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C 'è molto da dire a favore del gior- nalismo moderno. Dandoci le opinio- ni degli incolti, ci tiene in contatto con l'ignoranza della comunità. Oscar Wilde Quadrilatero e Corte dei Conti: rischi, riserve e dubbi pag. 2 Variante sud Il Comitato illustra le sue ragioni pag. 2 L'articolo 3 della Costituzione pag. 3 Acqua del Rio Fergia difesa a oltranza pag. 3 Scuola al centro Riforma. Sicurezza. Mediazione pag. 4-5 Lavoro Umbria in cassa integrazione Aiuti economici alle famiglie pag. 6 SS. 77 Foligno Val di Chienti La parola a Cassandra Cosa accadrebbe da queste parti se i trafori che si stanno per eseguire dentro l'Altopiano di Colfiorito, drenassero l'acqua sorgiva che alimenta le sorgenti dal Topino al Clitunno? Non si tratterebbe di nul- la di nuovo, è già accadu- to al Gran Sasso e nel Muggello. Le gallerie di- struggono gli acquiferi e modificano i percorsi sotterranei dell'acqua. Durante i lavori di perfo- razione del gigante abru- zese, si intercettò un fiu- me che dovette essere imbrigliato e deviato; le sorgenti di quei luoghi si spensero o calarono ine- sorabilmente di portata e di quota. Realizzando perforazioni e sbanca- menti nel tratto di Ap- pennino tra Firenze e Bo- logna, per il tracciato del- l'Alta velocità ferroviaria, pressoché tutte le acque sorgive intercettate sono scomparse lasciando a secco gli acquedotti dei comuni serviti. Recente- mente sono state erogate le pene ai numerosi colpe- voli, ma non sono servite a restituire nemmeno una goccia a quei luoghi dis- seccati. Non si tratta di supposi- zione malevola per la SS77: i pericoli per la sor- te delle sorgenti e degli ac- quedotti sono preannun- ciati nero su bianco dagli stessi estensori della Valu- tazione di Impatto Am- bientale (Via). Essi dichia- rano che i fondi non sono stati sufficienti per studia- re dettagliatamente le con- seguenze sulla sorte delle acque. Malgrado ciò considerano realistico che i tracciati delle gallerie e degli sbancamenti, possano in- terferire con i percorsi sotterranei della ricarica delle sorgenti, che dipen- dono dal grande bacino di raccolta di Colfiorrito, con la conseguenza ridu- zione o scomparsa delle emergenze acquifere. Per noi abitanti della Val- le Umbra Sud che attin- giamo tramite l'acquedot- to di Ra-siglia ed altri di minor portata, così come per i fiumi Topino, Meno- tre, Clitunno e Chienti sul versante marchigia- no, potrebbe voler dire crisi irreversibile e modi- ficazione orografica irri- mediabile. E se il drenaggio di Col- fiorito avvenisse di colpo come al Gran Sasso, cosa potrebbe accadere? Una valanga d'acqua stile segue a pag, 2 R enzo Dragoni va in- pensione. Dopo qua- rant'anni di lavoro. . C 'è stato un piccolo rin- fresco di saluto nella tipo- grafia del comune qualche mattina fa, a cui hanno partecipato a frotte gran parte dei dipendenti co- munali; tutti convenuti per salutarlo, mentre emozionato si lasciava omaggiare ripetendo: l'ho fatto con grande amore...l'ho fatto con grande amore... E ' accaduto poco distante da qui, a due passi dalla piazza del Grano nella se- de della tipografia, in Via Benaducci n°5, a fianco di Piazza Don Minzoni. Fine di una stagione. Pare che smantelleranno anche la tipografia; ormai ogni ufficio può riprodurre do- cumenti ed impaginare te- sti a iosa. A scanso di reto- riche e di nostalgie fuori luogo, quello che impone una vicenda umana e pro- fessionale come quella di Renzo, è il ruolo che egli a svolto per il Comune, quindi per la comunità, ma soprattutto il modo co- me ha inteso il lavoro e co- me questo sia stato fatto intendere alla collettività. Ovvero la cultura della funzione di dipendente pubblico, consapevole ed orgoglioso di assolvere un compito utile per l'interes- se generale. Quel che ci si domanda, dopo intricate ed intermi- nabili vicende di munici- palizzate, partecipate, pri- vatizzazioni, esternalizza- zioni, ecc.. è quanto sia davvero di vantaggio per la comunità promuovere una cultura del lavoro, che non abbia come unico parametro quello econo- mico, ma si rifaccia a va- lori etici, insomma alla considerazione sociale del- la funzione e del ruolo svolto. Persino il presidente fran- cese Sarkozy, sta cercan- do di riformare il calcolo del Prodotto interno lordo (Pil), con indicatori che vadano oltre l'aspetto mo- netario, per registrare il benessere e la soddisfa- zione del vivere della po- polazione. L’editoriale Da Renzo a Sarkozy Sciopero nazionale i metalmeccanici manifestanoaRoma per il contratto il 9 ottobre 2009 Orsa di ferro Treni in partenza Parlare oggi di servizi ferroviari, è quanto meno pleonastico. Il mondo ferroviario è totalmente cambiato e quando sentite o sentirete qual- cuno parlare di "Foligno città ferroviaria" state sicuri che mente sapendo di men- tire. Perché nonostante tutto la gomma la fa da padrona anche in Umbria. Alla fine degli anni ottanta, quando l'appellativo di"Foli- gno città ferroviaria" aveva an- cora un senso, il comparto del trasporto su ferro dava lavoro a circa 3000 addetti, di questi solo le Grandi Officine se ne prendevano poco meno della metà. Gli altri suddivisi tra macchinisti, capitreno, servi- zi lavori degli Impianti Elettri- ci, Squadra rialzo, Cantiere Iniezione Legnami, Manovra, Verifica ecc. 3000 lavoratrici e lavoratori che avevano alle spalle altrettante famiglie che sono cresciute, che si sono svi- luppate consentendo ai propri figli di studiare e di avere un percorso diverso e forse una vita migliore. Famiglie che vi- vevano a Foligno e che qui spendevano i propri soldi dan- do linfa vitale al commercio di questa città che ora, anch'essa, è investita da questa congiun- tura che ormai tutti chiamano crisi. Le maestranze impegna- te sul fronte ferroviario si so- no ridotte a meno di un terzo; l'incertezza regna sovrana; l'attacco sferrato negli anni al- le ferrovie da Amministratori Delegati, Presidenti e Diretto- ri vari che si sono susseguiti alla testa di questa azienda hanno contribuito a spolpare tutto, anche quello che di buo- no andava mantenuto. Il sin- dacato tutto, a volte poco at- tento agli eventi, a volte poco lungimirante (questo mea-cul- pa non sarà condiviso ma a me piace essere onesto), ha condiviso percorsi, più o me- no disinteressati, tendenti ad accettare processi di ristruttu- razioni aziendali senza futuro per i lavoratori e le lavoratrici di questo comparto e sempre più favorevoli verso una diri- genza che in virtù di questi processi, dividevano premi molto spesso esagerati. Inver- tire ora la rotta, è cosa quasi impossibile.Bisognerebbe prendere coscienza che, come dice la Costituzione, il diritto alla mobilità è effettivamente segue a pag. 7 OTTOBRE 2009

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Mensile d'informazione politica e cultura dell'Associazione comunista "Luciana Fittaioli", via del Grano 11-13 Foligno (PG) Italia

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C 'è molto da direa favore del gior-

nalismo moderno.Dandoci le opinio-ni degli incolti, citiene in contattocon l'ignoranzadella comunità.

Oscar Wilde

Quadrilatero

e Corte dei Conti:

r ischi, riserve e

dubbipag. 2

Variante sudIl Comitato

il lustra le sue

ragionipag. 2

L'articolo 3della Costituzione

pag. 3

Acqua del

Rio Fergiadifesa a ol tranza

pag. 3

Scuola

al centroRiforma. Sicurezza.

