RALLEGRIAMOCI NEL SIGNORE - parrocchianevianoarduini.it

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Foglio informativo della Nuova Parrocchia di Neviano Via Chiesa, 18 43024 Neviano Arduini (PR) Tel: 0521/843364 Anno V, Nr. 29, Settembre 2018 Sito web: www.parrocchianevianoarduini.it RALLEGRIAMOCI NEL SIGNORE ! Buone notizie, così si intitola il nostro giornalino parrocchiale, perché vorremmo che fosse latore di buone notizie, quando invece siamo bombardati da cattive notizie. Sì perché quasi sempre la stampa, la televisione riportano fatti che ci amareggiano. Ma, almeno in questa pagina, vorremmo riportare alcuni semplici fatti della nostra nuova parrocchia, avvenuti questa estate, che ci consolano, che ci aprano alla speranza, che ci fanno capire che ancora esistono buone notizie. Al GR.EST. di quest’anno, molto ben riuscito, grazie a Dio ed alla collaborazione di tanti , abbiamo proposto ai ragazzi di fare una specie di gemellaggio con una parrocchia di Aleppo, in Siria, che aveva chiesto il nostro aiuto essendo loro sprovvisti di tutto. Ne abbiamo parlato con i ragazzi e con gli animatori, comunicando che avremmo destinato a quella parrocchia un aiuto economico e, per coinvolgere maggiormente i nostri ragazzi, li abbiamo invitati a fare qualche disegno, con piccole frasi significative, da mandare ai loro coetanei che vivono in una condizione assai disagiata soprattutto a causa della guerra. L’ultima sera, dopo la tradizionale cena di chiusura, che ha visto una grande partecipazione, gli animatori hanno fatto spontaneamente una colletta tra di loro, raccogliendo una somma significativa, che abbiamo appunto inviata ad Aleppo. La cosa ci ha assai piacevolmente sorpresi, tenuto conto che questi giovani prestano il loro servizio in modo totalmente gratuito. Grazie ragazzi. Durante l’anno abbiamo incontri in canonica a Neviano, a cadenza mensile, con il “gruppo giovani” ed il “gruppo giovanissimi” della Nuova Parrocchia. Abbiamo proposto a loro il pellegrinaggio a Roma, organizzato dalla diocesi e guidato dal vescovo Enrico che sarebbe culminato con l’incontro con Papa Francesco. Si trattava di un pellegrinaggio sì entusiasmante, ma anche molto faticoso, prevedendo lunghe tappe da percorrere a piedi. Eravamo dubbiosi circa l’adesione di qualche nostro giovane, invece un bel gruppetto è partito e sono tornati, sì stanchi, ma anche entusiasti. Potevano andare a riposarsi, al mare, in montagna ed invece hanno aderito alla nostra proposta. Grazie ragazzi. Nel gennaio del 2014 il comune di Tizzano Val Parma dispose l’immediato sgombero dell’oratorio intitolato a San Michele Arcangelo in Pietta della parrocchia di Vezzano. Con grande dispiacere, temendo il crollo dell’edificio, non solo sgomberammo gli arredi, ma anche, piangendo, dopo un momento di preghiera, togliemmo le campane e smontammo l’altare. Ora, dopo i lavori di consolidamento, l’abitato di Pietta è stato di nuovo reso agibile e qualche famiglia è già tornata. Abbiamo già quasi ultimato i lavori di ripristino dell’oratorio, dove potremo di nuovo festeggiare il patrono San Michele Arcangelo la mattina di sabato 29 settembre. La Santa Messa, presieduta dal vescovo Enrico, che ha sempre condiviso i nostri momenti difficili, verrà celebrata alle ore 10. Grazie al Signore e agli amici di Pietta, che hanno dato il massimo per il loro oratorio. Ed allora, usando le parole di San Paolo vi diciamo: Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto siate lieti( Fil 4.4). I vostri preti

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Foglio informativo della Nuova Parrocchia di Neviano – Via Chiesa, 18 – 43024 Neviano Arduini (PR) – Tel: 0521/843364

