Una definizione - Simone per la Scuola · 2016. 10. 26. · 1 SIMONE Espansione on line S356/6...

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1 Espansione on line S356/6 E SIMON EDIZIONI Gruppo Editoriale Simone Percorso 4 I fattori della produzione e le forme di mercato lezione 2 La produzione I mercati contendibili Una definizione Una particolare forma di mercato, che può essere considerata una “variante” della concor- renza perfetta, è costituita dai mercati contendibili. Un mercato si definisce contendibile quando: non ci sono barriere in ingresso e in uscita; non ci sono costi aggiuntivi in uscita; il tempo che occorre a una nuova azienda per entrare nel mercato è inferiore a quello che le imprese già presenti possono impiegare per adeguare i propri prezzi. Le caratteristiche dei mercati contendibili La prima caratteristica del mercato contendibile è l’assenza di barriere in ingresso. Ciò significa che tutte le imprese che intendono operare in quel mercato possono entrarvi liberamente, senza sop- portare costi particolari o discriminazioni. Esse devono operare in condizioni di perfetta parità con le imprese già presenti sul mercato: devono avere accesso alle medesime tecnologie, alle medesime informazioni, agli stessi prezzi dei fattori produt- tivi (materie prime, tecnologie, componenti, forza lavoro, energia, risorse finanziarie ecc.) disponibili per le aziende già sul mercato. In secondo luogo, non ci sono barriere in uscita né costi non recuperabili (in inglese sunk cost). Prendiamo, per esempio, un’impresa che ha investito 10 milioni di euro in macchinari per entrare in un mercato e che, a un certo punto, volesse uscirne. L’impresa procede alla vendita dei macchinari e ne ricava 7 milioni di euro. In questo caso, i costi di uscita sono pari alla differenza tra il capitale investito (10 milioni) e quello ricavato con la vendita (7 milioni), dunque 3 milioni di euro. Ebbene, in questo caso, il mercato non può essere considerato contendibile, in quanto la perdita di 3 milioni registrata dall’impresa rappresenta una barriera all’uscita e un costo non recuperabile. Se invece l’impresa avesse potuto recuperare in uscita il 100% del suo investimento iniziale (10 milioni di euro), allora saremmo stati in presenza di un mercato contendibile. L’ultima caratteristica riguarda il tempo di ingresso che, come detto, deve essere inferiore a quello che le imprese già presenti possono impiegare per adeguare i propri prezzi.

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Percorso 4 ➜ I fattori della produzione e le forme di mercato

lezione 2 La produzione

I mercati contendibili

Una definizioneUna particolare forma di mercato, che può essere considerata una “variante” della concor-renza perfetta, è costituita dai mercati contendibili.

Un mercato si definisce contendibile quando:

• non ci sono barriere in ingresso e in uscita;• non ci sono costi aggiuntivi in uscita;• il tempo che occorre a una nuova azienda per entrare nel mercato è inferiore a quello che

le imprese già presenti possono impiegare per adeguare i propri prezzi.

Le caratteristiche dei mercati contendibiliLa prima caratteristica del mercato contendibile è l’assenza di barriere in ingresso. Ciò significa che tutte le imprese che intendono operare in quel mercato possono entrarvi liberamente, senza sop-portare costi particolari o discriminazioni. Esse devono operare in condizioni di perfetta parità con le imprese già presenti sul mercato: devono avere accesso alle medesime tecnologie, alle medesime informazioni, agli stessi prezzi dei fattori produt-tivi (materie prime, tecnologie, componenti, forza lavoro, energia, risorse finanziarie ecc.) disponibili per le aziende già sul mercato. In secondo luogo, non ci sono barriere in uscita né costi non recuperabili (in inglese sunk cost). Prendiamo, per esempio, un’impresa che ha investito 10 milioni di euro in macchinari per entrare in un mercato e che, a un certo punto, volesse uscirne. L’impresa procede alla vendita dei macchinari e ne ricava 7 milioni di euro. In questo caso, i costi di uscita sono pari alla differenza tra il capitale investito (10 milioni) e quello ricavato con la vendita (7 milioni), dunque 3 milioni di euro. Ebbene, in questo caso, il mercato non può essere considerato contendibile, in quanto la perdita di 3 milioni registrata dall’impresa rappresenta una barriera all’uscita e un costo non recuperabile. Se invece l’impresa avesse potuto recuperare in uscita il 100% del suo investimento iniziale (10 milioni di euro), allora saremmo stati in presenza di un mercato contendibile. L’ultima caratteristica riguarda il tempo di ingresso che, come detto, deve essere inferiore a quello che le imprese già presenti possono impiegare per adeguare i propri prezzi.

