Ottobre 2010

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n. 10 - ottobre 2010 anno XVI anno Paolino Diocesano SEGNI DEI TEMPI www.segnideitempi.it Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001 Vendo Bagnoli con le ciminiere… chi la vuol com- prare, colline verdi mare blu, avanti chi offre di più... Tanto è cambiato da quartiere operaio qual era fino agli ’90, cantato in "Vendo Bagnoli" del cantautore Edoardo Bennato. Ma ora che sta ve- locemente mutando fisionomia, nuovi problemi e disagi si affacciano all’orizzonte. Ciò che forse ancora muove una Bagnoli stanca di promesse fatte e non mantenute, di interminabili cantieri e opere mai portate a termine è la speranza di fu- turo. Molti degli abitanti del quar- tiere flegreo confidano nei po- sti di lavoro da creare per il grande progetto che interessa la zona. Dovrebbero sorgere un centro dedicato al benes- sere e all’intrattenimento, un parco dello sport, un acquario tematico, un parco urbano, un centro audiovisivo e un polo tecnologi- co. Tutto questo nella ex area industriale, occupata prima dall’Italsider e dall’Eternit. Ma il condizio- nale è d’obbligo. «Chissà se riuscirò a vedere tutti questi bei progetti. Sono molto scettico. Anche per- ché appena i lavori sembra si stiano riprendendo, immediatamente arrivano gli stop». È il commento di don Raffaele Russo, vicario fora- niale di Bagnoli e parroco di Maria SS Desolata. Ed è que- sta la paura che un po’ tutti hanno, anziani ma anche giovani: quella di non vedere realizzati i tanti progetti che cambierebbero realmente Ba- gnoli. (continua a pag. 5) Giuseppe Tramontin Alla Sacra Famiglia di Pianura convegno ecclesiale degli operatori pastorali “Pozzuoli è la porta del cristianesimo in Occidente” IL DIALOGO UNISCE LA CHIESA Il vescovo: «Dobbiamo attraversare la via della croce se vogliamo essere costruttori di unità» Dalle ciminiere al Forum delle Culture Bagnoli: identikit del quartiere che dopo tante delusioni ha come risorsa la speranza Il bando per la scuola dimenticata di via Napoli In piedi contro la povertà Anche nella diocesi flegrea la campagna Zero Poverty : un ge- sto di solidarietà per la campagna delle Caritas europee a favore dei Paesi più poveri del mondo Pag. 15 Pozzuoli, lunga attesa per riave- re la “Savino-Vitagliano”. Vigi- la la commissione culturale del Sacro Cuore ai Gerolomini Pag. 11 I busti, ora ripuliti, sono stati collocati nel cortile di Palazzo Toledo, nuova sede della bi- blioteca di Pozzuoli Pag. 13 Ricompaiono le statue di Pergolesi e Mazzini I l convegno ecclesiale di quest’anno, che si è svolto a settembre nella par- rocchia Sacra Famiglia di Pianura, è sta- to aperto a tutti gli operatori pastorali, a tutti coloro che in modi diversi (nella catechesi, nella liturgia e nella carità) donano se stessi e il loro tempo a servi- zio del regno di Dio. Vivere insieme il convegno è stato innanzitutto riscoprire che siamo parte di un’unica famiglia: la Chiesa diocesana, che ha sempre il cuore aperto a tutte le altre “Chiese sorelle” e il suo cuore pulsa con la Chiesa universale. Come è triste constatare divisioni tra operatori pastorali della stessa parroc- chia o di parrocchie vicine! Come dà gioia vedere realizzata, pur in mezzo alle prove e alle difficoltà, l’unità tra i catechisti, gli animatori della liturgia e gli operatori della carità! Molte ore del- la mia giornata le dedico all’ascolto dei sacerdoti e dei laici. Spesso nel dialogo emergono il racconto e la sofferenza per le disunità, le divisioni, le incompren- sioni! Forte è la tentazione di abbassare il tiro, di non credere più possibile l’unità chie- sta da Gesù al Padre! Soprattutto la ce- lebrazione dell’Eucaristia mi allarga la mente e il cuore, mi dice sempre di nuo- vo, tirandomi fuori da ogni scoramento, che l’unità è possibile. (continua a pag. 2) † Gennaro, vescovo Foto di Paola Visone Per la tua pubblicità su Segni dei tempi telefona al n. 081.853.0626 oppure scrivi a: [email protected]

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n. 10 - ottobre 2010anno XVIanno Paolino DiocesanoSEGNI DEI TEMPI

www.segnideitempi.it

Registrazione del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Vendo Bagnoli con le ciminiere… chi la vuol com-prare, colline verdi mare blu, avanti chi offre di più... Tanto è cambiato da quartiere operaio qual era fino agli ’90, cantato in "Vendo Bagnoli" del cantautore Edoardo Bennato. Ma ora che sta ve-locemente mutando fisionomia, nuovi problemi e disagi si affacciano all’orizzonte. Ciò che forse ancora muove una Bagnoli stanca di promesse fatte e non mantenute, di interminabili cantieri e opere mai portate a termine è la speranza di fu-turo.Molti degli abitanti del quar-tiere flegreo confidano nei po-sti di lavoro da creare per il grande progetto che interessa la zona. Dovrebbero sorgere un centro dedicato al benes-sere e all’intrattenimento, un

parco dello sport, un acquario tematico, un parco urbano, un centro audiovisivo e un polo tecnologi-co. Tutto questo nella ex area industriale, occupata prima dall’Italsider e dall’Eternit. Ma il condizio-nale è d’obbligo. «Chissà se riuscirò a vedere tutti questi bei progetti. Sono molto scettico. Anche per-ché appena i lavori sembra si stiano riprendendo,

immediatamente arrivano gli stop». È il commento di don Raffaele Russo, vicario fora-niale di Bagnoli e parroco di Maria SS Desolata. Ed è que-sta la paura che un po’ tutti hanno, anziani ma anche giovani: quella di non vedere realizzati i tanti progetti che cambierebbero realmente Ba-gnoli.(continua a pag. 5)

Giuseppe Tramontin

Alla Sacra Famiglia di Pianura convegno ecclesiale degli operatori pastorali “Pozzuoli è la porta del cristianesimo in Occidente”

IL DIALOGO UNISCE LA CHIESAIl vescovo: «Dobbiamo attraversare la via della croce se vogliamo essere costruttori di unità»

Dalle ciminiere al Forum delle CultureBagnoli: identikit del quartiere che dopo tante delusioni ha come risorsa la speranza

Il bando per la scuoladimenticata di via Napoli

In piedi contro la povertàAnche nella diocesi flegrea la campagna Zero Poverty : un ge-sto di solidarietà per la campagna delle Caritas europee a favore dei Paesi più poveri del mondo

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Pozzuoli, lunga attesa per riave-re la “Savino-Vitagliano”. Vigi-la la commissione culturale del Sacro Cuore ai Gerolomini

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I busti, ora ripuliti, sono stati collocati nel cortile di Palazzo Toledo, nuova sede della bi-blioteca di Pozzuoli

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Ricompaiono le statuedi Pergolesi e Mazzini

Il convegno ecclesiale di quest’anno, che si è svolto a settembre nella par-

rocchia Sacra Famiglia di Pianura, è sta-to aperto a tutti gli operatori pastorali, a tutti coloro che in modi diversi (nella catechesi, nella liturgia e nella carità) donano se stessi e il loro tempo a servi-zio del regno di Dio. Vivere insieme il convegno è stato innanzitutto riscoprire che siamo parte di un’unica famiglia: la Chiesa diocesana, che ha sempre il cuore aperto a tutte le altre “Chiese sorelle” e il suo cuore pulsa con la Chiesa universale.Come è triste constatare divisioni tra operatori pastorali della stessa parroc-chia o di parrocchie vicine! Come dà gioia vedere realizzata, pur in mezzo alle prove e alle difficoltà, l’unità tra i catechisti, gli animatori della liturgia e gli operatori della carità! Molte ore del-la mia giornata le dedico all’ascolto dei sacerdoti e dei laici. Spesso nel dialogo emergono il racconto e la sofferenza per le disunità, le divisioni, le incompren-sioni!Forte è la tentazione di abbassare il tiro, di non credere più possibile l’unità chie-sta da Gesù al Padre! Soprattutto la ce-lebrazione dell’Eucaristia mi allarga la mente e il cuore, mi dice sempre di nuo-vo, tirandomi fuori da ogni scoramento, che l’unità è possibile. (continua a pag. 2)

