Piove Democratica

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E’ in questo momento doveroso proporre alcune rifles- sioni sull’ospedale di Piove, una struttura che appartiene alla nostra comunità. Il passaggio dall’ULS14 di Chioggia alla ULS16 di Padova ci è stato proposto come una grande opportunità di sviluppo e di potenziamento per un futuro radioso. Vediamo allora se la situazione è proprio così ra- diosa. Abbiamo un reparto di Ostetricia in cui nel 2011 sono avvenuti solo 450 parti, la Regione nel suo piano sanita- rio prevede che un reparto nascite può sussistere solo dove ci sono almeno 1000 parti all’anno, conclusione noi corriamo il serio rischio di perdere Ostetricia e Pediatria. Nei due reparti non sono stati nominati i primari, anzi, in verità dopo tante battaglie per Ostetricia era stato nomi- nato a dicembre ma poichè siamo anche sfortunati, poco prima di prendere servizio il nuovo primario è stato mes- so agli arresti domiciliari per concussione, è cronaca re- cente. Nonostante tutto questo continuano a dirci che la situazione cambierà perché verranno a partorire a Piove le pazienti di Padova: questa affermazione sa proprio di presa in giro. Del primario di Pediatria naturalmente non si parla. Non abbiamo il primario di Rianimazione ma ci dicono che sarà nominato a breve. Tutti sanno che per- ché un reparto funzioni ci vuole un primario; non si capi- sce quindi perché non si provveda. Ma possiamo continuare dicendo che le persone vanno in pensione e non vengono sostituite, molti medici sono a tempo determinato, cioè senza futuro, non abbiamo un direttore sanitario, non sappiamo che fine farà la Neuro- logia, possiamo continuare osser vando come non si inve- sta in strumentazione e in strutture. Abbiamo un reparto oncologico in una struttura che ormai è insufficiente per l’attività che vi viene svolta ma non sentiamo proporre soluzioni, abbiamo una parte vecchia dell’ospedale che potrebbe essere ristrutturata ma non se ne parla. Sarebbe facile ma doloroso continuare e sembra purtroppo che quello che altri ospedali normalmente hanno per noi è sempre motivo di lunghe attese e di rinvii. Ora poi che siamo in una situazione di crisi sarà più facile dire che non si può fare. E’ legittimo però ricordare che chiedere la nomina di un primario che è andato in pensione non è una spesa in più perché fino a quel momento era pagato e quindi c’è la copertura finanziaria, il non farlo non è un risparmio è l’anticamera della chiusura. La Regione, i vari rappresentanti politici, il Sindaco di Piove ed i Sindaci della Saccisica hanno l’obbligo di inter- venire perchè quello che è perso difficilmente sarà recu- L’ospedale a 150 anni dall’istituzione, quale futuro? perato. Quando diciamo queste cose qualcuno ci dice che non facciamo il bene dell’ospedale, noi invece pensiamo che il non dirlo favorisce chi non interviene o ha altri di- segni. Ospedali come il nostro, ad esempio Camposam- piero o Cittadella, non si toccano, perché? Forse hanno protezioni politiche importanti. Dobbiamo fare un’azione seria e congiunta, a prescindere dal partito di militanza e i cittadini devono farsi sentire, ne va del futuro del nostro ospedale, noi ci siamo e ci saremo! Lino Conte - Capogruppo Il nostro Comune ha una superficie di 35,63 kmq, è attra- versato dal fiume Brenta e da numerosi scoli di bonifica. Importante lo scolo Fiumicello che attraversa il centro storico, si dirige verso Corte, dove sottopassa il fiume Brenta tramite una botte a sifone (un tunnel di tre canne in muratura, lunghe 160 metri, realizzate 400 anni fa dalla Repubblica di Venezia) e prosegue con il nome di scolo Fiumazzo fino a sfociare in laguna a Lova di Campagna Lupia. Ci sono poi gli scoli Coazze, Cavaizza di Tognana, Rii, Fossamonda, Altipiano e Schilla, solo per nominare i principali. AIcune zone del territorio di Piove di Sacco si trovano sotto il livello del mare, altre a quote più elevate fino a 4 metri sopra il medio mare. Si deve ricordare, però, che il territorio di Piove di Sacco è dominato dal fiume Brenta che nei momenti di piena può raggiungere un livello di 8 metri sopra il mare. Il Consorzio di Bonifica Bacchiglio- ne, che gestisce gli scoli di bonifica e gli impianti idrovori, negli ultimi anni ha realizzato a Piove di Sacco alcuni no- tevoli interventi con i fondi della legge speciale per Vene- zia messi a disposizione dalla Regione. In particolare un intervento di oltre 6.000.000 di euro ha riguardato i Rii con la sistemazione di circa 18 km di corsi d’acqua ai con- Per la difesa del nostro territorio fini con Campolongo Maggiore e Sant’Angelo di Piove. I corsi d’acqua sono stati allargati e si sono realizzate ampie golene. AItri lavori sono in fase di ap- palto, vedi in particolare gli interventi riguardanti lo scolo Altipiano. Sono pure in fase di programmazione per il futuro BOSCHETTI ALBERTI L’amministrazione continua a vantare il merito di aver ristrut- turato e ingrandito la scuola. Vo- gliamo ricordare ai piovesi che tale opera si deve all’amministra- zione Crosta. Il Sindaco Marcolin ha solo indossato la fascia trico- lore per l’inaugurazione, punto. GIPA/ER/CONV/0001/2012 valida dal 01/02/2012

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Piove Democratica, il giornalino di politica locale prodotto e redatto dal Circolo del Partito Democratico di Piove di Sacco, è un giornalino stampato e online dedicato a chi vuole leggere di politica vissuta, sentita, commentata da chi opera “in prima linea”, confrontandosi con i problemi della quotidianità, con le speranze dei giovani, con le amarezze dei cittadini, con i bisogni che la società esprime. E’ un giornale dei cittadini, un giornale dei politici, un giornale dei tecnici. E’ un’espressione riformista di partecipazione politica che non vive di scoop ma che si propone di ascoltare e di dire.

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E’ in questo momento doveroso proporre alcune rifles-sioni sull’ospedale di Piove, una struttura che appartiene alla nostra comunità. Il passaggio dall’ULS14 di Chioggia alla ULS16 di Padova ci è stato proposto come una grande opportunità di sviluppo e di potenziamento per un futuro radioso. Vediamo allora se la situazione è proprio così ra-diosa.

Abbiamo un reparto di Ostetricia in cui nel 2011 sono avvenuti solo 450 parti, la Regione nel suo piano sanita-rio prevede che un reparto nascite può sussistere solo dove ci sono almeno 1000 parti all’anno, conclusione noi corriamo il serio rischio di perdere Ostetricia e Pediatria. Nei due reparti non sono stati nominati i primari, anzi, in verità dopo tante battaglie per Ostetricia era stato nomi-nato a dicembre ma poichè siamo anche sfortunati, poco prima di prendere servizio il nuovo primario è stato mes-so agli arresti domiciliari per concussione, è cronaca re-cente. Nonostante tutto questo continuano a dirci che la situazione cambierà perché verranno a partorire a Piove le pazienti di Padova: questa affermazione sa proprio di presa in giro. Del primario di Pediatria naturalmente non si parla. Non abbiamo il primario di Rianimazione ma ci dicono che sarà nominato a breve. Tutti sanno che per-ché un reparto funzioni ci vuole un primario; non si capi-sce quindi perché non si provveda.

