Per.corsi dicembre 2012

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per . corsi PERIODICO DELLA SOCIETÀ COOPERATIVA PER LA RADIOTELEVISIONE SVIZZERA DI LINGUA ITALIANA DICEMBRE2012 EDITORIALE Il servizio pubblico radiotelevisivo deve sapersi mettere in discussione. Così ha detto Luigi Pedrazzini in occasione della diretta radio del 17 novembre scorso, che sulle onde del programma Moby Dick della Rete Due, ha concluso il ciclo di dibattiti 2012 dedicato ai pro- grammi della Rsi nella società che cam- bia. E questo è esattamente ciò che la Rsi -su invito della Corsi- ha fatto per tutto l’anno, incontrando il suo pubblico in diverse regioni, aprendosi alle critiche e ai suggerimenti più disparati, e racco- gliendo anche molti apprezzamenti. L’approccio sembra funzionare: ascolta- tori e spettatori hanno opinioni e aspet- tative ben precise che sono pronti a condividere con i responsabili radiotv e con l’istituzione che li rappresenta, il Consiglio del pubblico della Corsi, anche attraverso la casella di posta elettronica che permette a tutti i citta- dini di esprimersi su ciò che passa alla Rsi (www.pubblicorsi.ch). Ogni giorno vengono qui depositati osservazioni e messaggi a volte duri, altre ironici e divertenti, sempre utili. Tutti trovano un proprio spazio nelle discussioni mensili del Cp, in presenza del direttore Balestra. Il lavoro della Corsi continuerà allora su questo binario, proponendo a partire da febbraio una nuova serie di conferenze sul tema la Svizzera e noi. La riflessione sulle nostre relazioni con il resto del paese e sulla nostra cono- scenza delle altre tre culture che com- pongono la Svizzera è importante. Nei dibattiti Corsi è stato più volte ricordato come la Srg Ssr rappresenti l’ultimo, vero baluardo del federalismo: è con il suo sostegno (finanziario) che la ‘piccola’ Rsi, può produrre e diffon- dere programmi di valore, destinati però ad una minoranza linguistica. All’alba delle sue prime 75 primavere - fu infatti fondata il 29 dicembre del 1938- la Corsi inizierà il 2013 con rinnovato vigore, concedendosi anche un bagno di gioventù; diverse le iniziative ad alto tasso creativo rivolte ai18-30enni. Una vera sfida che acco- gliamo con piacere e determinazione. Questo implicherà tra l’altro uno scambio costante, e speriamo costrut- tivo, con la fascia meno rappresentata fra i nostri soci. Nell’attesa di rivedervi dunque presto alle serate pubbliche e nelle altre occa- sioni targate Corsi, vi auguriamo una buona lettura del nostro periodico e un bellissimo 2013 con noi, sul territorio! PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI Rapporto del Cp sui magazine di Rete Uno 2 PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI Intervista a Tiziana Mona 3 PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI Bilancio di fine anno dei Gruppi di lavoro del Cr 4 PER.CORSI COMUNI Cronaca degli eventi 6 CO:RSI IN CASA Christian De Ciantis - Una voce per l’anziano 11 PER.CORSI COMUNI Futuro con retroscena - Dossier 12 CO:RSI Dino Balestra - Cara, vecchia e sempre nuova radio 19 CORSI IN OSSERVATORIO Natascha Fioretti - Servizio pub- blico e social media in Europa: i casi di Polonia e Romania 20 PER.CORSI CRITICI Antonella Rainoldi - Tele e altre visioni 22 A PROPOSITO DI… Anticipazioni e notizie telegrafiche 22 CORSI IN BUCALETTERE Lorenzo Quadri - Per la Corsi una sfida fondamentale 23 CORSI IN CALENDARIO 24 SOMMARIO

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Periodico della Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana. Edizione DICEMBRE 2012

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per.corsiPER IODICO DELLA SOCIETÀ COOPERAT IVA PER LA RADIOTELEV IS IONE SV IZZERA D I L INGUA ITAL IAN A

DICEMBRE2012E D I T O R I A L E

Il servizio pubblico radiotelevisivo devesapersi mettere in discussione. Così hadetto Luigi Pedrazzini in occasione delladiretta radio del 17 novembre scorso,che sulle onde del programma MobyDick della Rete Due, ha concluso ilciclo di dibattiti 2012 dedicato ai pro-grammi della Rsi nella società che cam-bia. E questo è esattamente ciò che laRsi -su invito della Corsi- ha fatto pertutto l’anno, incontrando il suo pubblicoin diverse regioni, aprendosi alle critichee ai suggerimenti più disparati, e racco-gliendo anche molti apprezzamenti. L’approccio sembra funzionare: ascolta-tori e spettatori hanno opinioni e aspet-tative ben precise che sono pronti acondividere con i responsabili radiotv e con l’istituzione che li rappresenta, ilConsiglio del pubblico della Corsi,anche attraverso la casella di postaelettronica che permette a tutti i citta-dini di esprimersi su ciò che passa allaRsi (www.pubblicorsi.ch). Ogni giornovengono qui depositati osservazioni emessaggi a volte duri, altre ironici edivertenti, sempre utili. Tutti trovano unproprio spazio nelle discussioni mensilidel Cp, in presenza del direttoreBalestra. Il lavoro della Corsi continueràallora su questo binario, proponendo a

partire da febbraio una nuova serie diconferenze sul tema la Svizzera e noi. La riflessione sulle nostre relazioni conil resto del paese e sulla nostra cono-scenza delle altre tre culture che com-pongono la Svizzera è importante. Nei dibattiti Corsi è stato più voltericordato come la Srg Ssr rappresentil’ultimo, vero baluardo del federalismo:è con il suo sostegno (finanziario) chela ‘piccola’ Rsi, può produrre e diffon-dere programmi di valore, destinatiperò ad una minoranza linguistica.

All’alba delle sue prime 75 primavere -fu infatti fondata il 29 dicembre del1938- la Corsi inizierà il 2013 con rinnovato vigore, concedendosi ancheun bagno di gioventù; diverse le iniziative ad alto tasso creativo rivolte ai18-30enni. Una vera sfida che acco-gliamo con piacere e determinazione. Questo implicherà tra l’altro uno scambio costante, e speriamo costrut-tivo, con la fascia meno rappresentatafra i nostri soci. Nell’attesa di rivedervi dunque prestoalle serate pubbliche e nelle altre occa-sioni targate Corsi, vi auguriamo unabuona lettura del nostro periodico e unbellissimo 2013 con noi, sul territorio!

PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI

Rapporto del Cp sui magazine di Rete Uno 2PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI

Intervista a Tiziana Mona 3PER.CORSI COMUNI ISTITUZIONALI

Bilancio di fine anno dei Gruppi di lavoro del Cr 4PER.CORSI COMUNI

Cronaca degli eventi 6CO:RSI IN CASA

Christian De Ciantis - Una voce per l’anziano 11PER.CORSI COMUNI

Futuro con retroscena - Dossier 12CO:RSI

Dino Balestra - Cara, vecchia e sempre nuova radio 19CORSI IN OSSERVATORIO

Natascha Fioretti - Servizio pub-blico e social media in Europa: i casi di Polonia e Romania 20PER.CORSI CRITICI

Antonella Rainoldi - Tele e altre visioni 22A PROPOSITO DI…

Anticipazioni e notizie telegrafiche 22CORSI IN BUCALETTERE

Lorenzo Quadri - Per la Corsiuna sfida fondamentale 23CORSI IN CALENDARIO

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Notizie dagli organi edal Consiglio del pubblico

IntroduzioneI Magazine di Rete Uno, in onda dallunedì al venerdì alle 16.30 per la dura-ta di una ventina di minuti, si dividonoin 5 emissioni ben distinte: – il lunedì va in onda Effetto terra, uno spazio dedicato all’ecologia eall’ambiente;– il martedì Il Bello della vita - il cui titolo, se non letto unitamente al sotto-titolo ‘Persone, idee, progetti di suc-cesso’, è forse meno immediato e signi-ficativo rispetto agli altri - si focalizzainvece sul positivo, su tutto quanto simuove, prende forma, cresce, si sviluppae ha successo in vari settori della società, dal mondo del lavoro a quelloassociativo o sportivo passando dal-l’universo scolastico;– il mercoledì Scintille, settimanale discienza e conoscenza, di divulgazionescientifica, illustra attraverso direttetestimonianze quanto avviene nei centridi ricerca locali e internazionali; – il giovedì è invece il tempo di Fior diloto, un magazine che indaga il rappor-to di ogni individuo con la spiritualità, il mistero, l’inconscio, la psiche e l’anima,alla ricerca di quegli elementi di equili-brio che potrebbero contribuire amigliorare la qualità della nostra vita;– la settimana si conclude infine, ilvenerdì, con Ciak, un’emissione di servi-zio che presenta i film in programma-zione in Ticino.

ContenutiIn linea generale si riscontra una buonascelta dei temi affrontati, ritenuti inte-ressanti, attuali - non solo preziosi puntidi riferimento nel panorama contem-

poraneo, ma anche attinenti alla crona-ca regionale - e sufficientemente diver-sificati, sia nel complesso - le varieemissioni giornaliere compongo unmagazine tematicamente completo sul-l’arco della settimana - sia all’internodella stessa emissione, che spesso trattaanche più argomenti. Vi è in questo senso anche un buondosaggio fra da una parte l’attenzionerivolta al contesto locale e alla valoriz-zazione del nostro territorio e, dall’al-tra, uno sguardo e una riflessione piùgenerale: particolarmente lodevole inquesto senso Scintille, che spazia dallespiegazioni sulle conferenze Ted allavalorizzazione degli archivi della Srg Ssre l’attività della Fondazione Agire, maanche Ciak, attento non solo ai block-busters ma anche a programmazionicollaterali, come ad esempio ‘la Nottedel cortometraggio’ o la proiezione diDon Camillo per il 110esimo delCinema Iride.Il taglio dei servizi appare mediamenteaccattivante e generalmente compren-sibile: le spiegazioni fornite appaionocomplete, chiare e schematiche. Vi è dunque un importante e lodevolesforzo didattico, che denota non soloprofessionalità di fondo e attenzione algrande pubblico e al target medio diRete Uno, ma soprattutto favorisce lacomprensione di quanto trattato, svol-gendo appieno la missione di serviziopubblico. Qualche criticità è invece da riscontra-re nel modo in cui i temi sono affron-tati: sebbene la trattazione dei temi siasostanzialmente buona, a volte affiora latendenza ad assumere un profilo mar-

MAGAZINE RETE1EFFETTO TERRA ILBELLODELLAVITA SCINTILLEFIORDI LOTO CIAK

INTERVISTAA TIZIANA MONA,PRESIDENTE DELCONSIGLIO DEL PUBBLICO

catamente netto, trascurando di conse-guenza un approccio maggiormente senon critico o dubitativo, perlomenomeno pubblicitario e promozionale.Tale tendenza si riscontra in manieralieve in Effetto terra - dove l’enfasi eco-logistica può allontanare certe fasce dipubblico - e più frequentemente in Fior di loto, che a volte lascia quasiun’impressione di frivolezza: il magazinefa riferimento a una spiritualità un po’materialista, scevra da aspetti filosofici,religiosi e culturali forti, che potrebberoinvece essere maggiormente approfon-diti, a tutto vantaggio della qualità edell’attrattiva della trasmissione. Unapproccio più completo e critico per-metterebbe infatti a nostro avviso diallargare la fascia di interessati, valoriz-zando maggiormente lo sforzo didatti-co intrapreso e al contempo rendendoancora più accattivante l’emissionestessa.

