Pagine di storia Lo Scuopolo - Ischia : La Rassegna · 3. Antonio Bulifon - Giornali di Napoli dal...

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La Rassezgna d’Ischia 4/2002 35 Sedicesimo secolo, glorioso Cinquecento nostro delle arti e del pensiero, triste Cinquecento della vita politica. Nel Napoletano infieriscono insieme la feudalità, «mostruosa potenza mostruosamente esercitata», e la tanto discussa dominazione spagnola, quella imponendo tasse e diritti sulle persone, le cose, i prodotti, fin sull’acqua, questa premendo con gabelle continue che persuadono «alla rabbia e al sangue un popolo abitualmente lieto, plaudente al potere e di buone viscere» (1). «Beatissimi noi, che simili cose non vedemmo!» esclama il Santamaria, dotto e informatissimo studioso di quei tempi (2). Solo nella seconda metà del secolo è istituita la Commissione feudale per decidere sui sussidi fra le università, corpi municipali, e i baroni. Ma la Regia Camera non vuol sapere ugualmente delle estorsioni feudali, reclama prima di tutto i propri diritti, anche dai comuni più miseri e lontani e, frugando nei Parzium della Camera Sommaria, custoditi dall’Archivio di Stato di Napoli, si vede come anche la povera Ischia sopportasse gabelle fin su «li fico secche et biscotti» e spese «p. alloggiamenti et huomini d’arme» che poi eran marmaglia tratta dalle galere e dedita al furto e alla violenza. La rivoluzione del vassallo incomincia col declino del secolo ed è una rivolu- zione pacifica, che attesta della sua grande pazienza, una riscossa che si appella ai tribunali, che non domanda l’abolizione del feudo, ma che le prestazioni siano riportate al loro primitivo fondamento giuridico. Anche gl’Ischitani faranno conoscenza con la carta bollata, di spagnola in- venzione; presentano intanto insistenti lagnanze e richieste, del resto attenta- mente vagliate e spesso favorevolmente risolte, come si può vedere dagli stessi Parzium. «Pescatori d’Isca - vi si legge al Vol. 12, p. 155 r. - che pescano nelli mari d’Isca et Procita p. Portare il pesce a grosso a Napoli, nò siano molestati, ma si lascino piscare». E: «Cittadini d’Isca per poter à fascinare sarcine in loco detto Pietra, p. nò essere stato mai loco proibito» (Vol. 12, p. 199). E ancora: «Università d’Isca et Procita, nò siano tormentate per la zecca» (Vol. 13, p. 39 C.). Ma qualche cosa di più: dal 1588 si parla e riparla addirittura di privilegi: «Città d’Isca p. Immunità del Decimo in Nap. et altro p. loro Privilegio». Nel 1591: «Città d’Isca, Immunità et Franchigia». Ed ecco nel 1598: «Città d’Isca et suoi cittadini p. l’immunità et franchigia in tutto il Regno et in Sicilia et Corsica et in Sardegna di qualsosia Dohna (Doga- na) o gabella passi et ogni altro pagam.to (pagamento) così per infra come per extra, no solo li cittadini d’Isca ma tutti li habitanti in essa di qualsiasi natione p. privilegi inferiti da re Alfonso p. Fed.o (Ferdinando) il Cattolico et altri et confirmati dalla ces a (cesarea) m (maestà) di Carlo V (Vol. 12, p. 361)». Pagine di storia Lo Scuopolo di Maria Algranati * * Maria Algranati - Storia dello Scuòpolo - Verona 1957. 1. Nicola Santamaria - La società napolitana dei tempi viceregnali, Napoli, 1861, II, p. 3. 2. id. ibid.

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La Rassezgna d’Ischia 4/2002 35

