Parrocchia San Pietro in Vincoli - Bagnolo Piemonte - Pasqua 2013...

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1Parrocchia San Pietro in Vincoli - Bagnolo Piemonte - Pasqua 2013

Papa FrancescoPapa Francesco

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Carissimi parrocchiani,fra pochi giorni celebreremo con solennità ed esultanza la Pasqua del Signo-

re, la Pasqua non è semplicemente una festa tra le altre: è la “Festa delle feste”, la “Solennità delle solennità”. Sant’Atanasio la chiama “La grande Domenica”.

Gesù con la Pasqua, ossia con la sua pas-sione, morte e risurrezione ci ha reden-ti, ossia ci ha liberati dal peccato e dalla morte, ci ha resi creature nuove, figli di Dio. È bene tener presente che la Pasqua di Gesù non è solo un avvenimento del passato, ma un avvenimento che per la potenza della liturgia si estende a tutti i tempi ed a tutti i luoghi.

La più grande festa della religione cristia-na è un pressante invito alla conversione per risorgere con Cristo a vita nuova, a vita san-ta. Preghiera, digiuno ed elemosina, sono gli elementi che ci rendono disponibili alla gra-zia di Dio, che ci attirano la misericordia e ci

rendono vittoriosi sul male, sul demonio. Papa Francesco domenica 17 marzo, dopo la recita dell’Angelus, ha detto davanti a 200.000 persone che Dio perdona sempre, vuole perdonare, ma è l’uomo che non chiede il perdono e vuole vivere male lontano dal Padre.

Una grande e meravigliosa novità: la sera del 13 marzo 2013 è sta-to eletto il nuovo Papa. È Jorge Maria Bergoglio, che ha scelto di chiamarsi “Francesco” come il santo di Assisi, esempio di povertà e di semplicità, di pace, di dialogo.

Gesuita, argentino, Arcivescovo di Buenos Aires, che già nel 2005 aveva ri-cevuto 40 voti ed aveva pregato i confratelli di desistere perché non si sentiva pronto. In modo chiaro, deciso dai primi gesti, dai primi messaggi vuole una chiesa povera per i poveri. Sarà certamente una guida saggia, evangelica per tutta la chiesa e per l’umanità. Fra l’altro tenuto conto che Gesù è morto su una croce di legno e di ferro (chiodi) e non su una croce d’oro, per essere più aderen-te al Vangelo, ha rifiutato la Croce d’oro, gli è sufficiente la Croce di ferro.

Tutta la chiesa sotto la guida di Papa Francesco, umile e buono, sarà testi-mone più credibile del Vangelo di Gesù.

Auguro una bella, vera, santa Pasqua a tuttiDon Aldo Mainero

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Funzioni ed orari della Settimana Santa 2013

Triduo PasqualeGiovedì Santo 28 marzo 2013

Ore 20,30: solenne Messa Cena del Signore - Adorazione fino alle 23,30

Venerdì Santo 29 marzo 2013Ore 16,30: celebrazione della Passione e Morte del Signore

Adorazione della Croce - Comunione EucaristicaOre 21,00: Via Crucis solenne per le vie del paese

Sabato Santo 30 marzo 2013Ore 21,00: Solenne Veglia Pasquale e Messa di Risurrezione

Pasqua - Domenica 31 marzo 2013(ora legale) Messe solenni: ore 9,30 - 11,00 - 18,30

Orario delle Confessioni

Domenica delle Palme - 24 marzo 2013: Ore 9,30 Santa MessaOre 10,45 - Benedizione dei rami d’ulivo in piazza e processione in chiesaOre 11,00 - Santa Messa - Ore 18,00 Santa MessaLunedì 25 marzo 2013: Ore 11,00 Santa MessaMartedì 26 marzo 2013: Santa Messa: Ore 8,30 ed ore 18,00Mercoledì 27 marzo 2013: Ore 9,30 Santa MessaMessa del Crisma a Saluzzo: Ore 20,30 - Non messa in parrocchia

Sabato 23 marzo: ore 16,00-18,00 e ore 20,30-21,30Mercoledì 27 marzo. ore 9,00-11,30

Giovedì Santo 28 marzo: ore 16,30-18,30 e 20,00-22,30Venerdì Santo 29 marzo: ore 16,30-18,30 ed ore 20,00-22,30

Sabato Santo: ore 9,00/12,00 - 16,00/18,30 e 20,30/22,30Pasqua 31 marzo: confessioni prima e dopo le messe

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Quaresima di fraternitàdella diocesi di Saluzzo per servire la vita buona del Vangelo

Primo obiettivo: Missione Cameroun

Secondo obiettivo: Missione Brasile

Terzo obiettivo: Missione Argentina-Bolivia

Quarto obiettivo: Missione Albania

Quinto obiettivo: Missione Tanzania

Sesto obiettivo: Missione Indonesia

Destina l’8 per mille alla chiesa CattolicaAIUTERAI CHI HA PIÙ BISOGNO

I cittadini contribuenti possono parte-cipare alla scelta di destinazione dell’8 per mille in sede di dichiarazione annuale dei redditi. In particolare, coloro che sono te-nuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi, attraverso il modello Unico o il modello 730. Ma anche coloro che non sono tenuti alla presentazione della dicia-razione possono partecipare alla firma per la destinazione dell’8 per mille, attraverso il modello CUD.

Chi lo deve presentare?I contribuenti che, oltre alla pensione, ai redditi di lavoro dipendente o assimilati:• Possiedono altri redditi da dichiarare;• Non hanno la partita Iva;• Hanno oneri deducibili/detraibili;Il modello può essere predisposto:• Dal proprio sostituto d’imposta (il datore

di lavoro o l’ente pensionistico)• Un C.A.F.• Un professionista abilitatoCome scegliere l’8 per mille alla Chiesa

Cattolica sul modello 730:Nel modello 730 vai nell’allegato 730-1, dedicato al 5 per mille e all’8 per mille e firma nella casella “Chiesa Cattolica”. Fai at-tenzione a rimanere esattamente dentro l’apposito spazio per non invalidare la tua scelta. Chiudi il modello 730-1 nella busta predisposta dall’Agenzia delle Entrate o in una busta che deve riportare: il tuo nome, cognome, codice fiscale e la dicitura com-pleta “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO E DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF”.Se la tua dichiarazione è congiunta con quella del coniuge, inserisci i due modelli 730-1 in un’unica busta.Quando e dove consegnare il modello 730 con l’allegato 730-1:• Al proprio sostituto d’imposta entro il 30

aprile;• Ad un C.A.F. (Centro di Assistenza Fiscale)

o ad un professionista abilitato, entro il 31 maggio.

