Primo Percorso - Simone

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Primo Percorso Il contesto storico-culturale nel quale nasce la sociologia: Rivoluzione industriale e scientifico-tecnologica CONTENUTI • MODULO A La società e la sociologia • MODULO B La nascita della società moderna • MODULO C La città come ambito privilegiato della società moderna Il primo Percorso si configura come un’introduzione allo studio della sociologia, di cui definisce i caratteri, temi, problemi e metodi, situando la disciplina nel contesto culturale in cui è nata e in cui opera.

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Primo PercorsoIl contesto storico-culturale nel quale nasce la sociologia: Rivoluzione industriale e scientifico-tecnologicaCOnTenuTI

• Modulo aLa società e la sociologia

• Modulo BLa nascita della società moderna

• Modulo CLa città come ambitoprivilegiato della società moderna

Il primo Percorso si configura come un’introduzione allo studio della sociologia, di cui definisce i caratteri, temi, problemi e metodi, situando la disciplina nel contesto culturale in cui è nata e in cui opera.

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moDULo aLa società e la sociologiaCOnTenuTI

• unità 1Sociologia e società

• unità 2Temi e problemi dellaricerca sociologica

• unità 3Il metodo

ObIeTTIvI• Saper definire la sociologia e il suo campo d’indagine.

• Individuare i principali ambiti verso cui è rivolta la ricerca sociologica.

• Conoscere i metodi d’analisi, le fonti e le tecniche di rilevamento dei dati.

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Unità 1Sociologia e societàCOnTenuTI• 1 • 2Che cos’è la sociologia Cos’è la società

❱❱ 1. Che cos’è la sociologia«In fin dei conti, che cos’è una società? Essa è un insieme di interazioni economiche, psichiche, culturali, che formano un sistema che comporta apparati di comando-controllo, in primo luogo lo Stato [...] l’esistenza dello Stato dipende da quella dei cittadini, la cui esistenza dipende da quella dello Stato. Tutto ciò costituisce un siste-ma». (Edgar Morin)

La sociologia è la scienza che studia la società, che è una realtà estremamente com-plessa: infatti non esiste una sola società, ma molte società tra di loro differenti per diversi livelli di sviluppo o caratteristiche culturali, e che cambiano nel corso del tem-po. Per questo non è semplice dare una definizione unitaria di che cosa sia la sociolo-gia. Un secondo problema è costituito dal fatto che la sociologia – a differenza della filosofia, che da sempre si interroga sui problemi dell’uomo – è una scienza moderna.L’esigenza di studiare la società, il comportamento umano e le relazioni che si stabi-liscono tra gli individui, i gruppi e le istituzioni nasce quando la società si trova di fronte al cambiamento più radicale avvenuto nel corso della storia dell’uomo, quan-do, alla fine del Settecento, si realizzano le due grandi rivoluzioni nel campo dell’or-ganizzazione dello Stato e del lavoro.In quel periodo, di fronte ai rapidi ed evidenti cambiamenti nel modo di vivere causati dal processo di industrializzazione, l’uomo comincia a interrogarsi su questi cambia-menti, sul comportamento dei singoli, dei gruppi e delle istituzioni, sui meccanismi di produzione delle merci e della distribuzione della ricchezza. Per questo motivo diciamo che la sociologia è una scienza moderna, come l’economia e le altre scienze sociali.Il contesto in cui nasce la sociologia è quindi quello della rivoluzione industriale e della rivoluzione francese, un periodo di grandi cambiamenti relativi anche al modo di pensare: è l’epoca dell’Illuminismo e del Positivismo, in cui si afferma la fiducia nel progresso, nella ragione e nella tecnologia e negli ideali di democrazia.Il filosofo positivista francese Auguste Comte, considerato il fondatore della socio-logia, pensava a un metodo per studiare la società con gli stessi strumenti delle scien-ze in sintonia con i cambiamenti storici in corso, in particolare l’affermarsi della borghesia e del capitalismo, il nuovo modo di produzione delle merci e della ric-chezza fondato anch’esso sulla razionalità. La società moderna è in continuo cambiamento e quindi la modernità stessa, i suoi meccanismi e i suoi effetti sono al centro delle analisi classiche della sociologia, dei tentativi di comprendere gli effetti di questi cambiamenti sulla vita dell’uomo e sulla qualità della vita.

