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Parola Amica PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 82° febbraio 2012

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Parola Amica

PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 82°

febbraio 2012

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❑ sacerdoti con incarichi pastorali

Don Mirko BelloraResponsabile Comunità PastoraleVia S. Marta, 24 - Tel. 039.669169

Don Marco PavanVicario ParrocchialeVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.667718

Don Roberto ValeriVicario ParrocchialeVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612094

Mons. Giuseppe PonziniResidente con incarichi pastoraliVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.668635

Don Silvio VillaResidente con incarichi pastoraliVia De Castillia, 2 - Tel. 039.6082404

Don Alfi o MottaRettore OspedaleVia Ospedale, 8 - Tel. 039.6654630

❑ sacerdoti residenti

Don Gianni RadiceVia Terraggio Molgora, 11 - Tel. 039.6083129

Don Giovanni VillaVia B. Cremagnani, 1/c - Tel. 039.6854588

Don Peppino PeregoVia S. Marta, 3 - Tel. 039.6080817

❑ segreteria parrocchiale

Via de Castilia, 2 - Tel. 039.668122da lunedì a sabato, eccetto festivi, ore 9 - 12 - per battesimo: venerdì, ore 17,30 - 20,00

❑ orario delle ss. messe

GIORNI FESTIVI:Ore 8,30 • 10,00 • 11,30 • 18,00Vigiliare: Ore 18,00GIORNI FERIALI:Ore 7,30 • 8,30 • 18,00

sommario• Stai camminando sui miei sogni• Quaresimale 2012• Nomina e profi lo

di Don Michele Di Nunzio• Solidarietà dei bambni

del catechismo• Giovani radicati in Cristo• Giornata mondiale del Malato• Dal Gruppo Famiglia un’esperienza• A tu per tu con i genitori

di Chiara Badano• La crisi, la solidarietà, la carità• ACLI e CEAF per i giovani• Terza età• Il nido del Gabbiano

In copertina: La barca degli sposi di Marc Chagall

❑ sottoscrizione annue

- Ordinaria € 15- Promozionale € 25

Periodico della Parrocchia S. Stefano in VimercateRedazione e Amministrazione:Centro Paolo VI - via De Castillia, 2 - VimercateDirettore responsabile: Don Giuseppe PonziniFotocomposizione e Stampa: Trassini Printing Srl - VimercateTribunale di Monza n. 540 del 15-3-86

❑ indirizzi utili

Centro di Ascolto CaritasVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612179Centro Aiuto alla Vita - CAVVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6084605Consultorio Familiare - CEAFVia Mazzini, 33 - Tel. 039.666464

PAROLA AMICAVimercate

febbbraio 2012

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FEBBRAIO

vita parrocchiale

2 PRESENTAZIONE DEL SIGNORE Ore 8.30 Benedizione delle Candele Processione e S. Messa Ore 15.00 S. Messa per le Donne Ore 21.00 Scuola di Teologia 3 A tutte le Messe Benedizione della gola Ore 21.00 S. Messa Contemplativa

5 GIORNATA PER LA VITA Ore 18.00 Celebrazione del Battesimo 6 Ore 21.00 Corso Decanale Caritas Ore 21.00 Corso Catechisti 8 Ore 21.00 Preparazione Animatori G. d’A. 9 Ore 21.00 Scuola di Teologia

11 GIORNATA MONDIALE DEL MALATO Ore 17.30 S. Rosario meditato Ore 18.00 S. Messa Unitalsi

12 GIORNATA DIOCESANA DELLA SOLIDARIETA’ 13 Ore 21.00 Corso Educatori 14 Ore 21.00 Lectio Divina a Burago 16 Ore 21.00 Scuola di Teologia 18 Ore 19.30 Gruppo Famiglie Ore 9 - 12 Corso Catechisti 21 Ore 21.00 Consiglio Pastorale della Comunità 22 Ore 15 e 21 Incontro Gruppi d’Ascolto 23 Ore 21.00 Scuola di Teologia. 25 Ore 15.00 Carnevale Cittadino

26 PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA Ore 17.00 Vespri e Predica Quaresimale Imposizione delle Ceneri 27-29 Ore 6.30 Esercizi Spirituali Giovani

calendario liturgico

1 M b. Andrea Carlo Ferrari vescovo 2 G Presentazione del Signore 3 V s. Biagio vescovo e martire 4 S s. Gilberto di Limerick 5 D Quinta dopo Epifania 6 L ss. Paolo Miki e compagni martiri 7 M ss. Perpetua e Felicita martiri 8 M s. Girolamo Emiliani 9 G s. Giuseppina Bakhita vergine 10 V s. Scolastica vergine 11 S Beata Maria Vergine di Lourdes 12 D Sesta dopo Epifania 13 L s. Pancrazio martire 14 M ss. Cirillo e Metodio patroni d’Europa 15 M ss. Faustino e Giovita 16 G s. Giuliana di Nicomedia martire 17 V ss. Sette fondatori Servi B.V.M. 18 S s. Patrizio vescovo 19 D Settima dopo Epifania 20 L s. Bernardino da Siena 21 M s. Pier Damiani vescovo e dottore 22 M s. Beda Venerabile 23 G s. Policarpo vescovo e martire 24 V s. Adele 25 S s. Gerlando di Agrigento 26 D Prima di Quaresima 27 L s. Agostino da Canterbury vescovo 28 M s. Romano abate 29 M s. Giusto

apostolato della preghieraPerchè tutti i popoli abbiano pieno accesso all’acqua e alle risorse necessarie al sostentamento quotidiano.

Ogni comunità investa le migliori energie per educare le nuove generazioni alla vita buona del Vangelo.

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Stai camminando sui miei sogni

«Da Gerusalemme scendeva verso Gerico la fami-glia. Scendeva per le vie tortuose e impervie della storia quando, a una svolta della strada, incontrò i Tempi Moderni. Non erano di natura loro briganti, non peggio di altri tempi, ma si accanirono subito contro la famiglia ... Le rubarono prima di tutto la fede, che bene o male aveva conservato fi no a quel momento come un fuoco acceso sotto la ce-nere dei secoli. Poi la spogliarono dell’unità e della fedeltà, della gioia dei fi gli e di ogni fe-condità generosa. Le tolsero infi ne la serenità del colloquio domestico, la solidarietà con il vicinato e l’ospitalità sacra per i viandanti e i dispersi. La la-sciarono così semiviva sull’orlo della strada e se ne andarono a banchettare, ridendo della sorte sven-turata della famiglia.Passò per quella strada un sociologo, vide la fami-glia sull’orlo della strada, la studiò a lungo e disse: “Ormai è morta”. Le venne accanto uno psicologo e sentenziò: “L’istituzione familiare era oppressi-va. Meglio che sia fi nita!”. La trovò infi ne un prete che si mise a sgridarla: “Perché non hai resistito ai ladroni? Dovevi combattere di più. Eri forse d’accordo con chi ti calpestava?” Passò poco dopo il Signore, ne ebbe compassione e si chinò su di lei a curarne le ferite, versandovi sopra l’olio della sua tenerezza e il vino del suo amore.Poi, caricatala sulle spalle, la portò alla chiesa e gliela affi dò dicendo: “Ho già pagato per lei tutto quello che c’era da pagare. L’ho comprata col mio sangue e voglio farne la mia prima piccola spo-sa. Non lasciarla più sola sulla strada, in balìa dei Tempi. Ristorala con la mia Parola e il mio Pane. Al mio ritorno chiederò conto di lei”.Quando si riebbe la famiglia ricordò il volto del Si-gnore chino su di lei. Assaporò la gioia di quell’a-more». (La Domenica ‘99)

