Papus - Mago Martinista

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E' Papus il fondatore dell'Ordine Martinista

"Bisogna renderci subito conto, su ciò in cui può consistere la vostra maggiore interrogazione sull’essere umano. A che serve il vostro trasmettere delle immaginette che descrivono la storia indifferente dei vostri re e, più stinte ancora, le tribolazioni della vostra Sorbona della malora? Troppa storia elementare. Che cosa ci nascondete? Lo gnosticismo, in gran parte questo è ancor oggi presto detto. Non andremo molto lontano, se avete creduto di commuoverci alla sorte di André Chénier: non siamo così sensibili. Ciò che c'interesserebbe è di sapere di dove veniva e dove andava Martinés di Pasqually. Vi vediamo ancora, adagiarvi su Renan: ma perché siete muti su Saint-Yves di Alveydre? Troppe sciocchezze.”

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Il Martinismo designa il sistema di teosofia di Louis-Claude de Saint-Martin1[3] e la sua esposizione dei suoi lavori. Un martinista, una martinista è colui o colei che riceve questo sistema per studiarlo e praticarlo. Martinismo designa la dottrina di Martinés di Pasqually, ed i " martinisti " diventano, allora, un corollario, degli Eletti Cohen. La giustapposizione di questo senso a quello precedente si spiega particolarmente per l'omonimia parziale di " Saint-Martin " e di " Martinés ", e per i legami personali, dottrinali, e sociali, tanto immaginari che reali, dei due illuminati. In questo secondo punto, i termini martinezismo e martinezisti e quelli martinismo e martinisti vietano Ed è tanto fiorente sia in seno alla Massoneria del Regime Scozzese Rettificato sia nei cenacoli ermetistici ed esoterici, dove il martinismo rimane un veicolo privilegiato della gnosi, anche nell’ambito universitario dove diventa soggetto di memorie e di tesi. L'influenza di Saint-Martin va crescendo da due secoli, e manifesta un'inspirazione ad un cristianesimo tradizionale che resta largamente misconosciuto. Questa corrente teosofica a due teste, Martinez di Pasqually e Louis-Claude di Saint-Martin, ha generato due corpi spirituali, uno che si dice esterno, l'altro che si dice interno, e che alcuni talvolta oppongono a torto. Con Martinez di Pasqually, infatti, è per mezzo di una teurgia molto elaborata che il Cohen Eletto si concilia angeli ed arcangeli in vista della sua Reintegrazione. Con Saint-Martin, è attraverso una teurgia interiorizzata ed una completa spoliazione che, con l’aiuto cristico, l'uomo di desiderio diventa l'uomo-spirito. Di questi due metodi, è il secondo che si è più diffuso, senza dividersi mai completamente, né definitivamente del primo. Ma se le forme sembrano così differenti agli occhi profani, è della stessa ascesi che si tratta, ascesi cristica o cristiana, direbbero quelli che volessero segnare così la differenza tra il cristianesimo esoterico, così criticato e criticabile, ed il cristianesimo esoterico. Si parlerà talvolta, forse impropriamente, di ermetismo cristiano, ma questa ultima espressione esprime tuttavia perfettamente ciò che è il martinismo oggi, una gnosi cristiana. Il martinismo contemporaneo si presenta come uno spazio tradizionale che offre al ricercatore la libertà e la flessibilità necessarie all'avventura che rappresenta la Cerca incondizionata dell'essere. Molti Martinisti si interessano poco a Martinez ed a Saint-Martin, ma trovano nelle Logge Martiniste la libertà, l'apertura di mente la conoscenza che. Da molto tempo, la Massoneria non sa offrire che eccezionalmente. Da un Ordine Martinista all'altro, da un rituale ad un altro, il Martiniste ritrova sempre questo ambiente proprio al Martinismo e, in modo sorprendente, quella presenza indicibile e indefinibile, che per i misteri del S e dell'I le due iniziali di Superiore Incognito, manifesta la Chose. La manifestazione della Chose ci insegna Robert Amadou, è il grande fine degli Eletti Coëns:

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" ...non è possibile definirla, ed i contesti dove la Chose è menzionata sono abbastanza diversi da produrre equivoci. La parola Chose è francese, ma potrebbe ricordare, all'occorrenza, la doppia accezione che indotto la prossimità fonetica di due parole della lingua castigliana (di cui Martinez si ricorda a volte: cosa e causa, la Chose martinezista è causa al tempo stesso finale ed efficiente dell'impresa gestita da Martinez ed i suoi emuli, grandi e piccoli, quando si prodigano alla riconciliazione ed alla reintegrazione. ". Abbiamo chiarito che esistono diverse fasi e diversi momenti di un’unica corrente in cui delle sovrapposizioni e delle degenerazioni legate alla personalità dei Maestri che caratterizzano appunto tali «momenti», sembrano addirittura dar vita a qualche cosa di differente che in realtà non è se si raschiano le sovrapposizioni. Il Martinismo contemporaneo vuol farsi derivare dal Martinismo moderno ed in genere si commette l’errore di legare questo Martinismo esclusivamente a Papus mentre esso è composto da molti autorevoli uomini che agirono contemporaneamente a lui o dopo la sua scomparsa dalla scena terrestre. E questo è un punto che va bene chiarito perché non ci sembra valida in assoluto l’affermazione che «L’Ordine Martinista moderno fu fondato ex novo da Papus nel 1891», anzi a tale affermazione si dovrebbe quasi rispondere con un no deciso perché quando nel 1891 inizia la fase martinista oggetto della presente nota (il Martinismo Antico si era solo apparentemente esaurito in Francia dopo la rivoluzione) avviene l’incontro tra DUE Iniziatori: Papus e Chamboseau. Ambedue erano eredi di una «iniziazione» martinista che fu anche oggetto di discussione quanto a validità perché da un lato la linea di Papus mostra un vuoto apparente e quella di Chamboseau ha come anello di trasmissione, ad un certo punto, una donna. Su questa questione è bene soffermarci un poco, ma è bene che si premetta che noi NON METTIAMO IN DISCUSSIONE LA VALIDITÀ INIZIATICA DEL MARTINISMO anche se certi dettagli e certe validità in qualche «momento» possono essere discutibili. Quanto noi diremo a questo proposito assume una significazione relativa sia perché se l’iniziazione (di osservanza di un rituale nella trasmissione) è anche un fatto formale, non è esclusivamente legata ad essa, sia perché al primo gruppo di riorganizzatori del Martinismo ben presto giunsero altri validi apporti con le rispettive filiazioni. E veniamo alla ben nota linea di trasmissione premettendo quanto scrive Van Rijmberg concludendo una serie di ricerche su Saint Martin e cioè che non si può negare la esistenza di una catena iniziatica propagata da Louis Claude de S. Martin anche se si deve escludere la strutturazione di un vero e proprio Ordine Martinista. «Le iniziazioni individuali di Saint Martin, considerate da molti pura leggenda, sono bene una realtà». E l’A. cita a sostegno della sua tesi dei documenti probanti. Secondo Amadou, egli aveva creato una Società degli Amici Intimi composta da coloro che erano in grado di comprendere il suo insegnamento ed ai quali dava tutto se stesso ed i simboli della sua iniziazione: la maschera, il mantello, le tre luci, sono giunti a noi vivificando ancor oggi la catena dei Superiori Incogniti. Ed ecco la catena delle Iniziazioni Libere come ci è giunta nelle notazioni storiche.

