Padova ovest ott2013 n140

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Lampioni spenti per ridurre gli sprechi Rubano pag. 6 Discarica abusiva, tra i rifiuti anche una barella Vigodarzere pag. 10 LIMENA. AMMINISTRAZIONE: “IL VISTA RED È IN REGOLA “ Garantire un servizio in più ai propri cittadini, facendo però da “garante” con un deposito cauzionale di 5mila euro. E’ questo in sostanza ciò che è toccato all’amministrazione comunale di Villafranca Padovana pag. 10 VILLAFRANCA. L’UFFICIO CATASTALE E’ DEFINITIVO E’ stato il vista red installato due anni fa al semaforo di via Roma in centro a Limena a scatenare alcune polemiche da parte di alcuni cittadini di Vigodarzere, che hanno ritenuto di essere stati multati ingiustamente pag. 12 Cinque anni di crisi, prospettive per il futuro Lavoro pag. 4-5 pag. 17 “Pantano” su Padova. Indagato anche il sindaco Salvò “Fango sulla mia persona. Voglio chiarire al più presto con il pm” I ntercettazioni, presunta corruzione e turbativa d’asta. E’ l’inchiesta “Pantano” portata a ter- mine dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Padova. Una vera e propria bufera. Cinque le persone ai domiciliari: Aldo Maria Marcon, presi- dente Ater Venezia, Nazario Borina, funzionario della Provincia di Padova, Massimiliano Berto, il tenente colonnello dell’esercito Roberto Lasalvia e Simonetta Liviero, impiegata del Comune di Padova. Al Due Palazzi sono reclusi gli imprendi- tori Manuel Marcon, Roberto Unizzi e Andrea Ca- porello. Indagate altre 22 persone. Un’indagine che prende avvio nel 2010. I pubblici ministeri Federica Baccaglini e Paolo Luca, oggi sostituto procuratore generale in Corte d’Appello, sono al lavoro su di un’inchiesta riguardante l’Arpav. Dagli ascolti di alcune intercettazioni emerge una sospetta relazione tra alcuni costruttori edili e dei funzionari pubblici. Si apre un filone di in- dagini parallelo. L’auto di A.M.Marcon, direttore dell’Ater, viene tappezzata di cimici. Si indaga sul presunto sistema di corruzione. Pare che gli imprenditori, per ottenere i lavori, forzassero il sistema, attraverso regalie e “favori”. Bustarel- le, piccoli lavori gratuiti nelle case degli “amici”, viaggi ed elettrodomestici in “dono”, una sorta di corruzione low cost, a buon mercato, forse in linea con i tempi della crisi. Sembra profilarsi an- che un giro di affitti irregolari, prezzi stracciati per alcune abitazioni Ater, nelle zone più ambite del centro. Gli imprenditori, interrogati dal gip Laura Fortuna, ammettono la turbativa d’asta, ma smentiscono gli scambi di denaro. Recapitato un avviso di garanzia anche al sindaco di Villafranca Padovana, Luciano Salvò Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 140 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it di Padova Ovest 10% 40% 50% 30% 30% 50% 50% 20% 20% 10% 10% 30% 20% 60% 40% 60% COUPON del risparmio Cogli le migliori offerte della tua zona! EDITORIALE Davanti al “dio palanca” così fan tutti di Nicola Stievano “D avanti al dio palanca non ci sono fratelli, amici o parenti”: è una delle frasi pronunciate in una delle decine di intercettazioni della recente inchiesta sulla rete di corruzione legata agli appalti pubblici. Poche parole che sintetizzano, ancora una volta se ce ne fosse il bisogno, qual è il criterio adottato da funzionari pubblici infedeli e da impren- ditori complici. Il denaro, ovviamente, che giustifica i favori piccoli e grandi, gli “ag- giustamenti” di gare e procedure, il ritocco in corso d’opera, sempre a danno del pub- blico e, di conseguenza, di ciascuno di noi. Il denaro, sia “cash”, basta anche qualche banconota da 50-100 euro di tanto in tanto, che sottoforma di “regali” come il viaggio esotico ma anche una mano di bianco in casa o qualche piccolo lavoretto “extra”. E’ la corruzione nostrana, di pic- colo cabotaggio e piccola pezzatura, quella che alimenta una zona grigia di cui nessuno conosce i contorni con chiarezza. E’ il primo passo che poi giustifica tutti gli altri, fino ad arrivare ai grandi scandali. Il tutto in nome del “dio palanca”, ovviamente, ma anche di una distorta concezione di moralità e di senso civico. Perché dunque scandalizzarsi se “così fan tutti”? continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio L e recentissime modifiche legislative, inserite con decreto legge lo scorso agosto e convertito in legge il 15 ottobre 2013, hanno recepito le raccomandazioni europee della Convenzione del Con- siglio d’Europa ed hanno risposto al crescente allarme sociale determi- nato dai delitti contro le donne. Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia di Silvia Giuriato*

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Padova ovest ott2013 n140

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Lampioni spenti per ridurre gli sprechi

Rubano

pag. 6

Discarica abusiva, tra i rifiuti anche una barella

Vigodarzere

pag. 10

Limena. amministrazione: “iL vista red è in regoLa “

Garantire un servizio in più ai propri cittadini, facendo però da “garante” con un deposito cauzionale di 5mila euro. E’ questo in sostanza ciò che è

toccato all’amministrazione comunale di Villafranca Padovana

pag. 10viLLafranca. L’ufficio catastaLe e’ definitivo

E’ stato il vista red installato due anni fa al semaforo di via Roma in

centro a Limena a scatenare alcune polemiche da parte di alcuni cittadini di Vigodarzere, che hanno ritenuto di

essere stati multati ingiustamente

pag. 12

Cinque anni di crisi, prospettive per il futuro

Lavoro

pag. 4-5

pag. 17

“Pantano” su Padova. Indagato anche il sindaco Salvò“Fango sulla mia persona. Voglio chiarire al più presto con il pm”

Intercettazioni, presunta corruzione e turbativa d’asta. E’ l’inchiesta “Pantano” portata a ter-mine dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza

di Padova. Una vera e propria bufera. Cinque le persone ai domiciliari: Aldo Maria Marcon, presi-dente Ater Venezia, Nazario Borina, funzionario della Provincia di Padova, Massimiliano Berto, il tenente colonnello dell’esercito Roberto Lasalvia e Simonetta Liviero, impiegata del Comune di Padova. Al Due Palazzi sono reclusi gli imprendi-tori Manuel Marcon, Roberto Unizzi e Andrea Ca-porello. Indagate altre 22 persone. Un’indagine

che prende avvio nel 2010. I pubblici ministeri Federica Baccaglini e Paolo Luca, oggi sostituto procuratore generale in Corte d’Appello, sono al lavoro su di un’inchiesta riguardante l’Arpav. Dagli ascolti di alcune intercettazioni emerge una sospetta relazione tra alcuni costruttori edili e dei funzionari pubblici. Si apre un filone di in-dagini parallelo. L’auto di A.M.Marcon, direttore dell’Ater, viene tappezzata di cimici. Si indaga sul presunto sistema di corruzione. Pare che gli imprenditori, per ottenere i lavori, forzassero il sistema, attraverso regalie e “favori”. Bustarel-

le, piccoli lavori gratuiti nelle case degli “amici”, viaggi ed elettrodomestici in “dono”, una sorta di corruzione low cost, a buon mercato, forse in linea con i tempi della crisi. Sembra profilarsi an-che un giro di affitti irregolari, prezzi stracciati per alcune abitazioni Ater, nelle zone più ambite del centro. Gli imprenditori, interrogati dal gip Laura Fortuna, ammettono la turbativa d’asta, ma smentiscono gli scambi di denaro. Recapitato un avviso di garanzia anche al sindaco di Villafranca Padovana, Luciano Salvò

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 140 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

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EDITORIALE

Davanti al “dio palanca” così fan tutti di Nicola Stievano

“Davanti al dio palanca non ci sono fratelli, amici o parenti”: è una delle frasi pronunciate

in una delle decine di intercettazioni della recente inchiesta sulla rete di corruzione legata agli appalti pubblici. Poche parole che sintetizzano, ancora una volta se ce ne fosse il bisogno, qual è il criterio adottato da funzionari pubblici infedeli e da impren-ditori complici. Il denaro, ovviamente, che giustifi ca i favori piccoli e grandi, gli “ag-giustamenti” di gare e procedure, il ritocco in corso d’opera, sempre a danno del pub-blico e, di conseguenza, di ciascuno di noi. Il denaro, sia “cash”, basta anche qualche banconota da 50-100 euro di tanto in tanto, che sottoforma di “regali” come il viaggio esotico ma anche una mano di bianco in casa o qualche piccolo lavoretto “extra”. E’ la corruzione nostrana, di pic-colo cabotaggio e piccola pezzatura, quella che alimenta una zona grigia di cui nessuno conosce i contorni con chiarezza. E’ il primo passo che poi giustifi ca tutti gli altri, fi no ad arrivare ai grandi scandali. Il tutto in nome del “dio palanca”, ovviamente, ma anche di una distorta concezione di moralità e di senso civico. Perché dunque scandalizzarsi se “così fan tutti”?

continua a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Le recentissime modifi che legislative, inserite con decreto legge lo scorso agosto e convertito in legge il 15 ottobre 2013, hanno recepito le raccomandazioni europee della Convenzione del Con-

siglio d’Europa ed hanno risposto al crescente allarme sociale determi-nato dai delitti contro le donne.

Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking

*Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia

di Silvia Giuriato*

continua a pag. 8

L’Intervento

Le recentissime modifi che legislative, inserite con decreto legge lo scorso agosto e convertito in legge il 15 ottobre 2013, hanno recepito le raccomandazioni europee della Convenzio-

ne del Consiglio d’Europa ed hanno risposto al crescente allarme sociale determinato dai delitti contro le donne.

Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking

*Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia

di Silvia Giuriato*

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EDITORIALE

Davanti al “dio palanca” così fan tutti Perché fare i moralisti e continuare a puntare i dito contro imprenditori e politici che hanno comunque fatto “girare” l’economia?

Avranno anche rubato qualcosa - è la linea di pensiero che serpeggia nemmeno tanto sotterranea nel Nordest degli affari - ma se questo è il prezzo da pagare per permettere ad una azienda di lavorare perché vogliamo fare del terrorismo?

Perché accanirci contro il funzionario che ha comunque dato il suo “contributo”, discutibile ma reale, a sostenere qualche impresa che deve impiegare i suoi lavoratori?

E’ il sistema con il quale, continua chi è convinto di saperla lunga, dobbiamo fare i conti, voglia o non voglia. Altrimenti non si va da nessuna parte, altrimenti non si sta sul mercato.

Affermazioni che suonano come un grande alibi collettivo e un’autoassoluzione equivoca, anche se molto di moda in questo diffi cile e confuso periodo.

Ecco allora che bastano 50 euro per corrompere un funzionario, oppure un fi ne settimana a Milano Marittima “all inclusive” regalato ad un dipendente pubblico che dovrebbe essersi limitato a fare il suo dovere.

E’ a causa del “dio palanca” e delle tante “piccole eccezioni” ad esso collegate se nel nostro Paese un’opera pubblica costa uno proposito e se ci vogliono anni per portarla a termine. Va da sé che ci si muove in una specie di giungla senza regole, in cui ha la meglio non il più bravo ma il più furbo, o il più “amico” del politico di turno.

E’ questa scuola di pensiero che arriva a giustifi care ogni forma di illegalità, non solamente i cosiddetti “peccati veniali”. Perché alla fi ne il “dio palanca” perdona tutto, basta assecondarlo.

segue da pag. 1

di Nicola Stievano

Padova Ovest Provincia Regionerubano

pag. 6

Rendite degli amministratoriin chiaro

Limena

pag. 8

Raccolta rifiuti,controlli sui conferimenti

viLLafranca

pag. 12

L’elementare “Negri” verrà ampliata

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

www.lapiazzaweb.it

VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 ottobre 2013Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Limenamisure di Limitazione

deL traffico

Sono entrate in vigore il 4 novembre le misure di limitazione del traffico, deliberate dal tavolo tecnico per il risanamento dell’aria dell’area

metropolitana di Padova.Il blocco del traffico interessa i

veicoli a benzina Euro 0 “no kat” e i veicoli a gasolio Euro 0, Euro 1 e Euro

2. Le limitazioni valgono su tutte le strade comunali (escluse tangenziali,

regionali e provinciali) dal lunedì al venerdì non festivi dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.00.

LineamenteuLtimo appuntamento

Quasi conclusa la rassegna Lineamente, la stagione teatrale del comune di Li-mena che anche quest’anno ha portato sul palco ottimi attori e in platea un numeroso pubblico. L’ultimo appun-tamento è in calendario il prossimo venerdì 22 novembre con lo spettacolo “Le donne curiose”, commedia di Carlo Goldoni interpretata dalla compagnia “Dell’imprevisto” di San Giorgio in Bosco. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21.00 l’ingresso costerà 5 euro.

Rubanocorso base di grafoLogia

Nuovo corso base di grafologia, a cura di Assograf, dall’8 novembre al 14 febbraio 2014 (12 lezioni), il venerdì dalle 21 alle 22,30, in Biblioteca.Il corso è rivolto ai principianti e costituisce un primo approccio con la grafologia; per gli interessati il percorso formativo proseguirà con 2 ulteriori cicli di lezioni che si realizzeranno a cadenza annuale.Le lezioni sono corredate da ampia documentazione didattica.Quota di adesione 90 euro, comprensivi dei materiali forniti da AssografInfo e adesioni: Segreteria Assograf al 3357687523 o [email protected]

Nuova “arma” allo IovacceLeratore Lineareper Le ceLLuLe maLate

L’Istituto Oncologico Veneto – Iov di Padova dispone di una nuova “arma” per combattere il tumore. Si tratta dell’acceleratore lineare, installato nell’edificio di radioterapia. L’accelera-tore rappresenta una nuova tecnologia di radioterapia, la più recente evoluzio-ne del trattamento delle neoplasie con grandi miglioramenti quanto a velocità, precisione, e comfort del malato.

Era stata rubata a Padovaritrovata a roma

bici con marcatura

E’ stata ritrovata a Roma una bicicletta rubata marcata dal Comune di Padova con l’etichetta “Bici protetta da marca-

tura antifurto” e con il codice fiscale del proprietario. La derubata in questo caso è una signora padovana che ha riferito

alle forze dell’ordine di aver subito appunto il furto della sua due ruote in

un campeggio della capitale.

Inaugurati i reparti a PadovaaL sant’antonio

nuova psichiatria

Inaugurati all’ospedale Sant’Antonio di Padova, i nuovi reparti destinati al 1° e 2° Servizio Psichiatrico di Diagnosi

e Cura del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale. Il nuovo corpo di fabbrica rienlss 16 diretti all’integra-

zione delle attività sanitarie e socialisul territorio. Ciascuno dei due Servizi è dotato di 16 posti letto di degenza

ordinaria e di un’assistenza infermieri-stica sulle 24 ore. Il bacino territoriale di utenza è di circa 360.000 abitanti,

compresa l’area della Saccisica.

ragazzi e internet

pag. 18

Un adolescente padovano su 4 in rete tutti i giorni

ambiente

pag. 19

Padova maglia neraper l’ozono, allarmeanche per le polverisottili

mondo scuoLa

pag. 20

Orientamento utile ponte versoil lavoro

trasporti

pagg. 26-27

Nuovi orari dei treni, una rivoluzione

territorio

pag. 30

Novembre, torna la paura delle alluvioni

arte

pag. 32

Verona e Vicenza, un posto al sole per il paesaggio

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4 Argomento del mese

coinvoLti 750 Lavoratori tra noaLe e scorzÉ

Per Aprilia la corsa più lunga

Acque agitate nel polo del motociclismo dell’Aprilia nel veneziano. I 750 lavoratori hanno respinto il piano di ridimensionamento della produzione

presentato dal patron di Aprilia Roberto Colaninno. I due stabilimenti di Scorzé e Noale producono 27 mila motoveicoli all’anno e l’occupazione tiene grazie al ricorso, in atto da 4 anni, ai contratti di solidarietà. Il piano Colaninno prevede invece che la produzione si assesti attorno agli 8-10 mila moto e motocicli: si fa

presto a fare i conti dei lavoratori che sarebbero espulsi dall’azienda. Raccontando l’in-contro di Pontedera Matteo Masier, della Fim Cisl veneziana, sottolinea come non sia possibile “curare Aprilia con la stessa medicina che si è usata per Guzzi perché, nei fatti, signifi ca, far scomparire i due stabilimenti produttivi”. Per questo motivo il sindacato, che non nega l’oggettività della crisi, chiede una svolta nella strategia aziendale con un pro-getto industriale di investimenti che rilanci gli stabilimenti. Sindacati ed Rsu contestano all’azienda di non aver dato luogo nemmeno agli investimenti annunciati un anno fa, a partire dalla riorganizzazione ed il potenziamento del settore marketing e commerciale. La sensazione che si voglia andare ad una lenta e progressiva chiusura dei siti produttivi è confermata anche dagli altri interventi “è questo il futuro che si prepara per chi ha appena vinto il campionato mondiale Superbike costruttori?” si chiedono in molti. Per i lavoratori di Aprilia si apre quella che probabilmente sarà la corsa più lunga.

