Pergamena Traduzioni 784 4470
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Transcript of Pergamena Traduzioni 784 4470
Trascrizione in Latino a pag.1; Traduzione in Italiano a pag.2
B. 1, n. 30 (31)
1145, gennaio, 1 Giovanni, facendosi converso (poi monaco) di Marola fa donazione al monastero di Marola di tutti i suoi beni
entro il regno (impero) italico, ma specialmente in Corniano (Bibbiano)
# Coriano, Felina, Montevilla, Valicla, Felina
(S.T.) [In] nomine Domini Nostri Jehsu Christi. Anno ab incarnatione eiusdem M.C.XLV.
primo [die] intrante mense Januarii. concurrente festo. indictione octava. regnante Conrado
rege. Manifestus sum ego Johannes monachus quia per hanc cartam pro animae meae remedio.
offero trado ecclesie sancte Marie que est constructa in loco Marole. id quicquid iuris habeo in
corniano aut infra italicum regnum omnia et ex omnibus in integrum una cum inferioribus et
superioribus suis et cum accessionibus et ingressibus trado et predictae ecclesiae offero. tali ordine
quatenus a presenti die tam in vita mea quam et post obitum meum suprascripta oblatio sit in
potestate suprascriptae ecclesiae. et potestate monachorum illorum qui per ipsam in predicta
ecclesia fuerint ordinati. et in ea officium deo fecerint eam habendi tenendi. possidendi. laborare
faciendi. et fruendi. ad eorum libitum. et utilitatem prefatae ęcclesię, et si oportunum fuerit causas
agendi. responsum reddendi. finem ponendi. omnibus modis .vel [ipotesi - macchia]
partem suprascripte
ecclesię defendendi cum carta ista offersionis. sive alio quocumque iure qualiter iusta legem melius
potuerint. sine omni mea meorumque parentum contradictione. et si deincesp [sic]
in a[ntea e]g[o]
vel aliquis hanc cui dedissem. aut dederim per quodilibet ingenium. et eam ad partem suprascriptae
ęcclesię. eiusque monachorum ab omnibus hominibus defendere noluero. vel non potuero. spondeo
me componere ad partem suprascriptae ęcclesię. suprascriptas res in duplum. in consimili loco sub
extimatione qualiter fuerit. et insuper penam argenti optimi libras X. quia in tali tenore guilelmum.
domini pape Innocentii apud maraulam fieri rogavimus.
Signum manuum Ardoinus filius mazulini de filina. lanfrancus filius baronis. Johannes de
mundivilla. Johannes de valicla. Johannes et alii plures quos longum est narare per singula. rogati
interfuerunt testes.
(S.T.) Ego guilielmus domini papae Innocentii scriniarius his omnibus interfui et rogatus
scribere scripsi.
Traduzione
Nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, nell’anno della sua incarnazione 1145, primo giorno
dell’entrante mese di gennaio, giorno festivo, indizione ottava, regnando Corrado re.
Io Giovanni, monaco, tramite questa carta, attesto pubblicamente che, a suffragio della mia anima,
offro e consegno alla chiesa di Santa Maria, costruita in località Marola, tutto ciò che di mio diritto
ho in Corniano ed entro i confini del regno d’Italia, tutto e per tutto, integralmente, con le rispettive
servitù attive e passive con gli accessi e gli ingressi. E lo consegno e lo offro alla predetta chiesa
con queste disposizioni, che cioè da oggi poi, tanto finché sono in vita, come dopo la mia morte, la
soprascritta chiesa e i monaci che saranno ordinati in essa per il suo servizio e che in essa offriranno
il sacrificio a Dio, siano in potere di averlo, tenerlo, possederlo, farlo lavorare e fruire a loro
piacimento e ad utilità della predetta chiesa e, se si renderà necessario, [siano in potere anche di]
entrare in causa, fornire spiegazioni, cercare in ogni modo una composizione o difendere la parte
della sopraddetta chiesa con questa carta di offerta o con qualunque altro diritto come meglio
potranno secondo la legge, senza contraddizione da parte mia o dei miei parenti. E se da oggi
innanzi io, o qualcun altro cui io dessi o avessi dato con qualunque artificio la presente donazione,
non vorrò o non potrò difenderne i diritti contro chiunque a favore della sopradetta chiesa e dei suoi
monaci, prometto di comporre alla parte della sopradetta chiesa le anzidette cose donate a prezzo
raddoppiato secondo la stima corrente in detto luogo e, in più, di pagare una multa di dieci libbre di
ottimo argento. Tale, infatti, è il tenore di quanto, presso Marola, abbiamo fatto rogitare a
Guglielmo [notaio] di papa Innocenzo.
Intervennero, quali testi rogati,
(segno delle mani) Arduino, figlio di Mazulino da Felina, Lanfranco figlio di Barone, Giovanni da
Mondovilla, Giovanni da Vallecchia, Giovanni e tanti altri che sarebbe lungo indicare
individualmente.
[Segno del tabellionato] Io Guglielmo notaio del papa Innocenzo ho presenziato a tutti questi atti e,
pregato di scrivere, ho scritto.
Trascrizione e traduzione pergamena 1145.1.1 dell’Abbazia di Marola a cura del prof. Giuseppe
GIOVANELLI di Felina(RE), storico del Centro Diocesano Studi Storici di Marola.
Felina, gennaio/2012