PERCORSO 1: PEDAGOGIA DELL’INFANZIA E DELLA … · o Educare: addestrare, ammaestrare (secondo la...

25
PERCORSO 1: PEDAGOGIA DELL’INFANZIA E DELLA PREADOLESCENZA Modulo I 1 a Unità didattica: La pedagogia: cosa è? 2 a U. D. Un po’ di storia - dalla pedagogia filosofica alla pedagogia scientifica: - tempi; - concetti; - Autori. 3 a U. D. La scoperta del bambino e la nuova pedagogia dell’infanzia. Questionario di autoverifica Modulo II 4 a U. D. Una pedagogia “scientifica”: età e fasi dello sviluppo 5 a U. D. Le condotte evolutive nella prospettiva piagetiana 6 a U. D. Oltre Piaget: critiche ed integrazioni 7 a U. D. Per una visione di sintesi: teorie psicopedagogiche ed avvertenze metodologiche Questionario di autoverifica Unità didattica 1

Transcript of PERCORSO 1: PEDAGOGIA DELL’INFANZIA E DELLA … · o Educare: addestrare, ammaestrare (secondo la...

PERCORSO 1: PEDAGOGIA DELL’INFANZIA E DELLA PREADOLESCENZA

Modulo I

1a Unità didattica: La pedagogia: cosa è?

2a U. D. Un po’ di storia - dalla pedagogia filosofica alla pedagogia

scientifica:

- tempi;

- concetti;

- Autori.

3a U. D. La scoperta del bambino e la nuova pedagogia dell’infanzia.

Questionario di autoverifica

Modulo II

4a U. D. Una pedagogia “scientifica”: età e fasi dello sviluppo

5a U. D. Le condotte evolutive nella prospettiva piagetiana

6a U. D. Oltre Piaget: critiche ed integrazioni

7a U. D. Per una visione di sintesi: teorie psicopedagogiche ed avvertenze

metodologiche

Questionario di autoverifica

Unità didattica 1

LA PEDAGOGIA COS’È

Che significa?

…l’etimologia

Pedagogia= Dal greco composto da (fanciullo) e (guido): faccio

crescere il fanciullo, cioè ne curo l’educazione (

…come?

…tutto cambia nel tempo

A) La pedagogia di ieri

o Educare: addestrare, ammaestrare (secondo la teoria dei premi e castighi):

premiando comportamenti virtuosi e conformi alle regole imposte;

punendo comportamenti ed atteggiamenti devianti.

o Il presupposto: tutti gli uomini reagiscono ugualmente e meccanicamente agli

stimoli esterni (S->R), ricercando piaceri/gratificazioni ed evitando

dolori/frustrazioni.

o Un dubbio ed una critica: ma è poi vero che tutti reagiscono alla stessa maniera

e che per tutti possono valere le medesime suggestioni? Non è riduttiva una tale

concezione dell’uomo ed un intervento di questo genere può dirsi vera

educazione o è invece un’opera di plagio?

B) La pedagogia di oggi

3. Educare: ex-ducere, cioè “trarre fuori”, esplicitare, favorire le manifestazioni di

capacità e talenti naturali:

rinforzando l’originalità individuale.

o Il presupposto: ciascuno è un individuo originale per i fattori genetici e per la

diversità delle esperienze vissute. Quindi, ad un medesimo stimolo ciascuno

reagisce a suo modo, opponendo il filtro della propria soggettività (S->O->R).

o Lo sviluppo gradualmente interviene portando a maturazione le potenzialità

individuali ed i meccanismi di risposta variano nel tempo anche in funzione

dell’età (concezione evolutiva).

o Le conseguenze: l’intervento educativo deve rispettare:

le tipicità individuali;

tempi, ritmi e modi dello sviluppo.

TAB. 1

-pedagogia filosofica-

addestrare

premiare punire

gli uomini sono uguali per

ricerca del piacere fuga dal dolore

S=>R

(gli stimoli inducono risposte automatiche)

sviluppare le capacità individuali mediante

acquisizioni meccaniche in forma ripetitiva

(legge dell’esercizio)

poiché si conserva memoria:

- di successi/gratificazioni

- di insuccessi/punizioni

-pedagogia scientifica-

ex-ducere, trar fuori, esplicitare

potenzialità talenti naturali

gli uomini sono individui originali per

fattori genetici esperienze vissute

S=>O=>R

(gli stimoli vengono filtrati dall’originalità

individuale)

Formare la PERSONA UMANA:

(dimensione individuale e sociale)

facendone maturare liberamente le

potenzialità , tenendo conto di

talenti individuali ritmi di sviluppo

poiché ogni apprendimento presuppone una

rielaborazione personale ed attiva delle

esperienze vissute

EDUCARE

PRESUPPOSTI

OBIETTIVI

PEDAGOGIA Guido/favorisco la

crescita del fanciullo

IERI OGGI

Unità didattica 2

In che senso le concezioni pedagogiche sono cambiate nel tempo?