† Gennaro, vescovo

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L’Anno Paolino Diocesano e le radici apostolicheDa 2000 anni un Primo Annuncio che va rinnovatoQuando Paolo, accompa-

gnato dalsuo discepolo e amico Luca, arrivò a Poz-zuoli nel 61 d.C., secondo quella che è stata considera-ta tradizionalmente la data del suo arrivo nelle nostre terre, trovò già una piccola comunità di “fratelli” che lo accolse per una settimana. Ce lo ricordano gli Atti de-gli Apostoli al capitolo 28. Gli studiosi ci dicono che non è possibile pensare a chissà quali grandi numeri; la comunità cristiana di Pu-teoli forse era composta da qualche decina di persone, al massimo un centinaio. Di certo però questa piccola co-munità di credenti in Cristo non solo fu confermata nel-la propria fede dalla visita dell’Apostolo delle genti, ma sicuramente avrà avuta l’oc-casione per ascoltaredalla voce di questi il “suo” vangelo (2Tm 2,8), quello stesso che egli trasmetteva nella stessa forma in cui lo aveva ricevuto: «A voi infat-ti ho trasmesso, anzitutto,

quello che anch’io ho ricevu-to, cioè che Cristo morì per i nostri peccati e che fu se-polto, e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quin-di ai Dodici» (1Cor 15,3-5). Ebbene, l’anno Paolino Diocesano viene non solo a ricordarci le radici apostoli-che della nostra Chiesa – ra-dici che danno vita, linfa, ad un albero dai frutti buoni: questo kerygma è stato nella nostra Chiesa seme di santi-tà durante i secoli, a partire da Artema, Procolo, Acuzio, Eutiche, Sosso, per arrivare a don Giustino Russolillo, sa-cerdote della nostra Diocesi e fondatore della Società delleDivine Vocazioni, che verrà proclamato beato il prossi-mo 7 maggio. L’anno Paoli-no Diocesano viene anche a rendere attuale un impegno di evangelizzazione che fu di Paolo, “il più grande evan-gelizzatore nella storia della Chiesa”, ma senz’altro anche della nostra Chiesa. Non a caso l’VIII Sinodo diocesa-

no, celebrato dopo diver-si anni di preparazione nel 2006, ha posto al centro dei suoi lavori proprio la “nuova evangelizzazione”, dandosi: “Come annunciare Cristo agli uomini del nostro terri-torio all’inizio del Terzo Mil-lennio?”. La risposta è stata articolata, complessa, ma mi piace sottolineare come quel kerygma che abbiamo prima

ascoltato da Paolo stesso sia stato posto a fondamento di un nuovo annuncio della buona Notizia, di un rinno-vato Primo Annuncio della fede che innervi di sé ogni azione pastorale della no-stra Chiesa diocesana. Ora vogliamo ampliare il nostro orizzonte, sulla traccia di quanto affermò Giovanni Paolo II nella sua visita qui a

Pozzuoli 20 anni fa (era il no-vembre del 1990): “Pozzuoli è la porta del cristianesimo in Occidente”, che poi è stato il tema del convegno ecclesiale di settembre, per cercare di rispondere alla domanda: «Come annunciare Cristo agli uomini e alle donne di Europa, all’inizio del Terzo Millennio?».

Pino Natale

PRIMO PIANOSEGNI FLEGREI

2ottobre 2010

Direttore Responsabile: Salvatore MannaDirettore Editoriale: Carlo LettieriRedazione: Paolo Auricchio, Pino Natale, Ciro Biondi, Armando PatiernoCollaborano: Maddalena Annigliato, Ida Artiaco,Vincenzo Boccardi, Valentina Cavaliere, Fabio Cutolo, Eugenio d'Accardi, Gaetano Lombardi, Nello Mazzone, Maria Rosaria Merone, Giovanni Moio, Alessan-dro Napolitano, Gianni Palmers, Raffaela Pingi, Angelo VolpeSegni dei Tempi on-line: Riccardo Lettieri - Francesco Schiano di Cola (portale)Grafica e impaginazione: Luca Scognamiglio (www.ZendoADV.it)Fotografie: Redazione Segni dei Tempi Stampa delle 4.000 copie: STIEM S.p.A.Pubblicità e amministrazione: coop. Ifocs

Mensile della Diocesi di Pozzuoli, realizzato presso il Centro Studi per il Volontariato -Caritas diocesana, grazie alle collaborazioni gratuite ed all’utilizzo dei contributi giuntida: “otto per mille” e privati. Per contributi: Diocesi di Pozzuoli c/c postale 22293807Per la pubblicità: [email protected] del Tribunale di Napoli n° 5185 del 26 gennaio 2001

Redazione c/o Centro Studi per il Volontariato Via N. Fasano, 9 - 80078 Pozzuoli (NA) telefax 081.853.06.26 - 393.586.19.41 - e-mail: [email protected]

www.segnideitempi.it - www.segniflegrei.it

anno XVI - n. 10 - ottobre 2010

Associato all’USPI

Federazione Italiana Settimanali Cattolici Unione Stampa Periodica Italiana

Associato alla Fisc

SEGNI DEI TEMPI

(segue dalla prima pagina)È l’unità tra i suoi discepoli che Gesù ha chiesto al Padre, la sera prima di donare la sua vita per essa. «E io, quando sarò innalzato da terra, atti-rerò tutti a me. Diceva questo per in-dicare di quale morte doveva morire» (Gv 12,32-33) . È sulla croce che ci ha donato l’unità! Dobbiamo attraversare la via della croce se vo-gliamo essere costrut-tori di unità.La Chiesa è bella, se è unità! E l’unità è la prima missione della Chiesa: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepo-li: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35). Costruire tra noi relazioni intrise di carità, vivere nell’u-nità, realizzare la co-munione fino a condi-videre i beni… è dire a tutti che la “civiltà

dell’amore” è possibile.Le nostre fragilità, le nostre miserie, i nostri limiti, non siano una scusa, un freno; riconosciuti, accolti, offerti ci spingano a ricominciare ad essere ope-ratori di pace, costruttori di comunione e di unità. Il Signore, con la sua gra-zia, ci dona sempre nuove possibilità. Sappiamo coglierle! San Paolo è nostro

compagno di viaggio: ci invita ad uscire fuori da uno stato di sonnolenza spirituale, a rinnovare la nostra vita, a correre sulla via che il Signore ci ha tracciato, a tene-re lo sguardo fisso su Gesù Cristo, a puntare soprattutto alla carità, che è “pienezza della Legge” (Rom 13,10), “la via migliore di tutte” (1 Cor 12,31) e “non avrà mai fine” (1 Cor 13,8).

† Gennaro, vescovo

L’unità e la via della croce

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SEGNI FLEGREIPRIMO PIANO

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Il convegno ecclesiale diocesano: convocati per continuare a “camminare insieme” nella costruzione di una “comunità comunione”

Con il Cristo di Paolo luce nella notteL’Apostolo delle Genti ci ha lasciato un’eredità di gioia e impegno per la nuova evangelizzazione

Durante la preghiera iniziale del Vespro solenne, monsignor

Gennaro Pascarella ha salutato con il saluto del Risorto: “Pace a voi!”, il popolo di Dio della Chiesa di Poz-zuoli, convocato per continuare a “camminare insieme” nella costru-zione di una “comunità comunione” che prega, ascolta, celebra e opera. Quando si incontra il Risorto, ha sottolineato il vescovo, nei cuori si trova la pace, nell'unità si comunica la gioia, nell'evangelizzazione si dif-fonde la Novità della buona Notizia, riprendendo il tema del convegno: “Pozzuoli, porta del Cristianesimo in Occidente. Paolo e la nuova evan-gelizzazione in Europa”. L'apostolo Paolo, in quest'anno di grazia per la nostra Diocesi, vuole «diventare il nostro compagno di viaggio per comunicare il Bene, il Bello, l'amore che si può trovare in quel Dio che ci ama come figli nel Figlio».La conversione, i viaggi, la testimo-nianza e l'epistolario di Paolo posso-no sicuramente illuminare la nuova evangelizzazione di cui l'Europa ha bisogno, come sottolineato anche nella relazione di monsignor Aldo Giordano, osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa di Strasburgo. I problemi esistono, ma non devono schiacciar-ci, oscurare i nostri occhi; occorre aprirci a nuovi orizzonti. Il primo incontro del Vangelo con l'Europa è avvenuto proprio grazie a Pao-lo, preceduto, naturalmente, dallo Spirito di Dio. Il cristianesimo ere-ditato è una buona eredità che co-munica, dialoga e si confronta con il pluralismo religioso e le diverse cul-ture, ma deve difendersi dalla pro-blematica culturale del relativismo (la teoria ideologica che afferma l'i-nesistenza di verità universali valide per sempre), della secolarizzazione e della globalizzazione. Bisogna rida-re contenuto alle parole che stanno scomparendo (“marito” e “moglie” sono diventate “coniuge A” e “co-niuge B”), alla famiglia, alla dignità umana. La questione è il concetto di libertà. Dio crea l'uomo dicendogli di vivere libero come figlio. Anche il

serpente propone all'uomo la libertà che può farlo diventare come Dio. Purtroppo l'Europa è caduta in questa tentazione e nella follia di cercare altre luci in pieno giorno. Invece abbiamo solo bisogno di Dio che è la Luce, il Sole che non ci farà sentire mai soli. Paolo ha ricevuto in dono la Luce e ha imparato il Cristo. Il Cristo di Pa-olo ci intona la libertà, ci restituisce la figliolanza divina. Il Cristo di Paolo è il Crocifisso Risorto che ci permette di costruire “comunità di comunione”, di dialogare, di confrontarci, di ricon-ciliarci, di produrre pensiero, creare

socialità, con l'anelito, la speranza e lo sguardo rivolti a quel Cielo che si apre all'eternità, alla luce del Paradiso. Di-venta preziosa, oggi, la testimonianza delle giovani generazioni maggior-

mente esposte ai pericoli e alle tenta-zioni di questa Europa al buio. Dopo aver incontrato il Risorto e aver sperimentato la sua grazia, Paolo è di-ventato il missionario della carità, ha compiuto un viaggio provvidenziale e passionale, come messo in luce dall’ar-civescovo di Malta, monsignor Paul Cremona. Il naufragio sull'isola di Malta rappresenta l'universalità della salvezza e la relazione con gli abitan-ti del luogo indica una “rara umani-tà” che diventa accoglienza, ascolto, formazione, benedizione. L'eredità lasciata da Paolo a Malta, come nella nostra Pozzuoli, è una eredità di gioia e di impegno per una nuova evange-lizzazione. Paolo ci può educare a di-ventare comunità, ci può indicare la missione, ci può rendere consapevoli del nostro chiamarci ed essere cristia-ni. Paolo ha testimoniato che la Chiesa è benedizione per tutti, che l'uomo è al centro di Dio. Bisogna dare gloria a Dio e diventare gloria di Dio, esse-re lode della sua Gloria, suoi imitatori camminando nella carità. Pozzuoli, porta del cristianesimo in occidente, da Paolo vuole imparare il Cristo per sentirsi Chiesa viva ed unita al suo pa-store, il vescovo. La Chiesa di Pozzuoli, con Paolo, vuole impegnarsi per una nuova evangelizzazione, lasciandosi provocare, illuminare, purificare, rin-novare dalla Parola di Dio e dalla con-divisione dell'unico pane, l'Eucaristia. Con Paolo possiamo diventare intelli-genti uomini e donne di Dio, con stili di vita sobri ed essenziali, che fanno solo scelte d'amore. In questo tempo di grazia, Paolo ci chiede di diventare degni figli dell'amore di Dio, ci esorta a essere fedeli agli insegnamenti che ci ha lasciato, a essere saldi nella fede, forti in tutto e, soprattutto, a compie-re tutto, come ha fatto lui, nella carità.

