Perché la nostra gioia sia piena (1Gv 1,2) · annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e...

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1 Seminario Diocesano Nell o Scrigno della Vit a Dio è Amore 23 novembre 2012 Perché la nostra gioia sia piena (1Gv 1,2) Cara/o amica/o Giovanni ha sperimentato l’amore di Dio nel contatto vivo con la persona di Gesù Cristo. Questo è l’incontro che trasfigura la vita: amati “concretamente” dal Signore, la nostra esistenza quotidiana si trasforma grazie a questa luce, il nostro cuore trova pace e ci scopriamo capaci a nostra volta di amare fratelli e sorelle con i quali camminiamo insieme giorno dopo giorno. Ci serve un tempo di preghiera per riconoscere la traccia dell’a- more di Gesù nella nostra vita: questa sera è tempo favorevole! Abbiamo bisogno di sostare davanti al Signore e di lasciarci riem- pire il cuore del suo amore: ogni limite, ogni errore, ogni paura sbiadiscono con Lui nel cuore e cresce il desiderio di lasciarsi gui- dare dal Cristo per essere a nostra volta luce per gli altri che vivo- no nelle tenebre. Chiediamo coraggio per osare risposte impegnative davanti a Ge- sù che, amandoci, ci invita a puntare più in alto con la nostra vita. don Lorenzo, don Federico e i seminaristi

Transcript of Perché la nostra gioia sia piena (1Gv 1,2) · annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e...

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Seminario Diocesano Nello Scrigno della Vita

Dio è Amore

23 novembre 2012

Perché la

nostra gioia

sia piena (1Gv 1,2)

Cara/o amica/o

Giovanni ha sperimentato l’amore di Dio nel contatto vivo con la persona di Gesù Cristo. Questo è l’incontro che trasfigura la vita: amati “concretamente” dal Signore, la nostra esistenza quotidiana si trasforma grazie a questa luce, il nostro cuore trova pace e ci scopriamo capaci a nostra volta di amare fratelli e sorelle con i quali camminiamo insieme giorno dopo giorno. Ci serve un tempo di preghiera per riconoscere la traccia dell’a-more di Gesù nella nostra vita: questa sera è tempo favorevole! Abbiamo bisogno di sostare davanti al Signore e di lasciarci riem-pire il cuore del suo amore: ogni limite, ogni errore, ogni paura sbiadiscono con Lui nel cuore e cresce il desiderio di lasciarsi gui-dare dal Cristo per essere a nostra volta luce per gli altri che vivo-no nelle tenebre. Chiediamo coraggio per osare risposte impegnative davanti a Ge-sù che, amandoci, ci invita a puntare più in alto con la nostra vita.

don Lorenzo, don Federico e i seminaristi

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incominciamo

ad aprire lo scrigno

CANTO D’INIZIO

Tu ci raduni da ogni parte del mondo, noi siamo i tuoi figli, tuo popolo santo. Lodiamo in coro con le schiere celesti, insieme cantiamo, gioiosi acclamiamo. O Signore, veniamo a te con i cuori ricolmi di gioia, ti ringraziamo per i doni che dai e per l’amore che riversi in noi. O Signore, veniamo a te con i cuori ricolmi di gioia, le nostre mani innalziamo al cielo, a te con gioia veniam. La parola che ci doni, Signore, illumina i cuori ci mostra la via. Dove andremo se non resti con noi? Tu solo sei vita, tu sei verità. La grazia immensa che ci doni, Signore, Purifica i cuori, consola i tuoi figli. Nel tuo nome noi speriamo Signore, Salvezza del mondo, eterno splendore.

CON GIOIA VENIAMO A TE

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preghiamo insieme il Salmo 27 (26)

Il Signore è mia forza mio canto è il Signor egli è il Salvator in Lui confido, non ho timor. Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Quando mi assalgono i malvagi per divorarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere. Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me si scatena una guerra, anche allora ho fiducia. Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario.

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ascol�amo la Parola

CANTO DI ACCOGLIENZA DELLA PAROLA

ALLELUIA TM: Mite- Balduzzi

Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.

Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia.

Nella sua dimora mi offre riparo nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua tenda, sopra una roccia mi innalza. E ora rialzo la testa sui nemici che mi circondano. Immolerò nella sua tenda sacrifici di vittoria, inni di gioia canterò al Signore.

