parola amica 3 10 parola amica 10 09 29/03/10 12.11 Pagina ... amica 3_10.pdf · C’era più di...

32
Parola Amica PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 80° MARZO 2010

Transcript of parola amica 3 10 parola amica 10 09 29/03/10 12.11 Pagina ... amica 3_10.pdf · C’era più di...

Parola Amica

PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 80°

MARZO 2010

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 1

i sacerdoti della parrocchiaDon Mirko BelloraResponsabile Comunità PastoraleVia S. Marta, 24 - Tel. 039.669169

Don Marco PavanVia F. Valcamonica, 23 - Tel. 039.667718

Don Roberto ValeriVia G. Mazzini, 35 - Tel. 039.6612094

Don Silvio VillaVia De Castillia, 2 - Tel. 039.6082404

Mons. Giuseppe PonziniVia F. Valcamonica, 23 - Tel. 039.668635

Don Gianni RadiceVia Terraggio Molgora, 11 - Tel. 039.6083129

Don Giovanni VillaVia Bice Cremagnani, 1/C - Tel. 039.6854588

Don Alfio MottaVia Ospedale, 8 - Tel. 039.6654630

Don Peppino PeregoVia S. Marta, 3 - Tel. 039.6080817

orario delle ss. messeGIORNI FESTIVI:Parrocchia:Ore 8,30 • 10,00 • 11,30 • 18,00Vigiliare: Ore 18,00

GIORNI FERIALI:Parrocchia: Ore 7,00 • 8,30 • 18,00

2 Parola Amica

parola amicaVimercate - MARZO 2010

sommario• Il gigantesco segreto dei cristiani• Quaresimale 2010• Incontriamoci con i santi della

nostra comunità pastorale -2 • Vita dell’oratorio• Un sogno per il 2010: più corre-

sponsabilità in Oratorio• Il Tema: “Celebrare l’amore di Dio

nella vita”• Festa della Famiglia• Giornata per la Vita• Giornata del Malato• Giornata della Solidarietà• Il nido del gabbiano

PAROLA AMICA è onlinesul sito www.iqt.it

sottoscrizioni a parola amica1° Per il RINNOVO, rivolgersi:

a) alla Segreteria Parrocchialeb) alle persone che la distribuiscono alle famiglie

2° Per la SOTTOSCRIZIONE, rivolgersi allasegreteria

sottoscrizioni annue- Ordinaria e 15- Promozionale e 25Segreteria ParrocchialeVia De Castillia, 2 - tel. 039.66.81.22(orario: da lunedì a sabato, eccetto festivi, ore 9-12).

Periodico della Parrocchia S. Stefano in VimercateRedazione e Amministrazione:Centro Paolo VI - via De Castillia, 2 - VimercateDirettore responsabile: Don Giuseppe PonziniFotocomposizione e Stampa: Gruppo Arti Grafiche Trassini- VimercateTribunale di Monza n. 540 del 15-3-86

In copertina: Un pozzo, una donnache viene ad attingere, un Uomo chechiede da bere ma promette l’Acquaviva: è la rappresentazione modernadell’incontro di Gesù con laSamaritana e in questa secondadomenica di Quaresima ci ricordache Gesù offre anche a ciascuno di noila sua Acqua viva.

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 2

‡‡

1 L s. Albino vescovo2 M s. Cunegonda3 M s. Tiziano4 G s. Casimiro5 V s. Vigilio vescovo6 S s. Giordano7 D III DI QUARESIMA8 L s. Giovanni di Dio9 M s. Francesca romana10 M s. Simplicio papa11 G s. Costantino12 V s. Massimiliano martire13 S s. Arrigo prete14 D IV DI QUARESIMA15 L s. Luisa di Marilac16 M s. Abramo17 M s. Patrizio18 G s. Cirillo di Gerusalemme19 V San Giuseppe,

sposo B.V. Maria20 S s. Nicola21 D V DI QUARESIMA22 L s. Caterina di Svezia23 M s. Turibio da Mongroveio24 M s. Simeone25 G Annunciazione del Signore26 V s. Teodosio27 S s. “in traditione simboli”28 D DELLE PALME29 L s. Secondo30 M s. Giovanni Climaco31 M s. Beniamino

Parola Amica 3

MARZO

1-5 Ore 6,30 Esercizi spirituali Giovani

5 Ore 8,30 e 18 Via Crucis

Ore 17,00 Via Crucis Ragazzi

Ore 21,00 A. Fumagalli: La vita è desiderio

7 Domenica Insieme 5a elem.

Ore 17,00 Vespri e Predica Quaresimale

12 Ore 7 - 8,30 - 18 Via Crucis

Ore 17,00 Via Crucis Ragazzi

Ore 21,00 G. Barbareschi: La vita è libertà

13 Cammino della Luce per i Giovani

14 Domenica Insieme I Media

Ore 9-13 Incontro Spirituale per impegnati

Ore 17,00 Vespri e Predica Quaresimale

16 Ore 21,00 Consiglio Pastorale col Direttivo

19 S. Giuseppe

Ore 7 - 8,30 - 18,00 S. Messa

Ore 21,00 C.J.Seno: La vita è vocazione

21 Domenica Insieme II e III Media

Ore 17,00 Vespri e Predica Quaresimale

25 Annunciazione del Signore

Ore 7 - 8,30 - 18,00 S. Messa

26 Ore 7 - 8,30 - 18,00 Via Crucis

Ore 17,00 Via Crucis Ragazzi

Ore 21,00 S. Guarinelli: La vita è relazione

27 Ore 20,30 Veglia per la Vita

28 Domenica delle Palme

Ore 9,30 Benedizione delle Palme all’OFMI

Processione e S. Messa Solenne

30 Ore 21,00 Celebrazione Penitenziale

calendario liturgico vita parrocchiale

apostolato della preghieraL’economia mondiale sia gestita con giustizia ed equità.

Le Chiese in Africa siano segno e strumento di riconciliazione e di giustizia.

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 3

4 Parola Amica

Uno straordinario e preziosissimo regalo, ecco quello che viene proclamato alle nostreorecchie e sussurrato al nostro cuore nella S. Messa della seconda domenica di Quaresima:l’indimenticabile ed emozionante incontro tra Gesù di Nazareth e una donna samaritana alpozzo di Sicar (Gv 4,5-42). E per la Bibbia il pozzo è luogo di incontri d’amore …E’ un racconto mirabile, incalzante, di alto profilo, la cui sobrietà non riesce a nascondere lasovrabbondante ricchezza di livelli, inviti, messaggi. Dovrebbe essere letto e riletto, scoper-to e riscoperto con calma e profondità, in un abbandono confidente, perché anche ciascu-no di noi approdi allo svelamento dell’essenziale.Faccio unicamente il suggeritore, raccontandovi di sguardi, desideri, incontri, stili, cammini…

——- CIÒ CHE SALVA È LO SGUARDO ———

C’era più di una ragione per mantenere le distanze, ma come sempre Gesù “sconfina”, sov-verte ogni regola di buon senso, ogni regola religiosa, rompe ogni schema, scavalca e abbat-te ogni barriera di sesso, di nazionalità, di religione e si mette a parlare con una donna, unadonna samaritana con una vita piuttosto “irregolare”. Lo fa con una straordinaria libertà,quella che gli permette incontri meravigliosi.E la vita è l’avventura, l’arte degli incontri. Ciò che siamo lo dobbiamo ai tanti incontri cheabbiamo vissuto, alcuni dei quali hanno segnato in profondità la nostra esistenza.Così è capitato alla samaritana, in quell’incontro sconvolgente e coinvolgente con Gesù diNazareth, che la porta a vivere una stupenda avventura esistenziale e spirituale, una nuovanascita.

Una delle verità fondamentali del cristianesimo,verità troppo spesso misconosciuta,

è questa: ciò che salva è lo sguardo. (Simone Weil)

E lo sguardo di Gesù non è aggressivo, pieno di pregiudizi, moralistico, condannante. Ed èper questo che arriva dritto al cuore della samaritana. Gesù non le porge uno specchioaccusatore ma le mette davanti un cammino, una speranza. A Gesù non importa che cosa èstata, a lui importa ciò che sarà.Gesù ha il mirabile dono di contemplare ogni persona nella sua verità più profonda, di farritornare a galla quella realtà nascosta che va oltre il peccato, di liberare tutta la bellezza cheDio ha posto in noi, di liberare tutta la luce che è sepolta in noi, di riaprire la strada alla spe-ranza, alla possibilità di ricominciare.Gesù porta la samaritana a riflettere sul suo cuore, luogo dei desideri e delle decisioni, deiturbamenti e delle gioie, non la inchioda al suo passato, non la condanna, la ama e la conqui-sta. E in questo incontro cuore a cuore, nonostante l’iniziale resistenza, lei si sente finalmen-te accolta per quello che è, si ritrova ad essere trasparente, senza difese.Ogni uomo, ogni donna si porta in cuore “un crepaccio assetato di Infinito”, scriveva il filoso-fo Kierkegaard. E’ in questo “crepaccio” che Gesù si insinua. Non disprezzando o squalifi-cando l’acqua del pozzo ma semplicemente rivelandone l’insufficienza. Perché non è dimi-

SI FA STRADA IL DESIDERIO

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 4

Parola Amica 5

nuendo l’uomo che si fa più spazio a Dio.E’ troppo vasto il cuore dell’uomo,

le cose piccole vi fluttuano,solo le cose grandi vi si depongonoeleggendovi la propria dimora …

Vi è in esso un vuoto che aspira ad essere colmatoe un’attesa che reclama una Presenza. (Blaise Pascal)

La samaritana a poco a poco prova lo scarto fra ciò che vive e ciò che sogna, sente di averavuto molti mariti ma non l’amore, scopre di portare dentro di sé un insaziato bisogno diamore, di comprensione, di tenerezza, di significati profondi.Così in lei si fa strada un’altra sete. Si fa strada il desiderio. Il desiderio di quell’acqua vivapromessa. Il desidero di un di più, di un oltre. Il desiderio di Dio.Gesù ha saputo far rinascere in lei questo desiderio passando attraverso il suo mistero didonna, attraverso la via del cuore.

