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PIANO DI MANUTENZIONEDELLE STRUTTURE

STR.05

PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE

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REGIONE VENETO

ULSS 3 SERENISSIMA

NUOVO PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE DI DOLO (VE)

- PROGETTO ESECUTIVO –

PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE

INDICE

PIANO DI MANUTENZIONE DELLA PARTE STRUTTURALE DELL’OPERA .................................. 2

1. PREMESSA. .............................................................................................................................. 2

2. SCHEDA IDENTIFICATIVA DELL’OPERA. ............................................................................... 4

3. DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE. ....................................................................................... 4

3.1 DESCRIZIONE DELL’ELEMENTO STRUTTURALE: Opere di fondazione ................................ 5

3.2 DESCRIZIONE DELL’ELEMENTO STRUTTURALE: Opere di elevazione in cemento armato. . 6

3.3 DESCRIZIONE DELL’ELEMENTO STRUTTURALE: Opere in acciaio. ..................................... 8

A. MANUALE D'USO ................................................................................................................... 10

B. MANUALE DI MANUTENZIONE.............................................................................................. 14

C. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE ....................................................................................... 20

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PIANO DI MANUTENZIONE DELLA PARTE STRUTTURALE DELL’OPERA

(Ai sensi del D.M. 14.01.2008, art. 10.1)

1. PREMESSA.

Il piano di manutenzione delle strutture è il documento complementare al progetto strutturale che ne

prevede, pianifica e programma tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi dell'intera opera

l'attività di manutenzione, al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità

l'efficienza ed il valore economico.

I manuali d'uso e di manutenzione rappresentano gli strumenti con cui l'utente si rapporta con

l'immobile: direttamente utilizzandolo evitando comportamenti anomali che possano danneggiarne o

comprometterne la durabilità e le caratteristiche; attraverso i manutentori che utilizzeranno così

metodologie più confacenti ad una gestione che coniughi economicità e durabilità del bene.

A tal fine, i manuali definiscono le procedure di raccolta e di registrazione dell'informazione nonché

le azioni necessarie per impostare il piano di manutenzione e per organizzare in modo efficiente, sia

sul piano tecnico che su quello economico, il servizio di manutenzione.

Il manuale d'uso mette a punto una metodica di ispezione dei manufatti che individua sulla base dei

requisiti fissati dal progettista in fase di redazione del progetto, la serie di guasti che possono

influenzare la durabilità del bene e per i quali, un intervento manutentivo potrebbe rappresentare

allungamento della vita utile e mantenimento del valore patrimoniale. Il manuale di manutenzione

invece rappresenta lo strumento con cui l'esperto si rapporta con il bene in fase di gestione di un

contratto di manutenzione programmata.

Il programma infine è lo strumento con cui, chi ha il compito di gestire il bene, riesce a programmare

le attività in riferimento alla previsione del complesso di interventi inerenti la manutenzione di cui si

presumono la frequenza, gli indici di costo orientativi e le strategie di attuazione nel medio e nel

lungo periodo.

Il piano di manutenzione è organizzato nei tre strumenti individuati dall'art. 40 del regolamento

LLPP ovvero:

a) il manuale d'uso;

b) il manuale di manutenzione;

c) il programma di manutenzione:

c1) il sottoprogramma delle prestazioni, che prende in considerazione, per classe di

requisito, le prestazioni fornite dal bene e dalle sue parti nel corso del suo ciclo di vita;

c2) il sottoprogramma dei controlli, che definisce il programma delle verifiche e dei controlli

al fine di rilevare il livello prestazionale (qualitativo e quantitativo) nei successivi momenti

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della vita del bene, individuando la dinamica della caduta delle prestazioni aventi come

estremi il valore di collaudo e quello minimo di norma;

c3) il sottoprogramma degli interventi di manutenzione, che riporta in ordine temporale i

differenti interventi di manutenzione, al fine di fornire le informazioni per una corretta

conservazione del bene.