FormaLa struttura di ogni emissione è dinorma regolare e soprattutto adeguataagli intenti delle singole emissioni, comeadeguati sono in maniera generale ilritmo e la durata di servizi e rubrichevarie. Ne scaturisce, dunque, un pro-dotto davvero godibile, fortunatamentelontano da certe pedanterie ex-cattedra. Arricchente è sicuramente il ricorsoagli interventi esterni, che danno vivacitàe soprattutto ulteriore contenuto alletrasmissioni. Vi è infatti un buon equili-brio nelle interviste tra domande erisposte: non si sacrifica il contenutocon la dittatura del tempo sincopato eaccelerato. Un appunto a Ciak: se sonoapprezzabili le interviste a registi eattori realizzate da Zucchi, lo sonomolto meno quelle acquistate, spessomere interviste di occasione di interessenon sempre eccelso.Vi è infine un marcato utilizzo deglieffetti sonori: positivo in Ciak e Scintille,aumentabile in Il bello della vita, forse

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eccessivo in Fior di loto, dove vi è il ten-tativo di creare, con musiche e suoni,un’atmosfera esoterica forse quasieccessiva.

ConduzioneLa conduzione delle varie emissioni1

è mediamente positiva. Un plauso inparticolare a Rino Scarcelli, che si contraddistingue per la sua capacità aporre le domande giuste al momentogiusto mantenendo un certo ritmo, e a Marco Zucchi, il quale offre - senzapaura - osservazioni spesso puntuali eintelligenti a proposito dei film presen-tati e delle prestazioni degli attori: sicapisce che mastica cinema ma, purnon rinunciando ad offrire spunti diriflessione interessanti, non eccede neldimostrarlo.

Interattività e internetL’interattività è ridotta ai minimi termini,in quanto limitata a rimandi bibliograficio legati a siti internet - non solo quellodella Rsi - che consentono comunqueagli interessati di poter approfondirealcuni aspetti a loro cari. La visibilità su internet è buona - ottimila tracciabilità delle diverse edizioni e i testi riassuntivi, brevi ma accattivanti -ma migliorabile, magari con l’aggiunta di qualche link o indicazione supple-mentare.

Conclusione Il bilancio è, complessivamente, dadiscreto a buono: siamo in presenza di un contenitore completo, adeguatoe di qualità.

Si sono occupati dei magazine di ReteUno: Giacomo Garzoli, Nicola Pini, Silvia Torricelli, Giacomo Viviani, Marco Züblin

1 Feo Del Maffeo (Effetto terra), Enrica Alberti(Il bello della vita), Rino Scarcelli (Scintille),Sarah Tognola (Fior di loto), Marco Zucchi (Ciak)

In un recente articolo apparso sullaBasler Zeitung sono state espresseperplessità circa la facoltà critica delConsiglio del pubblico della Svizzeratedesca, giudicato piuttosto compia-cente nei confronti dei programmiradiotelevisivi. Ritiene che questeosservazioni siano condivisibili?I rapporti redatti dal Publikumsrat, ilConsiglio del pubblico della Svizzeratedesca sono molto elaborati, risultatodi gruppi di lavoro che si occupano diun determinato programma con ascoltie verifiche sull’arco di vari mesi.Contrariamente a quanto scrive laBasler Zeitung - che ricordiamolo ècontrollata da Blocher e ha scarse sim-patia per il servizio pubblico radiotele-visivo, questi testi sono molto differen-ziati e hanno un taglio analitico, quindicon pro e contro e non sono né dellestroncature né dei plausi incondizionati.Si tratta di valutazioni di programmiche tengono conto anche di quello checi si può attendere da un servizioradiotelevisivo generalista e degli inte-ressi sovente molto svariati per nondire contraddittori del pubblico. Sui giu-dizi sulle singole trasmissioni poi, si puòdivergere perché malgrado l’applicazio-ne di criteri di garanzia e di verifica, laqualità resta pur sempre un terminemolto astratto e il gusto una questioneper buona parte personale.

Il Consiglio del pubblico della Corsi è sempre immune da questa accusa?Se l’accusa è di fare solo plausi o rap-porti compiacenti verso la Rsi direi cheva respinta. Se parliamo invece di giu-dizi o valutazioni un po’ fuori strada oanche errati allora sì, anche noi cisiamo sbagliati qualche volta e possiamocertamente sbagliare in futuro. Piùimportante mi sembra chiedersi qualesia l’impatto che possono avere il lavo-ro di analisi e i suggerimenti rivoltiall’azienda. Molto pragmaticamentecredo che non siano inutili. Puntando

sulla forza di convincimento degli argo-menti con rapporti e riflessioni perti-nenti e fondati possiamo senz’altrodare un utile contributo per migliorarel’assieme dell’offerta della Rsi, evitareerrori e rispondere nei limiti del possibile ai gusti diversi delle persone.

La buca delle lettere virtuale apertasul sito Corsi lo scorso 3 ottobre staavendo un notevole successo. Ci puòindicare che tipo di osservazioni esuggerimenti sui programmi della Rsiricevete da parte del pubblico? Questimessaggi mettono in luce aspetti chepossono sfuggire anche al Cp?Sono già in molti a scriverci: al di là dialcune domande di natura tecnica sullaricezione e di pochi, per fortuna, messaggi volgari che vengono cestinati,tutte le osservazioni o le domande siconcentrano sull’offerta di programmi.Alcuni temi sono ricorrenti quali la cri-tica alle immagini troppo violente e allaqualità della lingua e della dizione.Questioni di cui ci siamo già occupati e che verranno di nuovo esaminateattentamente. Ci sono poi le osserva-zioni su determinate programmazioni:dalla scelta delle partite di calcio, alleserie televisive, agli orari di diffusionedei film. Accanto ad alcuni plausi nonmancano le critiche vere e proprie e saranno proprio queste sollecitazioni,quasi un piccolo sismografo di cosapensa il pubblico, ad esserci di grandeaiuto nel lavoro di verifica della qualitàdei programmi, del quale riferiremoregolarmente.

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Testo di Gabriele Gendotti, coordina-tore GLVerifica della qualitàIl gruppo di lavoro che ho avuto il pia-cere di presiedere ha ricevuto il man-dato di esaminare, non la qualità cometale dei programmi o dell’organizzazionegestionale interna, bensì di verificare ilfunzionamento del sistema di controllodella qualità all’interno dell’azienda.Sia la concessione federale, sia gli statutidella Srg Ssr e della Corsi fanno riferi-mento al concetto di qualità comecondizione o comunque come elemen-to chiave del mandato di servizio pub-blico. In sostanza compete proprio alConsiglio regionale accertare che ilsistema di gestione della qualità funzionie consenta, da un lato, di valutare emisurare i processi aziendali, dall’altrolato, di migliorare l’efficacia e l’efficienzanella realizzazione del prodotto e nel-l’erogazione del servizio pubblico incre-mentando la soddisfazione dell’utente.Le discussioni all’interno del grupposono state molto interessanti e non èsempre stato facile resistere alla tenta-zione di sovrapporre la verifica delsistema di controllo con la valutazionedella qualità del prodotto in generale oaddirittura della singola trasmissione inparticolare. Inevitabilmente la verificadel sistema di controllo ha fatto nasceredomande puntuali, ad esempio sull’ef-fetto che il processo di convergenza haavuto sulla qualità dei programmi, osull’impatto della politica degli acquistinel settore delle fiction per rapportoalla necessità o ai vantaggi di una pro-duzione propria. Ci ha aiutato parec-chio la scelta fatta dal gruppo di lavorodi voler procedere all’esame del funzio-namento del sistema di controllo dellaqualità passando attraverso l’approfon-dimento dei concreti processi attuatiall’interno di una singola trasmissione.Si è scelto la trasmissione di informa-zione Il Quotidiano e abbiamo sentito ilcapo del Dipartimento informazioneMaurizio Canetta e il responsabile del-l’informazione regionale MassimilianoHerber. È stato così possibile toccarecon mano come si svolge nella quoti-dianità il lavoro di verifica della qualitàdi un singolo programma e prendereatto degli strumenti di cui i responsabili

si sono dotati (ad esempio l’utilizzo diformulari standard per la valutazionequalitativa della forma, del contenuto edell’impatto della singola trasmissioneo la convocazione di riunioni di reda-zione e di “debriefing” giornalieri, risp.di un lavoro puntuale di raccolta di dati).Abbiamo accertato la tenuta regolaredi contatti con rappresentanti dellasocietà civile e delle associazioni dicategoria (incontri con stakeholders) eanche l’avvenuta verifica dell’effetto delprocesso di convergenza sulla qualitàdel lavoro svolto all’interno delle reda-zioni. Il gruppo di lavoro ha pure pro-ceduto ad una verifica critica delRapporto annuale 2011 sulla qualità esul servizio pubblico Rsi che, almeno inparte, ha tenuto conto delle richiestedel precedente rapporto Salvadè cheaveva individuato 5 ambiti meritevoli diessere maggiormente approfonditi.Tutta questa attività di verifica ha per-messo al gruppo di lavoro di accertareche la Rsi produce i suoi programminel rispetto della missione di serviziopubblico e che per raggiungere taleobiettivo di qualità si è dotata deinecessari strumenti.Questa la conclusione riportata nelrapporto: “Il gruppo di lavoro sulla basedel rapporto del direttore e delle informa-zioni ricevute, giunge alla conclusione chela Rsi si sta impegnando a produrre i suoiprogrammi nel rispetto della missione diservizio pubblico e a dotarsi di strumentiper realizzare programmi di qualità. Sonoevidenziati gli obiettivi per ogni area diprogramma, per cui nei prossimi annisarà possibile confrontare i dati. Si auspi-ca comunque che la direzione possa dareseguito alle richieste che precedono e checontinui ad attuare il monitoraggio con lacostanza indicata nel rapporto”.

identità linguistica, Svizzera, integrazio-ne-multiculturalismo, rappresentazionedella società, produzione propria, spaziper la cultura, intrattenimento e websono stati presentati quelli che sono irilievi fondati su di una valutazione deipalinsesti dell'anno trascorso e, su que-sta scorta, sono stati formulati dei sug-gerimenti all'indirizzo dell'azienda fruttodella puntuale analisi critica di questoimportante gremio della Corsi. Per ilmultimedia la riflessione portava princi-palmente su quelle che sono le aspet-tative che occorre in modo più chiarodefinire. Se, come riferiscono gli esperti,tra cinque anni la maggior parte dellepersone non guarderà più una rete Tvma sceglierà direttamente i contenutiofferti dai produttori di apparecchi(Sony, Samsung ecc.) o dai fornitori dicontenuti (Apple, Google ecc.) ènecessario definire in modo chiarocome l'offerta di un servizio pubblicoquale quello della Rsi potrà in questonuovo panorama trovare uno spazio.Sono scaturite una serie di domande,prettamente legate a questo contesto,alla Direzione generale il cui scopo èquello di contribuire alla definizione diun indirizzo che permetta al "SonderfallRsi" di continuare a svolgere un ruoloanche in un mutato contesto di fruizio-ne dei palinsesti televisivi e multimediali.Il tema relativo alla gioventù e ai giovaninon è slegato dal multimedia; compren-dere i metodi di fruizione dei giovani edeterminare quali sono le loro aspetta-tive meglio permetterà di orientarel'offerta futura della Rsi in un contestoglobalizzato. Questo senza dimenticarequelli che sono i capisaldi della conces-sione e che devono riguardare anche igiovani: un rafforzamento dei valori, undialogo intergenerazionale e un coin-volgimento sempre più importante deigiovani in tutti i prodotti della Rsi. Ènecessario, come già la strategia azien-dale Srg Ssr stabiliva il 17 dicembre2010, puntare a ringiovanire l'audience.Da ultimo la riflessione relativa alla pro-