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Nel vangelo di Giovanni il Signore dice: «Da questo tutti sapranno che siete miei disce-poli: se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,55). E nelle lettere del medesimo aposto-lo si legge: «Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore» (1 Gv 4, 7-8). Si scuotano perciò le anime dei fedeli, e con sincero esame giudichino gli intimi affetti del proprio cuore. E se nelle loro coscienze troveranno qualche frutto di carità non dubitino della presenza di Dio in loro. Se poi vogliono trovarsi maggiormente disposti a ricevere un ospite così illustre, dilatino sempre più l’ambito del loro spirito con le opere di misericordia. Se infatti Dio è amore, la carità non deve avere confini, perché la divinità non può essere rinchiusa entro alcun limite.

Carissimi, è vero che per esercitare il bene della carità ogni tempo è appropriato. Questi giorni tuttavia lo sono in modo speciale. Quanti desiderano di arrivare alla Pa-squa del Signore con la santità dell’anima e del corpo si sforzino al massimo di acqui-stare quella virtù nella quale sono incluse tutte le altre in sommo grado, e dalla quale è coperta la moltitudine dei peccati. Mentre stiamo per celebrare il mistero più alto di tutti, il mistero del sangue di Gesù Cristo che ha cancellato le nostre iniquità, preparia-moci con i sacrifici della misericordia. Ciò che la bontà divina ha elargito a noi, diamolo anche noi a coloro che ci hanno offeso.

La nostra generosità sia più larga verso i poveri ed i sofferenti perché siamo rese grazie a Dio dalle voci di molti. Il nutrimento di chi ha bisogno sia sostenuto dai nostri digiuni. Al Signore infatti nessun’altra devozione dei fedeli piace più di quella rivolta ai suoi poveri, e dove trova una misericordia premurosa là riconosce il segno della sua bon-tà. Non si abbia timore, in queste donazioni di diminuire i propri beni, perché la bene-volezza stessa è già un gran bene, nè può mancare lo spazio alla generosità, dove Cristo sfama ed è sfamato. In tutte queste opere inter-viene quella mano, che spez-zando il pane lo fa crescere e distribuendolo agli altri lo moltiplica. Colui che fa l’ele-mosina la faccia con gioia. Sia certo che avrà il massimo guadagno, quando avrà te-nuto per sè il minimo, come dice il beato apostolo Paolo: «Colui che somministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente, e farà crescere i frutti della vostra giustizia».

Il bene della carità di San Leone Magno papa

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Giornata della Vita

Domenica 3 febbraio abbiamo celebrato la “Giornata della Vita”. La vita è il valore primario e fonda-mentale. Non si è celebrato qualco-sa di importante, ma di essenziale; il cuore della nostra esistenza, la radice più profonda, senza la quale niente di ciò che facciamo o siamo potrebbe avvenire. Vivere non vuol dire solo produrre, parlare di agire. Anche quella di un embrione è vita autentica, anche se non può ancora esprimersi. Ma c’è già, fin dal conce-pimento, quel segno fondamenta-le, il dono della vita, che non verrà mai meno. In quella prima scintilla di vita è scritta la nostra identità, un progetto meraviglioso, non un caos: deve crescere e maturare, ma è vita. Nel grembo della madre il bambino inizia a comunicare, non è un grumo di materia. Dove c’è vita c’è dignità.

La vita va accolta, amata, custo-dita, accompagnata e non soppres-sa. Certo questo costa impegno e

fatica. Ma è la misura alta di una civiltà. Una civiltà si misura per quanto è capace a cu-stodire la vita, specialmente quella più fragile ed indifesa, non a toglierla.

Spesso assistiamo alla distruzione della vita, anche quella nella sua pienezza. Bisogna amare la vita ed adoperarsi perché sia custodita. È il bene più grande che abbiamo rice-vuto. Il Figlio di Dio ha dato la sua vita perché ogni uomo, lo sappia o no, possa vivere nell’eternità come figlio al cospetto del Padre.

La nostra comunità ha aderito alla tradizionale offerta delle primule, si è ricavata la notevole somma di Euro 1300, subito consegnata al Centro Aiuto alla Vita di Saluzzo, servirà a dare un pò di aiuto alle mamme in difficoltà, ad accogliere la vita.

“Non ci sono diritti umani senza diritto alla vita”

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Il terzo giorno risuscitò dai morti

«Noi vi annunziamo la Buona Novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, poiché Dio l’ha attuata per noi, loro figli, ri-suscitando Gesù» (At 13,32-33).

La Risurrezione di Gesù è la verità cul-minante della nostra fede in Cristo, cre-duta e vissuta come verità centrale dalla prima comunità cristiana, trasmessa come fondamentale dalla Tradizione, stabilita dai documenti del Nuovo Testamento; predicata come parte essenziale del Mi-stero pasquale insieme con la croce.

Gesù è risuscitato dai morti.Con la sua morte ha vinto la morte,

ai morti ha dato la vita.

L’avvenimento storico e trascendente

Il mistero delle Risurrezione di Cristo è un avvenimento reale che ha avuto mani-festazioni storicamente constatate, come attesta il Nuovo Testamento. Già verso l’anno 56 San Paolo può scrivere ai cristia-ni di Corinto: «Vi ho trasmesso dunque, an-zitutto, quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici». (1 Cor 15,3-4).

L’Apostolo parla qui della tradizione viva della Risurrezione che egli aveva ap-preso dopo la sua conversione alle porte di Damasco.

Il Sepolcro vuoto

“Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato» (Lc 24,5-6).

Nel quadro degli avvenimenti di Pa-squa, il primo elemento che si incontra è

il sepolcro vuoto. Non è in sè una prova diretta. l’assenza del corpo di Cristo nella tomba potrebbe spiegarsi altrimenti.