L’AMORE DI DIO: UN ANNUNCIO DA CONDIVIDERE (1GV 1,1-2,2)

uello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – 2la vita infatti si

manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi –, 3quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. 4Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena. 5Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. 6Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. 7Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. 8Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. 2222,1 Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. 2É lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

Dalla prima lettera di San Giovanni Apostolo

Q

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i miei appun�:

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il tempo dell’adorazione

CANTO DI ESPOSIZIONE

Aprimi gli occhi del cuore Aprimi gli occhi, Signor Voglio vederti, voglio vederti [2v] Perché sempre regnerai Innalziamo a Te il nostro canto La tua gloria risplenderà, Tu sei santo santo santo santo santo santo santo santo santo santo santo santo Voglio vederti

APRIMI GLI OCCHI DEL CUORE

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l’incrocio

NIENTE TI TURBINIENTE TI TURBINIENTE TI TURBINIENTE TI TURBI Niente ti turbi, niente ti spaventi Chi ha Dio niente gli manca Niente ti turbi, niente ti spaventi Solo Dio basta

CANONI PER ADORAZIONE

UBI CARITASUBI CARITASUBI CARITASUBI CARITAS Ubi caritas et amor Ubi caritas, Deus ibi est.

ORA PUOI DECIDERE COME CONTINUARE LA PREGHIERA. DI SEGUITO POTRAI SCEGLIERE TRE “STRADE” CHE

TI PROPONIAMO:

◊ ADORAZIONE SILENZIOSA ◊ ADORAZIONE SILENZIOSA ◊ ADORAZIONE SILENZIOSA ◊ ADORAZIONE SILENZIOSA

◊ CONDIVISIONE di GRUPPO◊ CONDIVISIONE di GRUPPO◊ CONDIVISIONE di GRUPPO◊ CONDIVISIONE di GRUPPO

◊ COLLOQUIO o RICONCILIAZIONE◊ COLLOQUIO o RICONCILIAZIONE◊ COLLOQUIO o RICONCILIAZIONE◊ COLLOQUIO o RICONCILIAZIONE

...per orientarti puoi utilizzare la piantina che trovi a pagina 21

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come mi me�o in preghiera?

2222 SCEGLI LA POSIZIONE CHE TI SCEGLI LA POSIZIONE CHE TI SCEGLI LA POSIZIONE CHE TI SCEGLI LA POSIZIONE CHE TI AIUTA DI PIÙ A PREGARE AIUTA DI PIÙ A PREGARE AIUTA DI PIÙ A PREGARE AIUTA DI PIÙ A PREGARE puoi stare in piedi, seduto, in ginocchio come ti trovi meglio a “sintonizzarti ” con Lui.

1111 METTITI DI FRONTEMETTITI DI FRONTEMETTITI DI FRONTEMETTITI DI FRONTE

AL SIGNOREAL SIGNOREAL SIGNOREAL SIGNORE con gratitudine e riconoscenza, anche

oggi ti ha regalato una giornata da vivere… digli grazie.

4444 AFFIDA AL SIGNORE AFFIDA AL SIGNORE AFFIDA AL SIGNORE AFFIDA AL SIGNORE LE PREOCCUPAZIONI LE PREOCCUPAZIONI LE PREOCCUPAZIONI LE PREOCCUPAZIONI CHE PORTI IN CUORECHE PORTI IN CUORECHE PORTI IN CUORECHE PORTI IN CUORE pregare significa condividere tutto se stessi con un Tu speciale.

VOLGI IL TUO PENSIERVOLGI IL TUO PENSIERVOLGI IL TUO PENSIERVOLGI IL TUO PENSIERO O O O UNICAMENTE A LUIUNICAMENTE A LUIUNICAMENTE A LUIUNICAMENTE A LUI

prega così: Signore, fa che tutte le mie azioni

siano rivolte solamente a te.

3333

IMMAGINA LA SCENA DEIMMAGINA LA SCENA DEIMMAGINA LA SCENA DEIMMAGINA LA SCENA DEL VANGELOL VANGELOL VANGELOL VANGELO aiutati con l’immaginazione per

osservare i protagonisti del Vangelo e per provare i loro sentimenti.

