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Il corso fino ad ora…
1. Definizione di SL
2. Il lavoro del SL
3. Le nozioni di base/1
4. Le nozioni di base/2
5. Lingue d’Italia
6. Minoranze linguistiche
7. Multilinguismo e contatto
8. La SL laboviana
9. Altre chiavi interpretative
10. Il mutamento linguistico
2
11. La sociofonetica
12. Sociofonetica in Italia/1
13. Sociofonetica in Italia/2
14. Sociolinguistica storica
15. Le variabili SL in
prospettiva storica
16. Applicazioni della SL
storica
17. La socio-pragmatica
18. Conclusioni
Lezione 12 O La sociofonetica in Italia/1
O Le affricate dentali a Pavia e a Bolzano
O Approfondimenti:Meluzzi, C. (2016a) ‘A New Sonority Degree in the Realization of Dental Affricates /ts dz/ in Italian. Challenging Sonority - Cross-linguistic Evidence’. Equinox eBooks Publishing, United Kingdom. p. 252-275. ISBN 9781781792278. https://www.equinoxpub.com/home/view-chapter/?id=25680. DOI: 10.1558/equinox.25680; Meluzzi, C. (2016c) ‘Le affricate dentali nell’italiano di Bolzano: ipotesi di contatto endogeno ed esogeno’, in V. Orioles e R. Bombi (eds.) “Lingue in contatto / Contact Linguistics”, Roma: Bulzoni; 189-204; Meluzzi, C. (2015) ‘Variabilità sociofonetica nel luogo di articolazione delle affricate dentali a Bolzano’, in A. Romano, M. Rivoira, I. Meandri (eds.), "Aspetti prosodici e testuali del raccontare: dalla letteratura orale al parlato dei media", Atti del X Convegno Nazionale AISV - Associazione Italiana di Scienze della Voce, Università degli Studi di Torino - Torino, 22-24 gennaio 2014, Edizioni dell’Orso: Alessandria, pp. 255-269; Nese, N. & Meluzzi, C. (2018), ‘Le affricate dentali a Pavia e Bolzano’, in Bertini, C.; Celata, C.; Lenoci, G.; Meluzzi, C. & Ricci, I. (a cura di) Fattori sociali e biologici nella variazione fonetica / Social and Biological Factors in Speech Variation, Milano: OfficinaVentuno, Studi Aisv 3, pp. 69-86. DOI: 10.17469/O2103AISV000004 (Open access: http://www.aisv.it/StudiAISV/2017/vol_3/004_NeseMeluzzi.pdf)
La sociofonetica (ripasso) O «Un’area di studio che integra i principi, le teorie, i metodi della fonetica
con quelli della sociolinguistica» (Calamai 2015: 21)
O «it [sociophonetic variation] refers to variable aspects of phonetic or phonological structure in which alternative forms correlate with social factors. These factors include most obviously those social categories which have been examined extensively by sociolinguists and dialectologists: speaker gender, age, ethnicity, social class, group affiliations, geographical origin, and speaking style. Correlation may be with more than one social category simultaneously, and variation may be observable within the repertoire of an individual speaker or across groups of speakers. In cases of sociophonetic variation, then, variable forms can be said to index some or other social category» (Foulkes&Docherty 2006:411)
O 4 principi caratterizzanti
O Multidisciplinarità
O Multimodalità (pattern-driven)
O Analisi di grana fine (fine-grained analysis)
O Gradualità (gradience) dei fenomeni osservati
La sociofonetica in Italia
O Territorio ricchissimo dal punto di vista della (micro) variazione fonetica
O Diversi centri di ricerca all’avanguardia (Pisa, Salerno, Bolzano, Napoli)
O Interesse crescente, in parallelo con lo sviluppo della disciplina in ambito internazionale
O Variabili più studiate
O Prosodia
O Le rotiche /r/
O Le occlusive (aspirazione, geminazione)
Le affricate dentali in italiano
O Derivate dal latino (/ts/ intervoc.) o da prestiti germanici (/dz/ iniziale di parola)
O Fonologicamente 2: /ts/ e /dz/
O MA basso rendimento funzionale
O Ra[ts:]a ‘etnia’ vs. Ra[dz:]a ‘pesce’
O Muljačić (1969) individua altre coppie minime o semi-minime (uso raro e limitato geograficamente) O La[ts:]o ‘aspro’ vs. la[dz:]o ‘atto buffonesco’
O Bo[ts:]o ‘pietra sporgente’ vs. bo[dz:]o ‘buca d’acqua’
O Me[ts:]o ‘quasi marcio’ vs. me[dz:]o ‘metà’
O Mo[ts:]o ‘garzone’ vs. mo[dz:]o ‘perno della ruota’
O Altamente variabili in diatopia e in diastratia/diafasia (italiano-dialetto)
Cos’è un’affricata dentale?