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moDULo a • Primo PercorsoLa società e la sociologia

La sociologia rientra nel più ampio gruppo di discipline definite scienze sociali e in parte costituisce la sintesi di queste discipline, perché l’analisi del comportamento umano e della realtà sociale deve tenere conto dei problemi di tipo antropologico, psicologico, storico, economico e politico che contribuiscono alla comprensione di una realtà sempre più complessa.La sociologia è quindi allo stesso tempo scienza oggettiva, riflessione critica, in-terpretazione della realtà, strumento di mediazione e addirittura di cambiamen-to della società.Per i motivi spiegati sopra, non è possibile individuare un insieme di leggi assolute (proprio come l’economia o la filosofia); tuttavia la sociologia è una scienza che opera con metodologie precise e rigorose e per gli stessi motivi non fornisce sempre risultati univoci e definitivi. Abbiamo detto che non è semplice definire la sociologia per il fatto che non esiste una sola società, ma molte, storicamente determinate e in continuo mutamento. Sono evidentemente diverse le società che si sono sviluppate in differenti epoche storiche, così come sono molteplici le società che si differenziano per livello di sviluppo eco-nomico raggiunto, per modelli di Stato, economia o cultura. Anche oggi che viviamo in un’epoca in cui, dopo la fine dei due blocchi contrapposti (USA e URSS ai tempi della cosiddetta guerra fredda), prevale il modello capitalistico globalizzato, esistono grandissime differenze sia economiche che culturali tra gli Stati e le società.E proprio in relazione ai grandi mutamenti portati dai processi di globalizzazione si parla oggi di crisi delle scienze sociali, a causa della difficoltà nell’affrontare una realtà sociale molto differente da quella in cui esse avevano avuto origine.

La sociologia è stata una delle ultime discipline a conquistarsi un suo specifico campo di azione e di insegnamento: le facoltà di Sociologia sono nate nell’ambito di quelle di Scienze Politiche, a loro volta sorte nell’ambito di quelle di Giurisprudenza; nelle scuole superiori è ma-teria di recente introduzione. È tuttavia importante ricordare che la sociologia è strettamente connessa agli studi economici e filosofici e che non possiamo pensare al sociologo come a un tecnico che si limi-ta a descrivere ciò che vede, ma – come lo storico (anche la storia assume nell’epoca moderna le sue caratteristiche di scienza che ricer-ca dei nessi tra gli avvenimenti e ne fornisce una interpretazione e cessa di essere cronaca, semplice narrazione dei fatti), che interpreta i fatti che ha descritto – cerca di utilizzare i risultati della sua ricerca per favorire una conoscenza collettiva della realtà. I risultati dell’analisi sociologica non sono dati neutri, astratti dal loro contesto storico e culturale, ma elementi di interpretazioni critiche delle tendenze strutturali della società; la sociologia, come la filosofia e l’epistemologia, deve prestare sempre maggiore attenzione ai fatti concreti e non solo a creare modelli di interpretazione.Dobbiamo infine almeno accennare a un problema complesso come quello dell’oggettività, perché siamo tutti diversi e diverse sono le

prospettive da cui guardiamo: uno studente dell’ultimo banco vede la lavagna diversamente da chi sta al primo, e chi sta da un lato vedrà le cose diversamente da chi sta a quello opposto. Ugualmente, se fotografo lo stesso sog-getto con un obiettivo grandangolare o con un teleobietti-

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La sociologia studia la società, il com-portamento umano e le relazioni che si stabiliscono tra gli individui, i gruppi e le istituzioni.

Epistemologia: dal greco logos (discorso) e epistéme (scienza), è la disciplina che studia criticamente la natura e i limiti della cono-scenza scientifica.

