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Parola Amica Parola Amica PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 88° GENNAIO 2018

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PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 88°

GENNAIO 2018

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Parola AmicaVimercateGENNAIO

sommario• Calendario - Vita Parrocchiale• Uomini dal cuore in fiamme• Appuntamenti Comunità Pastorale• 30° del CAV - Saluto di don Mirko• Omelia dell’Arcivescovo• Presepe 2017• Notizie dal Consiglio Pastorale• Sagra di S. Antonio 2018• Don Marco Pavan da Cuba• Alessandro Rossi dall’Arsenale• Scuola dell’infanzia rinnovata• Raccolta fondi• Il presepe del Banfi• Visita di Natale nelle scuole• Offerte libere• Come posso io...• Anagrafe• Capodanno alternativo• Appuntamenti di Comunità• Ascoltare non è facile• Dove vanno povertà e solidarietà• Dal Circolo ACLI• Gli Ultimi, la Parola, la Costituzione• Il Nido del Gabbiano• Statistica sacramenti• Un luogo dove si respira• Qui RuginelloSottoscrizione annua- Ordinaria e 20- Promozionale e 25

Periodico della Parrocchia S. Stefano in VimercateRedazione e Amministrazione:Centro Paolo VI - via De Castillia, 2 - VimercateDirettore responsabile: Don Giuseppe PonziniTribunale di Monza n. 540 del 15-3-86

Indirizzi utiliCentro di Ascolto CaritasVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612179Centro Aiuto alla Vita - CAVVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6084605Consultorio Familiare - CEAFVia Mazzini, 33 - Tel. 039.666464

Sacerdoti con incarichi pastoraliDon Mirko BelloraResponsabile Comunità PastoraleVia S. Marta, 24 - Tel. 039.669169

Don Roberto ValeriVicario Comunità PastoraleVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612094

Don Marco FusiVicario Comunità PastoraleVia Valcamonica, 25 - Cell. 349.1764.070

Don Davide MarzoVicario Comunità PastoraleVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.667718

Mons. Giuseppe PonziniResidente con incarichi pastoraliVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.668635

Don Silvio VillaResidente con incarichi pastoraliVia De Castillia, 2 - Tel. 039.6082404

Don Alfio MottaRettore OspedaleVia Ospedale, 8 - Tel. 039.66541

Sacerdoti residenti

Don Gianni RadiceVia Terraggio Molgora, 11 - Tel. 039.6083129

Segreteria parrocchialeVia de Castillia, 2 - Tel. 039.668122mail:[email protected] lunedì a sabato, eccetto festivi, ore 9 - 12 - per battesimo: venerdì, ore 17,30 - 20,00

Orario delle ss. messe

GIORNI FESTIVI:Ore 8,30 • 10,00 • 11,30 • 18,00Vigiliare: Ore 18,00

GIORNI FERIALI:Ore 7,30 • 8,30 • 18,00

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1 L OTTAVA di NATALE2 M ss. Basilio Magno e Gregorio Nazanzieno 3 M s. Genoveffa 4 G s. Angela da Foligno 5 V n. Ruggero da Todi 6 S EPIFANIA del SIGNORE 7 D BATTESIMO DEL SIGNORE 8 L s. Lorenzo Giustiniani9 M s. Adriano abate 10 M s. Aldo eremita 11 G s. Igino papa 12 V s. Bernardo da Corleone 13 S s. Ilario vescovo e dottore 14 D SECONDA dopo EPIFANIA 15 L s. Mauro 16 M s. Marcello papa 17 M s. Antonio abate 18 G Cattedra di san Pietro apostolo 19 V s. Fabiano papa martire 20 S s. Sebastiano martire 21 D TERZA dopo EPIFANIA22 L s. Vincenzo diacono e martire 23 M s. Babila e i Tre fanciulli martiri 24 M s. Francesco di Sales vescovo e dottore 25 G Conversione di san Paolo apostolo 26 V ss. Timoteo e Tito vescovi 27 S s. Angela Merici vergine 28 D QUARTA dopo EPIFANIA29 L s. Costanzo 30 M s. Giacinto 31 M s. Giovanni Bosco sacerdote

calendario liturgico vita parrocchiale

Perchè, nei paesi asiatici, i cristiani, come pure le altre minoranze religiose, possano vivere la loro fede con tutta libertà

Perchè i responsabili politici promuovano con onestà e saggezza il bene comune, mantenendo al centro la dignità della persona.

Apostolato della Preghiera

14 Ore 16,00 Celebrazione del Battesimo

17 Ore 9,30 S. Messa in S. Antonio

Ore 15,30 Benedizione in S. Antonio

18-25 Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani

21 Ore 16,00 Dopo il Battesimo

23 Ore 21,00 Consiglio Pastorale della Comunità

27 Ore 16,00 Preparazione Battesimi

28 GIORNATA DELLA FAMIGLIA

Ore 8,30 S. Messa e Incontro A.C.

Ore 12,30 Pranzo in Oratorio

Giochi e Testimonianze

2/2 Ore 21,00 S. Messa Contemplativa

4/2 GIORNATA PER LA VITA

Ore 18,00 S. Messa con Battesimi

7/2 Ore 21,00 Preparazione Gruppi d’Ascolto

11/2 GIORNATA DEL MALATO

Ore 11,30 S. Messa Unitalsiana

Ore 16,00 S. Rosario Meditato

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GENNAIO

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Indovinami, indovino, / che leggi nel destino:l’anno nuovo come sarà? / Bello, brutto o metà e metà?

“Trovo stampato nei miei libroni / che avrà di certo quattro stagioni,dodici mesi ciascuno al suo posto, / un carnevale e un ferragosto,

e il giorno dopo del lunedì / sarà sempre un martedì.Di più per ora scritto non trovo / nel destino dell’anno nuovo:

per il resto anche quest’anno / sarà come gli uomini lo faranno.”(Gianni Rodari)

Anche quest’anno sarà come gli uomini lo faranno …E anche un quadro davvero originale ci può dare degli splendidi s u g g e r i m e n t i . Eccolo qui. Ne trovate un particolare in copertina.

Di solito nelle Natività Giuseppe sembra dormire, forse perché nei Vangeli è descritto come l’uomo che ascolta i sogni, oppure ha un volto perplesso e del resto come non capirlo! In questa rappresentazione

UOMINI DAL CUORE IN FIAMME

Natività di Konrad Von Soest, 1403

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invece Giuseppe attizza il fuoco e sta preparando del cibo!Ho lasciato che il quadro mi parlasse …

LA PROSSIMITÀ AFFIDABILE

Ho raccolto con gioia queste riflessioni del nostro Arcivescovo, mons Mario Delpini:

Quest’anno il mio presepe è fatto di musica e parola, è un presepe di cantici. Se potete fare silenzio e vi ponete in ascolto, riuscirete forse a sentire anche a casa vostra il cantico di Giuseppe dal mio presepe. Giuseppe canta il cantico della responsabilità. Giuseppe non canta con parole, ma solo con il quotidiano prendersi cura. Il cantico di Giuseppe è la prossimità affidabile, la sollecitudine per quello che serve, il rendersi disponibile anche per l’imprevisto. Il cantico di Giuseppe è la vigilanza che si prende cura della vita che gli è affidata. Il cantico di Giuseppe è la fatica e la fierezza, è la tenerezza e la discrezione, è l’affetto intenso e puro. Il cantico di Giuseppe è la libertà dall’amor proprio: non fa conto di sé e non pretende attenzioni, non è incline al lamento né al risentimento. Giuseppe porta la responsabilità e il suo cantico è nella quotidiana vigilanza e nella naturalezza del prendersi cura: “Mi è stato affidato, devo pensarci io. Che cosa faccio di straordinario?”.

Essere prossimo affidabile, responsabile, in tenerezza, in sollecitudine e in discrezione, nel vivere quotidiano: ecco ciò che il nostro Dio ci chiede nel nuovo anno!

UN SOFFIO SULLA BRACEIl quadro continua a parlarmi e a evocare in me nuove risonanze …

Bisognerà pure che nel campo dei dormientiqualcuno attizzi il fuoco nella notte.

(Kafka)

Come per s. Giuseppe, l’invito è a saper tenere acceso il fuoco della tenerezza, della giustizia, è a saper tenere una luce accesa anche quando tutto intorno ci sembra irrimediabilmente buio.Sant’Agostino paragona il ruolo del maestro a quello di colui che soffia

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sulla brace e, in fondo, Natale è Dio, il nostro Maestro interiore, che soffia sulla nostra brace. A volte la cenere sembra pesare a tal punto da spegnere la brace, ma il nostro Dio sa risvegliare il divino che abita in noi e sa farci uomini migliori, uomini dal cuore grande … basta dar ascolto a quel fuoco che è il Vangelo. Nella quotidianità dei nostri affetti, delle nostre scelte, del nostro lavoro, dell’appartenere alla comunità pastorale. Lo diceva in modo straordinario s. Teresa d’Avila: dove sta Dio? “Dio sta tra le pentole in cucina!”

L’ENTUSIASMO PER IL FUTURO

In ogni quadro della Natività, s. Giuseppe viene sempre raffigurato vecchio … Mi è tornato alla mente ciò che padre Piero Gheddo ha raccontato di padre Clemente Vismara, missionario di Agrate:

L’ho visitato in Birmania nel 1983, a 86 anni era ancora parroco a Mongping. Volevo intervistarlo sulle sue avventure e mi diceva: “Lascia perdere il mio passato che ho già raccontato tante volte. Parliamo del mio futuro”. E mi parlava dei villaggi da visitare, delle scuole e cappelle da costruire, delle richieste di conversioni che gli venivano da varie parti. Come diceva un confratello: “È morto a 91 anni senza mai essere invecchiato”. Aveva conservato l’entusiasmo dei primi tempi per la sua missione.

È giovane chi ha desideri, chi ha progetti, chi ha sogni, chi segue i sogni con coraggio e audacia, come s. Giuseppe. È vecchio invece - anche se ha vent’anni - chi ha rinunciato a sognare, a lottare, chi si è assestato - in questo mondo di pesanti ingiustizie - con rassegnazione o con furbizia. Che cominci così il nuovo anno: con il desiderio di essere, di restare sognatori inguaribili, testardamente e tenacemente!

UOMINI CERTI DI DIO, UOMINI DAL CUORE IN FIAMMECosì descriveva padre David Maria Turoldo i cristiani di cui il mondo e la Chiesa hanno bisogno oggi: Uomini certi di Dio, uomini dal cuore in fiamme. Credo sia stato così Giuseppe, lo sposo di Maria, il padre di Gesù. Si è fidato largamente, si è affidato. È stato un uomo certo di Dio. Ha dato vita ai sogni.

Non c’è nascita e quindi speranzain cui l’uomo e Dio non siano coinvolti insieme.