Ma possiamo continuare dicendo che le persone vanno in pensione e non vengono sostituite, molti medici sono a tempo determinato, cioè senza futuro, non abbiamo un direttore sanitario, non sappiamo che fine farà la Neuro-logia, possiamo continuare osservando come non si inve-sta in strumentazione e in strutture. Abbiamo un reparto oncologico in una struttura che ormai è insufficiente per l’attività che vi viene svolta ma non sentiamo proporre soluzioni, abbiamo una parte vecchia dell’ospedale che potrebbe essere ristrutturata ma non se ne parla. Sarebbe facile ma doloroso continuare e sembra purtroppo che quello che altri ospedali normalmente hanno per noi è sempre motivo di lunghe attese e di rinvii. Ora poi che siamo in una situazione di crisi sarà più facile dire che non si può fare. E’ legittimo però ricordare che chiedere la nomina di un primario che è andato in pensione non è una spesa in più perché fino a quel momento era pagato e quindi c’è la copertura finanziaria, il non farlo non è un risparmio è l’anticamera della chiusura.

La Regione, i vari rappresentanti politici, il Sindaco di Piove ed i Sindaci della Saccisica hanno l’obbligo di inter-venire perchè quello che è perso difficilmente sarà recu-

L’ospedale a 150 anni dall’istituzione, quale futuro?perato. Quando diciamo queste cose qualcuno ci dice che non facciamo il bene dell’ospedale, noi invece pensiamo che il non dirlo favorisce chi non interviene o ha altri di-segni. Ospedali come il nostro, ad esempio Camposam-piero o Cittadella, non si toccano, perché? Forse hanno protezioni politiche importanti. Dobbiamo fare un’azione seria e congiunta, a prescindere dal partito di militanza e i cittadini devono farsi sentire, ne va del futuro del nostro ospedale, noi ci siamo e ci saremo!

Lino Conte - Capogruppo

Il nostro Comune ha una superficie di 35,63 kmq, è attra-versato dal fiume Brenta e da numerosi scoli di bonifica. Importante lo scolo Fiumicello che attraversa il centro storico, si dirige verso Corte, dove sottopassa il fiume Brenta tramite una botte a sifone (un tunnel di tre canne in muratura, lunghe 160 metri, realizzate 400 anni fa dalla Repubblica di Venezia) e prosegue con il nome di scolo Fiumazzo fino a sfociare in laguna a Lova di Campagna Lupia. Ci sono poi gli scoli Coazze, Cavaizza di Tognana, Rii, Fossamonda, Altipiano e Schilla, solo per nominare i principali.

AIcune zone del territorio di Piove di Sacco si trovano sotto il livello del mare, altre a quote più elevate fino a 4 metri sopra il medio mare. Si deve ricordare, però, che il territorio di Piove di Sacco è dominato dal fiume Brenta che nei momenti di piena può raggiungere un livello di 8 metri sopra il mare. Il Consorzio di Bonifica Bacchiglio-ne, che gestisce gli scoli di bonifica e gli impianti idrovori, negli ultimi anni ha realizzato a Piove di Sacco alcuni no-tevoli interventi con i fondi della legge speciale per Vene-zia messi a disposizione dalla Regione. In particolare un intervento di oltre 6.000.000 di euro ha riguardato i Rii con la sistemazione di circa 18 km di corsi d’acqua ai con-

Per la difesa del nostro territorio

fini con Campolongo Maggiore e Sant’Angelo di Piove. I corsi d’acqua sono stati allargati e si sono realizzate ampie golene.

AItri lavori sono in fase di ap-palto, vedi in particolare gli interventi riguardanti lo scolo Altipiano. Sono pure in fase di programmazione per il futuro

BOSCHETTI ALBERTI

L’amministrazione continua a vantare il merito di aver ristrut-turato e ingrandito la scuola. Vo-gliamo ricordare ai piovesi che tale opera si deve all’amministra-zione Crosta. Il Sindaco Marcolin ha solo indossato la fascia trico-lore per l’inaugurazione, punto.

GIPA/ER/CONV/0001/2012 valida dal 01/02/2012

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E’ stata un successo la prima edizione della Scuola Loca-le di Politica promossa dal circolo PD di Piove di Sacco, che nel mese di novembre ha inaugurato un percorso formativo con quattro incontri incentrati sui fondamenti dell’amministrazione di un Comune. Ruolo e funzioni del Sindaco, organizzazione e funzioni del Consiglio Comu-nale, assetto del territorio e bilancio comunale sono stati i temi affrontati nei quattro appuntamenti, durante i quali si sono intervallati nella docenza sindaci, assessori e con-siglieri comunali locali.

L’iniziativa, svoltasi presso la sede del PD della Saccisi-

Scuola Locale di Politica

interventi consistenti previsti dal piano idrauli-co predisposto dal Consorzio (Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio) tuttora in visione per eventuali osservazioni da parte dei Comuni. Gli interventi sui canali di bonifi-ca sono fondamentali per la sicurezza idraulica di Piove ma rischiano di non essere sufficienti perchè negli anni scorsi si è urbanizzato in ma-niera massiccia e disordinata, vedi ad esempio le zone Madonna delle Grazie e Botta. Inoltre, negli ultimi anni sono intervenuti cambiamenti climatici consistenti: la quantità di pioggia che prima si registrava in una settimana o in un mese, ora si verifica in pochi giorni o poche ore. Oltre all’adeguamen-to dei canali di bonifica, per un corretto assetto idraulico del territorio è fondamentale la manutenzione dei fossi.

Il nostro Comune, che è stato uno dei primi (nel 2000) a dotarsi di una mappatura dei fossi, ha anche intrapreso, fin dal dicembre 2009 un’azione decisa con un’ordinanza che ribadisce l’obbligo della manutenzione e pulizia delle affossature minori, capifosso o fossi interpoderali privati. Lo strumento dell’ordinanza usato dal Sindaco è l’atto su-premo del proprio potere amministrativo; il problema è la verifica dell’esecuzione dell’atto sopra detto.

La pulizia dei fossi e capifosso restituirebbe al territorio una capacità di invaso superiore a quella degli scoli di bonifica e dei Rii appena allargati. Per la sicurezza dagli allagamenti delle zone Botta, Madonna delle Grazie, via Caselle a Piovega, via Righe, dei confini con Arzegrande (via Breo, San Giovanni Bosco) e di Arzerello (via Porto Inferiore verso Brugine) non basteranno, molto probabil-mente, gli interventi sui canali di bonifica e la pulizia dei fossi esistenti.