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I mercati contendibili e la concorrenza perfettaQuando un mercato presenta tutte e tre le caratteristiche sopra esposte, presentendosi come un mercato contendibile, le imprese che vi fanno parte saranno costrette a comportarsi come se si trovassero in condizioni di concorrenza perfetta.Nessuna impresa, infatti, si troverebbe nelle condizioni di poter fissare il prezzo dei beni offerti. Se esse provassero a fissare prezzi superiori a quelli di concorrenza perfetta, ve ne sarebbero altre libere di entrare fissando prezzi lievemente inferiori a quelli presenti, esclu-dendo di fatto le vecchie imprese dal mercato.

Come la concorrenza perfetta, tuttavia, anche il mercato contendibile è una forma difficilmente riscontrabile nella realtà. Questo perché, in ef-fetti, sono pochi i mercati che soddisfano piena-mente le condizioni che permettono di avere un mercato contendibile. In molte settori produttivi le imprese già presenti sul mercato hanno spesso accessi privilegiati alle risorse e i costi non re-cuperabili (sunk cost) sono spesso all’ordine del giorno. Inoltre, nella maggioranza dei casi, le im-prese già operanti nel mercato hanno la possibi-

lità di variare i prezzi dei propri in un arco di tempo più breve rispetto a quello necessario alle nuove imprese per entrare nel mercato. La teoria dei mercati contendibili ha comunque avuto un ruolo molto importante nelle de-cisioni antitrust perché ha permesso di affiancare ai criteri basati sulla concentrazione del mercato anche il concetto di “concorrenza potenziale”. Secondo tale teoria, infatti, le deci-sioni delle imprese non sono influenzate solo dalla presenza effettiva di imprese concorrenti, ma anche dalla semplice possibilità della concorrenza, che le induce, come abbiamo visto nell’esempio, a contenere i prezzi entro i limiti fissati dal mercato.

L’impresa contendibileOltre a essere la caratteristica di una possibile forma di mercato, la contendibilità può essere riferita anche alle imprese.

Un’impresa si dice contendibile quando è possibile acquistare sul mercato una quota del capitale che ne garantisca il controllo. La con-tendibilità di un’impresa, in genere, fa sì che le sue azioni siano quotate in Borsa a un valore più alto rispetto a quello di imprese equivalenti ma non contendibili. La contendibilità è un elemento positivo per un’impresa, perché può spingere il management — ovvero i dirigenti e gli amministratori — verso la migliore e più efficiente gestione delle risorse. Questo perché, in caso di risultati nega-

L’impresa A fissa il prezzo di vendita del proprio bene a 12 euro, un prezzo leg-germente superiore a quello del mercato (10 euro). L’impresa B, data l’assenza di barriere in ingresso sul mercato, è in con-dizioni di entrare e di vendere lo stesso bene proposto da A ad un prezzo inferio-re, cioè i 10 euro previsti dal mercato. In questo modo l’impresa B convince i con-sumatori ad acquistare il proprio bene ed esclude, di fatto, l’impresa A dal mercato.

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tivi sul mercato, la contendibilità può favorire un cambio di proprietà, e quindi di controllo dell’impresa, con la conseguente sostituzione dei dirigenti vecchi con altri ritenuti in grado di produrre risultati migliori.

L’impresa Alpha è di proprietà della famiglia Bianchi, che detiene il 55% del capitale. Il manage-ment (la direzione dell’impresa) è affidato a un gruppo denominato Management Top. Nell’anno appena trascorso, l’impresa ha fatto registrare perdite per 5 milioni di euro. La famiglia Bianchi, insoddisfatta, decide di lasciare il mercato e di vendere le proprie quote di capitale alla famiglia Rossi, che diventa così la nuova proprietaria dell’Alpha. La famiglia Rossi, insoddisfatta dell’ope-rato del gruppo Management Top, procede come prima cosa alla sostituzione del management, e lo affida a un nuovo gruppo, la Buone Pratiche srl.