Prefazione - AVIA · carta. Che facciamo oggi? Ricognizioni. ... Anche da questa parte Intanto i...

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Prefaz ione

La prima volta che il mio Editore mi ptopo- se di scrivere un libro sulla nostra guerra ae- rea, risposi di no. Gli atti del soldato devono essere muti, e non vedevo ragione perchd i miei atti facessero eccezione a questa regola.

Ma poi, ripensandoci, accettai, soprattdto per questa considerazione; che la grande maggie ranza non ha ancora nessuna idea o soltanto una idea molto vaga della nostra particolare attività, e che pertanto un libretto che di que- sta att i ~ i t à parlasse semplicemente e sincera- mente, doorebbe far piacere anche ai miei ca- merati ed ai loro congiunti.

Però devo avvertire il lettore che qui non si tratta di "eroismi", ma soltanto della nostra vita quotidiana o meglio di ciò che per noi è il nostro pane quotidiano.

Ho parlato soltanto dei miei voli, non per- chè mi figuri che solo questi siano degni di menzione o atti ad interessare, ma unicamen- te perchè di questi m'& più facile parlare. In- fine devo avvertire che questi di non rappre- sentano tutta l'attività della nostra Arma Ae- rea, ma soltanto una frazione d'essa, e preci- samente quella limitata alle ricognizioni.

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Aereoplani su Verdun

RICOGNIZIONI

- Signor tenente 1 Mentre attacco la seconda metà del mio Apro gli -hi pieni di sonno. Poi ricordo: panino, guardo di sottecchi Engrnann. Masti-

già oggi devo volare con la ondata. E ca di buona lena, e intanto si prepara il tu- zo panino. L'appetito non gli manca. Ho g-3

- Beh, com'è il tempo? finito, e lui è ancora nel pieno. Tanto per fare qualcosa mi riempio la tazza e sorseggio. Il mio attendente si etnnge nelle spalle.

I Finalmente Engmann, vuotata coscienziosa-

- Ma. i vedono le stelle. p r ò ci sono -- mente la quarta tazza, si a.ciuga b- sod- che nuvole. disfatto.

infilo in fretta le pantofole e corro nel Cor- - Dunsue, diamo un'occhiata alla tile. carta. Che facciamo oggi? Ricognizioni. tanto

a e là piccoli cim sparsi come pecorelle, per cambiare? l e Pmmezzo molte stelle. Ma queste non mia spazia su un*area di 2000 =.,i- 1 splendono vivide e piccole come forellini fatti

lometri quadrati con la punta d'un compasso: tremano inquie- te, agitate come fiammlle di candela nella - Niente bombe, oggi. Solo rilievi fotogra-

corrente. Segno che l'aria è satura d'umidità fici : la stazione occidentale di Séronne, i d e

,% -Le all'alba avremo un cielo coperto. A ogni positi orientali di Village-Froment, i campi di

modo il tempo è ancora bello. Andiamo dun- aviazione di St. Tretin, Recq e Laucelle.

que al campo. Engmann accenna col capo che sta bene. * * * - Da che parte traverseremo le linee ne-

miche? Un quarto d'ora dopo giungo al Casino. En- lo mi stringo nelle spalle.

gmann già, mi aspetta. L'attendente ci - Probabilmente vicino a Sarbot. I bollet- porta il caffè. E' incredibile come ci fa bene tini meteorologici dànno vento da ovest. quel caffè. Ma il panino gravido di marmel- Un minuto dopo la nostra automobile rom- lata e l'uovo al latte non sono da disprezzare ba per le vie silenziose della cittadina. En- Le uova sono molto rare, e perciò costituisco- gmann scruta il cielo. no un privilegio della cc prima ondata n. - Mi pare che il vento venga più da sud

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P

.che da ponente. Le nuvole hanno la testa vol- . * * tata a nord-est. A casa mi getto sul letto, tutto vestito.

Ne convengo: - Svegliami ogni mezz'ora, Ugo! Se il tem- - E fra poco avremo un bel banco di nu- po si schiarisce, chiamami subito. Anche se C*&

vole. Vede laggiù? Comincia già a spuntare. soltanto un piccolo squarcio. - Seccante ! Anche questa volta ci toccherà Tre minuti dopo sono bell'e addormentato.

restare a bassa quota. Alle 5,30 il mio attendente mi sveglia per la! - Fermo la macchina dinanzi all'entrata del prima I -

campo e m'incammino con Engm.ann su un - Che c'è? sentiero che mette al nostro hangar. L'autista - Comincia a piovere* signor tenente- AP- ci segue portando il grosso apparecchio foto- pena appena.

- Bene. Richiamami alle sei. grafico e le carte to~ografiche. Mi volto dall'altra parte e riprendo il sonno.

Una larga striscia di luce s'allunga sul sen- tiero, dalla porta dell'hangar. i motoristi ci a- * * * spettano. Sono le sei e venti. - Buon giorno. Potete scomparire. Per il - Signor tenente l

momento non c'è niente da fare. Non si parte. - uhm I Mi avvicino all'apparecchio. - C'è una chiaria, un piccolo squarcio di - Un momento, Take. Voglio mettere a po- sereno.

sto le mie C-. Così non perderemo tempo Salto su e mi precipito nel cortile. Infatti un quando potremo decollare. occhio d'azzurro ~rofondo e pieno di promesse

guarda da uno squarcio della nuvolaglia. Salgo cautamente in carlinga, mi siedo sul ~ i ~ ~ i minuti dopo sono al corpo di

mio sedile. La mitragliatrice è pronta: due b- del nostro campo, con hqmann ai cavalletti portano i nastri. uno a destra, 1 al- - ~ i ~ ~ l ~ ~ ~ ~ ~ pare che il si =hisn- a0 a sinistra. Tutto è a posto: i lanciarazzi e ~ ~ l & ~ ~ ~ in prima linea per sentire che il binoccolo, le matite e il cacciavite, i fiammi- tempo fa laggiu. Intanto faccia uscire leappa- feri da vento e la stoppa, il barografo e la chia- recchio. ve inglese.

11 secondo motorista ha levato l'apparecchio * * e

fotografico dalla custodia, e me 10 porge. 0 s - g risposta del posto di prima linea è fave servo l'otturatore : è in ordine. Metto l'appa- revole. J J ~ ~ ~ ~ ~ avanti I recchio sul suo trespolo, un po' a sinistra in a- M~~~~~ dal corpo di guardia, gli uomini vanti. ben a portata. Le lastre e le cassette ,che di manovra calano le porte a n h l t a del dovranno contenere le nenative. sono nel1 aP- hangar e spingono hori, verde posita borsa, a sinistra del mio sedile. Adesso i1 candido uccello. ancora le carte.. . E i preparativi sono finiti. Engmann infagottato dalla grossa pelliccia,

Engmann intanto ha ispezionato il nostro bi- s'inerpica cautamente tra i fili tenditori. plano. e anche lui ha trovato tutto in ordine: Io mi vesto in un batter d'occhio: giacca di tiranti ben tesi, viti ben strette, e il radiatore e cuoio, casco, sciarpa ... i serbatoi tutti colmi. Anche da questa parte Intanto i nostri uomini hanno messo dei cu- tutto è pronto per il decollaggio. nei davanti alle ruote dell'apparecchio, e ap-

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coda su un cavalletto. Do ancora pano. ida occhiata al mio piccolo regno : tut- Tac-tac-tac-tac.. . dine. Mi siedo al mio posto e mi pro- E' la mia mitragliatrice che scarica una raf-

due tiranti, verso il pilota. Questi fica. Funzioria benissimo. Andiamo. t0 il gas. e anche lui S ta Proteso. Rulliamo al pa-o, con un uomo ad &. a al magnete : è sul (( via N. In fondo al campo voltiamo: prua a nord.

grido a un motorista. - Molla I ripete quello. e avvia l'elica. - Engmann dà di nuovo pieno motore. Io mi'

affretto a mettere a segno il barografo. La vo- i ~ - 1 1' motorista si scosta d'un Enmuin ce del motore sale a un diapason assordante... re la manetta del gas, mette la lancetta dei

sull'cc uno e ripete a sua volta : L'immenso uccello corre sul campo saltellan- do: alza la coda, ancora un salto, si stacca dal

rombo. uno strattone che scuote tutto suolo quasi impercettibilmente - voliamo I apparecchio.. . L'elica f a 400 giri al minuto, * * * mbra un disco d'ombra trasparente. Dopo F - momento, Ensmann si protende di nuovo, Mi volto indietro: lunghe file di hangar con ca il radiatore: è caldo abbastanza.

d i F -

bandieruole che sventolano allegre. Davanti Tenete ! pare che la cittadina ci venga incontro. La chie-

Due uomini si abbrancano a ogni ala, e altri setta si drizza sopra i tetti come incuriosita. oda. Engmann apre ancor più la ma- ECCO i lumi dei giardini.. . Sulla piazza del

. mercato, qualche automobile. Sulla strada, ver- so la stazione, un'automobile fa un nugolo di polvere. Soldati e contadini alzano il capo per guardarci. Ma presto siamo fuori della loro vista ... Segno sulla carta il nostro itinerario. Finchè l'apparecchio prende quota, non c'è bl-

lancetta si ferma a 1300 giri sogno che badi all'orientamento. D'altronde Engmann conosce questa regione come la sua tasca.

! E leelica gira vertiginosa, e tira, impa- A un tratto un colpo ci scrolla. quasi ci sban- deavventarsi. Via ! Via !. . . Le ali freme da a sinistra : un colpo di vento molto violen-

avallo da corsa. Avan- t o Engmann vira prontamente per prendere il ini devono trattenere vento in coda, e l'apparecchio torna subito in

posizione normale. Nulla d'insolito. Anzi, fa parte del noetro pane quotidiano.

Presto un'occhiata all'altimetro : 1000 metri. Branchi di nuvole ci vengono incontro, sottili

come veli. Non c'è bisogno d'evitare, le tra- versiamo d'infilata. Ma pare che ciò non gar- bi alle nuvole: ci tempestano di colpi di vento.

Siamo a 1500 metri, ma dobbiamo portarci scap- a una quota molto superiore, per traversare le

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linee. Guardo giù per il trabocchetto delle bom- strada. Anche qui c ' i molto traffico. Un be. Vedo una casetta che grado a grado scom- treno merci lascia in questo moment pare, come si dileguasse. Avevamo ragione zione di Cuivonne. In pochi istaati è noi: il vento soffia da sud-ovest. Se si mntie- tro di noi d'un bel pezzo. ne così, potremo passare le linee nei pressi di Prmeguiamo sempre diritto, sempm se Sarlot. Guardo attorno: cumuli e cirri sopra le do la strada maestra. A un tratto q linee, ma non fitti. Ci agevole,ranno il lavoro. in una foresta che ripara. di dietro,

2100 metri. - Prepariamo 1 apparecchio fo- viglio di rincee in vivo risalto sul verde k~grafico. h luce è buona, ma c'è molta umi- gliante dei campi - linee inegol& che dità. Dunque schermo giallo, diaframma aper, vono soltanto ad esercitazioni, per addes to e istantanea a 11350 di secondo. le nostre truppe agli assalti.

Ho dimenticato di dire una C-. Non è fa- ta tra i cavi d'acciaio: le prime linee sono cile intendersi a voce nel frastuono del moto- giù. avanti, sui margini d'una lunga re. Perciò abbiamo combinato un linguaggio scura, ora più stretta, ora più larga. a cenni. Un colpetto sulla spalla destra d'Eng- Siamo a tiro degli antiaerei. rnann significa: i( Vira a destra i). Sulla spalla D, le pani uno spettacolo di devmu ci di sinistra : Vira a sinistra i). In mezzo, tra le =ione quasi ~~~l villaggio, dietro 1 due spalle: Rotta avanti ! Sul -o. (( At- hincee francesi, non ; .he Un a-so{ ta a terra !)) Chi scorge primo un apparecchio, ac- macerie. In quell'altro, laggiù, qualche casetta C

cerc cenna con la E quando capitiamo è ancora in piedi, ma in che stato l Senza t&; fuoco d'un (( flack i) (batteria antiaerea), chiudo to, senza finestre, senza porta. ~ i ~ t ~ ~ e da,,*. e riapro rapidamente la mano ripetute volte. ti linea il terreno è squarciato e dilania-

( te il

Ecco tutto. Molto semplice, vero? to dalle granate. Povera Francia l 1 (,M a spel

Se poi succede qualcosa di straordinario. Oggi c'è un po' di calma. Solo poche bat-l E Engrnann toglie l'accensione al motore, e p-- terie sono in azione. Noi vediamo solo la fiam-' siamo gridarci qualche parola all'orecchio. mata del colpo, e la nuvola di fumo e terric-

Ora gli batto sulla spalla sinistra. cio che fanno scoppiando le granate. I1 rom- C

I-i-ih ! strillano le crociere, mentre lDappa- bo del motore soffoca le detonazioni. tare

recchio vira a sinistra. Sorvoliamo lentamente le nostre linee. Il ter-l chi' Un altro colpetto tra le spalle, e 19apparec- reno che si stende davanti per parecchie centi-

riprende la rotta diritto avanti, diritto ver- naia di metri, pare una bolgia infernale trava- q gliata da un cataclisma. la s so le prime linee.

LVorientamento è molto facile: non abbiamo Passiamo sopra le linee francesi. La tensia a altro da fare che seguire in linea retta la strada ne dei nostri nervi che è andata crescendo gi8, F

ehe da Lauret va a Sarlot. h a colonna di cir- da un buon momento, giunge ora al grado mas- 11 ca quindici autocarri percorre quella strada, di- simo. E' una crisi che ci tocca superare a e ~ i a retta verso le prime linee. Munizioni o vetto- volo. Siamo sopra il nemico: i flack ci pren- qui vaglie. Ogni carro solleva un immenso nugo- dono di mira. Adesso verrà la prima granata ... pre \o di polvere che il vento scarta via via, soffian- Engmann si agita, si china da una parte e 10 1

dolo sui campi, così che i cani spiccano distin- dall'altra per guardar giù per disopra il moto- no5 . tamente sul nastro grigio argenteo della strada. re. Anch'io allungo il collo e mi chino da tut- v01

Qualche chilometro più avanti, la linea ferro- te le parti. Anche mi aggrappo al bordo della Q, viaria corre nella stessa direzione di quella carlinga e mi drizzo in punta dei piedi per bi

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avanti e di sopra le ali. Ma non si do la prima granata scoppia molto lontano dal cora nulla, nessuna nuvoletta.. . bersaglio, accade spesso che il comandante

della batteria non osi correggere abbastanza o, e così passando da un errore all'altro, si raccapezza più. 11 momento peggiore b

tà. E~~~~~ andiamo a velocità di quello che precede il primo colpo. U n momen- hilometri all'ora I to esasperante.

biata la rotta, non aspettiamo che il ne- rettifichi il tiro. Facciamo un m a o giro stra e aspettiamo di vedere dove scoppierà

la prossima. Eccola l A qualche centihaio di metri a sinistra, di dietro, nasce d'un tratto une nuvoletta bianca che ingrossa come gonfiata. Un istante dopo udiamo attraverso i1 rombo

ri francesi che stanno prendendo- Una 3ecca detonazione. a. Ma se si decidessero UM buona v01- Eccone un'altra 1 Sembra un innocuo bado -

lo di bambagia. e invece !. . . Quante schegge e \

ecchio di Engmann e pallottole sprigionano quei batufoli, e basta 110 specchietto rettovi- uno solo di quei proietti per mandarci a cata- mano, crollo vivamen- fascio. Ma questa è una cosa che si pensa eo- e. Tutto ciò per dire: 10 dopo. Al momento c'è sempre altro da pen-

spettano ? )) . Facciamo una piccola deviazione a destra, at'- Engmann risponde con una spallucciata: quasi insensibile. Quelli di sotto credono d'a- m-

- Forse non ci hanno ancora visti. ver rettificato il tiro e ci mandano granate in ic- Crrac I - Uno scoppio tremendo ci fa sussul- rapida successione. Una gragnola I Ma la no- m- tare, e al tempo stesso anche tutto Ivapparec- stra velocità previene le rettifiche della batte-

chio sussulta, come investito da una corrente ria, e le micidiali nuvolette rimangono sempre

:I- -endente. il primo shrapnel, e a più lontano, dietro di noi. Gli %oppi sono di -no ! Engmann vira prontamente a destra, e meno in meno forti, poi non li udiamo più af- 'a- la seconda granata scoppia assai lontana a si.