L’EVOLUZIONE DEI TEMPI

Possiamo distinguere nello sviluppo delle idee pedagogiche almeno tre fasi:

Una pedagogia FILOSOFICA MAGISTROCENTRICA di tipo autoritario (pedagogia dei fini)

… e successivamente, a partire dalla fine del ‘700

1. una NUOVA PEDAGOGIA FILOSOFICA più rispettosa del “soggetto” educativo (pedagogia dei metodi)

… ed a far tempo dalla metà del ‘900

2. una più recente PEDAGOGIA SCIENTIFICA E INTERDISCIPLINARE, in quanto fondata sulle cosiddette “scienze dell’educazione”

(psicologia, sociologia, antropologia, neurologia, tecnologia dell’istruzione…)

…per risolvere gli attuali problemi d’una società COMPLESSA mediante una EDUCAZIONE ECOLOGICA

DINAMICA EDUCAZIONE AL CAMBIAMENTO

APERTA EDUCAZIONE INTERCULTURALE

MASSIFICATA EDUCAZIONE CRITICA

CIBERNETICA EDUCAZIONE TECNOLOGICA

LE FASI DI TRANSIZIONE

(Una prima fase: la scoperta del soggetto educativo)

Come si è detto, a partire dall’epoca contemporanea (fine ‘700 – inizio ‘800), grazie al particolare contributo del Rousseau, si comincia a prestare

maggiore attenzione e rispetto all’allievo per una educazione che faccia posto alle sue esperienze personali e dirette.

L’educatore/insegnante conseguentemente si limita ad indirizzare solo indirettamente le attività dell’allievo verso esperienze significative e

costruttive.

Tuttavia, la riflessione pedagogica ancora si esercita come astratta riflessione sull’uomo e sul suo destino sociale

(Una seconda fase: la scoperta psicologica dell’allievo – la pedagogia attivistica su base sperimentale)

Nei primi decenni del ‘900, con la fioritura delle cosiddette scienze umane, si cominciano ad indagare i meccanismi della crescita e dello sviluppo

individuale e la riflessione pedagogica si nutre dei risultati della ricerca psicologica e sperimentale che focalizzano le dinamiche dei processi

apprenditivi e relazionali, valorizzando il portato dell’esperienza e la libera attività dell’allievo come fattore essenziale di crescita e di sviluppo. Le

cosiddette “scuole nuove” (Montessori, Decroly, Claparede, Ferriere) di impronta attivistica segnano l’avvio del nuovo corso pedagogico su basi

scientifiche. È su questo filone che si innesteranno gli studi di la psicologia genetica piagetiana

(Una terza fase: la complessità della ricerca pedagogica)

A partire dalla seconda metà del ‘900, la ricerca pedagogica resta sospesa:

* fra differenti indirizzi speculativi con contrastanti impostazioni ideologiche (marxista, personalistico/cristiano, laicista/problematicista,

funzionalista …)

* fra i diversi filoni di ricerche scientifiche settoriali (nel senso anzi detto) da ricondurre a sintesi unitaria con approccio interdisciplinare

LA SITUAZIONE ATTUALE ED I COROLLARI PEDAGOGICI

L’attuale società complessa, dinamica, aperta, massificata, cibernetica va proponendo determinate emergenze educative per nuovi corollari

pedagogici.

Conseguentemente si impongono: una prospettiva ecologica dell’educazione, una vigile educazione al cambiamento, un’educazione al rispetto

delle diversità ed all’integrazione interculturale, il rafforzamento dei poteri critici individuali, una nuova alfabetizzazione tecnologica,

l’attitudine ad imparare incessantemente.