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Come si vede agevolmente Amelia Mortemart era una donna e la filiazione che fa capo a Papus potrebbe apparentemente presentare qualche soluzione di continuità che tuttavia non ci dilungheremo ad esaminare nei dettagli. Chaboseau (2) e Papus (3) che frequentavano lo stesso gruppo di occultisti a Parigi, si riconobbero in possesso di una stessa trasmissione proveniente dalla scuola di L. C. de Saint Martin e nel 1888 si scambiarono le rispettive iniziazioni, stabilendo di dare delle basi moderne al contenuto iniziatico in loro possesso. Nel marzo del 1891 fu costituito a questo scopo a Parigi un Supremo Consiglio formato dai seguenti occultisti che avevano preventivamente ricevuto la iniziazione a S.I.: P. Adam, Barlet, M. Barres, Burget, Chamuel, S. de Guaita, Lejay, Montiere, J. Peladan, Sedir. Ben presto Barres e Peladan, essendo cattolici, si dimisero e furono rimpiazzati da Marc Haven e V. E. Michelet. E la vita dell’Ordine così ricostituito inizia una rapida diffusione a cui ovviamente non poteva far riscontro un altrettanto valido lavoro iniziatico, basti infatti pensare che ben presto l’Ordine contò circa ventimila fratelli che se da un lato costituivano un’elite intellettuale, spirituale e fors’anche iniziatica, dall’altro non potevano neppure possedere una formazione esoterica comune, tant’è vero che la storia del Martinismo Moderno è costellata appunto da incomprensioni derivanti da queste differenze. Comunque è incontrovertibilmente chiaro che all’inizio del Martinismo moderno vi sono due fondatori e non uno, seguiti a distanza assai ravvicinata da ben altri dieci elementi di prim’ordine aventi ciascuno un proprio bagaglio e delle proprie filiazioni iniziatiche, per tali ragioni non possiamo affermare che il moderno Martinismo abbia avuto un’unica, chiara, scuola, ma è sorto da più linee culturali confluenti tra di loro, per questa ragione i richiami alla dottrina originaria sono affiorati di sovente confluendo e trovando successivamente in Robert Ambelain un valido interprete. È senz’altro ammissibile ed accettabile che tra i dodici fondatori dell’Ordine Martinista nel 1891 chi intieramente si dedicò ad esso fu Papus ed è forse perciò che Papus (che era un divulgatore, un volgarizzatore di eccezionale validità) viene ritenuto erroneamente come il suo fondatore mentre in senso assoluto non lo è affatto. È tuttavia con Papus che il Martinismo divenne un qualche cosa di differente per tingersi di quell’occultismo occidentale di cui fu veramente il volgarizzatore ed il propagandista e sul quale ovviamente non si possono che porre delle riserve. Ci sembra difficile dover identificare il Martinismo con il «papusianismo» e del resto l’eccessivo eclettismo che fu alla base del risveglio Martinista fu anche la causa delle numerose scissioni che caratterizzarono la sua forma moderna e che si manifestarono alla morte di Papus e successivamente.

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In Francia e conseguentemente nel mondo si ebbero infatti tra i rami principali i seguenti: 1) L’Ordine Martinista Sinarchico di Blanchard (1918); 2) L’Ordine Martinista Tradizionale con A. Chaboseau (1931); 3) L’Ordine Martinista Rettificato di J. Boucher (1948); 4 ) L’Ordine Martinista facente capo alla sede di Lione con coloritura fortemente Martinezista (1920).

(1)«Conoscenza», n. 2, 1973, p. 21. (2) Ci sembra interessante riprodurre lo stralcio di una lettera scritta da Jean Chaboseau figlio a Philippe Encausse e da questi pubblicata. «Mio padre aveva 18 anni circa, ed era solo a Parigi essendo mio nonno di guarnigione dapprima a Tarbes, poi a Mans. Gli erano stati forniti indirizzi di corrispondenti di famiglia, tra questi quello di un’anziana signora... Mio padre va dunque da lei che abitava in rue Notre Dame des Camps in un vecchio appartamento e vi ritornò tutti i giovedì sera. Questa anziana signora molto colta ed amante della musica si mise in testa di completare la cultura di quel giovane che trovava troppo universitario. Gli fece scoprire Balzac sotto un nuovo profilo, gli apri gli occhi sopra certi filosofi che mio padre teneva un poco in disparte ed a poco a poco lo porta a conoscere “gli illuminati” ed i “teosofi” della fine del XVIII secolo e dell’inizio del XIX ed in particolare di Ballanche. Naturalmente gli leggeva molti scritti di Louis Claude de Saint Martin. Tutto ciò lo intesi raccontare molte volte da mio padre ed egli lo ricordò particolarmente una sera in occasione di una riunione martinista presso Canudo, riunione che si prolungò moltissimo e che tenne gli uditori sotto lo charme di questi racconti evocati a bassa voce e nell’atmosfera che tu puoi conoscere e ricostruire. Un giorno Amelia disse al giovane che esisteva “qualche cosa”, che la tradizione si era perpetuata individualmente, segretamente o quanto meno discretamente. Il

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seguito tu lo conosci. Mio padre studiava medicina parallelamente ai suoi studi di induismo... È all’ospedale parigino della Charité che conobbe Paups, dapprima al servizio di un gran maestro di cui mi sfugge il nome poi al servizio di Chorot...». (3) Estratti da «Martinezismo, willermozismo, martinismo e massoneria» di PAPUS (Ed. Chamuel, Parigi, 1899). «Il passaggio del Martinismo ai gruppi che dovevano dargli una tale estensione all’epoca attuale si è effettuato con la mediazione di un modesto occultista che fu sempre attaccato a due grandi principi, la conservazione della tradizione iniziatica dello spiritualismo caratterizzata dalla Trinità e la difesa del Cristo al di fuori di ogni setta. Sono questi i caratteri dello “sconosciuto” al quale venne affidato il sacro deposito, ed Enrico Delaage, poiché è di lui che stiamo parlando, preferì essere fedele alla sua iniziazione anziché fondare una nuova setta... Delaage spinse il rispetto del segreto sino a tacere l’origine della sua iniziazione nei suoi libri, ed è solo con gli intimi che amava parlare a cuore aperto del Martinismo, la tradizione del quale gli era stata trasmessa per mezzo di suo nonno M. de Chaptal, iniziato lui stesso da Saint Martin... Qualche mese prima della sua morte Delaage volle dare ad un altro la semente che gli era stata confidata... Povera eredità costituita da due lettere e qualche brano, riassunto di quella dottrina della iniziazione e della trinità che aveva illuminato tutte le sue opere. Ma l’invisibile era là e lui stesso si incaricò di ricollegare le opere alla vera origine loro e di permettere a Delaage di affidare la sua semente ad una terra ove avrebbe potuto svilupparsi...». Nasce a La Coruna, terra basca, il 13 luglio 1865, da padre francese (Louis Encausse, chimico) e madre spagnola. All'età di 4 anni la sua famiglia si trasferì a Parigi, dove Gerard fu educato. Da giovane passava gran parte del suo tempo nella Biblioteca Nazionale studiando Cabala, Tarocchi, Scienze magiche, Alchimia, ed i manoscritti di Eliphas Lévi. Si laureò in medicina ed intraprese la professione di medico, ma ben presto si trovò coinvolto nell'immenso laboratorio esoterico della società parigina di fine ottocento dove entrò in contatto con i più eminenti personaggi occultisti.

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Si iscrisse nella Società Teosofica francese fondata da Madame Blavatsky nel 1884 - 1885, da cui si dimetterà, per varie divergenze, nel 1890. Encausse, il cui nome iniziatico fu Papus, in onore del primo dei dodici geni (il genio della medicina) del libro "Nuctéméron" di Apollonio di Tiana, fu un grande erudito nelle scienze ermetiche, ma anche un eccellente divulgatore ed organizzatore tanto da creare in poco tempo una rivista esoterica molto celebre chiamata "L'Initiation", un gruppo indipendente di alti studi Tradizionali, una facoltà di scienze ermetiche che fu ritrovo per i maggiori occultisti del tempo, e non ultimo curare la pubblicazione dei suoi primi libri sulla divinazione. Encausse fu membro Della Fratellanza Ermetica Della Luce e dell'Ordine Ermetico della Golden Dawn di Parigi… ed anche della Memphis-Mizraím e probabilmente di altre organizzazioni esoteriche o paramassoniche, e scrisse molti libri sull'occultismo. Nonostante Encausse riconoscesse il misterioso mago e curatore "Maitre Philippe" (Philippe Nizier) come suo "maestro spirituale", il suo primo e vero maestro negli aspetti intellettuali dell'occultismo fu il marchese Alexandre Saint-Yves d'Alveydre.

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Nel complesso potremmo dire che è ritenuto fra i padri dell'occultismo moderno e viene ricordato soprattutto per essere stato il fondatore dell'Ordine Martinista (1888) e del Martinismo, corrente esoterico-filosofica basata sulle idee del Filosofo Incognito Louis Claude de Saint-Martin. Per quanto riguarda le questioni qui per noi più rilevanti, ricordiamo che nel 1889 Papus pubblicò i Tarocchi dei boemi, più conosciuti come i Tarocchi di Papus. Si tratta di tarocchi creati in stile egizio che all'epoca ebbero grande diffusione. A riguardo Papus scrisse: "il libro dei Tarocchi, tramandato presso i boemi di generazione in generazione, è il libro primitivo di un antico rito d'iniziazione (...); che io sappia la chiave della sua struttura e dei suoi possibili utilizzi non è stata ancora scoperta. Ho cercato di colmare questa lacuna offrendo agli iniziati, ossia a coloro che conoscono gli elementi della scienza occulta, uno strumento rigoroso con cui sia possibile approfondire i loro studi". Papus morì di tubercolosi contratta nella sua opera di medico volontario durante la prima guerra mondiale nell'anno di grazia 1916.