,,, nistra. F ~ c o fatto ! E adesso avanti, diritto avanti !

iB, Finalmente ci siamo ! Grazie a Dio ! Crrac ! - Un'altra granata giusto davanti e

is- ln fondo la sensazione di questo momento è assai vicina. Questa è una brutta sorpresa. Po- m ,;acevo~e, è .he dà un gioco dWazzardo chi secondi dopo la nuvoletta passa tra le no-

n- quando la posta è molto alta. Quel che più ci Stre ali. .. . preme è &e il flock cominci presto, poichè so- Accidenti che puzza ! Pare un alito dell'In- e

' lo quando ha incominciato possiamo giocare a ferno. Brr ! Ma assai più seccante è il fatto che

D- nostra volta ad eludere le sue mosse. Questa questo tiro è ~erfetto. t- volta il floct aveva un notevole vantaqgio. Engmann f a una picchiata. Così aumentiamo la Quando il primo colpo è buono, anche al- la velocità, ma perdiamo quota. Però quando

iono discreti, mentre nel caso inverso, quan- si è a 3000, qualche centinaio di metri sij

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o più giù non cambia molto. sime? Passano secondi di attesa angwioea. Fi- Urrà ; L'abbiamo indovinata. La granata suc- nalmente eccoli ! Urrà ! Troppo corti, guesta

cessiva scoppia sopra di noi, fuori portata. Be- volta. none ! Ma dobbiamo aiimentare la velocità per Una piccola curva a destra. I proietti riman- non perdere troppo quota. Al tempo stesso vi- gono sempre più indietro. poi cessano. E ve- riamo un poco a destra. diamo uno strano spettacolo : tutta la nostra

Crrac I crrac ! - Due granate scoppiano qua- rotta seminata di nuvolette. Più di cento. Le si insieme, una a destra e I'altra a sinistra. giovani, nate ultime, spiccano fulgide, argentee Dunque quelli di sotto si sono già accorti della e compatte; mentre le più vecchie e più lon- nostra manovra. Bricconi! E' una batteria di lane stanno dissolvendosi nel limpido azzurro almeno quattro pezzi, ~ iazzata qui da poco, e del mattino. Pare che anche la vivace brezza chi la cornaxda ha l'aria &i conoscere il suo ~ - l i a parteciware al gioco: si caccia davanti mestiere. Tirz proprio 'h;-ne, e noi non possia- le ~uvo!ette, !e sbanda di qua e di là, e infine mo scendere di più. le disperde e dissipa.

Crrac ! crrac !. . . - Una a sinistra, molto vi- * * * cina, l'altra a destra un po più lontana, ancora sopra di iioi, ma non più tanto. Hanno già sta- Avanziamo sempre più sopra il territorio del bilito la nostra quota. Devono avere un buon nemico. telemetro. Le bianche linee delle trincee cessano, scom

Viriamo a sinistra. paiono nelle foreste e negli avvallamenti. Si Ciuu! ciuu! - Questi sono shrapnel, e an- avvicinano i primi depositi, tutti interrati per-

che questi molto vicini. Un suono duro, metal- chè a portata delle nostre artiglierie. Ma più in Iico mi fa g~ardare a sinistra. Una pallottola là ce ne sono altri scoperti: semplici baracche deve aver colpito un tirante. Laggiù, l'ala in- c'i lemo coperte di lamiera ondulata. feriore ha due grossi fori che il vento dell'elica Ottimi bersagli per le nostre bombe. sfilaccia. Sarebbe ora d'uscire da questa situa- 11 terreno biaEco, argilloso si vede, dalllalto zione. anche attraverso il manto delle foreste d'abeti.

Guardo le nuvolette che si allungano e si e su quel terreno le baracche spiocano distinte, stendono in Iiinghe file, davanti a noi, fuori r n a accanto all'altra. E dovunque passano le portata. Aiutano a rettificare il tiro, ma aiuta- truppe di ricamloio e i treni di munizioni, vet- no anche noi, in quanto ci permettono di sta- tovaglie e cucim, la terra traditora ricopre l'er- bilire la posizione della batteria. Questa deve ba calpestata e f a chiazze e strisce molto visi- essere 1q-:piG a destra, in qurl tratto della fo- bili. rrsta. Segui;rma la li-.ea ferraviaria, e giungiamo in

Dò una pacca sulla spalla sinistra dlEng- vista della stazione di Selles, ove termina di m;:nn. Subito viriamo stretto a sinistra, cam- giorno il percorso dei treni in arrivo. Vereo biamo rotta quasi ad angolo retto. E subito siid una nuvola di fumo rivela un treno in vediamo il buon esito di questa mossa: dieci marcia. o dodici shrapnel scoppiano senza effetto, sem- Prendo il binoccolo. Le vibrazioni del moto- pre più lontani a sinistra. Poi una pausa. Gli re fanno ballare pazzamente il piccolo ritaglio 1

devono prendere nuove m.isure, con- di terreno davarlti alle lenti. Devo premere for- ?i nLlcvc le tabelle, fr:r nuovi calcoli, te suili occhi il bi~occolo per immobilizzaflo.

nuove rettifiche. Dove scoppieranno le proe- - Ah, ecco il treno! Posso contare tutte le vet-

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golari. Poi un altro campo d'aviazione. Qul le 8,35. parecchi velivoli sono all'aperto. Li osservo col ia e se- binoccolo: due Caudron del tipo grande che

sembrano immense farfalle con occhi bianco- rosso-blu sulle ali, e un piccolo apparecchio da

e d'im- caccia, un Nieuport. Queet'ultimo è color ter- strada ra e sarebbe invisibile dall'alto, se non lo tra-

tirandosi dietro un disse l'ombra che proietta in terra. si scioglie sopra i Questa zona è piena di campi d'avi&one.

Fccone già un altro, vicino a un villaggio. Ma che una batteria antiaerea. Dunque

o di nuovo il binoccolo. Ma cr;uarda ! e di ampliamenti, hanno fatto ridu-

tende son scomparse.. . Mentre sto diamo un campo di per abbassare il canocchiale, qualcosa di scu- he e le chiare ten- ro attraversa il mio campo visudee Cerco d'in-

del prato. In mez- dividuare quella c m , ma invano. Guardo at- ca indica il punto torno rapidamente a occhio nudo. Dove si sarà

Un Caudron aP- cacciato? ... Ah, ecco10 là, un vecchio Farman. ccia nel SUO han- Bene, di quello non da aver paura. Del re-

sto è solo a 80 metri. Probabilmente non ci hangar e sei ten- tla neppure visti, poichè vola diritto verso le tre tende. Hanno prime linee. Forse andrà a rettificare i1 tiro del-

le artiglierie. Buon viaggio ! io fotografico. E' Proseguiamo. Ecco la stazione di Sèronne,

o portala'stra - il più importante nodo ferroviario dell'armata la destra sullo che ci sta di fronte. Qui fanno capo tutte le tra- al petto, pren- dotte e tutti i treni di munizioni, viveri e ma-

qui si costruiscono continuamente ianti, nuovi depositi, nuovi fasci di

ordo della car- binari e nuove banchine di scarico. Lunghe fi- per vedere so- le di vagoni, un treno in partenza con una cin-

otto e di dietro, se non ci sono apparec- quantina di vetture, tre fumate di locomotive mici. Possiamo difenderci in un sol mo- in manovra, nuovi binari, nuove baracche. ..

traffico sulla carta e dò di piglio al- l'apparecchio fotografico.. .

l * c c 1 Crrac ! - E' scoppiata a sinistra, un po' a- . t vanti. Naturalmente anche qui ci sono antiae- , Un villaggio ~ i e n o di truppe: lungo la par- rei. un'intera batteria, fors'anche ~ i ù .

I meridionale la strada è occupata a dritta Pazienza! Non ci possiamo far nulla, non a manca da lunehe file di carri che spicca- posso far virare per evitare i proietti. Dobbia-

m distintamente in sei tronchi, a distanze re- mo compiere la nostra missione, e ~ e r c i ò por-

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m tarci a perpendicolo sopra i binari che devo legati in cerchio. Certo un conti fotografare . leria, poichè non ai ve

Ma questi flack non sono il pericolo maggio- A nord del villaggio lunghi baraccamenti son

, re, benchè qui, tanto lontani dalle nostre li- coperti di rami d'abete, per far credere ai ve1 nee, anche una minima avaria potrebbe ave- voli che si tratti d'un boschetto - re conseguenze disastrose. I1 peggio è che que- terreno tutto calpestato attorno e

' sti gack gridano a tutti gli apparecchi francesi dalle carrate, non le rivelasse'abbas L che sono in aria, per un raggio di trenta chilo- un deposito di viveri e insieme un ottimo

metri: (( Qui c'è un bochel Venite ! attaccate- saglio per i miei dardi d'acciaio. lo ! n E questo è molto seccante, tanto più che ~ i f l ~ t t ~ un momento: vento una squadriglia di Nieuport cerca soprattutto di appwg;, un a sinistra acchiappare questo particolare apparecchio che Tiro la leva che comanda il fondo a n giorno per giorno, viene a fotografare le linee per sparpagliare le frewe ferroviarie e le strade delle retrovie. colpire il bersaglio. E lo sciame d'acciaio p

Le grazi= nuvolette che si formano attorno cipita luccicando a] sole. a noi, sembrano chiamare a tutto spiano quei ~~~~~i - voliamo sull*orlo Nieuport. Ma non ci possiamo far nulla. E' un altissimo quando dVun tratto E~~~~ inconveniente inevitabile. il motore e alza la mano gridando :

Fatte le istantanee, cambio in fretta le lastre, L Francesi !

prendo ancora un paio di fotwafie. e via Pro- poi subito vira ad angolo seguiamo con gli occhi ben aperti. in alto. Perdinci ! Un Nieup

Finora abbiamo avuto un'ottima visibilità. la nuvola a men di venti ma 'ora qualche nuvola copre qua e là il no- giusto a perpendicolo! L i stro campo visuale. E non sono le solite nu- azzurre, e i grossi cerchi

1 volette che precorrono i grandi strati, ma cu- cano come occhi di farfal muli molto grossi, alti più di mille metri, così - Hai fatto male i conti ! - osservo. che svettano ad oltre 4500 metri. mentre noi ~ ~ f ~ ~ ~ i il nemico ha voluto piombarci add

a 40M). Ne che queste nubi p" so troppo a picco, e adesso, giunto alla nost trebbero riservarci una brutta sorpresa. in q u a - quota, deve descrivere un*ampb curva t0 potrebbero nascondere dei N ~ ~ U P O R pronti ,rc; alle spalle e attaccarci. intanto a piombarci addosso. Dunque in guardia di piglio alla mjtragliatrice e mandargli

Ma si capisce che intanto ciò non deve disto- sventagIiata. 11 nemico scivola d'ala e sc glierci dalle nostre osservazioni. Ecco giusto pare in un batter d'occhio nella nuvola. qualcosa d'interessante sulla strada che va da ~ ~ ~ - t ~ ~ - ~ ~ ~ - t ~ ~ . , . ! Séronne a Douville : una lunoa fila di polveroni. altro francese ci vie Punto il binoccolo. Già, me l'immaginavo, una dietro, un terzo. Ac trentina d'autocarri. per il momento, è que

Li segno in fretta sulla carta, accanto all'ora toglie che quello di sini precisa. desiderabile. Dobbiamo La terra scivola lentamente sotto di noi. Lag- ci attacchi !ui. LO pend

a sud di quel grosso villaggio, c'è un cu- te. Ecco fotto! e gli mando una scarica di con- - E . rioso assembramento di cerchietti. Sono cavalli fetti. Ipla

E

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devolmente sorpreso da questa ac- A un tratto avverto, tra il crepitare delle mi- '

Forse i suoi nastri sono già finiti o tragliatrici, un colpo secco vicino a destra. gliatrice s'è inceppata. Fatto sta Ahi, questa ci ha presi ! Aumento la dose: in-

estra e scompare. vece di dodici colpi. ne scarico trenta conse- mo d'attorno in fretta. Non biso- cutivi... ere d'occhio questi amici. ECCO il urrà I 11 nemico scivola d'ala, capotta e pre- 1

he ricompare dietro di noi. poi cipita a capofitto. Uno di meno I Grazie a Dio ! 3 il numero uno, alla nostra destra. Ah, E guarda I Appena ha visto la triste fine del

i gli amici, cercano d'attaccarci suo compagrio, lValtro, ch*era dà a dueento fortuna il numero tre è ancora metri dietro di noi, vira largo e mantiene

ntano di dietro. a distanza rispettosa. come il terzo. Cominciamo col più vicino, quello di destra.