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Unità 1Sociologia e società

vo avrò due immagini e due prospettive diverse, oppure ciò che a me appare brutto a un altro potrà sembrare bellissimo.La soggettività, e quindi la diversità, è uno dei tratti caratteristici dell’essere umano, sia che esprima giudizi di valore o descriva ciò che vede; ma il nostro metro di giu-dizio o il nostro modo di guardare sono condizionati dalla cultura cui apparteniamo, dalle nostre conoscenze, dai nostri valori. Il sociologo, che condivide i valori della società in cui vive, deve porsi in una posi-zione di neutralità, deve rispettare un codice deontologico, cioè un codice morale, come avviene in tutte le professioni.Il sociologo non deve però rinunciare alle proprie teorie o idee – che sono alla base della sua ricerca – ma deve essere disposto a metterle in discussione e accettare ri-sultati che le contraddicano e soprattutto saper usare quella che il sociologo america-no Wright Mills ha definito immaginazione sociologica, cioè la capacità di rinnovare continuamente le metodologie di ricerca per poter comprendere e valutare il contesto dei fatti storici, dei suoi riflessi sulla vita interiore e sui comportamenti degli individui, e quindi inventarsi dei modi per arrivare a un risultato e non, evidentemente, inven-tarsi i risultati stessi. Il sociologo deve, dunque, sempre essere consapevole della relatività della società e di se stesso: la sociologia può quindi essere paragonata alla pittura – che interpreta la realtà – più che alla fotografia, che pretende di riprodurla in modo oggettivo.

❱❱ 2. Cos’è la società«I problemi più gravi della vita moderna hanno origine nella pretesa dell’individuo di conservare l’autonomia e l’individualità della sua esistenza contro forze sociali soverchianti, contro l’eredità della storia, la cultura esterna e la tecnica della vita». (Georg Simmel)

Abbiamo detto che non è semplice definire sia la sociologia che la società poiché esistono molteplici modelli di società: se partiamo dall’analisi del concetto di società è più semplice arrivare a una defi-nizione della scienza che la studia. La società è composta di individui e senza di loro non potrebbe esiste-re, ma ogni società è organizzata diversamente dalle altre, ha differen-ti caratteri storici e geografici ma anche giuridici, economici, culturali.Possiamo allora dire che una società è un gruppo esteso di persone che vive su di un territorio definito, si è dato un’organizzazione politica ed economica, utilizza gli stessi riti e riconosce le comuni tradizioni. Una società è un gruppo esteso di persone che è consape-vole di avere una identità che la distingue da altri e che cerca una coesione al suo interno sviluppando forme di solidarietà.Perché ci sia una società ci deve essere un elemento organizzativo che garantisca l’ordine sociale e permetta l’esistenza di un legame tra gli individui e le istituzioni a cui hanno dato vita, permetta di gestire un insieme complesso, che col passare del tempo diventa sempre più articolato.Nella prima e lunghissima fase della storia dell’uomo siamo in pre-senza di gruppi di individui che cooperano perché uniti dalla condivi-

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Ilya & Emilia Kabakov, Where is your place?, Fondazione Querini Stampalia, 50ma Biennale di Venezia, 2003.La società è molto più della somma dei singoli individui, è un’entità sovraindivi-duale, un superiore livello dell’esperienza.

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moDULo a • Primo PercorsoLa società e la sociologia

sione di fini comuni e generali, da simili condizioni di esistenza, e in seguito dalla condivisione di valori. Non esiste però un elemento organizzativo e per questo mo-tivo parliamo di comunità, di un gruppo di individui legati solo da interessi comuni.Quando parliamo di società dobbiamo poi ricordare di indicare le sue caratteristiche in relazione al luogo, al periodo storico o a elementi particolari: normalmente pen-siamo a una società che coincide con uno Stato (società italiana, americana, ecc.), oppure parliamo di società medioevale o moderna con riferimento allo sviluppo sto-rico, o ancora, se pensiamo a certe caratteristiche della nostra epoca, possiamo par-lare di società dell’informazione piuttosto che di società dei consumi.