TAB 1

LA PEDAGOGIA FILOSOFICA

(astratta riflessione sull’uomo e sul suo destino)

La pedagogia dei fini

Epoca

Antica greco-romana

ped. come Etica e Politica

Esercitare le virtù

Eroiche,civili,domestiche

Medioevale

ped.come catechesi/dottrina

Temprare

la volontà

Moderna

ped. come addestramento

istruzione

Ricercare la verità

Verso una seconda fase:

il rispetto del fanciullo

l’attenzione ai metodi

ROUSSEAU

VIRTU’ CULTURA

CONOSCENZA

FEDE

CARATTERE

ILLUMINISMO

Il primato della ragione

Il rispetto della persona e dei suoi

diritti

Educazione popolare come liberazione

TAB 2

LA PEDAGOGIA FILOSOFICA

La pedagogia come riflessione sui metodi

Epoca Contemporanea

(L’Ottocento Romantico fra Idealismo e Positivismo)

Il primo Ottocento – IDEALISMO

Formare ai:

Il secondo Ottocento – POSITIVISMO

Alfabetizzare/istruire

Acquisire/sviluppare

Nella seconda metà del secolo, prende impulso l’istruzione pubblica statale nell’Italia unificata

(1860 – Programmi Casati) e, successivamente, intorno al 1890, con i Programmi del Gabelli,

prende corpo quel culto per il sapere che sfocerà in un nozionismo erudito.

Nella prima metà del Novecento si avvierà quella successiva rivoluzione che:

- riscatterà la centralità dell’alunno;

- condurrà al rispetto dei suoi interessi;

- favorirà la conoscenza delle sue leggi psicologiche.

VALORI

IDEALI

SENTIMENTI

SAPERI

SCIENZE POSITIVE

TAB 3

LA PEDAGOGIA SCIENTIFICA

(In quanto fondata sullo studio dei meccanismi di apprendimento/sviluppo)

Il Novecento: dalla “riflessione pedagogica” alle => SCIENZE DELL’EDUCAZIONE

Il primo Novecento

Si sviluppano i due

indirizzi

Il secondo Novecento

Gli sviluppi ultimi

Come RICERCA INTERDISCIPLINARE

La riflessione teoretica:

- Dewey

- Pragmatismo

- Educazione sociale

- Puerocentrismo

Sperimentalismo pedag.:

- Ricerca

psicologica

- Attivismo delle

scuole nuove

Indirizzi speculativi:

- Funzionalista

- Marxista

- Personalistico

- Problematicista

Scienze

dell’educazione - Sociologia

- Antropologia

- Psicologia

- Neurologia

- Tecnologia

dell’istruz.

- Etc…

TAB 4

PER APPROFONDIRE: IDEE, AUTORI, EVENTI

…ricerca……

- Formazione dell’uomo e del cittadino Socrate, Platone, Aristotele, Quintiliano

- Alimentare le VIRTÙ, civili, domestiche, eroiche

- Alimentare la FEDE Da S. Agostino a S. Tommaso

- Prepararsi alla Civitas Dei

- Rinforzare CARATTERE e volontà

- Combattere per ideali cavallereschi (età feudale)

- Avviare un’essenziale educazione utilitaristica (età comunale)

- Recuperare RAGIONE e CULTURA

1500: raggiungere l’armonia Vittorino da Feltre

alfabetizzare il popolo per accedere ai testi sacri Lutero

1600: affinare strumenti di CONOSCENZA Cartesio, Bacone, Comenio, Locke

1700: recuperare il primato della RAGIONE (Illuminismo) Rousseau

Con l’epoca contemporanea :Pestalozzi,Froebel,Herbart,Lambruschini,Ardigò

Gentile, Lombardo Radice,Agazzi,Montessori,Kerschensteiner,Decroly,Ferriere….

LA PEDAGOGIA CONQUISTA UNA PROPRIA AUTONOMIA

(non più risultando un semplice corollario della filosofia)

EPOCA ANTICA

MEDIO EVO

EPOCA MODERNA

EPOCA CONTEMPORANEA

Unità didattica 3:

Quando si può parlare di una vera prima scoperta del bambino?

LE ORIGINI: FRA ‘700 E ‘800

Storicamente, la cura del bambino è stata garantita da istituzioni di carattere caritativo ed assistenziale (asili)

volute e promosse da PRIVATI sia in tempi di estrema povertà sociale sia all’epoca di quella rivoluzione

industriale che comportava per la prima volta l’impiego di massa di personale femminile nelle fabbriche…

… e tuttavia non mancarono felici intuizioni pedagogiche legate al nome di vari personaggi:

Oberlin – Owen – Pastoret – Aporti.

NB: va comunque tenuto presente che orfanotrofi e brefotrofi per l’infanzia abbandonata non erano mancati

nelle precedenti epoche storiche fin dall’antichità (celebri gli orfanotrofi del Calasanzio – ‘600)

LO SVILUPPO: LA SCOPERTA DEL BAMBINO

Le prime autentiche scuole per l’infanzia furono successivamente gestite da ENTI PUBBLICI ed animate da

autentici educatori:

Frobel, Sacchi, Agazzi, Montessori, Kergomard, Decroly.