La Salvezza è una mano che afferra un’altra mano,un passo che si arresta quando un altro si arresta,

un passo che s’affretta se l’altro si affretta.(don Primo Mazzolari)

——- IN PRINCIPIO LA RELAZIONE ——-

L’incontro fra Gesù e la samaritana insegna uno stile anche nel rapporto fra la Chiesa e ilmondo … Vi propongo al riguardo due testi decisamente significativi.

Confidiamo nello stile di Gesù. Quello al pozzo di Sicar, nell’incontro con la donnasamaritana. Non ci spetterebbe di sconfinare, come Gesù ha sconfinato? Prese quelgiorno non la strada dritta, la tradizionale, per recarsi in Galilea. Deviò, sconfinò interra di gente che nel giudizio del suo popolo aveva fama di razza religiosamentebastarda, popolo stupido agli occhi dei puri. Non dovremmo sconfinare anche noi eanziché parlare dalle cattedre, sedere al pozzo nell’ora più calda del giorno? Alpozzo di Sicar traspira la tenerezza di un amore più forte di ogni pregiudizio. Invecenoi siamo lontani, lontanissimi dall’aver imparato la lezione del pozzo di Sicar. Diquesto Gesù che passa i confini, il confine tra ortodossi e non ortodossi, tra puro eimpuro, tra un monte dell’adorazione e un altro monte antagonista. Quale chiesa puòfar pulsare un fiotto di vita nelle vene dell’umanità? La chiesa che siede al pozzo,una chiesa mai stanca dell’umanità, mai stanca della compagnia degli uomini e delledonne del nostro tempo, una chiesa che parla sottovoce, come il rabbì alla donna delpozzo, una chiesa che sa chiedere un po’ d’acqua confessando il suo bisogno, unachiesa che parla delle cose della vita, una chiesa che non invade le coscienze, che faemergere pazientemente le attese del cuore, scavando nel bene che rimane comun-que in ogni cuore. Con che volto accostiamo l’altro, con che occhi lo guardiamo? Ciabita, dentro, lo sguardo del rabbì del pozzo per la donna samaritana? E sappiamosognare, come faceva lui, il maestro? (don Angelo Casati)

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 5

6 Parola Amica

Si comincia dove uno si trova e si conclude in un approdo ecclesiale della fede chela conferma e la accoglie, ma in mezzo ci deve essere una relazione. Perché la fede,almeno quella cristiana, passa dalle relazioni. La fede si nutre di tutto, di ogni incon-tro e di ogni mezzo, ma non può non passare da relazioni personali, da rapporti chediventano mediazioni significative della maternità ecclesiale.Ritrovare la buona relazione con Dio passa attraverso la ripresa degli affetti feriti, lascoperta di una misericordia che guarisce e di una verità che non giudica, ma cheriscatta e salva. Là dove prevale un approccio moralistico diventa impossibile esserevicino agli uomini e alle donne. (don Antonio Torresin)

——- CAMMINARE ADAGIO ADAGIO VERSO UNA FONTANA ——-

In questa Quaresima val davvero la pena di “inseguire” la samaritana: lasciarci fissare negliocchi da Gesù, leggere la vita alla luce del suo sguardo che è sempre e solo sguardo d’amo-re. Spalancare il nostro desiderio, dare spazio ai sogni più belli e veri.Gesù ci aspetta, come quella volta, al pozzo del Vangelo, dell’Eucarestia, della preghiera e cifarà creature nuove.

“Buon giorno”, disse il piccolo principe.“Buon giorno”, disse il mercante.Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva unaalla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.“Perché vendi questa roba?” disse il piccolo principe.“E’ una grossa economia di tempo”, disse il mercante. “Gli esperti hanno fatto deicalcoli. Si risparmiano cinquantatre minuti alla settimana”.“E che cosa se ne fa di questi cinquantatre minuti?”“Se ne fa quel che si vuole….”“Io”, disse il piccolo principe, “se avessi cinquantatre minuti da spendere, cammine-rei adagio adagio verso una fontana…”

(Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe)

Possa essere questo il nostro cammino quaresimale: camminare adagio adagio verso quellasorgente di acqua viva che è Gesù, sorgente che zampilla per la vita eterna.Senza paura, ciascuno di noi dica, come la samaritana: “Signore, dammi di quest’acqua”.E da assetati scopriremo che si può diventare sorgente, fontana per gli altri.

Per la copertina dell’informatore ho scelto un quadro ricco di simboli del pittore cinesevivente He Qi che rappresenta l’incontro al pozzo tra Gesù e la samaritana. Sullo sfondo sinota un albero che nella Bibbia è segno della vita come ricerca, come libertà, come intimi-tà. La donna ha un unico occhio come a indicare una difficoltà nel saper vedere, nel sapercogliere un senso. Sarà Gesù a ridare sguardo, senso, sorriso alla donna. Gesù ha una manosul suo cuore come a voler dare una certezza alla samaritana: è lì, nel cuore di Gesù, che leida sempre abita. Si nota anche un pavone che è da sempre simbolo di resurrezione, comea dirci che si può sempre ricominciare, come a dirci che ogni mattino può essere sempremattino di Pasqua.

DON MIRKO

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 6

Parola Amica 7

Oldaniga - Ruginello,Nella frazione di Oldaniga di Vimercate,

che posa pittorescamente sulla costieradel torrente Molgora, fù già un castelloabitato da potente famiglia di valvassori.

La Chiesa parrocchiale, di cui si leggein molti antichi attestati, ha una lungastoria che viene ben descritta nel librodel Cazzani “Storia di Vimercate”Vengono anche ricordati i numerosi esanti parroci che ressero nei secoli laParrocchia. Nel libro sono ben descrit-te le visite pastorali. Singolare la visitadel Santo Carlo Borromeo.(1581) IIsuo rigore raggiunse anche il vestiredel povero Parroco -Non porti calze(caligas nautica) se non di color nero e sipresenti sempre sbarbato (barbam ton-sam).- La Chiesa parrocchiale diOldaniga, dalla quale dipendevaRuginello, ora è annessa alla CasaFamiglia S.Giuseppe, attuale presenzadal 1946. Era dedicata a San Giacomoapostolo e più tardi, ebbe come com-patrono il martire San Cristoforo.L'altra Chiesa, sita in Ruginello, dedica-ta a Santa Maria, è anch'essa antica e fuparrocchiale, non è però certo, nel1570, ossia a quei tempi ambedue icappellani, di S.Giacomo e Santa Maria,esercitavano una specie di cura d'ani-me nella propria chiesa, benchèentrambe queste Chiese fossero senzaBattistero, senza confessionale e senzacampanile. Soltanto a Ruginello esiste-va una campanella sospesa tra due pila-stri... La distinzione tra le dueParrocchie, rimase, come attestano le

documentazioni, sino alla visita delCardinal Federico Borromeo, 1606,dopo di allora la Parrocchia sarà indi-stintamente quella di Oldaniga; quelladi Ruginello sarà una Chiesa sussidia-ria.

Cresciuta la popolazione, la Chiesarisultò troppo stretta, angusta e nel1900, il 13 marzo, il Cardinal Ferrarivenuto in visita pastorale, raccomandòla costruzione di un nuovo Tempio.

Nel 1909, lo stesso Cardinale bene-disse e colloco la prima pietra dellanuova Chiesa che veniva eretta con ilconcorso dei fedeli sia di Ruginello chedi Oldaniga guidati da quel santoParroco che fu Don Vincenzo Tentori;terminata poi dal successoreMonsignor Carlo Calchi Novati. AdOldaniga, come in tutte le parrocchiedell’arcidiocesi, la venerata memoriadel Cardinal Ferrari, morto il 2 febbra-io del 1921, perdura tuttora, legata allevicende della nuova Chiesa parrocchia-le, da lui voluta e beneficata. Il 25 set-tembre del medesimo anno, essa fùsolennemente benedetta da Mons.Filippo De Giorgi Prevosto diVimercate.

Nel 1920 la Chiesa di Oldaniga, nonservendo più, venne sconsacrata e ven-duta al Conte Giovanni Lorenzini.Questi, nel 1935, come è ricordatonella lapide posta al centro del pavi-mento della Chiesa stessa, la restauròe ottenne di riaprirla al culto “Per ono-rare la memoria di Piera Lorenzini sali-ta al cielo il 22 gennaio 1930”. In que-

INCONTRIAMOCI CON I SANTI DELLANOSTRA COMUNITÀ PASTORALE - 3

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 7

8 Parola Amica

sti scritti, più avanti, per chi ancora nonsapesse, parleremo più diffusamentedella Casa Famiglia San Giuseppe edella sua Fondatrice, Bice MolinaCremagnani, avvalendoci dei suoiDiari.

