PassaParola - Settembre

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Anno VI, N° 9 Settembre 2010 5 453001 680002 PORT PAYE PS/578 Anno VII, Numero 9 • SETTEMBRE 2010 2€

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Periodico Italiano in Lussemburgo - Anno VI, N° 7 Settembre 2010

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Anno VI, N° 9 Settembre 2010

5 4 5 3 0 0 1 6 8 0 0 0 2

PORT PAYEPS/578

Anno VII, Numero 9 • SETTEMBRE 2010

2€

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Un modo per amare la vita

Ristorante GourmetMeetingsCentro BenessereLamia Suite

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Elisa Cutullè

Alessandra Volpe

Claudio Cicotti

DIREZIONE

Maria Grazia Galati

[email protected]. 621 75 80 50

Paola Cairo

[email protected]. 691 72 04 96

REDAZIONE

Remo CeccarelliGilda Luzzi

Erika MaddalenaDaniele RossiniPaolo Travelli

PassaParola a.s .b . l .

52, rue GoetheL-1637 Luxembourg

[email protected]

EDITORE GRAFICA

STAMPA

PRINTOPOLIS

Garage Vigliotti s.à.r.l.

HANNO COLLABORATO

al rientro dalle vacanze PassaParola vi accoglie con una sorpresa-regalo. Come abbiamo “strillato” in copertina,

parte da questo mese una rubrica fissa dedicata all’universo femminile. Dalle donne, per le donne, ma soprattutto

con le donne. Perché è proprio questo il messaggio che vogliamo dare con il titolo che abbiamo scelto per il nuovo

appuntamento mensile: Femminile Plurale, un’espressione presa a prestito dal vocabolario italiano, pertinente per chi

come noi usa il linguaggio scritto per lavorare e fare rete. Ma che soprattutto vuole sottolineare il senso di comunione e

globalità che deve coinvolgere tutte le donne vicine alla nostra rivista; e con esse anche gli uomini che ci seguono e che

vivono a fianco di queste donne: padri, figli, fratelli, mariti… Come immagine abbiamo scelto una metafora eloquente:

una donna senza volto, ma stereotipata. Una provocazione? Anche. Per dire alle donne che si è donne sempre, anche

lontane dai luoghi comuni. Ogni volta tratteremo argomenti di interesse generale, impegnativi o sfiziosi che siano.

Sperando sempre di coinvolgervi e incuriosirvi. La rubrica troverà spazio da ottobre accanto alla pagina dell’obiettivo

su... (18-19) e per debuttare vi offre in questo numero l’intervista ad una scrittrice che sull’argomento donne ha

davvero molto da dirci! Ironia della sorte, un’altra celebre “signora della canzone” è intervistata in OndeSonore (20-21):

Paola Turci. E sempre al “gentil sesso” è dedicata la rubrica giuridica Europarliamone (26). Il resto del giornale vi offre,

poi, anche questo mese i classici appuntamenti come, fra i tanti, il turismo, la gastronomia, la salute e gli appuntamenti

da segnare in agenda. Buona lettura a tutti!

Paola Cairo e Maria Grazia Galati

Cari lettori e lettrici,

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PassaParola - Destinazione Italia4

La rete è nata nel 1998 per iniziativa dei sindaci di Bra, Greve in Chianti, Orvieto e Positano, nonché della stessa Slow Food. Attraverso convegni ed iniziative culturali essa promuove una fi losofi a di vita all’insegna di ritmi più umani ed ecosostenibili. Il titolo di Città Slow viene concesso a tutti quei comuni con meno di 50.000 abitanti che non siano capoluogo di provincia e che rispettino le caratteristiche dello statuto e del regolamento di adesione. Tale titolo ha durata di 3 anni e si rinnova a condizione che le amministrazioni mantengano le condizioni primarie di ammissibilità. Oltre che in Italia, la rete si espande in Australia, Austria, Belgio, Corea del Sud, Germania, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna e Svizzera. Il 28 giugno 2008 l’assemblea dell’associazione ha eletto Gian Luca Marconi,

sindaco di Castelnovo ne’ Monti (RE), presidente internazionale di Città Slow. Suo predecessore è Roberto Angelucci, sindaco

di Francavilla al Mare (CH). Lo scopo: promuovere e diffondere la cultura del buon vivere attraverso la ricerca, la sperimentazione, l’applicazione di soluzioni per l’organizzazione della città. Per questo Slow Food (che della ricerca sulla qualità della vita, a partire dal gusto, ha fatto le ragioni del proprio successo e della propria diffusione a livello internazionale) e le città che si sono distinte in questa attività, costituiscono una rete internazionale delle Città Slow che decidono

insieme di condurre esperienze comuni, a partire da un codice condiviso di comportamenti concreti e verifi cabili, allargando l’attenzione dalla buona tavola, alla qualità dell’accoglienza, dei servizi, del tessuto urbano. Le Città Slow sottoscrivono una serie di impegni il cui rispetto sarà verifi cato periodicamente ed in maniera omogenea in tutte le città che aderiranno, in qualsiasi paese in tutti i continenti. Le Città Slow sono quelle nelle quali: si attua una politica ambientale tendente a mantenere e sviluppare le caratteristiche del territorio e del tessuto urbano, valorizzando in primo luogo le tecniche del recupero e del riuso; si attua una politica delle infrastrutture che sia funzionale alla valorizzazione del territorio e non alla sua occupazione; si promuove un uso delle tecnologie orientato a migliorare la qualità dell’ambiente e del tessuto urbano; si incentivano la produzione e l’uso di prodotti alimentari ottenuti con tecniche naturali

Città Slow è una rete di comuni, grandi e piccoli, che si impegnano nel migliorare la qualità della vita degli abitanti e dei visitatori, trasferendo al governo cittadino le esperienze maturate nel mondo enogastronomico attraverso la rete di Slow Food

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e compatibili con l’ambiente, con l’esclusione dei prodotti transgenici, provvedendo, ove sia necessario, alla istituzione di presidi per la salvaguardia e lo sviluppo delle produzioni tipiche in diffi coltà; si salvaguardano le produzioni autoctone che hanno radici nella cultura e nelle tradizioni e che contribuiscono alla tipizzazione del territorio, mantenendone i luoghi e i modi, promuovendo occasioni e spazi privilegiati per il contatto diretto tra consumatori e produttori di

qualità; si promuove la qualità dell’ospitalità come momento di reale collegamento con la comunità e con le sue specifi cità, rimuovendo gli ostacoli fi sici e culturali che possono pregiudicare l’utilizzazione piena e diffusa delle risorse della città; si promuove tra tutti i cittadini,

e non solo tra gli operatori, la consapevolezza di vivere in una Città Slow, con una particolare attenzione al mondo dei giovani e della scuola, attraverso

l’introduzione sistematica dell’ educazione al gusto.