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IL CONSIGLIOREGIONALEAVANZA UNA RICHIESTADIVERIFICA DEI CONCETTI DI PROGRAMMIAL SUOCOMITATO

CONTROLLODELLAQUALITÀ:SULLA GIUSTA STRADA

VICINOAL TERRITORIO

Testo di Fabrizio Keller, coordinatoreGL Concetti di programmaNella seduta del 17 novembre 2012 ilConsiglio regionale, per la prima volta,ha fatto uso della facoltà che gli confe-risce l'art. 23 cpv. 2 lett. c dello statutodella Corsi (rispettivamente dell'art. 14cpv. 1 lett. c dello statuto Ssr Srg) edha deciso di avanzare una richiesta diverifica della politica dei programmi alComitato del Consiglio regionale cheriguarda cinque temi sui quali il gruppodi lavoro incaricato ha proposto unariflessione all'intero Consiglio regionale.I temi trattati sono stati: economia efinanza, aspettative del Consiglio delpubblico, multimedia, giovani, program-mazione/diffusione all'estero in italiano.Il Consiglio regionale ha preso attodelle riflessioni che sono state proposteed anche dei suggerimenti contenutinel rapporto del gruppo di lavoro. Peril tema economia e finanza, visto che laquestione riveste grande attualità, èstato segnalato il desiderio di una pre-senza più importante di palinsesti chetrattino i temi economici così da per-mettere agli utenti di meglio compren-dere la realtà che li circonda. I temivanno dal lavoro alla finanza, dalle cassemalattia alla previdenza professionale,dal mercato dell'auto alle aziende inno-vative. La suggestione è quella di riuscire,con dei palinsesti, a far comprendereagli utenti la complessità dei temi, glielementi principali che hanno una con-seguenza sulla loro quotidianità così daoffrir loro una migliore preparazioneper affrontare le situazioni con le qualisono confrontati. Il secondo temariguardava le aspettative del Consigliodel pubblico; sotto i titoli territorialità/

Per un bilancio di fine anno -il primo della nuova legislatura 2012-2015- abbiamo chiesto ai coordinatori dei tre gruppi di lavoro del Consiglio regionale una sintesi delle rispettive attività; di cosa si sono occupati, a quali conclusioni sono giunti, e a cosa porteranno le diverse analisi.

anima la riflessione sul radicamento dell'azienda del contesto sociale dellaSvizzera italiana e promuove azioni concrete atte a far conoscere la funzionedel servizio pubblico radiotelevisivo. Intutte le sue attività persegue l'affiliazionedi nuovi membri." Chi collabora a questo gruppo ha quin-di il doppio compito di promuovere, daun lato, momenti di incontro, di scambioe di confronto tra la Rsi e il suo terri-torio, dall’altro di stimolare l’adesionealla Corsi delle cittadine e dei cittadinidella Svizzera italiana. Per realizzaretutto ciò quest’anno, proprio per darseguito a quanto sopra ricordato, abbia-mo pensato di organizzare momenti diapprofondimento andando direttamen-te nel territorio, accodandoci cioè amanifestazioni, momenti culturali o diintrattenimento già esistenti. Il tuttocon un occhio di riguardo al rapportotra la Svizzera italiana e la Svizzera piùin generale e ai giovani, senza con que-sto dimenticare di coinvolgere le peri-ferie geografiche e culturali del nostroPaese. Penso si possa senz’altro direche questi momenti di incontro sonoutili e apprezzati. Utili perché sono l’oc-casione per la popolazione, per i gruppidi interesse, per le associazioni, per glienti vari, insomma per il territorio insenso lato, di dialogare in modo direttocon la Rsi esprimendo valutazioni, masoprattutto attese nei confronti del ser-vizio pubblico di informazione.Apprezzati perché alla Rsi, a cominciaredal suo direttore, si sono sempre dimo-strati disponibili e molto interessati aquanto il territorio chiedeva loro. Equesta capacità nel mettere il territoriodella Svizzera italiana al centro dell’agiredella Rsi è senz’altro una delle cartevincenti del nostro ente radiotelevisivo.Siamo certi che la Rsi terrà conto dellenostre osservazioni. E’ troppo impor-tante, per il servizio pubblico, che il suoterritorio di riferimento si riconosca eapprezzi quanto propone il serviziostesso. Senza questo legame forte ilsevizio pubblico perderebbe di valore ediverrebbe incapace di rappresentare laSvizzera italiana nel confronto con lealtre regioni culturali. La Srg Ssr è l’ultimaazienda davvero federale. Una peculia-rità molto importante per la nostraminoranza culturale. Una peculiaritàche va difesa e promossa, rafforzandola qualità dell’offerta della Rsi da unlato e il peso della Corsi dall’altro, graziea nuove adesioni alla stessa. Per questoè importante iscriversi alla Corsi!

Testo di Anna Biscossa, coordinatrice GLVicinanza al territorioIl Gruppo di lavoro Vicinanza al territorioha motivo di esistere in base all’Art. 23bis cpv. 1 dello Statuto della Corsi cherecita: "Il Consiglio regionale prepara e

grammazione e la diffusione all'esteroha presentato un'importante contributosu come, in un paesaggio che si modifi-ca costantemente, le regioni linguisticheancora svolgeranno un ruolo e come,per la Rsi, sia possibile creare degliimportanti legami verso l'Italia pur raf-forzando la coesione nazionale svizzera,pressuposto imprescindibile per il federalismo. La Rsi dovrebbe spostarsiverso un posizionamento quale emit-tente di una macro regione diffusa sul-l'intero territorio nazionale e per parteanche nelle aree limitrofe della vicinapenisola. È pertanto in questo mutevolecontesto di utenza che la programma-zione e la diffusione vanno collocate.Le riflessioni e le discussioni che nesono scaturite in Consiglio regionalesono state molto interessanti. Le sugge-stioni sono state ora formalmentedepositate nelle mani del Comitato delConsiglio regionale il quale dovrà farsipromotore, verso la Direzione genera-le, dell'inserimento degli spunti dellariflessione nei nuovi concetti di pro-gramma. La procedura quindi derivantedall'art. 23 cpv. 1 lett. c dello statutodella Corsi ha preso inizio e si conclu-derà solo il prossimo anno con larisposta del Comitato del Consiglioregionale alle richieste di verifica deiprogrammi avanzate dal Cr. Una nuovainteressante dialettica tra organi dellaCorsi è iniziata.

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Senso e doveri del servizio pubblicoradiotelevisivo nella società di oggi:questo il tema attorno al quale si è svi-luppata la discussione finale del ciclo diserate pubbliche 2012. Sono interroga-tivi fondamentali che dovrebbe porsianche chi si appresta a valutare qualitàe programmi della Rsi.Servizio pubblico: un concetto usurato?Se ogni nazione ha una propria storiamediatica, senz’altro la radiotv di statoè in cerca di un ruolo nuovo un po’ovunque. Sono anni dominati dallenuove tecnologie, da un modo diverso,più agile ed immediato di comunicare,informare, intrattenere, caratterizzatidalla concorrenza non solo di tv priva-te ma di quotidiani o periodici chepuntano sempre più su contenuti multi-mediali online di produzione propria elegati al territorio. Il rischio e il difettodel servizio pubblico -fa notareMarcello Foa- consiste nel proporreformat già visti altrove, e nell’esserepoco innovativo ed audace.

Nella sua introduzione al dibattito, lostorico televisivo Aldo Grasso ha inparticolare sottolineato il valore demo-cratico e di promozione dell’identitànazionale che ha assunto fin da subitola radiotelevisione. Valori che nellaSvizzera d’oggi la Srg Ssr continuaessenzialmente a rappresentare, ponen-dosi quale ultimo baluardo del federa-lismo. Per garantire una valida offerta alproprio pubblico di riferimento, la Rsi

riceve infatti da Berna un sostegnofinanziario indispensabile per produrreprogrammi di qualità equivalente allealtre regioni del paese. Il valore deiprodotti Rsi è riconosciuto anche daimolti italiani presenti in sala, che hannoespresso la speranza di poter prestonuovamente ricevere il segnale dellanostra radio e della nostra televisioneoltre confine. Un terreno su cui si è giàmossa la politica, con la deputazioneticinese a Berna e lo stesso ComitatoCorsi impegnati affinché si trovi unasoluzione. Viste le recenti tensioni nellerelazioni fra la Svizzera e (non solo)l’Italia, la Rsi potrebbe rivelarsi un’otti-ma ambasciatrice contro facili pregiudizi.Un obiettivo, quello di un maggiorescambio e di una migliore conoscenzareciproca, che si dovrebbe fissare anchenei confronti delle altre regioni delnostro paese. Sarebbe in linea -hasostenuto Matteo Caratti- con il princi-pio fondante della Svizzera qualeWillensnation.

LARADIOTELEVISIONE SVIZZERADI SERVIZIOPUBBLICONELLASOCIETÀ CHE CAMBIA

LARSI FRAMULTICULTURALITÀ SVIZZERAE IDENTITÀ LINGUISTICA

Serate pubbliche e altri eventi. Sul territorio, in mezzo a voi

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Città bilingue perfettamente collocatasullo spartiacque tra francofonia e germanofonia (in effetti il cosiddettoRöstigraben, seguendo un contortopercorso, serpeggia proprio attraversola Basse Ville), Friborgo ha ospitato - enon poteva essere diversamente - l'in-contro pubblico della Corsi in trasferta.

La multiculturalità e il plurilinguismosono un aspetto fondante dellaSvizzera, un Paese che ha la sua sostan-ziale ragion d’essere nell’unione fraquattro lingue e culture; e in questovariegato contesto opera anche il ser-vizio pubblico radiotelevisivo. Sollecitatidalla moderatrice Tiziana Mona, i rela-tori hanno cercato di individuare puntidi forza e sfide che toccano la Srg Ssrin generale e la Rsi nel suo specificonell'operare in un contesto di multi-culturalità.Una volta coinvolto anche il pubblico,non numeroso ma attento e partecipa-tivo, la discussione si è ben prestoorientata verso la questione della salva-guardia e della promozione della linguae della cultura italiane: un tema certod'attualità in un contesto in cui anche alivello universitario l’italiano ha sempremeno peso e lo studio dell’inglesespesso va a scapito di un’altra linguanazionale, italiano in primis.

LUGANO HOTEL DE LAPAIXMERCOLEDÌ10OTTOBRE

FRIBORGO HOTEL NHSABATO 29 SETTEMBRE

Relatori: Luigi Pedrazzini, presidente CorsiMarcello Foa, docente universitario,direttore del gruppo editoriale Timediae co-fondatore dell’Osservatorio euro-peo di giornalismo dell’UsiMatteo Caratti, direttore de LaRegioneDino Balestra, direttore Rsimoderatore: Aldo Grasso, docenteuniversitario, giornalista e critico televisivo

L'incontro ha avuto un gradevole epilogo con un concerto dell'Osi alThéâtre de l'Equilibre: un modo perritrovarsi tutti uniti nell'universalità dellinguaggio della musica? Sì, secondo ildirettore artistico Denise Fedeli, maattenzione: anche la comprensione del-l'alfabeto musicale non è univoca, comeha rilevato il responsabile musicale RsiChristian Gilardi, secondo il quale, infat-ti, anche la musica risente molto dellacultura d’origine.