Tali strumenti devono consentire di raggiungere, in accordo con quanto previsti dalla norma “ UNI

10874 Criteri di stesura dei manuali d'uso e di manutenzione” almeno i seguenti obiettivi,

raggruppati in base alla loro natura:

1. Obiettivi tecnico – funzionali:

istituire un sistema di raccolta delle "informazioni di base" e di aggiornamento con le

"informazioni di ritorno" a seguito degli interventi, che consenta, attraverso

l'implementazione e il costante aggiornamento del "sistema informativo", di conoscere e

manutenere correttamente l'immobile e le sue parti;

consentire l'individuazione delle strategie di manutenzione più adeguate in relazione alle

caratteristiche del bene immobile ed alla più generale politica di gestione del patrimonio

immobiliare;

istruire gli operatori tecnici sugli interventi di ispezione e manutenzione da eseguire,

favorendo la corretta ed efficiente esecuzione degli interventi;

istruire gli utenti sul corretto uso dell'immobile e delle sue parti, su eventuali interventi di

piccola manutenzione che possono eseguire direttamente; sulla corretta interpretazione

degli indicatori di uno stato di guasto o di malfunzionamento e sulle procedure per la sua

segnalazione alle competenti strutture di manutenzione;

definire le istruzioni e le procedure per controllare la qualità del servizio di manutenzione.

2. Obiettivi economici:

ottimizzare l'utilizzo del bene immobile e prolungarne il ciclo di vita con l'effettuazione

d'interventi manutentivi mirati;

conseguire il risparmio di gestione sia con il contenimento dei consumi energetici o di

altra natura, sia con la riduzione dei guasti e del tempo di non utilizzazione del bene

immobile;

consentire la pianificazione e l'organizzazione più efficiente ed economica del servizio di

manutenzione.

Il presente “Piano di manutenzione della parte strutturale dell'opera” è redatto ai sensi del

D.M. 14 gennaio 2008 art. 10.1.

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2. SCHEDA IDENTIFICATIVA DELL’OPERA.

Oggetto: NUOVO PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE DI DOLO (VE).

Committente dei Lavori: Azienda ULSS3 Serenissima

Ubicazione opere: via Pasteur - 30031 Dolo (Ve)

Progettista Architettonico: R.T.P. Ing. Maria Stefania Fattoruso (Capogruppo)

Progettazione delle Strutture: Ing. Maria Stefania Fattoruso (Capogruppo)

Al termine dei lavori e del relativo certificato di collaudo le opere verranno consegnate al

Committente dei Lavori. Restano a carico del Committente le attività di ispezione, gestione e

manutenzione delle opere realizzate, rimanendo altresì a carico dell’appaltatore la garanzia per le

difformità e i vizi dell'opera.

3. DESCRIZIONE DELLE STRUTTURE.

L’intervento in oggetto prevede la realizzazione di un pronto soccorso a servizio dell’Ospedale di

Dolo (Ve).

Allo scopo saranno realizzati cinque volumi (in seguito detti corpi A, B, C, D ed E), sismicamente

disgiunti tra loro, con struttura portante a telaio spaziale di travi e pilastri in calcestruzzo cementizio

armato, composti da un piano fuori terra.

I cinque corpi di fabbrica sono strutturalmente separati da giunti sismici di larghezza non inferiore ad

H/100.

Per tutti i corpi di fabbrica, la fondazione è del tipo indiretto, con plinti e piastre in c.a., su pali ϕ600

di lunghezza pari a 17.5 m e 15.0 m.

Per il raggiungimento della quota di calpestio del piano interrato, attesa la presenza della falda

attesta intorno ai -2.000 dal p.c., si prevede di utilizzare un tappo di fondo dello spessore di circa

5.00 realizzato mediante colonne secanti in jet-grouting. Per le opere di sostegno poste lungo il

perimetro dei volumi interrati si adottano dei paramenti in c.a. dello spessore di 30/40 cm.

L’intelaiatura in elevazione è caratterizzata da pilastri in c.a. di sezione rettangolare compresa fra

40x40cm e 40x120cm. Le travi del primo impalcato presentano sezioni rettangolari di dimensione

40x80cm, 40x70cm, 40x60cm per la tipologia emergente e 70x31.5cm, 55x31.5 e 110x31.5cm per

la tipologia a spessore.

Per i solai è stata adottata prevalentemente una tecnologia prefabbricata caratterizzata da lastre

alveolari di altezza pari a 26.5 con sovrastante soletta in c.a. gettato in opera dello spessore di 5

cm. Per i campi di solaio a balzo è stata preferita una tecnologia del tipo tradizionale del tipo latero-

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cementizio (s=31.5 cm), mentre per le rampe delle scala è previsto l’utilizzo di solette rampanti in

c.a. dello spessore di 25 cm.

