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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

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1. I SISTEMI MONETARI IN ITALIA TRA L’ETÀ NAPOLEONICA E LA RESTAURAZIONE (1796-1829)

1796 • Le armate francesi guidate da Napoleone

Bonaparte occupano il Piemonte, la Lombardia,

i Ducati di Parma e Modena, le legazioni pontifi-

cie di Emilia e Romagna e la Toscana.

Si veda l’immagine di pag. 234, Napoleone

ad Arcole.

• Si costituisce un governo popolare a Bologna

(poi confluito nella Repubblica Cispadana),

che batte propria moneta.

1797 • La Gran Bretagna, in guerra contro la Francia,

sospende la convertibilità in oro della sterlina

e stampa banconote per finanziare le spese

militari.

• In Francia invece torna a prevalere la circola-

zione metallica con il ritiro degli assignats, carta

moneta non convertibile del periodo rivoluzio-

nario.

• Si costituisce la Repubblica Cisalpina, unione

di Lombardia e Repubblica Cispadana. Mentre

i francesi impongono nei territori occupati tribu-

ti da versare in metallo prezioso per finanziare

le truppe e ristabilire la circolazione metallica

in Francia, la Repubblica Cisalpina, per evitare

lo scadimento della qualità della massa mone-

taria, limita la circolazione di moneta a ridotto

contenuto metallico (“erosa”).

• La Repubblica di Venezia viene sciolta e ce-

duta all’Austria con il trattato di Campoformio.

Monete e banconote austriache iniziano

a circolare in Veneto.

1798 • Sono costituite la Repubblica Ligure, quella

Piemontese e quella Romana. Le ultime due,

oltre a battere moneta, emettono anche carta

moneta di emergenza.

di Federico Barbiellini Amidei,

Claire Giordano e Giuseppe Luci

con la collaborazione di

Fabrizio Martello e Lorenzo Verdirosi

CRoNologIA MoNETARIA (1796-1894)

159 Alfredo Comandini, L’Italia nei cento anni

del XIX secolo, Vallardi, Milano 1900-1901

(Roma, Biblioteca “Paolo Baffi”, Banca d’Italia).

Napoleone Bonaparte vincitore ad Arcole,

15-17 novembre 1796.

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1799 • Nasce la Repubblica Napoletana.

• Ad agosto, in seguito alla controffensiva

austro-russa, cadono le repubbliche giacobine

italiane e per un anno vengono restaurati i pre-

cedenti regni e gli antichi sistemi monetari.

1800 • Per celebrare la vittoria di Marengo, con cui

Napoleone, sconfiggendo gli austriaci, consolida

il controllo sull’Italia, viene coniato il marengo

da 20 franchi, al titolo di 900 millesimi (grammi

6,45), prima moneta d’oro decimale d’Europa.

1802 • La Repubblica Cisalpina viene ribattezzata

Repubblica Italiana, con Napoleone presidente

e un italiano, Melzi d’Eril, vicepresidente.

• Prende avvio in Italia un processo di raziona-

lizzazione monetaria sul modello francese, volto

al superamento della distinzione tra monete

di conto o immaginarie e monete effettive. Le

monete immaginarie (lire, cavalli etc.) non

erano coniate, erano riferimenti astratti a una

certa quantità di metallo: servivano ai privati

per orientarsi in un mondo nel quale circola-

vano molte monete diverse e dal contenuto

metallico sempre variabile, anche a causa delle

manipolazioni dei sovrani (deprezzamento). Il

superamento di questo sistema doveva avvenire

attraverso leggi rigorose e chiare sul contenuto

metallico delle monete. Nei sistemi bimetallici

(si veda in questo catalogo il saggio di Marcello

de Cecco) si doveva fissare un rapporto ufficiale

tra il valore dell’oro e dell’argento.

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160 Alfredo Comandini, L’Italia nei cento anni

del XIX secolo, Vallardi, Milano, 1900-1901

(Roma, Biblioteca “Paolo Baffi”, Banca d’Italia).

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1803 • La legge del 17 germinale (7 aprile) introduce

in Francia un sistema bimetallico decimale, con

un rapporto fisso di cambio tra oro e argento

di 1:15,50. Il franc germinal d’argento (5 gram-

mi, 900 millesimi) è la moneta principale.

La Banca di Francia, costituita nel 1800 come

tesoriere dello Stato, ottiene il monopolio

dell’emissione di banconote.

1805 • È proclamato il Regno d’Italia nei territori

di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna (e dal

1807 anche delle Marche) con Napoleone re.

• Per gestire il debito pubblico nel Regno

d’Italia viene creato il Monte Napoleone, istituto

alle dipendenze del Ministero delle Finanze, che

emette cartelle di rendita, rappresentative del

debito dello Stato.

1806 • Nasce la prima lira italiana, divisa in 100

centesimi.

Il decreto n. 143 del 21 marzo 1806 introduce

nel Regno la riforma monetaria francese del

1803: il nuovo sistema è quindi decimale e

bimetallico, con rapporto oro-argento fissato

a 1:15,50. In Piemonte, a Parma, in Liguria,

a Roma, in Umbria e poi in Toscana, territori

annessi all’Impero francese, è invece introdotto

il franco germinale. È il primo tentativo di unifi-

cazione monetaria nazionale, con l’eccezione di

Sicilia e Sardegna, rispettivamente rimaste sotto

i Borbone e i Savoia. Le lire del Regno d’Italia

sono coniate in abbondanza e costituiranno per

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

decenni una frazione rilevante della circolazione

monetaria complessiva della penisola. Non vi

sono invece emissioni significative di banconote.

Le lire, per volontà di Napoleone, hanno corso

legale anche in Francia.

Si veda l’immagine di pag. 236, monete del

Regno d’Italia.

1808 • Prima Giuseppe Bonaparte, e poi dal 1808

Gioacchino Murat, re di Napoli, continuano a co-

niare carlini d’argento e tornesi di rame secondo

il tradizionale sistema napoletano, nonostante

gli inviti di Napoleone ad adottare il sistema

francese.

• Viene istituito il Banco delle Due Sicilie, che,

data la preferenza del pubblico per le tradiziona-

li fedi di credito, emette banconote in quantità

limitata.