per approfondire❱ L’erosione del modello di sviluppo fondato sulla famiglia

Il modello di sviluppo italiano, imperniato sulla dialettica tra spesa pubblica e piccola e media impresa, ha trovato nella famiglia, e nella sua capacità di giocare un ruolo attivo nel sistema produttivo, un punto di grande forza. D’altro canto la famiglia è, fino a oggi, anche il soggetto che si è fatto carico dei bisogni sociali più complessi, andando a integrare (talvolta sostituendovisi completamente) le prestazioni di wel-fare. La forte propensione al risparmio e la resistenza all’indebitamento delle famiglie italiane sono tra i tratti principali di questa impostazione, e la progressiva patrimonializzazione delle famiglie rappresenta una delle massime espressioni di questa strategia.Gli ultimi tre decenni hanno fatto registrare il progressivo aumento della quota di famiglie proprietarie della loro abitazione. All’82% italiano corrispondono percentuali significativamente più basse negli altri Paesi europei [...]Sono però molteplici i sintomi di una sempre minore tenuta del modello. Se è vero che in proporzione al Pil la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane rimane una delle più rilevanti in Europa, in valore assoluto si è assistito a una erosione significativa di questo patrimonio tra il 2006 e il 2009, il cui ammontare è pas-sato da 3.042 miliardi di euro a 2.722 miliardi (-10,5% in valori correnti, corrispondenti in valori reali a un decremento ancora più significativo, pari a -16,3%).Dal punto di vista della capacità di assistenza informale delle famiglie, il numero dei potenziali caregiver andrà riducendosi in modo netto: se nel 2010 c’erano 18,5 persone autosufficienti in età compresa tra 50 e 79 anni (fascia d’età nella quale rientra la gran parte dei caregiver) per ogni ultraottantenne non autosuffi-ciente, entro il 2040 questa proporzione è destinata a dimezzarsi, scendendo a 9,2 caregiver ogni anziano potenzialmente bisognoso di assistenza.La dinamica di lungo periodo, peraltro, evidenzia in modo molto chiaro come la famiglia stessa stia cono-scendo una fase di disgregazione che va a modificarne la struttura e di conseguenza anche il ruolo sotto il profilo economico.Il modello italiano della famiglia polifunzionale inizia a mostrare segni di debolezza, almeno per quello che riguarda alcuni suoi pilastri fondamentali come la patrimonializzazione e la solidarietà intergenerazionale. A fronte di un periodo ormai prolungato di crescita molto contenuta, aggravato dalla crisi economica, la ricchezza finanziaria delle famiglie si è ridotta in modo significativo evidenziando una tendenza all’erosione, graduale e autoregolata, ma nitida. [...]

Sintesi delle «Considerazioni generali» del 45° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, Censis 2011

In altri casi, come nella cultura giuridica, i termini di Stato e società sono addirittura contrapposti: da un lato lo Stato inteso come l’insieme delle istituzioni, dall’altro la società concepita come tutto ciò che è al di fuori della dimensione politica e della organizzazione dello Stato. Si parla oggi di società civile, pensando a una parte della società che ritiene troppo ingombrante la presenza del potere politico e si riconosce

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Unità 1Sociologia e società

solo parzialmente nel modo di agire delle istituzioni e anche dell’opposizione politi-ca tradizionale e si organizza in maniera autonoma in movimenti o associazioni.Abbiamo detto che in una stessa epoca possono coesistere differenti modelli di so-cietà: si pensi alla differenza che intercorre tra vivere in una metropoli di un paese sviluppato o in un villaggio rurale. Possiamo ritrovare differenti livelli di sviluppo o differenti modelli culturali a volte anche all’interno di uno stesso Stato, non solo in un paese come la Cina dove sono in corso grandi e rapide trasformazioni, ma anche in paesi sviluppati come negli Stati Uniti d’America o nella stessa Italia. Gli elemen-ti comuni a differenti società e culture tendono ad aumentare in conseguenza dei processi di omogeneizzazione economica e culturale prodotti dalla globalizzazione, che portano sempre più verso un’unica società planetaria, ma dobbiamo sempre ri-cordare che esistono ancora tanti modelli di società.In ogni caso, anche quando parliamo di società come di un gruppo esteso di persone accomunato da simili esperienze, non dimentichiamo che le condizioni di vita di questi individui e le possibilità di accesso al potere o alla ricchezza, sono sicuramen-te molto differenti, quindi le esperienze che li accomunano vengono vissute in un modo diverso. Ogni individuo che vive in una determinata società è parte anche di gruppi sociali più ridotti, ma non per questo meno importanti per la sua vita. Anzi, è proprio all’interno di questi gruppi che sviluppa la maggior parte della sua vita relazionale: la famiglia, la scuola, il lavoro – che scandiscono anche le fasi della nostra vita biologica – sono i luoghi privilegiati della interazione sociale. La società è divisa anche in gruppi più vasti, in conseguenza di differenti livelli economici e culturali ma l’appartenenza a uno di questi gruppi – a una classe sociale – non richiede un’adesione: può essere del tutto casuale e spesso inconsapevole.L’uomo che vive in società entra costantemente in relazione con altri individui o gruppi: si tratta di relazioni che possono essere di cooperazione oppure di conflitto; ma qualsiasi forma di relazione tra individui e gruppi porta delle conseguenze, anche se non sempre queste sono evidenti: qualsiasi contatto con altri individui porta mo-dificazioni nel nostro modo di pensare o comportarci o, semplicemente, ci porta nuove informazioni. La società non esiste senza l’uomo, tuttavia essa non è una semplice somma di indi-vidui, è sicuramente qualcosa di più: è una entità astratta, ma che fa sentire la sua presenza, il suo peso.Se pensiamo all’organizzazione della società – quella parte della società che si iden-tifica con lo Stato – vediamo che l’individuo ha a che fare concretamente con queste istituzioni e gli individui che le compongono. Diverso è il problema se parliamo dell’eredità culturale, questa sì realmente astratta, ma che condiziona forse anche di più il nostro modo di pensare e di comportarsi.Ancora, non dobbiamo dimenticare che i comportamenti collettivi sono differenti da quelli individuali, ovvero se l’uomo è solo o in gruppo si comporta in maniera differente; ma anche i nostri comportamenti sociali possono essere diversi da quelli individuali, cioè ci comportiamo diversamente in pubblico o in privato. Questa entità che si trova al di sopra di ogni individuo esercita sempre un potere: la società pone un freno al comportamento del singolo, gli detta delle regole, che sem-brano appunto provenire da una realtà superiore. Anche chi non accetta le forme as-sunte dalla società in cui vive difficilmente se ne può estraniare, egli deve comunque scendere a compromessi; analogamente, anche chi afferma l’importanza dell’autono-