Giusta la necessità di installare delle strutture medicali pensili all’impalcato del corpo A ed E,

saranno realizzate, nei solai interessati da detti presidi, opportune fasce piene dotate di una

ulteriore rete di armatura posizionata sui solai, oltre all’armatura di progetto.

Sul corpo C, sarà presente una copertura curva coibentata realizzata con lamiere calandrate,

sorretta da una orditura secondaria di profilati metallici sorretti a loro volta da travi principali curve di

sezione HE100B. Tale struttura è sorretta da pilastrini realizzati con profilati HEA20 e pilastri in c.a.

di sezione 40x40cm.

3.1 DESCRIZIONE DELL’ELEMENTO STRUTTURALE: Opere di fondazione

Elementi del sistema edilizio atti a trasmettere al terreno le azioni esterne e il peso proprio della

struttura

LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI

Resistenza ai carichi e alle sollecitazioni previste in fase di progettazione.

CARATTERISTICHE MINIME DEI MATERIALI

OPERE IN CEMENTO ARMATO

Acciaio per armatura B450 C

Resistenza a snervamento dell'acciaio

fyk 450 [MPa]

Coefficiente di sicurezza parziale per l'acciaio

s 1,15 [-]

Modulo di elasticità secante dell'acciaio

Es 200000 [MPa]

Deformazione a snervamento dell'acciaio

yd 0,001957 [-]

Deformazione ultima dell'acciaio

su 0,01 [-]

Resistenza di progetto a trazione dell'acciaio fyd 391,3 [MPa]

Tensione ammissibile nell'acciaio per le combinazioni a SLS s 360 [MPa]

CALCESTRUZZO IN OPERA STRUTTURE IN FONDAZIONE

Classe di

esposizione

ambientale

A/C

(max)

Classe di

resistenza

CX/Y

Contenuto

(min)

di cemento

(kg/mc)

Dmax Slump

Copriferro

Minimo

(mm)

XC3 0.60 28/35 280 32 S4 20

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CALCESTRUZZO IN OPERA PER PALI DI FONDAZIONI

Classe di

esposizione

ambientale

A/C

(max)

Classe di

resistenza

CX/Y

Contenuto

(min)

di cemento

(kg/mc)

Dmax Slump

Copriferro

Minimo

(mm)

XC2 0.60 28/35 280 32 S4 20

MODALITA’ DI CONTROLLO

Controllo visivo atto a riscontrare possibili anomali che precedano fenomeni di

cedimenti strutturali.

PERIODICITA’

Annuale.

PROBLEMI RISCONTRABILI

Formazione di fessurazioni o crepe.

Corrosione delle armature.

Disgregazione del copriferro con evidenza barre di armatura

POSSIBILI CAUSE

Alternanza di penetrazione e di ritiro dell’acqua.

TIPO DI INTERVENTO (in ogni caso consultare preventivamente un tecnico strutturale).

Riparazioni localizzate delle parti strutturali.

Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato.

Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti.

Protezione delle armature da azioni disgreganti.

STRUMENTI ATTI A MIGLIORARE LA CONSERVAZIONE DELL’OPERA

Vernici, malte e trattamenti speciali.

Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici.

3.2 DESCRIZIONE DELL’ELEMENTO STRUTTURALE: Opere di elevazione in cemento

armato.

Elementi del sistema edilizio aventi il compito di resistere alle azioni verticali ed orizzontali agenti

sulla parte di struttura fuori terra e di trasmetterle alle opere di fondazione.

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LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI

Resistenza ai carichi e alle sollecitazioni previste in fase di progettazione.

Adeguata resistenza meccanica a compressione.

Buona resistenza termica ed un’elevata permeabilità al passaggio del vapor

acqueo.

Adeguata resistenza al fuoco.

CARATTERISTICHE MINIME DEI MATERIALI OPERE IN CEMENTO ARMATO

Acciaio per armatura B450 C

Resistenza a snervamento dell'acciaio

fyk 450 [MPa]

Coefficiente di sicurezza parziale per l'acciaio

s 1,15 [-]

Modulo di elasticità secante dell'acciaio

Es 200000 [MPa]

Deformazione a snervamento dell'acciaio

yd 0,001957 [-]

Deformazione ultima dell'acciaio

su 0,01 [-]

Resistenza di progetto a trazione dell'acciaio fyd 391,3 [MPa]

Tensione ammissibile nell'acciaio per le combinazioni a SLS s 360 [MPa]

CALCESTRUZZO IN OPERA STRUTTURE IN ELEVAZIONE

Classe di

esposizione

ambientale

A/C

(max)

Classe di

resistenza

CX/Y

Contenuto

(min)

di cemento

(kg/mc)

Dmax Slump

Copriferro

Minimo

(mm)

XC3 0.60 28/35 280 32 S4 20

MODALITA’ DI CONTROLLO

Controllo visivo atto a riscontrare possibili anomali che precedano fenomeni di

cedimenti strutturali.