Sedicesimosecolo, gloriosoCinquecentonostrodellearti edelpensiero,tristeCinquecentodellavitapolitica.NelNapoletanoinfierisconoinsiemelafeudalità,«mostruosapotenzamostruosamenteesercitata»,elatantodiscussadominazionespagnola,quellaimponendotasseedirittisullepersone,lecose,iprodotti,finsull’acqua,questapremendocongabellecontinuechepersuadono«allarabbiaealsangueunpopoloabitualmentelieto,plaudentealpotereedibuoneviscere»(1). «Beatissiminoi,chesimilicosenonvedemmo!»esclamailSantamaria,dottoeinformatissimostudiosodiqueitempi(2). SolonellasecondametàdelsecoloèistituitalaCommissionefeudaleperdecideresuisussidifraleuniversità,corpimunicipali,eibaroni.MalaRegiaCamera non vuol sapere ugualmente delle estorsioni feudali, reclama prima dituttoipropridiritti,anchedaicomunipiùmiserielontanie,frugandoneiParziumdellaCameraSommaria,custoditidall’ArchiviodiStatodiNapoli,sivedecomeanchelapoveraIschiasopportassegabellefinsu«lificoseccheetbiscotti»espese«p.alloggiamentiethuominid’arme»chepoieranmarmagliatrattadallegalereededitaalfurtoeallaviolenza. Larivoluzionedelvassalloincominciacoldeclinodelsecoloedèunarivolu-zionepacifica,cheattestadellasuagrandepazienza,unariscossachesiappellaaitribunali,chenondomandal’abolizionedelfeudo,macheleprestazionisianoriportatealloroprimitivofondamentogiuridico. Anchegl’Ischitanifarannoconoscenzaconlacartabollata,dispagnolain-venzione;presentanointantoinsistentilagnanzeerichieste,delrestoattenta-mentevagliateespessofavorevolmenterisolte,comesipuòvederedaglistessiParzium.

«Pescatorid’Isca-visileggealVol.12,p.155r.-chepescanonellimarid’IscaetProcitap.PortareilpesceagrossoaNapoli,nòsianomolestati,masilascinopiscare». E:«Cittadinid’IscaperpoteràfascinaresarcineinlocodettoPietra,p.nòesserestatomailocoproibito»(Vol.12,p.199). Eancora:«Universitàd’IscaetProcita,nòsianotormentateperlazecca»(Vol.13,p.39C.). Maqualchecosadipiù:dal1588siparlaeriparlaaddiritturadiprivilegi: «Cittàd’Iscap.ImmunitàdelDecimoinNap.etaltrop.loroPrivilegio». Nel1591:«Cittàd’Isca,ImmunitàetFranchigia». Edecconel1598:«Cittàd’Iscaetsuoicittadinip.l’immunitàetfranchigiaintuttoilRegnoetinSiciliaetCorsicaetinSardegnadiqualsosiaDohna(Doga-na)ogabellapassietognialtropagam.to(pagamento)cosìperinfracomeperextra,nosololicittadinid’Iscamatuttilihabitantiinessadiqualsiasinationep.privilegiinferitidareAlfonsop.Fed.o(Ferdinando)ilCattolicoetaltrietconfirmatidallacesa(cesarea)mtà(maestà)diCarloV(Vol.12,p.361)».

Pagine di storia

Lo Scuopolodi Maria Algranati *

* Maria Algranati - Storia dello Scuòpolo - Verona 1957. 1. Nicola Santamaria - La società napolitana dei tempi viceregnali, Napoli, 1861, II, p. 3.

2. id. ibid.

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Questa paternabenevolenza versol’Isola, il fatto che finalmente i suoiabitanti,quasisenz’altrarisorsacheilloro mare pescoso, possano dedicarsi senzatimorediangherieall’avventuraquotidianadelloromestiere,raccoglierein pace la loro legna, essere sgravati da pesiinsoffribili,sispiegacertocolfattoche a governarli è stato mandato dal Vi-ceregno un cavaliere spagnolo, umano esollecitodelbenecomune,cheperoraperloro:DonOrazioTuttavilla. I governatoridell’Isolaerano sceltidipreferenzafraicortigianibisognosidelle curemiracolosedelle sueacque(3); ilTuttavilla vi sbarca invece conun grandemandato: la costruzionedell’acquedottodelBucetodecisadalVicerèCardinaldiGranvela, insegui-to al prosciugamento graduale della sorgentedelNinfario,postavicinoallaTorre di Bovino e che, anche se lontana dalborgo,loavevafinoalloradissetato.Le teorie di donne rassegnate, recanti langellee tinozzedareggeresull’ancaodaequilibraresulcapo,peripadroniprima di tutto, dovevano diventare un ricordo.Esesipensiaciòchepoteva

3. Antonio Bulifon - Giornali di Napoli dal MDXLVII al MDCCVI, a cura di Nino Cortese. (Cronache e documenti per la storia dell’Italia meridionale nei secoli XVI e XVIII) Vol. IV. Napoli, Società napoletana di Storia Patria 1932.