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alcune provocazioni

LA PORTA DELLA FEDE CHE INTRODUCE ALLA VITA DI LA PORTA DELLA FEDE CHE INTRODUCE ALLA VITA DI LA PORTA DELLA FEDE CHE INTRODUCE ALLA VITA DI LA PORTA DELLA FEDE CHE INTRODUCE ALLA VITA DI COMUNIONE CON DIO E PERMETTE L’INGRESSO NELLA COMUNIONE CON DIO E PERMETTE L’INGRESSO NELLA COMUNIONE CON DIO E PERMETTE L’INGRESSO NELLA COMUNIONE CON DIO E PERMETTE L’INGRESSO NELLA

SUA CHIESA E’ SEMPRE APERTA PER NOI.SUA CHIESA E’ SEMPRE APERTA PER NOI.SUA CHIESA E’ SEMPRE APERTA PER NOI.SUA CHIESA E’ SEMPRE APERTA PER NOI.

◊ Tu hai già varcato questa soglia?

◊ Se si, riesci a riconoscere Gesù nel quotidiano?

◊ l’incontro con il Signore ha sicuramente cambiato la tua vita, non vorresti che cambiasse anche a chi ti sta intorno?

◊ Qual è il tuo modo di testimoniare la luce che Dio fa risplendere in te, per poter illuminare gli altri?

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Sant’ Agos�no

d’Ippona

Commento alla Lettera di san Giovanni Noi l'abbiamo veduto e ne siamo testimoni (1 Gv 1, 2). Forse alcuni di voi, fratelli, ignari di greco, non sanno quale significato ha in greco il termi-ne testimonio, termine comunissimo del vocabolario religioso. Il greco chiama martiri quelli che il latino chiama testimoni. E chi mai non sentì parlare di martirio? su quali labbra di cristiano non risuona ogni giorno il nome dei martiri? Potesse quel nome stabilirsi anche nel cuore, tanto da farci imitare le sofferenze dei martiri e non metterle invece sotto i piedi. Per questo Giovanni ci ha detto: Noi abbiamo visto e ne siamo te-stimoni: noi abbiamo visto e siamo i suoi martiri. Questi, dando testi-monianza sia di quanto videro, come di quanto udirono da testimoni oculari, sopportarono tutte le sofferenze del martirio perché quella te-stimonianza spiacque agli uomini contro i quali era diretta. I martiri sono i testimoni di Dio. Dio volle avere come suoi testimoni gli uomini affinché a sua volta gli uomini abbiano come loro testimone Dio stesso. Abbiamo visto - dice Giovanni - e siamo suoi testimoni. Dove videro? nella rivelazione; ma dire rivelazione è come dire sole; essi perciò vide-ro in questa nostra luce. Ma colui che fece il sole, come poté essere vi-sto, se non perché egli ha posto nel sole la sua tenda e, quale sposo che esce dal talamo, balzò innanzi, come un gigante, verso la sua meta (Sal 18, 6)? Chi fece il sole è prima del sole, prima della stella del mattino, prima degli astri tutti, prima di tutti gli angeli. Egli è il vero creatore poiché: tutto per mezzo di lui fu creato e senza di lui niente fu fatto (Gv 1, 3); ma perché anche con quegli occhi della carne che vedono il sole egli fosse visto, pose la sua dimora nel sole stesso, fece cioè vedere a noi la sua carne nel chiarore di questa luce terrena. L'utero della Vergine fu la sua stanza nuziale, poiché è là che si sono uniti lo sposo e la sposa, il Verbo e la carne. Poiché sta scritto: E saranno i due una sola carne (Gn 2, 24); ed anche il Signore dice nel Vangelo: Dunque non sono due ma una sola carne (Mt 19, 6). Molto opportunamente Isaia ricorda che quei due sono un solo essere; parlando in persona di Cristo dice: Egli pose sul mio capo una mitra come al suo sposo e mi arricchì di un ornamento come la sua sposa (Is 61, 10). Qui, come si vede, è uno solo che parla e si dichiara insieme sposo e sposa, poiché non sono due ma una sola carne. E ciò avviene perché il Verbo si è fatto carne ed abitò tra noi. La Chiesa si unisce a quella carne ed abbiamo il Cristo totale, capo e membra.