Anno V, Nr. 29, Settembre 2018 Sito web: www.parrocchianevianoarduini.it

RALLEGRIAMOCI NEL SIGNORE ! Buone notizie, così si intitola il nostro giornalino parrocchiale, perché vorremmo che fosse latore di

buone notizie, quando invece siamo bombardati da cattive notizie. Sì perché quasi sempre la stampa,

la televisione riportano fatti che ci amareggiano. Ma, almeno in questa pagina, vorremmo riportare

alcuni semplici fatti della nostra nuova parrocchia, avvenuti questa estate, che ci consolano, che ci

aprano alla speranza, che ci fanno capire che ancora esistono buone notizie. Al GR.EST. di

quest’anno, molto ben riuscito, grazie a Dio ed alla collaborazione di tanti, abbiamo proposto ai

ragazzi di fare una specie di gemellaggio con una parrocchia di Aleppo, in Siria, che aveva chiesto

il nostro aiuto essendo loro sprovvisti di tutto. Ne abbiamo parlato con i ragazzi e con gli

animatori, comunicando che avremmo destinato a quella parrocchia un aiuto economico e, per

coinvolgere maggiormente i nostri ragazzi, li abbiamo invitati a fare qualche disegno, con piccole

frasi significative, da mandare ai loro coetanei che vivono in una condizione assai disagiata

soprattutto a causa della guerra. L’ultima sera, dopo la tradizionale cena di chiusura, che ha visto

una grande partecipazione, gli animatori hanno fatto spontaneamente una colletta tra di loro,

raccogliendo una somma significativa, che abbiamo appunto inviata ad Aleppo. La cosa ci ha assai

piacevolmente sorpresi, tenuto conto che questi giovani prestano il loro servizio in modo

totalmente gratuito. Grazie ragazzi. Durante l’anno abbiamo incontri in canonica a Neviano, a

cadenza mensile, con il “gruppo giovani” ed il “gruppo giovanissimi” della Nuova Parrocchia. Abbiamo

proposto a loro il pellegrinaggio a Roma, organizzato dalla diocesi e guidato dal vescovo Enrico che

sarebbe culminato con l’incontro con Papa Francesco. Si trattava di un pellegrinaggio sì

entusiasmante, ma anche molto faticoso, prevedendo lunghe tappe da percorrere a piedi. Eravamo

dubbiosi circa l’adesione di qualche nostro giovane, invece un bel gruppetto è partito e sono tornati,

sì stanchi, ma anche entusiasti. Potevano andare a riposarsi, al mare, in montagna ed invece hanno

aderito alla nostra proposta. Grazie ragazzi. Nel gennaio del 2014 il comune di Tizzano Val Parma

dispose l’immediato sgombero dell’oratorio intitolato a San Michele Arcangelo in Pietta della

parrocchia di Vezzano. Con grande dispiacere, temendo il crollo dell’edificio, non solo sgomberammo

gli arredi, ma anche, piangendo, dopo un momento di preghiera, togliemmo le campane e smontammo

l’altare. Ora, dopo i lavori di consolidamento, l’abitato di Pietta è stato di nuovo reso agibile e

qualche famiglia è già tornata. Abbiamo già quasi ultimato i lavori di ripristino dell’oratorio, dove

potremo di nuovo festeggiare il patrono San Michele Arcangelo la mattina di sabato 29 settembre.

La Santa Messa, presieduta dal vescovo Enrico, che ha sempre condiviso i nostri momenti difficili,

verrà celebrata alle ore 10. Grazie al Signore e agli amici di Pietta, che hanno dato il massimo per il

loro oratorio. Ed allora, usando le parole di San Paolo vi diciamo:

“Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto siate lieti” ( Fil 4.4). I vostri preti

IL BULLISMO

UN GRAVE FENOMENO CHE HA COLPITO ANCHE LA NOSTRA COMUNITA’ DI NEVIANO

Quando negli anni ’80 tre adolescenti norvegesi si suicidarono, dopo essere stati a lungo vittime di

bullismo, il governo scandinavo diede inizio a un’intensa campagna volta a sradicare il fenomeno dalle

scuole del Paese.