Malgrado ciò, il sepolcro vuoto ha co-stituito per tutti un segno essenziale. La sua scoperta da parte dei discepoli è sta-to il primo passo verso il riconoscimento dell’evento delle Risurezzione. Dapprima è il caso delle pie donne, poi di Pietro. “Il discepolo...che Gesù amava”. (Gv 20,2) af-ferma che, entrando nella tomba vuota e scorgendo “le benda per terra” (Gv 20,6), “vide e credette” (Gv 20,8). Ciò suppone che egli abbia constatato, dallo stato in cui si trovava il sepolcro vuoto, che l’assenza del corpo di Gesù non poteva essere opera umana e che Gesù non era semplicemen-te ritornato ad una vita terrena come era avvenuto per Lazzaro.

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Le apparizioni del Risorto

Maria di Magdala e le pie donne che andavano a completare l’imbalsamazio-ne del Corpo di Gesù, sepolto in fretta la sera del Venerdì Santo a causa del soprag-giungere del Sabato, sono state le prime ad incontrare il Risorto. Le donne furono così le prime messaggere delle Risurrezio-ne di Cristo per gli stessi Apostoli. A loro Gesù appare in seguito: prima a Pietro poi a i dodici. Pietro, chiamato a confermare la fede dei suoi fratelli, vede dunque il Risor-to prima di loro ed è sulla sua testimonian-za che la comunità esclama: «Davvero il Si-gnore è risorto ed è apparso a Simone». (Lc 24,34). Tutto ciò che è accaduto in quelle giornate pasquali impegna ciascuno degli Apostoli - e Pietro in modo del tutto par-ticolare - nella costruzione dell’era nuova che ha inizio con il mattino di Pasqua.

Come testimoni del Risorto essi riman-gono le pietre di fondazione della sua Chiesa. La fede della prima comunità dei credenti è fondata sulla testimonianza di uomini concreti, conosciuti dai cristiani e, nella maggior parte, ancora vivi in mezzo a loro. Questi testimoni della Risurrezione di

Cristo sono prima di tutto Pietro e i Dodici, ma non solamente loro: Paolo parla chia-ramente di più di cinquecento persone alle quali Gesù è apparso in una sola volta, oltre che a Giacomo e a tutti gli Apostoli.

Davanti a queste testimonianze è im-possibile interpretare la Risurrezione di Cristo al di fuori dell’ordine fisico e non ri-conoscerla come un avvenimento storico.

Risulta dai fatti che la fede dei disce-poli è stata sottoposta alla prova radicale della passione e della morte in croce del loro Maestro da lui stesso preannunziata. Lo sbigottimento provocato dalla passio-ne fu così grande che i discepoli (almeno alcuni di loro) non credettero subito alla notizia della Risurrezione. Lungi dal pre-sentarci una comunità presa da una esal-tazione mistica, i Vangeli ci presentano i discepoli smarriti e spaventati, perché non hanno creduto alle pie donne che torna-vano dal sepolcro e «quelle parole parvero loro come un vaneggiamento” (Lc 24,11).

Quando Gesù si manifesta agli Undici la sera di Pasqua, li rimprovera «per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano vi-sto risuscitato» (Mc 16,14).

Anche messi davanti alla realtà di Gesù risuscitato, i discepoli dubitano ancora, tanto la cosa appare loro impossibile: cre-dono di vedere un fantasma.

«Per la grande gioia ancora non credeva-no ed erano stupefatti» (Lc 24,41).

Tommaso conobbe la medesima prova del dubbio e, quando vi fu l’ultima appari-zione in Galilea riferita da Matteo, «alcuni ... dubitavano» (Mt 28,17).

Per questo l’ipotesi secondo cui la Ri-surrezione sarebbe stata un “prodotto” della fede (o della credulità) degli Apo-stoli, non ha fondamento. Al contrario, la loro fede nella Risurrezione è nata - sotto l’azione della grazia divina - dall’esperien-za diretta della realtà di Gesù Risorto.

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La rinuncia di Benedetto XVI

La rinuncia di un Pontefice al ministero petrino è una notizia di portata storica.

Il gesto è contemplato dal diritto ed è stato previsto come possibile. Tuttavia re-sta una notizia che ha colto tutti di sorpre-sa e tutti ha sorpreso. Ha detto il Cardinal Sodano nel suo saluto al Papa subito dopo

Una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa

il suo annuncio: si è trattato di un “fulmine a ciel sereno”.

Il Pontefice ha vo-luto comunicare per-sonalmente la sua decisione ai Cardinali riuniti per il Concisto-rio ordinario pubblico di lunedì 11 febbraio. Lo ha fatto terminata la celebrazione dell’Ora media e dopo l’annun-cio che il 12 maggio prossimo si sarebbero tenute le tre canoniz-zazioni all’ordine del giorno del Concistoro.

Le analisi sono già numerose. Alcune, come è ovvio, si rive-leranno corrette. altre errate. Qualcuno ha ricordato i casi del pas-sato cercando paral-lelismi con i Pontefici che hanno rinunciato al loro ministero. Ma invano, in quanto tutti si riferiscono a contesti che nulla hanno a che

fare con quello attuale. I commenti sono pervenuti da tutto il mondo.

«Credo che il suo sia stato un gesto di straordinario coraggio e di straordinario senso di responsabilità», ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Na-

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politano, che aveva incontrato il Papa po-chi giorni prima della comunicazione della sua rinuncia.

Il Cardinale Angelo Bagnasco, presi-dente della Conferenza Episcopale Italia-na, ha valutato il gesto del Papa come un “esempio di profonda libertà interiore”.

* * *Ci vorrà del tempo per comprendere

e valutare questo gesto. Il Papa afferma: «Sono pervenuto alla certezza che le mie for-ze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino». Precisa pure: «Il vigore, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da do-ver riconoscere la mia incapacità di ammini-strare bene il ministero a me affidato».

Queste parole sono da ricollegare a quelle che leggiamo nel libro intervista “La luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi (Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2010) dove al suo intervistatore, Peter Seewald, che gli chiedeva se avesse mai pensato di dimettersi, Benedetto XVI

rispondeva: «Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, psicologicamente e men-talmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto ed in alcune circostanze anche il dovere di dimettersi». (p. 53). Il Pon-tefice, probabilmente avendo in mente anche l’esperienza del suo Predecessore, ha affermato dinanzi ai Cardinali riuniti in Concistoro di essere ben consapevole che il ministero petrino deve essere compiuto “non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando”.