4. Nicola Santamaria op. cit., 11, pag. 264.5. Anonimo - Ragguaglio Istorico topografico della Isola d’Ischia. Biblioteca Nazionale di

Napoli, fondo S. Martino, n. 439. Foll. non numerati.6. Giulio Iasolino - I remedi naturali che sono nell’isola Pithecusa hoggi detta Ischia. Libri due di Giulio Iasolino, filosofo e medico in Napoli. Appresso Cacchy, 1588, Cap. LIII, pag. 333.

essereunacondottad’acquapotabileadusodeicittadinifinnell’abitato, intempiincuiilbaronaggioavevalaproprietàassolutadelleacqueenetraevaunutileelevatissimoeanchequellepubblichedovevanoservireaisuoibisogni«primadigiungereall’aridagoladell’oppressaplebedeivassalli(4)»sipuòfacilmenteimmaginarecomevisiaaccolto. «Incaricatodell’esattaesecuzioneevigilanza»dell’opera(5),ilTuttavillavipone mano e lascia il suo nome legato ad essa, anche se non la costruisce che inparte.Fainognimodo«forareunamontagnael’acquapergliacqueduttièpervenutagiàall’ingiù,allapartelateraleversolacittà,perlospatiodi2miglia»dicel’Jasolino.Eaggiunge:«NostroSignoreconcedachevenganoalterminedesignatosenzanessunsinistrointoppo(6)». Profeticheparole!Ragioni tecniche impedironocheciòaccadesseenellacampagnatraIschiaeBaranosonorimasteatestimonianzadellaoperaincom-piutapotentiarcatedetteIPilastriscambiatispessodaturistiignariperruderiromani. Manonquell’operasoltanto,un’altranemeditòecondusseaterminequestavoltailTuttavilla,unatorremarittimadiavvistamentoedifesa. Ilborgon’erasfornito,tantocheerastatoistituito«uncorpodiguardiecivi-chelitorali»cheeranosituateinmodocheincasodiassaltiperviadimare«la

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I Pilastri

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vocepotevaedovevacorrereperiluoghilitoralidovevieranoabitazioni,acciòogniabitatosidisponesseoperlapropriasalvazioneoperlapropriadifesa»(7). Le incursionideipirati infattinonerano cessate (duraronofinoapartedelSettecento)anzieranodivenuteabituali,ibanditisvernavanoaddiritturanell’Isola: ASantaRestituta-lefaveso’rennutelequaglieso’fernute-liturcheso’partute...ciinformaundettopopolare(8). DonOrazio,nominato, oltre che governatore,«castellano e capitanio aguerra»dovetteconsiderare,dall’altodellasuarocca,l’altroestremodelborgototalmentesguernito,estabilireilpuntodafortificare. Allespeseoccorrentiallacostruzionedell’acquedottoavevapensatoilvicerèdiGranvelaAntonioPerrenot,unfrancesediBesançon,gransignore,presidentesupremodellaCommissionepergliaffarid’Italia,dignitarioascoltatissimoallaCortediFilippoII,emandatodal1571al1575aquelladiNapoliasanarelepiaghelasciatedaisuoipredecessori(9),concedendoalloscopocerteimmunitàdette«trattedelvino»(10).AllaTorreinveceintendevaprovvederedirettamenteilsolertegovernatore. Nonchel’ideaglifossevenutaspontanea,egliobbedivainrealtàaun’ordinan-zadellaRegiaCortediNapolidel1563cheindiceva,controilpericolocorsaro,lacostruzioneditorrimarittimepercontoesottoladirezionedelloStatosuilitoralidellaCampaniaedellaCalabria,elespesedovevanoessereimputatealleuniversità,secondo«ilproprionumerodeifuochi»(11).Maleuniversità,scontentedellaripartizione,s’eranoper lopiùrifiutatedicostruire, tantoèverochenel1572sidovèdareordinealmastrodiposteGiovanniZappata,diistituirepostidiguardialungoillitoralecalabro(12).CosicchéfuronospessoleOperepie,ifeudatari,iprivatiaprovvederecoiproprimezzialladifesaefortificazionedellecoste. LaTorreTuttavilladovevadunqueessereefuunatorreprivata.