1810 • Il Bullion Report individua nell’eccessiva

emissione di biglietti da parte della Banca

d’Inghilterra l’origine dell’inflazione creatasi

con l’inconvertibilità della sterlina (1797) e

raccomanda il ritorno alla convertibilità. Il Par-

lamento respinge la proposta per non indebolire

lo sforzo bellico contro la Francia.

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1811 • La lira e il sistema monetario decimale e

bimetallico sono introdotti, con forti resistenze,

nel Regno di Napoli, senza tuttavia intaccare la

supremazia delle monete d’argento dei Borbone.

1815 • Dopo l’abdicazione nel 1814 e il primo esilio

all’Isola d’Elba, Napoleone ritorna a Parigi e

viene definitivamente sconfitto a Waterloo.

• Il Congresso di Vienna ripristina in Italia il

vecchio ordine politico, ma solo in parte quello

monetario.

• Nel Regno di Sardegna, dopo un tentativo

di tornare al sistema monetario tradizionale,

viene confermato quello bimetallico e decimale

napoleonico con la lira nuova del Piemonte.

• A Parma, Maria Luisa d’Austria mantiene il

sistema monetario francese con la lira nuova di

Parma.

• Nel Lombardo-Veneto si affiancano monete

austriache d’oro e d’argento a quelle napoleo-

niche, configurando un sistema bimetallico a

prevalenza argentea.

• Nel Granducato di Toscana si sceglie un mo-

nometallismo argenteo puro incentrato sulla lira

toscana d’argento decimale, mentre le monete

preesistenti circolano senza corso legale.

• Il Ducato di Modena rinuncia a una propria

coniazione.

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

• Nel Regno delle Due Sicilie la restaurazione

monetaria si compie con ritardo: si ritorna nel

1818 al monometallismo argenteo predecimale

con il ducato quale moneta di conto. Il Banco

delle Due Sicilie viene smembrato in una Cassa

di Corte e in una Cassa dei Privati, autorizzata

ad accettare depositi dal pubblico, ma non a

emettere carta moneta a corso legale.

1816-1817 • Due pessime annate dei raccolti cerealicoli

provocano una grave carestia in Europa. In Italia

settentrionale la crisi alimentare, innescatasi

nel 1816, è acuita da una violenta epidemia di

tifo petecchiale.

• Si costituisce a Firenze una Banca di Sconto,

al cui fondo di dotazione contribuiscono capitali

stranieri. Tale modernizzazione del settore cre-

ditizio pone la Toscana all’avanguardia rispetto

agli altri stati della penisola.

1820-1821 • Viene ripristinata la convertibilità in oro

delle banconote della Banca d’Inghilterra.

Prende così avvio il gold standard, che diventerà

il sistema monetario internazionale prevalente

dagli anni Settanta dell’Ottocento, con la sua

adozione in Germania, Stati Uniti, e in forma

spuria, in Francia e Italia.

• Scoppiano insurrezioni liberali e patriottiche

in Piemonte, nel Lombardo-Veneto e nel Regno

delle Due Sicilie.

• A Napoli i Borbone contraggono con la casa

finanziaria dei Rothschild (“banchieri della

Santa Alleanza”) un prestito di 16 milioni di

ducati per pagare le spese dell’esercito au-

striaco, chiamato per stroncare l’insurrezione.

La Casa Rothschild apre così a Napoli il quinto

centro operativo in Europa, dopo Londra, Parigi,

Francoforte e Vienna.

1822 • Il governo di Milano istituisce, senza parte-

cipazione delle finanze austriache, il Monte del

Regno Lombardo-Veneto, che subentra al Monte

Napoleone nella gestione del debito pubblico.

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

• Sull’esempio delle Saving Banks inglesi, delle

Caisses d’Epargne francesi e delle Sparkassen

austriache, nascono le prime Casse di Risparmio,

a Milano e Venezia.

1823 • Il governo asburgico introduce la lira austria-

ca d’argento per allineare il sistema monetario

lombardo-veneto a quello dell’Impero, bime-

tallico ma con un rapporto tra oro e argento

(1:15,29) inferiore a quello francese e sfavore-

vole all’oro. A differenza del resto dell’Impero, la

circolazione delle banconote stenta ad affermar-

si nel Regno Lombardo Veneto.

1826 • Il Granducato di Toscana introduce il fiorino

d’argento, suddiviso in 100 quattrini, con

l’obiettivo di semplificare il proprio sistema

monetario. La riforma è un successo parziale per

l’esiguità delle nuove coniazioni. Qualche emis-

sione aurea senza corso legale è effettuata «per

comodo della Regia Corte». La Banca di Sconto

di Firenze è trasformata in società privata con

privilegio di emissione monetaria. Può emettere

banconote fino al doppio del proprio capitale.

1828 • Con la costituzione della Banca del Tavoliere

delle Puglie si apre una delle poche esperienze

di rilievo, sia pure breve, nel campo del credito

all’agricoltura e al commercio nel Mezzogiorno.

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1829 • Nel Regno di Sardegna si stabilisce che la sola

lira nuova del Piemonte (creata nel 1815) abbia

corso legale sia verso l’erario sia nei contratti

tra privati. Si mantengono provvisoriamente in

corso le antiche monete piemontesi e genovesi

e le migliori monete estere d’oro e d’argento

secondo una nuova tariffa di cambi. Si provvede

anche a riordinare il sistema delle monete di

rame, le più diffuse fra le classi popolari.

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

2. IL RISORGIMENTO E LA DIFFUSIONE DELLE BANCHE DI EMISSIONE NEGLI STATI PREUNITARI (1830-1860)

1830-1831 • In Francia l’insurrezione delle tre giornate

gloriose porta al trono Luigi Filippo d’Orléans,

il “re borghese”. Sollevazioni popolari anche in

Belgio e Polonia.

• Scoppiano sommosse nei Ducati di Parma e

Modena e nei territori dello Stato Pontificio. Le

truppe austriache abbattono il governo insurre-

zionale di Bologna. Ciro Menotti, tra i capi della

rivolta e della Carboneria italiana, è giustiziato;

molti altri patrioti sono costretti all’esilio. Fallite

le esperienze carbonare, Giuseppe Mazzini fonda

in Francia la Giovine Italia. Anche gli oppositori

più moderati, come Vincenzo Gioberti, devono

abbandonare l’Italia.

