POF Primaria

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comunità religiosa Sacra Famiglia anno scolastico 2012 - 2013 3 TERZA PARTE Pianificazione scuola Primaria centro Educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli piano offerta formativa pof e Curricolo

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comunità religiosa  Sacra Fam

iglia

  

anno scolastico 2012 - 2013 3

TERZA PARTE

Pianificazione

scuola Primaria

centro Educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli

piano offerta formativa

pof e Curricolo

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SALUTO CarigenitorideibambinidellaScuolaPrimaria

inquestepaginetrovateilnostroPianodell’OffertaFormativa(=POF),fruttodiannidipassioneeducativaedidattica.

ConilPOFviinvitiamoaleggereancheilCurricolodiScuola

attraversoilqualeconoscetelaprogrammazioneannualedellevariediscipline

conlecompetenzeeducativeedidattichechedevonoraggiungereivostri igli.

Af idandociivostri igli,levostre iglie,conlascuolavogliamofarintuirelecoseessenzialipervivere:

lastimadisé,lacollaborazionecongliamici,lasolidarietàconipiùabbandonati;

e,piùinprofondità,attrezzarliperviverelavita.Essa‐loabbiamoimparato‐

èbellaepromettenteperchéabitatadaDio.Realizziamotuttoquesto

nellacollaborazioneconvoigenitoriLanostrapropostaèunostrumentopersprigionarelemigliorienergiedeibambinidioggi,chesaranno

gliadultidelfuturo,caricodipromessa.

p.AntonioeleMaestreconlaComunitàeducanteescolastica

Orzinuovi1settembre2012

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TERZA PARTE

pianificazione scolastica

Le soluzioni di carattere educativo e didattico

del Centro educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli

PIANO GENERALE POF fascicolo 1 Progetto educativo della Congregazione

fascicolo 2 La Scelta educativa (I parte) Percorsi formativi (II parte)

fascicolo 3 Pianificazione scolastica (III parte): pof - Scuola dell’infanzia A pof - sezione Primavera B pof - Scuola primaria pof - Scuola secondaria

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Questa terza parte del POF riguarda la PIANIFICAZIONE SCOLASTI-

CA nell’individuazione delle soluzioni di carattere organizzativo e didattico. Questo livello corrisponde alle rifiniture di una casa. È la parte più pratica e organizzativa e ha il compito di tradurre in metodologie adeguate e scelte chiare il progetto educativo. Le diverse parti in cui è strutturata l’intera organizzazione per-mette di suddividere l’intera proposta educativa. Per evidenziare il carattere unitario della nostra Scuola presen-tiamo i progetti del POF della Scuola dell’Infanzia e della Prima-vera, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria. Questa parte comprende anche la VALUTAZIONE. Nel progetto di una casa corrisponde da un lato alla soddisfazione di tutte le certificazioni vigenti in ordine alla sicurezza e dall’altro alla in-terrogazione circa la soddisfazione di colui che l’ha costruita e di colui che la abita. Concretamente vi si trovano i criteri per la valutazione dell’ap-prendimento (febbraio / giugno); la scheda educativa (novembre/aprile), l’autovalutazione e la valutazione dello stes-so piano dell’offerta formativa.

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La Scuola primaria santa Elisabetta Cerioli è una scuola cattoli-ca, pubblica, legalmente riconosciuta dal 2003.

È gestita dai religiosi della Congregazione religiosa della Sa-cra Famiglia, fondata nel 1863 dalla santa Paola Elisabetta Cerioli, una madre di famiglia divenuta educatrice di tanti altri figli. I reli-giosi si avvalgono della competente e ideale collaborazione di do-centi ben istruiti e formati.

La scuola è situata alla periferia di Orzinuovi ed inserita in una vasta area verde utilizzata per le attività sportive e ricreative dei ragazzi. Accanto alla scuola sorge un centro sportivo con pisci-ne aperte al pubblico e utilizzate durante l'anno scolastico dagli stes-si alunni.

Con la scuola dell’Infanzia e la Scuola secondaria è frequenta-ta da circa 600 alunni provenienti dal territorio dei paesi distanti fino a 30 Km da Orzinuovi ed inserita nel contesto del Centro educa-tivo. La Scuola ha 10 sezioni scolastiche.

ORARIO DI APERTURA DEL CENTRO EDUCATIVO SCOLASTICO

da lunedì a venerdì: 07.30 - 17.30

ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA E' aperta ai genitori, docenti e alunni:

da Lunedì a Venerdì dalle ore 8:00 alle 9:00 dalle 12:00 alle 13:00 dalle 16:00 alle 17:00

ORARIO DELLE LEZIONI SCOLASTICHE

da lunedì a venerdì: 08.15 - 16.00 ORARIO EXTRASCOLASTICO

tempo pre-scuola: 07.30-08.15 tempo mensa: 12.30-13.00

tempo ricreazione: 13.00- 14.00 tempo post-scuola: 16.00-17.00

ORGANIGRAMMA

alunni docenti religiosi educatori classi

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I N D I C E

0 □ □ Fanciullezza. Un’età della vita 1 □ □ pianificazione DIDATTICA

1. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI 2. I LABORATORI

2.1 I Laboratori opzionali 3. LA METODOLOGIA 3.1 Linguistica per l’alfabetizzazione 4. LA CONTINUITÀ

2 □ □ pianificazione ORGANIZZATIVA

1. IL TUTOR E L’ÉQUIPE PEDAGOGICA 2. L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

2.1 Settimana corta 2.2 Orari

3. COMPOSIZIONE DELLE CLASSI 4. L’ORARIO SETTIMANALE 5. ORE DI CONTEMPORANEITÀ 6. USCITE E VISITE DI ISTRUZIONE 7. LA DOCUMENTAZIONE 8. LE COMMISSIONI 9. GLI ORGANI COLLEGIALI 10. MENSA SCOLASTICA 11. TRASPORTO

3 □ □ pianificazione CURRICOLO

1. DISCIPLINE 2. METODOLOGIA E LABORATORIO COMPITI 3. OBIETTIVI FORMATIVI 4. EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E COSTITUZIONE

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5. AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

5.1. Progetto Solidarietà

5.2. Formazione dei genitori

6. CARATTERIZZAZIONE

7. PROGETTI

4 □ □ pianificazione RELAZIONALE

1. ALLEANZA CON LA FAMIGLIA

2. RAPPORTO CON GLI ALUNNI

2.1. Il clima educativo

2.2. L’accoglienza

2.3. Il rapporto educativo

2.4. Il regolamento

5 □ □ pianificazione EXTRA-SCOLASTICA

1. GLI EDUCATORI

2. PROGETTI EXTRASCOLASTICI

6 □ □ pianificazione VALUTATIVA

1. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

1.1. Valutazione personalizzata

1.2. Criteri-Indici di valutazione

1.3. Scheda di valutazione

1.4. Scheda di recupero allo studio

1.5. Autovalutazione

2. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

2.1. Criteri—Indici di valutazione

2.2 modalità di valutazione

2.3. Griglia delle osservazioni Interquadrimestrali

3. VALUTAZIONE DEI COMPITI

3.1. Annotazione per i docenti

4. VALUTAZIONE DEL POF

7 □ □ LA SCUOLA E LE SUE ATTREZZATURE SPAZI E STRUMENTI

11. 1. criteri per l’utilizzo degli spazi 11.2. attrezzature e sussidi didattici

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anno scolastico 2012-13 Alunni Maschi Femmine totale

Classi1^ ‐‐‐ ‐‐‐ ‐‐‐Classi2^ ‐‐‐ ‐‐‐ ‐‐‐Classi3^ ‐‐‐ ‐‐‐ ‐‐‐Classi4^ ‐‐‐ ‐‐‐ ‐‐‐Classi5^ ‐‐‐ ‐‐‐ ‐‐‐ ‐‐‐ ‐‐‐ ‐‐‐Totale 108 85 193

DocentiReligione p.DaniloPettenuzzo

AdeleLamentaFrancescaBrena

classi1^ SilviaFacchettiLettere/A

ChiaraAssiratiMatematica/B

Classi2^ RossanaFabermoliLettere/AClaraZanottiMatematica/B

Classi3^ AngelaRecentiLettere/A

BarbaraMarchettiMatematica/B

Classi4^ GiuliaFrosioLettere/AIsabelRinaldiMatematica/B

Classi5^ ElisaAlbiniLettere/A

LuisaPieraniMatematica/B

Inglese ElisaComparelli

ArteeImmagine DocentidiLettere

Musica RobertoGrazioli

ScienzeMotorieeSportive FrancescoBrassini

Tecnologia(Informatica) AndreaCerioli

DirigenzascolasticaDirigentescolasticoeGestoredellaScuola p.AntonioConsonniCollaboratoredidattico AngelaRecenti

Educatori:Stabilini Simone , Bergamaschi Matteo, Bruneri Marghe-rita, Lamenta Adele, Marchini Chiara, Alessia Appianii

Segreteria GiovannaCavanusAdrianaFusini

Amministrazione AlessandroGandagliaAusiliaCosta

Collaboratoreeducativo ChiaraPrestini

Docentedisostegno

I - LA NOSTRA SCUOLA

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Fes vità nazionali  1 novembre 8 dicembre 

25 aprile 1 maggio 2 giugno 

festa di tu  i San  Immacolata Concezione anniversario della Liberazione festa del Lavoro festa nazionale della Repubblica 

Regione Lombardia ai sensi dell’art. 138, comma 1° del D.L.vo n. 112 del 31.03.1998  

e dell’art. 4, comma 121 della L.R. n. 1 del 05.01.2000  

  mercoledì 12 se embre 2012 

venerdì 02 novembre 2012 Sabato  08 dicembre 2012 

dal 22 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013 

dal 27 marzo al 2 aprile 2013 Sabato 8 giugno 2013 

  inizio delle lezioni Commemorazione dei defun  Festa dell’Immacolata Concezione vacanze di Natale vacanze di Pasqua termine delle lezioni 

Is tuto Sacra Famiglia  

Domenica 7 o obre Venerdì 21 dicembre 

Venerdì 25 gennaio 2013 lunedì11‐martedì 12 febbraio 2012 

Domenica 2  giugno 2013 

 Festa di inizio della Scuola S. Messa con scambio d’auguri natalizi  Festa santa Paola Elisabe a Cerioli Vacanza di Carnevale                                                Festa di fine anno scolas co 

Vacanza in montagna di Carnevale              da venerdì 8 a martedì 12 febbraio 

Vacanza in montagna di Carnevale              da venerdì 8 a martedì 12 febbraio 

extra scuola  

Gioco Estate  dal 17 giugno al 26 luglio 

Gioco Estate agosto  dal 29 luglio al 9 agosto 

 Vacanze mare 

da domenica 30 giugno a domenica 7 luglio ragazzi/e v^ primaria, I^‐II^ secondaria  da domenica 28 luglio a martedì 6 agosto ragazzi/e II^ secondaria + I^‐II^ superiore 

Corsi di Musica, Sport, Danza C R E AT I  V A M E N T E 

da o obre a maggio 2012 Esibizioni conclusive a maggio 

CALENDARIO GENERALE 2012-2013

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0 □ □ Fanciullezza. Un’età della vita La FANCIULLEZZA è l’età che caratterizza i bambini che inizia-no la Scuola primaria. È successiva all’infanzia ed appare, tra tutte le età della vita, come la più felice e, insieme, anche la più feconda: perché l’apprendimento si produce con rapidità sorprendente e la meraviglia della vita –per ciò che in essa accade, si muove, succede– si vede ad ogni istante sul volto del bambino. La sintesi del reale rimarrà ferma per tutte le suc-cessive età: diventerà una sorta di mito fondatore della vita dell’adulto. La sintesi felice realizzata nella fanciullezza è immagine e prefigurazione della sintesi che il bambino / la bambina dovrà perseguire lungo il cammino della vita: è fi-gura preziosa della vita buona; ed è figura essenziale per co-noscere e realizzare quello che è buono in ogni stagione della vita. Fa parte della vita buona la qualità di non essere domi-nata dalla ricerca di sé, ma dalla dedizione a ciò che appare degno: ‘che sapore ha una vita non spesa?’ Gesù esprime questo orizzonte in forma chiara: ’Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, ma chi avrà perduto la sua vita per causa mia e del vange-lo, la salverà’ (Mc 8,35). Questo principio, intuito quando si è bambini, è una verità innegabile per riferimento alla vita di tutti. La FANCIULLEZZA non offre soltanto la figura sintetica della vita buona, che è poi una vita nel segno della fede. In questa stagione sono realizzate molteplici esperienze di consuetudi-ne con il grande mondo, le quali rimarranno per sempre trac-ce preziose per trovare la figura della vita adulta, cosa voglia dire diventare uomo o donna e in che cosa consista la felicità. Un’altra cosa caratterizza la FANCIULLEZZA. Il bambino fa grande affidamento sulla Legge, in essa cerca giustificazione ai propri comportamenti. Dal fare le cose per far contenta la mamma, ora egli impara la Legge, guadagnando notevoli competenze intorno al mondo tutto, e insieme definisce la propria immagine davanti agli occhi di tutti.