Maria Rosaria Merone

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Foto pagine 2 e 3 di Paola Visone

Convegno internazionale sulla figura di S. Paolo

Nell’ambito dell’anno Paolino Diocesano, il 17, 18 e 19 febbraio 2011 verrà organizzato un convegno internazionale di studio sul tema “L’ultimo viaggio di Paolo”. L’evento, realizzato nell’Auditorium del seminario vescovile, vedrà la partecipazione di studiosi provenienti da tutte le facoltà di teologia e dalle università d’Europa.

Per info: vicariato diocesano per la pastorale della culturac/o segreteria itinerario paolinotelefax 0818530626e-mail: [email protected]

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TERRITORIO

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SEGNI FLEGREI

Il professor Iaccarino spiega come Bagnoli stia cambiando pelle: un’area tranquilla ma dinamica all’interno della città caotica

Le sfide del terziario e della ricercaL’opportunità della cultura: il Forum del 2013 e i corsi non profit dell’associazione Campi Flegrei

ottobre 2010

Centro diocesano per la pastorale della cultura

Visita alla chiesa del SS. Corpo di Cristo

Tutte le domeniche (dalle ore 10.00 alle 12.30)con sospensione delle visite

durante la celebrazione della S. Messa (ore 11)

Iniziativa curata dalla

Associazione Nemea

nell’ambito delle attività

per la custodia, la tutela

e la valorizzazione

dei beni culturali ecclesiastici

Tra il futuro incerto dell’ex area industriale e il presen-

te fatto di speranze e delusioni. Eppure in quello che è stato il grande quartiere operaio del-la zona occidentale di Napo-li qualcosa cambia. Bagnoli – lentamente – si trasforma e accetta in silenzio nuove sfide: il terziario avanzato e la ricer-ca. Questo non solo negli ampi spazi di Città della Scienza che ospita tra le tante presenze an-che un importante incubato-re di imprese, ma anche tra le strade ad angolo retto del rio-ne antico, tra palazzi dei primi anni del ‘900. «I bagnolesi sono diventati napoletani», sintetizza Lucio Iaccarino, docente uni-versitario, saggista, scrittore ma soprattutto ricercatore; Iaccari-no è coordinatore generale di Think Thanks, un’azienda che svolge attività di ricerca sociale e la cui sede si trova proprio nel quartiere flegreo. «Molti napo-letani si stanno trasferendo qui a Bagnoli – continua Iaccarino, autore, tra l’altro de “La rige-nerazione. Bagnoli: politiche pubbliche e società civile nella

Napoli post-industriale” (L’an-cora del Mediterraneo, Napoli, 2005) – e questo quartiere ha delle caratteristiche, i cosid-detti indicatori di qualità, che invogliano a stabilirvisi o a in-sediare qui l’azienda. I trasporti sono ottimi. Si può raggiunge-re Bagnoli con la Cumana o la Metropolitana linea 2, oltre che con il trasporto su gomma. Le strade, relativamente a quelle della metropoli partenopea, sono pulite. Si effettua regolar-mente la raccolta differenziata. Si lavora in tranquillità. Non bisogna nemmeno mettere in secondo piano l’elevato livello dei punti di ristoro locali, in modo particolare le rinomate pizzerie. Ecco perché ci spie-ghiamo la nascita di numerosi centri di formazione, di associa-zioni; si può parlare quindi di terziarizzazione del quartiere».E mentre si sfornano progetti nell’ex area industriale che resta separata dal quartiere, Bagnoli dovrà accettare anche un’altra sfida. «Il 2013 sarà l’anno del Forum Universale delle Cul-ture che si svolgerà a Napoli

– spiega Iaccarino – e Bagnoli avrà un ruolo fondamentale. Si prevedono oltre due milioni di visitatori nei 101 giorni in cui si svolgerà l’evento. Sarà come un G7 di lunga durata… Per Bagnoli è un’opportunità, ma

bisognerà fare in modo che anche il piccolo commercian-te possa trarre beneficio dalla venuta di tantissime persone. È vero che lo scenario sarà il wa-terfront con Città della Scien-za, ma una parte degli ospiti si

riverserà nel quartiere». Intanto a Bagnoli cresce la cosiddetta impresa culturale ma anche il non profit. Un esempio è l’As-sociazione Campi Flegrei che dopo pochi anni già sta diven-tando un punto di riferimento nel quartiere. «L’Acf è un centro di formazione culturale e pro-fessionale – chiarisce Alberto Corbino, responsabile scientifi-co – ma siamo anche un incu-batore associativo e mettiamo a disposizione della cittadinanza tanti servizi. Disponiamo, tra l’altro, di oltre mille film d’au-tore e oltre 2500 libri». Pochi o nulla i finanziamenti pubblici, ma anche l’Acf è parte inte-grante del quartiere. «In questo periodo - dice Corbino - sono iniziati i corsi di lingua stranie-ra. Molti sono gli studenti che arrivano anche da Napoli e dal-la zona vesuviana». L’Acf è part-ner del Think Thanks: «Siamo soggetti fortemente inseriti nel territorio – conclude il profes-sor Iaccarino – quando vendia-mo le nostre attività, facciamo conoscere anche il quartiere».

Ciro Biondi

Tel. 081.523.50.82

Attrezzatura e tecnica sono solo l'inizio. È il fotografo che conta più di tutto. (John Hedgecoe)

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TERRITORIO

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SEGNI FLEGREI

ottobre 2010

tel 081 229 67 53 fax 081 372 04 [email protected]

Città della Scienza è un centro scienti-fico–culturale unico nel suo genere. Ci sono altre realtà in Italia ma sono ben poca cosa rispetto al museo interattivo, alle aree didattiche e ai servizi e agli uffici dedicati alle giovani aziende di cui dispone il prestigioso polo cultura-le. Tutto nacque quando Fondazione Idis creò con un accordo programmati-co sottoscritto nel 1996 fra il Ministero del Bilancio, la Regione Campania, la Provincia e il Comune di Napoli, quella che è oggi conosciuta come Città della Scienza. Oggi Fondazione Idis e Città della Scienza sono due società distinte; la prima continua ad essere un soggetto che cura il museo, lo spazio eventi, la didat-tica ed è proprietaria dell’intera struttu-ra; la seconda è diventata una società per azioni della Regione Campania e gestisce l’area dedicata alle aziende ma sempre affiancata alla Fondazione. In poche parole, l’una non può vivere senza l’al-tra. Da maggio Fondazione Idis – Città della Scienza è in uno stato di grande sofferenza. Fondi che spettavano per la vincita di un bando regionale non sono

stati erogati. Non si sono avute, quindi, quelle necessarie risorse finanziare per la programmazione degli eventi e per il pagamento degli stipendi del personale. Ad oggi sono quattro le mensilità che ot-tanta dipendenti non percepiscono. Una situazione insostenibile per le famiglie e che pone il centro scientifico ad un con-creto rischio chiusura. Un pericolo che va scongiurato in ogni modo, come spie-ga Emiliano Caiazzo, delegato sindaca-le: «Città della Scienza è un vanto della Campania. Vi sono migliaia di visitato-ri ogni anno, si affiancano le scuole con progetti e da lavoro a centinaia di per-sone per non contare l’indotto». Dopo i sit-in di protesta ed incontri con le isti-tuzioni, l’assessore regionale all’Univer-sità e alla Ricerca, Guido Trombetti, ha dato rassicurazione dell’imminente ero-gazione delle spettanze. Le dichiarazio-ni dell’assessore sono state ben accolte ma i lavoratori chiedono con forza impegni formali che assicurino un futuro ancora prestigioso per Bagnoli e per la ricerca e la formazione nella regione.

Valentina Cavaliere

Sos da Città della Scienza

(segue dalla prima pagina)

Il quartiere è fortemente cambia-to» continua il giovane sacerdote,

bagnolese d’origine proprio come Bennato. Prima era un quartiere il cui ritmo della vita era subordina-to ai ritmi della fabbrica. Anche se i problemi sussistono tutt’oggi. In particolare, ciò che manca è il lavoro e le abitazioni, che costano sempre di più, costringono le giovani coppie ad allontanarsi, e di molto, dal quar-tiere». Ed è al quartiere flegreo che è legata la figura e l’attività della serva di Dio Madre Ilia Corsaro, che ne-gli anni ’30 del secolo scorso fondò le Piccole Missionarie Eucaristiche, dedite da anni ad “un’opera di rige-nerazione amorosa dell’umanità, di consolazione degli afflitti, dei disere-dati di affetti, di quelli che una pa-rola d’amore conquista, trasforma, eleva” così come voleva Madre Ilia.La zona di Bagnoli è composta da sei parrocchie (oltre Maria SS. De-solata, ritroviamo le comunità par-rocchiali di S. Giuseppe Confessore, Madonna del Carmine e S. Pasquale Baylon, S. Maria dell’Arco a Cam-pegna, S. Maria Materdomini, non-ché la parrocchia SS. Salvatore, S. Gaetano Thiene e Santi Angeli atti-va nella Base Nato), che lavorano in sinergia tra loro, tutte attente a quei cambiamenti in atto nel quartiere. L’attenzione particolare è data ai giovani, così vessati in un territorio troppo poco a loro misura.