Mediazionepag. 4-5

LavoroUmbria in cassa

integrazione

Aiuti economici

alle famiglie

pag. 6

SS. 77 Foligno Val di Chienti

L a p a r o l a a C a s s a n d r aCosa accadrebbe da queste parti se i trafori che si stanno per eseguire dentro l'Altopiano

di Colfiorito, drenassero l'acqua sorgiva che alimenta le sorgenti dal Topino al Clitunno?

Non si tratterebbe di nul-la di nuovo, è già accadu-to al Gran Sasso e nelMuggello. Le gallerie di-struggono gli acquiferi emodificano i percorsisotterranei dell'acqua.Durante i lavori di perfo-razione del gigante abru-zese, si intercettò un fiu-me che dovette essereimbrigliato e deviato; lesorgenti di quei luoghi sispensero o calarono ine-sorabilmente di portata edi quota. Realizzandoperforazioni e sbanca-menti nel tratto di Ap-pennino tra Firenze e Bo-logna, per il tracciato del-l'Alta velocità ferroviaria,pressoché tutte le acque

sorgive intercettatesono scomparse lasciandoa secco gli acquedotti deicomuni serviti. Recente-mente sono state erogatele pene ai numerosi colpe-voli, ma non sono servite arestituire nemmeno unagoccia a quei luoghi dis-seccati. Non si tratta di supposi-zione malevola per laSS77: i pericoli per la sor-te delle sorgenti e degli ac-quedotti sono preannun-ciati nero su bianco daglistessi estensori della Valu-tazione di Impatto Am-bientale (Via). Essi dichia-rano che i fondi non sonostati sufficienti per studia-re dettagliatamente le con-

seguenze sulla sorte delleacque.Malgrado ciò consideranorealistico che i tracciatidelle gallerie e deglisbancamenti, possano in-terferire con i percorsisotterranei della ricaricadelle sorgenti, che dipen-dono dal grande bacinodi raccolta di Colfiorrito,con la conseguenza ridu-zione o scomparsa delleemergenze acquifere.Per noi abitanti della Val-le Umbra Sud che attin-

giamo tramite l'acquedot-to di Ra-siglia ed altri diminor portata, così comeper i fiumi Topino, Meno-tre, Clitunno e Chientisul versante marchigia-no, potrebbe voler direcrisi irreversibile e modi-ficazione orografica irri-mediabile.E se il drenaggio di Col-fiorito avvenisse di colpocome al Gran Sasso, cosapotrebbe accadere?Una valanga d'acqua stile

segue a pag, 2

Renzo Dragoni va in-pensione. Dopo qua-rant'anni di lavoro. .

C 'è stato un piccolo rin-fresco di saluto nella tipo-grafia del comune qualchemattina fa, a cui hannopartecipato a frotte granparte dei dipendenti co-munali; tutti convenutiper salutarlo, mentreemozionato si lasciavaomaggiare ripetendo: l'hofatto con grandeamore...l'ho fatto congrande amore...E ' accaduto poco distanteda qui, a due passi dallapiazza del Grano nella se-de della tipografia, in ViaBenaducci n°5, a fianco diPiazza Don Minzoni.Fine di una stagione. Pareche smantelleranno anchela tipografia; ormai ogniufficio può riprodurre do-cumenti ed impaginare te-sti a iosa. A scanso di reto-riche e di nostalgie fuoriluogo, quello che imponeuna vicenda umana e pro-fessionale come quella diRenzo, è il ruolo che egli asvolto per il Comune,quindi per la comunità,ma soprattutto il modo co-me ha inteso il lavoro e co-me questo sia stato fattointendere alla collettività.Ovvero la cultura dellafunzione di dipendentepubblico, consapevole edorgoglioso di assolvere uncompito utile per l'interes-se generale.Quel che ci si domanda,dopo intricate ed intermi-nabili vicende di munici-palizzate, partecipate, pri-vatizzazioni, esternalizza-zioni, ecc.. è quanto siadavvero di vantaggio perla comunità promuovereuna cultura del lavoro,che non abbia come unicoparametro quello econo-mico, ma si rifaccia a va-lori etici, insomma allaconsiderazione sociale del-la funzione e del ruolosvolto.Persino il presidente fran-cese Sarkozy, sta cercan-do di riformare il calcolodel Prodotto interno lordo(Pil), con indicatori chevadano oltre l'aspetto mo-netario, per registrare ilbenessere e la soddisfa-zione del vivere della po-polazione.

L’editoriale

Da Renzo

a Sarkozy

Scioperonazionale

i metalmeccanicimanifestano a Romaper il contratto il 9

ottobre 2009

Orsa di ferro

Treni in partenzaParlare oggi di servizi ferroviari, è quanto meno pleonastico.Il mondo ferroviario è totalmente cambiato e quando sentite o sentirete qual-cuno parlare di "Foligno città ferroviaria" state sicuri che mente sapendo di men-tire. Perché nonostante tutto la gomma la fa da padrona anche in Umbria.

Alla fine degli anni ottanta,quando l'appellativo di"Foli-gno città ferroviaria" aveva an-cora un senso, il comparto deltrasporto su ferro dava lavoroa circa 3000 addetti, di questisolo le Grandi Officine se neprendevano poco meno dellametà. Gli altri suddivisi tramacchinisti, capitreno, servi-zi lavori degli Impianti Elettri-ci, Squadra rialzo, CantiereIniezione Legnami, Manovra,Verifica ecc. 3000 lavoratrici elavoratori che avevano allespalle altrettante famiglie chesono cresciute, che si sono svi-luppate consentendo ai proprifigli di studiare e di avere unpercorso diverso e forse una

vita migliore. Famiglie che vi-vevano a Foligno e che quispendevano i propri soldi dan-do linfa vitale al commercio diquesta città che ora, anch'essa,è investita da questa congiun-tura che ormai tutti chiamanocrisi. Le maestranze impegna-te sul fronte ferroviario si so-no ridotte a meno di un terzo;l'incertezza regna sovrana;l'attacco sferrato negli anni al-le ferrovie da AmministratoriDelegati, Presidenti e Diretto-ri vari che si sono susseguitialla testa di questa aziendahanno contribuito a spolparetutto, anche quello che di buo-no andava mantenuto. Il sin-dacato tutto, a volte poco at-

tento agli eventi, a volte pocolungimirante (questo mea-cul-pa non sarà condiviso ma ame piace essere onesto), hacondiviso percorsi, più o me-no disinteressati, tendenti adaccettare processi di ristruttu-razioni aziendali senza futuroper i lavoratori e le lavoratricidi questo comparto e semprepiù favorevoli verso una diri-genza che in virtù di questiprocessi, dividevano premimolto spesso esagerati. Inver-tire ora la rotta, è cosa quasiimpossibile.Bisognerebbeprendere coscienza che, comedice la Costituzione, il dirittoalla mobilità è effettivamente

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OTTOBRE 2009

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L ' I N V E N Z I O N E

D E L Q U A D R I L A T E R OIl progetto infrastnittura-

le viario Quadrilateroconsiste nel completa-

mento di due arterie princi-pali, l'Asse Foligno-Civita-nova Marche (S.S. 77) e l'As-se Perugia-Ancona (S.S. 76e S.S. 318), e nella realizza-zione di opere viarie e in-frastnitturali complemen-tari. Tra gli aspetti checomportano una non tra-scurabile inquietudine nel-la realizzazione del proget-to vi è il Piano di Area Vastaintimamente connesso conla realizzazione della ope-ra (definita tale dal legisla-tore anche se in molti fan-no notare che si tratta inrealtà di un complesso di11 opere diverse ) perchénata per cofinanziare ilprogetto stesso. Il prece-dente Governo Berlusconidefinì il Pav l'aspetto piùinnovativo e se a questo ag-gettivo si toglie l'accezionepositiva che siamo soliticonferirgli, non si può ne-gare che vi sia uno stravol-gimento dei principi con ri-svolti concreti.