Crrac ! - Di nuovo il flack.. La granata acop- Lo lascio awicinare e gli mando dieci colpi in pia a via, tra noi e i due caccia. E due secondi. Dopo una breve pausa, un'altra

re che questo sia troppo per quei due: ci vol- diecina. Pare che abbia proprio esaurito le sue tano la coda e verso sud, munizioni. Vira largo, forse per aver tempo a cambiare il nastro. Ma continua ad allontanar- * * + si. sino a portarsi dietro il numero tre. Dieci minuti dopo siamo fuori portata dei

Mentre mi rallearo di questo risultato, ecco flack. Quanto innocui e ridicoli ci sembrano ancora: tac-tac-tac-tac, una gragnola di pallot- ora questi flack, al confronto dell'arduo com- tole dall'alto a destra. Rispondo quasi imme- battimento ! diatamente, voltando. di botto la mitragliatri- Torniamo a casa. I nervi si rilassano con un ce. Miro un attimo. attentamente, sparo una senso di sollievo. Com'è bella la terra ! Quella

i e guardo in alto interrompendo vallata laggiù. col fiume che scorre in mezzo, 1 dito sul bottone. Un attimo tra prati smaglianti e tanti graziosi villaggi ! E

miro nuovamente, poi un'al- qua un canale fiancheggiato d'alti pioppi che lpi. E così avanti, poichè de- allungano la loro ombra sui campi.

sprecare le munizioni. Engmann ha già ridotto di qualche grado il e s'è tranquilli in questo regime. Ora facciamo 800 giri d'elica. Anche

inima traccia d'emozione. un po' per riguardo ai nostri timpani che non %

o calmo, sono assuefatti all'aria densa. Quando si scen- de dall'aria rarefatta delle grandi altitudini.

serie il capo ronza come un vespaio, specie se il sto, tiene trapasso è rapido. Ma anche quando si scen- a ricono- de lentamente, bisogna tener aperta la bocca

e respirare a fondo per riempirsi d'aria. di metri. La lancetta dell'altimetro continua a scen-

dere : 3000 - 2500 - 2000.. e

di spa- Engrnann aumenta la velocità, giusto abba- io dopo stanza per restare a questa quota. Cinque mi-

amico nuti dopo vediamo comparire, tra reticolati, gli ravolte. hangar del nostro campo. Scendiamo in volo

Chissà che rabbia ! librato.

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I Sul verde campo due neri figurini lillipuzia- I1 nostro comandante esce dall'cc osser ni saltano e sciorinano una lunga pasaatoia di rio e ci viene incontro. Noi scendiamo tela, poi un'altra attraverso la prima, in croce. l'apparmhio e stringiamo la mano ch'eg

1 E' il punto dell*atterraggio. Dobbiamo giun- porge.

l gervi venendo dalla cittadina. A 300 metri so- - Beh, com'è andata? pra la chiesetta viriamo a sud. Gli mostro le mie carte.

I1 campo è ancora lontano 500 metri. La no- - Movimento ferroviario limitato. P stra planata non basta. 11 motore riacceso ci mente. .. - e indico le cifre segnate sul1 porta avanti per qualche centinaio di metri. sita tabella. - Le stazioni sono occupate n Poi il rombo cessa di nuovo. malmente. I campi d'aviazione. .. - altre

La sfera trasparente dell'elica si oscura. Sia- dicazioni sulle carte. - I velivoli ... - mo a due o tre metri sopra il campo. Il gran- descrizione del combattimento aereo. -

I de uccello si posa lentamente. prima con le rie antiaeree: ottimi tiri all'andata, inaigni ruote. poi. qualche secondo dopo, con la co- canti per il resto. Ho potuto stabilire la da. Rulliamo per una cinquantina di metri, zione d'una batteria : due pezzi ... ecco L'atterraggio s'è effettuato senza il minimo ac- questa depressione del terreno.. . - altr cidente. cazioni sulle carte. - Fotografie: otto.

Infine l'apparecchio rientra nel suo hangar, incassati: due di antiaerei e quattro di mi spinto da un uomo a ogni ala. gliatrici, di cui uno in un montante dell'

Io mi tolgo il casco e gli occhiali, poi levo i1 sinistra. Nient'altro. nastro dalla mitragliatrice. Engrnann intanto - Bene. grazie. Scriva subito il rappo ferma il motore. L'elica fa ancora pigramente perchè possa mandarlo all'A. O. K. (cornan qualche lento giro, prima di fermarsi a sua supremo dell'armata). volta. - Ai suoi ordini, signor capitano.

TRA LE NUVOLE

vn Abbiamo avuto sette giorni consecutivi di tare l'apparecchio. Io vado a telefonare a San &,

pioggia, ma oggi, finalmente. il sole occhieg- Pietro (l'ufficio meteorologico) per sentire che gia tra le nuvole. tempo fa in alto e a che altezza sono le nu- - Beh, Take, credo che possiamo provare, vole.

- a ogni modo. Pensi. che cosa non possono a- /

* * * ver fabbricato i francesi, in questa lunga setti- mana ! Dobbiamo assolutamente vedere che Mi attacco al teldono. cosa ci combinano dall'altra parte. -- Alallo, con chi parlo? - Sicuro! Sono curioso di vedere che no- -- Ufficio neteorologico.

viti ci sono, - mi risponde sorridendo Eng- -- Buon giorno. Dica un po', a che altezza a mann. sono adesso gli strati inferiori? Stamane erano 8 - Io ho la stessa curiosità. Faccia appron- a 1300. Sono saliti? i

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Precisamente. A mezzogiorno il limite guardando nello specchietto, accenna con le 2,5. Anche il vento è un po' spalle:

ato: più forte da sud, 22 metri al se- - Che dobbiamo fare? lo addito in su, le nuvole. Bisogna passare

di lì. Engmann accenna che ha capito, e azio- * * * na il timone orizzontale.

Guardiamo in alto cercando ansiosamente ecolliamo, e facciarro rotta uno di quegli squarci per cui il cielo occhieg- vento tira forte da sud, tut- gia come una zaffata di blu di Pmssia. A sud, arecchio s'arrampica come dall'Avrelle in avanti quegli squarci sono sem-

ostro motore di 160 HP può pre pii1 frequenti. Bene, possiamo fare le no- testa a ben altri venti. stre oeservazioni stando sopra le nuvole. Più 'occhiata in alto: nuvole che giocano a avanti pare che i1 cielo sia tutto sgombro. Solo rrersi - qua e là uno sprazzo d'azzurro. in fondo, sull'orizzonte, ci sono altre nuvole

volta passiamo sole all*ombra che, accavallandosi, fanno fantastici castelli. nuvola, ~n'improvvisa corrente ascen- Siamo già molto vicini alle nuvole. Veli sot-

, con tanta violenza, che tilissirri corrono vertiginosamente sopra di noi. ontamente virare. A un tratto una schiarita, poi di nuovo uno

strato denso; ora siamo i11 pieno sole, e poco inuti saremo sulle prime linee. dopo rivediamo il cielo solo un fitto mai avuto un vento così forte ve]o, tuttavia lo vediamo. O fuori bordo. Pare che non si per ,n lungo momento voliamo di nuovo

avanti. Un colpo d'aria ci sotto lo strato piG denso. Finalmente ecco una i ci lascia ricadere, e pare be!12 ,?&fata di blu. O. Ma sono soltanto iIIus10- liiiih ! - strillano le crociere nell*impro-- nte avanziamo - al Passo sa \ i ra ta . Cerchiamo d'infilare lo squarcio sa-

i lumaca, sì, rra pur costantemente. lerido a vite, e pare ci si riesca quando d'un A poco a poco prendiamo quota. A 2400 tratto l'a7zurro scompare come cancellato da

iamo soma le nostre linee di riserva. Poi que- un colpo di spugna. Non se ne vede più trac- si allontanano dietro di noi, mentre s'av- cia. hient'zltro che nebbia.

ina sempre più, davanti, la larga striscia di Ma non importa. Possiamo passare lo stes- s a ~ rra dilaniata dalle granate e dagli obici. so. In pochi secondi, un minuto al massimo,

penm che oggi i gaEk Ci si meneranno daim- 4 dovrebbe avere traversato IO strato. gno. Data la lentezza del nostro volo, qual- Mi sporqo fuori bordo per dare un'ultima e proietto ci colpirà certamente. Guardo at- occhiata alla terra. Poi guardo la bussola. De- l o: le nuvole sembrano correre a gara con vo badare di restare in rotta, e ciò non è sem-

pre facile in mezzo alle nuvole. Se almeno o- Dobbiamo deciderci. Non mi pare che ci gni tanto si potesse rivedere la terra ! Per con- nvenga passare le linee restando allo scoper- to mio non c'è niilla di pii1 ssradevole che vo- , sotto le niivnle, e mantenere questa quota ]-re nlla cieca. Si perde com~letamente il sen-

he sopra i1 territorio nemico. Sarebbe me- so dell'orientamcnto, ron avendo più iiessun ino io star sopra le nuvole, ad almeno 3000 metri. punto di riferimento, nè in terra nè in cielo.

- Engmann fa scoppiettare lo scappamento, e Engmann continua a render quota. La ter- -t i

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ra scompare. Guardo in alto: o sole, dove sei? nuvole siano così spesse? Parevano avere I1 senso dell'orientamento dura giusto quan- t'al più uno spessore di 200 metri. L'

to l'impressione dell'ultima visione terrestre. spiegazione è che siamo entrati giusto Ma quanto lunghi questi ! Pare che la Punto dove la nuvoladia si a ~ u m u l a v a . e

nostra traversata non finisca più.. . in questo frattempo dtri strati si siano posti al primo.

Finalmente s'intravede il sole: un pallido di- sco velato che pare quasi una luna. Tuttavia La situazione diventa insopportabile. Q è una vista -lto confortante, ci assi- do ne usciremo? Precipitare da 3000 metri cura ,-he fra poco saremo fuori di questo *i- uno scherzo delle nuvole, sarebbe un COI giume. A un tratto ho l'impressione che la voce

Ma ecco che scompare, inghiottito dalla nu- motore non sia più chiara COXYE al solito. M volaglia, e non ricompare più. la nebbia che la soffoca. Pare quasi che

Guardo la bussola: è appannata. Male ! Fre- che '1 motore respiri a ribreno -l 'ah go il vetro con la stoppa, ma è inutile: in un dicia.

attimo il vetro è di nuovo coperto di goccio- Quota 3100- line. Non si vede ancora il minimo spiragli

Non possiamo andar avanti così, in questo luce. Mi lascio ricadere sul mio sedile vuoto.. . Ecco che riappare il alli do disco I Ma penso che si ~o t rebbe fare una scivolata. prima era davanti a noi, e adesso è dietro, a parecchio può riprendersi anche dopo un t sinistra. Siamo dunque fuori rotta. Questo è a picco di parecchie centinaia di metri. ma grave ! dove sarei allora?

La nebbia c'ingoia di nuovo. Mi levo gli oc- Prendo in fretta le cinghie che pendono chiali che, appannati, mi accecano del tutto; lati del mio sedile, e me le affibbio sul ma il soffio dell'elica è tanto violento, che pos- to. In quella ho una strana sensazione ... so appena appena socchiudere gli occhi. E il voliamo d'ala? ... Precipitiamo? ... Se non sole non si lascia vedere. vediamo subito il sole, è finita per noi. Dec

Se potessi rivedere la terra, anche solo un mi levo la cinghia di salvataggio e mi proten piccolo tratto! Mi basterebbe un attimo per su E n m n n . per battergli sul casco. riorientarmi. Mi chino fuori bordo e scruto nel - Giù ! giù ! cupo grigiume, ma invano. Engmann non si fa pregare. Ne ha abbasta

Alzo di scatto il capo. Non c'era uno spraz- za anche lui. Toglie il motore, e scendiam zo di luce lassù? ... Non c'è nulla. Strano ! in volo librato. Che sollievo !

Ormai ho perso completamente l'orienta- I1 pericolo è molto diminuito. Possiamo mento. Trattenendomi ai sopporti d'acciaio, darci più di prima del contagiri. Vorrei espr mi porto avanti, al fianco d'Engmann, per mere nello specchio la mia soddisfazione guardare il contagiri. Forse Engmann forza Engmann, ma lo specchio è tutto appa troppo il timone d'ascensione, e il motore po- Intanto la lancetta dell'altimetro scende trebbe perdere dei giri. L'altimetro indica 3000 zi : 2900 - 2800 - 2700 - 2600.. . Ora si do metri. be vedere la terra.

Abbiamo dunque già fatto 500 metri a per- L'altimetro segna 2500, e finalmente il pendicolo nella nuvolaglia, e non l'abbiamo si squarcia. Rivediamo la terra. ma... non ancora traversata ! E' mai che queste to di noi. E' tutta da una parte e molt

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izio Gli occhi vanno molto inquieti da una parte v e all'altra. Dove si formeranno qel le due nu-

Questo gioco non mi diverte più. Le nuva al bordo della car- lette s'avvicinano al lento bersaglio molto pia i piedi per guarda- rapidamente del -lite. h, non C'& -0- Crrac ! cnac I

Sono già tanto vicine, che dominano il fra- stuono del motore.

to rapidamente, giusto in tempo per nero obice d'uno shrapnel che fende reve distanza da noi. E mi affretto a

, e le granate si riav- , che brutta giornata I

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motore. Pare che vada bene, regolarmente a Sickhè si dovrebbe poter anche veder la 1400 giri. Questo è l'essenziale. Guardo le ali: stando di sopra. Ci cacciamo dentro. In sì, una pallottola ha bucato la tela dell'ala de- timo il velo è sotto di noi, s'infittke e ci stra. Anche questa volta l'abbiamo scampata tutta la vista della terra. bella I 11 senso d'essere al sicuro dai f2ack è

SOPRA LA STAZIONE D'YVOCOLRT

'5

Abbiamo sorvolato le prime linee al buio, in chi0 descrive un'ampia curva.controvento, 1 'iieca notte. con un vento di nord molto teso vola la stazione. Guardo attoino sorpreso. -. e tagliente, propizio nell'andata quanto peri- succede? Poco fa eravamo in una 1

. ,>

. coloso al ritorno. Non è facile volare contro puscolo avanzato, e adesso si

. un vento di 80 chilometri I giorno. Ma questo caso non è s k,, I1 nostro obiettivo è la stazione dnYvocourt, qan to sembri. Vediamo più chiaro , sulla quale dobbiamo lanciare due bombe di mente perchè s e o usciti da uno str

pori sospeso a circa 2500 metri. , venti chili.

1,';: * * * I caseggiati sbalzano con un riliev

P' si staccano nettamente dalle strade l2 Guardiamo fisso in avanti. Simo a pochi ingrossano quelle case. come s'allar $-, I _

chilometri dal nostro &iettivo, ancora a 2900 del1 Avrelle: e come spuveg 'a I'a~~gua

8; metri d'altezza. Dobbiamo cominciarr a =n- diga l Par d udire lo scroscio X quel1 2% dere. Le nostre bombe devono dare in pieno, traverso i fischi delle crociere. ca Z- e la stazione è piuttosto stretta. Ma se un'caccia ci sorprendesse ... Un .z. Dò un colpetto sul casco d*Engmann. &li siero un po' preoccupante, ~oichè in

, riduce a poco a poco il regime, e scendiamo caso non ci converrebbe trovarci

volo librato... A un tratto vedo a destra del inferiore a quella del nemico. E continui ,I:.

