PF, IL NUMERO DI NOVEMBRE

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Anno 2 - Numero 5 - Novembre 2009 Reddito minimo garantito Sicurezza stradale Caso Fondi - Cronaca dei fatti Primarie PD, quale futuro per il partito

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Mensile di approfondimento politico e culturale della provincia di Latina.

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Page 1: PF, IL NUMERO DI NOVEMBRE

Anno 2 - Numero 5 - Novembre 2009

Reddito minimo garantito

Sicurezza stradaleCaso Fondi - Cronaca dei fatti

Primarie PD, quale futuro per il partito

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5- editoriale Giuste le dimissioni di Marrazzo: ora percorso condiviso Claudio Moscardelli

6 - PriMo Piano Sicurezza stradale: intervista al Vice questore della Polizia stradale Paolo Pompili

8 - Politica il caso Fondi: la lotta alle mafie non può fermarsi Marco Fiorela cronologia dei fatti RedazionePer Fazzone un delirio di onnipotenza RedazionePrimarie Pd Claudio Moscardelli

18 - Societa’dall’età Gentiliana all’età Gelminiana: intervista al Prof. Maulucci Fabiana Travisonla scuola negata Elena Ganellidiaphorà e i diversamente abili Carla Cerroni

26- iStitUZioni Beni confiscati: nasce abecol Elena Ganelli notizie dalla regione a cura di Marcello Biondi reddito minimo garantito Loredana Di Cesare

38 - cUltUrail Sipario strappato Paolo Pompili

42 - lettUre il romanzo che verrà Piermario De Dominicis

44 - MUSicaautunno in musica Marcello De Dominicis

editorialeLuca Colombo

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SoMMario

PRESENTEFUTURO

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PF - PreSenteFUtUroANNO II - Numero 5 - Novembre 2009

editoreAssociazione presentefuturo

PreSidenteLuca Colombo

reGiStraZione triBUnale di latina899 del 07.05.2008

SedeVia delle Medaglie d’Oro, 8

04100 Latina

contattiT. 0773.280958 - F. 0773.280958

e-mail: [email protected]

direttoreSebastiano Maddanu

redaZioneEliana Agresti,

Marcello Biondi, Paolo Ciampi,

Loredana Di Cesare,Crescenzo Fiore, Enrico Forte,

Nicola Giampietro,Maurizio Mansutti, Paolo Pompili,

Chiara Smimmo

iMPaGinaZione e GraFicaRedazione

StaMPaLatin Grafica

Via Coletta, 04100 Latina

Mensile di approfondimento politico, economico, sociale,

e culturale

In distrubuzione gratuita nelle seguenti località:

Latina, Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Fondi, Formia, Gaeta, Itri,

Minturno, Pontinia, Priverno, Sabaudia, San Felice Circeo, Sezze, Terracina.

Presso le stazioni ferroviarie della tratta Roma - Minturno. Nei bar di Latina: Mimì, Jolly,

Caffè degli Artisti, Peppino e Ines, Pasticceria Agresti,

Edicola del fumatore, Libreria Piermario&Ccentri commerciali e in tutti gli spazi

d’interesse pubblico

Si rangrazia per la collaborazione:

Elena GanelliCarla Cerroni

Fabiana TravisonMarco Fiore

Piermario De DominicisMarcello De Dominicis

L’Associazione resta a disposizone per eventuali obblighi derivanti dell’uso del materiale fotografico

Claudio Moscardelli

Le dimissioni del Presidente Marrazzo rappresentano un atto di responsabilità e di sen-sibilità nei confronti delle istituzioni. Pur derivando da una vicenda personale dramma-

tica e di grande dolore, per lui e per la sua famiglia, per il riverbero che questa condizione ha sulle istituzioni, sulla funzione istituzionale, responsabilmente Marrazzo ha da subito separato la sua posizione dalla funzione di Presidente per poi rassegnare formalmente le dimissioni. Esprimo un apprezzamento vero per questo senso di responsabilità, per una vicenda di cui si è fatto carico, anche se non attiene alle sue funzioni e responsabilità di

governo. Sono convinto però, che siano anche doverose perché per una persona che guida le istituzioni, il confine fra vita privata e funzione istituzionale non c’è. C’è la mia solidarietà e vicinanza alla persona e alla sua famiglia. Esprimo, tuttavia, anche il mio disagio per l’esempio negativo che la politica e le istituzioni trasmettono ai cittadini e condivido i sentimenti di sconcerto di tante persone. Le dimissioni aprono una fase che ha un percorso normativo e istituzionale preciso, quella di ordinaria amministrazione sino alle elezioni regionale da portare avanti con sobrietà. Voglio in questa occasione anche ribadire e rivendicare con orgoglio e forza cinque anni molto positivi di esperienza di governo. Un’esperienza che ha saputo dare risposte ai cittadini del Lazio. Che si è fatta carico di una situazione di emergenza pesante dal punto di vista economico, finanziario, istituzionale. Che ha rimesso in piedi la macchi-na regionale, riordinandola. Che ha dato risposte ai cittadini in termini legislativi di atti di indirizzo di programma-zione. Un programma che per la prima volta ha decisamente puntato allo sviluppo dell’intera Regione, che va dal programma infrastrutturale con opere programmate, cantierate e in fase di realizzazione. Con un rilancio del ruolo della Regione nella funzione di indirizzo e nello stesso tempo di avvio e in parte di realizzazione di una linea asso-lutamente indispensabile come quella del decentramento di funzioni e poteri, per assegnare alla Regione un ruolo che esalti sempre più la funzione e la competenza legislativa, come è stato fatto, e assicuri agli altri organi che fanno parte dell’ordinamento istituzionale, Province e Comuni, una linea di decentramento di funzioni e di poteri, come per esempio nel settore urbanistico. Le risposte tempestive, le attenzioni alla drammatica crisi economica rispetto alla quale il Lazio, prima Regione, ha nella legge finanziaria approvata a fine 2008 previsto un pacchetto anticrisi di sostegno immediato alle famiglie, alle imprese, al tessuto economico imprenditoriale del Lazio, alle fasce più deboli. Una Regione che attraverso importanti provvedimenti, come la legge sul reddito minimo garantito, come la legge sul piano casa, si è fatta carico di un intervento straordinario in termini di risorse e di attenzioni ad un diritto alla casa soprattutto. Un’esperienza di Governo positiva che ha fatto i conti con un condizionamento enorme come quello della sanità. Una Regione che si è fatta carico del debito di 10 miliardi di euro, accumulato in tanti anni in questa Regione, con un onere finanziario di 300 milioni di euro che pesa sulle casse regionali ogni anno. Una Regione che, onde impedire aumenti di tassazione per i cittadini scattati al primo anno di Legislatura per la situazione pregressa, ha bloccato il deficit di due miliardi del solo anno 2005: un sistema regionale come quello della sanità del Lazio non si arresta dall’oggi al domani e il centrosinistra ha diminuito il debito sino a quasi dimezzarlo e lo ha sempre coperto con le economie di bilancio, per cui questa non si sono prodotti altri disavanzi, assicurando ai cittadini non solo il mantenimento ma anche l’ampliamento dei servizi sanitari. Questa Regione, grazie all’azione di Marrazzo, della sua Giunta e della maggioranza ha operato nella direzione dell’interesse dei cittadini.Ora siamo nella fase di ordinaria amministrazione anche se per tutto il 2009 è in vigore la legge di bilancio approvata per il 2009 e tutti gli impegni assunti saranno rispettati. Le elezioni si terranno a scadenza naturale, il 28 marzo 2010. È nostra intenzione, oltre che gestire questo momento con rigoroso rispetto delle norme, dialogare con l’opposi-zione per offrire anche la disponibilità ad avere percorsi condivisi per arrivare alle elezioni. In questo senso ritengo indispensabile approvare la riforma della legge elettorale regionale su cui si era raggiunto l’accordo, dopo una lunga battaglia che porto avanti da anni e che avrebbe dato alle province del Lazio otto seggi in più, al fine di riequilibrare le rappresentanze con Roma.

Giuste le dimissioni di Marrazzo:ora percorso condiviso

editorialeLuca Colombo

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editoriale

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avvengono nei centri urbani e colpiscono prevalentemente la fascia che va dai 18 ai 30 anni”. “Le pattuglie della Polizia Strada-le impegnate sul territorio sono state per tutta l’estate scorsa 1671 ed altre 296 lo sono state in altri servizi .Non sarebbe il caso di aumentare i controlli?”“Non è così che si risolve il pro-blema. Anche perché se per qualsivoglia motivo poi venisse-ro diminuiti,immediatamente si avrebbero dei risultati negativi. Tutto nasce invece da una cat-tiva educazione. Prendiamo ad esempio l’autovelox. E’ come se si trattasse di un poliziotto,sia pur elettronico, che è sulla stra-da a rilevare la velocità. Ebbene cosa accade, oltre al fatto che lo strumento è chiaramente segna-

Sicurezza stradale e prevenzione

La statistica è una raccolta di dati che si propone di dare

una visione d'insieme,anche solo orientativa, su determinati fatti o fenomeni. Sono dei numeri, fred-di, precisi che delineano a secon-da degli argomenti ,delle realtà con le quali confrontarsi sia per ricavarne delle conclusioni che per rapportarle con altre prece-denti.Sul tema della sicurezza stradale dobbiamo arrenderci ad un dato che per quanto sopra affermato è inconfutabile: la provincia di Latina è seconda nel Lazio,dopo Roma, per numero di incidenti con morti e feriti. Ma non solo. Paragonando il periodo che va dal 1 giugno al 15 settembre 2008 allo stesso del corrente anno si rileva come tutti gli ele-

menti considerati abbiamo avuto un preoccupante aumento. Così troviamo che gli incidenti rile-vanti sono passati da 467 a 493 ; i casi di guida in stato di ebbrezza da 86 a 108; quelli sotto effetto di droga da 14 a 24 e che infine i guidatori positivi alle sostanze alcoliche sono oggi 57 rispetto ai 23 dello scorso anno. Questi i dati in possesso della Polizia Stradale di Latina e relativi agli interventi effettuati."Per cercare di fermare questa si-tuazione che sta assumendo toni veramente preoccupanti l'uni-ca strada da percorre è quella dell'informazione." Questo è l'au-torevole pensiero del Viceque-store della Polizia Stradale Dottor Francesco Cipriano il quale affida alla buona educazione, alla sana

conoscenza delle regole del vive-re civile la chiave di lettura per il raggiungimento di questo diffici-le obiettivo."Bisogna far comprendere ai ra-gazzi - puntualizza il Dirigente - il concetto del rispetto altrui. Questo deve avvenire in primis in famiglia. Si deve formare in loro la cultura della sicurezza e del rispetto delle regole stradali. Solo con una continua opera di convincimento,ripetuta nel tem-po avremo un'inversione di ten-denza.Anche perchè è da notare che molto spesso al verificarsi di un incidente mortale a subirne le conseguenze più gravi non è co-lui che lo ha provocato. A tal pro-posito è anche giusto ricordare che ben il 40% di questi incidenti

lato: l’automobilista che conosce il percorso rallenta solo in pros-simità della rilevazione; oppure, cosa peggiore, accorgendosene alla fine frena energicamente,con il rischio di poter causare danni irreparabili. Troppa gente che si pone alla guida si trasforma negativamente, assumendo at-teggiamenti diversi da quelli abituali. Situazioni che si ripeto-no anche in presenza di banali controlli ai posti di blocco dove la semplice richiesta dei documenti è motivo di irritazione. ““In che modo la famiglia può in-dirizzare i giovani verso questo diverso modo di avvicinarsi alla guida automobilistica?”“Le faccio due esempi con i quali si può facilmente comprendere come non si deve agire.

Quando procediamo al seque-stro di un motorino ci capita di ricevere da parte dei genitori del ragazzo delle lamentele come se per noi fosse quasi uno sport togliere lo scooter al ragazzo. Se ciò avviene è a seguito di una grave infrazione al codice. Que-sto atteggiamento è negativo proprio perché non si riesce a cogliere il lato costruttivo, edu-cativo che sta dietro all’applica-zione della legge. Così è difficile creare una coscienza ed un’idea di vivere civile. Lo stesso acca-de quando ci chiedono se il loro figlio,neopatentato, può guidare una macchina particolarmente veloce. Sono domande che non solo non dovrebbero essere po-ste, ma probabilmente neanche pensate.