Partendo dall' assunto che:"il potenziamento e la rea-lizzazione di infrastruttu-re viarie, oltre che a mi-gliorare la qualità della vi-ta del territorio, creano lecondizioni per un incre-mento dello sviluppoeco-nomico" il Pav prevede cheil territorio beneficiantedell'opera contribuisca ecolmi la differenza tra i1700 milioni stanziati dal-lo Stato e i 2157 milioni dicosto previsto dell'operaCome?A partire dalla realizzazio-ne delle aree leader ovve-ro di un numero di aree,(previste fino a 15) urba-nizzate per fini produttivi,commerciali o di servizi dicui dicono di catturarne ilvalore. Come?I canoni di concessione, PI-CI e parte degli oneri di ur-

banizzazione saranno sot-tratti agli Enti Locali aiquali normalmente spette-rebbero questi introitiQuesto è un primo scon-volgimento, il prelievo fi-scale attuato dai Comunidovrebbe servire all'interacomunità è quindi un con-tributo sia alla urbanizza-zione del territorio o me-glio alla gestione dellostesso che è una peculiareproprietà degli Enti Locali-sia all'offerta di strutture eservizi sociali.Come dire che spetta aiComuni armonizzare la lo-ro specifica comunità coni cambiamenti in atto e chesi estrae una parte del pos-sesso privato per renderlobene comune.Proprio per questo se unEnte pubblico realizza unainfrastruttura si parla soli-

tamente di un investimen-to che dovrebbe produrreun ritorno sia economicosia sociale.Il principio che regola ilPiano di area vasta è inve-ce opposto, l'opera non è aservizio della realtà socia-le ma assume la centralitàdel progetto tanto che daessa non si generano en-trate nei soggetti pubblicima piuttosto le catturaproprio al fine di realiz-zarsi. Questo schema si ri-pete con i privati visto cheil Pav reperirà anche ilcontributo delle Camere diCommercio avvalendosidella legge 580 del '93,poiché si diceche la realiz-zazione della "Quadrilate-ro" generi un aumento del-la produzione e un miglio-ramento delle condizionisocioeconomiche del terri-

torio queste potranno au-mentare per gli esercizi diriferimento la misura deldiritto annuale fino ad unmassimo del 20%.Una ultima considerazio-ne, nelle 8 aree leader finoad ora approvate, più chela realizzazione di siti pro-duttivi, insomma più chestimolare il manifatturierolocale, fanno la parte daleone le aree destinate aservizi e aree commercia-li, come nel caso della pia-stra logistica di Foligno. Cisembra dover sottolineareche anche queste non sa-ranno uno strumento persettori a dir poco debilita-ti ma ricadono in quel cir-cuito economico che la ric-chezza non crea, vi sarà,forse, qualche posto di la-voro ma non sarà nulla distrutturale e incisivo nellanostra comunità.Ci sembra infne di potermettere in dubbio il pre-supposto che ogni infra-struttura sia necessaria-mente un bene.

Nico Malossi

Variante sud

L'autostrada dei campiUna striscia di catrame da Sterpete a Cave, propaggine del Progetto quadrilatero,

che amplie-rebbe ancora di più l'edificato urbano mangiandosi il poco

che resta di quella che fu la fertile piana folignate. Però c'è un comitato...

I 1 costo complessivodel "Progetto Quadri-latero" è pari a circa

2.156 Meuro, in parte acarico del bilancio pub-blico ed in parte da fi-nanziarsi attraverso ilPiano di area vasta(Pav), che costituisce lavera innovazione delprogetto. Le opere sonosuddivise in due maxi-lotti, rispettivamenteper l'area della Val diChienti (S.S. 77) e perl'area della Val d'Esino(S.S. 76 e S.S. 318).La relazione mette in lu-ce alcuni caratteri e cri-ticità del progetto, ed inparticolare:La circostanza che unprogetto strategico dirilevanza nazionale ri-guardi, sia pure in par-te, strade nel frattempodivenute non statali;La impossibilità diesprimere una valuta-zione sul modello 'cattu-ra di valore " e "Piano diArea Vasta ";

Un certo srado di lentez-za nella realizzazione fi-sica del programma;Una tempistica di pro-grammazione non piùcoerente con i tempi direalizzazione dell 'in-tervento; Quadrilateroal riguardo ha anticipa-to nel corso dell'adu-nanza di voler procede-re all'aggiornamentodel cronoprogram-ma;L'utilizzo della figuradel "soggetto atuatoreunico", intesa come So-cietà pubblica di proget-to ai sensi dell 'art. 173del d.lgs. 163/2006, chenon ha mostrato sinoraun significativo incre-mento della funziona-lità in termini di tempo;Una scarsa capacità dispesa, evidenziata dallostato di avanzamentodei lavori al 31 ottobre2008, pari complessiva-mente all'1,37% degliimporti aggiudicati(22,25 Meuro rispetto a1.620,97 Meuro).

porterebbe un diversopercorso ed una diffe-rente tipologia dellastrada; ampliatala car-reggiata prevista da set-te metri, agli undici; pe-santemente impattanteper il paesaggio e l'am-biente agricolo di pre-gio; inutile sotto il pro-filo viario, perché è suf-ficiente la Flaminia peril traffico tra nord esud; dannosa per il ter-ritorio perché devastaabitazioni ed aziendeagricole.Una variante dunque, cheperderebbe la sua funzio-

ne di strada di collega-mento tra i quartieri e dilimite invalicabile dell'e-spansione dell'edificatourbano verso la pianura;così comedefinita daglistessi esten sori del Pgr.Poi modificata da alcunitecnici comunali cam-biando il corredo docu-mentale con manovre anostro avviso di dubbiatrasparenza e correttez-za, sia dal punto di vistatecnico sia da quello poli-tico. Prova inconfutabilela relazione contraria al-l'opera in variante al Pgr,dell'al-lora dirigente del-

l'area urbanistica archi-tetto Luciano Piermarini,parere che doveva essereincluso nella pratica pre-liminare da inviare a tut-ti gli enti governativi, co-sì come richiesto dalla"legge obiettivo". Invecela pratica non si avvale diquel documento, mentrel'architetto non è più diri-gente dell'urbanistica co-munale. Un altro aspettoinquietante della mala ge-stione di questa rocam-bolesca vicenda emersequando FU maggio 2008l'amministrazione pre-sentò un progetto preli-minare denominato "stu-dio di fattibilità tecnica"che saltò fuori successi-vamente ai due progettipresentati come definiti-vi, di cui il primo addirit-tura andato in gara d'ap-palto internazionale edelaborato con la solaapprovazione del sinda-co, senza alcun parere

Solo l'uomo è il pa-drone dell'uomo, ela sua eredità è il

pensiero: la parola loconcreta, lo trasmette eci unisce e ci fa umani.Senza di lei e senza inostri simili non sare-mo mai altroche lupi ecuccioli di lupi.Ecco perché dobbiamoanoi stessi di impararearricchire e trasmettereciò che ci rende com-piutamente umani. il-pensiero umano e ilsuo prodotto, la cultu-ra, ci unisce e ci fa cre-scere e guida il nostroagire in cerca digiustiziaNessuno morirà maidel tutto, se non saràdimenticato. Il suo pen-siero continuerà a co-struire futuro oltrequalsiasi muro di pri-gione.Clementina Ciccarelli

2 OTTOBRE 2009

Gli occhialidi Gramsci

continua dalla prima...

CassandraVajont si riverserebbe nel-le valli sottostanti con ef-fetti spaventosi per perso-ne, animali e cose; una ca-tastrofe che a nessuno sa-rebbe lecito nominare co-me: naturale. Gli estensoridel Via, pur dichiarando leinnegabili lacune dellostudio, ritengono l'eventodel sacrificio delle sorgen-ti, tanto probabile da esor-tare i sindaci e le autoritàpreposte ad individuareper tempo fonti alternati-ve di approvvigionamentoidrico per le popolazionicoinvolte. Di fatto è comese sussurrassero alle orec-chie dei comuni di Foli-gno, Spello, Bevagna, No-ce-ra, Valtopina, Montefal-co, Trevi, Giano dell'Um-bria, Castelritaldi, Campel-lo sul Clitunno.Da queste lande l'unica ac-qua buona è quella sorgivadi fonte appenninica.Quelle profonde di pianu-ra sono tutte compromes-se da residui chimici, inprevalenza di provenienzaagricola. Quando vengonoattinte per integrare la di-stribuzione, come fa Peru-gia con i pozzi di Petrigna-no e Cannara, oppure co-me accade a Foligno con iprelievi a Santo Pietro, di-ventano potabili perchéabbondantemente mesco-late con le chiare e freschee dolci acque, nonché ca-ste, dei nostri monti. Dopoquest'ultima tornata elet-torale, c'è qualche sinda-co, o consiglio comunale,disposto a considerareCassandra attendibile o sipreferisce, come al solito,lasciarla alla sua (e no-stra!), sorte toccando fer-ro?