ChieraDonOrazioTuttavilla,il«cavalierenonsolodinobiltà,madisingo-largentilezzaevirtùdotato»(13),alqualeIschiariconoscentedovevaallafineoffrirelacittadinanzaonoraria?(14) Eraunnobilespagnolo,difamigliaassaibenvistadallaCorteviceregnale,venutanelNapoletanocoidominatori,mavivatuttaviainIspagnatantochepiùtardi,nel1647,unFrancesco,ducadiS.German,generaledicavalleria,fumandatodiSpagnainItaliaa«sofocarlarebelionedelreinodeNapoles»(15). FigliodiGerolamo,contediSarno,esestodisettefratellidicuiseimaschi,ilNostrononèmenzionatocomealtridelsuonomenellecronacheestoriedelviceregno.TroviamosoltantoilprimogenitoVincenzo,contediSarno,insiemecolfratelloMarcantonioalseguitodelvicerédiGranvelaariceveredonGiovannid’Austria,arrivatonelportodiNapolinel1570conventinovegalee,primadi

7. Ragguaglio cit.8. Gina Algranati - Ischia. Arti grafiche, Bergamo, 1930. (Collezione Italia artistica diretta da Corrado Ricci) pag. 103.9. Moroni Getano, secondo Aiutante di Camera di S.S. Pio IX. Enciclopedia cattolica, vol.

III, pagg. 111, 112.10. Iasolino, op. cit., pag. cit.11. Onofrio Pasanisi. La costruzione generale delle torri marittime ordinata dalla R. Corte

di Napoli per conto e sotto la direzione dello Stato, pag. 124 e segg. (Sta in Studi di Storia napoletana in onore di Michelangelo Schipa).

12. id. ibid.13. Iasolino op. cit., pag. cit.14. Ragguaglio cit.15. Enciclopedia europeo-americana. Espasa Calpe, S.A. Bilbao. Tomo LXV, p. 634.

Don Orazio e gli Agostiniani

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muoverecontroiTurchidiTunisicheinfestavanoiliditirrenici(16).Eglieracertotroppogiovaneallora. Unaltrosuofratello,Muzio,costruìl’acquedottosotterraneodelSarnoeiri-trovamentichevenneroallaluceduranteilavoridiscavo,permiserodistabilireilluogoovesitrovavalasepoltaErcolano(17).Delnostrogovernatoreinvecenonsiparla,anzieglièstatoperlopiùconfusoconunaltroOrazioTuttavilla,ducadiCalabritto,figliodell’unicosuofiglioOttavio,ambasciatorenel1600dellacittàdiNapolialrediSpagna(18),personaggiodigranderilievopoliticoallacortedelducad’Arcosdurantelesommossepopolaridel1647e48. Nonèstato facile ricostruire lasuafigura, legatasoloallastoria isolana,tantopiùcheneifascidelleletteredeirediSpagnaaivicerè,concernentigliaffarid’Italia,custoditidall’ArchiviodiStatodiNapolieridottiapochissimacosadalledistruzioniseguiteallaguerra,lasuanominanonsipuòtrovare. FrugandoneiParziumdellaSommariatuttavia,ilnomediunOrazioTuttavil-laappare,citatoneglianni1590,94e95perattidiamministrazionecoiBanchidiSantoGiacomoedelCenturione,equestoècertolui.Efinalmenteeccolonell’alberogenealogicodellafamiglia(ArchiviodiStatodiNapoli,collezioneSerra(19))nudodidateedeititolinobiliaricheaccompagnerannoinseguitoisuoidiscendenti.Sipuòcosìstabilirefinalmenteconsicurezzalasuaidentità,comeavodiquelsecondoOraziocheilCapecelatro,suocompagnod’armiallaCorteviceregnale,citacosìspessoecontantorispettonelsuocelebreDiario. IlpuntostrategiconelqualeDonOrazioavevastabilitodicostruirelasuatorreapparteneva,comequasituttalastrisciacostiera,alMonasterodiSantaMariadellaScaladeiMonaciagostiniani. Alcunisecoliprimainfatti,quandoancoraPapaAlessandroIVnonavevadatolorounordineedunaregola,avantidunque,anzi«molto»avanti,secondoilRagguaglio,il1246,allorchégruppiisolatidellafamigliadiS.AgostinovagavanoinOccidente,quandoilportoeraunlagoeilCastelloeratuttalacittà,talunidiquesti«dimessimonaci»(20)avevanoapprodatoadIschiaedall’antichissimafamigliaCossa,padronadiflotte,legatissimaallaChiesa(21)echedominavail