Dio non può farcela da solo:

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per realizzare il suo sognodeve entrare nei sogni dell’uomo

e l’uomo deve poter sognare i sogni di Dio.(A.Heschel)

Sono certo che ogni realizzazione umana è stata intravista da un sogno e resa vera dalla passione di un uomo col cuore in fiamme… Lasciamo che Dio possa entrare nei nostri sogni, possa trasformarci il cuore.

kkkkk

Se spostiamo lo sguardo da Giuseppe, il quadro ci regala un’altra meraviglia: non è Maria a baciare il suo Bambino, è il Bambino che bacia lei … La fede è proprio questo: lasciarci “toccare” da Dio, lasciarci amare da Dio. Soltanto attraverso uomini toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini. Qualcuno ha scritto che “Lo sguardo che Dio posa sull’uomo ha la dolcezza di un bacio”: sentiamoci ogni giorno “baciati da Dio”. Questo amore scritto dentro di noi ci farà capaci di grandi cose, ci farà capaci di riamare.Buon anno!

don Mirko [email protected] - www.donmirkobellora.it

APPUNTAMENTI COMUNITÀ PASTORALEmartedì 23 gennaio ore 21 via Mazzini 35

CONSIGLIO PASTORALE DELLA COMUNITÀtema: La Liturgia: la Messa domenicale

Venerdì 2 febbraio ore 21 in SantuarioS. MESSA CONTEMPLATIVA

preparata dalla comunità di S. Maurizio

Martedì 13 febbraio ore 21 a RuginelloLECTIO DIVINA

Guida: don Angelo Puricelli

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Bentornato tra noi Arcivescovo!L’occasione che ci unisce questa sera davanti all’altare è il 30° di costituzione del Centro di Aiuto alla Vita del Decanato di Vimercate. 20 dic 1987!Un grande grazie a Lei che ha voluto essere qui! Ci sentiamo davvero fortunati ad averLa tra noi ancora una volta e proprio nella settimana che porta al Natale.Un grande grazie poi a chi in questi anni ha dato cuore, dedizione, intelligenza, passione, competenza, tempo al Centro di Aiuto alla Vita .Scrivendo una pagina di elogio e gratitudine per questi tre decenni all’insegna dell’amore del CAV , ho citato un testo di “Come una rosa blu” di Gerda Klein:Jenny è una bambina … un’adorabile

bambina.Se i capelli le cadono sugli occhi, li scosta. Ma la mano non va dritta sulla fronte.Avete mai visto una rosa blu? …Un giardiniere sarebbe felice … di avere una rosa blu …… Anche Jenny è diversa … Diversa? Sì, da quasi tutte le altre.Ecco perché, in qualche modo è come una rosa blu … delicata e bellissima.Ma le rose blu sono così rare che sappiamo poco, troppo poco.Sappiamo solo che hanno bisognoD’essere curate di più. Di essere amate di più.Questa magnifica e delicatissima rosa blu mi ha fatto tornare alla mente e al cuore le parole di una

mercoledì 20.12.201730° CENTRO DI AIUTO ALLA VITA

SALUTO A SUA ECC.ZA MONS. DELPINI

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LA SAPIENZA DELLA CARNEQuale intelligenza può entrare nel mistero della vita? Quale sapienza è adatta a comprendere il significato delle cose?C’è il sapere dei libri.È la sapienza di chi ha pensato e riflettuto, è la sapienza dei nostri padri. La sapienza che diventa pagina scritta, pensiero comunicato e condivisibile, un’emozione che si comunica in forma di poesia, di appello, di provocazione. Tutto si può scrivere nei libri e molto si conserva nelle biblioteche. Tuttavia il destino di questa sapienza sembra essere consegnato alla polvere e la polvere si accumula sul sapere dei

secoli. Giacciono sepolti milioni di pensieri.C’è il sapere della scienza.La scienza calcola, sperimenta per ottenere risultati. Trova soluzioni a molti problemi. Conferma, sbaglia, ma spesso si impone con un fare perentorio e con l’indiscutibile argomento del successo e dell’efficacia. Questa risorsa di cui oggi siamo molto affascinati non riesce a cogliere ciò che non è calcolabile e sperimentabile e quindi lo nega. Non sa niente di quello che non si può misurare, perciò tende a ridurre tutto a misura, numero, calcolo, per pretendere di sapere tutto.

Omelia dell’Arcivescovo

martire per la vita, Annalena Tonelli, missionaria laica uccisa in Somalia nell’ottobre 2003:Ci vuole un giardiniere che ama per far sbocciare una rosa. Auguro a ciascuno di voi, di noi di continuare a essere splendidi giardinieri!

Anche una grande diocesi, come quella affidata al nostro Vescovo Mario, è un giardino da far fiorire e rifiorire continuamente, in obbedienza a una meravigliosa promessa scritta nel Vangelo di Giovanni “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in

abbondanza” (10,10) … una promessa divina che deve diventare per ciascuno di noi un audace e inesauribile compito.

Rubando qualche parola al nostro Arcivescovo, concluderei così, pensando anche al vicino Natale,: ciascuno di noi è chiamato a vivere il cantico di Giuseppe, cioè il cantico della responsabilità, della tenerezza, del quotidiano prendersi cura, il cantico della prossimità.La presenza nel nostro decanato del Centro di Aiuto alla Vita ce lo ricordi ogni giorno!

don Mirko

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C’è un sapere scientifico coraggioso e intelligente, ma che è imprigionato nella sua presunzione.C’è il sapere del dialogo.Il dialogo tra chi sa e chi non sa, tra il maestro e il discepolo, l’insegnante e lo studente, tra gli amici. Nel dialogo si comunicano non solo parole, ma anche sguardi, emozioni, colori, sentimenti. Il dialogo arricchisce chi dialoga può correggere, può incoraggiare; può anche diventare discussione, litigio, polemica. Poi finisce.

C’È UN SAPERE CHE SI TROVA NELLA CARNE.Il Vangelo di oggi (Luca 1, 39-46) ci mostra una scienza diversa, più delicata e interessante. Dice che la via più raccomandabile per entrare nel mistero della vita è quella della di entrare nella propria carne, nel proprio corpo. Il respiro, il cuore che batte, la soddisfazione della sazietà, l’irrompere del dolore comunicano

un sapere che rivela l’uomo a se stesso, gli dicono della sua grandezza e della sua miseria.C’è un sapere che conoscono solo le donne, quello di cui dice Elisabetta: il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. L’esperienza di una donna incinta può introdurre al mistero della vita. In questa esperienza singolare Elisabetta riconosce una rivelazione di Dio, riconosce un segno della

visita del Signore in casa sua. Ecco: il Vangelo rivela oggi la sapienza di una donna che legge il sussulto del bambino che porta in grembo. Che cosa rivela questa sapienza? La via dello stupore: a che cosa devo? Lo stupore dice che la vita non è tutta calcolo. C’è una sorpresa, c’è un irrompere della Luce che dissipa le tenebre. La bellezza lascia stupefatti. La sorpresa della vita introduce alla sorpresa per la visita di Dio. La via della intuizione: dal sussulto del suo bambino in grembo Elisabetta intuisce che la fede di Maria è la via della beatitudine. L’intuizione della via della gioia è concessa a questa donna incinta: beata colei che si fida del Signore.La via della benedizione: Dio vuol bene alla vita, la vita è benedetta. Benedetta tu fra tutte le donne e benedetto il frutto del tuo grembo.Elisabetta intuisce Dio. Entra

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nell’intelligenza del mistero di Dio che benedice la storia, che conferma la sua alleanza. È una rivelazione che attraverso la carne diventa sapienza. La sapienza di una donna incinta che genera stupore, che genera l’intuizione della verità, che genera una visione di Dio alleato della vita.La sapienza della carne diventa messaggio. Il dolore diventa appello, la cura diventa messaggio, la notizia può diventare ferita o può diventare conforto, la parola può diventare profezia.

Benedetti coloro che aiutano la vita

a rifiorire. Che si fanno alleati della vita che nasce anche quando sembra più un problema che un dono. Il CAV si è messo dalla parte di Dio che ama e benedice la vita.Questa benedizione ci aiuti e ci incoraggi a perseverare nel bene e renda tutta la comunità disponibile a questa sapienza che penetra in modo più profondo nel mistero della vita. Così possiamo contribuire a creare una società più accogliente, pensosa, meno superficiale o sbrigativa nel trovare soluzioni, capace di accompagnare.Chiediamo il dono di questa sapienza.

PRESEPE 2017

Il Presepe 2017 con i suoi realizzatori che ringraziano

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Notizie dal Consiglio Pastorale di Comunità

Martedì 21 novembre si è riunito il consiglio pastorale della nostra Comunità Pastorale.Nell’incontro il consiglio si è concentrato sullo svolgimento del primo passo contenuto negli impegni presi dopo la visita pastorale feriale, e confermati dall’Arcivescovo nella lettera del 4 ottobre alla nostra comunità, che consiste nell’impegnarsi nell’accompagnamento di ogni singola famiglia del percorso di iniziazione cristiana.In particolare, la commissione dell’iniziazione cristiana della comunità pastorale si è incontrata, sotto la guida del responsabile don Marco Fusi, ed ha elaborato una traccia di discussione, già presentata nella precedente seduta del consiglio, su cui le commissioni territoriali delle sei parrocchie si sono confrontate.In particolare, la commissione dell’iniziazione cristiana ha chiesto alle commissioni territoriali quale fosse, nell’ambito della propria parrocchia, la situazione attuale nell’accompagnamento alle famiglie dei bambini dell’iniziazione, quindi ha chiesto la valutazione di alcune proposte espresse all’interno della traccia, mirate al miglioramento della situazione attuale, nell’ottica della

realizzazione del passo proposto.Dagli interventi delle sei parrocchie è subito emersa la constatazione della necessità di un impegno maggiore nei confronti delle famiglie, dato che oggi non è più possibile dare per scontato che le famiglie si impegnino in prima persona a dare un’educazione cristiana ai propri figli, come avveniva in passato, cosa che ha fatto sì che, per molti anni, l’attività dei catechisti abbia avuto un approccio mirato prevalentemente agli aspetti meramente nozionistici legati alla fede. Oggi al catechista è richiesto un compito difficile, che è quello di seguire i ragazzi negli aspetti legati alla loro educazione alla fede, che, purtroppo, ci si trova ad affrontare con le limitazioni dovute allo scarso tempo a disposizione per seguire efficacemente ciascun bambino, al quale si aggiunge la necessità di cui sopra, di proporsi come accompagnatori per tutta la famiglia, in un percorso che aiuti i genitori a divenire i primi educatori nella fede per i propri figli. In quelle realtà della comunità pastorale dove un percorso di accompagnamento sistematico delle famiglie è già stato iniziato, si notano dei segnali incoraggianti, si rileva una buona partecipazione