P-f

I dubbi della Corte dei contiIl magistrato dott. Fabio Gaetano Galeffi, nella relazio-ne presentata nell'anno in corso, ali 'esame del-la Corte, sullo stato dei lavori del Progetto Qua-drilatero, sintetizza nel modo che segue i rilievieffettuati sul complesso dell'operazione

Il comitato “Variantesud" composto in pre-valenza da residenti e

produttori delle zoneinteressate, insieme acittadini ed ambientali-sti militanti, è attento evigila sulle vicende rela-tive alla eventuale rea-lizzazione di un'opera apiù riprese definita"Ecomostro".Il comitato non è contra-rio alla realizzazione diuna strada che colleghi iquartieri a sud di Foli-gno, ma chiede di seder-si intorno ad un tavolo,per confrontarsi e ragio-

nare insieme sul da far-si. Auspica incontri,aperti ai cittadini, con lanuova amministrazionecomunale, che ha impo-stato la campagna elet-torale sulla trasparenzae sulla partecipazione;occasioni precedente-mente reclamate ma nonottenute. Il comitato si èfino a qui opposto per-ché il Comune intenderealizzare la Variantesud apportando modifi-che rilevanti a quantoprevisto dal Piano rego-latore generale (Pgr).Una variazione che com-

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C o s t i t u z i o n e d i c a r t a

E ' compi to de l l a Repubb l i c aL'articolo terzo della Costituzione italiana sancisce dignità sociale ed uguaglianza di

fronte alla legge per consentire a tutti l'effettiva partecipazione alla vita democratica.

Se si cercasse una sin-tesi estrema per redige-re una carta costituzio-nale, l'articolo tre dellaCostituzione della Re-pubblica italiana, sa-rebbe senz'altro adattoall'occorrenza.Il primo comma sanci-sce la pari dignità so-ciale e l'uguaglianza ditutti (tutti!) i cittadinidi fronte alla legge.Mentre il secondo impe-gna la Repubblica a ri-muovere gli ostacoliche renderebbero inef-ficaci tali assunti. Ilpregio della lettera del-l'articolo tre sta nella

forza e nella chiarezzacon la quale si dettaglialo status dei cittadi-ni:"...senza distin-zione di sesso, di raz-za, di lingua, di religio-ne, di opinioni politi-che, di condizioni per-sonali e sociali.": cosìcome con altrettantanettezza viene impostoalla Repubblica il "com-pito" di rendere effetti-va l'uguaglianza, la li-bertà e la partecipazio-ne alla vita democraticadel paese.Illustri commentatori sisono soffermati a lungosulla natura program-

matica di questo artico-lo. L'Italia del dopoguerra, strapazzata dal-la ventennale dittaturafascista, intendevarifondare lo stato su ba-si autenticamente de-mocratiche, in modoche gli enunciati fosse-ro poi sostanziati da po-litiche conseguenti eperseguenti il benesseredi tutta la popolazione.Era necessario cancella-re l'obbrobrio delle leg-gi razziali e vaccinarsida qualsiasi altro inten-to escludente di caratte-re politico o sociale. Perla nuova Repubblica

fondata sul lavoro, do-vevano valere i principidello stato liberale, resiperò esigibili da una at-tenzione alle condizionireali in cui si venivano atrovare i cittadini, affin-ché non ci si limitasse aiproclami, ovvero alla di-chiarazione astratta eformale priva di pre-gnanza materiale, cheavrebbe sancito il per-petuarsi del dominio deiprivilegiati.Si tratta di una dellemediazioni concettualimeglio riuscite prodot-te dalle tre culture chesi confrontarono (scon-

trarono!), all'interno deldibattito costituziona-le: la liberale, la social-comunista e la cattoli-ca, che si diedero batta-glia aspra, nella convin-zione comune di dovercomunque arrivare adun punto di incontroche permettesse al Pae-se di restare unito e ditrovare rinvigoritoslancio nelle pratichedella democrazia so-stanziale.A proposito di parteci-pazione, più volte si èfatto notare che, standoalla chiusa dell'articoloin questione, sarebberosolo "i lavoratori" depu-tati a partecipare "...al-l'organizzazione politi-ca, economica e so-ciale delPaese."; comese coloro che non rien-trassero in tale catego-ria sociale, mettiamo acaso pensionati e stu-denti, non avessero di-

ritto di occuparsi libe-ramente della vita dellapolis. Tale lettura noncorrisponde affatto allospirito della Carta; per-ché in questa accezioneil sostantivo "lavorato-ri" va inteso in sensoestensivo riferito achiunque svolga unaqualche attività mate-riale o immateriale; inquanto si considera la-voro qualsiasi occupa-zione, anche al di fuoridei canonici rapporti dilavoro.Tanto è vero che: ".. .ilpieno sviluppo dellapersona umana", che laRepubblica ha il com-pito di perseguire, èdirettamente correla-to, quale necessariapremessa, proprio alruolo di lavoratore,cioè di cittadino so-cialmente consapevoleed attivo.

Piero Fabbri

Acqua Rocchetta

SUONA LA.. .POMPAIl Comitato Rio Fergia, dopo l'assemblea popolare tenutasi lo scorso

21 agosto a Boschetto di Nocera Umbra, conclusasi a voto unanime,

intende proseguire l'iter per: la chiusura con cementificazione dei poz-

zi di ricerca "Rocchetta " in località Corda e Rigali; ripristinare lo stato

originario dei luoghi alterati dalle escavazioni.

Qualora le richiestenon venissero sod-disfatte da chi di

dovere, entro i tempiprefissati, verrà attivatala procedura per ottene-re la nomina di un Com-missario ad acta, insie-me alla presentazione diulteriori denuncie pena-li e civili con la richiestadi risarcimento dei dan-ni. Il comitato si vede co-stretto ad affrontare condecisione la situazione,soprattutto per la stranaaria di indifferenza chesta aleggiando in questafase che, dovrebbe esse-re, definitiva per l'archi-viazione delle illegittimeconcessioni ad ulterioriattingimenti decisi dallaRegione dell'Umbria. Le

perplessità si sono ac-centuate anche a seguitodella lettera che il sinda-co di Gualdo Tadino, hainviato alla Regione e adaltri enti competenti. Siaccenna in modo nebulo-so di:"contraddittorio",quasi a significare il pro-seguo di un ulteriorebraccio di ferro con lapopolazione contraria aiprelievi. E'cambiato ilsuonatore (sindaco) mala musica è sempre lastessa?Perché dichiara allastampa: "no ad ulterioriconcessioni" e poi nonpone veti definitivi perla chiusura di questagrottesca vicenda?L'unica certezza è che,come riportato nella re-

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lazione scientifica giura-ta, da parte dei professo-ri Sappa e Tulipano, do-centi dell'Università LaSapienza di Roma, i poz-zi perforati costituisco-no un pericolo di varianatura per la sicurezza eper l'inquinamento; main modo ancora piùpreoccupante per i by-pass creati fra le diversefalde ed il conseguente

enorme danno ambienta-le che perdura ormai daoltre sei anni.Il comitato vorrebbe chequalcuno spiegasse ilperché, stando a quantopubblicato dall'Arpa re-gionale, le sorgenti um-bre hanno tutte ottenutoultimamente un incre-mento di portata, trannequelle della dorsale del-l'Appennino gualdese di