I Santi ai quali venne dedicata laChiesa parrocchiale di Oldaniga furo-no San Giacomo e San Cristoforo.

San Giacomo (25 luglio), figlio diZebedeo e fratello di San Giovannievangelista, fu apostolo di Gesù, testi-mone della trasfigurazione e dell'ago-nia nell'orto degli ulivi. Subì il martirio

sotto Erode Agrippa verso il 42 d.C. Ilritrovamento delle sue reliquie aCompostella, nel IX secolo contribuìalla diffusione del suo culto.Rappresentato in origine come pelle-grino, la sua immagine a cavallo mentresconfigge i Mori, si diffuse solo dopol'apparizione alla battaglia di Clavijonell'848. Viene invocato contro i reu-matismi e per il bel tempo. Protettoredei cappellai, farmacisti, droghieri, cal-zettai e pellegrini. E' patrono dellaSpagna e del Guatemala.

II suo nome deriva dall'aramaico esignifica seguace di Dio.

San Cristoforo, venerato il 29 set-tembre, martire. Cananeo di grandestatura, voleva servire il signore piùpotente della terra. Consigliato da uneremita di servire al contrario i biso-gnosi, decise di aiutare i viaggiatori aguadare un fiume. Quando trasportòun bimbo che si rivelò Gesù, si conver-tì. Morì martire, probabilmente sottol'imperatore Decio, intorno al 250. Ilsuo culto è già attestato in Bitinia nelV secolo. E' rappresentato come ungigante con un lungo bastone cheporta sulle spalle il bambino Gesù.Viene invocato contro: peste, morteimprovvisa, uragani e grandine. E' pro-tettore: d'automobilisti, ferrovieri alpi-nisti, facchini, scaricatori, pellegrini,viaggiatori, sportivi, fruttivendoli egiardinieri. II suo nome è di originegreca, significa portatore di Cristo.

VelascaAlla morte di Gaspare da Vimercate

(1467), il Feudo di Velasca a lui donatoda Francesco Sforza, tornò nelle manidella Camera Ducale che otto annidopo l'assegnò a Secchi Borella delquondam Antonio. Velasca è una frazio-ne di Vimercate molto ben organizzatasocialmente.

Nel lontano 1900 a Velasca, allorafrazione di Oreno, esisteva da tempoimmemorabile, un Oratorio dedicatoa Santa Maria Maddalena. In questoOratorio venivano celebrate le Messesolo la domenica, a turno dai sacerdo-ti dei dintorni. La popolazione, moltoreligiosa, desiderava grandemente unsacerdote che, in seguito, fu donRomeo Rosa. La sua maggiore aspira-zione fu quella di avere una nuovaChiesa che riuscì a realizzare solo

Vetrata dei santi Giacomo e Cristoforo.

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 8

Parola Amica 9

dopo qualche anno, in “Stile goticotedesco” che ora ammiriamo. La dedi-carono a Santa Maria Maddalena.

Santa Maria Maddalena, nell'interpre-tazione di Gregorio Magno, fu la pecca-trice che chiese perdono a Gesù, dive-nendo sua discepola. Fu la prima testi-mone della Resurrezione. Per la tradi-zione apocrifa evangelizzò la Provenzae qui vi morì. Di lì il suo culto si diffu-se in tutta Europa. E' rappresentatavestita sia elegantemente, sia in manie-ra discinta o coperta dai lunghi capeIli.Il suo attributo principale, nella tradi-zione pittorica, è un vasetto di unguen-to cui si aggiungono i simboli dei primitempi. Protettrice di giardinieri, profu-mieri, guantai e donne pentite.

Il suo nome. Maria, deriva dall'egizia-no o dall'ebraico, nel primo caso signi-fica “amata da Dio”. Nel secondo“signora”. Maddalena deriva dall'ebrai-co e significa “originaria di Magdala”

San MaurizioSan Maurizio ebbe nel 500 una certa

rilevanza tra le numerose localitàappartenenti alla Pieve di Vimercate.Fra i proventi dello Stato sulla Pieve vierano le decime e la tassa del sale.

Anche quando, qualche secolo dopo,l'appartenenza alla Pieve venne modifi-cata. San Maurizio rimase con Vimercatee venne ad essere frazione della stessacon il suo parroco. San Maurizio, da pic-colo borgo campestre si è molto svilup-pato, molte le nuove costruzioni chedanno l'impressione di un centromoderno ben organizzato. La nuovaChiesa ha contribuito, anche grazie allasua struttura e alla lodevole conduzio-ne, ad una maggior socializzazione qualecentro d'incontro tra i vicini alla frazio-ne. La Chiesa è stata dedicata al BeatoCardinal Ferrari che più volte avevavisitato la piccola e bella Chiesa parroc-chiale dedicata al Santo Maurizio, anco-ra consacrata e ben tenuta, ma pococapiente per cui la necessità, di unnuovo centro d'incontro.

Il Cardinal Ferrari.Leggendo i diari di Bice Cremagnani

ci si rende conto del suo legame conil Cardinal Ferrari e di come nelle suevisite pastorali, Egli amasse Vimercatecon le sue frazioni e le sue Chiese.

Nell'articolo che pubblicheremo cisarà: “II Cardinal Ferrari nella storiadi Vimercate” per ora diamo unavisione generale di questo illustrepersonaggio.

Andrea Carlo Ferrari era nato aLalatta di Pratopiano, Parma, nel 1850.fù Cardinale a Milano dal 1894 al1921. Di umili origini fù ordinatosacerdote nel 1873 e nel 1876 vennenominato rettore nel Seminario diParma. Vescovo di Guastalla nel 1890e poco dopo Vescovo di Como. Fuelevato nel 1894 da Leone XIII allasede Arcivescovile di Milano e alCardinalato.

La sua opera si svolse in un clima

Affresco sulla facciata della Chiesa di San Maurizio

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 9

10 Parola Amica

particolarmente difficile per la Chiesamilanese, travagliata da conflitti tratransigenti e intransigenti, poi dallalotta intorno al modernismo e infinedagli aspri conflitti sociali e politiciculminati nei moti del 1898.

L'Arcivescovo di Milano si distinseper il suo spirito pacificatore, per lasua ampia attività a formazione delClero (riunione e organizzazione deiSeminari), per l’azione catechistica,per le frequenti visite pastorali. La suaattenzione ai bisogni della Chiesa nelmondo moderno e la sua aperturaculturale gli valsero tra l’altro l’accusadi modernismo. In realtà rinvigorì ilcattolicesimo lombardo, adoperando-si appassionatamente, tra l’altro, per lafondazione dell'Università Cattolicadel Sacro Cuore (1921), dell'AzioneCattolica degli Uomini, della GioventùCattolica e delle Donne di AzioneCattolica. Per queste ultime diedemandato, a Vimercate, a BiceCremagnani.

Ci sono nella nostra Comunitàmolte altre Chiese che chiameremosussidiarie, non meno importanti diquelle qui parzialmente descritte, masi voleva incontrare, per ora, queiSanti patroni delle Chiese Parrocchialiche sono unite in una comunità sottola straordinaria protezione dellaMadonna del Santo Rosario diVimercate.

Con riferimento: Rosa Giorni, SANTI,ed. Mondadori; GiuseCarini, PORTIAMO-CI A VIMERCATO ed. in proprio

Giuse CariniVetrata della Chiesa di S. Maria Maddalena inVelasca

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 10

Parola Amica 11

Segnaliamo le proposte estive della nostra parrocchia:• dal 14 giugno al 9 luglio:

quattro settimane di Oratorio Estivo(iscrizioni nel mese di maggio)

• Campeggio in Val Daone (TN)◦ dall'11 al 22 luglio: dalla terza elementare alla seconda media◦dal 22 al 31 luglio: dalla terza media alla quinta superiore◦dal 1 all'8 agosto: famiglie

Segnaliamo le altre proposte estive della nostra comunità pastorale:Oreno: dalla terza alla quinta elementare in albergo a Raas e dalla prima alla

terza media in albergo a Santa Fosca di Cadore dal 17 al 24 luglio; dalla primaalla terza superiore trekking sul monte Bianco dal 26 al 30 luglio;

Burago: dalla quinta elementare alla terza media in casa autogestita in ValBondione dal 24 al 31 luglio.

ESTATE ALLA GRANDE

Festa della Famiglia 2010“Domenica mattina ora 10: la chiesa

era piena di famiglie raccolte attornoall'altare per celebrare l'Eucaristiadomenicale nella loro Festa. La giorna-ta è iniziata così: affidandola a Lui chece l'ha donata, a Lui che è venuto inmezzo a noi. Oggi è la festa della SacraFamiglia di Gesù, Giuseppe e Maria...Ogni domenica dovrebbe essere lafesta della Famiglia, di tutte le nostrefamiglie! Dovrebbe essere il giornoper stare insieme con calma, per con-dividere le cose che più contano, perdirsi che ci si vuole bene, non solo aparole, ma con il tempo speso per l'al-tro. Oggi siamo più consapevoli diquesto grandissimo dono, quotidianoe bello, come tutti i doni di Dio!”