Come detto sopra, si è urbanizzato in maniera massic-cia e disordinata e le criticità di ogni zona devono essere studiate attentamente individuando caso per caso le so-luzioni: ecco perchè si rende necessario il “Piano delle Acque”. Il Piano delle Acque, magari predisposto a livello intercomunale perchè l’acqua non conosce confini am-minnistrativi, dovrà contenere le risposte per superare le varie criticità idrauliche. Rivolgo perciò un invito a tutti i soggetti interessati perchè proseguano nei programmi e negli impegni.

Ernesto Trovò - Cons. Consorzio Bonifica Bacchiglione

Dopo l’eliminazione dei comita-

ti di partecipazione, la giunta di

destra aveva promesso continui

incontri nelle frazioni, un ascolto

diretto dei cittadini, una presen-

za costante dell’Assessore dele-

gato. Ad oggi il nulla. I cittadini

non sono considerati importan-

ti... anzi meglio non ascoltarli.

FrAzIonI e quArtIerIca a Piove di Sacco, era rivolta ad iscritti e simpatizzanti, ed ha visto la presenza eterogenea di uomini e donne di diverse età. Il forte inte-resse dimostrato dai partecipanti verso queste tematiche ha messo in luce come i cittadini non si sen-tano poi così lontani dalla politica, ma abbiano anzi sempre più voglia di conoscerne da vicino le dinami-che. Visto l’ottimo favore riscontra-to, non è da escludere un seguito a queste attività formative.

Giulia Martin

Il bisogno di un lavacro purificatoreDi certo Bossi e i suoi avranno ringraziato nel loro intimo quel gruppetto di “traditori” che gli ha tolti dall’imbarazzo di passare per infedeli e di staccare la spina al barcollan-te governo Berlusconi; da tempo infatti all’interno della Lega c’era chi suggeriva di chiudere i rapporti con il PDL ma, come è noto, il potere è potere e logora chi non ce l’ha. Fino a qualche settimana fa, saldamente incollata alle poltrone del governo, nonostante gli infiniti falsi allarmi con cui fingeva di soffiare sul collo del cavaliere, la Lega Nord è stata al governo (nazionale) per fare opposizione (territoriale) sostenendo contrariamente ai propri ideali dichiarati, l’esecutivo nella pratica (a cominciare da quella fiscale, inclusa l’abolizione dell’Ici, la sola tassa comunale significativa) più centralista della recente storia d’Italia, spalleggiando l’ex Ministro dell’Economia nel sostenere che il nostro Paese stava meglio degli altri e garantendo un indiscusso appoggio ad un Presidente del Consiglio che considerava un’eresia il solo nominare la parola “cri-si”.

La Lega Nord, imperterrita, ha piazzato i suoi uomini nelle fondazioni che controllano i più importanti istituti bancari d’Italia, ha “salvato” Alitalia e Malpensa, votan-do in cambio i contributi straordinari a Roma, Catania e Palermo e mantenendo i privilegi delle Regioni a Statuto speciale, ha approvato senza batter ciglio decine di leggi ad personam, ha dato il suo benestare sui capitali scudati, sui processi, sulle intercettazioni, sul falso in bilancio ar-rivando perfino ad affermare in Parlamento che sì, Ruby Rubacuori era la nipote di Mubarak. Questi, come tanti altri, li hanno sempre definiti compromessi necessari. Ma ammettendo il fatto che la Lega abbia veramente ragiona-to così, ovvero sia scesa a patti con quello che per anni ha definito un mafioso, avrebbero dovuto prima o poi portare a dei risultati... ma dove sono? Le roboanti promesse, le iniziative clamorose, le lunghissime prove di forza, i risul-tati celebrati hanno prodotto un impoverimento, un vero e proprio smantellamento del nostro Paese dal punto di vista civile, culturale, economico e sociale. E mentre la mannaia dei tagli lineari cadeva pesante su famiglie, ser-vizi sociali, pensioni, lavoro, disabili...come mai la Lega non ha mai alzato la voce?

Ebbene, questa Lega sempre o quasi al governo, che in un ventennio ha prodotto al massimo mezzo cavolo a me-renda, tutto d’un tratto si sveglia inorgoglita e rinfrancata

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e si scaglia rabbiosa sui provvedimenti del Pre-sidente Monti, con quel-l’aria sarcastica e quella faccia tosta di chi vuol far intendere di non es-serci mai stato...e con la consapevolezza d’esse-re rimasta senza idee e con un’identità incerta e compromessa. Il Carroc-cio dunque torna all’op-

Saccisica e LavoroL’attuale situazione lavorativa nell’area della Saccisica si presenta abbastanza in linea con il trend che emerge nel-la provincia di Padova; analizzando il 2011, vediamo come i dati dei report per l’anno appena concluso a cura della Direzione Regionale Lavoro e di Veneto Lavoro, presenti-no una riduzione dei nuovi ingressi di aziende nonché le

ore di cassa integrazione; a questa situazione si aggiunge la crescita dei licenziamenti collettivi con un aumento del-le iscrizioni dei lavoratori nelle liste di mobilità.

Nell’analisi degli elementi raccolti sino ad ottobre 2011, il Centro per l’impiego di Piove di Sacco registra un totale di 127 iscrizioni alle liste di mobilità ex L.223/91, ovve-ro quelle per i lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo connesso a riduzione, trasformazione o cessa-zione di attività o di lavoro, da imprese, comprese quelle artigiane, che occupino anche meno di 15 dipendenti e 347 iscrizioni in mobilità ex L. 236/93, cioè per licenzia-menti individuali senza indennità di mobilità, a fronte dei dati 2010, che parlavano di 57 iscrizioni ex L.223/91 e 193 iscrizioni ex L. 236/93. Un’analisi settoriale più ap-profondita permette di individuare le direttrici di calo a livello provinciale soprattutto su metalmeccanica, costru-zioni, P.A, senza eccezioni particolari nel piovese. L’anda-mento settoriale spiega quindi in gran parte l’andamento occupazionale verificatosi nella nostra Provincia, con le aree più interessate dal leggero cedimento del numero dei posti di lavoro individuate nell’Alta Padovana e nella Saccisica, senza contare che dalla chiusura di alcune trat-tative in corso il saldo occupazionale potrebbe diminuire ulteriormente.

Nel Piovese il riflesso della realtà descritta sta nella grave situazione della Emerson, sottovalutata e mal gestita dal Comune di Piove di Sacco, va ribadito, che prefigura lo sfilacciamento del distretto del freddo, comportando la perdita di un tessuto importante, o nell’emergenza occu-pazionale all’ospedale di Piove di Sacco relativamente al personale infermieristico, solo alcuni dei sintomi locali della tenaglia della crisi che ci morde dal 2008. Inoltre è un dato evidente a chiunque la chiusura di esercizi ed at-tività commerciali, specie nel centro storico, con evidente ricaduta occupazionale. Giusto per snocciolare alcune ci-fre, nel Piovese tra il 2010 ed il 2011 le assunzioni hanno registrato una variazione del 4,4%, mentre le cessazioni sono aumentate del 21%, ed il saldo occupazionale segna la cifra preoccupante di -159 unità.