16.Domenico Antonio Parrino - Teatro eroico e politico de’ governi de’ vicere di Napoli dal tempo del re Ferdinando il Cattolico fino al presente. Napoli MDCXCII pagg. 281-283. (Don Giovanni li vinse la prima domenica di ottobre, d’onde la “supplica” che ancora si recita in quel giorno nelle chiese e nelle case di Napoli, a mezzodì. Dice il Parrino: “... si ottenne da’ Cristiani quella famosa vittoria, che per essere accaduta nella prima domenica del mese di Ottobre nell’ora appunto ch’i Frati Predicatori facevano la processione del Santissimo Rosario, diede motivo al Pontefice Pio V d’instituire la festa solenne del Santissimo Rosario da celebrarsi ogni anno nella prima Domenica di Ottobre da tutti i Fedeli” - pag. 286).

17. Egon, Caesar Corte Conti - Untergang und Auferstechung von Pompeii und Herculanum, pag. 127.1 8 . A . B u l i f o n , o p . c i t . p . 72. 19. Alberi genealogici della nobiltà napoletana.20. Ragguaglio cit.21. id. ibid.

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Lo Scuopolo - Veduta interna

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Castello(doveGiovanniCossa,generale,fusepoltonel300)l’Isolad’IschiaequelladiProcida,avevanoavuto«percausadiadonazioneepercausadilega-ti...tuttoquelluogochedallaTorrechealpresenteècampanile...(22)tiraperlineasinallastradadiTerraZappataeconfinainteramentecolmare». Il punto prescelto, detto Scuopolo (scoglio),facevapartedei lorobeni, eranelle immediatevicinanzedelConvento,di controalCastello, alcapoorientaledelCelso,come ilborgoerachia-mato,perchéinquelluogo,quandogliabitantidelCastello discesero a formare il nuovo agglomerato, esistevaunapiantagionedi gelsi. C’era in quelpunto un’enorme rupe lavica di natura trachitica, piùanticadell’Arsostesso,colataprovenientedapreistoricheeruzionidell’Epomeo,addensatasisulmarginedellamarina inmassagibbosa, levigatapoidamillenni,scesanell’acquapietrificandosiinrocciascoscesaediffusasiinmareinungreggedigrossiscogli. Fragliscogliesisteva,-orasommersadaibra-disismi - una sorgente termale, ottima per la cura dellagotta.

(DeBalneoSaxorum)Duosunt-scrivel’Elisio-alterumintussaxa,quodconfertpodagraefrigidae;alterumpropelitus,quodprodestpodagraecalidae(23). L’Jasolino suppone che vi fosseroaddiritturatermecosìchequelluogoèindicatogeneralmente

22. id. (Anche il campanile della Cattedrale d’Ischia è stato una torre marittima, costruita nel Medioevo dalla potente famiglia Coscia, padrona di flotte e signora del Castello, di Ischia e di Procida).

23. Elisius Johannes - Succinla instauratio de balneis totius Campaniae. Neapoli, p. Antonio Frizzani, 15 febbraio 1519.24. Il professor Paolo Buchner non lo ritiene possibile, dato che la costa, dice, non è discesa

più di 75 cm.25. Istrumento per notar Giulio Cesare Rongione, 1695 (Archivio di Stsato di Napoli,

Monasteri soppressi), vol. 90, fol. 371.26. Libro D delle Cautele, fol. 35.27. G. Iasolino, op. cit.