Il taglio del cuneo fi scale, farà ripartire l’economia italiana e anche quella veneta? Il governo pensa di si, le associazioni di categoria e i sindacati hanno più di qualche dubbio. Più effi cace per incenti-

vare le assunzioni sembra essere stato il bonus fi scale “under30”, fi n nelle scorse settimane. In questo caso le richieste presentate in poco tempo dalle imprese venete sono state moltissime. Va ricor-dato che sono circa 170.000 i disoccupati in Veneto, per lo più dovuti alla massa di licenziamenti questi ultimi 5 anni. A pagare maggiormente questa situazione sono soprattutto le donne, che nel 60% dei casi si trovano disoccupate. Ma vediamo le cifre del taglio al cuneo fi scale. Nel 2014, il taglio varrà 1,5 miliardi sull’Irpef per le fasce medio-basse (1,7 miliardi nel 2015 e 1,8 nel 2016) e 40 milioni sull’Irap quota lavoro (110 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016). Per ridurre i contributi sociali sulle imprese è stanziato un miliardo nel 2014 (1,1 nel 2015 e 1,2 nel 2015). La riduzione del cuneo fi scale sarà dunque in tre anni: di 5,6 miliardi per le imprese e 5 miliardi per alleggerire il peso del fi sco sui lavoratori .Il primo anno il cuneo di fatto varrà in tutto 2,5 miliardi. Attualmente si stanno studiando due ipotesi e alla fi ne dei calcoli, in termini di guadagno si tratta, di una disponibilità immediata in busta paga di 112 euro nel primo caso e di 502 euro nel secondo. A partire dall’anno d’imposta

2013, per ottenere le compensazioni di crediti di imposte dirette superiori a 15mila euro (come avviene oggi per l’Iva), sarà neces-sario ottenere il visto di conformità di un professionista abilitato. Si incentiva poi la patrimonializzazione delle imprese che diventano più affi dabili per le banche. Ed è previsto il rifi nanziamento di 1,6 miliardi per il fondo di garanzia per le piccole imprese. Ma queste cifre vengono criticate dalla Cgia di Mestre con il suo segretario Giu-seppe Bortolussi come troppo esigue per far ripartire i consumi e perciò l’economia reale. “Il taglio del cuneo fi scale – dice Borto-lussi - potrebbe garantire ai lavoratori dipendenti una busta paga più “pesante” fi no a 14 euro netti al mese. I vantaggi economici più “tangibili” sarebbero per i dipendenti con un reddito imponibile Irpef che oscilla tra i 15.000 ai 20.000 euro all’anno, uno stipendio mensile netto compreso tra i 950 e i 1.250 euro. Ritenere che con queste cifre mensili nette si possa dare un po’di serenità alle famiglie è una chimera. Stiamo parlando di cifre irrisorie che non permetterebbero ad una persona di concedersi neanche una birra e una pizza. Diffi cile far ripartire i consumi in questo modo”. Il taglio delle tasse sul lavoro dovrebbe poi favorire nuove assunzioni, visto che le imprese pagherebbero meno per i dipendenti, e anche su questi aspetti dell’operazione, i dubbi sono molti. Qualche risultato

però più consistente si pensa potrà vedersi nei prossimi anni quando il taglio sarà più netto. Più risultati sembra darli invece immediata-mente il “bonus under 30” che prevede cospicue agevolazioni per le imprese che decidono di procedere con nuove assunzioni o con la trasformazione di rapporti di lavoro a tempo determinato in tempo. A livello nazionale i 4/5 delle richieste riguardano nuove assunzioni, mentre approssimativamente 1/5 si riferisce a trasformazioni dei rapporti in tempo indeterminato. L’incentivo, introdotto dall’articolo 1 del decreto legge 28 giugno 2013, è riconosciuto alle aziende che assumono giovani fra i 18 e i 29 anni privi di impiego da almeno sei mesi o senza un diploma di scuola media superiore o professionale, oppure che trasformino un rapporto di lavoro già esistente da tempo determinato in un rapporto a tempo indeterminato. Il benefi cio, che è pari ad un terzo della retribuzione (fi no a un massimo di 650 euro al mese) per una durata massima di 18 mesi (12 mesi per trasformazioni di contratti a termine in tempo indeterminato), può essere richiesto esclusivamente dalle aziende. Le domande devono essere presentate all’Inps per via telematica. In poche ore in Veneto sono state presentate migliaia di domande. Per il Veneto, il fondo a disposizione per le nuove assunzioni ammonta a 5,4 milioni per il 2013, 11 milioni per il 2014 e altrettanti per il 2015.

di Alessandro Abbadir

La Cgia di Mestre: il taglio del cuneo

porta in busta paga 14 euro netti

al mese

Migliaia di richieste di assunzioni sono

arrivate all’Inps per avere le agevolazioni del “bonus under30”

LAVORONel 2014, il taglio del cuneo

fi scale varrà 1,5 miliardi sull’Irpef per le fasce

medio-basse (1,7 miliardi nel 2015 e 1,8 nel 2016) e 40 milioni sull’Irap quota

lavoro (110 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016).

Per ridurre i contributi sociali sulle imprese è stanziato

un miliardo nel 2014 (1,1 nel 2015 e 1,2 nel 2015) Cuneo fi scale e bonus giovani per rilanciare l’occupazione

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Natale Aziende 2013

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5Argomento del mese

di Nicola Stievano

Quando i dipendenti salvano l’azienda: Fonderie Zen fa scuolaLa storia Un anno fa il via alla nuova formula che ha permesso di mantenere l’occupazione

Un esempio destinato a fare scuola nella lunga recessione che ha investito il nostro Paese. E ancora una volta, anche tra le dif-fi coltà della crisi, il Veneto a fare da capofi la, a dare il “buon esempio”. Stiamo parlando delle aziende salvate dai dipenden-ti, dai lavoratori che non si arrendono al fallimento e scelgono di impegnarsi in prima persona per mantenere la produzione

e l’occupazione. Un anno fa proprio nella nostra regione, in provincia di Padova, le Fonderie Zen hanno ripreso l’occupazione e salvato decine di posti di lavoro grazie ad una formula fi no ad allora pressoché inedita, poi replicata nel resto della Penisola. E sempre dal Nordest sono partite altre iniziative di lavoratori che da ex disoccupati sono diventati “azionisti” o “imprenditori” e garantendo un futuro ad aziende in crisi. Un anno fa le ex Fonderie Zen di Albignasego hanno riavviato l’attività produttiva, con una nuova compagine sociale (la Zen Fonderie Srl) e 115 dipendenti, di cui quasi la metà extracomunitari. Il progetto industriale, che ha ottenuto anche l’appoggio economico di Veneto Sviluppo Spa, fi nanziaria della Regione, è stato presentato con un esempio unico in Italia. “Per la prima volta anche i lavoratori – ricorda l’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Barison - sono entrati nel capitale sociale dell’azienda e hanno concorso a salvarla da un sicuro fallimento. Noi ci abbiamo creduto e abbiamo fortemente voluto appoggiare questo progetto che rappresenta anche un segnale e un esempio per tutte le aziende oggi in sofferenza. Non è stato facile mettere insieme una fi liera che va dai lavoratori, ai manager, agli investitori, ma è una sfi da vinta per l’impresa, i dipendenti, il mondo del pubblico e del privato”. E’ stato il primo esempio di cogestione in Italia, in cui lavoratori, dirigenti, ma anche istituzioni pubbliche e fondi privati hanno costituto un’alleanza forte per salvare un’attività con ancora margini di rilancio.

Cuneo fi scale e bonus giovani per rilanciare l’occupazione

spalla pag 5 per padova

La ricerca di Confi ndustria Padova

Metà aziende in ripresa Corrono le “leprianti recessione”Il panorama non è solo crisi, fallimenti e licenziamenti. A Nordest ci sono anche

decine di aziende che sono tornate ai livelli di produzione e fatturato precedenti al fatidico 2008. Realtà orientata soprattutto oltre confi ne. Operano in settori

maturi. Hanno dimensione medio/grande e fortissima apertura verso l’estero. Si distinguono per alto livello di organizzazione aziendale e propensione all’innova-zione. Ma anche al “far da sé”. Sono le “medie dominanti”, le imprese che stanno uscendo prima e meglio di altri dalla crisi. Se nel 2011 il 52,9% del Made in Padova manifatturiero era tornato su ricavi superiori ai livelli pre-crisi, la percentuale sale al 69,1% tra le imprese di questo gruppo. La variazione media del fatturato nei bilan-ci 2008-2011, il quadriennio centrale della crisi, è positiva: +3,5% (rispetto allo 0,7% medio), anche se si evidenzia una variazione negativa della redditività totale. È quanto emerge dalla ricerca “Focus Industria. Le strategie del manifatturiero in tempo di crisi e le performance di successo” realizzata da Confi ndustria Padova e Fondazione Nord Est su un campione di 356 imprese manifatturiere, rappresenta-tivo (per settori e dimensione) dell’intero comparto. A cinque anni dall’inizio della Grande Crisi la ricerca ha scandagliato per la prima volta la mutazione del manifattu-riero, le strategie e le prassi aziendali più diffuse in tema di internazionalizzazione, organizzazione aziendale, innovazione e aggregazione.

All’estremo opposto delle “lepri anti recessione” troviamo le “piccole local” aziende che più hanno sofferto e che con maggiore fatica sono impegnate nella risalita. Sono microimprese (1/3 sotto i dieci addetti), in gran parte sotto i 2 milioni di euro di fatturato, dipendenti dal mercato interno o esportatrici occasionali, più propense (in virtù dei limiti dimensionali) a strategie di networking. Solo il 35% evidenziava, nel bilancio 2011, ricavi superiori a quelli del 2008. La variazione media dei ricavi nel periodo considerato è la più negativa: -6,2%. A metà fra gli opposti stanno le “esploratrici solitarie”, imprese tra 10 e 49 addetti, con moderata apertura ai mercati e all’innovazione, buona struttura organizzativa, scarsa (o nulla) disponibilità alle reti, e le “medie peer-to-peer”, aziende con medio-alta propensione all’export, innovatrici e saldamente organizzate, disponibili allo scambio di oppor-tunità in rete o fi liera. Tra le prime la quota di imprese che nel bilancio 2011 ha ricavi superiori a quelli pre-crisi è maggioritaria (56%). La variazione media nel qua-driennio è positiva: +1,3%. Nell’ultimo gruppo, infi ne, meno della metà (45,6%) è tornata nel 2011 sopra i livelli pre-crisi, la variazione media dei ricavi nel periodo è negativa: -1,6%.

“La ricerca restituisce il profi lo di un manifatturiero provato dalla crisi, ma capace di reagire e creare valore attraverso un bouquet di strategie - dichiara Massimo Pavin, presidente di Confi ndustria Padova - La manifattura è il nostro petrolio, pesa il 27% del Pil regionale, il doppio con l’indotto. Non possiamo permetterci di perdere altra capacità produttiva. Tocca prima di tutto agli imprenditori innescare lo sviluppo, ma serve uno sforzo ossessivo sia del Governo sia della Regione per rilanciare la ma-nifattura. Basta con la balcanizzazione di risorse nei rivoli di associazioni, Camere di Commercio e aziende speciali di ogni provincia. Va concentrato ogni sforzo su scala regionale, in un unico fondo”.

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6 Rubano

Un piano di razionalizzazione dell’illumi-nazione pubblica che punta a ridurre gli sprechi. E’ con questo obiettivo che l’am-

ministrazione comunale di Rubano ha attivato una serie di interventi che da un lato hanno portato alla ristrutturazione dei lampioni, e dall’altro a spegnere la luce in alcuni tratti stra-dali dove i punti luce si so-vrapponevano. Si è infatti conclusa in questi giorni la fase di ristrutturazione dell’illuminazione pubblica dove sono stati installati gli orologi astronomici che hanno la capacità di accendere automati-camente al tramonto le luci di Rubano, e in modo altrettanto automatico di spegnerle verso l’alba. “Sulle centraline che regolamentano l’il-luminazione pubblica – ha spiegato il sindaco di Rubano Ottorino Gottardo - sono stati mon-tanti gli orologi astronomici che determinano con precisione l’accensione e lo spegnimento

della luce. Questo ci permettere di non sprecare energia elettrica, un intervento che rientra nel piano di contenimento della spesa dell’illumi-nazione pubblica delle strade”. Nel Comune di Rubano si contano circa 3000 punti luce distri-buiti su strade, piazza e incroci. Una quantità di lampioni che ogni anno impegna l’amministra-

zione pubblica con una spesa di 310mila euro. Ed ecco che per contribu-ire a contenere la spesa l’amministrazione non solo sta lavorando sul fronte dell’ammoderna-

mento degli impianti, prossimo step in cantiere la sostituzione delle lampadine di vecchia ge-nerazione con le più attuali lampade a led, ma ha attivato anche un piano di razionalizzazione che ha interessato piazzetta Cornaro, e le vie Belle Putte, Brenta e Borromeo. “L’intervento non ha assolutamente spento l’illuminazione pubblica su queste zone residenziali – ha detto

Gottardo –, la sicurezza del strade è garantita. Abbiamo provveduto a verificare dove c’era la presenza di doppi lampioni e a spegnere quello più debole. C’erano punti dove di trovavano vi-cini il lampione che illumina la strada, e quello della pista ciclabile, o dell’attigua lottizzazio-ne. Su 3000 punti luce ne sono stati ridotti 150, ma è un percorso che abbiamo appena iniziato”.

di Barbara Turetta

Su 3000 punti luce ne sono stati spenti 150. Il Costo dell’energia sostenuto dal comune annualmente ammontava a 310mila euro

Illuminazione pubblica Al via un piano di razionalizzazione

Spegnere le luci per evitare gli sprechi

L’amministrazione comunale di Rubano ha deciso di donare all’Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, con sede a Vil-

laguattera, la Renault Kangoo immatricolata nell’anno 2001, che era assegnata ai servizi sociali del Comune. Infatti il settore sociale avrà a breve la disponibilità di una nuova autovettura per il trasporto di persone svantaggiate, fornita in comodato d’uso gratuito nell’ambito del servizio per la mobilità debole garantita, appena aggiudicato in via definitiva (alla Mobility

Life srl di Latina). “Si tratta - spiega il sindaco Ottorino Gottardo - di un veicolo acquistato dal Comune dodici anni fa, che ha avuto ed ha ancora bisogno di importanti spese di manutenzione tanto da rendere opportuna la rottamazione. La giunta ha deciso, prima di procedere alla rottamazione, di verificare se ci fosse l’interesse di qualche associazione del nostro territorio”. L’Aism, che ha fatto regolare domanda di poter avere in dono il veicolo, utilizzerà il mezzo per garantire agli utenti affetti da sclerosi multipla e patologie similari le cure mediche presso il centro di riabilitazione di Villaguattera, per fare attività di affiancamento domiciliare e per alcune uscite ricreati-ve culturali dei pazienti. Tutte iniziative che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità di vita delle persone affette da sclerosi multipla.

L’Associazione si impegna a sostenere le spese per il passaggio di proprietà e quelle di assicurazione, con costo zero per l’amministrazione comunale.

AmministrazioneKangoo aLL’aism

Ba.Tu.

Anche il Comune di Ru-bano adotta un regola-mento per pubblicizzare

e rendere trasparente la situazione economica degli amministratori. E’ stato ap-provato dal consiglio comu-nale il nuovo “Regolamento concernente le modalità di pubblicità e trasparenza della situazione patrimoniale dei titolari di incarichi politici e disposizioni per gli obblighi di comunicazione del personale dirigenziale”. Dall’entrata in vi-gore del Regolamento, tutti i titolari d’incari-chi politici, denominati amministratori di Ru-bano ed in particolare: il sindaco, la giunta e tutti i consiglieri comu-nali, dovranno rendere pubblici e pubblicabili le proprie dichiarazioni dei redditi, comprese quelle dei propri familiari, se consenzienti, ed indicare anche i diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti nei pubblici registri, le azioni in società, le quote di partecipazione a società e l’esercizio di funzioni di amministra-tori e sindaco di società. “E’ un atto dovuto - spiega il sindaco Ottorino Gottardo - legato al nuovo decreto legislativo che obbliga alla trasparenza e alla pubblicazione di tutto ciò che sia legato alla pubblica amministrazione

ed al bene comune”.Infatti il citato decreto ha

il principale scopo di evitare episodi o possibilità di corru-zione pubblica. Rafforzando la trasparenza degli Enti pubblici ed uniformando le modalità di pubblicizzazione verrà certa-mente favorito ed evidenziato

il corretto agire delle pubbliche amministra-zioni in tutto il loro operato, soprattutto nei confronti della gestione pubblica . “Il Comune di Rubano - aggiunge Gottardo - , ha già pie-namente accolto e posto in essere i principi

cardine di detto decreto, pubblicando in una se-zione della home page del sito web comunale denominata “Ammini-strazione Trasparente” tutto ciò che concerne

l’attività comunale, amministrativa, gestiona-le e politica. In tale contesto dovranno essere da ora in poi rendicontate le spese sostenute per la propaganda elettorale”. Ed è stato isti-tuito il bollettino del Comune per le pubblicità della situazione reddituale e patrimoniale degli amministratori, che verrà pubblicato sul sito web in modo permanente e sul notiziario comunale una volta l’anno. La Guardia di Fi-nanza avrà comunicazione delle dichiarazioni degli amministratori.

CONTI DELLA POLITICA IN ChIARO

Ba.Tu.

Montanti gli orologi astronomici per l’accensione e lo spegnimento della luce

neWs

Tutti i titolari d’incarichi politici dovranno rendere pubblici e pubblicabili le proprie dichiarazioni dei redditi

Gottardo: “Un atto dovuto in osservanza al nuovo decreto legislativo”

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segue da pag. 1

Sono stati introdotti strumenti giuridi-ci per prevenire le violenze: il legislatore ha previsto delle aggravanti nei delitti di maltrattamenti, violenza sessuale ed atti persecutori. Ma non solo. L’intento è stato quello di attuare un regime di preven-zione, e ciò sia aggravando le pene per coloro che commettono i reati ma soprat-

tutto prevedendo una serie di strumenti giuridici che consentano di impedirne la consumazione. Chi commetterà violenza domestica (percosse, lesioni, ovvero i cosiddetti reati sentinella), potrà essere inizialmente ammonito dal Questore. Quest’ultimo potrà chiedere al Prefetto di disporre la sospensione della patente di guida del destinatario dell’ammonimento, da uno a tre mesi. E ciò in assenza di querela: sarà suffi ciente che i fatti vengano segnalati (purché in modo non anonimo) alle forze dell’ordine. Il Questore, procederà ad informare il soggetto ammonito della presenza dei servizi disponibili sul territorio (consultori familiari, servizi di salute mentale e servizi per le dipendenze): lo scopo è di eliminare, direttamente nell’auto-re, la spinta alla violenza. Coloro che subiscono reati di maltratta-menti in famiglia saranno poi maggiormente informati dello status del procedimento penale che le vede vittime, e potranno godere del patrocinio a spese dello Stato in deroga ai limiti reddituali. Esse potranno formulare istanza affi nché la loro audizione venga resa in regime protetto. Questa modalità, eviterebbe la testimonianza di fronte all’autore del reato. Potrebbe vincere le resistenze di molte vittime a sporgere la querela. La querela nei casi di stalking, potrà esser rimessa unicamente avanti al Giudice, mentre nel caso vi si-ano state minacce aggravate non potrà esser ritirata. Le ipotesi di maltrattamenti sono state introdotte fra i reati per i quali è previsto l’arresto in fl agranza, e comunque potrà essere applicata la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offe-sa. Il responsabile potrà esser controllato mediante il braccialetto elettronico e potranno esse disposte intercettazioni telefoniche. La nuova legge ha introdotto il potenziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio, ove le vittime dei reati di violenza sessuale e di genere potranno trovare ausilio di operatori specifi catamente formati. *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia

L’Intervento

di Silvia Giuriato*

Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking

8 Rubano

Ricominciano gli appuntamenti legati alle attività del progetto “Famiglie al Centro. La forza delle reti”. Si tratta di un progetto che ha preso il via all’inizio

dell’anno con una serie di iniziative tutte legate al mon-do della genitorialità e della famiglia e che ha trovato consensi ed entusiasmo nei partecipanti. Il secondo ciclo di incontri vuole estendere e rafforzare i consensi ottenuti in primavera, creando una vera e propria “rete familia-re”. Proprio quest’ultima costituisce il nucleo portante di una società che si mette a servizio di altre realtà sociali in difficoltà, che crea una rete “solidale” per realizzare legami sul territorio, per rispondere in modo concreto alle fragilità e alle difficoltà che possono insorgere quando la famiglia si “sgretola” o attraversa fasi di “malessere”. L’obiettivo del progetto è quello di intervenire in questa fase di disagio per evitare l’isolamento e la solitudine, in particolare dei minori e del mondo adolescenziale, per preservarli dai malesseri legati al momento difficile. “E’ importante - afferma il sindaco Ottorino Gottardo - af-frontare i nuovi problemi che si sviluppano in un territorio, i bisogni di una società che ha cambiato il contesto socio economico. I disagi, in particolare quelli del mondo mino-rile, vanno affrontati e risolti con l’aiuto di tutti, delle parti sociali, delle parrocchie, delle scuole, ma soprattutto delle famiglie e dei genitori attraverso una rete organizzata di accoglienza, di solidarietà e parte-cipazione”.