LE BIOGRAFIE MARTINISTE

JOSEPHIN AIMÉ PÉLADAN

Josephin Aimé Péladan Nato a Lione il 28 marzo 1859, morto a Neully sur Seine il 27 giugno 1918. Si faceva chiamare Sâr Merodak, dal nome di un personaggio principale di una delle sue novelle, o Sâr Peladan. Sâr è una parola assira che signidfica Re. Personaggio eccentrico dell’epoca simbolista, poeta, scrittore, drammaturgo, fu amico di Stanislas de Guaita (con cui saltuariamente rompeva, per rivalità in questioni di donne) di Gabriele D’Annunzio, che era un suo estimatore, di Eric Satie, il musicista e compositore che scrisse la musica per i suoi drammi e fu il musicista ufficiale dell’Ordine Cabbalistico della Rosa+Croce, di Debussy, di Gerard Encausse (Papus). Il personaggio più importante dell’esoterismo europeo della sua epoca e di molti degli intellettuali della sua epoca. Nella galleria Durand-Ruel, Peladan organizzò un importante evento artistico della vita parigina, il Salon des Rose+Croix.

Nel 1893, dal 38 marzo al 30 aprile, vi si tennero numerose tenute artistiche e che fu visitato da 23.000 persone.

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Il Salon fu ripetuto anche nel 1897.

Manifesto del Salon des Rose+Croix: Dante templare e Sâr Merodak

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Peladan era un ammiratore convinto di Wagner, e si dichiarava capace di interpretarlo profondamente, intimamente, esotericamente. Da quest’ispirazione, nacquero due tragedie, Babylonie (1895) e Le Prince de Bysance (1896). Altre sue opere furono: Drammi: Prometeo, Edipo e la Sfinge, Orfeo, La Rosa Croce, il Mistero del Graal, I Figli delle Stelle, I Devoti di Avignone, Critica d’arte o letteraria: La Dernière Leçon de Léonard da Vinci http://goo.gl/0sEPr http://goo.gl/k5A8x http://goo.gl/B5w8S http://goo.gl/wFGF5 (1904) Libri: La Cerca del Santo Graal, Curieuse (1885), L’Initiation sentimental (1887). L’Art de la Guerre. La teoria dell’Androgeno, La Decandenza latina, Il Vizio Supremo, Come convertirsi in mago, Come convertirsi in una fata. Neo-cattolico e mistico, Josephin si forma in una famiglia eccezionale. Sua padre, Adrien, legittimista e cattolico, scrisse più di trenta libri di filosofia, storia, poesia. Pubblicava inoltre una rivista, Annales du Surnaturel ai XIX° Siècle, una sorta di bollettino dei miracoli. Suo fratello maggiore, Adrien, medico, che era uno studioso di metafisica e di scienze occulte, avrebbe ricevuto a Tolosa una trasmissione rosicruciana da Firmin Boissin (1835-1893), tolosano, che firmava con lo pseudonimo di Simon Brugal. Firmin a sua volta, aveva ricevuto la trasmissione dal Principe Balbiani di Palermo, discepolo di Cagliostro. http://goo.gl/a8qnl http://goo.gl/nv3xM Boissin avrebbe trasmesso l’iniziazione rosicruciana anche a Stanislas De Guaita (1861-1897). Deceduto in giovane età, Stanislas sarebbe potuto divenire un personaggio chiave del mondo metafisico europeo della sua epoca. D’antica e nobile famiglia comasca era stato amico d’infanzia e di scuola del romanziere Maurice Barrés, con cui come con Peladan, rompe spesso per motivi di rivalità nelle conquiste femminili. La sua formazione esoterica derivava in gran parte da Eliphas Levi, http://goo.gl/szzUm http://goo.gl/g4U1m che chiamava “il Maestro dei Maestri”, ma soprattutto dalla tradizione Martinista e dalla “filiazione” Sinarchica da Fabre d’Olivet a Saint-Yves d’Alveidre. Stanislas era membro Consiglio Supremo dell’Ordine Martinista e nel contempo il fondatore dell’Ordine Kabbalistico della Rosa+Croce, di cui Papus era il massimo animatore, ed a cui appartennero i maggiori esoteristi del loro tempo. Dopo la morte di De Guaita, Papus si appropriò del Gran Magistero dell’Ordine, che per la verità

era stato trasmesso a François Charle Barlet (1838-1921), pseudonimo di Albert Faucheux, che era stato uno dei fondatori della Società Teosofica in Francia. Barlet protesto per la prevaricazione di Papus, e lascio a René Guènon http://goo.gl/2El3h http://goo.gl/Fsliv i rituali, i documenti e le insegne dell’Ordine. Guenon avrebbe così potuto rivendicarne il Magistero. Nel 1888 Peladan fu fra i fondatori dell’Ordine Kabbalistico della Rosa Croce, ma le divergenze latenti con De Guaita e Papus, derivanti dalla sua relativa ortodossia cattolica di fronte al loro anticlericalismo, scoppiarono nel 1890. Peladan fonda un suo Ordine prima denominandolo Rosa+Croce Cattolica, poi Rosa+Croce del Tempio ed infine Rosa+Croce del Tempio e del Graal. Nell’Aprile del 1890 la Chiesa Cattolica scomunica l’Ordine Cabalistico di Papus e mette all’Indice la rivista L’Initiation.

La Rosa+Croce Cabbalistica accentua il suo carattere anticlericale ed attacca Peladan sul L’Initiation. Un commento firmato a tre, Barlet, Papus e De Guaita affermava che l’aggettivo ”cattolica” applicato alla parola “Rosa+Croce” faceva “l’effetto di una casula sulle spalle di un

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quacchero o di un triangolo massonico al collo di un cappuccino”. La polemica fra Peladan e De Guaita assume anche carattere personale. Forse per una forma di competizione si innamoravano delle stesse donne e spesso si sfidavano pubblicamente a duello con la sciabola, duelli che, per la verità, terminavano in maniera incruenta. Agli attacchi della Rosa+Croce cabbalistica, Peladan regisce, emanando un manifesto (1890):

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ACTA ROSAE CRUCIS

LA ROSACROCE DEL TEMPIO

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Sotto il Tau, la Croce greca, la Croce latina, davanti alla Bellezza interiore e la Rosa crucifera, in comunione cattolica con Ugo di Payen e Rosenkreutz, il Sâr Peladan, Maestro dell’Ordine della Rosacroce del Tempio, assistito dal settenario formato da: LL.SS.Gary de la Croze Conte Léonce de Larmandie Conte Antoine de la Rochefoucauld Elemir Bourgues (1852-1915) Saint-Pol Roux (1861-1940) Samas

ORDINA In nome di Gesù, solo Dio, e di Pietro, solo Re. A tutti coloro che seguono il secondo versetto del Bereschit, sotto pena di esser espulsi dall’Ordine per sempre, di concentrare ogni sforzo di Luce sul piano artistico. A questo fine si crea in questo stesso momento (essendo le sue istituzioni permanentemente segrete)

LA ROSACROCE ESTETICA Verificata in Parigi, nella festa dell’Ascensione del Redentore e firmata dai Sette. Peladan creò il suo Ordine come una sorta di: “Confraternita di Carità intellettuale, consacrata alla realizzazione d’opere di misericordia, secondo lo Spirito Santo, i cui membri si sforzano di aumentarne la Gloria e preparare il Regno. Esige tre voti: Idealismo per lo scudiero, di Fedeltà per il Cavaliere e di Obbedienza per il Commendatore. Chiede ai saggi l’assoluta confessione di Fede, di fronte alla quale tutte le contraddizioni sono sempre state apparenti e momentanee.” Inizia così quella che i giornali parigini chiamarono la guerra “delle due Rose”. Nel 1891 Papus, sull’Initiation così scriveva:

Gerard Encausse (Papus)