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In questa età è importante la cura per il cibo e per il vestito. Essa è un’altra forma di occuparsi di educazione. C’è anche un’altra cura per il figlio che sporge rispetto al cibo, al vestito e alla salute, che ha dunque i requisiti per essere aggiudicata all’educazione come ‘cura spirituale’. È la formazione religio-sa. Questa, insieme alla formazione morale, è la più disattesa nella cultura contemporanea. La formazione religiosa è la realizzazione di quel legame –necessario e originario– che permette al figlio di vivere la vita sotto lo sguardo di Dio pa-dre, mentre la formazione morale mira a rendere esplciita la Legge fin dall’inizio iscritta nelle forme immediate della vita, in particolare, nelle forme del vincolo che lega il figlio ai ge-nitori, e quindi al mondo tutto. L’educazione è nella sua inte-rezza morale oppure non è; l’affermazione va intesa però sullo sfondo di un’immagine di morale diversa da quella idealistica, immagine di morale come esercizio della libertà. Il compito di religiosi, docenti, educatori/genitori è quello di accompagnare il fanciullo nel difficile lavoro di tessere l’in-treccio della sua vicenda biografica e riconoscere la promes-sa, la speranza religiosa, promessa articolata mediante le for-me concrete, grate e persuasive, che assume la prossimità umana nel presente: la prossimità tra uomo/donna, tra geni-tori e figli, tra fratelli e anche tra amici. Tutte queste forme di prossimità si realizzano prima d’essere deliberatamente per-seguite: esse suscitano meraviglia, e quindi anche la doman-da che nasce dalla meraviglia: che cosa è mai questo? Questa esperienza che ogni figlio elabora a partire dalla rela-zione con i propri genitori è quella che vogliamo custodire e far crescere nella esperienza educativa e scolastica con questi bambini. La ‘nostra’ scuola tiene presente queste esigenze della fanciullezza, questo quadro di riferimento ideale per svolgere il proprio compito educativo.

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1 □□ Le scelte METODOLOGICHE E DIDATTICHE 1. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI

Essendo l’apprendimento uno dei principali obiettivi di un’a-zione educativa efficace vogliamo riconoscere e valorizzare l’unicità e l’originalità di ogni singolo alunno. La nostra istituzione scolastica, servendosi della metodologia didattica dell’imparare ad imparare, di appositi momenti (spazi) dedicati a laboratori, lavori di gruppo, progetti perso-nalizzati, consulenza psicologica, nel corso del curricolo quinquennale attua interventi specifici per favorire l’irrinun-ciabile diritto di ciascuno ad avere una formazione completa e adeguata alle sue risorse. I Piani di studio personalizzati si realizzano anche grazie alla proficua collaborazione tra scuola e famiglia, alleati nel rag-giungere una adeguata formazione integrale dell’alunno. Ogni anno vengono fissati per ogni alunno gli obiettivi for-mativi, le articolazioni delle unità di apprendimento e le mo-dalità organizzative di attuazione. 2. I LABORATORI La personalizzazione dell’insegnamento vede nei laboratori un punto qualificante la scuola. Essi sono un luogo privile-giato in cui si realizza un percorso opzionale di studio e di attività pratiche e creative in grado di rispondere alle diffe-renti situazioni d’apprendimento degli allievi. Essi costituiscono una situazione d’apprendimento che co-niuga le conoscenze (il sapere) e le abilità (il saper fare) verso compiti significativi e motivanti per gli allievi. Ciò si attua in una dimensione operativa ed applicativa dove ognuno è in condizione di dovere e potere utilizzare il proprio sapere in modo pertinente, completo e qualificante (competenza). I laboratori sono organizzati per ogni gruppo classe e per ogni anno, il collegio docenti ha scelto di sviluppare negli alunni, in base alle differenti età, determinate competenze.

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2.1 Laboratori

  Laboratori   

Obie vi 

classe 1

Musicalmente

Percorso musicale interdiscipli-nare tra italiano, inglese, mate-matica, arte .

classe 2

Piccoli passi

in città

Percorso di motoria con altre discipline.

classe 3

Mangiare sano,

vivo sano

classe 4

Metodologia I

Saper pianificare il proprio tem-po, usare correttamente tutti gli strumenti delle principali strate-gie di studio

Metodologia II

Riconoscere il proprio stile co-gnitivo e aumentare la propria autonomia.

classe 5

Metodologia III

Saper utilizzare efficacemente tutte le strategie acquisite nella scuola primaria per svolgere autonomamente i compiti asse-gnati e rielaborare i sàperi ap-presi

Homeworks Esercitazioni scritte e consolida-mento degli obiettivi disciplinari dell’inglese.

Percorso di educazione alimenta-re con le discipline di scienze, informatica e di cittadinanza e costituzione.

 

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3. LA METODOLOGIA

3.1 Linguistica per l’alfabetizzazione Per quanto riguarda l’alfabetizzazione, nel primo anno della scuola primaria, il metodo utilizzato è il metodo fonematico- sillabico in cui il processo che porta all’apprendimento e alla lettura avviene in modo graduale, secondo il seguente itine-rario metodologico: 1. Presentazione dei singoli grafemi; inizialmente si fanno conoscere le vocali introdotte ognuna da una parola-chiave che servirà a mettere in evidenza il fenomeno a stimolare l’at-tenzione e la curiosità nei bambini, successivamente verranno presentate una alla volta le consonanti. 2. Formazione della sillaba: ogni consonante presentata viene associata alle vocali per arrivare alla composizione di parole prima bisillabe, poi trisillabe e infine complesse. Per tutto il processo d’alfabetizzazione iniziale utilizzeremo il carattere stampato (utilizzato nel suo riconoscimento in mo-do funzionale alla lettura) ed infine introdurremo il corsivo. Nell’ambito della lingua orale, per sollecitare la verbalizza-zione, l’espressione personale, la corretta pronuncia ci muo-viamo su due posizioni generali, predisponendo da un parte momenti più strutturati, in cui l’ascolto, la comprensione e la comunicazione risultino essenziali al raggiungimento degli obbiettivi mentre dall’altra, momenti meno strutturati, lascia-ti alla libera espressione (senza trascurare la guida dell’inse-gnante e la correzione dell’errore) al confronto, ai racconti spontanei e non organizzati. La nostra proposta didattica si articola in tre livelli: □ □ LIVELLO CORPOREO: attività vissute direttamente dal bambi-no in un ambito ben definito dove la verbalizzazione dell’a-zione lo porta a prendere coscienza dell'esperienza fatta; □ □ LIVELLO MANIPOLATIVO: gli oggetti presenti nei momenti di laboratorio diventano un vero e proprio strumento didattico a disposizione del bambino; □ □ LIVELLO GRAFICO: consiste nel passaggio dal livello icono-

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grafico, a quello grafico astratto dove il bambino mostra di aver raggiun-to un’organizzazione mentale del concetto preso in considerazione. Piano didattico personalizzato (DSA)

Che cos’è il PDP? Analizziamo le parole che compongono la definizione di Piano Didattico Personalizzato:

PIANO: è “studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi svilup-pi”: un programma, un progetto, una strategia.

DIDATTICO: lo scopo della didattica è il miglioramento: • dell'efficacia e soprattutto dell'efficienza dell'apprendimento dell‘allievo, che compor-ta , quindi, una diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di ener-gie; • dell‘ efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del docente

PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe (C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n. 674 del 10/05/2007 per studenti di-slessici rt_10_DPR_122_giugno 2009. – Circ. MIUR 28.5.2009)

4. LA CONTINUITÀ DIDATTICO-EDUCATIVA

La continuità tra i diversi livelli educativi e scolastici della Scuola è ga-rantita dalla continuità dello sviluppo che si realizza per riconoscimento di esso, proprio perché anche l’istituzione sa esserne rispettosa e fautrice. Protagonisti della continuità sono gli allievi, e l’unica via per realizzarla è quella pedagogica. Dal punto di vista istituzionale è più corretto parlare di raccordo me-diante annualità ponte tra i vari gradi di scuola. La continuità si realizza nella nostra Scuola attraverso: □ □ l’istituzione a partire dall’anno 2006.7 del Consiglio d’Istituto della Scuola; □ □ momenti di collaborazione tra gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia e con gli insegnanti della Scuola Primaria e Secondaria di I° grado; □ □ la realizzazione di attività didattiche comuni; □ □ la scheda di presentazione che, descrivendo il percorso seguito dagli alunni, analizzando e commentando le produzioni, rappresenta uno strumento fondamentale per gli insegnanti di conoscenza del bambino, sia a livello didattico, sia di storia personale.

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2 □ □ LA NOSTRA SCUOLA. ORGANIZZAZIONE 1. IL TUTOR E L’ÉQUIPE PEDAGOGICA

L’organizzazione scolastica comporta, per ogni classe I, una strutturazione della funzione docente in team, la cui flessibi-lità è caratterizzata da una differenziazione di funzioni, lega-te alla presenza di un docente tutor, al fine di corrispondere a precisi compiti educativi.

□ □ Modulo con prevalenza. Questa organizzazione, attivata per le classi I, prevede la presenza di due insegnanti che opera-no nei suddetti ambiti sulle due sezioni di un modulo, ma con prevalenza.

□ □ Modulo. Questa organizzazione, attivata per le classi 2, 3, 4 prevede la presenza di due insegnanti che operano per am-biti sulle due sezioni di un modulo. Una docente svolge la funzione didattica per gli ambiti linguistico-espressivo-antropologico e l’altra per quello matematico-scientifico.

□ □ Con docente tutor. Questa organizzazione, attivata per le classi 5, assicura in ciascun gruppo classe una presenza temporale settimanale indicativamente individuata di 21 ore di insegnamento frontale.

Per garantire il carattere collegiale dell’educazione e dell’i-

struzione, accanto alle due insegnanti si introducono inse-gnanti specialisti per le discipline rimanenti.

□ □ Il docente tutor cura la continuità educativa e didattica e il rapporto con le famiglie ed assicura, altresì, la coerenza e la gradualità dei percorsi formativi di ogni alunno, facilitando-ne e potenziandone le relazioni interpersonali ed educative. Tale docente svolge, pertanto, funzioni di coordinatore del team docente e di tutor nei confronti degli alunni, curando la compilazione della Scheda personale delle competenze, d’in-tesa con gli altri docenti del team. □ □ In definitiva il docente tutor cura la continuità educativa e didattica e il rapporto con la famiglia e assicura, altresì, la coerenza e la gradualità dei percorsi formativi di ogni alun-

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no, facilitando ne e potenziandone le relazioni interper-sonali ed educative. Sono funzioni di vero e proprio tutoring, cioè di orientamento e di accompagnamento dell’alunno per stimo-larne la motivazione, facilitarne la comunicazione, sostenerne l'apprendimento, soprattutto per gli alunni più in difficoltà.

2. L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

2.1 Settimana corta La scuola si svolge da Lunedì a Venerdì. Il sabato gli alunni sono a casa. La scelta della settimana corta è dettata dalla convinzione che i bambini devono poter trascorrere insieme alla loro famiglia un tempo adeguato e sereno in cui coltivare i loro interessi e le relazioni affettive con i genitori e la fami-glia allargata. 2.2 Orari Per tutte le classi le lezioni sono organizzate, da lunedì a ve-nerdì, dalle ore 8.15 alle ore 12.30 e nel pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 16.00 per i tutti i giorni della settimana, per un totale di 30 ore, di cui 28 obbligatorie e 2 di laboratori. Le lezioni sono di 60 minuti con un intervallo di 15 minuti al mattino.

3. COMPOSIZIONE DELLE CLASSI

La formazione delle classi viene effettuata tenendo conto del criterio della eterogeneità. Esso permette che ciascun alunno possa esprimere le sue attitudini e le sue capacità nell’affron-tare gli impegni derivanti dalla sua condizione di allievo. I piani di studio personalizzati sono, in questo caso, mezzo di espressione e di sviluppo della personalità. La costituzione delle classi avviene attraverso □ □ lo scambio di informazione tra gli insegnanti dell’Infanzia con quelle della Primaria; □ □ l’analisi delle schede di presentazione; □□ il gioco estate: conoscenza del bambino, dell’ambiente, dei propri compagni e degli insegnanti;

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□ □ prove somministrate dalle maestre; □ □ il paese di provenienza; □ □ equilibrio numerico tra maschi e femmine della classe.

