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Procedura della Valutazione Ambientale Strategica – Relazione preliminare per la Verifica di assoggettabilità (art. 12 D.Lgs. 4/2008) – marzo 2017
Sommario 1. PREMESSA................................................................................................................................. 2 2. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E METODOLOGICI ......................................................... 3
2.1 Dalla direttiva comunitaria ai provvedimenti regionali ........................................................ 3
2.2 Valutazione Ambientale Strategica e Rapporto Ambientale ................................................. 3 2.3 Verifica di assoggettabilità .................................................................................................... 5
3. CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE ............................................................................. 6 3.1 Inquadramento territoriale ..................................................................................................... 6 3.2 Consistenza demografica ....................................................................................................... 6
3.3 La qualità dell’aria e l’inquinamento elettromagnetico ........................................................ 6 3.4 Suolo e sottosuolo: caratterizzazione geologica e geomorfologica ....................................... 7 3.5 Vegetazione, flora, fauna ed ecosistemi ................................................................................ 9 3.6 Il paesaggio.......................................................................................................................... 10
3.7 Aree protette e vincoli ......................................................................................................... 11
4. Il Piano di Lottizzazione in località Ceruzzo di Viggianello ................................................. 13 4.1 Rilevanza del Piano di Lottizzazione in rapporto all’attuazione della normativa
comunitaria nel settore dell’ambiente ............................................................................................ 20
5. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI POTENZIALI E DELLE AREE INTERESSATE
21 5.1 Gli impatti potenziali sulle componenti ambientali ............................................................ 21
5.2 Le misure di mitigazione ..................................................................................................... 23
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1. PREMESSA
La presente relazione, comprensiva di elaborati grafici, costituisce il “rapporto preliminare”
richiesto ai fini della “Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS)”
relativa a “piani e programmi che determinano l’uso di piccole aree a livello locale”, come definita
dal D.Lgs 152/2006 – Parte II (e s.m.i.).
Il rapporto preliminare è riferito alla Proposta di Piano di Lottizzazione Convenzionata della Zona
C6 del Piano Particolareggiato Pedali di Viggianello, in località Sant’Onofrio - Ceruzzo.
I contenuti della relazione e gli elaborati grafici allegati rispondono al dettato normativo definito dal
Decreto Legislativo di riferimento1.
Il documento è stato redatto dall’arch. Fedele Zaccara, esperto del settore. La caratterizzazione
ambientale del territorio comunale è stata operata utilizzando le elaborazioni svolte dal dott. Franco
Frontuto (geologo). Sono stati, inoltre, assunte informazioni da fonti di letteratura, riportate
puntualmente nel testo.
Il rapporto preliminare è costituito dalla presente relazione. Di concerto con l’Ufficio Compatibilità
Ambientale della Regione alla relazione è, inoltre, allegata copia integrale della proposta del Piano
di Lottizzazione della Zona C6 in Località Sant’Onofrio di Viggianello.
1 Il riferimento normativo specifico è costituito dall’art.12 e dall’Allegato 1 del Decreto Legislativo.
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2. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E METODOLOGICI
2.1 Dalla direttiva comunitaria ai provvedimenti regionali
“La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) é finalizzata ad integrare preventivamente la
componente ambientale nelle politiche di pianificazione e programmazione del territorio; funge da
supporto alle decisioni ed alle scelte di pianificazione territoriale in funzione degli obiettivi di
sostenibilità ambientale; favorisce la trasparenza e la pubblicità degli iter procedurali
coinvolgendo le amministrazioni ed il pubblico …… Non costituisce una fase estranea o conclusiva
rispetto alla pianificazione; essa è piuttosto una procedura che affianca e condiziona
l’elaborazione del Piano in tutte le sue fasi …. La valutazione ambientale, in altri termini, supporta
il piano/programma in una fase in cui è ancora possibile apportarvi modifiche; quindi è parte
integrante del piano stesso.” 2
La procedura è stata introdotta nei i paesi europei con l’approvazione della Direttiva 2001/42/CE.
In Italia è divenuta tardivamente obbligatoria con la travagliata stesura del Testo Unico
sull’Ambiente3.
2.2 Valutazione Ambientale Strategica e Rapporto Ambientale
La VAS ha inizio con la stesura, unitamente al Piano, di un Rapporto Ambientale (RA), si sviluppa
attraverso forme di consultazione istituzionale e popolare e si conclude con la pronuncia dell’Ente
preposto e con il successivo monitoraggio degli effetti delle decisioni prese.
Il Rapporto Ambientale (RA) si compone, essenzialmente, di tre fasi principali:
la fase conoscitiva, nella quale (attraverso la predisposizione di opportune matrici
ambientali) si illustra la situazione ambientale ex ante e si individuano le criticità e/o
opportunità connesse all’attuazione del Piano
la fase valutativa, nella quale (attraverso la costruzione di opportuni sistemi di indicatori) si
stimano gli effetti delle azioni di piano sugli elementi costitutivi dell’ambiente;
la fase di monitoraggio, nella quale viene elaborato (sulla base di opportuni set di indicatori)
un programma di azioni per la valutazione del piano in corso di attuazione, tale da
consentire anche eventuali interventi correttivi. Il monitoraggio, in sostanza, consiste in uno
strumento di passaggio dalla valutazione ex ante, alla verifica in itinere ed ex post.