A colloquio con il vice questore della Polizia stradale, Francesco Cipriano

Paolo Pompili

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PriMo Piano PriMo Piano

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Caso FondiMarco Fiore

La città di Fondi è un luogo in cui tutto richiama cul-turalmente un’appartenenza storica alle vicende

politiche e sociali del Sud. Una realtà che, come tante, ha vissuto una trasformazione che l’ha cambiata fin nelle proprie fondamenta negli ultimi vent’anni. Ha visto una forte espansione economica ed urbanistica ed un ribaltamento nella guida politica della città. Si è infatti trasformata da roccaforte a fasi alterne della DC prima e delle amministrazioni PSI-PCI poi in un feudo berlusconiano. Un terremoto in cui qualunque forma di opposizione al nuovo corso di destra è stata ridotta ai minimi termini. Instaurando così un nuovo sistema di potere estremamente pervasivo e che è entrato pre-

potentemente nelle case e nelle menti delle persone. In fin dei conti una realtà come ne esistono tante nel nostro Paese. Ciò che, però, ha dato una svolta vio-lenta e piena di inquietudine per il futuro di questo territorio è stato il venire alla luce di una collusione tra l’amministrazione comunale e le organizzazioni di stampo malavitoso. Evidenziata da parte del Prefetto di Latina Bruno Frattasi in un’ampia relazione inviata al Ministro degli Interni Roberto Maroni. Una relazio-ne in cui, in più di 500 pagine, si evidenziavano tutte le collusioni, i favoreggiamenti e le zone grigie che in-tercorrono tra l’amministrazione di centro-destra gui-data dal Geom. Luigi Parisella e le mafie. Mettendo in

luce un quadro che vede un tentativo di insediamen-to nel territorio cittadino e provinciale da parte di una rete mafiosa che incorpora camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra. Un mix micidiale che si incontra con un sistema di potere ed una mafia locali incatenando il territorio alle loro volontà. Una relazione, quella del Prefetto, che si inquadra in una più ampia inchiesta delle forze dell’ordine de-nominata “Operazione Damasco”. Composta da più livelli e con risvolti che vanno ben oltre l’intero terri-torio pontino. Uno scenario in cui si evidenzia il ten-tativo della criminalità organizzata di penetrare nel Lazio per raggiungere la Capitale e tutto ciò che essa rappresenta. Sta di fatto che alla relazione di Frattasi il Ministro Maroni, che si vedeva costretto a decidere se avviare la pratica per il commissariamento straordinario per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale di Fondi, dà parere favorevole e dice che il Consiglio va sciol-to, perché il quadro di condizionamento ed inquina-mento della vita pubblica è fin troppo evidente. Per questo porta la richiesta in Consiglio dei Ministri, che è l’organo preposto a decidere a tal proposito. A que-sto punto ad una decisione che sembrava scontata si oppone la richiesta di maggiori approfondimenti del-la relazione da parte di tre ministri: Renato Brunetta, Altiero Matteoli e Giorgia Meloni. Tre personaggi che in qualche modo sono legati a doppio filo a quello che è il riferimento della politica fondana e pontina per il centro-destra. Il Senatore Claudio Fazzone ex autista di Nicola Mancino nonché poliziotto in aspet-tativa. Un uomo che ha avuto una sfolgorante carriera politica negli ultimi anni che lo hanno visto ricoprire prima la carica di Presidente dell’Assemblea della Re-gione Lazio, sotto la presidenza Storace, e poi eletto Senatore della Repubblica nelle elezioni politiche del 2006 e riconfermato nel 2008. Il tutto segnando un record di consensi che lo hanno trasformato in Mister Preferenze. Un uomo che ha assunto, anche, la carica di coordinatore provinciale del Popolo delle Libertà e che ha sempre sbandierato come arma elettorale la sua appartenenza anagrafica e domicialiare alla città di Fondi. E’ così che il Prefetto Bruno Frattasi giunge alla con-clusione di una seconda relazione che apporta an-cora maggiori particolari sulla vicenda riguardante il Comune pontino. Un lavoro che porta, per la seconda volta, Maroni ad affermare che non ci sono ragioni

per non sciogliere il Consiglio comunale per infiltra-zioni mafiose. Peccato che, stranamente, il Consiglio dei Ministri co-stringa il Ministro degli Interni a rinviare la decisione definitiva per svariati mesi. Apportando come scusa principale l’entrata in vigore della nuova normativa riguardante lo scioglimento dei comuni per mafia. Sta di fatto che il CdM nel frattempo decide su altri casi ri-guardanti altre realtà comunali lasciando Fondi come caso unico ed isolato. Durante tutto questo tempo a Fondi si ha la nascita di un Comitato Permanente di Lotta Contro le Mafie che vede la partecipazione di tutti i partiti del centro-sinistra, di svariate associazioni culturali del territorio e di numerosi cittadini. Un organismo che chiede a gran voce che il Governo si affretti a decidere sul “caso Fondi” e che lo faccia nel senso di uno sciogli-mento che pare come unica soluzione per l’avvio di un nuovo percorso democratico, di trasparenza e di legalità per il territorio cittadino e per tutta la realtà pontina. Tant’è che organizza, anche, una manifesta-zione nazionale contro le mafie che si svolge nella piazza principale della città il 25 settembre 2009 e che vede la partecipazione di tutti i leaders naziona-li del centro-sinistra, Dario Franceschini, Antonio Di Pietro, Stefano Pedica, Paolo Ferrero, Giovanni Russo Spena, Claudio Fava e Gennaro Migliore, e delle realtà associative che compongono il comitato stesso, oltre all’adesione di numerosissime associazioni e movi-menti presenti nell’intero territorio nazionale che va da Articolo 21 ai NO DalMolin. Un risveglio di coscien-ze e di partecipazione che da anni non si vedeva nella città e che sembrava impossibile perché inesistente più che assopito. Agli inizi di ottobre, nella penultima seduta del Con-siglio dei Ministri che si sarebbe dovuta occupare del “caso Fondi”, il Governo procede all’ennesimo rinvio con la motivazione, delegata al Ministro Frattini, di presunte voci sulle possibili dimissioni della giunta di destra guidata da Luigi Parisella. Nei giorni successivi le voci vengono confermate e l’ex sindaco con tutta la sua giunta danno le dimissioni in blocco. E’ così che il 9 ottobre 2009 il Consiglio dei Ministri decide di non decidere. Ovvero afferma, per bocca di Maroni, che non intende procedere al commissa-riamento straordinario per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale di Fondi in quanto le dimissioni della Giunta avrebbero già posto fine alla questione.

La lotta alle mafie non puo’ fermarsi

PRESENTEFUTURO PRESENTEFUTURO8 9

Politica Politica

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La Cronologia dei fattiLasciando così l’amministrazione nelle mani del com-missario ordinario, nominato nel frattempo, e rimet-tendo il tutto alle elezioni amministrative che, a que-sto punto, dovrebbero tenersi a marzo dopo soli sei mesi di commissariamento ed in concomitanza con le elezioni per la Regione Lazio. Ciò che risulta estremamente grave nella non decisio-ne del Governo e nel suo comportamento da “Ponzio Pilato” risiede proprio nella differenza che intercorre tra un commissariamento ordinario di sei mesi ed uno straordinario di diciotto. Nel primo caso, infatti, il Com-missario deve limitarsi all’ordinaria amministrazione e non ha alcun potere di cambiamento all’interno della pubblica amministrazione dell’ente comunale. Inoltre gli appartenenti all’ex giunta comunale hanno la pos-sibilità di ricandidarsi alle successive elezioni lascian-do così invariato il sistema di potere pre-esistente. Nel caso, invece, di un commissariamento straordinario il commissario avrebbe poteri che gli consentirebbero di stravolgere la macchina amministrativa pubblica e, con essa, tutti gli equilibri di potere esistenti. Inoltre gli appartenenti alla Giunta comunale sciolta non potrebbero ricandidarsi alle successive elezioni. Si tratterebbe, dunque, di un contesto di rottura tota-le di un sistema di potere e di riordino e trasparenza dell’intero quadro politico cittadino. Ecco il Governo non procedendo al commissariamen-to straordinario per infiltrazioni mafiose ha sostan-zialmente lasciato invariato quel sistema di potere e di collusione con le mafie. Rendendosi così autore di una resa incondizionata dello Stato dinanzi alla criminalità organizzata e lanciando un segnale peri-colosissimo di debolezza delle istituzioni di fronte al fenomeno mafioso. Si mette, inoltre, con questa deci-sione, in discussione l’intero apparato normativo anti-mafie. In quanto qualunque giunta che verrà in futuro raggiunta da una richiesta di scioglimento per infiltra-zioni mafiose potrà dimettersi prima che il Consiglio dei Ministri prenda una decisione e, appellandosi al precedente del “caso Fondi”, rendere impossibile il procedere con tale decisione da parte del Governo. Insomma il segnale che il Governo Berlusconi ha lan-ciato con la gestione del “caso Fondi” è chiaro e preci-so: LO STATO PROCLAMA LA PROPRIA RESA E CONCE-DE, PER MANCANZA DI UN AVVERSARIO, LA VITTORIA ALLE MAFIE. E’ probabilmente questo ciò che devono aver per-cepito gli individui che, la sera di lunedì 19 ottobre

scorso, hanno aspettato che Bruno Fiore, Coordinato-re del Partito Democratico di Fondi e portavoce del Comitato di Lotta Contro le Mafie, tornasse a casa alle 22,30 per cospargere entrambe le sue automobili con 20 litri di benzina e tentare di accendere la miccia già pronta. Un’operazione che, per fortuna, non è andata a buon fine grazie ad una vicina di casa che, insospet-tita dall’inusuale forte odore di carburante, è uscita in giardino e, sentendo quegli individui trafficare vicino le autovetture, li ha costretti ad allontanarsi precipitosamente. Nonostante gli attentatori fossero già riusciti a collocare una sorta di molotov che dove-va funzionare da miccia sul parabrezza di una delle macchine e ad accendere la stoffa. Una miccia che si è spenta, miracolosamente, prima del previsto e che ha fatto si che le fiamme non si propagassero sul resto dell’autovettura. Un attentato di stampo mafioso che, a detta delle for-ze dell’ordine, se fosse giunto a compimento, avrebbe comportato l’esplosione di entrambe le macchine, di quelle della vicina e l’incendio parziale di entrambe le nostre case. Una vera e propria strage mafiosa. L’unica cosa che può farci alzare la testa e sentire di poter andare avanti su quella strada che appartiene alle donne e agli uomini che scelgono di vivere libe-ri sono i cittadini. E’ il vastissimo e variegato popolo dell’antimafia. Tutto quell’insieme di donne e uomini, giovani ed anziani che ogni giorno lottano per vivere in un Paese pulito. Un luogo in cui poter crescere in li-bertà e senza il timore di ritrovarsi sudditi di una con-nivenza politico-criminale. Un’Italia dove guardare al futuro con serenità possa essere la normalità e non un privilegio di chi non corre mai rischi.

20082 gennaio Dopo aver subito due attentati, con due automobili bruciate, l’assessore ai lavori pubblici del comune di Fondi, Riccardo Izzi, si decide a parla-re. Terrorizzato, si reca dai carabinieri e riferisce per la prima volta delle sue relazioni pericolose. Ammette di essere stato eletto con i voti della famiglia Tripodo e parla di una serie di favori di scambio fatti in qualità di amministratore comunale, ma anche dei condiziona-menti subiti da parte del sindaco Parisella e dal sena-tore Fazzone. Il prefetto di Latina, dopo averlo ascolta-to, chiede di indagare sull'attività del comune.

11 febbraio Si insedia la commissione d’acces-so istituita dal prefetto di Latina Bruno Frattasi, con il compito di verificare l’eventuale presenza di infiltra-zioni criminali nel comune di Fondi.

13 febbraio Scatta l’operazione Damasco 1: la direzione investigativa antimafia porta in carcere Vin-cenzo Garruzzo, affiliato al clan della ‘ndrangheta cala-brese di Rosarno, l’immobiliarista Massimo Anastasio Di Fazio, detto Peticone, e il geometra Giuseppe De Carolis. L’accusa è quella di aver messo in piedi un giro di usura per centinaia di migliaia di euro. Verranno poi sequestrati beni milionari e gli arrestati saranno rinvia-ti a giudizio.

14 marzo Viene data alle fiamme l’automobile di Rosa Fiore, sorella di Giorgio Fiore, presidente del consiglio comunale.

10 aprile Il sindaco Parisella annuncia il ricorso al Tar contro l’istituzione della commissione d’accesso al comune. L’iniziativa è senza precedenti e provoca dure reazioni nel mondo politico.

1 settembre Sequestrate costruzioni abusive del valore di 2 milioni di euro a Salvatore La Rosa e Rosaria Garruzzo, affiliati al clan Bellocco-Pesce di Ro-sarno. Secondo gli inquirenti, il settore urbanistica del comune di Fondi ha agevolato le pratiche di La Rosa (pregiudicato e sottoposto a sorveglianza speciale) con l'aiuto determinante del capo del settore urbani-stica, Martino Di Marco.

8 settembre A seguito dei lavori della Commis-sione, il prefetto di Latina invia al ministro dell’interno una relazione di 507 pagine, con 9 faldoni di documen-ti allegati, a conclusione della quale chiede lo sciogli-mento del consiglio comunale per accertate infiltra-zioni criminali di tipo mafioso. Secondo il prefetto le “gravi, quando non gravissime, violazioni dei principi di imparzialità, trasparenza e buon andamento, non corrispondono ad episodici e deprecabili casi di catti-va amministrazione, ma presentano, anche per il fatto di riguardare ogni settore della vita amministrativa, il carattere della sistematicità”. Si saprà poi dalla rela-zione che lo stesso sindaco accreditava personalmen-te in comune ditte e singole persone riconducibili ai clan mafiosi. E che si è creato a Fondi, anche grazie al la compiacenza degli amministratori, un sostanzia-le dominio incrociato di camorra e ‘ndranghe ta sul territorioNella relazione compaiono anche nomi di Vincenzo Garruzzo e Massimo Anastasio di Fazio, già arrestati per sio usura dalla Dia. Il ministro dell’inter-no Roberto Maroni istituisce una nuova commissione d’inchiesta che lavora fino a dicembre con il compito di verificare quanto riportato dal prefetto.

21 dicembre Ignoti appiccano un incendio do-loso ai capannoni della famiglia di GiorgioFiore, pre-sidente del consiglio comunale, che afferma: “non ho idea di chi possa essere stato”.

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Politica Politica

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glimento dei comuni di Fabrizia e Vallelunga Pratame-no, ma non quello di Fondi.

26 luglio Il senatore Claudio Fazzone, annuncia la richiesta di una commissione parlamentare d’inchie-sta che verifichi la correttezza dell’operato del Prefet-to di Latina. In questo modo si finisce per screditare assieme al prefetto anche la relazione, avallata dal ministro dell’interno, e poi le collegate inchieste giu-diziarie della procura di Roma, avallate dal Tribunale, i sequestri di beni operati dalla questura, etc. La vicenda induce partiti, associazion e a esprimere solidarietà al prefetto e a tutte le forze dell’ordine che hanno svolto indagini su Fondi.

7 agosto L’Unadir, sindacato dei prefetti, si unisce alla richiesta di scioglimento del consiglio comunale di Fondi e ribadisce piena solidarietà e sostegno a Bruno Frattasi.

15 agosto In conferenza stampa, il presidente Ber-lusconi afferma che sul caso Fondi sono sorte perples-sità in consiglio dei ministri in quanto “nessun compo-nente della giunta è stato raggiunto da un avviso di garanzia”. E assieme al ministro Maroni annuncia che il caso sarà rivalutato alla luce della nuova normativaapprovata in materia di sicurezza. Da tale compor-tamento comincia ad apparire evidente l’anomalia tutta politica del caso Fondi. Sorgono numerosi sit-in di protesta davanti a palazzo Chigi, per chiedere lo scioglimento del comune e allontanare l’ombra della mafia dalle istituzioni. Ma le proteste restano a lungo inascoltate.