Non è la debolezza il vero motivo delle sue dimissioni. Benedetto XVI sa bene che il ministero petrino può essere svolto an-che in una condizione in cui le opere e le parole non possono essere esteriormente vigorose secondo il parapetto di valuta-zione umano. E non dimentichiamo che in “La luce del mondo” aveva anche afferma-to: «Quando il pericolo è grande non si può scappare». Anzi in momenti di pericolo «Bisogna resistere e superare la situazione difficile». (ivi).

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* * *Sarebbe errato leggere il gesto del

Papa come un gesto di semplice rinuncia a causa della debolezza fisica dovuta all’età, alla stanchezza o a motivi simili. La sua decisione è legata non a se stesso ed alle proprie condizioni psico-fisiche, ma alla missione della Chiesa. E infatti, il Pontefice ha proseguito: «Nel mondo di oggi, sogget-to a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annuncia-re il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo».

Questo che abbiamo appena citato è il passaggio decisivo e centrale, il cuore della comunicazione del Papa circa la sua decisione. Infatti in queste poche righe ci sono le motivazioni profonde del suo ge-sto. Il Papa rinuncia al ministero petrino non perché si sente debole, ma perché av-verte che ci sono in gioco sfide cruciali che richiedono energie fresche.

Il Papa quindi, anche con questo suo gesto, intende spronare la Chiesa. La im-magina “vigorosa”, dunque coraggioso nel-l’affrontare le sfide dei rapidi mutamenti e le sfide delle questioni di grande rilevanza per la vita della fede. Il gesto del Papa non è una rinuncia. Semmai è un gesto di umil-tà e di libertà. Egli sa di aver svolto il suo ministero fino in fondo. Adesso si rende conto che la situazione che il mondo e la Chiesa vivono è completamente cambiata rispetto anche a pochi anni fa.

Rinunciando al Pontificato Benedet-to XVI sta dunque dicendo qualcosa alla Chiesa di oggi: la invita a non temere, a spendere le forze per aprirsi alle sfide ed alle questioni, a non temere la rapidità e il peso dei mutamenti. Il Papa sa che ci vo-gliono molte energie per tutto questo e, davanti a Dio e alla sua coscienza, si rende conto di non averle. Per questo lascia ad altri il testimone ritirandosi in preghiera e

in silenzio. Ma, appunto, non senza dirci che la motivazione del suo gesto non è la rinuncia, ma una visione aperta sul mon-do e la certezza interiore della vocazione della Chiesa. Benedetto XVI ha affrontato tantissime sfide. Adesso passa il testimone perché la missione sia sempre al centro.

È un gesto che non si fa fatica a vedere collocato nel cuore stesso del suo Magi-stero. Padre Federico Lombardi, parlan-do a braccio con i giornalisti, ha espresso per il Papa e il suo gesto “una grandissima ammirazione, perché questo significa un grande coraggio, una grande libertà di spi-rito, una grande consapevolezza della sua responsabilità e del suo desiderio che il mi-nistero del governo della Chiesa sia esercita-to nel modo migliore e con questo mi pare che ci dia una grandissima testimonianza di libertà spirituale. Ho grandissima ammira-zione per questo atto che, come tutti gli atti che vengono fatti per la prima volta, dopo centinaia di anni, richiede evidentemente coraggio e una grande determinazione. Allo stesso tempo è chiaro che non è una decisio-ne improvvisata».

* * *Dal 28 febbraio alle ore 20 dunque, fino

all’elezione del nuovo Papa, la sede di San Pietro sarà vacante. Benedetto XVI si tra-sferirà prima a Castel Gandolfo e succes-sivamente, quando saranno finiti i lavori, nella casa in cui aveva sede il monastero delle suore di clausura sul colle Vaticano.

In questi giorni, meditiamo sul forte messaggio di ottimismo che l’8 febbraio, appena tre giorni prima della sua rinun-cia durante la visita al Pontificio Semina-rio Romano in occasione della festa della Madonna della Fiducia, Benedetto XVI aveva lanciato ai seminarisiti: «La Chiesa si rinnova sempre, rinasce sempre. Il futuro è nostro».

“La Civiltà Cattolica”

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Lourdes 2012Eccomi qui come ogni anno a raccontare l’esperienza stupenda ed uni-ca del Volontariato a Lourdes

Quest’anno il Gruppo delle Giovani proposte si è arricchito di “6 Dame”. infatti le ragazze che avevano dato inizio a que-sta bella abitudine al compimento dei 17 anni sono diventate Dame.

Cosa sono le “Giovani Proposte” è stato spiegato gli anni passati, il loro percorso di formazione dura tre anni, poi si diventa “Dame o Barellieri”; mansioni molto impor-tanti perché a contatto diretto con il mala-to per tutto il giorno. Vedere queste ragaz-ze accolte come fossero angeli dai malati e dagli anziani, il loro sorriso, la disponibilità verso di loro, sono unici.

Il gruppo di Bagnolo era formato da 14 ragazze, giovani proposte: Coalova Gior-gia, Stravicino Asia, Comba Alessia, Bru-

no Franco Lorenza, Bruno Franco Alessia, Bruno Franco Micaela, Boaglio Elisabet-ta, Scapicchio Giorgia.

Le Dame: Bunino Benedetta, Bruno Franco Giulia, Fornero Francesca, Feno-glio Letizia, Laurenti Silvia, Laurenti Bea-trice.

Siamo partite il primo di agosto, come al solito col treno dei malati da Cuneo.

Le attenzioni ed i sorrisi di questi gio-vani sono un dono grande per chi vive nella sofferenza. Indimenticabili sono sta-te anche quest’anno la messa internazio-nale, l’adorazione notturna, la Via Crucis, il bagno alle piscine, la processione dei Flambeaux (noi di Bagnolo abbiamo avuto l’onore di guidarla accompagnando perso-

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nalmente la statua della Madonna).Quando il Direttore dell’Oftal mi ha co-

municato che le mie ragazze erano state scelte tra tutto il gruppo della Diocesi per stare accanto a Maria ed aprire la proces-sione, (ci partecipano tutti i pellegrini pre-senti a Lourdes), c’è stata tanta commozio-ne ed una gioia immensa.