Tuttavia, è solo col primo ‘900 che possiamo parlare di una vera scoperta del bambino e del suo profilo

psicologico su basi autenticamente scientifiche (vedansi precedenti tabelle storiche) ad opera di medici e

psicologi (Montessori, Decroly…).

GLI AUTORI

Possiamo limitarci a citarne tre soli che, come capiscuola, furono fautori di precise e specifiche impostazioni

metodologiche in quanto valorizzarono:

- il gioco (Froebel);

- il clima familiare, domestico e rasserenante come matrice di produttive esperienze (sorelle Agazzi)

- l’ambiente su misura del bambino come contesto stimolante per l’autoeducazione (Montessori)

I tre autori sono portatori di una concezione attivistica del bambino, concepito come:

- spiritualità/libera espressione (Froebel);

- germe vitale intraprendente e curioso (Agazzi);

- mente assorbente dai sensi vigili ed aperti (Montessori).

I materiali privilegiati differiscono pertanto fra loro:

- materiale ludico-simbolico (Froebel);

- cianfrusaglie e materiali di quotidiana esperienza (Agazzi);

- materiale di sviluppo sensoriale, appositamente ideato (Montessori).

LA SCUOLA MATERNA STATALE

In Italia nasce, con carattere di non obbligatorietà, con legge 444/68 e per essa trovano applicazione nel tempo:

- gli Orientamenti del ’69 (pluralismo culturale – taglio psicosociologico e metodologico didattico);

- gli Orientameti del ’91 (impostazione progettuale e predisciplinare: campi di esperienza);

- le indicazioni nazionali ex l. 53/2003 e d. lgs. 59/2004 (per piani educativi personalizzati).

MODULO 1

QUESTIONARIO PER L’AUTOVERIFICA

1. Cosa intendiamo col termine pedagogia?

2. L’antica impostazione pedagogica di stampo autoritario e magistrocentrico era caratterizzata da un

intendimento meccanico ed addestrativo. In che senso e su quale convincimento si fondava?

3. Cosa intendiamo attualmente col termine “educazione” e quale ne è il significato etimologico?

4. Sottoposti ad un medesimo stimolo, reagiamo tutti allo stesso modo? E perché?

5. Perché storicamente si distingue la pedagogia cosiddetta “filosofica” dalla più moderna pedagogia

“scientifica”?

6. Quali caratteristiche connotano la nostra attuale società e quali nuove finalità educative si

impongono?

7. Il rispetto dell’allievo come “persona” ed una maggiore attenzione al suo profilo psicologico

(motivazioni, interessi, attitudini) rappresentano due successive e distinte tappe di sviluppo della

ricerca pedagogica. A quali epoche ed a quali autori possiamo riferirle?

8. Epoca antica, medievale, moderna, contemporanea, attuale: quali gli obiettivi educativi prevalenti?

9. Non soltanto allevare, accudire ed addestrare il bambino, ma sforzarsi di educarlo dall’età più

tenera. Da quando affiora una tale consapevolezza ed a quali autori possiamo ascrivere il merito

d’avere avviato la prima pedagogia dell’infanzia?

10. Montessori – Agazzi – Froebel = giardino d’infanzia – casa dei bambini – scuola materna =

ambiente domestico – ambiente su misura – attività ludica.

Provate a riordinare cronologicamente e ad associare autori e metodi.

MODULO 2

Unità didattica 4

Perché si parla di infanzia e di preadolescenza?

1.Ciascuno cambia nel tempo (per leggi fisiologiche di maturazione e per le esperienze vissute)

2.Tale processo di graduale arricchimento è fortissimo nei primi anni di vita ed induce autentiche modifiche comportamentali

3.Lo sviluppo individuale, pur seguendo percorsi propri ed originali, procede gradualmente in varie fasi attraverso le diverse età

4.Ogni età si contraddistingue per l’insorgenza di particolari atteggiamenti e determinate capacità (CONDOTTE EVOLUTIVE) analizzate da

specifici studi psicologici

La classica PSICOLOGIA GENETICA del Piaget ha evidenziato, su basi sperimentali, vari e diversi periodi/FASI EVOLUTIVE a partire dai primi anni

di vita, che possono particolarmente interessare educatori e docenti.

* Prima infanzia (0-3 anni)

* Seconda infanzia (3-6 anni): scuola dell’infanzia

* Fanciullezza (7-11 anni): scuola primaria, già scuola elementare

* Preadolescenza (11-13 anni): scuola secondaria di primo grado, già scuola media

…ed a seguire:

adolescenza, giovinezza, maturità, vecchiaia

Unità didattica 5

Quali le condotte evolutive?