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“Considerando che un membro dimissionario del Consiglio, il signor Peladan, ha fondato nel 1890 una setta scismatica; considerando che questa setta, della quale il signor Peladan si dichiata Gran Maestro ed Arcimago, esibisce sentimenti di uiltramontanismo intransigente e d’affezione alla Santa Sede, ecc., diametralmente opposti ed ostili verso i sentimenti che in tutte le epoche hanno professato i Fratelli della Rosa+Croce; visto che il Signor Peladan ed i suoi hanno espressamente e pubblicamente, in termini ambiziosi e atti a far incorrere una confusione fra l’Ordine Cabbalistico della Rosa+Croce e la sua setta scismatica…” L’Ordine del Tempio della filiazione Fabré-Palaprat, cui appartenne anche Adrien, padre di Josephin, fu risvegliato da questi negli anni 1892-1894. Peladan fu effettivamente un Gran Maestro del neo-templarismo, passando poi la staffetta ad un “Segretariato Internazionale dei Templari” con sede a Bruxelles, dove rimase in “sonno” fino agli anni ’30 del XX° secolo. Nel 1897, dopo la morte del De Guaita, l’amatissimo discepolo, amico-nemico e compagno d’avventure femminili, artistiche, metafisiche e decise di cessare ogni pubblica apparizione e di ritirarsi alla ricerca della Rosa+Croce invisibile e del Graal. In una lettera a Gabriel Boissy di questo periodo, un Peladan disincantato e profetico scrive: “È arrivato lei nel momento in cui si riparano gli errori di una pubblicità intempestiva. L'opera si chiudeva tanto velocemente quanto era stata esageratamente aperta.. Conosco il mio peccato, ma non lo detesto. Non ho potuto amare il mio tempo; a sua volta egli ha spossato il mio zelo con i suoi ostracismi. Ho amato troppo il passato, le sue pompe e le sue opere. Con una terminologia arcaica, sovranamente spiacevole in un paese di suffragio universale e di laicismo, ho predicato letteralmente in una lingua morta. Hanno respinto le mie parole ed il bene che io volevo non è stato. IO SONO L'UNICO VINTO; LA DOTTRINA INTERMINABILMENTE VERMIGLIA NON SOFFRIRÀ CHE UN RITARDO DI ESPANSIONE. IL VOTO RIMANE: SE IO NON DEVO TROVARE LA FORMA MODERNA DELLA VERITÀ, AIUTERÒ I PREDESTINATI A QUESTA SCOPERTA MEDIANTE LA LEZIONE DELLA MIA AVVENTURA.”

Stanislas de Guaita

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Il Martinismo in 10 punti 1. Che intendete per "esoterismo?" In che cosa consiste il lavoro in seno all'Ordine? L'aggettivo "esoterico" si applica a ciò che è nascosto, non evidente, per opposizione a "Exoterico" * che significa volto verso l'esterno. Nell’antichità, l'insegnamento esoterico andava più lontano del semplice insegnamento razionale o filosofico. Doveva impregnare l'anima dell'alunno diventato discepolo, in modo da permettergli di superare la sua personalità affinché lo spirito potesse manifestarsi. L'esoterismo conduce l'uomo alle Porte della Conoscenza del Sé. In questo senso, le Scienze Tradizionali, come l'alchimia, l'astrologia, la Kabbala, sono degli aiuti potenti. Coloro che vogliono camminare verso la Conoscenza cercano attraverso la preghiera, la purificazione, il distacco e la pratica del discernimento, di elevarsi e aiutare i propri simili. L'Ordine si propone di aiutare ogni ricercatore sincero nel compimento di un lavoro costante su se stesso. La pratica della carità, della preghiera, della bontà e della compassione verso gli altri, lo studio e l'approfondimento della Conoscenza Esoterica che tratta della Scienza Nascosta e della Tradizione porterà progressivamente il neofita sulla Strada per comprendere la sua vita in modo più sottile. Papus disse dell'Ordine Martinista: ….."è una società mistica e come tale è l'unione di forze invisibili evocate per la ricerca della Verità. L'Ordine Martinista è un centro attivo di diffusione iniziatica. Il suo obiettivo è quello di propagare rapidamente e in una maniera ampia gli insegnamenti dell'occulto e della tradizione esoterica occidentale e cristiana. La società * Exoterismo, termine derivato dal greco Exotericos > esterno, coniato dai discepoli di Pitagora per indicare concetti e principi filosofici da elargire al mondo profano, a quanti non erano iniziati alla comprensione del linguaggio dei discepoli. Essoteriche erano infatti considerate le lezioni della scuola peripatetica di più facile ascolto e rivolte ad un pubblico più numeroso. Esso comprende quanto attiene alla tradizione mistica, all’insegnamento religioso che le varie confessioni hanno tramandato attraverso i secoli. Ripensiamo per un attimo ad alcuni dei messaggi indirizzati da Gesù Cristo a Pietro: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. Ed io ti dico che sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.” (Matteo 16, 17-18), ed ancora “A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Matteo 16, 19). Questi sono esempi significativi dell’insegnamento iniziatico fornito all’apostolo per la diffusione tra gli uomini. Pietro fu dunque il depositario dell’exoterismo, mentre Giovanni lo fu per l’esoterismo. L’iniziato è quindi colui che gradualmente si libera dal guscio Exoterico, superando le differenze dogmatiche e le diverse forme religiose per conoscere la verità, ossia se stesso, l’universo e Dio. E’ colui che vibra all’unisono con il suono dell’universo e che quindi non ha bisogno della parola per esprimersi; il silenzio è da lui inteso come lo spazio che separa l’uomo dalla conoscenza delle cose divine. La modestia e la saggezza saranno le sue compagne di colloquio. E’ così che potrà ricostruire la sua interiorità lavorando nella sacra quiete del tempio che altri non è che il suo essere stesso.

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Una formula Sufica afferma : “ La via exoterica è : io e te; la via esoterica è : io sono te e tu sei me; la conoscenza esoterica è : né io né te ma Lui”. Ma nella società d’oggi, in un mondo dagli incerti confini, quanto lontano è per l’uomo il riuscire a leggere oltre il simbolo, preso dal suo incessante ed incalzante desiderio di scalare i vertici non di piramidi ma di glorie fatue e terrene, troppo terrene! Quanto più elettivo sarebbe fermarsi e chiedersi dove stiamo andando, quanto più soddisfacente sarebbe passare più tempo con i nostri figli, gli esoterici del futuro, a raccontare loro qualche fiaba in più per cedergli il testimone della Tradizione, per introdurli in quel mondo ricco di funzioni culturali “segrete”, dato che il racconto abolisce il tempo, e non perché lo “fa passare” ma in quanto sottrae l’essere umano alla sua tirannia e lo fa penetrare in uno spazio sui generis connotato dal mistero. Per quanto mi riguarda il mio lavoro è giunto al termine e come in ogni fiaba che si rispetti non posso che accomiatarmi con la fatidica frase : ”…..e vissero tutti felici e contenti!” Martinista ha come primi principi: +rispettare la libertà umana +accettare nel suo seno uomini e donne +essere cristiana. Il Martinista difende l'azione del Cristo…" Delle centinaia di persone che passano il portale di questa tradizione, molte lasceranno dopo alcuni anni. Meno numerosi sono quelli che riusciranno a penetrare nel cuore di quello che si è arrivato a chiamare esoterismo cristiano. Di conseguenza, vi sono in loro una chiamata, una forza che dirige ognuno misteriosamente fino a questi portali. Tutti quelli che si sono avvicinati a questa tradizione hanno sentito questo desiderio. Per l'Ordine Martinista la fratellanza non è una finalità: è la conseguenza del suo camminare mistico. La Tradizione Martinista è la presenza su noi di un pensiero, di un Eggregoro * che sintetizza una comunione di spirito e di simboli tra differenti persone. In effetti, esiste un obbiettivo Martinista che trascende gli esseri che hanno costruito la sua storia. Si tratta della difesa e del servizio invisibile dell'Esoterismo cristiano. 2. Quale tipo di lavoro propone l'Ordine? Gli insegnamenti dell'Ordine preparano ad un lavoro individuale che tocca tre campi: . Il mentale, per mezzo dell'intelligente osservazione della natura e dei suoi fenomeni, dello studio dell'occultismo classico (ciò che chiameremmo oggi esoterismo), di ciò che è intorno a sé ed in se stesso, così come l'esercizio di un discernimento sempre più fine. Il contenuto dell'insegnamento martinista si basa sui concetti fondamentali dell'esoterismo Cristiano, la nozione di rituale e la costituzione occulta dell'uomo. - Il sentimento, per il risveglio alla Tradizione Universale, ai principi Cristiani ed ai messaggi dei Maestri Passati. Questa alchimia spirituale e mistica che si effonde progressivamente nell'anima del ricercatore sincero si manifesteranno sotto parecchie forme: desiderio di soccorrere ed amare il proprio prossimo con la presa di coscienza che l'umanità è una, andare