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Chinarsi sulla famiglia, sulle sue gioie e sulle sue ferite: è quel che cer-cheremo di fare in tutte le iniziative che ci porteranno al 7° incontro mondiale delle famiglie (Milano 30 maggio-3 giugno ... ci sarà anche il Papa!), una straordinaria occasione di analisi lucide, di rifl essioni, di incontro, di ascolto, di dialogo, di franchezza, di festa, di speranza, di accoglienza. Un’occasione da non perdere.Sembrano davvero tempi bui per la famiglia, per il matrimonio, per il matrimonio cristiano indissolubile ... Non è raro sentire parlare di di-sinteresse per il matrimonio, di spavento per la convivenza, di follia per la fedeltà. A volte il matrimonio viene descritto come anacronistico, ri-dicolo. Si afferma che la monogamia non durerà in eterno, che sparirà anche come ideale ... Eppure la famiglia sta sotto i nostri piedi e noi ci troviamo ritti sopra la famiglia. Una parte importante di quel che siamo è scritto nella nostra famiglia.E nonostante tutto, nonostante spesso siano il «crocevia di tutte le fragi-lità», il matrimonio e la famiglia continuano a essere considerati dai più come tra i fattori più importanti per la realizzazione e per la felicità di ogni persona. Sembrano proprio essere la «chiave della felicità».Forse per questo nella classifi ca dei dieci articoli più letti nel 2011 sul New York Times c’è quello sul matrimonio proposto non come il territo-rio recintato dai sacrifi ci ma come il giardino in cui coltivare le opportu-nità della libertà. Forse per questo la copertina scelta dalla rivista tede-sca Der Spiegel per salutare l’anno nuovo era dedicata al matrimonio e intitolata “Amore eterno”. Scelte apparentemente fuori moda tali da spingere una giornalista a chiedersi: “È dunque il matrimonio la risposta più moderna ai tempi, incerti di tutto, che dovremo vivere?”.Io credo di sì! Per questo invito tutti a non aver paura della proposta evangelica dell’amore per sempre, un amore forte come la morte, anzi di più. Nella certezza che il Dio dei cristiani sogna la felicità per ogni

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uomo e donna, sogna con loro. Non è un Dio guastafeste, non è un Dio concorrente o gelo-so dell’uomo. Come ci narra splendidamente Paul Claudel ne La scarpetta di raso quando scri-ve di un dialogo tra la protagoni-sta femminile del dramma, com-battuta tra la paura e il desiderio di arrendersi all’amore, e il suo angelo custode.

«Donna Prouhèze: “È dunque permesso questo amore delle creature l ‘una per l’altra? Davvero, Dio non è geloso?”. L’angelo custode: “Come potrebbe essere geloso di ciò che ha fatto lui stesso?” (... ). Donna Prouhèze: “Ma l’uomo nelle braccia della donna dimentica Dio”. L’angelo custode: “È for-se dimenticarlo essere con lui ed essere associati al mistero della sua creazione?”».

Dio sogna di far fi orire la nostra umanità, nulla toglie ma piuttosto ag-giunge. Per realizzare il suo sogno il nostro Dio deve poter entrare nei sogni dell’uomo e l’uomo deve poter sognare i sogni di Dio...

Se avessi il drappo ricamato del cielo, intessuto dell’oro e dell’argento e della luce, i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte dai mezzi colori dell’alba e del tramonto, stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi: invece, essendo pove-ro, ho soltanto i sogni; e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi; cammina leggera, perché cammini sui miei sogni. (William Butler Yeats, da “Il vento tra le canne”, 1899).

Che meraviglia! Ogni giorno qualcuno stende sotto i piedi di un altro i suoi sogni: la moglie col marito, il marito con la moglie, i fi gli coi geni-tori, i genitori coi fi gli, i fi danzati, gli amici, le famiglie con la Chiesa ... e noi dovremmo imparare a camminare con piedi leggeri, perché non c’è niente di più bello, e insieme di più fragile, di quel sogno a cui abbiamo dato nome amore. Un sogno che va custodito, fatto crescere, accompa-gnato con un di più di tenerezza, di audacia, di speranza, di fede, di preghiera. È il cammino dell’amore, è il viaggio dell’amore (stupenda la barca degli sposi di Chagall in copertina!), è la scuola dell’amore. È la bellezza dell’amore che ti fa scoprire di essere interamente tuo quando “appartieni” a un altro, è la bellezza dell’amore che fa il cielo più limpido e la terra più profumata. Un amore come l’amore di Dio. Per sempre.

DON MIRKOwww.donmirkobellora. it

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COMUNITÀ PASTORALEBEATA VERGINE DEL ROSARIO

IN VIMERCATE E BURAGO

QUARESIMALE 2012La Famiglia: il lavoro e la festa

Ore 21,00venerdì 2 marzo

Via Crucis Missionariavenerdì 9 marzo

Cecilia Pirrone e Giovanni Ferrario“Quando il lavoro s-coppia”: lavoro e vita di coppia

venerdì 16 marzo Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini

Un incanto che non teme il disincantovenerdì 23 marzo

don Francesco ScanzianiA scuola di relazioni. Maestro: Gesù di Nazareth

venerdì 30 marzoLuigi Accattoli

La famiglia è gelosa della domenicaLe conferenze saranno al TeatrOreno

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La comunità pastorale “Beata Vergine del Rosario” in Vimercate e Burago

accoglie con grande gioia il dono di un nuovo sacerdote

Don Michele Di NunzioBreve profi lo per i fedeli di Vimercate

Sono don Michele Di Nunzio, sono nato il 23 marzo 1965, provengo dal-la diocesi di Foggia-Bovino, scarsi