Un angolo dello Scuopolo visto dal mare

nellacartografiaisolanaeneilibridotticomeBalneisaxi,BalneasaxorumeBagnideisassi(24). GliAgostinianipertanto,«arequisitionedeglielettiecittadini»concesseroadonOrazioinenfiteusiperpetuae«cumpotestatiaffrancandi»quelluogo,«ortositonelborgodiCelso,dallapartemarittimaestradaPubblica...(25)attornoattornodovevistaunoscoglioeunagranpietraperfabbricarviunatorreacustodiadelborgoeconvento...edovelatorrevistaunvacuoversolaSienia»(26). CosìnacquelatorredelTuttavilla,certamenteprimadel1588,datochel’JasolinoneparlaneisuoiRemedieditiperl’appuntoinquell’anno.«Vicinoallacittà-scrive-v’èunluogodigransassiripienovicinoalqualesivedelatorrenuovamentefattadall’illustrissimosignoreHoratioTuttavilla»(27). Manel1596ipadridovetteroaccorgersid’improvvisochel’istrumento«nonsipotétrovare»edeccoconvocatidinuovo«adsonumcampanelli,utmorisest»il7agostodellostessoanno,davantialnotaioGiulioCesareRongione«lireverendipadrideldettoven.leMonastero»iquali«conlicen-zadelrev.PadreProvincialedelpredettoordinediS.Agostino,cautelamcautelisaddendum,dinuovolocornoeconcesserodettoluogo,itaquodda

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InfattiquandodonDomenicoMenganediventaproprietario,gliAgostinianidichiarano«checostuialpresentepagadettiannuiducatitredicensoenphi-teuticocomecompratoredidettatorra»(29). Dopodilui«possedonoepagano»ilrev.doarcipreteDonGaetanoMengaeGiuseppeMenga,«fratellicogini»(30)finché,estintiidiscendentimaschideiMenga,laTorre,ormaicomplessacasasignorile,passaagliOrodiIschia(31)edacostoroaiFumarolaeaiCostantinidiNapoli,aiRomolod’Ischia,mentreschizziequadridiartistiinnamoratidell’Isola,ritraentiilCastelloelamarina,neseguonol’evoluzione:l’Hackert, ilFergola, ilCarelli,altri,anonimi,celamostranoviaviatrasformata. VieneinultimoinpossessodellafamigliaMalcovati,laquale,purnonpo-tendoconoscernel’importanzastorica,intuisceerispetta,perbuonafortunadell’edificio,tuttociòcheaccusal’antico,rinnovailpalazzodalnocciolocin-quecentesco,lobattezzaloScuopolodalluogosucuisorge. Com’eralaTorresipuòvedereinunaminutastampaacquerellatadelSei-cento,senzafirma,dellacollezioneMorante(32)cheriproduceconfedeltàlamarinadelborgo.Era,cometutteletorricostieredelsuotempo,quadrataeatrepiani.Cosìlavidel’Jasolino.Sorrettadalla«grandepietra«cheles’im-merge al tempo stesso nel seno come una potente spina dorsale, creata dalla materialavicadelpropriosuolo,incolloquiodiognioracoll’agguerritoCastello,scrutavaoltrelecostediProcidaeilpiedeschiumosodiVivara,ilprofilodelcontinente,l’imboccaturadellospecchiomarino-immensocrateresubacqueodeitempiprimordiali-semmainonviapparisserovele«turchesche»,mentreilborgodistesosullacostaalsuofiancoeilconventodallemoltefinestrevivevanotranquillesottolasua«custodia». Nelretroterra,salendodavicoMarina,l’entratachenellafacciatasporgeinfiguraditorre,apreilportoncinodipiperno,(toltoforsealcorpoprimitivo?)sudiunapiazzettachiusanelcerchiodicaseminori,alcunepoverebasseepiùrecenti,altrenonmenoantichedellatorre,tracuiquellachefudeiBuonocore.Ilsilenzio,rottosolodalmare,l’ariacomedisoggezioneefiduciaversol’insolitomaniero,aggiungonoallasuggestionedelloScuopolo,checonvociedaspettidiversi,feudaleemarinaro,cinquecentescoemodernissimo,liberalmenteaper-

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hoggiavanteentraindominiodidettosignoreHoratio»,ilquale,«promettedipagareognianno,nelmesedinovembreprimoventuroetcosìcontinuarein futurum, e mancando per dui anni continui, tant’esso come i suoi heredi etsuccessori...dettireverendisipossonoripigliaredettoluogosenzafarattoalcuno».(28). Diquestononcifubisognoperché,com’èscrittoalfoglio37to, del Registro di tuttilistrumentietcauteledelven.leMonasterodiS.MariadellaScalad’Ischia,BurgodiCelso:«IlSignoreOratioTuttavilla,governatore,castellanoecapitanioaguerradellacittàetIsolad’Iscarendeogniannoaprimodinovembrecarlini30aquestovenerabileMonasterodiS.MariadellaScala...dicensoenfiteuticoperpetuo». Venne tuttavia l’ora in cui il suo costruttore dovette dire addio alla Torre, lasciarel’isolaegliisolani.Quando,perché,nonpuòsapersi.Daldocumentoall’iniziocitatosappiamochenel1675giàlatorreerapassatanellemanidiunprivato,forseilprimo,FilippoMuncello,cheeraaumentata«dicasedifabbrica»efuvendutadaluiaundonDomenicoMenga.Nonpiùadibitacertamenteafunzioniguerriere,sichiamavaancoralaTorre,anzi«laTorra».