27 agosto L’Espresso rivela i nomi dei tre ministri che si oppongono allo scioglimento del comune di Fondi. Si tratta di Renato Brunetta, Altero Matteoli e Giorgia Meloni, tutti con interessi personali in zona e relazioni politiche con Fazzone e Cusani.

30 agosto Un incendio distrugge le serre e gli im-pianti della famiglia Peppe, già coinvolta nell’inchiesta giudiziaria Damasco 2

3 settembre Alle 2:30 della notte, una bomba di elevata potenza esplode in via Spinete, a pochi metri dalla casa del sindaco. Il furgone di una ditta per la for-nitura di caffè è completamente distrutto. Tutto intor-no facciate danneggiate, portoni divelti, vetri in frantu-mi all’interno delle abitazioni. In presenza di passanti l’esplosione avrebbe provocato una strage.9 settembre / Sindaco e amministratori protestano ur-lando e insultando contro la manifestazione di piazza dell’Italia dei valori, in cui rappresentati della politica, della stampa, delle associazioni antimafia e del sinda-cato prefetti chiedono lo scioglimento del consiglio comunale. Lo stesso giorno vengono esplosi colpi di arma da fuoco contro gli uffici del giudice di pace, Eu-genio Fedele.

10 settembre Il presidente della provincia Ar-mando Cusani annuncia una richiesta alla Commissio-ne parlamentare antimafia perché si occupi delle inda-gini svolte dal prefetto e dalla commissione d’accesso. Altro episodio senza precedenti, che scatena reazioni dure nel mondo politico.

11 settembre Il prefetto Frattasi invia la nuova relazione al ministro dell’interno, che ne condivide nuo-vamente le conclusioni: il consiglio comunale di Fondi va sciolto per mafia. La palla passa nuovamente al con-siglio dei ministri.

25 settembre Il Comitato permanente di lotta contro le mafie tiene a Fondi una grande manifestazio-ne nazionale. Intervengono Dario Franceschini e gli altri esponenti dei partiti d’opposizione (Italia dei Valori, S inistra e Libertà, Rifondazione) e delle associazioni pro-motrici (Caponnetto, Legambiente, Il Cantiere Sociale, Muraes), il sindacato prefetti e un imprenditore siciliano sotto scorta, Ignazio Cutrò.

3 ottobre Dopo un anno di strenue difese, ricorsi al Tar, accuse al prefetto, tesi negazioniste, il sindaco e la giunta paventano le dimissioni, proprio mentre il consiglio dei ministri sta per decidere lo scioglimen-to. Nel dubbio, il governo rimanda ancora una volta la decisione. Il giorno dopo, come da copione, la giunta si dimette in blocco. Se il cdm non dovesse decidere re-

2009Al termine degli accertamenti della commissione, il ministro dell’interno Roberto Maronifirma l’atto ufficiale di scioglimento, da presentare al consiglio dei ministri per l’approvazione.5 febbraio / In pieno centro, vengono sparati numero-si colpi di arma da fuoco contro le vetrine del negozio Sposabella della famiglia Tammetta.

24 aprile / Esplosi colpi di pistola contro le vetrine del centrale bar Imperial, in località Le Querce.

3 maggio / Sull’Appia sono ritrovati completa-mente distrutti, a causa di un incendio doloso, i ma-gazzini della ditta Fidaleo, con decine di migliaia di imballaggi.

7 maggio / Vengono incendiati e resi inservibili gli escavatori della ditta lombarda Elispanair. I pro-prietari, senza più nulla, decidono di ritornarsene al nord. La stessa notte brucia l’auto della proprietaria di un negozio di vernici.

14 maggio Su interrogazione della deputata del Pd Sesa Amici, il ministro Maroni risponde sui ritardi relativi alla richiesta di scioglimento del comune di Fondi. Dice di aver inviato una sua relazione alla pre-sidenza del consiglio e di ritenere il comune di Fondi da commissariare subito, senza aspettare l’esito delle elezioni provinciali

18 maggio Viene appiccato il fuoco alla sede dell’impresa Cobal. Nelle fiamme distrutti un autotre-no e migliaia di cassette per la frutta.

23 maggio / In occasione della giornata della legalità il Pd scende in piazza – presenti il candidato alle europee David Sassoli e il presidente della regio-ne Piero Marrazzo – per chiedere ancora una volta lo scioglimento del comune. Lo stesso giorno, alla stessa ora, l’amministrazione inaugura la nuova casa comu-nale – presenti il vescovo di Gaeta, il senatore Fazzone, il presidente della provincia Cusani – e non perde oc-casione per lanciare fuochi d’artificio, volti a disturba-re la manifestazione di piazza.

28 maggio / Su disposizione della procura di Napoli le forze dell’ordine sequestrano a Fondi, in lo-calità SanRaffaele, una villa di lusso di proprietà della camorra, costruita coi proventi del traffico illecito di rifiuti.

6 luglio / Nell’ambito dell’operazione Damasco 2, la Direzione Investigativa Antimafia arresta 17 per-sone a Fondi tra boss, affiliati ai clan, dirigenti del co-mune, l’ex assessore Riccardo Izzi e i vertici della po-lizia municipale. Operazione clamorosa, che porta in carcere fra gli altri i fratelli Tripodo e, dopo un mese di latitanza, il pregiudicato Aldo Trani. Da alcune in-tercettazioni emerge il dominio criminale imposto sul Mof dal sodalizio fra i Tripodo e la famiglia Peppe, imparentata con lo stesso sindaco, lizio il quale però continua a negare ogni coinvolgimento da parte sua e della sua giunta.

24 luglio / Il Consiglio dei Ministri delibera lo scio-

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Politica Politica

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Fazzone ha perso la testa: siamo al delirio di onnipo-tenza. Lancia minacce e avvertimenti ogni giorno, questa è la volta della denuncia al Prefetto. Il Sena-tore Fazzone, inebriato dell’impunità assicuratagli per adesso dal Consiglio dei Ministri, si lascia andare e letteralmente “sbraca” telefonando alle 23,40 ad un’emittente locale, preannunciando la denuncia al Prefetto. Verrebbe da sorridere e liquidare l’interven-to considerando quelle di Fazzone parole in libertà, aiutate magari da una cena abbondante. Tuttavia ci sono i precedenti attacchi fatti anche di mattina che escludono l’ipotesi conviviale. Il sen. Fazzone ha per-so la testa ed è in preda a delirio di onnipotenza e non è da solo, perché il sodalizio con Cusani è sem-pre attuale. Cusani accusa pezzi deviati dello Stato e Fazzone traduce con la den uncia al Prefetto. Il par-tito personale Fazzone-Cusani attacca a testa bassa e senza freni: sono imbarazzanti perfino per il PdL . La denuncia a Frattasi non può che essere incomple-ta perché la relazione con la richiesta di scioglimento del Comune di Fondi perché condizionato dalla crimi-nalità organizzata è stata firmata da troppe persone. La Commissione di accesso è formata da due vi pre-fetti, un vicequestore, un ufficiale dei Carabinieri ed un ufficiale della Guardia di Finanza. La relazione è stata condivisa dal Prefetto, confortato anche dal Co-mitato per la sicurezza e l’ordine pubblico nel secon-do passaggio preteso dal Consiglio dei Ministri. Nel Comitato ci sono tra gli altri il Questore e il Coman-dante dei Carabinieri. Il Ministro dell’Interno Maroni ha chiesto per ben due volte al Consiglio dei Ministri lo scioglimento del Comune di Fondi perché condi-zionato dalla mafia. Dunque dovremmo concludere che tutti gli organi dello Stato sono deviati tranne Fazzone e i Ministri suoi protettori : il primo ha ne-gato tutto e minaccia tutti; i secondi non ha deciso e complice le dimissioni di Parisella richiamano il popo-lo sovrano a votare, tra pochi mesi, nello stesso clima

intimidatorio, di minacce e di attentati dinamitardi. Meno male che c’è Fazzone a difendere il buon nome di Fondi contro Prefetto, Questore, responsabili delle forze dell’ordine e Ministro dell’Interno. Quanto du-rerà la farsa e lo sfregio delle istituzioni da parte dei Fazzone? Il Senatore ha fatto male i calcoli e pensa di potersi permettere tutto. E’ imbarazzante anche per Berlusconi. Ho contattato il Sen. Zanda, vicecapo-gruppo PD al Senato, e i Senatori D’Ubaldo, Ranucci e Di Giovanpaolo per portare all’attenzione del Senato e del Ministro l’intollerabile esternazione di Fazzone.

Claudio Moscardelli

sterebbe a Fondi un commissario ordinario, e tutti gli amministratori - ritenuti collusi con gli ambienti mafiosi sia dal prefetto che dal ministero dell’interno - potreb-bero ricandidarsi alle prossime elezioni.

4 ottobre Scatenano polemiche le gravissime di-chiarazioni del presidente Cusani, secondo cui il caso Fondi sarebbe stato creato da “pezzi deviati dello Sta-to”. Il Comitato contro le mafie chiede alle autorità com-petenti di ascoltare Cusani come persona informata dei fatti, affinché denunci quanto ritiene di sapere.

5 ottobre Il Viminale nomina ufficialmente il com-missario che si insedierà al comune di Fondi dopo le dimissioni della giunta. E’ Guido Nardone, ex prefetto di Venezia e con una lunga esperienza negliorgani dell’antimafia per conto del ministero dell’inter-no. Ma il comune non è ancora sciolto.

20 0ttobre Un attentato incendiario stava per es-sere messo a segno nelle prime ore del mattino a Fondi: alcuni sconosciuti hanno tentato di appiccare il fuoco a due auto di proprietà di Bruno Fiore, coordinatore del Comitato per la lotta contro le mafie e segretario comu-

Per Fazzone un delirio di onnipotenza

nale del Pd di Fondi. L’allarme lanciato da una vicina di casa ha però evitato che divampasse il fuoco. Sul caso indaga la polizia, che ha ritrovato accanto alle due auto, posteggiate lungo la strada davanti all’abitazione, alcu-ni stracci imbevuti di liquido infiammabile e una tanica di benzina.

30 ottobre Fazzone denuncia il Prefetto.Durante il Talk Show condotto da Gaetano Orticelli sull’emittente televisiva locale Canale 7 il senatore Claudio Fazzone interviene con una telefonata prean-nunciando l’intenzione di denunciare il Prefetto Frat-tasi e l’intera Commissione d’accesso per aver voluto manifestamente falsificare la realtà dei fatti costruendo un teorema per colpire politicamente l’ex amministra-zione di centro-destra.

31 ottobre Claudio Moscardelli, consigliere regio-nale del PD, in una nota diffusa alla stampa difende il lavoro svolto dal prefetto e dalla commissione di ac-cesso ed afferma che le accuse mosse dal senatore del Pdl, sono pretestuose e infondate e offendono il lavoro delle istituzione che per ben due volte hanno accertato la presenza di infiltrazioni della criminalità organizzata nell’amministrazione di Fondi

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Primarie PDQuale partito per il futuroClaudio Moscardelli

Il risultato delle primarie (3 milioni di cittadini votanti di cui 300.000 nel Lazio e oltre 23.000 in provincia di Latina) costituisce una condizione di possibile rilancio forte dell’iniziativa del PD e del centrosinistra. Le pri-marie, strumento originale e fortemente innovativo, hanno dato a Bersani una forza politica davvero forte, al di là che sia uscito vincitore chi aveva riserve sul-le primarie: è importante aver registrato ancora una volta il carattere fondamentale delle primarie. Il Se-gretario Bersani ha dimostrato da subito, nelle scelte che ha fatto, di aver colto come sia urgente l’esigenza di trasmettere al Paese l’idea che il PD è forza di cen-trosinistra, plurale e articolata. L’emergenza politico istituzionale della Regione impone senso di respon-sabilità da parte di tutti per unire il partito in questa fase delicata, sviluppando una linea politica capace di valorizzare tutte le energie e i contributi che nella fase congressuale sono stati prodotti da tutto il par-tito. Anche a livello provinciale occorre farsi carico di avanzare una proposta aperta e rivolta a tutto il parti-to per dare al PD una linea politica capace di interpre-tarne il pluralismo e la ricchezza di apporti. Il Partito provinciale deve essere autonomo per contribuire alla costruzione di un partito federale che valorizzi la par-tecipazione e la responsabilità nelle scelte del nuovo

gruppo dirigente, sia rispetto alla scadenza regionale che per i prossimi appuntamenti come le elezioni po-litiche dove le scelte per il Parlamento devono essere affidate alle primarie. Il partito provinciale deve dare il suo contributo al Pd del Lazio perché abbia una visione regionale dei problemi, sia rispettoso delle autonomie provinciali, attento a far crescere la proposta politica dai territori e con la partecipazione. Occorre spingere per tentare di approvare la legge elettorale regionale, su cui si era raggiunto un accordo largo, con una forte azione di riequlibrio delle rappresentanze. La scelta dei candidati nelle liste e nel listino deve essere trasparen-te, ancorata alla rappresentatività dei territori e fissan-do con chiarezza incompatibilità e limite inderogabile dei mandati. Il PD come forza riformista e di centrosini-stra deve rivolgersi a tutta la comunità provinciale, con un progetto di sviluppo capace di interessare il tessuto imprenditoriale fatto di piccola e media impresa, di commercianti, artigiani e nuove imprenditorialità che esigono dalla politica risposte per affrontare e superare la forte crisi economica, per realizzare condizioni di ri-presa e di crescita. Le politiche di sviluppo sono neces-sarie per sostenere politiche sociali capaci di sostenere le famiglie e i cittadini in difficoltà, sempre più nume-rosi. In questo contesto è necessaria una linea politica

