Percorsi evolutivi e riabilitativi in età evolutiva...Enrica Mariani – Manuela Pieretti Asl Roma...
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QUANDO I CONTI NON TORNANO: MODELLI NEUROPSICOLOGICI E RIABILITAZIONE DELLA DISCALCULIA
Roma, 1 e 2 ottobre 2010
Percorsi evolutivi e riabilitativi in età evolutiva
Enrica Mariani – Manuela Pieretti Asl Roma C
IERI: • La riabilitazione del bambino con disturbo di apprendimento ha
raramente posto come obiettivo terapeutico il rinforzo delle competenze aritmetiche, anche in presenza di evidenti difficoltà in questa area.
• La maggiore chiarezza nei modelli di letto scrittura e la possibilità di utilizzare protocolli di valutazione rapidi, condivisi e con valori di riferimento, ha indotto a privilegiare queste aree tanto nella osservazione quanto nella riabilitazione.
OGGI: • Progressivo interessamento da parte della clinica alle difficoltà di
apprendimento aritmetiche • Rapida evoluzione delle conoscenze e dei modelli di interpretazione dei
processi di costruzione delle competenze numeriche e di calcolo, nello sviluppo tipico e non.
• Revisione profonda di alcune asserzioni.
Number sense
• Innato • Pre-verbale, non-simbolico • Matura nel corso del primo anno di vita
Il modulo numerico innato consente di:
Riconoscere la numerosità Distinguere i mutamenti di numerosità
Riconoscere la piccola numerosità di un insieme e distinguere i mutamenti di numerosità (+1, -1) è la base su cui si costruiscono tutte le successive abilità di calcolo e di elaborazione numerica:
Passaggio dalle competenze preverbali allo sviluppo delle abilità di conteggio
• Enumerazione (uno, due, tre, quattro [parole numero]…filastrocca) • Conteggio (un [oggetto], due [oggetti], tre [oggetti]…) • Transcodifica (lettura e scrittura di numeri) • Calcoli a mente • Calcoli scritti
GELMAN e GALLISTEL
p. dell’ordine stabile: la capacità di ordinare le parole-numero in una sequenza fissa che
riproduce gli elementi da contare p. della corrispondenza biunivoca: ad ogni elemento dell’insieme contato deve corrispondere una sola
parola-numero. p. della cardinalità: l’ultima parola-numero usata nel conteggio rappresenta la
numerosità degli elementi contati.
(i primi due principi in bambini di circa due anni e mezzo, cardinalità dai tre ai quattro anni)
p. dell’irrilevanza dell’ordine: - una determinata etichetta numerica può essere assegnata
a qualunque oggetto. I bambini cominciano a contare senza considerare rilevante l’oggetto da cui partire.
p. di astrazione - la procedura di conteggio può essere applicata a qualsiasi
tipo di oggetto sia concreto che astratto (costruzione mentale)
GELMAN e GALLISTEL
• A 5 anni la maggior parte dei bambini conosce i principi generali del conteggio ma crede che l’adiacenza e la direzione dx-sx o sx –dx siano elementi essenziali. (Geary 2004)
• Direzione standard: il conteggio deve iniziare all’inizio o alla fine del set di oggetti
• L’adiacenza: il conteggio deve avvenire fra oggetti contigui.
In prima elementare bambini con difficoltà in matematica non comprendevano l’irrilevanza dell’ordine e credevano che la vicinanza fra gli oggetti fosse necessaria.
Inoltre se l’ultimo oggetto era contato due volte i bambini lo identificavano come un errore dimostrando di aver compreso il principio di corrispondenza, mentre se ad essere contato più volte era il primo item spesso non veniva rilevato. Questo suggerisce l’ipotesi della difficoltà di questi bambini nella memoria di lavoro.