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mia dell’individuo deve fare i conti con il condizionamento sociale, in particolare in una società come la nostra, dove il condizionamento è strettamente legato all’influen-za dei mezzi di comunicazione di massa.Nella storia del pensiero sociologico la società nel suo complesso è stata considerata più importante del singolo individuo, perché sembrava più urgente cercare di defini-re la società in sé e creare dei modelli di interpretazione della realtà. Il sociologo francese Émile Durkheim, considerato uno dei padri fondatori della disciplina, ha contribuito con la sua analisi ad affermare l’idea della dipendenza psicologica dell’uo-mo dalla società, cioè che l’uomo è prodotto della cultura e la società è qualcosa di cui l’uomo non può fare a meno. Il condizionamento sociale, o comunque una qualche influenza esterna, è sempre presente: lo scambio con altri individui contribuisce a dare origine a idee che non potrebbero nascere da chi vive isolato; l’organizzazione economica della società moderna coinvolge nella sua rete qualsiasi individuo e di fatto lo spinge alla coesio-ne sociale.Altri studiosi hanno, invece, posto un accento maggiore sul ruolo del singolo indivi-duo, che è comunque sempre strettamente inserito in un contesto sociale; nella se-conda metà del Novecento l’individuo si afferma come oggetto privilegiato di studio, in quanto soggetto del cambiamento, in quanto attore sociale. L’individuo diviene oggetto primario dell’analisi anche perché la società industria-lizzata è sempre meno luogo di solidarietà: il legame sociale si indebolisce fino al manifestarsi di quel processo che produce disordine e disgregazione che è stato defi-nito anomia, una condizione di carenza di norme precise in un quadro generale in cui mancano o comunque non sono evidenti dei valori condivisi. Una condizione che si è verificata con l’avvento della società industriale fondata sulla divisione del lavoro.Il campo di indagine della sociologia è costituito quindi dallo studio dello sviluppo della società e delle sue strutture, delle relazioni sociali e dei suoi cambiamenti, dei comportamenti degli individui che entrano in relazione tra di loro e con le istitu-zioni. Lo studio del mutamento, per usare il termine specifico, è quindi un elemento caratterizzante di qualsiasi studio che voglia essere considerato scientifico, quali che siano i metodi e le tecniche della ricerca e quale che sia la definizione di società e di sociologia.