200.000 abitanti.Prete da vent’anni, sin dall’inizio fui “as-segnato” alla Curia diocesana, occupan-domi del primo Sinodo diocesano occa-sione che mi portò ad avere contatti con la Chiesa Ambrosiana che aveva appena concluso il proprio 47’ sinodo, insomma lo stato dell’arte della sinodalità.Un passo indietro. Dopo gli studi di base fui invitato a proseguire col diritto cano-nico, benché fossi più orientato alla litur-gia, o magari alla fi losofi a.Così mi sono occupato - oltre alla curia - di tribunale matrimoniale...per gran parte del ministero. Il residuo andava alla pastorale di associazioni e gruppi ec-clesiali. Fui poi chiamato a Roma per un incarico di curia durante il quale compre-si esser giunto il momento di ricaricare le pile...Conoscevo i padri Barnabiti di Eupilio sin dagli anni della formazione. D’accordo col mio vescovo decisi di ri-generarmi nella verde Brianza sostenuto dai pp. Barnabiti cui va la più sincera gra-titudine per la fraternità e l’accoglienza dimostratemi. Mi sono reso utile collabo-rando nei servizi richiesti alla comunità religiosa. Ne sono nate stime reciproche, amicizie sincere, bei cammini di fede.Nel frattempo maturavo l’idea di fermar-mi in zona per concomitanti motivazioni:

l’opportunità di sperimentare un modello pastorale stimolante ma conosciuto solo in teoria, la vicinanza dei miei familiari da tempo nel milanese, alcuni incontri spiri-tualmente rilevanti per la mia formazione permanente. L’idea, affatto constrastata dal mio vescovo peraltro originario di Cesano Maderno - fu manifestata a Mons. Molinari. Ed eccomi qui.Sono contento di iniziare a Vimercate, con voi, l’esperienza della comunità pa-storale che per me è una stimolante av-ventura: la corresponsabilità del team sacerdotale, la collaborazione dei laici, l’autorevole guida di don Mirko - di cui ho subito apprezzato umanità e determi-nazione, oltre...l’occhio di gufo.Quanto ai “compiti per casa”, mi è stato proposto di occuparmi della famiglia, di cui per lo più mi è nota la “Caporetto”. Che dire...ho tutto da imparare ed avrò bisogno della vostra pazienza per entra-re nella cultura ambrosiana, e, se mi date fi ducia, anche nelle vostre buone prassi, scoglio più duro per le new entry.Vengo tra voi sempre più radicato nell’e-sperienza di Gesù, unico Signore della mia vita, confi dando in Lui che “mi ha giudicato degno di fi ducia chiamandomi al ministero...” (1Tm 1,12).Mi affi do al vostro sostegno fraterno, alla premurosa maternità della Vergine del Rosario, all’intercessione dei santi titola-ri delle nostre parrocchie, perché questa opera giunga a compimento.

don Michele Di Nunzio

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Nalate 2012: solidarietà dei bambini del catechismo

Spesso si immagina il povero come lontano, astratto, che può essere aiutato solo a distanza. L’opera compiuta è andata nella direzione opposta: anche a Vimercate, nelle nostre vie e piazze abitano famiglie in diffi coltà economica, magari a motivo della perdita del lavoro di uno (o tutti e due) dei genitori. La crisi economica che ha colpito in modo estremamente duro la nostra zona, ha reso molto più urgente la necessità di coltivare atteggiamenti concreti e fattivi di soli-darietà e quindi la responsabilità della comunità cristiana di educare alla carità.È stato richiesto pertanto alle famiglie di portare, senza impegno, ed a loro di-screzione, generi alimentari per grandi e piccini che abbiamo poi consegnato al magazzino Caritas di Vimercate, che ogni settimana distribuisce, a chi ne ha la necessità, pacchi alimentari.Come si può verifi care, dalla tabella in calce, c’è stato un riscontro positivo da parte degli offerenti, ai quali rivolgiamo il nostro più sentito ringraziamento anche a nome di tutte quelle persone che abbiamo potuto aiutare e che sicura-mente non si sono sentite sole ma capite nei loro problemi e nelle loro diffi coltà.Infatti la condivisione ci fa sentire tutti fratelli. Grazie ancora !

Tuttavia, si rende necessaria anche una piccola rifl essione. Se teniamo conto che i bambini del catechismo sono più di 300 e che ogni giorno alla Novena di Natale erano presenti almeno un centinaio di bambini, forse si poteva fare di più! Piuttosto che pochi che facessero molto, avremmo preferito molti che con-dividessero un piccolo gesto. Dimenticanza, distrazione, superfi cialità, pensa-re che “tanto ci penseranno molti altri a compiere questo gesto”, hanno sicu-ramente infl uito. Come comunità cristiana non possiamo che richiamare alla vigilanza perché l’attenzione ai più deboli sia costante e concreta. In fondo, alla fi ne dei giorni saremo giudicati sulla carità e non sulle buone intenzioni!

Don Marco, le catechiste e gli operatori Caritas

Come ogni anno, durante la novena di Natale, abbiamo proposto un’inizia-tiva di solidarietà alle famiglie, coinvolgendo soprattutto i bambini dell’i-niziazione cristiana per far capire loro che ci sono persone che non hanno mezzi suffi cienti per vivere.

PRODOTTO

FARINA 14 kg

LATTE 10,5 litri

LEGUMI 47 confezioni

OMEGENEIZZATI 37 confezioni

PANDORO 1 confezioni

PANETTONI 1 confezioni

PANNOLINI 4 pacchi

PASTA 36,5 kg

PELATI 29 confezioni

RISO 23,5 kg

SCATOLAME 16 confezioni

TONNO 16 confezioni

ZUCCHERO 17 kg

SUCCHI FRUTTA 2 litri

CAFFE 500 grammi

OLIO 3 litri

CIOCCOLATINI 1 confezioni

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Radicati in CristoRadicati in Cristo

Nella seconda parte dell’anno continua la catechesi giovani del-la comunità pastorale (siamo giunti per la pri-ma volta ad un cammino unitario in tutta la co-munità pastorale), che ha come tema portante quello della giustizia. Un primo appuntamento è appena stato realiz-zato, lo scorso 22 gen-naio. Ci siamo, infatti, ritrovati presso il centro caritativo S. Stefano di via Mazzini per condi-videre una pizza e per una conoscenza delle realtà caritative della nostra città. Pinuccia Pi-rola ci ha poi aiutati a rifl ettere sulle povertà, nuove e antiche, che spesso hanno come ra-dice l’ingiustizia. A volte aiutare il povero non è questione di bontà di cuore, o di impegno sociale, ma di semplice giustizia. È stata una

testimonianza intensa e profonda, che ha aiu-tato i giovani presenti a rifl ettere su quanto ci mettiamo in gioco in quel che facciamo. L’in-contro con l’altro è sem-pre biunivoco: non si dona e basta, ma si ri-ceve sempre. Per poter riconoscere ciò nella re-lazione con il povero e il debole, occorre metter-si in ascolto, in una mo-dalità non superfi ciale. Poi Federico Ripamonti ci ha presentato il ruo-lo e le attività di Caritas ambrosiana, con parti-colare attenzione alle proposte per le realtà giovanili. Incontro sti-molante e ricco!