• Nella Trieste austriaca vengono fondate le

Assicurazioni Generali.

1834 • Gli Stati Uniti fissano un nuovo rapporto

oro-argento (a 1:16 dal precedente 1:15 del

Coinage Act del 1792), così sfavorendo l’argento

e incoraggiando, rispetto al passato, la conia-

zione del dollaro d’oro. Il sistema monetario

rimane tuttavia formalmente bimetallico.

1835 • Lo Stato Pontificio rende decimale il proprio

sistema monetario bimetallico basato sullo

scudo d’argento e modifica la parità tra oro e

argento (da 1:15,1 a 1:15,518) per adeguarla

ai valori di mercato. Nello Stato Pontificio dal

1834 opera la Banca Romana, banca di sconto e

deposito con privilegio di emissione.

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161 L’Italia repubblicana, in “Don Pirlone”, 1849

(Collezione privata Luca Einaudi).

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1837 • Nel Granducato di Toscana la Banca di Sconto

di Livorno si affianca a quella di Firenze. Le emis-

sioni di banconote sono di modesta quantità.

1838 • Dopo la creazione dell’Unione Doganale

Tedesca (Zollverein, 1834), nasce l’Unione

Monetaria Tedesca (Münzverein), basata sul

monometallismo argenteo. L’alleanza definisce

un tasso di cambio fisso tra la moneta degli stati

meridionali (Gulden, fiorino) e quella degli stati

settentrionali (Thaler, tallero).

1844 • Con il Bank Charter (o Peel) Act, la Banca

d’Inghilterra ottiene il monopolio dell’emis-

sione delle banconote. La banca è divisa in due

dipartimenti: l’Issuing Department, che emette

banconote garanttite da un pari ammontare di

riserve d’oro, e il Banking Department, che ac-

cetta depositi e concede prestiti come una banca

commerciale. Vengono avviate a esaurimento

le emissioni di banconote “private” ritenute

all’origine dei ripetuti episodi di instabilità

finanziaria.

• Nel Regno di Sardegna la Banca di Genova

è costituita quale prima moderna banca di

emissione in Italia. Stampa solo banconote da

1000, 500 e 250 lire (pari a più di 3000, 1500 e

750 euro di oggi), il che ne limita l’utilizzo agli

operatori commerciali e alle classi sociali più

abbienti. È prevista per legge la convertibilità

dei biglietti in moneta metallica su richiesta del

portatore. Per statuto, la somma dei conti cor-

renti e delle banconote in circolazione non può

superare il triplo delle riserve metalliche.

Si veda l’immagine di pag. 246, prima azione

della Banca di Genova.

1847 • Con l’abolizione delle Corn Laws, e quindi di

gran parte dei dazi sull’importazione del grano,

il Regno Unito abbandona il protezionismo agri-

colo e inaugura una politica di libero commercio

che prevarrà in Europa per più di un trentennio.

• Nel Regno di Sardegna, dopo la Banca di

Genova, viene costituita la Banca di Torino con

facoltà di emissione.

• Con l’annessione del Ducato di Lucca al Gran-

ducato di Toscana, la zecca di Lucca chiude.

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162 Prima azione della Banca di Genova

(Roma, Museo della Moneta, Banca d’Italia).

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

• Il Regno di Sardegna, il Granducato di

Toscana e lo Stato Pontificio propongono una

lega doganale italica per favorire il commercio

tra gli stati della penisola. Il progetto, indebo-

lito dalla mancata adesione del Regno delle Due

Sicilie, tramonta per l’impossibilità di stabilire

una tariffa esterna comune e per il prevalente

interesse degli esportatori italiani per i mercati

esteri più che per i modesti mercati interni. Iso-

latamente, il Regno di Sardegna e il Regno delle

Due Sicilie (con minor impegno) perseguono una

propria politica di liberalizzazione commerciale.

1848 • Con l’esplodere dei moti rivoluzionari in tutta

Europa, la Francia sospende per due anni la

convertibilità delle proprie banconote in metalli

preziosi. L’Austria impone il corso forzoso: le

banconote della Banca di Vienna sostituiscono

progressivamente la circolazione metallica nei

territori dell’Impero.

• I moti del 1848 portano alla concessione di

costituzioni da parte di Carlo Alberto di Savoia

in Piemonte, Leopoldo II d’Asburgo-Lorena in

Toscana, Ferdinando II di Borbone nel Regno

delle Due Sicilie, Pio IX nello Stato Pontificio. Si

decreta la sospensione della convertibilità nel

Regno di Sardegna e nel Lombardo-Veneto; ciò

conduce a una maggiore diffusione della carta

moneta.

• In uno spirito di unità nazionale, i gover-

ni insurrezionali di Venezia (sotto la guida di

Daniele Manin) e di Milano (sotto la guida di Carlo

Cattaneo) battono moneta sullo standard della

lira piemontese. Il Piemonte, in seguito alle Cin-

que giornate di Milano e alla proclamazione della

Repubblica di San Marco, dichiara guerra all’Au-

stria (Prima guerra di indipendenza) e sospende

la convertibilità in moneta metallica dei biglietti

della Banca di Genova. Questa concede un mutuo

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163 La battaglia di Solferino, 24 giugno 1859 (Roma,

Biblioteca di storia moderna e contemporanea).

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

di 20 milioni di lire per le spese di guerra dello

Stato, garantito da ipoteca speciale su immobili

pubblici.

Si veda l’immagine di pag. 244, satira sull’Italia

repubblicana.

1849 • Con la scoperta di miniere in California e in

Australia aumenta di dieci volte la produzione

mondiale di oro. Nei regimi bimetallici l’oro

diventa preponderante, ma la libera coniazione

ne limita il deprezzamento. L’aumento delle

disponibilità monetarie internazionali favorisce

la crescita degli investimenti inglesi e francesi

nei paesi europei meno sviluppati.

• La neo istituita Repubblica Romana sotto il

triumvirato di Mazzini, Saffi e Armellini conia

monete di rame ed emette carta moneta di

emergenza.