condivisa nella costruzione del partito e nello sviluppo dell’iniziativa per un’alleanza credibile per le elezioni regionali, fondata sulla condivisione di un programma di governo adeguato alla straordinarietà della situazio-ne. Ad oggi registriamo atti di disponibilità e di buona volontà che ancora non si sostanziano in una proposta di linea politica e gestione unitaria del partito a livello provinciale e comunale. La ricerca di una chiara e forte alleanza politica deve essere ancorata ad un progetto politico e di governo per il Lazio con le forze con cui si è condivisa l’esperienza della Giunta attuale e con l’UDC insieme alla indicazione del percorso per l’indi-viduazione del candidato Presidente. La scelta del can-didato deve nascere dal confronto tra centrosinistra e UDC in primo luogo e con l’utilizzo dello strumento delle primarie di coalizione per un’investitura popola-re e di partecipazione. L’azione di governo regionale del Lazio è stata positiva pur dovendosi far carico di una situazione di emergenza pesante dal punto di vi-sta economico, finanziario, istituzionale. Per la prima volta si è decisamente puntato allo sviluppo dell’intera Regione, che va dal programma infrastrutturale al de-centramento dei servizi, nella convinzione che la co-struzione di un sistema regionale di policentrico sia la condizione per la competitività futura sia di Roma che

dei territori provinciali. Il PD provinciale deve caratte-rizzare la propria battaglia politica ponendo l’accento sul dato che le Regioni sono troppo "pesanti" e si sono trasformate in uno Stato regionale, in cui il peso della gestione è eccessivo. L'istituzione di Roma capitale e dell'area metropolitana, giustamente comprendente anche la provincia di Roma, dovrà determinare una più decisa politica di bilanciamento in ambito regio-nale attraverso provvedimenti legislativi che stimolino l'integrazione delle province del Lazio sud (Latina e Frosinone) e del Lazio nord (Viterbo e Rieti), sul model-lo delle comunità trasnazionali europee. Conferenza di servizio permanente dei Presidenti e organi misti tecnico politici per grandi settori, sono la strada da perseguire per ottimizzare l'utilizzo di risorse che non sono sufficienti a replicare in ogni provincia servizi ed infrastrutture. Oggi il PD deve promuovere una politi-ca ancora più decisa di riforme e di programmi di svi-luppo per il Lazio perché con lo sviluppo di una grande regione di quasi sei milioni di abitanti si possono dare risposte alle attese e alle aspirazioni di Roma, dell’area metropolitana e dei territori provinciali, per essere più competitivi in Europa e nel Mediterraneo.

Politica Politica

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Dall’età Gentiliana all’età Gelminianaa cura di Fabiana Travison

“La scuola non può e non deve essere chirurgi-camente “tagliata”, ma responsabilmente e

sapientemente salvaguardata”. A dirlo è il Preside Giorgio Maulucci, una delle figure più rappresenta-tive della nostra scuola, oggi in pensione. A lui ab-biamo rivolto delle domande sulla sua esperienza scolastica.

Prima di essere Professore e Preside è stato anche lei uno studente. Che tipo di alunno era?Non sono stato un alunno particolarmente brillan-te. Ho studiato con interesse, soprattutto le materie umanistiche, con vera passione la Storia dell’Arte gra-zie ad una insegnante straordinaria e mai dimentica-ta. Un alunno disciplinato, come allora lo erano tutti o quasi, ma senz’altro anticonformista. Già in quegli anni amavo il cinema e il teatro, di cui a scuola non si parlava. Dei docenti, specie quelli del Liceo Classico Dante Alighieri, tutti ottimi, ne ho amati particolar-mente due, la prof.ssa di Storia dell’Arte, appunto, Mariastella Macchiarella Pastore e il Prof. Luigi Papa, Latino e Greco. A loro modo erano “teatrali”, sapeva-no tenere la scena, come si dice in gergo. Ovviamen-te bravissimi. “Mariastella” (sic per tutti noi alunni, lei sì un astro luminosissimo, altro che l’altra…!) fu l’uni-

ca che ci portava a teatro; la prima volta fu a Roma, al Teatro Tenda (il primo della serie) per l’ Adelchi, con Gassman (Villa Borghese). Fu un grande evento, una delle prime vere, inconsuete emozioni scolastiche.

Ci racconti la sua esperienza nella scuola. Per quanto tempo ha svolto la funzione di dirigente scolastico? La scuola l’ho pienamente vissuta per quarantaquat-tro anni complessivi, dei quali ventisei come presi-de. Praticamente l’ho attraversata in tutte le sue fasi post riforma Gentile, dalla tradizione più consolidata alle sperimentazioni più avanzate, stimolanti, azzar-date. Lavorando e studiando molto, mi sono anche divertito inventandomi giorno dopo giorno la mia “seconda vita”. Essendo rimasto sempre insegnante, ho imparato a capire in profondità gli insegnanti con i loro vizi e le loro virtù. Gli insegnanti, come gli stili e i generi letterari, possono essere di tre specie: 1) elevati (stile tragico); 2) “mediocri” (stile di mezzo o comico); 3) elegiaci (stile umile o “casareccio”). L’ad-debito più serio che si possa fare ad un insegnante è la scarsa umanità, la presunzione di essere intoc-cabile o infallibile, la mancanza di autocritica. Ne ho conosciuti di meravigliosi, tanti appartenenti ai primi due stili, non molti al terzo: in questo caso ho

sofferto per gli alunni; fin dove e come ho potuto, ho cercato di sostenerli ricorrendo ai ripari, didatti-camente. Ho diretto per circa 18 anni il Liceo Classico Dante Alighieri di Latina, dove sono approdato dopo un primo anno al liceo Classico Carducci di Merano e sette anni all’allora Istituto Magistrale Manzoni di La-tina: là avviai la primissima sperimentazione del Pe-dagogico. I primi anni al Classico sono stati un corpo a corpo con una mentalità ed una resistenza molto poco sostenibili. Per capirci: un “dagli all’untore”, un “Kill Bill” (ovvero Maul!) ripetuto e scorretto nei con-fronti del preside anticonformista e per di più “co-munista (un preludio del berlusconismo?!). Non ho mollato. E’ stato un work in progress e poi, sempre in crescendo. Romanticamente parlando è stato una sorta di “Sturm und Drang”, un impeto tempestoso, una “sinfonia fantastica”! Ci ho lasciato un bel pezzo del mio cuore, che ho consegnato a quelle impaga-bili, meravigliose persone con le quali ho condiviso momenti, situazioni, esperienze irripetibili. Sì, è stata un’emozione ininterrotta, una fiamma sempre alta. Nessun rimpianto. Magari la malinconia di prevede-re la calma piatta, con la benedizione di un ministro dell’istruzione (speriamo sempre pubblica) che tro-verà consenzienti molti, moltissimi dirigenti-presidi.

Maulucci Professore vs Maulucci Preside. In quale di questi due ruoli pensa di esser riuscito a esprimersi al meglio? “Non ho mai dismesso la palandrana del professo-re” è il leitmotiv da me costantemente ripetuto e sottoscritto che ha contrappuntato la mia seconda carriera, quella di preside (tramutato poi in dirigente, etc). Come insegnante credo di essermi realizzato al meglio delle mie possibilità avendo amato profon-damente l’insegnamento al quale pensavo fin dal liceo, credendo con passione nel mio lavoro, non risparmiandomi mai. Credo di avere sperimentato ogni novità e innovazione e soprattutto ho creduto negli alunni, ai quali mi sono sempre rapportato con slancio ed umanità e dai quali sono stato sempre ampiamente ripagato. Ho imparato dalle moltissime persone straordinarie che ho avuto la fortuna di in-contrare, dalle esperienze di lavoro con colleghi indi-menticabili, dai professori di Università (i grandi miti di allora: Sapegno, Paratore, Argan, Bandinelli, Bian-chi e tanti altri dello stesso calibro). Con umiltà e con una grande curiosità ho cercato di capire e prendere da tutti costoro quanto ho potuto. Come preside non ho cambiato stile di vita e di lavoro. Se essere preside

Com’è cambiata la scuola.Intervista al Professor Giorgio Maulucci

Prof. Giorgio Maulucci

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significa continuare a credere nella scuola intesa non solo come istituzione, ma anche e soprattutto come “corpo vivo”, come didattica e quindi come appren-dimento ed insegnamento costanti, come adesione umana e vitale, ragione e sentimento e ancora, cre-dere in una scuola in movimento -copernicana e ga-lileiana- oltre i pregiudizi e le strettoie burocratiche o fiscali in senso lato, ebbene questo credo di averlo fatto con buona e piena coscienza. Solo che, mentre come insegnante sei più “ignorato”, come preside, se non sei allineato, sei molto più criticato. A me questo è andato benissimo e non mi pento. Mi spiace per quelli che hanno dovuto sopportarmi, anche se li guardo con una certa commiserazione (si tratta per lo più degli “aristotelici” o dei “gesuiti”, tanto per mantenere il riferimento di cui sopra).

Come sono cambiati nel corso degli anni i giova-ni? Ha riscontrato problematiche diverse rispetto a quelle delle generazioni passate? La malinconia non è più quella di un tempo, i giovani sì. Loro continuano ad essere uguali a se stessi, teneri

e umani pur nella loro spavalderia, monelleria (il bul-lismo è altro discorso), indolenza e pigrizia, furbizia. Ma soprattutto nella loro intelligenza o genialità, ora come allora. E’ scontato che, rispetto a quelli delle passate generazioni, hanno cambiato pelle, ma l’ani-ma è sempre la stessa. Il cambiamento della pelle è dovuto ad un processo naturale, di cui non possiamo chiedere a loro la causa. Chi come me è stato più di quarant’anni nella scuola può testimoniare che l’es-senza, è rimasta pressoché inalterata. Come pure inalterati sono rimasti stili e modi comportamentali e protestatari. Si pensi alle manifestazioni o agli scio-peri. Sia pure in tono minore e senz’altro più discre-to, già ai miei tempi protestavamo, manifestavamo, scioperavamo. Non parliamo dal sessantotto in poi. Casualmente ho “partecipato” (per la prima volta, dalla finestra di casa!) alla manifestazione dell’8 ot-tobre contro la Gelmini. Mi sono divertito, ma anche commosso. Gli slogan, gli striscioni, i canti e gli urli erano quelli di un copione classico e quindi previsto. L’anima invece, coniugando il passato (i giovani di un tempo) e il presente (i giovani di oggi), eternamente

giovane nel suo “slancio vitale”. E poi, se mi è con-sentito, quel “Gelmini vaffanculo” scandito così di cuore, pur se scontato e tipico per colore, umore e folclore di ogni manifestazione che si rispetti, per-sonalmente l’ho percepito più come un affettuoso, paterno “togliti dai piedi” che non un irriverente insulto. In non pochi casi i giovani possono essere più saggi e sagaci di certi insegnanti (quelli del terzo stile). Più consapevoli e concreti della stessa Gelmini: la scuola non può e non deve essere chirurgicamen-te “tagliata”, ma responsabilmente e sapientemente salvaguardata.

Che tipo di scuola lascia e cosa si dovrebbe ancora fare per migliorarla?Lascio una scuola sfasata e disorientata, che nell’ulti-mo decennio ha subìto troppi colpi e contraccolpi tra il dire e il contraddire, il fare-disfare-rifare. Una scuo-la “circo” più che una scuola “palestra”. Si è fatto cer-tamente del buono, ma sempre per il genio e il sen-timento italico, nella fattispecie dei docenti e degli alunni, gli uni e gli altri abilissimi nell’arrangiarsi per non affogare. I ministri dell’istruzione più disastrosi: D’Onofrio e Gelmini, alla quale va comunque ricono-sciuto se non il merito, almeno il buon senso di aver fissato certi “paletti”, specie riguardo al rispetto di certe regole (ma lei esegue diligentemente quanto le viene richiesto). Per migliorarla bisognerebbe cam-biare sistema politico pensando la scuola non come “una cosa qualunque”, ma come una risorsa insosti-tuibile per il paese. Come? In primo luogo, in fatto di riforme, non vanificando importanti e consolidate esperienze sulle quali eventualmente innestare mo-difiche o integrazioni migliorative. A proposito della “riforma” Gelmini: ha senso concepire i licei classici secondo il vecchio schema gentiliano? Certamente valido in passato, non più oggi. Il Latino e Greco, per quanto materie di indirizzo, non possono continuare a considerarsi specialistiche (siamo una della univer-sità ultime in graduatoria in Europa). Si provi a guar-dare i più recenti testi scolastici di letteratura latina o greca: a confronto neanche quelli in uso nella facoltà di Lettere quarant’anni fa! Che cosa se ne fanno gli alunni di oggi di tante minuzie critico-filologico-glottologico? E ancora, è concepibile che in un paese come il nostro la Storia dell’Arte e la Musica continu-ino ad essere considerate un’appendice, e neanche

in tutte le scuole? Dunque, che tipo di scuola e di formazione? Pragmatica? Tecnicistica e/o tecnologi-ca? Attenzione, anche per la Matematica siamo agli ultimi posti in graduatoria. Una volta si parlava di no-zionismo: non sapremmo più che cosa preferire. Ci chiediamo se l’aspetto culturale interessi veramente anche se ora si parla di Licei musicali e coreutici (una bella, ma non nuova invenzione). Siamo sempre al punto di partenza: parcellizzare settorializzare. E’ chiaro che gli studenti che intenderanno approfon-dire le lingue classiche o la musica al giorno d’oggi si conteranno sulle dita. Secondo una strana o malinte-sa logica politico-ministeriale la cultura è altro, forse un patrimonio solo ideale o astratto. Sono i fatti che contano purché siano pratici e sotto controllo. Gli in-tellettuali dello Sturm und Drang coniarono uno slo-gan: “[solo] I pensieri sono liberi dal pagamento del dazio”. Purtroppo temo che si stia andando in questa direzione, sempre più fatti, sempre meno idealità o “belle arti”, anche perché la media dei docenti e dei dirigenti scolastici italiani è stata sempre propensa a pensare una scuola “chiusa” anziché “aperta”, ad attenersi alla lettera o alla normativa. E’ chiaro che tanto le regole quanto le normative vanno rispettate ed applicate. Si tratta solo di interpretarle o risolverle al punto giusto da non impedire la circolazione delle idee, il respiro della creatività, della legittima elasti-cità, soprattutto mentale. Da non lasciarsi soffocare dalla fiscale applicazione di regole che, come tutte le regole, prevedono comunque le dovute, spesso salutari eccezioni. Con i tempi che corrono e che si prospettano dubito che ciò possa verificarsi, nean-che con l’introduzione della meritocrazia. E’ giusto che finalmente ci sia un riconoscimento per coloro che meritano, ma il discrimine tra plus-valore e plus-lavoro è sottile, addirittura subdolo. Insegnanti di sicuro valore nella scuola italiana ce ne sono molti, tantissimi e in tal caso gli incentivi per merito provo-cherebbero la bancarotta della bancarotta. Ciò signi-fica che sarà molto importante sapersi dare da fare, a parte il merito, per dimostrare di produrre di più. Questo tipo di abilità è decisamente più accessibile a chiunque, ed è la più riconoscibile e valutabile “al dettaglio”. Tutto sta a capire quale tipo di superpro-duzione (qualità/quantità) convenga maggiormente in termini economico finanziari, così allo Stato come alla scuola.