Il progetto “La Forza delle Reti” è nato all’interno del tavolo interistituzionale degli otto Comu-ni afferenti al distretto Socio Sani-tario nr. 4 dell’Ulss 16 di Padova: Rubano, Cervarese S. Croce, Mestrino, Rovolon, Sacco-longo, Selvazzano Dentro, Teolo e Veggiano. Il primo semestre di attività si è chiuso con un bilancio positivo: sono stati organizzati almeno otto incontri pubblici (pres-

so scuole, parrocchie ecc.), uno in ogni Comune aderente all’iniziativa di sensibilizzazione al progetto stesso e al primo ciclo di incontri per i corsi di affido familiare tenuto al Centro per le famiglie di Rubano hanno partecipato

una ventina di persone. Sono attualmente attive sei reti di fami-glie in tutto il territorio: quella di Rubano e Mestrino, che si incon-tra mensilmente presso il Centro per le famiglie di Rubano, conta circa 15 partecipanti.

Il nuovo ciclo inizia con tre serate introduttive, tutte dedicate alla sensibilizzazione ed alla descrizione dell’ar-ticolato programma “Famiglie al Centro. La forza delle reti” a cura del dottor Pasquale Borsellino, responsabile

scientifico del progetto. Dal 15 novembre inizia il nuo-vo percorso formativo (2° ciclo) per confrontarsi e far conoscere la strada che porta all’affido familiare a chi vorrà cimentarsi con il difficile compito di creare una rete solidale di famiglie e affidi. Gli incontri si terranno al Cen-tro per le famiglie di Rubano, via Borromeo 12: Venerdì 15 novembre ore 18.30-20.00 “Introduzione all’affido familiare”, venerdì 22 ore 18.30-20.00 “Il bambino in affido e la sua famiglia di Origine”, venerdì 29 ore 18.30-20.00 “La famiglia affidataria. Ruoli, motivazioni ed emozioni”, venerdì 6 dicembre ore 18.30-20.00 “Il centro per l’affido. Il ruolo degli operatori

coinvolti”, venerdì 13 dicembre ore 18.30-20.00 “Riflessioni a confronto”.

di Barbara Turetta

Sociale “Famiglie al Centro. La forza delle reti”

Una serie di appuntamenti legati alla genitorialità

La locandina dell’iniziativa

Partirà dal 15 novembre un nuovo percorso formativo

L’obiettivo del progetto è quello di intervenire per evitare l’isolamento e la solitudine

Al via la fase dei controlli sui conferimenti di “Niente è come sembra”, la campagna di Etra per migliorare la raccolta differenziata della plastica. A fare da apripista

è il Comune di San Giorgio in Bosco, ma i controlli si esten-deranno via via a tutti i Comuni dove Etra gestisce il servizio rifiuti. “Questa fase - spiega il presidente del Consiglio di ge-stione Etra, Stefano Svegliado - vede il coinvolgimento di ispettori ecologici, che dovranno valorizzare i comportamenti corretti nel conferimento degli imballaggi in plastica penaliz-

zando, contemporaneamente, le irregolarità attraverso con-trolli, porta a porta o con presìdi nelle vicinanze dei conteni-tori stradali”. Gli ispettori faranno delle verifiche sui sacchetti e sui bidoni esposti fuori dalle case la sera prima del giorno di raccolta previsto o, nel caso delle utenze non domestiche, durante l’orario d’apertura degli esercizi. A seconda dell’esito del controllo, gli operatori rilasceranno un cartellino di colore diverso: verde, se la differenziazione è corretta; giallo, da am-monizione, se la plastica non è stata conferita bene; rosso,

ai controlli successivi all’ammonizione, se ci sono errori palesi o reiterati. Etra fornirà, quindi, dei resoconti periodici ai Co-muni e, in presenza di cartellini rossi, si potranno prevedere sanzioni o la sospensione delle riduzioni tariffarie oppure, per i cartellini verdi, l’estrazione di premi. “Vogliamo sottolinea-re - puntualizza Manuela Lanzarin, presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra - non tanto l’intento sanzionatorio, quanto la volontà di premiare e incoraggiare i cittadini che fanno bene la raccolta”.

neWs Raccolta dei rifiuti controLLi sui conferimenti, premi a chi differenzia bene

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9Rubano

Ottantamila euro nelle casse del Co-mune di Rubano, stanziati al fine di ristrutturare e adeguare i locali della

scuola primaria Leonardo Da Vinci.Soldi predisposti ma bloccati dal fami-

gerato Patto di stabilità, l’accordo stipulato con la comunità europea in base al quale ogni Comune deve contribuire alla riduzione del debito nazionale, non ha permesso l’av-vio dei lavori. Il sistema impone un limite tassativo nei pagamenti per quanto riguarda i lavori pubblici. Quindi anche se i soldi ci sono, questi non posso essere toccati. Con

il “Decreto del Fare” del governo Letta pare che l’amministrazione comunale abbia finalmente la possibilità di realizzare gli in-terventi in progetto da tempo. Il Decreto, va-rato a giugno, ha messo a disposizione 300 milioni per l’edilizia scolastica, ovvero 100 milioni l’anno da spartire nel triennio 2014-

2016. Un rifinanziamento che si avvale dei fondi dell’Inail, Istituto Nazionale per l’as-sicurazione contro gli infortuni sul lavoro, e che ha come scopo l’adeguamento delle strutture scolastiche alle vigenti disposizioni in tema di sicurezza ed igiene. Le risorse, cioè i 100 milioni annui, vengono divise tra le Regioni, che assegnano i finanziamenti agli enti proprietari di immobili, a seconda delle necessità e delle urgenze. A metà settembre sui tavoli della Regione erano già presenti 231 richieste, 203 delle quali ritenute idonee ad essere inserite in gradua-

toria. Per le scuole venete sono in arrivo 9 milioni e 243 mila euro che permetteranno di finanziare 83 progetti. “L’utilizzo di que-ste risorse – dichiara Massimo Giorgetti, assessore regionale ai lavori pubblici – ga-rantisce una duplice opportunità: la messa in sicurezza di numerosi edifici scolastici che

necessitavano da tempo di interventi in gra-do di garantire anche una maggiore funzio-nalità complessiva, e l’immissione di nuova liquidità nel sistema produttivo veneto, dan-do lavoro alle imprese, soprattutto quelle del comparto edilizio, che stanno subendo più di altre attività produttive la grave crisi economica di questi anni”. Tra i beneficiari c’è anche la scuola primaria Leonardo Da Vinci di Rubano. I lavori di ristrutturazione dei servizi igienici potranno essere realizza-ti, grazie al contributo regionale di 37 mila euro.

di Nicol Veronica Stefani

10 milioni di euro per finanziare progetti esecutivi. Tra i beneficiari la scuola primaria Leonardo Da Vinci di Rubano

Enti locali Finalmente ai comuni viene permesso di superare il patto di stabilità

Decreto del fare in arrivo finanziamenti per 83 scuole venete

A disposizione 300 milioni per l’edilizia scolastica, 100 milioni l’anno fino al 2016

Sono semplici lavori di manutenzione quelli che richiede il Comune di Rubano per i propri edifici scolastici. Per la primaria L. da Vinci, in di viale Po, edificio costruito negli

anni Settanta, si tratta della ristrutturazione dei servizi igienici. “Spero che il finanziamento sia un ulteriore aiuto per far partire

i lavori – dice il Sindaco Ottorino Gottardo – non è che siamo di fronte a chissà quale necessità, ma il Patto di Stabilità è un continuo limite”.

Negli anni scorsi l’amministrazione era comunque riuscita ad apportare le migliorie necessarie all’Istituto Comprensivo, che conta all’incirca 1300 studenti. Nel piano triennale delle opere in previsione sono stati inseriti altri due interventi urgenti. Si tratta dell’impermeabilizzazione del tetto sia per la da Vinci

che per l’attigua scuola secondaria Michelangelo Buonarroti. “Sono 100 mila euro per la primaria e 165 mila per la secon-daria”- spiega l’assessore ai lavori pubblici Ermogene Gatto (in foto). “La situazione degli edifici scolastici è buona - aggiunge Luca Pirazzo, assessore all’istruzione - l’offerta formativa è ampia e c’è una forte collaborazione con le associazioni del territorio, soprattutto quelle sportive”.

N.V.S.

tra finanziamenti e soLdi “congeLati” daL patto di stabiLità

La scuola a Rubano

A metà settembre alla Regione erano pervenute 231 richieste, 203 ritenute idonee

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10 Limena

E’ stato il vista red installato due anni fa al semaforo di via Roma in centro a Limena a scatenare alcune polemiche da parte di al-

cuni cittadini di Vigodarzere, che hanno ritenuto di essere stati multati ingiustamente dal sistema installato dall’amministrazione comunale di Li-mena. Alla base della contestazione ci sarebbe la durata del semaforo giallo che, secondo alcuni, sarebbe troppo breve per consentire di attraversa-re senza venire multati. Durata che, come è stato precisato dal sindaco di Limena Giuseppe Costa, rispetta quando stabilisce la legge. “Nessuna vo-lontà da parte dell’amministrazione comunale di Limena di vessare gli automobilisti: il Vista red installato nel settembre del 2011 al semaforo di via Roma in centro a Limena funziona secondo quanto stabilisce la legge. Il problema è solo di chi lo attraversa non rispettando il rosso. E’ inu-tile voler accendere una polemica che non ha fondamento - commen-ta il sindaco - il sistema di controllo installato nel nostro semaforo è in-contestabile. Dei ricorsi da parte degli automobilisti sono stati presentati in questi anni, pochi a dire la verità, ma nessuno è mai stato vinto”. A ribadire la corretta funzio-nalità del sistema di controllo del semaforo di via Roma anche l’assessore alla Sicurezza Jody Ba-richello. E a chi ritiene che i secondi di intervallo

fra il giallo e il rosso registrati da chi proviene da Vigodarzere siano troppo pochi Barichello rispon-de: “Il semaforo è stato tarato secondo quanto

prevede la legge. Anzi i secondi di intervallo fra il giallo e il rosso sono 5, quando invece la legge stabilisce addirittura un minino di 3 secondi. Il Vista red funziona

benissimo, e quando due anni fa l’abbiamo installato non eravamo a caccia di un sistema per fare cassa, all’epoca il nostro bilancio era in avanzo di 700 mila euro. Cercavamo un deter-rente per i tanti automobilisti che passavano con il rosso”. Sindaco e assessore non nascondono

che purtroppo ancora oggi sono molti gli automo-bilisti che commettono questa grave infrazione al Codice della strada, al mese sono 140/160 le multe che vengono notificate. Presto il Vista red del semaforo di via Roma verrà ulteriormente potenziato. Anche la direzione Cittadella Limena verrà sorvegliata. Per chi invece sperava di vede-re presto eliminato il semaforo di via Roma, che regolamenta anche il flusso di auto che vanno e vengono da Vigodarzere, non sembra esserci alcuna possibilità di vedere avviare i lavori i per la realizzazione di una rotatoria. L’amministra-zione comunale di Limena ha infatti spiegato che Veneto strade non consente di costruire un rondò, perché non avrebbe il diametro sufficiente per soddisfare i suoi parametri.

Viabilità Automobilisti in rivolta contro le multe affibbiate con i dispostivi di rilevazione

L’amministrazione si difende: “Il vista red è a regola”Sono cinque i secondi che intercorrono tra il verde e il rosso, la legge ne prevederebbe anche solo tre

Controllati tutti gli accessi e cambiate le serrature delle porte. Ma sono in arrivo an-

che nuovi sistemi di sorveglianza che possano monitorare al meglio il plesso scolastico di via Beato Ar-naldo. L’amministrazione comunale di Limena e la dirigenza scolastica sono unite nell’obiettivo di fermare le effrazioni che si sono verificate nella scuola media attigua alla biblioteca comunale. Incursioni se-rali, che fin dai primi accertanti da parte dei carabinieri di Limena fanno pensare alla possibilità che possa trattarsi di un gruppetto di ex alunni che si diverte sfidandosi nell’entrare a scuola quando è buio. “Fino ad ora non sono stati riscontrati danni all’edificio - ha detto l’assessore all’Edilizia scolasti-ca Stefano Tonazzo -, ma i segni delle intrusioni ci sono stati. Dalla sala musica è stata rubata una chitarra, e una macchina fotografica. E come sempre sono stati spostati banchi e sedie”. Secondo quanto è stato verificato le ultimi incursioni all’interno della scuola media, forse “agevolate” anche da qualche porta facile da aprire senza tanti sforzi. E’ da un po’ di tempo che qualcuno continua ad entrare nella scuola. Amministrazione e carabinieri pensano che possa trattarsi di qualche ex alunno che si diverte in questo modo, magari dopo essere anche riuscito ad ottenere in qualche modo le chiavi. Ma dopo aver verificato le serrature e reso gli accessi più resistenti l’amministrazione comunale sta anche valutando l’opportunità di approntare un sistema di sicurezza che implementi l’esistente.

Plesso scolastico di via Beato Arnaldocambiate serrature e Lucchetti

L’80% degli intervistati nelle tre settima-ne in cui al mercato si è tenuto il son-daggio dell’amministrazione comunale

hanno dichiarato di essere soddisfatti. Sembra piacere agli utenti lo spostamento del mercato di Limena del mercoledì mattina. A sei mesi dall’introduzione della novità, voluta dall’am-ministrazione comunale, la nuova sistemazione delle bancarelle che da via Beato Arnaldo sono state trasferite lungo la controstrada è gradita dai cittadini. Il mercato settimanale di Limena è stato spostato in via sperimentale a fine giu-gno. Questa fase avrebbe dovuto concludersi a dicembre, ma l’amministrazione comunale ha deciso di protrarla fino alla fine di giugno visto anche i riscontri postivi che si stanno ottenen-do. “Il sondaggio fra i cittadini che abbiamo eseguito durante le giornata di mercato ci hanno dato come risposta il gradimento della nuova sistemazione – ha detto il sindaco Giuseppe Costa –, è stata anche l’occasione per raccogliere le indicazioni su eventuali problemi da risolvere, come la necessità di sistemare il marciapiede per rendere più accessibile l’area, nel caso in cui decidessimo di rendere definitivo lo spostamento”. Positivo anche il riscontro fra gli ambulanti, il 90% ritiene infatti che la nuova collocazione porti maggiore visibilità, sono un paio gli operatori che non gradiscono la nuova posizione. “E’ stata una prova ed è una prova – ha detto l’assessore al Commercio Stefano Toubaì - il risultato è soddisfacente. Dobbiamo investire di più su maggiori indicazioni dei parcheggi possibili in via Beato Arnaldo, dell’Industria e vicolo Bachelet”.

Sondaggio tra i cittadiniL’80% dice sì aLLa nuova coLLocazione deL mercato

in breve

Apparecchiature sanitarie, mobili, scaffali, un materasso e, addirittura, una barella. Una barella? Si, proprio una di quelle definite “cucchiaio”, ossia destinate a trasportare, immobilizzandoli, i feriti gravi. Questi

sono alcuni degli oggetti recuperati dagli operatori di Etra nella discarica a cielo aperto scoperta in via Del Lavoro nella zona artigianale di Saletto.

I rifiuti sanitari, in particolare, oltre alla barella in alluminio, erano porta flaconi per le flebo in plastica, alcuni mobiletti in legno, mascherine protetti-ve. Il cumulo di rifiuti è stato scaricato in un’area appartata della zona. Con ogni probabilità si tratta di resti dell’interno di un’ambulanza o di un punto medico di soccorso.

Non è, purtroppo, la prima volta che a Vigodarzere vengono scoperti rifiu-ti abbandonati. Qualche settimana fa, nell’area attorno al cimitero, sono stati scoperti una quindicina di sacchi neri. All’interno sono stati trovati i rifiuti prodotti nel corso di una festa: decine di bottiglie, sia in vetro che in plastica, di birra, liquori e vino; quindi, piatti, posate e bicchieri di plastica. “Per quanto riguarda i rifiuti sanitari e la barella, – è il commento dell’assessore all’ ambiente, Moreno Boschello – è chiaro che sono ciò che rimane di mobiletti interni di un’ambulanza o comunque di un locale dove si svolgono attività di carattere medico. Non saprei come altro spiegare il ritrovamento di materiale sanitario come lacci emostatici, flaconi per le flebo, la barella e altre attrezzature in uso negli ospedali o in centri medico-sanitari.

Sia in questo caso che in quello dei sacchi neri con materiale probabilmente utilizzato nel corso di una festa, appare fin troppo strano visto che il materiale abbandonato poteva essere tranquillamente portato all’ecocentro intercomunale di Campodarsego senza nessuna spesa per l’utente, invece di essere scaricato in zona artigianale.

Facendo un controllo incrociato di informazioni con la sezione di Vigodarzere della Croce rossa e dal comando della Polizia locale e dalla stazione dei carabinieri, non risulta esserci stato alcun furto di ambulanze o all’interno dei mezzi di soccorso. Si rafforza quindi l’ipotesi che da qualche parte, probabilmente lontano da qui, ci siano stati interventi di sistemazione di qualche struttura e che si sia scelto Saletto quale luogo per smaltire i rifiuti. La barella è stata presa in consegna dalla sede della Croce rossa di Vigodarzere in attesa che qualcuno rivendichi il furto e lo smarrimento.

Purtroppo sono in tanti anche quelli che arrivano da fuori Comune, di notte. Questo comporta non indifferenti costi di smaltimento che dobbiamo sobbarcarci, per questo intensificheremo controlli e sanzioni”.

Il caso Vigodarzere. I rifiuti sono stati recuperati dagli operatori dell’Etrain discarica abusiva spunta anche La bareLLa

di Barbara Turetta

Ba.Tu. Ba.Tu.

Un dispositivo identico a quello posizionato al semaforo di via Roma

Sulla strada di Vigodarzere nessuna rotatoria, per Veneto Strade non esistono i presupposti

Ba.Tu.

in breve

Sono in arrivo anche nuovi sistemi di sorveglianza per evitare i furti

Stefano Toubaì

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12 Villafranca

Garantire un servizio in più ai propri cittadini, facendo però da “garante” con un deposito cauzionale di 5mila euro. E’ questo in sostan-

za ciò che è toccato all’amministrazione comunale di Villafranca Padovana, che dopo un anno di sperimen-tazione ha attivato in municipio in via definitiva per i prossimi tre anni l’ufficio catasto. E se l’anno scorso questo servizio a domanda individuale era gratuito, os-sia i cittadini si recavano allo sportello Ufficio Tributi del Comune dove potevano richiedere le visure catastali a costo zero, da quest’anno l’Agenzia delle Entrate chie-de il pagamento di 1 euro a visura. E dunque all’am-ministrazione comunale, che è di fatto l’ente che ha sottoscritto l’accordo con l’Agenzia delle Entrate per poter avere il servizio a Villafranca e dunque più como-do per cittadini, sono state chieste delle garanzie. Ini-zialmente si parlava di una fidejussione bancaria che poi, dopo una contrattazione con l’amministrazione, è diventato un deposito cauzionale. “L’anno scorso abbiamo attivato lo sportello decentrato del catasto nel nostro municipio – ha spiegato il sindaco Luciano Salvò -, abbiamo ritenuto fosse un servizio a domanda

individuale utile ai nostri cittadini, anche in vista del pagamento dell’Imu. Infatti invece che recarsi a Pado-va, potevano venire qui a richiedere le visure catastali. Si sono serviti del servizio oltre 600 cittadini, qualcuno anche proveniente dai Comuni limitrofi. Abbiamo così ritenuto di attivarlo ancora con un accordo triennale con l’Agenzia delle Entrate. Ma quest’anno i cittadi-ni devono pagare 1 euro a visura – ha detto ancora Salvò - , e così l’Agenzia ci ha chiesto il deposito cau-zione da cui attingere nel caso in cui, per qualunque

motivo, non ottemperassimo al trasferimento previsto ogni tre mesi degli euro che ritiriamo per ogni visura. Soldi che vengono girati all’Agenzia delle Entrate”. Si tratta di 5000 euro che l’amministrazione comunale ha dovuto comunque tirare fuori dal proprio bilancio e che per tre anni non potrà utilizzare in nessun altro modo. “Certo sono soldi che rimangono lì fermi – ha concluso Salvò –, ma il nostro territorio ha un servizio in più per i cittadini”.

di Barbara Turetta

All’ufficio Tributi si potrà continuare a richiedere le visure catastali. Da quest’anno, però, l’Agenzia delle Entrate chiede il pagamento di 1 euro a visura

Municipio Dopo un anno di sperimentazione confermato il servizio

L’ufficio catastale, diventa definitivo

Presentato al consiglio di istituto e ai genitori il progetto di ampliamento della scuola elementare “Guido Negri” di Taggì di Sotto. Ad illustrare il progetto il sindaco Luciano Salvò.