1. Secondo il Piaget, diverse fra loro sono le condotte/capacità emergenti sul piano motorio, intellettuale ed affettivo (a base del

comportamento individuale e sociale.

2. Bisognerebbe, dunque, tenerne conto per adeguare le METODOLOGIE educative alle reali possibilità degli allievi (conformemente all’età) ed

adattarle ai ritmi di sviluppo individuali.

3. L’individuo, acquisendo un sempre maggiore equilibrio, imparerebbe ad ADATTARSI ALL’AMBIENTE facendo uso della INTELLIGENZA che

solo gradualmente evolverebbe fino a raggiungere quella CAPACITÀ DI ASTRAZIONE che è tipica dell’adulto (il cosiddetto pensiero logico-

formale).

Ma con quale ritmo ed in che modo evolverebbero dunque le varie capacità intellettive e socioaffettive?

1. Nella SECONDA INFANZIA prevarrebbero forme di INTELLIGENZA INTUITIVA/GLOBALE (ancora mancando la capacità di analisi),

accompagnate da sentimenti interindividuali e di subordinazione all’adulto.

2. Nella FANCIULLEZZA sarebbero finalmente possibili OPERAZIONI INTELLETTUALI CONCRETE (intervento della logica e del pensiero

analitico/classificatorio) ed affiorerebbero i sentimenti morali e sociali di cooperazione

3. Nella PREADOLESCENZA maturerebbero le OPERAZIONI INTELLETTUALI ASTRATTE (pensiero ipotetico), si strutturerebbe la personalità

individuale e si avvierebbe l’inserimento nel mondo adulto.

NB: per approfondimenti vedasi modulo 2 (psicologia dello sviluppo e dell’educazione)

Unità didattica 6

Ma resta oggi attuale e condivisa la teoria piagetiana?

1. Attualmente le teorie piagetiane, pur conservando una generale validità, vanno CORRETTE ED INTEGRATE alla luce delle molte critiche

sviluppatesi a partire dagli anni ’60.

2. Molti autori e svariate scuole hanno mosso critiche di vario genere:

a. valorizzando maggiormente la funzione di stimolo del docente (prospettive interattive), poiché si ritiene che lo SVILUPPO sia

fortemente INFLUENZABILE ED ACCELERABILE con opportuni interventi da parte dell’adulto (fra gli altri, Bruner);

b. contestando la CONCEZIONE PIAGETIANA DELL’INTELLIGENZA, VISTA COME TROPPO RIDUTTIVA (poiché concepita solo come

pensiero di tipo logico – linguistico – matematico), al punto da trascurare le tante altre forme di intelligenza: spaziale, musicale,

interpersonale, etc. (fra gli altri, Gardner);

c. attribuendo una maggiore importanza al CONTESTO CULTURALE (sociale e comunicativo) nel quale andrebbero rintracciate le VERE

ORIGINI SOCIALI DEL PENSIERO E DEL LINGUAGGIO (corrente che è riconducibile al Vygotskij);

d. intendendo lo SVILUPPO COGNITIVO legato non tanto ad un cambiamento delle strutture logiche, ma ad un ACCRESCIMENTO DI

SPECIFICHE ABILITÀ quali la memoria, la capacità di elaborazione dei dati, la capacità di attenzione (human information processing).

Unità didattica 7

Quali conseguenze possiamo trarre sul piano metodologico didattico?

1. Portando a sintesi i vari contributi di riflessione, occorre dunque che l’insegnante si sforzi di operare osservando determinati principi.

2. Egli dovrà ADATTARE in via generale metodi e contenuti alle specifiche età degli allievi (considerando piagetianamente le fasi dello sviluppo

e rispettando le prescrizioni programmatiche ministeriali).

Ma dovrà anche (alla luce delle critiche precedentemente riportate):

a. RAPPORTARSI individualmente a ciascun alunno per conoscerne il profilo mentale e socioaffettivo sforzandosi di stimolarne il più

pieno sviluppo;

b. FARE SPAZIO ad una PLURALITÀ DI LINGUAGGI E CODICI per assicurare una formazione integrale che non trascuri le varie

intelligenze e i vari talenti;

c. PREDISPORRE L’AMBIENTE in maniera che risulti stimolante e pervaso da un caldo clima espressivo e sociale;

d. ALLESTIRE PERCORSI DIDATTICI che esplorino ed amplino le mappe concettuali degli allievi e che ne esercito e potenzino le basilari

e specifiche abilità mentali (doti attentive e riflessive, capacità di memorizzazione, etc.)