e compatibili con l’ambiente, con l’esclusione dei prodotti transgenici, provvedendo, ove sia necessario, alla istituzione di presidi per la salvaguardia e lo

e non solo tra gli operatori, la consapevolezza di vivere in una Città Slow, con una particolare attenzione al mondo dei giovani

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pregiudicare l’utilizzazione piena e diffusa delle risorse della città; pregiudicare l’utilizzazione piena e diffusa delle risorse della città; si promuove tra tutti i cittadini, si promuove tra tutti i cittadini, e diffusa delle risorse della città; si promuove tra tutti i cittadini, si promuove tra tutti i cittadini,

Il Coordinamento italiano si è costituito il 5 settembre del 2009 a San Miniato. Ne fanno parte 13 cittaslow:

1. Acquapendente (Vt)2. Asolo (Tv)3. Bazzano (Bo)4. Castelnuovo (Si)5. Caiazzo (Ce)6. Chiavenna (So)7. Chiaverano (To)8. Orsara di Puglia (Fg)9. San Gemini (Tr)10. Santa Sofi a (FC)11. Tirano (So)12. Torgiano (Pg)13. Zibello (Pr)14. Pollica (Sa)

La città di Pollica (Sa) è stata nominata referente di collegamento con il Comitato di Coordinamento Internazionale Cittaslow.

Referente

Coordinatore NazionaleTommaso Sgueglia, Comune di [email protected] cio Segreteria Coordinamento Nazionale Cittaslow ItaliaPalazzo Mazziotti - Caiazzo (CE) Tel.0823-615061 (attivo il MA-GI-VE mattina e LU-ME pomeriggio) Cell.335.1653157- 335 1669873 Fax 0823 615061Indirizzi [email protected]@[email protected]

EM

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6 PassaParola - Italia Giovane

Italobimbi è la nuova iniziativa che intende rimettere al centro del mondo educativo i bambini che vogliono apprendere l’italiano e che negli ultimi anni hanno fatto le spese e hanno subito le conseguenze della mancanza di fondi destinati alla diffusione della nostra lingua all’estero.

Ricordiamo, infatti, che i corsi di italiano in Lussemburgo vennero interrotti nel 2006, quando, dopo vari mesi di mancato pagamento degli stipendi, le insegnanti e il Comitato dei genitori di allora provarono a trovare una soluzione con il Consolato e con il Ministero degli Affari esteri; nonostante l’apertura di un nuovo comitato (il Coascit, ndr) che cercò, con incontestabile energia, soluzioni pratiche il fallimento fu totale. La nuova iniziativa ha trovato il prezioso sostegno del comitato direttivo del Circolo “Eugenio Curiel” (107, route d’Esch, Lussemburgo), che ha messo a disposizione una sala per ospitare il corso.

L’idea è stata di Giovanna Pandolfelli, in Lussemburgo

da qualche anno che, oltre ad avere una formazione linguistica ed una solida esperienza nella traduzione, ha due figli che frequentano la scuola europea in una sezione che non è quella italiana. Avendo lei stessa esperienza nell’insegnamento dell’italiano come lingua straniera, ha pensato di “riprovare ad attivare i corsi per i bambini”. «I destinatari - dice - dei corsi di lingua possono essere i figli di coppie miste, di cui uno dei genitori è italiano, scolarizzati in una lingua diversa dall’italiano (ad esempio presso la scuola europea nella lingua dell’altro genitore oppure la scuola internazionale o la scuola lussemburghese); oppure i figli di genitori italiani residenti in Lussemburgo. Daniela Maniscalco, laureata in Lingue e letterature straniere all’Università di Palermo, traduttrice e responsabile dell’Associazione Congusto a.s.b.l. (che da qualche anno tiene corsi di cucina, cultura e tradizioni italiane a Bertrange, ndr) sarà l’insegnante per i due gruppi in programma: quello dei 5-6 anni e quello dei 7 ai 10. La Maniscalco

ricorda che é importante sottolineare che il corso non sostituisce in alcun modo il percorso educativo scolastico, ma è piuttosto complementare alla scuola elementare frequentata dal bambino e ne integra i contenuti per quanto riguarda specificatamente la lingua e la cultura italiana. Si comincia ufficialmente giovedì 7 ottobre dalle 15:30 – 17:00 per bambini dai 5 e 6 anni per proseguire dalle 17:15 – 18:45 per bambini dai 7 ai 10 anni.

La quota di partecipazione è di 200 euro a bambino a trimestre (10 lezioni) ed è inoltre necessario essere soci del Circolo Eugenio Curiel, la cui tessera annuale costa 20 euro e dà accesso alla biblioteca e ad altre attività organizzate all’interno del Circolo.

GSM: 691 821 867 oppure 621 235 006 (dopo le 14)

Info: www.italobimbi.it e-mail: [email protected]

www.curiel.lu

Riprendono sabato 9 ottobre i corsi del M° Rita Bernardini, insegnante di musica diplomata in flauto traverso, che impartisce lezioni di gruppo di propedeutica musicale ai bambini a partire dai 4 anni.Forte dell’esperienza positiva del passato semestre, la Bernardini propone un corso diretto allo sviluppo della musicalità e all’apprendimento dei rudimenti quali il ritmo, la melodia, il timbro; oltre che alla comprensione della scrittura musicale sul pentagramma e molto altro.Le lezioni, della durata di 1 ora ciascuna, si tengono il sabato mattina alle ore 10 nei locali del Circolo culturale «E. Curiel» (107, route d’Esch, Lussemburgo). Per maggiori informazioni ed iscrizioni: 691 98 85 25 www.curiel.lu

Ne parliamo con Giovanna Pandolfelli, responsabile dell’organizzazione dei corsi di Italobimbi e coordinatrice didattica, in collaborazione con Daniela Maniscalco

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PassaParola - Personaggio 7

Brunetta Troian Holz nasce a Marostica (Vicenza), ma quasi subito la famiglia si trasferisce in Belgio prima e in Africa poi. Arriva in Lussemburgo nel 1976 dopo aver sposato un lussemburghese incontrato ad un corso universitario a Bologna. «Quando arrivai nel Granducato - racconta - mi sembrava un Paese all’antica e all’inizio mi sentii un po’ spaesata. I miei genitori però mi avevano insegnato a non rinchiudermi bensì a fare nuove amicizie. Tant’è che mi sono sempre sentita cittadina del mondo». Brunetta si laurea prima in Lingue straniere a Venezia, poi in materie letterarie ad Urbino e comincia ad insegnare l’italiano nei corsi serali che il Ministero dell’Educazione organizza fi n dagli anni ’90, presso le sedi di licei cittadini tra i quali il Lycée technique di Bonnevoie (ltb.lu). «Insegnare agli adulti è stupendo - dice la Holz, con un entusiamo che le fa brillare gli occhi - . Non ci sono problemi di disciplina, mi diverto, le persone sono motivate e l’italiano resta una delle lingue più apprezzate». Sono soprattutto lussemburghesi i suoi alunni e imparano la lingua di Dante per andare in vacanza in Italia. «Anche se ultimamente - dice l’insegnante - si sono iscritti anche tanti giovani». I corsi rientrano nella campo