Ecco brevemente i prossimi appuntamenti dell’itinerario.

Da lunedì 27 febbraio a giovedì 1 marzo alle

Catechesi Giovani 2011-12

Catechesi Giovani 2011-12

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ore 6.30 (sì, del matti-no) verranno riproposti gli esercizi spirituali per adolescenti e giovani. Inizieremo la giornata con la S. Messa in san-tuario, in cui riprendere-mo alcuni tempi portanti della Giornata Mondia-le della Gioventù 2011 a Madrid, cui diversi gio-vani di Vimercate hanno partecipato. Seguirà la colazione insieme e poi ciascuno partirà per le solite attività di studio o lavorative.Venerdì 2 marzo, I venerdì di Quaresima, la proposta sarà la con-divisione di una cena povera alle ore 19.00 in oratorio ad Oreno, per poi partecipare con la comunità alla via Crucis.Sabato 17 marzo parteciperemo con i gio-vani di tutto il decanato di Vimercate, al Cammi-no della Luce, appun-tamento consueto e apprezzato degli ultimo anni, probabilmente lun-go le sponde dell’Adda (luogo ancora da defi -nirsi). Ritrovo e partenza nel pomeriggio presso il Centro Giovanile e con-clusione in serata con la condivisione della cena al sacco.

Una ulteriore propo-sta sarà sabato 24 e domenica 25 marzo: si tratta di una due gior-ni di Ritiro Spirituale presso il monastero di Bose, dove è priore Enzo Bianchi. Deside-riamo proporre un mo-mento di preghiera e incontro con la comunità spirituale dei monaci di Bose. Ci accompagnerà nelle meditazioni fratel Lino. Ecco alcune infor-mazioni pratiche: par-tenza sabato 24 alle ore 8.30 in auto e ri-entro domenica nel po-meriggio. Per le iscrizio-ni contattare Ramona di Oreno ([email protected] / 3386165092) entro e non oltre il 4 marzo. Le iscrizioni si chiuderanno al raggiun-gimento dei 30 posti.L’ultimo appuntamento proposto sarà la parte-cipazione alla Fiera del Lavoro, domenica 13 Maggio. Il programma è ancora in fase di de-fi nizione.Le iniziative proposte sono molte e interes-santi… speriamo solo di trovare dei giovani che si lascino pro-vocare!!!

Don Marco e l’equipe di Pastorale Giovanile

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...Nell’accoglienza generosa e amorevole di ogni vita umana, soprattutto di quella debole e malata, il cristiano esprime un aspetto importante della propria testimo-nianza evangelica, sull’esempio di Cristo, che si è chinato sulle soff erenze materiali e spirituali dell’uomo per guarirle. In questo anno vorrei porre l’accento sui “sacramen-ti di guarigione”, cioè sul sacramento della Penitenza, della Riconciliazione e su quel-lo dell’Unzione degli Infermi, che hanno il loro compimento nella Comunione Eucari-stica.L’incontro di Gesù con i dieci lebbrosi, nar-rato nel Vangelo di San Luca - 17,11-19 -, in particolare le parole che il Signore rivolge ad uno di questi: “Alzati e va; la tua fede ti ha salvato”, aiutano a prendere coscienza dell’importanza della fede per coloro che, gravati dalla soff erenza e dalla malattia, si avvicinano al Signore. Nell’incontro con Lui possono sperimentare realmente che chi crede è mai solo! Dio infatti, nel suo Figlio, non ci abbandona alle nostre angosce e soff erenze, ma ci è vicino, ci aiuta a portar-le, desidera guarire, nel profondo, il nostro cuore. La fede di quel unico lebbroso che, veden-dosi sanato, pieno di stupore e di gioia ritorna subito da Gesù per manifestare la propria riconoscenza, lascia intravedere che la salute riacquistata è segno di qualco-sa di più prezioso della semplice guarigione fi sica: è segno di salvezza che Dio ci dona

attraverso Cristo. Chi, nella propria soff erenza e malattia, invoca il Signore è certo che il Suo amore non lo abbandona mai, e che anche l’amo-re della Chiesa, prolungamento nel tempo della Sua opera salvifi ca, non viene mai meno. La guarigione fi sica, espressione della salvezza più profonda, rivela così l’im-portanza che l’uomo, nella sua interezza di anima e di corpo, rivela per il Signore. Ogni sacramento, del resto, esprime e attua la prossimità di Dio stesso, il Quale, in modo assolutamente gratuito “ci tocca per mezzo di realtà materiali..., che Egli assume al suo servizio facendone strumenti dell’incontro tra noi e Lui stesso” (Omelia, santa Messa del Crisma, 1 Aprile 2010). Il compito principale della Chiesa è certa-mente l’annuncio del regno di Dio, ma proprio questo stes-so annuncio deve essere un proces-so di guari-gione: “...f a s c i a r e le piaghe dei cuori s p e z z a -ti” - Isaia 61,1 - se-

Ventesima giornata mondiale del malato11 febbraio memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes

Dal messaggio di papa Benedetto XVI: “Desidero rinnovare la mia spirituale vicinanza a tutti i malati che si trovano nei luoghi di cura o sono accuditi nelle famiglie, esprimendo a ciascuno la sollecitudine e l’aff etto di tutta la Chiesa...

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condo l’incarico affi dato da Gesù ai suoi di-scepoli - Lc. 9,1-2; Mt. 10, 1.5-14; Mc. 6,7-13-. Il binomio tra salute fi sica e rinnovamento dalle lacerazioni dell’anima ci aiuta quindi a comprendere meglio i “Sacramenti di gua-rigione”. Il sacramento della Penitenza è stato spesso al centro della rifl essione dei pastori della Chiesa, proprio a motivo della grande importanza nel cammino della vita cristiana, dal momento che “tutto il valore della Penitenza consiste nel restituirci alla grazia di Dio stringendoci a Lui in intima e grande amicizia” - Catechismo della Chiesa Cattolica, 1468-.La Chiesa continuando l’annuncio di per-dono e di riconciliazione fatto risuonare da Gesù, non cessa di invitare l’umanità intera a convertirsi e a credere al Vangelo. Gesù, nella sua vita, annuncia e rende presente la misericordia del Padre. Egli è venuto non per condannare, ma per perdonare e salvare, per dare speranza an-che nel buio più profondo della soff erenza e del peccato, per donare la vita eterna: così nel sacramento della Penitenza, nella “medicina della confessione”, l’esperienza del peccato non degenera in disperazione, ma incontra l’Amore che perdona e trasfor-ma. Il momento della soff erenza, nel quale potrebbe sorgere la tentazione di abban-donarsi allo scoraggiamento e alla dispe-razione, può trasformarsi così in tempo di grazia. Dio, nel suo grande amore, sempre