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verso una trasformazione interiore per ritrovare la Verità Primordiale, per dare alla Vita il suo senso reale, per uscire del suo egocentrismo, per allargare il suo stato di coscienza. - L'azione, per la messa in pratica di questa presa di coscienza che invita alla preghiera ed alla meditazione. Questa ricerca progressiva porterà il ricercatore ad affinare i propri sensi sottili, senza cadere in una sensibilità leziosa che lo frenerebbe spesso davanti all'apparizione di slanci emozionali improduttivi. L'azione si manifesta allora nella pratica di un'azione rivolta al servizio per l’umanità e il mondo che lo circonda, sollecitando l'aiuto del Cielo perché l'uomo prenda infine coscienza che non può niente senza l'aiuto di Dio. 3. Chi sono i Maestri Passati a cui si è fatto riferimento? Questi Maestri Passati sono numerosi e risalgono a Pitagora, http://goo.gl/ub1cx http://goo.gl/lLpsw passando da Platone, http://goo.gl/C8lBb http://goo.gl/nLFI2 Plutarco, il Dottor Eckhart, Jacob Böhme, Swedenborg, Eckhartshausen, Martines di Pasqually ed il suo discepolo Louis-Claude de Saint-Martin, per arrivare fino a Papus, fondatore dell’Ordine, per citarne solo alcuni. Ciascuno di questi personaggi ha segnato il suo tempo e ha portato la sua pietra per la costruzione della Tradizione. 4. Possono svilupparsi dei poteri specifici, acquisire delle facoltà psichiche con gli insegnamenti dell'Ordine? Per ciò che riguarda lo sviluppo dei sedicenti "poteri" o "facoltà", non fanno parte del nostro insegnamento, piuttosto riguardano la parapsicologia. Se è vero che essi si possono acquisire in seguito ad un lavoro interno e disinteressato di purificazione, non costituiscono la prova di un reale avanzamento spirituale. In quanto alla magia, di cui la pratica incita spesso ad avere un ascendente sulla natura o sugli altri, non è né insegnata né incoraggiata dall'Ordine. Questi sedicenti "poteri" possono essere all'origine di un certo autocompiacimento e possono dare una falsa immagine di sé, rischiando di interporre un’abisso tra l'individuo ed il suo prossimo. Mentre dovrebbero essere solamente strumenti di servizio, gonfiano l'ego e quello che crede di possederli - spesso ne è posseduto! - ritardando così la sua evoluzione spirituale. 5. Cosa si esige da un candidato alla via Iniziatica? Ciò che si esige dal candidato è molto semplice e riposa essenzialmente sulla volontà ed il Desiderio di intraprendere la sua propria trasmutazione. Oltre allo studio, la meditazione, la preghiera ed un lavoro su se stesso, per rendere la sua personalità sempre più trasparente e ricettiva ai valori interiori, è lasciato in tutta la sua libertà di pensiero. È nel suo quotidiano, durante le sue proprie esperienze, che potrà verificare e sperimentare la veridicità degli antichi testi e delle Parole Sacre, ed i benefici che ne trarrà da questi insegnamenti saranno lasciati al suo proprio giudizio. E il suo avanzamento, semplice ed umile, lo condurrà a praticare la carità intelligente, la tolleranza e la benevolenza verso tutti gli esseri, ed un sentimento di pace interiore e di compassione accompagnerà ogni sua azione. 6. Quali condizioni sono richieste per studiare l'esoterismo?

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L'esoterismo deve essere considerato come un "di più" nella cornice di una vita familiare, sociale e professionale equilibrata. Nessuna condizione è richiesta per il suo studio. Un'intelligenza vivente, una curiosità intellettuale, un'apertura di mente associata ad un cuore puro e privo di ogni fanatismo ed ogni egocentrismo porteranno naturalmente il cercatore ad interrogarsi sulla Vita ed il suo scopo. In nessun caso la vita familiare deve essere considerata come sorgente di squilibrio o di disarmonia, perché il Martinismo aiuta ad Essere nella Vita, e non a fuggirla. 7. Che ne pensate delle differenti pratiche divinatore: veggenza, chirologia, spiritismo, ecc.? Le pratiche divinatorie danno troppo spesso adito ad avere un’ascendente sugli altri. Certamente, ci sono delle persone oneste tra i veggenti, chirologi, spiritisti, ecc., ma frequentemente la mancanza di una conoscenza approfondita dell'esoterismo e dei suoi simboli li porta inevitabilmente a confondersi e loro stessi non sanno esattamente da che piano le loro visioni o intuizioni provengono. 8. Come dovrebbe condursi lo studio dell'invisibile? La prima cosa, quando si abborda il campo dell'invisibile, è di tenere bene i piedi per terra, lo spirito benevolo, l'atteggiamento umile e sincero ed il cuore aperto agli altri. Non lasciarsi trascinare dalle promesse fallaci di coloro che propongono una trasformazione radicale dopo uno stage di dieci giorni. Ogni Iniziatore dell'Ordine aiuta ad intraprendere un lavoro individuale che richiede buonsenso, un'introspezione intelligente ed un'attenzione costante rivolta al perché delle nostre azioni, affinché ciò che pensiamo, ciò che diciamo e ciò che facciamo sia sempre in armonia con il Creato ed il Creatore. 9. In che cosa consiste l'insegnamento che dispensate? Il nostro insegnamento spazia dall'ermetismo alla Tradizione e alla Teurgia, ciò che si intende generalmente per Scienze Occulte, e sul lavoro su sé stessi, affinché ciascuno acceda, per quanto possibile, alla conoscenza di sé ed a quella degli altri. "Conosci te stesso e conoscerai l'universo e gli dei", diceva già Socrate. Mettendo questa conoscenza in pratica, e provando innanzitutto a comprendere e colmare le nostre proprie lacune contribuiremo affinché l'amore regni tra gli uomini: Pace agli Uomini di buona volontà! 10. Quale genere di facoltà si dovrebbe sviluppare per aiutare meglio gli altri? Abbiamo numerosi candidati che vogliono aiutare gli altri non appena credono di avere sviluppato certe facoltà. Ma hanno essi realmente queste facoltà e, in questo caso, hanno il discernimento necessario per aiutare il loro prossimo senza sconfinare sulla loro libertà? Ciò non è facile! Non rischiano di fare in buona fede alcuni danni, considerando la loro esperienza insufficiente? Pensiamo che abbiamo il dovere di lavorare prima su noi stessi per migliorarci, studiando, meditando, pregando. Così, poco a poco, armati di conoscenze nuove, ed illuminati dai nostri Maestri Passati, potremo tentare di aiutare il nostro prossimo nelle piccole cose ed affanni della vita quotidiana, ma sempre badando a rispettare i disegni del Cielo, perché Egli solo sa ciò che è buono per ciascuno di noi.

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* L’Eggregoro

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Trarrai sicuro vantaggio evocando questo Eggregoro multiforme, conosciuto anche con il nome di

Curson. Una riunione di persone che tengono a un’obiettivo comune e mantengono delle relazioni tra loro, costituiscono un gruppo. Se questo gruppo si riunisce regolarmente ispirandosi sempre allo stesso obiettivo, poco a poco si andrà formando un sentimento di gruppo. Questo sentimento o spirito di gruppo si formerà per la somma dei pensieri, desideri, ideali, sentimenti, ecc. dei componenti il gruppo stesso. Se il gruppo si riunisce in forma sistematica lo spirito di gruppo andrà acquisendo forza e vitalità che sarà tale da infondere in tutti i componenti quei sentimenti comunemente conosciuti come patriottismo, cameratismo, tifoseria, ecc.