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Elena Ganelli

Dai dati della Prefettura di Latina sono 180 i minori che non frequentano l’aula scolastica

La scuola negata

Sono bambini fantasma. Vivono negli angoli delle città o nei campi rom, chiedono l’elemosina vesti-

ti di stracci e non sono mai entrati in un’aula scolasti-ca. Minori spesso dimenticati che senza un’istruzione rischiano di entrare nel giro di pochi anni nelle maglie della criminalità. E di rimanerci a lungo tanto da diven-tare poi casi per il Tribunale dei minorenni, i servizi so-ciali o gli altri soggetti che si occupano della materia. Lo screening effettuato recentemente dagli angeli cu-stodi della sala operativa sociale della Prefettura sulla base dei numeri forniti da 24 scuole e circoli didattici dell’area nord della provincia operanti nei Comuni di Latina, Aprilia e Cisterna parla di 180 minori che non frequentano con assiduità oppure non conoscono as-

solutamente un’aula scolastica. Di questi 23 sono stati iscritti ma non hanno mai frequentato le lezioni men-tre 64 di loro durante l’anno scolastico scorso hanno accumulato un numero tale di assenze da pregiudica-re in maniera decisiva gli effetti dell’azione didattica. Ci sono poi altri 42 bambini, per lo più appartenenti a famiglie rom o immigrati, che non sono neppure stati iscritti.Esiste inoltre un’ulteriore fascia di minori, quelli inse-riti nei nuclei dei gruppi di nomadi itineranti, all’in-terno della quale l’evasione scolastica è pressoché totale. Quello della dispersione è un problema complesso e difficile da affrontare perché in una società che ap-

pare sempre più multietnica presenta aspetti legati alla diversità culturale, all’integrazione, all’estrema povertà e alle condizioni di vita disagiate dei nuclei familiari cui questi bambini appartengono. Questo è tanto più vero se si guarda il dato sulla dispersione femminile che raggiunge livelli esagerati tra le bam-bine della fascia di età compresa tra i 10 e i 15 anni alle quali non è consentito andare a scuola per ragio-ni di carattere religioso o culturale. Spesso il recupero di questi minori e l’inserimento nel mondo scolastico sono affidati esclusivamente alla determinazione e all’impegno delle associazioni di volontariato e alle unità di strada della sala operativa che cercano di recuperarli mentre le istituzioni non

mettono in campo azioni sufficientemente efficaci per strappare i bambini dalla strada. Sono soggetti dei quali spesso non si conosce neppure l’esistenza, quelli che a volte vediamo chiedere l’elemosina o dei quali veniamo a sapere qualcosa perché hanno ruba-to o commesso qualche piccolo furto. Eppure riuscire a far frequentare loro la scuola non significa soltanto far rispettare un obbligo sancito dalla Costituzione ma evitare che nel giro di pochi anni quegli stessi bambini diventino numeri per statistiche diverse, quelle sulla devianza e la criminalità minorile. Le aule possono diventare il punto di partenza per un’esi-stenza diversa a dispetto di un destino che li vorreb-be condannati alla miseria e all’ignoranza.

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Diaphorà Onlus è nata nel dicembre del 2002 per affrontare e risolvere le tante difficoltà che disa-

bili e familiari incontrano quotidianamente. Barriere architettoniche, pregiudizi, discriminazioni e carenze strutturali rendono spesso la loro vita un continuo dramma. Il lavoro dell'Associazione punta in parti-colar modo al superamento di tali problemi e all'in-tegrazione sociale, per favorire l'inserimento della persona nel mondo scolastico,lavorativo e ricreativo. È per questo che Diaphorà siimpegna fin dalla sua fondazione in attività e mani-festazioni culturali (mostre, proiezioni di film, labo-ratori e spettacoli teatrali, etc.). Nondimeno, lo sport ricopre un ruolo fondamentale nella vita di ogni individuo e, grazie all'attivismo di Diaphorà, anche in quella dei latinensi diversamente abili. Attraver-so “Tuna special game”, gara amatoriale di pesca in

barca organizzata a Sabaudia ed estesasi poi a livello nazionale, e la partecipazione alle gare regionali e nazionali di nuoto,tennis, atletica e ginnastica con il progetto “Unified sport”, i ragazzi di Diaphorà hanno la possibilità di esprimere sé stessi anche attraverso le proprie capacità sportive. Nel 2006 è nato, inoltre, il progetto “Mare per tutti” allo scopo di ridurre le bar-rierearchitettoniche e l'isolamento dei diversamente abili che,grazie all'iniziativa, possono avere accesso a una spiaggia frequentata da tutti. Diaphorà lavora, in-fine, anche per sensibilizzare e supportare le istituzioni pubbliche. Uno dei maggiori successi su questo piano è stata la realizzazione dell’Area Dipartimentale, ponte tra il DSM e il Day Hospital del Centro dell’Adolescenza e dell’Infanzia di Priverno, indispensabile per preser-vare i miglioramenti ottenuti dai pazienti nel passag-gio dall’area adolescenziale a quella adulta. Dall’ot-

tobre 2007, inoltre, l'Associazione è parte integrante della Consulta per la Salute Mentale (organismo del DSM) e ha favorito il Protocollo d’Intesa tra il DSM di Latina e quello di Trieste, notoriamente all’avanguar-dia per la prevenzione e la cura dei disturbi mentali.Allo scopo di migliorare la qualità della vita dei ragaz-zi disabili e di consentire il massimo sviluppo delle loro capacità l'associazione organizza laboratori per il potenzimento dell'autonomia. Inoltre i ragazzi fre-quentano un laboratorio d'arte "l'erbario di Fogliano" tenuto da Giuliana Bocconcello attività che ha otte-nuto il patrocinio dell'Ente Parco Nazionale del Cir-ceo. Gli scopi che l’associazione si prefigge sono tanti e forse ambiziosi, ma crediamo che migliorare la qua-lità della vita delle persone disabili sia una responsa-bilità di tutta la società e non solo delle famiglie che spesso vivono una condizione di solitudine.

SOSTIENI L’ASSOCIAZIONE FAI UNA DONAZIONEVersamento sul c/c postale 56672405 intestato a As-sociazione Diaphorà onlus strada Fogliano 235 Lati-na

Bonifico sul c/c postale intestato a Associazione Dia-phorà onlus IBAN IT72V0760114700000056672405

DESTINA IL 5 PER MILLEIndica nel riquadro indicato come "sostegno del voloftariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale..." il codice fiscale della Diaphorà: 91076580595

Contattaci all'indirizzo [email protected] o al num. 3455257782 o vieni a trovarci nella sede in via Foglia-no 235 Latina

Un’associazione vicina a questa realtà

Diaphorà e i diversamente abiliCarla Cerroni

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Beni confiscati alla criminalità La Regione mette in campo un valido strumento di contrasto e prevenzione delle diverse forme di criminalità con Abecol

La Regione Lazio diventa punto di riferimento per le altre regioni italiane mettendo in campo strumen-

ti innovativi per contrastare le attività della criminalità organizzata. E lo fa istituendo un organismo ad hoc, l’Agenzia per i beni confiscati alle organizzazioni crimi-nali nel Lazio che sarà chiamata ad occuparsi concreta-

mente della destinazione, a fini rigorosamente sociali, delle ricchezze sottratte ai gruppi criminali. Un provve-dimento fortemente voluto dalla Pisana nell'ambito di una battaglia per sconfiggere un male ormai radicato sul territorio e soprattutto nell'economia.E’ stata infatti approvata all’unanimità dal Consiglio re-

gionale l’istituzione dell’Abecol, ente unico per ora in Italia che oltre a mettere in campo le tradizionali atti-vità di contrasto e prevenzione delle diverse forme di criminalità si occuperà di trasformare i beni confiscati alle organizzazioni malavitose operanti sul territorio in occasioni di sviluppo sociale ed economico per la co-

munità.La legge arriva a sei mesi dalla prima Conferenza regio-nale sui beni confiscati e si pone come ulteriore stru-mento di contrasto alla criminalità sul territorio della regione, aggredito ormai da tempo dagli interessi delle organizzazioni malavitose come dimostrano ampia-mente le indagini e le operazioni condotte dagli orga-nismi antimafia.<Con la legge per favorire l’uso sociale dei beni confi-scati alla mafia -commenta il vice capogruppo del Pd alla Pisana Claudio Moscardelli – si è istituita un’agenzia recependo le indicazioni dei principali soggetti coin-volti nella gestione di questi beni. Ormai da tempo è maturata la convinzione – prosegue – che non è più suf-ficiente colpire le organizzazioni criminali operanti sul territorio nazionale e regionale solo ed esclusivamente con la tradizionale arma della repressione>. Moscardelli spiega come l’idea di fondo che ha ispirato l’istituzione dell’Abecol sia quella di aggredire frontal-mente e in maniera diretta i patrimoni ed i possedimen-ti mafiosi per colpire al cuore l’accumuulo di denaro proveniente da attività illecite ed impedirne il reinve-stimento ostacolando l’inquinamento dell’economia ed in funzionamento dellle strutture organizzative cri-minali. Secondo l’esponente del Partito Democratico la difesa della legalità contro ogni forma di criminalità e di comportamento illecito è un atto politico che distingue la buona dalla cattiva amministrazione. L’istituzione dell’Agenzia regionale consentirà dunque che espe-rienze come quella nata a via del Piano Rosso, terreno confiscato alla criminalità e trasformato in azienda vini-cola, si moltiplichino facendo nascere dalle ceneri dei patrimoni accumulati illecitamente occasioni di svilup-po economico e inserimento sociale.

Elena Ganelli

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RegioneNotizie dalla

a cura di Marcello Biondi

DA REGIONE 240 MLN PER PMI

Contro la crisi del credito ed il conseguente impatto sull'economia reale, la Regione Lazio pubblicherà il prossimo 14 novembre il bando regionale per le Pic-cole e Medie Imprese del Lazio, che potranno otte-nere dalle banche convenzionate un finanziamento agevolato e garantito da Banca Impresa Lazio, per un importo complessivo di 240 milioni di euro.La Regione ha identificato, nell'ambito degli inter-venti programmati in materia economico-finanziaria, le iniziative prioritarie che possono essere attuate nell'immediato, chiedendo al sistema bancario un impegno concreto per garantirne l'impatto in termi-ni di maggiore volume di credito a disposizione del tessuto imprenditoriale. Banca Popolare di Roma, BCC di Roma, BNL-Bnp Paribas, UGF Banca, Unicre-dit Banca di Roma ed Unicredit Corporate Banking

saranno da subito al fianco della Regione per dare certezza sull'attivazione di tale intervento. Il gruppo UBI Banca ed altri Istituti, coinvolti nel tavolo del cre-dito, hanno manifestato interesse e sottoscriveranno successivamente la convenzione con Sviluppo Lazio per allargare al massimo l'accesso alle imprese. In par-ticolare Intesa San Paolo si è impegnata a sostenere il Fondo settoriale dedicato al turismo, sul quale anche altri istituti hanno manifestato grande interesse. Con-testualmente, in risposta alle esigenze di sostegno finanziario più sentite nel momento contingente, vie-ne rilanciato il Fondo di garanzia affidato in gestione a Banca Impresa Lazio, che allarga il campo di inter-vento al consolidamento del debito a breve ed al fi-nanziamento del circolante, sviluppando un volume di credito di 200 milioni di euro. Banca Popolare di Roma, BNL-Bnp Paribas ed Unicredit Corporate Ban-king sono pronti ad intervenire sull'iniziativa con Ban-

ca Impresa Lazio. Per agevolare la monetizzazione dei crediti verso la pubblica amministrazione, il fondo di garanzia appositamente istituito nell'ultima finanzia-ria regionale sviluppa finanziamenti per 300 milioni di euro. Sul progetto pilota, dedicato alle imprese ope-ranti nel ciclo rifiuti, si sta preparando Intesa San Pao-lo, pronta a sottoscrivere l'accordo con Banca Impresa Lazio, per i primi 150 milioni di euro.Sono così state poste le basi per interventi con attua-zione immediata in grado di generare un volume di credito a vantaggio del tessuto imprenditoriale della

Bus gratis under 25: già 30mila abbonamenti gratuiti

Sono più di 30mila gli abbonamenti gratuiti già inviati dalla Regione Lazio ai giovani sotto i 25 anni che, in tutto il territorio regionale, ne hanno fatto richiesta, beneficiando in questo modo, per l'ultima parte del 2009, dell'esen-zione dai costi del trasporto pubblico regionale o locale istituita dalla Regione. Il provvedimento, che per il 2009 si considera sperimentale, sta consentendo dunque a studenti, lavoratori o disoccupati, residenti nel Lazio, con un'età compresa tra i 10 e i 25 anni e un reddito ISEE fino a 20 mila euro, di raggiungere il posto di lavoro, di studio, o di viaggiare all'interno del proprio Comune, senza dover sostenere alcun costo.Si tratta di un provvedimento con un alto impatto sociale che va in soccorso delle famiglie e favorisce l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico. Per quanto riguarda il 2009 si stima l’obiettivo di arrivare a 40 mila abbonamenti, e la Regione è già pronta a fornire lo stesso tipo di agevolazione anche nel 2010.