Mancano, infatti, centri ricreativi, attività culturali e d’intrattenimento a loro dedicate. Anche se qualcosa si muove. La parrocchia Santa Maria Materdomini, ad esempio, da ormai un anno vede coinvolto in prima li-nea un gruppo di 15 giovani anima-

tori impegnati con circa 80 ragazzi tra i 9 e i 15 anni in attività oratoriali e catechetiche. L’esigenza degli ani-matori di dedicarsi ai ragazzi e alle problematiche giovanili- adolescen-ziali nasce dall’aver preso coscienza del crescente disagio giovanile. Esi-

genza nata anche in altre parrocchie, dove stanno nascendo gruppi giova-nili e si stanno ricostituendo i grup-pi dell’Azione Cattolica. Zona un po’ più problematica è invece Agnano, facente parte del-la Forania, ma diviso tra il comu-ne di Napoli e quello di Pozzuoli. Lì il parroco dell’Immacolata, San Raffaele Arcan gelo e San Giorgio Martire nei pressi dell’Ippodromo di Agnano, don Vin cenzo Sannino, si adopera moltissimo per poter dare un’espressione ecclesiale alla comu-nità, ma le difficoltà sono tante, non avendo una parrocchia stabile, ma solo qualche cappellina sparsa sul territorio. Insomma, spunti creativi e lavoro da fare non mancano. C’è solo da rimboccarsi le maniche. Con speranza e fiducia nel cambiamento.

Giuseppe Tramontin

L’attenzione della foraniaal quartiere che cambia

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Ogni giorno 38 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità, conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per ilsostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite atutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose, che possono contare così sulla generosità di tutti.

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ottobre 2010

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DENTRO LA DIOCESI

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Le sfide della Chiesa in un mondo che è tanto cambiato: come trasmettere la fede ai giovani e come rafforzarla nelle famiglie

È l’ora del catechismo per gli adulti La lezione del Sinodo: tocca alle parrocchie impegnarsi nella ricerca dell’unità tra fede e vita

ottobre 2010

Scuola diocesana di teologiaSono ripresi i corsi della Scuola di formazione diocesana di teologia per laici. Sul sito www.diocesipozzuoli.org è possibile scaricare le schede su distribuzione dei corsi, iscrizioni parrocchiali, orario delle lezioni. Questi i corsi:a) anno propedeutico: mercoledì ore 18.30 - 20.30.b) Triennio - Sono previsti due poli: uno per la zona orientale della diocesi (Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo, Pianura), che si terrà a Bagnoli, nell’Istituto delle Suore Corsaro, ore 17.30 a 19.30; uno per la zona occidentale (Monte di Procida, Bacoli, Pozzuoli, Quarto), che si terrà a Pozzuoli, per il I anno nell’Auditorium San Marco, per il II anno nel Villaggio del Fanciullo, dalle ore 18.30 alle 20.30. Il III anno ovviamente non ci sarà.c) anno di approfondimento – Verranno attivati corsi di formazione specifica secondo i vari indirizzi (catechesi, liturgia, servizio), ai quali potranno partecipare tutti coloro che hanno superato con successo, anche negli anni precedenti, il triennio: lunedì, ore 18.30 a 20.30 a Pozzuoli, per la catechesi e la liturgia al Villaggio del Fanciullo, per la carità nell’Auditorium San Marco.

C’era una volta il buon parroco, magari anzia-

no, che ogni domenica pome-riggio radunava indistintamen-te tutti i fedeli per la “scuola di dottrina”. Anzi, no… C’era una volta la “signorina”, che ai bambini teneva le lezioni di catechismo. E c’era una volta anche la “gara di catechismo”: chi sapeva rispondere al mag-gior numero di domande, vinceva il premio, in genere caramelle o altri dolcetti (pre-feriti i canditi). Come canta-vano gli Stormy Six (chi se li ricorda?) quasi 40 anni fa, c’e-ra una volta… ma ormai non c’è più! Anche perché non sto raccontando una favola, è vita

reale, e nella vita “vera” le cose cambiano, si trasformano, non sono mai le stesse. “C’era una volta” non è l’inizio di una fia-ba dal lieto fine, ma la sfida più grande che la Chiesa è chiama-ta oggi ad affrontare: il modo di trasmettere la sua fede alle giovani generazioni, e di dare un solido fondamento a quella degli adulti. Quando la Chiesa era praticamente l’unico luogo dove si formavano le persone (non tutti andavano a scuola, ma tutti andavano in chiesa e si dicevano “cristiani”…), po-teva pensare di trasmettere la propria fede in un determina-to modo, ma oggi quel modo non può andare più bene. To-

nino Lasconi, un noto autore, per far capire questo, porta un esempio: in un piccolo pae-se c’era un’unica botteguccia dove si trovava di tutto, e per-ciò il proprietario non aveva grossi problemi, poteva anche avere prezzi molto alti o la fi-glia bruttina e antipatica dietro il bancone, tanto tutti dove-vano andare da lui; un giorno però si aprì in quel villaggio un ipermercato con ogni gene-re di cose sui banchi, a prezzi molto più bassi, e con in più decine di giovani commesse belle e simpatiche… per poter sopravvivere la piccola bottega fu costretta a mettersi al passo dei tempi, non poté certo con-

tinuare a fare come aveva fatto fino a quel momento. Così è oggi per la Chiesa, che ora deve fare attenzione alle tante possi-bilità di informazione e di edu-cazione che vengono date ogni giorno: o cambia il modo di “educare alla fede”, o è costret-ta a… chiudere bottega. «Ma il Figlio dell'uomo, quando ver-rà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18,8) non è una domanda retorica, e non c’è nessuna ri-sposta scontata. Tutto questo lo sappiamo bene, il Sinodo diocesano ha posto proprio la necessità di cambiamento del-la catechesi al centro della sua attenzione. Ma è stato davvero compreso?

Non del tutto. Ad esempio: si ha chiaro che non si tratta solo di aumentare di un anno “il catechismo” (da 2 a 3), ma di far sì che vi sia unità tra fede e di vita? Si è davvero compreso, da parte di tutti, che al centro della preoccupazione pasto-rale delle parrocchie non de-vono esserci i fanciulli, ma gli adulti, in particolar modo le famiglie? Quante parrocchie si sono preoccupate di prepararsi perché vi siano regolari corsi di catechesi agli adulti? Qualcosi-na è stato fatto, ma c’è ancora molto, molto da fare per tra-sformare la botteguccia in un negozio di nuovo attraente.

Pino Natale

I nuovi parroci

Ad agosto e settembre il vescovo, monsignor Pascarella, ha presieduto le celebrazioni in occasione del possesso canonico di nuovi parroci.

Diverse comunità parrocchiali hanno voluto esprimere l’affetto per i “loro” parroci.

Gli articoli sono riportati nel giornale on-line, nello spazio Segni flegrei.

Guida Liturgico-Pastorale

È in distribuzione la Guida Liturgico-Pastorale delle Chiese della Campania 2010-2011.

Può essere ritirata nell'ufficio economato, dalle ore 9 alle 13, tutti i giorni feriali,escluso il venerdì.

Dal 14 al 17 ottobre si terrà a Reggio Cala-bria la 46ª edizione delle Settimane Socia-li dei Cattolici Italiani, sul tema “Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro”. Evento fortemente voluto dalla CEI, in particolare dalla commissio-ne per i problemi sociali e del lavoro, la giustizia e la pace, di cui monsignor Arrigo Miglio è presidente. Egli ha, però, precisa-to che si tratta di «un’agenda non ancora scritta ma da scrivere, con due attenzioni particolari: scegliere pochi punti ma prio-ritari e sceglierli non da soli, ma coinvol-gendo tutto il mondo dell’associazionismo cattolico, le Chiese locali, le diocesi e tutte quelle persone che vorranno collaborare, in un’azione di discernimento comunitario la più allargata possibile». Grande è stato il coinvolgimento della realtà giovanile nella preparazione dell’evento, partendo dai fo-rum regionali, tenutisi a inizio anno, nei quali si è discusso di argomenti di carattere socio-politico da presentare al meeting in preparazione alle settimane sociali svoltosi a Roma l’aprile scorso. Qui, giovani cat-tolici provenienti da tutta l’Italia, hanno discusso le varie problematiche emerse dai

forum regionali, stilando, al termine, una relazione che aprirà l’evento di Reggio Ca-labria. Inaugurerà l’evento monsignor Ar-rigo Miglio a cui farà seguito il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco; il giorno seguente interverranno Emanuele Parsi, docente di Relazioni Internaziona-li presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Lorenzo Ornaghi, Rettore della stessa. Si apriranno poi, al centro di Al-tafiumara, cinque assemblee tematiche su “Intraprendere”, “Educare”, “Includere”, “Slegare la mobilità sociale”, “Completa-

re la transizione istituzionale”. Domenica 17 s’inizierà dalla celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Vittorio Luigi Mondello, vescovo di Reggio Calabria-Bova. Al termine della manifestazione Edoardo Patriarca, segretario del comitato organizzatore, condividerà i risultati dei lavori condotti nelle assemblee tematiche, seguito poi dalle conclusioni di monsignor Miglio. Alla Settimana Sociale partecipe-rà anche una delegazione della diocesi di Pozzuoli.