Relatori: Piero Martinoli, presidente UsiStefano Vassere, docente di linguisticagenerale, responsabile del Repertoriotoponomastico ticinese e supplentemediatore RsiDenise Fedeli, direttore artistico Osi Dino Balestra, direttore Rsi moderatrice: Tiziana Mona, presidentedel Consiglio del pubblico Corsi

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LUGANO, USISABATO 24 NOVEMBRE

per.corsi 9P E R . C O R S I C O M U N Iper.corsi 8P E R . C O R S I C O M U N I

Nella cornice delle Settimane musicalidi Ascona, la Corsi ha proposto unaserata interamente dedicata alla musica.Quale sponsor del concerto del CoroRsi accompagnato dall’ ensemble deiBarocchisti e diretto dal maestro DiegoFasolis, la Società cooperativa ha pen-sato di ripetere la formula ormai carat-teristica del dibattito sull’offerta Rsi e le aspettative del pubblico. Al CollegioPapio, prima dell’esibizione, si è quindidiscusso di come, alla luce dell’innova-zione tecnologica e quindi dei nuovimodi di ascoltare e di proporre musica,anche la programmazione radiotelevisi-

va debba adeguarsi. In questa ottica, ciò che preme è riuscire attraverso laradio e la tv, a portare il pubblico làdove il pubblico non può fisicamentearrivare. Un’altra opportunità -e la scel-ta di questo termine non è casuale-consiste nel trovare la chiave per avvici-nare i giovani a questo universo artisti-co. Tenere alto l’interesse per la grandemusica, saperne apprezzare il valore ela potenzialità in una regione che haprodotto ed esportato non solo artistied architetti ma anche musicisti, ha sot-tolineato Salvatore Maria Fares, è divitale importanza.

Sul territorio, in mezzo a voi

La Corsi ha anche sostenuto e condiviso l’evento

Uno spazio espositivo targato Corsiper tutta la durata della manifestazione,per avvicinare i ragazzi e le famiglie,farsi conoscere, incuriosire, anticipareuna serie di iniziative 2013 rivolte aigiovani dai 18 ai 30 anni di età. Questo l’obiettivo principale della presenza al Festival, giunto quest’annoalla sua 25esima edizione. Per ricordare l’importante traguardo,allo stand della Società cooperativasistemato proprio accanto all’entratadell’Espocentro, è stato proiettato perl’intera settimana un ‘collage’ di docu-menti audiovisivi conservati nelle techeRsi, e riferiti alle varie edizioni di questoevento cinematografico. Domenica 18 novembre, la Corsi haanche sponsorizzato il film d’animazioneZarafa e offerto a tutti una riccamerenda, che è stata letteralmentepresa d’assalto dal folto pubblico pre-sente alla proiezione. Anche il segretariato e alcuni membridel Comitato Corsi si sono lasciati con-tagiare dall’atmosfera del Festival, fino afarsi irretire (ben volentieri!) da un pro-tagonista noto e incontrastato della Rsi:l’amico Peo. Ecco le prove!

DIBATTITOCORSI E CONCERTODEL CORORSI CONI BAROCCHISTI

ASCONA COLLEGIO PAPIOMERCOLEDÌ 17 OTTOBRE

DONNE,MEDIA E SOCIETÀ

LA RADIOTELEVISIONENELLA SOCIETÀ CHE CAMBIA

MOBY DICKRETE DUE RSISABATO 17 NOVEMBRE

ANCHE LACORSIACASTELLINARIA Festival internazionale del cinema giovane

BELLINZONAESPOCENTRO 17-24 NOVEMBRE

ARRIVEDERCI ALL’ANNOPROSSIMOCON I NOSTRIDIBATTITI!

Una trasmissione radiofonica per fare -in diretta- il punto della situazione,ricordare i principali argomenti trattatinelle serate pubbliche CorsiI 2012 (dalmodo di proporre e di fare culturaall’informazione economica, per citaresolo i temi di maggiore interesse maanche i più critici e dibattuti); soprattut-to, un’occasione per riassumere e ricor-dare ai responsabili di programma diBesso e di Comano le aspettativeespresse dal pubblico nei confronti dell’offerta Rsi, e discutere più in gene-rale di come l’azienda può giocare lepartite che l’attendono in un prossimofuturo. Se il servizio pubblico è irrinun-ciabile, ha sottolineato il presidenteCorsi Luigi Pedrazzini, è altrettantoimportante sapersi mettere sempre

in discussione e dialogare con gli utenti.Come in questo caso. Allo Studio 2 di Besso, aperto al pubblico per questadiretta, erano presenti molti soci e ospitidel ciclo di serate appena concluso: a tutti va il nostro grazie!

Dibattito sul ruolo e l’immagine della donna nella società che cambiaorganizzato da Yourmedia sagl eOsservatorio europeo di giornalismoDonne, per la maggior parte. Ma c’eranoanche molti giovani in auditorio, perdiscutere di un argomento e di unaproblematica vicina anche agli interessie alle tematiche della Corsi. Quale rappresentante e portavoce del pubbliconei confronti della radiotelevisione, laSocietà cooperativa è infatti chiamata aprestare particolare attenzione a quelloche passa sui nostri schermi. La discussione non si è però limitata aduna critica dell’immagine della donnanei mass media, ma ha sollevato inter-rogativi sui progressi in fatto di ugua-glianza e parità fra i sessi nel mondodel lavoro, e su questioni di classesociale; fattori che inevitabilmente siriflettono sulla vita quotidiana e sull’universo femminile. La serata ha a tratti assunto una piace-vole nota ‘confidenziale’, quando le rela-trici hanno condiviso con il propriopubblico aneddoti e ricordi personali,legati al proprio essere donna in fami-glia e in società.

Relatori: Giovanna Masoni Brenni, responsabileDicastero cultura Città di LuganoMaria Grazia Rabiolo, responsabileattualità culturale della Rete Due (Rsi) Loredana Lipperini, scrittrice e conduttrice Rai Radio 3, giornalista ‘La Repubblica’Nelly Valsangiacomo,docente Università di Losanna, espertadi media audiovisivi e membro delConsiglio regionale Corsimoderatrice: Natascha Fioretti,Osservatorio europeo di giornalismodell’Usi

Questa conferenza ha anticipato un cicloche continuerà nel 2013

Relatori: Denise Fedeli, direttore artistico OsiChristian Gilardi, responsabile settoremusicale Rsi, moderatore: Salvatore Maria Fares, giornalista Rsi

con: Dino Balestra, direttore RsiMarisa Marzelli, critico cinematografico

e televisivo, Alessio Petralli, socio-linguista e docente di lettere.

Per la Corsi hanno partecipato:Luigi Pedrazzini, presidente

Anna Biscossa, vicepresidenteHanno condotto: Raffaella Barazzoni

e Orazio Martinetti

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per.corsi 11

Sul territorio, in mezzo a voi

Come di consueto, la Corsi ha dato ilbenvenuto ai nuovi soci che si sonoiscritti nel 2012 con un rinfresco di fineautunno. Presenti alla serata, nell’atriodella Spai trasformato per l’occasionein un elegante ‘bistrot’, anche il presi-dente Luigi Pedrazzini, che ha rivolto il proprio saluto agli ospiti, e DeniseFedeli, direttore artistico dell’Osi, cheha ringraziato la Società cooperativaper il suo importante contributo alleiniziative dell’Orchestra volte a pro-muovere e ad avvicinare il pubblico -anche quello dei più piccoli- alla musica classica. La Corsi sostiene una serie di concertiannuali per le scuole, i bambini e lefamiglie, oltre a questo appuntamentolocarnese pre-natalizio in omaggio ai soci. A seguire, al Palazzetto Fevi,brani di Barber e Cajkovskij eseguitidall’Osi e dall’Orchestra sinfonica delConservatorio della Svizzera italiana.

per.corsi 10P E R . C O R S I C O M U N I

APERITIVOCORSI E CONCERTODELL’ORCHESTRA DELLASVIZZERA ITALIANA LOCARNO

SPAI E PALAZZETTO FEVIVENERDÌ 30 NOVEMBRE

C O : R S I I N C A S A

UNAVOCEPER L’ANZIANOQuando quest’anno mi è stato chiestodi tornare ad occuparmi della tematicaanziani alla radio, proponendo unnuovo progetto di programma (rubricaNuova età, in onda su Rete Uno), nonho esitato un solo attimo. Non soloperché demograficamente anche nellaSvizzera italiana sono notevolmenteaumentati, ma soprattutto perché par-lare di un universo che riguarda tuttinoi, chi direttamente, chi di riflesso, èsenz’altro arricchente. Già quattro annifa avevo trattato questo tema nella miarubrica E la vita la vita, allora trasmessaall’interno di Sabato Uno. Quest’anno, inogni puntata, della durata di dieci minuti,si propone al pubblico un argomentorivolto specificamente al mondo deglianziani, e se ne parla con un ospite instudio. Nel corso di questa stagione siè parlato, tra l’altro, di guida sicura, diprevenzione alle truffe e ai raggiri, diuniversità della terza età, di unità abita-tive intergenerazionali, di diversi servizimessi a disposizione dell’utenza daparte delle maggiori associazioni pre-senti nella Svizzera italiana, ma anche ditematiche più delicate quali la solitudi-ne e la gestione del lutto. Il proporrequesti spunti alla radio, un mezzo cheper definizione deve trasmettere calorea chi ne fruisce, a mio avviso si rivelaancor più importante perché, attraver-so i temi sviluppati di puntata in punta-ta, si permette di unire chi una deter-minata problematica la vive con chi laespone nel corso dell’intervista. Sonotemi che spesso, forse, senza la radionon si sarebbe osato condividere,magari per timore di essere derisi, umi-liati. Un esempio lampante a cui hopotuto assistere riguardava una puntatadedicata alle truffe e ai raggiri perpe-trati ai danni degli anziani. Ospite instudio c’era il portavoce della Poliziacantonale ticinese che, oltre a fornireutili e preziosi consigli relativi alla pre-venzione delle truffe, si è rivolto diret-tamente agli ascoltatori esortandoli,qualora ci fosse stato qualcunoall’ascolto che si era visto truffare daun malintenzionato e che non aveva

osato denunciare l’accaduto per timoredi derisione, a venire allo scoperto per-ché “non è il primo ad essere statoingannato e quindi non c’è da vergo-gnarsene”. Attraverso la radio abbiamopotuto, nel nostro piccolo, arginare ilfenomeno mettendo in guardia gliascoltatori. Dopo alcuni giorni dallamessa in onda di quella puntata, rice-viamo una lettera di un signore che miconfida di aver denunciato una truffasubita tempo addietro e che non osavaagire per timore di essere deriso o dipassare per ingenuo. Mi scrive chedopo aver ascoltato la trasmissione, hatrovato il coraggio di denunciare l’acca-duto. Questo è solo un esempio delprezioso compito che svolge la radionon solo nel fare servizio e trasmetterecalore, ma anche, nel caso di questatestimonianza, infondere coraggio. Trovoquindi fondamentale proporre spunti,approfondimenti di temi anche delicatiin una rubrica radiofonica che, se dauna parte non ha la presunzione dirisolvere i problemi di chi la terza equarta età la vive, fornisce però spuntidi riflessione, a volte infonde fiducia inchi l’ascolta ma soprattutto trasmetteun senso di vicinanza e compartecipa-zione. Un altro aspetto rilevante, a mio

modo di vedere, di questo servizio, èl’informare e il rendere partecipe ilpubblico delle attività, iniziative e pro-blematiche che devono affrontare lepersone della terza e quarta età, al finedi meglio comprenderne determinatedinamiche; come pure il permettereall’utente di poter aver accesso adinformazioni che altrimenti sarebberoda richiedere unicamente ai fornitori diservizi, non sempre facilmente raggiun-gibili. L’abbinamento di tematiche comequeste dalla radio alla tivù, rafforza unapartecipazione più attiva, annullando lapossibile iniziale reticenza dell’utente.Un approfondimento televisivo di altritemi potrebbe offrire a questa genera-zione un confronto diretto con le altre,e non soltanto con le più giovani.