Analogamente al SIA, è possibile articolare il RA nei seguenti diversi capitoli:
Quadro di riferimento programmatico e normativo. In esso si analizza la coerenza del Piano
con quelli sovraordinati e con il sistema dei vincoli esistenti sul territorio;
Quadro di riferimento progettuale. In esso dovrebbero individuarsi scenari anche alternativi
di possibile attuazione del piano, quantificando le variazioni attese in termini, ad esempio, di
2 Cfr. “La valutazione ambientale nei piani e nei progetti”, a cura di L. Colombo, S. Losco, C. Pacella, Edizioni Le
Penseur, 2008, pag. 12 3 D.Lgs. 152/2006. D.Lgs 4/2008
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popolazione residente, edificabilità, flussi di traffico, localizzazioni di nuove attività
industriali ed agricole, dotazioni infrastrutturali, verde urbano;
Quadro di riferimento ambientale. In esso sono comprese:
la caratterizzazione ambientale in riferimento al sistema delle Determinanti ambientali
significative ed alle componenti ambientali ex ante
la caratterizzazione ambientale ex post, riferita sempre alle Determinanti ed alle
componenti ambientali individuate
l’individuazione degli impatti (positivi e negativi)
la conseguente individuazione dei punti di forza e debolezza del piano alla luce delle
analisi svolte (analisi SWOT)
la formazione di un programma di azioni di monitoraggio
Pur in assenza di un quadro omogeneo di direttive tecniche, sono ormai diverse le VAS avviate ed i
RA elaborati, con interessanti approfondimenti utili anche al particolare contesto del territorio
lucano. Si segnalano, a puro titolo di esempio, interessanti applicazioni svolte nella Regione Veneto,
laddove lo sforzo è quello di individuare la dimensione fisica degli impatti attraverso l’intelligente
utilizzo del GIS e delle Banche Dati regionali superando i limiti delle prime VAS, ancora espresse
in modo prevalentemente discorsivo o impostate su pacchetti di tabulati numerici.
Poiché l’attendibilità dei risultati si fonda in buona misura sulla sufficiente e soprattutto omogenea
disponibilità di dati a livello regionale, giova ricordare il lodevole sforzo della Regione Piemonte,
che si sta dotando di un Bilancio Ambientale Territoriale già disponibile sull’intranet aziendale, il
cui obiettivo dichiarato è quello di costruire una base di dati unica ed omogenea a scala regionale
degli indicatori ambientali prodotti e/o utilizzati da ARPA.
Occorre, inoltre, ricordare che, a livello scientifico e metodologico, esistono materiali sufficienti a
dare corso alla costruzione di una Banca Dati regionale, alla costruzione di opportuni set di matrici
ed indicatori fondati sulla metodologia DSIR e, complessivamente, a rigorose e semplici
metodologie di lavoro per lo sviluppo dell’intera procedura di VAS e, nell’ambito di essa, dei RA.
Interessanti appaiono, al riguardo le prime elaborazioni dell’ARPAB, peraltro opportunamente
divulgate su internet, ma certamente del tutto ancora insufficienti a fornire un adeguato supporto
conoscitivo, com’è peraltro correttamente riconosciuto dallo stesso Ente4.
Giova ricordare l’interpretazione fornita dalla Regione Basilicata in base alla quale, potendosi
classificare i Piani di Lottizzazione (come, in generale, i Piani Attuativi) nell’ambito di “piani e
programmi che determinano l’uso di piccole aree a livello locale”5, per essi è prescritta la “Verifica
di assoggettabilità”, ovvero una sorta di esame preliminare che dovrà stabilire se il progetto o
piano/programma, in relazione alla sua natura e caratteristiche, richieda effettivamente la procedura
valutativa.
4 Si veda, al riguardo “I dati ambientali delle ARPA al servizio delle valutazioni ambientali”, di V. Sigillito et altri, in
“La valutazione ambientale nei piani e progetti”, op. cit., pag.217 5 Cfr D.Lgs 4/2008, art.6, comma3
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2.3 Verifica di assoggettabilità
Il Piano di Lottizzazione della Zona C6 in Località Sant’Onofrio - Ceruzzo di Viggianello (PZ) è
soggetta alla Verifica di Assoggettabilità alla VAS, come risulta dalla nota dell’Ufficio
Compatibilità Ambientale del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata in data
13/2/2017 prot. 0025535/23AB.
I contenuti della Relazione tecnica che deve corredare la verifica di assoggettabilità sono indicati
nell’Allegato 1 del D.Lgs 4/2008, integrativo del già ricordato D.Lgs 152/2006. La Relazione deve
indicare le caratteristiche dei piani o programmi con particolare riferimento alla capacità di
orientare successive azioni programmatiche e progettuali ed alla promozione dello sviluppo
sostenibile e degli impatti e delle aree eventualmente interessate dagli impatti. Un particolare
riferimento dovrà essere riservato alle aree protette.