Vi riporto qui di seguito alcune delle frasi scritte al ritorno proprio dalle ragazze: “Lourdes è un posto dove la preghiera diven-ta la tua preghiera, dove il cuore si riempie d’amore!” - “Ogni sorriso, ogni pianto è una piccola luce di speranza che si colora sul vol-to del malati!” - “Si prega, ma l’atmosfera ed il silenzio sono magici! I malati ti regalano sorrisi da non poterli dimenticare! - “In quel silenzio capisci chi sei varemente!” - «A casa a volte può essere difficile pregare, a Lour-des c’è la pace e preghi facilmente, ma con

la gioia nel cuore!” - “Durante l’adorazione notturna mi sono sentita così vicina a Ma-ria, ho provato un’emozione bellissima che non avevo mai provato!” - “A Lourdes trovi la pace ed il dialogo con Maria”.

Queste frasi sono delle giovani propo-ste, le Dame invece mi hanno scritto: “Ci siamo messe a disposizione di chi è meno fortunato di noi. All’inizio avevamo un pò paura, soprattutto di non essere all’altez-za dei compiti che ci erano stati assegnati, ma arrivate a Lourdes tutto è svanito con il sorriso dei malati che ci hanno accolte, con gioia e riconoscenza. Torniamo a casa cari-che della forza, della preghiera e con il cuore e l’anima arricchiti.

Ora stiamo preparando la partenza del mese di agosto, se qualcuno fosse interessa-to può rivolgersi a don Aldo oppure al mio cellulare: 3331365444 - Valeria Rosso

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Lettera di ringraziamentodella Comunità Oblata Sant’Eugenio

Roma, 11 dicembre 2012

Molto Reverendo Padre don Aldo,

desidero ringraziarla a nome di tutta la Comunità Oblata Sant’Eugenio-tri-nitas per l’amore, la fiducia e la disponibilità con la quale ha accolto in data 8 e 9 dicembre u.s. la nostra iniziativa missionaria, svoltasi mediante la mostra di icone, frutto del lavoro della comunità, per il suo sostentamento e a beneficio delle sue opere missionarie.

È il desiderio di questa comunità ringraziare tutti i fedeli che, con generosità e senza riserve hanno collaborato con la nostra iniziativa missionaria, per noi è stato un abbraccio che nutre, che scalda, che dà forza, che dà speranza ed amore ... un abbraccio capace di offrire il futuro a persone nate tra povertà, dolore ed abbandono.

Il contributo volontario elargito dai fedeli risale alla somma di euro 1020,00 somma che già è stata inviata alle nostre Missioni.

Ringraziandola nuovamente Le invio i miei più cordiali saluti.

In Cristo e Maria Immacolata.

Opere di carità comunitaria

Domenica 27 febbraio la nostra comunità ha celebrato la Giornata del Seminario. Si è pregato per il dono delle vocazioni sacerdotali e e religiose. La comunità ha offerto la som-ma di euro 400. E nella stessa domenica si è offerto la somma di euro 400 per i lebbrosi.

* * * *

Lotteria Pro Darfur

Domenica 10 febbraio dopo la messa delle ore 11,00 è stato effettuato il sorteggio della lotteria Pro Darfur. si è ricavato la somma di euro 1550,00 che è stata subito inviata nel Dar-fur. Un vivo grazie a tutti i bambini e ragazzi che si sono impegnati a vendere i biglietti per aiutare i ragazzi orfani e sbandati del Darfur.

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Ricordo di Marinella Castagnoa cura di Madre Yvonne Reungoat

Carissime sorelle FMA, SDB, Grup-pi della Famiglia Salesiana, Gruppi Ex Allieve ed Allievi di tutto il mondo, vengo a voi per comunicarVi la noti-zia della partenza per il Paradiso del-la nostra carissima Madre Marinella Castagno. Le sue condizioni di salute ultimamente si erano aggravate e, in data 5 febbraio 2013 alle ore 18,10 ha lasciato questa terra. Aveva 91 anni.

È vissuta in piena consapevolezza fino all’ultimo momento e si è spenta serenamente nella Casa San Giusep-pe di Nizza Monferrato. La sua morte è stata la conclusione di una vita in pienezza di dono al Signore ed a tut-to l’Istituto, che ha servito con amore, intelligenza, fine intuito, audacia, fre-

schezza ed essenzialità evangelica.Siamo riconoscenti per quanto ci

ha donato, ma soprattutto per quel-lo che ha rappresentato per tutte noi: una guida sicura, retta, libera, piena di passione per il carisma, che ci ha consegnato nella sua bellezza origina-ria. Gli incarichi di responsabilità e di animazione hanno coperto quasi tutto l’arco della sua vita di FMA.

È stata molti anni Delegata e Con-sigliera per la Pastorale Giovanile a livello mondiale, dodici anni Madre Generale. Ha visitato più volte i paesi del mondo in cui siamo presenti. Cono-sceva personalmente la maggioranza delle FMA. Ovunque ha portato gioia, speranza per il futuro, desiderio di dono e di testimonianza evangelica.

Aveva una particolare attenzione per i poveri. Riteneva che fosse loro di-ritto essere serviti per primi. Durante il suo mandato come Madre Generale ha accompagnato la realizzazione del Progetto Africa e lo ha sostenuto con convizione.

Non si è mai risparmiata, qualun-que cosa le venisse chiesta. Dopo aver consegnato il testimone a Madre An-tonia Colombo, a lei succeduta come Madre Generale nel 1996, è stata de-stinata a Mornese dove successiva-mente è stata nominata Direttrice, riqualificando in modo significativo quella nostra presenza.

E così la sorgente mornesina a cui aveva sempre indirizzato le FMA del mondo promuovendo il Progetto Mor-nese, è diventata anche visibilmente la fonte a cui ha attinto durante gli ulti-

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mi anni. In questo tempo ha collegato ancora di più Mornese con il mondo.

Già avanti negli anni spostandosi da Mornese e da Nizza, non si rifiu-tava di accettare l’animazione degli esercizi spirituali in varie parti dove veniva inviata. Ovunque offriva il te-soro dello spirito mornesino.

In questi ultimi anni era nella co-munità di Nizza - San Giuseppe - aiu-tando nel servizio le sorelle anziane ed ammalate. Da un anno era ammalata anche lei. Ancora a settembre ha par-tecipato con una relazione al Semina-rio Main promosso dalle Ex allieve.

Il fisico era provato, ma lo spirito è rimasto vivo fino all’ultimo.