e comunque veglia sulla nostra esistenza e ci attende per off rire ad ogni fi glio che ritorna a Lui, il dono della piena riconcilia-zione e della gioia. Dalla lettura dei Vange-li, emerge chiaramente come Gesù abbia sempre mostrato particolare attenzione verso gli infermi. Egli non solo ha inviato i suoi discepoli a cu-rare le ferite, ma ha anche istituito per loro uno specifi co sacramento: l’Unzione degli infermi. La Lettera di Giacomo attesta la presenza di questo gesto sacramentale già nella prima comunità cristiana: con l’Unzio-ne degli infermi, accompagnata dalla pre-ghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa racco-manda gli ammalati al Signore soff erente e glorifi cato, perché allevi le loro pene e li salvi, anzi esorta a unirsi spiritualmente alla passione e alla morte di Cristo, per contri-buire così al bene del popolo di Dio. Gesù è il mediatore, “trasportando in Sé, assu-mendo in Sé la soff erenza e la passione del mondo, trasformandola in grido verso Dio, portandola davanti ai suoi occhi e nel-le mani di Dio e così portandola realmente al momento della Redenzione” (Lectio di-vina, Incontro con il clero di Roma, 18 feb-braio 2010). Questo sacramento merita oggi una mag-giore considerazione, sia nella rifl essione teologica, sia nell’azione pastorale presso i malati. A proposito dei “Sacramenti di gua-rigione” sant’Agostino aff erma: “Dio guari-sce tutte le infermità. Non temere dunque: tutte le tue infermità saranno guarite... Tu devi solo permette-re che Egli ti curi e non devi respingere le sue mani” (Esposizione sul Salmo 102,5). SI tratta di mezzi preziosi della Grazia di Dio, che aiuta il malato a conformarsi sempre più pienamente al Ministero della morte e risurrezione di Cristo. Assieme a questi due sacramenti, vorrei sottolineare anche l’importanza dell’Euca-ristia. Ricevuta nel momento della malattia contribuisce, in maniera singolare, ad ope-rare tale trasformazione, associando colui che si nutre del corpo e del sangue di Gesù all’off erta che Egli ha fatto di Sé stesso al Padre per la salvezza di tutti”.

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Dal gruppo famiglie... un’esperienza

Tutto è cominciato con un invito “Venite alla serata del gruppo famiglia?” e da un desiderio comune: trovare un luogo di crescita e compagnia per noi e per i nostri fi gli, all’interno di un cammino cristiano.

E’ così che ci siamo incontrate.

Un incontro in oratorio, un secondo in-contro, il vedersi fuori da messa, accre-sceva e accresce il desiderio di un’ami-cizia che si radichi nella quotidianità della nostra vita (vita coniugale, fi gli, malattie, vacanze, scuola, lavoro, feste...). Questo ha fatto sì che facessimo di tutto per crea-re altre occasioni per ritrovarci fra noi e nel gruppo famiglia. Chi di noi era già dentro il gruppo ha potuto sperimentare che quella era una realtà viva, aperta ad accoglie-re e a crescere. Per tutte è un’occasione concreta per vivere ( e convivere) in una comunità cristiana, forse una scommessa.

E’ bello e dà un grosso respiro sapere di non essere da soli. E’ bello sentirsi ac-colti e sostenuti da chi è nostro coetaneo e da chi ha giusto qualche anno in più e magari ha già l’esperienza dalla sua par-te. E’ bello che quello che stiamo vivendo lo stiamo costruendo momento dopo mo-mento tutti insieme.

Il valore aggiunto e fondante di questa esperienza lo stiamo imparando facendo-ci aiutare da Don Roberto e cioè che tutto ciò non sarebbe possibile se non mettes-simo, o meglio, imparassimo a mettere al centro di questa nostra amicizia Cristo come colui che genera, sostiene e rinvi-gorisce. Di fronte alla vita quotidiana, con le sue gioie e le sue diffi coltà, ai nostri ca-ratteri differenti (anche tra coniugi), ai fi gli con le loro esigenze...da soli rischieremmo di chiuderci e affossarci, di lasciarci vivere anziché alzare ed allargare lo sguardo, ri-marremmo fi ssi al nostro “orto”.

E’ quindi con la stessa semplicità con cui è nato tutto che spontaneamente vi chie-diamo, voi famiglie che leggete:

“Venite alla serata del gruppo famiglia?”

Chiara, Sara e Chiara del gruppo famiglia

APPUNTAMENTI DI FEBBRAIO PER LE FAMIGLIE DELLA COMUNITÀ:1° 4 febbraio “Il lavoro e la festa della Famiglia” Oratorio di Velasca

2° 18 febbraio “Il lavoro risorsa per la Famiglia” Oratorio di Vimercate

Gli incontri sopra indicati sono preceduti dalla cena comunitaria alle 19.30

3° 9 febbraio le ACLI e il Consultorio CEAF propongono una conferenza:i ragazzi sempre più soli e la famiglia part-time”.

4° 16 febbraio le ACLI e il Consultorio CEAF propongono una conferenza: “Le regole dell’adolescenza e il rapporto con i genitori...la fi gura dei nonni”.

Le conferenze sopra indicate si svolgeranno al Centro Giovanile di Vimercate in via Valcamonica alle ore 21

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In preparazione al Convegno Mondiale delle Famiglie

A tu per tu con i genitori della Beata Chiara Badano

Celebrata la S. Messa alle 7,30, siamo parti-ti da Vimercate mentre il sole del mattino illu-minava il Monte Rosa e le Alpi che gli fanno corona. In autostrada abbiamo pregato con le Lodi mentre sulla nostra destra mutava il panorama delle montagne: appariva la pi-ramide del Monviso e alla sua sinistra le Alpi Marittime innevate.A Ovada siamo usciti dall’autostrada e “per la via più breve” segnata dal navigatore di Stefano, per una strada molto “panoramica” che seguiva in cresta l’ondulazione delle colli-

ne, siamo giunti ad ammirare dall’alto la con-ca di Sassello ancora ovattata dalla nebbio-lina del mattino. In paese siamo arrivati alle 10,15 e ci siamo rifocillati con un cappuccino e focaccia ligure.Attraversando il paese compatto, con piccole piazzette e vecchie case alte, abbiamo rag-giunto la maestosa Chiesa Parrocchiale del-la SS. Trinità dove avevamo appuntamento con il Parroco, Don Albino Bazzano, vecchia conoscenza di Don Giuseppe, che avendo frequentato il paese negli anni Settanta e Ot-

Sabato 7 gennaio u.s., in una bellissima giornata di sole di questo strano inverno, Don Giuseppe, Don Kenneth, i coniugi Sponzilli e un paio di altre persone, con un pulmino guidato da Stefano sono andati a Sassello (SV) per incontrare Ruggero e Maria Teresa Badano, i genitori di Chiara, nata il 29 ottobre 1971 e morta il 7 ottobre 1990 per sarcoma osseo, dalla Chiesa proclamata Beata il 26 settembre 2010.