Vac-cara e Boschetto.E' in corso un'altra rac-colta di fondi per so-stenere le nuove inizia-tive legali e le prossi-me manifestazioniNon mancherà nemme-no la presenza ai con-sigli comunali, quandoverranno affrontate ta-li questioni per far ve-nire allo scoperto chi èveramente dalla partedei cittadini che difen-dono l'acqua. Intantoil comitato si allarga esi consolida: dopo l'a-desione di MassimoNichelini, in rappre-sentanza di un gruppodi sostenitori di Fa-briano, ne è entrato afar parte anche Giu-seppe Tordoni, già so-stenitore ed animatoredei simpatizzanti diFoligno, da sempre vi-cini alle istanze degliamici del Rio Fergia,anche per arginare lepreoccupazioni riguar-do il fiume Topino. Si ècosì costituito un asse"Fabriano - Gualdo -Nocera - Foligno" di"protezione e vigilan-za" della dorsale ap-penninica.Comitato Rio Fergia

della giunta o del consi-glio comunale o degli al-tri organi a garanzia del-la democrazia. Il comita-to difende fermamentequelle aree agricole pecu-liari, quei paesaggi ruralicaratteristici della nostrapianura, tutelati sia dagliatti comunali, sia dalleleggi regionali, dove an-cora si producono pro-dotti tipici, che in tempidi crisi, quali gli attuali,costituiscono una risorsasostenibile e salutare perla comunità.Vogliamo denunciare chese si realizzasse unastrada tanto sovradi-mensionata, andrebberoperduti decine di ettaridi cereali, di foraggio,insieme alle stalle dovefortunatamente ancorasi allevano bovini in ma-niera artigianale, la tipi-ca coltivazione del "fa-giolo di cave", lo sradica-mento della coopera-'ti-va sociale "Ariel" nelle

campagne a sud di Ster-pete, che ospita e dà la-voro a persone diversa-'mente abili nel settorefloro-vivaistico e agro-biologico. Non diciamono a tutto perché com-prendiamo la necessitadi un collegamento fra lefrazioni a sud della città,ma la zona agricola dipregio deve essere ri-spettata. L'amministra-zione comunale ha ten-tato di scaricare respon-sabilità e colpe sullaQuadrilatero spa e suglialtri soggetti artefici delProgetto quadrilatero, acui fa capo anche questaopera.Così facendo il comuneha dimostrato malafede escarsa considerazionedel rispetto che si deve aicittadini ed ai loro realiinteressi generali. Sap-piamo per certo che per-sino i tecnici della Qua-drilatero spa sono scetti-ci sulla adeguatezza del

progetto "Variante sud"per la nostra città.Ci opponiamo sia allamodifica del tracciato,sia all'ampliamento del-la carreggiata, perchél'opera mastodonticaisolerebbe le frazioni,disseminerebbe cementoarmato nelle campagne,imporrebbe imponentiterrapieni per le soprae-levazioni. Mettendo inconto inoltre le inevita-bili nuove urbanizzazio-ni che seguirebbero, sela strada non fosse rea-lizzata come argine delgià costruito.Il comitato valuterà leeventuali azioni da intra-prendere qualora l'ammi-nistrazione continui a te-sta bassa l'iter per la rea-lizzazione di una infra-struttura dissennata e ca-tastrofica, che anzichécollegare divide ed isolale frazioni e gli animi del-le persone.

Luigi Casini

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La scuola

tagl iata

Ela chiamano rifor-ma quella di unascuola che licenzia

e taglia i fondi per farecassa. I dati ci dicono15.000 docenti fattifuori in tre anni, quasi6.000 solo in questo an-no. Una logica azienda-lista che con la scusadel risparmio sprecaenergie e professiona-lità e attacca il "dirittoallo studio dei cittadi-ni. E ' adesso che lascuola ha bisogno di ri-sorse, progetti di ricer-ca e di valorizzare stu-denti e insegnanti. In-vece è da una politicadi tagli e mancati inve-stimenti che la scuolapubblica è stata impo-verita, resa traballante,costretta a vivere allagiornata anche nei com-parti finora riconosciu-ti più validi. Anni dilotte sono occorsi peraffermare una scuola dibase che non escludes-se, non mettesse il se-gno blu e rosso su quel-lo che il ragazzo "nonsa fare" ma fosse, alcontrario, in grado diesaltare le capacità diciascuno. Una "scuoladell 'obbligo " in gradodi accogliere tutti comeebbe a raccomandarciLorenzo Milani nellasua "lettera a una pro-fessoressa". Le scuole a"tempo pieno " sono og-gi ridotte a isole di-sperse nel territorio. Il"modulo"(tre insegnantisu due classi), vienestroncato da una politi-ca di tagli e spezzetta-menti che avvilisce lapedagogia finendo perumiliare la professiona-lità dell 'intera catego-ria docente. Negli annipassati si era fortemen-te voluto il superamen-to del "voto" considera-to inadeguato per espri-mere una valutazione esi è lottato per il supe-ramento del "maestrounico" che faceva il"tuttologo" in una scuo-la che già da molto tem-po ha smesso di esserel'esclusiva agenzia pe-dagogica della società.Adesso invece indietrotutta. Si è cominciatocon l'aumento di alunniper classe (anche più di25) e il depotenziamen-to del "lavoro di grup-po" degli insegnantimessi ko dalla burocra-zia delle "scartoffie" etravolti quotidianamen-te da un carosello disupplenze e sostituzio-ni. Il resto viene da sé:dirigenti scolasticisempre più ragionierinel gestire quel poco disoldi disponibile, equindi sempre più di-stratti dal compito pe-dagogico. Insegnanti ri-dotti ad una precarietàesistenziale faticosa.Studenti sempre menomotivati. In altre paroleuna scuola pubblica po-vera, ridotta a tradire ilproprio compito e mise-ra perché incapace disostenere un progettodi futuro credibile. Maquesto è un problemanon solo della scuola.

Giorgio Filippi

L’anno scolastico appe-na iniziato, già lo sap-piamo : sarà indimen-

ticabile.La "riforma Gelmini", an-che nella realtà dell'Istitu-to Comprensivo "GiuseppeParini" di Castel Ritaldi, siè abbattuta pesantementesull'organizzazione, quin-di sulla didattica dei treordini di scuola che lo co-stituiscono.Nella scuola dell'infanzial'aumento del numero dialunni per sezione fino a29, l'anticipo della iscri-zione per i bambini checompiono tre anni entro il30 aprile e, non più entroil 31 gennaio, ha determi-nato il costituirsi di quat-tro sezioni così eterogeneeper età ed esigenze fisicheed intellettive, che diventasempre più complesso,per non dire quasi impos-sibile, costruire un percor-so formativo coniugato sa-pientemente alla necessitàdi cura. Nella scuola pri-maria a seguito della ridu-zione drastica della com-presenza, si è verificata laperdita di due insegnantisu quindici, con conse-guente riorganizzazionedelle classi. Attualmente leclassi prime e le quintehanno mantenuto il modu-lo classico: nelle prime si èscelto per dare maggiori

Mediazione linguistica

MAMMA, A SCUOLA

Com'è difficile il primo giorno di scuola in una

scuola d'infanzia! I bambini non volgiono

lasciare la mamma, piangono e si disperano...