3. ~ ~ i ~ r e , ~ a . i t i r a n t i , l a c o n f u s a m a e s a n e b u l o - ~ ~ ~ ~ d ~ ~ ~ ~ ~ ~ sa della citti. 1000 metri. La stazione ci viene incontro'

Quota 2500 - 2000 - 1500 ... tarr6ente. Molte file. di vagoni su binari. di , sendiamo ancora, poi viriamo. L'apparec. sta. Una locomotiva in manovra. Grandi

, , " . <. ,\ .e< . ;-. &&&.&&& - . . > ' ,-.<<-,<. :.., :: . ..~: .)i:..:: ;:::;.:.SA . * '

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. . r.r

vento molto forte che ci lascia a- a passo di lumaca.

a l Ci viene incontro, ma non p&- insegna nè distinguere dalla for- ei nostri o un nemico.

l'ho visto in tempo. Così, m C già perduto la sua arma più ef- resa. Non può più avvicinarci sino a 20 o 30 metri, per man- di 50 confetti nella baracca. ceee, sarà il benvenuto, a d

o specchietto, e accenna in alto chiu- un'accoglienza degna di lui. Intanto posso con- riaprendo la mano. Antiaerei ! tinuare le mie osservazioni.

opra un nodo ferroviario mol- rapidamente nello strato nebu- to interessante. Prendo in fretta l'appar.acchio

effetto di lampadine tascabili ba- fotografico. Lo schermo è già a posto. Premo

a destra 1 - significo a Engmann, volevo-

e, mentre un altro mano- sorpresa? Mi sporgo in

della nostra presenza, e certo parecchi fretta e scruto lo spazio. sopra e sotto. Nulla.

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I1 caccia picchia, si raddrizza e mi

stratagemma, torna indietro; però intanto ho nemometro non segna i 200 chilome già preso parecchie fotografie e segnato sulle importa se perdiamo quota. Tanto si t

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A 30 GRADI SOTTO ZERO.

?

* * * i beve scricchiola sotto i noetri stivali.

staremo bene. - osserva E-=. ma.'ora di volo. -. rOmila metri pr tre Ore* 'On quwto Dio, che freddo ! Il vento entra nella c a r b . 2

ga di sotto. per il trabocchetto delle bombe, e cane arrabbiato. Non capi-

trarmi attraverso tutte le ;

er mantenere la circola-

,,trato di graso. gli e le lab- A un tratto il vapore dell'alito s'insinua iot to la maschera degli occhiali e si agghiaccia sui vetti. Devo levarmi gli occhiali e raschiare col

t*.

oppia vicino al nostro orriso alquanto storto. Bella

in una pazza sarabanda, strappa la ma sino a mettere a nudo l'erba. E oppi così vicini e le urla

asciandosi nella miriade di quei cri- gli shrapnel ci mandano

un magico arcobaleno. rlinga, mi fanno bene. I1 freddo che s'è insediato nel mio sangue e sta

asso la testa più che posso, sotto il bar- strappandomi la carne dalle ossa. pare che si carlinga. Tutto ciò sarebbe molto bel- squagli di sotto la mia giacca di pelle. Non 8-

n facesse così freddo. lo. ma anche un'ondata proprio calda mi per- o sino in fondo alla via. che i nostri vade e passa e ripasaa su e giù per la echiena.

che ci allontaniamo dagli itorna e ripi~nde il suo p*

ratori. Ciò mi dà un po' di sollievo, e intanto posso fare la mia parte d ' m

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Bervatore, guardare a destra e a sinistra, sopra pressionata, il vento me la strappa di e sotto. I1 freddo è la nostra migliore salvaguar- Faccio per riprenderla, ma troppo tardi, dia: nessun velivolo nemico è in vista. seguirla solo con gli occhi, fuori bordo, Un pennacchio di fumo, in risalto molto vi- tre vortica sfavillando ironicamente al

vo sul candore della neve, rivela un treno in Addio ! marcia Prendo a fatica la matita con la mano Facciamo in fretta una virata e ri doppiamente guantata. e scarabocchio l'esser- fotografia, L*ho appena terminata. cEhq vazione sulla carta. Poi torno a saltare da una sa di luccicante guizza attraverso il mio gamba all'altra, e a sbattere le mani e a fre- p0 visivo. To', un francese Sì, un bi garmi le orecchie. Spad. Non ci mancava altro !

le mie zampe d'orso?

In quella d4 un sussulto. Crrac ! crrac ! . . . Altri flack? Guardo attorno, mi sporgo fuori

Respingo la leva, tiro di nuovo il nastr

bordo. Nessuna nuvoletta bianca. Strano ! dopo sette od otto colpi devo tornar da mentre il francese continua a tempeetarci.

Poi di nuovo un colpo molto vicino - e scop- Infine pare che la mitragliatrice faccia

pio a ridere. Avevo scambiato per un flock l'e- una ventina di colpi un stremità della mia sciarpa. Bagnata di saliva, s'era subito agghiacciata. e sbattendo sul mio po. Urrà ! I1 francese deve virare a sua

casco mi aveva dato quelI'impressione. * * *

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- Se io fossi il comandante, - mi dice uno, Fentilmente, - ti manderei al Consiglio di

E il comandante: *.. - Mi spiace tanto per te, ma .non posso pro- prio dire che sei bello.

UNA CACCIA.

- mi dice Champagne? - Come se - Mah ! Intanto, a quanto pare, devono ve- i propagan- stirli e istruirli. Potranno mandadi al fronte

solo fra qualche mese.

o il giornale e leggo : - Già. Speriamo allora che vengano presto.

arsiglia. - W. T. B., Abbiamo giusto bisogno d'un paio d'lvan per per telegr.) - l] Jmr- a Pmto '1 n-0 campo.

enèue scrive : "Pare che solo 9000 rus- .+L

sbarcato finora a Marsiglia. Giunti in ranno essere mandati Qualche glomo dopo, mentre prendiamo il

caffè in giardino, Seestadt mi dice : - Adesso che ci penso. Hai letto l'ultima

notizia dei noetri mugic? fico ! Messa in scena ~erfetta. C'est - No. al la musique. Chi sa dove mande- - E' sul Tag di ieri. 11 principe X... - un

'

poveri mugicl A Verdun o in qualunque nome russo, - addetto all'Amba-

-_L_ - ' A

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aciata russa di Parigi, ha passato in rivista le - truppe russe sbarcate ultimamente in Francia. - Ma sai dove?

- Non ne ho la minima idea. - A Champ de Chigny ! Alzo gli occhi dal mio libro. Chign y... Chi-

gny.. . Infine ricordo una notizia del Figuro che avevo letta alcuni mesi prima. In febbraio il generale Pétain aveva mandato sul fronte di Verdun tutto l'undicesimo Corpo d'Armata, che stava di riserva a Chigny.

Dunque quei russi non sono molto lontani da noi. Guardo sulla carta: infatti Chigny & lon- tana poco più di cento chilometri.

I1 giorno dopo devo fare di nuovo la prima ondata. Prendendo il caffè con Engrnann, gli parlo dei russi e gli dico quel che ne so. Egli mi dice soltanto. - Lei ha una carta di Chigny? Ci siamo intesi a volo. Se i russi sono a Chi-

gny già da una settimana, è ora che si porti loro il saluto del fronte occidentale.

Una bella bomba di cinquanta chili fa sem pre un ottimo e ffetto, anche morale.

Decilliamo alle 3,30 del mattino, coi serba- toi al colmo e una bomba di cinquanta chili.

Temporeggiamo salendo a vite sino a una quota assai alta, poi scendiamo sino a 1000 m e tri per passare le linee. Al buio gli antiaerei non possono vederci e tanto meno colpirci.

Sorvoliamo le ttincee alle 3.45. Soffia solo un fiacco vento da sud che non ci dà nessun

- fastidio. Da questa parte, per quel che ne im- porta a noi, può soffiare anche dieci volte più forte. Ci aiuterà al ritorno, ed & eopratutto al ritorno che ci preme di correre. Una lunga fumata bianca tradiscew* primo -

h.

treno. Punto il canocchiale. Le ultime stanno passando per un passaggio a Posso contarle tutte : una cinquantina.

E a sinistra - sorpresa sgradevole - us flettore?. . . No, è la luna che si specchia in. laghetto.

Un mare di luce: la stazione d'Yvov grandi globi elettrici sono mascherati paralumi, ma si vede benissimo la proiettano in terra. Niente non tocca a voi.

Un altro riflettore laggiù? No, un altro glio. Ancora la luna che si specchia nel argenteo dell'Avrelle.

la chiara visibilita rende rientamento.

ni facilmente riconoscibili. treno di pochi vagoni. T tanza.

lancio è libera. Spingo un poco in fuori leva: altro scatto. Tutto è pronto. Tratt la leva, guardo fuori bordo.

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nuvola di fumo. sempre più grossa. mezzo al campo. Urrà !

o in fretta l'apparecchio fotografico e

, pigramene su tutto l'accampamento.

o luccicare 1'Avrelle. Grazie a Dio!

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dal nemico più vicino, poi quella che ci separa - Peccato ! Si possono almeno di&' dalle nostre linee. E tiro un sospiro di sollievo. gli accantonamenti e il punto dov2 ca Troppo tardi. messieurs I bomba?

Ci hanno cercati troppo a levante. non per Mando a prendere dal fotografo la laetra un caso, ma grazie alla precauzione che abbia- pena sviluppata. rno avuta, dirigendo* prima verso nord-ovest. - s i vede soltanto uM nuvda di

Inoltre i fiac$ continuano a bersagliarci, e il mo. tio preso soltanto il fumo. , primo cacciatore, appena sente fischiare una granata tra sè e noi, vira prontamente di bordo - ! Avrei potuto la e se la batte. Gli altri lo seguono. Nonostante grafia al Comando dell'Armata. Sarebbe tre daora di tempo, non sono riusciti a ti contenti. Pazienza! Sarà per un'altra tn-liarci !n via. * * *

Engmann ed io ci sccmbiamo un sorrisetto di soddisfazione nello specchietto. Ci siamo Spiaceva sinceramente anche a me. fatti una brutta trappola, ma siamo anche riu- non.toglie che la fortuna non mi aveva sciti ad evitarla. donato. Una settimana dopo apprendo

* * * bomba ha dato in pieno nel segno. La furter Zeitung riportava la notizia pub

Meu'ora dopo porto il rapporto scritto al da un giornale svizzero: nostro comandante.

(( Berna 20 maggio (per filo diretto) - E le fotografie? velivolo tedesco ha sorvolato ieri 1' Mi stringo nelle spalle con aria spiacente. mento di Chign~, ove vengono istmi

- purtroppo non siamo fortunati, si- pe russe. 11 velivolo vi ha gettata una sola

gnor capitano. La luce era troppo debole. an- ba* la quale però ha mo'ti da che coll'obiettivo completamente aperto. Non solo danni materiali. immagino.

VOLI NOTTURNI l

Notte stellata. il r~anto di cartenza. Quando l'elica vuol larc Enpar?n si volta sul suo sedile, dentro i li- allvngare i! passo, Engmann chiude di qual

miti della sua cirighia di sicurezza. che grado la manetta del pas e così frena I'im-

- Pronto? pa7ienra del nostro uccello d'acciaio.

Gli rispondo di sì. Mi chino verso il tquadro di manovra fio*

- Attenti ! mente illuminato. davanti al pilota. Che ora C? Questo è per gli uomini di manovra che trat- Il piccolo orolo~io di bordo segna le 3,lO. Ha

téngono a destra e a sinistra le ali del nostro ancora tempo cinaiie minuti.

hiplano Il rombo del motore aumenta sino ad In fondo al campo, accanto a un gran fuaco un grado assordante, e andiamo al paaso verso di legna, splende la luce rossa d'una fiaccda

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tore soffoca ogni rumore. L'altimetro segna 1200 metri. Ci awicinia-

per mo alle trincee. Sotto di noi si delineano già le posizioni delle nostre riserve, e nei bagliori

e, dei razzi possiamo vedere anche le posizioni in fila nel loro mbatoio. Tutto di prima linea. La cruda luce del magnesio dà

rilievi fantastici alla terra argillosa sconvolta. Siamo sopra le prime linee. 1 francesi, av-

cinghie della mia cintura vertiti dal rombo del nostro motore, cercano o al sedile. Non si sa mai di scoprirci coi razzi. Li lanciano uno dopo

edere quando si decolla l'altro, senza posa. Alcuni provvisti di piccoli paracadute, ricadono lentamente. Ma sono.

ba a 400 giri. Grosse sforzi inutili. tubo di scappamento. Abbiam-o sorvolato il terreno sconvolto che

comandante dà il via divide i due fronti. A un tratto un lampo - poi una larga raggera fende roteando lo spazio buio. Un riflettore !

. E' ia prima volta che ci vediamo ricercati da un riflettore. L'impressione è piuttosta confu-

erso le linee. sa: una luce improvvisa, accecante, come se elo. 11 vento d'un tratto si avesse il sole negli occhi; e pare

te prendere di precipitare. iungere s* Il braccio luminoso, lungo parecchi chilom-

tri, fruga il cielo. Io batto sulle spalle d'Eng- mann per fargli fare diverse virate. 11 riflettm re si ferma, poi avanza lentamente quasi a ta- stoni. Quelli che ne muovono gli specchi sono ~uidat i soltanto dal rombo del nostro motore, il quale, a yuanto pare, non dice m~l to . Sem-

crescente. brario perdere la pazienza : sciabolano furiosa- lo è stellato, ma se- luna. Pure la te=- mente sopra e sotto di noi. A un tratto la smi- IValto, appare molto chiara. La città è surata lama passa lungo il nostro apparecchio, giata da qualche lampione o finestra il- e dobbiamo chiudere gli occhi abbagliati. Ma

sta. A levante la starione tende sottili è pa:sata troppo presto, e continua a fendere 10 spazio lontano da noi.

Faccio toeliere il motore per privare il nemi- sono an- co,. almeno per un momento, della sua unica posizi* guida. Siamo fortunati: il riflettore ha per-

o lampo so la pista e sbraccia disperato qua e là. Dopo stia- venticinque secondi dobbiamo riattaccare il o un motore per non perdere troppo ~ o t a .

mento tambure~giante. Questo però Il riflettore torna ad avvicinarsi. ma ormai solo imma~inarlo, chè il nostro m e non ce ne im.porta più. La sua luce non può

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più disturbarci : siamo già abbastanza lontani. osservazioni t Continuiamo a far rotta in linea retta verso sud. parte d9appar

Dopo un quarto d'ora scorgo una strada che vento d'ovest dirama dalla provinciale. Laggiù. nella buia do alle nostre spalle. vallata ove scompare quella strada, è il nostro - Ehi ! - grido ad Engmann, additaiido obiettivo. cuni banchi di nuvole verso nord-est.

Ecco un altro riflettore, lontano solo tre chi- Ma Engmann scrolia le spalle : (( Ri lametri dalla nostra via. Ma se anche fmse ac- 10 stesso D. canto al nostro obiettivo, non potrebbe impe- Mentre torno a guardare in giù, il mi dirci. visuale è coperto in parte da brani di

Coi soliti colpetti sulle spalle d'Engmann, Questi si stendono rapidamente, e in a faccio cambiar rotta, diritto verso il nmtro troviamo sopra un denso

obiettivo. qua e là si vede ancora 11 riflettore s'asita inquieto. Taliamo il mo- che fa la terra attraverso uno squarcio.

tore per mezzo minuto, e il riflettore s'agita Non ci resta più altro da fare che t ancor più, sbracciando da per tutto. Ci raggiun- casa. Ma prima dobbi gc appena riaccendiamo il motore, ma ormai in fondo il sole t è troppo tardi: siamo già sopra il nostro obiet- cupo, in mezzo, e a m p ~ tivo. Lascio cadere le mie bombe a quattro mi- Sta per scomparire. Faccio nuti d'intervallo. Poi faccio virare a sinistra. co1i:Sono le Così il riflettore, investendoci sul traverso, non rario estivo, le 9, può abbagliarci.