PERIODICITA’

Annuale.

PROBLEMI RISCONTRABILI

Insorgere di efflorescenze o comparsa di muffe.

Formazione di fessurazioni o crepe.

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Corrosione delle armature.

Disgregazione o deterioramento del cemento con conseguente perdita degli

aggregati.

Movimenti relativi fra i giunti.

Formazioni di bolle d’aria.

POSSIBILI CAUSE

Alternanza di penetrazione e di ritiro dell’acqua.

TIPO DI INTERVENTO (in ogni caso consultare preventivamente un tecnico strutturale).

Riparazioni localizzate delle parti strutturali.

Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato.

Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti,

Protezione delle armature da azioni disgreganti.

STRUMENTI ATTI A MIGLIORARE LA CONSERVAZIONE DELL’OPERA

Vernici, malte e trattamenti speciali.

Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici.

3.3 DESCRIZIONE DELL’ELEMENTO STRUTTURALE: Opere in acciaio.

Elementi del sistema edilizio orizzontali e verticali, aventi il compito di resistere alle azioni di

progetto e di trasmetterle alle fondazioni ed alle altre parti strutturali ad essi collegate.

LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI

ACCIAIO DA CARPENTERIA FE430 – S275

Proprietà dei materiali per la fase di analisi strutturale

Modulo Elastico: 2.100.000 kg/cm2 (210.000 N/mm2)

Coefficiente di Poisson: 0.3

tensione di rottura 430 N/mm2 4383 Kg/cm2

tensione di snervamento 275 N/mm2 2803 Kg/cm2

tensione ammissibile per elementi di spessore < 40mm 190 N/mm2 - 1937 kg/cm2

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tensione ammissibile per elementi di spessore > 40mm 170 N/mm2 - 1733 kg/cm2

tensione ammissibile per elementi di spessore < 40mm soggetti a ad azioni inerziali 214 N/mm2 - 2181 kg/cm2

tensione ammissibile per elementi di spessore > 40mm soggetti ad azioni inerziali 191 N/mm2 - 1950 kg/cm2

BULLONERIA

Nelle unioni con bulloni si assumono le seguenti resistenze di calcolo:

CLASSE VITE ft (N/mm2) Fy (N/mm2) fk,N (N/mm2) fd,N (N/mm2) fd,V (N/mm2)

8.8 800 640 560 560 396

legenda:

fk,N è assunto pari al minore dei due valori fk,N = 0.7 ft (fk,N = 0.6 ft per viti di classe 6.8)

fk,N = fy essendo ft ed fy le tensioni di rottura e di snervamento

fd,N = fk,N = resistenza di calcolo a trazione

fd,V = fk,N / √2 = resistenza di calcolo a taglio

MODALITA’ DI CONTROLLO

Controllo visivo atto a riscontrare possibili anomali che precedano fenomeni di

cedimenti strutturali.

PERIODICITA’

Annuale.

PROBLEMI RISCONTRABILI

Possibili distacchi fra i vari componenti.

Perdita della capacità portante.

Rottura dei punti di saldatura.

Cedimento delle giunzioni bullonate.

Fenomeni di corrosione.

Perdita della protezione ignifuga.

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POSSIBILI CAUSE

Anomali incrementi dei carichi da sopportare.

Fenomeni atmosferici.

Incendi.

TIPO DI INTERVENTO (in ogni caso consultare preventivamente un tecnico strutturale).

Riparazioni localizzate delle parti strutturali.

Verifica del serraggio fra gli elementi giuntati.

Ripristino della protezione ignifuga.

Verniciatura.

EVENTUALI ACCORGIMENTI ATTI A MIGLIORARE LA CONSERVAZIONE DELL’OPERA

Vernici ignifughe.

Altri additivi specifici.

A. MANUALE D'USO

Travi di fondazione in c.a.

Descrizione

Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo lineare orizzontale o sub-

orizzontale con superfici a contatto con il terreno o magrone di cls.

Funzione

Ripartizione dei carichi della struttura sul terreno.