O Foni tipologicamente rari e marcati
O Rari nelle lingue del mondo > Marcati tipologicamente (Maddieson 1984)
O L’affricata sorda è presente in 95 lingue su 317
O L’affricata sonora è presente in 30 lingue su 317e sempre in presenza della sorda
O Quasi tutte le lingue europee (specialmente romanze) sono andate incontro a processi di de-affricazione > riduzione a fricativa semplice
O Difficili da acquisire per i non-nativi (Costamagna 2008)
O Alta variabilità anche all’interno dell’italiano e delle sue varietà regionali (e dei dialetti Italo-Romanzi)
Affricate allo spettro
Varianti inattese
O Le «intermedie»
O Parte occlusiva > sonora
O Parte fricativa > sorda
O Post-burst aperiodicity (E)
O Stacco tra occlusione e frizione
O E tanti altri fenomeni…
Variabilità diatopica
O Sonorità/sordità
O Post-sonorante
O Sonora nell’italiano meridionale
O Sorda nell’italiano settentrionale
O Intervocalica
O Sonora nell’italiano centro-meridionale
O Sorda (tendenzialmente) o lenita nell’it. Sett.
O Luogo di articolazione
O Più interdentale nella zona settentrionale (Trentino)
O Affricate dentali come ‘cartina al tornasole’ della variazione
Perché il paradigma sociofonetico?
O Analisi «in grana fine» dei fenomeni
O Approccio data-driven
O Protocollo di ricerca per analisi fonetica
acustica
O Attenzione alla variazione intra-speaker >
diafasia!
O Osservazione del mutamento linguistico a
livello dell’individuo e poi del gruppo
Le affricate dentali nel collegio ‘Giasone del
Maino’ di Pavia Presentazione a cura del dr. Nicholas Nese
(Università di Pavia)
Nese. N. (2016), tesi di laurea triennale
https://prezi.com/view/IcpHV7vchYh2aGI34GrS/
Le affricate dentali a Bolzano
Meluzzi, C. (2014), Tesi di dottorato.
Meluzzi, C. (2016) A New Sonority Degree in the Realization of Dental Affricates /ts dz/ in Italian. Challenging Sonority - Cross-
linguistic Evidence’. Equinox eBooks Publishing, United Kingdom. p. 252-275.
Meluzzi, C. (2018?) Sociofonetica dell’italiano di Bolzano, Pavia: Franco Angeli, in revisione.
Breve storia dell’italofonia bolzanina
O 1918: Alto Adige parte del regno d’Italia
O 1920-1940: «Italianizzazione» dell’area
O 1972: II statuto d’autonomia
O 2011: dati ultimo censimento ASTAT
XLVIII Congresso SLI, Udine 25-27 sett. 2014
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Elementi di peculiarità
15
O Contesto multilingue
O Comunità italiana di recente costituzione
O Mancanza di un dialetto unitario di sostrato
O Distribuzione linguistica non uniforme O Tra città e campagna
O All’interno della stessa città di Bolzano
Stato dell’arte & domande di ricerca
O Mancanza di studi «sul campo»
O Difficoltà definitorie
O Italiano standard
O Varietà «atipica»
O Varietà di koinè
O Domanda 1: Quale italiano per gli italiani?
O Domanda 2: Il ruolo del contatto
O Quanto ha influito il contesto sociolinguistico?
O Quali fenomeni possono essere attribuiti a contatto?
O Contatto tra quali varietà linguistiche?
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Metodo
O Costituzione di un corpus ampio
O Protocollo di ricerca
O Intervista semi-strutturata
O Lettura di parole
O Scioglilingua
O Assi di variazione
O Variabilità diastratica
O Variabilità diafasica
O Variabilità diacronica («diacronia apparente»)
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Il corpus
O 42 parlanti bolzanini
O 19 F, 23 M
O Età O 11 over 60
O 23 tra 35-60 anni
O 8 tra18-35 anni
O Altre variabili: livello di istruzione, quartiere di residenza, occupazione, status sociale
O 41h 42’ di registrazione
O 4244 tokens contenenti un’affricata dentale (dalla lista di parole)
O Software: ELAN, PRAAT
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I gruppi di controllo
O Gruppo di controllo trentino
O 2 parlanti maschi, 18-19 anni
O Gruppo di controllo tedescofono
O 4 parlanti tra i 20 e i 28 anni
O 2 maschi, 2 femmine
O Tedesco L1, Italiano L2
O Scopo: verificare la presenza di fenomeni analoghi a quelli riscontrati per gli italofoni
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Analisi delle affricate dentali
O 3 parametri analizzati
O Sonorità
O Durata
O Luogo di articolazione
O Emergenza di 2 fenomeni peculiari
O Affricate «intermedie»
O Stacco tra occlusione e frizione (PBA)
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Le affricate intermedie
40%
25%
35%
Sorda Mista Sonora
10%
31% 40%
19%
53%
18% 19% 10%
19% 30% 34%
17%
#C- SCV VCCV VCV 21
Distribuzione sociofonetica