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e si vedono dei buoni risultati, anche se, in generale, è chiara la difficoltà di questi genitori a “farsi coinvolgere”, sia nell’instaurare una relazione continuativa con le altre figure che li circondano, sia nell’accettare un coinvolgimento attivo nelle iniziative che, eventualmente, vengono loro proposte. Le famiglie chiedono di poter ascoltare una voce che parli loro di Gesù e della Chiesa, ma più che avvicinarli per proporre loro un fiume di parole, occorre innanzitutto un approccio improntato su di una prossimità sincera, che sappia vedere in loro le eventuali necessità, debolezze e bisogni, per permettere poi di intraprendere con loro un percorso di accompagnamento, che sia prima di tutto in fraternità ed amicizia, senza farli sentire in alcun modo giudicati, perché questo faccia capire loro quanto è bello vivere la fede in Gesù. A questo scopo potrebbe certamente essere di aiuto dare una maggiore risalto al ruolo di quelle famiglie che già hanno un percorso di fede all’interno della comunità, che si trovano a partecipare agli stessi percorsi di catechesi per i sacramenti dei propri figli insieme alle altre famiglie, perché possano divenire, nel tempo, i punti di riferimento per aiutare le famiglie del proprio gruppo a camminare insieme, e, dove necessario, occuparsi dell’accompagnamento di coloro che si trovano in

situazione di difficoltà. Potrebbe allora essere utile individuare queste famiglie, invitarle a dei percorsi appropriati, che siano delle “scuole di fraternità”, dei percorsi che attraverso momenti biblici o teologici, permettano a queste famiglie di arrivare a cogliere appieno il significato dell’appartenenza ecclesiale e della sua testimonianza. Questa è una strada possibile, ma in ogni caso i catechisti hanno bisogno di non essere lasciati soli, necessitano di aiuto, anche perché la sfida che si trovano a dover affrontare richiede competenze su molteplici aspetti, che non è semplice sintetizzare in un’unica figura. È necessario quindi suscitare nuove figure che possano praticare le necessarie forme di accompagnamento alle famiglie, ma nel frattempo, è necessario l’aiuto da parte dell’intera comunità educante. La comunità educante è un concetto del quale si è parlato abbondantemente in occasione delle ultime lettere pastorali del precedente Arcivescovo, il Card. Angelo Scola, ma necessità di essere continuamente ribadito, per ricordare a quelle molte figure educative, che operano dentro e fuori gli oratori, di essere parte di essa, e che la cura dei ragazzi e delle loro famiglie deve essere compito di tutti.Ha suscitato concordi opinioni positive la proposta di spingere nella promozione del Sacramento del Matrimonio all’interno del

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percorso di iniziazione dei ragazzi, nei confronti di quelle famiglie, non sposate, che chiedono i Sacramenti per i propri figli. La proposta è quella di far intervenire almeno in un incontro con i genitori, alcune figure che collaborano con il gruppo di pastorale famigliare, e anche alcune famiglie della comunità, perché portino la loro testimonianza sulla bellezza del matrimonio cristiano. Tale attività sarà quindi intrapresa, e sarà effettuata nell’ambito di un particolare anno di catechesi, con molta probabilità il secondo, dove le famiglie hanno già avviato il percorso da un anno, ma non hanno ancora l’imminenza della Prima Comunione o della Cresima dei ragazzi.Altre proposte hanno riguardato la promozione della convivialità e la cura della relazione conle famiglie. In particolare, si cercherà di proporre con maggiore impegno la partecipazione alle domeniche insieme a quelle famiglie che finora non hanno risposto ai precedenti inviti a parteciparvi, e lo si dovrà fare soprattutto cercando di promuoverne l’aspetto conviviale e fraterno. Una proposta ben accolta è stata anche quella, della parrocchia di Velasca, di coinvolgere le famiglie nel concorso dei presepi, che già in altri anni si è organizzato con discreto successo.Si è infine constatato il buon risultato che si sta ottenendo nella la

collaborazione che si sta portando avanti nel percorso dell’iniziazione cristiana tra diverse parrocchie. La parrocchia di Velasca e quella di San Maurizio stanno facendo un cammino insieme e così si sta cercando di impostare un cammino comune tra le parrocchie di Santo Stefano e Ruginello. Quello che sta accadendo è un esempio di come, nell’ambito della comunità pastorale, le parrocchie in difficoltà possono trovare un valido aiuto nelle altre, e quelle che hanno delle eccellenze possano metterle a disposizione di chi ne ha bisogno.Al termine della seduta, don Marco Fusi ha presentato al consiglio pastorale lo strumento proposto per svolgere un sondaggio verso il mondo giovanile, in preparazione al prossimo sinodo dei giovani dell’ottobre 2018, che consiste in una traccia di questionario, da proporre nell’ambito di un dialogo informale, da parte di altri giovani o anche di adulti. Per prepararci al sinodo, infatti, siamo invitati, come Chiesa, a metterci in ascolto dei giovani, in modo da fornire ai padri sinodali il necessario supporto per il discernimento che dovranno compiere. Il prossimo incontro si svolgerà il 23 gennaio 2018, e verterà su uno dei punti focali delle raccomandazioni del nostro Arcivescovo a tutta la diocesi: la celebrazione dell’Eucaristia domenicale.La seduta si è chiusa alle ore 22,54.

Giovanni.

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SAGRA DI S. ANTONIOVIMERCATE 12-17 GENNAIO 2018

VENERDÌ 12 GENNAIOOre 10,00 VENDITA TORTELLI - presso tutte le pasticcerie e panetterie

Ore 18,00 Auditorium di via Adda, 6 - Vimercate TAVOLA ROTONDA - CRETA ANTICA: tra mito, storia, archeologia. Interverranno: prof. Mauro Reali (Liceo “A. Banfi”, Vimercate) In principio era il toro: gli ambigui miti di Creta - prof. Fabrizio Slavazzi (Università degli Studi di Milano, cattedra di Archeologia Romana) Lo scavo di Gortina: novità archeologiche su Creta romana. Subito dopo:PAROLE E MUSICA DAL MONDO ANTICO - Gli studenti del Liceo “Liceo “A. Banfi”, Vimercate) si cimenteranno in performances teatrali e musicali ispirate alla cultura classi-ca e alla sua tradizione.seguirà BUFFET

Ore 20,45 Santuario della Beata Vergine del RosarioMUSICA SACRA ALLA SAGRA - CONCERTO MUSICALE diretto dal maestro Luca Pavanati con artisti del coro del Teatro alla Scala, musiche di: Pergolesi, Bach, Stradella, Shubert, Franck, Puccini, Verdi, Saint-Saens, Gounod.

SABATO 13 GENNAIOOre 9,00 Centro Storico cittadino - ALLESTIMENTO ESPOSITORI, STANDS, BANCARELLE, MOSTRE

Ore 10,00 APERTURA SAGRA SCATTI FOTOGRAFICI a cura del Gruppo fotografico I.I.S. Einstein di VimercatePunto ristoro Associazione Nazionale Alpini in Piazza RomaESPOSIZIONE QUADRI artisti della Brianza

Ore 10,00 - 18,00 Via Cavour, 76 - LABORATORIO PER FAMIGLIE “CostruiAmo per il futuro. Arte e giochi educativi per bambini e famiglie”a cura dell’associazione “Istituto di formazione Giachery”

Ore 10,00 - 15,30 Via Crispi, 19 (2° piano) presso Ass. SloworkingLABORATORIO DI CERAMICA per famiglie, prenotazione obbligatoria entro il 12.01.18, [email protected]

ESPOSIZIONE MOTO in P.zza Roma, a cura del Moto Club Vimercate

TRENINO e GIOCHI per i bambini al Parco Trotti, Via Vittorio EmanueleVia Cavour settantasei CONCORSO DI PITTURA MOSTRA DI PITTURA E SCULTURA “EmotivaMente” opere di Germana Sironi e Sonia Scaccabarozzi

VENDITA TORTELLI - Via Cavour, 51 a cura Unitalsi

Ore 14,30 - 15,30 VISITE GUIDATE all’Oratorio S. Antonio e Ponte di S. Rocco. Le visite sono gratuite. Ritrovo davanti alla Chiesa di S.Antonio in Via Cavour. A cura della Proloco Vimercate

Ore 16,00 - BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI al parco Trotti, Via V. Emanuele

Ore 18,00 - S.MESSA vespertina presso Santuario B.V. del Rosario

Ore 20,45 - RASSEGNA POLIFONICA a cura delle corali cittadine presso Santuario della Beata Vergine del Rosario

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DOMENICA 14 GENNAIOOre 10,00 Centro Storico cittadino RIAPERTURA SAGRA, ESPOSITORI, STANDS, BANCARELLE, MOSTRE - VENDITA TORTELLI in Via Cavour, 51 a cura Unitalsi

Ore 10,00 - 18,00 - Via Cavour, 76 - LABORATORIO PER FAMIGLIE“CostruiAmo per il futuro. Arte e giochi educativi per bambini e famiglie”a cura dell’asso-ciazione “Istituto di formazione Giachery”

ESPOSIZIONE QUADRI artisti della Brianza

ESPOSIZIONE MOTO in Piazza Roma, a cura del Moto Club VimercatePunto ristoro Associazione Nazionale Alpini in Piazza Roma

SCATTI FOTOGRAFICI a cura del Gruppo fotografico I.I.S. Einstein di Vimercate

Via Cavour settantasei CONCORSO DI PITTURA MOSTRA DI PITTURA E SCULTURA “EmotivaMente” opere di Germana Sironi e Sonia Scaccabarozzi

Ore 14,30 - Parco Trotti, Via Vittorio EmanuelePASSEGGIATA CON I PONY e TRENINO per bambini

Ore 14,30 - 15,30 VISITE GUIDATE all’Oratorio S. Antonio e Ponte di S. Rocco. Le visite sono gratuite. Ritrovo davanti alla Chiesa di S.Antonio in Via Cavour. A cura della Proloco Vimercate

Vie del Centro - DIXIE SERENADE musiche itineranti

MOTOFIACCOLATA a cura del Moto Club VimercateOre 20,15 - Ritrovo in Piazza S. StefanoOre 20,30 - Partenza da Piazza S. Stefano, arrivo e benedizione finale delle moto in Piazza Roma

MERCOLEDÌ 17 GENNAIOOre 9,30 Chiesa di S. Antonio S. MESSA e benedizione del pane

Ore 10,00 VENDITA TORTELLI in Via Cavour, 51 - a cura Unitalsi

Ore 15,30 Chiesa di S. Antonio BENEDIZIONE con la reliquia del Santo

Ore 20,15 Piazza Roma ESTRAZIONE BIGLIETTI sottoscrizione a premi

SCATTI FOTOGRAFICI a cura del Gruppo fotografico I.I.S. Einstein di Vimercate

VIDEO FILMATO a cura degli studenti del I.I.S. Einstein.Nell’ambito del progetto “Paesaggi futuri della città educante” di alcune classi seconde, si produrrà un video del falò e delle attività preparatorie.