Christian de CiantisGiornalista Rsi

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FUTUROCON RETROSCENASERVIZIO PUBBLICO EMEMORIA SOCIALEIL RUOLO DEGLI ARCHIVIAUDIOVISIVI

per.corsi 12P E R . C O R S I C O M U N IDossier dell’eventofotocronaca del convegno

13per.corsi

LUGANO-BESSOSTUDI RADIO RSIVENERDÌ 5 OTTOBRE

Ore 12.15: l’atrio di Besso inizia a brulicare…. All’evento hanno partecipato circa 130 persone, fra membri delle società regionali della Srg Ssr, membri della direzionecentrale a Berna e del Consiglio d’amministrazione, collaboratori Rsi, soci Corsi, professionisti del settore audiovisivo e archivistico e varie autorità

Chi ben comincia...

Ore 19.15, Capo San Martino. L’aperitivo serale gentilmente offerto dalla Città di Lugano... seguito da una cena con accompagnamento musicale. Grazie a tutti i partecipanti!

E’ seguita una tavola rotonda cui hannopartecipato anche Jean-Frédéric Jauslin,direttore dell’Ufficio federale della cultura, e Roger de Weck, direttore generale Srg Ssr

I partecipanti hanno potuto contare su una traduzione simultanea in quattro lingue dell’intero convegno

Tania Chytil, Rts, moderatrice delladiscussione

Dalle 13.30, sul palco dell’Auditorio Stelio Molo, si susseguono i professionisti del settore: Giuseppe Richeri, professore Usi, Jan Müller, Netherlands Institute for Sound and Vision, Dino Balestra, direttore Rsi, Serge Viallet, direttore della collanaMystères d’archives (Ina, Arte), Roberto Rossetto, Teche Rai

La Corsi crede fortemente nel valore e nelpotenziale degli archivi Rsi, e non perdeoccasione di parlarne e di attingervi per isuoi eventi, contribuendo così a sensibilizzarel’opinione pubblica sullo stretto legame fra laradiotelevisione e il suo territorio

In questa occasione, è stato presentato per la prima volta anche il Totem; un supporto dotato di touchscreen, progettato dalnostro designer Marco Mariotta, messo a punto dalla Rsi e dalla Supsi -con il contributo della Corsi- che può essere caricato divolta in volta con materiali provenienti dalle teche radiotv. Il primo prototipo ufficiale verrà inaugurato a breve in Bregaglia

Nei corridoi di Besso, diverse postazionimultimediali hanno permesso al pubblicodi approfondire la propria conoscenza in tema di archivi e di catalogazione,discutendone direttamente con gli espertipresenti alla giornata

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per.corsi 14 15per.corsiDossier dell’eventoFuturo con retroscena

Uno degli aspetti più dibattuti dellagiornata ha riguardato i diritti d’auto-re. Ci può dire come è regolata lamateria in Svizzera e quali sono leopere protette dal diritto svizzero?In Svizzera la materia è regolata dallaLegge federale sul diritto d’autore e suidiritti di protezione affini del 9 ottobre1992 (Legge sul diritto d’autore, Lda) e dalla relativa Ordinanza. Ai sensi dellaLegge sul diritto d’autore sono opere,“indipendentemente dal valore o dalladestinazione, le creazioni dell’ingegnoletterarie o artistiche che presentanoun carattere originale”. Sono quindisegnatamente protette le opere lette-rarie, scientifiche, musicali, le operedelle arti figurative (come pittura, scul-tura e grafica), le opere di contenutoscientifico o tecnico, le opere architet-toniche, le opere delle arti applicate, leopere fotografiche, cinematografiche ele altre opere visive o audiovisive. La Legge sul diritto d’autore garantisceinoltre i diritti di protezione affini, tra i quali figurano i diritti degli artisti inter-preti, i diritti dei produttori di supportoaudio o audiovisivi e i diritti degli orga-nismi di diffusione, relativi alle emissionitelevisive e radiofoniche.

Un ulteriore motivo di discussione hariguardato la durata della protezioneconferita dal diritto d’autore. Quale èla situazione giuridica in Svizzera ?In Svizzera la protezione conferita aisensi della Legge sul diritto d’autore siestingue 70 anni dopo la morte dell’au-tore. Tuttavia, nel caso in cui alla realiz-zazione dell’opera abbiano contribuitopiù persone, la protezione conferitadalla legge si estingue 70 anni daldecesso dell’ultimo sopravvissuto. Per contro, è importante sottolinearecome, una volta venuta meno la prote-zione, le opere e le prestazioni fornitediventino di dominio pubblico e sianoperciò a disposizione della collettività.

Durante la tavola rotonda si è parlatomolto di evoluzione tecnologica ediritti d’autore. Come coniugare que-sti due aspetti ? Il progresso tecnologicorappresenta senza dubbio una poten-

zialità. Chiaramente tale potenzialitàdeve essere sfruttata in ossequio allenorme giuridiche vigenti in materia. È altrettanto vero che il continuo pro-gresso tecnologico costringe il legislato-re ad adeguare i testi normativi aitempi. In Svizzera, ad esempio, la giàcitata Legge sul diritto d’autore, che erastata concepita nell’epoca analogica,quando cioè i mezzi a disposizioneerano le videocassette e i videoregi-stratori, ha subito recentemente un’im-portante revisione per adeguare il dirit-to d’autore alle innovazioni dell’eradigitale. La Svizzera ha infatti dovutoadeguarsi agli standard internazionali e il legislatore elvetico ha dovuto tenerconto dell’esponenziale diffusione diInternet, dell’avvento e dello sviluppodella telefonia mobile, nonché del pas-saggio al digitale in ambito televisivo eradiofonico. La revisione della Legge suldiritto d’autore ha inoltre permesso di aprire un dibattito tra i diversi attoriche giornalmente si occupano di questiaspetti, come coloro che esercitanoattività culturali, l’industria del diverti-mento, gli utenti e i consumatori e, nonda ultimo, gli organi di diffusione. Comesi è potuto constatare nel corso dellatavola rotonda, il dibattito è ancoraaperto, tanto è vero che molti dei temioggetto di discussione sono stati ripresie approfonditi nel corso della giornatanazionale Srg Ssr.

Uno degli aspetti dei quali si è maggiormente discusso riguarda ilrapporto tra conservazione/fruizionedei documenti audiovisivi e dirittid’autore. In Svizzera quale è la situa-zione giuridica attuale e come vieneaffrontata la questione ?Nell’ambito della già menzionata revi-sione della Legge sul diritto d’autore,entrata in vigore il 1. luglio 2008, e delrelativo dibattito che ne è scaturito, gliorganismi di diffusione avevano chiestodelle facilitazioni pratiche per poter utilizzare le loro produzioni d’archivio. Al proposito, è importante rilevare chela suddetta revisione, oltre a garantiremaggiormente gli autori dai rischi dellenuove tecnologie, ha altresì portato dei

POLITICA DELLA MEMORIA STATALEO SERVIZIO PUBBLICO: TENDENZE ATTUALINELLE RELAZIONI CON LA MEMORIA MEDIATICAE POSSIBILI IMPLICAZIONI PER LA SVIZZERA

P E R . C O R S I C O M U N I

Lo Stato non è il solo a doverseneinteressare: questa la posizione assuntada Jean-Fréderic Jauslin in rispostaall’interrogativo principale della tavolarotonda, su chi detenga la responsabilitàdi valorizzazione degli archivi audiovisi-vi. Il direttore dell’Ufficio federale dellacultura chiarisce che per il mondo poli-tico svizzero, la politica della memoria(Memopolitik) e degli archivi non risul-ta prioritaria e le vengono di conse-guenza attribuiti mezzi ridotti -3 mio.ca. chf annui a fronte di bisogni stimatiattorno ai 25 mio. chf -. Se in Svizzeraoltre ai Cantoni ci sono parecchi altrienti ed istituzioni che si occupano dimemoria quali ad esempio Memoriav,la Fonoteca nazionale e la Bibliotecanazionale, l’assenza di norme comuni ela diversità linguistica che caratterizza lanostra nazione costituiscono uno svan-taggio, in quanto determinano un incre-mento nei costi, con la digitalizzazione50 volte più onerosa che la carta.Jauslin sottolinea come l’archiviazione di dati su scala globale implichi difficoltàin termini di gestione, catalogazione econservazione del materiale: la Svizzeranon è attualmente in grado di sviluppa-re da sola programmi di selezione glo-bale adeguati, anche se una soluzionepotrà forse venire dal Dipartimento

Federale di Giustizia e Polizia, che stastudiando un nuovo sistema di gestionedei dati e dei diritti. In questo senso, lacollaborazione con la Comunità europeasarà determinante. Egli ritiene però cheil vero ostacolo sia rappresentato dallequestioni legate ai diritti con Unesco,Omc (Organizzazione mondiale delcommercio) e Ompi (Organiz-zazionemondiale della proprietà intellettuale)in disaccordo. In questo ambito, il diret-tore richiama l’attenzione sul fatto chela proprietà intellettuale deve tutelaregli autori piuttosto che gli intermediaridei diritti di sfruttamento.Roger de Weck preferisce il concettodi Histoire a quello di Memopolitik, esul ruolo svolto dal servizio pubblicoradiotelevisivo nella politica dellamemoria ribadisce come sia lo Stato adover incentivare la politica degli archi-vi, e come questo servizio debbaattuarsi tramite finanziamento pubblico.Ricorda che in ambito di valorizzazionedegli archivi lo Stato ha sempre svoltoun proprio ruolo attraverso i musei. Seil coinvolgimento dei media è maggiorerispetto al passato, anche il direttoredella Radiotelevisione svizzera fa notareche la libera utilizzazione dei documen-ti è resa difficile dalle problematicheinerenti i diritti d’autore.E’ altresì vero che la nuova piattaformacostituita da Internet consente un’am-pia valorizzazione dei dati archiviati,attraverso piattaforme quali NotreHistoire, che raccoglie e propone docu-menti pubblici ma anche materiale diprivati cittadini. Per ciò che concerne lasfida tecnologica, spiega de Weck, la Srgha istituito una rete operativa guidatada Dino Balestra con l’obiettivo di stan-dardizzare gli archivi delle Unità azien-dali Srg.Le spese di gestione del suo Istitutosono invece già finanziate dal governo,specifica Jan Müller, direttore delNetherlands Institute for Sound andVision, mentre ulteriori entrate proven-gono dalla commercializzazione di pro-getti di valorizzazione degli archivi. Lo

Stato finanzia volentieri questo settorein quanto per la ‘piccola’ Olanda lamemoria nazionale è ritenuta nel con-tempo un fattore identitario importan-te e una base per progetti rivolti alfuturo: le tecnologie innovative servonoal governo per custodire i propri dati, el’Istituto garantisce questa funzione dicatalogazione e ricerca in modo dure-vole. Müller sottolinea poi come per ilsuo Istituto l’importanza della coopera-zione tra enti radiotelevisivi di diversenazioni (Bbc, Rai, Radiotelevisionedanese) rappresenti una priorità.In merito a questo tema RobertoRossetto, responsabile del supportotecnologico delle Teche Rai, ricordacome Rai e Rsi abbiano costruito insie-me il proprio catalogo audiovisivo. Ilvero problema rimane l’utilizzazione deidati, vincolata a severe norme del dirit-to d’autore. La Comunità europeadovrebbe facilitare la fruizione pubblicadegli archivi, mentre le norme vigentiostacolano non solo gli utenti maanche gli archivisti. Secondo Rossettova trovata una soluzione che consentadi giustificare la spesa investita nell’ar-chiviazione con un’adeguata riutilizza-zione del materiale. In Italia vi sonoprogetti finanziati dallo Stato e altrifinanziati dalle Regioni. La Rai sta ini-ziando a commercializzare produzioni(musicali) d’archivio libere da vincoli didiritti di terzi.