della formazione continua e c’è tempo per iscriversi fi no al 10 settembre, telefonando al 403945-268 o scrivendo all’e-mail: [email protected] dalla fi ne degli anni ‘90 è una dei volontari della Fondation Luxemburgeoise contre le cancer (cancer.lu). «Vidi un annuncio sul giornale e dopo un breve periodo di formazione diventai volontaria. Mi occupo di accompagnare gli ammalati a fare le cure o seguire i bambini con genitori malati mi sono specializzata nell’organizzazione delle campagne». La Fondation viene costituita nel 1994 grazie allo sforzo congiunto dell’Association Luxembourgeoise Contre le Cancer e la Ligue Luxembourgeoise Contre le Cancer della Croix-Rouge. Prevenzione, informazione, formazione e ricerca sono i settori su cui la Lega lavora tutto l’anno senza sosta, attraverso atelier contro il tabagismo nelle scuole e per sensibilizzare i giovani contro i rischi del fumo. Anche se, l’ultima inchiesta sul tabagismo (info-tabac.lu) mostra chiaramente che il numero dei fumatori in Lussemburgo diminuisce lentamente, la Fondation resta vigile sulla prevenzione e chiede con urgenza al Governo di vietare il fumo anche nei caffé e nelle

discoteche, considerando anche che, in base al rapporto europeo «Lifting the smokescreen», ogni anno a Lussemburgo 86 persone, di cui 20 non fumatori, muoiono di fumo passivo. La Fondation, inoltre, gestisce anche un numero per chi vuole smettere di fumare (Tel. 45 30 331) e oltre che nelle scuole fà prevenzione anche nelle aziende. Una gran parte dei fi nanziamenti vengono destinati alla ricerca ed ai corsi di psico-oncologia per le professionisti sanitarie. «Uno dei vari momenti importanti della Fondation è sicuramente il Relais pour la vie – riporta la Holz –, il famoso fi ne settimana che si svolge ogni anno alla Coque (la struttura sportiva di Kirchberg, ndr), dedicato alla solidarietà (prossima data: 13 marzo 2011). In quella giornata emerge lo spirito di collaborazione e benefi cenza di tutto il Paese nei confronti dei malati e delle loro famiglie. Quest’anno più di 8000 persone hanno partecipato alla 5a edizione». Il cancro ci riguarda tutti e l’impegno deve essere condiviso. «E’ importante lottare in prima fi la per la prevenzione dei tumori – sostiene la storica volontaria - e soprattutto far comprendere ai giovani quanto sia importante curarsi della propria salute».

P.C.

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Arriva dall’Italia la miracolosa VIP CROMO SYSTEM, capace in poche sedute di risolvere antipatici inestetismi come cellulite, rughe, cicatrici, smagliature. Grazie all’utilizzo di elettrostimolatori e fl ussi luminosi, è possibile in poche sedute sciogliere i cuscinetti adiposi oppure stimolare la produzione di collàgene. Il tutto senza interventi chirurgici ed invasivi. I trattamenti variano di prezzo secondo tipologia e numero.La prima seduta è scontata del 50 per cento per i lettori di PassaParola. Necessario prenotare.

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PassaParola - Costume 9

Il biologico non è solo una moda ma ormai una vera e propria fi losofi a di vita. Allora ecco che, oltre ai più noti alimenti biologici, i principi di organico ed ecologico entrano anche nel mondo della cosmetica, della moda e della salute. Se è vero, infatti, che l’agricoltura biologica è più rispettosa della terra e quindi ci regala prodotti con meno residui chimici e di sintesi, allora gli stessi principi possono essere applicati a diverse gamme di prodotti. Protagoniste dei cosmetici, dei prodotti farmaceutici e degli abiti bio sono ovviamente le piante, coltivate e trattate in

maniera il più possibile naturale. Creme e trucchi biologici hanno tutti i princìpi benefi ci e terapeutici propri dei vegetali e, soprattutto, sono ipoallergenici. Lo stesso vale per i prodotti fi toterapici, che riprendono una sapienza ancestrale basata sulle proprietà terapeutiche dei prodotti naturali. Passando per l’aromaterapia, che impiega gli oli essenziali delle piante, si arriva all’abbigliamento bio, che utilizza tessuti ricavati esclusivamente da fi bre naturali. Cotone, lino e bambù, per sentirsi bene anche nei propri vestiti. Se l’argomento vi stuzzica o se siete già dei

“maniaci” del bio, non dovete perdere l’Oeko-Foire, la fi era del biologico di Lussemburgo, che si tiene quest’anno dal 17 al 19 settembre a LuxExpo. Un’occasione per conoscere le ultime frontiere del bio e i maggiori punti vendita del Granducato.

Apertura: venerdì 17 dalle 14 alle 21

sabato 18 e domenica 19 dalle 10 alle 19

Prezzo d’entrata 5 eurohttp://oekofoire.oeko.lu/

Apertura: venerdì 17

oeko-foire

Erika Maddalena

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PassaParola - L’Italia a Tavola10

UVA…NON SOLO PER UNA “ETICHETTA” !

In questo mese si pensa subito all’uva come ingrediente base per farne del buon vino. Ma con l’uva si possono preparare anche tante squisite ricette. Semplici e veloci. Ve ne regaliamo tre

FOCACCIA DOLCE ALL’UVA

Scaldate 4 cucchiai di olio d’oliva con 1 rametto di rosmarino, lasciatelo raffreddare e togliete il rametto. Lavorate 500gr di pasta di pane già lievitata con l’olio aromatizzato al rosmarino e fatela riposare 30 minuti, avvolta in un panno asciutto. Lavate ed asciugate 700gr di acini di uva nera. Predete metà pasta di pane e stendetela in una teglia unta d’olio. Copritela con gli acini d’uva e 75gr di zucchero. Stendetevi sopra l’altra meta di pasta di pane, distribuendo in superfi cie la restante uva ed il restante zucchero (altri 75gr). Cuocete in forno circa 1 ora a 200 C°

LIQUORE ALL’UVA FRAGOLA

Lavate, asciugate e schiacciate leggermente 500gr di acini di uva fragola; mettetela in

un capiente vaso di vetro con chiusura ermetica insieme alla cannella (1 stecca o ½

cucchiaino in polvere), 2/3 chiodi di garofano, 200gr di zucchero e coprite con l’alcool puro 95° (500ml). Chiudete ermeticamente il vaso e rigiratelo per far sciogliere completamente lo zucchero; lasciate macerare il tutto per un mese in un luogo fresco e buio, rigirando il vaso di tanto in tanto. Trascorso il mese, fate sciogliere 300gr di zucchero in un pentolino a fuoco medio con 300ml di acqua e lasciate bollire per 2 minuti, poi spegnete e lasciate raffreddare lo sciroppo. Intanto fi ltrate con un panno di cotone a trama fi ne il contenuto del vaso di vetro, schiacciando bene gli

acini per farne fuoriuscire tutto il succo; aggiungete lo sciroppo ormai freddo e mescolate bene il liquore. Chiudete il liquore in bottiglie con tappo ermetico e lasciate riposare per almeno 10 giorni al fresco e al buio prima di consumarlo.