Tabella di corrispondenza

Le teorie psicopedagogiche

Implicazioni metodologico-didattiche

Fasi e cicli dello sviluppo (Piaget)

Prospettive interattive e dialogiche (Bruner)

Teoria delle intelligenze multiple (Gardner)

Valorizzazione del contesto culturale (Vygotskij)

Sviluppo cognitivo come incremento di abilità (H. I. P.)

Gradualità ed adeguamento dei metodi alle fasi di sviluppo

Attenzione al dialogo educativo, funzione stimolatrice del docente

Varietà di metodi, pluralità di linguaggi, integralità della formazione

Realizzare un ambiente educativo d’apprendimento

Arricchire le mappe concettuali, esercitare abilità mentali

MODULO 2

QUESTIONARIO DI AUTOVERIFICA

1. Lo sviluppo individuale si articola in fasi successive attraverso le quali maturano

diverse capacità ed atteggiamenti. Quali?

2. Il tipo di approccio ed i metodi educativi possono valere sempre o debbono piuttosto

cambiare tenendo conto dell’età dell’allievo?

3. Quale teoria/scuola psicologica tiene massimamente conto delle diverse fasi dello

sviluppo evolutivo?

4. Quali sono le scansioni da essa individuate e proposte?

5. Secondo la psicologia genetica, quali sono le condotte evolutive (atteggiamenti,

capacità) che rispettivamente caratterizzano la prima, la seconda infanzia, la

fanciullezza e la preadolescenza?

6. In che senso viene ad essere oggi rivisitata/criticata l’impostazione piagetiana?

7. Perché non possiamo ricorrere ad unicità di metodi nei vari gradi di scuola?

8. Da quando è possibile parlare di una pedagogia dell’infanzia e quali autori hanno

segnalato le ricche potenzialità del bambino che non va inteso come un minus habens?

9. Froebel – Agazzi – Montessori: quali diverse concezioni del bambino e quali

metodologie/materiali?

10. Quando nasce in Italia la scuola materna statale?

MODULO 3

Unità didattica 8

Dal bambino => al fanciullo => al preadolescente:

F) quali scuole?

LEGGE 53/03 E D. LGS. 59/04

1° CICLO

Scuola dell’infanzia

Scuola primaria

Scuola secondaria di I grado

Scuola del bambino

Scuola del fanciullo

Scuola del preadolescente

G) quale insegnante?

Sensibile

psicologicamente preparato al dialogo

Competente

epistemologicamente nei vari ambiti disciplinari

Esperto

metodologicamente capace di adeguarsi alle età e ai profili dei singoli allievi

H) per quale alunno?

Attivo

Capace

proiettato verso

Conoscenze

Abilità

Competenze

I) quali finalità formative?

Assicurare il massimo possibile sviluppo individuale mediante stimoli adeguati attraverso piani di

studio personalizzati

In senso generale (per tutti gli alunni)

tali finalità sono rintracciabili nel

PECUP Profilo Educativo Culturale e Professionale

Indicante traguardi da conseguirsi:

Identità, autonomia

Possesso di strumenti culturali

Attitudine alla convivenza civile

Capacità di orientamento personale

In senso individuale Le finalità generali vanno tradotte in obiettivi

specifici per ciascun alunno mediante

Piani di studio individualizzati che tengano conto di personali:

Capacità

Stili cognitivi

Talenti

E) quali metodi?

Scuola d’infanzia

Scuola primaria

Scuola secondaria di I grado

Sviluppando relazioni

personali significative

Strutturando le attività in

maniera ludiforme Valorizzando il gioco di

finzione, immaginazione,

identificazione

Valorizzando il fare

produttivo e l’esperienza

diretta

Interpretando i valori presenti

nell’esperienza

Applicando alla conoscenza

empirica le categorie formali

del sapere

Arricchendo il confronto

interpersonale

Praticando l’impegno

personale e la solidarietà

sociale

Accettando le diversità

individuali e culturali come

ricchezza

Comprendendo, ricercando,

sperimentando la complessità

della realtà

Padroneggiando i vari modelli

interpretativi/descrittivi di

natura:

linguistico-letteraria

scientifico-matematica

artistico-estetica

tecnologica

storico-sociale

etico-religiosa

Rappresentando la realtà

mediante visioni complessive

ed unitarie (in senso inter e

trans-disciplinare)

F) quali obiettivi specifici di apprendimento?