28. Istrumento citato (per Notar Rongione).29. Istrumento citato (per Notar Rongione).30. Libro D delle Cautele, fol. 37;31. Fede di credito di proprietà Malcovati per Notar Gio. Aniello Mancuso, data 1789.32. Grande Albergo e dei Pini, Ischia.

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to«alsole,agliospiti,agliamici»,proclamalapermanenzaelacontinuitàdelloumanolavoro,dell’umanamissionediprogressoedibene.

All’interrogativo«dov’eraecom’eralaTorredelTuttavilla?»glistoricidell’isolanonhannopotutorispondere.Cosadeltuttonaturaleperchéag-giuntesuccessivel’avevano,circondandola,dissimulata.Dov’erasappiamoormai, i documenti notarili ce l’hanno rivelato, ma fu singolare ventura averlarinvenutaquestatorre,oramaidivenutaleggenda,vivasolodinome,cosìdimenticatachenonlasitrovanelleguidedelSeieSettecento,néèmenzionatadaglistoricidelluogo! Neppureild’Ascialaconosce,eglichepurècertochenullaglisiasfuggitodiquantosiriferisceallasuaisola.Nellaprefazioneinfatti,allasuaStoriadell’Isolad’Ischia«nullaiotrascurai-scrive-perindagare,raccogliere,svolgere,riscontrare,dissotterraretuttoquantoriguardaval’Isolad’Ischia...siadagliarchivi,dallecronacheedalletradizioni». PerrintracciarenelloScuopololaTorredelTuttavilla,dobbiamoriferircialDisegnooRagguagliorivelatomoltopiùtardidaGinaAlgranatinelsuoIscbiaedalqualeabbiamoavutounaprimalucedicertezza:«dovevaesserecittadinod’Ischia(diceilRagguaglioapropositodelgovernatoreTuttavilla)mentreavevaunagrantorre,ancorainessaesistente». IlricordodellaTorre,dunque,resisteva.Infattiinunaconvenzionedel1745fraFrancescoeAntonioMengariguardantelaproprietàdelloedificio,questoèchiamatola«casadellaTorred’Ischia,sulloScopolo»ecosìdovevaesserchiamatoancoraaltempoincuiilnostroAnonimoscrive.DelrestoeglilaTorrel’hadirimpettoallasuacasa.«Liscrittoriedottoridipiùsecoliaddietro,scrive,fannomenzionedialcunibagnidisassisistentinellidodellacittà...glistessisisonoperduti,occupatidalmare...Questibagnisistevanosottolacasadimiaabitazionelaqualestaedificatasugliaccennatisassiedimmediatamentesulsitolateralealledetteacque». Conquestafrasescrittaintornoal1840ildottoAnonimosisvela.PerchélasuacasaerailpalazzoBuonocore,proprietàuntempodelcelebreproto-medicoFrancescoeinseguitodelnonmenocelebrediscendenteomonimobarbaramenteimpiccatoaProcidadagliInglesi. UnasorelladelprimoFrancescofumadredelCanonicodellaCattedraled’Ischia,DonBernardoOnorato(1700-73)chefupoivescovodiTrevicoeilcuiritrattositrovanellasacrestiadellaCattedrale.EquestospiegacomelacasapassassepoiagliOnorato(33).Essaeranel1840delloArcipreteRaffaeleOnorato.Costuiinfattinel1837donavaalnipotedellostessonomel’usufruttodiduestanzedellacasainIschianelluogodettoScuopoloconpartedelgiardinoannesso. Ilcanonico,dunque,laTorrel’avevadirimpettoallasuafinestra,nasco-stanell’abbracciogelosodellecostruzionisuccessive.Gliparvegrandecosìcom’era,accresciutadaaltricorpi,madelpalazzoerasoltantol’anima. Eper rintracciarla conviene rifarsi all’Ordinanzadel 1563dellaRegiaCortediNapoliperlacostruzionedelletorrimarittimeealledisposizioniinessacontenute.«Lapiantadellatorredovevaessereunquadrato,occorrevanoscarpateall’esterno,dalcordoneingiù.All’interno,pianiconsoffittoavoltacongiuntidaunascalettainterna;alprimoimagazzini,alsecondoglialloggi,alterzol’artiglieria(34)». Epoichél’onestogovernatoredovésenzadubbioattenersiatalidispo-

