua medaglia per il vincitore della II edi-zione del riconoscimento.

Alla consegna del premio sono intervenuti il presidentedell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli e del va-ticanista de ilfattoquotidiano.it Francesco Antonio Grana, segreta-rio del premio. Presenti, tra gli altri, l’arcivescovo emerito di Aversa,mons. Mario Milano; il presidente emerito della CorteCostituzionale, Francesco Paolo Casavola; il presidente delConsiglio comunale di Napoli, Raimondo Pasquino e don SalvatoreArdesini, che del cardinale Giordano è stato il segretario particola-re, oltre ad una delegazione di cittadini di Pietrelcina e diSant’Arcangelo (Pz), città d’origine del presule.

Associazione Italiana Maestri Cattolici Sezione “A. Monni” VII Municipalità di Napoli Miano-Secondigliano – San Pietro a Patierno

“Cuore di Napoli” di d’Orta vince il “Premio sgarrupato 2014”

“Cuore di Napoli”, l’ultimo libro pubbli-cato da Marcello d’Orta prima della scom-parsa, è il vincitore del “Premio letterarioSgarrupato 2014” istituito proprio per ricor-dare lo scrittore napoletano.

Il libro è risultato quello preferito dai ra-gazzi delle scuole medie di Secondi glianoche hanno partecipato alla prima edizionedel SeLF – Secondigliano libro festival.

La votazione è avvenuta nel corso di una

manifestazione-spettacolo tenutasi nelcampetto della parrocchia dei Missionaridei Sacri cuori.

Al secondo posto si è classificato “I sognison desideri, dei bambini di Scampia” diPaolo Chiariello, al quale è andata una arti-stica targa in ceramica. Terza opera premia-ta: “Benvenuto in casa Esposito” di PinoImperatore, che ha ricevuto una targa mes-sa a disposizione dalla Regione Campania.

Il premio, una scultura in ceramica rea-lizzata dal maestro Vincenzo Casaburidell’Associazione culturale arte presepiale,sarà consegnato alla vedova dello scrittore,che non ha potuto partecipare alla manife-stazione.

Altre targhe in ceramica, raffiguranti i vi-coli di Secondigliano, sono state assegnate aPaola Gabriele di “Danzarte” e al gruppomusicale dei “Wasichu”.

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Nuova Stagione16 • 8 giugno 2014

NuovaStagione NuovaS

tagioneAnno LXVIII • Numero 21 • 8 giugno 2014

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Chiusura del Mese Mariano e affidamento della Diocesi

a Maria Santissima

Per una Chiesaumile, povera

e serva a servizio dell’uomo

O Vergine Immacolata, al termine di questo mese a Te dedicato,mentre celebriamo l’Anno della Fede, la Diocesi di Napoli si affi-da totalmente al Tuo Cuore Immacolato, confessando la sua fedenella Santissima Trinità, rinnovando il suo impegno a seguireGesù Cristo, testimoniando e annunciando il Vangelo a tutti gliuomini e donne delle nostre città.O Madre della Chiesa, il cammino intrapreso in questi anni digrazia ci sta conducendo, con la guida e la forza dello SpiritoSanto, a intraprendere nuove forme di evangelizzazione per es-sere, in questo nostro tempo e in questo territorio, pienamenteChiesa della carità e della speranza.O Madre del Verbo Incarnato, in obbedienza e sull’esempio delTuo Figlio Gesù, la Diocesi di Napoli ha mostrato concretamen-te che vuole farsi dispensatrice di una carità vissuta a servizio ditutti e incarnata, in modo particolare, negli ultimi, nei poveri, ne-gli esclusi ed emarginati.O Maria, Porta del Cielo, la nostra comunità diocesana rinnovaqui, nelle tue mani, la ferma volontà di non restare chiusa tra lesue mura, nei suoi ambienti, nelle sue sagrestie, ma di aprire leporte, uscire e porre la sua tenda dove la sua gente quotidiana-mente vive, soffre, ama e spera di costruire una società e un futu-ro migliori.O Madre della Speranza, la nostra comunità ecclesiale è viva edè impegnata a seminare speranza in una terra resa dura e diffici-le, dove i tanti problemi del vivere quotidiano vengono accentua-ti e aggravati dalla delusione, dal pessimismo e dalla sfiducia perla mancanza di coraggio a realizzare un vero rinnovamento.O Maria, Regina umile e povera, aiutaci a vivere, in maniera for-te e reale, il Vangelo della carità, a farci carità “per andare incittà”, mostrando il volto di una Chiesa umile, povera e serva aservizio dell’uomo e di tutti gli uomini, a imitazione del Maestrodivino che si è fatto servo e povero per donare se stesso all’uma-nità e riscattarla dalla miseria morale e materiale.

@ Crescenzio Card. SepeArcivescovo Metropolita di Napoli