4. L’ORARIO SETTIMANALE

I criteri per la formazione dell’orario settimanale delle mae-stre sono: □ □ rispetto dell’orario minimo stabilito per ogni disciplina; □ □ equilibrio nella distribuzione delle varie discipline nell’ar-co della giornata e della settimana; □ □ alternanza delle discipline; □ □ blocchi orari di norma non inferiori alle 2 ore per disciplina □ □ pari dignità delle discipline; 5. COMPRESENZA

Per ogni classe c’è almeno un'ora di compresenza; cioè la pre-senza di due docenti durante lo svolgimento di una discipli-na, che permette di attuare attenzioni più dirette al gruppo e/o al singolo alunno. Questa organizzazione offre l'occasio-ne di potenziamenti, recuperi, e progetti vari, opportunità molto importante per la qualità della scuola. Ogni settimana gli insegnanti si trovano insieme per pro-grammare le lezioni e per esaminare la situazione di ogni singolo alunno. L’osservazione e il confronto permette una puntuale e rapida individuazione e risoluzione delle questio-ni che sorgono. I genitori sono informati della evoluzione della situazione, con i colloqui settimanali, con la scheda educativa e con la pagella 6. USCITE DIDATTICHE E VIAGGI DI ISTRUZIONE

L’esperienza scolastica è arricchita dai viaggi di istruzione e dalle uscite didattiche. Oltre a essere un momento di svago e di divertimento, le visite diventano un utilissimo momento istruttivo. Vedere, visitare, toccare alcune realtà illustrate a

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scuola porta ad imparare prima e meglio. È per questo che la scuola cerca di favorire occasioni che il territorio offre e ac-compagnare i bambini a fare delle esperienze concrete toc-cando con mano la realtà. Nel corso dell’anno scolastico sono previsti: una viaggio di istruzione (un giorno) e, eventualmente, una uscita didattica sul territorio.

7. LA DOCUMENTAZIONE NEL REGISTRO INFORMATICO

La documentazione ha una forte valenza educativa. Attraver-so il registro informatico con la precisa annotazione delle osservazioni, degli interventi pianificati e delle verifiche ef-fettuate, l’insegnante e l’intero collegio docenti possono ope-rare scelte più attente alle esigenze degli alunni. Inoltre, la documentazione, in alcuni casi, ha una valenza giuridica, atta a comprovare in ogni situazione la posizione dell’inse-gnante e degli alunni. I docenti hanno il compito di documentare l'attività didattica attraverso il REGISTRO INFORMATICO. Esso documenta la pro-grammazione didattica e valutativa di ciascun docente. Con-tiene gli orari, la programmazione didattica annuale e le sue scansioni temporali, le verifiche e le valutazioni, l'analisi e la riflessione dell'efficacia del percorso attuato, offre informa-zioni sugli aspetti rilevati individualmente e sugli apprendi-menti degli alunni. Inoltre il REGISTRO INFORMATICO documenta l'attività del Consiglio di classe, sottolineando soprattutto le dimensioni trasversali degli apprendimenti e programmare i relativi interventi educativi e/o formativi. Contiene gli orari delle classi e degli insegnanti; le programmazioni educative e di-dattiche; le modalità organizzative/didattiche delle classi; documenta i fatti rilevanti nella vita della classe: rapporti interni ed esterni alla scuola, gli incontri di modulo, di circolo e con le agenzie educative presenti sul territorio; i verbali degli incontri di team.

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8. LE COMMISSIONI

Le Commissioni sono équipes composte dai Docenti per qua-lificare alcuni aspetti della vita scolastica. Esse hanno validi-tà di un anno. I membri, proposti dal direttore, sono nomina da parte del COLLEGIO DOCENTI.

Esse svolgono una funzione specifica all’interno dell’organiz-zazione scolastica. Alcune di queste collaborano con altri or-ganismi quali il Consiglio di Istituto, il Collegio docenti, la nostra scuola dell’Infanzia e Secondaria o enti provinciali.

Commissioni 

commissione I /A  per favorire  lo sviluppo della crea vità, della fantasia, dell'espressi-vità e valorizzare le do  ar s che e le erarie dei singoli alunni. 

Angela  Recen ,  Barbara  Mar‐che ,  Luisa  Pierani,  Giulia Frosio, Elisa Albini, Chiara Assi‐ra  e Zano  Clara.   

commissione M  

commissione S  per far crescere una coscienza mul culturale e ges  di solidarietà  

p.  Antonio  Consonni,  Chiara Assira , Recen  Angela,  Frosio Giulia. 

commissione C  Coordina  i passaggi dalla  Infanzia alla Primaria e dalla Pri-maria alla Secondaria 

Albini  e  Pierani  (V)  referente l’insegnante Marche  docente specialista Comparelli  

commissione N  Per vivere il Natale come momento scolas co ed educa vo 

Roberto Grazioli Chiara Pres ni una Docente per ogni classe 

commissione CLIL (Content and Language Integra-ted Learning)  Studia la modalità più efficace di apprendimento della lingua inglese coinvolgendo altre discipline. Saper  u lizzare  le  conoscenze  e abilità  acquisite nello  svolgimento di  esercitazioni  scri e  e orali per consolidare gli obie vi dida ci della  lingua ingle‐se  

Comparelli  Elisa  coadiuvata  da Rinaldi  Isabella,  Brassini  Fran‐cesco e Pres ni Chiara.  

commissione P     ’  Partecipa agli incontri della gruppo Pa o x l’educazione delle Scuole statali e paritarie di Orzinuovi 

Clara Zano , Rossana Fabemo‐li, p. Danilo. 

commissione B  ( ) per educare alle le ura e all’u lizzo della biblioteca e la costruzione di una biblioteca digitale 

Grazioli  Roberto,  Silvia  Fac‐che ,  Rossana  Fabemoli,  p. Antonio  Consonni,  Andrea Cerioli 

Consiglio di Is tuto della Scuola  Albini  Elisa  come  segretaria, Pierani Luisa e Brassini France‐sco  

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9. GLI ORGANI COLLEGIALI

Per rendere effettiva ed efficace la collaborazione di tutte le sue componenti alla gestione delle attività scolastico educati-ve, nella nostra Scuola sono attivi i seguenti Organi collegiali: □ □ CONSIGLIO DI ISTITUTO DELLA SCUOLA (=CIS) □ □ COLLEGIO DEI DOCENTI □ □ CONSIGLIO DI CLASSE Essi operano con competenze diverse previste dall’apposita normativa (cf Statuto degli Organi collegiali). Il raccordo tra i vari organismi è assicurato dal dirigente scolastico che è membro di diritto di tutti gli Organi collegiali. La convocazione, comunicata agli interessati a norma di leg-ge, viene effettuata a partire da un calendario fissato all’ini-zio dell’anno. Le variazioni sono comunicate e motivate per tempo. Membri del Consiglio di Istituto sono i rappresentati di clas-se, eletti dai genitori all’inizio di ogni 3 anni, una rappresen-tanza degli insegnanti eletti dal Collegio docenti ed educatori extra-scolastici. Un ruolo fondamentale di raccordo tra la scuola e i genitori è svolto dal rappresentate di classe che relaziona con tutti i genitori. 13. TRASPORTO

La nostra Scuola possiede una batteria di quattro pullman e di un pulmino per il trasporto dei bambini e dei ragazzi. È un aiuto ai bambini e alle loro famiglie. Gli autisti, alla sera sono coadiuvati da una educatrice che mantiene l’ordine e si fa interprete delle situazioni di difficoltà.

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3 □ □ pianificazione CURRICOLARE 1. DISCIPLINE

Le discipline sono la nervatura su cui si costituisce il currico-lo della Scuola. Tutte e singole le discipline sono fondamen-tali e utili a far maturare nel bambino un cultura aperta, una intelligenza sveglia e una personalità matura.

2. METODOLOGIA E LABORATORIO COMPITI

La didattica dell’imparare ad imparare, pilastro della nostra Scuola primaria e secondaria, si struttura attorno alla metodo-logia e al laboratorio compiti. La maturazione nell’alunno di

  Classe I  Classe II  Classe III  Classe IV  Classe V 

italiano  7  7  7  7  7 

inglese  2  2  2  2  2 

Storia /ci adinanza e  Cos tuzione 

2  2  2  2  2 

geografia  2  2  2  2  2 

matema ca  6  6  5  5  5 

scienze  1  1  2  2  2 

Tecnologia  1  1  1  1  1 

Musica  1  1  1  1  1 

A. Immagine  1  1  1  1  1 

Scienze motorie  2  2  2  2  2 

Religione  2  2  1  1  1 

Metodo/compi    1  1  2  2  2 

Laboratori   2  2  2  2  2 

discipline 

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una metodologia adeguata e di una autonomia in grado di supportare il suo apprendimento stanno alla base del nostro stile di insegnamento.

L’esercitazione scritta e lo studio orale sono due elementi indispensabili dell’esperienza scolastica. Il bambino attraver-so l’esecuzione dei compiti dimostra di aver seguito e com-preso la spiegazione dell’insegnante e di essere in grado di muoversi in modo autonomo nell’argomentazione spiegata. Questo ha portato la nostra scuola a fare delle scelte ben pre-cise in ordine alla questione dei compiti. Il compito –sostanzialmente svolto nell’orario scolastico- serve prima di tutto all’insegnante per valutare se la sua spiegazione è stata appresa dagli alunni, e agli alunni per consolidare le proprie abilità.

La quantità degli esercizi viene equilibrata e adeguata all’età, all’autonomia e alla capacità del soggetto.

Il compito è un momento di verifica dell’apprendimento e di espressione di sé. Tutto questo si traduce concretamente nel progettare un tempo di esecuzione calibrato al tempo dei bambini.

Alla famiglia spetta il compito/il dovere di interessarsi, di stimolare e di motivare. Senza sostituirsi al figlio nella esecu-zione del compito.

COMPITI E STUDIO A SCUOLA  

LA QUESTIONE 

1. I compi  e lo studio per ogni studente ‐sia esso bambino o adolescente o giovane‐ sono un momento  fondamentale della sua crescita: non solo perché apprende, ma anche perché impara un metodo per la vita, rintrac‐cia un senso  in quello che studia, si  ‘prepara’ al futuro. È dunque  impor‐tante mo vare ogni alunno ai compi  e allo studio. È dunque necessario per ogni docente qualificare il dare i compi  e il far studiare! 

2.  Imparare a organizzare  il materiale  (1), per poter  fare  i compi  su ciò che è stato insegnato in classe (2) e imparare a studiare (3) cos tuisce una base fondamentale per  imparare un metodo per vivere bene  la vita pro‐pria. 

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3. Compi  e studio ‐proprio perché così necessari‐ sono anche ogge o di infinite discussioni: tra gli alunni che si chiedono perché studiare quando, alla fine, si trova sempre tu o  in  internet; tra  i genitori che, stanchi del lavoro, si devono trovare alla sera a studiare e/o a fare i compi  con i loro figli; tra gli stessi docen  che si chiedono quan  compi  dare e/o quanto far studiare alunni sempre più poco mo va . 

 

LA SITUAZIONE 

4. Il nostro Centro educa vo e Scuola S. P. E. Cerioli ‐da quando ha rinno‐vato  la  stru ura e  innovato  l’educazione e  la dida ca  (dall’anno 2000)‐ ha fa o una scelta di fondo: con il metodo imparare ad imparare compi  e  studio  vengono  svol  a  scuola. Questo criterio/principio generale ne‐cessita di essere specificato. 

Nell’a.s. 2012‐2013,  il Collegio Docen  della Primaria e della Secondaria ha ripreso in mano questo innova vo proge o, facendo una verifica, con‐siderando opportunità e cri cità, dando orientamento e scelte program‐ma che a tu  i Docen  della Primaria e Secondaria. Questo orientamen‐to è stato condiviso anche con le maestre dell’Infanzia. 

Il proge o compi  e studio a scuola comporta di contemperare e conside‐rare numerose e diverse esigenze:  le esigenze,  i bisogni e  l’esperienza di un bambino sono diverse da quelle di un adolescente; così come  i tempi dei bambini di I, II sono diversi da quelli di III, IV, V e addiri ura da quelli di I, II, III secondaria; così come diversi sono  i tempi di crescita dei nostri figli… 

 

I FATTI 

Un bambino della Primaria (6‐11anni) e un ragazzo della Secondaria (11‐14 anni) vivono nella nostra  is tuzione dalle 8 alle 10 ore circa. È più del tempo di un alunno che frequenta solo il ma no un’altra scuola! Possia‐mo chiedere altri impegni quando torna a casa la sera? 

Inoltre ogni Docente  conosce  i da  di questa  ricerca:  il  tempo medio di a enzione degli alunni davan  ad una  lezione frontale è di 20’ la 1^ ora; 15’ la 2^ e la 3^ fino ai 5’/8’ minu  alla 5^. 

È  sempre più difficile  fare  compi  e  studiare  ‘come una  volta’: urge un ripensamento radicale della dida ca, appunto per competenze. 

 

L’ORIENTAMENTO E LE SCELTE PROGRAMMATICHE 

Per ques  mo vi, il COLLEGIO DOCENTI DELLA PRIMARIA E DELLA SECON‐DARIA >  riconosce  il valore del proge o Compi  e  studio a Scuola della S.P.E. Cerioli  > proge a tempi per lo svolgimento dei compi  scri  asse‐gna  e per  lo  studio  sia nell’orario  scolas co, nella programmazione di‐da ca, nel tempo dei compi /studio o nella metodologia    > per promuo-

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vere, a raverso la supervisione dell’insegnante / educatore, l’interiorizza‐zione del metodo e il processo di apprendimento autonomo dell’alunno. 