Guardo fuori bordo. I contorni del villaggio dedurre almeno si delineano sullo sfondo più scuro della valle. Sta starebbe aP Lì vicino, ma fuori del villaggio, appare un'im- qui. D'altra par provvisa vampata la prima bomba. Mancata ! nente. e che alle dodici sarà a nord. La seconda cade sul margine del villaggio. la alle 9 deve essere a nord-ovest. terza più in dentro, e la quarta nel bel m-0. La luna 8 già sorta, giusto di contro al &e Uhà ! quindi a sud-ovest.

Torniamo a casa. Così ho stabilito due punti cardinali. Li con aa sappiamo dove sono i riflettori, e giria- fronto con la bussola: coincidono perfettama-

mo largo. Così posso fissare lo impu. te. Anche Engmann è d'accordo. Mi accenna nemente nei loro specchi, e segnare sulla carta che sta bene e dirige a motore spento vemo- la loro esatta. Poi, un*altra notte, nord- est, per passare col vento sopra le linee. qualche bomba potrà renderli innocui del tutto. Non ci conviene far ora una visita a Joffre. Re-

stiamo dunque sopra le nuvole. * * * Ma pur restando sopra le nuvole, pmaiax&

Un'altra notte. scendere a quota più bassa. Non è probabile 11 nostro apparecchio doveva al- che dei nemici ci volino incontro qui. Scendia-

la seconda ondata. La prima aveva decollato m0 dunque. all'alba. Poi il cielo s'era coperto, e solo verso L'altimetro segna successivamente 3 0 , sera si era schiarito abbastanza da permetterci 2500, 2000. 1500 metri, e non siamo ancora a il volo. Un bellissimo volo nel tramonto, con contatto con le nuvole.

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d'ovest e ntornia- rnti che sorgono dinanzi a noi, tra cam- m o a fatica verso le prime linee. Da lontano

neve; e questi cumuli dànnno un'idea queste parevano una bella strada illuminata a nsità dello strato. giorno da migliaia di globi elettrici; ma ora. siam o... Faccio un breve calcolo. Sì. nella cmda luce dei razzi, vediamo la realt'a:

nuove granate e nuove mine.

* * * stra situazione non è però molto N-

rdo davanti e sotto. Due fiamma- otto di noi, e poco dopo due gra., ndo assai vicine, ci levano ogai

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dubbio: siamo bersagliati dai nostri antiaerei I tile invito. Siamo tanto maltrattati d E come a un segnale, incomincia una sparato-

. ria frenetica : davanti, didietro, eopra e sotto, dovunque si moltiplicano le vampate degli scoppi - tutti dirdti contro di noi. Siamo in mezzo ad un inferno d'esplosioni e d'ululati.

Strappo di colpq,dal suo posto la grossa pi- stola, e lancio in cielo un razzo che si sbriciola in migliaia di stelline bianche.

Ma egli mi previene. S'è chinato d'i8 Così i nostri artiglieri dovrebbero capire che evitare un colpo, e dugge f i hanno da fare con un amico. Ma pare che nel- la foga non vedano il segnale, o forse credono bile luce con una pronta picchiata.

che quello sia un trucco del nemico? Fatto sta Grazie a Dio ne siamo fuori 1

che continuano a tempestarci di granatk e Engrnann raddrizza l'apparecchio e i1 volo piano. shrapnel. Per fortuna siamo a soli 500 metri, e

i loro proietti scoppiano a quote molto più al- te. Ma se mettono in azione i riflettori ...

Eccone giusto uno che incomincia a guizza- re. Poi un altro, un po' più a sinistra. Se ci pi- gliano negli occhi. a questa quota così baasa, ci accecano. E non abbiamo più nessun mezzo per farci riconoscere. Vorrei prenderli a pugni tutti quanti, per farli smettere.

Siamo dunque sfuggiti a tanti riflettori nemi- ci, a tanti flack e cacciatori francesi per avere questa bella soddisf&one abbattuti da nostri camerati? non possono più accecarci.

Osservo con gli occhi socchiusi il riflettore Guardo attorno per riorientarmi. Terreno fa- di destra. Furbo l'amico! Si attacca alle nu- miliare. * è Sogn Y.. . Ma che fanno? La cit- vole e quando crede di averci individuati, col tadina prima illuminata. è quasi scomparos, rombo del nostro motore, guizza giù a balzi. improvvisamente oscurata. Già, credono'cfEe ci Ci manca appena per cinque pollici. sia un aereoplano nemico e hanno levato la

Se ci piglia !. . . corrente elettrica. Peggio per loro l Laggiù b il Guardo indietro e non posso tenemi di ride- nostro campo. Continuano a lanciare I&. %C-

re. Dall'altra parte. sui campi di Selles. splen- cato che non possiamo più rispondere. L'uni. dono vivide stelle rosse. I francesi, vedendoci co razzo che aveTamo 10 abbiamo ... sì, spreca- così bersagliati, credono naturalmente che sia- t o Certo odono 11 nostro motore, ma... c o w rno dei loro, forse un apparecchio sperduto P.-sono sapere che Siamo noi? Se anche ?oro dellmarm.ata vicina, e ci accennano con lumi e C1 prendessero per nemici e spegnessero 1 111s A

razzi rossi: mi?.. Brr! La prospettiva di dover atterrare il - Presto, venite qua, da questa parte Sia- buio. non è allegra. Forse potremo salvare 1.08-

mo amici. so del collo, ma l'apparecchio? ... Quasi mi spiace di non poter accettare il gen- Logicamente, dopo l'accoglienza che ci han-

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UN BRUTTO MOMENTO

orno le nostre ricognizioni non ave- rei incominciano. to molto: solo un paio di treni e Nuvolette abbaglianti sbocciano come d'in- ficante colonna di truppe. canto nel cielo, ma sono pessimi tiri: bassi

grido ad Engmann. 1500 metri e lontani ' 2000. 81 volta a adar armi con aria intemo- Guardo in fretta all'intorno: nessun apparecr

chi0 nemico in vista. Quando si lanciano le ancore le bombe ! - gli spiego. - bombe, tutta l'attenzione tende naturalmente a

o tornare indietro fino alla stazione concentrarsi sull'obiettivo; e se c'è un nemico in aria. la sorpresa è quasi sicura.

già passati su parecchi luoghi bom- Puntiamo sul nostro obiettivo. Siamo un po' ma ogni volta ho preferito conserva- troppo a destra. Tocco la spalla sinistra d ' h -

(( piccini ». Il traffico delle stazioni era mann, e viriamo un poco a' sinistra. Così va . Non ne valeva la pena. bene: un colpetto tra le due spalle ferma la le bombe su qualcosa di bu- virata, e riprendiamo il volo in linea retta.

le esplosioni. L'apparecchio Un improwiso scoppio mi fa voltare. Didie- pronto. Basta puntarlo e farlo tro. a sinistra, una gialla nuvoletta di granata.

Non importa. Dobbiamo mantenere la nostra del trabocchetto. Ho già leva- rotta. Batto di nuovo tra le spalle d ' E n v n : Un sol movimento farà preci- - Avanti ! Diritto avanti !

Ancora un minuto e potrò lanciare la prima. erso sud per avere il vento di Laggiù una fila di magazzini grigi si allunga

mto lo spazio sottostante. Gli antiae- al fianco dei binari. Ecco qualcosa che vale

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una bomba. Certo quei magazzini eono pieni nio davanti alla cassetta, per conservare di materiale bellico. paglia, viveri, munizioni. la lastra che mi sarebbe tanto piaciuto

Crrac ! crrac I.. . impressa dall'effetto delle due bombe. Guardo attorno. Accidenti ! Pare un mare di zienza 1 Per oggi non si può far altro.

esploaioni. Le nuvolette si moltiplicano con Guardo indietro : poche nuvolette una rapidità prodigiosa. E adesso sono shra- che ci rincorrono, ma ancora lontane pnel, parecchi anche molto vicini.. . chilometri.

Ma devo badare all'obiettivo. Siamo giusto L'altimetro segna 1700 metri. Accennb sopra. E' il buon momento. Encmann di togliere il motore.

Zac ! - La prima bomba è via, e mezzo se- - Scendiamo lentamente verso caea. M condo dopo parte la seconda. Questa è fatta. ho potuto vedere le esplosioni. Peccate1 Ero Un colpetto sulla spalla destra d'Engrnann, e curo d'averle mandate in pieno. torniamo a casa. Engmann si stringe nelle s alle, spiacente,

Crrac ! crrac ! - granate tutt'è due, una a - Sarebbe stata una bella P otografia I destra e l'altra a sinistra, e torniamo a casa. Mi appoggio allo schienale del mio se

Batto sul casco d'Engmann : giù l prendo una carta ferroviaria per se Iiiih ! - fischiano del crociere, e pare che ne ~ ~ s e r ~ a z ~ o ~ i * . .

le nuvolette bianche salgano come palloncini. In quella mi sento agghiacciare il Impressione molto piacevole. Abbassando gli occhi ha visto le dué

siamo fuori pericolo per il momento. I flaclg SOPO lì tuttee due. pacifiche nella loro cas continuano a scoppiare sopra di noi. Ma dove Per colpa mia: ho maneggiato troppo in sono cadute le bombe? Mi sporgo fuori bordo la leva Così mentre la coll'apparecchio fotografico. stava per uscire dalla cassetta tubolare, 1

Come mai? Non se ne vede nulla, nessuna ragqiungendola, l'ha inceppata di dietro.

traccia di fumo. Che siano scoppiate nell'inter- Guardo ancora trasecolando i terribili ord no dei magazzini? Depongo l'apparecchio e af- quando Engmann mi griva: ferro il canocchiale. Vedo tanto vicini i binari, - Non c'è più benzina ! Devo aprire il

i vagoni e le case, che pare di poterli toccare ... batoio di riserva ! Io mi chino al suo orecchio :

Crrac ! - Questa è scoppiata molto vicina. - ~ ~ b b i ~ ~ ~ tornar indietro. bombe Ah, sono i flack delle prime linee che cercano sono inceppate nella casetta. Sono anca di sbarrarci la via del ritorno. bordo tutt'e due. E ho levato la sicurezza I

Engmann svolta di botto a destra: le crocie- possiamo scendere così. Ci scoppierebbero re strillano e io devo trattenermi al sopporto t. i a]l*atterraggio della mitragliatrice. Engmann riprende la via del fr

I flack si allontanano alquanto dietro di noi, faccia molto lunga. E lottiamo a Engmann continua a virare, ora da una parte, un forte vento di sud. ora dall'altra.. Così serpeggiando usciamo dalla Mi chino sul fondo della carlinga péf zona pericolosa. meglio la situazione, e quel che veda mi

Rivdgo allora il canocchiale sulla stazione. lizza. La prima bomba, a poco a poco, .. Ancora nulla. Strano! Pare che le bombe non scendo dalleaprtura, secondsta dalle vi - siano scoppiate. Chissà perchè ! ~ i i dell'appareccbio. E siamo ancora eul

Rimetto a malincuore lo schermo d'allumi- territorio ! Le due bombe possano cadere

$-2-

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all'altro su una nostra colonna. su un ci riesco. Trattenendo nella sinistra i due capi accampamento ... E io non pmso far della sciarpa, mi levo dalla malcomoda POS~-

finchè non abbiamo ripassato le linee ... zione. almeno la se- 11 pericolo più grave è scongiurato. Respiro m'impedisce asciugando il sudore della mia fronte. Stiamo

lare il capo nel foro del trabocchetto: me sorvolando lentamente le nostre posizioni di ri- insieme con Cautamen- serva. Poi ecco i nostri avamposti e quelli fran-

dlungo i] braccio nel foro. N ~ , non ci ar- cesi. Ci troviamo in mezzo a sciami di flack, ma questi non ci fanno più nessuna impressio-

pauire. Le bombe continuano a sgu- ne. Eccoci sopra le riserve francesi, e laggiù c'è

o a poco. E c'è un altro pericolo: giusto un grosso deposito che può fare un otti-

bomba mossa dal vento, comincia mo bersadio bombe. scoppiare prima di cadere ! Sfilo lentamente la sciarpa badando d'evita-

Prendo in fretta una matita e l'introduco tra re ogni scossa, afferro l'anello della seconda

alette dell'elica, in modo che questa riman- bom.ba e lo tiro un pochino, giusto abbastanza da togliere l'inceppo. La prima bomba così li- berata. esce subito dal tubo. Un secondo dopo

are gli anelli e impedire che laccio cadere la seconda. cadano sul nostro territorio?

Finalmente ! avessi un pezzo di fil di ferro o una corda ... ~i chino in avanti e batto s l i l ~ spalla sini-

1 vento mi strappa i capelli stra d'Engmann. - Andiamo a casa !

te? No, non sareb- Le crociere fischiano quasi allegre, e il ven- Cerco ancora un to di sud, diritto in coda, ci aiuta a correre. un'idea: la mia Siamo al fondo della nostra benzina. Ne ab-

biamo appena per una diecina di minuti. Ma n capo della con questo vento dovrebbe bastare a portarci a

farlo passare casa. . Grazie a Dio Infatti è bastata.

CHI L.A DURA LA VINCE.

Sorvolata metà della nostra zona, viene il Ma prima di gettarle volgo ancora una ra- che dobbiamo pensare a gettare le pida occhiata all'intorno. In questo momento

non s'è mai troppo prudenti. Meglio veder pri- ma i l nemico, che dopo, quand'è troppo tardi.

metto Engmann sulla buo- Sto per rivolgermi rassicurato all'altra fac- cenda quando mi nasce un dubbio: un mo- mento, che c'è laggiù?

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Lo addito ad Engmann : - Addosso !

viene incontro dall'alto. Come mai non l'ho la stazione d'\(vocourt. scorto prima? Accenno ad Enamann di virare diritto ver

Al solito i monoposti francesi sono azzurri le linee. I1 Nieuport non ha nessuna voglia COI trico!ore a cerchi concentrici sulle ali. Que- seguirci da quella parte: tira via verso su sto invece è d'un color grigio bruno, che, dal- fatto! l'alto, si confonde facilmente col suolo.