• Nel Regno di Sardegna ha avvio il processo di

consolidamento dell’emissione: con la fusione

delle banche di Genova e di Torino nasce la

Banca Nazionale degli Stati Sardi. La prima

legge bancaria del Regno di Sardegna stabilisce:

«Niuna Banca di circolazione potrà d’ora innanzi

attivarsi nello Stato se non in forza di una Leg-

ge». La nuova banca eredita il regime di corso

forzoso delle banconote, che, con la sconfitta

piemontese contro gli austriaci a Novara e la

firma del gravoso armistizio di Vignale, durerà

fino alla metà del 1851. A seguire si introduce un

diverso incentivo a detenere banconote: lo Stato

dichiara che accetterà le banconote in pagamen-

to delle imposte (corso di cassa).

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164 Monete dell’Unione Monetaria Scandinava

(Collezione privata Danilo D’Alfonso).

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1850 • Dopo che la nuova Costituzione elvetica

(1848) attribuisce alle autorità centrali il diritto

esclusivo di battere moneta, viene introdotto il

franco svizzero quale unica valuta in un sistema

silver standard. Sono coniate monete di rame,

di biglione (mistura argento e rame) e d’argen-

to. Si supera una babele caratterizzata da 860

monete in circolazione.

• Le banche di emissione si diffondono negli

stati italiani, quali strumenti e simboli di moder-

nizzazione finanziaria. Nel corso del decennio

vengono fondate: la Banca degli Stati Pontifici

a Roma (1850), lo Stabilimento Mercantile di

Venezia (1853), la Banca Pontificia per le Quattro

Legazioni a Bologna (1855), la Banca Nazionale

Toscana a Firenze (1857, dalle banche di sconto

di Firenze e di Livorno), la Banca degli Stati

Parmensi (1858).

• Nasce a Torino con funzioni bancarie la Cassa

depositi e prestiti, sull’esempio della francese

Caisse des dépôts et consignations. Negli anni

successivi la Cassa si sviluppa come istituto per il

finanziamento degli investimenti pubblici.

1855 • Il Regno di Sardegna partecipa a fianco di

Regno Unito e Francia alla guerra di Crimea

scoppiata nel 1853 contro la Russia. Al Congres-

so di pace di Parigi del 1856, per la prima volta

il Piemonte è invitato a sedere al tavolo della

diplomazia internazionale. Cavour denuncia i

mali dell’occupazione austriaca del Lombardo-

Veneto.

1857 • Con l’adesione dell’Austria all’Unione Mone-

taria Tedesca (Münzverein), lo Zollpfund (libbra

da 500 grammi) d’argento diviene la nuova

base di riferimento per le monete prussiane e

austriache. Negli anni successivi anche a Milano

e Venezia si diffondono le monete che rispondo-

no ai canoni della convenzione monetaria, come

il tallero della lega.

• Lo Stato Pontificio è costretto a intervenire

sul contenuto metallico e sui cambi delle proprie

monete, per adeguarsi alla progressiva mo-

dernizzazione dei sistemi monetari italiani ed

evitare peggioramenti della propria circolazione:

riduce in particolare il contenuto argenteo delle

monete divisionali per impedirne la scomparsa a

causa dell’aumentato prezzo del metallo.

Eventi internazionali Eventi nazionali

165 Firenze capitale del Regno d’Italia,

in “L’emporio pittoresco”, 1865 (Roma,

Biblioteca “Paolo Baffi”, Banca d’Italia).

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1859 • Scoppia la guerra fra Regno di Sardegna e

Austria per il controllo del Lombardo-Veneto

(Seconda guerra di indipendenza). Napole-

one III, in virtù dei patti stretti con Cavour a

Plombières nel 1858, si schiera con il Regno di

Sardegna e le forze franco-piemontesi preval-

gono sugli austriaci a Solferino e San Martino.

L’imperatore francese arresta l’avanzata franco-

piemontese ai confini con il Veneto, e il Regno di

Sardegna ottiene la Lombardia con l’armistizio

di Villafranca. All’inizio del conflitto la Banca

Nazionale concede un mutuo di 30 milioni al

governo sabaudo guidato da Cavour. In cambio

il governo dichiara nuovamente il corso forzoso

dei biglietti della Banca Nazionale (sospensione

dell’obbligo di convertire in metallo le proprie

banconote).

Si veda l’immagine di pag. 248, battaglia di

Solferino.

• Insurrezioni in Emilia, Romagna e Toscana

portano all’instaurazione di governi provvisori

che chiedono l’annessione al Piemonte. I governi

subito iniziano a coniare lire sul modello pie-

montese con l’effige di Vittorio Emanuele II,

il motto «Dio protegge l’Italia» o «Vittorio

Emanuele re eletto» e l’indicazione del governo

insurrezionale. Si decreta anche il corso legale

della lira piemontese e la cessazione del corso

legale delle vecchie monete.

Eventi internazionali Eventi nazionali

166 Banconota da 1 lira della Banca Nazionale

nel Regno d’Italia. Rovescio. (Roma, Museo

della Moneta, Banca d’Italia).

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1860 • Il 6 maggio parte la spedizione dei Mille:

Garibaldi sbarca a Marsala e conquista per il re di

Sardegna la Sicilia e poi l’Italia meridionale.

• Con l’annessione a marzo 1860 di Emilia,

Romagna, Toscana, e tra ottobre e novembre di

Marche, Umbria e regioni meridionali, si diffon-

de la circolazione delle lire decimali del Regno di

Sardegna.

• In Toscana e nel Regno delle Due Sicilie, dove

prima vigeva il monometallismo argenteo, il

corso legale della lira piemontese è limitato alle

sole monete d’argento e di bronzo, lasciando

le monete d’oro alla valutazione di mercato. In

Sicilia invece Garibaldi decreta d’urgenza il corso

legale delle lire piemontesi d’oro e d’argento:

«Certo noi non potevamo andare da Marsala a

Palermo senza comprarci tutto ciò che bisognava

alla vita. […] il Governo dei Mille era povero, ed

il suo piccolo tesoro consisteva unicamente in

monete del regno italiano» (intervento dell’ono-

revole Crispi alla Camera, 1862).