I Collegi Docen  e  i Consigli di Classe e  Interclasse diventano  il  luogo di verifica e proge azione del proge o. 

 

COME ? (METODO DELLE INSEGNANTI) 

O mizzando  il  tempo  scuola,  secondo  una  rigorosa  programmazione a raverso il Curricolo di Scuola e di Is tuto. 

Vivendo / impostando le lezioni anche in modo Laboratoriale (coopera ve learning)  con gli alunni, protagonis  principali del processo di apprendi‐mento. 

Ricavando all’interno di ogni ora / dello svolgimento della disciplina tempi per l’esercizio (compi ) e per lo studio. 

Mo vando ad approfondimen  e/o ricerche a casa  l’alunno,  i cui risulta  saranno considera  come ‘credi  forma vi’. 

Nelle vacanze di Natale, di Pasqua e dell’Estate  i compi  sono assegna  in base al tempo e a seguito di una decisione del Collegio Docen . 

Valutando in un modo ritenuto ragionevole (anche confrontato anche con i colleghi) il carico di compi  e studio, considerando la stanchezza, il grado di autonomia, il bisogno di movimento dell’alunno. 

Mo vando allo studio. L’eventuale assegnazione di compi /studio facolta‐vi se manali verranno considera  in fase valuta va come credi  forma‐vi. 

 

CONSEGUENZE. 

1. per lo studente fare i compi  e studiare con chi può veramente insegna‐re, correggere, far apprendere:  le maestre/i docen  e avere un  legi mo tempo libero per vivere le relazioni in famiglia, per crescere nell’amicizia, per giocare e diver rsi; 

2. per  lo  studente approfondire eventualmente  temi e aspe  che  risve‐gliano  il suo  interesse e  la sua passione scolas ca. Crescere nell’autono‐mia; 

3. per la famiglia: VIVERE la FAMIGLIA alla sera e nel weekend: in un mon‐do sempre più  frene co e pieno d’impegni  (compi , catechismo, a vità spor ve,  lavoro domenicale, genitori separa , ecc.)  la famiglia non può e non deve essere sacrificata. Alleanza scuola‐famiglia vuol dire anche que‐sto. 

4. Per  il Docente programmare  i tempi dei compi  e dello studio e per  il Collegio Docen  monitorare la situazione nei vari momen  dell’anno! 

 

 

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DOMANDE. Raccogliamo le domande di Docen  e di Genitori. 

0. Non è troppo limitante il tempo per studiare e fare i compi  a scuola?  Sì, perché rafforzare a casa gli apprendimen  fa  durante le lezioni è una opportunità  posi va.  I  criteri  del  rafforzamento  sono  concorda   con  il dire ore. 

1. Un docente può dare compi  di rafforzamento? Sì, perché rafforzare a casa gli apprendimen  fa  durante le lezioni è una opportunità posi va. I criteri del rafforzamento sono concorda  con il dire ore. 

2. Se un alunno/una famiglia vuole fare più esercizi, più studio, più alle‐namento  lo potrà  fare? Sì, e verrà riconosciuto come credito forma vo. L’eventuale assegnazione di compi /studio facolta vi se manali verran‐no considera  in fase valuta va come credi  acquisi  in corso d’opera! 

3. … Se un alunno, per svaria  mo vi: necessità di ripetere ad alta voce, concentrazione maggiore,  tempi  più  dilui , ma  anche  per  distrazione  o scarso  interesse, non riesca ad ul mare  le consegne, dovrà completare  il lavoro a casa. 

4. Ma ogni bambino/ogni  ragazzo   è diverso  l’uno dall’altro?    Il tempo necessario per  l’esecuzione dei compi  può variare molto da bambino a bambino.  Noi  insegnan ,  normalmente,  lo  calcoliamo  in  un modo  che riteniamo adeguato, ma bisogna tener presente la stanchezza, il grado di autonomia,  il bisogno di movimento del bambino  che ha  già  alle  spalle una ma nata e un pomeriggio scolas ci. 

5. Ma non  si abbassa  il  livello di apprendimento?    Il Tu o questo non significa  abbassare  la qualità dell’insegnamento  e/o dell’apprendimento perché,  considerando  che  sono  le  competenze  che  devono  crescere  e maturare nell’alunno, è molto meglio e più reddi zio far lavorare dire a‐mente gli alunni a scuola con la supervisione dei docen » 

 

I GENITORI. QUALE E’ IL LORO RUOLO 

1. Collaborare con la scuola per rendere sempre sempre più efficace que‐sto strumento dei compi  e studio a scuola. 

Riconoscere che ogni bambina e bambino ha risorse e cara eris che pro‐prie: quindi  ricercare  il dialogo  con  le maestre quando  la  situazione del figlio/della figlia  contrasta  con  il principio dichiarato dei  compi  e dello studio a scuola! 

2. Mostrare  interesse  verso  i  propri  figli  domandando  che  cosa  è  stato svolto a scuola, stando eventualmente vicino al figlio mentre approfondi‐sce a casa,  risvegliando  interesse  facendo  ricerche su un argomento svi‐luppato a scuola.  

3. Perché la relazione con il figlio ‐bambino o adolescente‐ diven  davvero un momento di relazione e di crescita, è necessario abbassare le ansie ed essere rassicuran , anche a costo di acce are un lavoro eseguito in modo 

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mediocre o di interrompere l’a vità di fronte a un’evidente stanchezza.  

4. È  importante offrire gra ficazioni verbale o materiali. Se si pensa che sia  il  more di una valutazione a generare  il  rifiuto, occorre me ersi  in una posizione di ascolto a vo e far ‘uscire’ queste paure, fino a quando il bambino  stesso  troverà  la  soluzione.  I  bambini  infa   avvertono molto presto, seppur in maniera poco consapevole, la pressione psicologica che deriva dall’essere valuta  e per mol  ciò rappresenta una fonte di preoc‐cupazione. Da parte degli insegnan  è importante dare soddisfazione a un compito ben fa o e acce are, quando i bambini sono ancora piccoli, che ci dicano “Maestra,   ho fa o il problema!” perché è un a o d’amore. 

 

CONCLUSIONE  

Questa  ‐ne siamo consapevoli‐ è una sfida. Per  la Scuola, per gli Alunni, per  le Famiglie. Come tu e  le sfide fa paura, ma è anche un’opportunità per mo vare di più allo studio e per creare sinergia tra Docen . È impor‐tante che tu  –Alunni, Docen , Famiglie‐ ci me amo in gioco rivedendo la vecchia abitudine che l’insegnamento del Docente sia comunicazione di contenu  e  l’apprendimento da parte dell’alunno sia  imparare tan  con‐tenu .  L’apprendimento  è  ‐secondo  le  nuove  Indicazioni  ministeriali‐ saper fare, cioè saper fare uso di ciò che si è imparato, nei diversi contes  di vita. Cosa di più bello dell’imparare ad imparare ?  

Noi ‐Collegio Docen  della Primaria e della Secondaria‐ crediamo a questa prospe va. Così  ci diversifichiamo  sul  territorio,  rilanciamo  l’a vità di‐da ca  come  opportunità  e  sopra u o  l’intervento  educa vo  a  favore dell’alunno e delle famiglie. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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3. OBIETTIVI FORMATIVI

La Scuola primaria è l'ambiente educativo di apprendimento dove il fanciullo trova le occasioni per maturare progressiva-mente le proprie capacità di autonomia, di azione diretta, di relazioni umane, di progettazione e verifica, di esplorazione, di riflessione logico‑critica e di studio individuale. Da questo si evince che gli obiettivi formativi devono essere adeguati allo sviluppo di diversi aspetti del bambino: psi-co‑motorio, logico‑mentale, socio‑emotivo. Ogni attività educativa e didattica fa necessariamente riferi-mento all’età di sviluppo del fanciullo e di conseguenza co-noscere i suoi bisogni, da quelli generalizzati, comuni ai bambini di oggi a quelli specifici, legati alle situazioni contin-genti. Non si può quindi prescindere dalle caratteristiche tipiche di questa età (età scolare o periodo di latenza che intercorre tra il 6° e il 10° anno di età): □ □ impara a confrontarsi con la realtà, con gli altri, con la sua coscienza (diminuisce l'egocentrismo logico e affettivo nei rapporti sociali) □ □ la sua logica è concreta, legata alle sue esperienze; □ □ nella socializzazione perde gradualmente il giudizio asso-luto ed egocentrico, impara a tener conto della prospettiva altrui; è produttivo. □□ Gli obiettivi formativi richiedono la mobilitazione di sensi-bilità e prospettive pluri, inter e transdisciplinari e quindi integrità educativa.

Gli obiettivi formativi sono elaborati a partire dall’esperienza degli alunni in coerenza con il Progetto educativo della scuo-la, il Profilo educativo, culturale e professionale e in linea con gli obiettivi specifici di apprendimento indicati dal MIUR.

4. EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E COSTITUZIONE

La Cittadinanza e Costituzione si dispiega attraverso percor-

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si di studio che attuano l’apprendimento di obiettivi specifici delle diverse discipline, concretizzati in competenze, cioè in atteggiamenti, comportamenti, modi di vivere, che trovano nell’esercizio individuale e sociale i valori della convivenza civile.

I docenti si interrogano su come il loro insegnamento può portare alla maturazione di corretti comportamenti di educa-zione stradale, ambientale, alimentare, alla cittadinanza, alla salute e all’affettività. Il Collegio docenti concorda gli inter-venti educativi-didattici, gli incontri formativi, le visite di istruzione. All’origine di questa proposta di lavoro, si trova la convinzione che per educare sia necessario, in ogni fase evolutiva, ancorare l’inesauribilità delle rappresentazioni della realtà e dei comportamenti personali ad una visione complessiva ed unitaria della vita. Compito della scuola è rendere questa visione sempre più robusta, consapevole e critica.

Le educazioni proposte durante il ciclo scolastico sono:

1. Educazione alla cittadinanza 2. Educazione stradale 3. Educazione ambientale 4. Educazione alla salute 5. Educazione alimentare 6. Educazione all’affettività 5. AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Formazione per i genitori. I genitori, in quanto primi re-sponsabili dell'educazione dei figli, sono partecipi dell’istituzione scolastica trasformando il servizio offer-to dalla Scuola da pura opportunità a strumento educa-tivo per una crescita culturale, umana e cristiana dei propri figli.

La Scuola primaria santa P.E. Cerioli nel momento in cui si rivolge agli alunni, sa di dover raggiungere anche la famiglia e sa anche che se non giunge alla famiglia fallisce la sua espe-rienza educativa.

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Un obiettivo fondamentale e indispensabile è quindi quello di creare una stretta collaborazione tra la scuola e le famiglie, nel rispetto delle specifiche competenze. Il dialogo, la stima reciproca e il confronto tra scuola e famiglia favoriscono so-luzioni efficaci per una crescita armonica dei bambini che contempli oltre al conseguimento di risultati scolastici soddi-sfacenti, anche una incisiva azione educativa.

A tale scopo la scuola offre per le famiglie forme e tempi di incontro, di formazione, di condivisione.

L’avvertenza della scuola è di tenere costantemente informati i genitori relativamente all’andamento scolastico del bambi-no e alla sua crescita nella capacità di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente.

Questa informazione avviene attraverso più strumenti:

□ □ la Scheda di valutazione quadrimestrale: Pagella (=febbraio / giugno)

□ □ la Scheda Educativa

(novembre / aprile)

□ □ gli incontri individuali con gli insegnanti.

Forte spazio hanno pure gli organi di rappresentanza come il Consiglio di Istituto.

Nel corso dell’anno vi sono feste, incontri di formazione per genitori, assemblee per classi.

6. CARATTERIZZAZIONE

All’interno dell’intera organizzazione scolastica emergono come caratterizzanti l’intero percorso formativo, con la pre-senza del relativo docente abilitato all’insegnamento queste educazioni:

Educazione musicale - Il corso di musica mira a far acquisire ad ogni alunno: la capacità di leggere le note; sviluppare una maggiore sensibilità musicale; utilizzare la voce nel canto.

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Inglese—Il corso d’inglese si attiva dal primo anno di scuola. L’obiettivo generale è di far acquisire le basi della lingua in-glese. La metodologia seguita parte da un approccio ludico e prevalentemente orale, per permettere la comprensione, la conversazione e giungere alla forma scritta.

Tecnologia (Informatica) - Il corso è proposto dal primo an-no di scuola e vuole offrire agli allievi la possibilità di ap-prendere l’uso del computer come strumento utile e indi-spensabile in ambito scolastico e poi lavorativo. Lo scopo del nostro progetto scolastico è quello di avvicinare gli allievi al computer per giungere ad un adeguato e corretto accesso alla multimedialità e alla ipertestualità, rendendoli partecipi di questo linguaggio attraverso la creazione di un prodotto ipertestuale.