Ore 20,45 Piazza Roma ASPETTANDO IL FALÒ Saluto delle autorità cittadine, intervento del Civico Corpo Musicale Corteo in costumi d’epoca (Circolo Culturale Orenese) fino al Ponte di San Rocco

ACCENSIONE FALÒ sul greto del Torrente Molgora

Eventuali modifiche e aggiornamenti, atte a migliorare la manifestazione, saranno visibili sulla pagina facebook di pro loco Vimercate

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Porre nel cuore ciò che si odeDon Marco Pavan ci scrive da Cuba

Santiago de Cuba, 7 dicembre – S. Ambrogio

Cari amici, vi scrivo ora nella memoria del nostro patrono, per sentirmi un po’ più a casa...È ormai un mese che mi trovo in Santiago de Cuba. In questo tempo ho studiato la lingua, per poter comunicare in modo sempre più normale, ho conosciuto la diocesi, dando una mano in alcune attività pastorali ai preti della città; ma soprattutto ho cercato di ascoltare la gente e i preti per capire come è la vita in quel di Cuba, perché il Vangelo, per essere annunciato, ha bisogno di essere inculturato, perché se voglio davvero camminare con questo popolo, devo fare la fatica di entrare nella storia e nella vita quotidiana di questa gente.In questo tempo ho davvero ricevuto molto più delle briciole che ho saputo dare.Ho incontrato persone semplici, ma con una generosità incredibile, felici di condividere quel che potevano: dopo ogni messa nelle case o nel campo, sempre arrivava una merenda da condividere. L’Eucaristia crea davvero legami fraterni e la gioia della condivisione. A volte noi siamo così immersi nelle cose che possediamo, da credere che siano necessarie, da credere

che esse possano renderci più contenti in realtà forse ci rendono semplicemente più schiavi, in una bella gabbia dorata, che sempre gabbia è.Ho incontrato una Chiesa in uscita, animata da un grande spirito missionario: ci sono molti laici che con dedizione vanno tutte le settimane nei villaggi e nelle zone più difficili da raggiungere, per la catechesi e per la Liturgia della Parola. Qui poter celebrare la messa in alcune piccole comunità è un dono davvero speciale, una volta al mese. A volte in Italia celebriamo stancamente il dono più grande, come fosse una cosa ovvia… qui è tangibile come sia un dono speciale.In questo tempo ho cercato di vivere con intensità la fede: l’ascolto della Parola di Dio, la celebrazione dell’Eucaristia, la preghiera personale, i tempi di silenzio… mi accorgo sempre più che posso essere testimone solo se il Vangelo converte innanzitutto la mia vita. Capisco che il mio essere prete non è questione di cose da fare, ma un modo di essere e di vivere le relazioni. In questo sono fortunato: Cuba è un luogo dove più che fare attività, è decisivo lo stare accanto alle persone, porsi in ascolto, camminare per un tratto della vita della gente, con semplicità e verità.Entrare in una storia, in una

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cultura, in un modo di essere chiesa necessita tempo, perché altrimenti si rischia semplicemente di proiettare i propri schemi e le proprie precomprensioni. Un semplice aneddoto può mostrare questo. Una domenica, dopo le attività pastorali, Messe e battesimi, e la Messa celebrata sotto un albero presso una casa, il parroco della parrocchia mi ha accompagnato al mare (non ero mai stato alla spiaggia e non avevo ancora fatto il bagno qui ai Caraibi), prestandomi tutto il necessario. Giunti al mare, mi cambio e il seminarista mi accompagna verso la riva. A quel punto mi sono accorto che solo io ero in tenuta da mare, e che mi avrebbe semplicemente accompagnato. Volevo dirgli che mi sentivo un po’ imbarazzato per la situazione. Gli dissi “me siento un poquito embarasado”; al che lui mi guarda perplesso e mi dice che non è possibile. E io gli ripeto che ero proprio “embarasado”. Mi squadra dalla testa ai piedi, mi tocca la pancia e mi dice che è proprio impossibile, scoppiando a ridere… ho scoperto che “embarasado” significa essere incinta e che imbarazzato si dice “avergonsado”…

L’ascolto non è qualcosa di automatico, ma implica una fatica, che va oltre l’udire: è porre nel cuore ciò che si ode, lasciarmi colpire (e a volte ferire) da quel che viene consegnato, come un tesoro, di sé. Qualcuno mi chiedeva se c’è qualche progetto da poter sostenere. Solamente dopo Natale andrò nella parrocchia di Palma Soriano, dove poi starò e quindi pian piano potrò capire meglio cosa si può fare.Per ora, lo dico ai miei amici presbiteri: se vi avanza un camice, una stola, un calice, un purifichino o qualcosa si simile (eviterei un candelabro gigante o un baldacchino… che non ci starebbero nella valigia!)… questo potrebbe essere utile.Buon finale del cammino di Avvento e buon Natale, cari amici.Per me è il primo Natale fuori dall’Italia e lontano dalle persone che conosco. Ma so che siete bravissimi a far sentire la vostra presenza calorosa e più che gradita.Hasta pronto.

Padre Marcos(così mi chiamano, perché Marco vuol dire “cornice”… e non è il caso di chiamarsi padre Cornice)

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Nella puntata precedente ci siamo lasciati con l’immagine dei volti di san Carlo Borromeo e san Francesco di Sales posti l’uno di fronte all’altro, ai lati del presbiterio della cappella del Seminario Maggiore di Torino. Per me che vivo in terra torinese, questa immagine assume un significato particolare: San Carlo (Milano) che guarda a San Francesco di Sales (Torino) e viceversa. E poi son belli loro, è bella la loro testimonianza come cristiani e come vescovi. I due non si incontrarono in vita per differenza di età. San Carlo fu beatificato nel 1610, anno di fondazione della visitazione. Senz’altro Francesco ha molto stimato san Carlo prendendolo come esempio. Sappiamo che Francesco venne in pellegrinaggio a Milano per onorare e pregare san Carlo. I loro scritti illuminano ancora oggi il percorso di chi sulle loro tracce desidera seguire Gesù da vicino nello zelo missionario e apostolico del Vangelo. Sono anche due immagini che dicono bene il cammino delle due chiese locali - Milano e Torino. Senza dubbio la prima più “milanocentrica”, in genere è Torino che guarda a Milano e non viceversa. Torino e Milano condividono insieme un percorso teologico importante.

Sono giunto a Torino il 30 dicembre 2000 dove ho cominciato il mio cammino nella Fraternità della Speranza come missionario laico presso l’Arsenale della Pace. Sono tra i primi giovani monaci laici del ramo maschile che ha abitato questo monastero metropolitano. Attualmente esistono quattro Arsenali nel Mondo che danno diecimila risposte al giorno per chi bussa alla porta, in particolare per i giovani e i bambini che più di tutti portano le ferite del nostro tempo. Nel servizio quotidiano mi è sembrato di stare con Gesù al mio fianco e ho sempre avvertito la presenza dei poveri che bussano come una particolare carezza di Dio. Sarebbe bello se il nostro volto ricordasse quello di questa gente comune, ma anche quello di Gesù in cui è presente l’umanità tutta. Negli anni ho svolto numerose mansioni per la comunità nello spirito del servizio a favore del povero di turno. Dio è stato tanto buono con me da permettermi di portar a termine gli studi del Ciclo Istituzionale di Teologia. Oltre al cammino condiviso con la mia Fraternità di appartenenza, faccio parte del corpo seminaristi di Torino. Due giorni la settimana mi trasferisco dietro la Gran Madre di Dio per partecipare alla vita comunitaria

Alessandro Rossi ci scrive dall’Arsenale della pace

di Torino

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del Seminario e ai corsi in vista del ministero ordinato. Vivo a due passi dalla Cattedrale Duomo dove è custodita la Sindone, che deve la sua presenza proprio a san Carlo Borromeo. La Torino dei santi sociali ci ricorda don Bosco, sr Mazzarello, il Cottolengo, il Cafasso, Leonardo Murialdo, Michele Rua Piergiorgio Frassati … servi e serve di Dio che si son dedicati corpo e anima per alleviare le sofferenze dell’uomo del proprio tempo, a vivere da trasfigurati tra gli sfigurati, imparando da Gesù maestro di umanità e di amore. La Sindone custodisce un passaggio importante del Risorto che attraverso quel lenzuolo si è reso “visibile” fino a noi, resistendo alle più drammatiche e catastrofiche vicende della sua storia remota e recente. Quel volto ci parla non di un morto ma del Vivente. Mentre vanno di moda i selfie, è sorprendente poter pensare che quel volto che custodiamo sia proprio quello di Gesù, ai giorni nostri.Ad inizio Avvento, il Seminario Maggiore ha ospitato don Cristiano

Passoni, padre spirituale del Seminario di Milano e collaboratore per la formazione permanente del clero milanese. Nelle sue meditazioni, ha preso spunto da alcuni scritti del beato Charles de Foucauld e di San Francesco di Sales. Sulla scia del beato, ci ha ricordato che “non si dona se non ciò che si ha ed è nella solitudine, in questa vita, solo con Dio solo, in questo raccoglimento profondo dell’anima che dimentica tutto il creato per vivere sola nell’ unione con Dio, che Dio si dona interamente a colui che pure si dona interamente a Lui […] Donatevi interamente a Lui solo […] ed egli si donerà interamente a voi” (CH. DE FOUCOULD, Lettera a Fr. Jêrome, Nazareth, 19 maggio 1898). Colpiscono queste parole scritte proprio dalla terra di Gesù. Soli con il Solo, possiamo cogliere la bellezza, la semplicità e lo stupore di un Dio che si fa Bambino per venire ad abitare in mezzo a noi.Un buon Santo Natale a tutti voi! Vi ricordo nella preghiera.

Alessandro

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Una scuola dell’infanzia rinnovata

La Scuola dell’infanzia San Giuseppe di Velasca si rinnova! Come si rinnova? Abbiamo colorato le nostre pareti, abbiamo aggiornato il nostro personale e ora un nuovo modo di fare scuola dell’infanzia vi sta aspettando! Al centro di tutto i nostri bambini: con i loro desideri, con le loro storie, con i loro giochi, con la loro voglia di crescere e di imparare. Nuove anche le attività dei bambini: in movimento, a contatto con la natura, all’aria aperta ma anche specifiche attività per la conoscenza del proprio corpo, per stimolare la propria percezione e il proprio potenziale cognitivo, anche con l’aiuto di specifiche App grazie alla presenza di una LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) e di un I-pad per ogni bambino. Le App

sono selezionate con l’aiuto dei ricercatori del Centro Nazionale Ricerche di Genova (Istituto per le tecnologie didattiche).Certo poi la scuola offre anche tutti i servizi proposti dalle altre scuole dell’infanzia: il pre e il post scuola, la copertura anche del mese di luglio, l’attenzione ai programmi ministeriali, le lezioni di psicomotricità, le lezioni di English play, le lezioni di musica, i laboratori di drammatizzazione, esperienze grafiche e manipolative, uscite programmate …ma anche: una mensa su “misura” e con frutta e verdura biologica a km 0, un rapporto tra bambini e insegnanti di 1/15, una LIM in ogni classe, un Ipad per ogni bambino, un esperto del movimento per aiutare ogni bambino nella sua crescita, un esperto supervisore per aiutare i genitori a comprendere le fasi della crescita dei propri bambini, un’intera equipe scientifica guidata da Elena Simonetta, fondatrice dell’associazione “PSINE”, che supervisiona, monitora e valuta i risultati raggiunti dai bambini e dalle insegnanti fase per fase, una comunità di suore a disposizione per un caffè “intelligente” quando serve un supporto nell’esercizio di una genitorialità piena e consapevoleMa perché tutto questo? Perché l’età dei nostri bambini (2-6) è

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l’età più difficile, più delicata, più importante e non possiamo non farcene carico. È l’età in cui si forma il carattere, in cui si impostano le basi per la scuola primaria, in cui si possono potenziare le capacità del bambino oppure, purtroppo, limitarle! È troppo importante per non dover scegliere in modo consapevole dove mandare il tuo bambino. E ogni piccolo particolare può fare una grande differenza nel suo futuro.Un ulteriore elemento che connota la scuola è dato dalle profonde radici cattoliche. La scuola nasce dalla Parrocchia come risposta ai bisogni del territorio e continua ancora oggi a credere che le radici cattoliche siano un elemento di grossa qualità. nell’attenzione ai nostri bambini. “Educare con il cuore” è il motto che ECFoP (il nuovo ente gestore della scuola) ha “rubato” da San Giovanni Bosco.