• Viene estesa a tutto il territorio nazionale la

tariffa doganale piemontese, la più liberista tra

quelle vigenti negli stati preunitari.

Eventi internazionali Eventi nazionali

167 Archimede Tranzi, La breccia di Porta Pia

con la morte del maggiore dei bersaglieri Pagliari,

1882 (Museo di Roma).

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1861 • Il 17 marzo 1861 è proclamato il Regno d’Ita-

lia, con capitale Torino. Nei mesi successivi sono

emessi provvedimenti monetari di validità na-

zionale, al fine di uniformare, almeno in parte,

la legislazione d’emergenza emanata localmente

dai governi provvisori.

I decreti 2 maggio 1861, n. 16 e n. 17, stabili-

scono la nuova impronta delle monete: l’effige

di Vittorio Emanuele II e la scritta «Regno

d’Italia».

Con il decreto 17 luglio 1861, n. 123, si dà corso

legale in tutte le province italiane alla lira pie-

montese, ribattezzata lira italiana. Tuttavia, solo

le lire piemontesi d’argento e di bronzo hanno

corso legale in tutto il Regno d’Italia. Il corso

legale delle monete d’oro non viene esteso alle

province toscane e napoletane, i cui sistemi re-

stano formalmente basati sull’argento. Le valute

degli stati preesistenti sono lasciate temporane-

amente in corso, in base a nuovi tassi di cambio

stabiliti dal decreto (tariffe di ragguaglio).

Si veda l’immagine di pag. 258, Decreto 17 luglio

1861, n. 123.

• Delle otto zecche operanti alla vigilia

dell’unificazione si mantengono attive

per il nuovo Regno quelle di Torino, Milano

e Napoli (decreto 9 novembre 1861, n. 326).

L’anno seguente è concesso alla Banca Nazionale

l’esercizio della coniazione di una parte delle

nuove monete metalliche. Fuori dal Regno

rimangono operative anche le zecche di Roma

per lo Stato Pontificio e di Venezia per il

Lombardo-Veneto austriaco.

Eventi internazionali Eventi nazionali

168 Decreto 17 luglio 1861, n. 123

(Collezione privata).

3. I PRIMI PASSI DELLO STATO UNITARIO E LA NASCITA DELLA LIRA ITALIANA (1861-1871)

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

• La Banca Nazionale incorpora la Banca

degli Stati Parmensi e la Banca Pontificia per le

Quattro Legazioni. Il governo inoltre autorizza

l’espansione della Banca Nazionale su tutto il

territorio italiano, in particolare l’apertura delle

sedi di Napoli e Palermo, accanto ad altre 11

succursali.

• Il Banco delle Due Sicilie, operante nelle sole

regioni continentali del Mezzogiorno, e il Banco

dei Reali Domini al di là del Faro, operante in

Sicilia dal 1850, assumono rispettivamente la

denominazione di Banco di Napoli e Banco di

Sicilia.

• Il governo Cavour procede all’unificazione del

debito degli stati preunitari, che viene assunto

integralmente dal nuovo Regno. Ogni nuovo

debito deve essere approvato per legge.

1862 • Nel corso della guerra civile americana viene

sospesa la convertibilità del dollaro, che sarà

ristabilita solo 15 anni dopo. Il governo federale

autorizza l’emissione di banconote a corso forzo-

so nel caratteristico colore verde (greenbacks).

• Bismarck diventa cancelliere del Regno di

Prussia e avvia una politica di unificazione nazio-

nale della Germania.

• Con la legge Cordova, approvata il 23 marzo,

la lira d’oro ottiene corso legale in tutto il

Regno. Cessa così la difformità tra i vari sistemi

monetari nella penisola e viene sancita indi-

rettamente la scelta del governo a favore del

bimetallismo.

• La legge Pepoli del 24 agosto, riordinando e

consolidando la legislazione emanata nei prece-

denti tre anni, fa corrispondere all’unità politica

la piena unificazione monetaria. Conferma la

scelta per la lira italiana di un sistema bimetal-

lico e il rapporto di 1:15,50 tra oro e argento.

Definisce tagli, caratteristiche e contenuto me-

tallico di tutte le monete e ordina nuove ingenti

coniazioni. Decreta per la prima volta il ritiro

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

delle monete, anche di piccolo taglio, diverse

da quelle definite dalla nuova legge. Mentre il

ritiro delle monete di rame di vecchio conio e la

loro sostituzione con le nuove lire di bronzo si

esaurirà ovunque entro un decennio, molto più

tempo richiederà la conversione delle monete

d’oro e d’argento (si veda anche oltre, 1865).

Per evitare che le monete d’argento scompaiano

dal mercato, si stabilisce di ridurne da 900 a

835 millesimi il contenuto di metallo fino, di

restringere la coniazione per conto dello Stato

alle sole monete d’argento inferiori alle 5 lire, e

di limitarne il potere liberatorio nei pagamenti

fra privati.

• Si introduce un sistema tributario nazionale

sul modello piemontese. Quintino Sella, ministro

delle Finanze, persegue tenacemente il pareggio

del bilancio sia attraverso il contenimento delle

spese statali sia introducendo nuove imposte,

tra cui nel 1864 la prima imposta sul reddito

(imposta di ricchezza mobile).

1863 • La Società Generale di Credito Mobiliare

Italiano viene fondata a Torino, con capitali

francesi del Crédit Mobilier dei fratelli Péreire; nel

1870 nasce a Roma la Banca Generale. Tali istitu-

ti si specializzano nel finanziamento di industria

e infrastrutture, anche attraverso l’emissione e

lo scambio di valori mobiliari (azioni e obbliga-

zioni).

• Per far fronte al dilagare del brigantaggio

nell’Italia meridionale, viene approvata la

repressiva legge Pica, che assoggetta gli accusati

di brigantaggio ai tribunali militari.