Dal 9 novembre sarà possibile inoltrare le domande per richiedere l'esenzione relativa all'anno 2010. La procedura di richiesta del titolo gratuito sarà semplificata per tutti gli utenti che nel 2009 hanno già richiesto l'esenzione. Attraverso il SISET basterà, infatti, confermare i dati già inseriti in precedenza, stampare la richiesta ed inoltrarla nuovamente al proprio Comune di residenza. Per chi effettua la domanda per la prima volta resta, invece, l'ob-bligo di registrarsi al SISET, compilare la domanda e consegnarne una copia, corredata da documento di identità valido, certificazione ISEE rilasciata dal CAF o dal commercialista ed autocertificazione sulla destinazione di studio o di lavoro, presso gli uffici del proprio Comune di residenza. Sarà possibile inoltrare richieste fino all'esaurimento del finanziamento a disposizione per il 2010.L'agevolazione è coperta attraverso un fondo previsto dalla Finanziaria regionale 2009 che ammonta a 12 milioni di Euro per il 2009, 12 milioni per il 2010 e 12 milioni per il 2011.

Regione che sfiora i 750 milioni di euro, grazie ad un proficuo impegno comune fra banche, rappresen-tanze imprenditoriali e sistema pubblico regionale, con l'obiettivo condiviso di fronteggiare la crisi e in-tercettare i primi segnali di ripresa. Sottolineo che il Presidente della Confcommercio di Roma e del Lazio Cesare Panbianchi ha parlato, a proposito dello stan-ziamento dei 240 milioni, di "linfa vitale per tante aziende della nostra regione che stanno vivendo un momento di profonda crisi”.

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Over 40: Consiglio approva legge reinserimento disoccupatiIncentivi alle imprese che assumeranno a tempo in-determinato over 40 disoccupati e percorsi mirati di formazione e riqualificazione professionale. Questi gli interventi varati oggi dal Consiglio regionale del La-zio che ha approvato la legge, sulle Misure a sostegno dell'occupazione e del reinserimento nel mondo del lavoro per coloro che hanno superato quarant'anni d'età. Questo provvedimento, primo in Italia, tende a sanare un vulnus fondamentale, a favore di lavoratori cosiddetti anziani espulsi dal mondo del lavoro. Sana un grosso ritardo nei confronti dell'Europa anche sul piano della formazione permanentePer il consigliere Peppe Mariani presidente della com-missione Lavoro e politiche sociali, questa legge è frutto di un lavoro articolato e complesso nella Com-missione dove ha ottenuto l'unanimità. E' una buona iniziativa a favore dei cittadini- ha proseguito Mariani -, con la quale entriamo a gamba tesa in un problema acutizzato dalla crisi. Ci troviamo di fronte a un para-

Campeggi scout, il Consiglio approva la legge

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza la legge sulle "Disposizioni per la tutela e la regolamen-tazione dei campeggi e soggiorni socio-educativi e didattici nel territorio della Regione Lazio". Duecentomila euro: a tanto ammonta la dotazione finanziaria della legge regionale che interessa soprattutto i gruppi scout del Lazio ma anche le cooperative che si occupano di campi e soggiorni educativi per le scuole. Il provvedimento prevede la concessione di contributi finalizzati a interventi di manutenzione straordinaria, ampliamento e ristrutturazione delle strutture fisse destinate al soggiorno temporaneo e alla realizzazione di aree attrezzate destinate al campeggio anche nelle aree protette regionali. Destinatari dei contributi: associazioni e organizzazioni educative che abbiano come oggetto esclusivo o principale del loro impegno sociale finalità culturali ed educative, che siano operanti da almeno cinque anni e abbiano una significativa presenza sul territorio della Regione; comuni, comunità montane ed enti di gestione delle aree naturali protette; privati possessori di strutture e spazi da destinare a soggiorni e campeggi a scopo socio-educativo e didattico. "Gli spazi si sono ridotti negli ultimi anni fino a rendere difficile l'attività dei 250/300 gruppi scout del Lazio - ha di-chiarato in Aula Annamaria Grazia Massimi (Pd), relatrice della proposta della Commissione Lavoro e politiche sociali - Ma non solo: anche l'azione cattolica ragazzi e le numerose cooperative sociali che si occupano dei campeggi delle scuole hanno visto ridursi gli spazi per queste importanti occasioni per apprendere le regole di comportamento". "Si tratta di una legge importante con la quale la Regione riconosce l'importanza educativa dei gruppi - ha spiegato Pineschi in Consiglio - Il campeggio non è mero svago, bensì momento importante e caratterizzante che contribuisce notevolmente alla formazione dei ragazzi i quali così maturano una maggiore consapevolezza delle loro esperienze". Per il presidente della Commissione Politiche sociali, Peppe Mariani (Lista civica per il Lazio), "sul tempo libero delle nuove generazioni molti operatori agiscono in grande solitudine". "Con questo provvedimento - ha dichiarato Maria-ni - Noi facciamo sentire il senso alto delle istituzioni"."Non credo che dovremo temere derive di natura speculativa - ha detto Enrico Fontana (Sinistra e libertà), estensore di alcuni emendamenti votati e approvati - E' nostro dovere favorire e promuovere le opportunità che un mondo mol-to vario di soggetti possono mettere a disposizione dei giovani. Abbiamo un grande bisogno di mettere occasioni di incontro a disposizione dei giovani". Soddisfatto il consigliere Claudio Moscardelli che ha dichiarato: La Regione Lazio con questo provvedimento, ha raggiunto un obiettivo significativo per la tutela e la regolamentazione dei campeggi didattici e ha dato il via ad un piano straordinario per il turismo itinerante del Lazio che prevede lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per le aree attrezzate per la sosta temporanea di camper, caravan e roulotte. Oltre a questi- aggiunge - la Regione ha messo a disposizione per interventi di segnaletica turistica (che verranno attuati dalle province) 315 mila euro per il 2009, 2 milioni e 250 mila per il 2010 e un milione per il 2011.

dosso: all'interno di una crisi così intensa vogliamo allungare l'età pensionabile, ma non ci preoccupiamo delle persone non più giovanissime che hanno perso il posto di lavoro. Con questa legge cerchiamo di fa-vorire il loro reinserimento nel ciclo produttivo. In una parola: non lasciamo nessuno dietro di noi".”Voglio sottolineare – dichiara Claudio Moscardelli - che la Regione, mentre il Governo Berlusconi parlava di ottimismo per affrontare la crisi, ha varato lo scorso gennaio il pacchetto anti-crisi, e approvato misure come il Piano Casa e il Reddito Minimo Garantito che, da un lato, rispondono alla necessità di promuovere investimenti per lo sviluppo, dall’altro fanno fronte all’urgenza di aiutare quei settori della nostra socie-tà fiaccati dalla crisi economica”. “La legge approvata oggi - conclude - è un’ulteriore risposta che il cen-trosinistra del Lazio dà alla crisi: il nostro obiettivo è creare ricchezza e distribuirla per assicurare una mag-giore giustizia sociale. Per noi le politiche sociali sono fattore di sviluppo, di crescita, per il centrodestra re-gionale sono un’inutile zavorra”.

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Disabili. Nasce il Servizio inserimen-to al lavoro

Il Consiglio regionale ha approvato alcune norme per il diritto al lavoro delle persone disabili. La legge istituisce il Servizio inserimento lavorativo disabili, nell'ambito dei Servizi provinciali di collocamento obbligatorio, modifica le funzioni del Servizio di con-trollo e accertamento della disabilità e introduce la Conferenza permanente per l'inserimento dei por-tatori di handicap al posto dei due comitati previsti dalla precedente normativa regionale .“La nuova legge sull’inserimento lavorativo delle per-sone con disabilità, approvata dal Consiglio regionale – dichiara Claudio Moscardelli - migliora ed accresce i servizi di inserimento al lavoro e ha il vantaggio di ac-compagnare il lavoratore nella scelta dell’impiego più consono alle sue peculiarità, in modo che possa met-tere a frutto le sue capacità contribuendo alla produt-tività complessiva dell’ente in cui opera. Per questo motivo parliamo di inserimento mirato del lavoratore

Dalla Regione prestiti agevolati per cittadini e imprese in difficoltà

Don Sandro Spriano è il nuovo responsabile del Fondo per il Microcredito, l'iniziativa della Regione Lazio ideata per sostenere i cittadini e le imprese in difficoltà econo-miche e promuovere la nascita di nuovi progetti impren-ditoriali, con prestiti a condizioni agevolate, presentate oggi alla stampa. Nel bilancio regionale 2009 sono stati messi a disposizione del Fondo, 6 milioni di euro per l'anno in corso e altrettanti per gli anni 2010 e 2011, per un totale di 18 milioni di euro. I prestiti individuali vanno da 1.000 a 10.000 euro. Le microimprese potranno chie-dere fino a 20.000 euro. Tecnicamente il microcredito è lo strumento attraverso il quale la Regione intende sostenere le persone o le imprese che si trovano tem-poraneamente in difficoltà economica e che per questo motivo non possono accedere al credito ordinario pre-visto dal tradizionale circuito bancario. La Regione offre la possibilità di beneficiare di piccoli prestiti attraverso i quali potranno affrontare le spese impreviste e miglio-rare le proprie condizioni di vita o quelle della propria famiglia, sanare la situazione economica negativa della loro impresa o avviare una nuova esperienza imprendi-toriale. Per tutti il tasso di interesse è pari all'1% e i tempi di restituzione variano in base ai richiedenti: da un mas-simo di 36 mesi per le persone fisiche, a un massimo di 84 mesi per le realtà imprenditoriali. Al beneficiario del prestito non verrà erogata liquidità, ma tramite l'Istituto di credito convenzionato, verranno sanate le posizioni debitorie per le quali, il beneficiario stesso, abbia pre-sentato documentazione giustificativa.“Abbiamo messo in campo - ha detto l'assessore regio-nale al Bilancio, Luigi Nieri - un fondo consistente visto il

periodo di crisi che stiamo attraversando. Ci siamo resi conto che la situazione economica era molto pesante, per non parlare delle cosiddette 'carte revolving' che stanno rovinando le famiglie". Nieri ha poi precisato che "il microprestito può veramente aiutare le famiglie in difficoltà". "Del resto - ha continuato - questo è un per-corso che la Regione Lazio ha già intrapreso da tempo"."Una volta compreso il funzionamento del fondo - ha spiegato Don Sandro, cappellano della Casa circonda-riale di Rebibbia Nuovo Complesso - ho accettato per-ché penso che faccia parte della mia missione. Vengo da un'esperienza di 20 anni 'di carcere', lavorando con mi-gliaia di persone che ti fanno capire quanto nella vita si possa essere solidali. Le mie convinzioni partono da una radice evangelica che si incontra con coloro che credo-no che la persona sia al centro, sia che si tratti di reli-gione sia che si tratti di economia. Calcolando poi che nel mondo sono 100 milioni le persone che riescono a trovare fondi dal microcredito, credo che noi potremo alimentare questo numero".Per ottenere tutte le informazioni sul microcredito è possibile consultare il sito www.microcredto.lazio.it op-pure telefonare al numero verde 800.264.525. Da oggi comunque i cittadini potranno già effettuare le richie-ste. Dopo aver contattato il call center i richiedenti si recheranno presso gli operatori territoriali, accreditati presso Sviluppo Lazio ed opportunamente formati. Gli operatori territoriali rilasceranno ai richiedenti una copia cartacea della domanda alla quale allegheranno i documenti idonei a giustificare la stessa e a dimostra-zione della capacità di restituzione del prestito richie-sto. L'istituto di credito istruisce la pratica, valutando l'ammissibilità oggettiva e soggettiva e la capacità di rimborso del beneficiario.

15 Mln per sicurezza sul lavoro

La Regione Lazio ha approvato un piano triennale per gli anni 2009, 2010 e 2011 da 15 milioni dieuro per la prevenzione degli infortuni e delle malat-tie sul lavoro.Il Piano prevede lo sviluppo dei sistemi informativi e le attività di comunicazione scientifica, la formazione del personale, dei lavoratori e delle nuove generazio-ni. Un capitolo specifico e' dedicato alla prosecuzione del piano regionale amianto. Le politiche della Re-gione Lazio in tema di prevenzione degli infortuni e salute nei luoghi di lavoro saranno ulteriormente im-plementate anche attraverso un finanziamento pari a 1,9 milioni di euro messo a disposizione proprio in questi giorni dal ministero del Welfare. Tale somma sarà utilizzata per la formazione dei datori di lavoro, delle scuole, dei rappresentanti dei lavoratori e dei neoassunti.

con disabilità”. “L’obiettivo della Regione - prosegue - è quello di trasformare il disagio in un’opportunità per la comunità. E’ infatti dimostrato che l’assunzio-ne, e quindi l’inserimento lavorativo di individui con disabilità, può aumentare la produttività in un ente pubblico se ciò avviene in modo mirato, se cioè viene individuata la mansione giusta, corrispondente alle sue condizioni psicofisiche, per mettere a frutto le proprie potenzialità. A questo fine è stato costituito il Sild, il Sistema Inserimento Lavoro Disabili, che aiu-ta il lavoratore con disabilità a ricoprire il ruolo corri-spondente alla sua reale capacità di lavoro”. “La legge approvata - aggiunge Moscardelli - prevede inoltre l’istituzione nelle Asl di commissioni medico-legali dedicate alla valutazione del livello di disabilità delle persone che intendono iscriversi all’ufficio di collo-camento. Questo per favorire il raccordo tra i servizi medico legali e i servizi per l'impiego, e per facilitare la valutazione delle competenze e delle capacità del singolo. C’è da dire che questa legge, come avvenuto per altre in passato è il frutto di un confronto serrato con gli operatori del settore e quindi con le associa-zioni dei disabili”. “In tal senso – conclude - si può par-lare di una legge partecipata che dà risposte concrete alla necessità di un pieno riconoscimento del diritto al lavoro di ogni cittadino”.