Quali scenari possibili e quali segnali di discontinuità dobbiamo attenderci da questo quadro a fosche tinte – occorre innanzitutto il presidio continuo nel territorio, la salvaguardia delle specificità e delle eccellenze, finanche l’utilizzo di strumenti avanzati di contrattazione che uma-nizzino il mondo del lavoro, come l’accordo recente sulle pari opportunità alla Carel, avente la finalità di conciliare i tempi di lavoro e famiglia.

E’ chiaro che ci troviamo di fronte alla seconda fase del-la crisi economica, in cui, a fronte della perdita dei posti di lavoro, si sommerà anche la fine degli ammortizzatori sociali, i quali hanno sinora tamponato una emergenza

SAGRA DI SAN MARTINOBilancio disastroso, tutti scontenti: automobilisti, ambulanti, genitori. Centro bloccato, traffico in tilt, in-dicazioni confuse. Sicurezza addio: auto circolanti per il mercato. Ci au-guriamo che per il prossimo 11 No-vembre l’Assessore al commercio e alla sicurezza si impegni seriamente perche’ simili situazioni non si ripeta-no. Più fatti e meno strette di mano.

posizione come nel ‘96, illudendosi forse che il vecchio corredo populista fatto di slogan vuoti, di improbabili promesse, di anti-meridionalismo, anti-statalismo e razzi-smo possa restituire i consensi persi negli anni trascor-si nella stanza dei bottoni. Ma davvero questi signori, la cui volgarità espressiva è pari solo al loro opportunismo politico, pensano di darla a bere ad un intero Paese ne-gando (talvolta anche a loro stessi) anni e anni di cinico ed inconcludente equilibrismo tra gestione del potere e velleità pseudo-rivoluzionarie? Ma soprattutto, in una fase così delicata in cui l’unica scelta responsabile per un Pae-se alla deriva è sostenere un esecutivo di unità nazionale, ha senso un’opposizione il cui unico obiettivo è quello di ostacolare l’operato del governo? Gli interessi del Nord saranno davvero più tutelati in questo modo?

Il Partito Democratico ha scelto di lavorare con coerenza e determinazione al risanamento e alla crescita del Paese all’insegna dell’equità, impegnando i propri parlamenta-ri affinchè giudichino qualità ed efficacia delle leggi che saranno chiamati ad approvare o bocciare. Di fronte alle paure delle persone, delle famiglie e delle imprese abbia-mo scelto responsabilmente di anteporre l’interesse del Paese alle speculazioni di carettere elettorale, decidendo di instaurare da subito un proficuo e serrato dialogo con il nuovo governo.

Il populismo serve alla Lega, non al Nord, non all’Italia. Il sentiero intrapreso da Bossi & Co. dimostra palesemente come la Lega sia sempre più chiusa a riccio in un’irre-sponsabile deriva utile forse a racimolare uno sterile dis-senso in prospettiva delle prossime elezioni... sempre se riuscirà ad arrivarci, vista la feroce guerra in corso tra un Bossi ridotto a marionetta di Berlusconi ed un Maroni sempre più nell’angolo. Domani potranno tornare a gri-dare “Roma ladrona” con meno imbarazzo... ma con la stessa ipocrisia di sempre. Domani potranno sostenere di aver votato contro la manovra del Sen. Monti... ma è bene ricordare loro che un lavacro purificatore non potrà cancellare il ricordo di una forza politica che, da alleata o meno, mai ha votato contro chi questa crisi l’ha prodotta.

Simone Sartori - Vicesegretariosociale improcrastinabile, che coinvolge molti aspetti, non ultimo quello dei servizi alla persona e della casa; l’azione della buona politica dovrà es-sere tempestiva e ficcante, con soluzioni all’altezza dei gravi problemi posti dalla crisi.

Cecilia Michielotto

L’Assessore Stevanato prometteva il rilancio del turismo a Piove L’indirizzo politico dato al-l’Ufficio è di bassissimo profilo, le priorità impartite sono altre. Il sito internet dedicato continua a non essere aggiornato e privo di qual-siasi contenuto... nell’era del digita-le si pagano 280 euro l’anno per restare tagliati fuori dal mondo.

TURISMO

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COMMISSIONI CONSILIARI

“Lavoro e attività produttive”, 2 incontri. “Scuola e Cultura”, 2 incontri. “Politiche socio sanitarie e ospedale”, 3 incontri. Solo per fare qualche esempio. Si è can-cellata la partecipazione dei cit-tadini motivandola con lo scarso impegno nelle commissioni... e ora cos’ha da dire il Sindaco?

Unione dei comuni nella Saccisica: una propostaIl nostro Comune - escludendo Padova – è il comune del-la provincia che ha il maggior numero di dirigenti. Ben 7! Babbo Natale non ha portato un regalo a noi piovesi: nemmeno la crisi ha convinto il direttore generale, no-minato dal Sindaco e già titolare di pensione, a fare un passo indietro, visto che il Sindaco non intende revocargli l’incarico. Occorre ricordare che la sua nomina è avvenu-ta dopo la selezione beffa nella quale il Sindaco offriva il ruolo ad 1 Euro! Basta verificare i siti internet dei comuni della Provincia come Monselice, Cittadella, Abano Ter-me, ecc. per verificare che tutti i comuni della provincia, con numero di abitanti superiore a 15.000 abitanti hanno il segretario comunale che svolge spesso anche le funzio-ni di direttore generale (Vigonza, Rubano, Cadoneghe, Monselice, Albignasego). Addirittura il segretario comu-nale spesso svolge l’attività anche a servizio di altri comu-ni del territorio (Cittadella ne gode per il 46% del servizio, Abano per il 33%).

Sicuramente nella nostra famiglia o nella nostra azienda in questo periodo si riflette su quali siano le tipologie di costo che si possono eliminare o ridurre e nella pubblica amministrazione si discute non più di tagli lineari ma di “spending review”, cioè dell’eliminazione selettiva delle inefficienze gestionali o dei tagli ai costi meno dolorosi da operare. Qualora si concretizzasse una completa unio-ne dei comuni della Saccisica, si potrebbero certamente ammortizzare meglio i costi del personale dirigenziale, fi-gure queste – peraltro - non presenti nei comuni limitrofi a Piove di Sacco, se si escludono i segretari comunali, che prestano servizio anche in altri comuni. L’unione tra co-

muni potrebbe consentire, se ben attuata, una razionale pianificazione della gestione e dello sviluppo del territo-rio, delle interessanti economie di scala ed un più serrato controllo dell’economicità e dell’efficienza nell’erogazio-ne dei servizi pubblici locali (mense e trasporto scolasti-co, acqua, rifiuti, ecc.).