“Nonostante i lavori di ampliamento della scuola siano piuttosto re-centi - spiega -, siamo costretti a eseguire un ulteriore ampliamento per dimensionarlo al numero crescente di alunni, provenienti anche da Limena, e per adeguare l’edificio ai nuovi standard della legge Gelmini, che prevede classi con un maggior numero di alunni e pertanto si rende necessario allargare gli spazi”. Nel 2005 ven-ne costruito un primo ampliamento, costituito dal nuovo ingresso con un atrio generale, dieci aule, due blocchi di servizi igienici, una stanza per operatori scolastici e l’ampliamento della mensa, compresi i servizi igienici. Ora la necessità è quella di costruire tre ulteriori aule, con due servizi igienici e un ripostiglio. L’am-pliamento che verrà eseguito nel lato nord dell’attuale edificio, in continuità con l’esistente. Il Comune ha previsto di spendere 315 mila euro, coperti per un importo da centomila da un contributo regionale. Il cantiere sarà aperto entro fine anno, per concludersi l’estate prossima.

Lavori pubbliciprogetto di ampLiamento deLLa scuoLa eLementare “guido negri”

Ba.Tu.

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14 Villafranca

Le code alle poste sono diventate qual-cosa di proverbiale. Per accedere agli sportelli di tutta Italia, salvo qualche

rara eccezione, di norma si aspetta. Per pagare un bollettino, si aspetta. Per spedire dei pacchi, si aspetta. Per le raccomandate, si aspetta.

Logoranti attese che mal si conciliano con la frenesia dei tempi moderni e con gli orari di chi alla posta ci va per sbrigare “pratiche” inerenti al lavoro. Perdere tempo non piace a nessuno, men che meno a chi ha i minuti contati. Si tratta di un vero e proprio problema che tuttavia per il comuni di Limena, Villafranca e Campodoro è in via di risoluzione. Nei tre comuni dell’area ovest di Padova, infatti è entrato in azio-ne il postino “telematico”, nulla di alieno ma semplicemente i dieci portalettere che lavorano nella zona sono stati muniti di terminali per il pagamento con Postamat e Postepay oppure con il bancomat. Il servizio avviene su prenotazione, basta chiamare il numero verde 803160 oppure collegarsi al sito www.poste.it per richiedere il servizio direttamente a domicilio. Concordando un appuntamento, il postino arriverà diretta-mente a casa del richiedente, munito di “palmare” e stampante”, e provvedere per il pagamento dei bollettini e delle spedizioni

in contrassegno, spedire raccomandate e piccoli pacchi fino a due chilogrammi. Sarà inoltre possibile ricaricare le schede telefo-niche dei cellulari oppure la carta Postepay. Non è tutto, sarà inoltre possibile il paga-mento dei ticket sanitari e di pratiche am-ministrative. L’inizitiva dovrebbe condurre ad un doppio risultato, da una parte evitare a chi ha difficoltà di salute interminabili e stancanti ore di attesa e dall’altra sveltire la fila che in questo modo verrebbe notevol-mente accorciata.

Il servizio avviene su prenotazione, basta chiamare il numero verde 803160

SERVIZI POSTALI ARRIVA L’OPERATORE A DOMICILIO

Altri cinque disoccupati di Villafranca Padovana, che non godono di alcun ammortizzatore sociale, potranno

rientrare nel progetto lavoro che l’ammini-strazione comunale intende attivare parteci-pando all’iniziativa promossa dalla Regione Veneto. Il Comune ha infatti delegato Etra a presentare per proprio conto in Regione il progetto al fine di ottenere contributi. La società Etra ha sottoscritto un anno fa con Federsolidarietà, il Comitato di gestione del Fondo Straordinario di Solidarietà e la

Regione, il protocollo d’intesa per l’attiva-zione di progetti di pubblica utilità nei Co-muni soci. Le persone verranno impiegate in servizi di giardinaggio delle aree pubbli-che, in biblioteca, assistenza agli anziani, vigilanza ai parcheggi e come supporto sco-

lastico. Non si fermano le iniziative volute dall’amministrazione comunale per andare incontro al problema della disoccupazione. “Ogni giorno ci sono persone che vengono in municipio a chiedere se c’è la possibi-lità di un lavoro – ha detto il sindaco di Villafranca Luciano Salvò -, noi abbiamo cercato di muoverci su più fronti. Abbia-mo anche avviato un tavolo di lavoro con parrocchie e associazioni del territorio im-pegnate nel sociale con famiglie e anziani, per poter avere il polso della situazione, e

attivare interventi”. Fra le iniziative attivate dall’amministrazione per affrontare il diffici-le momento di crisi anche la sottoscrizione di un protocollo d’intesa firmato con l’Unio-ne Provinciale Artigiani (Upa), per costituire un gruppo intercomunale per l’economia lo-cale per fronteggiare la crisi che le aziende stanno vivendo. Un gruppo di lavoro, aperto anche alle altre associazione che ha lo sco-po di individuare le priorità sul fronte delle opere pubbliche, degli interventi sociali e di promozione del territorio che possano dare

un aiuto anche alle aziende artigianali in difficoltà. In sostanza l’obiettivo è quello di unire le forze, ottimizzare idee e risorse per realizzare progetti comuni che possano anche sostenere l’economia locale.

di Barbara Turetta

Il lavoro spazia dal giardinaggio nelle aree pubbliche, all’impiego in biblioteca, all’assistenza agli anziani o alla vigilanza ai parcheggi

Lavoro Contributi dalla Regione per sostenere chi è in difficoltà

Altri cinque disoccupati verranno aiutati

Per contenere gli effetti della crisi sottoscritto anche un protocollo d’intesa con l’Upa

Una convenzione fra il Comune di Villafranca Padovana e la scuola materna “Madonna Incoronata” di Taggì di Sopra che non piace al gruppo di opposizione “Insieme per Villafranca”. Ad essere messo

in discussione non è la finalità, ossia di rendere il servizio del nido integrato fruibile alle medesime condizioni economiche da parte di tutti i cittadini di Villafranca, ma proprio come è stata strutturata la convenzione. “L’ammi-

nistrazione Salvò, con l’ultimo consiglio comunale, ha approvato una con-venzione con la scuola Maria Incoronato di Taggì di Sopra per il servizio di asilo nido integrato che ha dell’incredibile – commenta il capogruppo della civica Beatrice Piovan -, è una convenzione nella quale gli obblighi sono solo ed esclusivamente della scuola materna mentre il Comune, a fronte della disponibilità data dalla scuola di praticare tariffe indifferenziate per gli utenti residenti in tutto il territorio comunale, non si è obbligato a corrispon-dere neppure un euro. Il Comune potrà erogare un contributo solo se vorrà e quando vorrà, senza alcuna indicazione oggettiva del modo con il quale

il contributo potrà essere erogato come ad esempio fissando un importo minimo per ciascun bambino”. Piovan si chiede a cosa possa servire una simile convenzione che prevede obblighi solo da una parte. “La risposta è semplice – commenta ancora Piovan -, visto che la convenzione dura soltanto per l’anno scolastico 2013/2014 si tratta evidentemente di una convenzione a scopi puramente elettorali e con finalità pubblicitarie per il nostro sindaco. All’ asilo nido integrato una tale convenzione non serve a nulla e men che meno serve ai genitori. Chi ne vuole sapere di più si lega la delibera nel sito internet del Comune”. Ba.Tu.

convenzione fra comune e materna “madonna incoronata”

News

Nella foto un lavoratore rientegrato grazie ai progetti di pubblica utilità

Villafranca, Limena e Campodoro i bollettini si pagano da casa. I dieci portalettere che lavorano nella zona sono stati muniti di terminali per il pagamento con Postamat e Postepay oppure con il bancomat

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17Villafranca

Intercettazioni, presunta corruzione e tur-bativa d’asta. E’ l’inchiesta “Pantano” portata a termine dai Carabinieri e dalla

Guardia di Finanza di Padova. Una vera e pro-pria bufera. Cinque le persone ai domiciliari: Aldo Maria Marcon, presidente Ater Venezia, Nazario Borina, funzionario della Provincia di Padova, Massimiliano Berto, il tenente colon-nello dell’esercito Roberto Lasalvia e Simonet-ta Liviero, impiegata del Comune di Padova. Al Due Palazzi sono reclusi gli imprenditori Manuel Marcon, Roberto Unizzi e Andrea Caporello. Indagate altre 22 persone. Un’in-dagine che prende avvio nel 2010. I pubblici ministeri Federica Baccaglini e Paolo Luca, oggi sostituto procuratore generale in Corte d’Appello, sono al lavoro su di un’inchiesta ri-guardante l’Arpav. Dagli ascolti di alcune inter-

cettazioni emerge una sospetta relazione tra alcuni costruttori edili e dei funzionari pubblici. Si apre un filone di indagini parallelo. L’auto di A.M.Marcon, direttore dell’Ater, viene tappez-zata di cimici. Si indaga sul presunto sistema di corruzione. Pare che gli imprenditori, per ottenere i lavori, forzassero il sistema, attra-verso regalie e “favori”. Bustarelle, piccoli lavori gratuiti nelle case degli “amici”, viaggi ed elettrodomestici in “dono”, una sorta di corruzione low cost, a buon mercato, forse in linea con i tempi della crisi. Sembra profilarsi anche un giro di affitti irregolari, prezzi strac-ciati per alcune abitazioni Ater, nelle zone più ambite del centro. Gli imprenditori, interrogati dal gip Laura Fortuna, ammettono la turbativa d’asta, ma smentiscono gli scambi di dena-ro. Recapitato un avviso di garanzia anche al sindaco di Villafranca Padovana, Luciano Salvò, indagato nella vicenda in qualità di vice presidente dell’Interporto di Padova. Secondo l’accusa l’indagato avrebbe turbato la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori di pit-tura di un fabbricato di via Panama, in zona industriale. In una delle intercettazioni uno degli imprenditori avrebbe detto: ”Ero a Zoldo con il Sindaco”. Salvò spiega: ”Non sono mai stato a Zoldo, non so neanche dove si trovi - e continua - mi sembra esagerato l’accanimento mediatico nei miei confronti, alla luce di un avviso di garanzia che mi è stato recapitato, voglio chiarire al più presto con il pm”.

di Nicol Veronica Stefani

Tra gli indagati anche il Sindaco di Villafranca Padovana: “Fango sulla mia persona. Se è a questo che servono gli avvisi di garanzia, meglio la fucilazione”

Manifestazione di solidarietà a Villafranca Padovana. Una cin-quantina di persone, la giunta

al completo e striscioni di supporto nei confronti del sindaco Luciano Salvò. Il gruppo attende il primo cittadino di fron-te al municipio.

Il clima che si respira è di piena fidu-cia e di incredulità per la vicenda che lo vede coinvolto. Irma Merin, consigliera comunale, è convinta della sua onestà. Molti vogliono esprimere, agli organi di stampa presenti, la stima nei confronti del lavoro di Salvò.

Solidarietà anche da parte del vice sindaco Renato Arcaro, dell’assessore Massimo Zilio e, in generale, dell’intero Gruppo di Maggioranza: ”assoluta fidu-cia da parte nostra, ma dispiace dover constatare l’attacco mediatico e le stru-mentalizzazioni politiche”.

Nei giorni scorsi alcuni esponenti dell’opposizione avevano sollevato alcu-ne perplessità: “potremo chiedere verifi-che sugli appalti comunali” aveva detto Beatrice Piovan, della lista “Insieme per Villafranca”.

Il sindaco si dice provato ma sereno: “so di poter dimostrare la mia estraneità ai fatti. Non ci sono dimissioni in vista, e per cosa poi? Fino a che non sarà chia-rita la mia posizione non ci sarà nessun consiglio comunale straordinario”.

neWs

I cittadini di Villafranca in piazza per il sindaco“L’unione fa La forza, siamo con te”

N.V.S.

Guardia di Finanza Sospetta relazione tra alcuni costruttori edili e dei funzionari pubblici

“Pantano” su Padova: corruzione e appalti truccati

L’indagine ha preso avvio nel 2010, come filone parallelo a un’inchiesta sull’Arpav

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1812

VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Sette dodicenni padovani su 10 usano internet almeno una volta alla settimana, uno su quattro naviga in rete ogni giorno. E’ questa la situazione che emerge dal

primo rapporto sui giovani e il web fotografato dalla Fonda-zione Emanuela Zancan.

I dati emergono dallo studio longitudinale Crescere cu-rato proprio dalla Fondazione in collaborazione con la Fon-dazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, 80 Comuni della provincia di Padova, l’Ulss 16 e la Fondazione Città della Speranza. Il progetto, che gode del patrocinio dell’Au-torità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e il sostegno dell’Uffi cio del Pubblico Tutore dei minori del Veneto, punta al tracciamento dei cambiamenti nei confronti delle nuove tecnologie nel mondo degli adolescenti che diverranno veri e propri protagonisti della ricerca attraverso una serie di intervi-ste che verranno poste loro nel corso degli anni. Lo studio si propone di raggiungere un migliaio di ragazzi della provincia di Padova e le loro famiglie, accompagnandoli in un percorso di monitoraggio dagli 11 ai 18 anni. In questo modo si potrà ottenere uno sguardo a 360 gradi sul loro processo di crescita in una fase della vita particolarmente delicata. Il monitorag-gio interessa diversi aspetti della vita dei ragazzi: la salute, l’apprendimento, le relazioni sociali, la vita in famiglia, il rap-porto con le nuove tecnologie, le aspettative per il futuro…

Dai primi dati, calcolati su un sottogruppo di 300 ragaz-

zi dodicenni che frequentano la scuola secondaria inferiore, emerge che quasi tutti hanno un collegamento a internet in casa. Si connettono anche attraverso il cellulare, il tablet o la consolle dei videogames. Quando si trovano davanti al pc, perlopiù svolgono ricerche per la scuola, giocano, ascoltano musica, guardano fi lm, cartoni animati e video musicali. Il 16% ammette di usare social network e il fenomeno è in continuo aumento. Tra i preadolescenti padovani quasi il 90% riferisce di avere amici che li uti-lizzano.

Ma qual è il ruolo che i genitori ri-vestono nella vita tecnologica dei fi gli? Per monitorare le attività online dei loro fi gli i genitori metto-no in atto diverse strategie. La maggior parte impone limiti di tempo o seleziona i siti cui i fi gli possono accedere (61%). Molti specifi cano che la navigazione in rete è permessa sol-tanto in presenza di un adulto. Alcuni vietano espressamente l’uso dei social network. “Il rapporto con la tecnologia, in-ternet e i social network è un aspetto centrale nella vita dei ragazzi di oggi,” spiega il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato . “È tramite un computer che sempre più spesso si costruiscono amicizie e relazioni, si scopre il mondo, ci si svaga e si studia. Per questo sono particolarmente inte-ressanti i dati che lo studio Crescere ci mette a disposizione

per comprendere forse un po’ meglio i nostri ragazzi”.Ma perché è così importante conoscere meglio i gio-

vani di oggi attraverso uno studio che coinvolga le famiglie stesse? Le motivazioni possono essere molteplici ma come spiega la mission dello studio Crescere l’ingresso nelle scuole medie apre una fase della vita dei ragazzi particolarmente

delicata. È il momento delle scoperte, delle amicizie, dell’ingresso nell’adole-scenza, dei confl itti con i genitori, della voglia di crescere in fretta. La ricerca cercherà di dare risposte ai genitori, agli insegnanti, a quanti hanno a cuore la necessità di garantire opportunità per

crescere ai nostri ragazzi.Lo studio Crescere rappresenta una vera e propria inno-

vazione nel panorama italiano. Uno studio longitudinale, che continua nel tempo, non è facile da organizzare e sostenere, ma ha un potenziale immenso, in termini di conoscenza, at-tività di promozione della salute, di prevenzione dei rischi, di monitoraggio dello sviluppo in età evolutiva. “Lo studio ci aiuterà a capire come si studia, si cresce, si affrontano i com-piti di sviluppo, si vive in famiglia, si gestiscono i problemi di apprendimento e di salute, come ci si prepara al lavoro, come si partecipa e si diventa grandi.” Un vero e proprio patrimonio per la formazione e la quotidianità.

di Martina Celegato

Il 70% dei dodicenni padovani si connette almenouna volta alla settimana, e i genitori che fanno?

Rapporto della Fondazione Zancan Monitoraggio dettagliato sull’uso del web

Adolescenti e internet25% in rete ogni giorno

La crisi economica che si aggrava sempre più e la tragedia relativa all’alluvione che ha colpito nel 2011

la provincia padovana ha portato molte famiglie a non riuscire a mantenersi an-che perché proprio a causa dell’alluvione si sono persi beni e posti di lavoro. Una doppia tragedia che ha visto Caritas in-tervenire direttamente per arginare la situazione. Caritas si era occupata della raccolta e distribuzione di 408 mila euro ed ora continua la sua opera attraverso l’attuazione di 22 progetti di inserimento lavorativo per disoccupati residenti nel-le aree dell’alluvione. Il progetto, che coinvolgerà 22 residenti a Casalserugo, Bovolenta, Ponte San Nicolò e Veggiano, i quattro comuni che hanno avuto i peg-giori danni dall’alluvione, sarà fi nanziato da 176 mila euro (per la maggior parte erogati da Caritas).

Dopo l’alluvione

daLLa caritas Lavoroper 22 persone

M.C.

La recente visita del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri al carcere Due Palazzi di Padova si è rivelato un momento per alcuni aspetti davvero importante visto che si sono affrontate tematiche fondamentali per la gestione del sovraffollamento delle

carceri e ala loro attività rieducativa. Il Ministro ha sottolineato come il governo si stia muovendo per la costruzione di nuovi edifi ci o per il riadattamento di altri come caserme dismesse e similari, che nel 2015 dovrebbero arrivare ad accogliere 10.000 persone in più, per poter dare una nuova dignità e spazio ai carcerati.