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3. CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE
3.1 Inquadramento territoriale
Il contesto di riferimento è senza alcun dubbio costituito dal territorio del Parco Nazionale del
Pollino. Istituito con DM 15/11/1993, il Parco Nazionale del Pollino interessa le regioni Basilicata e
Calabria, 56 comuni (di cui 24 in Basilicata) e si estende per 192.565 ettari.
E’ famoso per la presenza sulle vette più acclivi ed aspre di numerosi esemplari ultracentenari di
Pino loricato, riconoscibile per le caratteristiche loriche che disegnano il tronco e per la forma
contorta dei rami. Numerose le specie animali, fra le quali vi è anche il lupo appenninico, che qui
permane in diverse decine di esemplari. La normativa di salvaguardia, nelle more della redazione
del Piano del Parco, è di competenza dell’Ente Parco del Pollino.
Sul territorio di 13 dei 24 Comuni lucani compresi nel Parco, ivi compreso Viggianello, è tuttora
vigente il Piano Territoriale di Coordinamento del Pollino (con valenza anche di PTPAV),
modificato da alcune Variante di cui l’ultima è del 2002.
La costituzione del Parco ha senz’altro dato luogo a garanzie circa la tutela dei caratteri
paesaggistici ed ambientali del territorio, mentre con molta maggiore lentezza sembrano mettersi in
modo i meccanismi dello sviluppo sostenibile imperniato sul turismo naturalistico, didattico e
culturale.
Viggianello è uno dei più importanti comuni del versante lucano del Parco e costituisce una delle
porte avanzate per l’accesso alle aree pregiate ed ai più suggestivi percorsi naturalistici. La struttura
del centro antico, arroccato sulla cima del Monte Serra, presenta uno sky line particolarmente
suggestivo e rivela le sue “nobili” origini con l’insediamento del Castello ed i numerosi palazzi
signorili.
3.2 Consistenza demografica
Il territorio comunale di Viggianello si estende per una superficie di 11.693 ha., con 3025 abitanti
(2015) ed una densità media di circa 26 abitanti/kmq.
La popolazione, in decremento, risulta concentrata, oltre che nel nucleo storico e nella sua recente
espansione, soprattutto nelle frazioni pedemontane di Pedali, fra le quali è la Località Sant’Onofrio
- Ceruzzo ed il Piano di Lottizzazione della Zona C6.
3.3 La qualità dell’aria e l’inquinamento elettromagnetico
L’ARPAB, cui è demandato il controllo della qualità ambientale del territorio regionale e, quindi,
anche della qualità dell’aria non dispone di centraline di rilevamento nel territorio di Viggianello.
La scarsa concentrazione di popolazione e l’assenza di attività industriali autorizza ad ipotizzare la
mancanza di criticità in questo tematismo.
Maggiori informazioni, anche se a carattere estremamente puntuale, sono disponibili, invece, in
riferimento al tema dell’elettromagnetismo. Recentemente l’opinione pubblica ha iniziato ad
interessarsi con crescente preoccupazione degli eventuali effetti nocivi derivanti dall’esposizione ai
campi elettromagnetici (CEM) di origine artificiale: si è così diffuso quella sorta di allarme sociale
individuato con il termine di elettrosmog. Il proliferare delle stazioni radio base per la telefonia
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cellulare ha spinto da un lato gli enti di tutela della salute pubblica ad intensificare l’azione di
prevenzione e controllo sul territorio e dall’altro gli enti proprietari di impianti che generano CEM
ad individuare sistemi di controllo delle emissioni tali da verificare costantemente il rispetto dei
limiti consentiti. L’azione di prevenzione e controllo sul territorio della nostra regione, secondo
quanto previsto dalla normativa nazionale (DM 381/98 –“Norme per la determinazione dei tetti di
radiofrequenza compatibili con la salute umana”; Legge n. 36 del 22/02/2001 – “Legge quadro sulle
protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”; DPCM 08/07/2003 –
“Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione….”) e dalle leggi regionali (L.R. 30
del 2000), è demandata all’A.R.P.A.B. che deve effettuare controlli e misure sui suddetti impianti
(stazioni radiobase per la telefonia mobile e stazioni radiotelevisive) per verificare il rispetto dei
limiti di esposizione ai campi elettromagnetici della popolazione. Il ministero delle Comunicazioni,
con Decreto del 4 maggio 2001, ha affidato alla Fondazione Ugo Bordoni la realizzazione di una
rete di monitoraggio dei livelli di campo elettromagnetico sul territorio nazionale: grazie ad una
convenzione stipulata con la suddetta Fondazione l’ A.R.P.A.B ha ottenuto delle centraline per il
monitoraggio in continuo di CEM. Il sistema di monitoraggio permanente del CEM è un sistema
costituito da un CENTRO DI CONTROLLO (presso la sede centrale situata in via della Fisica)
collegato, via GSM, con delle STAZIONI DI MISURA periferiche (centraline) che possono essere
installate sia all’interno di edifici che in ambienti esterni. Al momento si hanno in dotazione n.8
centraline, 3 EIT e 5 PMM. Oltre alla forma, la sostanziale differenza tra i due tipi di centraline, pur
essendo entrambe a larga banda (operanti nell’intervallo di frequenza tra 100 KHz e 3 GHz),
consiste nella possibilità che le PMM offrono di poter separare la componente di inquinamento
dovuto alle stazioni radio-televisive da quella relativa alla telefonia cellulare6.