Si pensi, ad esempio, ai vantaggi di un’unica stazione ap-paltante, che potrebbe spuntare prezzi e condizioni più favorevoli, alla costituzione di un servizio legale per l’in-tera unione dei comuni, che consentirebbe di risparmiare il costo delle costose consulenze esterne, anche per le cause legali. I vantaggi sarebbero certamente innegabi-li anche per il ruolo di rappresentanza più incisivo degli interessi della popolazione della Saccisica, con riferimen-to alla difesa ed al potenziamento della nostra struttura ospedaliera, al distretto socio- sanitario, alla gestione del-le case di riposo, delle strutture sportive ed all’organizza-zione coordinata degli eventi di rilievo sociale, culturale, sportivo e commerciale.

Questo è un tempo nel quale è doveroso e necessario pro-gettare e realizzare una nuova visione dell’amministrazio-ne della cosa pubblica nel territorio della Saccisica. Piove di Sacco può e deve svolgere un nuovo ruolo, che con-duca al superamento dei piccoli comuni, invischiati in bi-lanci striminziti, privati della possibilità di sognare grandi realizzazioni per i propri concittadini.

Lucia Pizzo - Esecutivo Provinciale

Siamo all’interno di un cambio di fase politica decisivo per le sorti dell’Italia ed i Democratici vogliono esserne protagonisti attivi, non passivi spettatori come purtroppo sono stati i ministri del governo Berlusconi-Bossi, dal set-tembre 2008, allorchè scoppiò la crisi finanziaria, fino a Novembre scorso, quando il governo di è dimesso.

Sentiamo ancora i brividi della grande preoccupazione che da Agosto scorso ha attraversato il Paese: una altalena terrificante di crolli della borsa, impennate dello spread fra titoli italiani e tedeschi, difficoltà di accesso al credito per le aziende e incertezza crescente dei risparmiatori. Sono alcuni aspetti della crisi finanziaria che ha ricadute pesanti sulla economia reale, che peggiora le crisi azien-dali con riflessi pesanti sulla occupazione. Le famiglie ita-liane si sono impoverite ed è diventata più incerta la fuo-riuscita dalla crisi che associa alle cause “italiane” – bassa crescita, elevato debito ed alta disoccupazione soprattutto fra i giovani – ragioni che risiedono nella dimensione eu-ropea, a causa della perdita di credibilità del nostro paese, frutto della inadeguatezza del governo Berlusconi-Bossi non solo nelle relazioni con i capi di governo europei, ma incapace di mantenere gli impegni assunti e di individua-re una strategia per salvare l’Italia dal fallimento. Solo la perdita della maggioranza registrata alla Came-ra nel Novembre scorso, ha permesso di girare pagina.Il Partito Democratico non aveva mai fatto mancare alla

Salvare l’Italia: il Partito Democratico guida la Ricostruzionemaggioranza il contributo di proposte per affrontare la crisi, ma era stato snobbato con inspiegabile arroganza, anche difronte agli allarmi delle autorità internazionali ed alle sollecitazioni del Presidente della Repubblica. Per-ciò, all’atto delle dimissioni di Berlusconi, non abbiamo avuto esitazioni ad appoggiare un governo di emergen-za, guidato da una personalità indipendente e di prestigio internazionale come il Prof. Monti, affinchè si potesse recuperare dignità all’Italia nel contesto Europeo attra-verso misure urgenti, capaci di bloccare la speculazione finanziaria che ci aveva spinto ad un passo “dal burrone”, come è stato lucidamente spiegato agli italiani dal nuovo Presidente del Consiglio.

Il largo sostegno parlamentare di cui gode il governo Monti è frutto della consapevolezza dei pericoli veri che il nostro Paese sta correndo, ma a questa forza si affianca una debolezza legata al fatto che noi del PD abbiamo un progetto per il Paese, alter-nativo a quello del Pdl e solo una consultazione elettorale può legittimare una nuova maggioranza politica capace di condurre il Paese fuori dal-la bufera di questi mesi.

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In queste settimane la nostra azione parlamentare è stata rivolta a recuperare i tratti della equità nelle misure pesan-tissime imposte dal governo per ottenere il vero pareggio di bilancio; abbiamo chiesto di accompagnare le politiche di rigore con misure per sostenere la crescita e quindi creare posti di lavoro ed inoltre non cessiamo di solle-citare una azione più determinata nel consesso europeo per rafforzare le istituzioni europee, irrobustire il fondo salva-stati che può allontanare la speculazione e puntare decisamente alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa.

A chi in queste settimane si è esercitato in fantasiose ricet-te di ritorno alla Lira o di azzeramento forzoso del debito, diciamo che sono ipotesi disastrose per i risparmiatori, per il livello di vita delle famiglie e per il sistema econo-mico dei nostri territori. Il PD si sta impegnando metten-do ogni energia per evitare la prospettiva del fallimento e sappiamo che con l’Euro e nell’Europa ci salveremo. Que-sta scelta di responsabilità potrebbe anche penalizzarci sul versante del consenso elettorale, ma la situazione è così grave che ad ogni pur legittimo interesse di partito va anteposto l’interesse dell’Italia, perciò senza esitazioni abbiamo accolto la proposta del Presidente della Repub-blica ed appoggiamo il governo Monti.

Lo sosteniamo non solo perché tenga i conti in ordine e raggiunga il pur necessario pareggio di bilancio entro il 2013, ma anche perché occorre avviare alcune riforme economiche che consentano all’Italia di invertire la rot-ta della recessione che sembra la prospettiva disegnata dalle autorità internazionali. Il decreto “cresci-italia” va in questa direzione prevedendo un ventaglio ampio di libe-ralizzazioni che tendono ad ammodernare il nostro Paese. Sono necessari altri segnali che riducano gli sprechi e si realizzi un vero e proprio giro di vite ai costi della politica su cui l’opinione pubblica chiede da tempo riforme pro-fonde. È iniziata una stagione di riforme anche su questo terreno con la riduzione di tantissimi enti e l’abolizione di numerosi consigli di amministrazione, sono stati decur-tati i compensi e le indennità dei parlamentari, sono stati drasticamente ridotti i vitalizi calcolati d’ora in poi con il metodo contributivo, come avviene per i pensionati Inps.

Ma la riforma che il Paese attende riguarda la diminuzione del numero dei parlamentari e la nuova legge elettorale. Dopo il non accoglimento del referendum è aumentata la responsabilità delle forze politiche presenti in Parlamen-to per riconsegnare al cittadino elettore il potere di sce-gliere il parlamentare al quale affidare la rappresentanza di un territorio. Il Partito Democratico ha depositato da mesi una proposta di legge per cambiare il porcellum. Sa-remo disponibili a ricercare il piu’ ampio consenso, ma saremo determinatissimi nell’ottenere il cambiamento di una pessima legge che rappresenta una delle cause della distanza abissale fra cittadini elettori e parlamentari.