037% 041% 040%
031% 025% 022%
033% 034% 039%
I gen II gen III gen
Sorda Mista Sonora
60+ anni 35-60 anni 18-35 anni
038% 041% 033%
020% 029%
038%
F M
Sorda Mista Sonora
Donne
Età
Sesso
22
038% 030% 032%
022% 022% 015%
60+ anni 35-60 anni 18-35 anni
Intermedia*sesso*età
Femmine Maschi
23
022%
040% 040% 042% 039%
027% 025% 022%
038%
033% 034% 036%
Elementari Media Diploma Laurea
Sorda Mista Sonora
Livello
Istruzione
034%
041%
045%
027% 025% 025%
040%
035%
030%
Classe bassa Classe Media Classe Alta
Classe
reddituale
24
Durate (msec)
SCV VCCV VCV Mean
duration
Voiceless 132.731 196.504 195.193 167.78
Mixed 131.376 186.072 180.765 153.20
Voiced 99.014 145.572 108.751 112.98
Total 124.259 182.692 171.561 –
Luogo di articolazione (Hz)
#C- SCV VCCV VCV Total
Voiceless 7819.231 7895.784 8199.079 8253.631 8070.401
Mixed 8093.231 7503.798 7935.422 7689.570 7802.921
Voiced 8225.459 8243.109 7909.633 7862.489 8132.383
Presenza/assenza della PBA
54% 57%
62% 66%
46% 43%
38% 34%
#C- SCV VCCV VCV
Assenza Presenza
27
52%
44%
53%
48%
56%
47%
Sorda Intermedia Sonora
Donne
Assenza Post-Burst Presenza Post-Burst
67%
61%
67%
33%
39%
33%
Sorda Intermedia Sonora
Uomini
Assenza Post-Burst Presenza Post-Burst
28
Sesso parlante*Contesto fonotattivo
58%
65% 69%
62%
42% 35%
31% 38%
Elementari Medie Diploma Laurea
Uomini
Assenza Post-burst Presenza Post-Burst
62%
42% 45%
61%
38%
58% 55%
39%
Elementari Medie Diploma Laurea
Donne
Assenza del Post-Burst Presenza del Post-Burst
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Sesso*Liv. istruzione
I gruppi di controllo
O Trentinofoni
O Nessuna realizzazione «intermedia»
O 22,1% di occorrenze della PBA
O Durata media più breve di Bolzano: 11 ms
O Germanofoni
O «Intermedie»: 15% F vs. 12% negli uomini
O PBA: 30,8% F vs. 7,5% negli uomini
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Riassumendo
O Le «intermedie» sono più frequenti in
O Parlanti più anziani
O Donne
O Livelli di istruzione, classe, status più bassi
O Non nei trentini, ma vagamente nei germanofoni
O La PBA è più frequente in
O Donne
O Livelli di istruzione elevata
O Sia nei trentini, sia (più freq.) nei germanofoni
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Discussione: Il ruolo del contatto linguistico
O Le «intermedie» sono il risultato di un contatto di tipo endogeno
O Variabile «antica»
O Caratterizzante l’italiano di Bolzano
O Poco prestigiosa o comunque marcata
O Inoltre, tratto di sonorità altamente variabile tra e nei repertori linguistici dei parlanti
O La PBA è il risultato di un contatto di tipo esogeno
O Si ritrova nei giovani italofoni & tedescofoni
O Non di basso prestigio
O (Forse) variabile più recente
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Qualche riflessione
O «Prestigio» vs. «marcatezza» O Qual è la variante di prestigio nell’italiano di Bolzano?
O Statuto fonologico delle affricate O Suono mono- o bifonematici?
O Lenizione?
O Il ruolo delle donne O Si evidenzia in questo caso un gender-paradox: innovatrici
con la PBA, conservatrici con le intermedie
O Contatto e micro-variazione fonetica O L’analisi sociofonetica ha fatto emergere un tipo di
variazione spesso al di sotto del livello di coscienza dei parlanti
O Tale variazione può essere spiegata dal ruolo del contatto linguistico (sia endogeno che esogeno), che finora era stato solo ipotizzato
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Che cos’è l’italiano di Bolzano?
O La distribuzione delle affricate dentali in termini di sonorità/sordità è altamente variabile tra le varietà dell’italiano, specialmente nei contesti VCCV e SCV
O Gli italofoni bolzanini provenivano da aree con una diversa distribuzione del parametro di sonorità proprio in quei contesti
O L’emergenza delle affricate dentali intermedie può essere spiegata come l’emergenza di una variante di accomodamento tra sistemi linguistici in conflitto (v. anche Nocchi & Filipponio 2012)
O L’italiano di Bolzano può essere dunque considerato come un caso di ‘new town’ koinè (Kerswill & Williams 2005), ancora in formazione (levelling)
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Meluzzi, C. (2016a) ‘A New Sonority Degree in the Realization of Dental Affricates /ts dz/ in Italian.
Challenging Sonority - Cross-linguistic Evidence’. Equinox eBooks Publishing, United Kingdom. p. 252-275
Fine lezione 12 Lezione 13: La sociofonetica in Italia/2
La variabile /r/ a Bolzano e in Sicilia
Le occlusive aspirate in Calabria