Francesco Del Giudice

Cattolici nell'Italia di oggi

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Messaggio dell’Azione Cattolica al convegno di Ancona«La vita quotidiana degli italiani reclama risposte»

Pianura si mobilita organizzando una serie di eventi per valorizzare il percorso turistico–religioso–culturale legato al futuro Beato. Tra le inizia-tive la formazione di una squadra di volontari per garantire la sicurezza e la tranquillità durante tutte le fasi della manifestazione: stanno per par-tire i corsi, a cura di Gianni Palmers, addetto stampa e membro dell’Asso-ciazione “Amici di Don Giustino”. Negli incontri saranno fornite le linee guida per una dettagliata conoscen-za del quartiere di Pianura, nonché le informazioni sulla vita del Beato; particolare attenzione è per il gran-de contributo, spirituale e civile, che il fondatore dei Vocazionisti ha dato alla sua località di nascita. Si punta a formare 300 volontari, impegnati nei diversi settori d’interesse (com-presi la reperibilità degli alloggi e i trasporti), ognuno dei quali seguito da un coordinatore ad hoc. L’auspi-cio, una volta preparati i volontari, è che questi possano dar vita successiva-mente a comitati locali che contribu-

iranno alla crescita civile e culturale del territorio; una sorta di continuità con l’esperienza che stanno per vivere, fatta di valori ed amore per il pros-simo, proprio come gli insegnamenti di Don Giustino. «Conoscere la figu-ra di questo sacerdote - spiega Gianni Palmers - è, infatti, un arricchimento incredibile sia spirituale che persona-le. La speranza è che si possa partire con una nuova fase per Pianura. La figura di don Giustino può sovvertire questa tendenza dando ai ragazzi del quartiere un esempio chiaro ed unico di quali siano le vere icone da seguire. L’importante è credere in questo cam-biamento sfruttando tutte le occasioni, come questo coinvolgimento dei ragaz-zi nella vita di Pianura e continuare a creare stimoli ed opportunità senza inutili chiacchiere e propositi incom-piuti». Chi vuole entrare a far parte del gruppo dei volontari può rivolgersi a padre Ciro Sarnataro, responsabile del Coordinamento per la Beatifica-zione o recarsi al Vocazionario in via Don Giustino Russolillo, 14.

Il campo scuola unitario

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Nell’ambito del convegno dei pre-sidenti e degli assistenti diocesani intitolato “Eucarestia e vita quoti-diana”, che si è svolto a settembre ad Ancona, sede del prossimo Con-vegno Eucaristico nazionale, l’A-zione Cattolica Italiana ha propo-sto una breve riflessione affinché si ponga una radicale e nuova atten-zione ai problemi reali e concreti che gli italiani vivono ogni gior-no, nella vita feriale, elaborando un messaggio i cui temi essenziali vengono riproposti dall’Azione Cattolica diocesana, per avviare un dibattito anche tramite le pa-gine del giornale Segni dei Tempi.

È stata decisamente una brutta estate per la politica

italiana e per il Paese: veleni e sospetti, dossier e insinuazioni, spesso incomprensibili ai più, hanno alimentato le pagine dei giornali e hanno portato a ipo-tizzare le elezioni anticipate. C’è chi ha parlato di “morte della politica” e il presidente della Re-pubblica, Giorgio Napolitano, è intervenuto per richiamare tutti alla responsabilità. Le polemiche partitiche, per toni e modalità,

sono spesso sfociate in una rissa verbale, lontana anni luce dalle preoccupazioni e dalle speran-ze degli italiani. Tali polemiche sono state assecondate, quasi con avidità, dalla stampa italiana, che, a parte lodevoli eccezioni, le hanno poste in cima all’agenda, relegando in secondo piano la crisi occupazionale, le migliaia di morti per catastrofi naturali in India, Pakistan e Russia, i conti-nui agguati in Afghanistan. L’Ac, in questo senso, auspica che la Settimana sociale dei cattolici

italiani, prevista a Reggio Cala-bria dal 14 al 17 ottobre, sia una boccata d’ossigeno, un momen-to di respiro per rilanciare l’im-pegno a favore del bene comu-ne, contro ogni disfattismo e in nome della speranza che muove i credenti. L’attenzione al lavoro appare essenziale anche alla luce dei casi di conflitto tra grandi aziende, sindacati e singoli ope-rai, sfociati anche in inaccettabili atti di violenza, segno di un cli-ma complessivo di tensione che ha bisogno di essere regolato e

governato. E ancora, come rico-noscere concretamente nelle po-litiche ordinarie il ruolo essen-ziale di ammortizzatore sociale che stanno svolgendo le famiglie italiane? Come sostenere il fu-turo dei nuclei più numerosi, che, scommettendo sulla vita, hanno scommesso sul domani di questo Paese? L’Italia destina alle famiglie risorse insufficien-ti, inferiori al resto d’Europa, e nonostante si accenni da anni a forme di sostegno più forti – quali il quoziente familiare – si-

nora non si è passato a nulla di concreto. In questo contesto, la speranza, le speranze vanno ostinatamente cercate nei segni buoni dei territori, nelle donne e negli uomini di buona volontà che, nella costanza e nell’ombra, continuano a servire le persone e le città “nonostante” il terreno poco fertile. È questa realtà che l’Ac vuole continuare a mostra-re, in particolare la realtà di chi, nella crisi educativa, continua ad accompagnare gratuitamente le persone nella vita e nella fede. Sacerdoti, laici adulti e giovani, genitori, insegnanti, che vedono nella vita degna delle persone l’investimento più importante per il Paese. Come associazione di laici impegnati anche nella vita della nostra nazione, con-tinuiamo inoltre ad accogliere il monito che Benedetto XVI ha lanciato già nel 2008 da Ca-gliari sull’urgenza di lavorare alla formazione di una nuova gene-razione di uomini e di donne credenti, capaci di assumere re-sponsabilità pubbliche nella vita civile e dunque anche nella vita politica.

DENTRO LA DIOCESI

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Il convegno dei presidenti e degli assistenti diocesani dell’Ac, che si è svolto ad Ancona dal 10 al 12 set-tembre, è stato un incontro straordi-nario per diversi motivi: il ritrovarsi nella stessa sede in cui fra un anno la Chiesa italiana mediterà sulla cen-tralità dell’Eucarestia nella vita delle comunità e del mondo; l’imminente pubblicazione degli Orientamenti pastorali dei vescovi italiani, dedica-ti al compito urgente dell’educazio-ne; l’avvio del cammino assembleare dell’associazione (che partirà dalle parrocchie in autunno e si conclu-derà con l’Assemblea nazionale del 6-8 maggio 2011); la celebrazione in ottobre della Settimana sociale dei cattolici italiani, a cui l’associazione arriva con l’esperienza di 16 conve-gni pubblici regionali e con tantis-sime iniziative sull’intero territorio nazionale, realizzate con lo scopo di stringere legami propositivi con le forze sane del Paese. Per dare concre-tezza “ad una rinnovata passione per il bene comune”, l’Ac, accanto alla

presenza ordinaria nelle parrocchie, propone quattro nuove iniziative. La prima, riguarda l’integrazione degli immigrati. L’associazione si propo-ne di diventare “soggetto attivo nel favorire un maggiore inserimento degli stranieri nella vita ecclesiale e civile”, partendo dal mondo adulto per quanto riguarda “le adeguate po-litiche culturali e sociali”, ma coin-volgendo anche ragazzi e adolescenti, che già sperimentano a scuola “le ric-chezze della convivenza”. Un secon-do progetto riguarda le città univer-sitarie, in cui l’Ac vuole predisporre proposte specifiche per studenti e la-voratori fuorisede. Il terzo è quello di “allargare gli orizzonti”, estendendo gemellaggi internazionali, esperien-ze di servizio e di scambio culturale tra giovani di Paesi diversi, in par-ticolare con la Terra Santa. Infine, l’Ac vuole mettere a sistema attività educative per bambini e ragazzi “che attraverso lo sport formino ai valori umani e cristiani”.

Antonio Izzo

Quella passione per il bene comuneDal convegno dei presidenti e assistenti dell’Ac all’assemblea di maggio

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DENTRO LA DIOCESI

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Pellegrinaggio in Spagna. In nove in viaggio da Bagnoli a Compostela, gli ultimi 120 km a piedi tra solitudine e fraternità

Cammino per Santiago: diario di bordoIl saluto è “ultraeia”, cioè “più in là”. L’incoraggiamento a procedere è la metafora della vita

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Ricordo di Elio Vellusi

Una frase di una preghiera di Madre Teresa di Calcutta recita: “Se fai bene con amore diranno che hai uno scopo, non importa fai il bene”. E tu caro Elio che hai percorso tra mille difficoltà il sentiero del volontariato, sei stato una tra quelle rare persone che hanno saputo interpretare e concretizzare nel modo migliore il vero senso della carità.

Domenico Palumbo

Esercizi spirituali per presbiteri

Lunedì 8 a venerdì 12 novembreCasa Mons. Luigi Novarese dei Silenziosi Operai della Croce - Ariano Irpino (Av) predicati da p. Piero Granzino sj, già Rettore del semi-nario interregionale di Posillipo, su tematiche paoline.