Noi Democratici siamo consapevoli che la ricostruzione del paese certamente passa attraverso riforme economi-che, della finanza, del lavoro; sappiamo che le riforme in-crociano il cambiamento se il Paese dimostra di credere nella legalità, nei valori di equità e di solidarietà, ma siamo convinti che diverremo un paese moderno se collochere-mo le nostre scelte sull’orizzonte europeo e se riformere-mo le istituzioni restituendo efficienza e trasparenza alla Pubblica Amministrazione e se consegneremo agli eletto-

ri il compito di scegliere direttamente i loro rappresentan-ti in Parlamento.

Sorprende che un movimento politico come la Lega che raccoglie tanti consensi nel territorio veneto, abbia fatto una scelta di irresponsabilità in un momento di difficol-tà per il Paese ed abbia deciso di rifugiarsi nella comoda opposizione che critica e non dà alcun contributo alla so-luzione dei problemi. Dopo aver accumulato le respon-sabilità di aver portato il paese sull’orlo del burrone, co-prendo gli interessi personali di Berlusconi, salvando dal giudizio dei giudici i parlamentari inquisiti e sottratto in ripetute occasioni il capo del governo che sostenevano, dal giudizio dei tribunali votando le intollerabili leggi “ad personam”, avrebbero avuto ora l’occasione del riscatto ed invece nella stagione del risanamento e dello svilup-po hanno deciso di scansare le responsabilità: è la prima volta che il Veneto si isola sia a livello nazionale che euro-peo. Noi Democratici veneti riteniamo che sia una scelta politica perdente marginalizzare il Veneto e perciò dopo il fallimento della prospettiva leghista, proponiamo una rin-novata stagione di dialogo e confronto con tutta la società veneta per poterne meglio rappresentare le attese in ogni sede istituzionale, all’insegna della partecipazione e della

Il Consigliere Pdl Elisabetta Con-te chiede un test antidroga per insegnanti e broker come pro-posto dall’ex Ministro Giovanardi. Panico nella maggioranza, vota-no a favore solo il Sindaco e il Consigliere Canova. Lega, Udc e quasi tutto il Pdl si astengono imbarazzati. Questa è la politica sociale calata nella realtà della maggioranza.

TEST ANTIDroGA

coesione sociale, valore fondante delle moderne democrazie.

On. Margherita Miotto

L’erosione del nostro futuroLa scorsa amministrazione aveva dato il via ad una visio-ne di utilizzo del territorio nuova e virtuosa, tanto che il piano di assetto territoriale (PAT) elaborato era conside-rato progetto esemplare dall’amministrazione regionale. Ad oggi, un giudizio in merito alla gestione del territorio attuata da questa amministrazione non può che essere negativo.

E’ noto da tempo che il Veneto ha fatto e continua a fare scempio del proprio territorio. Basti pensare che bel l’11,4% della superficie della nostra regione è urbanizzato e ciò equivale a 2.100 km2 coperti da costruzioni, strade, capannoni e cemento (per avere un ordine di grandezza bisogna considerare che l’intera superficie del comune di Piove di Sacco è di 35 km2).

Il tanto sbandierato modello veneto ha contribuito a tra-sformare la campagna in una sequenza ininterrotta di capannoni, lottizzazioni, ville e villette, strade e centri commerciali. L’esempio più clamoroso di questo delirio è Crocetta del Montello. Un Comune di 5.700 abitanti ospi-ta ben 28 zone industriali inserito all’interno della Provin-cia di Treviso che conta ben 1.077 aree industriali ovvero una media di 17 a comune. Ad aggravare la situazione è intervenuto il Piano Casa (recepito con la Legge Regio-nale 14/2009) che ha trovato estesa applicazione solo in

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Non si costruisce gettando sassi dal muroCominciava così un discorso di John Kennedy, il quale af-fermava laconico che non si può pretendere di costruire qualcosa gettando sassi a casaccio da un muro, altrimenti si otterrà soltanto un ammasso di pietra e non una costru-zione.

Dopo oltre 2 anni e mezzo di mandato è giusto chiedersi quali sono stati gli obiettivi ed i progressi di questa mag-gioranza. Ricordo che dopo soltanto 6 mesi, il Sindaco ha revocato le deleghe al Vicesindaco leghista Borgato, già candidato Sindaco Lega Nord; invece dopo 16 mesi la stessa sorte è toccata all’assessore PDL Andrea Galuppo. Il motivo è identico: i partiti di maggioranza non sono più d’accordo su quei nomi, pretendendone dunque la sosti-tuzione, indifferenti ai superiori interessi della città.

Mi chiedo, ma noi cittadini Piovesi, cosa c’entriamo in questo valzer? Non abbiamo forse diritto ad essere ammi-nistrati nel miglior modo possibile, senza subire i pregiu-dizi di meri giochi politici tutti interni alla maggioranza? Nella mia esperienza politica ho ricordo di episodi nei quali i capigruppo di maggioranza in consiglio comunale hanno votato contro al proprio Sindaco, però un secondo dopo avevano avuto il buon senso di dimettersi, riconse-gnando la scelta nelle mani degli elettori. A Piove invece, tali episodi hanno turbato la cittadinanza, ma lasciato in-differenti Sindaco Marcolin e Giunta. In questo periodo di cruciale importanza e particolare difficoltà, la politica deve esser faro e riferimento, solido castello che difen-

de e serve i cittadini. Ma, come affermato poco so-pra, il castello, non può essere costruito lancian-do sassi a casaccio da un muro, ma realizzato posando pietra dopo pie-tra, con sacrificio e senso di responsabilità del ma-stro costruttore-Sindaco e amministratori tutti, nell’interesse superiore

due Regioni: la Sardegna ed il Veneto appunto, dove ha prodotto, fino al febbraio 2011, quasi 22.000 interventi pari a 1.300.000 m3.

Di fronte a questo quadro non certo rassicurante, la giunta di destra del Sindaco Marcolin ha pensato bene di pub-blicare un avviso di variante al Piano degli Interventi con lo scopo di assegnare nuovi lotti edificabili sia in zona ad urbanizzazione consolidata (zone B e C del Piano Regolatore) sia in zone ad edificazione diffusa ovvero zone agricole (zone E4 del Piano Regolatore). In questo modo si elude lo spirito con cui era stato predisposto il PATI (Piano di As-setto del Territorio Intercomunale) dalla precedente amministrazione che, dopo aver subito la colata di cemento della Variante Nuovi Percorsi del Sindaco Valerio (400.000 m3), aveva dato priorità al recupero e al riutilizzo del patrimonio esistente. L’attuale amministrazione si propone invece, con propri provvedimenti e attraverso la cieca applicazione di normative nazionali di incrementare un modello di edificazione diffusa che già tanti guasti ha provocato sia sotto l’aspetto ambientale che dal punto di vista economico e sociale.