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Viabilità Lazio, Ok a interventi per 44 milioni di euro

La commissione Lavori pubblici e politica della casa del Consiglio regionale del Lazio ha dato il via libera al pro-gramma di interventi per opere di viabilità su strade provinciali e comunali. Si tratta di oltre 44 milioni e mezzo di investimenti per il triennio 2009-2011.Sono interventi di grande rilevanza, attesi dai che aiutano la modernizzazione della rete infrastrutturale del Lazio, sostengono l'economia locale dando finanziamenti importanti a Comuni e Province: basti pensare, solo per fare un esempio, alla tangenziale di Tivoli. In altri casi, invece, interveniamo per completare opere già avviate come nel caso del collegamento tra Serrone e Monte Scalambra".

Nel dettaglio ecco l'elenco delle opere finanziate:

Collegamento Ladispoli - Palo Laziale: 2.250mila euro.Tangenziale di Tivoli: 20milioni di euro.Collegamento via Rocca di Papa-via Tuscolana: 3milioni di euro.Interventi vari nel Comune di Ciampino: 2milioni di euro.Ristrutturazione strada Maggesi-Caprola (Subiaco): 1.500mila euro.Adeguamento strada Casalotto (Cori): 1milione di euro.Adeguamento strada dei Santi (S.Andrea sul Garigliano): 1milione di euro.Collegamento Poggino-Area industriale Teverina (Viterbo): 500mila euro.Adeguamento sottopasso Roma Napoli (Minturno): 1.549mila euro.Adeguamento strada provinciale Sammartinese (Viterbo): 2milioni di euro.Collegamento Braccianese Claudia-Cassia bis (Anguillara): 2.522mila euro.Adeguamento strada "Cervaro Acquafondata) (Fr): 800mila euro.Collegamento "Porto nuovo" (Ventotetene): 6milioni di euro.Adeguamento strada "Costa di Tivoli": 400mila euro.Completamento Serrone-Monte Scalambra: 200mila euro.

Sviluppo Lazio: 38 milioni di euro a sostegno dell’economia laziale

38 milioni di euro in tre anni. È l’ammontare degli investimenti per lo sviluppo del tessuto produttivo laziale approvato dalla Commissione Bilancio. Nel corso della seduta ha infatti dato parere favorevole al piano triennale 2009-2011 di Sviluppo Lazio Spa, la società strumentale della Regione Lazio (80% del capitale, 20% della Camera di Commercio di Roma), che ha l'obiettivo di promuovere imprenditorialità e occupazione, soprattutto attraverso l'erogazione di contributi pubblici. L'attività principale di Sviluppo La-zio è dunque finalizzata a permettere l'accesso delle piccole e medie imprese ai meccanismi per ottenere i cofinanziamenti regionali, statali e comunitari. Tutto questo nell'ambito di una più ampia strategia della società per promuovere l'occupazione e l'innovazione tecnologica, garantire la tutela ambientale e dei beni storico-archeologico-artistici, valorizzare i prodotti regionali, adeguare e potenziare reti e infrastrutture e sostenere iniziative di sviluppo proposte da enti locali e dal Terzo settore. Oltre a fornire supporto con stu-di e ricerche all'assessorato al Bilancio, Sviluppo Lazio interviene nell'attuazione delle leggi regionali in ma-teria di sviluppo economico, come la 2/2008, pensata per sostenere le Pmi laziali nei mercati esteri. "A fronte di richieste per 200 milioni di euro sui bandi Por, nel 2009 la Regione ha erogato alle imprese 45 milioni di euro - ha spiegato in commissione il direttore generale di Sviluppo Lazio, Gianluca Lo Presti ed entro la fine dell'anno conta di erogare 70 milioni sul territorio. Per queste attività di volano dell'economia, la Regione conferisce un fondo di dotazione a Sviluppo Lazio. Con la delibera di Giunta approvata in Commissione Bilan-cio si autorizza l'erogazione di 16 milioni per il 2009 e si approva il piano triennale 2009-2011 che ammonta a 38 milioni e mezzo di euro. Soddisfatto dei risultati raggiunti, l'assessore al Bilancio, Luigi Nieri, il quale ha sottolineato che, nel corso degli anni, "siamo riusciti a ridurre il budget di Sviluppo Lazio, che nel 2007 era di 21 milioni, aumentando le commesse". "Inoltre- ha pro-seguito Nieri - abbiamo proceduto a una riorganizza-zione di Sviluppo Lazio, attraverso fusioni, liquidazioni e cessioni di società. Ma non c'è stata solo una morsa dell'assessorato, bensì anche un lavoro sinergico con i vertici della società che ha dato i suoi risultati".

Dalla Regione 70 milioni per fogne e depuratori in tutto il Lazio

Via libera alla realizzazione di depuratori e reti fogna-rie in tutto in territorio regionale attraverso l'approva-zione di una delibera da parte della giunta regionale del Lazio con cui saranno avviati lavori di risanamento delle reti idriche e fognarie per un importo comples-sivo di 70 milioni di euro.Decine gli interventi previsti in tutti il territorio regio-nale per la costruzione di nuovi depuratori, il comple-tamento di reti idriche e fognarie o la ristrutturazioni di quelle esistenti. Lo stanziamento più rilevante, oltre 9 milioni di euro, servirà per il completamento degli interventi di realizzazione delle adduttrici, le reti fo-gnarie e la razionalizzazione della depurazione nel comprensorio dei castelli romani. Alcuni di questi lavori partiranno già entro la fine del 2009 ed entro i primi mesi del prossimo anno saranno aperti tutti i cantieri.

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Reddito minimo garantitoBoom di domande nella regione Lazio: 16 mila in provincia di Latina

Loredana Di Cesare

Lo scorso 30 settembre si è conclusa la raccolta delle domande per accedere alla legge regionale sul Red-dito Minimo Garantito, approvata lo scorso marzo. I primi dati a disposizione parlano di 110 mila doman-de in tutto il Lazio, 16 mila in provincia di Latina. Dal primo al 30 settembre sono stati letteralmente presi d’assalto i centri per l’impiego e gli sportelli pubblici dei comuni.Il volume di richieste parla chiaro sullo stato dell’oc-cupazione del nostro territorio. Questa legge in-tercetta un bisogno reale e diffuso ed è un primo strumento, necessario, per rispondere alle esigenze di intere categorie sociali lasciate senza alcuna pro-tezione di fronte alla crisi economica, alla disoccu-pazione e alla precarietà. La Regione Lazio, superan-do il piano nazionale, si è in questo modo, inserita nell’arena europea dei sistemi di welfare.Nei prossimi giorni si attendono le graduatorie che dovranno essere pubblicate sul sito della Provincia

di Latina seguendo i criteri stabiliti dalla Regione. La legge, prima in Italia frutto di un confronto con le rappresentanze del mondo sociale, economico e la-vorativo ed avente carattere sperimentale, prevede un contributo massimo di 7 mila euro, vale a dire uno stipendio pari a 583 euro mensili a favore di inoccu-pati, disoccupati o precariamente occupati (ovvero disoccupati con reddito inferiore agli 8.000 euro an-nui).Inoltre si provvederà alla eventuale fornitura di pre-stazioni indirette gratuite ed agevolazioni tariffarie da parte dei comuni, ad esempio nei settori del tra-sporto pubblico, delle attività culturali, ricreative e sportive, dei pubblici servizi e dei libri di testo scola-stico. Sempre gli enti locali, nell'ambito delle risorse disponibili, potranno prevedere l'erogazione di con-tributi per ridurre il canone di locazione. Si tratta di uno strumento fortemente voluto dalla maggioranza di centrosinistra per aiutare le fasce più deboli del-

la popolazione e il suo scopo è quello di tutelare le migliaia di persone che hanno perso o perderanno il lavoro.“Contro la sempre più diffusa precarietà, che dal con-testo lavorativo si è ormai estesa all'intero ambito di vita, è necessario costruire una rete di diritti e tutele sociali - ha dichiarato l'assessore al Lavoro, Alessan-dra Tibaldi - che sia incentrata sul diritto al reddito, inteso come garanzia di un reddito individuale in grado di rompere il ricatto della precarietà dentro il quale molti soggetti oggi vivono. Nel mutato conte-sto sociale, bisogna costruire un ventaglio di tutele ad ampio spettro, in grado di rispondere alle trasfor-mazioni in atto; un vero e proprio nuovo modello di sicurezza sociale simile ai sistemi esistenti da anni nei paesi dell'Unione europea che, ad esclusione dell'Ita-lia e della Grecia, hanno nella propria legislazione delle forme di sostegno al reddito di base".Per Claudio Moscardelli, Vice capogruppo PD, la leg-

ge sul reddito minimo ha ottenuto un importante risultato: "raggiungere, in tempi rapidi, quei cittadini del Lazio che corrono il rischio di pagare la crisi a caro prezzo". “In un momento in cui la crisi economica col-pisce indiscriminatamente le famiglie italiane, tutte le istituzioni sono chiamate a mettere in campo con-crete politiche di sostegno soprattutto verso quei cit-tadini che, perdendo il lavoro, non avranno alcun am-mortizzatore sociale”. “La Regione però – aggiunge –, nonostante le misure approvate nell’ultima legge di Bilancio, come il sostegno al pagamento dei mutui e all’edilizia agevolata, i contributi per libri scolastici e borse di studio, le misure socio-assistenziali, il tra-sporto pubblico gratuito per i giovani, da sola non basta e il volume di domande presentate ne è una chiara dimostrazione: occorre che il Governo faccia di più, è necessario un raccordo tra le istituzioni per dare risposte tempestive alle emergenze figlie della recessione in atto”.

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Il sipario strappato

Le problematiche che stanno ingessando l’attività della Fondazione Palazzo della Cultura di Latina

sono di natura economica e programmatica.La prima è senza dubbio la principale e vede, tra l’al-tro, nella mancanza di un vero e proprio intervento privato, che darebbe all’Ente quella stabilità di bi-lancio attualmente assai precaria,una delle principa-li fonti di disagio amministrativo . Detta mancanza è figlia probabilmente di una non incisiva ricerca e certamente di un prodotto offerto non di alto spes-sore, tale da non invogliare i soggetti potenzialmen-te interessati.Le entrate che sono a tutt’oggi esistenti servono a garantire una precaria sopravvivenza che si sostan-zia in una situazione di bilancio, eredità di passate gestioni, decisamente imbarazzante. Andrebbero anche riviste alcune voci di spesa in quanto per la vera e propria attività culturale, con tutti gli sforzi

messi sul campo dai responsabili della programma-zione artistica, alla fine resta sempre ben poco. Tutto è relativo ed il divenire quotidiano è scandito da continue necessità di cassa alle quali si cerca di porre rimedio sempre con affanno e con tempistiche inadeguate.Apparirebbero quindi fondate le critiche di chi ritie-ne inutile e dannoso continuare a mantenere in vita una realtà del genere . Lo saranno sino a quando, questo è il secondo problema, anche l’aspetto rela-tivo alla programmazione, intesa come operatività nella sua più ampia accezione, non troverà un giusto equilibrio.L’articolo 2 dello Statuto della Fondazione al pa-ragrafo 3 elenca quelle che dovrebbero essere le attività da svolgere prendendo le mosse da quello che è lo scopo principale: ”rendere Latina un centro polivalente unico nel Lazio aperto alle migliori ed in-

Paolo Pompili

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STAGIONE 2009/2010

Sabato 12 (ore 21:00), domenica 13 dicembre 2009 (ore 17:30)I due della Città del Sole srl presenta

LA FORTUNA CON L’EFFE MAIUSCOLA di Eduardo De Filippo, Armando Curciocon Luigi DE FILIPPO

Regia Luigi DE FILIPPO

Sabato 9 (ore 21:00), domenica 10 gennaio 2010 (ore 17:30)Ab Management presenta

LA BAITA DEGLI SPETTRI di Claudio Greg Gregori con LILLO & GREG Regia LILLO & GREG

Sabato 23 (ore 21:00), domenica 24 gennaio 2010 (ore 17:30)Sala Umberto produzioni presenta

LA VISITA di Ettore Scola, Antonio Pietrangeli, Ruggero Maccaricon Duccio CAMERINI Antonella ATTILI

Regia Duccio CAMERINI

Martedì 2 (21:00), mercoledì 3 febbraio 2010 (ore 21:00)Teatro Eliseo presenta

IL PIACERE DELL’ONESTÀ di Luigi Pirandello con Leo GULLOTTA Regia Fabio GROSSI

Martedì 23 (ore 21:00), mercoledì 24 febbraio 2010 (ore 21:00)Artisti associati presenta

LE ULTIME LUNE di Furio Bordon con Gianrico TEDESCHI Regia Furio BORDON

Martedì 2, (ore 21:00), mercoledì 3 marzo 2010 (ore 21:00)Teatro Stabile d’Abruzzo, Società per Attori presentano

ROMAN E IL SUO CUCCIOLO di Reinaldo Povod con Alessandro GASSMAN Regia Alessandro GASSMAN

Teatro “G. D’Annunzio”Via Umberto I, 43 – 04100 LATINA

Infoline: 0773-652642, 0773-652637www.fondazioneteatrolt.com

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novative esperienze culturali nonché di favorire ed attuare, nei suoi programmi, la ricerca e lo sviluppo teatrale ecc. ecc “. Per non parlare delle ambiziose iniziative quali l’accademia di recitazione, il laborato-rio di scrittura teatrale ,l’organizzazione di concerti mirati allo sviluppo e miglioramento della ricettività turistica di Latina e del suo territorio.La realtà è ben diversa: l’attività della Fondazione si limita alla sola stagione teatrale e poco altro. Non c’è traccia di sperimentazione, produzione, corsi di formazione, attività culturali diversificate, mostre ed iniziative culturali di varia natura, sorvolando sulla separazione che c’è tra l’Ente, la sua realtà e la ge-stione del Teatro di Latina, di diversa competenza, nonostante le indicazioni statutarie.La struttura, intesa come personale , esiste ed è an-che sin troppo ben articolata, ma è la programma-zione di medio e lungo periodo che manca, figlia della situazione economica sopra ricordata.Si deve fare i conti con la realtà, adeguando l’ope-ratività dell’Ente alle entrate esistenti, prendendo coscienza del fatto che se è vero che la cultura non ha prezzo è altrettanto certo che la comunità deve averne un ritorno concreto e costante con uno sfor-zo economico sostenibile , senza offrire il fianco a cri-tiche gestionali per interventi di salvataggio ormai troppo frequenti, anche inadeguati ed alla fine non utili per il raggiungimento degli scopi.