OTTOBRE 2009

opportunità agli alunni,nelle quinte per garantirela continuità, criterio cheorienta in mod prioritariotutte le scelte nella scuola. Le classi seconde, terze equarte hanno docenti chesvolgono attività prevalen-ti, ed altre che completanocon un impegno orario in-feriore le trenta ore setti-manali che fanno gli alun-ni. La diminuzione di duedocenti ha prodotto ancheun orario diverso dalloscorso anno; a fronte didue rientri pomeridiani sene può fare soltanto uno,inoltre l'orario antimeri-diano si è allungato dimezza ora passando dalleotto alle tredici e trentaper cinque giorni. Ricor-diamo che su un totale di172 alunni tutti hanno ri-chiesto le trenta ore .Nella scuola secondaria diprimo livello (ex media) ladiminuzione oraria da

trentatré a trenta ore setti-manali, ha avuto comeconseguenza l'eliminazio-ne dei laboratori, spaziovitale per i ragazzi dove lediverse le modalità cogni-tive avevano modo diesprimersi e, dove, il saperfare si coniugava con il sa-pere e viceversa. La scom-parsa delle ore a disposi-zione per la cattedra di let-tere si è trasformata in im-possibilità di una proget-tazione di supporto e so-stegno ai ragazzi in diffi-coltà. Da questo quadroconnotato da riduzioni neivari ordini di scuola, ne di-scende che non ci sarannopiù docenti a disposizioneper eventuali supplenzebrevi e le sezioni e/o leclassi scoperte verrannodivise in piccoli gruppi (6,7, 8. alunni ) e smistati nel-le altre classi in cui la pre-senza del docente è effet-tiva. Che ne sarà del piano

di lavoro di tutti i soggetticoinvolti? Come si faràfronte ad una scuola sem-pre più connotata da biso-gni formativi diversificatidovuti al disagio sociale ealla scelta di integrazione?Ultimo problema, l'IstitutoComprensivo non raggiun-ge le cinquecento unità ne-cessarie per mantenerel'autonomia dirigenzialeed amministrativa; si pre-vede un accorpamento conaltri istituti, forse per ordi-ne di scuola; assisterem-mo così allo smembramen-to di un percorso formati-vo che attualmente è ga-rantito in continuità dallascuola dell'infanzia finoalla secondaria di primo li-

vello.Inoltre, visto che l'Istitutoè l'unico presidio scolasti-co del Comune di CastelRitaldi esso rappresentapunto di riferimento e par-tecipazione per l'intera co-munità di questo piccolarealtà locale. Lo scorso an-no, proprio in occasionedella proposta Gelmini,questa piccola comunità siè mobilitata con manife-stazioni di dissenso nelterritorio, richiedendo edottenendo dal Sindaco unConsiglio comunale apertoper discutere del futurodella scuola.E... non finisce qui, questoè lo scenario relativo alprimo anno di applicazio-ne della "riforma Gelmini",per i prossimi anni i taglicontinueranno, già sappia-mo che tra il personale Ata(addetti alla segreteria) etra gli ausiliari ci sarà laperdita di una unita perogni settore, tra i docentivedremo a quanti e a chitoccherà. Non c'è nulla daaggiungere, se non buonafortuna.

Nella Propersi

La ri forma a scuola

Modello accetta e bacchettaAl centro come in periferia si è alle prese con i cambiamenti della rifor-

ma. Le difficoltà già presenti si acuiscono. I tagli complicano l'organiz-

zazione e impoveriscono l'offerta formativa. Anche se il peggio è preve-

dibile per i prossimi anni. Abbiamo cercato di metterne a fuoco gli ef-

fetti analizzando la realtà scolastica di un piccolo comune.

Non è passato un me-se, e la vita scolasti-ca è in pieno fermen-

to: bambini e bambinehanno imparato a cono-scersi, e trascorrono sere-namente il tempo di scuo-la imparando a convivere econdividere. E com'è il pri-mo giorno in una scuolafrequentata da bambini ebambine di tante prove-nienze geografiche? che sitrovano in un ambienteche non capiscono, circon-dati da persone che parla-no lingue sconosciute? Lemaestre fanno fronte an-che a queste situazioni, e irisultati di sicuro arrivano,ma a prezzo di disagi esofferenze aggiuntive chenon hanno niente di natu-rale e che devono essereevitate in una comunità at-tenta alle esigenze di tutti,a partire dai più deboli.Dobbiamo dare atto al Co-mune di Foligno di avererisposto ai bisogni emer-genti nella scuola in que-sto tempo di grandi tra-sformazioni, avviando intutta la scuola dell'obbligoun'attività di mediazioneculturale in collaborazionecon la coop. sociale "La Lo-comotiva"; e di aver arric-chito tale attività di un in-tervento ulteriore, soste-nendo i progetti delle as-sociazioni "Casa dei Popo-li" e "Un Ponte di Mamme".Le associazioni sanno be-ne che una serena convi-venza civica si realizza apartire dalle esperienze re-lazionali dei più piccoli,perciò hanno elaborato unprogetto che prevede l'in-tervento a scuola di esper-te mediatrici di originestraniera, padrone dellalingua italiana e della lin-gua d'origine, per infonde-re sicurezza ai bambini ealle bambine di diversaprovenienza, per dar lorola possibilità di esprimer-

si, ascoltare e dialogare.Com'è salutare sentire lalingua conosciuta, comediventa facile, sostenutidalla voce amica, entrarenei giochi, metter mano ailavori, ai libri, alla scrittu-ra! Una sottolineatura èd'obbligo, per contrastarele proposte di separazioneche spesso risuonano nel-la strade e nei palazzi: l'i-niziativa non modifica ilregolare svolgimento del-l'attività didattica perché

Foligno: direttore dixitPiergiorgio Lupparelli Walter Fusi

La scuola media Carducci daquest'anno è istituto compren-sivo. Accoglie le cinque classi

di scuola elementare e le due se-zioni di scuola materna di Sterpe-te. Arrivo alle nove di mattina, lascuola è in piena attività e quelloche mi colpisce è proprio il silen-zio e un grande ordine. Comunicoquesta mia gradevole sensazioneal dirigente Piergiorgio Lupparelliche quasi si schermisce "Qui ab-biamo gli spazi necessari per unabuona organizzazione". 580 sonogli alunni, 49 gli insegnanti."Il numero di alunni per classe è laquestione principale da affrontare,già il parametro di ventotto alunniè alto, abbiamo però una migrazio-ne continua che ogni volta fa salta-re le previsioni programmate. Finoa ottobre e novembre ci troviamonell'impossibilità di pianificare gliingressi. Si pone un problema diequa distribuzione tra le classi. Al-la fine una soluzione si trova sem-pre. Per fortuna che qui il Comuneha fatto degli ottimi investimentiin sicurezza e noi siamo a posto.Come sai bene quando si superanoi 29 alunni per classe scattanonuove procedure e nuovi parame-tri di sicurezza. E va ricordata laquestione principale: un eccessivonumero di alunni per classe pesasulla didattica. Diviene una grandefatica sia per gli alunni che per idocenti".

gf

I l terzo circolo didattico diMontecer-vino conta 835 alun-ni tra scuola elementare e ma-

terna e una settantina di inse-gnanti. Prevalentemente interes-sa le zone della città tra viale Fi-renze e Prato smeraldo. Su que-sto inizio di anno scolastico ab-biamo chiesto il parere del diri-gente scolastico Walter Fusi, checi dice essere due i fattori pre-valenti di criticità. Il primo èquello dei finanziamenti, che sipresenta ogni volta più gravesenza venir mai risolto compiu-tamente. Le difficoltà che si in-contrano riguardano la gestioneordinaria. "Mancano spesso imateriali di facile consumo",compresi i beni per l'igiene. Al-tro elemento critico è la realiz-zazione dei progetti. Spesso oc-corre rivolgersi ai "privati" chemagari ti sostengono una volta ebasta e salta la continuità."Nella gestione del personaledocente siamo costretti a segui-re degli schemi predeterminatiche irrigidiscono la tipologia delrapporto di lavoro. Tutte que-stioni che non consentono di da-re contenuto e valore alla auto-nomia scolastica la quale così ri-schia di diventare una formula.Già adesso, in questa fase di ini-zio, è complicata la gestione deisupplenti per le difficoltà buro-cratiche, gestionali e regolamen-tari".