(Geary, 2004)
Numerosi studi sottolineano come i bambini con difficoltà aritmetiche, diversamente dai coetanei, non
mostrano tra la prima e la seconda elementare un cambiamento nella strategia del conteggio, (dal “conto
tutto” al “conto da” e dal conteggio con le dita al conteggio verbale) mostrando tipiche modalità di
conteggio infantile
(Geary et al., 1999, 2004; Jordan & Hanich, 2000; Powell et al., 2009)
Elementi chiave della discalculia
• Ritardo nell’acquisizione di alcuni aspetti del conteggio (Geary e coll. 1999, 1992, 2000)
• Ritardo nell’uso di appropriate strategie di calcolo (Geary e coll. 1991, 2000; Jordan 1997)
• Ritardo e un deficit persistente nel richiamo dei fatti aritmetici, nell’uso delle dita per semplici calcoli
(Ginsburg 1997; Ostad 1997, 1999;…)
I deficit nella MdL non sembrano essere essi stessi nuclei deficitari nella discalculia, quanto sintomi che co-occorrono in presenza di
altre difficoltà numeriche, verbali o spaziali (Gathercole 2000; Passolunghi 2004; Geary 2004; Hitch 1999; Temple 2002; D’Amico & Guarnera 2005)
SOTTOTIPI DI DISCALCULIA (Consensus Conference 2007)
• Discalculia “della cognizione numerica” cioè dell'intelligenza numerica basale, quindi come conseguenza di una disfunzione del modulo numerico
• Discalculia “procedurale” con difficoltà nell'acquisizione delle procedure esecutive e del calcolo
Discalculia “della cognizione numerica”
la disfunzione del modulo numerico crea difficoltà a comprendere la numerosità e manipolarla e comporta:
Deficit dei meccanismi di quantificazione, seriazione e comparazione Deficit di subitizing Deficit di calcolo a mente
Discalculia “procedurale”
Comporta deficit nell’apprendimento di: – procedure esecutive:
transcodifica numerica incolonnamento dei numeri
– abilità di calcolo: recupero dei fatti numerici algoritmi del calcolo scritto
Discalculia & Dislessia vs Discalculia (Hetch et al. 2001; Robinson et al, 2002; Geary et al., 1999,2000; Powell et al.,2009)
• D&D deficit elaborazione fonologica interferisce con l’acquisizione di un lessico appropriato e dei fatti aritmetici
Uso meno frequente di strategie di calcolo evolute Maggiori difficoltà ad identificare il numero che segue o ne
precede un altro
• D deficit number sense interferisce con l’acquisizione dei fatti aritmetici, in assenza di deficit fonologici
Ricorso più frequente alla strategia min
Rispetto ai controlli, entrambi i profili mostrano:
comprensione dei principi del conteggio
MA
ritardo nell’acquisizione del principio di irrilevanza
maggiori difficoltà a risolvere problemini verbali
Principi di intervento
• Sostenere e stimolare la cognizione numerica • Rendere più efficiente il calcolo a mente
Focus sugli aspetti di comprensione Allenamento sui fatti aritmetici circoscritto nel tempo Uso materiali/supporti concreti Soglia di inizio facilitata (il successo sostiene la motivazione!) Assiduità nell’allenamento Riduzione del carico mnemonico Proposte attraenti e divertenti
• Senso del numero - confronti di grandezze numeriche (es. il più grande tra 3 e 9?) - incremento della rapidità - associazione tra numero e spazio (es. linea dei numeri) - subitizing - stima
• Transito dal livello non-simbolico a quello simbolico - ripetute associazioni di rappresentazioni simboliche e non simboliche del numero - progressivo affidamento sui simboli
• Calcolo aritmetico - rappresentazione concreta delle operazioni - incremento della rapidità - ragionamento aritmetico - approssimazione - strategie facilitanti
• Motivazione - rinforzi positivi - progressivo incremento del livello di difficoltà - modalità interessanti (es. attività di gioco, software)
In conclusione…
• la ricerca ha identificato alcuni nuclei cruciali per lo sviluppo delle competenze aritmetiche in età precoce
• semplici strumenti di osservazione permettono di identificare comportamenti “a rischio”
• è possibile proporre attività specificatamente orientate sul rinforzo di questi nuclei anche in età relativamente precoci
• un intervento tempestivo riduce il rischio di esperienze negative e frustranti associate agli insuccessi
• se i bambini si sentono sicuri per quanto riguarda le abilità di base c’è più spazio (cognitivo, emotivo) per affrontare altri compiti, a scuola, ma anche nella vita quotidiana
• l‘esperienza ha dimostrato che anche con i numeri è possibile divertirsi, giocare e apprendere