Dove la Torre del Tuttavilla è nascosta nello Scuopolo

33. Per concessione della famiglia De Laurentis, proprietaria di una parte dello stabile, abbiamo potuto prendere visione di un istrumento per Notar Sorrentino n Pozzuoli, in data 3 marzo 1865, che ce lo assicura.

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Pagine di storia - Lo Scuopolo

sizioni per quanto poterono per-metterglielo imateriali offerti dalluogo,ilmododicostruiretradizio-nale proprio dell’isola e le particolari condizionidelsuolo,cerchiamosuquellaguidaesuidaticheabbiamo,la Torre del Tuttavilla nascosta nello Scuopolo. Lapiantadellafabbricacirivelasubitounastanzacentralequadratacon soffitto a volta e mura dello spessoredim.1,20,doppiediquelleche delimitano all’esterno l’intera costruzione.Ora, lungo i lati est esuddiquestopotentecorpocentraleè venuto alla luce, durante i lavori di restauro,unodiquei cordolidilapillobattuto inusosulle facciateesterne e sotto il cordolo la parete è leggermenteinclinata(questiindizisonostatilasciatiinevidenzanellacamerettaattigua). Ancora:nellospessorediduepa-reti contigue del corpo stesso si sono trovatiduefornidapanee,liberandoil pavimento del primo piano da uno stratodilapillobattuto,sièscopertaun’aperturaquadrata che immette

34. Gina Algranati - Torri costiere sul basso Tirreno - “Vie d’Italia”, febbraio 1955.

nell’attuale cisterna, apertura chedovette essere, secondoogniprobabilità,l’imboccodellascalettainternadicomunicazionefraipiani.Lacisterna-for-segiàmagazzinodimunizioni-aveva-oramurata,mavisibilenell’andronesotterraneo-unadoppiaportadiaccessoallatorredallapartedellamarina. TuttodunqueciattestachelaTorreèriconoscibileinquestafabbricapiùmassiccia,tantopiùche,scalpellandol’intonacodellafacciatanord-est,sonostatemesseanudolineeprecisechesegnanoilpuntodelleaggiuntelaterali. Lapiùanticadiessedeveesserestataquellasullatooccidentale,meglioariparodall’urtodelmare;lastanzaimmediatamentevicinaallacostruzioneini-ziale,convoltaapadiglione,cheharivelatounafinestrellaquadrataseicentescaotturataconpietreasecco,risalequasicertamentealtempodelTuttavillaoaquelloalmenoincuil’edificioebbefunzionipubbliche:èchiamata,infatti,pertradizione,la«cameradeicavalieri». NonmenoindicativocisembraainostrifiniilfattocheloScuopolosia,comeilTorrionediForio,impiantatoeincorporatonellaroccia.La«granpietra»dallascaletta scolpita nel vivo, regge, sorgendo dal mare, la torretta di scolta, fa corpo conlafacciataorientale,riapparesottolatorreaformareilfiancodell’attualecisterna,èvisibilenelfondodellegrotte,affiorafinsulselciatodellapiazzettadoves’apreilportoncinod’entrata. E, se gli inequivocabili documenti d’archivionon ci lascianopiùdubbisullapresenzanelloScuopolodell’edificiomilitare,ciòcheloscalpello,quasitrepidamenteinterrogando,hasvelato,parlaallanostracommossafantasia.Enell’incantesimodellospoglioterrazzo,affacciatodallarupepreistoricadeiBalnea saxorum sul vasto scenario del medioevale Castello, delle altre isole, del lontano continente, evochiamo gli eroici fantasmi, il fasto rinascimentale, tuttal’epica,tormentatastoriadell’isola.

Altra veduta dello Scuo-polo (le foto relative a detto edifcico sono state trattedal periodico Ischia Oggi, luglio 1968)