Educare con il cuore perché niente educa di più di un’attenzione amorevole, di un’accoglienza calda e sicura, di una guida ferma ma serena. In una società sempre più laica i veri valori cristiani devono essere trasmessi partendo dai più piccoli perché crediamo siano la chiave per un adulto responsabile e sereno.Vi aspettiamo, cari genitori, per farvi conoscere dal vivo le nostre novità all’ OPEN DAY di SABATO 20 gennaio 2018 dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Sarete nostri ospiti anche per una piccola degustazione di cibi preparati con prodotti biologici dalla nostra esperta cuoca della nostra cucina interna.

Scuola dell’Infanzia “S. Giuseppe” Velasca di VimercateVia De Amicis, 1 - Tel. 039/666577www. poloinfanziasangiuseppe.it

Vittorio Arrigoni

Somme raccolte alla data 13 novembre 2017 e 54.425,00Dal 13 novembre al 04 dicembre 2017 ( buste 6) e 105,00 Totale e 54.530,00

La Commissione Amministrativa

Raccolta FondiPer gli Interventi sugli Stabili Parrocchiali

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IL PRESEPE DEL BANFI

Qualche settimana fa, mentre mi trovavo al Liceo “A. Banfi” di Vimercate, il Dirigente Scolastico, Giancarlo Sala, mi dice: «Sa, don Davide, che al liceo abbiamo anche un presepe? Ma non un piccolo presepe, un presepe grande, in stile napoletano. A realizzarlo è stato un assistente tecnico». Chiesi di poterlo vedere e fui accompagnato dove veniva ultimato. Fu lì che conobbi Vincenzo Del Grande, assistente tecnico, in servizio da settembre. Vincenzo è un giovane originario della provincia di Salerno con la passione per il presepe. Lui stesso mi dice: «Da noi, la tradizione e il culto del presepe sono molto vivi». Fin da piccolo Vincenzo si è cimentato nella costruzione di presepi insieme alla sua famiglia, che segue le tradizioni di un tempo.Il presepe, che Vincenzo ha realizzato fuori dall’orario lavorativo, fermandosi a scuola al pomeriggio, è stato realizzato completamente a mano e con materiale povero; le

case sono state ricavate da semplici scatole di cartone ricoperte poi di gesso. Le tegole del tetto sono costruite una ad una con il das, compresi tutti i particolari, come le salsicce, la scamorza, i meloni, l’aglio, le uova, il pane … la pizza. Il pozzo, il carretto e la cascata sono stati fatti, invece, con pezzetti di legno e materiale raccolto nel bosco. Il presepe di Vincenzo rappresenta o, meglio, riproduce un vero borgo napoletano, con le sue tipiche botteghe e le sue peculiarità; perfino si scorge un’edicola votiva della Madonna con il Bambino!Mi sento di ringraziare Vincenzo per questo suo bellissimo presepe, per il richiamo che esprime, perché dà al Natale il suo valore anche a scuola, con il calore di una tradizione e di un’arte che sanno parlare al cuore di tutti. Il presepe fa pensare. E riprendendo una recente intervista di un noto filosofo - siamo di fronte «all’evento che ha tagliato in due la storia, una storia sconvolgente.

Si resta stupefatti di fronte al mistero. Una ragazzetta che è madre di Dio. Da non credere, anche per chi ci crede».Don Davide Marzo

e Vincenzo Del Grande

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Pastorale scolastica

Visita di Natale nelle scuole di Vimercate e Burago

Fra gli animali si era sparsa la voce che doveva venire il Re del mondo e che essi avrebbero dovuto fargli la guardia d’onore. E tutti erano in gran subbuglio. Il leone, la tigre e il cavallo si erano riuniti in un prato e ognuno si lisciava il pelo, si arrotava le unghie per essere degno di tanto onore. Fra questi nobili e bellissimi animali c’erano anche l’asino e il bue che non osavano nemmeno avvicinarsi agli altri, un po’ perché ne avevano paura, un po’ perché capivano di avere un aspetto così modesto da non potersi, certo, paragonare a quelli. Quando l’angelo di Dio scese dal cielo per cercare tra gli animali chi scaldasse il bambino Gesù, nessuno si trovò disponibile; solo il bue e l’asinello, che stavano a distanza, andarono dietro l’angelo e trovarono posto accanto al Re del mondo. Il leone, la tigre e il cavallo, il mattino seguente compresero chi fosse il neonato, ma il posto d’onore era già stato preso e se ne andarono, molto tristi, molto umiliati perché la loro superbia li aveva tenuti lontani da Dio. La storia per i bambini delle scuole dell’infanzia in occasione del Natale contiene un semplice messaggio, ma molto vero: solo chi è umile, come il bue e l’asinello e fa qualcosa di utile e buono, riconosce Dio nel Bambino di Betlemme e si sente felice.

Anche ai ragazzi delle scuole primarie è stato rivolto il saluto e l’augurio natalizio. Nel racconto, due nipoti e il loro nonno che preparavano il Presepe nella loro casa; ma una novità quell’anno sorprende i due bambini, in particolare Loretta, la più piccola: «Sareste contenti se quest’anno venisse a visitarci Gesù, vivo e vero?». La nipotina lo immaginava paffuto e roseo, con una raggiera di capelli biondi e gli occhi azzurri come un lembo di cielo. La sera della vigilia, quando il nonno torna a casa, Loretta si precipita alla porta e dietro di lui, un bambino. Avrà avuto otto o nove anni, era magro, patito, mal coperto, e tremava per il freddo e la soggezione. «No, quello non è il Bambino Gesù! Quello è un povero che va in giro a chiedere l’elemosina» - protestava Loretta, mentre correva in lacrime nella sua camera. Il nonno la guarda fissa negli occhi: «Gesù è venuto nella nostra casa; io non ti ho detto una bugia. Ricorda: sempre, quando un povero bussa alla porta, è Gesù che viene a visitarci; guai a colui che non lo riceve: il suo cuore diventa pesante, di pietra, e non gli dà più gioia». Festeggiamo il vero Natale, se sappiamo accogliere la semplicità di un bambino, la sua mitezza, il tenero affetto che lo avvolge.

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Lì sta Dio. Agli studenti delle secondarie di primo grado, l’invito di Papa Francesco a contemplare il mistero del Natale, che è luce e gioia, interpella e scuote, perché è nello stesso tempo un mistero di speranza e di tristezza. Porta con sé un sapore di tristezza, in quanto l’amore non è accolto, la vita viene scartata. «Gesù nacque rifiutato da alcuni e nell’indifferenza dei più. Anche oggi ci può essere la stessa indifferenza, quando Natale diventa una festa dove i protagonisti siamo noi, anziché Lui; quando le luci del commercio gettano nell’ombra la luce di Dio; quando ci affanniamo per i regali e restiamo insensibili a chi è emarginato. Ma il Natale ha soprattutto un sapore di speranza perché, nonostante le nostre tenebre, la luce di Dio risplende. La sua luce gentile non fa paura; Dio, innamorato di noi, ci attira con la sua tenerezza».Questa tenerezza, che non ci fa

sentire mai soli, è l’annuncio di Natale portato ai tanti ragazzi e alle ragazze che ho incontrato a Enaip e E.C.Fo.P, ai loro formatori e educatori. L’hanno capito, in quella notte, i pastori, forse pochi, forse stanchi, ma certamente aperti ad accogliere l’invito degli angeli. Proprio loro furono gli invitati di Natale. Chi era sicuro di sé, autosufficiente, stava a casa tra le sue cose; i pastori invece andarono, senza indugio. Ai pastori ho pensato durante la Messa in Auditorium all’Omnicomprensivo. Mentre qualcuno contava, stabiliva proporzioni e faceva valutazioni, là avveniva in mezzo a tutti il miracolo dell’Incarnazione: Dio si faceva carne, tra chi andava e veniva badando ai propri affari, ma anche tra lo stupore semplice di nuovi pastori, testimoni del nostro tempo, nella scuola.