Il Ministero dell’Istruzione norvegese mise a punto un programma, denominato con la sigla OBPP,

che successivamente trovò larga applicazione in tutto il mondo. L’autore, lo psicologo D. Olweus, per

primo mise in evidenza come il bullismo sia un fenomeno a sé stante, totalmente diverso dai comuni

episodi di aggressività, che da sempre si manifestano tra bambini e adolescenti.

Da allora il bullismo si è propagato in tutto il mondo, con manifestazioni sempre più frequenti.

L’Italia non ne è immune, ma anzi sembra essere uno dei Paesi maggiormente colpiti dal fenomeno.

Nemmeno la nostra apparentemente tranquilla realtà nevianese ne è esente, come alcuni recenti

episodi purtroppo ci hanno rivelato.

Il bullismo spesso è sottovalutato, perché si continua a confonderlo con gli sporadici episodi di

violenza tra coetanei. In realtà, in una situazione di normale conflitto, i ragazzini coinvolti non

protraggono lo scontro oltre un certo limite, ma presto cercano un accordo, si scusano, negoziano e

si allontanano dalla scena delle ostilità.

Tutto questo non accade nel bullismo, che invece è caratterizzato da quattro connotati principali.

Il primo è l’intenzionalità dell’azione prevaricatrice da parte del bullo, che deliberatamente cerca di

offendere, fare del male e creare situazioni di disagio per gli altri.

Il secondo è la persistenza dell’azione. Le prevaricazioni del bullo continuano a ripetersi nel tempo,

perpetuando così l’oppressione del persecutore contro la vittima.

Infine il terzo elemento distintivo è la asimmetricità del rapporto, cioè il disequilibrio tra il

prevaricatore, in posizione di forza, e la vittima, che non riesce a difendersi a causa della sua

debolezza rispetto all’aggressore. Il bullo in sostanza sceglie le sue vittime tra soggetti più deboli,

che sa che non riusciranno a contrastarlo.

La quarta caratteristica distintiva del bullismo è la natura di gruppo del fenomeno. La maggior

parte degli episodi di bullismo avvengono in presenza dei coetanei e gli altri componenti del gruppo

possono assumere una varietà di ruoli diversi: possono agire in parallelo al bullo, essere suoi

sostenitori o semplici osservatori. Molto raramente intervengono in difesa della vittima. In

sostanza la dominanza del bullo è rafforzata dall’attenzione e dal supporto degli altri; il bullo non

agisce in segreto, ma ama ostentare le sue prepotenze di fronte a un pubblico che finisce per

sostenerlo, allearsi con lui, o semplicemente si limita a non contrastarlo per evitare guai.

Le forme con cui si manifesta il bullismo possono essere dirette o indirette, fisiche o verbali.

Nel caso della prevaricazione verbale, la vittima è fatta oggetto di derisioni, scherno, insulti,

ostentazioni di disprezzo per eventuali differenze razziali e quant’altro.

La prevaricazione fisica degenera in vere proprie aggressioni quali pugni e calci, ma si manifesta

anche nella sottrazione di oggetti di proprietà.

Le forme di bullismo indirette mirano all’isolamento e all’esclusione della vittima dai gruppi di

aggregazione, con diffusione di pettegolezzi o diffamazioni.

Infine nei casi più gravi il bullismo può sfociare in attività criminali e antisociali vere e proprie,

come attacchi con armi, ferite, furti importanti e abusi sessuali; in questo caso le azioni del bullo

assumono rilevanza penale e sono perseguibili dalle autorità competenti.

Essendo il bullismo un fenomeno che riguarda per lo più bambini e adolescenti, classico teatro delle

aggressioni è la scuola o lo spazio dei servizi connessi alla scuola.

Definiti i tratti specifici del bullismo, vediamo ora di tracciare l’identikit del bullo e della vittima.

Come già detto sopra, il bullo non sceglie a caso chi tormentare, ma si orienta verso un bambino che

gli sembra facile da colpire.

Vittime del bullismo sono tipicamente bambini che appaiono fragili o comunque più fragili del bullo;

perciò può cadere vittima del bullo semplicemente un ragazzino con qualche anno di meno e quindi

meno robusto fisicamente, una femmina può essere scelta come vittima del bullo (tipicamente)

maschio, ma sono esposti anche bambini con malattie o disabilità, bambini con scarso rendimento

scolastico o con risultati sportivi deludenti; infine sono tipiche vittime di bullismo i ragazzi che

presentano qualche diversità rispetto alla maggioranza dei loro coetanei, come i bambini di etnia

diversa.