gf

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P r e m i l e t t e r a r i

Le fiabe di Castel Ritaldi

centivate le disponibilità deidocenti che realizzano pro-getti tesi ad eliminare lebarriere anche culturali cheattualmente impediscono laauto-formazione dei sogget-ti che dovrebbero contribui-re alla realizzazione del pia-no di sicurezza complessi-vo dell'istituzione scolasti-ca. Lo strumento di tutto ciòè il Pof (Pia-no dell'Offerta Formativa)che rappresenta il documen-to d'identità di un istitutoscolastico. E' lo strumentoper il miglioramento dell'of-

ferta formativa nel quale la"sicurezza" dovrebbe risulta-re come una delle opzionifondamentali, tanto nell'ela-borazione globale quantonella redazione delle pianifi-cazioni particolareggiate,nell'ambito del carattere uni-tario, organico e condivisoche deve caratterizzare l'at-tività elaborativa e proget-tuale dell'istituzione scola-stica. L'educazione alla sicu-rezza e al miglioramentodelle condizioni ambientalideve costituire compito fon-damentale dell'istituzionescolastica e deve essere ba-sato sulla formazione e sul-l'informazione di tutte lecomponenti scolastiche, sulcoinvolgimento di una plura-lità di soggetti.

piero dosi

Nel Paese delle fiabe si è conclusa la decimaedizione del premio "Mario Tabarrini". Tregiornate di iniziative: 18, 19, 20 settembre,hanno fatto da contorno alla premiazionedei vincitori delle diverse categorie di "idea-tori" di favole.Il filo conduttore è stato l'anello; incantevo-le ed incantata presenza di tante storie fan-tastiche. Il tema ispiratore per il concorsodell'anno prossimo sarà invece affidato alle"ali": accessori indispensabili per fantasti-che avventure.L'intraprendente Comune di Castel Ritaldi,organizzatore della affermata manifestazio-ne che accoglie partecipanti da tutta Italia, haprofuso ogni sforzo affinché soprattutto ibambini, fossero i protagonisti della scena;in modo da stimolarne la creatività, inducen-doli alla dimestichezza con libri e letture.Oltre alle consuete categorie, ripartite peretà dei partecipanti (dai bambini agli adul-ti), che hanno ricevuto premi in denaro ed inlibri, da questa edizione è stato assegnatoun particolare riconoscimento per l'origina-lità, dedicato al compianto Roberto Abbon-danza, insigne umanista perugino, professo-re e poeta, impegnatosi con dedizione ed as-siduità per l'affermazione del Paese dellefiabe.Per info e regolamento del concorso:www.paeseclellefiabe.it

Colomba e i l suo Luigi

Questa è una storia d'a-more al tempo del nsor-gimento. Lei ColombaAntonietti figlia di for-nai, era nata a BastiaUmbra il 19 ottobre1826. Ancora giovanis-sima si trasferisce conla famiglia a Folignodove il padre apre unforno proprio dietro ilpalazzo del Comune(oggi via Colomba Anto-nietti). Lui, cadetto del-l'esercito pontificio è ilconte Luigi Porzi diImola. La casa di Anto-nietta è vicinissima allacaserma dei cadetti. Ec-co che scocca la scintil-la. Da subito è amorecontrastato. Colomba èsegregata in camera.Porzi è trasferito a Se-nigallia. Ma Luigi e Co-lomba riescono a fuggi-re insieme a Bolognadove si sposano: è il 13dicembre 1846. Per es-

sersi sposato senza au-torizzazione Porzi vie-ne arrestato e rinchiusoa Castel Sant'Angelo aRoma.Gli sposi vivono per unpo' a Trastevere. Quan-do scoppia il "quaran-totto" la decisione èpresa, Colomba si tagliai capelli, si veste da uo-mo e si arruola con Lui-gi a fianco dei patrioti.Con Garibaldi difendo-no la Repubblica Roma-na. Il 13 giugno1949...alle ore 18... Co-lomba è colpita da unapalla di cannone a PortaSan Pancrazio. Muoretra le braccia del suoLuigi.

g-f.Le immagini sono dìMarco Vergonì trattedalla pubblicazione "Co-lomba Antonietti" edi-zioni Era Nuova.

Adesso che l'ex cinema Astra èdiventato la sede della libreriaCarnevali, il ricordo può esse-re l'occasione per festeggiarel'avvenimento. Ad Ersilia Ne-groni, cassiera storica dell'A-stra, chiedo quando è comin-ciata la sua avventura lavora-tiva. "Era il gennaio del 1970,ero una ragazza giovanissima:lì poi ci sono rimasta ventot-toanni, fino al 1997 quando è ar-rivato il terremoto" Chissàquanti episodi curiosi avrai daraccontare. "Potrei scriverci unlibro. Sono tanti che fatico ametterli in ordine. Era una do-menica della fine degli annisettanta e quel giorno si pre-sentò un signore veramentestrano: indossava un pigiama.Cominciò a fare strane do-mande Alla fine scoprimmoche quello strano personaggioera semplicemente fuggito dauna casa di cura di Civitavec-chia.". "L'Astra come ben saiera il regno dei soldati quandoa Foligno la caserma fun-

zionava a pieno regime. Eraanche il luogo per tante cop-piette clandestine che al cine-ma si davano appuntamento.Di solito prima arrivava lei, piùtardi ecco lui. Ricordo quellavolta che un ragazzo uscì co-prendo la bocca tutta sporcadi sangue -non è niente, non èniente- e scappò.Dopo un po' dalla galleria ar-rivò di corsa un altro uomoche lo stava inseguendo -se loacchiappo lo massacro- grida-va. Ricordo che un bel soldati-no di Matera si era invaghito dime, da ragazza ero carina sai!".Ed Ersilia lancia uno dei suoisorrisi. "Mi telefonava spesso,poi ripartì. Un giorno arrivòuna lettera con disegnato uncruciverba. Era lui che la spe-diva. Quando mi sono diverti-ta a riempire le caselle mi so-no accorta che venivano fuorifrasi come: Mi sono innamora-to di te... Non posso dimenti-care.

g.f.

gli alunni restano nelle lo-ro classi e, grazie a questepresenze di sostegno, su-perano i disagi e imparanovelocemente la nuova lin-gua; si instaura un clima direciproca confidenza cheagevola l'apprendimento,

e offrepari opportunità di suc-cesso scolastico a tutti ibambini e tutte le bambi-ne, provenienti da ogniparte del mondo.

Francesca Gianformaggio

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SCUOLA SICURA

Imparo tranquil lo?In base ai dati in possessodel Codacons, gli edificiscolastici in Umbria che di-spongono dei certificati diagibilità statica sono il 70per cento, di agibilità igieni-co-sanitaria il 67 per cento,di prevenzione incendi il 50per cento, gli impianti elet-trici a norma il 75 per cento,le porte antipanico l'84 percento e le scale di sicurezzal'80 per centoLo ha reso noto lo stesso Co-dacons, alla fine del 2008, inun comunicato stampa dif-fuso a livello nazionale dopoil crollo della scuola in Pie-monte. Il rimpallo di compe-tenze con le amministrazio-ni ( comune, provincia, ecc. )tenute per effetto di norme econvenzioni ad assicurare lasicurezza dei locali e degliedifici assegnati alle istitu-zioni scolastiche ha notevol-mente rallentato gli inter-venti necessari alla rimozio-ne dei rischi. Penso che sia ilmomento di voltare pagina,

bisogna realizzare una verae propria trasformazioneculturale di tutti i soggettiche a vario titolo e con diver-se competenze sono chiama-ti a concorrere a garantire lasicurezza in ambito scolasti-co: dal datore di lavoro finoall'ultimo degli operatori tec-nici. Ma è necessario soprat-tutto che i docenti svolganoquella indispensabile azionedi stimolo e di sensibilizza-zione nei confronti deglialunni, trovando anche op-portune forme per coinvol-gerli in quella che dovrebbediventare una vera e propriaOperazione Prevenzione.La scuola è il luogo in cuipotremo misurare la porta-ta reale del cambiamento dimentalità in materia di ap-proccio alla sicurezza : do-vranno cambiare le risorsemesse a disposizione perquesti scopi ai capi di istitu-to ma si dovrebbero modifi-care i programmi ministe-riali, dovrebbero essere in-

Libri al l 'astra

MI CAPISCONO...e piano piano le maestre, con la loro profes-sionalità, li introducono alla dimensione del-la vita associata, anche parlando altre lingue

sfogliando

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sintegrati su scala regiona-le pari a 419. Qui, nel pe-rugino, spicca la Margari-telli con i suoi 210 dipen-denti in cassa integrazioneordinaria, mentre nel ter-nano la Eb.m si trova nellastessa situazione con isuoi 58 lavoratori. Il terzosettore colpito è quellodella chimica-cerami-ca-tessile che con le sue 36

aziende in crisi presenta874 cassaintegrati, con i li-cenziamenti che sono arri-vati a quota 280 ma stan-no costantemente aumen-tando. Il quarto settore incrisi è quello dei trasportiche conta 20 aziende indifficoltà e 227 cassainte-grati. La C.l.o di Perugia hachiuso lasciando a casa 45dipendenti, tutte le altre19 aziende studiate hannoi lavoratori in cassa inte-grazione ordinaria.Poi abbiamo il settore delcommercio e dei servizinel quale comparto sono16 le aziende in crisi e 220lavoratori sono in cassa in-tegrazione straordinaria inderoga.