“L'ultimo giorno di questo freddogennaio è stato scaldato da uno splen-dido sole ma soprattutto dall'aria difesta che c'era al Centro GiovanileCristo Re dove, in occasione dellaFesta della Sacra Famiglia, decine difamiglie - genitori, figli, nonni,... - si

sono riunite attorno ad una grandetavola. Un gruppo di mamme ha pre-parato un ottimo pranzo nell’attrez-zatissima cucina dell’oratorio – pastaal ragù,bistecche impanate, patatinefritte, insalata, frutta… - altri hannoportato del buon vino, altri ancoratorte e dolci squisiti. Il tutto arricchi-to da allegria e gioia di stare insieme.Ognuno, spontaneamente, ha collabo-rato all’allestimento del locale bar,adibito a mensa per l’occasione,disponendo panche e tavoli apparec-chiati poi con cura. Per l’accoglienzadegli invitati è stato organizzato unaperitivo con succhi di frutta, bibite,prosecco e stuzzichini, aiutando colo-ro che non sono assidui frequentato-ri, a sentirsi a proprio agio.”.

“Raccogliendo alcuni pareri, sideduce che questa festa non ha delu-so proprio nessuno; un papà ha com-mentato: “E’ stata una giornata piace-vole, che mi ha dato la possibilità dirilassarmi e parlare amichevolmente

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 11

12 Parola Amica

occupa della loro formazione religio-sa. Mi sono anche divertito a giocare aping-pong, a calcetto con il parroco…Una domenica diversa dal solito!”. Enon poteva mancare l’intervento deiragazzi adolescenti, ma anche più pic-coli: per loro non era una grande novi-tà trovarsi lì, ma di nuovo c’era l’”ariadi famiglia” e di condivisione dellapropria intimità familiare con tantealtre famiglie, per formare una veragrande famiglia unita attorno a quelladi Gesù.

Nel pomeriggio è stata organizzatauna mega battaglia navale e, comesempre, tanti giochi con i nostri ani-matori per bambini grandi e piccini.”.

Una famiglia

Quaresima per Giovani e AdolescentiIntrodurre i ragazzi e i giovani nel

mistero di Cristo è compito fonda-mentale della comunità cristiana.Quale occasione migliore del prepa-rare insieme la Pasqua? Come idiscepoli del Signore Gesù, vogliamolasciarci condurre da lui, lasciare cheguidi il nostro cuore e lo apra allascoperta di una vita piena, di ciò chedà gioia e sapore alla vita, quello cheriscalda il cuore e che dona un agirenuovo, capace di divenire testimo-nianza dell'incontro con lui.

Questo spiega la ricchezza delleproposte spirituali e formative per igiovani, affinché ciascuno, con il suopasso, possa lasciarsi formare.

Così all'inizio della Quaresima,domenica 21 febbraio ci siamo lascia-ti introdurre dalle parole di donMirko, compiendo poi il gesto del-l'imposizione delle ceneri. Ci ha fattoscoprire una dimensione più vera egioiosa della Quaresima.

“La Quaresima è un tempo di gra-

zia, è la primavera dei cristiani e dellaChiesa, è l’inizio di un camminosplendido di conversione, di vitanuova, di liberazione. La Quaresima èil tempo dello stupore per Gesù, perle parole di Gesù, per i gesti di Gesù,per la Pasqua di Gesù, per la suamorte, per la sua resurrezione. LaQuaresima è un invito a convertirsi aGesù Cristo. La Quaresima è un invi-to a vivificarsi, più che a mortificarsi:vivificarsi è fare un cambiamento nelcuore, è “operare” il nostro cuorecol “bisturi” della Parola di Dio. LaQuaresima è un cammino dalla testaai piedi, dalla nostra testa - con lo“shampoo alla cenere” della 1^domenica di Quaresima - ai piedidegli altri, alla lavanda dei piedi. LaQuaresima è un cammino versol’Altro e gli altri”.

Dopo le parole di don Mirko, cisiamo dati un tempo di silenzio perriflettere, per poi confrontarci a pic-coli gruppi... per poi concludere con

con persone che, per i vari impegni,non ho molte occasioni di frequenta-re.”; per un nonno è stata un’espe-rienza nuova: “Mi ha fatto piacere tro-varmi tra tanta gente cordiale esoprattutto conoscere meglio l’am-biente oratoriano frequentato dallemie nipoti e il “don” che, con noi, si

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 12

Parola Amica 13

un happy hour tutti insieme. Ecco gli altri appuntamenti che ci

aspettano: •martedì 30 marzo ore 21 in san-

tuario: confessioni comunitarie•Giovedì santo 1 aprile in santua-

rio: ore 21 Messa in Coena Domini ea seguire adorazione notturna... siconclude l'indomani mattina con lacolazione insieme; possibilità di dor-mire al Paolo VI (iscriversi dai donMarco entro martedì 30 marzo)

Per permettere poi a ciascuno ditrovare il suo ritmo, proponiamo dueitinerari, a scelta:

•"una settimana tutti i giorni": dalunedì 1 a venerdì 5 marzo in santua-rio ore 6.30 esercizi spirituali inSantuario... si conclude entro le 7.30con la colazione insieme, in tempoper andare a scuola (omni o stazione)

•"un giorno alla settimana": •venerdì 26 febbraio ore 21 dalle

canossiane: via crucis missionaria,con possibilità di cena povera (piattodi riso) prima della via crucis (ore19.00). Occorre dare conferma dellapresenza per motivi organizzativitelefonando al 039-668122 (ore 9-

12) oppure dando conferma ai donMarco entro giovedì 25

•venerdì 5 marzo ore 21TeatrOreno: Giorgio Ambrosoli.martire per la giustizia

•sabato 13 marzo dalle 16 alle 23:cammino della luce da Bellano aLezzeno. Si va in pullman con parten-za dal centro giovanile (costo 5€);occorre dare il nominativo ai donMarco entro sabato 6 marzo. È unacamminata di preghiera silenziosa ecomunitaria passeggiando tra lago emontagne di Bellano; 1 ora circa dicammino lento e NON impegnativocon tante soste. Si conclude con lacena al sacco e con una cioccolatacalda a Lecco.

•venerdì 19 marzo dalle canossia-ne: la vita è vocazione. Testimonianzae concerto di Carlo Josè Seno

•venerdì 26 marzo dalle canossia-ne: la vita è relazione. Incontro conStefano Guarinelli teologo e psicote-rapeuta

Con un itinerario così ricco, c'èsolo da scegliere e da gustare la bel-lezza del Signore che ci chiama!

don Marco j

Quaresima per i ragazzi

Anche ai nostri ragazzi è proposta una Quaresima di alto profilo, per prepara-re bene la Pasqua come i discepoli.

Ecco le tre proposte principali:•la domenica insieme, ogni domenica una classe del catechismo: una giornata

in cui le famiglie si confrontano a partire dal Vangelo•la via Crucis per i ragazzi: tutti i venerdì di Quaresima alle ore 17 in santua-

rio... una via crucis animata, pensata e realizzata dai ragazzi•una proposta di solidarietà. Quest'anno vogliamo essere vicini alle molte fami-

glie della nostra città in difficoltà per la perdita del lavoro o che fanno fatica atirare avanti... Per questo abbiamo scelto di aiutare il banco alimentare delmagazzino Caritas.

Cosa portare?

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 13

14 Parola Amica

Pizzata di III e IV elementareSabato, 6 febbraio, alle ore 18,30,

chiunque sia entrato al Centro gio-vanile "Cristo Re", ha assistito ad unmisto di colori, voci, sorrisi e suonidei bimbi di III e IV elementare, chehanno deliziato la "serata della piz-zata". Al richiamo di Don Marco c'èstata una vera corsa a chi arrivavaprima ad occupare il posto.

Dopo il fragoroso battito di mani,accompagnato da un dolce canto, ibimbi si sono tuffati sui piatti facen-do il bis e il tris; qualche bibita hainondato i tavoli ma tutto questo siè svolto in allegria.

L'entrata di Don Mirko, seppurbreve, ha portato, con il suo cari-smatico sorriso e la sua cortesia,una ventata di radiosità. Peccato

che non si sia intrattenuto, causa unsuo impegno precedentementepreso.

La serata è continuata con il pre-zioso aiuto degli animatori chehanno fatto divertire i ragazzi,prima in palestra dove si sono sca-tenati, poi in bar con il gioco asquadre della "battaglia navale".Grande è stata la soddisfazione deivincitori!

L'arrivo dei genitori e dei fratelli-ni ha concluso l'incontro con lapreghiera del "Padre Nostro" checi unisce tutti in un unico abbrac-cio, quali figli del Padre e fratelli diGesù.

A tutti sono state offerte gustosee prelibate torte e bibite dissetan-ti, portate dai genitori. È stataun'occasione bella, piacevole nonsolo per i piccoli ma anche per igrandi.

In conclusione: dove ci sono ibimbi c'è sempre un'esplosione digioia che contagia tutti. Vorremmoche queste semplici parole potes-sero essere un "passa-parola" pertutti quelli che non sono interve-nuti per vari motivi, affinché nelnostro oratorio possa risaltaresempre lo slogan:

"La gioia di stare insieme".

Le catechiste di III e IV elementare

III elementare: Olio, Dadi e PelatiIV elementare: Marmellata, Riso e BiscottiV elementare: Caffè, zucchero e fette biscottateI media: latte a lunga conservazione, Tonno e legumi Dove portarlo?

A catechismo: ci sarà uno scatolone in chiesa.Alla via crucis e alla Messa domenicale: ci sarà uno scatolone davanti all'altare inSantuario.