Veglia missionaria diocesanapresieduta dal Vescovo

Sabato 23 ottobre (ore 21)Parrocchia S. Maria degli Angeli, Monterusciello

Tutto inizia dalla decisione di "incamminarsi", o me-

glio dalla motivazione, perché quasi tutti ne hanno una. In origine, chi compiva il cammi-no lo faceva per chiedere una grazia, per una ricerca religio-sa o spirituale. Oggi, in tanti scelgono di indossare gli abiti del pellegrino: zaino in spalla, quaderno per qualche appun-to e tanta voglia di camminare; c'è chi ama il tracking, chi lo fa per cultura, chi per sfidarsi e c'è chi lo fa per curiosità, ma ognuno trova sempre un moti-vo più grande, più intimo, che lo spinge a proseguire. Noi sia-mo partiti in nove da Bagnoli, percorrendo il cammino del Nord da Villalba a Santiago, per un totale di circa 120 km dal 10 al 14 agosto. In prepara-zione al cammino, ognuno ha scritto una lettera a se stesso, esponendo aspettative, speran-ze, sogni, per il cammino e per il nostro futuro, che abbiamo condiviso con il nostro “com-pagno di viaggio”, il compa-gno a cui affidarsi in momenti di fatica, difficoltà e sconforto;

ciascuno ne aveva uno, e ad esso era affidato il compito di parlare dell’altro durante le condivisioni. Al mattino, ol-tre alla preghiera, avevamo un sussidio per degli spunti di ri-flessione personali, perché an-che il cammino, come la vita, è fatto di momenti di solitudine ed altri di fraternità. Durante il percorso, le difficoltà non sono mancate, la fatica non ci ha mai abbandonato, ma ci siamo messi in gioco, abbiamo resistito, aiutandoci l’un l’al-tro; c’è, infatti, un motto scrit-to su molte maglie «Sin dolor no hay gloria», “Non c’è gloria senza dolore”. In particolare, fare quest’esperienza in grup-po insegna l’umiltà, il sacrifi-cio, la solidarietà: si impara a mettersi da parte, a non voler primeggiare, a camminare al passo dell’altro, accogliendo i suoi limiti e i suoi difetti. Il segreto per andare avanti, per non mollare è camminare, senza tregua, senza fermarsi, perché solo camminando, sco-priamo noi stessi e il mondo, ci apriamo ad esso, incontria-

mo i nostri simili, entriamo in comunione con loro. Impor-tante è capire che “l’uomo che cammina è quel folle che pensa che si possa assaporare una vita così abbondante da inghiottire perfino la morte” (L’uomo che cammina, C. Bobin). Infatti, “ultraeia” è il saluto dei pellegrini e significa “più in là”, è un incoraggiamento a proce-dere, ad andare oltre, a vivere.

Quest’esperienza di essenziali-tà, inoltre, permette di cogliere i piccoli gesti, le bellezze che ci circondano, eventi e persone che spesso dimentichiamo o non notiamo neppure. In que-sti luoghi, la natura diviene la nostra casa, il cielo, la nostra guida, e qui, si riscopre la vo-glia e la capacità di meravi-gliarsi ancora, di stupirsi delle piccole cose e di farne tesoro.

La stessa vita è un cammino e il cammino di Santiago è me-tafora della vita: ognuno di noi ha scoperto i propri limiti e le proprie capacità, ha superato gli ostacoli col supporto degli altri, ha raggiunto la meta che si era prefissato. Il cammino di Santiago è terminato, ma quel-lo della vita, il vero cammino, ora inizia.

Roberta Ciccarelli

Il 21 agosto ha chiuso la sua giornata terrena don Luigi Di Palma all’età di 84 anni. Nato a Pozzuoli il 1° dicem-bre del 1926 e ordinato l’11 maggio del 1949. La lunga e penosa malattia l’ha accolta non solo con rassegnata pazien-za cristiana ma anche con coraggiosa fortezza d’animo. Riservato e schivo, timoroso anche di recare fastidio, negli ultimi anni ha riscoperto una dimen-sione di spiritualità sobria ma intensa, intrisa di un candore e di una infanzia spirituale beneficamente contagiosa e arricchente, tale da riversarsi con una ricaduta benefica su chi lo avvicinava e lo frequentava. Mi aveva scelto come suo confessore e mi ha edificato sempre quella sua spiritualità austera ed essen-ziale. Negli anni dell’immediato Dopo-guerra, divorato dall’ansia missionaria aveva bussato a vari Istituti missionari, ma per tanti motivi non potette dare esito felice alla sua aspirazione. Sensibi-le ai numerosi bisogni che le ferite della guerra avevano accentuato ed inasprito si buttò anima e corpo ad alleviare i di-sagi di una povertà inimmaginabile ed

aprì un orfanotrofio, “Speranza d’Ita-lia” ad Arco Felice, che contribuì a co-struire con immensi sacrifici non disde-gnando di fare il sacerdote, il facchino, il muratore. Per molti anni svolse il mi-nistero di vice parroco alla San Vitale con il rimpianto parroco don Francesco Siviglia con il quale trovò una intesa ammirevole e lavorò con una solerzia e una dedizione eccezionale. Passò quin-di come parroco ai Sacri Cuori a Caval-leggeri d’Aosta dove incontrò parecchie difficoltà col Comune di Napoli per l’istituzione della parrocchia erigenda. Una costruzione alquanto cervellotica con una cupola molto alta con frequenti infiltrazioni d’acqua e con fredde mura di cemento armato e disagi di ogni ge-nere. Soffrì e ne uscì logorato. Dove don Luigi – a mio giudizio – ha dato il me-glio di sé fu quando divenne cappellano del Civico Cimitero, assicurando un servizio inappuntabile, assiduo, scrupo-loso, apprezzato. Responsabile dell’Uf-ficio matrimoni della curia, assolse il compito con generosità e competenza. Nominato responsabile dell’Ufficio

missionario diocesano si spese con una dedizione ammirevole, riversando in questa incombenza quell’ardore che non aveva potuto consumare. Generosità, fe-deltà, spirito di sacrificio, amore per la Chiesa, queste le linee del suo servizio sacerdotale che egli lascia al presbiterio diocesano.

Nicola Rispoli

Don Luigi alla Casa del Padre

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IMMIGRAZIONE

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SCUOLA

Occorreranno ancora anni per riaprire l’elementare-materna “Savino Vitagliano”: i bambini sparsi in vari istituti di Pozzuoli

Un bando per la scuola di via NapoliBuone notizie: la commissione culturale del Sacro Cuore ai Gerolomini sta seguendo l’iter dei lavori

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Ore 12 del 2 settembre 2010. Per molti questa

data e quest’orario significano poco o nulla, per altri evoca-no una ricorrenza particolare degna di attenzione. Per un quartiere intero di Pozzuoli, invece, essi segnano un tra-guardo atteso da troppo tem-po: è scaduto, infatti, alle ore 12 del 2 settembre scorso il termine entro il quale era pos-sibile presentare le offerte per partecipare alla gara pubblica per i lavori di adeguamen-to straordinario della scuola materna ed elementare “Savi-no Vitagliano” del popoloso quartiere di via Napoli. Un’at-tesa lunga sei anni, quando nel 2004 il plesso fu dichia-rato inagibile e interdetto alle attività didattiche per un cedi-mento strutturale del soffitto. Da allora alunni, insegnanti, personale e tutte le attività scolastiche sono ospitate in altri plessi della città, con tut-ti i disagi facilmente intuibili che ne conseguono. Il caso ha voluto, però, che la scuo-la Vitagliano facesse parte del

territorio della parrocchia del Sacro Cuore ai Gerolomini, la cui commissione culturale, fin da subito, ha accolto le istan-ze delle centinaia di famiglie interessate a questa problema-tica, ponendosi come attenta interlocutrice con l’ammini-strazione comunale. Una vicenda alquanto com-plessa quella della scuola di

via Napoli, considerando in-nanzitutto che l’intero iter burocratico per la realizzazio-ne del progetto definitivo da finanziare, nonché l’appro-vazione e il finanziamento del progetto stesso e la pub-blicazione della relativa gara d’appalto, sono passate nelle mani di due amministrazioni e di due periodi di commissa-

riamento dell’ente comunale. Senza trascurare, inoltre, la totale revisione del primo progetto esecutivo dovuta all’aggiornamento, a livello nazionale, della normativa relativa all’adeguamento degli istituti scolastici per ragioni di sicurezza e di fruibilità, che ri-guarda argomenti importanti e giustamente molto sentiti dall’opinione pubblica, quali la prevenzione antisismica, la conformità degli impianti an-tincendio, elettrico, idraulico ed il superamento delle barrie-re architettoniche. Avuta, nel luglio del 2009, l’approvazio-ne dalla Prefettura di Napoli del piano delle priorità con la conseguente possibilità di accesso all’indebitamento con la Cassa Depositi e Prestiti, il progetto definitivo, che tiene conto della normativa anzi-detta e realizzato nel gennaio 2010 dal Servizio Lavori Pub-blici del comune di Pozzuoli, ha ottenuto il finanziamento definitivo di euro 1.750.000 grazie al quale è stata indetta la gara pubblica per i lavori

di adeguamento straordinario della scuola. Secondo quanto previsto dal cronoprogramma del progetto definitivo, ci vor-ranno ben 64 settimane per terminare i lavori: tenendo, poi, conto dei cronici ritardi burocratici, le famiglie di via Napoli dovranno attende-re almeno altri due anni per potere usufruire della loro scuola. Nel frattempo, a con-ti fatti, due generazioni di piccoli cittadini, privati della loro scuola, hanno definiti-vamente perso l’opportunità di sentirsi parte di un quar-tiere bello e vivace come via Napoli, ma, paradossalmen-te e visti i tempi che corro-no, l’avvio dei lavori della scuola “Savino Vitagliano” è da prendere davvero come una bella notizia e come una grande occasione di rinascita socio culturale di una parte molto importante della città di Pozzuoli.