Come la Srg promuove attivamente lacollaborazione fra le sue varie Unitàaziendali, così potrebbe anche sviluppa-re cooperazioni internazionali con altribroadcasters (l’Ebu ha sede a Ginevra):è questa l’opinione di Beat Schneider,direttore di Swiss Txt. Ma poiché il ser-vizio pubblico Srg rimane vincolato allamissione di produrre programmi per ilfuturo, la realizzazione di progetti inno-vativi e l’ulteriore sviluppo delle tecno-logie implica necessariamente un inve-stimento statale nell’ambito di questomandato. In Francia, ricorda Schneider,tale ruolo è svolto dall’Ina.

SUIDIRITTI D’AUTOREApprofondimento - Intervista

nuovi vantaggi per utenti e consumato-ri. Come dichiarato dall’Istituto federaledella Proprietà Intellettuale nel 2008, in seguito alla revisione gli organismi didiffusione possono infatti beneficiare difacilitazioni per l’acquisizione di diritti seintendono rendere accessibile online illoro materiale d’archivio. L’adozione di queste nuove norme fa quindi bensperare per il futuro, in particolare perquanto concerne la possibilità di rende-re fruibile al pubblico il materiale d’archivio, pur salvaguardando i legittimidiritti dei titolari dei diritti d’autore adun equo compenso. In ogni caso, ildibattito tra i diversi attori è più chemai aperto e l’adeguamento dei testinormativi continua. L’ultimo atto impor-tante in tale ambito è l’istituzione, lo scorso 8 agosto, da parte dellaConsigliera federale SimonettaSommaruga, Capo del Dipartimentofederale di Giustizia e Polizia, di ungruppo di lavoro incaricato di ottimiz-zare la gestione collettiva dei dirittid’autore e di quelli affini.

Benedetta Bianchetti svolge la profes-sione di avvocato ed è titolare del-l’omonimo studio legale a Lugano. Si èlaureata presso l’Università degli studidell’Insubria nel 2002, conseguendo iltitolo accademico di “Dottore in giuri-sprudenza”. Ha in seguito ottenuto ildiploma cantonale di avvocato delCantone Ticino. Negli anni, l’avvocatoBenedetta Bianchetti ha sviluppato unparticolare interesse per il diritto deibeni immateriali e per i diritti d’autore,nonché per le diverse problematicheche concernono questi settori. È socia della Corsi e, in tale veste, hapartecipato alla Giornata nazionaledegli organi Srg Ssr 2012, dedicata alruolo degli archivi audiovisivi.

Una sintesi della tavola rotonda. Relatori: Jan Müller (NetherlandsInstitute for Sound and Vision) RobertoRossetto (Rai) Jean-Fréderic Jauslin(Ufficio federale della cultura) Roger de Weck (direttore generale Srg Ssr)

I VIDEO DELL’INTERO CONVEGNO, INSIEME AD UNA SINTESIDI TUTTI GLI INTERVENTI, LE IMMAGINI DELLA GIORNATA,LA RASSEGNA STAMPA E ALTRO ANCORA, SONO A DISPOSIZIONE SUL SITO WWW.GIORNATASRG2012.CH

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per.corsi 16 17per.corsiDossier dell’eventoFuturo con retroscena

P E R . C O R S I C O M U N I

LA PAROLAAGLI ESPERTIPer saperne di più sugli archivi e sullacatalogazione dei documenti audiovisividel servizio pubblico radiotelevisivo, viproponiamo un’intervista a due vocicon Theo Maeusli, responsabile dellavalorizzazione Teche Rsi, e RobertoRossetto, responsabile del supportotecnologico della direzione Teche Rai.

Servizio pubblico e memoria sociale:questo era il titolo della Giornatanazionale degli organi Srg Ssr 2012dedicata al mondo degli archivi audio-visivi. In questo quadro, qual è il ruolodei materiali d'archivio radiotelevisivipresso la Rsi / la Rai?

TM (Rsi): gli archivi radiotelevisivi di unservizio pubblico sono in almeno quat-tro modi molto significativi per lamemoria sociale di un territorio: in primis, si tratta per definizione di archiviaudiovisivi. Ci rendiamo sempre di piùconto che le nuove generazioni sonoparticolarmente sensibili ai ricordi chepossono vedere e sentire, non perforza leggere. I nuovi mezzi e canali dicomunicazione, dallo smart phone altablet fino alla smart Tv favoriscono inmodo crescente questo sviluppo.Secondariamente, si deve dire che laRsi registra e filma il territorio dellaSvizzera italiana ormai da oltre 80 anni:i suoi archivi fanno vedere in modooggettivo come la campagna e le città,

come il modo di esprimersi, come icomportamenti e le attitudini sonocambiate. Terzo elemento molto impor-tante per una memoria sociale è quellodella selezione di quanto va enfatizzatoe quanto va dimenticato. Gli archiviradiotelevisivi danno l’immagine diquanto è stato ritenuto importante edegno di pubblicità in determinatiperiodi, e gli archivi di un servizio pub-blico sono dunque la memoria dellasfera pubblica di una società, la memo-ria collettiva, come diceva MauriceHalbwachs già negli anni ‘30 - coneffetti importanti di coesione sociale.Quarto, ma non meno importante ele-mento è quello della sfera privata: gliarchivi radiotelevisivi sono composti disuoni e immagini che ognuno ha giàvisto, a casa propria, in un contestodella sua vita privata, e che dunqueaiutano a strutturare i propri ricordi ecollegare la propria vita alla vita ememoria collettiva.

RR (Rai): in azienda l’archivio ricopreun ruolo fondamentale per tutti i canaliche maggiormente si identificano con ilruolo di servizio pubblico. Canali speci-fici come Rai Scuola o Rai Storia attin-gono quotidianamente al patrimonioaudiovisivo aziendale.

Qual è la strategia seguita dalla Rsi / dalla Rai nella sua politica di archiviazione?

TM (Rsi): proprio in occasione dellaGiornata nazionale sia il direttore gene-rale della Srg Ssr Roger de Weck, sia ildirettore Balestra hanno dato espres-sione della sensibilità, dell’orgoglio e delsenso di responsabilità che l’aziendanutre nei confronti di questo patrimo-nio. Quello che conta di più sono i fatti:la Ssr e la Rsi hanno investito molterisorse negli archivi, che oggi si presen-tano in un ottimo stato, anche parago-nati a livello internazionale, pronti acogliere nuove opportunità. Proprio inquest’ottica un gruppo di lavoro dellaSsr sotto la direzione di Beat Schneidere presieduto da Dino Balestra ha elaborato una nuova strategia molto

moderna, che mira alla digitalizzazionecompleta degli archivi e la loro valoriz-zazione come risorsa di produzione ecommerciale, ma anche come serviziopubblico della memoria collettiva.

RR (Rai): attualmente si è portato informato digitale il materiale maggior-mente a rischio partendo dai supportielettronici degli anni ‘60-‘70 come inastri da 2 pollici e 1 pollice, Bvu , U-Matic e Betacam per la Televisione e inastri da ¼ di pollice, Cd e Dat per laRadio. La pellicola invece ancora oggi,se conservata in modo appropriato, simantiene di qualità.

Concretamente come vengono archi-viati i materiali audiovisivi conservatipresso la Rsi / la Rai?

TM (RSI): nei decenni passati gli alticosti della memoria tecnica e delladocumentazione imponevano unasevera e dolorosa selezione di quantoveniva archiviato. Da qualche annoquesti costi si sono notevolmenteabbassati e lo sviluppo enorme deimotori di ricerca ci permette di tenere-e dunque in futuro anche reperire-materiali, per i quali non possiamo inve-stire un grosso lavoro di documenta-zione. Archiviamo tutto in formato file - per sicurezza doppiamente in luoghiseparati - nella qualità originale di produzione.

RR (Rai): ad oggi Rai per quanto con-cerne l’archivio televisivo conserva imateriali su supporti digitali broadca-ster del tipo Imx o Xdcam. Non esisteun archivio digitale centrale in formatofile per quanto concerne la qualità diproduzione. Per la parte radio sonostati invece digitalizzati i supporti in formato file e sono disponibili diretta-mente per la produzione.Cosa a parte è la consultazione delCatalogo Multimediale ove è possibilericercare e fruire i materiali in formatofile di oltre 3 milioni di ore di cui 52%televisione e 48% radio.

Quali sono i principali problemi diconservazione dei documenti originalie, sull'altro fronte visto che nemmenola digitalizzazione assicura una fruibili-tà a tempo indeterminato, delle copiesu supporti innovativi?

TM (Rsi): di tutti i supporti che cono-sco nella storia delle registrazioni, il piùsolido è probabilmente quello dellaregistrazione su vinile per l’audio edella pellicola per il film. Ma anche que-sti materiali non sono eterni. I supportimoderni, noi utilizziamo le cosiddettecassette Lto, non si contraddistinguonoper una particolare stabilità e rischiano,con l’avanzare delle tecnologie, didiventare illeggibili. In confronto allevecchie tecnologie hanno però il grandevantaggio di essere stoccati in un sistema robotizzato: quando iniziano adinvecchiare o a diventare obsoleti, pos-sono essere trasferiti su nuovi supporti,senza nessuna perdita di dati o di qualità.

RR (Rai): I problemi di persistenza deidati nel mondo informatico è uno deipunti di maggior interesse nel mondodell’archiviazione broadcaster. Da annisiamo attivi in ambito internazionalecon una serie di progetti che via viasono stati finanziati sui vari programmiquadro della comunità europea.In tal senso abbiamo creato in collabo-razione con Bbc, Ina, Orf, B&G un cen-tro di Competenza Europea al fine dicondividere le esperienze e minimizza-re i rischi ed i costi nell’ambito dellaricerca ed ottimizzazione delle filiereconservative dei materiali audiovisivi(http://www.prestocentre.org/ ).

Quantitativamente a quanto ammonta il patrimonio audiovisivofinora digitalizzato e quindi fruibilepresso la Rsi / la Rai?

TM (Rsi): per parlare in cifre tondedirei: delle circa 300'000 ore di conte-nuti tra radio e televisione, circa unterzo è già digitalizzato; entro il 2016 il tutto sarà accessibile in digitale.

RR (Rai): le ore di materiale audiovisivofruibili all’interno del CatalogoMultimediale sono 3.028.581 e sono

consultate da circa 8.300 utenti interniper un totale di circa 9 milioni di ricer-che/anno. Il Catalogo Multimediale èinoltre composto di oltre 70 milioni didocumenti che vanno dalla documenta-zione analitica dei materiali audiovisivi;alle foto di scena; al Radio Corriere Tvcompletamente digitalizzato e ricerca-bile a partire dal 1924; a oltre 80.000copioni, spartiti musicali, costumi discena catalogati e fotografati ed altroancora. Un patrimonio storico ed arti-stico che ripercorre oltre 80 anni distoria italiana e non solo e che diffe-renzia in modo netto il servizio pubbli-co da i nostri competitors.

Dove e con quali modalità i documenti digitalizzati sono oggi a disposizione del pubblico?