Nel territorio di Viggianello vi è un sito monitorato. I risultati disponibili sono riportati nella tabella
allegata7 e testimoniano il rispetto delle normative di legge.
Indirizzo
Inizio
Monitorag
gio
Fine
Monitorag
gio
Valore
max
rilevato
Valore
max
consentit
o Note
Via G.
Marconi,8 19/09/2006 03/10/2006 0,93 6 V/m
Comune di: VIGGIANELLO
3.4 Suolo e sottosuolo: caratterizzazione geologica e geomorfologica8
La Valle del Mercure è un bacino continentale, intra-catena, formatosi in seguito al sollevamento
della catena del Pollino e di una propaggine di Serra dell’Abete che impedì il naturale deflusso delle
acque verso il Fiume Sinni. È costituito da due sequenze di depositi lacustri e di conoide relative
rispettivamente al Pleistocene medio ed al Pleistocene medio-superiore.
Dal punto di vista geomorfologico l'area in esame si trova in una zona collinare, pedemontana, alla
quota di circa 520-530 metri s.l.m. É collocata alla base della scarpata che circoscrive una superficie
terrazzata dove è presente anche un muro di sostegno esistente. Non mostra evidenze di dissesti in
atto. La morfologia nell’insieme si presenta poco acclive, con una pendenza media inferiore al 10%
e quindi favorevole all’edificazione. Il corso d’acqua che scorre a valle, in prossimità della zona C6,
6 Cfr ARPAB.it, aria tematica: campi elettromagnetici
7 Cfr. ARPAB.it aria tematica: campi elettromagnetici
8 Le informazioni riportate nel presente paragrafo sono desunte dalla Relazione geologica allegata al PdL a firma del
Geol. Franco Frontuto
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si presenta del terzo ordine gerarchico; ha inizio sul versante a monte delle località Filicara e
Scarpaleggia alla quota di circa 900 m s.l.m.. I vari elementi geomorfologici individuati e rilevati,
sono stati indicati nella carta geomorfologica, riportata – in stralcio – di seguito.
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Per quanto riguarda il deflusso idrico è soggetto a periodiche variazioni dipendenti dal regime
pluviometrico del territorio. È caratterizzato da notevoli piogge invernali e scarsa piovosità nel
periodo estivo.
Nel cinquantennio 1921 – 1970, nelle due stazioni riportate sono state registrate le seguenti
precipitazioni: Viggianello mm 1.205; Castelluccio 1.484 mm. Il periodo maggiormente piovoso è
ottobre – marzo con circa il 73% delle precipitazioni annuali.
Si può affermare, da quanto riscontrato nelle indagini geognostiche consultate e in quelle eseguite,
che vi è la possibilità, in corrispondenza del sito interessato dalla realizzazione della villetta C
(Lotto 3), di trovare acqua alla profondità di circa 5 – 7 metri dal p.c.
3.5 Vegetazione, flora, fauna ed ecosistemi
Caratteri ambientali e vegetazionali
La Basilicata9 è stata suddivisa in 11 unità ambientali unitarie ed omogenee sotto l’aspetto
pedologico, morfologico e di uso del suolo. L’area vasta di riferimento appartiene prevalentemente
all’unità dei “Rilievi montani interni a morfologia ondulata” (A3).
In questa unità predomina il paesaggio degli agro-ecosistemi, con limitati tratti di boschi mesofili e
mosaici agroforestali, che rappresentano un complesso di isole separate in una matrice di
media/bassa naturalità rappresentata dai sistemi agricoli estensivi, dai sistemi agricoli complessi,
dai mosaici agroforestali e dai rimboschimenti che rappresentano circa il 65% della superficie.
Sono caratterizzati da suoli delle aree morfologicamente più ribassate rispetto ai rilievi principali,
interessate da depositi di conoide, ciottolosi, con matrice sabbioso-argillosa, calcarei. I versanti
sono ondulati, debolmente o moderatamente acclivi ed incisi da un fitto reticolo idrografico minore,
con quote comprese fra i 350 ed i 1000 m.s.l.m.