Angelo VolpeCommissione CulturaleParrocchia Sacro Cuore

ai Gerolomini

Una scuola di Fuorigrotta in Cile per mostrare i progressi della didattica ita-liana. L’esperienza è stata vissuta ai primi di ottobre a Viña del Mar, dove la Bottega della Comunicazione e del-la Didattica guidata dal coordinatore Lanfranco Genito ha rappresentato l’I-TI “Augusto Righi e VIII” di Napoli alla ”4th Concept Mapping Conferen-ce”, organizzata dal “Florida Institute for Human & Machine Cognition“. In Cile è stato così presentato Concept maps in the Bottega della Comunica-zione e della Didattica for “Una escula bien diferente” (autori Lanfranco Ge-nito e Antonia De Petrocellis), che oltre a esporre in linee generali la metodolo-gia sperimentata in questi anni nella Bottega, illustra l’esperienza svolta in una prima classe dell’Istituto tecnico industriale di viale Kennedy durante l’anno scolastico 2009-2010. Spiega il docente coordinatore: «Il modello tradizionale del professore che spiega e dello studente che prende appunti e memorizza per superare gli esami, viene lentamente sostituito con model-

li d'istruzione che riconoscono come gli studenti debbano essere impegnati nella propria creazione del significato, mentre il ruolo del professore o "alle-natore" è quello di facilitare il processo di creazione del significato nello stu-dente». Tutto ciò potrà essere enorme-mente facilitato dall’uso delle nuove tecnologie di comunicazione, incluse le maggiori applicazioni delle mappe concettuali. «La struttura tradizionale della classe ha bisogno – conclude Ge-nito - di essere sostituita con approcci di apprendimento molto più attivi che la nuova tecnologia, la pedagogia e la comprensione dell’apprendimento umano facilitano. Un’aula-laboratorio come la Bottega della Comunicazione e della Didattica può aiutare a trova-re una strada nuova per trasmettere la conoscenza, sempre più difficilmente accettata dai giovani, soprattutto da quelli appartenenti a fasce di margi-nalità sociali e che necessitano quindi ancora di più di una didattica coin-volgente».

a.m.

La “Bottega” dell’Iti in Cile

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CULTURA

12ottobre 2010

Associazione culturale di volontariato NEMEA Segreteria Itinerari: c/o Centro Studi per il Volontariato

Via N. Fasano, 9 – Pozzuoli (NA)Telefax 081.853.06.26 – Cell. 388.112.71.88 –388.101.97.12

www.nemeaonlus.it - [email protected]

Sede legale: Via Campi Flegrei, 12 – 80078 Pozzuoli (NA)

2010/2011>> i Campi Flegrei

L’Associazione NEMEApromuove i suoi Itineraristorico-religiosi,sviluppando visitetematiche, rivolte inparticolare alle scuoledi ogni ordine e grado.

I Campi Flegrei hanno sempre esercitato un fascino particolare, dall’antichità più remota all’epoca del Grand Tour.L’Associazione invita ad un viaggio straordinario tra miti, leggende, storia, monumenti, alla scoperta dei tesori qui racchiusi.

Di quelli ancora esistenti e di quelli, purtroppo, dissipati; non per camminare sui sentieri della nostalgia, ma per contri-buire a proporre prospettive di sviluppo e di riscatto.

1. ITINERARIO PAOLINOMacellum “Tempio di Serapide” - Porto e Borgo marinaro – Chiesa Assunta a mare - Chiesa S. Maria delle Grazie - Chiesa S. Vincenzo Ferrer - Chiesa S. Maria della Purificazi-one (cripta) - S. Raffaele - S. Giuseppe - Chiesa Corpo di Cristo e Tempio Duomo sul Rione Terra

2. ITINERARIO PALEOCRISTIANO PUTEOLANONecropoli di via Celle e S. Vito - Cappella rurale S. Vito

3. ITINERARIO IANUARIANOCratere Solfatara - Santuario S. Gennaro e convento Cappuccini - Anfiteatro Flavio

4. ITINERARIO PALEOCRISTIANO CUMANOAcropoli di Cuma - Antro della Sibilla - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Apollo) - Resti basilica paleocristiana (Tempio di Giove)

5. ITINERARIO PALEOCRISTIANO MISENATEParco Archeologico di Baia - Castello di Baia - Cento Camerelle - Piscina Mirabile - Chiesa S. Anna a Bacoli - Chiesa S. Maria delle Grazie e S. Sosso a Miseno

6. BIBLIOTECA VESCOVILE E MUSEO DIOCESANO Biblioteca - Sala espositiva - Museo virtuale

7. ALLE PORTE DEI CAMPI FLEGREICrypta Neapolitana e Tomba di Virgilio

Anno Paolino Diocesano - 1950° annniversario dell'approdo di San Paolo a Pozzuoli(2010 - 30 maggio - 2011)

Sedi operative: c/o Chiesa della Purificazione - Museo Virtuale Rione Terra

c/o Palazzo vescovile - Chiesa SS. Corpo di CristoRione Terra – Pozzuoli (NA)

c/o Centro Arcobaleno – Officina TeatraleVia Cumana, 48 – Fuorigrotta Napoli

Centro Diocesano per la pastorale della [email protected]

www.welcometourist.itwww.welcomecampiflegrei.it

con il sostegno del Comune di Napoli

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CULTURA

Fine del giallo che da qual-che mese assilla i pute-

olani. Ecco i busti rimessi a nuovo di Pergolesi, Sacchini e Mazzini scomparsi dalla villa comunale. Si trovano nell’atrio della nuova sede della biblioteca in via Pietro Ragnisco, storico complesso oggi ristrutturato e antica dimora del viceré don Pe-dro de Toledo, inaugurato ufficialmente lo scorso mese

di marzo dall’amministra-zione Giacobbe. Purtroppo a tutt’oggi è ancora in corso il trasferimento del patri-monio librario dalla vecchia sede di Toiano, perciò la nuova sede è ancora chiusa al pubblico e aprirà entro la fine di quest’anno. Le scul-ture commemorative, come qualcuno ricorderà, erano originariamente collocate nella villa comunale ma era-

no state ripetutamente prese di mira da bande di graffi-tari, fenomeno purtroppo sempre più dilagante soprat-tutto a danno del patrimo-nio monumentale all’aperto. Già nei primi anni Novanta, i due busti di Pergolesi e Sac-chini erano stati restaurati dall’Azienda di turismo, ma nel giro di qualche anno sono stati di nuovo ricoperti da scritte indecenti; pertanto oltre all’ennesimo restauro si è resa necessaria anche la loro rimozione dall’origina-ria collocazione, in occasione appunto dei lavori di riquali-ficazione della villa comunale, conclusisi all’inizio di questa estate.Il provvedimento era ormai necessario, anche in consi-derazione delle “celebrazioni pergolesiane” tuttora in corso, in occasione del trecentesimo anniversario della nascita del Pergolesi. Più volte, negli ulti-mi tempi, delegazioni da Jesi, cittadina con la quale vige un antico gemellaggio, hanno visitato la nostra città e si è

presentato per loro nella villa comunale uno spettacolo a dir poco indecoroso, per le con-dizioni in cui versava il busto del giovane compositore jesi-no deceduto prematuramente a Pozzuoli a soli ventisei anni. Pertanto, per evitare ingiusti-ficati allarmismi nei puteolani ignari della sorte capitata alle effigi in marmo dei tre illustri personaggi, proponiamo agli uffici competenti di apporre

provvisoriamente nella villa comunale dei cartelli al posto dei tre busti rimossi, dove si comunichi l’attuale colloca-zione (in via Ragnisco sono visibili anche dall’esterno) di queste, sculture che, per diverse generazioni di pute-olani, in oltre un secolo, era-no diventate un familiare e preciso punto di riferimento cittadino.

Gaetano Lombardi

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Pozzuoli. Le statue trasferite nel complesso restaurato di via Ragnisco. Si aspetta la biblioteca. E sfuma il giallo dell’estate

I busti? Ricompaiono a Palazzo ToledoMa occorrerebbero dei cartelli per ricordare Sacchini, Pergolesi e Mazzini nella villa comunale

RALLEGRIAMOCI NEL SIGNOREdi Don Paolo AuricchioEdizioni Paoline

Dieci canti per la Messa di Natale che coniugano sobriamente la bellezza dei testi biblici e liturgici con sonorità e generi musicali vicini alla sensibilità dei giovani.Sono brani rituali e per i vari momenti della celebrazione eucaristica tutti caratterizzati dal tema della gioia, sia nei contenuti, sia negli andamenti musicali.

Rallegriamoci nel Signore è dunque un contributo che arricchisce il repertorio dei canti per la liturgia delle parrocchie, una proposta indirizzata alle assemblee giovanili per celebrare la venuta del Signore e rendere grazie a Dio per il dono del Figlio attraverso l'espressione gioiosa del canto.

Canti: Rallegriamoci nel Signore - Kyrie eleison - Gloria a Dio - Alleluia, oggi è nato - Le nostre offerte - Santo - Agnello di Dio - Dio con noi, Emmanuele - Oggi è nato il Salvatore. “Celebrare il Natale nella gioia è riconoscere che Gesù è l'unico Salvatore e Signore della pro-pria esistenza. I giovani che cercano Cristo, e in lui trovano il centro di riferimento per le scelte da compiere nella loro vita, desiderano vivere nella gioia e intuiscono che Gesù è in grado di comunicare pienezza, di dare una felicità che nulla può cancellare.Ai giovani che celebrano il santo Natale del Signore è rivolto questo umile lavoro, che cerca di coniugare sobriamente la bellezza dei testi biblici e liturgici di questo "tempo forte" con alcune sonorità vicine alla loro sensibilità, con l'auspicio che ognuno di essi possa scoprire la novità della gioia che è Cristo Gesù. «La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,9)

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SPORT

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L’Olimpiade degli Oratori. L’Oratorio Cup è l’iniziativa varata dal Centro Sportivo Italiano per i giovani delle parrocchie per la stagione 2010-2011. Una sorte di mini Olimpiade con la pratica di cinque discipline sportive (C.5, pallavolo, podismo, tennis tavolo e dodgeball) a cui possono partecipare tutti i giovani divisi per categorie. Un modo dinamico per consentire alle realtà giovanili che frequentano le parrocchie di incontrarsi e conoscersi attraverso lo sport. La manifestazione si svilupperà in tutta Italia a partire da novembre e coinvolgerà migliaia di giovani. Per informazioni e per conoscere i dettagli per partecipare è sufficiente contattare il Csi Pozzuoli in via Annunziata, 5 (lunedì, mercoledì e venerdì ore 18 – 20,30) oppure telefonare allo 081.3658812, o, ancora, via mail: [email protected].