Modalità d'uso corretto

Le travi di fondazioni sono concepite per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione.

Plinti in c.a.

Descrizione

Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo puntuale con superfici a contatto

con il terreno o magrone di cls.

Funzione

Ripartizione dei carichi della struttura sul terreno.

Modalità d'uso corretto

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I plinti sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione.

Platea in c.a.

Descrizione

Elemento strutturale in conglomerato cementizio armato a sviluppo superficiale orizzontale o sub-

orizzontale con superfici a contatto con il terreno o magrone di cls.

Funzione

Ripartizione dei carichi della struttura sul terreno.

Modalità d'uso corretto

La platea è concepita per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione.

Pali in c.a.

Descrizione

Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo lineare verticale con superfici a

contatto con il terreno.

Funzione

Ripartizione dei carichi della struttura sul terreno.

Modalità d'uso corretto

I pali sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione.

Pareti controterra in c.a.

Descrizione

Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo superficiale verticale o sub-

verticale con superfici a contatto con il terreno.

Funzione

Resistenza alla spinta delle terre. Sostegno solai superiori.

Modalità d'uso corretto

Le pareti controterra in c.a. sono concepite per resistere ai carichi di progetto della struttura in

elevazione e alle azioni trasmesse dal terreno. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la

funzionalità. Qualora ispezionabili se ne deve controllare periodicamente il del grado di usura con

contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Pilastri in c.a.

Descrizione

Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo lineare verticale o sub-verticale.

Funzione

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Sostegno delle travi e dei solai.

Modalità d'uso corretto

I pilastri in c.a. sono concepiti per resistere ai carichi di progetto trasmessi dalle travi e dagli

impalcati. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del

grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Nel caso di ferri di armatura in attesa utilizzare periodicamente un prodotto passivante protettivo

antiruggine per ferri d'armatura.

Travi in c.a.

Descrizione

Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo lineare orizzontale o sub-

orizzontale.

Funzione

Sostegno delle murature di tamponamento e dei solai.

Modalità d'uso corretto

Le travi in c.a. sono concepite per resistere ai carichi di progetto trasmessi dai solai e dai

tamponamenti. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico

del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Travi in acciaio

Descrizione

Elementi strutturali in acciaio a sviluppo lineare orizzontale o sub-orizzontale.

Funzione

Sostegno delle murature di tamponamento e dei solai.

Modalità d'uso corretto

Le travi in acciaio sono concepite per resistere ai carichi di progetto trasmessi dai solai e dai

tamponamenti. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico

del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Solai in latero-cemento

Descrizione

Elementi strutturali costituiti dall'assemblaggio di elementi in c.a. gettati in opera o

semiprefabbricati, con interposizione di blocchi di laterizio a funzione di alleggerimento a sviluppo

superficiale orizzontale o sub-orizzontale.

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Funzione

Creazione di superfici resistenti eventualmente praticabili, con funzione di collegamento delle

strutture verticali.

Modalità d'uso corretto

I solai sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura. Non ne deve essere

compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale

rilievo di eventuali anomalie.

Solai in calcestruzzo alveolare

Descrizione

Elementi strutturali costituiti dall'assemblaggio di elementi prefabbricati in c.a., con getto superiore

di completamento.

Funzione

Creazione di superfici resistenti eventualmente praticabili, con funzione di collegamento delle

strutture verticali.

Modalità d'uso corretto

I solai sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura. Non ne deve essere

compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale

rilievo di eventuali anomalie.

Solette in c.a.

Descrizione

Elementi strutturali costituiti da getti di c.a., con eventuale interposizione di blocchi di alleggerimento

a sviluppo superficiale orizzontale o sub-orizzontale.

Funzione

Creazione di superfici resistenti eventualmente praticabili, con funzione di collegamento delle

strutture verticali.

Modalità d'uso corretto

I solai sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura. Non ne deve essere

compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale

rilievo di eventuali anomalie.

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B. MANUALE DI MANUTENZIONE

Travi di fondazione in c.a.

Livello minimo di prestazioni

Le travi di fondazione devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale,

comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Cedimenti differenziali con conseguenti abbassamenti del piano di imposta delle fondazioni

Distacchi murari

Lesioni in elementi direttamente connessi

Comparsa di risalite di umidità

Corrosione delle armature degli elementi verticali spiccanti

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

Plinti in c.a.