Don Davide Marzo

OFFERTE LIBERE MESE DI DICEMBRE 2017

F.C. al SS. Sacramento e alla B.V. del RosarioFamiglia Como in memoria di Como Riccardo 500 N.N. da usare per chi è in difficoltà, in questi giorni di tanto spreco, e umilmente vengono a chiedere aiuto 450Antonietta e Rachele alla Madonna in memoria di Calloni Cornelia 100N.N. alla Madonna (9 offerte) 648

Totale e 1798

100

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Non solo emozioni forti che durano qualche attimo bensì esperienze che segnano un cammino, suscitano domande e aprono sentieri. Basti pensare alle parole di Papa Francesco. Lo scorso 25 marzo ha visitato la Chiesa di Milano al parco di Monza: “La memoria consente a Maria di appropriarsi della sua appartenenza al Popolo di Dio. Ci fa bene ricordare che siamo membri del Popolo di Dio! Milanesi, sì, Ambrosiani, certo, ma parte del grande Popolo di Dio. Un popolo formato da mille volti, storie e provenienze, un popolo multiculturale e multietnico. Questa è una delle nostre ricchezze. E’ un popolo chiamato a ospitare le differenze, a integrarle con rispetto e creatività e a celebrare la novità che proviene dagli altri; è un popolo che non ha paura di abbracciare i confini, le frontiere; è un popolo che non ha paura di dare accoglienza a chi ne ha bisogno perché sa che lì è presente il suo Signore” .Da settembre abbiamo pure un nuovo vescovo Mario. Con grande passione e umiltà ha cominciato la sua avventura con noi e per Vimercate ha già manifestato una bella simpatia facendoci visita tre volte in poche settimane. Ecco le sue parole nell’omelia di ingresso in Diocesi: “La gloria di Dio riempie la terra perché Dio non è lontano da nessuno e la gloria di Dio avvolge

di luce ogni essere vivente, come avvolse di luce i pastori nella notte di Natale (e la gloria del Signore li avvolse di luce: Lc 2,9). La gloria di Dio è l’amore che si rivela e che rende possibile l’impresa inaudita, la trasfigurazione impensata, l’evento sorprendente. La gloria di Dio conduce là dove nessuno avrebbe potuto pensare di arrivare, là dove nessuna audacia di pensiero umano ha potuto spingere lo sguardo. Infatti la gloria di Dio è l’amore che rende addirittura capaci di amare!”Parole di vita che illuminano la nostra esistenza a volte sbiadita ed educano a uno sguardo diverso, penetrante. “Come posso io non celebrarti vita..”: così abbiamo congedato il 2017, con gratitudine per ogni istante che ci è stato regalato. Nei bilanci di fine anno per molti è stato l’anno di Kim o di Trump, di Macron.. per altri l’anno della sconfitta dell’Isis e del riaccendersi del conflitto tra ebrei e palestinesi.. la storia si dispiega attraverso l’intreccio tra bene e male. Coesistono buon grano e zizzania nel mondo come nel nostro cuore. Con lo sguardo alla vita della nostra comunità immagini e parole ci aiutano a fare sintesi di un anno nel tentativo di non lasciarci sfuggire quanto è avvenuto. Incontri, volti, fatti ed esperienze segnano i passi della grazia, della iniziativa gratuita di Dio che attraversa la nostra vita. Il

COME POSSO IO ..

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Parola Amica 27

tempo è grazia, occasione, incontro! Nelle immagini che compongono questo articolo ricordiamo esperienze significative nelle quali il Signore ha manifestato la Sua bontà per ciascuno di noi: al santo sepolcro i nostri giovani hanno accarezzato il centro dell’annuncio di Cristo Risorto, in cima alle montagne i nostri adolescenti hanno intuito la tenerezza di Maria che spinge a puntare in alto, con papa Francesco

abbiamo sperimentato la gioia di essere Chiesa in cammino, attraverso i dipinti della cappella degli Scrovegni abbiamo contemplato la bella storia di salvezza che ci ha riscattati! Camminiamo insieme con grinta condividendo fatiche e desideri, tenendo lo sguardo sollevato verso l’alto, in attesa del ritorno di Gesù. Oh Vita.. come posso non celebrarti!

Don Marco

◗ Con il Battesimo sono diventati figli di DioGiambelli Christian - Pecoraro Michela Ianira - Sala Edoardo

◗ In nome di Dio si sono uniti in matrimonioGrella Pasquale con Biffi Alice – Santobuono Lorenzo con Iacobellis Martina

◗ Sono tornati alla casa del PadreNava Michelina ved Limonta di anni 87 – Cometti Anna di anni 36 – Cazzolli Silvana in Mirabella di anni 64 – Carzaniga Marina di anni 91 - Butti Luigi di anni 81 – Brambilla Carmela ved: Terenghi di anni 98 – Faggio Bianca Maria di anni 91 - Brivio Maria ved. Verderio di anni 89 – Nicolis Anna Maria ved. Pasini di anni 83 – Bosisio Paolo di anni 68 – Ganis Ottorino di anni 84 – Ruspi Maria ved. Fumagalli di anni 87 – Pirovano Giovanni di anni 88 – Varisco Aurora ved. Castelli di anni 100 – Restelli Teresa Giulia ved. Cremascoli di anni 88 – Levati Annamaria ved. Magni di anni 89 – Giliberto Antonio di anni 66

ANAGRAFE PARROCCHIALE

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Noi giovani di Vimercate insieme a Don Marco, Don Gabriele (di Arcore) e altri giovani delle comunità di Arcore, Carnate e Ronco Briantino siamo partiti per Assisi, per vivere il Capodanno in compagnia di nuove persone ma sopratutto di Dio. Trascorrere il Capodanno ad Assisi è stata una scelta ma soprattutto una bella proposta perché abbiamo incontrato esempi di vita che ci hanno insegnato come trovare la forza e apprezzare il dono che Dio ha fatto a ognuno di noi.Durante il nostro viaggio abbiamo fatto tappa a Barbiana, luogo dove ha vissuto Don Milani, esempio di passione paterna per i ragazzi, un uomo rivoluzionario che ha donato un nuovo metodo di educazione, grazie alla sua unica guida insostituibile: Dio. Qui a Barbiana abbiamo incontrato Piero, un suo allievo che ha ricordato il suo vissuto e i tempi passati con Don Milani. Poi siamo arrivati nella città di Assisi, abbiamo visitato la basilica di Santa Chiara e quella di San Francesco. A S. Damiano abbiamo ascoltato come Chiara abbia vissuto malata ma forte nella sua profonda fede; nel luogo in cui è morta si trovano un fiore e una scritta che ricorda le parole da lei pronunciate: «E tu Signore sii benedetto, che

mi hai creata». Un altro luogo fondamentale è stato l’eremo delle carceri visitato da alcuni di noi all’alba, un luogo silenzioso dove San Francesco pregava e ringraziava Dio per aver dato vita al creato. Ad Assisi abbiamo incontrato la fraternità, vite che sono cambiate, migliorate grazie all’incontro con Dio. Fra Aldo è un frate francescano che con le lacrime agli occhi ha raccontato di come ha trovato la salvezza quando tutto sembrava perduto; non era mai andato a messa, cresciuto in una famiglia povera, a quattordici anni costretto ad andare a lavorare. Proprio nel momento in cui era convinto che la vita per lui non avesse un senso e fosse solo sofferenza, ha scoperto Dio che lo ha letteralmente fatto rinascere. La notte di Capodanno, eravamo 1300 giovani provenienti da tutta Italia, abbiamo cenato insieme, abbiamo ballato e poi nella basilica di Santa Maria degli Angeli abbiamo partecipato alla Messa, ringraziamento a Dio. I frati e le suore Francescane seguono i principi evangelici di umiltà, castità e povertà: vedendoli vestiti con un saio dai colori spenti, con i sandali ai piedi ma con un’energia forte e impensabile ci hanno scosso nel profondo, sono stati loro ad

Un capodanno alternativo per i giovani

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animare con gioia semplice la festa di Capodanno.Abbiamo fatto visita anche a Perugia al monastero di S. Agnese in cui abbiamo incontrato le clarisse che hanno reso la vita di S. Chiara un modello da seguire. Santa Chiara vedeva nello specchio Cristo, come vita stessa. Sono suore di clausura, ci hanno mostrato come la fraternità sia alla base della vita: l’incontro con l’altro è una ricchezza, una conquista, l’Altro come ancora di salvezza, per loro la vita comunitaria

è alla base. Al nostro ritorno abbiamo incontrato Suor Marta, che era stata a Burago di Molgora e ora vive a Modena, è stato bello vederla perché abbiamo intuito come stia continuando a seguire il suo desiderio di educare, operando nell’asilo di Spilamberto vicino a Modena porta avanti il suo sogno (vocazione). Questa vacanza è stata unica perché abbiamo sentito il legame invisibile ma forte che lega gli esseri umani, creature formidabili di Dio. Un

invito a partecipare a queste iniziative e un ringraziamento particolare a tutto il gruppo che ci ha accompagnato e accompagnato a mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù. Concludo con la preghiera che S Francesco ha pronunciato davanti al crocifisso di S. Damiano: O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda. Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Amen.

Brambillasca Silvia

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PREADO 2: venerdì 26 gennaio serata visita Frati di Oreno; pellegrinaggio ad Assisi dal 9 al 11 febbraio.

FESTA DELLA FAMIGLIA domenica 28 gennaio: ore 10 in Santuario s. Messa, ore 12,30 pranzo in oratorio su iscrizione, giochi per famiglie, ore 16 testimoni-anze di vita familiare.

GITA SULLA NEVE: a Spiazzi di Gromo (BG) domenica 4 febbraio per Preado – Ado e Giovani.

CAMP HOLY DANCE: sabato 13 e domenica 14 gennaio in oratorio Cristo Re con sr Anna Nobili. Info ed iscrizioni in segreteria oratorio per ragazzi ed adulti. GIOVANI: ascolto comune della Parola giovedì 18, lunedì 22 e 29 gennaio ore 21 a Cristo Re.

MOSTRA GIOTTO BASILICA SUPERIORE di ASSISI: in oratorio Cristo Re dal 24 febbraio al 11 marzo con visite guidate.

APPUNTAMENTI di COMUNITÀ

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ASCOLTARE NON È FACILE: verso il Sinodo

Come ogni anno il momento delle benedizioni natalizie non si limita ad essere un semplice scambio di auguri o una preghiera affrettate, diventa sempre un occasione di incontro ma soprattutto di grande scoperta.Sono diversi anni che accompagno il don in questo lungo viaggio pre natalizio tra le case di Vimercate,ma mai come quest’anno ho avuto occasione di relazionarmi con le persone incontrate nelle abitazioni.In occasione del sinodo la diocesi di Milano ha invitato le parrocchie ad entrare in relazione con i giovani delle loro comunità e attraverso alcune domande provare a capire come i ragazzi vivono la fede; proprio per questo motivo il “team” della pastorale giovanile ha proposto che dopo ogni benedizione, uno di noi accompagnatori, si sarebbe fermato per sottoporre ad una piccola intervista ogni giovane che avremmo incontrato lungo il nostro cammino. Fermarsi a parlare con un ragazzo

che non conosci in casa sua è strano, fermarsi a parlare di fede è ancora più strano, non è facile ma il fatto che io e i destinatari fossimo praticamente coetanei ha reso le cose più semplici per entrambi.Le domande da porre erano tre: credi in Dio? Come vivi la tua fede? Cosa ti aspetti dalla Chiesa? Non sono domande semplici ma ciò è utile per rendersi conto in quale maniera nel ragazzo con cui si sta parlando Dio ha occasione di abitare.Non posso negare che fare queste interviste mi abbia spesso messo in imbarazzo, tante volte mi sembrava quasi che l’utilità delle risposte date fosse pari a zero, ma alla fine mi sono ricreduto, ho capito che nonostante ogni incontro mi mettesse un po’ in difficoltà, davanti a mille pensieri, dubbi e domande, potevo incontrare il Signore. Ho notato che quando si parla di fede, che lo si voglia o no, si scatena qualcosa, e quel qualcosa è in ognuno di noi. L’ho letto negli occhi delle persone, l’ho percepito ogni volta che cominciavo il discorso, e questi accadeva con tutti dal credente all’ateo più convinto.Tante volte abbiamo paura di confrontarci ma è solo attraverso il confronto che si trova il coraggio di essere testimoni, solo attraverso di esso possiamo capire sempre qualcosa di più della nostra vita e della nostra fede.