Ma quando poi guardo in giro per vedere M, in quella vediamo ricomparire il Nie dov'è il Ga~idron, non lo vedo più. Eppure la porta S'è accorto del trucco e ci corre dietro. visibilità è ottima, e non mi pare probabile che T ~ ~ - ~ ~ ~ - ~ ~ ~ - ~ ~ ~ . .. quel signore si sia stancato così presto della E' lontano più di mille metri, e comincia nostra comagnia. . a sparare. Gli rispondo per cortesia e anche

-- Uhm, sta preparandoci un brutto tiro. dimostrargli l'inefficacia del suo tiro. Stiamo in cvardia ! tengo un risultato assai diverso d a quello

Poi d'un i-ratto, con un sussulto, ricordo che prevedevo: pare che la mia risposta abbia non mi sono ancora liberato dalle mie bombe. quietato l'amico. Descrive unlampia curva C

Questa è grossa Se veniamo alle prese con que- ci procura un 'lantaggiO.

sti orri;gfii a bori~o, stiamo freschi! Guardo lerchè non ci attacca? Al solito questi cac- fuori bordo: iiiente che valga la p e m d'essere ciatori non cercano di agevolarci il lavoro. Ma bonlbardato, solo- qualc':ie accampamento insi- forse civello è un principiante. A ogni modo ynificante. Per colpire <uesti d o v r ~ i portarmi ~ c b r i ci preoccupa più. sottovento, quindi esattamente sopra gli obiet- Ciamo an'cora lontani solo sei chi!ometri dal- tivi, Tutte cose impossibili con un Nieupart al- ?;: :t.a?ione di Douville, e ci avviciniamo rapi- ]: Sarebbe un suicidio. Ci vorrebbe i-!a~?er?~e. Due treni ne stanno uscendo, con al-

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o una cinquantina di vetture ciascuno. novra di prima: dietro-front e via! o sulla carta, poi guardo indietro. I1 Lo addito ad Engmann, che balla sul suo se-

ort torna ad avvicinarsi. 11 Caudron è dile in segno di gioia. Anch'io sono molto con- tento. 1 nervi si rilassano con un senso di be-

finta verso le linee. Non nessere. Ma.. . ci sono ancora le bombe I cia non è ingenuo a que- Un'occhiata fuori bordo: no, non è un ber-

punto, ci rimane alle calcagna. Pare quasi saglio che fa per noi. Eppoi non dobbiamo ru- abbia indovinato il nostro obiettivo. bare il lavoro ai nostri artiglieri, che possono

benissimo arrivare fin qui.

que le linee e torniamo al tivo, dal quale ci ha distolti

all'orecchio d'Engmann :

rnprende : sVagita guardan- ente su se stesso e se domi con aria interrogante, poi toglie il motore.

Chissà che rabbia quando lo verrà a sapere, il h , me Nieuport, che siamo riusciti lo stesso nel nostro

No, amico mio, con noi non riesce. Anzitutto rendiamo quota. A 3000 metri Ehi ! - grido ad Engmann, cercando di batto sulla spalla d'Engmann.

inare il frastuono del motore e di tutti gli -- Basta così. Passiamo le linee. pi che si susseguono attorno. I flac$ avvertono subito il nostro motore e ci turalmente non è possibilel ma riesco tut: mandono quattro shrapnel ~im~ultanei per sbar- a [aimi intendere sbracclando sopra di rarci Ia via. Ma sono tutti troppo bassi, non ei

e accennando verso le linee. dànno nessun pensiero. Poi a poco a poco, c e me al solito, i tiri si retificano.

! - questa ci ha quasi presi in pieno, e a virata ci fa scansare appena in tem-

Poi un'altra virata e dirigiamo verso il no- gagliardo vento d'ovest in

in un attimo, e finalmente

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I I posso sbarcare il nostro carico. Guardo preci- in apparenza!

pitare le bombe. mentre gli antiaerei riprendo A un tratto scorgo qualcosa in fondo al ci no la musica. lo: una piccola siloetta nera che ai muove qu Poi una pacca* un 'pccchi0* e si impercettibilmente sul serico azzurro: il n viriamo per incamminarci sulla via del ritorno. stro Nieuport T~~~~~ tardi, amico mio Intanto prendo in fretta l'apparecchio fotogra- fico e lo punto su una enorme colonna di fumo Ripassiamo a tutto motore sopra le linee. che sorge dal mezzo del deposito. Ecco fatto! flack fanno un ultimo sforzo per acchiappa

Dietro di noi una lunga fila di batuffoli bian- ma ancora invano. E finalmente atterriamo chi, più o meno sfioccati dal vento, segnano nostro campo, con la soddisfazione d'esser il nostro percorso. Quanto candidi e innocui, riu~citi nel nostro intento.

UNA PANNA

Infine una bella giornata, dopo tante fradice dunque il contagiri che non va. d'acqua e stracariche di nere nuvoIaglie! De- S;, devvessere così. lancetta ricade colliamo coll'ondata di mezzogiorno. pletam-ente : giunta a zero, vi rimane come

Obiettivo: osservazioni e, possibilmente, fo- nita. Mentre il motore, grazie a Dio, cont tografare i nuovi accampamenti a sud dell'Ar- a funzionare regolarmente. Poi, come la velle. cetta rimane ferma, comincia a ballare il s

* * * quadrante. Do un'occhiata all'altimetro : se 2200. Pochi minuti fa era a 2100. Dunque

Come al solito abbiamo preso quota saIen- lo nel contagiri c'è qualcosa che non va. do a spirali, prima di passare le linee. Mentre hton importa. Proseguiamo verso il fronte metto a fuoco l'apparecchio fotografico, vedo che Engmann mi accenna. Con un pilota poco esperto ci avrei pensato

meno due volte, prima di volare sul nem - Che c'è? con un contagiri guasto. Ma con Engrnann M'indica il contagiri. può fare a meno del contagiri, chè quello Infatti è strano: la lancetta oscilla come pre- i suoi istrumcnti di controllo nel sangue.

sa da una grande agitazione. Dovrebbe star prende immediatamente ogni situazione d ferma a 1350, invece salta a 1200, poi a 1 100, to, e sa immediatamente quel che deve a 1000.. . A un tratto torna indietro sino a 1500, anche quando l'apparecchio, ghermito da resta lì un paio di secondi, e di colpo salta improvvisa corrente verticale, s'impenna o p a 800. chia.

lhgmann cerca il mio sguardo nello spec- Tuttavia è sempre increscioso dover v chietto, e scuote i1 capo con aria grave. Non va ! senza il contagiri, E* il miglior comp

Ascoltiamo intenti il motore: voce pode-c. volo. Mantiene l'equilibrio nella nebbi petfettamente regolare. Va benissimo. Sarà le nuvole, quando l'occhio non può orientar8

-

k-

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sopratutto è il polso del motore. Segnala retto. I1 pensiero di dover affrontare la prigio- ni irregolarità di pulsazione, e spesse volte nia senza neppure un copricapo - chè il casco salva la vita o almeno la libertà. non potrei portarlo - mi riesce intollerabile.

non si l e m a quasi mai di colpo. Ma subito mi riscuoto: la partita non è ancora le sue avarie sono più o meno pro- vinta. per prima cosa, a ogni modo. C- Guardo l'altimetro: 3 100. Di già ! E le linee

cia a perdere i giri. sono ancora lontane 30 chilometi ! atterrando si perderebbe un tempo pre- Che può -re successo? Che una pal-

, tanto più che poi la luce potrebbe non lottola di shrapnel o una scheggia di granata sere più buona per le fotografie. abbia colpito il motore durante la traversata

* * * delle linee? O che cqualcosa si sia rotto o ava- riato - una valvola, la pompa d'acqua, il ra-

Siamo fortunati : possiamo traversare le linee diatore? q r a una coltre di nuvole. Dall'altra parte le Fissiamo intentamente il motore, ma non condizioni sono ottime. tutte le strade e ferro- possiamo scorgere nulla di visibile, mentre il vie si distinguono benissimo. borboglio continua a scoppi martellanti, ango-

Cominciamo con una bella fotografia di que- scianti. sto accampamento. Un'occhiata in giro : nessun Rantolo di motore malato - suono quant'al- nemico in vista, nel cielo. SUI campo di St. sgradevole in aria, ma quanto più Trentin due Nieuport sono fuori dell'hangar, quando si vola sul territorio nemico l Dover ma non si muovono. troncare così, per un'avaria di motore. le no-

Mi rivolgo rassicurato al mio apparecchio. stre lotte, la nostra bella vita d'ardimenti, e a casualmente, guardo l'altimetro: restare sino alla fine della guerra in m campo tri, Ma come, se poco fa eravamo a di concentramento! Non poter ~ i ù volare per a riflettendo devo riconoscere che quel mesi e mesi, forse per anni !

non è affatto straordinario. Nelle grandi - Provi a fare una picchiata! - grido a ini certi strati d'aria POCO portanti fanno Engmann. - Forse soltanto una valvola e talvolta anche 200 metri. ingorgata.

iamo a perpendicolo sopra il deposito: cin- Engmann approva e azlona il timone di pro- andi magazzini, di cui uno ancora in CO- fondità - bene, che io sono scagliato tra e. Col ~~nocchia le se ne v~dono benis- i tiranti e mi devo trattenere alla mitragliatrice. im~alcature. Prendo due istantanee. Dopo qualche secondo l'apparecchio rad-

e rimetto lo schermo d'alluminio, avver- drizza, riprende il volo orizzontale. Poi subs- rumore che mi paralizza: il motore bor- t0 torna a picchiare, e loaria tagliata dai nostri

fili d'acciaio fa un concerto di fischi. gmann sta già virando a sinistra per r i~as - Infine, tornando in rotta, ascoltiamo ansimi le linee e raggiungere al più presto il no- il motore. Ancora rantola !

L'altimetro segna 2600. E' inutile illuderci : ella mia mente si delineano già due terribi- perdiamo quota di più in più, inevitabilmente. rospettive: dover atterrare SU terntorio ne- Probabilmente dei non funzionano, e , e dover incendiare il nostro apparecchio. altri ne trascinano i pistoni così che il m so perchè, vorrei almeno avere il mio ber- tore può ancora funzionare, seppure a regime

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ridotto. Ma basterà per raggiungere le nostre non c'è bisogno d'aspettar tanto. Siamo soltan linee? to a 1700 metri. Dunque mano alla leva e via

E se.. . Do un sussulto. Da quando ho avver- Zac ! zac ! - Seguo con gli occhi tito l'iregolarità del motore, non ho più pen- bili ordigni, che diventano sempre più picco1 sato a guardar fuori. Se fossimo inseguiti da ne- sino a scomparire del tutto. Poi due vampate mici I . .. Scruto lo spazio ... No, nessun nemi- due grandi nupoli di fumo e terriccio. co è in vista, grazie a Dio! Così mi sono presa la mia soddi

Guardo il serbatoio delle bombe, e involon- desse succeda quel ,-he ha da succedere. tariamente afferro la leva di lancio. Liberiarno- ci da questa pericolosa zavorra, gettiamola su- Guarda laggiù, a sinistra, quel pallone f bito, non importa dove. non posso decider- nato Irancese. Come s'nffrettano a tir

mi. 11 pensiero dello sperpero mi trattiene. al sicuro dalle nostre pallottole ! Mi

v. cercare almeno un bersaglio. tetto ridere. No, cari sigfiori, oggi abbiamo al

chiata verso le linee. giusto un baracca- preoccupazioni, non possiamo pensare a voi.

mento sulla nostra via. Le getterò là. Non mi 1500 metri. ECCO !e linee di rincalzo francesi posso negare questa soddisfazione. Urrà ! Riusciremo a raggiungere le nos

Osservo in fretta i nostri dintorni. Nessun ne- Arrivano i primi flack, ma non ce ne mico in vista. A che quota siamo ora? La sot- ta oiìi, ora che siamo sicuri di tile lancetta dell'altimetro è su 1900. a casa. Guardo a sinistra : to', anche

Beh, prepariamoci. ria da campagna ci si rr-ette ! Ma non si ver cavo dalla tasca dei calzoni una scatola di gna di riibare il lavoro ai camerati d

fiammiferi da vento. L'apro: ce ne sono anca- ~ ~ r c i a l i ? '1. 1-e granate s c o ~ ~ i a n o a ra sette. Caccio la scatola nella tasca destra S'niStr"~ Sempre quattro Ma per della mia giacca di pelle. Nella sinistra metto 'una. le Più vicine sono lontane a' il cacciavite della mitragliatrice. Se saremo C- metri. stretti ad atterrare da questa parte, farò presto - Guardi ! - grido ad Engmann. add a bucare la sottile latta del serbatoio di benzi- do le granate d'una batteria lontana ciu na, con la punta del cacciavite. Poi un fiarnmi- chilometri. - Questi mirano bene ! fero, e non resterà molto del nostro apparec- Engmann ne conviene, vira stretto a chio, ai francesi. e scompiglia tutti i bei calcoli di quei

Le nostre istru7iani sono molto precise a que- artiglieri. Pochi minuti dopo atterr sto riwardo : (( Distruggere ]'apparecchio an- campo d'aviazione, subito dietro le nostre ]in che a costo della propria vita, piuttosto di la- Saltati a terra, ci guardiamo e s sciarlo cadere in mano di nemici. >) Non sarò ridere. Poi mi sento in dovere di tirare un certo io che vi mancherò. chi0 a Engmann. Ma gli dico una sola par

Ecco l'obiettivo. Un momento di riflessione: - Grazie !

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NELLA NEBBIA 11 Terminata la cena, facciamo passare attorno diradare e lasciarono occhieggiare qualche

Ila mensa l'ordine del giorno seguente. stella. - Chi fa la prima ?- domanda Seestadt, in- * * *

l'ondata. - Heydemarck, - risponde qualcuno. Qualche ora dopo, a giorno fatto, sono di-

nanzi al nostro hangar con Engmann. mi sorride nascondendo occhi scoprendo largamente i -i denti - k h , che ne dice di questo tempo. Take? .

Engmann arriccia il naso fiutando l'aria friz- ialli. 1

- Sei sicuro di potw volare d-aiij? &da primo

di non far i conti senza l'oste. - Pare che si sia rimesso, ma non mi con- s-ab, M al hometro, lmosserva, vince. L'aria è ancora umida, anche calda. Se

l

lo carezza, Io scrolla. poi ci si rivolge som- non mi sbaglio, avremo nebbia di terra. Forse

dente. sarebbe meglio aspettare che spunti il sole.

- Beh. che c'è? Ma io non sono di questo parere:

- Tempaccio ! - No, per il momento è giusto il tempo che ci vuole. Se al ritorno ci sarà nebbia, trovere-

Tanto meglio! Ne siamo lieti tutti quanti. Il mo bene un Campo dove non ce ne sia. Non bel tempo dura già da ~arecchie settimane con- perdiam tempo, se no rischiamo di non poter secutive. Abbiamo bisogno d'un po' di riposo. partire.

, ' Un'ordinanza avvicina il tenente Schiffer : * * * - I1 suo intendente vorrebbe sapere a che

ora deve svegliarla. Mezz'ora dopo prendiamo quota tra Yvert e - Vuol svegliarmi? Digli che se ne guardi Lauret. A 2500 metri puntiamo sul fronte. In

bene, se non vuol andare all'infermeria con quella mi volto a dare un'ultirna occhiata in- una commozione cerebrale ! dietro, e un brivido mi corre su per la schiena.