SENAPE ALL’UVA

Lavate 500gr di acini d’uva nera, asciugateli e passateli al passaverdura per ottenere il succo da fi ltrare col colino. Tagliate quindi le due mele a fettine e mettetele a cuocere con 1 bicchiere di vino rosso fi no a che questo non si sia completamente assorbito. Aggiungete il succo d’uva e fatelo cuocere fi no a quando è denso, mescolando spesso il composto per non farlo attaccare. A fi ne cottura, levate la pentola dal fuoco e aggiungete 40gr di senape bianca in polvere (sciolta prima in vino rosso caldo con la scorza di 1 limone). Lasciate raffreddare per qualche minuto ed invasate la vostra mostarda ancora tiepida in vasetti ermetici, se volete conservarla; oppure servitela come condimento per i vostri piatti.

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Il nuovo Cherubino trasloca e lo fa...alla grande! Il ristorante, dopo la chiusura in città (a rue de Notre Dame, insieme al Cherubino Cafè), ha riaperto i battenti a LIVANGE, appena fuori città.In un ambiente elegante e minimalista, con salette private ed una splendida terrazza, si potranno sempre gustare le ottime specialità pugliesi, coccolati dalle attenzioni di Tonio Pica e del suo staff . Il Cherubino vi aspetta per mostrarvi la nuova ubicazione, per off rirvi tante belle sorprese e...presto, di nuovo, tanti eventi gastronomici in collaborazione con PassaParola.

Rue de Turi L-3378 LIVANGE Tél.: +352 26 52 26 26 Fax: +352 26 52 26 27

Page 12: PassaParola - Settembre

Pittrice autodidatta, siciliana, solare, allegra, sensibile. In esposizione (e vendita) una sessantina di quadri cdi Caterina Ignoto Manzella che esprimono appieno il suo carattere, e testimoniano il passaggio dall’Italia al Lussemburgo, dalla sua terra d’origine ad un paese straniero, che però sente un po’ anche suo… Le caratteristiche principali della sua arte sono le tematiche astratte ed i colori molto accesi: ocra, vermiglio, verde acido, bordeaux.

Forse ricordo della sua infanzia siciliana, trascorsa tra terre brulle, spiagge sabbiose, paesaggi al tramonto. Colori chiari o scuri, trasparenti, talvolta densi, piccole e veloci pennellate o materia compatta su tela, ma tinte sempre molto luminose. Solo negli ultimi lavori compare il blu con le sue diverse tonalità.Penso al mare e le chiedo come

mai ha iniziato ad utilizzare tardi il blu. Se lo ama di meno rispetto ai colori delle prime opere. Perchè lo ha scoperto solo ora. Che cosa le suscita.

Caterina mi risponde che, invece, lo ama molto proprio perchè le ricorda il suo mare e i cieli azzurri che vedeva da bambina, ma che forse lo aveva accantonato perché le ricordava tutto questo. Oggi il blu si impone in nuovi lavori di medio formato, con vibrazioni, linee, geometrie che entrano nella tela, spezzano l’armonia del disegno e contrariamente a quanto si possa pensare, non colorano il mare o il cielo, ma danno forma a città notturne, spazi misteriosi e infiniti in cui perdersi. Vernissage: venerdì 24 settembre 2010 ore 18.00 Esposizione dal 25 settembre al 10 novembre 2010, dalle 9.00 alle 18.00 Pianos Kleber, 20 rue Goethe, L-1637 Luxemburg, tel. 223036. Per commenti e richiesta d’informazioni scrivere a info@[email protected]

PassaParola - Arte12

Al rientro dalle ferie l’appuntamento con l’arte italiana a Lussemburgo è ricco. Grazie soprattutto all’intraprendenza del nostro Istituto Italiano di Cultura, che organizza subito tra fine estate ed inizio autunno due mostre da non perdere. Una dedicata a “Le Pietà” (prevista per fine settembre; al momento di andare in tipografia la data non era ancora stata confermata) con fotografie di Luciana Majoni ed una conferenza della prof.

ssa Franca Falletti il 14 ottobre presso il MNHA. Ed un’altra (che piacerà molto anche ad

un pubblico di giovanissimi) dal titolo “Ridisegnare il mondo” dell’artista Paola Pezzi, che interpreta in maniera davvero originale (usando le

matite) bandiere e planisfero. Quest’ultima dal 15 settembre alla Biblioteca Italiana del Grund ed il 28 dello stesso mese in una delle tante istituzioni europee di Lussemburgo. Per sapere con più precisione dettagli e informazioni delle suddette mostre, contattare direttamente l’Istituto: 2522741; segreteria.i [email protected]; iiclussemburgo.esteri.it

Alessandra Volpe

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Page 14: PassaParola - Settembre

Fiesta Integrale

Commission Consultative des Etrangers de la Commune de Junglinster

Dimanche 26 septembre 2010

Parvis du Centre Culturel“Am Duerf”

Junglinster

11.00 - 18.00 h.

BUFFET INTERNATIONAL

Plats et boissons à dégusteravec spécialités de 19 pays

Animation :Hip-Hop “Cookie Goons” et danses portugaises

Les recettes de la journée seront versées intégralement à la Ligue Luxembourgeoise de la Sclérose en Plaques (LLSP) et à l’Association “Save Emilie Lahr”.

BCEELULL IBAN LU42 0019 1955 5203 5000 CCPLLULL IBAN LU59 1111 2335 3556 0000

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PassaParola - Tanti Italiani Fa 17

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Nel 1948, l’accordo italo-lussemburghese per l’immigrazione dei lavoratori agricoli spalanca le porte a centinaia di braccianti stagionali, molti dei quali fi niranno per restare nel Granducato dopo la fi ne del contratto a termine agricolo, passando all’edilizia o alle acciaierie. Nel 1951 apre il Consolato italiano a Esch. Tra gli Anni ‘50 e ‘60 vengono costituite associazioni storiche che serviranno a valorizzare e diffondere la lingua e le tradizioni regionali dell’Italia del secondo dopoguerra. Nel 1954 si avvia in Europa la costituzione dei patronati ACLI. Nel 1962 il Comitato per l’assistenza scolastica ai fi gli dei lavoratori italiani (CAFLI) e di seguito il Fogolar Furlan, che aveva come primo obiettivo quello di aiutare i friulani ad integrarsi in Lussemburgo, pur mantenendo il fi lo con le proprie origini.Poi i Bellunesi nel Mondo, all’inizio degli Anni ‘70 i Vicentini nel Mondo.