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TROVA LA TUA STRADA PER MEZZO DELLA FEDE

catechismo dei giovani

1) Per quale ragione siamo sulla terra? Essere uomo significa provenire da Dio e andare verso Dio. La nostra origine è più lontana di quella costituita dai nostri genitori, e va cercata in Dio, in cui si trova ogni felicità del cielo e della terra; egli ci attende nella sua eterna ed infinita beatitu-dine. Ora, però, viviamo su questa terra; talvolta sentiamo la vicinanza del nostro Creatore, spesso non la percepiamo affatto. Affinché possiamo trovare la strada che ci porta in patria, Dio ha mandato il Suo Figlio, che ci ha liberati dal peccato e da ogni male e ci guida in maniera infallibile verso la vera vita. Egli è «la via, la verità e la vita» (Gv 14,6). 32) In che senso Dio è verità? «Dio è luce, ed in lui non c’è tenebra alcuna» ( 1 Gv 1,5). Dio non può essere sottoposto ad un processo di verifica sperimentale, perché la scienza non può fare di lui un oggetto verificabile; eppure Dio stesso si sottopone ad un particolare processo di verifica. Che Dio è la verità, lo sappiamo in base all’as-soluta attendibilità di Gesù; «la via, la verità e la vita» (Gv 14,6); questo può scoprir-lo e verificarlo chiunque si affidi a lui. Se Dio non fosse «vero», fede e ragione non potrebbero essere in dialogo reciproco; un intesa fra le due è tuttavia possibile per-ché Dio è la verità, e la verità è divina. 122) Per quale scopo Dio vuole la Chiesa? Nessuno giunge al cielo da «individualista». Chi si concentra solo su se stesso e pen-sa solo alla salvezza personale della propria anima vive in maniera a-sociale. Questo è impossibile in cielo come anche sulla terra; Dio stesso non è a-sociale, non è un essere solitario e autosufficiente. Il Dio unitrino è in se «sociale», ovvero una comu-nione inserita in un eterno scambio d’amore. In base al modello divino anche l’uo-mo è orientato alla relazione, allo scambio, alla partecipazione e all’amore. Noi sia-mo responsabili l’uno dell’altro. 285) Che cos’è la felicità eterna? In Dio Padre, nel Figlio e nello spirito Santo ci sono vita, gioia e comunione senza fine; esser accolti in questa comunione significa per noi uomini una felicità inconce-pibile e senza fine. Questa felicità è un puro dono della grazia di Dio che noi uomini non possiamo procurarci da soli e neppure comprendere nella sua grandezza; Dio considera che scegliamo la nostra felicità; dobbiamo scegliere Dio in libertà, amarlo sopra ogni altra cosa, compiere il bene ed evitare il male per quanto possiamo.

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tes�monianza

SAN PIETRO CALUNGSOD, CATECHISTA FILIPPINO, MARTIRE (MEMORIA LITURGICA: 2 APRILE) Pedro Calungsod Bissaya, originario della regione di Visayas nelle Filippine, era nato nel 1654 a Ginatilan (o Naga di Cebu) e fin da ragazzo frequentò la missione dei Gesuiti, divenendo poi catechista. Fu uno dei giovani catechisti, che accompa-gnarono i missionari gesuiti spagnoli, che partendo dalle Isole Filippine, sbarcaro-no alle Isole Ladroni, successivamente chiamate Marianne, situate nell’Oceano Pacifico Occidentale, dipendenza della Spagna, fin dalla loro scoperta nel 1521 da parte di Fernando Magellano. La vita nelle Isole Ladroni, come le chiamò Magella-no, era veramente difficile, giungla troppo fitta, scogliere ripide, con frequenti e devastanti tifoni, approvvigionamenti per la missione non regolari; nonostante ciò la perseveranza dei missionari fu premiata con numerose conversioni. Però un gua-ritore cinese, invidioso del loro successo, prese a spargere la voce fra gli indigeni, che l’acqua del battesimo fosse avvelenata, per cui alcuni bambini erano morti; per la verità questi bambini erano stati battezzati già gravemente ammalati e poi erano deceduti; ma questo bastò e molti gli credettero, rinnegando la fede cristiana e presero a perseguitare i missionari appoggiati da alcuni indigeni superstiziosi e di non retta condotta. Il 2 aprile 1672 all’alba, il superiore della missione, il beato ge-suita Diego Luis de San Vitores e il giovane catechista di 17 anni Pedro Calungsod, giunsero al villaggio di Tomhom nell’isola di Guam; lì seppero che era nata una bambina, figlia di Matapang, che un tempo era stato cristiano e amico dei missio-nari, ma che poi convinto dal guaritore cinese Choco, era diventato contrario. Ma-tapang rifiutò di battezzare la figlia, i missionari sicuri di poterlo convincere, radu-narono i bambini e gli adulti del villaggio per pregare e cantare insieme e per par-lare delle verità cristiane, invitandolo ad unirsi a loro, ma l’uomo rifiutò, gridando ed imprecando contro Dio ed i loro insegnamenti. Sempre più in preda all’odio si recò al villaggio per avere un appoggio per ucciderli, rivolgendosi ad un certo Hi-rao, il quale memore della bontà dei missionari in un primo momento rifiutò; nel frattempo padre Diego con il consenso della madre battezzò la bambina, quando Matapang apprese la notizia, prese a scagliare furiosamente numerose frecce con-tro Pietro. Il giovane catechista molto agile, riuscì in un primo momento a schivar-le, poteva scappare del tutto, ma per non lasciare solo padre Diego, non lo fece, ne si difese perché disarmato, come era regola per i catechisti; alla fine fu raggiunto da una freccia al petto cadendo stramazzato, padre Diego accorse e gli diede l’asso-luzione. Sopraggiunse Hirao che lo finì con un colpo alla testa, stessa sorte toccò a padre Diego Luis de San Vitores, ucciso con una lancia; i due cadaveri spogliati dalle loro poche cose, vennero portati al largo su una barca e gettati nell’Oceano. Il 6 ottobre 1985 padre Diego viene beatificato da papa Giovanni Paolo II; lo scorso 21 ottobre, Benedetto XVI lo ha canonizzato.