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Se il gruppo, oltre a riunirsi in forma sistematica si riunisce anche in forma rituale, lo spirito di gruppo acquisirà anche l’energia psichica derivante dalla comunione d’intenti dei partecipanti. Ogni partecipante, apportando energia psichica attraverso i propri pensieri e desideri, produce una interazione nello spirito di gruppo tale da stimolare ulteriormente i componenti in comunione con gli scopi del gruppo o demotivare ulteriormente i componenti passivi o comunque non in sintonia perfetta. La caratteristica di questo spirito di gruppo sarà più o meno positivo o negativo a seconda dei pensieri e desideri degli interagenti. Quando un nuovo membro si aggiungerà al gruppo, esso si sentirà più o meno a suo agio in base al suo modo di sentire e di pensare. Se il suo modo di sentire e di pensare è in generale accordo con lo spirito di gruppo, egli si troverà bene; altrimenti o dovrà adattarsi cambiando il proprio modo di sentire e di pensare oppure dovrà andarsene. In un gruppo con obiettivi spirituali lo spirito di gruppo può acquisire una ulteriore ed importante caratteristica. Se la persona che lo dirige ha degli obiettivi ben chiari e definiti, se tiene sempre ben presente gli scopi dell’organizzazione che dirige, se tiene sempre conto delle leggi universali e lavora costantemente a tutto questo.......allora avrà prodotto, attraverso il suo lavoro cosciente, la creazione di uno spirito di gruppo che avrà le seguenti caratteristiche: 1-Essere alimentato solo e solamente da pensieri positivi (evoluzione), 2-Essere connesso con la gerarchia superiore o con forme spirituali superiori altamente evolute. Questa forma è conosciuta in esoterismo con il termine di Eggregoro (o Egregoro, Eggregore, Egregore, ecc). E la sua connessione con forme altamente evolute permetterà di energizzare fortemente gli aspetti positivi dei componenti del gruppo, tale da ottenete protezione e ispirazione per il proprio lavoro spirituale o cammino evolutivo che dir si voglia. L’Eggregoro ha quindi un’origine mentale, di fatto è materia mentale riorganizzata in una forma definita, allo stesso modo di come fabbrichiamo un oggetto fisico usando materia fisica riorganizzandola secondo l’uso che ne dobbiamo fare. Inoltre l’Eggregoro si riveste di una forma astrale ed eterica, essendo la sua parte materiale rappresentata dai componenti del gruppo (“ciò che è in basso è come ciò che è in alto”). L’Eggregoro si alimenta efficacemente in tre maniere: 1 – con un lavoro costante di meditazione profonda ed elevata di colui che dirige il gruppo; 2 – con un lavoro collettivo simultaneo, specialmente se per mezzo di un rituale; 3 – con la presa di coscienza di ogni componente del gruppo dei principi che animano l’organizzazione, la propria meditazione e azione in accordo con essa. Se l’Eggregoro ha le caratteristiche anzidette ed è alimentato nella forma indicata costituisce un poderoso agente vitalizzatore del gruppo, tale da assicurare a ciascun componente una costante ispirazione e una poderosa protezione. Gli ordini Martinisti

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Il martinismo è un sistema iniziatico che si ispira a tre esoteristi attivi tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento: Jacques Martinez de Pasqually (1727-1774), Jean-Baptiste Willermoz (1730-1 824) e Louis-Claude de Saint-Martin (17431803) ( foto) Martinez de Pasqually, coinvolto nei diversi sistemi di «alti gradi» della massoneria settecentesca, crea intorno al 1754 l'Ordine dei Cavalieri Massoni Eletti Cohen (cohen erano i sacerdoti del Tempio antico di Gerusalemme n.d.r.), un sistema massonico in cui dopo i gradi classici di - apprendista, - compagno e maestro, si inseriscono una - «classe del Portico», - una «classe del Tempio» e infine - una «classe segreta» che corrisponde al grado di Réau-Croix. Fino alla classe dei Portico compresa, si tratta ancora di un tipico sistema massonico settecentesco, ma, a partire dalla classe del Tempio, è introdotta una dottrina peculiare della

«reintegrazione» che comprende -nozioni di natura cabbalistica (la Cabbalah è la Tradizione Ebraica mistica, non biblica, esoterica) e -operazioni teurgiche (=invocazione cerimoniale di spiriti per dominarli e obbligarli ad operare magicamente) via via più segrete. La restaurazione dell'umanità dopo il peccato di Adamo passa attraverso la faticosa ascesi che permette di raggiungere un «sacerdozio Cohen», nel corso del quale si impara a dominare gli spiriti negativi e a comunicare con gli angeli. (Teurgia , antica pratica Egizia-n.d.r.) Preparato nel silenzio, nella preghiera e nel digiuno in giorni particolari l'eletto Cohen ottiene la rivelazione soprannaturale della Chose (la «Cosa») osservando segni luminosi detti glifi - che si tratterà poi di interpretare - e ascoltando rumori misteriosi. Dal martinezismo di Martinez de Pasqually si distingue il sistema di Willermoz, che - pure allievo del maestro degli Eletti Cohen - tenta di ricondurne le idee in un ambito più strettamente massonico e nello stesso tempo cristianeggiante (da parte sua, Willermoz era e si considerava un cattolico praticante, anche se molte sue idee sono, dal punto di vista della Chiesa, decisamente eterodosse). Ne nasce l'Ordine dei Cavalieri Beneficenti della Città Santa, detto in ambito più strettamente massonico Rito Scozzese Rettificato. Louis-Claude de Saint-Martin, dal canto suo, entra negli Eletti Cohen nel 1768 e diventa rapidamente il segretario di Martinez de Pasqually. Dopo la

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morte del maestro, inizia però a diffidare dell'occultismo e delle società iniziatiche e si orienta verso un misticismo cristiano «del cuore», diffidente verso le Chiese istituzionali e tentato da un certo panteismo. Si deve a uno dei maggiori esoteristi della generazione successiva di un secolo a quella dei padri fondatori, Gérard Encausse detto Papus ( foto sx) - cui si è già fatto cenno in materi a di ordini rosacrociani - l'organizzazione di idee liberamente ricavate da Martinez de Pasqually, Willermoz e Saint-Martiri nella forma di un Ordine Martinista, fondato nel 1891 insieme ad Augustin Chaboseau (1869-1946) (foto a destra) a Parigi. Sia Papus tramite Henri Delaage (1825-1882) - sia Chaboseau (da una sua zia) rivendicano (circostanza assai discussa dagli storici dell'esoterismo) una catena iniziatica che li legherebbe direttamente a Saint-Martin (e quindi a Martinez de Pasqually) attraverso una serie di «iniziazioni libere». Dopo la morte di Papus nel 1916 l'Ordine Martinista - nelle cui fila sono coinvolte persone che partecipano, nello stesso tempo, a organizzazioni massoniche che praticano i riti cosiddetti «egiziani», e spesso anche a ordini rosacrociani e a Chiese gnostiche - si frammenta in una complicatissima serie di scismi. La maggioranza dei membri dell'Ordine riconosce come successore di Papus Charles Détré detto Téder (18551918), che muore però solo due anni dopo Papus. Téder e il suo successore nella titolarità dell'Ordine Martinista, Jean Bricaud (1881-1934), modificano i rituali in direzione più accentuatamente martinezista, tentano di chiudere l'Ordine ai non massoni e alle donne, spostano il centro da Parigi a Lione . Nel 1939 la FUDOSI (=federeazione degli ordini esoterici europei) riconosce come legittimo rappresentante del martinismo l'Ordine Martinista Tradizionale. In Italia la storia del martinismo contemporaneo inizia con l'adesione di una serie di note figure del mondo esoterico e massonico italiano all'Ordine Martinista di Papus. Fra gli altri, sono iniziati Eduardo Frosini (1879-?) - affiliato alla loggia Lucifero di Firenze, ove raggiunge il grado di maestro il 31 agosto 1905 -, Arturo Reghini, e perfino Gabriele D'Annunzio (1863-1938), di cui sono noti gli interessi esoterici. Dopo la morte di Papus anche in Italia si riproduce la controversia fra una linea più ispirata a Saint-Martin e una martinezista, e fra fautori e oppositori di una collaborazione fra Ordine Martinista e Chiesa Gnostica. Il nome «Ordine Martinista» rimane a una corrente martinezista legata a Bricaud e alla sua Chiesa Gnostica, guidata in Italia da Vincenzo Soro, cui si contrappone un Supremo Consiglio dell'Ordine Martinista, critico nei riguardi di Bricaud e delle sue idee. Questo gruppo continua l'attività - dalla Francia - anche durante il periodo fascista, attraverso i discepoli di Eliphas Lévi (Alphonse-Louis Constant, 1810-1875, forse il vero fondatore dell'occultismo moderno), fino ad arrivare a Luigi Petriccione («Caliel», 1928-1995).

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Dott. Gérard Anaclet Vincent Encausse (Papus) (1865-1916) Co-fondatore dell'Ordine Martinista (1891)

Rara foto di Papus nel suo oratorio privato.