La zona di intervento ricade in località Ceruzzo nel Comune di Viggianello a circa mt 460 S.l.m. è
posta alle pendici del massiccio del Pollino, si colloca nella fascia fitoclimatica compresa nel
castanetum della classificazione del Pavari e ricade all’interno della zona 2 di perimetrazione del
Parco Nazionale Nella zona di riferimento si trovano elementi botanici della macchia mediterranea
delle zone umide interne; tra le quali si riscontrano:
Castanea sativa;
Corylus avellana
Genere Quercus : prevalentemente Quercus ilex, Quercus robur, Quercus pubescens, Quercus
cerris;
Carpinus betulus;
Genere Fraxinus: Fraxinus minor e maior, Fraxinus ornus;
Nelle zone vallive si trovano latifoglie caratteristiche delle zone umide fluviali quali pioppi, olmi e
ontani. Le specie elencate sono ben inserite ed adattate alla tipologia del suolo, sono relative a
quelle autoctone e caratterizzano il paesaggio nel quale insistono. Vi sono anche alcune essenze
botaniche non autoctone in particolar modo tra le conifere, fra le quali si ritrovano numerosi
esemplari del Pinus nigra.
9 Cfr. Regione Basilicata – Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità – Ufficio Tutela della
Natura“Sistema ecologico funzionale territoriale”
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Aree di interesse comunitario
La località Sant’Onofrio - Ceruzzo ricade all’interno del sito ZPS “Massiccio del Monte Pollino e
Monte Alpi” (IT9210275).
3.6 Il paesaggio
Viggianello è parte del contesto paesistico de “Il massiccio del Pollino, la Valle del Sinni e la Valle
calcarea del Sarmento e le colonie albanesi”10
. Esso comprende il Massiccio con le numerose vette,
la valle del Sinni e dei suoi due importanti affluenti Frido e Sarmento. La frazione Ceruzzo è parte
delle frazioni pedemontane del centro abitato principale di Viggianello. In esse la persistente attività
agricola, una certa attività commerciale e molto limitatamente terziaria consente il mantenimento di
una residenzialità abbastanza consistente, che si oppone alla crescenza desertificazione del centro
abitato principale. Seminativi, pascoli e macchie boschive costituiscono i caratteri paesistici
distintivi.
Il sito di intervento interessa un’area dai caratteri di dolce acclività, con presenza di seminativi e
macchie arborate. L’edificato della frazione si attesta, prevalentemente, lungo la viabilità carrabile.
Dalle due foto precedenti si evidenzia la morfologia del sito, la presenza di un numero limitato di
alberi di piccolo fusto e la presenza in loco di numerose abitazioni a carattere prevalentemente
unifamiliare.
10
S. Menichini, L. Caravaggio (a cura di) “Paesaggi che cambiano”, Officina Edizioni, 2006
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Le foto precedenti illustrano la scarsa acclività del sito e la sua destinazione attuale agricola, con
assenza di importanti alberature.
3.7 Aree protette e vincoli
La località Sant’Onofrio - Ceruzzo ed il sito interessato alla realizzazione del Piano di Lottizzazione
della Zona C6 è ubicato nel Parco Nazionale del Pollino. Come si è già avuto modo di precisare è
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anche parte della Rete Natura 2000 con la ZPS “Massiccio del Monte Pollino e Monte Alpi”
(IT9210275).
Il sito è, inoltre, soggetto a vincolo paesaggistico per il quale si è avuto modo di acquisire il relativo
parere in riferimento al Piano di Lottizzazione.
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4. Il Piano di Lottizzazione in località Ceruzzo di Viggianello11
Generalità
Il “Piano di Lottizzazione” per la zona C6 – in loc. Sant’Onofrio - Ceruzzo costituisce attuazione
del vigente Piano Particolareggiato “Pedali di Viggianello”, regolarmente approvato con DPGR n.
53 del 23 marzo 2006, successivamente variato con DPGR n. 139 del 27 giugno 2006 e successive
Delibere di Consiglio Comunale n. 15 del 24/07/2007 e n. 05 del 28/01/2009.
Fig.1 – Estratto del Piano Particolareggiato con indicazione dell’area oggetto del Piano di Lottizzazione
11
Nel presente paragrafo si riporta, per stralci significativi, la Relazione del Piano di Lottizzazione
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Fig.2 – Indicazione dell’area oggetto dell’intervento urbanistico
Impianto urbanistico
Il PdL prevede la costruzione di numero tre villette unifamiliari per civile abitazione, integrate da
sistemazioni esterne dell’area perimetrale dei lotti interessati, completati dall’inserimento di essenze
botaniche. Gli edifici si svilupperanno secondo l’asse est-ovest con i fronti principali rivolti a sud in
direzione della strada comunale, sulla quale saranno posizionati gli accessi.
Tutti e tre i lotti avranno accesso diretto lungo la strada comunale che collega l’abitato della
frazione di S. Onofrio con quello di Ceruzzo.