Poi Seestadt che è uscito, rientra con un'aria nebbia sta già formandosi a fior di terra, molto soddisfatta. Pare un grigio lenzuolo che il vento vada scio- - Guardate qui ! Non sono belle? - e ci rinando a poco a poco sino a perdita d'occhio,

mostra alcune goccioline di pioggia quasi mi- verso nord-est : una coltre funebre che solo lun- croscopiche. go ?li orli lascia intravedere la terra, come i

!,o approviamo all'unanimità. ciottoli in fondo a un'acqua torbida.

* * * Che fare? O tornar subito finchè il nostro campo è ancora visibile, o continuare e arri-

1 La nostra aspettazione non fu delusa. schiare un brutto capitombolo alleatterraggio.

l Due giorni di pioggia ininterrotta e di nu- Non rimango molto in forse. Non abbiamo vo?e molto basse resero impossibile qualsiasi piì~ fatto ricognizioni da due giorni, e dall'altra

i volo di ricognizione. Anche la terza notte piov- parte delle linee non c'è nebbia. La zona che

i ve. Solo verso l'alba le nuvole cominciarono a dobbiamo osservare è ancora scoperta, poich8

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il vento stende la nebbia verso nord-est. Dall'alto non si può stimare neppure approa Accenno ad Enwann di ridurre il regime, simativamente 10 spessore d'un simile strato d

e gli grido all'orecchio: nebbia. Potrebbe essere di solo cento metri

- Passiamo verso Sarlot l come potrebbe essere anche di mille. Non osc pronunciarmi. * * *

Talvolta la nebbia pare molto fitta, impenc

Fu un buon volo. Trovammo un nuovo cam- trabile; altre volte pare tanto rada e innocui

po d'aviazione e un considerevole movimento che sono tentato di gridare ad Engmann d ferroviario tra Séronne e Selles: quattro lunghe scendere Incertezza tormentosa.

tradotte piene zeppe a cinque chilometri una Ora si dovrebbe essere nei dintorni d'Yveit dall'altra. Poi tornammo a nord. Sono le 8.02, e siamo sempre in rotta: le om

bre dei montanti si allungano sempre verso d * * * me. Tutt'al più possiamo aver derivato un poci E~~~~~~ si volta e fa schioccare le dita, ac- a destra. Data la forza minima del vento, noi

cennando avanti di prua. nebbia ha ragsun- potrebbe trattarsi che d'un deviamento mi to le prime linee, s*è distesa anche sulle posi- nimo. =ioni francesi. Giusto quel che ci vuole in que- Sono le 8.05. Secondo i miei calcoli, dovrem sto momento: così i flack non potranno scor- m0 essere giusto sopra Yvert. gerci. e tanto meno bersagliarci. Ma poi come A 1000 metri siamo ancora molto sopra li potremo trovare il nostro campo, e anche solo nebbia. Seguiamo ancora la stessa rotta di pri sapere d'essere sul nostro territorio? ma.

Con la bussola in mano cerco in fretta il no- Alle 8.10 c'immergiamo nella fitta ragnatela stro campo sulla carta topografica. Ecco10 qui : ma non troppo. Non c'è nulla di peggio cb 12 gradi ovest. Accenno questa direzione ad perdersi nella nebbia, per conto mio. Preferi Engmann. Poi guardo a destra. ove il sole pro- sco passare un'ora in mezzo ai flack più acca

, ietta l'ombra dei montanti sull'ala inferiore. E niti, piuttosto che andare alla cieca nella neb cerco d'imprimere ben bene nella mente questa bia, col pericolo di precipitare a catafascio d vista. Finchè quel!e ombre resteranno così, an- un istante all'altro. dremo bene. Il sole è scomparso del tutto. Guardo la bus - Spegni I sola: è appannata, non se ne vede nulla. Que Engmann si volta anovesciandosi per ascol- sta nebbia certo aderisce a terra. Non possia

tarmi meglio. mo scendere oltre. Sarebbe una pazzia.

- Andiamo diritto verso Yvert. Là trovere- - Pieno motore! mo bene qualcosa che faccia per noi. Volando L'elica torna al massimo dei giri. La voci a bassa quota si dovrebbe poter vedere. del motore risuona stranamente soffocata. Yi,

Emann, d'accordo, plana a regime ndot- da questo orrore ! Torniamo SU d sole I to. Intanto faccio un piccolo calcolo. Abbiamo A poco a poco vediamo ricomparire il disci impiegato giusto 25 minuti per raggiungere le velato. Poi il velo si assottiglia - e siamo sa linee da Séronne. Sicchè fra 20 minuti ~ossia- pra la nebbia. La voce del motore squilla d mo cominciare a scendere. Dunque alle 8.05. nuovo pura, pare che inneggi al sole.

Non mi resta altro da fare che mantenere in Siamo tutti bagnati, come fossimo usciti dal rotta l'apparecchio, sopra il mare di nebbia. l'acqua. 11 vapore condensato sgronda a riva

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letti dalle ali, dalle nostre giacche di pelle. da- tutta sforacchiata e dilaniata. Siamo ancora so- gli occhiali. Il nostro grande biplano sembra pra le trincee ! un passerotto che abbia fatto un bagno in una Tuttavia la è sufficiente, possiamo Pozza. Anche noi ci scrolliamo, e Per di più orientarci. Guardo la bussola: il Nord è laggiù. ci asciughiamo gli occhiali. Engmann ha riattaccato il motore, ma men-

E adesso che facciamo? tre dirige a nord con un'ampia virata, chiude Anzitutto la direzione. Vedo che nella neb- improvvisamente la manetta del gas e si rivol-

bia abbiamo deviato di 180 gradi. Voliamo a ge a me: sudest, anzichè diritto a nord. Ci rimettiamo - Siamo sopra i francesi? nella rotta di prima. Non c'è ragione per tor- gevo ridere del suo timore. nare indietro. 11 fatto che abbiamo passato Y- vert non importa, per il momento. - No, no, mi sono ingannato. Siamo press'a

poco all'alteua dSEscarpogne. Avanti I Alle 8.15 faccio togliere il motore. Engmann, rassicurato. riapre la manetta. - non . . Dove a fi- lo mi volto a guardare indietro. 11 pezzetiin.

.nire? Torniamo indietro e prendiamo quota. dVaaurro che si vedeva poco fa, è già scom- Dobbiamo trovare un buco in questa nebbia O parso. Siamo di nuovo ingoiati dalla nebbia. almeno uno strato meno spesso. Basta che si importa: possismo vedere la terra. possa vedere la terra da venti metri. Torniamo verso Yvert. Ma dove siamo precisamente? Laggiù tra le

brume c'è una striscia bianchiccia ... Sì, è un Engmann vira e prende quota a spirali. 10 tratto della nuova strada ferrata. Ecco giusto

guardo attentamente in giù, ma non riesco a un pennacchio di fumo, un treno che va scorgere nessuna macchia scura che riveli la fronte. E 1; in fondo un villaggio... Ne ri- terra. conosco il campanile : Lacaisse che è a un paio

Pare che i minuti si allunghino. Voliamo a di chilometri da Escarpogne. Sono di nuovo o- sud, verso il nemico. rientato.

Finalmente tra due cumuli di nebbia, una - Lacaisse ! - grido ad Engmann, additan- macchia scura I Piccola ~iccola, appena percet- do il villaggio. tibile: pure gli occhi vi si fissano con molta Enprnann si rimuove contento sul suo sediIe. gioia. Andiamo benone ! Tornar a casa lungo strade

.Batto sul casco d'Engmann e gli addito la tanto note, non è più che un gioco da ragazzi. macchietta : Dopo un momento egli spegne il motore. Ci - Laggiù ! siamo troppo elevati, rischiamo di tornare nel- Ha capito e manovra in conformità. la nebbia. Planando in linea quasi retta, tor-

15 00... IZOO... IOOO... W,.. niamo a una quota più conveniente. Evitiamo i villaggi girando largo. A quota

Ci avviciniamo sempre più al!a nebbia, scen- così bassa c'è sempre il pericolo d'essere gher- dendo a spirali molto strette. E pare che la neb- miti da una corrente ascendente, e se ne con- bia ci venga incontro in masse turrite. seguisse una scivolata o picchiata, si potrebbe

300. .. 200. .. 100.. , andar a sbattere contro una casa. Evitato il vil-

I Vediamo finalmente la terra attraverso un laggio, riprendiamo la nostra rotta sopra la velo trasparente, ma è una terra bianca, livida, strada bianca - il nostro filo d'Arianna. Poi

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di nuovo un villaggio.. . In cima al co!le c'è una vecchia trincea fatta

~ ~ l l ~ corte dVuna cascina uno di dai frailcesi durante la nostra prim,a offensiva

cavalleria sta governando i Vediamo del ' 14. Bei tempi !.. . La nebbia s'è sollevata

distifltamente i visi volti in a'to con aria stupita. Un POCO. Possiamo sorvolare il colle senza rien- trare tra le viscide maglie.

Engmann riduce ancora il regime, per torna- Ecco le prime casette della nostra cittadina. re a quota più bassa. Lancio un razzo per annunciare il nostro arri-

Sul largo nastro della strada vediamo una vo. Ma a] campo ci hanno uditi. - compaonia in marcia, il capitano in testa, a ca- ancora un giro largo attorno alla città, e puri- vallo. Psst !. . . Non può risponderci, è già scom- tiamo diritto sul campo. parso di.poppa. Accanto alla freccia d'atterraqgio hanno ac-

Fnimann ccmincia a manovrare per l'atter- cese ,:n :?trano come lo riduce la raggio. S i~ rno q~iilsi arrivati. Quota trenta, nebbia Sembra un lumino... venti metri.. . Le ruote toccano terra, la coda sobbalza e

LTn risucchio ci nhermisce l'ala destra, vuol l'atterraggio si compie felicemente. far capottare. Ma Engmann non si lascia fare, Scendiamo dalla carlinga molto soddisfatti. mantiene l'equilibrio. I1 comandante ci viene incontro, ci stringe la

Bravo, Take ! mano cordialmente. Pare contento anche lui.

1 I A'III,TIMO VOLO DEL C 666 n

Manca un'ora all'alba. cordo? - Sono a posto le bombe? -- Sì, signor tenente. 11 primo motorista alza il capo dalla car- - Allora andiamo.

linpa. Ci a r r~mpich i~mo sulla carlinga. Engmann

! - Ancora un minuto. signor tentente. mette in nlxcia il rrotore. Tutto è in ordine. - Beh, Take, venga qua un momento. Stu-- Decollicmo, e eli uomini di manovra accen-

clinmn, 12, r;o,stra rotta. cin!lq, l falX che devono agevolarci l'orienta-

rotto 1. p^fia a ribalta del m""tn. fin-trf? F'nnnann diriw verso le hee*

e stel-dismo la carta sii i:na tavola ben illumi- io osservo con la lampadina tascabile l'altime-

nata. tro': 200 metri, Mi r ivol~o verso il nostro c a m po per vedere dov'è il nord, e guarda ! Stanno

Questa volta dobbiamo fare ricognizioni SUI- spePnendo i falò. rn pochi istanti sco,mpaiono 1'Avrelle. Ma avremo un buon vento in coda, 1, :iltime faville dei tizz; sparpagliati. e potremo a ~ d a r e assai :r>iù avanti. Che .siclnifica? Ho raccomanclato di tenere

rn< ic in~. -c> ,-m'. r~ss ianin ner .Farlot. se- C ' I T P ~ filoc!>i ~ c c ~ s i ner una mezz'ora dopo la r u j a m ~ 13 Fe+yr?.v~a fino I Etr--Flqn, qettiamo riostra parte~za. Mi risponde un bagliore "flea- le bombe cui, e torniamo per Saulées. D'ac- so dalle costra ala destra. Mentre mi sporgo

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fuori bordo, altri antiaerei lampeggiano, e in bel nido per le nostre uova ! E n p a n n ne gon- cielo cominciano a scoppiare granate e shra- gola. pnel . Pieno motore e avanti !... Un momento, c'è

Subito in~uisco di che si tratta. Questa vo!ta un treno. Conto le vetture e le segno coll'ora sono i francesi che hanno passato le linee. E sull'apposita carta. Intanto ci avviciniamo al noi capitiamo nel bel mezzo dei nostri tiri ! nostro obiettivo. Ogni poco il fuoco di magne-

che fare? ~~~~i~~~ un razzo;) se tratte- sio si avviva, pare che ci strizzi l'occhio.

, niamo i nostri artiglieri, i francesi potranno Passiamo sopra un nodo ferroviario. Qui ac- passare indisttlrhati. D'altronde tutti questi canto c'è una batteria antiaerea. speriamo che flack scoppiano a ur_a quota molto superiore. stia zitta e non ci -asti la festa ! Rimettia~oci alla nostra b ~ o n a stella, e avanti ! ,Mi sporao fuori bordo... Un badiore la€?

nil.... I-a v a m ~ a t a d'un pack o soltanto il ri- A ~ u = o sii occhi per Korwre i francesi, ma gesso d'una luce innocua?... secondi dVattesa

invano. E' ancora troDpo buio. Peccato che non C Sopra i francesi. Potremmo forse vederli "n!Z~~cio~". . . Non è Meno ma1e !

contro teire, e piombare addosso come falchi., . - Spenga ! 1 I-lc unvidea e mi chino su Engmann. 11 rombo del motore cessa, l'apparecchio si - Spenga ! china avanti, planiamo. Non s'ode piì. altro

che un fruscio e i sottili sibili delle crociere. Chiude lentamente là manetta.

- Scendiamo fino a duemila. Non vorrei - Ci sono francesi sopra di noi. mancare il segno. Accenna c d capo che se n'è già accorto. Enymann approva col capo. Poi d'un tratto - Sa che cosa dobbiamo fare? Quando a- ha ispirazione e grida:

vremo finito il nostro proqramma, ci apposte- - Facciamo un motore a rotazione I remo in modo d'incontrare quei francesi.

Engmann si agita sul suo serbatoio, in segno Apre e chiude la manetta del gas e s c o ~ ~ i e t -

di viva approvazione, e dà pieno ta precisamente come un motore a rotazione che riattacchi a tratti per rompere la planata e

L~t tando col lieve vento di sud, pregustiamo Tori affogare nella benzina.

con gioia il combattimento che ci aspetta. Passate le linee, scorgiamo verso Sé r~nne un

Flirb-> il nostro Take !

lume rosso, piccolo piccolo, quasi sperduto nel- L'zstuz;a ottiene pienamente l'effetto voluto:

la buia immensità, ma pure molto vistoso dal- ?li uomini di manovra, sul campo, si affretta- l'alto. 1,à è il campo dei franceci che a\hiamo no a zettare incrociati e che probabilmente riiiccirann~ a E' il buon momento: zac ! zac ! Due bombe bombardare una nostra stazione. sono andate, e noi tiriamo via.