TM (Rsi): il vettore più efficace pervalorizzare gli archivi della Rsi rimane laradio e la televisione, sia come appro-fondimento e sostegno per programmid’attualità e di documentaristica, siasempre di più con emissioni propriodedicati alla memoria, che godono diun notevole successo di pubblico. LaRsi punta anche su nuovi vettori e strade innovative per la valorizzazionedella memoria audiovisiva, intesa comeservizio pubblico, collaborando con altrioperatori culturali sul territorio: con ilSistema bibliotecario ticinese e con ilCentro didattico, tramite il progettoMMuseo, il catalogo multimediale dellaRsi può essere consultato in bibliotechepubbliche e scuole; con il progettoScuolavisione, condiviso con laFormazione professionale cantonale e l’Istituto universitario federale dellaformazione professionale (Iuffp), si è sviluppata una modalità interattiva difruizione di video in aula; Totem infine - premiato dall’organizzazione mondialedegli archivi televisivi come progettopiù innovativo di valorizzazione dellamemoria audiovisiva - è il frutto dellaintensa collaborazione dellaValorizzazione Teche con la Supsi egode del sostegno della Corsi. Totemmira a portare la memoria diretta-mente nei luogi e verso le personedelle quali parlano i documenti. Il primo Totem verrà inaugurato il 25 gennaio in Bregaglia. Progetti futuri?Migliorare la presenza degli archivi Rsi

online. Personalmente non possoimmaginarmi una migliore strutturadella smart Tv, per valorizzare lamemoria audiovisiva.

RR (Rai): Rai ha messo a disposizionetutto il patrimonio tramite l’apertura dipunti di visione all’interno di tutte leSedi Regionali (20) ove è possibile con-sultare il Catalogo Multimediale conl’aiuto di personale interno esperto. Ci sono inoltre tre biblioteche aziendali,

due a Roma e una a Torino, dove èpossibile consultare il catalogo e trepunti esterni, una sorta di “Rai corner”presso la Mediateca Braidense di SantaTeresa a Milano e a Roma presso laDiscoteca di Stato e l’Auditorium SantaCecilia. Per acquisire i materiali delleteche è operativo un settore specificodi Customer Service, al quale possonorivolgersi, anche via web, le istituzioni, leassociazioni, le organizzazioni senza finidi lucro, le scuole e le università. Inquesto caso i materiali in diritti Rai vengono forniti in Dvd o altro supportofisico o inviati via internet a tariffe dirimborso spese. Tutti coloro che hannobisogno di prodotti di archivio perscopi commerciali hanno come interlo-cutore la nuova Direzione Commer-ciale Rai, che vende a prezzi di mercatoe gestisce anche la distribuzione deidiritti all’estero.

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per.corsi 18P E R . C O R S I C O M U N I I S T I T U Z I O N A L I

Dossier dell’eventoFuturo con retroscena

Quante volte, nel corso della sua storiacentenaria, era stata data per moribonda,se non per morta? Quanti ne avevanopreannunciato la scomparsa con l’av-vento della televisione e poi di internet?In barba a tutte le Cassandre, invece,ogni anno, la vecchia, cara radio lesmentisce per confermarsi, più che mai,il medium più seguito, diretto e capillare.Più che galleggiare, la radio ha il ventoin poppa. È la fonte di informazionedella quale, nonostante sia priva diimmagini, il pubblico si fida, alla quale faricorso più spesso, sulla quale e graziealla quale continua ad informarsi. Allaradio, da sempre il pubblico ricorre conun riflesso spontaneo ed innato, che sievidenzia in tutta la sua forza quandoscatta in una situazione eccezionale, inun momento di crisi. Anche perl’Intrattenimento (come dimostrano gliascolti di Rete Uno e Rete Tre) e pergli approfondimenti (Rete Due) è laradio il medium che coinvolge più pub-blico. Come per la televisione, ancheper la radio - di per sé più mobile, piùduttile e meno ingombrante (in tutti isensi) del piccolo schermo - mutano lemodalità di consumo, accentuandoneulteriormente la mobilità: anche per laradio valgono l’anytime, anywhere e lafruizione differita. Anche la Radio puòessere ascoltata via web e grazie aipodcast (ormai oltre 100 le trasmissioniall’indirizzo www.rsi.ch/podcast). Detto dei motivi della sua solida tenuta,anche la radio è tuttavia costretta a rinnovarsi: da un punto di vista tecno-logico (ultimo, in ordine di tempo, l’avvento del Dab+, delle web radio edi apparecchi di ricezione che offronole due modalità, senza per ora rinun-ciare alle Fm, la cui scomparsa non èancora stata decretata); ma soprattuttonei toni, nei linguaggi, nel modo di porgersi al pubblico, che deve essereempatico e caldo, ma nel contempomisurato, equilibrato, senza scivolare

in una eccessiva confidenzialità chepotrebbe suonare stonata.Già che parliamo di suoni, nel corsodel 2012 le tre reti Rsi hanno dato inizio al riaggiustamento dei rispettivitappeti sonori, definendo con maggiorprecisione le tipologie musicali chedevono caratterizzarne ciascuna, scon-giurando in tal modo il rischio disovrapposizioni e di confusione nelpubblico. Un rischio che si è talvoltaprofilato all’orizzonte per Rete Uno e Rete Tre, ma che un attento e com-plesso lavoro di riclassificazione di deci-ne di migliaia di brani musicali dovrebbeora avere scongiurato, contribuendo intal modo a confermare, anche musical-mente, Rete Uno quale vettore gene-ralista, di contatto, trasversale, toutpublic, lasciando a Rete Tre gli spazi per sonorità più ricercate, sperimentali,destinate non solo all’insieme, bensìanche a singoli segmenti del suo targetdi riferimento. Più in generale, anchenelle nostre tre Reti Radio dovrà riflet-

tersi la nuova Strategia aziendale SrgSsr che pone l’accento sulla necessitàdi orientare maggiormente l’offerta aun pubblico giovane, mobile e urbano,senza per questo trascurare il bacinotradizionale e consolidato. In quest’ottica proprio la Rsi è statadesignata regione pilota a livello nazio-nale e entro qualche settimana avràdefinito delle prime proposte concreteche verranno discusse dal Comitatodirettivo della Srg Ssr.

Concludendo, le sfide non mancano,ma sono e saranno un momento parti-colarmente stimolante sia per ci laradio la fa che per chi l’ascolta. Poterleaffrontare da una posizione di consensoe di forza che non conosce uguali all’interno della Srg Ssr è una fortuna,peraltro guadagnata sul campo in oltre80 anni di esistenza.

Dino Balestradirettore Rsi

C O : R S I

CARA,VECCHIAE SEMPRE NUOVARADIO

19per.corsi

DIETRO LEQUINTE

Grazie a tutti i collaboratori interni edesterni, Corsi e Rsi, che con il loro lavoro ela loro professionalità hanno contribuito alsuccesso di questa giornata

Gli autori dei temi e dei contenuti del convegno -Francesca Gemnetti e Theo Maeusli- posano insieme soddisfattipoco prima dell’inizio delle danze

La Squadra esterna della Rete Uno ha trasmesso tutto il giorno dai corridoidella radio

-3 giorni. La conferenza stampa che hapreceduto l’evento

I lavori di allestimento delle postazionimultimediali

Il segretariato Corsi nel pieno delle operazioni

La giornata degli organi Srg Ssr 2012 è stata un’occasione importante per valorizzare e attirare l’attenzione unavolta di più sullo stabile radio di Besso.Nella foto, l’auditorio Stelio Molo

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per.corsiC O R S I I N O S S E R VA T O R I O20

Nello scorso numero ci siamo occu-pati di servizio pubblico e socialmedia in Inghilterra constatandocome anche per la televisione, in par-ticolare nel settore dell’informazione,la partita sempre di più si gioca sulweb. Avevamo anche anticipato che di servizio pubblico e social media inEuropa avremmo continuato ad occu-parci, portando alla luce altri esempi.Così, dopo avere dato un rapidosguardo ad uno studio interessantesulle tendenze del servizio pubblico inEuropa, questa volta analizzeremo ilservizio pubblico di due paesi dell’est:Romania e Polonia, grazie alle infor-mazioni fornite dai partner Ejo deirispettivi paesi, ovvero Michal Kusdell’Università di Wroclaw e T�naseTasen�e della Andrei Saguna Universitydi Constanta.

La produzione e la trasmissione diinformazioni da parte delle tv pubbli-che è cresciuta in modo esponenzialenegli ultimi 25 anni, da un lato attirando

moltissimi spettatori, dall’altro mancan-do però di coinvolgere direttamente lepersone, in particolare di quella fasciadi età compresa tra i 20 e i 44 anni.Una lacuna che oggi si cerca di colmaree di trasformare in un punto a favoregrazie all’integrazione e all’uso deisocial media: questo quanto è emersodallo studio Psb Tv News: Trends &Developments della European BroadcastUnion. La ricerca dimostra come leaudience hanno sempre più fame diinformazioni aggiornate e come le tv di servizio pubblico, in particolare perattirare i giovani, puntino sempre di piùsui social media usando Facebook(80%), Twitter (56%), siti di video sha-ring (24%) e blog (12%). Inoltre rendono accessibili i loro conte-nuti su più piattaforme, canali e formedi distribuzione come i ‘device’ mobili ei social media. Questa crescita e diver-sificazione, secondo lo studio, richiedel’uso di linee guida interne per rafforza-re l’identificazione del brand e gli stan-dard giornalistici.

ROMANIA:LE AUDIENCE SI SONO SPOSTATEONLINEUno studio condotto dalla AndreiSaguna University di Costanta confermacome sempre più persone guardano latv attraverso il computer e internet e dimostra come la tv non ha persoaudience, semplicemente gli spettatorisi sono spostati online.Sono stati presi in considerazione imaggiori network televisivi e tra questiquelli che hanno introdotto l’uso deisocial media per promuovere i propriprogrammi: quattro canali privatiAntena3, RealitateaTv, DiscoveryRomania e Pro Tv e un canale pubblicoTvr1. I dati sono stati ottenuti dai sitiwww.socialbakers.com, www.sati.ro ewww.paginademedia.ro e nel corsodello studio hanno permesso di stabilireche l’interazione dell’audience con i programmi tv via social media negliultimi sei mesi è considerevolmenteaumentata. Rivela che il numero totaledell’audience del canale televisivorispetto allo stesso periodo del 2010 è diminuito mentre è aumentato il traffico sul sito nello stesso periodo. Quattro dei 5 canali tv analizzati (ProTv, Antena 3, Realitatea Tv and Tvr1)hanno una audience maggiore rispettoal traffico di utenti sul proprio sito diriferimento e sui propri profili social.Allo stesso tempo però si osservacome questo trend sia in decrescita e come invece si stia verificando unmaggiore coinvolgimento dei pubblicivia internet e via social media.In particolare è stata rilevata unaimportante migrazione dei tradizionalispettatori televisivi verso l’online chesempre di più seguono gli show tv viaweb (in streaming o registrati) facendoregistrare dei picchi di calo negli ascoltitelevisivi. Questo spostamento ha inol-tre facilitato l’interazione tra spettatori

SERVIZIOPUBBLICO E SOCIALMEDIA INEUROPA: I CASI DIPOLONIA EROMANIA

L’Osservatorio europeo di giornalismo (Ejo) rileva le tendenze più significativenel mondo dei media. Lo scopo è di contribuire al miglioramento qualitativodella professione agendo in stretta relazione con le esigenze di giornalisti, direttori ed editori. L’Osservatorio è un centro studi non profit dell’Universitàdella Svizzera italiana inaugurato nella primavera 2004 a Lugano con il sostegnodella Fondazione per il Corriere del Ticino. www.ejo.ch

Natascha Fioretti è ricercatrice presso la Facoltà diScienze della comunicazione dell’Università della Svizzeraitaliana a Lugano (Usi) e collaboratrice dell’Osservatorioeuropeo di giornalismo per il quale cura il sito italiano e coordina attività ed eventi. Come giornalista freelance,scrive per diversi quotidiani e riviste specializzate.

per.corsi 21

e giornalisti e tra gli spettatori stessidando maggiore visibilità e credibilitàalle relative istituzioni mediatiche.Questo trend va interpretato secondol’idea che internet fornisce una piatta-forma che consente agli utenti di espri-mere le proprie opinioni sui più diversiargomenti così come di commentarele opinion di altri. Ma anche tenendoconto del fatto che gli utenti oggihanno la possibilità di caricare i propri contributi, video e immagini,sulle pagine Facebook dei canali o deiprogrammi tv che in questo modopos-sono accedere ad informazioni che diversamente otterrebbero con maggiori tempi e costi.