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1864 • La convenzione tra Francia e Italia sulla

“Questione romana” prevede il ritiro dei soldati

francesi da Roma entro due anni, tempo necessa-

rio al governo pontificio per costituire un pro-

prio esercito. In cambio l’Italia si impegna a non

attaccare i territori papali, e a gravarsi di una

parte del debito pubblico dello Stato della Chie-

sa. Un articolo segreto prevede il trasferimento

della capitale da Torino a città da destinarsi,

come segnale di rinuncia a Roma capitale. Il

Parlamento italiano decide il trasferimento della

capitale da Torino a Firenze.

Si veda l’immagine di pag. 252, trasferimento

della capitale a Firenze.

1865 • L’Unione Monetaria Latina, fondata da

Francia, Belgio, Svizzera e Italia, introduce un

sistema monetario comune, limitato a monete

d’oro e d’argento e con l’esclusione delle banco-

note, per facilitare il commercio e proteggere la

circolazione di monete d’argento di piccolo ta-

glio. L’unità monetaria comune è il franco-lira da

5 grammi d’argento a titolo pieno (900); multipli

e sottomultipli sono pure definiti. Le monete di

ciascuna nazione, avendo le stesse caratteristi-

che di quelle dei partner, sono rese liberamente

circolanti nell’Unione e sono scambiate su uno

standard decimale e bimetallico oro/argento

di 1:15,50. Come già in Italia aveva previsto la

legge Pepoli, le monete d’argento di taglio infe-

riore sono coniate con un titolo ridotto (835) per

impedirne il ritiro dalla circolazione indotto da

un valore metallico superiore al valore nominale.

• La conversione delle monete preunitarie

in lire si conclude nell’Italia settentrionale e

centrale, ma non nelle regioni meridionali i cui

cittadini si vedono offrire banconote e oro in

cambio delle loro tradizionali monete d’argento,

in questa fase a maggiore valore di mercato. Tra

i motivi del ritardo al Sud, oltre all’elevata quota

di circolazione metallica, vi è quindi la conve-

nienza a tesaurizzare l’argento.

• Oltre alla legge di unificazione amministrati-

va del Regno d’Italia del 20 marzo, sono emanati

i nuovi codice civile e codice di commercio. Per il

primo viene scartata l’ipotesi di un adattamento

del recente codice sabaudo (1838) a favore del

modello napoleonico del 1804. Il secondo invece

è una semplice estensione del codice di commer-

cio piemontese.

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1866 • Ripetute tensioni sui mercati finanziari sfo-

ciano nel “venerdì nero” della Borsa di Londra.

Fallisce la banca Overend, Gurney.

• Alleata della Prussia, che vince a Sadowa con-

tro l’Austria, l’Italia, nonostante le sconfitte di

Custoza e Lissa, ottiene la sovranità sul Veneto

(Terza guerra di indipendenza). La lira diviene

moneta legale nelle province annesse. Con l’en-

trata in guerra, la Banca Nazionale concede al

governo un prestito di 250 milioni, diviene Ban-

ca Nazionale nel Regno d’Italia, ed è autorizzata

a sospendere la convertibilità delle banconote.

Il corso forzoso, a cui si arriva sotto la pressio-

ne della crisi finanziaria e del debito pubblico

accumulato nei primi anni dell’unificazione, è

una necessaria misura prudenziale durante la

guerra con l’Austria. Pur giudicata dannosa per

l’economia da una commissione parlamentare

d’inchiesta (1868), l’inconvertibilità durerà fino

al 1883. La sospensione della convertibilità fa

scendere il valore delle banconote sotto la parità

(aggio). Le monete d’oro e d’argento vengono

tesaurizzate e spariscono dalla circolazione.

L’uso della carta moneta si diffonde tra ampi

strati della popolazione. La svalutazione del

cambio sostiene le esportazioni.

Si veda l’immagine di pag. 254, biglietto della

Banca Nazionale.

• Le leggi bancarie e finanziarie sono estese

alle nuove province del Regno, per prime quelle

sulla Banca Nazionale e sulla Cassa depositi

e prestiti.

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

• La sede della Banca Nazionale, il cui capitale

aumenta da 40 a 100 milioni, è trasferita nella

nuova capitale, Firenze. L’idea di fondere la

Banca Nazionale Toscana nella Banca Nazionale

nel Regno e di istituire una “Banca d’Italia”

viene bocciata dal Parlamento per il prevalere

di istanze regionalistiche. Intanto, la Banca Na-

zionale incorpora lo Stabilimento Mercantile di

Venezia, banca di sconto e di emissione durante

il dominio austriaco.

• Lo Stato della Chiesa introduce la lira pontifi-

cia, con le stesse caratteristiche di ridotto con-

tenuto argenteo di quella italiana, e chiede di

entrare nell’Unione Monetaria Latina. I negozia-

ti dureranno quasi quattro anni, durante i quali

la lira pontificia, emessa in quantità maggiori di

quelle consentite dalle regole dell’Unione, cir-

cola copiosamente anche in Francia. I negoziati

si interromperanno nel 1870 e la Francia bandirà

le monete pontificie, chiedendone poi all’Italia

il ritiro.

• È promulgata la legge che dispone la requisi-

zione dei beni delle congregazioni e degli ordini

religiosi a favore dello Stato italiano, il quale li

venderà ai privati.

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1867 • In occasione dell’Esposizione universale,

Napoleone III convoca a Parigi una conferenza

monetaria internazionale con l’obiettivo, irrea-

lizzato, di creare una moneta universale (aurea).

Di fatto, si ha solo l’allargamento alla Grecia

dell’Unione Monetaria Latina con decorrenza

dal 1° gennaio 1869.

1868 • Per risanare le finanze pubbliche dello Stato

italiano viene introdotta l’imposta sul macinato.

Si accentua il carattere regressivo del sistema

fiscale italiano. In tutta Italia scoppiano rivolte

per l’aumento dei prezzi del pane e della pasta.

La tassa viene tuttavia confermata. Inoltre, il

ministro Sella cede in concessione il monopolio

dei tabacchi a una società privata, determinan-

do un rincaro del prezzo del tabacco, che suscita

nuovo scontento popolare.

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

169 Fac-simile dei biglietti consorziali e già

consorziali da lire 5 e da lire 10 (Roma, Archivio

storico Banca d’Italia).