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 14

Parola Amica 15

La nascita della Comunità Pastorale, che ha riunito le Parrocchie diVimercate e Burago, ha richiamato l'attenzione sulla realtà della "comunità cristiana" e sulla

esigenza che essa sia adeguatamente ampia e forte per affrontare in modosignificativo i problemi del nostro territorio.

Tra questi certamente ci sono, specialmente oggi, i problemidella povertà, della disoccupazione, del bisogno.

La "comunità pastorale" vuole e deve essere appunto una comunità capace e impegnata neldare una testimonianza cristiana in questo tempo di crisi. Ne siamo consapevoli?

Ne siamo capaci? Sentiamo questa testimonianza come un dovere di tutta la comunità e diciascuno dei suoi componenti?

Oppure lo riteniamo un compito solo di acuni specialisti o delegati o "volontari"?Il "Tema" di questo mese, che prende l'occasione dalle "quattro

giornate" che abbiamo recentemente celebrato (della Famiglia, della Vita, del Malato, dellaSolidarietà) vuole offrire alcuni contributi per

una riflessione responsabile proprio su "La comunità cristiana nel tempo della crisi".

il tema

LA COMUNITÀ CRISTIANA NEL TEMPODELLA CRISI

Una carezza di Vangelo sulla strada di Gerico

Correva l’anno 1985 e il cardinale Martini scriveva la sua lettera pastorale “Farsi prossimo”ritmandola sui passi della parabola del buon samaritano (Luca 10,25-37) e iniziandola, comesempre, con una preghiera: La preghiera dei discepoli nel cenacolo. Con questa ouverture ilcardinale introduceva due anni pastorali dedicati a una riflessione sull’esercizio concretodella Carità, nella quale tutte le altre realtà della Chiesa: la Preghiera, la Parola, l’Eucaristia,la missione, trovano la loro pienezza. Il seguito di quel piano pastorale furono poi il gran-de convegno “Farsi Prossimo” a cui seguirono una fioritura di progetti, di associazioni edi cooperative per rispondere a vecchie e nuove povertà e un impulso alla nascita delleCaritas e dei centri di ascolto nelle parrocchie, per far crescere una carità che diventas-se “anima” dell’azione pastorale delle comunità e della vita di ogni credente. Che cosa rimane oggi di quella fioritura?Ci sono ancora migliaia di carismi all’opera, persone capaci di non fuggire di fronte all’uo-mo ferito ma di restarne attratti, (1) trasformando così “la ferita dell’altro” in una benedizio-ne. Ma il clima intorno non è sempre benevolo: c’è un isolamento sempre più crescentedi cui sono vittima i poveri e crescono le difficoltà, il disorientamento e la solitudine dichi cerca di aiutarli. Oggi le persone tendono a chiudersi in se stesse, a vivere ogni diver-sità come una minaccia, a rifiutare ogni cambiamento, ogni fatica, anche quella di conosce-re, di capire, di andare in profondità, dentro la complessità della vita, dei rapporti socia-li. Si tende a vivere di presente, senza memoria, senza futuro, senza lo spessore tempora-le della vita, senza una direzione di marcia, dentro la trappola di un’identità che impediscedi connettersi con gli altri. (1) Sogniamo di vivere in una città ideale dove i conflitti sono statieliminati, perché non immaginiamo più la città come il luogo in cui, uomini e donne, condivido-no e vivono la propria storia con la possibilità della comunione, ma anche del conflitto e del dolo-re, rinunciando però anche ai frutti di vita di questa terra comune.Alcune domandeMa questo modo di vivere ci aiuta a vivere meglio, ad essere più felici o rafforza il senti-mento di insicurezza perché così ciascuno è più solo?

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 15

16 Parola Amica

Come ci toccano le povertà, tipiche del nostro tempo, che esplodono con particolareintensità nella nostra struttura sociale, come l’insicurezza del lavoro e della casa, la soli-tudine e l’emarginazione, il disadattamento dovuto all’immigrazione, le forme di asocialitàdei giovani, le angosce esistenziali, e la sofferenza, (dis)valore aggiunto di ogni forma dipovertà?Ci lasciamo ancora sorprendere dalle parole del Vangelo, capace di sconfinare dal comu-ne modo di pensare e di sentire o le abbiamo narcotizzate con la convinzione che si leg-gono in chiesa ma poi la vita è un’altra, il cuore è un altro? Siamo anche noi sulla strada di Gerico con occhi e cuore attenti o siamo tentati di anda-re “oltre” perché occhi e cuore sono altrove?La risposta del Vangelo: una carità con gli occhi aperti(2) Scrive il cardinale: il dinamismo della parabola del Buon Samaritano invita al senso praticodella carità, chiamando in causa la decisione del discepolo che, affascinato dall’immenso amoredi Cristo, rinuncia all’egoismo, all’affermazione di sé e si dispone a celebrare e a testimoniarel’amore di Dio ad ogni uomo (la parabola non dice chi fosse quell’uomo ferito). […]Sappiamo però che c’è un intervallo tra il gesto dei briganti e l’intervento del soccorritore, rap-presentato dall’egoismo del sacerdote e del levita che “vedono” e passano oltre. In questo inter-vallo possiamo scorgere tre aspetti che anche oggi incontriamo nell’esercizio concreto della cari-tà: la fretta, la paura, la ricerca di un alibi.[…] La via per la quale il Signore ci conduce a imita-re il buon samaritano, passa invece attraverso l’umiltà con cui riconosciamo presenti in noi lecolpe del sacerdote e del levita, uomini che camminano in compagnia di se stessi. Quante volte abbiamo rinunciato ad un gesto di prossimità perché presi dalla fretta odalla paura, oppure abbiamo ricercato un alibi?Il samaritano è invece l’uomo che cammina in compagnia di Dio e la compassione che neriempie il cuore è la grazia con cui Dio lo accompagna. Quella grazia che sola ci permet-te di guardare ogni uomo nel bisogno oltre l’impressione del fastidio, e ci invita a ricono-scere in lui una dignità troppe volte calpestata.Oggi più che mai abbiamo bisogno di uomini e donne che abbiano il coraggio di dare cre-dito alla Parola di Dio, che sappiano testimoniare la differenza cristiana, che narrino conla loro esistenza, anche a chi non condivide la stessa fede, (3) che la vita cristiana è “buona”:abitata dalla carità, dal fare il bene, dall’amore gratuito che giunge ad abbracciare anche il nemi-co, una vita di servizio tra gli uomini, soprattutto i più poveri, gli ultimi”. Se siamo convinti chequesta è la vera identità cristiana oggi anche noi potremo fermarci sulla strada di Gericoe donare una “carezza” di Vangelo a Lidia, una mamma che avrebbe bisogno di lavorare dipiù per poter affrontare le spese della vita quotidiana ma non sa a chi affidare il bambinodi sei anni quando torna da scuola. Una carezza anche a Giovanni che si sente ferito nellasua dignità di marito e padre perché da mesi, a causa della crisi, non lavora, non riesce apagare l’affitto e sta perdendo anche la casa. Una carezza a Walid che dopo quindici annidi onesto lavoro in Italia vede sfarinarsi il suo progetto di vita per cui ha rinunciato allasua laurea in ingegneria, alla vicinanza della sua famiglia ed ora, che moglie e due figli pic-coli sono qui, non sa come andare avanti senza un lavoro; a Maria, resa fragile e vulnera-bile dalla malattia, che da anni non vede le sue figlie e passa le sue giornate in solitudine;una carezza anche ad Angelo che vive la sua vita sulla strada, senza legami, senza nulla; unacarezza sugli occhi spaventati dei piccoli rom, portati via dai campi nomadi senza realialternative abitative e alle tante Marie, donne immigrate, sole, spaventate da una gravidan-za inaspettata, e messe in condizioni di rinunciare a una maternità perché il loro lavoronon può convivere con la presenza di un figlio.Una preghiera per sperareSe abbiamo ancora gli occhi chiusi dobbiamo però avere la speranza che il Signore ci aiu-terà a rigenerare la nostra vita e quella delle nostre città. Sulla strada per Gerico siamotutti incamminati, la méta per tutti è là, dove la vita comincia davvero.

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 16

Parola Amica 17

Dall’emergenza alla responsabilità

Viviamo un tempo di gravi emergenze, dalla crisi finanziaria e del lavoro al problema migra-torio, dal terrorismo internazionale ai terremoti dell'Abruzzo e di Haiti.

Tutte queste emergenze hanno su di noi dapprima un impatto emotivo, suscitando senti-menti diffusi e collettivi di angoscia, di pietà e di preoccupazione e muovono anche a interven-ti di soccorso e di aiuto verso le popolazioni colpite, oppure a interventi detti "di sicurezza"nei confronti dei clandestini o dei possibili terroristi.Ma tutti questi interventi, pur se doverosi (le missioni di soccorso) o comprensibili (le misu-re di sicurezza), sono ancora sempre nell'area e nel clima dell'emergenza, cioè della primarisposta, chiaramente insufficiente e in qualche caso anche disorganizzata, come si è visto adHaiti.

Appare chiaramente che se non vogliamo vivere fra continue emergenze dobbiamo perquanto è possibile prevenirle con interventi specifici nei diversi settori: un "governo" piùresponsabile della finanza mondiale, una reale giustizia e libertà per tutti i popoli, l'accesso allavoro e ai diritti fondamentali per tutte le persone, l'introduzione di stili di vita e di rapportisociali più responsabili, ecc. Questi traguardi sono eminentemente politici ed educativi, richie-dono tempi lunghi e volontà concordi, almeno su certi punti.