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Non è del tutto usuale in uno spazio di recensioni parlare di un romanzo che ancora non è presen-

te in commercio e che,per di più,non lo sarà ancora per mesi. Tuttavia ho avuto il privilegio di ascoltare la lettura che di questo libro ha dato l'autore man mano che la storia si dipanava e mi sento quindi autorizzato a compiere uno strappo al rituale e ad avvertire la par-te sensibile della città che Antonio Pennacchi ha scritto un nuovo romanzo,il primo dopo "Il fasciocomunista", e che l' opera sarà pubblicata da Mondadori il prossimo anno.Non ne rivelerò il titolo ne la trama,altro strappo alla consuetudine,per lanciare solo un segnale alla città.Credo infatti che il libro costituirà un momento impor-tante per una letteratura italiana contemporanea cosi' spesso asfittica ed autoreferenziale.Non penso proprio di sbagliare prevedendo che di questo romanzo si par-

lerà molto,sarebbe stravagante il contrario, perchè è un'opera di elevatissimo valore letterario,il punto più alto della produzione di un autore sempre più matu-ro nella struttura narrativa ma costantemente toccato anche dalla grazia di infiniti colpi di genio Potrebbe sembrare, la mia, una posizione che rasenti la piaggeria ma chi ci conosce sa bene che da almeno vent'anni una delle mie occupazioni quotidiane è il bisticcio pomeri-diano con Pennacchi,quasi inevitabile data la distanza che cj separa su qualche questione fondamentale. Tale è l'abitudine a accapigliarmi con Antonio che se mi ca-pita di saltare una o più "sedute" di litigio ne sento la mancanza,come pure mi accade di provare una sensa-zione di straniamento quando ci troviamo d'accordo su qualcosa. Certo non posso negare l'affetto per un amico di questo genere,ma vi assicuro che quando parlo dello

Il romanzo che verràMarcello De Dominicis

scrittore,riesco a farlo con la più fredda obbiettività. Il romanzo di cui ho avuto il piacere di non parlarvi con-fermerà che Pennacchi è uno dei migliori,per quanto mi riguarda il migliore,tra i narratori italiani odierni.Detto questo, non posso fare a meno di aggiungere che la considerazione che la città ha dimostratonei suoi con-fronti in questi anni è a dir poco sconfortante.Dato per scontato cheAntonio non è certamente il miglior uomo marketing di se stesso e che spesso è diplomatico quan-to un organizzatore di incontri tra pitbulls,credo però fermamente che sia il vero fondatore di una città che è rimasta fantasma da quando esiste,unaperfetta città Mediaset inconsapevole di sè.A questa città cosi' distante dalla leggenda,tutta occupata a spec-chiarsi nella sua più che perfetta aderenza ai più este-riori modelli di consumo, Pennacchi ha dato notorietà

nazionale,ma soprattutto ha regalato una mitologia. Ha raccontato nei suoi libri storie,personaggi e luoghi,gli ha dato corpo e psiche li ha fatti vivere nel reale e nel mito,ha dato carattere e fisionomia a un posto che non sembrava possederli.La Latina ufficiale,ferma nel timo-re della indipendenza quasi caratteriale di Pennacchi,lo ha sempre ripagato tenendolo distante da qualsiasi riconoscimento,alternando vuote pacche sulle spalle a clamorose esclusioni,lasciandolo solo anche dinanzi ad insulti pubblici da bassa provincia.Anche quella che dovrebbe essere la sua parte politica gli ha volentieri ri-servato lo stesso trattamento,par condicio. Il romanzo di cui non vi ho parlato spero possa largamente risarcire lo scrittore ma anche l'uomo,il mio compagno di litigi.

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Con il cambio di stagione artisti importanti fanno uscire i loro nuovi lavori. Non mancano all’appello

musicisti del calibro di Sting e Bob Dylan con due al-bum assai anomali dedicati all’inverno ed alla musica natalizia.Sting, nel suo ultimo lavoro, ripete il viaggio iniziato tre anni fa con “Song from the labyrinth” alla ricerca della musica antica inglese. Allora imbracciò il liuto e si mise sulle tracce di John Dowland il più importante autore

musicale inglese o irlandese. ( i suoi biografi dicono che sia nato a Londra o a Dublino) del periodo elisabettia-no. Oggi invece con “If on a winter’s night”, attraversa la musica popolare inglese dedicata all’inverno, la sua stagione preferita, filo conduttore della sua nuova pro-posta .La registrazione di questo cd è iniziata proprio in Italia nel febbraio scorso nella villa del cantante sulle colline toscane. Qui Sting, in compagnia del produtto-re ed arrangiatore Robert Sadin ed alcuni dei migliori

solisti del folk anglo-scozzese come l’arpista Mary Mc Master (vista anche a Latina nel 1997 con il gruppo The Poozies), la violinista e virtuosa della cornamusa del Northumbrian, Kathryn Tickell, il fisarmonicista Julian Sutton e il chitarrista Dominic Miller, ha concepito que-sto coraggioso ed elegante album che lo vede in veste completamente diversa dalla pop star che conosciamo. Il silenzio, il buio, la neve, i fantasmi sono stati la sua fonte di ispirazione e anche il veicolo sia per raccontare storie nuove come “Soul cake”, sia per rivisitare antiche ballate come “The snow it melts the soonest” (prove-niente proprio da Newcastle, la sua città di origine), sia per abbellire folk songs irlandesi come “A Soalin” e tradizionali natalizi come “The cherry tree carol” e “Bulu-lalow”. Ascoltandolo, possiamo respi-rare grandi atmosfere e sonorità ete-rogenee, sviluppate con un percorso acustico attraverso varie rigenerazioni musicali. Un disco di rinascita e di festa da ascoltare attentamente davanti al fuoco in cui, ancora una volta, Gordon Sumner alias “Sting” ci dimostra la sua voglia di avventurarsi in viaggi sonori nuovi con una classe innata e una vo-calità sempre emozionante.Per consolarsi dalla delusione del man-cato premio Nobel, Bob Dylan fa uscire il suo quarantasettesimo album pro-prio in questi giorni facendo una bellis-sima operazione di solidarietà. L’album in questione si intitola “Christmas in the heart” e tutte le sue royalties saran-no devolute, da oggi e per sempre, al World Food Program e all’associazione “Crisis United Kingdom”.Le donazioni serviranno a fornire, subi-to, cinquecentomila pasti a scolari dei paesi in via di sviluppo e 15mila pasti ai senzatetto inglesi durante le festivi-tà natalizie. Dylan stesso presentando questo suo nuovo lavoro, che contiene classici natalizi, ha detto: “Tutti dobbia-mo fare il possibile per contribuire a sfamare chi soffre e sostenere gli sforzi per trovare soluzioni durature a questo immane problema.ho deciso di fare questo piccolo gesto che forse contri-

buirà a risolvere in piccola parte i problemi di queste persone”.E’ strano, per i molti fans e critici di tutto il mondo che lo seguono che il menestrello della controcultura ame-ricana, la voce di una generazione dai grandi ideali pro-gressisti, abbia inciso un album di canzoni natalizie, ma oltre alla succitata buona causa, c’è da ricordare che Dylan, ogni tanto, nel corso della sua lunga carriera è stato invaso da uno spirito mistico che poi ha interagi-to anche nella sua musica. Inoltre, pur essendo il cd in questione un divertissement di poche pretese, è ben fatto, ben cantato e anche la scelta degli arrangiamenti,

Autunno in musicaIL NUOVO STING E DYLAN E NOMI NUOVI COME LE UNTHANK SISTERS E JACKIE OATES

Marcello De Dominicis

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MUSica MUSica

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fedeli ai brani originali, è stata fatta senza alcuna vo-lontà dissacratoria ma, anzi, con stile ed attenzione ai suoni e alle voci.Christmas In The Heart, prima ancora di essere un disco sul Natale, è un disco sull'America che celebra il Natale e sulla musica che anima tali giorni di festa. Dylan si di-verte soprattutto a impersonare il personaggio del fan-tasma del Natale passato, andando a riprendere le can-zoni della sua infanzia, quando la colonna sonora delle feste aveva il calore delle voci di Nat King Cole, Bing Crosby, Frank Sinatra e Mel Torme. Proprio la sua voce che è, a mio avviso, l’elemento caratterizzante del disco, diventa sempre più ruvida, narrativa, eppure a tratti talmente espressiva e dolce da far dimenticare anche l’intonazione e le parole spezzettate.Tra gli evergreen di questo album troviamo: “O’come all ye faithful”(Adeste fidelis), “Have yourself a merry little christmas”, The first Noel”, “Oh Little town in Bethleem” etc.Dopo due nomi straconosciuti, voglio segnalarvi invece un gruppo vocale ed una solista che vengono dall’In-ghilterra e che si muovono nell’ambito della canzone d’autore e del folk revival.Il primo è quello delle gruppo “Unthanks” delle sorelle Rachel e Becky Unthank che con il cd “Here‘s the ten-der coming” chiudono momentaneamente il bellissimo cammino con il loro precedente gruppo, Winterset e ne aprono uno nuovo. Questo disco appena uscito è stato subito accolto trionfalmente da tutte le riviste specia-lizzate confermando, ancora una volta,, il talento delle due sorelle inglesi. Splendide ed ardite armonie vocali, arrangiamenti suggestivi, minimalisti e rarefatti sono gli ingredienti della loro musica. Nel loro repertorio di tra-dizionali rivisitati in maniera estremamente ardita e mo-derna figurano canti di mare, canzoni tradizionali e di frontiera ed anche brani composti dal pianista, produt-tore e arrangiatore Adrian Mc Nally, figura importantis-sima in questo nuovo lavoro del gruppo. Tra le gemme dell’album una splendida rivisitazione della tragica bal-lata scozzese “Annachie Gordon” ed il ripescaggio dal repertorio di Annie Briggs di “Living by the water”. Il loro stile assolutamente inimitabile le porta ad essere uno dei nuovi nomi di punta di tutto il panorama inglese da far conoscere ed esportare.Vi consiglio di ascoltare an-che la loro cover di un celebre brano dei Beatles “Sexy Sadie”, per capire come mai una major discografica come la Emi stia investendo cosi’ tanto sul loro talento. Il mio consiglio è di procurarvi immediatamente questo cd, non riuscirete più a toglierlo dal vostro lettore.

Stesso discorso vale per “Hyperboreans” ultimo lavoro della cantante e violinista inglese Jackie Oates che, guar-da caso, ha mosso i suoi primi passi proprio con le sorel-le Unthank con cui ha inciso il primo album delle Win-terset “Cruel Sister”.Se la decisione di lasciare nel 2007 il gruppo che le aveva dato una grande notorietà parve a molti addetti ai lavori folle, ben presto gli stessi si dovet-tero ricredere, perché la giovane cantante ottenne subi-to con l’album “The Violet hour”, riconoscimenti signifi-cativi nell’ambito sia dei”Folk Award” sia della stampa inglese (il celebre mensile Mojo lo mise nella top ten degli album più riusciti del 2008). Il suo nuovo lavoro “Hyperboreans” è prodotto da Jim Moray astro nascen-te della canzone d’autore contemporanea scozzese e contiene undici splendide canzoni tra tradizionali, cover e brani scritti. Musica fresca, con riusciti arrangiamenti che presentano un mix tra campionature elettroniche e strumenti tradizionali. Una voce duttile, espressiva che può interpretare di tutto con grande maestria e poter-si permettere anche di riprendere“Birthday”, un brano dei Sugarcubes di Bjork, senza temerne il confronto. Posso affermare, senza poter essere smentito, che que-sto disco, come ,quello delle Unthanks, rappresenta un pezzo pregiato del rinnovamento del nuovo folk-revival britannico e della nuova canzone d’autore inglese che attualmente è una delle pochissime novità musicali di assoluto rilievo internazionale. Se volete seguire que-sto filone vi consiglio altre band ed altri artisti come “Bellowhead”,”Circulus” ,The eighteenth day of may”,Jo Hamilton etc. In futuro sentirete ancora parlare di loro.

CLASSIFICHEmusica1 - I Gotta Feeling” Black Eyed Peas 2 - Bodies” Robbie Williams 3 - Ma Il Cielo E' Sempre Più Blu Giusy Ferreri 4 - Want” Natalie Imbruglia 5 - L'Amore Si Odia (feat. Fiorella Mannoia)” Noemi 6 - Ti Vorrei Sollevare (feat. Giuliano Sangiorgi)” Elisa 7 - She Wolf” Shakira 8 - Con La Musica Alla Radio” Laura Pausini 9 - Salvami (feat. Giorgia) Gianna Nannini 10 - Bad Romance Lady GaGa

1 - Il simbolo perduto Dan Brown2 - La rizzagliata Andrea Camilleri3 - La mano di Fatima Ildefonso Falcones4 - Emmaus Alessandro Baricco5 - Che la festa cominci Niccolò Ammaniti6 - Donne di cuori Bruno Vespa7 - Il vincitore è solo Paulo Coelho8 - Uomini che odiano le donne Stieg Larsson9 - New moon Stephenie Meyer10 - The dome Stephen King

libri

cine

ma

1 - Twilight Saga : New Moon 2 - 2012 3 - Gli abbracci spezzati 4 - Planet 51 5 - Nemico Pubblico 6 - L'uomo che fissa le capre 7 - Up 8 - La prima linea 9 - Un alibi perfetto 10 - Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il Diavolo

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