Nel 1971 apre il Circolo « Eugenio Curiel», centro culturale di incontro e scambio, idealmente vicino alla sinistra italiana.Nei primi Anni ’70 nascono molte altre associazioni regionali, come l’umbra Arulef (‘78), la Puglia, i Padovani nel Mondo, i Trentini

nel Mondo e Triveneti. Marcello Moretti dell’Arulef racconta: “Agli inizi davamo assistenza ai nostri corregionali emigrati per motivi di lavoro. Poi c’è stata un’evoluzione dell’associazione grazie ai contatti con la Regione; lo scopo fondamentale ora è diventato quello di promuovere il patrimonio e la cultura regionale umbra nel mondo”. Queste associazioni fungono spesso da portavoce tra i propri iscritti e le autorità lussemburghesi per determinate rivendicazioni burocratiche o amministrative, al punto che si possono considerare il preludio ai Comités consultatifs des immigrés, fortemente incoraggiati dalle autorità lussemburghesi, interessate ad avere una controparte «istituzionale» nel mondo dell’immigrazione.Il 1975 è l’anno nero della siderurgia, crisi che segna il ritorno in patria di molti nostri connazionali. L’industria del ferro non tornerà più ai fasti di prima, ma il Lussemburgo ritroverà presto la ripresa economica tramite altri settori e i portoghesi sostituiranno prontamente gli italiani nei lavori più umili. Contemporaneamente, inizia una notevole ascensione sociale per gli italo-lussemburghesi della seconda e della terza generazione. Ma i nostri

immigrati continuano a ritrovarsi sotto la bandiera delle tradizioni regionali: Sardi d’Europa, Umbri nel Mondo e Abruzzesi del Gran Sasso; negli Anni ‘80 l’associazione dei Marchigiani, i Veronesi nel Mondo, i Trevisani nel Mondo, i Lucani in Lussemburgo, i Campani e l’Associazione culturale dei Lombardi in Lussemburgo. Franco Nicoletti, dei marchigiani sottolinea come dall’assistenza alla convivialità, anche grazie al riconoscimento della Regione, siano diventati ambasciatori delle Marche nel mondo. Nel 1990 nasce la Società culturale Dante Alighieri (inattiva da qualche anno e attualmente senza Presidente, ndr) e la siciliana Trinacria. Segnaliamo infi ne l’associazione culturale italo-lussemburghese Convivium, che studia i movimenti migratori nel Granducato dal punto di vista sociologico, letterario e culturale, per conservarne la memoria.Nuove associazioni sono nate in questo ultimo decennio, molte grazie alle idee e alla creatività degli espatriati che hanno importanto novità nei campi dell’informazione, della gastronomia, della cultura, dell’imprenditoria.

Remo Ceccarelli

Le Associazioni italiane: un secolo di presenzaLe Associazioni italiane: un secolo di presenzaparte IIparte II

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In «Ma le donne no» Caterina Soffici, giornalista, racconta un paese dove le donne sono ultime in tutto: in politica, negli uffici, nelle professioni, nei ruoli di potere, nei consigli di amministrazione. Lavoratrici discriminate. Mobbizzate. Sostanzialmente ricattate. Donne che annuiscono, sorridono, hanno imparato a fingere. Donne che rinunciano a lottare. Per rassegnazione, stanchezza o, più semplicemente, per mancanza di tempo. Storie, tabelle, cifre disegnano una drammatica minorità italiana rispetto al resto del mondo.

La domanda all’inizio e alla fine del libro è la stessa:

perchè le donne italiane non reagiscono? Intervista con l’autrice.

Nel suo libro lei definisce l’Italia, come il paese meno paritario in Europa e caratterizzato da una forte mentalità maschilista. Quali sono i motivi principali? La mentalità, la cultura e fattori strutturali della società italiana. Aggravati da un decadimento dei costumi e dalla crisi economica che colpisce in particolare le donne. Dalle ricerche effettuate per il libro ha avuto l’impressione che fossero le pseudoevoluzioni sociali a mettere la donna in una posizione di «margine» o che la donna stessa utilizzasse il «margine» come scudo

per evitare l’assunzione di responsabilità civile e sociale? Non credo. Credo piuttosto che in Italia le donne siano tenute a margine del potere e del comando perché gli uomini non mollano di un centimetro. Faccio un semplice esempio. Come è stato abbondamente dimostrato, in Norvegia, con la legge che obbligava la società a riservare il 40 per cento dei posti in Cda alle donne. All’inizio è sembrato uno scandalo, una misura da «panda», e vari commentatori economici avevano detto che non si sarebbero trovate donne in grado di farlo. A un anno di distanza si scopre che le società gestite da donne vanno meglio delle altre. In Italia credo che succederebbe lo stesso. Non sono le donne che non vogliono partecipare, sono gli uomini che non le fanno entrare nel sistema. Pensano sempre che le donne se lavorano devono fare le segretarie. Stiamo vivendo un momento di pesante attacco all’autodeterminazione delle donne, per es., non si vuole l’introduzione della Ru 486, la pillola che permette l’aborto farmacologico. Cosa fare in concreto oggi per risvegliare le coscienze assopite?Intanto bisogna informare, che è il punto di partenza fondamentale. E infatti io, con il mio lavoro, cerco proprio di svegliare quelle coscienze di donne che non

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sono neppure informate dei fatti. Non sanno cosa succede, come pensate che possano reagire? La Gianini Belotti negli Anni ‘70 scriveva sui condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita. A distanza di tanti anni, pensa che la situazione sia cambiata? E per chi partorisce figli maschi, vorrebbe dare qualche consiglio da impartire sin dalla culla? Il lavoro della Gianini Belotti è sempre validissimo. Lo ha aggiornato l’interessante libro di Loredana Lipperini (Ancora dalla parte delle bambine, Feltrinelli), che consiglio a tutte la madri. Dovrebbe leggerlo chi ha figlie femmine ma anche chi ha figli maschi, perché il discorso è ovviamente speculare.