Livello minimo di prestazioni

I plinti in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque

non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Cedimenti differenziali con conseguenti abbassamenti del piano di imposta delle fondazioni

Distacchi murari

Lesioni in elementi direttamente connessi

Comparsa di risalite di umidità

Corrosione delle armature degli elementi verticali spiccanti

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

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Platee di fondazione in c.a.

Livello minimo di prestazioni

Le platee di fondazione devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale,

comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Cedimenti differenziali con conseguenti abbassamenti del piano di imposta delle fondazioni

Distacchi murari

Lesioni in elementi direttamente connessi

Comparsa di risalite di umidità

Corrosione delle armature degli elementi verticali spiccanti

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

Pali in c.a.

Livello minimo di prestazioni

I pali in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque

non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Cedimenti differenziali con conseguenti abbassamenti del piano di imposta delle fondazioni

Distacchi murari

Lesioni in elementi direttamente connessi

Comparsa di risalite di umidità

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

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Pareti controterra in c.a.

Livello minimo di prestazioni

Le pareti controterra in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto

strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Distacchi dal terreno circostante

Cedimenti differenziali con conseguenti abbassamenti del piano di imposta delle fondazioni

Distacchi

Lesioni

Cavillature

Comparsa di macchie di umidità

Difetti di verticalità

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

Pilastri in c.a.

Livello minimo di prestazioni

I pilastri in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque

non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Distacchi

Lesioni

Cavillature

Comparsa di macchie di umidità

Difetti di verticalità

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

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Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

Travi in c.a.

Livello minimo di prestazioni

Le travi in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque

non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Distacchi

Lesioni

Cavillature

Comparsa di macchie di umidità

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

Travi in acciaio

Livello minimo di prestazioni

Le travi in acciaio devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale,

comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Ossidazione

Sistemi di collegamento difettosi

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

Page 19: PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE STR

RTP: Ing. M.S. Fattoruso (capogruppo)

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Solai in latero-cemento

Livello minimo di prestazioni

I solai in latero-cemento devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale,

comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Distacchi

Sfondellamenti

Fessurazioni

Comparsa di macchie di umidità

Eccessiva deformazione

Eccessiva vibrazione

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

Solai in calcestruzzo alveolare

Livello minimo di prestazioni

I solai in calcestruzzo alveolare devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto

strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Distacchi

Comparsa di macchie di umidità

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

Solette in c.a.

Livello minimo di prestazioni

Page 20: PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE STR

RTP: Ing. M.S. Fattoruso (capogruppo)

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Le solette in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale,

comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

Distacchi

Fessurazioni

Comparsa di macchie di umidità

Eccessiva deformazione

Eccessiva vibrazione

Controlli

Periodicità: annuale

Esecutore: personale tecnico specializzato

Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

Page 21: PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE STR

RTP: Ing. M.S. Fattoruso (capogruppo)

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C. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE

Programma delle prestazioni

La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 100 anni.

Strutture di fondazione

1. Travi di fondazione in c.a.

2. Plinti in c.a.

3. Platee in c.a.

4. Pali in c.a.

5. Pareti controterra in c.a.

Le strutture di fondazione dovranno garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto

strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Strutture in elevazione

1. Pilastri in c.a.

2. Travi in c.a.

3. Travi in acciaio

Le strutture in elevazione dovranno garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto

strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Strutture orizzontali

1. Solai in latero-cemento

2. Solai in calcestruzzo alveolare

3. Solette in c.a.

Le strutture orizzontali dovranno garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale,

comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Programma dei controlli

L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla

relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve,

Page 22: PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE STR

RTP: Ing. M.S. Fattoruso (capogruppo)

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se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un

giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

Strutture di fondazione

1. Travi di fondazione in c.a.

2. Plinti in c.a.

3. Platee in c.a.

4. Pali in c.a.

5. Pareti controterra in c.a.

Controlli

1. Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo

2. Esecutore: personale tecnico specializzato

3. Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

4. Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell'Esecutore

Strutture in elevazione

1. Pilastri in c.a.

2. Travi in c.a.

3. Travi in acciaio

Controlli

1. Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo

2. Esecutore: personale tecnico specializzato

3. Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

4. Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell'Esecutore

Strutture orizzontali

1. Solai in latero-cemento

2. Solai in calcestruzzo alveolare

3. Solette in c.a.

Controlli

1. Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo

2. Esecutore: personale tecnico specializzato

3. Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

4. Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell'Esecutore