POLONIA:I SOCIAL MEDIA SONO ARRIVATI IN RITARDOI media del servizio pubblico radio-televisivo polacco hanno scoperto relativamente tardi internet ma oggi ne sfruttano tutte le potenzialità. La piattaforma multimediale dellaradiotelevisione di servizio pubblico(Tvp – Telewizja Polska) usufruisce ditutti gli strumenti disponibili per pro-durre e rendere accessibili contenutimultimediali in streaming, Vod, podcast,applicazioni mobili. In particolare laradio ha implementato considerevol-mente la sua strategia multimediale e sociale a partire dal 2010. La piattaforma mutimediale televisivaospita insieme i siti di 11 canali nazio-nali (generali e tematici) e16 canaliregionali. Queste piattaforme rendono accessibilicontenuti attuali e di archivio ma anchecontenuti e informazioni originali nondisponibili nel formato tradizionale. Forte in quest’ottica è la presenza suisocial media, in particolare Facebookma anche You Tube, Twitter e i social

media polacchi (Blip, Wykop). Tvp conta 100 profili diversi suFacebook, non solo ogni canale maanche ogni programma ha la sua paginaper un totale di circa 500’000 fan.

di Natascha Fioretti

Opportunità, interrogativi, sfide del mondo della comunicazionee dei media presentate dall’Osservatorio europeo di giornalismodell’Università della Svizzera italiana.

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PER LACORSIUNASFIDA FONDAMENTALE

TELE &ALTREVISIONI

Qualche anno fa, per un breve periodo,sono stato membro del Consiglio delpubblico della Corsi. Poi ho preferitolasciare, non avendo più il tempo dioccuparmi di questo incarico, che com-porta almeno riuscire a guardare i programmi Rsi con una certa costanza. Ma se ho lasciato è anche perché labreve esperienza non mi ha certoentusiasmato. Quello cui ho assistito -magari le cose sono cambiate nel frattempo ma non credo- è uno scolla-mento tra chi ha le competenze e chi ha i mezzi per farle rispettare.Il Consiglio del pubblico è preposto alla valutazione dei programmi, manon ha i mezzi per farsi valere, ammes-so che lo desideri (su questo torneròdopo) sicché le sue deliberazionirischiano di rimanere lettera morta.Le procedure davanti al garante rara-mente sfociano in qualcosa, anche seposso “vantarmi”, se così si può dire, di essere riuscito a farmi dare ragionein occasione di un reclamo. E’ inutile girare a lungo attorno allatorta. La ripartizione dei proventi delcanone, come pure l’ammontare delmedesimo, sono da tempo un fuocoche cova sotto le ceneri. Da un lato c’èchi chiede che la Tv pubblica si limitiesclusivamente alle trasmissioni di ser-vizio pubblico, lasciando tutto il resto aiprivati, con conseguente dimezzamento(almeno) del canone. Dall’altro c’è chiOltregottardo ritiene che la spesa perla Rsi non si giustifichi dato il bacinod’utenza. E hai voglia a spiegare cheessa si indirizza a tutti gli italofoni inSvizzera; non sono comunque abba-stanza. Sia che si segua una strada, siache si segua l’altra, ad andarci di mezzoc’è la radiotelevisione della Svizzera italiana. Che costituisce, per la nostraregione, un canale di primaria importanza.La Rsi è peraltro stata assai brava nelfarsi male da sola, col risultato di conquistare, anche in Ticino, numerosi

sostenitori alle due tesi sopra citate.Perché le derive a sinistra nell’informa-zione pubblica non sono fantasie.Ovviamente la posizione politica deiredattori è affar loro. Smette però diesserlo quando filtra inopinatamentenel prodotto radiotelevisivo, e il recentepassato ne ha dato esempi plateali.Come uscire dall’impasse? Una via -e qui si torna all’inizio dell’articolo-potrebbe essere quella del Consigliodel pubblico, come ha suggerito il presidente Corsi Luigi Pedrazzini in un intervento a mezzo stampa. Questoperò necessita di due condizioni. Laprima è che il Consiglio del pubblicoabbia effettivamente delle facoltà diintervento concrete, e non si limiti allegrida spagnole. La seconda, altrettantoimportante, è che la sua composizionerispetti effettivamente i vari orienta-menti della società civile. Né l’una nél’altra condizione mi sembrano almomento date. E’ ovvio che se anche il Consiglio del pubblico presenta lestesse derive politiche delle redazionidell’informazione, o addirittura è com-posto da ex giornalisti della Rsi, il suoruolo diventa quello di una semplicefoglia di fico che non convince nessuno.Per la Svizzera italiana, per il suo rico-noscimento come parte integrante delpaese, sono tempi difficili. 13 anni diassenza dal Consiglio federale; alti funzionari a Berna pochissimi; la stessaConfederazione che nemmeno sidegna di pubblicare i concorsi pubbliciin tre lingue; Cantoni che, uno dopol’altro, tagliano sull’insegnamento del-l’italiano ritenendolo semmai un grade-vole ammennicolo quando non unpeso imposto, ma di certo non una ricchezza o un’opportunità da trasmet-tere, anche Oltralpe, alle nuove genera-zioni. E l’elenco delle doglianze potrebbecontinuare. Contro questa tendenzanon servono vacui comitati unilateralicreati solo per dar lustro all’ego deirispettivi promotori. Ci vuole un canale

forte. La Rsi può esserlo, ma deve tor-nare ad essere credibile. Davanti a tutti,e non solo davanti ad alcuni. In Ticinoprima che Oltregottardo. Non si puòessere ambasciatori credibili se ci si è giocati il sostegno in casa propria.Questa è la sfida, importante e difficile,che attende la Corsi.

Lorenzo Quadri,Il mattino della domenica

Giornalisti e media ci scrivonoUna rubrica di critica televisiva

Notizie telegrafiche

C O R S I I N B U C A L E T T E R EP E R . C O R S I C R I T I C I

A P R O P O S I T O D I . . .

Chiariamo subito una cosuccia: quelleche leggerete su questa nuova rubrica,a partire dal prossimo anno, sono criti-che richieste. Ci hanno proposto Tele &altre visioni ‘per rendere per.corsi unapubblicazione che promuova il pensierocritico, e non solo informativa’. Tanti annidi giornalismo, cinque di studio dellamateria, altrettanti di incontri con unaserie di esperti della televisione, articolie interviste e rubriche sulla tivù cihanno suggerito di accettare. Dopotanti no, un sì. Sì a una rubrica di criticadei programmi Rsi su per.corsi. Condue sole condizioni: niente censura e al diavolo la pratica tristissima dell’arte‘marchettara’. Con la censura non si vada nessuna parte, con la marchetta sifanno carriere facilmente spiegabili, inTicino come altrove. Ma noi non siamovocati all’adulazione e all’opportunismo,anche perché nella professione e nellavita abbiamo mete più interessanti daraggiungere. Per cui lasciamo ad altri ilpiacere di tessere le lodi di chiunquedetenga un potere o appaia in video.Tempo fa, Michele Fazioli ha ringraziatochi vi scrive per ‘lo humour rispettosocon cui punzecchia i suoi bersagli’(Azione, rubrica Visti in tivù). E haaggiunto una cosa importante: ‘La critica televisiva o è graffiante oppurerischia di diventare scipita o, quel che èpeggio, compiacente’. Il prossimo annoper.corsi comincia. Con la critica graf-fiante. Quella che piace tanto ancheall’intellettuale Enrico Lombardi.

Antonella Rainoldi

Il budget 2013 assegnato dalla Srg Ssralle società regionali resterà immutatorispetto all’anno precedente. La deci-sione è stata approvata dall’assembleadei delegati che si è svolta lo scorso 7 dicembre a Berna.

PIÙ VASTA È LA BASE,MAGGIORI SONO LE CREDENZIALI DELLASOCIETÀ COOPERATIVAQUALE RAPPRESEN-TANTE LEGITTIMA DEL PUBBLICO RADIOTELEVISIVO Anche le osservazioni e lerichieste che ci mandate e cheraccogliamo puntualmente perpoi trasmetterle ai responsabilidei programmi, otterranno unamaggiore attenzione e conside-razione da parte della Rsi.Per questo le attività che svol-giamo sul territorio e a contat-to con la gente, sono finalizzateall’acquisizione di nuovi soci.D’altra parte, è guardando alnumero di nuovi soci che ognianno si iscrivono alla Corsi chela Srg Ssr a Berna valuta l’efficaciadel nostro impegno, assegnando-ci un budget per tutte le nostreiniziative. Questo vale per ognunadelle quattro società regionalidella radiotelevisione svizzera di servizio pubblico.

GLI ALTRIPer farsi conoscere meglio dagli utentiradiotv ed avvicinare potenziali nuovisoci, la Srg.d (società regionale dellaSvizzera tedesca) oltre a partecipare aeventi quali le fiere, si rivolge in parti-colare a pubblici mirati, sviluppandosinergie in ambito accademico e istituzionale. La Rtsr (società regionale della Svizzerafrancese) punta molto sul tema “ringio-vanire l’istituzione grazie al multimedia”e su piattaforme online quali il forum.Incentiva nel contempo la partecipazio-ne dei soci attraverso proposte esclusi-ve del suo “club”.La Srg.r (società regionale dellaSvizzera romancia) affida la propriapromozione alla radiotelevisione, ancheper dare vigore all’identità romancia. La Corsi si muove su diversi fronti, coniniziative volte ad incontrare il pubblicogeneralista ma invitando costantementeanche le autorità. Il principio alla basedella strategia per il 2013 (ma in partegià adottato nel 2012) consiste nel farerete, con un’attenzione particolareverso i giovani.

PER.CO

RSI

GIOIOSI

NEL2013

A P R O P O S I T O D I . . .

Page 13: Per.corsi dicembre 2012

Editore:

CORSISocietà cooperativa per la radiotelevisione svizzera di lingua italiana

per.corsi 24

I M P R E S S U MContatti: www.corsi-rsi.ch [email protected] Tel: +41 (0)91 803 65 09 o +41 (0)91 803 60 17Fax: +41 (0)91 803 95 79casella postale, via Canevascini 76903 Lugano

Redazione: Chiara SulmoniGiampaolo Baragiola

Progetto grafico e impaginazione: Marco Mariotta Designs Ascona

Immagini:Alessandro CrinariAli Kashef al-Ghataa

Sito internet:Cryms sagl, Manno

Stampa: Tipografia Stucchi SA, Mendrisio

C O R S I I N C A L E N D A R I O

VIASPETTIAMONEL2013,CON ILNUOVO CICLO DI SERATE PUBBLICHE ‘LA SVIZZERAENOI’I CONCERTI,I CONCORSI PER I GIOVANI E ALTRE INIZIATIVE...WWW.CORSI-RSI.CH

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