Proprio al tema del riadattamento di caserme dismesse il Ministro si è soffermato sottolineando come a San Vito in Tagliamento sia già stato approvato un progetto di questa

tipologia. L’operazione comporta una imponente riduzione delle somme necessarie pari al 50% e tutti i progetti andranno in questa direzione: non nuove costruzioni ma eventuali ampliamenti dove possibile delle carceri esistenti e riutilizzo di altri edifi ci non utilizzati al momento. Il Ministro Cancellieri nell’arco della sua visita a Padova ha affrontato anche le due tematiche chiave del settore ossia il braccialetto elettronico e l’amnistia. Per il primo Cancellieri si è soffermata sul fatto che l’utilizzo del braccialetto è a discrezione del magi-strato che deve decretare se è necessario o meno. Per quanto riguarda l’amnistia invece il Ministro si è limitata a dire come il Parlamento sia Sovrano auspicando che il messaggio del Presidente Napolitano a riguardo trovi il giusto riscontro che merita. M.C.

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19Spazi Aperti 13Spazi Aperti

Il Consorzio Padova Sud si è aggiudicato una menzione speciale nell’ambito del compostaggio. “La Città per il Verde”, il

premio per i Comuni e le Province verdi d’I-talia organizzato dalla casa editrice Il Verde Editoriale di Milano, ha nominato i vincitori della sua quattordicesima edizione, valoriz-zando ancora una volta l’operato delle tante amministrazioni virtuose e attive che hanno deciso di divulgare il loro impegno. Quest’an-no, assoluta novità dell’edizione 2013, è stato istituito il premio speciale “Il Comune più organico”, patrocinato da Assobioplasti-che, Cic – Consorzio italiano compostatori e Conai – Consorzio per il Recupero degli imballaggi, dedicato alle amministrazioni co-munali che si sono distinte per avere attuato sul loro territorio politiche informative e ope-rative rivolte alla fi liera riduzione-recupero-riciclo dei rifi uti biodegradabili e composta-bili. La menzione speciale del premio è stata conferita al Consorzio Padova Sud nell’am-bito della fi era Flormart di Padova. Alla pre-miazione erano presenti i rappresentanti di moltissimi Comuni d’Italia dove la gestione del verde è più virtuosa. Il premio al Consor-zio Padova Sud che comprende 58 Comuni della bassa padovana è stato conferito “per l’elevato numero di Comuni partecipanti che, pur caratterizzati da superfi cie e numero di abitanti molto diversifi cati, grazie all’eccel-lente attività del Consorzio hanno raggiunto risultati di eccellenza ed uniformi su tutto il territorio, segno di una sistematica pratica di ottimizzazione nella gestione dei temi ambientali”. Soddisfatto il Direttore Stefa-

no Tromboni. “I premi come questo sono sempre una grandissima soddisfazione – ha commentato Stefano Tromboni, Direttore del Consorzio Padova Sud – Rappresentano il coronamento e la giusta riconoscenza per tutte le azioni e gli sforzi profusi in questi 15 anni di lavoro intenso. La menzione speciale per “il Comune più organico” va ad aggiun-gersi all’ottimo esito della recente classifi ca relativa ai Comuni Ricicloni di Legambiente dove il nostro Consorzio si è piazzato ai primissimi posti su scala nazionale. La targa che ci è stata consegnata non è solo un bel ricordo da appendere al muro – ha continua-to Tromboni – si tratta piuttosto di un segno forte che ci ricorda come per anni abbiamo lavorato nella giusta direzione: un risultato frutto anche dell’impegno quotidiano di cen-tinaia di migliaia di cittadini che ogni giorno si danno da fare per gestire i rifi uti nel modo più corretto. Un impegno che è sintomo della volontà del nostro territorio di tutelarsi e di proteggere l’ambiente in cui tutti viviamo”.

COMPOSTAGGIO: PD SUD PREMIATO

E.M.

Tromboni ritira il premio

di Emanuele Masiero

L’erba del vicino è sempre più verde. In questo caso è più che mai vero: Padova è maglia nera in Europa sul fron-te dell’ozono. Il capoluogo di provincia nel 2011 ha

registrato 104 giorni di superamenti del limite Ue, seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso e Parma, Verona e Varese. Un dato che per una volta non ha scosso solo le associazioni ambientaliste. Sapere di respirare l’aria peggiore d’Italia non ha certo fatto piacere ai cittadini padovani. Senza contare che neanche l’hinterland se la passa tanto bene visto che le concentrazioni industriali e commerciali insistono nei Comuni contermini.

“I dati sull’inquinamento da ozono diffusi dall’Agenzia europea dell’ambiente – ha spiegato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - vedono Padova maglia nera in Eu-ropa, con 104 giorni di superamenti del limite di legge per la protezione per la salute nel 2011. Gli stessi dati erano stati puntualmente diffusi da Legambiente Padova l’anno stesso. Non è andata molto meglio nel 2012 - spiega l’associazione - in cui si sono verifi cati 90 giorni di superamento del limite dell’ozono. E’ ormai assodato che vanno tenuti in grande considerazione i danni sul lungo periodo provocati da ripetuti

superamenti del citato limite di legge. Nei bambini possono portare ad una riduzione della funzione polmonare e negli adulti accelerano il naturale processo d’invecchiamento della funzione polmonare”. Danni che certamente non passano inosservati e sono tutt’altro che trascurabili. “L’eccessivo smog a Padova è un problema cronico, causato dal massic-cio traffi co veicolare.

L’amministrazione comunale - continua Passi - non può continuare a procrastinare serie misure strutturali e per-manenti di contrasto a traffi co e smog. Bisogna iniziare a lavorare almeno sul controllo e moderazione del traffi co in entrata in città (250 mila spostamenti al giorno). Questo si può fare con l’ecopass o con il sistema dei crediti degli ac-cessi: un monte-accessi gratuiti alla città, superato il quale il “cityuser” deve scegliere se usare mezzi sostenibili (biciclet-ta, trasporto pubblico, carpooling, carsharing) o comprare nuovi accessi, che fi nanzieranno il potenziamento della rete dei trasporti alternativi. Si abbassi inoltre il limite di velocità a 30 km orari in tutta la città per garantire maggiore sicurezza ai pedoni, incentivando così spostamenti senza auto per i percorsi urbani”.

I danni dell’inquinamento da ozono sono molto più pericolosi per i soggetti cardiopatici, anziani e bambini che di fatto risultano i più esposti a questo tipo di degrado. Per quanto riguarda invece le polveri sottili (Pm10), non va mol-to meglio. Ma almeno Padova non è al primo posto e questa volta in “buona” compagnia.

Altre città venete fi gurano tra le più inquinate: Vicenza, con 107 giorni di sforamento, ancora Padova con 93 e Ve-nezia con 85. Volendo trovare una (magra) consolazione è suffi ciente analizzare i dati nazionali. L’Italia detiene anche il record dei livelli di ozono troposferico, segnando valori oltre tre volte più elevati rispetto alla soglia. 23 città italiane sono nei primi 30 posti della classifi ca Ue degli sforamenti del limite per questo inquinante. Nord Italia e Sud della Francia risultano le aree più colpite dall’ozono troposferico, che si forma a seguito delle reazioni fra vari inquinanti provenienti da diverse fonti, come la combustione di carburanti fossili, il trasporto stradale, le raffi nerie, vegetazione, discariche, refl ui, bestiame e incendi. In presenza di caldo e luce solare si scatenano queste reazioni, quindi si tratta di un problema tipico dell’estate, specie nel Sud Europa.

Triste primato europeo con ben 104giorni di sforamento dei limiti, neanchei Comuni vicini se la passano bene

In occasione dell’appena trascor-sa fi era “Casa su misura”, Reali Holding ha tenuto un workshop

presso il proprio stand con fi nalità di confronto e analisi sui nuovi scenari di mercato immobiliare e le stra-tegie vincenti. Alla presenza di un importante affl uenza di operatori di settore, è stato presentato il brand G.A.I.A. Real Estate Gruppo Agenti Immobiliari Autonomi, innovativo Franchising attraverso il quale Reali Holding rilancia un nuovo modello professionale e operativo per le agenzie e gli agenti immobiliari al fi ne di migliorare le dinamiche produttive per il ripristino di effettivi aumenti di compravendite. Grazie alle importanti Partership con fondi im-mobiliari esteri, il Gruppo agisce nell’acquisizione di portafogli immobiliari su scala nazionale da riconsegnare agli affi liati del Network per le successive dismissioni ponendo il focus su un rapporto prodotto/prezzo drasticamente competitivo e bilanciato rispetto ad un reale potere di acquisto del baci-no richiesta. Si ringrazia per l’interessante intervento Gianni Bacco, noto professionista con esperienza trentennale nel settore immobiliare. Si ringrazia inoltre, Sig. Salviato Stefano e fi glio dell’Azienda Salviato Allestimenti di Vigonza (www.salviatoallestimenti.com – [email protected]) per la realizzazione dell’elegante Stand.

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Alla fi era “Casa su misura” un WorKshop reaLi hoLding anaLisi suL mercato immobiLiare

Inquinamento Non va meglio in altre città del Veneto per quanto riguarda la presenza di polveri sottili

Allarme Ozono, Padova è maglia nera

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20 Mondo scuola 15Mondo scuola

E’ ormai giunta alla sedicesima edi-zione Exposcuola, la manifestazione totalmente dedicata al mondo dell’i-

struzione in tutte le sue sfaccettature. Nei quattro giorni della manifestazione gli spazi di Padova Fiere sono diventati il punto di incontro fra studenti ed aspiranti tali delle scuole superiori, post diploma e professiona-li sottolineando ormai l’importanza e l’autorevolezza che l’evento ha guadagnato in tanti anni di attività.

Cuore della manifestazione è stato Padova Orienta, uno spazio interamente dedicato agli allievi di scuola secondaria di primo grado che hanno potuto entrare in contatto con operatori e docenti di tutti gli istituti superiori operanti nel territorio e

conoscere le varie materie e relativi indirizzi formativi, le peculiarità di ogni singola strut-tura e gli eventuali sbocchi professionali post diploma. A completare l’offerta orientativa sono stati proposti numerosi workshop per

animare le attività e per mettere in pratica le tematiche trattate che hanno reso partecipi gli alunni e contribuito in maniera creativa ad una scelta così impor-

tante nel percorso formativo di una persona.Sempre per quanto riguarda l’orienta-

mento formativo anche nell’edizione 2013 di Exposcuola ha trovato spazio il Corner Orientamento dove alcuni tecnici ed esperti del settore hanno risposto ai dubbi di stu-denti e famiglie a riguardo della formazione superiore e dove era presente materiale in-

formativo da cui trarre preziose informazioni a riguardo. Il Corner Orientamento è stato curato dalla Provincia di Padova, settore Pubblica Istruzione e dall’Università di Pa-dova, un’iniziativa che come nelle passate edizioni in cui era stato proposto ha riscosso partecipazione e interesse.

Ma non di solo orientamento si è par-lato durante Exposcuola che al contrario ha sottolineato nuovamente la sua importanza come luogo privilegiato di incontro e scam-bio sui temi di maggiore attualità inerenti al mondo dell’istruzione, senza tralasciare ma anzi analizzando il contesto scoiale in cui si va ad inserire ed operare.

Tavoli di incontro hanno infatti affronta-to varie tematiche come ad esempio scuola e innovazione, per fare il punto sulla riforma digitale e i suoi percorsi funzionali e miglio-rativi nel servizio scolastico veneto. Si è par-

lato e discusso anche di edilizia scolastica, un settore ancora in continua evoluzione ma che non manca di destare interesse e curiosità soprattutto da parte degli studenti.

Ragazze e ragazzi delle Consulte, gli organismi istituzionali di rappresentanza studentesca, si sono interrogati sul concet-to di speranza in epoca di crisi, e saranno chiamati a confrontarsi sull’educazione alle differenze di genere.

Ampio spazio è stato inoltre dedicato alla promozione alla lettura, con la presen-za di alcuni editori veneti e nazionali, con un caffè letterario dove incontrare scrittori e idee, e un’area per lo scambio gratuito di libri.

Si è consolidata inoltre la sinergia di Exposcuola con altre due iniziative legate ai giovani e alle famiglie ossia Job Meeting Padova e La città del Gioco e una intera

giornata è stata dedicata all’orientamento al lavoro e alla formazione post-diploma e post-laurea, con incontri e seminari a cui hanno partecipato rappresentanti di aziende nazionali e internazionali.

Da venerdì 8 a domenica 10 novembre bambine e bambini dai 3 agli 11 anni sono stati invece protagonisti a Sglup! La città del gioco, un ampio spazio fi eristico a loro de-dicato dove educatori qualifi cati hanno pro-posto percorsi e attività ludo-didattiche pen-sate per sperimentare, costruire e conoscere il mondo attraverso il gioco, la manualità e il divertimento.

Partner di Exposcuola sono stati la Re-gione Veneto, l’Uffi cio scolastico regionale del Veneto, la Provincia di Padova, il Comu-ne di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il Network delle Università italiane, l’Università di Padova.

Tecnici ed esperti hanno risposto alle domandedei giovani e delle loro famiglie sulla formazione

Exposcuola a Padova Fiere Punto d’incontro fra studenti e istituti padovani

Dalla scuola al lavorol’orientamento è utile

Gli studenti padovani in Fiera per Exposcuoladi Martina Celegato

Non sono mancate le attività didattichee di giocoper i più piccoli

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22 Il personaggio16 Il personaggio

Ad appena vent’anni Andrea Barbetta di Sant’Elena ha scelto di diventare imprenditore agricolo unendo le due

aziende agricole dei nonni. A 22 anni ha coronato gli studi con la laurea in scienze e tecniche agrarie, alternando lo studio al lavoro. Ora che di anni ne ha 23, è chia-mato a rappresentare i giovani agricoltori di Coldiretti Veneto, oltre mille coetanei che condividono la stessa passione per la terra. E’ lui il nuovo presidente di Giovani Impresa, l’organo di rappresentanza dell’associazione che raggruppa tutti gli associati “under 30”

Andrea Barbetta si era già messo in luce nel 2011 conquistando il titolo re-gionale del concorso “Oscar Green” nella categoria “In-Generation”, riservata alle giovani imprese che si sono distinte per la capacità di generare nuove idee. Andrea in questo periodo dell’anno è impegnato in campagna anche come perito per la stima dei danni alle colture da grandine e altre av-versità atmosferiche per conto delle compa-gnie assicurative. Per perfezionare l’inglese ha trascorso un periodo di studi a Londra. Inoltre ha approfondito le proprie conoscen-ze informatiche nell’uso di software di pro-gettazione e pianifi cazione territoriale. Ha

partecipato a diverse attività formative, fra le quali il percorso su “Ambiente ed energia a sostegno della fi liera agricola italiana”. In-namorato della sua terra, Andrea scommette in prima persona nel futuro dell’agricoltura: “Voglio condividere con le delegazioni pro-vinciali i punti programmatici – sono le sue prime parole da neo presidente - e mettere insieme proposte per il prossimo futuro. Fon-damentale sarà la formazione dei giovani agricoltori”.

Il profi lo di Andrea rispecchia esattamen-te questa nuova generazione che ha scelto la campagna come mestiere e scommessa di vita. Sono gli alfi eri dell’agricoltura 2.0, quella che affi anca alla coltivazione le inizia-tive a servizio della società civile e delle isti-tuzioni: come la fattoria didattica e sociale, gli accordi con le amministrazione pubbliche per il mantenimento del verde, la vendita diretta al consumatore, quella che fa dei contadini degli ambasciatori dei propri pro-dotti e degli entusiasti custodi dell’ambiente in cui vivono e lavorano. Imprenditori a tutto tondo che usano con disinvoltura i nuovi me-dia, sono impegnati e attenti alle necessità del territorio in cui vivono. C’è chi prosegue l’attività di famiglia sperimentando nuove

strade e chi si innamora dei campi senza una storia rurale alle spalle.

Sempre nel padovano brilla l’iniziativa di due giovani donne, Claudia Giuliani e Margherita Ragazzi, amanti degli animali e della natura, che da due anni conducono la fattoria didattica “Ragazzi a quattro zam-pe” di Due Carrare. Un’attività che si è fatta conoscere e apprezzare per l’intensa attività con i ragazzi, in particolare con i disabili e le loro famiglie, ma anche per l’accoglienza dei cani e di altri animali e per le lezioni all’a-perto con centinaia di studenti, entusiasti di trascorrere una giornata a tutta natura. La fattoria “Ragazzi a quattro zampe” propo-ne numerose attività e occasioni per stare a contatto con gli animali, ideate direttamente da Claudia e Margherita, operatrici per l’in-fanzia e specializzate in zooantropologia didattica.

Organizzano visite per le scuole per far conoscere ai ragazzi gli animali, le loro abitudini, il loro modo di vivere. Numerosi i laboratori: dall’uovo al pulcino, il mio pri-mo formaggio, l’orto prende vita. L’azienda offre anche un servizio di pensione per cani durante tutto il corso dell’anno.

Supportate da uno staff di volontari, le

di Emanuele Masiero

Giovani imprenditori in agricoltura Barbetta ha ridato nuova vita all’azienda dei nonni, a Due Carrare animali a portata di bambino

Andrea, Claudia e Margherita: idee verdi

Claudia e Margherita con il diploma del premio Oscar GreenAccanto a loro al centro Andrea Barbetta con altri giovani

titolari ospitano in fattoria gruppi di ragazzi diversamente abili per attività di pet-therapy.

“Ammirando la passeggiata delle oche libere nel Biancolino – raccontano Claudia e Margherita - o assistendo alla passeggia-ta di Mina la maialina con i suoi cuccioli, guardando pony asini e cavalli al pascolo, seguendo l’evoluzione dell’orto ed apprez-zando il cambiamento delle stagioni, si ottengono risultati alle volte imprevedibili. Anche il sostegno ai vari centri estivi di tutta la provincia e’ stato un successo. Questa estate più di 800 ragazzini hanno apprez-

zato i laboratori con le verdure piuttosto che la creazione di spaventapasseri o l’attribu-zione della patente asinina”.

Particolare successo ha riscosso il per-corso della terra, dal seme sino al frutto, per far conoscere e incoraggiare un’alimenta-zione sana e a Km 0.

Cresce di giorno in giorno anche la co-munità virtuale della fattora con oltre 1.300 amici della pagina facebook ragazziaquat-trozampe.it che in poco più di un anno si sono affezionati alle iniziative delle due imprenditrici.

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23Cultura provinciale 17Cultura provinciale

La collezione dei Musei Civici si arric-chisce ancora. Gli eredi dello scultore e medaglista Luciano Mercante - i

fratelli Giuseppe, Carlo e Mario Mercante, unitamente alla signora Gabriella Vitello Mercante – hanno fatto dono alla cittadi-nanza di un cospicuo numero di opere in grado di illustrare compiutamente la valida personalità dell’artista e creare un vincolo di conservazione e valorizzazione.

Le nuove acquisizioni saranno esposte alla cittadinanza in una mostra allestita a Palazzo Zuckermann, fi no al 24 novembre, in ideale continuità con la fortunata “No-vecento in medaglia”, del 2006, organiz-zata in occasione del precedente lascito di medaglie e placchette di Mercante, che ne avevano fatto apprezzare l’opera incisoria.

Le sculture, che arricchiranno il Museo d’Arte, rappresentano una valida documen-tazione di un processo creativo che dal gesso preparatorio porta alla fusione in bronzo; mentre le medaglie e le placchette, con i modelli preparatori in gesso, destinate

al Museo Bottacin, contribuiranno ad am-pliare la ricca collezione medaglistica del Novecento.