1870-1871 • Nel contesto della rovinosa sconfitta nella

guerra franco-prussiana, della caduta di Napo-

leone III e della breve esperienza rivoluzionaria

della Comune di Parigi, viene sospesa la conver-

tibilità del franco fino al 1878.

• Con il trattato di Francoforte, la Prussia ot-

tiene dalla Francia i territori dell’Alsazia e della

Lorena, nonché un’indennità di cinque miliardi

di franchi d’oro. Nel gennaio 1871 il re di Prussia

Guglielmo I viene incoronato imperatore della

Germania.

• Dopo il ritiro delle truppe francesi poste a di-

fesa dello Stato Pontificio, i bersaglieri entrano

a Roma attraverso la breccia di Porta Pia. Il Par-

lamento italiano approva il trasferimento della

capitale da Firenze a Roma il 27 gennaio 1871.

Si veda l’immagine di pag. 256, la breccia di

Porta Pia.

• È stipulata la convenzione tra la Banca dello

Stato Pontificio, che prende il nome di Banca

Romana, e la Banca Nazionale nel Regno:

la Banca Romana rinuncia al monopolio

dell’emissione nei territori ex pontifici

e ottiene in cambio un indennizzo monetario.

• A seguito della graduale conversione delle

vecchie monete preunitarie in lire italiane,

le zecche di Napoli, Venezia e Torino vengono

soppresse. Il conio delle monete viene concen-

trato presso gli stabilimenti di Milano e Roma.

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1872 • L’Unione Monetaria Scandinava tra Svezia,

Norvegia e Danimarca introduce la corona d’oro

come unità di conto. Le monete nazionali, e per

la prima volta in un’unione monetaria le ban-

conote, sono libere di circolare e hanno valore

legale in tutta l’Unione. Hanno così una battuta

di arresto i tentativi di espansione dell’Unione

Monetaria Latina; la Svezia abbandona la conia-

zione di franchi d’oro.

Si veda l’immagine di pag. 250, monete

dell’Unione Monetaria Scandinava.

1873 • Dopo l’unificazione politica della Germania, si

realizza l’unificazione monetaria. Grazie anche

all’indennità versata dalla Francia, che va a co-

stituire la base monetaria tedesca, si stabilisce

lo standard aureo: l’unità di conto è il marco

d’oro (Goldmark). Il successivo crollo del prezzo

dell’argento, dovuto alla scoperta di nuove mi-

niere, alla demonetizzazione dell’argento, e alla

soppressione delle nuove coniazioni d’argento

da parte dell’Unione Monetaria Latina, favorisce

il prevalere del gold standard in Europa.

• Negli Stati Uniti le nuove leggi monetarie,

introdotte per reagire all’inflazione e alla diffusa

contraffazione portate dalla guerra civile, non

menzionano la coniazione in argento: finisce

il bimetallismo statunitense, anche se i dollari

d’argento esistenti continuano a circolare.

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4. IL COMPLETAMENTO DELL’UNIFICAZIONE MONETARIA E LA NASCITA DELLA BANCA D’ITALIA (1872-1894)

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1874 • La legge Minghetti, prima legge bancaria

italiana, riconosce il diritto a emettere biglietti

solo a sei banche di emissione che operavano

negli stati preunitari. Si favoriscono di fatto gli

interessi regionali e le banche minori, mentre si

arenano i progetti di una banca di emissione uni-

ca. La legge attribuisce a un consorzio tra tutte

le banche di emissione il privilegio di fornire allo

Stato biglietti a corso forzoso, riportando così

su di un piano di parità la Banca Nazionale e le

altre banche (Banca Toscana di Credito, Banca

Nazionale Toscana, Banca Romana, Banco di

Napoli, Banco di Sicilia).

Di fronte al disordine monetario che prevale

nel Regno, si cerca di restringere e regolare la

circolazione. La legge distingue i biglietti emessi

dalle banche per conto dello Stato (biglietti

consorziali, di piccolo taglio) a corso forzoso,

da quelli delle banche (di taglio medio-grande)

a corso legale che i privati devono obbligato-

riamente accettare, ma di cui le banche devono

garantire la convertibilità in moneta metallica o

anche solo in biglietti consorziali.

Si pongono limiti alle emissioni cartacee:

la circolazione dello Stato non deve superare un

miliardo di lire; la circolazione di biglietti delle

banche è sottoposta al duplice vincolo del triplo

della riserva metallica e del triplo del capitale.

Si veda l’immagine di pag. 266, biglietti

consorziali.

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1876 • Sulla struttura della Banca di Prussia

viene costituita la Reichsbank, società privata

soggetta a controllo governativo, cui vengono

attribuiti per legge gli strumenti per accentrare

l’emissione, marginalizzando le 31 Notenbanken

regionali.

• Con la conquista da parte della Sinistra stori-

ca della guida del governo (Depretis), si rafforza

nella politica italiana l’orientamento favorevole

alla pluralità degli istituti di emissione e alla

difesa degli interessi degli istituti minori. Viene

invece sconfitto senza appello il progetto di una

riforma liberista dell’emissione, che avrebbe

comportato un ampliamento della platea delle

banche con facoltà di emettere banconote.

1878 • Di fronte alla demonetizzazione e alla caduta

del prezzo dell’argento, l’Unione Monetaria

Latina sospende in via permanente la coniazio-

ne di monete d’argento a pieno titolo (900).

L’associarsi di prevalente circolazione di monete

d’argento e assenza di nuove coniazioni fa

diventare il sistema un bimetallismo “zoppo”, e

apre la strada al gold standard.

• Negli Stati Uniti, con il ritorno alla converti-

bilità, ha ufficialmente avvio il gold standard.

• Con la nuova tariffa doganale del 1878 e

con quella fortemente protezionistica, estesa

al settore agricolo, del 1887, l’Italia partecipa

alla nuova tendenza internazionale alla chiusura

commerciale. La guerra doganale che si apre con

la Francia cesserà solo alla fine del secolo.

1880 • Dopo la nascita della Banca Tiberina con capi-

tali piemontesi, viene fondato il Banco di Roma

su iniziativa dell’aristocrazia fondiaria romana,

interessata a trarre profitto dall’espansione

urbanistica ed economica della nuova capitale.