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Gérard Anaclet Vincent Encausse, conosciuto come Papus, nacque il 13 luglio 1865 a La Coruña (Spagna) e morì a Parigi nel 1916. Fu educato secondo la tradizione cattolica e ricevette il sacramento della Prima Comunione il 26 aprile 1877 nella chiesa di Saint-Pierre di Montmartre, a Parigi Fu medico e si occupò di ipnosi al seguito del dottor Luys, massima autorità del tempo in materia di guarigioni attraverso l'ipnosi. Sosteneva, infatti, che l'ipnosi dovev a essere esercitata dai medici abilitati ai soli fini terapeutici. Studiò al collegio militare Rollin dal 1888 al 1891, mentre svolgeva il servizio militare, ottenendo il grado di Ufficiale di Sanità il 24 maggio 1891; in seguito divenne maestro di scienze l'11 giugno 1892. Nell'ottobre del 1888 fonda la rivista "l'Iniziazione". In seguito aderì alla Società Teosofica di Madame Blavatsky, dimettendosi però alcuni anni dopo per una serie di divergenze. La sua prima opera letteraria apparirà nel 1884, seguita da altre opere sulle scienze occulte. Fra queste ricordiamo I Tarocchi, la Kabbala, la Magia, nonché opere su

Martinez de Pasqually e Louis Claude de Saint-Martin, gli ispiratori del movimento da lui fondato, il Martinismo. Papus fu il suo nome mistico e magico; era il nome che poteva condurre ai numi; lo prese dal Nuctéméron di Apollonio da Tiana (molto ben conosciuto dagli studiosi di Franz Bardon). Era il nome del genio della prima ora, il genio della medicina. Seppe però anche essere un uomo allegro e mondano, prendendo parte ad attività dello "chat noir" sulla collina di Montmartre (locale molto in voga tra la fine dell'800, e gli inizi del 900). Passava moltissimo tempo nelle biblioteche alla ricerca di testi antichi. Questo gli permetteva d'opporre alla tradizione orientale una tradizione occidentale! A Parigi lo troviamo a frequentare gli esoteristi del tempo; tra quelli a lui più vicini troviamo Stanislas de Guaita (nobile d'origine lombarda), Sedir (impiegato alla B.N.F.) e Joséphin Péladan che presto abbandonerà il gruppo per farne uno proprio (ma senza successo).

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Nel 1888, incontra Pierre-Augustin Chaboseau che gli confida di avere anche lui un'iniziazione risalente a L. C. de Saint-Martin. Coincidenza perlomeno "strana" che darà ancora più forza e autorità al nuovo Ordine che si andava costituendo, e la cui struttura sarà definitivamente stabilita nel 1891. Scrisse più di 160 testi a nome Papus o Gerard Encausse. Il suo incontro con Maitre Philippe di Lione, noto taumaturgo, forse il più potente e famoso, cambierà la sua visione del mondo. Papus diventerà il più tenace sostenitore della mistica cristiana e della via cardiaca che Saint-Martin chiamò la Via Interiore. Continuò comunque ad essere un tenace ricercatore della verità, ed abbiamo ragione di credere che continuò gli studi sulla magia e sulle antiche iniziazioni. Appartenne anche alla Chiesa Gnostica, di cui ricoprì importanti incarichi; si ha notizia della sua presenza anche negli ambienti della Golden Dawn, ed autorevole membro del Centro Studi Iniziatici. Con Maitre Philippe si recò in Russia alla corte degli Zar da sempre appassionati di scienze esoteriche; qui si scontrerà con Rasputin, del quale ebbe a dire: " è un'antera in cui sono racchiuse tutte le sozzure del mondo". Si dice, ma non ci sono prove certe, che si recò anche in India. Certo è che anche il noto esoterista italiano, Giuliano Kremmerz, studiò con il Papus. Quando scoppiò la prima guerra mondiale, fu al fronte, medico a bordo di un'ambulanza. Qui forse a causa dei gas impiegati in guerra, si ammalerà gravemente ai polmoni. Rimpatriato, pur sapendo di non avere speranze continuò il suo lavoro di medico e ricercatore, fino al 25 ottobre 1916, quando mor irà all'ospedale della Carità di Parigi. Di fronte alla personalità del Papus i pareri divergono e si oppongono. Per gli occultisti, quest'uomo fu un genio che studiò, praticò e operò nel mondo scrivendo anche un considerevole numero d'opere che ancora oggi sono un'autorità in questo campo. Pochi si sacrificarono come Lui alla causa che aveva intrapreso; attirò mistici e ricercatori eccezionali; li condusse nell'opera comune tanto ricercata ed utile agli uomini di desiderio. Papus fu l'uomo che donò tutto se stesso alle cosiddette scienze occulte. Fu lui che fece dei Martinisti dei seri e stimati operai di Cristo. Fu l'uomo d'azione e di preghiera, sintetizzando una miriade di correnti diverse.

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I Martinisti che lo seguirono continuarono la Sua opera; essi fecero tutto ciò che rimaneva da fare. Riti, pratiche e quant'altro furono messi a punto; tutto opera del lavoro di veri uomini di desiderio. Papus propose tre percorsi: la conoscenza dell'uomo (scienza psichica); la conoscenza della natura (l'alchimia); la conoscenza di Dio (la mistica). È ritenuto fra i padri dell’occultismo moderno e viene ricordato per essere stato il fondatore dell’Ordine Martinista (1888) e del Martinismo, corrente esoterico-filosofica basata sulle idee del Filosofo Incognito Louis Claude de Saint-Martin. Massone “di frangia”, fu organizzatore della conferenza internazionale massonica, che si svolse a Parigi il 24 giugno del 1908. Alla sua morte, nel 1916, la sua opera è stata continuata dal figlio Philippe, che adottò il medesimo pseudonimo.

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Siamo al 5 di Aprile 1899, quindi i diciassette capitoli di studi precedenti compresi fra i numeri 11 e 27 inclusi, furono da me scritti dal 19 Febbraio a tutto ieri, riassumendo le attente letture che avevo fatto delle magistrali opere di Papus, sulla Magia Scientifica e Pratica. Da qualche tempo addietro mi ero procurato dalla libreria Detken di Napoli il Traité Metodique de Scienses Occultes par Papus, ma nel ricevere il volume, che avevo salatamene pagato, mi era sembrato che non fosse più nuovo e tale dubbio era divenuto certezza quando nello scorrere il volume vi avevo ad un certo punto trovato un brandello di carta sul quale erano minutate poche righe di scritto, le quali ricordavo perfettamente di avere letto in principio del Mondo Secreto del 1897. Nel leggere le parole scritte su questo brandello di carta mi produssero in me tre fenomeni caratteristici: 1° Un colpo nel centro della mano sinistra seguito da un formicolio circolare ritengo alla distanza di un centimetro circa da detto centro. 2° Un senso di intontimento cerebrale come se fossi stato colpito da leggero coma. 3° L’intuizione che del dottor Giuliano Kremmerz, autore del Mondo Secreto, fosse la calligrafia che avevo sottocchio; – che il libro il quale tenevo fra le mani fosse stato studiato dal dott. Kremmerz e che questi ad ogni evenienza avrei potuto incontrare recandomi dal libraio Detken in Napoli. E questi tre fenomeni produssero una gran calma nell’animo mio agitato, ed indussero in me una fede sicura che ben presto una qualche via di progresso si sarebbe aperta allo spirito mio già rallegrato di trovarsi in possesso di due oggetti preziosi per essere stati toccati dal Maestro. Così

