PRC Vasto - Osservazioni Impianto Recupero Rifiuti Pericolosi Puccioni
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5/11/2018 PRC Vasto - Osservazioni Impianto Recupero Rifiuti Pericolosi Puccioni - slidepdf.com
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Circolo di Rifondazione Comunista“Sante Petrocelli”Corso Plebiscito,5066054- Vasto(CH)
Spett.le
Regione AbruzzoDirezione Parchi, Territorio, Ambiente, Energia - Serviziotutela, valorizzazione del paesaggio e valutazione ambientale
UFFICIO Valutazione Impatto Ambientale
Via Leonardo da Vinci (Palazzo Silone)67100 L’Aquila (AQ)
OGGETTO: Osservazioni su Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi del D. Lgs. 152/06 di un
impianto chimico per la fabbricazione di prodotti fertilizzanti, categoria di attività di cui al punto n.3,
lettera e) dell'Allegato III al D.Lgs 152/2006 e s.mi. e di un impianto di recupero di rifiuti pericolosi,
categoria di attività di cui al punto n.7, lettera za) dell'Allegato IV D.Lgs 152/2006 e s.mi.
L’esame della documentazione disponibile, presentata dalla Puccioni S.p.A., avente sede operativa in Via
Osca, 89 – 66054 Vasto (CH) per la realizzazione di un impianto per la rigenerazione di Acido Cloridrico apartire da acque di decapaggio costituite da rifiuti pericolosi, rileva incompatibilità tra le attività in oggetto e
l’attuale assetto naturalistico ed antropologico dell’area oggetto del progetto stesso.
Nell'ambito delle analisi sulle istanze di permesso in oggetto si pongono pertanto osservazioni sui seguenti
argomenti:
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CONTESTO AMBIENTALE
L'area interessata dal progetto suddetto, è adiacente una riserva naturale regionale ed il costituendo Parco
Nazionale della Costa Teatina. Detto parco è il risultato diretto della volontà della popolazione locale,
consapevole dei pregi naturalistici dell’area. Proprio in detta area, dovrebbe, secondo il progetto, inserirsi il
suddetto impianto e le svolgersi le pertinenti lavorazioni, interessando in particolare la Riserva Naturale
Regionale di Punta Aderci, istituita con Legge Regionale del 20 febbraio 1998, n.9. Il valore naturalistico e
paesaggistico di questa area è sottolineato dalle ricerche scientifiche condotte in loco, interessando studi di
varia natura su diverse specie animali terrestri e marine e sui vegetali. Non solo, al largo della costa di Punta
Aderci è presente un’area nella quale la vita acquatica è protetta. Finalità di tale area di protezione è il
monitoraggio della vita marina, il loro ripopolamento e la diversificazione delle specie animali e vegetali.
Le attività antropiche consentite all’interno della riserva, sono ad impatto ambientale praticamente nullo,sottraendo l’area protetta alle attività antropiche maggiormente impattanti sull’ecosistema. In questo modo si è
voluto preservare la valenza naturalistica e paesaggistica della Riserva di Punta Aderci e del mare antistante
ed oggi questo tratto di costa abruzzese è un’importante meta turistica. Tale è lo sviluppo turistico della zona
interessata al progetto della Puccioni S.p.A., da avere alimentato e fatto crescere attività ricettive e servizi
turistici vari e diversificati in misura tale da poter rappresentare oggi, nel complesso, una fondamentale fonte
economica locale, unitamente al comparto della pesca.
Quest’ultima attività ha una diffusione sul litorale vastese da garantire un buon livello occupazionale. Ma non è
possibile non menzionare i caratteristici trabocchi, antiche costruzioni in legno sul mare, ancora oggi utilizzati
per la pesca o riconvertiti in ristoranti tipici. Tale è la tipicità di tali costruzioni sulla costa abruzzese
meridionale, da dare a questa il nome di “costa dei trabocchi”.
E' chiaro che un deposito di rifiuti pericolosi e la loro successiva lavorazione per ricavarne Acido Cloridrico da
stoccare per essere successivamente venduto, anche considerando le ingenti quantità di materiale in
deposito, risulta incompatibile con il suddetto contesto ambientale.
Non è possibile infatti ridurre a zero il rischio di incidenti, quali ad esempio sversamenti di sostanze pericolose,
durante ognuna delle fasi di lavorazione dei rifiuti pericolosi (acque di decapaggio), materia prima delle
lavorazioni per il recupero dell'acido cloridrico. E' da considerare tali rischi tanto più elevati, vista la vicinanza
di aree sensibili dl punto di vista ambientale, il cui danno dovuto ad incidente sarebbe pertanto ancora più
grave.
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CONTESTO TERRITORIALE
Il nuovo impianto della Puccioni S.p.A. è considerato industria insalubre, si tratta cioè, secondo la definizione
data dall'art.216 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, di una manifattura o fabbrica che produce vapori, gas o
altre esalazioni insalubri o che sono pericolose per la salute degli abitanti. In particolare l'impianto in oggetto è
classificato industria insalubre di prima classe dall'elenco del Decreto Ministeriale 5 settembre 1994, in quanto
produzione, impiego, deposito di Acido Cloridrico.
A tal proposito occorre sottolineare che nella relazione generale del PTAP (Piano Territoriale Attività
Produttive), alla pag. 91, così è scritto: "Anche per questo agglomerato [Vasto - Punta Penna] sono urgenti
politiche per la risoluzione di problematiche legate al riutilizzo e alla dismissione di edifici produttivi, nonché
relative ad ipotesi di delocalizzazione di alcune attività che presentano evidenti situazioni di incompatibilità
ambientale dovuti alla contemporanea presenza di una riserva naturale, di aree ad alta valenza paesaggisticae di siti archeologici di notevole rilevanza. Eventuali espansioni, rispetto alle quali si registra una effettiva
domanda insediativa, andrebbero mirate ad ampliare la dotazione di aree destinate ad attività commerciali …”.