Cosa ne pensa del fatto che il ministro Gelmini abbia definito «privilegio» l’astensione dal lavoro dopo il parto? Perché le donne stesse stanno mettendo in discussione diritti duramente conquistati? Un’affermazione delirante che si commenta da sola. Vuol dire non sapere neppure la gravità di quello che si dice e non saper valutare il peso delle parole e le conseguenze che cose del genere possono avere su una opinione pubblica che si informa solo per sentito dire e in modo superficiale. Il messaggio viene recepito in questo modo: le donne che vanno in maternità sono delle fannullone e delle privilegiate. Cosa risponde a chi afferma che la discriminazione delle donne è spesso causa della

mentalità delle donne stesse? Che in parte hanno ragione, ma che il discorso è più complesso. Spesso le donne sono vittime senza saperlo. Cosa dobbiamo ereditare dal femminismo degli Anni ‘70? E’ un’esperienza finita. Con i suoi pro e i suoi contro.Parlando con le donne giovani, tra i venti e i trent’anni, si percepisce il disagio. Dicono spesso: non vogliamo

fare gli errori delle nostre madri. E significa che non vogliono rinunciare alla vita privata per privilegiare quella pubblica, per poi trovarsi a cinquant’anni senza una famiglia. E ancora dicono: non è una conquista dover lavorare il doppio di prima, fuori casa e dentro. D’altro canto riconoscono che il divorzio, il nuovo codice di famiglia, l’aborto, la contraccezione sono tutte conquiste delle quali devono ringraziare le proprie

madri. Questo è il punto, con una tendenza forte a rinchiudersi nel privato, a pensare ai fatti propri, a rintanarsi tra le mura di casa, pensando così di essere al sicuro. Ecco come mai non si fanno più progressi e addirittura si torna indietro. L’immagine delle donne sui media televisivi è quotidianamente svilita. Che influenza hanno i media sulla

“formazione” dell’identità femminile? Come si possono educare le nuove generazioni di donne?C’è un’ interessante iniziativa in corso per istituire un osservatorio sulla Rai. L’organismo dovrebbe monitorare le immagini che passano sulla televisione pubblica e sanzionare i comportamenti scorretti. Non sarà molto, ma almeno è un primo passo avanti. Basta accendere la tv, anche negli orari che si definiscono in fascia protetta, per rendersi conto di come vengano rappresentate le donne in Italia. Sembrano tutte scimunite e celebrolese, mezze nude e con le tette rifatte o le labbra gonfie di silicone. Si vedono solo questo tipo di donne in televisione, ma che rappresentano il 2 per

cento della realtà, a dire tanto. E’ ovvio che le giovani (ma anche le loro madri cinquantenni, e questo è il ridicolo) prendano quelle come modello e sentano l’esigenza di rifarsi il naso, il seno, il sedere e quello di cui non sono soddisfatte. Un esercito di “Barbie”, di plastica fuori e polistirolo dentro.

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COME SI VIVENEL PAESE PIÙMASCHILISTA

D’EUROPA

Serie Bianca Feltrinelli

Red

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PassaParola - Grande Schermo20

Il tuo nuovo disco è stato scritto da diverse cantautrici tra le quali: Carmen Consoli, Ginevra di Marco, Nada e Marina Rei. Perché la scelta di affi dare la penna alle tue colleghe?

Quando ho pensato di realizzare un disco tutto al femminile, l’idea di coinvolgere altre donne cantanti è stata immediata, anche perché collaboro con la maggior parte di loro da diversi anni. Credo sia bellissimo “mescolarsi”, diventare

interprete di una storia scritta da una donna, da un’amica e collega. Bello e signifi cativo, pieno di spunti e di stimoli a creare qualcosa di nuovo.

La tematica del disco é senz’altro legata all’universo femminile. Ci racconti da dove nasce l’esigenza di “esporsi”?Credo sia naturale per una donna, specie per una persona che crede che la femminilità sia un valore, oltre che uno strumento positivo, raccontare del proprio universo, spiegarlo attraverso la propria ottica e confrontarlo con quella degli altri.

Da sempre hai amicizie importanti nel mondo della musica tra le quali: Max Gazzé e Marina Rei. Come sono i rapporti tra colleghi?Sono ottimi, di sincera amicizia e stima. D’altronde ho scelto persone ricche di valore umano e artistico, non può quindi essere che così!

Un Album tutto declinato al femminile in cui la cantautrice romana veste i panni dell’interprete. Per raccontare sette canzoni inedite scritte da Carmen Consoli, Nada, Ginevra Di Marco, Marina Rei, Grazia Verasani, Naif Herin, Chiara Civello.

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In Italia ci sono numerosissimi cantautori di livello assoluto che non riescono ad esportare la loro musica. Come si spiega questo problema?Non sempre la musica che facciamo noi piace ai nostri fratelli di altri paesi del mondo. Questioni culturali, credo. Personalmente non distribuisco dischi all’estero, ma mi capita sovente di cantare in posti lontanissimi (penso ad Haiti, al Vietnam, al Madagascar, al Brasile) e lì mi piace cantare in inglese, in spagnolo, in portoghese… interpreto anche qualche canzone in italiano ma comprendo la difficoltà di far “arrivare” la propria musica a chi ci conosce solo attraverso Pausini e Bocelli (che sono unici).

Nonostante tu sia una cantautrice d’elevato e impegnato spessore, non hai mai lesinato la tua

partecipazione al Festival di Sanremo, da sempre snobbato dai cantautori impegnati.Come si conciliano questi due aspetti di Paola Turci?Grazie per “l’elevato e impegnato spessore”! Non riesco mai a dare una definizione precisa di quello che faccio, so però che faccio del mio meglio e questo credo sia importante per determinare lo “spessore” di ciò che si fa! Io credo che oggi il Festival di Sanremo, nonostante si provi in tutti i modi a ridurlo al livello di altri programmi musicali, rimane sempre un’istituzione. E poi io ho cominciato lì, vi ho partecipato tante volte (nove, per la precisione e sono tantissime!) , ho come una forma di gratitudine e rispetto.

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Paolo Travelli

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22 PassaParola - Passa...Parole

Spiccano, nel panorama letterario moderno - contemporaneo, alcune figure che sono risultate più”interessanti” di altre a livello internazionale. Come mai? Un aspetto potrebbe essere la capacità di evidenziare l’assenza di umanità in alcune strutture sociali. Da Primo Levi a Roberto Saviano: la schiera di autori della letteratura italiana del dopoguerra che si è impressa nella memoria collettiva è notevole.Primo Levi nel 1947 pubblicò senza troppo successo “Se questo è un uomo”, una sorta di diario romanzato che, con un discorso chiaro, brutale e piuttosto asettico, racconta la sua esperienza di prigioniero

in un campo nazista tedesco. Un racconto che focalizza su alcuni aspetti della “non-vita” in comune, su regole sociali sovvertite, sulla mancanza di umanità. I capitoli non seguono un ordine cronologico, ma un ordine di “necessità” di racconto: nuova terminologia, nuova creazione di gruppi sociali, nuova ottica di vivere. Il confine tra giusto e sbagliato è scomparso, inesistente: ha lasciato spazio ad una struttura sociale oligarchica dittatoriale in cui l’umanità non trova più posto o, meglio, quello

che non è considerato “degno” della società pura, ariana da costruire. Il romanzo è ha riscosso un successo mondiale: è stato infatti tradotto in 32 lingue, per primo in inglese nel 1959 e per ultimo in arabo nel 2009.Un’altra società oligarchico-dittatoriale è quella descritta da Roberto Saviano, giovane autore campano, nel suo libro GOMORRA, pubblicato nel 2006 e salito subito agli onori internazionali (a maggio 2009