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Fig.3 – Proposta di PdL, tav.3
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Tipologie architettoniche
Il Piano prevede due diverse tipologie edilizie per i tre fabbricati previsti:
Villette tipo A e B – edificio unifamiliare di tipo cruciforme, distribuito su un unico livello
rialzato con coperture a padiglione le cui linee di colmo sono state poste in modo ortogonale
fra di loro. Struttura a telaio in c.a. Tamponature con doppia parete: forati in laterizio pannelli
di coibentazione aereazione naturale e parete esterna in pietra o in laterizio intonacato e
tinteggiato. Accessibilità garantita dall'ingresso posto al di sotto del portico sul piano rialzato
della sistemazione esterna. In prossimità del portico è prevista la realizzazione di
un'autorimessa con accesso pedonale al di sotto dello stesso. La struttura è connessa con il
resto del fabbricato con il quale condivide l'ala orientale delle coperture.
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Villetta tipo C - Villetta di tipo unifamiliare disposta su due livelli, con la zona giorno posta
al piano inferiore. Coperture a padiglione con linee di colmo poste in modo ortogonale tra di
loro. La struttura è a telaio in c.a. a maglia regolare e copertura con struttura portante in legno.
Tamponature con doppia parete: forati in laterizio pannelli di coibentazione aereazione
naturale e pareti esterne in pietra e intonaco tinteggiato. Nella parte tergale è posto un portico
destinato ad autorimessa la cui copertura è utilizzata come terrazzo ad uso del piano superiore
e un secondo portico più piccolo posto in prossimità dell'accesso secondario in cucina.
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I fabbricati previsti avranno prevalente destinazione residenziale. Sono, comunque, consentite le
destinazioni ammesse dal Piano Particolareggiato Pedali di Viggianello. Le tipologie di progetto
scaturiscono da considerazioni formali e compositive dettate dal sito sul quale andranno a
collocarsi. La semplicità delle forme, allineate secondo l’asse est-ovest, l’uso di materiali tipici
delle costruzioni locali, l’uso di essenze arboree, sono mirate a ridare a tale spazio una
organizzazione spaziale e funzionale di tipo organico nel quale le esigenze della committenza si
legano alle caratteristiche paesaggistiche del sito, limitandone l’impatto ambientale12
.
Consistenza
TABELLA N° 1 – Individuazione dati catastali, superficie e proprietà
PROPRIETA’ FOGLIO PARTICELLA SUPERFICIE SUP. DA
LOTTIZZARE
La Regina Nicola 41 318 878,00 878,00
La Regina Nicola 41 319 1.475,00 1.475,00
La Regina Nicola 41 320 2.222,00 1.932,20
La Regina Nicola 43 286 1.160,00 473,25
Caputo Vincenzo 43 285 1.449,00 664,25
Totale mq 7.184,00 5.410,69
Verifica degli standards13
Il Piano di Lottizzazione, prevede la realizzazione di n. 03 lotti edificabili.In conformità all’art.4 del
DM 1444/1968 la quantità complessiva di standard per abitante è stata assunta in 12 mq.
TABELLA N° 2 - Volumetria massima realizzabile nei lotti
Proprietari Lotto Superficie
(mq)
Indice fondiario
(mc/mq)
Volume max
(mc)
LA REGINA Nicola
CAPUTO Vincenzo
1 1.611,30 0,50 805,65
LA REGINA Nicola 2 1.635,77 0,50 817,88
LA REGINA Nicola 3 2.152,93 0,50 1.076,46
Totale 5.400,00 2.700,00
Le norme del vigente Piano Particolareggiato, dettate dalle Norme Tecniche di Attuazione, per
l’area sono :
Ift = 0,50 ( indice fabbricazione territoriale ) per la zona C6 - H max = 7,50 ml - n. piani (fuori
terra) = 2. Quindi nel nostro caso avremo:
- Superficie totale area da lottizzare mq. 5.400,00
12
Cfr. Relazione Paesaggistica 13
Cfr. Relazione tecnica
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- Indice di fabbricazione territoriale 0,50 mc/mq
- Volumetria max realizzabile = mq 5.400,00 x 0,50 mc /mq = mc 2.700,00
- Nuovi abitanti che si insedieranno :
- Mc 2700,00 / 120 = n. 22,50 = 22 nuovi abitanti potenziali
- Pertanto avremo una quantità minima di standard pari a :
- N. (abitanti potenziali) 22 x mq 12 = mq 264,00
CALCOLO DEGLI STANDARD (art. 4 - DM 1444/68)
Area da destinare ad Istruzione obbligatoria 4,0 mq/abitante
- Numero abitanti 22 x 4,00 = mq 88,00
Area da destinare ad attrezzature int. comp. 1,00 mq/abitante
- Numero abitanti 22 x 1,00 = mq 22,00
Area da destinare a verde attrezzato 4,50 mq/abitante
- Numero abitanti 22 x 4,50 = mq 99,00
Area da destinare a parcheggi 2,50 mq/abitante
- Numero abitanti 22 x 2,50 = mq 55,00
Pertanto la superficie minima da destinare agli “standard urbanistici”, distinta per aree come sopra
descritta è pari a mq. 264,00
- Superficie da destinare a standard urbanistici (art. 4 DM 1444/68) prevista nella presente
lottizzazione – Tav. 5 (zonizzazione) :
- Superficie da destinare ad “istruzione obbligatoria”…………. mq 92,17
- Superficie da destinare ad “attrezzature int. comp”………… mq 23,00
- Superficie da destinare a “verde attrezzato”……………………. mq 112,35
- Superficie da destinare a “parcheggi”……………………….…… mq 96,46
Totale superficie a standard mq 323,98
Totale Sup STANDARDS (prevista nel presente piano di lottizzazione) mq 323,98 > 264,00
(sup. minima da prevedere rispetto all’art. 04 del DM 1444/68)
Quindi avremo :
mq 323,98 / 22 = 14,73 mq ad abitante > mq 12 (sup. minima prevista ad abitante)
Come dimostrato dai calcoli sopra esposti le superfici a standards previste sono superiori a quelle
minime previste dall’art. 4 del DM 1444/68 di riferimento.