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più ardenti furono le mie preghiere mattutine e serali accompagnate dai soliti profumi e dai cennati segni iniziatici. Infatti pochi giorni appresso ricevetti la proposta di iscrivermi alla F+ TM+ di Miriam ricostituita in Italia dal dott. Giuliano Kremmerz del quale mi si trasmettevano a stampa una circolare riservata ed uno statuto fondamentale per la costituzione della detta F+. Com’è facile comprendere accolsi la proposta come un dovuto compenso alla mia costanza nello attendere onestamente praticando, e l’accettai con gioia tanto più che la proposta medesima mi parve scritta con lo stesso carattere che aveva vergato il brandello di carta rinvenuto nel volume del Papus. Accennai questa circostanza nel rispondere allo indirizzo che mi era stato indicato e finalmente il dì 8 marzo ricevetti notizia che il maestro assegnatomi era a mia disposizione per tutti i chiarimenti che mi sarebbero occorsi, e ebbi richiesta di restituire il brandello di carta già accennato. Restituii subito chiedendo un convegno orale e quattro urgenti chiarimenti per lettera i quali ebbi a corso di posta …seguono la descrizione delle richieste, la risposta del Maestro (di cui è stato già documentato in questo Sito nella sezione: archivio documenti) e con le delucidazioni avute, volte a migliorare l’esecuzione del Rito, si ripromette di eseguirlo anche nel Novembre del successivo anno. …Avevo sollecitato un colloquio col mio maestro ed ottenni l’insperato favore di due conferenze in casa sua a Napoli il 26 ed il 29 Marzo, le quali furono cordialissime, lunghe, confidenziali e di somma importanza per me. Il risultato di tali conferenze forma oggetto di un libro speciale in cui è contenuta anche tutta la corrispondenza importantissima riferibile a queste mie memorie (cfr. Note Magistrali). Qui accennerò soltanto ciò che non appare dalla corrispondenza o, per meglio esprimermi, ciò su cui non offre la medesima una facile intelligenza ed un completo lume. …Seguono le sue prime considerazioni sui due Riti pubblicati sul Mondo Secreto, sulla Schola e quanto della Tradizione iniziatica, scritta e orale aveva ricevuto da Giuliano Krennerz e conclude: …La mia domanda di nomina a Fr+++ Tm+++ di Miriam al G O E è stata accolta ed essendone stato ascritto al 1° Grado ne ho ricevuta la tessera di ammissione con la consegna della Regola, dei Riti, del Numero, del Segni d’Intelligenza Occulta, delle istruzioni scritte ed orali necessarie all’esercizio dell’alto e filantropico ministero.

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Il sogno di de Pasqually Forse nato a Grenoble nel 1717 in una famiglia discendente da ebrei spagnoli, Martinez de Pasqually istituì nel 1760 il misterioso Ordine dei Cavalieri Massoni Eletti Cohen dell’Universo, e intese riformare per questa via la Massoneria francese. Forte della sua dottrina cristiano-cabalistica, che poi confluirà nel Trattato della Reintegrazione, de Pasqually istituì un sacerdozio iniziatico atipico rispetto a qualsiasi altro ordine, compresa la massoneria. Di qui il termine “Eletti Cohen” che in ebraico sta per “Sacerdoti Eletti”, anche se, in verità, l’espressione esatta del plurale ebraico sarebbe dovuta essere “Eletti Cohanim”. Martinez si considerava un anello di una lunghissima catena iniziatico-sacerdotale che affondava le sue radici ai tempi di Adamo glorioso, passando per Enoch (Metatron per i cabalisti), il quale avrebbe poi consegnato, rapito da Dio per aver con Lui camminato, il segreto della riconciliazione universale a nove eletti. Per molti versi quella di de Pasqually è una figura enigmatica e nebulosa, ma di certo abbiamo a che fare con un grande conoscitore tanto del cristianesimo esoterico e della cabala ebraica che della teurgia sacerdotale della migliore tradizione egizia, che egli diceva aver appreso da anonimi “amici della sapienza”. Secondo Gershom Scholem, autorevole studioso di Cabala ebraica, Martinez fu uno dei pochi ad aver compreso la Cabala ebraica codificata nel Libro della Formazione e nello Zohar. Una lettura attenta del Trattato della Reintegrazione fa percepire quale fosse l’elevazione spirituale e il sapere di questo iniziato che sembrava conoscere, contrariamente ai suoi simili dell’epoca, il problema della tirannide sull’umanità da parte degli Spiriti Prevaricatori (così chiamati da Giordano Bruno), ossia gli Arconti dello gnosticismo. Tutta la sua teurgia era finalizzata a due obiettivi: difendersi da questi Angeli iniqui e tentare la restaurazione della gloria primordiale per divenire uno con Dio attraverso una complessa teurgia. Tutta la ritualità Cohen, poggiata su complesse operazioni oratorie, percettive e gestuali, e sulla conoscenza di parole di potere e di sigilli e simboli magici con i quali evocare gli Spiriti buoni, era finalizzata a cinque imponenti obiettivi: a) Svincolarsi dal controllo degli angeli mefitici e dal decadimento adamico per restaurare l’uomo di luce che alberga in noi nella scintilla (Luz) intrappolata nell’osso sacro; b) Potenziare l’anima dell’operatore e le sue emissioni convincendo lo Spirito a dimorare nell’anima; c) Saper attirare gli Spiriti buoni con l’uso di glifi e mantra, inserendosi all’interno di un cerchio protettivo preventivamente purificato e delimitato; d) Purificare l’etere terrestre dall’infestante attività degli Spiriti malvagi, diffondendo forme-pensiero veicolate dal rito al fine di bilanciare le egregore nefaste delle ideazioni separative, caotiche e trasgressive messe in moto dagli Arconti e avvolgenti l’intero pianeta come una cappa nociva e predatoria. Teillard de Chardin chiamerà questa cappa Noosfera; e) Saper accordare la propria volontà-intenzione con quella di Dio in noi, per il trionfo della Luce. Papus, erede dei Cohen, scrisse che essi si sottoponevano ad un triplice addestramento: alimentare per il fisico, respiratorio per l’astrale, musicale e psichico per lo spirito. Si tratta, come è evidente, di un messaggio decisamente più elevato di quello veicolato dalla Massoneria, le cui finalità sembrano più improntate al sociale che non allo spirituale e alla vera libertà. Un messaggio di rottura che non poteva essere accettato dalla Massoneria francese e non lo fu. Il problema della resurrezione dell’Uomo di Luce nascosto nell’uomo carnale, dell’Amon (come

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chiamato dagli Egizi) o dell’Amen (come si definisce il Cristo in Apocalisse 3:14), nonché la questione tipicamente dualistico-gnostica, posta per la prima volta in modo chiaro ed articolato, delle Intelligenze che dominano sull’umanità sonnecchiante e su un universo con molte crepe, sono il grande tributo dei Cohen alla custodia della sacra fiamma della tradizione luminosa. Martinez probabilmente frequentò la Massoneria francese intorno al 1750, e nel 1760 tentò infruttuosamente di far penetrare i suoi riti teurgici in una loggia di Tolosa, forte di una lettera-patente di Carlo Stuart, Re di Scozia, Maestro di tutte le logge del pianeta, che lo avrebbe dovuto abilitare a presiedere una qualsiasi loggia in qualità di Venerabile. Non trovò credito, ma il nostro non si scoraggiò e fondò a Foix una loggia detta “Tempio degli Eletti Scozzesi”, che poi divenne l’ Ordine degli Eletti Cohen dell’Universo, non prima di aver seminato una parte della loggia a Bordeaux. Ma la crisi di idee e di ideali della Massoneria francese, incastrata in un compagnonaggio ormai svuotato di significati spirituali, indussero molti a fuoriuscirne e creare logge indipendenti a sfondo esoterico che si aggregarono nella cd. Massoneria Templare ed Occultista ben descritta da Renè Le Forestier nell’omonimo trattato. Pur tra resistenze prevedibili, de Pasqually riuscì a convincere alcuni massoni di spirito esoterico a partecipare ad un rito da lui presieduto, in cui pare evocò Spiriti buoni. Tutti i partecipanti a quell’evento magico divennero Cohen dell’Universo, e Martinez divenne il loro Gran Maestro. Ad essi appartennero Louis Claude de Saint Martin, il filosofo sconosciuto che poi abbandonò il mentore e la sua iniziazione teurgica per darsi ad un’iniziazione più intima e solitaria, che lui definì “cardiaca”, alla maniera di Jacob Bohme, di cui fu grande estimatore; e Jean Baptiste Willermoz che, sostenitore di un rinnovamento della Massoneria in senso mistico-esoterico, e attratto dalle conoscenze teurgiche di Martinez, rimase tutto sommato fedele alle idee del maestro, divenendo il Venerabile di una loggia Cohen di Lione. De Pasqually morì misteriosante a Santo Domingo nel 1774, in un viaggio per il recupero di un’eredità. Di fatto l’Ordine dei Cohen cessò con lui, e le sue chiavi teurgiche ultime, di fatto, non furono trasferite ad alcuno. In mancanza di un vero erede, l’Ordine non aveva più ragione di esistere. Forse avrebbe potuto diventarlo Saint Martin, che tuttavia preferì seguire un iter diverso. De Pasqually non fu né un vero ebreo né un vero cristiano. Era un difensore della Tradizione, il che lo rendeva sia ebreo che cristiano. Claudio Mi auguro che questo documento vi piaccia, nel caso vogliate leggere altri documenti che trattano questi particolari argomenti e conoscere altri studiosi del passato, consultate i miei siti Web http://www.bantan-sensitivo.com/ http://www.cartomante-bantan.com/ Buon lavoro a tutti