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tanta vi ha personalmente conosciuto Chiara e i suoi genitori. Don Albino, che ha seguito Chiara dalla na-scita alla morte, ci ha intrattenuti brevemen-te perché poi aveva una “sepoltura”, ma ha voluto accendere per noi tutti i bellissimi lam-padari di cristallo, caratteristici delle chiese liguri.Usciti sulla statale che passando per Stella (il paese di Pertini) scende ad Albisola, abbiamo raggiunto la casa dei Badano, che abitano ora la mansarda “perché è più calda” e per-ché lì vi è la camera dove Chiara ha sofferto ed è morta.Papà Ruggero, che ha sempre fatto il camio-

nista e ora è in pensione, ci aspettava e con lui siamo andati al Cimitero a pregare sulla tomba di Chiara. Là, nel tepore del sole che scioglieva la brina, Ruggero ci ha parlato della sua unica figlia, avuta dopo 11 anni di matrimonio e un pellegrinaggio alla Madon-na delle Rocche. Ci ha raccontato soprattutto del tempo della malattia di Chiara (un anno e mezzo), vissuto da lui, dalla moglie e da Chia-ra come tempo non di tristezza, ma di amore

e di “grazia” reciproca, che ci ha spiegato così: il “sì” e il sorriso di nostra fi glia dava a noi genitori la grazia e la for-za di non disperarci e di aiutarla in tutti i modi; ma il nostro “sì”, che era venuto prima del suo perché aveva-mo saputo prima la diagnosi, aveva ottenuto lei la grazia per offrire a noi sempre il sorriso e a Gesù sempre la sofferenza: “Sì, per te, Gesù”.Però il continuo sorriso della figlia meraviglia-va e insospettiva il papà, che pensava fosse “offerto” dalla figlia ai genitori quando erano presenti; e perciò ha raccontato che spia-va la figlia dal buco della chiave (le grosse

chiavi delle vecchie porte) per vedere se era serena anche quando era sola. Ma era un tempo di grazia anche per i genitori, per-ché a lui veniva spontaneamente di cantare quando era sul camion mentre aveva a casa la figlia ammalata. Così, nel tepore del sole invernale, sulla tomba della figlia, Ruggero si è raccontato e ci ha commosso.Di ritorno dal Cimitero siamo andati a visita-re sulla collina la bella Chiesa di S. Giovanni,

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dove Don Giuseppe una domenica mattina aveva confessato Chiara, ancora bambina. Dopo un bel pranzetto alla “trattoria Vitto-ria 1920” con polenta , cinghiale, pollo alla cacciatora e vino dolcetto, siamo tornati a Casa Badano per la visita alla camera di Chiara e un colloquio più disteso con i suoi genitori. Questa volta, come era naturale, ha parlato soprattutto la mamma Maria Teresa e anch’ella si è fermata specialmente a rac-contare il tempo della malattia di Chiara.Il suo male si manifestò inizialmente con un dolore alla spalla mentre giocava a tennis. La trafila di visite e di esami tipici di questi casi si svolse presso gli ospedali di Piatrali-gure e di Torino. Durante i soggiorni in questa città la famiglia Badano veniva ospitata da una famiglia del Movimento dei Focolari di cui anche i Badano facevano parte. Teresa ha raccontato in particolare il giorno in cui Chiara seppe dal professore che l’aveva in cura la diagnosi del tumore, che era già stata comunicata ai genitori. All’uscita di Chia-ra dallo studio del medico vi furono

quelli che Teresa chiama “i venticin-que minuti”: Chiara uscì seria, tirata, a occhi bassi, visibilmente impegnata in una lotta interiore, e chiese ai ge-nitori di non parlare; giunti a casa si distese sul letto.

Vi furono interventi chirurgici e chemioterapie e si alternavano soggiorni a Torino e perio-di a casa. Qui un sacerdote del posto. Don Lino, la visitava ogni giorno portandole la S. Comunione. La visitavano amici del paese e Chicca, una carissima amica di Savona con la quale condivideva la vita giovanile focolari-na. Su consiglio del medico, per non assistere alla caduta progressiva dei suoi capelli, se li tagliò a zero. Venne a celebrare la S. Messa

Dopo quasi mezz’ora, essendo riuscita a dire

il suo “sì” a Gesù, riacquisto il sorriso e parlò con i genitori.

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nella mansarda il Parroco Don Albino. Venne a trovarla il vescovo di Acqui, da cui Sassello dipende, Mons. Livio Maritano, che divenne suo amico. E le scrisse anche Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, dicendole che ormai doveva chiamarsi ed essere Chiara Luce per i cuori di tutti.Non mancò a questa consegna e volle sem-pre essere presente per dire continuamente a Gesù il suo “sì”: perciò, dopo la prima iniezio-ne di morfina, non la volle più per non perde-re mai la coscienza. Ma la malattia le aveva paralizzato le gambe, che non la sosteneva-no più, stavano piegate e avevano movimen-ti incontrollabili: perciò il papà e la mamma dormivano di fianco a lei nel lettone e con la mano le tenevano le ginocchia “ballerine”.

Chiara Badano è cresciuta come una brava e felice ragazza normale, con genitori nor-mali che si volevano bene, in un normale e tranquillo paese italiano. Il segreto della sua santità è stato nel rapporto personale e in-tenso con Gesù e nell’avergli detto di “sì” nel-la prova della malattia, all’inizio e continua-mente, momento per momento, condividendo questa “grazia”, come racconta il papà, con i suoi genitori.

Ricevono molte visite, il sabato stesso in cui li

abbiamo incontrati hanno dovuto congedarci perché era arrivato senza preavviso un pull-man di giovani.Specialmente i giovani sono toccati e mera-vigliati dall’avventura misteriosa di Chiara. Ruggero e Teresa hanno parlato ai giovani in Germania, in Olanda, in Francia. In America Latina, per l’età e le condizioni di salute, non si sono sentiti di andare e hanno mandato l’amica Chicca con il suo fratello Franz. Pro-prio Franz, che ha conosciuto Chiara come amica della sorella, ma si professa agnosti-co ed è regista e giornalista, ha scritto due agili e coinvolgenti volumetti: “Dai tetti in giù. Chiara Badano”, e “In viaggio con i Badano. Intervista ai genitori”, ambedue editi da Città Nuova.Ve li consigliamo, in attesa di sentire i Badano a Milano, nel corso del VII Consegno Mon-diale delle Famiglie, e chissà forse un’altra volta a Vimercate ( ci sono già venuti negli anni Novanta).