GLI SCRITTORI ITALIANI PIÙ FAMOSI NEL

MONDO

Levi e Saviano: la letteratura dell’umanità mancata.Excursus in due puntate sugli scrittori che hanno venduto anche all’estero. Dal dopoguerra a oggi

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risulta venduto, con un totale di oltre 10 milioni di copie, in ben 52 paesi - Leopoldo Fabiani afferma infatti che è uno dei titoli più letti del dopoguerra), tanto da diventare un best-seller in diversi paesi ed essere anche trasposto in un fi lm di successo. Stesso linguaggio crudo, netto, con tratti giornalistici: questo il modo con cui Saviano racconta, come evidenzia nel sottotitolo, un viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra: la struttura societaria del clan dei Casalesi, potente

gruppo camorristico dell’area napoletana: dall’industria di contraffazione al traffi co d’armi, dall’impero dei rifi uti al monopolio dei cantieri edili - tutto con parvenze hollywoodiane che, seppur scimmiottanti, rivelano strutture e regole, evidenziando il desiderio di onnipotenza.Quello dei due autori citati è un approccio nuovo che cerca di indagare le ragioni del fl usso della letteratura italiana sul panorama culturale internazionale. (Segue sul prossimo numero)

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Elisa Cutullè

Le storie si muovono sia che siano vere sia che siano inventate. E muovendosi si evolvono ed infi ne inevitabilmente svaniscono. “Storie da fermare” vi invita a scrivere le vostre storie, quelle vere di voi e della vostra famiglia dall’Italia al Lussemburgo, di persone che forse non ci sono più; ma anche quelle inventate o da inventare, quelle che avreste sempre voluto scrivere e che

non avete avuto né il tempo né il coraggio di scrivere. Se siete italiani o di origine italiana, scrivete o inviate i vostri testi (romanzi, poesie, racconti, diari etc.) a:[email protected] o al seguente indirizzo: Section des Lettres italiennes

Campus Walferdange

Route de Diekirch B. P. 2

L-7201 Walferdange

Le storie più belle saranno pubblicate. “...Storie da fermare...” è un’iniziativa interna al progetto “Testualità degl’Italiani della Grande Regione e Integrazione” (TIGRI) dell’Università del Lussemburgo. Per più informazioni consultate il sito: italianistica.lu

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COCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOCOMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMIMITESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTESTES

24 PassaParola - Agenda

Sul numero di febbraio 2010 avevamo raccontato le problematiche del Comites di Lussemburgo. Riprendiamo l’argomento per lamentare la mancanza di attenzione nei confronti del nostro giornale e del ruolo che esso ha per la comunità italiana del Granducato.

E’ vero. Ci siamo rimaste male scoprendo, tramite amici e conoscenti, che il Comites aveva indetto una riunione senza la presenza dei mezzi d’informazione italiani. La nostra è, innanzitutto, una testata giornalistica che ha la funzione di informare i propri lettori sull’attualità italiana del Granducato, ma è editata da un’associazione uffi ciale (PassaParola asbl) registrata presso la camera di Commercio lussemburghese, ma non presso l’Ambasciata d’Italia. Per questo non siamo in nessuna delle liste uffi ciali a cui solitamente si attinge per spedire i vari inviti. Ma allora ci chiediamo: perchè ci arrivano gli inviti per le feste uffi ciali e non quello dove il Comites, in accordo con la Cancelleria consolare, indice una riunione con le associazioni? Indaghiamo e dipaniamo così la matassa. Scopriamo che sono stati mandati gli inviti alle associazioni di una lista del 2006. Per farne parte bisognava compilare un modulo di accredito in Ambasciata, ma nessuno (e ci conoscono tutti!) ce l’ha mai segnalato. Ma poiché far cronaca è il nostro mestiere (leggi: dovere) qualcosa della riunione l’abbiamo saputa lo stesso. E ve la riferiamo. Lo scorso 8 luglio, presso i locali della Cancelleria Consolare a Lussemburgo, si è svolto l’incontro Comites-Associazioni, incontro organizzato dallo stesso Comites e dal Capo della Cancelleria consolare dott.ssa Petracca. Il nuovo Ambasciatore de Lutio ha aperto la riunione al fi ne di incontrare già le associazioni prima del suo insediamento uffi ciale di settembre. Associazioni invitate: circa 15 secondo alcune fonti, più o meno 25 dicono altre fonti, ma l’elenco 2006 dell’Ambasciata ne conta ben 60!... Interrogata a proposito la dott.ssa Petracca ha cosi risposto: “E’ evidente che possano esserci stati casi di indirizzi sbagliati in quanto non aggiornati. Per questo motivo abbiamo deciso con il Comites di procedere ad un ulteriore controllo incrociato tra i nostri ed i loro dati. Purtroppo è un lavoro lungo e non semplice, ma fondamentale proprio per

migliorare i rapporti e la comunicazione tra Cancelleria Consolare e Associazioni. Al Comites abbiamo fornito l’elenco emerso da questo lavoro di riordino». Di tutt’altro avviso Mario Tommasi, Consigliere CGIE: “Probabilmente negligenza o pigrizia o sottostima dell’effetto che avrebbe avuto non invitare tutti…sicuramente motivi ignoti, perché questa domanda è stata posta da alcuni presenti «non invitati» e purtroppo la risposta non è stata una risposta, ma un grido alla calunnia e alla diffamazione… ”. Meno di una decina, dunque, i Presidenti di Associazione, tra i quali Donato Spezzacatena dei Lucani (che racconta telefonicamente a PassaParola che: “Si è discusso del passato più che del presente”), le associazioni di marchigiani, lombardi e campani, due associazioni di pugliesi, l’UDI, una rappresentante dell’INCA, le ACLI d’Ettelbruck, un rappresentante della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese e la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura; assente giustifi cata il capo della Cancelleria consolare. Mancano all’appello, oltre a PassaParola ed altre realtà che fanno informazione, molte altre che sono attive sul territorio, di recente o antica fondazione, come, per esempio, quelle che diffondono la lingua e la cultura italiana, quelle che organizzano eventi musicali o gastronomici, quelle sportive e quelle politiche. Qualcuno le ha viste? Si sa che esistono? «Vi sono state diverse lamentele – prova a spiegare la presidente Lorenzi - perché alcuni partecipanti, nonostante fossero presenti, hanno negato di aver ricevuto un invito. Per alcuni di loro so che ciò non è vero, perchè l’invito glielo avevo riconfermato io stessa; purtroppo è vero che vi sono state delle lacune, dovute al fatto che le liste delle Associazioni sono esse stesse lacunose». Dal suo canto la presidenza del Comites assicura che sia il Comites che le Associazioni si sono impegnati a fare il possibile per migliorare la comunicazione ed è previsto un nuovo incontro dopo la pausa estiva. Chissà se per quel giorno il nuovo elenco sarà aggiornato. Noi non possiamo far altro che ricordare a tutti di chiedere alla Cancelleria consolare in formato elettronico la scheda dei dati essenziali ed inviare una copia dello Statuto. Cosi potrete dire di far parte dei prossimi ospiti della festa di Natale!!