Originario di Cittadella, dopo essersi di-plomato in Disegno Architettonico a Siena, Luciano Mercante si trasferì a Roma dove, tra il 1924 e il 1927, frequentò la Scuola d’Arte della Medaglia scoprendo la sua vo-cazione di medaglista perché, come ebbe a scrivere, nella piccola dimensione della circonferenza aveva “sentito di non avere vincoli alla possibilità di espressione”. Il suo lavoro, dunque, può essere racchiuso tra la scultura e la fusione-coniazione. Par-tendo da una formazione accademica ricca di reminiscenze classiche e non priva di echi del primo Novecento, acquisì uno stile personale, sensibile alle migliori espressioni dell’arte in Italia, in particolare degli anni trenta del XX secolo. Apprezzò i futuristi e i moduli propri del cubismo. La sua produ-zione fu scandita da un contenuto realismo scultoreo, da attenzione agli intenti cele-brativi messi in voga dal regime di quegli

anni e da un rinnovato repertorio iconogra-fi co che, senza tralasciare la ritrattistica, accolse nuovi temi e motivi.

Nella medaglia, con spirito fortemente innovativo, raffi gurò il lavoro nella sua va-ria articolazione, gli sport, il dramma della guerra. Negli anni cinquanta e sessanta del Novecento rinnovò la ricerca stilistica e tematica realizzando opere di carattere religioso e introspettivo.

Pur non raggiungendo i massimi livelli di notorietà, forse per una sua ritrosia a lavorare su commissione, riscosse in più occasioni l’apprezzamento delle critica e in-viti a esporre al più alto livello, ad esempio a numerose Biennali d’Arte a Venezia, alla Quadriennale di Roma e in varie manifesta-zioni riservate alla medaglia d’Arte a Parigi, Londra, Berlino, Amsterdam, Washington, Madrid.

Fino al 24 novembre sono tutte esposte a Palazzo Zuckermann,un grande lascito per la cultura

Padova Gli eredi dello scultore e medaglista hanno donato alla città una ricca e interessante collezione

Mercante dona opere ai Musei

A sinistra l’autoritratto di Luciano Mercante e a destra un gesso

Arte e follia. Un binomio che attraversa i secoli arrivando fi no alla contempora-neità, che tocca al contempo il mistero

della creazione artistica e quello della mente umana nelle sue più oscure declinazioni. La mostra “Furere. Tra follia e onirico”, in esposizione alla Galleria Cavour a Padova dal 24 novembre al 6 gennaio, propone un lungo percorso di 40 opere che indaga la tematica partendo dai laboratori di arte intesa come supporto alla terapia per arrivare sino alle opere di artisti del calibro di Ligabue, Dalì, Ernst, Bacon, Nistch, Brus, e altri artisti internazionali, oltre alle giovani promesse dell’arte contemporanea. La mostra sarà affi ancata da conferenze sul tema, tra le quali quella del professor Carlo Fumian su “Guerra: follia o stragia” del 20 dicembre alle 18, e altre realizzate in collaborazione con il dipartimento di salute mentale dell’Ulss 16 e dell’azienda ospedaliera.

La mostra

L.O.

Arte e folliaattaverso il sogno

L’immagine dell’esposizionedi Laura Organte

Ospedaletto Euganeo Concorso cortometraggi con grandi nomi

Oltre cinquanta corti arrivati da tutta Italia, tredici fi nalisti per tre serate di premiazione alla presenza di decine

di appassionati. E’ un successo inaspetta-to ma meritato quello di “Cortincontri”, il primo concorso nazionale di cortometraggi organizzato dall’associazione Non Siamo Santi e dal patronato Guido Negri di Ospeda-letto Euganeo. La rassegna ha avuto il suo clou dal 17 al 19 ottobre, data in cui sono state proiettate le pellicole fi naliste e in cui sono stati consegnati i vari premi. Alla se-rata fi nale hanno partecipato nomi di tutto rilievo del mondo dei corti italiani, a partire dal regista Marco Bolla, già candidato al David di Donatello nel 2012, a Giancarlo Pidutti, vicepresidente di Sanremo Cinema.

Il premio per il miglior cortometraggio è andato a “Carlo e Clara” di Giulio Ma-stromauro, che pur non potendo presenzia-re alla premiazione ha inviato un simpati-co videomessaggio per ringraziare giurati e platea. La migliore fotografi a è andata a Filippo Silvestris con il cortometraggio “Oroverde”, già vincitore dell’importante “Ischia Film Festival” e tra le opere che più hanno toccato il cuore e lo spirito dei presenti e degli addetti ai lavori. Non a caso, “Oroverde” ha ottenuto anche la menzione speciale per l’eccellente rico-

struzione storica. La migliore sceneggiatu-ra è stata quella de “La Visita”, corto di Matteo Contin e Marco Bolla che vedeva tra gli interpreti la nota attrice Erica Blanc, fi gura che pare essersi proposta per fare da madrina alla rassegna nella prossima edizione.

La migliore attrice è stata ritenuta la giovanissima Rebecca Metcalf, ragazzina protagonista di “Oroverde” che ha vinto il premio per la migliore attrice. La migliore fi gura maschile è stata invece quella di Va-lerio Malorni in “Pre carità”, corto che si è meritato anche il premio del pubblico. Gli

altri due premi, la miglior regia e il premio speciale della giuria (presieduta da Luca Settimo), sono andati infi ne a Riccardo di Gerlando (“L’amore incompreso”) e a Luca Siron, regista di “Cristina”.

Le serate di premiazione sono sta-te condotte con grande professionalità dall’attrice Mickela Vettori e hanno visto la supervisione del presidente di giuria, il regista atestino Luca Settimo, e di Se-bastiano Mion, presidente di Non Siamo Santi, oltre che dei volontari di Prislop e della parrocchia di Ospedaletto Euganeo.

“Cortincontri” di qualitàun successo meritato

L’associazione “Non siamo santi” ha organizzato il concorso

Nicola Cesaro

eventi e mostre

FOTOGRAFIA E JAZZDall’incontro tra un gruppo di fotografi italiani di jazz e Nicola Fasano, fotografo italo-danese residente a Copenhagen, è nata l’idea di riunire le proprie esperienze coin-volgendo due tra i maggiori fotografi di jazz: Gorm Valentin e Jan Persson. Ritroviamo in queste immagini i più grandi artisti di sempre, da Duke Ellington a Bill Evans, da Ben Webster a Johnny Hodges, da Chet Baker a Miles Davis, da Charles Mingus a John Coltrane, fi no ai contemporanei Han Bennink, McCoy Tyner, Winton Marsalis, Archie Shepp, David S. Ware, Misha Mengelberg, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu e tanti altri. In mostra alle Scuderie di Palazzo Moroni dal 13 novembre all’8 dicembre.

“QUI GATTA CI KOVA”La mostra “Qui gatta ci kova”, in esposizione fi no al 24 novembre presso la galleria la Rinascente, presenta il mondo bizzarro (fi abesco) e ironico dipinto da Franco Anselmi in 40 anni di attività. Protagonisti delle sue tele sono gatti, gufi , cavalli e altri animali artisticamente rivisitati come simbolica metafora di umani comportamenti. In mostra un universo coloratissimo e bidimensionale, che saprà incantare il pubblico e trasmet-tere delle emozioni del tutto inedite, partendo proprio dal signifi cato che ancora oggi si attribuisce alle metafore sugli animali.

MY FAIR LADY AL PALAGEOXIn scena il 6 dicembre al Pala Geox, My Fair Lady, uno dei più amati classici della storia del Musical. La “fair lady” Eliza Doolittle è un po’ Cenerentola, un po’ Pretty Woman, Mary Poppins, un po’ Bella e un po’ Bestia, insomma è l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione, della trasformazione e così incarna il desiderio e il sogno di tutto l’universo femminile che simpaticamente partecipa sin dal primo momento alla sua avventura. Una favola moderna la cui attualità non cessa di affascinare e che richiamerà a Padova numerosi appassionati.

a cura di Laura Organte

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LO SPORT in PRIMO PIANO

Quando lo sport arriva prima della politica. E’ una conquista civile, oltre che sportiva, quella raccolta dalla Federazione italiana

hockey, che ben prima di qualsiasi norma stata-le ha deciso di applicare per i propri tesserati il principio dello “ius soli”. Nel consiglio federale svoltosi il mese scorso a Bologna, infatti, la fede-razione ha stabilito che, in occasione del tessera-mento sportivo, ogni atleta nato nel territorio na-zionale sarà considerato italiano a tutti gli effetti. Non varrà più la regola, dunque, che fa conside-rare italiani solamente i fi gli di almeno un citta-dino italiano. La questione interessa anche gli appassionati di hoceky della Bassa Padovana. Gli stranieri della Fih sono in tutto 343, di cui 93 comunitari. I giocatori interessati da questa nuova e pionieristica normativa sullo “ius soli” sono una cinquantina. In questo mezzo centina-io di atleti c’è anche Yassir Nasrallah, marocchi-no, mediano classe ’96 residente a Merlara. Il nome di Yassir è stato pronunciato direttamente dai vertici federali durante la presentazione della novità in fatto di tesseramenti: l’atleta è stato

preso ad esempio tra i prospetti più importanti del panorama italiano che godranno di questa nuova scelta normativa. Yassir è tesserato con la Polsportiva Sculdascia, che ha cresciuto il gio-vane sportivo: “Yassir è stato preso ad esempio perché è uno dei prospetti più promettenti del panorama nazionale - spiega Ulisse Missaglia, dirigente della Polisportiva. - Per noi è un onore sapere che un nostro atleta sarà tra i primi a godere di questo giusto ed equo riconoscimen-

to”. Yassir è nato in Italia da genitori marocchini. Mediano di grande talento, gioca nelle giovanili della Sculdascia, società che raccoglie giovani di Merlara e Casale di Scodosia. Il diciassettenne (sarà maggiorenne ad aprile) milita anche in A/2 con il Rovigo. E’ nel giro della nazionale, e certamente al compimento della maggiore età vestirà la maglia azzurra. Ma intanto Yassir, per lo Stato cittadino marocchino, per la Fih è già italiano.

Hockey senza barrierecicLismo

Finisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservata alla categoria esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese Acli) che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki Schiattareggia,

una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata da una pioggia insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su una rampa di 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la contesa al terzo giro, con altri 4 concorrenti, e poi si è involato a 3 chilometri dalla conclusione, ha resistito al ritorno degli avversari giungendo a braccia alzate. Per Mazzucco 6. gemma stagionale che lo conferma come uno dei talenti emergenti più interessanti nell’intero panorama nazionale della categoria. La Santangiolese, unica rappresentante padovana in terra bergamasca, brinda anche all’ottimo quarto posto ottenuto da Davide Boscaro tra i primi anno. Alla fi ne il diesse Andrea Caco traccia un primo bilancio della stagione ed esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti: “abbiamo ottenuto 15 vittorie di squadra oltre a 11 secondi posti e 2 terzi e altri 30 piazzamenti nei primi 10, un risultato eccezionale, un grazie pubblico a tutti e in particolar modo agli atleti che hanno sempre gareggiato con il massimo impegno”.

fabio mazzucco conQuistaLa sesta gemma stagionaLe

Walter Lotto

Fabrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti

il compito di scovare e far crescere i gio-vani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Un-der 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dica-rolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di in-terventi volti alla valorizzazione dei set-tori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualifi cazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal

10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha cedu-to con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’I-talia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi po-sti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qual-che settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisio-ne del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano.

PALLAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di Monselicefabrizio ghedin nuovo “taLent scout”per La federazione itaLiana under 18

N.C.

La novità. Yassir di Merlara, nato da genitori marocchini, punta alla Nazionale

Il giovane Yassir impegnato in una azione di gioco

di Nicola Cesaro

Fabrizio Ghedin, apprezzato tecnico di pallamano

Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione

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LO SPORT in PRIMO PIANO

Quando lo sport arriva prima della politica. E’ una conquista civile, oltre che sportiva, quella raccolta dalla Federazione italiana

hockey, che ben prima di qualsiasi norma stata-le ha deciso di applicare per i propri tesserati il principio dello “ius soli”. Nel consiglio federale svoltosi il mese scorso a Bologna, infatti, la fede-razione ha stabilito che, in occasione del tessera-mento sportivo, ogni atleta nato nel territorio na-zionale sarà considerato italiano a tutti gli effetti. Non varrà più la regola, dunque, che fa conside-rare italiani solamente i fi gli di almeno un citta-dino italiano. La questione interessa anche gli appassionati di hoceky della Bassa Padovana. Gli stranieri della Fih sono in tutto 343, di cui 93 comunitari. I giocatori interessati da questa nuova e pionieristica normativa sullo “ius soli” sono una cinquantina. In questo mezzo centina-io di atleti c’è anche Yassir Nasrallah, marocchi-no, mediano classe ’96 residente a Merlara. Il nome di Yassir è stato pronunciato direttamente dai vertici federali durante la presentazione della novità in fatto di tesseramenti: l’atleta è stato

preso ad esempio tra i prospetti più importanti del panorama italiano che godranno di questa nuova scelta normativa. Yassir è tesserato con la Polsportiva Sculdascia, che ha cresciuto il gio-vane sportivo: “Yassir è stato preso ad esempio perché è uno dei prospetti più promettenti del panorama nazionale - spiega Ulisse Missaglia, dirigente della Polisportiva. - Per noi è un onore sapere che un nostro atleta sarà tra i primi a godere di questo giusto ed equo riconoscimen-

to”. Yassir è nato in Italia da genitori marocchini. Mediano di grande talento, gioca nelle giovanili della Sculdascia, società che raccoglie giovani di Merlara e Casale di Scodosia. Il diciassettenne (sarà maggiorenne ad aprile) milita anche in A/2 con il Rovigo. E’ nel giro della nazionale, e certamente al compimento della maggiore età vestirà la maglia azzurra. Ma intanto Yassir, per lo Stato cittadino marocchino, per la Fih è già italiano.

Hockey senza barrierecicLismo

Finisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservata alla categoria esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese Acli) che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki Schiattareggia,

una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata da una pioggia insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su una rampa di 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la contesa al terzo giro, con altri 4 concorrenti, e poi si è involato a 3 chilometri dalla conclusione, ha resistito al ritorno degli avversari giungendo a braccia alzate. Per Mazzucco 6. gemma stagionale che lo conferma come uno dei talenti emergenti più interessanti nell’intero panorama nazionale della categoria. La Santangiolese, unica rappresentante padovana in terra bergamasca, brinda anche all’ottimo quarto posto ottenuto da Davide Boscaro tra i primi anno. Alla fi ne il diesse Andrea Caco traccia un primo bilancio della stagione ed esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti: “abbiamo ottenuto 15 vittorie di squadra oltre a 11 secondi posti e 2 terzi e altri 30 piazzamenti nei primi 10, un risultato eccezionale, un grazie pubblico a tutti e in particolar modo agli atleti che hanno sempre gareggiato con il massimo impegno”.

fabio mazzucco conQuistaLa sesta gemma stagionaLe

Walter Lotto

Fabrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti

il compito di scovare e far crescere i gio-vani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Un-der 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dica-rolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di in-terventi volti alla valorizzazione dei set-tori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualifi cazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal

10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha cedu-to con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’I-talia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi po-sti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qual-che settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisio-ne del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano.

PALLAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di Monselicefabrizio ghedin nuovo “taLent scout”per La federazione itaLiana under 18

N.C.

La novità. Yassir di Merlara, nato da genitori marocchini, punta alla Nazionale

Il giovane Yassir impegnato in una azione di gioco

di Nicola Cesaro

Fabrizio Ghedin, apprezzato tecnico di pallamano

Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione

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LO SPORT in PRIMO PIANO

Quando lo sport arriva prima della politica. E’ una conquista civile, oltre che sportiva, quella raccolta dalla Federazione italiana

hockey, che ben prima di qualsiasi norma stata-le ha deciso di applicare per i propri tesserati il principio dello “ius soli”. Nel consiglio federale svoltosi il mese scorso a Bologna, infatti, la fede-razione ha stabilito che, in occasione del tessera-mento sportivo, ogni atleta nato nel territorio na-zionale sarà considerato italiano a tutti gli effetti. Non varrà più la regola, dunque, che fa conside-rare italiani solamente i fi gli di almeno un citta-dino italiano. La questione interessa anche gli appassionati di hoceky della Bassa Padovana. Gli stranieri della Fih sono in tutto 343, di cui 93 comunitari. I giocatori interessati da questa nuova e pionieristica normativa sullo “ius soli” sono una cinquantina. In questo mezzo centina-io di atleti c’è anche Yassir Nasrallah, marocchi-no, mediano classe ’96 residente a Merlara. Il nome di Yassir è stato pronunciato direttamente dai vertici federali durante la presentazione della novità in fatto di tesseramenti: l’atleta è stato

preso ad esempio tra i prospetti più importanti del panorama italiano che godranno di questa nuova scelta normativa. Yassir è tesserato con la Polsportiva Sculdascia, che ha cresciuto il gio-vane sportivo: “Yassir è stato preso ad esempio perché è uno dei prospetti più promettenti del panorama nazionale - spiega Ulisse Missaglia, dirigente della Polisportiva. - Per noi è un onore sapere che un nostro atleta sarà tra i primi a godere di questo giusto ed equo riconoscimen-

to”. Yassir è nato in Italia da genitori marocchini. Mediano di grande talento, gioca nelle giovanili della Sculdascia, società che raccoglie giovani di Merlara e Casale di Scodosia. Il diciassettenne (sarà maggiorenne ad aprile) milita anche in A/2 con il Rovigo. E’ nel giro della nazionale, e certamente al compimento della maggiore età vestirà la maglia azzurra. Ma intanto Yassir, per lo Stato cittadino marocchino, per la Fih è già italiano.

Hockey senza barrierecicLismo

Finisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservata alla categoria esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese Acli) che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki Schiattareggia,

una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata da una pioggia insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su una rampa di 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la contesa al terzo giro, con altri 4 concorrenti, e poi si è involato a 3 chilometri dalla conclusione, ha resistito al ritorno degli avversari giungendo a braccia alzate. Per Mazzucco 6. gemma stagionale che lo conferma come uno dei talenti emergenti più interessanti nell’intero panorama nazionale della categoria. La Santangiolese, unica rappresentante padovana in terra bergamasca, brinda anche all’ottimo quarto posto ottenuto da Davide Boscaro tra i primi anno. Alla fi ne il diesse Andrea Caco traccia un primo bilancio della stagione ed esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti: “abbiamo ottenuto 15 vittorie di squadra oltre a 11 secondi posti e 2 terzi e altri 30 piazzamenti nei primi 10, un risultato eccezionale, un grazie pubblico a tutti e in particolar modo agli atleti che hanno sempre gareggiato con il massimo impegno”.

fabio mazzucco conQuistaLa sesta gemma stagionaLe

Walter Lotto

Fabrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti

il compito di scovare e far crescere i gio-vani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Un-der 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dica-rolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di in-terventi volti alla valorizzazione dei set-tori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualifi cazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal

10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha cedu-to con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’I-talia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi po-sti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qual-che settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisio-ne del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano.

PALLAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di Monselicefabrizio ghedin nuovo “taLent scout”per La federazione itaLiana under 18

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27Il Veneto in primo piano 11Il Veneto in primo piano

Pendolari sul piede di guerra e una raccolta fi rme che ha già superato quota 25.000 e serve per spingere la Regione Veneto a riconsiderare la decisione di soppri-

mere dal 15 dicembre, come deciso la scorsa estate, gli 8 “treni dei pendolari interregionali” Venezia-Milano utilizzati da 36 mila passeggeri ogni giorno. A quanto pare, per colpa dei tagli dallo Stato, il Veneto non ha più soldi per garantire il servizio svolto da quattro coppie di treni interregionali veloci Milano – Venezia. Né la Lombardia stanzierà i 4 milioni di euro necessari a salvare i convogli di Trenitalia che saranno, quindi, can-cellati. Per l’assessore regionale Chisso si tratta di un falso problema: i convogli saranno sostituiti da 13 coppie giorna-liere di “Frecce” regionali Venezia – Verona che oggi non

ci sono, che si affi ancheranno ai treni cadenzati Milano – Verona di TreNord. Secondo l’assessore, dunque, i pendolari veneti vedranno più che triplicato il servizio veloce, oltre ad avere un servizio orario che fermerà in tutte le stazioni. Il cambiamento, paradossalmente, scontenta i pendolari ma

costa molto di più alla Regione. Le 13 coppie di Frecce regionali, il cui costo a catalogo a carico del Veneto sarà di circa 16,7 milioni l’anno a fronte dei 10,7 milioni pagati oggi dalla Regione per le quattro coppie di in-terregionali, potranno tranquillamente

collegarsi in coincidenza con i già esistenti treni orari regionali lombardi Milano – Verona (oggi sono 11 nel corso della giornata, oltre ai quattro interregionali in questione). “Se-condo Trenitalia – ha ricordato l’assessore – la coincidenza

è facilmente realizzabile nel capoluogo scaligero sul mede-simo marciapiede per quanti sono interessati a proseguire il viaggio lungo questa direttrice, tenuto altresì conto che il Veneto ha previsto il prolungamento oltre Verona di un paio di regionali non veloci”. Studenti e lavoratori pendolari però sembrano non voler sentir ragioni e sulle coincidenze avan-zano forti dubbi. “Aspettare un’ora in più il treno successivo – dicono dal Comitato -, forse, è scomodo ma accettabile per una persona che decide di farsi un weekend fuori città, ma di certo non per un pendolare, non per un lavoratore che deve rendere conto di un’ora di ritardo al proprio datore, non per uno studente che perde una lezione, un giorno sì e l’altro pure”. E se non bastasse del cambiamento ne risentirà anche il portafogli. “Da dicembre saremo costretti a sborsare quasi il doppio del costo del nostro biglietto per una Freccia, o accontentarci di un ancora più sovraffollato regionale, affi -

dandoci alle care e amate coincidenze. Purtroppo, chiunque abbia mai preso un treno sa, ed è proprio il caso di dirlo, che le coincidenze non esistono. Troviamo inaccettabile che la regione Veneto abbia preso questa decisione con un atto di forza sul presupposto cinico che un lavoratore, oggi, non ha alternative: o rinuncia al lavoro, o paga di più, perché uno stipendio, anche se decurtato del costo spropositato di un abbonamento mensile di una Freccia, in una famiglia, è meglio di niente”.

di Germana Urbani

Soppressi otto treni interregionali che collegano Venezia con Milano

Pendolari: “La Regione ci ripensi”

Gli abbonamenti per le Frecce veloci costeranno molto di più

Le priorità

I 152 milioni di tagli sui servizi pubblici universali previsti tra le misure dell’ultima legge di Stabilità preoccupano non poco Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, inter-venuto ad un convegno veneto proprio sul tema dei trasporti. “Se le cose restano così - ha

commentato – non mi resta che stilare una relazione sui servizi che non si possono più fare”. Occorre, dunque, una programmazione oculata e un concorso maggiore dei cittadini nelle spese per il servizio.“Chiedere infrastrutture per fare tutto è semplice - ha affermato Moretti - ma un paese che magari ha seicento abitanti deve capire che non può avere una sua fermata del treno. E siamo alla follia pura se pensiamo ad un aggancio ferroviario per tutti gli aeroporti”. Secondo l’ad di Trenitalia, per mantenere in equilibrio il settore dei trasporti in Italia bisogna recuperare “quella

normalissima cosa in base alla quale chi usa un servizio ne paga il prezzo. Quante aziende di trasporto stanno in piedi oggi in Italia? - ha chiesto retoricamente Moretti alla platea di imprendito-ri - Non vi sembra che ci sia un problema di rapporti tra servizi e infrastrutture? Voglio dire questo perché altrimenti non sta in piedi niente, altrimenti non ci salviamo”. E per risolvere o almeno arginare il problema del sovraffollamento dei treni non vi è altra via che stanziare “più risorse - ha affermato - perché i treni sono pochi e, allo stato delle cose, non possiamo fare miracoli, ma solo cercare di garantire la massima effi cienza E poi ci vuole una programmazione omogenea delle linee, perché qualche sfi lacciatura indubbiamente c’è, anche se occorre tempo per una program-mazione dei servizi a medio-lungo termine”.

una buona poLitica dei trasporti su rotaia va finanziata bene

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12 Il Veneto in primo piano

Il 24 novembre, come ogni anno, si cele-bra la triste giornata contro la violenza di genere che sempre più spesso sfocia in

femminicidio. Ad ottobre la Camera ha fi -nalmente dato il via libera alle nuove norme sul contrasto alla violenza di genere. Oltre alle norme che introducono maggiori tutele sul piano penale, il cuore dell’impegno di tante deputate è stato fornire uno strumen-to valido per dare avvio ad un vero piano nazionale antiviolenza, costruito con il con-tributo delle associazioni e degli operatori. Sono previste politiche di formazione, poli-tiche di prevenzione, la costituzione di un Osservatorio, la sperimentazione di progetti per la presa in carico degli uomini violenti; inoltre - con l’articolo 5bis - si riconosce e si rafforza, anche attraverso la previsione

di uno specifi co fondo, l’attività dei centri antiviolenza che in questi anni hanno ga-rantito non solo l’indispensabile servizio di accoglienza delle donne vittime ma sono stati dei veri e propri laboratori dove, attra-verso una metodologia dell’accoglienza, si è fatta prevenzione e cultura, troppo spesso in solitudine.

Delia Murer, deputata veneziana del Pd e componente della commissione Affari sociali, sottolinea l’importanza del passo che si è compiuto, ricordando il lavoro fatto per migliorare il testo del governo attraver-so i numerosi emendamenti accolti: “Un passo importante, un buon provvedimento. C’ è ancora da fare ma per combattere la violenza di genere, in Italia, abbiamo uno strumento in più.

Abbiamo lavorato intensamente, nel-le commissioni, per migliorare il testo del Governo che, nella sua versione originaria, era carente. Siamo riuscite ad ottenere, con emendamenti mirati, norme di maggiore tu-tela per le donne, fi nanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio con il Piano che sarà costruito in modo partecipa-to e il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità che sarà fi nanziato in automatico. La legge – conclude la de-putata – è per noi solo un primo passo. La convenzione di Istanbul, che abbiamo

di Germana Urbani

Maggiore tutela, fi nanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio e il Fondo per le politiche su diritti e pari opportunità fi nanziato in automatico

Il Veneto si era dotato di una propria legge contro la violenza di genere ad inizio primavera

No alla violenza di genere: fi nalmente la nuova legge

ratifi cato ad inizio di legislatura, comincia a trovare concreta attuazione. C’è ancora da lavorare e lo faremo a partire dalla legge di Stabilità. Ma il tema è ormai una chiara priorità per l’agenda politica”.

In assenza di una legge nazionale, il Veneto si era dotato di una propria legge contro la violenza di genere ad inizio pri-mavera. Con voto unanime il Consiglio regionale aveva approvato la Legge “In-terventi regionali per prevenire e contrasta-re la violenza contro le donne”. Un lavoro di sintesi di due precedenti progetti di legge presentati rispettivamente dal consigliere del Pdl Leonardo Padrin e dal consigliere del PD Piero Ruzzante, che avevano entrambi trovato un’adesione trasversale. Con que-sta legge quadro il Veneto, riconosceva, prima ancora dell’I-talia, che ogni forma di violenza contro le donne rappresenta una violazione dei diritti umani fonda-mentali alla vita, alla dignità, alla libertà, alla sicurezza e all’in-tegrità fi sica e psichica della persona e che le donne, anche quelle di minore età, sono spesso esposte a gravi forme di violenza, che costituiscono grave violazione dei diritti umani oltre che principale ostacolo al rag-giungimento della parità tra i sessi.

Con la stessa legge sono state defi nite anche le tipologie delle strutture necessarie rivolte alle donne vittime di violenza e ai loro fi gli minori: i centri antiviolenza che offrono assistenza, sostegno e percorsi di superamento del disagio, le case rifugio e le case di secondo livello, ovvero strutture di ospitalità in grado di offrire accoglienza e protezione. “Si è trattato – spiega il consi-gliere del Pd Piero Ruzzante - di un percorso che ha coinvolto il mondo del volontariato e

dei centri antiviolenza della nostra Regione e per questo siamo molto soddisfatti. E’ importante ora che le risorse che verranno stanziate consentano un percorso di raffor-zamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio, perché ciò rappresenta una reale prevenzione per tutte quelle violenze che si consumano all’interno delle abitazioni o nella vita quotidiana e che possono sfociare in femminicidio”

“Si tratta - ha aggiunto Padrin - di un provvedimento composito, ma calato sulla realtà veneta e quindi applicabile e operativa. Si va dal coordinamento di tutti i soggetti che ope-rano sul fronte della violenza di genere al coinvolgimento degli enti locali, vere sen-tinelle del territorio”. Le reti che i vari sog-getti sono chiamati a sviluppare saranno il cuore pulsanto dell’o-peratività di questa legge: i centri e le case dovranno man-tenere costanti e fun-zionali rapporti con le forze dell’ordine, l’au-torità giudiziaria a cui compete l’assistenza,

la prevenzione e la repressione di reati, nonché con enti locali, aziende sanitarie e istituzioni scolastiche operanti nel territorio al fi ne di garantire risposte adeguate alle diverse condizioni personali di provenienza nel rispetto delle rispettive competenze e attribuzioni istituzionali.

Con l’approvazione della Legge regio-nale erano stati stanziati 400.000 euro a copertura delle attività del 2013.

Ora, l’ultimo decreto nazionale mette in campo dieci milioni di euro che saranno erogati attraverso le Regioni e la com-missione Pari opportunità del Veneto ha pubblicato da poco i bandi per domande e progetti.

La prima causa di uccisione nel Mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio

28 Il Veneto in primo piano

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30 Voci da palazzo 15Voci da palazzo

“In tre anni la Regione ha investito a Vicenza 26 milioni di euro con-cludendo 61 interventi per la sicu-

rezza idraulica, disponendo l’iter d’appalto per 86 milioni delle due casse di espan-sione di Caldogno e Trissino e per altri 90 milioni il progetto dei tre invasi a Merola, viale Diaz a Vicenza e Montebello (oggi in fase di Via)”. Questa è stata la replica di Federico Canel e Nicola Finco, rispetti-vamente capogruppo leghista in Consiglio regionale e presidente della commissione Ambiente, alla richiesta di sollecito arrivata da Toniolo.

“Mentre Galan – sono andati giù duri i due leghisti - aveva ignorato il problema, adesso Zaia lo sta risolvendo nel pieno rispetto degli iter statali. Che, ricordiamo, sono lunghi per due motivi: evitare ricorsi che bloccherebbero le opere e scongiurare infi ltrazioni mafi ose. Costantino Toniolo, ex sindaco di Caldogno che negli anni nulla ha fatto per prevenire le esondazioni, dovreb-be ben saperlo. Ma a volte la propaganda politica si fa sulle spalle della gente, nella maniera più squallida possibile. Se Toniolo, che parla di poca trasparenza negli appalti, ha rimostranze o denunce, vada di corsa in Procura, faccia un esposto e vedremo gli esiti: diffamare in questo modo chi lavora per risolvere emergenze accantonate da 80 anni è squallido e propagandistico. Im-pressionante poi – rimarcano i due espo-nenti leghisti - la puntualità con cui Toniolo interviene sui lavori per le casse di espan-sione nel Vicentino: sempre a ridosso di un allarme meteo. Sembra quasi un mettere le mani avanti, un ‘io l’avevo detto’: tol-lerabile da un esponente dell’opposizione, meno da uno della maggioranza, che no-nostante sia presidente della commissione Affari Istituzionali pare non conoscere le leggi in materia. Invece di pontifi care su chi sta seguendo l’iter per le grandi ope-re – proseguono Caner e Finco -, Toniolo dovrebbe smetterla di fare politica sulle disgrazie della gente e su chi sta lavorando per prevenirle. Invece di vaticinare sulla stampa, Toniolo potrebbe chiedere lumi a Galan su quanto non è stato fatto in 15 anni, o meglio muovere il suo Governo a Roma e concedere al governatore Zaia i poteri speciali necessari per accelerare le opere antialluvione. Ma si sa qual è il detto veneto: a ciacoe i xe boni tuti…”.

Federico Caner e Nicola Finco“a ciacoe i Xe boni tuti…”

L’opinione

Novembre è il mese della grande paura per i veneti, l’alluvione del 2010 è ancora una ferita aperta per molte comunità della nostra regione. Aperta perché

la stagione degli indennizzi non si è ancora conclusa del tutto ma soprattutto perché molti di quegli interventi, ri-tenuti fondamentali per evitare che i fi umi tornino a fare paura, sono ancora lontani dal ritenersi conclusi. Purtroppo per il territorio compreso tra i Colli Berici, Euganei e Adige sono solo due i fi umi deputati a portare al mare l’acqua che cade in eccesso: Bacchiglione e Gorzone, su di essi è imperniata buona parte degli impianti idrovori deputati dal sollevare l’acqua dalle zone depresse del Veneto centro-meridionale. Due fi umi, va detto, le cui arginature sono quelle fatte alla fi ne dell’800 in ragione di un territorio completamente diverso da quello attuale. Un tempo fossi, scoli e canali permettevano lo sgrondo delle terre e tratte-nevano l’acqua in campagna senza far arrivare una massa d’acqua imponete alle idrovore, mandandole in sofferenza. Oggi, invece, l’eccessiva cementifi cazione ha creato le con-dizioni contrarie, ossia grandi quantitativi d’acqua arrivano agli impianti di sollevamento quasi in un solo colpo creando grandi diffi coltà per il loro smaltimento. Defl usso, tuttavia, ancora più improbabile se il Gorzone o il Bacchiglione sono già in piena con il rischio che gli ottocenteschi argini cedano di schianto. La Regione ha cercato di risolvere a monte il problema, con la creazione di due bacini di laminazione nel Vicentino. Il primo è stato previsto a Trissino, per la sicurezza dei comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta Gorzone, quali Megliadino San Fidenzio, Saletto, Ospeda-letto Euganeo, Carceri e Vighizzolo d’Este, il secondo a Caldogno sul tor-rente Timonchio in modo da mettere in sicurezza i comuni lungo l’asta del Bacchiglione, quali Vicenza, Veggia-no, Ponte San Nicolò e Casalserugo. Di che si tratta? Della realizzazione di due grandi aree da inondate per scolmare la piena dei rispettivi fi umi. Il Commissario delegato dal Presidente del Consiglio, Prefetto di Verona Perla Stancari, fi nanziò i primi

lavori ancora qualche anno fa. I lavori, però, sono andati avanti a rilento, e malgrado l’assessore regionale Maurizio Conte avesse più volte rassicurato che i cantieri rispettavano

i tempi, in realtà i lavori non sono anco-ra fi niti. Entro fi ne anno i bacini dovreb-bero essere pronti ma intanto novembre è già qui e la paura dei fi umi in piena ritorna. Anche il consigliere regionale del Pdl e presidente della commissione Affari Istituzionali del Consiglio veneto,

Costantino Toniolo, ha incalzato la propria maggioranza nell’accelerare la realizzazione dei due interventi, tirandosi addosso gli strali di colleghi di coalizione. “Sono passati tre

anni dall’alluvione di Ognissanti del 2010 – questa il tono dell’interrogazione presentata dall’esponente vicentino del Pdl alla propria maggioranza - molti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per garantire la sicurezza idrogeo-logica sono stati fatti, lo riconosciamo, ma purtroppo alcune opere molto importanti come la realizzazione degli invasi di Caldogno e Trissino, sono ferme al palo nonostante sia-no fi nanziate”. “Il nostro tessuto economico e sociale, già provato dalla crisi - conclude Toniolo - non reggerebbe ad un’altra alluvione. Troppe le famiglie e le attività econo-miche che hanno subito gravi danni! Perché la sicurezza aumenti ci vogliono i fatti!”.

di Fortunato Marinata

Territorio Sono passati tre anni dal cataclisma che ha messo in ginocchio il Veneto

Novembre, torna la paura delle alluvioniI bacini di laminazione di Trissino e Caldogno sono gli interventi strategici per mettere in sicurezza i territori lungo l’asta del Gorzone e del Bacchiglione. Il ritardo dei lavori ha messo in fi brillazione la maggioranza di Palazzo Ferro Fini

“Da amministratore pubblico mi sono sempre battuto per la difesa del ter-ritorio, sia da Sindaco e consigliere

di Caldogno, sia da assessore provinciale beri-co, sia ora che sono in Consiglio Regionale con un ruolo legislativo e di controllo rispetto all’e-secutivo di Palazzo Balbi! L’attacco in risposta ad una mia interrogazione che vuole essere costruttiva, è semplicemente personalistico e strumentale! Dobbiamo dare risposte concre-te sul problema della sicurezza idraulica ed evitare questi personalismi da parte dei consiglieri: la mia domanda era tecnica e rivolta alla giunta. In questo caso Caner e Finco sbagliano ad interpretare lo strumento dell’interrogazione - spiega Toniolo - non è un’arma ad uso esclusivo dell’oppo-

sizione, ma strumento costruttivo per sollevare temi fi nalizzati al bene comune. Il tono della mia domanda sulla situazione degli invasi che sono previsti nel Vicentino era proprio quello di fare il punto seriamente sulla situazione - precisa Toniolo - un’azione di stimolo verso la Giunta per far procedere le cose, come il padre fa con il fi glio impegnato negli studi. Pertanto la trasparenza richiesta non riguarda l’agire del-la Regione, e quindi della Giunta, che ha fatto

molto, ma chiarire assieme la situazione che c’è in questo momento: i lavori a Trissino sono bloccati e a Caldogno si è concluso l’iter, ma non si vede un cantiere. Facciamo l’elen-co di quello che manca per arrivare all’obiettivo, perché lo scopo è l’obiettivo fi nale, la sicurezza idraulica. Apprezzo

la tempistica effi ciente dell’iter procedurale, ma i cantieri non li vedo ancora. Da amministratore locale e provinciale ho sempre lavorato con gli enti “superiori” al fi ne di realiz-zare l’invaso di Caldogno. - ricorda l’esponente del PdL - Il Comune, anche con la mia presenza di amministratore, ha pensato al bene generale, alla sicurezza idraulica non solo di Caldogno, Rettorgole e Cresole, ma anche della Città di Vicenza e di tutti i territori a Sud sull’Asta del Bacchiglione. Il Comune di Caldogno con il sottoscritto amministratore – puntualizza - ha accettato un’opera importante sul suo territorio (altro che sindrome di “non nel mio giardino”), ha lavorato in una diffi cile opera di concertazione fi nalizza-ta alla realizzazione di un’opera necessaria per la sicurezza idraulica di tutto il territorio veneto. Altro che chiacchiere!”.