È morta sulla breccia come i nostri

Fondatori. Ora la pensiamo nell’ab-braccio di Dio, accanto a loro, nella felicità piena. Le assicuriamo la no-stra preghiera: tanti cuori, dal mondo si uniscono per accompagnarla verso il cielo, dove, ne siamo sicure, ha in-contrato Maria Ausiliatrice e tutte le sorelle che ci hanno precedute nella Patria vera.

Interceda per l’Istituto, da lei pro-fondamente amato, ed ottenga sante vocazioni della sua tempra!

Grazie, Madre Marinella: rimani con noi e benedici ancora le tue figlie!

Suor Yvonne Reungoat fma

Inno a San FrancescoFrancesco poverello,rivestito di grazia,

ascende lieto in glorianel regno dei beati.

Esce umile e nudodalla scena del mondo,ed entra ricco in cielo

festeggiato dagli angeli.

Nel suo fragile corporeca impressi i sigillidell’Agnello immolatosul legno della croce.

Dolce padre dei poveri,amico della pace,

tu splendi come un solenella Chiesa di Dio!

A te sia lode, o Cristo,Parola del Dio vivo,

che sveli nei tuoi santila gioia dell’Amore. Amen

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Le statue di San Francesco d’Assisi e di Sant’AgneseLe statue di San Francesco e di Sant’Agnese erano state poste rispettivamente

in un armadio della stanza ripostiglio adiacente alla sacrestia e nella Cappella dei Caduti. I fratelli Dianti le hanno ripulite e Bonansea Enrico ha adattato due bei pie-distalli, sopra cui sono state poste le due statue di San Francesco e di Sant’Agnese.

San Francesco patrono d’Italia, uomo di fede, di pace, di umiltàdi amore a Dio al prossimo ed al creato.

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Sant’Agnese patrona delle giovani e protrettrice della virtù della castità

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Offerte per la chiesa e le opere parrocchialiSuff. Revello Valerio 80 fam. Revello - Re-vello Guido 50 - Perotti Margherita 50 - Bosio Antonio ed Elena 50 - Suff. Lan-termino Maria Giovanna euro 355 offerti dai famigliari, parenti ed amici - Coalova Irene 50 - Magnano Giorgio 50 - Boaglio Silvio 60 - Marconetto Adriana 100 - Co-lomba Maria 100 - Dho Andrea e Clemen-tina 100 - Fam. Minetto 40 - Bosio Oscar e Silvana 50 - Manavella Irene 40 - Riva Pie-ro e Gemma 50 - Bruno Franco Stefania 50 - Offerte in chiesa feste natalizie 1700 - Rita Bruno 190 - Boaglio Saverio e Paola 100 - Beriachetto Francesco e Marilena 50 - Dalmazzo Roberto 50 - Dalmazzo Cesare 50 - Besso Pianetto Maria 150 - Depetris Giulio 100 - Gosso Maria 20 - Gosso Lu-cia 20 - Rosso Ornella 20 - NN 40 - Butti-gliero Giovanna 40 - Classe 1947 euro 50 - Perotti Lucia 50 - Rinaudo Pierfranco 30 - Gosso Luciana 50 - Suff. Chiri Rinaldo per San Grato 50 - Suff. Gemesio Angela 100 - PrimoPasqualina 60 - Boaglio Marco ed Edvige 30 - Suff. Re Vincenzo 200 la fami-glia - Minetto Bianca 40 - Picotto Lucia 50 - Colomba Nadia 30 - Gallo Irma 20 - Suff. Boaglio Marco 100 - NN 50 - Bosio Cecilia 40 - Fenoglio Lorenzo e Dina 20 - NN 30 - Turaglio Silvano e Pasqualina 30 - Mau-rino Michecle 50 - Offerte in chiesa per le 3 prime domeniche di Gennaio euro 1100 - Boaglio Antonio 70 - Lorenzatto Arman-do 70 - Morello Michele 20 - Suff. Marco-netto Pina 40 - Bosio Graziella e Marinella 40 - Martina Carla 30 - Primo Pasqualina 30 - Fenoglio Roberto e Paola 50 - Bru-no Marisa 30 - Castagno Aldo 30 - Falco Attilio 30 - Morello Michele e Silvana 70 - Fenoglio Maria 30 - Agù Caterina 50 - Suff. Bosio Chiaffredo 40 - Suff. Boaglio Flavio 20 - Cappella Sant’Anna per Caritas Parrocchiale e per spese restauro chiesa

500 - Picco Valter 20 - Maurino Maria 40 - Cappella San Bernardo per assicurazio-ne 100 - Cappella Santa Maria Maddalena per assicurazione 50 - Suff. Lantermino Maria off. amici 20 - Depetris Roberto e Lucia 100 - NN 40 - Offerte in chiesa due domeniche di gennaio 800 - Comba Mau-ro e Silvana 20 - Ex allieve salesiane 150 - Fam. Chiappero 50 - Fenoglio Irma 60 - Martina Antonio 20 - Fassetta Maria 50 - NN 20 - Salusso Anna Maria 50 - Fenoglio Ines 80 - Marchini Franco e Piera 50 - Fam. Fausone 40 - Ribotta Maria 50 - NN 100 - Giraudo Lucia 50 - Suff. Piccato Giacomo 200 i parenti - Ferrero Elisa 110 - Ferrero Marilena 100 - Classe 1943 euro 50 - Pai-lo Danilo ed Eliana 150 - Offerte mese di Febbraio 1150 - Morello Romilda e Clelia 130 - Garello Eraldo e Nella 100 - Giai-me Ivo e Simona 30 - Picotto Bartolo 30 - Bosio Graziella e Marinella 30 - Fenoglio Giuseppina 90 - Aimar Rinaldo e Teresa 70 - Alberto Aldo 35 - Boaglio Caterina 35 - Marconetto Eugenio ed Emma 120 - Ma-navella Irene e Castagno 100 - Colomba Fulvio 40 - Cappella San Grato per assicu-razione 180 - Cappella San Grato per Ca-ritas Parrocchiale e spese straordinarie in chiesa 320 - Suff. Rimondotto Bruna 100 - Fenoglio Maria Teresa 50 - Bruno Fran-co Enrico e Francesca Baretta 100 - Offer-te in chiesa una domenica di febbraio e due domeniche di marzo 825 - Fenoglio Modestina 300 - Stravicino Rita 40 - Suff. Rossa Caterina 20 - Astesano Agnese 40 - Regazzi Fiorella 90 - Fam. Boaglio 40 - Bru-no Franco Gilberto e Nicoletta 40 - Geuna Celestina 40 - Manera Maria 40 - NN. 70 - Suff. Bosio Antonio i famigliari 300 - Suff. Chiappero Catterina Teresa i parenti 100 - Marconetto R. 40 - Palmero Onorata ved. Comba 40 - Offerte varie 1500 euro.