Scienze motorie e sportive—Il corso di scienze motorie e sportive è proposto a tutti gli alunni e prevede, oltre alle atti-vità in palestra, un corso di nuoto a quadrimestre. Gli obietti-vi per il primo ciclo sono i seguenti: primi contatti con l’ac-qua; il controllo della respirazione; i galleggiamenti, cadute, salti e tuffi in acqua; galleggiamento in acqua alta; propulsio-ni con tavolette e altri galleggianti; immersioni; scivolamenti. Dal secondo ciclo le lezioni di motoria in ambiente acquatico mirano anche a far acquisire un’adeguata tecnica natatoria dei tre stili: crawl, dorso e rana.

Trasversale a tutte le ore di motoria è l’attenzione al raggiun-gimento da parte del bambino di un’adeguata autonomia, in relaziona all’età, nella gestione del proprio materiale, dei tempi, degli spazi, e dell’igiene personale.

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7. PROGETTI

Altrettanto caratterizzanti del percorso formativo risultano essere i progetti offerti dalla scuola: Metodologia allo Studio e ai Compiti—È il laboratorio del IV e V anno, ma l’attenzione è trasversale su tutti e cinque gli anni. Il progetto mira a far crescere nel bambino l’autonomia necessaria per affrontare il lavoro di studio e di esercitazione individuale, nel rispetto dei suoi tempi, attraverso una cor-retta gestione del materiale. Nelle ore dedicate al progetto viene posta luce sugli stili cognitivi individuali per il rag-giungimento delle relative strategie di studio più performan-ti. Alfabetizzazione emotiva—Nel nostro contesto scolastico il programma di educazione emotiva costituisce un lavoro di “alfabetizzazione emozionale” che porta gli allievi a conosce-re gli aspetti più rilevanti delle proprie emozioni; creare si-tuazioni di apprendimento in cui i bambini acquisiscono con-sapevolezza dei propri stati emotivi e dei meccanismi cogni-tivi che li influenzano per poi utilizzare queste conoscenze nell’affrontare i problemi in cui essi si imbattono nella vita di ogni giorno. L’attuazione in un contesto scolastico nei cinque anni può avvenire secondo tre modalità: un ciclo di lezioni strutturate, approccio informale, integrazione nelle materie curricolari. Progetto Solidarietà - Il progetto Solidarietà porta a realiz-zazione nella Scuola primaria l’anelito della Congrega-zione di avvicinare i bambini della nostra scuola, e indi-rettamente le loro famiglie, al problema della solidarie-tà, dell’attenzione cioè all’altro e, in modo particolare, al diverso e allo svantaggiato. La nostra Congregazione opera in contesti missionari che permettono di far fil-trare direttamente all’interno dei vissuti dei bambini i problemi che agitano il sud del mondo. Pertanto la pos-sibilità di svolgere durante l’anno una settimana di soli-

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darietà dà la possibilità ai bambini, dapprima attraver-so il gioco e poi gradatamente attraverso la riflessione e lo studio di entrare in contatto con problemi di caratte-re universale che toccano grandi e gravi problemi di rapporto fra le nazioni. Sono pertanto interessate le ma-terie antropologiche, ma anche lingua, immagine, musi-ca e quant’altro sarà utile a far percepire ai bambini la dimensione di vicinanza e prossimità a queste persone sfruttate e svantaggiate. Nel limite del possibile si cree-rà un ponte con i bambini che vivono in Mozambico e in Brasile per rendere l’esperienza più viva. INGLESE. LABORATORI—Grande importanza è data alla lin-gua inglese. Le esperienze proposte variano di anno in anno.

THEATRINO. È uno spettacolo teatrale in lingua inglese pre-sentato da attori madrelingua, scelto dall'insegnante in base all'età e alle conoscenze degli alunni, seguito da un laboratorio ludico-didattico. È proposto agli alunni delle classi III, IV e V. Le finalità sono: fissare il lessico, le funzioni e le strutture nella me-moria a lungo termine, migliorare la pronuncia, coinvolgere la globalità emotiva ed affettiva degli alunni e motivare gli studen-ti ad esprimersi in inglese. È una attività propedeutica a quelle dello school camp e del city camp.

CITY CAMP. L'english city camp è una vera e propria vacanza studio presso la scuola: i tutors madrelingua offrono ai parteci-panti un’efficace English full immersion poiché le attività didat-tiche e ricreative stimolano costantemente gli studenti a espri-mersi in inglese come se partecipassero a una vacanza studio in Inghilterra. Il camp dura una settimana, dal lunedì al venerdì, dal-le 9.00 alle 17.00 e possono partecipare bambini e ragazzi dall'ul-timo anno della Scuola dell'Infanzia all'ultimo anno della Suola Secondaria di primo grado, che partecipano alle attività suddivi-si per gruppi in base all'età e al livello di conoscenza della lin-gua. L’insegnamento dell’inglese al camp è basato sull'approccio umanistico affettivo (Paolo Balboni) e l’approccio REAL (Rational, Emotional, Affective, Learning) dell’associazione ACLE che coinvolge e stimola la globalità affettiva e sensoriale

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del discente, aiutandolo ad acquisire la lingua in modo naturale. Nel city camp le competenze “ural comprehension” e “oral produc-tion” vengono stimolate mediante l’approccio ludico e attraver-so attività di teatro, giochi idattici, gare, attività creative e ma-nuali, canzoni, sport e attività CLIL.

CERTIFICAZIONE YOUNG LEARNER ENGLISH MOVERS. Il Cambridge English: Movers, meglio noto come Young Learners English (YLE): Movers, è il secondo dei tre test ideato per ragaz-zi tra i 7 e i 12 anni. Il Cambridge English: Movers dimostra che il candidato è in grado di capire materiale in lingua inglese a un livello base. Il Cambridge English: Movers test è posto al livello A1 del Common European Framework of Reference for Lan-guages (CEFR). Questo test pone le basi per un apprendimento linguistico e offre uno strumento tangibile di valutazione dell’apprendimento nelle varie abilità: ascolto, scrittura, produzione orale e lettura. Viene proposto agli alunni delle classi V, che possono sostenerlo dopo essersi iscritti e aver partecipato ad un corso di preparazione, che viene tenuto presso la scuola della durata di circa 40 ore. La sessione d'esame è a maggio e prevede tre prove: Listening, Reading and Writing e Speaking.

SCHOOL CAMP. Lo School Camp si articola in tre giornate di arricchimento della lingua inglese, in cui si prevedono attività di laboratorio linguistico organizzate e monitorate da tutors ma-drelingua in collaborazione con l'insegnante e organizzate in base al livello dei partecipanti. Finalità dei laboratori è quindi quella di stimolare la partecipazione dei bambini promuovendo la comunicazione e le capacità espressive, il lavoro di gruppo e la produzione orale in un contesto creativo e divertente per gli alunni. La proposta consiste dunque in una vera e propria full immersion nella lingua inglese. Le giornate previste dallo School Camp si concludono con l'English Show, uno spettacolo ‘riassuntivo’ dell'esperienza organizzato dai bambini con l'aiuto dei tutors e allestito per insegnanti e genitori.

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MINIOLIMPIADI—Momento didattico-sportivo di fine anno in cui i bambini hanno la possibilità mettersi alla prova in alcu-ni sport e giochi di squadra sperimentati durante l’anno. Le Miniolimpiadi hanno una durata di due mattinate e vengono svolte nel mese di giugno di ogni anno, sono coordinate dall’insegnante di Corpo Movimento e Sport supportato da-gli altri insegnanti ed educatori. Oltre all’aspetto ludico, que-ste giornate di sport sono tese verso alcuni dei valori fondan-ti la pratica sportiva quali: il divertimento, l’impegno, il rispet-to, l’amicizia, la lealtà. valori fondanti delle Miniolimpiadi della nostra scuola. CONCORSI ARTISTICI E LETTERARI - Rivolti agli studenti di tutte le classi, per favorire lo sviluppo della creatività, della fantasia, dell'espressività e valorizzare le doti artistiche e let-terarie dei singoli alunni. La commissione dei docenti stabili-rà regolamenti e scadenze di ogni singolo concorso. GIOCHI DI MATEMATICA Rivolta agli studenti delle classi III, IV,V per favorire lo sviluppo delle competenze di problem solving e valorizzare le eccellenze presenti. Il problem solving rimanda a processi cognitivi in cui prevale il pensare, il ragionare, il fare ipotesi, attività che richiedono l’impiego di abilità relative alla gestione di informazioni strutturate più che l’applicazione sterile di procedimenti meccanici volti alla esecuzione esclusiva da calcoli.

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4 □ □ Le relazioni tra famiglie, alunni, scuola 1. ALLEANZA CON LA FAMIGLIA

La famiglia è uno dei pilastri fondamentali del progetto edu-cativo del Centro educativo e Scuola, una risorsa senza la quale la scuola non assolverebbe il suo compito istruttivo poiché oltre che prendersi cura della crescita del bambino, deve creare e far crescere gradualmente una alleanza con la famiglia. Questo è uno dei punti di forza della nostra scuola, dove la relazione personale viene apprezzata dalle famiglie che avvertono in noi persone che si prendono cura dei loro figli. Non meno importante è la disponibilità che gli insegnanti e i padri della Sacra Famiglia danno per ascoltare le famiglie ed entrare in contatto con loro, aiutandole ad interpretare la si-tuazione, fornendo con chiarezza e sicurezza le scelte di que-sta scuola. È proprio la compattezza tra gli insegnanti, tra gli insegnanti e i Padri, tra corpo docente la gestione della scuola che dice la qualità della relazione educativa nei confronti dell'alunno e della famiglia. La suola è una comunità ma perché raggiunga il suo fine ha bisogno di una chiarezza di ruoli. Devono essere chiari i com-piti, le responsabilità e le mansioni di ogni appartenente alla comunità. I religiosi della Sacra Famiglia si impegnano a: □□ far conoscere e realizzare la propria proposta educativa □□ motivare il proprio intervento didattico □□ favorire e stimolare la formazione di un ambiente familiare ed accogliente □□ ricercare la serenità dei rapporti tra docenti e studenti, tra scuola e famiglia □ □ assicurare l'impostazione cattolica della scuola primaria santa Paola Elisabetta Cerioli

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Gli insegnanti si impegnano a: □ □ accettare e condividere le scelte di questa scuola dando il proprio contributo per favorirne la crescita □ □ assolvere il loro compito di insegnanti □ □ far crescere l’empatia nella relazione con l’alunno. Per em-patia s’intende ‘accorgersi’ di tutta la realtà dell'alunno, quel-la intellettiva e quella emozionale, per sostenerlo nella presa di coscienza dei suoi timori, ansie, paure, speranze, attese, incoraggiandolo ad agire in maniera conveniente. Gli alunni si impegnano a: □□ frequentare regolarmente la scuola □□ rispettare l’orario stabilito dalla scuola □□ utilizzare correttamente le attrezzature, gli spazi ed i tempi delle attività scolastiche, nel rispetto della proprietà comune e dei diritti degli altri □ r□ rispettare le regole fissate dall’organizzazione della Scuola □ r□ rispettare gli adulti presenti nella scuola ed i compagni I genitori si impegnano a: □□ collaborare in modo assiduo e costruttivo nel perseguimen-to delle finalità educative, formative e culturali dell’istituzio-ne scolastica e in particolare □□ a motivare costantemente i propri figli alla partecipazione alla vita della classe ed all’attività scolastica; □ garantire la regolare frequenza, la puntualità e il comporta-mento responsabile dei propri figli □ a giustificare per iscritto eventuali assenze, ritardi, uscite anticipate □ informarsi regolarmente sull’andamento scolastico del fi-glio. 2. IL RAPPORTO CON GLI ALUNNI

2.1. Il clima educativo La nostra prima preoccupazione nei confronti del bambino che entra nella nostra scuola è che egli possa fare un espe-rienza positiva e serena. Il clima che trova nell’ambiente sco-

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lastico è per questo familiare, cordiale e rispettoso. È compito di ogni figura educativa che opera all’interno della scuola assumere in ogni istante un comportamento corretto e nel contempo stimolante. 2.2. L’accoglienza Il momento dell’accoglienza costituisce un’occasione impor-tante per introdurre i bambini nel mondo della scuola. La delicatezza della situazione richiede pertanto una gestione equilibrata di molti fattori che predispongano il bambino a fidarsi della nuova realtà. Dal momento dell’iscrizione in poi inizia un cammino di av-vicinamento graduale che porta i bambini a conoscere sem-pre più approfonditamente le persone e lo stile della nostra scuola. Sono infatti organizzati due o più incontri con i bam-bini e le loro famiglie per far percepire la familiarità dell’am-biente e per orientare i genitori verso il nostro modo di ope-rare. Il momento più importante è però costituito dal Gioco Estate. Si tratta di uno speciale CRE (centro ricreativo estivo) che si svolge presso il nostro Centro per i bambini delle elementari. In questo clima di gioco e di festa estiva, i bambini di prima, o quelli nuovi, vengono introdotti progressivamente nell’am-biente, conoscendo le loro maestre, i loro educatori, i loro compagni. Inoltre, grazie al piccolo spazio giornaliero dedi-cato ai compiti, si avvia l’analisi dei livelli di partenza per predisporre i programmi dell’anno. 2.3. Il rapporto educativo Ogni insegnante avrà l’accortezza di utilizzare tutte le strate-gie atte a creare un clima sereno e familiare anche in classe. Aiuterà i bambini a maturare nei suoi confronti e nei con-fronti dei compagni un atteggiamento di stima e di rispetto nel rispetto del regolamento che segue e che verrà esposto i sintesi e sotto forma di indicazioni in classe. L’insegnante è convinto che il primo obiettivo per favorire una autentica assimilazione dei contenuti proposti sia la creazione di un rapporto empatico e prossimale tra se e gli