"Tempi lunghi", "volontà concordi": sono parole difficili e possono indurre allo scoraggiamen-to e alla paralisi. Ma sarebbe un suicidio, oltre che indegno della nostra coscienza cristiana,abbandonarci a scoraggiamento e fatalismo o cercare alibi e colpe altrui per non impe-gnarci nella solidarietà verso i sofferenti, nella promozione della giustizia sociale, nell'accoglien-za delle nuove generazioni e cosi via.

E questa "conversione" degli stili di vita verso una maggiore giustizia e responsabilità peressere concreta ed efficace non può essere richiesta a chi non ha lavoro, casa o cittadinanza,ma deve in primo luogo iniziare da chi ha lavoro, casa, ricchezza e diritti riconosciuti e forsein tutte queste emergenze ha "dato" qualcosa, ma non ha impegnato la sua coscienza, le suecapacità, le sue possibilità e si è mantenuto, come si dice, "defilato". Invece è proprio nello scen-dere personalmente "in pista" e nell'impegnarsi generosamente nella propria responsabilità digenitori, di insegnanti, di imprenditore, di funzionario, di amministratore pubblico, di professio-nista, che si può innescare una "ripresa" morale e solidaristica e alla fine anche economica nellanostra società.

La comunità cristiana offre occasioni e percorsi che permettono di "entrare in pista" inmodo graduale e positivo. Ne ricordiamo alcune: la partecipazione fedele alla liturgia domeni-cale, che ci mette in contatto con la luce della parola di Dio e con la vita concreta della gente;i percorsi quaresimali che ci indicano possibili itinerari di conversione; la partecipazione alla

(2) […] “Signore, accresci in noi la fede, come radice di ogni vero amore per l’uomo.Come possiamo testimoniare il tuo amore?

Tu un giorno ci hai raccontato di un uomo, che scendeva da Gerusalemme a Gericoe fu assalito dai briganti. Signore, quell’uomo ci chiama.

Aiutaci a non restare tra le mura del cenacolo.Gerusalemme è la città della Cena, della Pasqua, della Pentecoste.

Per questo ci spinge fuori per diventare il prossimo di ogni uomo sulla strada di Gerico”.(Preghiera dei discepoli nel cenacolo C.M.Martini)

Pinuccia, Centro di Ascolto Caritas

(1) L. Bruni “La ferita dell’altro”(2) C.M. Martini “Farsi Prossimo”(3) E. Bianchi “La differenza cristiana”

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 17

18 Parola Amica

Il Centro di ascolto Caritas, un modo di essere Chiesa

“Strumento prezioso per la cura del povero è il Centro di ascolto. In esso la comunità cristiana, attra-verso l’opera di alcuni fedeli, rende quotidianamente visibile l’attenzione e la sollecitudine per ipoveri. Ogni parrocchia e, nel caso in cui questo sia impossibile, ogni decanato abbia il suo Centrodi Ascolto per accogliere e ascoltare le persone in difficoltà e orientarle quindi verso le struttureecclesiali o civili competenti per offrire il servizio richiesto di caso in caso (47° Sinodo diocesano,cost. 121 §3).La nascita dei primi Centri di Ascolto in Diocesi risale alla seconda metà degli anni settan-ta. Il Convegno “Farsi prossimo” nel 1986 e il Sinodo, dieci anni dopo, hanno contribuito aconsolidare e accreditare, non solo in ambito ecclesiale, l’esperienza dei Centri di ascoltofavorendone la crescita numerica e qualitativa. Oggi sul territorio della Diocesi operano 290Centri di ascolto collegati alla Caritas Ambrosiana.Il nostro Centro di Ascolto è una realtà promossa dalle Parrocchie di Vimercate, qualesegno giubilare dell’anno 2000, dove le persone in difficoltà possono incontrare dei volon-tari preparati per ascoltarle e accompagnarle nella ricerca di soluzioni ai propri problemi. I principi che sostengono la sua attività trovano la loro ispirazione nel Vangelo:“Essi partecipavano assiduamente alle istruzioni degli apostoli, alla comunione fraterna, allo spez-

zare del pane e alle preghiere”. (At 2,42)Essere Chiesa significa dare concretezza alla “comunione fraterna” accogliendo e facendosicarico della storia personale di ogni uomo e delle vecchie e nuove povertà che emergonosul territorio.“Il dottore della legge rispose: Quello che ebbe compassione di lui. Gesù allora disse: Và anche tu

e fa lo stesso”. (Lc 10,37).Il mandato di Gesù al termine della parabola del buon samaritano è chiaro: noi, comunitàcristiane, dobbiamo fare in modo che la dignità di ciascuno sia attribuita e rispettata, pertestimoniare la cura di Dio ad ogni uomo.Alcune caratteristiche che qualificano un Centro di Ascolto Caritasl’appartenenza ecclesiale,il legame e l’apertura a 360 ° ai bisogni del territoriola presenza quasi esclusiva di volontariuno stile di lavoro “progettuale” che aiuti la persona in difficoltà ad essere protagonista delproprio bene, per custodirne la sua dignità,la centralità dell’ascolto inteso come “servizio” attorno a cui si organizza e si struttura lasua attività.Il Centro di ascolto non esaurisce i suoi compiti nella relazione con le persone incontrate,ma implica un’interazione con il territorio, finalizzata a individuare le possibili risposte aibisogni delle persone incontrate e una comunicazione con la comunità, tesa a renderla piùconsapevole e corresponsabile nei confronti delle povertà accolte. L’efficacia di un Centro

vita dell'oratorio, che ci permette di affrontare insieme i problemi educativi dei nostri figli; lapartecipazione all'attività del Centro di Ascolto Caritas, a cui accendono tante persone e fami-glie con i loro problemi; prepararsi ed entrare nell'attività politica e amministrativa con liber-tà e coscienza.

I "nuovi stili di vita" che tutti oggi vedono necessari e invocano, non possono limitarsi al man-giare biologico, alla camminata domenicale, al calcolo delle calorie, alla parsimonia nelle spese,ma devono scendere nel profondo della nostra coscienza e nel concreto del nostro vivere,relazionarci e lavorare e soprattutto devono farci aprire il cuore all'invito alla conversione checi viene dalla parola di Dio e all’appello alla resposabilità e alla solidarietà che ci è posto dallasofferenza di tanti fratelli.

Don Giuseppe

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 18

Parola Amica 19

di Ascolto infatti non si misura nel numero delle situazioni “risolte”, ma nell’apporto forni-to alla costruzione di una comunità capace di condividere i bisogni per restituire dignità allepersone.Una riflessione sulle radiciAscoltare è una condizione umana e teologica fondamentale (cf. E Bianchi.La vita cristiana e l’ascolto dei poveri): La dimensione antropologica dell’ascoltare: parlare e ascoltare non è nell’uomo solo una capa-cità fra le altre: è la facoltà che fa dell’uomo un uomo. L’uomo esiste solo nella relazione conun tu. Martin Buber scriveva che “l’io si fa io nel tu”. Gli antichi saggi di Israele facevano nota-re che l’uomo ha due orecchie ed una bocca sola: il tempo dedicato all’ascolto dovrà esse-re almeno il doppio di quello dedicato a parlare.La dimensione teologica dell’ascoltare. Il Dio della Bibbia è un Dio soprattutto che parla.“Interroga pure tutti in tempi, interroga tutte le genti della terra. Hai mai sentito dire di un Dio cheparla?” (cf. Dt 4,32s). Ma un Dio che parla va ascoltato. Tutta la vita dell’uomo, la vita del cre-dente è ascolto. La differenza tra la preghiera pagana e quella biblica sta in questo: non unparlare a dio, ma ascoltare Dio. “Ascolta Israele. Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno.Tu amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutte le tueforze …”(Dt 6,4-6). Il punto di partenza è l’ascolto, il punto di arrivo è la carità, l’amoreper Dio e per l’uomo che vive.Ascoltare è una strategia obbligatoria della Chiesa di Gesù, obbligatoria perchi vuole relazionarsi ai poveri, se non vogliamo incorrere nei rischi dell’assistenzialismo, delpaternalismo e del colonialismo, tre pericolosi virus che rispondono al desiderio di gratifi-cazione di chi aiuta e non fanno crescere la persona ma la cristallizzano nel suo bisogno. Ascoltare è il primo modo di costruire una relazione, per dire al povero che ciinteressa come persona e non solo come somma di bisogni. Ascoltare per aiutare il pove-ro a scoprire le risorse che porta con sé. Ascoltare per orientare, per superare la presunzione di avere tutte le risposte a tuttii bisogni, per generare una rete di collaborazioni con il territorio in cui si è inseriti.Ascoltare per contribuire a far crescere una cultura di solidarietà nella comu-nità cristiana e nella società civile.

Due grazie e un augurioIl nostro è un servizio che da 10 anni cerca di essere un luogo dove si producono relazio-ni, legami, incontri tra le persone, riconoscimento reciproco che ci riscatta dalla dimensio-ne di anonimato in cui la vita quotidiana tende a costringerci.Per questo vogliamo dire grazie alle parrocchie di Vimercate che ci hanno per-messo di aprire uno spazio dove non si delega ma si dona il proprio tempo, dono che legale persone ed è antidoto contro la solitudine; uno spazio in cui l’esercizio di fraternità con-tribuisce a rendere migliore la nostra città.Vogliamo dire grazie perché in questo spazio e in questo tempo abbiamo un po’imparato a liberare sguardo e mente dai pregiudizi, a coltivare una vita interiore lasciando-ci provocare dal Vangelo, a dire “io” in modo responsabile, accanto a un “tu” e all’interno diun “noi”, a ricordare ciò che può sembrare incomprensibile: la centralità del povero nellavita della Chiesa perché “quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono le piùnecessarie” (1Cor, 12, 22).