E' evidente che l'impianto in oggetto risulta incompatibile con le prescrizioni dettate dal PTAP.
ANALISI DOCUMENTALE
L'analisi documentale presenta diversi passaggi incongruenti con la realtà nella quale l'impianto in oggetto è in
progetto di inserirsi. Più nel dettaglio la sintesi non tecnica della società proponente indica distanze non reali di
aree sensibili rispetto all'ubicazione prevista per l'impianto in oggetto.
Non è esatta l'indicazione di pagina 8 di 29 della sintesi non tecnica, laddove indica che “l'area residenziale
più vicina è costituita da alcuni edifici di Punta Penna distanti circa 1 km dallo stabilimento”. In realtà, l'abitato
considerato, nel quale risiedono qualche centinaio di persone, è ubicato a non più di 600 metri in linea d'aria
dallo stabilimento Puccioni S.p.A.
L'errata indicazione della distanza dal nucleo abitato di Punta Penna è esattamente ripetuto a pagina 15 di 29
della sintesi non tecnica.
Inoltre non è da sottovalutare la presenza di diverse singole abitazioni sparse nella zona. Inoltre, a circa 1 km
in linea d'ara a Sud-Ovest dallo stabilimento, è presente l'area residenziale dell'Incoronata.
In quest'ultima zona cittadina sono presenti inoltre scuole e uffici pubblici. Risulta pertanto errata l'indicazione,
sempre a pagina 8 di 29 della sintesi non tecnica, secondo la quale “le scuole più vicine sono a circa 5 km” di
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distanza dallo stabilimento.
Stessa cosa dicasi per la Riserva di Punta Aderci, che non si trova a circa 1 km dallo stabilimento della società
proponente, ma a meno di 500 mentri da esso. Mentre sono assolutamente presenti attività agricole nell'area
in questione, contrariamente a quanto si afferma nel documento in esame.
L'errore suddetto risulta ripetuto a pagina 12 di 19, laddove viene sì riportato che “il sito Puccioni è comunque
prossimo ai confini del SIC IT7140108 'Punta Aderci – Punta della Penna'”, ma lo si presume erroneamente
“ubicato a circa 1 km di distanza”, mentre, come detto, la distanza reale risulta essere di gran lunga inferiore.
Le imprecisioni sopraelencate sono tanto più gravi per il fatto che il TULS, all'art. 216, prevede in prima istanza
che le industrie insalubri di prima classe “debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle
abitazioni”, poiché “possono riuscire in altro modo pericolose alla salute degli abitanti”.
In più e nonostante ciò, non è descritto nei sufficienti dettagli il processo relativo al recupero di acido cloridrico
rigenerato. Si legge però a pagina 23 di 29 della sintesi non tecnica, che la rigenerazione dell'acido cloridrico
avverrà, tra l'altro, “tramite aggiunta di calore”. Il che lascia facilmente intendere la possibilità di emissioni di
sostanze in atmosfera. Ma questo punto non è specificato, né in termini quantitativi né qualitativi, nonostante
eventuali emissioni, anche dovute ad anomalie o situazioni di emergenza, potrebbero mettere in grave rischio
la salute di cittadini residenti, come fatto notare sopra, a poche centinaia di metri dall'impianto in progetto. Si fa
notare, a tal proposito, che l'acido cloridrico risulta classificato “tossico per inalazione” e che ad elevate
concentrazioni forma dei vapori acidi. Sia la soluzione che i vapori hanno effetti fortemente corrosivi sui
tessuti, possono danneggiare l'apparato respiratorio, gli occhi, la pelle e l'apparato digerente.
Risulta inoltre non analizzato, in questa fase progettuale, il Piano di Assetto Naturalistico (PAN), nonostante
l'immediata vicinanza che assumerebbe l'impianto in oggetto rispetto alla Riserva di Punta Aderci. Infatti, tra gli
“strumenti di pianificazione e programmazione territoriale” elencati a pagina 9 di 29 della sintesi non tecnica, il
PAN non è menzionato.
SI CONSIDERA CHE
In merito alle valutazioni di cui sopra espresse riguardanti i vari aspetti di tutela del territorio antistante e
contiguo alle attività industriali prospettate, codesto partito politico osserva la sua totale contrarietà rispetto
all'impianto in oggetto, in virtù delle lacune presenti in numerose parti delle schede oltre che del principio di
autotutela dello stato dei luoghi, al fine di evitare potenziali danni derivanti dall'attività tali impianti.
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Tali considerazioni portano codesto circolo a perseguire in futuro le sue ragioni in tutte le sedi istituzionali
proponibili.
PERTANTO
si richiede il rifiuto ad approvare questo progetto e a non rilasciare pronuncia positiva di compatibilità
ambientale alle istanze prese in osservazione. Si tiene a rammentare la necessità di fare ricorso nelle
scelte tecnico- discrezionali incidenti su profili di carattere ambientale alle motivazioni addette dal Partito Della
Rifondazione Comunista, circa le reali peculiarità che l'intera area detiene, contrarie allo sviluppo di
caratterizzato da industrie insalubri, rivendicando invece il diritto a decidere di come si possano realizzare
politiche di sviluppo sostenibile.
Circolo di Rifondazione Comunista
“Sante Petrocelli”
Corso Plebiscito,50
66054- Vasto(CH)
www.rifondazionevasto.com
Vasto, 9 novembre 2011
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