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alunni. Pertanto si prodigherà in questa impresa in ogni mo-mento. GLI EDUCATORI

Gli educatori sono figure complementari importanti nell’as-setto educativo-scolastico della nostra scuola. Essi si affianca-no ai Padri e alle insegnanti per completare l’opera di educa-zione dei bambini della Scuola primaria. Lo stile, che deve contrassegnare la loro opera, come quello degli altri operato-ri all’interno del Centro, è segnato dalla prossimità e dall’em-patia, ma sostenuto da una matura autorevolezza. Essi assistono i bambini nei momenti extrascolastici, sono guidati da un responsabile e si relazionano in modo speciale con il tutor della classe con cui concordano gli interventi edu-cativi. In modo particolare a loro compete l’assistenza dei bambini durante il pranzo e l’organizzazione dei due spazi ricreativi pomeridiani. Il responsabile degli educatori, che li incontra per una riunio-ne settimanale, ha il compito di pianificare le attività e coor-dinare gli interventi educativi annotare le osservazioni sui singoli alunni. Tale registrazione è pure funzionale ad un periodico incontro con il tutor in vista dei colloqui con i genitori. Inoltre, questo compito richiede una disponibilità a lavorare su di sé per correggere e migliorare quelle situazioni che ren-dono inadeguata la propria relazione con i bambini. 2.4. Il regolamento Nella scuola c’è un regolamento che disciplina i comporta-menti e sancisce l’inaccettabilità della mancanza di rispetto verbale e comportamentale. Questi limiti devono essere con-siderati invalicabili e, nel caso di infrazione, deve essere usa-to ogni mezzo per il recupero educativo dei bambini anche attraverso provvedimenti (intervento del Direttore, convocazio-ne dei genitori, richiamo scritto, sospensione dalle lezioni) per ri-stabilire l’equilibrio di una sana, civile e famigliare conviven-

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za richiesta anche dai diritti all’educazione e all’istruzione degli altri alunni della classe. I bambini hanno bisogno di indicazioni e regole chiare, a fianco di una testimonianza chiara da parte degli adulti con i quali essi vivono, per dare un orientamento al loro agire, al loro comportamento. L’efficacia della proposta educativa dipende, oltre che dall’o-pera degli operatori della scuola e dal coinvolgimento colla-borativo della famiglia, anche dalla disponibilità, dalla capa-cità di ascolto e dalla risposta del bambino.

5 □ □ pianificazione EXTRA-SCOLASTICA CREATIVAMENTE. CORSI EXTRASCOLASTICI

Il Centro educativo in cui opera la scuola, offre alle famiglie l’opportunità di far frequentare ai propri figli/e, oltre l’orario scolastico, corsi che, variando di anno in anno, offrono l’occa-sione di affinare le sensibilità e le competenze particolari dei bambini che li scelgono liberamente e secondo le loro attitu-dini. Campionati Interscolastici di Nuoto—La Scuola è orgogliosa di partecipare alla rassegna natatoria organizzata dalla Pisci-na Andreana-Sacra Famiglia che vede la partecipazione delle scuole presenti sul territorio.

6 □ □ pianificazione VALUTATIVA

1. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

1.1. Valutazione personalizzata

La valutazione degli apprendimenti è un processo attuato dai docenti, in collaborazione con le figure professionali edu-cative presenti nell’istituto, che permette di delineare la si-tuazione iniziale affettiva-educativa dell’alunno e il suo svi-luppo nel corso degli anni scolastici.

Tale sviluppo è inteso come risultato di assimilazione e con-solidamento di abilità e competenze, che puntualmente ven-

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gono stimolate e personalizzate al fine di promuovere la cre-scita formativa ed educativa di ogni singolo alunno.

1.2. Criteri di valutazione

I docenti della scuola valutano l’alunno nella sua globalità (conoscenze, abilità; comportamento e relazioni) e nella sua individualità in quanto ogni alunno è valutato in relazione agli obiettivi programmati e ai progressi compiuti. Tutta la valutazione – apprendimenti e comportamento – sarà espressa in numeri dal 5 al 10 nei documenti di valutazione di fine quadrimestre o di fine anno. Le prove intermedie saranno valutate in centesimi, espresse cioè in numeri dal 50 al 100. Si precisa che per quanto riguarda la valutazione degli appren-dimenti di ogni disciplina, il voto riportato nel Documento di valutazione potrà non essere il risultato della pura media matematica, bensì della considerazione anche di tutte le com-ponenti educative quando la media risulti non formata da un numero intero. I processi personali, di cui i compiti e le eser-citazioni a casa e a scuola non sono che tappe, continuino ad essere periodicamente descritti con giudizi descrittivi (ad.es. è un buon lavoro).

Affinché il processo valutativo risulti trasparente, valido, comprensibile, è importante distinguere i momenti di verifi-ca/misurazione dalla valutazione. Si deve distinguere il mo-mento della misurazione (rilevazione ragionevolmente ogget-tiva dei dati tramite item standardizzati) dallo specifico della valutazione intesa come processo che, partendo da ciò che l’alunno/a è e già sa, promuove il progressivo avvicinamen-to a mete raggiungibili, nel rispetto dei ritmi e delle condizio-ni soggettive dell’apprendimento. La valutazione è conside-rata come valorizzazione in quanto non si limita a censire lacune ed errori, ma evidenzia le risorse, le potenzialità, i progressi, aiuta l’alunno a motivarsi, a costruire un’immagi-ne positiva e realistica di sé (autovalutazione). Pertanto la valutazione periodica e annuale terrà conto, oltre che dei ri-sultati delle singole prove oggettive, interrogazioni, esercita-zioni, libere elaborazioni, anche dell’aspetto formativo nella scuola di base, ossia dei percorsi di apprendimento e dei pro-gressi ottenuti da ciascun alunno rispetto alla situazione ini-

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G      

     

 

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  ‐

 

  ‐

 

  

G  

 

  

       

  

5 stelline 

  

Bravissimo hai 

lavorato bene 

  

10 

  

100 

96 

  

  

O mo 

Obie vi  raggiun   in  modo 

o mo:  padronanza/presenza 

par colarmente  ricca  e  sicura 

di tu  gli aspe  richies , in un 

quadro  organico  (comprese 

significa ve  capacità  cri che, 

se richieste dalla prova) 

  

stelline 

  

Bravo hai lavo‐

rato con impe‐

gno 

  

  

95 

90 

  

Dis nto 

  

Obie vi  raggiun   in  modo 

dis nto:  padronanza/presenza 

decisamente  piena  di  tu   gli 

aspe   richies ,  in  un  quadro 

organico 

  

stelline 

  

Bene, hai fa o 

un buon lavoro 

  

  

89 

80 

  

Buono 

Obie vi  raggiun   in  modo 

buono:  padronanza-presenza 

piena degli  aspe  richies  

  

2 stelline 

  

Bene, ma fai più 

a enzione 

  

  

79 

 70 

  

Discreto 

Obie vi  raggiun   in  modo 

discreto-soddisfacente:  padro-

nanza/presenza  di  quasi  tu /

dei principali  aspe  richies  

  

1 stellina 

  

Benino ma 

a ento agli 

errori 

  

  

69 

60 

  

Sufficiente 

Obie vi  sostanzialmente  rag-

giun : presenza di quasi  tu   i 

principali    aspe   richies /

aspe  essenziali 

   Questo compito 

non è sufficiente 

 

  

  

59 

50 

 Non suffi‐

ciente 

Obie vi non raggiun   in modo 

ne o:  carenze  generalizzate  in 

relazione  alla  maggior  parte 

degli aspe  richies  

ziale e la maturazione globale, senza fermarsi esclusivamente all’esito delle singole verifiche.

Nella valutazione gli insegnanti pongono attenzione a garantire la trasparenza, chiarendo a se stessi e agli alunni: qual è la finalità della valutazione Esplicitare ‘che cosa’ e ‘come/con quali criteri’ valutano Avendo cura di utilizzare un linguaggio semplice ed immediato. Il percorso formativo di ogni singolo alunno è così articolato: Valutazione iniziale/diagnostica:

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Definisce la situazione di partenza di ciascuno alunno ed individua il percorso formativo più adatto al raggiungimen-to degli obiettivi programmati. La situazione di partenza viene rilevata principalmente tramite osservazioni sistemati-che iniziali, prove d’ingresso mirate e funzionali, sia trasver-sali che per discipline o aree. Dalla situazione di partenza e dal suo evolversi, i docenti indicano, oltre alla normale pro-gettazione, i gruppi di livello secondo fini e obiettivi definiti in base alle esigenze, ai ritmi di apprendimento dell’alunno.

Valutazione formativa-in itinere:

Controlla l’andamento del processo di apprendimento dell’alunno attraverso vari strumenti di verifica quali: com-piti sui quaderni, correzione di elaborati, relazioni, formula-zioni di schemi e le esercitazioni scritte. Essa ha il compito di portare l’alunno a una maggior consapevolezza e padronan-za del suo apprendimento scolastico.

Valutazione idiografica:

La dove necessita, per alunni con percorsi personalizzati.

Valutazione sommativa/criteriale:

Alla fine del I° e II° quadrimestre la valutazione periodica degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze è espressa in decimi e illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dell’a-lunno. La scelta delle prove di verifica viene effettuata dai docenti a livello di classi parallele nell’ambito disciplinare. La costruzione della tabella di misurazione nasce dall’esi-genza di concordare criteri comuni e definire parametri “accettabili”, come minimo indispensabile per poter afferma-re che la prova è stata superata.

1.3. Scheda di valutazione

Le schede di valutazione sono uno strumento utile a regi-strare lo sviluppo degli apprendimenti dell’alunno e a detta-gliarlo nelle singole discipline. Inoltre permettono un giudi-zio sintetico di analisi della situazione.

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1.4. Scheda di recupero allo studio

Alla famiglia degli alunni che sono stati promossi, pur non avendo raggiunto gli obiettivi di fine anno, verrà trasmessa una comunicazione scritta contenente le motivazioni delle de-cisioni assunte dal Consiglio di classe, nonché un resoconto sulle carenze dell’alunno, indicando anche un piano estivo di recupero per quelle materie nelle quali l’alunno non ha rag-giunto totalmente la sufficienza; saranno indicate inoltre le iniziative didattiche che l’istituto intende attivare.

1.5. Autovalutazione

L’apprendimento più efficace ha luogo laddove gli allievi com-prendono non solo che cosa devono fare, ma perché devono farlo e come sarà giudicato. L’autovalutazione è importante per il fatto che tende a essere ipsativa piuttosto che normativa. Pertanto i docenti utilizzano l’autovalutazione come strumento al fine di dare agli allievi un ruolo nel valutare i propri risultati, consen-tendo loro di diventare sostenitore dei propri successi e di ve-derli riconosciuti, nei loro stessi termini, dai loro insegnati. Gli allievi sanno quanto hanno lavorato sodo su un compito e co-me giudicano i risultati ottenuti, e soltanto loro possono aiutare gli insegnati a capirlo. Se inizialmente alcuni giudizi degli allie-vi potranno essere errati, il processo di comparazione con altri giudizi farà sì che la loro qualità e coerenza possano migliorare.

2. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

2.1. Criteri-indici di valutazione

In merito alla modalità d’espressione della valutazione del comportamento, il Collegio dei Docenti ha stabilito di tenere conto, in sede di scrutinio intermedio e/o finale, di un giudizio com-plessivo di maturazione, di crescita civile e culturale dello stu-dente. In particolare, quindi, la valutazione si dovrà intendere riferita a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprenderà anche gli interventi e le attività di carattere edu-cativo posti in essere al di fuori di essa; unitamente alla valuta-

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zione degli apprendimenti e alla valutazione complessiva del-lo studente essa sarà espressa collegialmente dal team docente operativo nella classe presieduto dal Direttore.

Più precisamente il voto conseguito dagli alunni sarà il risulta-to ponderato dei seguenti criteri:

- verifica della capacità di rispettare il complesso delle dispo-sizioni che disciplinano la vita della nostra istituzione scolasti-ca (rapporto con insegnanti, educatori, compagni, rispetto del materiale proprio ed altrui, interiorizzazione delle regole);

- promozione della consapevolezza dei diritti e dei doveri de-gli studenti all’interno della comunità scolastica, favorendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei doveri (impegno a farsi valere con educazione e misura, rispetto dell’ambiente e del materiale in uso, utilizzo di un linguaggio adeguato);

- verifica dell’apprendimento concreto dei contenuti offerti (capacità di attenzione, partecipazione, esecuzione dei compi-ti, rispetto delle consegne date, materiale ).