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1881 • Con la legge Magliani il governo pianifica la

fine del corso forzoso che dura in pratica da 15

anni e sancisce l’ingresso dell’Italia nel club del

gold standard, il centro del sistema economico

mondiale. I biglietti tornano ad essere converti-

bili in oro nel 1883. Nonostante la lunga prepa-

razione e le risorse investite, l’effettiva converti-

bilità della lira durerà solo quattro anni. Grazie

a un ingente prestito internazionale lanciato a

Londra dal Tesoro e alla massiccia coniazione

di monete d’oro, la rafforzata fiducia nella lira

spinge capitalisti e risparmiatori a ridepositare

l’oro presso le stesse banche di emissione. Si

consente quindi agli istituti di emissione, che

vedevano crescere nel proprio attivo le riser-

ve metalliche improduttive, di espandere la

circolazione cartacea oltre il limite del triplo del

capitale, purché la circolazione eccedente fosse

integralmente coperta da metalli preziosi. La

conseguente espansione creditizia, favorita dal

copioso afflusso di capitali dall’estero, prepara

il terreno per diffuse operazioni speculative,

specialmente in campo immobiliare.

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1882 • L’Italia, per cercare di rompere l’isolamento

internazionale in cui era caduta in seguito alla

Terza guerra di indipendenza e alla presa di

Roma, entra in un patto militare con Germania e

Austria-Ungheria (la Triplice allenza) che durerà

fino alla Prima guerra mondiale.

• Sul modello delle banche centrali europee,

sotto il governo Meiji, è costituita la Banca del

Giappone.

• In seguito all’occupazione della Tunisia

da parte della Francia e dell’Egitto da parte

delle truppe inglesi, l’Italia con l’acquisto della

proprietà della baia di Assab sulla costa del Mar

Rosso dà avvio alla propria espansione coloniale,

giungendo alla fine del decennio al controllo di

Eritrea e Somalia. Verranno coniate monete da

1 e 2 lire e da 1 tallero/5 lire per la colonia eri-

trea, con l’effige di Umberto I re d’Italia.

Si veda l’immagine di pag. 273, lire delle colonie

eritree.

1887 • Con lo scoppio della bolla speculativa

immobiliare e il ritiro dei capitali esteri, banche

e istituti di emissione precipitano in una crisi

destinata a durare a lungo. Il governo impone

alla Banca Nazionale operazioni di salvataggio di

istituzioni finanziarie e banche, tra cui la Banca

Tiberina (poi fallita nel 1889). La convertibilità

dei biglietti viene di fatto sospesa: con vari

espedienti le banche negano, implicitamente

appoggiate dal governo, il rimborso in oro delle

proprie banconote. All’inizio del 1894 giungerà

la sospensione per legge della convertibilità

dei biglietti di banca. Solo dal 1902 si ritornerà

a un’adesione di fatto al gold standard, senza

tuttavia una dichiarazione ufficiale di convertibi-

lità della lira.

Eventi internazionali Eventi nazionali

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1890 • L’insolvenza della londinese Barings Bank,

innescata dal crollo delle obbligazioni argenti-

ne, si trasmette ai mercati finanziari di tutto il

mondo.

1892 • Alla Camera dei Deputati, nel dicembre

1892, Colajanni illustra i risultati dell’ispezione

sulla Banca Romana, avviata tre anni prima dal

senatore Alvisi. Emergono gravi irregolarità e 40

milioni di emissioni illegali di banconote. È de-

cisa la liquidazione, e il governatore della Banca

Romana, Tanlongo, viene arrestato. Lo scandalo

non si ferma e il governo Giolitti, nonostante

l’istituzione di commissioni d’inchiesta e la rifor-

ma dell’emissione, si deve dimettere.

Si veda l’immagine di pag. 274, il processo

della Banca Romana.

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170 Lire della colonia eritrea (Collezione privata).

170

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1893 • A poche settimane dall’esplodere dello

scandalo della Banca Romana viene firmata nel

gennaio 1893 la convenzione di fusione fra la

Banca Nazionale Toscana, la Banca Toscana di

Credito e la Banca Nazionale nel Regno, sulla

cui base nascerà la Banca d’Italia. Il 10 agosto

viene promulgata la legge sul riordinamento

degli istituti di emissione, che consente alla

convenzione di gennaio di divenire effettiva.

Rimangono solo tre istituti autorizzati all’emis-

sione: la Banca d’Italia, il Banco di Napoli e il

Banco di Sicilia. Le operazioni consentite sono

espressamente elencate e regolate, la facoltà di

emissione è attribuita per vent’anni e i biglietti

emessi ottengono il corso legale per cinque anni.

Agli istituti di emissione viene prescritto per gli

anni successivi il percorso di risanamento che

prevede la cessione degli attivi non più consenti-

ti dalla legge.

• La chiusura dello stabilimento di Milano,

che non coniava più monete dal 1875, completa

l’unificazione della monetazione: quello di Roma

diviene la zecca di Stato.

• Fallisce il Credito Mobiliare, seguito dalla

Banca Generale. Dalle loro ceneri nascono, con

capitali tedeschi, le “banche miste” (Credito

Italiano e Banca Commerciale Italiana), che

domineranno il sistema finanziario e industriale

italiano fino agli anni Trenta del Novecento.

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171 Il processo della Banca Romana,

in “La Tribuna”, 1894 (Roma, Biblioteca

“Paolo Baffi”, Banca d’Italia).

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CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

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PARTE V. STRUMENTI

CRONOLOGIA MONETARIA (1796-1894)

1894 • Il 1° gennaio 1894 la Banca d’Italia inizia

la sua attività; assume la liquidazione della

Banca Romana e in cambio ottiene l’esercizio

del servizio di tesoreria dello Stato in tutte le

province del Regno. Nei mesi successivi la Banca

d’Italia argina con successo un’ondata di ritiri di

depositi presso le casse di risparmio. Con questo

intervento termina in Italia la crisi finanziaria.

Si veda l’immagine di pag. 276, Palazzo Koch.

Eventi internazionali Eventi nazionali

172 Gaetano Koch, Palazzo Koch, sede centrale

della Banca d’Italia (Collezione Banca d’Italia).