Spesso la vittima di bullismo non denuncia agli adulti ciò che le sta accadendo; essendo stato

schernito, isolato o perfino colpito fisicamente a causa di qualche sua reale o presunta debolezza, il

ragazzino si vergogna di sé stesso e dei propri limiti e perciò preferisce tenere nascosto ciò che

subisce.

Alcuni comportamenti caratteristici possono però far capire a genitori o formatori quando un

bambino è sottoposto ad attacchi di bullismo. Spesso la giovane vittima rifiuta la scuola, cerca

scuse per non andarci o per lo meno pretende di recarsi a scuola seguendo un tragitto diverso da

quello dove sa che incontrerebbe il bullo e il suo codazzo di favoreggiatori. Anche uno stato di

malumore persistente potrebbe essere causato da episodi di bullismo; infine il bambino potrebbe

lamentarsi di non avere amici o rifiutarsi di raccontare agli adulti ciò che avviene a scuola.

Per quanto riguarda il bullo, è possibile distinguere tre tipologie.

La tipologia principale è quella del bullo dominante. Si tratta soprattutto di maschi, più forti

fisicamente e psicologicamente rispetto ai compagni; sono presuntuosi e detengono un

atteggiamento favorevole alla violenza. Ritengono che l’aggressività sia positiva, perché permette

loro di ottenere ciò vogliono e di realizzare i propri obbiettivi. Sono sempre pronti a giustificare il

proprio comportamento, assumendo atteggiamenti di indifferenza e scarsa empatia verso la vittima.

La loro condotta aggressiva non risparmia gli adulti. Oltre a prendere l’iniziativa di aggredire, sono

anche capaci di istigare altri compagni a farlo.

La seconda tipologia è quella del bullo gregario. I gregari sono più ansiosi dei bulli dominanti, spesso

hanno qualche problema di rendimento scolastico, si sentono insicuri e nel gruppo sono poco

popolari. Tendono a farsi trascinare nel ruolo di aiutanti o sostenitori del bullo, perché questo

comportamento conferisce loro un’identità e consente di affermarsi nel gruppo.

Il terzo caso è quello del bullo-vittima. Si tratta di ragazzini difficili e problematici, spesso

provenienti da contesti familiari conflittuali e coercitivi. Il bullo-vittima è fatto oggetto di

prepotenze, ma reagisce con aggressività ancora maggiore, innescando un circolo vizioso ad elevata

conflittualità.

Tanto per le vittime, quanto per i prevaricatori, il bullismo è un fenomeno pericoloso, che può avere

gravi conseguenze a breve e lungo termine.

Nel caso delle vittime il problema immediato è l’avversione verso la scuola, che può portare

fino a un rifiuto categorico a seguire le lezioni o comunque a un grave scadimento del

rendimento scolastico. Il bambino oggetto di bullismo è più triste dei coetanei e spesso soffre di

disturbi da stress quali insonnia, mal di testa o dolori addominali. A medio e lungo termine le

ricadute possono degenerare in disturbi psichiatrici o vere e proprie malattie, come la

depressione con intenzioni suicidarie.

Ma anche il futuro del bullo, forte e sicuro di sé, non è roseo. Fintanto che è bambino o

adolescente, riuscirà ancora a procurarsi un codazzo di sostenitori e ammiratori; ma mano a mano

che i compagni diventano adulti, finiranno per diventare intolleranti verso i suoi atteggiamenti

aggressivi.

Il bullo, che non ha imparato a controllarsi, nella migliore delle ipotesi diventerà un adulto

isolato, rifiutato e afflitto da mille difficoltà di inserimento nel contesto sociale. Nel caso

peggiore svilupperà quello che gli psicologi chiamano “comportamento antisociale”, che, in

parole povere, significa che diventerà un criminale.

La prevenzione del bullismo è possibile e, se condotta in modo adeguato, può ridurre il

fenomeno fino al 75%.