Le finalità generali (valide per tutti) indicate nel PECUP :

- vanno acquisite mediante percorsi annualmente scanditi nelle INDICAZIONI NAZIONALI

- ma vanno definite secondo le preferenziali piste didattiche individuate nel POF

Gli OSA (obiettivi specifici di apprendimento),validi per singoli allievi, vanno definiti:

- in relazione alle loro capacità personali (PROFILO INDIVIDUALE)

- attraverso specifiche UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Il PORTFOLIO , redatto per ciascun alunno, indica le COMPETENZE effettivamente acquisite.

PECUP

Indicazioni

nazionali

(Programmi)

POF

(di ciascuna scuola)

OSA

(Obiettivi Specifici di

Apprendimento)

Profilo individuale

del singolo alunno

Unità di

apprendimento

(varie)

Portfolio

competenze

acquisite

MODULO 3

QUESTIONARIO PER L’AUTOVERIFICA

1) Per effetto di quali provvedimenti normativi è stato recentemente riformato il nostro

ordinamento scolastico?

2) Quali sono le scuole che rispettivamente accolgono il bambino, il fanciullo, il

preadolescente?

3) Quali tratti professionali dovrebbero caratterizzare il docente?

4) Quali caratteristiche vengono ormai riconosciute all’alunno e verso quali traguardi

formativi s’intende avviarlo?

5) Nei nuovi testi prescrittivi si è abbandonato il precedente termnine di “programmi”.

Come lo si è sostituito e perché?

6) Cosa si intende per PECUP?

7) In che senso si parla di piani educativi personalizzati?

8) In che senso i tratti individuali possono variare?

9) E’ possibile indicare delle finalità formative valide per la generalità degli alunni?

10) Dalle Indicazioni nazionali possiamo desumere distinte avvertenze metodologiche per

le tre diverse scuole del primo ciclo d’istruzione. Provate a riepilogarle marcandone le

differenze.

11) Con riferimento al lessico utilizzato nel d. lgs.59/04, chiarite il significato degli

acronimi : O.S.A. - P.O.F. – PORTFOLIO

TEST CONCLUSIVO

Scegliete fra le diverse alternative contrassegnando le rispettive caselle

1. Gli esperimenti condotti su animali di laboratorio dimostrano che la loro educabilità:

□ a – è possibile

□ b – è solo parzialmente possibile

□ c – è improponibile

2. Affermare che ogni azione genera una reazione uguale e contraria è:

□ a – sbagliato

□ b – generico

□ c – corretto

3. Volendo educare un individuo occorre:

□ a – tener comunque conto di un modello ideale cui riferirsi

□ b – saper considerare, in prospettiva, la sua futura collocazione sociale

□ c – valorizzare particolarmente le sue attitudini e potenzialità

4. Le diversità individuali prevalentemente discendono:

□ a – dall’intreccio dinamico dei vari fattori, sia esogeni che endogeni

□ b – da fattori genetici

□ c – da fattori ambientali

5. L’accrescimento e lo sviluppo, collegati a specifiche leggi di maturazione, comportano

un sostanziale incremento delle facoltà fisiche e mentali in senso soprattutto:

□ a – qualitativo

□ b – quantitativo

6. È più corretto fondare l’intervento educativo su metodologie incentrate:

□ a – su premi e castighi

□ b – su interessi e motivazioni

□ c – su punizioni e ricompense

7. Il rispetto dell’alunno come “soggetto educativo” ha caratterizzato la riflesisone

pedagogica:

□ a – fin dagli albori della civiltà

□ b – solo dal tardo Medioevo

□ c – solo nell’ultimo secolo

□ d – già a partire dall’era “Moderna”

8. L’educazione del popolo ha avuto una sua centralità:

□ a – a partire dal Secolo XX

□ b – a far tempo dal Secolo XIX

□ c – nel Basso Medioevo

□ d – in ogni epoca

9. La formazione è principalmente assicurata da:

□ a – leggi fisiologiche di maturazione

□ b – abitudini sistematicamente acquisite

□ c – esperienze significativamente vissute

10. Un insegnante dovrebbe soprattutto tener conto:

□ a – degli obiettivi educativi finali

□ b – dell’età degli allievi

□ c – del profilo psicologico individuale

□ d – un po’ di tutti gli elementi sopra indicati

11. La pedagogia “scientifica” fu detta tale in quanto fondata sulle cosiddette “scienze

umane” sviluppatesi

□ a – nel tardo Ottocento positivistico

□ b – nel ‘600 con Galilei e Cartesio

□ c – in epoca illuministica con Rousseau

12. Con riguardo alle finalità educative storicamente privilegiate, quale delle sequenze

sotto indicate ritenete la più corretta?