“QuaLi ciaccoLe? neL vicentino non si vede un cantiere”Costantino Toniolo (PdL)

L’alluvione di tre anni fa tra Montagnanese ed Estense

Federico Caner e Nicola Finco

Costantino Toniolo

Toniolo: “Perché la sicurezza aumenti ci vogliono i fatti!”

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32 Cultura veneta16 Cultura veneta

Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini

Il Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini, fi no al 24 novembre, presenta “Sarah Sze: triple point”. Come afferma

la stessa artista “al centro della mostra è la nozione di bussola e come noi ci situiamo in un mondo perenne-mente disorientante. Ciascuna delle sale opera come un sito sperimentale, in cui gli oggetti tendono a diventare strumenti o montaggi per misurare o modellare la no-stra posizione nello spazio e nel tempo. L’aspirazione a costruire modelli che catturino la complessità e l’impos-sibilità di quell’impresa, è il punto centrale dell’opera”. Un grande laboratorio che la Sze compone di “resti ar-cheologici di esperimenti falliti”. Dal 1990 l’artista Sa-rah Sze, classe ‘69, ha sviluppato un’estetica scultorea che trasforma gli spazi attraverso mutamenti radicali di scala, colonizzando spazi trascurati o periferici, dialo-gando con il tessuto e la storia di un edifi cio. La perce-zione dello spettatore e l’esperienza architettonica sono spostate attraverso interventi specifi ci di grandi dimen-

sioni. A livello tecnico tutto parte dalla defi nizione che la termodinamica indica al termine “triple point” che de-signa una singolare combinazione di temperatura in cui tutte le tre fasi di una sostanza (gassosa, liquida e soli-da) coesistono in perfetto equilibrio. La triangolazione, cioè la misurazione della distanza da tre punti ordinali, è anche usata per determinare un punto specifi co dello spazio. L’opera di Sze fa riferimento a entrambi questi concetti, la fragilità dell’equilibrio e il desiderio costante di ritrovare stabilità e posizione. Contrariamente ad altri allestimenti di altri artisti, in questa edizione l’ingresso del Padiglione è stato trasferito a una vecchia porta di uscita a sinistra della rotonda d’ingresso. All’interno lo spettatore incontra strutture improvvisate, alcune ap-parentemente ancora in costruzione, che richiamano modelli, macchine e strutture come in un planetario, un osservatorio, un laboratorio, un pendolo e dispositivi di misurazione o elementi per localizzare i corpi nello spazio.

Il laboratorio di Sze

Il motto della mostra è fatto da una somma algebrica tradotta in Arte ossia: Artisti internazionali + vetro = Glasstress. Fino al 24 novembre tre sedi, costituite da Palazzo Cavalli – Franchet-

ti / Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti (Campo S. Stefano), Berengo Centre for Contemporary Art and Glass (Murano) e la Scuola Grande Confraternita di San Teodoro (San Marco), costi-tuiscono l’esposizione dedicata al vetro d’arte “Glasstress. White Light/White Heat” giunta alla sua terza edizione. Tutto ruota sul coinvolgimento di artisti provenienti da tutto il mondo per la creazione d’innovative e straordinarie opere confrontando luce e calore con aspetti intrinsechi del vetro e della sua lavorazione. A livello storico è stata la grande passione per l’arte contempora-nea e per il vetro che hanno portato Berengo a creare Glasstress. Tutto è iniziato dal 2009 riunendo complessivamente oltre 200 artisti. In questa edizione l’evento ha unito, nella propria fornace a lavorare con entusiasmo e con spirito di gruppo, 65 artisti di

fama internazionale. Molti di loro si sono confrontati per la prima volta con questo materiale duttile e luminoso facendo nascere opere di alto valore artistico e comunicativo. Il successo si rias-sume nelle parole di Adriano Berengo: “ho capito che Glasstress ha raggiunto un importante obiettivo quando ho visto tre artisti di nazionalità diverse, nella nostra fornace di Murano, parlare fra loro. Era la prima volta che s’incontravano e si scambiavano le loro impressioni sul vetro, sulle tecniche e sugli esperimen-ti che stavano conducendo. Il dialogo ha modifi cato in modo sostanziale i progetti di ciascuno. Ecco, questo è Glasstress: un luogo d’incontro per gli artisti di tutto il mondo che si confrontano con il vetro”. Artisti quali Mimmo Paladino, Francesco Gennari, Joana Vasconcelos, Zhan Wang, Jan Fabre, Loris Cecchini, Aldo Mondino, Thomas Schutte, Joseph Kosuth, Mona Hatoum, Tim Noble &Sue Webster, solo per citarne alcuni, illumineranno la visita con opere di luce.

Fino al 24 novembre in tre sedi veneziane

UNO STRESS DI VETRO

Al.Ch. Al.Ch.

Marco Goldin propone una mostra dedicata ad un genere dell’arte. Anche quest’anno l’esposizione sarà divisa tra Gran Guardia e Basilica Palladiana

Marco Goldin e la sua Linea d’Ombra ripropongono, dopo il grande successo, una doppia esposizione divisa tra Verona e Vicenza, invertendo le sedi rispetto al recente binomio

che trattò la ricerca, nei secoli dell’arte, sulla fi gura e sul volto uma-no. Fino al 9 febbraio 2014 presso il Palazzo della Gran Guardia è di scena “Verso Monet. Storia del paesaggio dal Seicento al Nove-cento”. Il secondo capitolo delle esposizioni è dunque dedicato alla storia del paesaggio in Europa e in America dal ‘600 al ‘900. Uno studio della natura dal XVII secolo, per giungere ad alcuni dei mag-giori pittori del secondo ‘900. Una presenza superiore alle novanta opere condurrà il visitatore all’interno di sei sezioni. Il Seicento. Il vero e il falso della natura: opere di Lorrein, Poussin, Hobbema, Van Ruisdael, Van Goyen e Seghers narrano l’evoluzione della pittura del paesaggio dalla resa immaginaria e artefatta fi no allo studio della realtà e del vero della natura. Da questo secolo la natu-ra, da sfondo di ambientazione, emerge come fulcro dell’indagine artistica in un rapporto continuo tra la rappresentazione del vero e del falso. Il Settecento. L’età della veduta: tre nomi su tutti con Ca-naletto, Bellotto e Guardi con opere poco note al pubblico italiano. Romanticismi e realismi: l’800, ossia il secolo della natura. Una trentina di quadri di Turner, Constable e Friedrich per arrivare al realismo di Corot, Coubert e della scuola di Barbizon. La disamina

tocca la Scandinavia, l’Est Europa fi no all’America della Hudson River School. L’impressionismo e il paesaggio: venticinque opere d’impressionisti e post impressionisti quali Renoir, Sisley, Pissarro, Caillebotte, Van Gogh, Gauguin e Cézanne. Dai primi contatti con i pittori del periodo precedente fi no alle esposizioni nello studio di Nadar giungendo alla negazione stessa della pittura en plein air. Monet e la nuova natura: con venticinque opere apre una vera e propria piccola monografi a alla sua arte. Il focus è maggiormente posto sugli agli anni ottanta che segnano un cambiamento verso la modernità nella rappresentazione del paesaggio. Monet ro-vescia, utilizzando dapprima gli elementi proprio del realismo, il concetto stesso di paesaggio dipinto trasformandolo in una visione spirituale e interiore anticipando le ricerche artistiche successive. Il paesaggio del Novecento: dall’evoluzione del post-impressionismo fi no alle avanguardie. Bonnard, Matisse e Picasso fi no ad alcune esperienze astratte sia europee sia americane, da De Staël a De Kooning e Pollock. Invece per il contemporaneo sono rappresenta-te per l’America opere di Diebenkorn e Wyeth mentre per l’Europa Garcia e Richter. Artisti che descrivono in chiave attuale la natura. Dunque a livello complessivo si tratta di una mostra contenitore che permette di vedere l’Arte ad ampio spettro, secondo una curatela ormai collaudata e affi dabile.

di Alain Chivilò

Mostre A Verona quattro secoli di storia dell’arte nella pittura di paesaggio

Un posto al sole per il paesaggio

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L’ArCHITeTTOLe costruzioni massicce in muratura, il risparmio energetico ed il confort abitativo (parte terza)

Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto

Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a [email protected]

Risparmio energetico, effi cienza acustica, materiali da costruzione.Un fabbricato effi ciente dal punto di vista energetico può consumare un decimo rispetto un edifi cio “tradizionale”, giustifi cando l’investimento per la realizzazione di un involucro performante che si rivela sempre un buon investimento anche economico per i risparmi che si possono ottenere nei consumi di energia. Non si può sottovalutare, inoltre, il contributo per la tutela dell’ambiente, con la riduzione delle emissioni di anidride carbonica concausa dell’effetto serra che provoca il riscaldamento del pianeta terra. La costruzione massiccia (Foto 1), grazie alla sua massa, ha un buon comportamento acustico rispetto il rumore esterno; l’attenzione va posta sulle fi nestre, che sono il punto debole, scegliendole fra quelle con un buon indice di isolamento acustico e curandone attentamente la posa in opera.Per ovviare al rumore di calpestio il mercato offre svariati prodotti; va osservato il principio massa-molla-massa alternando nella stratigrafi a dei pavimenti gli strati con elevato peso specifi co (massetti) a quello o quelli più “soffi ci”.Per la costruzione degli edifi ci del tipo

che stiamo trattando si utilizza il laterizio pieno, semipieno, porizzato lavorati, generalmente, con malta di calce; i blocchi di laterizio possono essere rettifi cati, quindi con una geometria precisa, nel qual caso si usa come legante la malta termica o

colle apposite per ridurre il ponte termico delle fughe di malta. Meno diffusi sono i blocchi in silicato di calcio, prodotti a pressione di vapore a 200 °C, composti da sabbia quarzifera e calce viva, i blocchi in calcestruzzo cellulare composti da una

miscela di sabbia quarzifera, cemento e calce con l’aggiunta di polvere di alluminio come agente espandente, i blocchi di granuli di argilla espansa a 1.200 °C, i blocchi-cassero in legno-cemento prodotti con la mineralizzazione di un impasto di legno di recupero e cemento; questi blocchi vengono posati a secco ed all’interno viene gettato il calcestruzzo armato; ne esistono diverse versioni, riconducibili alla tipologia di blocchi con inserti di materiale isolante polistirene o sughero.Le capacità isolanti dei blocchi nominati variano dai valori elevati dei blocchi in laterizio normale (isolano poco), a valori medi nel caso dei blocchi cassero il legno-cemento a valori bassi (isolano bene) nel caso dei porizzati e dei blocchi in calcestruzzo cellulare; alcune fornaci hanno messo a punto blocchi rettifi cati in laterizio da tamponamento con buone prestazioni termiche grazie alla prevalenza dei vuoti rispetto le parti piene; altre ancora commercializzano blocchi rettifi cati riempiti con materiale isolante (perlite, lana di roccia ecc.) per migliorarne le prestazioni termiche.

(Segue nel prossimo numero)

Foto 1: Costruzione massiccia in laterizio.

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Nella prima puntata, parlando di mal di schiena e di ernie, abbiamo visto che esistono cure alternative sia per curare il mal di schiena sia per curare ernie ed abbiamo incontrato un nuovo termine: Osteokinetica. Dopo aver visto in cosa consista l’Osteokinetica sono passato a vedere una delle cause di accentuazione del dolore: il “blocco muscolare”, ed ho spiegato cosa sia ripromettendomi, nella puntata successiva, di spiegare perché e come si formi. Questo è quello che vedremo in questa puntata.

perché si formano i blocchi muscolari?I blocchi muscolari possono essere causati da agenti esterni (un evento emotivo stressante, quale un trauma, un incidente automobilistico o un problema correlato all’attività lavorativa; sforzi fi sici inusuali, il persistere in una postura protratta ma più spesso siamo noi stessi la causa con la pessima vita sedentaria che conduciamo.

come si formano i blocchi muscolari?Quando la causa è un agente esterno (traumi) le articolazioni, specialmente quelle intervertebrali, possono subire delle modifi cazioni funzionali che provocano una irritazione vertebrale che, a sua volta, ostacola le vie della nutrizione dei tessuti e della eliminazione dei rifi uti. I tessuti meno nutriti subiscono disturbi della vascolarizzazione e dell’innervazione che portano al blocco muscolare.Quando la causa siamo noi stessi conducendo una vita sedentaria (automobile, bicicletta elettrica, ascensore, taglia siepe a motore, motosega, ecc.),

assumendo posizioni scorrette da seduti, a cui si aggiungono stress, alimentazione sbagliata, cena-poltrona-televisione-letto, fumo, alcolici, ecc. mettiamo sotto pressione il nostro corpo il quale si difende rispondendo agli stress fi sici ed emotivi con una serie di meccanismi fi siologici di difesa: un aumento di tono e una contrattura di difesa dei muscoli; modifi cazioni vasomotorie, iperattività simpatica, alterazioni ormonali, altre modifi cazioni umorali plasmatiche e dei liquidi extracellulari.

come avviene la contrattura di difesa?- Il punto più sensibile del tessuto limitrofo o una fascia del muscolo affaticata dallo stress invia il suo segnale di condizione di stress al sistema nervoso centrale;- il sistema nervoso centrale risponde facendo contrarre diversi muscoli associati al punto di dolore;- i muscoli contratti si stancano e la stanchezza provoca risposte simpatiche che inducono modifi cazioni vasomotorie nel contesto dell’area grilletto (o di blocco o trigger) e attorno ad essa;- il nostro corpo, sempre più sotto pressione, libera in circolo altissimi quantitativi di radicali liberi; - i radicali liberi aggrediscono le cellule bloccando la loro risposta (basti pensare che una loro azione continua provoca il precoce invecchiamento delle cellule e varie patologie gravi come il cancro, malattie dell’apparato cardiovascolare, diabete, sclerosi multipla, artrite reumatoide, enfi sema polmonare, cataratta, morbo di Parkinson e Alzheimer, dermatiti, ecc.); danneggiano i globuli rossi causando la rottura

delle cellule (emolisi);- l’organismo, per difendersi dai radicali liberi, produce radicali liberi superossidi che peggiorano la situazione aggravando lo stato infi ammatorio; - l’infi ammazione ostacola le vie della nutrizione dei tessuti e la eliminazione dei rifi uti e provoca disturbi della vascolarizzazione e dell’innervazione;- la scarsa irrorazione delle articolazioni provoca una malnutrizione delle vertebre e dei tessuti adiacenti;- la scarsa irrorazione provoca gonfi ore dei legamenti, edema, basso apporto di antiossidanti ed i tessuti diventano più sensibili alle pressioni ed alla gravità manifestando dolore miofasciale, dolorose artralgie, discopatie, nevralgie; - l’articolazione sofferente secerne istamina; - l’istamina impedisce una buona circolazione arteriosa;- la cattiva circolazione provoca una ischemia locale; - l’ischemia provoca alterazioni nell’ambiente extracellulare delle cellule affette, con liberazione di mediatori algogeni (istamina, chinine, prostaglandine), modifi cazioni osmotiche e del pH, che insieme incrementano la sensibilità dei nocicettori di quella zona; - l’aumento del fl usso di impulsi in partenza dai nocicettori accresce I’attività motoria e simpatica che, a sua volta, incrementa il dolore creando un circolo vizioso;- quando la contrazione incomincia ad affaticare i muscoli, in una situazione di stimolazione simpatica e di alterazioni biochimiche locali, anche i punti trigger

di tali muscoli cominciano ad attivarsi, sommandosi al circuito di feedback positivo ed allargando il dolore ai muscoli contigui. Alla fi ne lo stress dovuto al dolore e alla fatica, sommato all’aumento della tensione muscolare e del tono simpatico in tutto l’organismo, si traduce nell’attivazione di blocchi o zone grilletto in muscoli situati a distanza dall’iniziale area del dolore;- se alla vita sedentaria si aggiunge il sovrappeso, la massa grassa aggrava tutte le articolazioni, intrappola tutte le vitamine liposolubili, come la vitamina E o il betacarotene, neutralizzando così una buona parte delle sostanze antiossidanti a noi necessarie.

In questa seconda puntata nella Medicina alternativa, esaminando le cause di accentuazione del dolore, abbiamo visto cosa siano i “blocchi muscolari”, perché e come si formino e come avvengano le contratture di difesa. Nella prossima puntata vedremo in cosa consista l’eliminazione dei blocchi muscolari.

Viaggio nella terapia alternativa (2° puntata)

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Il certificato di agibilità attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati (così dice l’art. 24 T.U. D.P.R. 380/2001).Ricorderà il lettore che una volta si parlava anche di abitabilità; così infatti si esprimeva una vecchia legge del 1934, secondo cui l’occupazione di un edificio, senza la preventiva certificazione di abitabilità, costitutiva il presupposto di un illecito penale. Nel tempo, con l’emanazione di altre leggi, al termine abitabilità si era affiancato quello di agibilità, senza che fossero chiari i confini tra i due concetti. Fino a quando, con l’entrata in vigore del Testo Unico sull’Edilizia (T.U. 380/2001), il termine “abitabilità” è stato sostituito dal termine “agibilità”. È importante, prima di tutto, precisare che avere in mano il certificato di agibilità non garantisce la regolarità urbanistica ed edilizia del fabbricato trasferito e non sana eventuali abusi commessi, tant’è vero che il Comune ben può avviare un procedimento per la repressione di abusi edilizi commessi anche con riguardo ad edifici già dichiarati agibili. Occorre, quindi, prestare attenzione a che il venditore abbia anche tutta la documentazione che provi la regolarità urbanistica del bene (licenza, concessione edilizia, permesso di costruire, eventuali condoni ecc.).Sotto il profilo formale, va rilevato che nella compravendita di edifici non grava sulle parti, in particolare sul venditore, l’obbligo di allegare il certificato di agibilità; la sua mancanza, infatti, non determina l’invalidità dell’atto posto in essere, anche perché non esiste nessuna norma, sia per il contratto preliminare che per il definitivo di vendita, che prescriva l’allegazione dello stesso sotto pena di nullità. Si possono quindi vendere ed acquistare edifici anche in mancanza del certificato di agibilità e questo non configura alcun illecito. E così accade frequentemente, del resto, nel caso di acquisto di immobili c.d. “sulla carta” (da costruire o in corso di costruzione).Nella sostanza, però, le cose sono in parte diverse, perché è chiaro che con la sottoscrizione del contratto di vendita, l’acquirente intende non solo ottenere la proprietà dell’immobile, ma anche servirsi di tale bene in futuro. Qualcosa, quindi, non funziona se chi compra un immobile per abitarlo poi non lo possa fare per mancanza del certificato in questione.Pur non mancando discussioni sul punto, la giurisprudenza riconosce che la vendita di un immobile destinato ad uso abitativo, ma sprovvisto dell’agibilità determini la carenza di una qualità essenziale del bene, per cui, in favore dell’acquirente, scatta il diritto a risolvere il contratto e ad ottenere il risarcimento

Che cos’è il certificato di agibilità e cosa fare quando manca

IL dIrITTO per IL CITTAdInO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

(es. Cass. 29 agosto 2011, n. 17747). In conclusione, il consiglio per evitare brutte sorprese, in casi “sospetti”, è quello di svolgere alcune verifiche direttamente con l’ufficio competente del Comune di riferimento, per verificare se vi sia qualche motivo ostativo al rilascio dello stesso, e rivolgersi ad un notaio di fiducia, segnalando immediatamente casi sospetti.

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN [email protected]

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