Il nostro augurio allora è che la ricchezza umana di questa e di tutte le molteplici operedi solidarietà presenti nella nostra comunità non siano “luce sotto il moggio”che non illumi-na e non scalda né le menti, né i cuori, né le prassi, né le scelte di vita e di politica dei ter-ritori” ma diventino stimolo a operare per creare orizzonti di senso e di comuneresponsabilità nella città sapendo, come scrive monsignor Vittorio Nozza direttore di

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 19

20 Parola Amica

Per conoscere il Centro di AscoltoPer chi fosse interessato ad un possibile inserimento opera-

tivo nel Centro di Ascolto della nostra Comunità pastorale, oppu-re semplicemente desidera conoscerne l’identità, le funzioni e l’operatività, in aprile-maggio si terrà un corso di formazione basepresso il Centro Caritativo S. Stefano alle ore 21

Obiettivi• Fornire un primo livello di conoscenza sulle motivazioni, le finalità e il meto-

do di lavoro di un Centro di Ascolto.• Sollecitare una riflessione personale e di gruppo sulle motivazioni e le atti-

tudini individuali necessarie a sostenere l'impegno all'interno di un Centro diAscolto.

• Definire un metodo di lavoro che valorizzi la programmazione, la verifica, ilcoordinamento, il lavoro di équipe e di rete.

• Trasmettere alcune competenze rispetto alle modalità di relazionarsi all'al-tro per un ascolto capace di formulare progetti di autentica crescita personale.

Programma

Primo incontro 12 aprileL’ascolto di sé, l’ascolto dell’altroLa relazione d’aiuto

Terzo incontro 26 aprileIl Centro di Ascoltoincontra il territorioConoscere per agire

Rosaria AiroldiCaritas Ambrosiana

Pinuccia PirolaEquipe Formazione Caritas Ambrosiana

Secondo incontro 19 aprileLo stile di lavoronel Centro di AscoltoInsieme si progettaCherubina BertolaEquipe Formazione Caritas Monza

Quarto incontro 3 maggioIl Centro di Ascolto:un modo di essere CaritasCaritas parrocchiale, Centro di Ascolto,Comunità cristiana

Don Augusto PanzeriResponsabile Caritas Zona di Monza

MetodologiaSi privilegia una metodologia interattiva che consenta il confronto e la condi-

visione delle esperienze.Gli incontri prevedono un momento di preghiera, la relazione e un dibattito

Caritas Italiana che “ il superamento della povertà non può ridursi soltanto a un cambio di stra-tegie politiche e amministrative. C’è bisogno di promuovere e garantire una piattaforma etica e valo-riale che dia consistenza alla costruzione della democrazia. C’è perciò da interrogarsi se la perso-na venga recepita come un valore unico e irrepetibile; se si attribuisca all’uguaglianza tra i cittadi-ni la valenza di lievito della democrazia; se si riconosca alla società un’inalienabile impostazione soli-daristica; se di conseguenza si consideri dovere di giustizia e di equità garantire alla fasce più debo-li un supplemento di attenzione e di risorse, accettando qualche inevitabile sacrificio per i cittadinipiù benestanti. Nessuna politica di riduzione delle disuguaglianze è praticabile senza sacrifici”.

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 20

Parola Amica 21

Lunedì 1 febbraio Don Giuseppe, Ernesto Rovelli e Rosa Gerosa sono andati a tro-vare Don Carlo Peloia, che da circa un anno è ospite della Residenza "FondazioneFornasari", via Varesina 66, 22076 Mozzate (CO), tel. 0331/832302.

In quell'occasione Ernesto ha scattato alcune foto ed ha anche ripreso una brevedichiarazione di Don Carlo che in parte riportiamo:

"Saluto tutti i cittadini di Vimercate, ho una voglia matta di rivederli, tutti. Li ricor-do ogni sera nelle mie preghiere. Un saluto proprio a tutti."

Mentre ringraziamo Don Carlo per questo suo ricordo, riportiamo sopra il suoindirizzo, perchè è sempre possibile andarlo a trovare, meglio dopo le ore 16,00, oaccordarsi con Don Giuseppe per andare insieme.

“HO UNA VOGLIA MATTA DI RIVEDERLI”

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 21

22 Parola Amica

DOPO LA GIORNATA PER LA VITAOgni anno alla prima domenica di febbraio la Chiesa ci invita a celebrare la

Giornata Nazionale della Vita proponendoci, attraverso i Vescovi, un tema su cuiriflettere. Recuperare il senso della inviolabilità della vita umana è un punto irri-nunciabile per una società che vuole realizzare la giustizia sociale. Madre Teresa diCalcutta sosteneva che non potevano cessare le guerre finchè anche ad un solobimbo poteva essere rifiutato il diritto di nascere. Ma la difesa della vita non silimita alla vita nascente: esiste anche un problema di rispetto delle persone mala-te, magari in modo grave, che hanno diritto ad essere curate fino a loro spegner-si naturale. Nel primo come nel secondo caso la soluzione è una compagniaumana che aiuti a sconfiggere la solitudine e ad accettare la sofferenza. La presen-za che i volontari del Cav ogni anno realizzano davanti al sagrato del Santuario èfinalizzata alla raccolta fondi per il sostegno dei progetti d’aiuto delle mamme chesi rivolgono al nostro Centro. Oltre a ciò l'attività si finanzia con le quote annua-li dei soci e con le offerte libere e spontanee di chi condivide l'attività. Colgo l'oc-casione di queste poche righe per ringraziare ancora della generosità, che non èvenuta meno nonostante i tempi difficili

Attendiamo anche disponibilità ad operare come volontari per le molteplici atti-vità che svolgiamo.

La Rappresentante Parrocchiale CAV

IL NIDO DEL GABBIANOIn questo libro si mescolano, la saga familiare, la storia e l’emarginazione. Ambientatonei primi anni sessanta fa capire quanto sia difficile superare il rancore dei soprusi pati-ti durante la seconda guerra mondiale.Il libro è raccontato dal piccolo Knud che, tra aneddoti familiari, ricordi tragici legatialla guerra raccontati da sua madre e un’infanzia vissuta con un nonno autoritario, siritrova a crescere in una cittadina danese, dove lui odiato tedesco viene emarginato daicoetanei e da tutta la cittadinanza.“Quando la campanella suonava la ricreazione per gli altri, per me suonava il supplizio,e cercavo di sopravvivere all’intervallo”Un libro che fa riflettere quanto sia difficile il convivere con persone di un’altra nazio-ne, che abbia usi e costumi diversi. Anche se in questo caso l’odio è dettato dalle anghe-rie subite dall’occupazione nazista. E’ facile leggere tra le righe quanto questo atteggia-mento sia presente anche oggi nella nostra società nei confronti degli stranieri.“Un colpo da maestro. Un evidente piacere della scrittura, un dono nel rendere inpoche parole lo spirito di un’epoca” Le Monde.Buona lettura!

Porco tedesco di Knud Romer – Casa editrice Feltrinelli

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 22

Parola Amica 23

Sportello Lega Consumatori di VimercateLa Lega Consumatori è una delle associazioni di tutela dei consumatori nata nel 1971. LoSportello della “Lega Consumatori” di Vimercate esiste da più di 3 anni e vuole essere unsostegno per coloro che hanno bisogno di un consiglio o un aiuto in ambito legale. LoSportello non è e non svolge le funzioni di uno studio legale, ma è nato con lo scopo di aiu-tare i consumatori e gli utenti ad effettuare le proprie scelte in modo più consapevole einformato. Lo sportello è curato da avvocati e laureati in legge che svolgono questa attivitàcome volontari. Si riceve su appuntamento il lunedì sera telefonando al numero348.36.01.187.

Quesito sottoposto allo Sportello in materia di condominioL’amministratore del condominio in cui risiedo non ha provveduto a comuni-care a tutti i condomini la data dell’assemblea, così alcuni non hanno parte-cipato senza lasciare alcuna delega ad altri. Tuttavia l’assemblea, a dettadell’amministratore, è da considerarsi valida perché erano rispettate lequote di presenza previste per l’assemblea. Le chiedo se è corretto il compor-tamento dell’amministratore oppure se vi sono delle irregolarità, e quali sonole condizioni perché l’assemblea condominiale sia da considerarsi regolar-mente tenuta.