Macchinalmente levo la sicurezza alla leva Adesso dovrebbero scoppiare. Guardo gih: di lancio, e accenno ad Engmann di far rotta due grandi vampate vicino al fuoco. Bene! verso il lumino. Un colpetto sulla spalla d'Engmann, e viria-

Ma questo subito scompare. Che siano nià mo a destra in cerchio chiiiso. Poi. di nuovo so- avvertiti? No, lo tianno ri~cceso - tre minuti cra il fuoco, ne lancio altre due. dopo averlo spento. Benone ! I ~ c F i e queste abbastanza in pieno. Tarnia-

Faccio togliere il mntare. Ecco il campo: che rno diritto indietro, verso le linee, ma il fuoco

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del campo continua a splendere. Coraggio, Piega verso sud. Ora si distingue il cofano . messieurs I del motore che luccica al sole. Un motore C n e

Solo dopo un buon momento, quando siamo me : dunque un' francew. Lo !guardo col canoc-

già assai lontani, si decidono a spegnerlo. Cina chide e vedo distintamente il tricolore.

brutta sorpresa, eh? Un hieuport. Pare che non ci abbia ancora visti. Adesso ti arrangiamo noi !

Pare che la rete telefonica non funzioni mol- to bene da queste parti. Possiamo ripassare le Engmann, sempre accorto, gli è già dietro.

linee senza essere molestati nè da flack nè da Bravo ragazzo !

riflettori. - Spenga ! Gongoliamo tutt'e due. Un buon successo fa Engmann esepisce e si dimena felice. Che

sempre bene. Poi, to!to il motore : occasione ! E' la prima volta che un Nieuport così piccolo e agile ci capiti a tiro. 11 motore

- Bravo, Take ! Torniamo verso Sarlot e ri- ,iattacca la sua canzone. ~ d d ~ ~ ~ ~ passiamo le linee. Se andiamo verso sud-ovest, saremo più presto a tremila, e sarà tanto di Engmann afferra la sua mitragliatrice e si guadagnato, chè fra poco farà chiaro. china per mirare. Io ne seguo le mosse, chino

sulle sue spalle. Mi sento straordinariamente così il nostro primo prosam- calmo. Vedo che lui, invece, è un po'

ma. Speriamo di poter incontrare i francesi al preso dal fervore della caccia, e col mi- ritorno. Ma prima il lavoro. e poi il piacere. rino grande. Gli batto sulla

Venti minuti dopo sorvoliamo le linee vici- - Badi alla punta Non è in mira. Più a no a Sarlot, salutati soltanto da pochi flack. 11 destra.. . Così va bene fronte è piuttosto calmo. Anche dall'altra par- preme il bottone: tac-tac-tac-tac, L ~~~i~ te non c'è molta animazione: pochi treni, ed deliziosa i hangar quasi tutti chiusi. Forse perchè oggi è domenica. O che tutti tquegli apparecchi sia- 11 Nieuport è tanto sbigottito, che Engmann

no passati dalla nostra parte? gli può snocciolare più di sessanta colpi.

Batto sulla spalla d'Engmann, mentre col- A un tratto lo vediamo che si ribalta, pic- - chia e cade a foglia morta. l'altra mano descrivo un cerchio in aria. Poi

accenno a nord : E' spacciato !.. . Ma ecco che dopo qualche

- Torniamo a casa I centinaio di metri si raddrizza e torna su, come non gli fosse mai successo nulla.

Un momento. Ecco un treno che esce dalla per quanto deluso, devo amirare stazione. Mi chino sulla mia carta. e in quel maestria. certo è un <iassoN costui. E pmso im- mentre un urto mi fa battere il capo sulla cas- maginare il colpo infe<to al suo orgog~io. Non setta delle bombe. capita tutti i giorni che un tozzo e tardo bipla-

Engmann ha spento il motore. Perchè? no da ricognizioni possa farla così ad un agiIis- ~i raddrizzo e suardo nella direzione che mi simo caccia. Quando ci vede, pare che stenti

accenna Engrnan con la mano tesa. A destra a credere ai occhi.

di prua un piccolo biplano incrocia la nostra Io gli volto contro la mitragliatrice e gli man- rotta come andasse pei fatti suoi. Amico o ne- do una raffica continuata. mico? Ha una carlinga chiusa e non si può di- Il Nieuport guizza su in candela, s'impenna stinguerne la nazionalità. e in quel mentre ci manda una quarantina di

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colpi - tutti a vuoto. Odo solo il crepitare del- scorre a rivoletti giù dal serbatoio, s i 2 b i t ~ v a - lq sua mitragliatrice. e porato dal vento. E intanto i tubi di scappa-

Ma ecco che già rimesso a piano e ci vie- mento, 1; vicino, continuano a sprizzare scin- ne contro. Riesco a mandargli solo una dieci- tille !. . . naadi colpi. Sguscia sotto di noi, si rivolta gi- Mi volto e vedo che tutta la fusdiera e tutta rando sull'ala destra come su un pernio, e tac- la coda sono inaffiati di benzina. Vedo e agi- tac-tac-tac.. . da sotto in su. sco nello stesso istante :

Questa volta mira meglio. Le pallqttde f;- - Spenga l chiano tanto vicine da dominare il rombo del I1 rombo del motore diminilisce. I cilindri ri- motore. E a un tratto una mi strappa di ma- mangono alimentati solo per quel tanto neces- no il calcio della mitracliatrice. sario a tenere in azione i pistoni e l'elica. Eng-

Accidenti ! mann si volta guardandomi con aria interro-

Non ho tempo a guardare se cono ferito, chè gante. ramico è sotto la nostra la destra. - 11 serbatoio di riserva perde ! E' bucato !

Ma questa volta tocca a lui. Engmann guarda su e fa un gesto di sorpresa.

Tac-tac-tac-tac . . Gli r 2 7 J o iina doccia di - Devo spegnere del tutto? piombo. E lui picchia a perperidicolo, poi se rifletto un momento. se lVelica si ferma, la svigna verso sud. non sarà più possibile riavviarla, in aria, biso-

Urrà ! gneri fare un atterraggio di fortuna. D'altra -T? D O S ~ O dare iin'occhiata alla mia mano. pzrte la Fos~ibilità d'incendiarci e precipitare

Mi levo il guanto: solo una rnacchietta rossa 'Om' una fiaccola da 3 0 metri - come il Po- segna il punto sfiorato dalla sono vero comandante della squadriplia da caccia

stato fortunato anche questa volta. hrd-Ovest, cinque giorni prima - è anche meno confortante.

Engmann mi sorride nello specchietto. - Sì, spenqa del tutto. - L'abbiamo fatto scappare, eh? p

r-~qriiann si china siill'interruttore dei ma- Ma parecchi proietti devono aver colpito il gneti: uno scatto ed è fatto.

nostro apparecchio. C I stato un rromento che 11 motore scoopietta, tace. E poco dopo si quell'animale c'innaffiava in pieno. Cuzrdo at- ferma anche l.elica. torno. Infatti le ali hanno biichi, an- che la carlinp;a e P i ~ i ~ t o dai diie lati del mio Engmann fa un gesto di rincrescimento. 10 posto. Hevdemark, l'ho sempre detto che sei mi strinqo nelle spalle: per forza! c'era poco Fortunato ! da sce~liere. Cerchiamo di scendere su un cam-

M~~~~~ esamino la mitragliatrice per vedere PO d'aviazione, e ce la caveremo senzi? perde- dove l'ha colpita la pallottola ,.he rne l'ha re altro che un po' di tempo. L'unica ilternati-

strappata, sento un forte odore di benzina. Un Va la morte per

serbatoio bucato? Tutto ciò è accaduto in men che non si dica.

Mi chino sul quadro di manovra. 11 manome- So" passati appena quindici secondi da quando tra eegna trenta litri. 11 serbatoio maggiore è ho sparato l'ultimo colpo contro il franceee ... dunque illeeo. Ma quello di riserva? A proposito, dov'è quel francese?

Guardo in alto. .. Infatti il pericoloso liquido Guardo rapidamente.. . Non lo si vede più.

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Avrà incassato qualcosa anche lui, probabil- Proviamo ancora, ma ancora invano: l'elica mente. E non ci sono altri apparecchi in cielo. non si muove d'un pollice, e il motore, natural-

Mi rivolgo al quadro di manovra. LSaltime- mente, non s'accende. Engmann scrolla le tra segna 2800 metri. Possiamo dunque benis- spaile rimettendo l'apparecchio in planata di- simo ritornare sul nostro territorio. ritta.

Si vedono già le trincee di riserva francesi. Quota 1200.

i fica che cominciano a interessarsi di Le picchiate ci hanno privati di qualche cen- - noi. tinaio di metri. Mentre cerco un campo qua- Quota 2500. lunque per atterrare, il foro del serbatoio si stu-

ra e sprigiona un forte getto di benzina. Eng- Se tutto va bene, riusciremo anche ad atter- mann abbassa il capo prontamente, ma io lo

rare fuori tiro dell'a~ti~lieria francese. Se non ,icevo in pieno. li occhi mi bniciano ci fosse vento. potremmo fare benissimo una di fuoco, mentre il viso mi si agghiaccia. dozzina di chilometri. da questa quota. Così,

Appena riesco a vedere, torno ad esaminare con questo vento, possiamo farne almeno dieci. il serbatoio. Trovo altri fori e levo tutta la stop-

Quota 2000. pa dal primo. Meglio lasciare libero corso a Osservo il serbatoio forato. Mi pare di poter questa roba. Se no, va a finire in faccia d'Eng-

otturare il foro. Prendo in fretta una manciata manne di stoppa, l'avvolgo sul cacciavite e cerco di

Q~~~~ 900. comprimerla nel foro. Pare che ci sia riuscito, ma ho appena ritirato il cacciavite, che il tap- E' ora di pensare allSatterraggio. Che vento

po improvviso salta fuori, e la benzina mi tira a terra?

schizza in faccia. Mi protendo verso Engrnann.

I1 vento asciuga in un atimo, ma provoca - Vede laggiù, accanto a quel fumo? Là anche un freddo molto intenso. I miei occhiali C'; Posto. sono ricoperti di %hiaccioli. Me li levo e ri- Engmann approva. Studiamo il terreno. prendo il tentativo. - Là, dietro il villaggio, a destra dei covo-

Quota 1800. ni, era prima il campo della 123a. Atterria- Siamo fuori tiro. Posso lavorare in pace. Rie- mo 1;.

sco a introdurre e comprimere una buona y a n . Engmann dirige verso quel campo. tità di stoppa. Ritiro il cacciavite : il foro rima- Quota 400. ne otturato. Urrà I Ho ancora un momento per guardarmi d'at-

Indico la mia opera ad E n p a n n , e anche torno. A bordo tutto è in ordine. L'atterraggio lui si rallegra. dovrebbe riuscire benissimo. Poi quando il ser- - Cerchi di rimettere in marcia il motore. batoio di riserva ai sarà vuotato del tutto. p*

Forse picchiando potrebbe nawiare tremo tornare al nostro campo coi trenta litri Engmann gira l'interruttore dei magneti e che ci restano nel serbatoio principale.

mette l'apparecchio in picchiata così ripida che Seguo con molto interesse la manovra d ' h - le crociere fanno un concerto d'urla. Io ho la mann: Non Posso più aiutarlo- Questo è affar impressioane che il cuore e lo stomaco mi sia- SUO : ~mmischiandomi 10 disturberei. no cacciati in gola. e devo trattenermi ai ti- Descrive un ampio cerchio a sinistra. poi ranti. Ma l'elica non gira. punta sul cam,po. Io afferro le cinghie della

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cintura di sicurezza, e mi lego al sedile. stra e un'altra a sinistra. E cquelle che hanno h si sa mai. per poco che il terreno fosse bucato il serbatoio, sono passate giusto tra noi, d t a t o , il rullaggio potrebbe finire con una ci hanno mancati per un pelo. Guardi questo e d a t a o una capottata, e certi salti fuor buco ! Ci si può cacciare tutta la mano.

dJh carlinga hanno avuto ragione di teste an- - E' vero, - riconosce Engmann, e pare cbe più dure della mia. un po' consolato.

11 nostro grande uccello fa un'ultima spira in -. Vediamo che cosa di rotto.

h o volo Iibrato. Le ruote toccano il suolo - e ne consegue un urto che fa schizzare la ben- Quasi tutto. Fusoliera, lungheroni, centine,

zina del serbatoio sforacchiato negli occhi di tutto a pezri. Carrello sfasciato, elica spaccata,

Engmann. Accecato, non può evitare una gob- tubi di scappamento e radiatore tortati, carlin-

ba del terreno, un vero trampolino che, col no- ga sconquassata. Solo il motore pare salvo, e

atro slancio, ci fa spiccare un bel salto. sarebbe un'altra fortuna.

- Adesso capottiamo.. . - Bisognerà smontarlo, - dice Engmann.

Ricadiarilo di peso con un colpo tremendo. - Già* pare che non ci resti

L'ala destra batte in terra, si spezza, i1 carrello Intanto niolti soldati sono accorsi da tutte le

ei sfascia, la coda si drizza, e io mi abbranco parti.

al bordo della carlinga con le due mani, men- - hon c'è un telefono qui vicino? - do- trt l'apparecchio capotta lentamente. mando a uno.

Niente di rotto, credo. Non bisogno di - Sì, signor teneilte. Là nel paese. - sfibbiare la cintura: s'è già sciolta da d. E rie- cinque minuti dopo parlo col nostro coman- eco a uscire assai facilmente di sotto l'apparec- dante. li comunico brevemente le vicende del

nostro volo, ed egli si congratula, felice che Ed Engmaim?.. . Si trascina a fatica fuor dei abbiamo salvato la ~ e l l e .

rottami. Anche la sua cintura s'è spezzata, ma L, mando subito il capo meccanico col- lui non se l'è cavata come me: l'urto 10 ha l'automobiie e due camiong. A rivederci. sbattuto con molta violenza contro la spalliera del suo Mdile. SanguiM dal e dalla boe- Torniamo presso i rottami del nostro povero

ca. Può appena reggersi sulle gambe. uccello, ne contempliamo tristemente la rovi- na, lo tocchiamo qua e là, e ogni contatto è

Giriamo lentamente attorno all'apparecchio. una care-. Lo abbiamo tanto amato.. . - Che peccato, Take I Ero già sicuro di po- A un tratto qualcosa ci riscuote: latrati di

ter tornare in volo al nostro campo. granate, miauli di shrapnel ... Sono i nostri an- 1

Engmann, molto depresso, brontola : tiaerei che sparano come indiavolati. Poi ve- diamo i nemici: undici apparecchi I Quelli che

- Se quella non mi fos. sono passati sul nostro territorio prima dell'al- se schizzata negli occhi, - e quasi rabbiosa- . dietro uno sciame di caccia tedeschi. mente si leva il sangue dalla bocca, col fazzo-

Tac-tac-tac-tac.. , ---- -

- Non importa, siamo stati fortunati lo stes- Pensare che avremmo potuto dare una mano so, Guardi il mio sedile: una pallottola a de- anche noi a questo accompagnamento. Guar-

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diamo con invidia i nostri camerati. - Ma non importa, Take. Domani &m - Abbiamo mancato una bella occasione, mo a prenderci un altro apparecchio al parco - 088ervo. e poi. . . + . ,. ,. , . ,C . . .- - - Peccato - sospira Engmann.