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Spese per le chiesa ed opere parrocchiali100 euro per ostie e vino - 100 per ceroni - 95 per fornitura discese asilo - Gas oratorio ott.-nov.-dic. 327 - Piccoli lavori di pulitura e verniciatura mobili 200 - Per catechisti Afri-ca 50 - Per chiesa locale 50 - Per quotidiano cattolico 100 - Per emigranti 100 - Pro clero anziano 50 - Per Terra Santa 150 - Per San Pietro apostolo 50 - Euro 980 alla curia per 2% del bilancio 2011 - Gas chiesa dic.-gen. 2013 euro 1280 - Ostie 50 - Buste 30 - Registro per def. 70 - Manutenzione fotocopiatrice 176 - Enel chiesa gen.-feb. 657 - Enel Ex Confrater-nita gen.-feb. 62 - Candele 40 - Corso Biblico 70 - Gas Oratorio gen.-feb. 414 - Gas chiesa gen.-feb. 1075 - Sevizio sacerdoti 700 - Servizio personale gen.-feb. e marzo 900 - Euro 1400 per Casa Ulivi per ripristino tubazioni acqua, materiale ed opere murarie. Spese varie 1800 - Euro 3000 per emergenze Caritas.

Spese per lavori straordinari

Euro 765 per posa in opera delle discese alla chiesa parrocchiale. Le discese di rame erano state rubate nei mesi estivi del 2012 - Acconto di euro 6600 ai fratelli Dianti per pittura in chiesa - Acconto di euro 6600 all’elettricista Depetris Giovanni per materiale elettrico e lavoro impianto sonoro nuovo - Euro 2000 come saldo ad Hilario Isola per gli affreschi nel Battistero - Secondo acconto ai fratelli Dianti di euro 6600 per pittura sa-crestia, corridoio e Cappelletta del Crocifisso che verrà messo al più presto - Acconto di euro 6600 a Bonansea Enrico per lavori ai mobili in sacrestia - Secondo acconto di euro 6600 all’elettricista Depetris Giovanni per materiale e lavoro nella Cappella del Crocifisso che immette alla tribuna e nella sacrestia e nel corridoio - Euro 6000 restituiti alla Curia di Saluzzo.

Aiuti straordinari

Otto per mille: 18.000 euro dalla Diocesi di Saluzzo - Contributo del Comune euro 14.000 di cui euro 7000 già dati e gli altri 7000 saranno versati a lavori ultimati (saranno ultimati prima di Pasqua 2013) - La curia nell’estate 2012 ha concesso un prestito di 14.000 euro. Di questi 14.000 sono già stati restituiti 6000 euro. Sono stati eseguiti interventi di gran-de importanza per il restauro conservativo della chiesa, dei quadri, delle porte e dei mo-bili. Purtroppo pur avendo fatto richiesta le banche di Bagnolo non hanno contribuito. È stata un’opera di grande respiro anche per la valorizzazione dei beni artistici di Bagnolo e per il patrimonio culturale e religioso. Un riconoscente grazie di tutta la Comunità di Bagnolo per gli aiuti ricevuti da parte della Diocesi, del Comune di Bagnolo e di tante persone generose che amano la chiesa e le opere artistiche. “Con l’economia fino all’osso” si fa l’impossibile per non lasciare debiti al nuovo vicario che farà l’ingresso in parrocchia con ogni probabilità nel mese di giugno.

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BattesimiSono diventati cristiani col Battesimo

1 - Boaglio Lucia di Saverio e di Beltramo Paolanata a Cuneo il 13 Novembre 2012 e battezzata il 29 Dicembre 2012

2 - Depetris Giorgio di Roberto e di Martini Lucianato a Pinerolo il 14 Novembre 2012 e battezzato il 3 Gennaio 2013

3 - Pailo Tamara di Daniele e di Zanchetta Eliananata a Savigliano il 14 Gennaio 2011 e battezzata il 27 febbraio 2011

4 - Bruno Franco Matteo di Enrico e di Baretta Francescanato a Pinerolo il 3 Novembre 2012 e battezzato il 10 marzo 2013

DefuntiNella tarda sera del 23 gennaio improvvisamente nella sua casa sita in via Castello, 71 è morto

Bosio Antonio - di anni 67

Nato a Bagnolo il 2 febbraio 1945, figlio di fu Tommaso e della fu Bosio Mar-gherita. Antonio era buono, retto, comprensivo, voleva bene al prossimo. Ha vissuto onestamente nella laboriosità, nell’impegno. Per quanto gli era possibile aiutava il prossimo. Era credente e praticante, amava il Signore e la sua chiesa. Lascia um grande vuoto nella sua famiglia e fra i vicini. Il suo funerale è stato celebrato il pomeriggio del 25 gennaio. Molti hanno parte-cipato al rito funebre.

Nella tarda sera dell’11 febbraio nell’Ospedale Civile “E. Agnelli” di Pinerolo è spirato nel Signore, dopo aver ricevuto i sacramenti della fede cristiana

Piccato Giacomo - di anni 85Nato a Bagnolo il 26 maggio 1927, figlio di fu Carlo e della fu Bruno Franco Margherita. Ha vissuto

gli anni della sua gioventù nella Comunità del Villar, poi era venuto ad abi-tare nella pianura di Bagnolo in via San Bernardo. Ha terminato i suoi giorni a Pinerolo dove era stato accolto nella casa della figlia, essendo gravemente ammalato. Era uomo molto buono e generoso, retto, in lui non c’era falsità o doppiezza. Amava il prossimo, aiutava chi aveva bisogno di lui. Uomo di fede operosa, professava la sua fede nel Signore, era molto laborioso ed intraprendente. Ha compiuto fedelmente il suo dovere. I suoi funerali sono stati celebrati il pomeriggio del 14 febbraio, la sua salma riposa nel cimitero del Villar.