Nell’ultima stagione la macchina organizzativa

del Centro Sportivo Italiano di Pozzuoli si è impegnata in molteplici iniziative che hanno coinvolto un migliaio di giovani e giovanissimi in tutta la Diocesi con la colla-borazione di un centinaio tra tecnici, dirigenti e volontari. L’anno sportivo concluso è stato passato in rassegna nella tradizionale premiazione svol-tasi nella sala Laurenziana del Villaggio del Fanciullo. Con i giovani protagonisti delle va-rie manifestazioni e i loro di-rigenti, hanno presenziato alla cerimonia conclusiva delle at-tività del Csi Pozzuoli tra gli altri, il consigliere provinciale Tommaso Scotto di Minico, l’assessore alla P.I. e allo Sport di Quarto, Domenico Tiseo, il rettore del Seminario dio-cesano, don Fabio De Luca, e il presidente del Comitato Provinciale Csi Napoli, An-tonio Papa. A inaugurare la cerimonia conclusiva la po-distica “Corriamo nel Mito” giunta all’ottava edizione.

Quest’anno la minimaratona è stata condita dal record di partecipanti e ha rappresen-tato il culmine di una stagio-ne ricca di avvenimenti e di nuovi protagonisti che hanno condiviso il percorso del Csi. Premiati, con le coppe messe in palio dalla Pro Loco Poz-zuoli, i vincitori: l’algerino Zoubir Kherifa (Alba Bacoli) e Lucia Avolio (Napoli Nord Marathon Club). Altro ap-puntamento che ha lasciato il segno è stato il trofeo “Città di Pozzuoli”, riproposto a di-stanza di 20 anni e che ha vi-sto primeggiare i ragazzi della Juve Domizia. La competi-zione è stata apprezzata ed ha riscosso successo e consensi. Verrà riproposta. Con le cop-pe offerte dall’Azienda di Tu-rismo Flegrea sono stati pre-miati i vincitori del “Torneo di Natale” di calcio a cinque: Gardenia Licola (Under 12), S. Maria delle Grazie (Un-der 14) e San Pietro e Paolo (Under 16). Premi anche per i vincitori del torneo Interpar-rocchiale Under 14, Medaglia

Miracolosa, impostasi davanti a Santa Maria delle Grazie e al S. Pietro e Paolo, che si è aggiudicato anche la coppa Fair Play. Nell’Under 16 - in-titolato a Giuseppe Leonatti,

un nostro arbitro decedu-to prematuramente qualche anno fa – è risultato primo il San Pietro e Paolo “B”, che ha preceduto la squadra “A” della stessa Parrocchia e il San

Vincenzo. La coppa Fair Play è andata al Sant’Artema. Per “Giovani & Sport” di C/5, organizzato col patrocinio della Provincia di Napoli, sono stati premiati il San Pie-tro e Paolo (Under 10) e il Divino Maestro (Under 12 e 14). Una targa è stata conse-gnata a don Fabio, rettore del Seminario diocesano, promo-tore dell’Over 16 Interparroc-chiale disputatosi sul campo appena realizzato del Villag-gio del Fanciullo. Una targa speciale, come tradizione, è stata consegnata dal presiden-te del Csi Pozzuoli, Nunzio Materazzo, al veterano dello sport, Santolo Canonico, gio-catore della Puteolana anni Cinquanta, che seppe imporsi e come calciatore e come alle-natore. Una targa ricordo alla vedova Leonatti, Costantina Tello, il cui consorte, per anni militò nel Csi come arbitro di calcio. Appuntamento per tutti al prossimo anno, sicuri di vivere una nuova stagione di emozioni nel segno del Csi.

Giuseppe Moio

Dalla corsa al calcio, la festa dello sport flegreoAl Villaggio del Fanciullo premiati i giovani del Csi

ottobre 2010

Puoi trovare il giornale in distribuzione gratuita:

• edicola corso Umberto I a Pozzuoli (altezza Tamoil e zona Gerolomini)

• edicola viale dell’Europa unita al Rione Toiano (sotto il monte)

• edicola via Consalvo 99/D a Fuorigrotta

• edicola Ines, Via Marotta a Monterusciello

• bar "Primavera", giardinetti di via Carmine a Pozzuoli

• Farmacia Flegrea dr.ssa Stabile, viale Campi Flegrei, 11 a Bagnoli

Biblioteca sociale “Don Tonino Bello”

Oltre 1.300 volumi, consultazione informatizzata e prestito nella Biblioteca sociale “Don Tonino Bello” del Cen-tro Studi per il Volontariato - Osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas Diocesana di Pozzuoli. Queste le tematiche maggiormente documentate: volontariato, analisi povertà ed esclusione sociale, immi-grazione, minori, non violenza. La Biblioteca si trova in via N. Fasano, 9 Centro Studi Caritas tel. 0818530626 e-mail: [email protected] (martedì ore 10-12, giovedì ore 17-19).

Sito: www.centrostudivolontariato.it

È disponibile il progetto Scaffale Interculturale Itinerante per le scuole

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TAM TAM TAM TAM

Al convegno degli insegnanti di religione gesto di solidarietà d’intesa con le Caritas europee: le iniziative di Zero Poverty

Tutti in piedi per battere la povertàCampagna di cittadinanza globale che coinvolge anche l’Università, le scuole e le associazioni

Stand Up – Alzati in piedi contro la povertà. L’evento

internazionale, a cui parte-cipa la Caritas Italiana e, da quest’anno, anche la Caritas Diocesana di Pozzuoli, è alla quinta edizione. Diverse le iniziative previste a livello mondiale, nel pe-riodo dal 17 settembre al 17 ottobre, Giornata mondiale di lotta alla povertà. La pre-sentazione a livello locale si è svolta nell’Auditorium del Seminario Maggiore nell’am-bito dell’annuale convegno di settembre promosso dall’Uffi-cio per la pastorale scolastica per gli insegnanti di religione, che ha visto la partecipazione di oltre duecento docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio flegreo. Gli insegnanti – così come si è fatto e si sta facendo in tutto il pianeta - si sono alzati tutti in piedi allo stesso momento su invito di don Fernando Carannante, direttore della Caritas diocesana. Si è tratta-to di un gesto simbolico, ma un grande segnale, affinché

aumenti l’impegno per com-battere la povertà soprattutto tra le popolazioni del Terzo Mondo. La presentazione del programma è stata effettuata da don Fernando Carannante e dalla responsabile Area Pro-mozione Mondialità della Ca-ritas di Pozzuoli, Denisia De Crescenzo. «Ciò che deside-riamo – ha spiegato De Cre-scenzo - è far sentire il nostro battito, insieme alla rete Cari-tas. Vogliamo impegnarci nel-la lotta alla fame e alla povertà, facendo tutti gli sforzi possibi-li per raggiungere gli obiettivi del millennio e sviluppare una cittadinanza globale. La Cari-tas di Pozzuoli proseguirà la sua attività di sensibilizzazione in tutte le scuole e gli istituti del territorio della diocesi, in tutte le parrocchie, coinvol-gendo gli operatori pastorali e i volontari, con iniziative nelle sedi dell’Università “Federi-co II”, in collaborazione con le associazioni studentesche come Confederazione degli studenti, Ippocrate, Acgc (As-sociazione Campana Giovani

Chirurghi), Duemila». Le iniziative si combineranno con quelle indicate dalla Cam-pagna "Zero poverty – Agisci ora!" e che costituisce una del-le più importanti mobilitazio-ni globali degli ultimi anni.Nel 2009 oltre 118 milioni di persone si sono alzate nel mondo, e l'Italia, con 800.820 partecipanti, è risultata la pri-ma nazione in Europa. Zero Poverty è una campagna pro-mossa da Caritas italiana e

dalle Caritas diocesane in col-laborazione con Caritas Euro-pa. La campagna è stata messa a punto per contribuire all’im-pegno di tutto il continente per combattere la povertà ed è parte dell’anno Europeo 2010 di lotta alla povertà e all’e-sclusione sociale. È dedicata a quanti vivono in condizioni di povertà ma anche a coloro che si prendono cura di queste persone, spesso una silenziosa minoranza.

Istituzioni e cittadini devono imparare a riconoscere la po-vertà, comprenderla e agire contro di essa. Pertanto la ma-nifestazione vuole raggiungere i seguenti obiettivi: eliminare la povertà infantile in Euro-pa; garantire a tutti un livello minimo di protezione sociale; aumentare la fornitura di ser-vizi sociali e sanitari; garantire un lavoro decoroso a tutti. Per maggiori informazioni: zero-poverty.org

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Nove rose rosse dal sindaco di Napoli e una medaglia ricordo per la signora Carmela Sorgente in occasione dei cento anni compiuti il 4 ottobre. A consegnare gli omaggi del Comune è stato il consigliere comunale Alfredo Giordano che ha portato anche una lettera del sindaco Rosa Russo Iervoli-no. Infine la centenaria ha ricevuto anche una targa ricordo da parte della IX Municipalità di Soccavo Pianura consegnata dal presidente Fabio Ti-relli. La signora ha festeggiato prima con parenti ed amici e poi ha ricevuto gli auguri delle istituzioni. Carmela Sorgente ricorda bene il periodo della Seconda Guerra Mondiale che non smette mai di raccontare soprattutto alle nuove generazioni. “Con mio marito prigioniero dei tedeschi – dice - per un anno fui costretta da sola a portare avanti la famiglia nonostante i bombardamenti. Durante e dopo la guerra a Napoli era tutto difficile”. La signora ha sei figli (dei quali due morti da piccoli), dieci nipoti e undici pronipoti.

Una nonna per Soccavo

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