Sulla pagella apparirà il voto in decimi nella casella del com-portamento accompagnato da un indicatore sintetico nel giu-dizio analitico sul livello globale di maturazione.

Per aiutare il collegio docenti nella valutazione è opportuno evitare ogni giudizio/etichetta e cercare di descrivere i com-portamenti che giustificano e motivano la valutazione propo-sta

Il numero delle note deve essere sempre letto in base alle si-tuazioni e non è un fattore vincolante. Sappiamo che esiste una correzione formativa quotidiana, una raccolta di osserva-zioni disciplinari fatte in classe e fuori classe, un progresso o regresso dell’alunno che cogliamo visivamente e memorizzia-mo nel tempo. Tuttavia occorre anche documentare con delle comunicazioni e informare la famiglia là dove le situazioni si stanno trascinando.

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PIENAMEN

TE 

RAGGIUNTO

   

  RAGGIUNTO

   

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 RAGGIUNTO

   

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RAGGIUNGER

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TO SOCIALE 

 capacità di relazionarsi 

e di ges

re le proprie em

ozioni 

Si relaziona in m

odo colla‐

bora

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Si relaziona in m

odo colla‐

bora

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tanei 

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relaziona 

general‐

men

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 modo rispe

o‐

so con adul e coetanei 

Va smolato a relazio‐

narsi 

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con adul e coetanei 

IMPEG

NO E PARTECIPAZIONE 

capacità di applicazione 

e diligenza nell’esecuzione 

capacità di intervenire 

in m

odo costante e per

nente 

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e regolare nell’esecuzione 

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in modo per

nen

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stante e costru

vo duran‐

te le lezioni 

  

Si applica 

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segne e interviene respon‐

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lezioni 

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zione d

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te le lezioni sono di‐

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nui 

Va spronato a im

pe‐

gnarsi maggiorm

ente 

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re in

 modo per

nen

te 

durante le lezioni. 

RISPETTO

 DELLE REG

OLE 

comprensione,  

interiorizzazione 

e rispe

o delle regole 

Riconosce e interiorizza il 

valore delle regole e le sa 

rispe

are 

in contes di‐

versi 

Riconosce e 

rispe

a le 

regole 

Conosce le regole e 

solitam

ente le rispe

a Va 

sollecitato al ri‐

spe

o delle regole 

AUTO

NOMIA 

Autosufficienza e indipendenza 

nello svolgim

ento delle conse-

gne 

assegnate in ambiente 

scolasco 

Sa organizzarsi con ordine 

e u

lizza in m

odo autono‐

mo conoscenze, strumen

 e metodi, anche in conte‐

s diversi 

Possiede un buon livello

 di 

autonomia, che gli con‐

sente di portare a termine 

le a

vità in m

odo appro‐

priato, anche in contes 

diversi 

Ha bisogno di conferm

e esterne per l’esecuzione 

delle consegne 

Necessita della guida 

dell’insegnante 

per 

portare a compim

en‐

to le consegne 

UTILIZZO M

ATERIALE 

Capacità di autonomia 

nella ges

one del m

ateriale 

Porta 

puntualmen

te 

il materiale e lo

 gessce con 

cura e precisione. 

Ha con sé il materiale e lo 

gessce in m

odo corre

o. 

Gen

eralmen

te ha con sé 

il materiale anche se va 

guidato 

alla 

corre

a gesone. 

Va guidato e sollecita‐

to a portare il mate‐

riale e 

spronato alla 

corre

a gesone. 

Si propone di usare un criterio di meritocrazia per valorizzare

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e premiare gli alunni che si sono distinti durante l’anno per l’impegno.

2.2. Modalità di valutazione

Criterio della collegialità: tutti i docenti inseriscono nella griglia delle osservazioni la loro valutazione.

Il direttore integrerà con le osservazioni riguardanti il tempo extra-scolastico (refezione, trasporto, ricreazione).

Il docente prevalente provvederà a verificare la griglia di ogni singolo alunno facendo attenzione a quelle situazioni disciplinari in cui il giudizio non appare collegiale. Raccoglie dunque informazioni dai singoli docenti per sottoporre in sede di consiglio un quadro che rispecchi la situazione com-portamentale dell’alunno.

In sede di consiglio di classe tutti gli insegnanti collegialmen-te approvano..

2.3. Griglia delle Osservazioni

Strumento di monitoraggio del collegio Docenti per interveni-re con piani personalizzati e per comunicare tempestivamente alle famiglie il profilo socio-affettivo-didattico dell’alunno. A metà del primo e del secondo quadrimestre vengono raccolte le osservazioni su comportamento, utilizzo del materiale, im-pegno, partecipazione ed autonomia e sintetizzate, unitamen-te all’andamento didattico, in una griglia che verrà consegna-ta in occasione dei colloqui con i docenti.

2.3. Scheda interquadrimestrale (SCHDA EDUCATIVA)

Strumento di monitoraggio del collegio docenti per interveni-re con piani personalizzati e per comunicare tempestivamen-te alle famiglie il profilo socio-affettivo-didattico dell’alunno. A metà del primo e del secondo quadrimestre vengono rac-colte le osservazioni su comportamento, utilizzo del materia-le, impegno, partecipazione ed autonomia e sintetizzate unita-mente all’andamento didattico, in una griglia che verrà conse-gnata in occasione dei colloqui con i docenti.

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3. I COMPITI I compiti rappresentano un momento fondamentale per favori-re l’interiorizzazione dei contenuti e delle tecniche operative, nonché il raggiungimento dell’autonomia personale, saranno sempre assegnati con gradualità e in misura proporzionale alle reali possibilità degli studenti.

La metodologia (ora in cui si avviano i compiti a Scuola) è uno dei pilastri fondamentali del progetto educativo della nostra scuola e si inserisce all’interno di quella che è la didattica dell’imparare ad imparare. Quest’ultima tende a far acquisire all’alunno abilità e strategie metacognitive che gli consentono di sviluppare competenze utili.

3.1. Annotazione per docenti

Ogni alunno durante l’anno scolastico ore settimanali per svol-gere i compiti. Nelle ore di studio gli alunni potranno verifica-re la loro autonomia e riflettere sul proprio apprendimento sotto lo sguardo dei loro docenti.

Le classi quarte/quinte avranno il laboratorio dei compiti al giovedì pomeriggio.

Con l’Agenda informatica, i compiti assegnati vengono regi-strati dall’insegnamento nell’apposito planning settimanale, così come le verifiche scritte e orali (come alla Secondaria)

Ogni bambino scrive sul diario i compiti assegnati.

L’impegno di ogni insegnante è quindi quello di programmare il proprio curricolo e tutte le attività caratterizzanti, tenendo presente la scelta di offrire un insegnamento capace di fare imparare ad imparare.

I compiti vengono sostanzialmente svolti durante le ore di scuola siano esse ore di metodologia o curricolari, per agevola-re, attraverso la supervisione dell’insegnante, l’interiorizzazio-ne del metodo ed il processo di apprendimento autonomo dell’alunno.

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Ai genitori spetta il compito di farsi raccontare dai figli ciò che hanno svolto a scuola e di visionare quotidianamente il lavo-ro svolto in classe.

Si sottolinea che per il primo biennio è fondamentale un alle-namento nella lettura per sostenere ed integrare il processo di apprendimento.

Nel triennio successivo è indispensabile che l’alunno affronti a casa lo studio seguendo la metodologia indicata dall’inse-gnante.

Durante i fine settimana e le vacanze di Natale, Pasqua ed estive il Collegio Docenti assegnerà delle esercitazioni calibra-te in base al tempo ed equilibrate tra le varie discipline. I com-piti dovranno essere svolti autonomamente dagli alunni; il genitore dovrà sollecitare e visionare l’esecuzione degli stessi segnalando all’insegnante eventuali difficoltà.

I compiti dell’Estate si correggono con i Docenti in classe in modo che diventi un’occasione di ripasso e il Docente asse-gnerà una valutazione.

1. Ogni bambino scrive compiti, verifiche e inter-rogazioni sul suo Diario, perché è responsabile dei suoi impegni e doveri di studente.

2. Con l’Agenda informatica il genitore può pren-dere visione dei compiti, delle verifiche e delle in-terrogazioni. Tuttavia il genitore non si sostituisca al figlio in questo esercizio di responsabilità.

3. Il Docente ha il compito di insegnare ai bambini a organizzare e gestire il diario, gli esercizi e lo studio a casa.

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varie Q

In caso di assenza gli alunni recupereranno i compi-ti nel seguente modo:

Il bambino si impegna a recuperare il lavoro didat-tico svolto in classe e a copiare dal diario di un com-pagno i compiti assegnati per i giorni successivi.

Il docente si impegna a fornire il materiale didattico (schede) al compagno di classe indicato dalla fami-glia dell’alunno assente e a rispiegare gli argomenti all’alunno al suo rientro.

Il genitore si impegna a informare l’insegnante ri-guardo al compagno di riferimento nei giorni di as-senza del proprio figlio, nell’impossibilità di fare ciò il materiale utilizzato (schede) verrà consegnato dall’insegnante al rientro e di provvedere tramite il quaderno del compagno a far recuperare il lavoro didattico.

FESTEDICOMPLEANNOASCUOLAGli alunni della SCUOLA PRIMARIA possono festeggiare il

compleanno all’interno dell’orario scolastico durante iltempo della ricreazione, dalle ore 10.15 alle ore 10.30.Per festeggiare sono consentiti prodotti confezionatichiusi: caramelle, biscotti, brioches. Niente torte. Nientebibite!

Gli invitiper la festadicompleannoextrascuolasidistribui‐sconoaldifuoridell’orarioscolastico!

P

Nel primo verbale dell’anno scolastico che i rappresentanti redigono, sarebbe bene inserire nella parte finale: una richie-

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sta della mail di ogni genitore della classe per lo scambio di ogni tipo di comunicazione che il rappresentante di classe deve fare (verbale Interclasse, comunicazioni x feste….)

--------------------------------------------------------------------------------------

Cedolina da restituire alla rappresentante di classe (o al suo/a figlio/a)

Io, genitore di ____________________________ classe _________

chiedo di inviare le comunicazioni al seguente indirizzo di posta elettronica: __________________________________________

firma del genitore________________________________

QUANDO UN ALUNNO È ASSENTE PER MA-LATTIA, OSPEDALIZZAZIONE, …

Nel caso di verifica immediata/al rientro anche l'alunno ammala-to la sosterrà. La maestra terrà conto dell'assenza in fase di valutazione.

In caso di assenza dalla Scuola l’alunno (e la famiglia) devo-no sapere che da parte delle maestre:

_ c’è l’attenzione e la comprensione a lasciar vivere il tempo della malattia nella serenità;

- c’è la disponibilità a rispiegare al momento del rientro .

- alla famiglia chiediamo di indicare un compagno di riferi-mento nei giorni di assenza del proprio figlio. Nell’impossibi-lità di fare ciò il materiale utilizzato (schede) viene consegna-to dall’insegnante al rientro che provvederà a far recuperare il lavoro didattico.

Nel caso in cui la malattia si prolungasse oltre i 3 o 4 giorni:

l’alunno assente recupererà i compiti e il lavoro didattico svolto in classe nel seguente modo: recupera e copia dal dia-

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rio di un compagno i compiti assegnati per i giorni successivi.

Il docente si impegna a fornire il materiale didattico (schede) al compagno di classe indicato dalla famiglia dell’alunno as-sente e a rispiegare gli argomenti all’alunno al suo rientro.

1. DOMANDA. Succede talvolta che il genitore dell’alunno assente chiami in segreteria per avere la possibilità nella pausa pranzo di fotocopiare il lavoro fatto nella mattinata dai quaderni di un qual-siasi compagno. Per far questo la famiglia chiede quindi di trovare in segreteria i quaderni di un compagno, cosa dobbiamo fare di fronte a questa richiesta?

Risposta—Il genitore non deve chiamare la segreteria, ma accordarsi con il bambino di riferimento che porterà le sche de nell’orario dalle 12.30 – 14.00, così come può far trovare il quaderno alle 16.00

post scriptum.—Il principio è l’autonomia, non l’assisten-zialismo. Il secondo principio è condividere le decisioni. Quando si prende una decisione -che si può non condivide-re- stare tutte unite.

USCITE ANTICIPATE Il bambino fa vedere il diario al docente della I^ ora che lo segna sul registro Informatico.

Il Docente compila anche il registro cartaceo che lascerà sulla cattedra

Quando il genitore o delegato si presentano in Segreteria per il ritiro dell’alunno/a, la Segretaria dopo aver verificato sul Registro Informatico che ci sia la richiesta dell’Uscita antici-pata segnata dal Docente, manda la chat in classe perché l’a-lunno/a scenda.