Al primo scroscio di pioggia il rischio di inondazione è sempre più elevato e i nostri amministratori riducono il tutto ad una mera calamità naturale escludendo quindi ogni loro responsabilità. Possibile che ancor oggi lo sviluppo e la crescita economica debbano affidarsi esclusivamente all’attività edilizia trascurando la ricerca, l’innovazione e la competitività nei settori tecnologici? Inviterei il Presidente Zaia e la Lega Nord, così attenti alle tradizioni e ai valori del nostro territorio, a pensare quale Veneto consegneranno alle future generazioni: forse una sterminata, continua distesa di aree urbanizzate prive di identità e di un vero tessuto produttivo.

Giorgio Bovo

PISCINA COMUNALE

Il Tar ha invalidato l’esito della gara

per la gestione della piscina. L’Asses-

sore Zennaro scarica la responsabilità

sui tecnici e sul Direttore Generale. Il

Sindaco difende il Direttore Generale

e accusa l’Assessore. E’ giovane, si

farà, dice il Sindaco. L’Udc tace.

...ma intanto si continua a fare una

guerra politica che di fatto paralizza

l’amministrazione di Piove.

della Comunità.

I cosiddetti principali progetti bandiera inseriti nel pro-gramma di Centro destra erano i seguenti: realizzazio-ne di “Piove 2”, un non meglio specificato e localizzato centro residenziale/direzionale/commerciale, la realiz-zazione della rete wifi comunale, il potenziamento della macchina comunale e la razionalizzazione delle risorse, la ristrutturazione del palazzo Pinato-Valeri, la realizzazio-ne di alcune rotonde, dell’impianto di videosorveglianza ed infine l’acquisto di Palazzo Gradenigo. Per quanto ri-guarda Piove 2, è rimasto un alone grigio sul programma e nulla più. La creazione del WiFi è stata invece avviata, ma sono state installate le antenne di servizio sulla torre campanaria, senza il parere della sovrintendenza previsto per legge. Risultato: antenne tolte nella notte, e tutto da rifare. Lo stesso dicasi per Palazzo Pinato Valeri, la cui ristrutturazione lampo era finalizzata alla chiusura del centro aggregativo-culturale l’iceo. Ad oggi, infatti, dopo 2 anni, il Palazzo rimane chiuso e totalmente inutilizza-to, ed il Sindaco, richiesto esplicitamente dal sottoscritto, non è in grado di prevedere tempistiche, anche perché lascerà a chi gli succederà il problema di un palazzo chiu-so da anni.

Per non parlare poi della realizzazione della videosorve-glianza, realizzata con voto contrario del Sindaco e parte dell’attuale maggioranza e voto favorevole di noi minoran-ze, che pur ricordando come detto intervento non basti da solo a garantire la sicurezza dei cittadini, con senso di responsabilità abbiamo ritenuto che il contributo regio-nale andasse comunque investito e non bloccato per dis-sidi interni alla maggioranza. L’acquisto, infine, di Palaz-zo Gradenigo, meriterebbe il parere dei cittadini, poiché 1.300.000 € stanziati in bilancio, in momenti in cui anche i piovesi non riescono a sbarcare il lunario, potevano esse-re finalizzati al potenziamento dei servizi sociali, magari con la creazione di appositi sostegni e strumenti creditizi garantiti da un pegno rotativo garantito dal comune, al quale poi spetterebbero gli interessi generati dall’opera-zione.

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La costruzione di un castello, oltre a maestranze capaci, richiede anche un progetto credibile e realizzabile. Perché non cominciare a ragionare di rivestire di personalità giuridica l’ente sovra comunale Saccisica, cominciando un percorso di messa in rete dei principali servizi al cittadino, per arrivare ad un ente sovracomunale vero e proprio, il quale permetterebbe risparmi di spesa notevoli e ottimizzazione dei servizi? Ancora, al posto del batimarso, inutile ricorrenza slegata dai costumi piovesi, perché non investire, come si fece per San Martino a Cavallo e SucaBaruca, in un potenziamento della festa delle associazioni ancor più di ampio respiro, o ancora in una festa dei portici carat-terizzata dalla valorizzazione della cultura, penso a Diego ed Ugo Valeri, Oreste Da Molin e molti altri, musica, teatro, enogastronomia, unito alla promozione di un futuro sempre più ecosostenibile.

Se l’unica obiezione è quella che mancano i fondi, ricordo come con il semplice risparmio di 77.000 di direttore gene-rale e capogabinetto, già qualcosa si può fare. Si costruisce non solo con l’umiltà e senso di responsabilità, ma anche prestando ascolto alle critiche costruttive ed ai suggerimenti di una minoranza che in questi anni ha di fatto supplito a tutte le mancanze di una maggioranza eletta dal popolo, ma eccessivamente litigiosa ed incapace di governare una città bella e complessa come Piove di Sacco.

Attendiamo la presentazione del bilancio, e di leggere quali i temi su cui questa maggioranza investirà nel biennio 2012-2013, nonché di conoscere i nomi del rimpasto di Giunta, dal momento che da mesi 2 dei principali assessorati sono ad interim in carico ad un Sindaco costretto a revocare assessori, ma quasi incapace nelle nomine a causa dei veti incrociati dei partiti.

Davide Gianella - Consigliere Comunale

La crisi planetaria che ha investito il nostro tempo ci ha mostrato come la politica si sia fatta prendere alla sprov-vista con la sua incapacità di riformarsi, di governare i nuovi fenomeni portati dalla globalizzazione, avendo un ruolo subalterno e non da protagonista.

I governi e la politica hanno erroneamente creduto che meno controlli, meno regole, più mercato, più deregula-tion all’insegna di “non disturbare il manovratore” inteso come banche, fondi d’investimento e società finanziarie portasse dei benefici e più prosperità per tutti. La debo-lezza della politica, ed e’ un fatto storico, ha prodotto che una ristretta oligarchia finanziaria, grazie all’assoluta li-bertà di circolazione di capitali, si e’ liberata di ogni pote-re politico e si e’ largamente impadronita di quel potere immenso che consiste nel decidere come allocare le risor-se del mondo. Per un periodo si sono rovesciati i rapporti di forza tra i governi e le multinazionali, tra il capitale e il lavoro,tra la politica e l’economia. E’ diventata abissale la differenza fra chi produce ricchezza reale e chi specula su movimenti finanziari.

E’ cresciuta così una nuova razza padrona: un’oligarchia finanziaria che ha preso nelle sue mani il potere, che si e’ data le sue regole, che ha accumulato una enorme ric-chezza attraverso compensi d’oro e il sistema delle “stock options”. Questa oligarchia, attraverso il controllo dei me-dia, ha diffuso una cultura e un senso comune il disprezzo per la politica, verso le istituzioni, verso gli stati nazionali, l’idea del dominio della finanza sulla politica; la concezio-ne secondo cui l’unico compito della politica deve svolge-re e’ quello di rimuovere gli ostacoli per favorire l’agire della globalizzazione e della finanziarizzazione. Oggi as-sistiamo al crollo di questo castello ideologico. E i ban-chieri orgogliosi bussano alla porta dei tanto disprezzati stati con il cappello in mano per acquisire aiuti a salvare imperi finanziari.