brani d’autore ❱La parola società

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In fin dei conti, che cos’è una società? Essa è un insieme di interazioni economiche, psichiche, culturali ecc., che formano un sistema che comporta apparati di comando-controllo, in primo luogo lo Stato, retroagenti sulle in-terazioni dalle quali dipende la loro esistenza. Così, evidentemente, l’esistenza dello Stato dipende da quella dei cittadini, la cui esistenza dipende da quella dello Stato. Tutto ciò costituisce un sistema.Il senso importantissimo della parola sistema merita a questo punto di essere approfondito. Di qui la necessità di un pensiero sistemico. Ma il pensiero sistemico ha due lati, come ogni pensiero: un lato povero, in cui il sistema è concepito come un insieme funzionale, all’interno del quale le parti sono armoniosa mente complementari in

vista del tutto; e un versante ricco, in cui la nozione di sistema non solo porta in sé delle complementarità, ma anche degli antagonismi. Così i sistemi solari e i sistemi sociali portano in sé enormi perturbazioni che essi go-vernano e furiosi antagonismi che, invece di distrugger-li, li fanno vivere. […] Sosterrei volentieri la causa di un concetto ricco e complesso di società, che renda conto della sua eterogeneità, delle sue mille sfaccettature e opposizioni. Inoltre, non si può ridurre la società a un tratto dominante. Così le nostre società non sono soltan-to capitaliste, o liberali, o industriali, o consumiste ecc. Esse sono contemporaneamente tutto questo. […] La società non è un concetto compiutamente formato fin dal principio, quanto piuttosto un concetto da affinare, svi-

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Unità 1Sociologia e società

luppare, complessificare. Non sapremo veramente che cos’è la società se non alla fine del cammino, dunque probabilmente mai.Del resto, la nozione di società […] va pensata in rela-zione al soggetto che la concepisce. Non solo la nostra nozione di società emerge all’interno e mediante una data cultura; ma noi stessi, mentre pensiamo la società, siamo in una società. Come possiamo pensare oggettivamente un fenomeno che involve e trama la nostra soggettività, una realtà di per sé sociocentrica? Collocando la socie-tà, dobbiamo collocare noi stessi. Trovo grotteschi quei sociologi che collocano nella loro classe, nella loro cultura, nel loro locus, nel loro habitus qualsiasi atto o attore sociale, salvo se stessi, collocati su di un trono extratemporale e sovraspaziale.Credo che dobbiamo collocare le società umane in rela-zione e in opposizione alle società animali. Abbiamo ereditato dalle società dei mammiferi e dei primati le stratificazioni e le opposizioni in classi biosociali (età,

sesso), il tipo d’interazione antagonista-fraterno (frater-nizzazione contro il nemico esterno, concorrenza-riva-lità per le femmine, il cibo, la precedenza). Dobbiamo arricchire da ogni lato il concetto di società. Gli uomini non hanno inventato la società ma soltanto la società umana.Quando c’è interazione tra individui, si crea una società che emerge come un tutto, imponendosi agli individui. Ma ciò non significa che gli individui si dissolvano e che il tutto esista in modo trascendente al di fuori di essi. È certo che la società si autotrascende, ma essa non sareb-be nulla senza le interazioni individuali. Gli individui dipendono dalla società e la società dagli individui. Quelli che vedono la società come sola realtà o quelli che considerano reali solo gli individui occultano questa circolarità in cui individuo e società si coproducono.

E. Morin, Sociologia della sociologia,Edizioni Lavoro, Roma 1985

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Unità 1Sociologia e società

Fissiamo i concetti• Lasociologiaèlascienzachestudialasocietà,cheèunarealtàcomplessainquantononesisteunasola

società,mamoltimodellidisocietà.• Lasociologiaèunascienzamoderna,tipicadellasocietàchesiformaaseguitodellaindustrializzazione:

rapiditàevisibilitàdeimutamentipongonointerrogativiprecisiattornoaimeccanismidelcomportamen-toumano,deisingoliindividui,deigruppiedelleistituzioni.

• Ilcontestoincuinascelasociologiaèanchequellodellarivoluzione francese:unperiododigrandicam-biamentimaanche l’epocadell’affermarsidella razionalità edella fiducianelprogressoedegli idealidellademocrazia;un’epocaincuicambianovalorifondamentalieilmododipensareeaccettarelareal-tà,masiaffermaancheunnuovomododiproduzionedellemerciedellaricchezza.

• Lasociologiaèallostessotemposcienzaoggettiva,riflessionecritica,interpretazionedellarealtà,stru-mentodimediazioneedicambiamentodellasocietàstessa.