□ a – temprare la volontà/esercitare la virtù/formare ai valori/sviluppare i

saperi/ricercare i criteri di verità/educare la persona

□ b – esercitare la virtù/temprare la volontà/ricercare i criteri di verità/formare ai

valori/ sviluppare i saperi/ educare la persona

□ c – esercitare la virtù/educare la persona/ricercare i criteri di verità/sviluppare i

saperi/ temprare la volontà/ formare ai valori

□ d – esercitare la virtù/ricercare i criteri di verità/educare la persona/sviluppare i

saperi/temprare la volontà/ formare ai valori

13. Per approccio interdisciplinare intendiamo:

□ a – una forma i cooperazione attiva di diversi esperti disciplinaristi per la concreta

soluzione di un problema

□ b – una mediata sintesi teorica di varie ricerche e riflessioni sviluppate intorno ad un

medesimo tema

14. È ormai chiaro che la scoperta del bambino, delle sue potenzialità di sviluppo e della

sua creatività, è ascrivibile a J. J. Rousseau

□ a – vero

□ b – falso

15. Il famoso materiale simbolico utilizzato nei giardini d’infanzia fu personalmente ideato

da Maria Montessori.

□ a – vero

□ b – falso

16. Le sorelle Agazzi diedero massima importanza al clima educativo, ad un rapporto

fortemente personalizzato con l’allievo, ad un’educazione fondata su corrette abitudini

domestiche e su attività responsabilizzanti.

□ a – vero

□ b – falso

17. Quando nacque in Italia la scuola materna statale?

□ a – nel 1945

□ b – nel 1968

□ c – nel 1969

□ d – con le “case dei bambini” fondate dalla Montessori

18. Col termine “condotta evolutiva” ordinariamente si intende l’atteggiamento che

l’insegnante dovrebbe assumere per favorire lo sviluppo dell’alunno.

□ a – vero

□ b – falso

19. Con gli ultimi anni della scuola elementare l’alunno può dirsi già entrato nella

cosiddetta fase della preadolescenza.

□ a – vero

□ b – falso

20. La piena e vera conquista della capacità di pensiero astratto (logico-formale) si

realizza:

□ a – a partire dalla fanciullezza

□ b – nella fase preadolescenziale

□ c – con la maturità inoltrata

21. Secondo Piaget, il pensiero globale infantile è caratterizzato da una spiccata capacità di

analisi.

□ a – vero

□ b – falso

22. F. Aporti fu un illustre filosofo rinascimentale al quale dobbiamo la fondazione dei

primi asili d’infanzia.

□ a – vero

□ b – falso

23. Di intelligenze multiple, in opposizione a Piaget, particolarmente discute:

□ a – Bruner

□ b – Gardner

□ c – Vygotskij

24. Quale dei sottoindicati autori specificamente raccomanda di procedere con gradualità

nell’insegnamento?

□ a – Montessori

□ b – Bruner

□ c – Piaget

□ d – Rousseau

25. La frequenza della scuola materna dai 3 ai 6 anni è ormai obbligatoria ai sensi della

legge 53/03.

□ a – vero

□ b – falso

26. Il primo ciclo didattico, ai sensi della legge vigente, comprende la scuola dell’infanzia e

la scuola primaria.

□ a – vero

□ b – falso

27. Con quale degli acronimi sottoindicati viene indicata la programmazione annuale

elaborata dal Collegio dei Docenti di ogni scuola ed approvata con delibera del

Consiglio d’Istituto?

□ a – PECUP

□ b – POF

□ c – PEP

□ d – POM

28. Nelle Indicazioni Nazionali, di cui al d. lgs. 59/04, si raccomanda d’accostare l’alunno

alle categorie formali del sapere (discipline):

□ a – nella scuola d’infanzia

□ b – nella scuola primaria

□ c – nella scuola secondaria di primo grado

29. Contrassegnate uno o più traguardi formativi ritenuti perseguibili già nella scuola

elementare:

□ a – identità/autonomia

□ b – acquisizione di strumenti culturali

□ c – attitudine alla convivenza civile

□ d – capacità di orientamento personale

30. In sostanza, il portfolio di ciascun alunno corrisponde alla precedente scheda di

valutazione, unicamente trattandosi di una variazione lessicale.

□ a – vero

□ b – falso

NB: Provate a rispondere senza consultare la pagina successiva

RISPOSTE

1. C

2. A

3. C

4. A

5. A

6. B

7. D

8. B

9. C

10. D

11. A

12. B

13. A

14. B

15. B

16. A

17. B

18. B

19. B

20. B

21. B

22. B

23. B

24. C

25. B

26. B

27. B

28. B

29. A/B/C/D

30. B