Gli esperti hanno messo a punto molte strategie per prevenire e fermare il fenomeno; non è questa

la sede per entrare nei dettagli di queste tecniche formative, che hanno dimostrato negli anni

buona efficacia.

Ricordiamo soltanto alcuni elementi che accomunano tutti i tipi di intervento.

Prima di tutto deve essere coinvolta l’intera comunità scolastica, quindi direttori, docenti,

formatori, genitori, allievi e personale non docente. Al contrario qualsiasi azione estemporanea e

individuale rischia di bloccarsi senza portare risultati.

Inoltre qualsiasi intervento deve essere stabile e duraturo. Esperienze saltuarie e sporadiche non

portano a benefici significativi.

Importante è iniziare la prevenzione con i bambini della scuola primaria ed è fondamentale che nella

scuola si crei un clima positivo, favorevole allo sviluppo di relazioni, orientato alla valorizzazione

delle diversità e capace di promuovere l’aiuto reciproco.

Ma se questi sono i compiti della scuola, altrettanto è importante il contributo di tutta la comunità,

in cui la scuola si inserisce. La comunità in generale deve avere un chiaro orientamento nei confronti

del fenomeno, ripudiando qualunque forma di aggressività e mancanza di rispetto tra le persone; la

comunità deve essere pronta a notare e denunciare le condotte aggressive, mentre nello stesso

tempo deve rendersi capace di valorizzare tutti quei comportamenti solidali e generosi, che troppo

spesso passano inosservati, inducendo i soggetti predisposti a credere che sia necessario ricorrere

all’aggressività per ottenere attenzione e successo.

Il bullismo infatti sembra essere il prodotto di una deriva morale che affligge la società intera,

sempre meno incline a promuovere i valori dell’altruismo gratuito e del rispetto concreto per i

deboli.

COME CRISTIANI DELLA COMUNITÀ NEVIANESE DOBBIAMO QUINDI RITENERCI IMPEGNATI IN PRIMA

PERSONA A CONTRASTARE IL FENOMENO, CHE HA GIÀ FATTO LA SUA COMPARSA NELLA NOSTRA

REALTÀ. CON L’ESEMPIO E LE PAROLE NON DOBBIAMO MAI STANCARCI DI AFFERMARE QUEI VALORI DI

VERITÀ, GIUSTIZIA, MITEZZA E ALTRUISMO CHE GESÙ CI INSEGNA E CI DONA.

PELLEGRINAGGIO alla BASILICA di SANT’ANTONIO a PADOVA

SABATO 22 SETTEMBRE 2018

PROGRAMMA:

PARTENZE: ore 6.00 SCURANO – 6.15 SASSO – 6.30 NEVIANO – 7.00 TRAVERSETOLO

ARRIVO: ore 10.00 a PADOVA.

VISITA GUIDATA ALLA BASILICA, A SEGUIRE SANTA MESSA. PRANZO.

AL POMERIGGIO VISITA ALLA BASILICA DI SANTA GIUSTINA OPPURE A SCELTA ORTO BOTANICO.

RITORNO: ore 22.00 circa.

COSTO: 60,00 € a testa.

PRENOTAZIONI ENTRO 16 SETTEMBRE

CONTATTARE AURORA: TEL.: 0521 846593 OPPURE Cell.: 349 4941935.

I NOSTRI RAGAZZI IN PELLEGRINAGGIO A ROMA

LUNGO LA VIA FRANCIGENA

PER INCONTRARE PAPA FRANCESCO INSIEME AGLI ALTRI GIOVANI DELLA DIOCESI

La partenza da Piazza del Duomo a Parma:

Lungo la Via Francigena, la bellezza del paesaggio aiuta a

sostenere la fatica del lungo cammino a piedi:

Qualche momento di riposo:

Poi finalmente Roma in vista:

Per la nostra delegazione:

In Piazza San Pietro,

in attesa della S. Messa con il

Card. Gualtiero Bassetti,

Presidente CEI

e Preghiera dell’Angelus

con Papa Francesco:

… e un po’ di fresco, accanto alle fontane romane:

da sinistra nell’ordine:

Giorgia,

Mattia,

Silvia,

Jacopo,

Lorenzo,

Jessica,

Cecilia