Aree destinate a parcheggi :
In fase di progettazione è stato tenuto conto all’interno di tutte e tre i lotti di aree destinate a
parcheggi così come normato dalla legge n. 122/89, difatti :
LOTTO n. 1
Volumetria di
progetto
Parametro L. 122 Superficie minima
da destinare a
parcheggi
Superficie di
progetto destinata a
parcheggi
mc. 638,04 0,10 mq 63,80 mq 85,26
LOTTO n. 2
Volumetria di Parametro L. 122 Superficie minima Superficie di
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progetto da destinare a
parcheggi
progetto destinata a
parcheggi
mc. 731,45 0,10 mq 73,14 mq 138,96
LOTTO n. 3
Volumetria di
progetto
Parametro L. 122 Superficie minima
da destinare a
parcheggi
Superficie di
progetto destinata a
parcheggi
mc. 1018,91 0,10 mq 101,89 mq 142,79
Totale volumetria realizzabile sui tre lotti mc. 2.388,40
Totale superficie destinata a parcheggi ai sensi della Legge n. 122/89 mq 367,01 > mq 238,84
(superficie minima imposta dalla L 122/89)
Mentre non si applica la legge regionale n. 19/1999 in quanto non trattasi di attività commerciale
ma di villette per civile abitazione;
4.1 Rilevanza del Piano di Lottizzazione in rapporto all’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente
Il Piano di Lottizzazione non assume particolare rilevanza in rapporto all’attuazione delle normative
comunitarie nel settore dell’ambiente.
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5. INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI POTENZIALI E DELLE AREE INTERESSATE
5.1 Gli impatti potenziali sulle componenti ambientali
Atmosfera
Come si è già avuto modo di notare nel capitolo relativo alla caratterizzazione ambientale, pur non
disponendo di dati specifici per assenza di centraline, la qualità dell’aria si ritiene buona.
Valutazioni qualitative inducono a ritenere che l’impatto complessivo dell’attuazione del Piano di
Lottizzazione potrà non essere significativo. Infatti il Piano prevede un incremento di n.22 abitanti
in un’area che, con riferimento all’intero territorio comunale, presenta una densità di popolazione
estremamente contenuta (26 ab/kmq), di molto inferiore al valore medio della spopolata Basilicata
(circa 60 ab/kmq).
E’ ancora da rilevare che gli incrementi previsti dal Piano di Lottizzazioone non comporteranno
aumento dell’inquinamento elettromagnetico poiché verranno ad inserirsi in aree già urbanizzate e,
quindi, già servite da elettrodotti e dotate di copertura per i telefoni cellulari. Non dovranno essere
realizzati nuovi ripetitori per telefoni cellulari.
Ambiente idrico, suolo e sottosuolo
Si considerano i seguenti indicatori ambientali:
rischio idrogeologico. Per quanto riguarda le aree soggette a rischio idrogeologico, le aree
interessate da nuove edificazioni non presentano criticità segnalate dal PAI
siti contaminati. Dalla lettura del territorio, intrecciata con i riferimenti normativi in materia
di siti contaminati, si evince che non esistono criticità in questo senso. Il Piano di
Lottizzazione non prevede nuove localizzazioni che possano portare alla contaminazione di
suoli;
contaminazione diffusa. Anche in questo caso il livello di rilevanza del fattore d’impatto è
giudicato trascurabile. Il Piano di Lottizzazione non prevede nuove localizzazioni che possano
portare alla contaminazione diffusa;
rischio sismico. Dalla classificazione in zone sismiche del territorio regionale elaborata nel
2003, il comune di Viggianello ricade tutto nella "zona 1" della classificazione riportata
nell'Allegato 1 dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio Dei Ministri n. 3274. Il livello di
rilevanza del fattore d’impatto è giudicato alto. I fabbricati saranno calcolati nel rispetto della
vigente normativa sismica.