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medito con i tes� biblici

Gv 1,1Gv 1,1Gv 1,1Gv 1,1----5555 In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.

Gv 3,11Gv 3,11Gv 3,11Gv 3,11----13.1613.1613.1613.16----21212121 In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimo-

niamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimo-nianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. Dio infatti ha tanto amato il mon-do da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada per-duto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mez-zo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Qo 7,19Qo 7,19Qo 7,19Qo 7,19----20202020 La sapienza rende il saggio più forte di dieci potenti che sono nella città. Non c’è infatti sulla terra un uomo così giusto che faccia solo il bene e non sbagli mai.

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At 2,42At 2,42At 2,42At 2,42----47474747 Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione,

nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stava-no insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e go-dendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiunge-va alla comunità quelli che erano salvati.

Gc 5,16Gc 5,16Gc 5,16Gc 5,16----20202020 Confessate perciò i vostri peccati

gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto. Elia era un uomo come noi: pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto.

Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore lo salverà dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.

Gv 16,22Gv 16,22Gv 16,22Gv 16,22----24242424 Così anche voi, ora, siete nel

dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessu-no potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla.

In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Fi-nora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.

Pr 28,13Pr 28,13Pr 28,13Pr 28,13----14.1814.1814.1814.18----20202020 Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo, chi le confessa e le abbandona troverà misericordia. Beato l’uomo che sempre teme, ma chi indurisce il cuore cadrà nel male. Chi procede con rettitudine sarà salvato, chi va per vie tortuose cadrà all’improvviso. Chi coltiva la sua terra si sazia di pane, chi insegue chimere si sazia di miseria. L’uomo leale sarà colmo di benedizioni, chi ha fretta di arricchirsi non sarà esente da colpa.

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Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali, Si saziano dell’abbondanza della tua casa: Tu li disseti al torrente delle tue delizie. È in te la sorgente della vita, Alla tua luce vediamo la luce. SEGNO

Sal 37 (36), 3-6

Confida nel Signore e fa’ il bene: Abiterai la terra e vi pascolerai con sicu-rezza. Cerca la gioia nel Signore: Esaudirà i desideri del tuo cuore. Affida al Signore la tua via, Confida in lui ed egli agirà: Farà brillare come luce la tua giustizia, Il tuo diritto come il mezzogiorno.

CONDIVISIONE

SEGNO

condivido le mie esperienze

PREGHIERA INIZIALE Sal 36(35),8-10

COME FIAMMA DAVANTI AL CERO PASQUALE Non senti tu dinnanzi ad essa il ridestarsi di qualcosa tutto nobile? Guarda come sta, salda e sicura al suo posto, drizzata verso l’alto, pura e dignitosa. Nota come tutto in essa proclama: “io sono pronta!”; Come essa stia dove merita stare, dinnanzi a Dio. Nulla in essa sfugge, nulla si sottrae: tutto è limpida prontezza. Tu dici forse: “Cosa ne sa la fiamma? Essa in vero non possiede anima!”. Così gliela dai tu! Ridesta dinnanzi ad essa ogni nobile prontezza: “Signore, sono qui”.