Don Giuseppe

Per la mamma furono le ultime

sue parole: “Mamma, sii felice,

io lo sono”.

Essi ora raccontano a chi li visita questa

esperienza di vita e di grazia familiare.

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La crisi, la solidarietà, la carità

La crisi, la solidarietà, la carità

La crisi economico-fi nanziaria iniziata alla fi ne del 2008 continua a far sentire i suoi eff etti nel campo del lavoro anche nel nostro territorio vi-mercatese: la chiusura della Cesana e i 400 esuberi annunciati dall’Alca-tel sono solo gli ultimi dolorosi episodi di una situazione diffi cile descritta anche nel mio articolo di gennaio.

D fronte a questa situazione, che per tante famiglie rende drammatico affrontare il presente e difficile pre-vedere il futuro specialmente per i figli, le nostre risposte devono sem-pre essere guidate dalla coscienza cristiana e improntate alla ragione-volezza e alla responsabilità e pos-sono distinguersi fra livello politico e livello civico-comportamentale.

Il livello politico lo affronteremo nel 2013, quando in occasione delle ele-zioni parlamentari dovremo espri-mere il nostro giudizio sull’operato delle forze politiche e sui program-mi che esse ci presenteranno per il nostro futuro. Certamente quelle dell’anno venturo saranno elezioni importanti e difficili, a cui non solo le forze politiche ma anche tutti noi cittadini dobbiamo prepararci riflet-tendo e discutendo.Il livello civico-comportamentale

invece è quello che dobbiamo vive-re già ora, anzi sempre, ed è stato ri-portato alla nostra attenzione dopo un periodo in cui l’esasperato bipo-larismo politico aveva proiettato ar-tificiosamente sui due schieramenti ogni valore di “bene” e di “male”, esentando quasi le coscienze e le for-ze sociali da ogni senso di responsa-bilità civica e comportamentale. E’ stato proprio lo shock violento della crisi, responsabilmente interpretato dal Presidente Giorgio Napolitano, a richiamarci al fatto che c’è un’Ita-lia da salvare (livello civico) e un’e-tica personale e sociale da recupera-re (livello comportamentale).Oltrepassando le lamentele, le re-criminazioni, le reciproche accuse e sospetti e ogni autocommisera-zione, c’è questo livello civico-com-portamentale da assumere subito e responsabilmente, riempendolo di comportamenti e atteggiamenti corretti e solidali: per esempio pa-gare tutti e sempre le tasse e l’IVA, evitare il doppio lavoro e anzi es-sere disponibili ai c.d. “contratti di solidarietà”, praticare non solo la solidarietà familiare nel bisogno ma anche l’aiuto reciproco di “buon vi-cinato” specialmente con gli anziani soli e le mamme con i figli piccoli, educare i ragazzi alla sobrietà e alla

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responsabilità dandone anzitutto l’esempio, sostenere con il contri-buto che ci è possibile le iniziative di solidarietà e mettervi anche se possiamo la nostra collaborazione diretta, ecc.Promuovere questa sensibilità e questa buona volontà è compito ineludibile della comunità cristiana, come è stato recentemente richia-mato dal Papa il 24 novembre u.s. in occasione del 40° della Caritas Italiana: “ Si tratta di assumere la responsabilità dell’educare alla vita buona del Vangelo, che è tale solo se comprende in maniera organica la testimonianza della Carità. Sono le parole dell’apostolo Paolo ad illu-minare questa prospettiva: “Quanto a noi, per lo Spirito, in forza della fede, attendiamo fermamente la giustizia sperata. Perché in Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mez-zo della carità. (Gal. 5,5-6) Questo è il distintivo cristiano: la fede che si rende operosa nella carità. Ciascuno di voi è chiamato a dare il suo con-tributo affinché l’amore con cui sia-mo da sempre e per sempre amati da Dio divenga operosità della vita, forza di servizio, consapevolezza della responsabilità”.In occasione della prossima Gior-nata Diocesana della Solidarietà la Commissione Caritas della nostra Comunità Pastorale darà inizio a una “riflessione pubblica” su que-ste tematiche. Intanto ricordiamo che nella nostra città è operante il Centro d’Ascolto Caritas che incon-tra annualmente circa 700 persone, ne valuta la situazione e i bisogni, li indirizza là dove possono trovarvi risposta, li aiuta se necessario con il pacco vivere del Magazzino Caritas (5864 pacchi consegnati nel 2011 per

un totale di 468 quintali di alimen-ti). E’ anche operante a Vimercate da più di un anno il Fondo Città Soli-dale, promosso dal Comune e dalla Comunità Pastorale, sostenuto da oltre venti Associazioni e dai privati cittadini; esso al 31 dicembre 2011 aveva raccolto 87.209,00 euro e ne aveva distribuito secondo il proprio regolamento 68.511,00 euro, aiutan-do 114 famiglie, di cui 34 italiane e 80 extracomunitarie. Poiché il Fon-do Diocesano Famiglia Lavoro ha momentaneamente sospeso la sua attività, è importante che il nostro Fondo locale continui a ricevere da Enti, Associazioni e Privati le risor-se necessarie per proseguire la sua preziosa attività.E’ auspicabile però che le Autorità pubbliche con l’esercizio dei loro poteri e le forze politiche nei loro programmi elettorali promuovano le condizioni per una nuova fase di sviluppo nazionale (“Cresci Italia”) e una nuova adeguata offerta di la-voro. Per indirizzare gli interventi di solidarietà anche alla promozio-ne dell’offerta di lavoro, sono allo studio sul territorio iniziative spe-cifiche finalizzate in questa direzio-ne. Speriamo di potervene parlare presto.

Don Giuseppe Ponzini

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I circoli ACLI di Vimercate e Orenoin collaborazione con

il Consultorio Famigliare CEAF Onluse con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale

organizzano i seguenti incontri:

Martedì 31/01/2012Dott. Fossati Marco

Internet, Youtube, Facebook: pro e contro...una nuova forma di bullismo?

Giovedì 09/02/2012Dott.ssa Trubini Chiara

I ragazzi sempre più soli e la famiglia part-time.

Giovedì 16/02/2012Dott.ssa Redaelli Serena

Le regole dell’adolescenzae il rapporto coi genitori...la fi gura dei nonni.