Un utente dello Sportello Lega Consumatori

Per riuscire ad inquadrare il caso in oggetto, occorre far riferimento agli art. 1135-1136 c.c.e agli art. 66 e 67 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile.L’assemblea condominiale è lo strumento attraverso il quale viene a crearsi la volontà chepuò essere considerata espressione di tutto il condominio e di tutti i suoi partecipanti. La convocazione dell’assemblea condominiale deve essere inviata (cioè fatta pervenire) atutti i condomini almeno 5 giorni prima e può essere fatta con le più differenti modalità, nonessendo prevista una disposizione normativa specifica al riguardo (anche se la più diffusa èla raccomandata a/r ai singoli condomini). Alla convocazione deve essere allegato l’ordinedel giorno contenente tutti gli argomenti oggetto dell’assemblea.L’assemblea deve essere convocata in via ordinaria almeno una volta l’anno e può delibera-re sulle materie indicate nell’art. 1135 c.c. quali: 1) conferma dell’amministratore e all’even-tuale sua retribuzione; 2) all’approvazione del preventivo delle spese occorrenti durantel’anno e alla relativa ripartizione tra i condomini; 3) all’approvazione del rendiconto annua-le dell’amministratore e all’impiego del residuo attivo della gestione; 4) alle opere di manu-tenzione straordinaria.L’assemblea può essere convocata in via straordinaria in ogni momento dell’anno su richie-sta/invito dell’amministratore o di almeno due condomini che rappresentino un sesto delvalore dell’edificio.L’assemblea “in prima convocazione” può considerarsi regolarmente costituita qualoraintervengano tanti condomini che rappresentino i 2/3 del valore dell’intero edificio e i 2/3dei partecipanti al condominio. L’assemblea delibera regolarmente e validamente in primaconvocazione con un numero di voti che rappresentino la maggioranza degli intervenuti ealmeno la metà del valore dell’edificio. Qualora non siano raggiunte le predette soglie perla regolare costituzione dell’assemblea in prima convocazione, sarà possibile effettuarne una“in seconda convocazione” il giorno successivo oppure in uno dei dieci giorni successivi alla

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.11 Pagina 23

24 Parola Amica

data dell’assemblea di prima convocazione. L’assemblea “in seconda convocazione” potràdeliberare con un numero di voti che rappresentino un terzo dei partecipanti al condomi-nio e almeno un terzo del valore dell’edificio (millesimi). Occorre tuttavia precisare che ledeliberazioni che concernono la nomina e la revoca dell’amministratore o le deliberazioniche riguardano la ricostruzione dell’edificio o riparazioni straordinarie di notevole entitàdevono sempre essere prese con le maggioranze necessarie per le delibere di prima con-vocazione (maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio). Le deli-berazioni assembleari che riguardano le innovazioni possono essere validamente approvatecon le maggioranze previste dal quinto comma dell’art. 1136 c.c. (maggioranza dei parteci-panti al condominio e i due terzi del valore dell’edificio).L’orientamento prevalente della giurisprudenza si è espresso nel ritenere che la mancataconvocazione di un condomino impedisce la regolare costituzione della volontà condomi-niale: infatti alcuni condomini potrebbero non partecipare non per propria scelta consape-vole, ma semplicemente per non essere stati regolarmente informati dell’assemblea. Allaluce di queste considerazioni ne consegue che la mancata notifica della convocazione a uncondomino porta alla nullità della delibera assembleare. Il condomino non convocato potràimpugnare la delibera, perché privato del suo diritto a prendere parte alla formazione dellavolontà condominiale.Sportello Lega Consumatori di [email protected]

• 5 Febbraio - Sant’Agata vergine emartire

• 11 Febbraio - 152° Anniversario appa-rizione di N.S. di Lourdes e GiornataMondiale dell’Ammalato

Sant’Agata vergine e martire

Oggi pomeriggio – venerdì 5 febbraio2010, ricorrenza di Sant’ Agata vergine emartire - il nuovo Prevosto don MirkoBellora, tra le molte cose che sta affron-tando per la prima volta qui a Vimercate,

ha celebrato la S. Messa in onore dellaSanta. Con Lui sull’altare c’era anche ilnostro caro don Gianni, concelebrante.

Per questa ricorrenza il MovimentoTerza Età , come da tradizione, si è fattopromotore e partecipe della funzioneliturgica, impreziosita dall’ interventodel maestro d’organo

Enrico Ronchi di Burago Molgora (alquale è stato rivolto un particolare rin-graziamento da parte di don Mirko), daltenore Fausto Limonta e dalle collabora-trici Attilia Ronco ed Emilia Erba.

Contrariamente alle precedenti emolto frequentate ricorrenze, le imprevi-ste avverse condizioni meteorologichehanno condizionato sensibilmente la pre-senza dei fedeli. Infatti, una forte nevicatasi è abbattuta su tutta la città, ammantan-do di bianco i percorsi per raggiungere ilSantuario, rendendoli faticosi e pericolosida percorrere, specie per le personeanziane.

Poco dopo l’inizio della S. Messa, donMirko - con il suo caratteristico “fare affa-bile e suadente” carico di significative

movimento Terza Età

Incontri in Santuario

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.12 Pagina 24

Parola Amica 25

citazioni e ricordi che ben si coniuganocol nostro quotidiano operare - si è rivol-to alle poche persone presenti ed allavoce guida (Fausto) con questo invito:“Siamo in pochi; vedo la presenza di qual-che uomo oltre a me e a don Gianni; cer-chiamo ugualmente di rendere gioiosaquesta Eucaristia cantando tutti insieme ilGloria”. E come d’incanto le voci diFausto e quelle dei presenti, spinte edintrecciandosi con la sonorità musicale emaestosa dell’organo, hanno riempitol’intera navata centrale, “colmando glispazi vuoti delle panche”.

Dopo la Santa Messa, l’incontro si è pro-lungato presso il Centro S. Stefano, entro lacalda sede del Movimento, per un cordiale

e gradito rinfresco accompagnato dalledolci “chiacchere modenesi” cucinate dallapreziosa collaboratrice Cristina con l’aiutodel marito Carlo Pivetti.

Durante il breve percorso di trasferi-mento, avvenuto sotto la fitta nevicata ,abbiamo incrociato sull’altro lato della stra-da imbiancata - al riparo di un grandeombrello - un “gagliardo e sorridente”Mons. Ponzini che felicemente si è poiassociato al brindisi offerto dalla

“Terza Età”.Don Mirko, incontrando la

Responsabile del MTE Sig.ra LuigiaFumagalli, si è congratulato con leiper l’opera svolta, incoraggiandola a pro-seguire nella sua importante missione.

152° anniversario di N.S. diLourdes e Giornata Mondialedell’Ammalato

La “Terza Età” non poteva mancare aquest’altro incontro dell’11 febbraio,anche se il freddo pungente, accompagna-to da qualche fiocco di neve, favoriva piùil caldo della propria casa che a quello delSantuario.

Ma non potevamo dire di no sia allaMadonna di Lourdes – quest’anno ricor-re il 152° anniversario della sua appari-zione - sia all’invito dell’Unitalsi a parteci-pare alla recita del S. Rosario meditatodelle ore 15,30 per la Giornata Mondialedell’Ammalato.

E noi anziani – come accennato da donSilvio nella sua prolusione – possiamoconsiderarci tutti ammalati: vale a dire,tutti affetti da qualche acciacco più omeno grave. Pertanto un S. Rosario reci-tato e meditato anche per la nostra salu-te fisica e spirituale.

Il foglio distribuito dall’Unitalsi, ha fattoda guida per la celebrazione mariana con-dotta da don Silvio. Il nostro Stefano harecitato i misteri della Luce accompagna-ti da una breve riflessione introduttivatratta dai testi scritti da S.E. il Card.Comastri - molto vicino agli ammalati - edal canto dei fedeli, sulle note musicatedell’Ave Maria di Lourdes.

Il Sig. Giunteri - in rappresentanzadell’Unitalsi Vimercatese - promotrice diquesto incontro di preghiera - ha intro-dotto a margine di ciascun mistero talu-ne riflessioni che, per l’argomento el’opera di cui tale Associazione si occupa(l’Unitalsi ha un legame particolare con ilSantuario Mariano di Lourdes) , fannoprofondamente riflettere sul misterodella sofferenza.

Un familiare rinfresco a base di “chiac-chiere” e tortelli nel salone parrocchialeha ben concluso questa giornata.

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.12 Pagina 25

Raccolta fondi per gli interventisugli stabili parrocchiali

Somme raccolte alla data del 22 gennaio e 2.180,00Somme raccolte dal 23 gennaio al 18 febbraio (90 buste) e1.140,00Sottoscrizione annuale e 225,00

TOTALE e 3.545,00

26 Parola Amica

4 Con il Battesimo sono diventati figli di DioAlama Loyola Valeria Claudia - Rosa Melissa

4 In nome di Dio si sono uniti in matrimonioLa Torre Jacopo Andrea con Pini Laura

4 Sono tornati alla casa del PadreZanibelli Anna in Fusi di anni 55 – Bonfanti Rita ved. Sala di anni 82 – Vimercati Alda inMorandotti di anni 83 – Galimberti Hermada Maria Giovanna ved. Carzaniga di anni 89 – DeBortoli Carla in Scotti di anni 67 – Grici Madre Giuseppina di anni 91

Offerte libere mese di febbraio 2010 N.N. alla Madonna secondo le intenzioni dell’offerente e 50D.V. in memoria del fratello Ernando e 50N.N. alla Madonna e a S. Antonio e 10N.N. alla Madonna secondo le intenzioni dell’offerente e 100L’UNITALSI in occasione della Giornata Lourdiana e 100La moglie, alla Madonna, in suffragio del marito e 20N.N. alla Madonna (5 offerte) e1130

TOTALE e1460

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.12 Pagina 26

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.12 Pagina 27

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.12 Pagina 28

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.12 Pagina 29

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.12 Pagina 30

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.12 Pagina 31

parola amica 3_10_parola amica 10_09 29/03/10 12.12 Pagina 32