(I santi segni - Romano Guardini)

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PREGHIERA FINALE

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chiudo l’adorazione

PREGHIERA FINALE

BENEDIZIONE EUCARISTICA

Signore, la vera Gioia sei Tu che guidi i miei passi, per strade lunghe e faticose. Signore, la vera Gioia sei Tu che riempi la mia vita di piccoli e grandi segni di speranza. Signore, la vera Gioia sei Tu che dipingi tutto del tuo splendore dando risposta ai nostri tanti perché. Signore, la vera Gioia sei Tu che illumini questa interminabile solitudine di grandi gesti d'Amore. Signore, la vera Gioia sei Tu che fai di me lo strumento della Tua Parola.

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CANTO DI REPOSIZIONE

QUELLO CHE ABBIAMO UDITO

Quello che abbiamo udito, quello che abbiam veduto, quello che abbiam toccato dell'amore infinito l'annunciamo a voi! Grandi cose ha fatto il Signore! Del suo amore vogliamo parlare: Dio Padre il suo figlio ha donato, sulla croce l'abbiamo veduto. Quello che abbiamo udito, quello che abbiam veduto, quello che abbiam toccato dell'amore infinito l'annunciamo a voi! In Gesù tutto il cielo si apre, ogni figlio conosce suo Padre; alla vita rinasce ogni cosa e l'amore raduna la Chiesa.

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saluto

CANTO FINALE

Lodiamo il Signore con tutto il cuor, grande la sua bontà per il suo popolo, grande la sua fedeltà per tutta l’eternità. Cantiamo al Signore con tutto il cuor, splendida gloria sarà per il suo popolo, splendida la sua maestà per tutta l’eternità. Benedico te, mio Signor, hai mutato in gioia il dolor, una danza nuova sarà la mia vita per sempre in te. Lodiamo il Signore con tutto il cuor, grande la sua bontà per il suo popolo, grande la sua fedeltà per tutta l’eternità. Cantiamo al Signore con tutto il cuor, splendida gloria sarà per il suo popolo, splendida la sua maestà per tutta l’eternità. Nostra gioia e consolator, rendi saldo l’amore in noi, dacci il pane dell’unità, che sia segno per l’umanità. Lodiamo il Signore con tutto il cuor, grande la sua bontà per il suo popolo, grande la sua fedeltà per tutta l’eternità. Cantiamo al Signore con tutto il cuor, splendida gloria sarà per il suo popolo, splendida la sua maestà per tutta l’eternità.

SCIOGLIAMO AL SIGNORE CANTI DI GIOIA

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per orientarmi

STUDIO TEOLOGICO

SI : SACERDOTI A DISPOSIZIONE PER TUTTA LA SERATA: per Riconciliazione o Direzione Spirituale

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voi siete

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la mia agenda

sabato 08 dicembre ore 16.00 presso il Duomo di Sant’Andrea a Porto-gruaro celebrazione di conferimento dei MINISTERI: - dell’Accolitato al seminarista Davide Brusadin - del Lettorato ai seminaristi Jonathan Marcuzzo, Giancarlo Parutto, Roberto Ste-fanon, Andrea Ormenese e Luca Crema.

24-25 novembre

presso la Comunità Vocazionale di Villanova: il Sentiero cammino di discernimento per giovani che si interrogano sulla vocazione sacerdotale. Info don Fabio 0434.570834

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Domenica 2 dicembre ore 9-12: Talità Kum Hokmah Nuovi Volti Scala di Giacobbe in Seminario, per fare insieme un cammino di discernimento vocazio-nale. Info don Giuseppe 0434.570022

24 novembre – 02 dicembre

SETTIMANA VOCAZIONALE

in Forania di Valvasone: i seminaristi risiede-

ranno nelle parrocchie e faranno incontri e

testimonianze al catechismo.

Giovedì 29 novembre ore 20.30

a Castions:

Veglia Vocazionale per i Giovani

Domenica 25 novembre

Giornata del Seminario

prossimo appuntamento

Nello Scrigno della Vita

Dio è Amore Chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio

(1Gv 4,7)

14 dicembre 2012

Chi ama rimane nella luce (1Gv 2,10) Incontrare l’amore di Dio nell’amore del prossimo

� aspe'amo!