• Ilsociologononèuntecnicochesilimitaadescrivereciòchevede,mainterpretaifattichehadescritto.Irisultatidell’analisinonsonodatineutri,astrattidallorocontestostoricoeculturale,tuttaviailsociologodeveporsiinunaposizionedineutralità.SecondoWrightMills,ilsociologodeveutilizzarel’immaginazio-ne sociologica,unaparticolarequalitàmentalechepermettedivalutareilcontestoedirinnovareconti-nuamentelemetodologiediricerca.

• Esistonomolteplicimodellidisocietà,peròèunivocaladefinizione:unasocietàèungruppoestesodipersonechevivesudiunterritoriodefinito,sièdatoformediorganizzazionepoliticaedeconomica,utilizzaglistessiritiericonoscelecomunitradizioni,ricercandounareciprocacoesioneesviluppandoformedisolidarietà.

• SolitamenteaunoStatocorrispondeunaSocietà, anchese spesso i termini vengonocontrapposti:nellaculturagiuridicasiintendepersocietàtuttociòcheèestraneoalladimensionepolitica,allaorganiz-zazionedelloStato.Esistonomoltimodellidisocietà,anchesegliattualiprocessidiomogeneizzazioneeconomicaeculturaleportanosemprepiùversoun’unicasocietàplanetaria.

• Lepersonechecompongonounasocietàpossonoesseremoltodifferentipercondizionidivitaepossi-bilitàdiaccessoalpotereoallaricchezza.Ogniindividuocheviveinunadeterminatasocietàèparteanchedigruppisocialipiùridotti: l’appartenenzaaungruppononrichiedeadesione,chepuòesserecasualeespessoinconsapevole.Ogniindividuosviluppalamaggiorpartedellasuavitarelazionaleall’in-ternodiquestigruppi:famiglia,scuola,lavoro.

• L’uomocheviveinsocietàentracostantementeinrelazioneconaltriindividuiogruppi.Qualsiasiformadirelazionetraindividuiegruppiportacomeconseguenzedellemodificazioninelnostromododipen-sareocomportarcio,semplicemente,nuoveinformazioni.

• Lasocietànonesistesenzal’uomo,tuttaviaessanonèunasemplicesommadiindividui,èqualcosadipiù:unaentitàastrattachefasentireilsuopesocomeformaorganizzativaoculturale.Lastrutturaso-cialecondizionailcomportamentodelsingolo,eanchechinonneaccettaleformeeregoledifficilmentesenepuòestraniare.Nellanostrasocietàilcondizionamentoèlegatoall’influenzadeimezzi di comuni-cazione di massa.

• Nellasocietàindustrializzataillegamesocialeèsemprepiùdebole,siverificaunacondizionedidisordineedisgregazionedefinitoanomia,unacondizionedicarenzadinormepreciseeassenzadivaloricondivisi.

• Ilcampodiindaginedellasociologiaècostituitodallostudiodellosviluppodellasocietàedellesuestrut-ture,dellerelazionisociali,delcambiamento(mutamento)deicomportamentodegliindividuiinrelazionetradiloroeconleistituzioni.

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Unità 1Prove di verifica Sociologia e società

Prove di verifica1.Rispondialleseguentidomandeutilizzandolospazioadisposizione:

a) Checosasignificadirechelasocietàèunsistema?......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

b) Perqualemotivolasociologianascenell’epocadeigrandicambiamentipoliticiedeconomici?......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

c) Oggettivitàeneutralità:checosasignificanoquestitermini?......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

d) Checos’èl’immaginazione sociologica?......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

2.Provaadareunadefinizionedisociologiautilizzandoalmenoduedeiseguentielementi:studio della società; studio del comportamento umano; studio delle dinamiche che intercorrono tra gli individui, i gruppi, le istituzioni; riflessione critica o interpretazione della realtà; strumento di cam-biamento della società.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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moDULo a • Primo PercorsoLa società e la sociologia Prove di verifica

3.Definisciilterminesocietàutilizzandoilnumeromaggioredeiterminicompresiinquestoelenco:

armonia, associazioni, capitale, casa, città, classe, coesione, comunità, conflitto, cultura, disordine, educazione, gruppo, individuo, istituzioni, lavoro, leggi, ordine, organizzazione, popolo, norme, natura, profitto, scuola, valori.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

4.Tratteggiabrevementeicaratterifondamentalidellasocietàincuivivi.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

5.Provaadescriveremodellidisocietàdiversi,siapensandoalpassatocheadaltrepartidelmondo.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................