Gli incontri si terranno alle ore 21,00presso la sala conferenze delCentro Giovanile Cristo Re

Via Valcamonica, 25 - Vimercate

Proponiamo questi incontri per rifl ettere insieme sui problemi che sono comuni a molti genitori. La speranza è di poter dare delle indicazioni che li aiutino nella comprensione e nell’educa-zione dei propri fi gli.Abbiamo pensato di proporli in una sala dell’oratorio perché riteniamo che rimanga sempre un luogo di giocosa serenità per i ragazzi e di tranquilla delega da parte dei genitori.Dobbiamo tornare a far vivere i nostri ragazzi in un luogo dove la socializzazione sia il riassun-to di impegno, gioco, crescita e perché no...preghiera.

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movimento terza età

Un anno si chiude nella speranza di una

“nuova primavera”dicembre 2011 – San Silvestro: quale occasione migliore per festeggiare insieme una giornata di serena e gioiosa condivisione…31

La buona volontà delle volontarie, che hanno contribuito alla riuscita dell’incontro, è stata premiata dalla pre-senza del Parroco don Mirko Bellora, di Mons. Giuseppe Ponzini e da don Ken-neth Gaffa giunto dall’Uganda a Vimer-cate per incontrare gli amici durante le festività natalizie.

E’ la fi ne di un anno – il 2011 – piut-tosto “tribolato”, hanno commentato alcune commensali, alla luce di quanto puntualmente hanno potuto osservare, giorno per giorno, mediante i notiziari televisivi. In particolare si sono soffermate sui “momentacci” delle disastrose improv-

Una quarantina di amiche ed amici del Movimento Terza Età non ha voluto mancare al tradizio-nale pranzo di fi ne anno.

L’incontro conviviale, con gustosi manicaretti tutti esclusivamente preparati in casa, si è svolto presso la Sede del Movimento.

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vise inondazioni che hanno invaso e distrutto interi paesi e quartieri delle no-stre città, da nord a sud dell’Italia; sulla guerra in Libia; sulla persecuzione con-tro i cristiani e religiosi in molte parti del pianeta; sulla crisi economica-fi nanzia-ria che si è scatenata nel mondo oc-cidentale colpendo anche l’Italia; ecc, ecc. Fatti ed eventi piuttosto tristi – hanno soggiunto altre - che hanno con-tribuito non poco ad incupirci, a rattri-starci, a renderci attonite e timorose di fronte al domani. Tanto che ci si è posta la domanda: ma cosa sta succedendo nel mondo…? Questo è il lato più triste che ci ha lasciato il 2011 ! Per fortuna – hanno chiosato - vi sono stati anche momenti gioiosi: non molti per la verità, poiché la nostra vita di anziani è spes-

so cadenzata da quelli meno graditi…dai quali vorremmo sempre sfuggire.

Sul fi nire dell’incontro è poi intervenuto don Mirko a toglierci da questi pensieri e a rasserenarci con i suoi aneddoti e rallegrarci con il suo sorriso invitando-ci ad aprire i nostri cuori alla speranza di una “nuova primavera” grazie anche alla “regola del dito puntato” che dice così: “Quando punti il dito contro un altro, ricordati che ne hai sempre tre che puntano verso di te”, richiamando ciascuno alla propria responsabilità nel creare rapporti più fraterni, giusti e sereni e nel vivere l’ordinario in modo straordinario.

Per la Terza Età: Armando D’A.G.Febbraio 2012

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Il nido del GabbianoUna donna in fuga dal suo passato, un bambi-no in fuga dalla realtà, tra incubi del giorno e le minacce della notte:Un uomo inchiodato a una colpa remota. Due vite adulte spezza-te, il passaggio crudele dell’infanzia. Nel pas-sato di Roberto, sottuf-ficiale dei carabinieri in congedo ed ex agente sotto copertura, c’è un episodio terribile dal quale non riesce a li-berarsi, che risale agli anni di attività segreta in America Latina.

Lo incontriamo a Roma, la città dove era nata e aveva abitato sua madre prima di sposare un poliziotto ame-ricano e trasferirsi in California. Lì Roberto, ragazzino, aveva imparato col padre a cavalcare le onde, a sfidare e a non temerle mai.Ma non sarà così per sempre: ora la sua vita, oppressa da un tormen-to che non lo abbandona, è scandita dalle sedute settima-nali dallo psi-chiatra. Quan-do arriva allo studio del me-dico gli capita di incontrare la paziente dell’appuntamento che precede il suo. La pri-ma volta avviene per caso, poi, per tutti e due, diventa un’abitudine, un’occasione cercata. Di Lucia, ex attrice, veniamo a sapere che è stata sposata con un uomo che forse non amava abbastanza e che ha tradito, poi morto in un incidente d’auto dopo che lei gli aveva rivelato la verità. Il rimorso la affligge, rendendo difficile anche il rapporto con il figlio, un bambino sensibile e solitario che sembra vivere in una dimensione parallela e inquie-tante.

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Il silenzio dell’onda

di Gianrico Carofiglio Casa editrice Rizzoli

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Racco l ta Fondi Per g l i In te r ve nt iRacco l ta Fondi Per g l i In te r ve nt iSug l i S tabi l i Par rocch ia l iSug l i S tabi l i Par rocch ia l i

Somme raccolte alla data 6 dicembre 2011 12.225,00

dal 6 dicembre al 1 gennaio 2012 (42 buste) 460,00

TOTALE 12.685,00

La Commissione Amministrativa

OFFERTE L IBERE MESE D I GENNAIO 2012OFFERTE L IBERE MESE D I GENNAIO 2012

N.N. alla Madonna in memoria di Arturo e Rosa 50

N.N. alla Madonna secondo le intenzioni dell’offerente 100

Gli amici di Giulio, alla Madonna 160

S.M. alla Madonna 100

Nipoti Banfi in memoria di Gesuina 125

L. S. ricordando i defunti 35

P.P. in memoria di Alberto e di Angelo Magni 25

L.A. alla Madonna 250

N.N. alla Madonna (6 offerte) 205

TOTALE 1050

Con i l Bat tes imo Con i l Bat tes imo sono d iventat i f ig l i d i D i osono d iventat i f ig l i d i D i oCaprotti Pietro – Maggiore Alessandro

Sono to rnat i a l la casa d e l Padr eSono to rnat i a l la casa de l Padr eColombo Gesuina ved. Banfi di anni 91 – Kosovel Madre Ernesta di anni 101 – Villa Madre Gioconda di anni 85 – Corbetta Felice di anni 84 – Colnaghi Germano di anni 72 – Mandelli Carla ved. Ferrario di anni 77 – Corti Giulio di anni 85 – Beretta Alessandro di anni 79 -

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Via A. Motta, 139/B - tel. 039 6850967335 226879 - 339 4531328

VIMERCATE: via B. Cremagnani, 44 - tel. 039.669434

NOTTURNO E FESTIVO: via Verdi, 23 - tel. 039.668705

BURAGO MOLGORA: via Piave, 4 - tel. 039.669434

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