Alessandro Pinto

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Dove vanno povertà e solidarietà

All’inizio dell’anno nuovo è senz’altro utile un aggiornamento sull’evoluzione delle povertà nella nostra società e sugli interventi di solidarietà nel nostro territorio. I fenomeni sociali, di cui le povertà sono parte significativa, sono in continua evoluzione e sarebbe segno di superficialità giudicarli e affrontarli alla luce di giudizi fissi e schematici, che diventano alla fine pregiudizi.Ci fermeremo su due punti: l’evoluzione delle povertà - l’evoluzione dei fondi di solidarietà nella nostra Città.

A cura di Don Giuseppe

L’evoluzione delle povertà nel Rapporto 2017 di Caritas AmbrosianaOgni anno Caritas Ambrosiana, basandosi sui dati sociologici del territorio e sulla fitta rete di osservazione costituita dai 370 Centri di Ascolto presenti nella Diocesi, elabora un Rapporto delle povertà, che viene presentato e discusso in un Convegno Diocesano. Offriamo qui di seguito buona parte della sintesi delle tendenze emergenti dal Rapporto 2017, elaborata da Luciano Gualzetti, Direttore di Caritas Ambrosiana.Dopo un lungo periodo di crisi, per

la prima volta il Rapporto delle povertà, presentato a novembre, da Caritas Ambrosiana mette in luce una prima inversione di tendenza. Tutti i principali indicatori che misurano lo stato di bisogno degli utenti tornano ai valori precedenti al 2008. È presto, naturalmente, per dire che siamo fuori dal tunnel anche in un territorio come quello di Milano e della sua diocesi che gli economisti ci dicono essersi rimesso in moto e aver recuperato quel ruolo trainante del Paese che storicamente ha svolto. Quello che invece il Rapporto dice con certezza è che chi è stato colpito dalla crisi è rimasto intrappolato sotto le macerie e non si è ancora rialzato. Il dato più allarmate che emerge è infatti la cronicizzazione della povertà. Se prima del 2008, i poveri cronici erano uno su tre assistiti. oggi chi non riesce ad uscire dalla povertà e quindi è costretto a chiedere un aiuto ai centri di ascolto per più anni di seguito è una persona su due. Dai dati risulta inoltre che i più fragili sono proprio gli italiani.Contemporaneamente, però, il Rapporto fa suonare un altro campanello di allarme. Questa volta relativo agli stranieri. Nei centri di ascolto il loro numero è

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calato rispetto al 2008. In , otto anni un terzo di loro non ha più bussato alle porte della Caritas Ambrosiana. Si può presumere con buona approssimazione che abbiano smesso di aver bisogno del nostro aiuto. Nello stesso tempo, però, si sono fatti avanti i nuovi venuti. Colpisce che tra i nuovi assistiti prevalgano gli immigrati provenienti dai paesi sub sahariani (42%) sugli europei (24,5%), nonostante siano questi ultimi i più numerosi sul territorio. Dalle nazionalità e dall’esame del loro status legale emerge chiaramente che costoro sono quei richiedenti asilo, arrivati nel nostro paese coi barconi, cui è stato rifiutato il titolo di rifugiati politici e che quindi si ritrovano sul territorio senza casa, lavoro e nemmeno un permesso di soggiorno, requisito indispensabile per qualsiasi percorso di integrazione.Se le cose stanno così si impone allora un ragionamento: come aiutare i primi, gli italiani fragili schiacciati dalla crisi, senza dimenticarci dei secondi, spesso giovani di colore che hanno affrontato il deserto e il Mediterraneo e in fondo ci chiedono solo una possibilità. Nel discorso pubblico gli uni e gli altri vengono spesso contrapposti. Fintanto che si continuerà a farlo difficilmente potremmo aspettarci che dalle istituzioni venga una soluzione ai problemi di nessuno dei due gruppi.Alla luce di tutto questo è per

noi importante curare le comunità perché prevengano il conflitto tra i poveri e-le semplificazioni chiedendo a tutti, istituzioni, imprese, terzo settore un supplemento di responsabilità per superare l’indifferenza nei confronti dei poveri. I quali devono parallelamente diventare protagonisti del loro riscatto partecipando ai percorsi di integrazione e cittadinanza.

L’evoluzione dei Fondi di solidarietà nella nostra CittàTutti i Fondi di solidarietà, sia quello diocesano sia quelli locali, negli ultimi anni si sono in vario modo evoluti, proprio per adeguarsi all’evoluzione delle povertà. Il Fondo Famiglia Lavoro (diocesano), che negli anni 2008-2015 ha distribuito circa 20 milioni di euro, dei quali 1 milione nel nostro Decanato, si è trasformato nel 2016 nel Fondo Diamo Lavoro che promuove tirocini assistiti e retribuiti presso aziende private. Il nostro Fondo Città Solidale, che dal 2011 al 2016 ha erogato sussidi per oltre 320.000 euro a 300 famiglie, in seguito alla Assemblea del 17 dicembre 2016 e agli accordi intercorsi fra gli Enti promotori (il Comune di Vimercate e la Comunità Pastorale B. Vergine del Rosario) è stato chiuso in data 24 febbraio 2017, dando vita nel 2017 a due Fondi distinti e con specifiche finalità: il Fondo Solidale per il Lavoro e il Fondo

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Pronta Solidarietà.Per il Fondo Solidale per il Lavoro riportiamo di seguito buona parte della presentazione pubblicata su “Vimercate Oggi” di ottobre 2017. Il Fondo Solidale per il Lavoro raccoglie l’eredità del Fondo Città Solidale con lo scopo di dare seguito a quella prima positiva esperienza, adeguandola alle mutate esigenze di oggi. Nei primi anni della crisi, il Fondo Città Solidale nacque con l’intento di dare un aiuto tempestivo alle molte persone trovatesi da un giorno all’altro senza lavoro. Questo fenomeno è andato con il tempo riducendosi di intensità, ma continua a essere molto difficile, per chi è rimasto disoccupato, reinserirsi nel mercato del lavoro. La sfida attuale è allora quella di aiutare queste persone, dando loro non solo un aiuto economico, ma anche e soprattutto l’opportunità di tornare a dare il proprio contributo alla società, svolgendo prestazioni che, oltre a essere ricompensate, diano loro un ruolo attivo, restituendo dignità e autostima. Possono contattare il Fondo per il Lavoro sia i cittadini in situazione di bisogno sia le realtà (aziende, associazioni, enti, cooperative) disponibili a offrire loro l’opportunità di svolgere mansioni lavorative. La retribuzione di tali incarichi sarà a carico del Fondo stesso. Il Comune di Vimercate sostiene il Fondo Solidale per il Lavoro e collabora con il consiglio di

gestione. ECFoP (Ente Cattolico di Formazione Professionale - centro lavoro accreditato) si occupa della presa in carico delle persone da inserire nel progetto, fornisce consulenza nella stesura del curriculum vitae e predispone un piano d’azione personalizzato volto a favorire il reinserimento lavorativo. Ricordiamo che possono chiedere l’aiuto del Fondo Solidale per il lavoro le persone residenti a Vimercate da almeno un anno, che si trovino in situazione di privazione occupazionale determinata da assenza o riduzione del lavoro e che non beneficino di ammortizzatori sociali.Tutti possono versare il proprio contributo tramite bonifico bancario a: Fondazione Comunità di Monza e Brianza Onlus (IBAN: IT2IZ0558420400000000029299), indicando la causale “Fondo Solidale per il Lavoro - Vimercate”. Ricordiamo che la donazione su questo conto corrente dà diritto ad agevolazione fiscale su modello 730 e Unico. Il numero da chiamare, sia per chiedere l’aiuto del Fondo sia per segnalare la propria disponibilità a offrire mansioni lavorative è: 039-6081005.

Il Fondo Pronta Solidarietà è stato costituito in data 7 dicembre 2017 con scrittura privata n.7967 tra il Comune di Vimercate e la Comunità

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Pastorale B. Vergine del Rosario, di cui riportiamo di seguito la parte dispositiva.

Viene costituito il nuovo fondo “Pronta Solidarietà” come strumento di collaborazione tra Amministrazione comunale e Comunità Pastorale Beata Vergine del Rosario per intervenire con tempestività .e in modo coordinato a favore di. persone, residenti in Vimercate; che si trovano in una situazione di grave precarietà economica, determinata da assenza di lavoro, riduzione di lavoro, assenza di tutele adeguate, non cronicizzata, che mette in discussione il normale svolgimento della vita familiare e/o il pagamento di debiti in scadenza.Il fondo si propone altresì di affrontare il tema della povertà da un punto dì vista culturale, valoriale e sociale aiutando ì cittadini a conoscere le ragioni della povertà e le traiettorie in cui essa si espande.

Per lo svolgimento dell’attività del fondo “Pronta solidarietà” viene costituito un Comitato operativo composto da rappresentanti rispettivamente dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Vimercate e del Centro d’Ascolto Caritas “Città di Vìmercate”. A questo Comitato ciascuno degli Enti rappresentati potrà presentare i casi ritenuti meritevoli . di considerazione. Il Comitato si riunirà su’ richiesta di una delle

parti per valutare la concessione dell’aiuto che verrà erogato con l’accordo delle parti.

In conformità con la citata scrittura privata n. 7632, la dotazione economica del fondo “Pronta Solidarietà” è costituita inizialmente dal 10% del cessato fondo “Città Solidale” e sarà integrata dalle successive assegnazioni degli Enti promotori e dagli auspicabili interventi di cittadini e di Enti/Associazioni che vorranno sostenere le finalità del fondo.

La gestione amministrativa delle risorse’ del fondo sarà affidata a persona designata all’unanimità dal Comitato operativo e la loro gestione bancaria avverrà. mediante la costituzione di un capitolo specifico e garantito sul già esistente conto corrente intestato a “Parrocchia S. Stefano in Vimercate - Centro d’Ascolto” e sarà oggetto di relazione e verifica semestrale di fronte al comitato operativo, che dovrà approvarla all’unanimità.

Privati e Associazioni possono versare il proprio contributo al Fondo Pronta Solidarietà tramite bonifico bancario sul c/c intestato a “Parrocchia S. Stefano. Centro Ascolto Caritas” - UBI Banca - Sede di Vimercate - IBAN IT10S0311134070000000078115 - causale: Fondo Pronta Solidarietà.

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Circolo A.C.L.I.di Vimercate

Buon anno a tutti! Quando uscirà Parola Amica tutte le feste saranno già finite e un nuovo anno di lavoro inizierà.Da parte del nostro Circolo gli impegni più vicini sono gli eventi a conclusione del percorso per la celebrazione dei 50 anni della morte di Don Lorenzo Milani.Abbiamo iniziato con la mostra nel mese di settembre e, grazie all’aiuto di altre associazioni, mese dopo mese abbiamo proposto eventi diversi.Siamo ancora molto contenti del successo che ha avuto “La parola fa eguali”, lo spettacolo teatrale che ha visto la presenza di quasi 800 bambini delle scuole elementari e medie dell’Istituto Don Milani di Vimercate, e la collaborazione con loro non è ancora finita. Il primo febbraio ci sarà uno spettacolo interamente condotto da loro, durante il quale, reciteranno poesie, leggeranno brani, suoneranno canzoni tutte allo scopo di ricordare Don Lorenzo.Non dovete, però, perdervi la serata del 24 gennaio, dove parleremo di economia buona, un’economia che mette al centro la persona perché, come diceva Don Lorenzo: a che serve avere le mani pulite se le tieni in tasca. Andrea Penazzi ci farà scoprire cosa significa l’Economia di Comunione.