L’ economia di carta (titoli, derivati, prodotti finanziari) è arrivata al punto da raggiungere nel primo decennio di que-

La Crisi, le Regole, la Politica

sto secolo l’incredibile rapporto di 4 a 1 rispetto al prodotto reale. La crisi è nata in segmenti finanziari non regolamen-tati del sistema americano. L’idea che pezzi di mercato allo stato brado senza regole potessero favorire l’innovazione finanziaria e aumentare la competizione e l’efficenza dei soggetti vigilati si e’ rivelata totalmente priva di logica. L’interconnessione tra i mercati rende quindi necessario definire l’estensione dei controlli in modo coordinato a livello internazionale. E’ venuto il tempo di pensare ad un’autorità di vigilanza europea. Questo strumento per-metterebbe per esempio di superare le varie distinzioni giurisdizionali nazionali e aumenterebbe di gran lunga il coordinamento, la cooperazione e la prevenzione.

Oggi se la politica vuole ritrovare il suo prestigio, deve non solo contrastare la nuova oligarchia che si è venuta a creare, ma anche e soprattutto affrontare il problema delle regole. Servono nuovi strumenti a tutela dei merca-ti, dei risparmiatori, attraverso soluzioni che privilegino l’economia produttiva e una nuova ricetta, condivisa da tutti gli stati, che riporti anche una certa etica.

Luca Carnio - Esecutivo Provinciale

Wi-Fi Senza permessovengono installate sul campanile del Duomo le antenne del Wi-Fi. Verranno poi rimosse, ma non per un ritrovato rispetto nei con-fronti dei nostri monumenti, ben-sì perchè ordinato. Il Consigliere F. Miotto si dimette in polemica con la Giunta. L’ennesimo esempio di mediocrità pagato dai cittadini.

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Via A. Valerio, 51 - Piove di Sacco | [email protected] | facebook | www.piovedemocratica.com

E’ in distribuzione in questi giorni, presso tutte le abitazioni della Città, un giornale redatto dal Circolo del Partito Democratico di Piove di Sacco.

All’interno del giornale abbiamo deciso di muovere delle critiche e delle osservazio-ni a questa maggioranza di destra, fortemente minata da continue tensioni, scontri e malumori tra le diverse componenti che di fatto ne compromettono seriamente la stabilità, rendendola incapace di amministrare degnamente Piove di Sacco. I ri-sultati finora raggiunti, al di là della propaganda e delle sempre rassicuranti parole del Sindaco, sono sotto agli occhi di tutti. Come cittadini continuiamo a rimanere stupefatti da una amministrazione distante dalla realtà, senza progetti, senza idee.

Per non parlare della questione del lavoro, dei servizi sociali, della cultura, del nostro ospedale, delle scuole del no-stro territorio, della sicurezza dei cittadini. Queste ed altre questioni sono considerate quasi un fastidio, una serie di impicci, che disturbano questi amministratori tutti occupati a spartirsi posti e poltrone. Purtroppo questa è la cruda verità, che appare al di là dei pomposi comunicati stampa, dei “tutto bene” del Sindaco, delle strette di mano improntate al “ghe pensi mi”.

Il nostro Partito vuole guardare al futuro della nostra Comunità e in questo momento storico particolarmente diffi-cile manda un messaggio chiaro e diretto alla cittadinanza: un’alternativa credibile e concreta alla destra piovese c’è e quotidianamente lavora nell’interesse di tutti i cittadini. Non abbiamo timore di assumerci le nostre responsabilità, sia per l’appuntamento delle prossime elezioni amministrative del 2014, sia per raccogliere l’eventuale testimone da questa maggioranza nel caso di un suo precoce sfaldamento.

Piove di Sacco merita un governo migliore: ripartiamo con la RICOSTRUZIONE.

Gianstefano Rodella - Segretario

BATTAGLIA DI LEPANTO

Manifesti leghisti contro i “barbari

musulmani invasori”. Una sola parola:

vergogna. Hanno ridicolizzato e umi-

liato la nostra storia e l’intera Città agli

occhi di tutta Italia. Si battezzano e si

sposano con riti celtici e poi si dicono

difensori dei valori cristiani. Razzisti,

ignoranti e provocatori.

Il nostro territorio è stato recentemente interessato da una operazione delle forze dell’ordine che ha condotto all’arresto di alcuni esponenti di clan camorristici. Preoccupa il fatto che le attività criminose svolte in altre regioni trovino col-legamenti anche nei Comuni del Piovese ove i proventi delle attività illecite vengono investiti in attività economiche preva-lentemente nel settore edilizio. Per chiedere l’attenzione del Governo è stata presentata una interrogazione dai deputati Naccarato e Miotto della quale si riporta uno stralcio:

Per sapere - premesso che:

Il 15 gennaio 2012 - nel corso di un’operazione condotta in collaborazione con la direzione distrettuale antimafia di Na-poli - il nucleo investigativo dei carabinieri di Padova ha arres-tato a Brugine (Padova) Nicola Imbriani, 56 anni, originario di Quarto Flegreo (Napoli), ritenuto un esponente di spicco del clan camorristico Polverino, su cui pendeva un mandato di cattura da oltre sei mesi. Insieme a Imbriani sono stati con-dotti in carcere con l’accusa di favoreggiamento della latitanza Giorgio Cecere, 36 anni - che fungeva da autista di Imbriani - e Salvatore Sciccone, 51 anni, residente a Brugine da circa dieci anni, che avrebbe fornito il supporto logistico alla lati-tanza di Imbriani; [...]

il fatto sopra descritto è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi sintomatici del livello di proliferazione delle attività

illecite raggiunto dagli esponenti della criminalità organizzata nel Veneto, come sottolineato nelle più recenti relazioni se-mestrali del Ministro dell’interno al Parlamento sulle attività e i risultati conseguiti dalla direzione investigativa antimafia;

le citate relazioni, infatti, indicano da tempo il pericolo che la criminalità organizzata - già presente nelle regioni settentri-onali, compreso il Veneto, con proprie attività finalizzate al riciclaggio di denaro attraverso investimenti in attività eco-nomiche legali - provi a utilizzare l’attuale situazione di crisi economica per rafforzare la propria presenza;

se il Ministro sia al corrente dei fatti esposti in premessa;

quali interventi di competenza il Ministro intenda porre in essere al fine di contribuire per quanto di competenza all’individuazione dei complici e della rete di relazioni che hanno consentito la latitanza di Imbriani in provincia di Pa-dova;

quali misure di competenza il Ministro intenda predisporre per potenziare le strutture della direzione investigativa anti-mafia con la finalità di aumentare l’azione di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata, in particolare nelle regioni settentrionali e in Veneto.

Interrogazione a risposta scritta 4-14534 al Ministro dell’InternoOn. Naccarato - On. Miotto - On. Viola

Infiltrazioni camorristiche nel Piovese

Messaggio del Segretario