urbanizzazione. Il consumo di suolo per effetto di nuove edificazioni ed opere di
infrastutturazione rappresenta un indicatore essenziale delle pressioni indotte dall'attività
dell'uomo sull'ambiente. Nel caso in esame si nota che l’intera area interessata assomma a
5400 mq, di cui circa 324 destinate a standards urbanistici. Il Piano utilizza, inoltre, un indice
fondiario contenuto (0,5 mc/mq). In ogni caso si avrà cura si sistemare le aree libere di
pertinenza ai fabbricati con sistemazioni a verde che consentano il naturale assorbimento delle
acque meteoriche. Le pavimentazioni verranno realizzate con materiali drenanti
qualità delle acqua superficiali ed efficienza del sistema di gestione delle acque reflue. Le
acque nere saranno conferite nella rete fognaria di cui è dotata la frazione. Le acque bianche
scaricheranno in zanelle e di cui convogliate nei fossi adiacenti all’insediamento
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esiti degli studi geologici di dettaglio (Relazione geologica). Sulla scorta delle informazioni
derivate dalla documentazione esistente e sulla scorta delle indagini dirette eseguite in sito la
Relazione geologica conclude asserendo che, dal punto di vista geologico, non vi sono
controindicazioni alla realizzazione del progetto. Individua alcune accortezze da rispettare in fase
progettuale (fondazioni continue su pali) ed esecutive, che vengono riportate in sintesi nel capitolo
relativo alle misure di mitigazione.
Paesaggio, patrimonio architettonico14
L’area oggetto del Piano e le sue adiacenze non sono interessate da emergenze architettoniche ed
era utilizzata, in passato, come fondi agricoli e successivamente come pascoli; a partire dagli anni
ottanta questa zona è stata oggetto di una serie di nuove realizzazioni legata ad una progressiva
antropizzazione che ne ha mutato il paesaggio.
Fig.5 - Rendering
Uso del suolo, vegetazione, fauna ed ecosistemi
La frazione Ceruzzo ed il sito di localizzazione del Piano di Lottizzazione non sono interessate da
emergenze vegetazionali.
Rumore
La componente ambientale del rumore deve essere considerata in riferimento alla sola fase di
cantiere, che comporterà una certa rumorosità nelle sole ore diurne. Il Comune avrà cura, in sede di
rilascio dei Permessi a Costruire, di prescrivere l’utilizzo di veicoli e macchinari opportunamente
silenziati.
14
Cfr. Relazione Paesaggistica
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5.2 Le misure di mitigazione15
Le opere in progetto, sono state concepite e verranno realizzate con criteri compatibili in termini
paesaggistici e ambientali, con il contesto nel quale si vanno ad inserire, sia per ciò che riguarda le
tipologie adottate che per la scelta dei materiali. Particolare cura è riferita alla sistemazione esterna
dei lotti, caratterizzando tutti gli spazi a verde.
L’utilizzo della pietra, alternata alle superfici intonacate come materiali fondamentali, rispetta
quella che è la tradizione costruttiva del luogo. Di questi materiali in passato si è fatto un uso quasi
esclusivo, vista la loro reperibilità in loco e visto la varietà delle tecniche di aggregazione
costruttiva, utilizzata dalle maestranze locali.
Nel solco di questa tradizione si introduce l’innovazione relativa all’uso al quale sono destinati tali
materiali e quindi i relativi manufatti. L‘uso diventa di tipo decorativo; le esigenze strutturali (uso
del cemento armato) viene del tutto occultato dalla tipologia dei paramenti esterni trattati con pietra
a tessitura regolare e da superfici intonacate.
L’inserimento di essenze vegetali di tipo decorativo completa l’intervento, donandogli quel
carattere di armonia del giardino all’italiana, nel quale il verde assume carattere scultoreo.
Gli effetti negativi non mitigabili riguardano esclusivamente l’uso di alcune tecnologie costruttive
da utilizzare che non fanno parte della storia del territorio, differenti sia per qualità e durata rispetto
a quelle utilizzate dalle generazioni precedenti e si riferiscono esclusivamente all’uso del cemento
armato per la struttura portante.
La realizzazione di questo intervento non comporta l’estirpazione di nessun albero di alto fusto e
limita al minimo i movimenti di terra comportanti la modifica del profilo del terreno.
Si indica16
di realizzare fondazioni continue e di attestarle in corrispondenza dei materiali con le
caratteristiche geomeccaniche migliori, adottando, pertanto, una tipologia fondale su pali (per
evitare lo strato di terreno superficiale di tipo alluvionale). Si raccomanda, inoltre, di effettuare gli
scavi e/o scavi del terreno in periodi dell’anno asciutti, con adeguato sostegno delle pareti di scavo,
per evitare possibili cedimenti. Ulteriore raccomandazione è quello di evitare infiltrazioni che, col
tempo, possono arrecare danni alle fondazioni e, di conseguenza, alle strutture. Pertanto si ritiene
opportuno realizzare un adeguato drenaggio ed isolamento per le acque semi-profonde ed
un’adeguata raccolta di quelle superficiali tramite idonee opere di canalizzazioni. Per lo stesso
motivo dovranno essere previsti, a tergo di eventuali muri parzialmente interrati, adeguati drenaggi
ed isolamenti.
15
Cfr. Relazione Paesaggistica 1616
Relazione geologica, Considerazioni conclusive