Ma non è finita il 31 gennaio potrete ascoltare alcuni brani tratti dal libro “Lettera a una professoressa”, il capolavoro della scuola di Barbiana, letti da Fabrizio Perrone e con l’intervento della “Banda Giovanile”, i ragazzi del nostro Civico Corpo Musicale, che sono un esempio dove l’insieme è sicuramente più importane e significativo del singolo.Un’anticipazione del mese di febbraio è la serata sul RE.I., il Reddito di Inclusione, è una misura di contrasto alla povertà, condizionata alla valutazione della condizione economica. Sostituirà il SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) e l’ASDI (Assegno di disoccupazione). Il REI si compone di due parti:1. un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta REI);2. un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà, predisposto sotto la regia dei servizi sociali del Comune.Ma non vogliamo anticiparvi nulla, vi aspettiamo il 2 febbraio, alle 20,45, nell’auditorium della Biblioteca Civica di Vimercate.Continuate a seguirci, il Circolo Acli si impegna per voi.

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SACRAMENTI2017 2016 2015 2014

BATTESIMI 33 30 33 42

MATRIMONI 11 18 13 16

MORTI 142 139 139 123

PRIME COMUNIONI 83 55 57 ===

CRESIME 101 57 70 93

CRESIME ADULTI 19 15 22 19

IL NIDO DEL GABBIANO.

Molti bambini conoscono i dieci comandamenti, ma ne capiscono il vero significato? Percepiscono che sono importanti, ma spesso li sentono lontani da loro, dalla modernità che li circonda. Attraverso un interessante espediente narrativo don Massimo Camisasca racconta come questi insegnamenti trovano spazio nella vita di ciascun bambino.I dieci comandamenti raccontati da un ragazzo di undici anni, Tullio, e vissuti attraverso le sue normali esperienze quotidiane. Non un mondo ipotetico, dunque, ma un mondo che incarna ideali

profondi. Che cosa significa nella vita di tutti i giorni "Non avrai altro Dio all'infuori di me"? Come possono i bambini di oggi santificare le feste e onorare i genitori? Attraverso questi brevi racconti don Massimo accompagna i giovani lettori, i loro genitori ed educatori alla riscoperta di quei principi che sono alla base della vita, oltre che della tradizione, giudaico-cristiana. La narrazione si sviluppa su tre piani diversi: il racconto, le illustrazioni e le frasi bibliche. Tre modalità diverse ma complementari per accostare la realtà dei dieci comandamenti. “Le dieci parole di Tullio” di Massimo Camesasca. Casa Editrice Mondadori Electa

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È questo luogo ove si respira l’aria di un’altra epoca...

MOVIMENTO TERZA ETÀ

Ecco una splendida meta per una giornata serena accompagnata dal caldo di un autunno appena inoltrato. Ci siamo spinti un poco oltre i confini lombardi, verso una terra magnanima e prolifica (quella parmense), oltreché di prodotti culinari che fan sorridere le nostre tavole, di preziosità di antico splendore.

La DestinazioneLa guida del MTE Sig. Maggi ci ha informato e proposto che poco distante da Parma - a circa una quindicina di chilometri , ai piedi di uno stupendo torreggiante castello fortificato e sulle sponde del torrente Parma, sorge l'Abbazia Benedettina della Madonna della Neve: "Una piccola perla sulla via di Torrechiara" , che tra le tante sparse sul nostro territorio , è degna di una visita. Pertanto dopo esserci un poco documentati, ci siamo iscritti alla ottobrina gita-pellegrinaggio.

Ed eccoci, di buon mattino del giorno 26 ottobre 2017, salire sull'autobus posteggiato nei pressi del nostro Santuario della B.V. del Rosario, in attesa dell'arrivo di tutti i gitanti. Durante tale attesa, e con una certa sorpresa, ci siamo più volte posti a contare i nostri volti per chiederci il perché delle

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poche presenze su di un pullman di 50 posti. Eravamo infatti solo in 32 partecipanti. “E tutti gli altri che solitamente riempivan tutti i posti, dove sono?” - ci siamo chiesti…. È forse la prima volta che la nostra Comunità non risponde pienamente a questo tipo di proposte...!

E ci sovviene il suggerimento del nostro buon parroco Don Mirko, rivolto a noi anziani durante la Messa della Terza Età del mercoledì, a partecipare, per quanto possibile, a questi pellegrinaggi perché, oltre a favorire o consolidare le relazioni tra i partecipanti, rendono allegria, distrazione, distensione, serenità e buon umore al nostro animo, ed apportano benéfici frutti ed elevati contributi al nostro cammino spirituale.

Dopo circa due orette di un tranquillo e comodo viaggio, alternato da una sosta per sgranchirci le gambe e per sorbirci un buon caffè al bar dell'area di servizio autostradale di Fiorenzuola, eccoci giungere, aggirata la città di Parma, sul luogo ove sorge l'Abbazia di Torrechiara sovrastata, poco lontano, da un maestoso castello medioevale.

L’AbbaziaIl complesso a b b a z i a l e conventuale - dotato fin dalle sue origini di una chiesa con c a m p a n i l e , di un chiostro con d o r m i t o r i o e refettorio, di un giardino con orto, di un piccolo cimitero e di altri servizi destinati a circa venti monaci, edificato a partire dal 1471 - si presenta, nella sua architettura esterna, costruito attorno al chiostro quadri porticato, in maniera simile a molte altre abbazie. Ora i monaci non ci sono più e la conduzione del complesso è lasciato ad un ordine di suore monastiche.

Per quanto abbiamo potuto osservare tra gli spazi visitabili delle molteplici strutture dell'Abbazia, oltre al citato grazioso chiostro quattrocentesco, ci siamo inoltrati, per la celebrazione della S. Messa, in una bella chiesa sorprendentemente tutta affrescata i cui soggetti meriterebbero di essere ampiamente descritti.

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È questo un luogo ove si respira l'aria di un'altra epoca... È un posto incantevole per isolarsi dalla frenetica vita quotidiana; posto ideale per la meditazione o per trascorrervi “una vacanza sabbatica”.

La Santa MessaLa santa Messa è stata celebrata da un sempre "convincente e mordente" don Luigi Stucchi. La sua amorevole ma graffiante omelia ha lasciato nel nostro cuore un che da meditare. Le note armoniose dal sentore angelico dell'organo -- suonato dall'onnipresente bravo maestro Enrico Ronchi, accompagnato dai canti proposti dalla potente voce baritonale dell'amico Aldo De Maria - han fatto da "salutare tonico" per rallegrare il nostro animo nel ricevere prima l'Eucaristia e sorridere poi nel vedere le imbandite tavolate disposte per un gustoso lauto pranzo.

Il pranzo Per quanto riguarda i prodotti culinari offerti da questa casa abbaziale, abbiamo notato che le Suore producono un piacevole vino rosso, dal sapore genuino, rotondo e abboccato, che si può acquistare a un prezzo davvero molto onesto; c'è anche il miele, che proviene da un bel numero di arnie, piazzate in un giardinetto nascosto, condiviso con una famiglia di pavoni. La cucina è stata da dieci e lode con piatti semplici ma deliziosi preparati con ingredienti genuini e naturali e serviti in modo eccellente dalle gentili ed amorevoli Suore.Tornando verso casa ci siamo fermati a Fidenza per acquistare alcuni dei molteplici prodotti di questo stupendo territorio emiliano, per poi cucinarli e riassaporarli nelle nostre case con i nostri più cari familiari. Ciao a tutti, grazie, e arrivederci alla prossima....

Per il MTE: Armando D’Alessio Grassi

PS.: È a disposizione presso la Segreteria Parrocchiale o presso il sig. Maggi, un bellissimo depliant descrittivo a colori riportante talune opere d’arte dell’Abbazia, nonché molte foto dei volti dei partecipanti la gita/pellegrinaggio a Torrechiara.

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Domenica

LunedìMartedì

MercoledìGiovedìVenerdìSabato

Ore 8, 00Ore 10,30

Ore 8,30

Ore 8,30Ore 8,30

Ore 20,00

Ore 18,00

Ore 18,00

Ore 8,30

Giorno Chiesaparrocchiale

Addolorata

ORARIO DELLE SS. MESSE

Gennaio 2018 - Buon anno nuovo...SS. Giacomo e Cristoforo Ruginello – Oldaniga -

Gennaio 2018

… nella fede … chi accoglie Cristo, come Figlio di Dio e Salvatore, chi ritiene di Avere Dio per Padre e il Regno di Dio per traguardo, chi ha Gesù per modello dell’esistenza terrestre, non può avere la stessa concezione del mondo e dei suoi problemi, né la stessa visione dell’uomo e dei valori umani, né lo stesso atteggiamento esistenziale di chi non crede.La visione cristiana partecipa dell’immensità di Dio e della semplicità di vita e di linguaggio di Cristo, che ci parla del pastore e del contadino, della vigna e della vendemmia, della semina e del raccolto, della donna che ha perso una moneta e rovista tutta la casa per cercarla, della festa di nozze, degli uccelli del cielo e dei fiori dei campi…. Di qui la radicale differenza tra il credente e il non credente, anche se a nessuno è dato di conoscere il confine tra fede e incredulità.La vera differenza tra credente e non credente è data dalla novità dello Spirito, totalmente diversa dalle effimere novità umane, perché radicata nell’Eterno che accende il lume della sapienza e permette di guidare il cuore nell’immensità dei capolavori di Dio.

Buon gennaio 2018 con i gioiosi

appuntamenti che allietano la nostra comunità locale di Ruginello – Oldaniga:1 – il falò di S. Antonio, la cui lunga tradizione si mantiene da decenni ed è un momento di “ calorosa “ partecipazione di grandi e piccini, con un gradevole risvolto ristorativo.2 - la festa di S. Giovanni Bosco, patrono del nostro Oratorio, la cui opera formativa dei ragazzi e dei giovani, sottolinea l’importanza di educare i nostri ragazzi alla centralità di Cristo soprattutto con la preghiera quotidiana familiare con i genitori e i fratelli, la S. confessione settimanale e la partecipazione alla S. Messa festiva dell’intera famiglia. È questa centralità di Cristo che porterà i nostri ragazzi a diventare dei buoni cristiani, dei buoni padri e madri di famiglia, dei buoni cittadini, degli onesti professionisti e degli uomini e donne affidabili in tutti i campi della vita.

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