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Il 15 di febbraio è morta cristianamente nella sua parrocchia di Grugliasco

Reinaudo Rosa - ved. Gajdou - di anni 86

Nata a Bagnolo il 28 giugno 1926, figlia di fu Matteo e della fu Pasero Margherita. Ha vissuto la sua giovinezza a Bagnolo. Dopo il matrimonio era andata a Torino ed in seguito a Grugliasco dove è morta. È sempre rimasta affezzionata a Bagnolo dove veniva spesso e dove ha voluto che si cele-brasse il suo funerale. Rosa era credente, buona, generosa, era aperta alle necessità dei fratelli. Ha sempre svolto coscienziosamente il suo dovere di lavoratrice. Lascia il ricordo positivo in quanti l’hanno conosciuta e stimata. I suoi funerali sono stati celebrati il pomeriggio del 18 febbraio. La sua salma riposa nel nostro cimitero.

Il pomeriggio del 26 febbraio è morta cristianamente nell’Ospedale Civile di Saluzzo

Chiappero Caterina Teresa - ved. Campanellodi anni 86

Era nata in Francia a Les Barthes il 16 maggio 1926, figlia di fu Bartolomeo e della fu Chiappe-ro Lucia. Era vedova di Campanello Chiaffredo ed era residente in via Brux, 5. Caterina si è preparata bene all’incontro col Signore in tutta la sua lunga vita e al termine della sua esistenza è stata confortata dai sacramenti della fede cri-stiana. Donna di fede, con gioia e devozione riceveva Gesù eucaristico il primo Venerdì del mese. Pregava volentieri, laboriosa, ha faticato per la sua famiglia che ha educato cristianamente. Gentile, accogliente e generosa, ha dato testi-monianza di vita buona. I suoi funerali sono stati celebrati il pomeriggio del 2 marzo con larga partecipazione di popolo cristiano

Il mattino del 3 marzo nella sua casa sita in via Marta, 8 inaspettatamente ed improvvisamente è morto

Genovesio Mauro - di anni 56Nato a Bagnolo il 19 aprile 1956, figlio di fu Costanzo e di Beltramo Pierina. Nella sua breve vita

Mauro ha operato con rettitudine, con onestà. Non solo ha lavorato, faticato e compiuto fedelmente il suo dovere per la sua famiglia, ma senza far rumo-re sapeva adoperarsi per gli altri, per le iniziative a vantaggio della comunità. Era buono e generoso ed era sincero e credente.La sua improvvisa morte ha gettato nel lutto, nello sconforto non solo la sua famiglia, ma anche i vicini e tutta la comunità. Lascia il ricordo di persona operosa e giusta, aperta ad aiutare i fratelli. La sua sepoltura è stata celebrata il mattino del 5 marzo ed un gran numero di persone ha preso parte al rito funebre.

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Nel primo pomeriggio del 3 marzo nella nostra Casa di Riposo è morta santamente

Agù Domenica ved. Ribotta - di anni 85Negli ultimi giorni di vita quando la sua lucidità mentale aveva degli alti e bassi, ha continuato a

pregare, ha ricevuto con le dovute disposizioni i sacramenti della fede cristia-na. La nostra sorella ha vissuto cristianamente, ha riposto la sua speranza in Gesù e l’ha seguito fedelmente. È stata unita a Gesù come il tralcio è unito alla vite. Ed ha portato frutti di bene; ha avuto una fede operosa; ha sempre rifiu-tato l’egoismo vivendo nella carità. Domenica era nata a Bagnolo il 29 mag-gio 1927, figlia di fu Giorgio e della fu Bosio Domenica, Era vedova di Ribotta Chiaffredo. Abitava in via Carignano, 6. Lascia il ricordo di donna virtuosa e buona. I suoi funerali sono stati celebrati il pomeriggio del 5 marzo con larga partecipazione di gente.

A pochi giorni dalla morte dalla sorella, Domenica 8 marzo nell’Ospedale Carle di Cuneo è spira-ta nel Signore, dopo aver ricevuto i sacramenti delle fede cristiana

Agù Margherita ved. Ribotta - di anni 90Dopo lunghe sofferenze sopportate con serenità ed offerte al Signore, ha raggiunto la dimora definitiva, il cielo. Ora vede Gesù risorto in cui ha sperato e creduto a faccia a faccia. Ha vissuto

la vita bella e buona del Vangelo. Da quando l’ho conosciuta al Villar nel 1951 è sempre stata gentile, sorridente e buona. Ha dato testimonianza di vita virtuosa e generosa. Era laboriosa, intraprendente e caritatevole. Ha educato cristiana-mente la sua famiglia. È stata donna di preghiera e di azione. Amava la chiesa ed il prossimo. Frequentava con assiduità la chiesa per ricevere luce e forza per fare il bene e guidare rettamente la sua famiglia. Nata a Bagnolo il 26 dicembre 1922, figlia di fu Giorgioe della fu Bosio Domenica. I suoi funerali sono stati celebrati con grandissima partecipazione di gente il pomeriggio dell’11 marzo.

Il primo pomeriggio del 12 marzo nell’Ospedale di Bagnolo è morta cristianamente, dopo aver ricevuto i sacramenti della fede cristiana

Chiappero Maria - di anni 79Nata a Bagnolo il primo aprile 1933, figlia di fu Luigi e di fu Depetris Maddalena. Era residente in via Roma, 49. Maria è stata maestra diligente ed impegnata, ha insegnato ai suoi alunni con

competenza, li ha istruiti e ha dato loro un’educazione morale e religiosa. Ve-ramente donna di fede, ha amato e creduto in Gesù, ha praticato i suoi inse-gnamenti. Ha dato testimonianza di bontà. Era gentile, mite, rispettosa, retta e limpida. Amava la chiesa. Nella sua sensibilità verso i poveri e la chiesa, ha disposto il lascito di una somma per due missionari ed una somma di denaro per coprire le spese della parrocchia. Lascia il ricordo di donna buona, virtuo-sa, aperta ai bisogni dei poveri. I suoi funerali sono stati celebrati il mattino del 1 marzo. Molte persone hanno preso parte al rito funebre.

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Parrocchia San Pietro in Vincoli - Tel. 0175.391151Piazza San Pietro in Vincoli, 61 - 12031 Bagnolo P.te (Cn)

Stampa: Grafica Cavourese - 0121.6274

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