Sul numero di febbraio 2010 avevamo raccontato

COMITESUna riunione con scarsa presenza di associazioni e media. Abbiamo chiesto i motivi agli organizzatori

(P.C. & MGG)

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Si terrà dal 17 al 19 settembre la IX edizione di Italia Dimensione 2000, il salone biennale di promozione del Made in Italy interamente organizzato dalla Camera di Commercio Italo-Lussemburghese. L’Ospite d’onore sarà quest’anno la Regione Abruzzo, che promuoverà le ricchezze del proprio territorio da un punto di vista agroalimentare e turistico. Il turismo sarà ampiamente rappresentato grazie anche alla presenza di organismi di promozione delle Marche, dell’Umbria della Sardegna e del Molise. Saranno inoltre presenti il Comune di Monopoli e la CCIAA di Bergamo. La manifestazione, creata nel 1994, rappresenta un evento promozionale unico nel suo genere non solo per il Lussemburgo, ma per l’intera Euro-Regione della Saar-Lor-Lux. Su una superfi cie espositiva di 5000 m² e con 15 mila presenze registrate nell’ultima edizione, il Salone quest’anno costituirà l’occasione per festeggiare i 20 anni di attività della Camera di Commercio. Per maggiori informazioni: www.ccil.lu

25PassaParola - Agenda

Consiglio regionale dell’Abruzzo

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Appuntamento con la politica, la cultura, l’impegno sociale. Ma anche con la musica, l’allegria e la buona cucina. E’ l’appuntamento (consueto) di inizio autunno con la Festa dell’Unità, che quest’anno si terrà nel primo weekend di ottobre (sabato 2 e domenica 3).L’evento, organizzato dal Circolo PARTITO DEMOCRATICO LUSSEMBURGO in collaborazione con l’OGBL, si terrà al Parc de Gaalgebierg di Esch-sur-Alzette, sarà inaugurato il sabato alle ore 17.00 e prevederà, fra le tante iniziative, anche una tavola rotonda la domenica mattina dal titolo: “La crisi economica in Lussemburgo: quali ricette per uscirne”. Non mancheranno musica dal vivo e intrattenimento per i bimbi, oltre a numerosi stand socio-culturali che rappresentano la novità della manifestazione. Per ulteriori informazioni: Roberto Serra 621 773279Mario Tommasi 621 167314 Franco Barilozzi 621 148993

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Le donne stanno emergendo oggi in tutti i settori della vita pubblica, dal mondo delle imprese all’arte, dalla fi nanza alle libere professioni, passando per cariche governative fi no ad arrivare ai settori più alti dell’amministrazione. Ma non è stato facile raggiungere questi traguardi; e le donne rimangono comunque una minoranza nelle posizioni di responsabilità in ambito politico e imprenditoriale, essendo ancora lontana la piena realizzazione della parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione, di lavoro, di retribuzione e di progressione di carriera.Si deve però riconoscere che l’Europa si distingue nel mondo per l’importanza che essa accorda all’uguaglianza dei generi. Le istituzioni europee, dal Parlamento al Consiglio, dalla Commissione alla Corte di Giustizia, con il supporto del Comitato economico e sociale e il Comitato delle Regioni, si sono impegnate e s’impegnano attivamente per eliminare ogni forma di diseguaglianza, palese od occulta che sia. Già con il Trattato di Roma del 1957 fu sancito il principio della parità salariale. Sono state poi emanate dal 1975 diverse direttive per la progressiva attuazione della parità di trattamento in materia di accesso all’impiego, alla formazione e alla promozione professionale, non ché in materia di sicurezza sociale e di esercizio di attività autonome.

L’obiettivo di queste direttive - purtroppo non sempre rispettate o correttamente applicate - è la realizzazione dell’indipendenza economica delle donne, in modo che esse possano lavorare, avere un proprio reddito e pari diritti alle prestazioni sociali.Qualsiasi strategia volta a promuovere la parità di diritti e di opportunità fra uomo e donna deve consentire ad ogni persona di assumere gli impegni familiari, professionali e sociali alle stesse condizioni. A questo mirano le direttive europee sul congedo di maternità e il congedo parentale, ed in particolare la direttiva 2010/18/UE del Consiglio dell’8 marzo 2010 che attua l’accordo quadro sul congedo parentale concluso dalle organizzazioni europee interprofessionali delle parti sociali il 18 giugno 2009, inteso quale importante strumento per conciliare vita professionale e responsabilità familiari e per promuovere la parità di opportunità e di trattamento tra gli uomini e le donne (Gazzetta uffi ciale UE n. L 68 del 18.3.2010).La donna è comunque ancora penalizzata, perché troppo spesso costretta a rimanere a casa per accudire fi gli e famiglia. La mancanza di un autentico status professionale per le persone che esercitano un’attività professionale e sociale senza retribuzione né riconoscimento comporta gravi conseguenze in ordine al diritto alla retribuzione, alla sicurezza

sociale e all’accesso alla formazione.La persona - generalmente la donna - che abbia impiegato il proprio tempo per l’educazione dei fi gli o per l’assistenza a un genitore anziano o disabile, dovrebbe aver diritto ad un riconoscimento sociale. Ciò può essere ottenuto con un quadro giuridico che riconosca a questa persona diritti propri in materia di protezione sociale e pensionistica. Ma su questo punto la legislazione europea è ancora carente.Il buon esempio lo dà il Lussemburgo, in particolare con la legge sul “forfait d’éducation” o “mammerent” (assegno parentale a 60 anni) e la norma che prevede l’aggiunta alla carriera professionale, ai fi ni pensionistici, degli anni (baby-years) consacrati all’educazione dei fi gli (due anni di contribuzione per ogni fi glio nato prima del 1° gennaio 1988).L’Europa si è dotata di strumenti per il pieno rispetto dei diritti fondamentali. Ma bisogna ancora lottare contro le chiusure mentali e i pregiudizi che frenano la valorizzazione del ruolo della donna nella società di oggi.

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Daniele Rossini

Le donne stanno emergendo L’obiettivo di queste direttive -

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