Se l’uscita anticipata è in orario non scolastico l’educatore deve tenere controllato il prospetto generale delle uscite che ogni mattina ritira in Segreteria e accompagnare l’alunno/a in Segreteria all’orario dell’uscita indicato sul prospetto.

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CONTRIBUTO SCOLASTICO

L’importo è stabilito ogni anno dal Consiglio di Amministra-zione.

• Considerando che l'educazione e la crescita di un figlio, di una figlia in famiglia e la vita in un buon contesto educativo sono il miglior investimento per il futuro dei genitori e della società.

Per gli Alunni della Scuola Secondaria e Primaria la Regione Lombardia continua ad erogare il contributo chiamato DOTE SCUOLA; con il suddetto intervento, la retta scolastica verrà ridotta in proporzione del contributo regionale assegnato ad ogni alunno, a seguito della richiesta on-line fatta dal genito-re. (www.regionelombardia.it) .

• Fondo di Solidarietà ed Educazione. "Un fiore per Elisa': La nostra Scuola vuole continuare ad essere aperta a tutti. Que-sto Fondo di Solidarietà sovviene alle esigenze delle famiglie più bisognose e alle opere scolastiche delle Scuole dove lavo-rano i nostri confratelli (Brasile e Mozambico). E' alimentato dalla Comunità religiosa e da genitori solidali.

Primo dovere delle famiglie e base d'ogni educazione è aprire la mente ed il cuore dei figli a conoscere, amare e servire il Signore, Dio e Padre nostro, - come del resto tutti ne abbiamo l'obbligo ed il dovere-, ma con una fede senza pregiudizi, soda e sincera.

ISCRIZIONE

Per l’iscrizione alla classe prima è necessaria la richiesta scrit-ta del genitore, con l’autocertificazione su moduli forniti dalla segreteria della scuola. Viene inoltre richiesta la firma del genitore sul Patto Formativo consegnato a settembre.

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VALUTAZIONE DEL POF

Il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA è oggetto di valutazione continua da parte dei Docenti e trova nelle Commissioni co-stituite all’interno del Collegio Docenti e del Consiglio di Isti-tuito gli organi competenti per una analisi e per la sua attua-lizzazione.

Per quanto non espressamente previsto nel presente docu-mento, vale il riferimento alle norme vigenti.

Il presente P.O.F. è stato approvato dal Collegio Docenti per la parte didattica in data 7 settembre 2012 e dal C.I.S. per la parte organizzativa in data 16 maggio 2012

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DECALOGO DEL GARANTE DELLA PRIVACY PER LA SCUOLA

ECCO IL DECALOGO DEL GARANTE DELLA PRIVA-

CY PER LA SCUOLA. FORNITE REGOLE E INDICA-

ZIONI PER LA TUTELA TRA I BANCHI.

(DIRE - Notiziario minori) Roma, - Obbligo del consen-

so per video e foto sui social network. Scrutini e voti

pubblici.

>Sì alle foto di recite e gite scolastiche. No alla pubblicazione on line dei nomi e cognomi degli studenti non in regola coi pagamenti della retta. Su cellulari e tablet in classe l'ultima parola spetta alle scuole. E' tempo di ritorno in classe e il garante per la protezione dei dati personali ha ritenuto utile fornire a professori, genitori e studenti, sulla base dei provve-dimenti adottati e dei pareri resi, alcune indicazioni generali in materia di tutela della privacy.

TEMI IN CLASSE - Non lede la privacy l'insegnante che as-segna ai propri alunni lo svolgimento di temi in classe riguar-danti il loro mondo personale. Sta invece nella sensibilità dell'insegnante, nel momento in cui gli elaborati vengono letti in classe, trovare l'equilibrio tra esigenze didattiche e tutela della riservatezza, specialmente se si tratta di argomenti deli-cati.

CELLULARI E TABLET - L'uso di cellulari e smartphone è in genere consentito per fini strettamente personali, ad esem-pio per registrare le lezioni, e sempre nel rispetto delle per-sone. Spetta comunque agli istituti scolastici decidere nella loro autonomia come regolamentare o se vietare del tutto l'uso dei cellulari. Non si possono diffondere immagini, video o foto sul web se non con il consenso delle persone riprese. E' bene ricordare che la diffusione di filmati e foto che ledono la riservatezza e la dignità delle persone può far incorrere lo studente in sanzioni disciplinari e pecuniarie o perfino in veri e propri reati. Stesse cautele vanno previste per l'uso dei tablet, se usati a fini di registrazione e non soltanto per fini didattici o per consultare in classe libri elettronici e testi on line.

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RECITE E GITE SCOLASTICHE - Non violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite, le gite e i saggi scolastici. Le immagini in questi casi sono raccolte a fini personali e destinati ad un ambito fami-liare o amicale. Nel caso si intendesse pubblicarle o diffon-derle in rete, anche sui social network, è necessario ottene-re il consenso delle persone presenti nei video o nelle foto.

RETTA E SERVIZIO MENSA E' illecito pubblicare sul sito della scuola il nome e cognome degli studenti i cui genitori sono in ritardo nel pagamento della retta o del servizio men-sa.

Lo stesso vale per gli studenti che usufruiscono gratuita-mente del servizio mensa in quanto appartenenti a famiglie con reddito minimo o a fasce deboli.

Gli avvisi messi on line devono avere carattere generale, mentre alle singole persone ci si deve rivolgere con comuni-cazioni di carattere individuale. A salvaguardia della traspa-renza sulla gestione delle risorse scolastiche, restano ferme le regole sull'accesso ai documenti amministrativi da parte delle persone interessate.

TELECAMERE - Si possono in generale installare teleca-mere all'interno degli istituti scolastici, ma devono funziona-re solo negli orari di chiusura degli istituti e la loro presenza deve essere segnalata con cartelli. Se le riprese riguardano l'esterno della scuola, l'angolo visuale delle telecamere deve essere opportunamente delimitato. Le immagini registrare devono essere cancellate in generale dopo 24 ore.

INSERIMENTO PROFESSIONALE - Al fine di agevolare l'orientamento, la formazione e l'inserimento professionale le scuole, su richiesta degli studenti, possono comunicare e diffondere alle aziende private e alle pubbliche amministra-zioni i dati personali dei ragazzi.

QUESTIONARI PER ATTIVITÀ DI RICERCA - L'attività di ricerca con la raccolta di informazioni personali tramite que-stionari da sottoporre agli studenti è consentita solo se ra-gazzi e genitori sono stati prima informati sugli scopi delle ricerca, le modalità del trattamento e le misure di sicurezza adottate. Gli studenti e i genitori devono essere lasciati liberi di non aderire all'iniziativa.

ISCRIZIONE E REGISTRI ONLINE, PAGELLA ELETTRO-NICA - In attesa di poter esprimere il previsto parere sui provvedimenti attuativi del ministero dell'Istruzione riguardo all'iscrizione on line degli studenti, all'adozione dei registri on line e alla consultazione della pagella via web, il Garante

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auspica l'adozione di adeguate misure di sicurezza a prote-zione dei dati. –

VOTI, SCRUTINI, ESAMI DI STATO - I voti dei compiti in classe e delle interrogazioni, gli esiti degli scrutini o degli esami di Stato sono pubblici. Le informazioni sul rendimento scolastico sono soggette ad un regime di trasparenza e il regime della loro conoscibilità è stabilito dal ministero dell'I-struzione. E' necessario però, nel pubblicare voti degli scruti-ni e degli esami nei tabelloni, che l'istituto eviti di fornire, an-che indirettamente, informazioni sulle condizioni di salute degli studenti: il riferimento alle ‘prove differenziate’ sostenu-te dagli studenti portatori di handicap, ad esempio, non va inserito nei tabelloni, ma deve essere indicato solamente nell'attestazione da rilasciare allo studente.

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI - Le scuole devono rendere noto alle famiglie e ai ragazzi, attraverso un'adegua-ta informativa, quali dati raccolgono e come li utilizzano. Spesso le scuole utilizzano nella loro attività quotidiana dati delicati - come quelli riguardanti le origini etniche, le convin-zioni religiose, lo stato di salute - anche per fornire semplici servizi, come ad esempio la mensa. E' bene ricordare che nel trattare queste categorie di informazioni gli istituti scola-stici devono porre estrema cautela, in conformità' al regola-mento sui dati sensibili adottato dal ministero dell'Istruzione. Famiglie e studenti hanno diritto di conoscere quali informa-zioni sono trattate dall'istituto scolastico, farle rettificare se inesatte, incomplete o non aggiornate.

 

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LA SCUOLA E LE SUE ATTREZZATURE

La scuola è una struttura accogliente, elegante, attrezzata appositamente per le necessità educative e didattiche dei bambini. Ogni aula è spaziosa, ben illuminata e insonorizza-ta, dotata di banchi a norma e con altezza adeguata alla strut-tura fisica del bambino. Ogni aula ha con PC con possibilità di accesso al registro informatico, alla rete intranet e collega-mento ad Internet. La Scuola inoltre dispone di 2 sale con 30 PC, ciascuna colle-gati in rete con accesso ad Internet. Possiede inoltre una di-screta biblioteca multimediale e numerosi software didattici e di utilità. Dispone inoltre di una palestra attrezzata per l’insegnamento della motoria e l’animazione psico-corporea, particolare atti-vità ricreativo-formativa avviata in modo sperimentale pres-so la nostra scuola. Inoltre ha una nuova sala multimediale per l’attività musica-le-vocale-visiva denominata “AULA DEI SUONI” per l’educa-zione all’immagine; aule per la manipolazione, per il teatro e la danza.

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EDILIZIA S 

Criteri per l’u lizzo degli spazi □ Ogni spazio della scuola è organizzato in modo funzionale per un u lizzo an‐

che polifunzionale. □ Nei corridoi e negli spazi comuni non è consen to svolgere giochi pericolosi 

per la propria e altrui incolumità □ Le turnazioni nelle aree comuni 

(Informa ca, Palestra, Piscina) vengono concordate all'inizio dell'anno scolas ‐

co. □ II materiale è tenuto con cura da 

diversi responsabili. □ Le aule abilitate a laboratori vengono u lizzate per lo svolgimento di a vità specifiche e, durante le ore in cui non sono previste tali a vità, diventano 

aule per altre a vità.  

La Scuola è a rezzata con una mensa interna di o ma qualità. Il menù previ‐

sto se manalmente è  approvato dall’ASL bresciana. Per i bambini con 

cer ficato medico per allergie o intolle‐ranze alimentari è previsto il menù 

adeguato. 

INFANZIA  PRIM4 Aule con bagni  sezi

Sala Docen   Aule | 10

Spazio gioco Esterno  Aula

Spazio gioco Interno  Aula 

Mensa ‐ Aula  Spazio GSpazio G

  Aule | 10

 

  Inf

 

  M

 

  spaziper l’a vità di 

mento e c

  uffiCoordinatore

Superamento barriere archite oniche Piano di evacuazione | Illuminazione Impianto ele rico | an ncendio | acus co 

 

 

 

 

 

SICUREZZA

Tutto il Centro Educativo OTTEMPERA ALLE NOR-MATIVE IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO (d.lgs. 81/08 ) con l’interven-to di una ditta esterna e la programmazione annuale di numero 2 prove di evacua-zione antincendio degli am-bienti scolastici.

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SCOLASTICA  MARIA  SECONDARIA  SPAZI COMUNI ioni A / B  sezioni A / B / C  Aula Magna 

0 su due piani  Aule | 9 su un piano  Laboratorio Informa ca 

a Docen   Aula  Docen   Laboratorio Mul mediale Musica 

Educatori  Sala Educatori  Biblioteca 

GIOCO Interno Gioco Esterno 

Spazio Gioco interno  Palestra 

0 su due piani  Spazio Gioco Esterno  Piscina 

Bagni  Infermeria  Mensa 

fermeria  Bagni  BAR 

       

Mensa  Mensa  Segreteria 

        

 a rezza   recupero, potenzia‐onsolidamento 

spazi a rezza   per l’a vità di recupero, potenzia‐

mento e consolidamento 

ESTERNO 

cio per il  e A vità educa ve 

ufficio per il  Coordinatore A vità educa ve  

Campi di Calcio | 6 

| an sismica   Chiesa Sacra Famiglia 

    Campo Pallavolo 

     Campo Pallacanestro 

     Campo Calce o 

     Spazio Giochi Bambini 

     Ampio Parcheggio 

La Casa ospita anche i ri ri dei bambini e dei ragazzi con le loro famiglie che si preparano alla cresima e alla prima 

comunione

La Casa è accogliente per le feste di compleanno, per le cresime e per le 

prime comunioni

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centro Educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli

Sacra Famiglia / andreana

Piano Offerta Formativa

(=POF) strumento per la vita

della Comunità educante e scolastica

* Curricolo di Scuola

per la programmazione e l’apprendimento delle discipline scolastiche

buon anno

di scuola!