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Nella nostra regione, damaggio 2008 a maggio2009 la cassa integrazioneordinaria è cresciuta inmaniera così forte che si èsuperata di molto la medianazionale , media che siaggira attorno al 500%! At-tualmente i cassintegratitotali della provincia di Pe-rugia sono 10.000 e il datonon sembra suscettibile adinversioni di rotta. Va inol-tre detto che una parte im-portante di essi ( 1000 ad-detti) da mesi è senza sus-sidio mensile, perché leprocedure per l'approva-zione e la liquidazionedelle domande per la cas-sa integrazione straordi-naria in deroga vanno mol-to a rilento. Fin qui, questoammortizzatore sociale hagarantito un minimo so-stegno al reddito a oltre8.000 lavoratori umbrisprovvisti di qualsiasi al-tra forma di protezione so-ciale. Purtroppo c'è tuttoun mondo di lavoratoriprecari ( lavoratori a chia-mata, co.co.pro., contratti-sti apprendisti ecc..) chepur perdendo il lavoro nonhanno accesso a questoammortizzatore e quindirimangono del tutto prividi una qualsiasi forma direddito.Ci sono casi in cui i lavo-

ratori non percepiscono ilsussidio da nove mesi e lefamiglie non sanno più co-me vivere!Ciò è principalmente laconseguenza del tipo ditessuto produttivo regio-nale che è fatto di piccolee medie aziende dominatea tutt'og-gi dalla logicadella ditta familiare.Un' economia così struttu-rata ha dapprima cercatodi fronteggiare la crisi me-diante l'incremento dellescorte e la gestione delmagazzino, poi è naufra-gata sotto l'urto della cas-sa integrazione guadagniche nei primi due mesi del2009 è giunta ad un +1000% sul primo bimestredel 2008.Inoltre, la parcellizzazionedelle imprese, con un nu-mero consistente dellequali che non superano i15 addetti, ha comportatoche in una situazione diprofonda crisi di domandacome quella attuale, que-ste non hanno potuto ac-cedere agli ammortizzato-ri sociali e quando hannocominciato ad "imbarcareacqua" hanno cominciato alicenziare le maestranze.La crisi economica sta in-teressando tutti i settoriproduttivi, con la meccani-ca che fa da locomotiva, fi-

C r i s i e l a v o r o

Umbria in cassa

nendo per languire la stes-sa industria alimentare,che per quanto di meno,ha comunque veduto com-primersi i suoi volumioperativi. Questo il quadrodettagliato della situazio-ne alla metà di settembre2009. Nel solo settore me-talmeccanico a livello re-gionale ci sono 94 aziendein crisi e quasi 4.000 cas-sintegrati, di cui 3.000 nelperugino e 1.000 nel ter-nano. Per lo più trattasi dilavoratori in cassa integra-zione ordinaria ( 2.579). Inquesto comparto spicca lacrisi della Antonio Merlonidi Colle di Nocera, che haisuoi 1.050 dipendenti tut-ti in cassa integrazionestraordinaria. L'aziendadel bianco è in ammini-strazione straordinariadallo scorso 15 ottobre2008 e la sua grave situa-zione è resa ancora più pe-sante dal fatto che i trecommissari governativiche di fatto l'amministra-no non hanno ancora ela-borato a tutt'oggi un veropiano industriale che cer-chi di dare un futuro ai si-ti produttivi e ai lavorato-ri.Il secondo settore soffe-rente è quello delle costru-zioni con 48 aziende incrisi e un numero di cas-

Nel settore della cartotec-nica, fra le 10 aziende pre-se in esame la Europoligra-fico ha 130 dipendenti incassa integrazione ordina-ria, mentre la Telecom neha almeno 70 addetti inmobilità.Nel settore agroalimentarel'Euroservice perugina ha100 dipendenti in cassa integrazione straordinaria in

deroga, mentre 42 addettidella Mignini-Petrini sonoin mobilità.Fin qui, nella maggior parte dei casi, si è evitato il ri-corso alla mobilità, che èl'anticamera del licenzia-mento vero è proprio, gra-zie al ricorso massiccio al-la cassa integrazione ordi-naria e straordinaria. Ma inuno scenario così pesante,in cui secondo fonti dellastessa Confindustria um-bra la produzione indu-striale tornerà ai livelli del2007 solo fra parecchi an-ni, il terreno potrebbe di-ventare ancora più scivo-loso. Fra il prossimo au-tunno e l'inizio del 2010molte aziende non potran-

no più accedere al tipo diammortizzatori sociali dicui fin qui hanno usufrui-to e se questodovesse disgraziatamenteaccadere per molti lavora-tori dei vari settori produt-tivi ciò segnerebbe il pas-saggio dalla cassa integra-zione alla mobilità.Al fine di scongiurare que-sto esito drammatico, isindacati stanno cercandodi ottenere il raddoppiodella cassa integrazioneda 52 settimane a 104, ga-rantendo il sussidio ai la-voratori coinvolti anchenel prossimo anno. Pur-troppo, in uno scenario co-sì fosco, almeno nei pros-simi mesi non ci sono illu-sioni da farsi. Da parti beninformate si afferma chese le pessimistiche previ-soni sul PIL nazionale do-vessero avverarsi sarebbe-ro 15.000 i posti di lavoroa rischio nella regione e ilnumero delle persone incerca di lavoro rischiereb-be di salire oltre le 3.000unità.Credo che in tutta questavicenda a pagare siano so-lo gli ultimi che la crisi sela sono vista piombare ad-dosso nonostante non ab-biano avuto nessuna re-sponsabilità nel causarla.La parte datoriale della re-gione dovrebbe comincia-re a tenere conto di ciò,magari cominciando ad in-vestire danari freschi al fi-ne di accrescere le dimen-sioni del tessuto produtti-vo regionale rendendolopiù competitivo in condi-zioni standard e magaripiù attrezzato ad affronta-re fasi di acuta caduta del-la domanda nazionale e/ointernazionale

Giuseppe Tulli

tronati saranno disponibiliper la compilazione delledomande e provvederannoad inviarle telematicamentealla Regione. In data 17 apri-le 2009, è stato stipulato unProtocollo d'Intesa tra l'As-sessore regionale al bilan-cio, Vincenzo Riommi, ed ilPresidente dell'A.Bbi Um-bria, Alfredo Pallini, per lasospensione del pagamento

to delle famiglie: -Sospen-sione del pagamento (perl'anno 2009 e sino ad un im-porto massimo di 5.000 eu-ro) di tasse, tariffe e canonirelativi ad asili nido, mensescolastiche, servizi idrici edi igiene ambientale, gasper usi domestici e per ri-scaldamento. Gli oneri fi-nanziari conseguenti allasospensione per un annodei pagamenti saranno po-sti a carico del bilancio re-gionale.-Sospensione per unmassimo di due anni del pa-gamento delle rate del mu-tuo immobiliare stipulatoper l'acquisto, costruzioneo ristrutturazione della "pri-ma casa" (per un ammonta-re massimo di venti mila eu-ro). Il pagamento delle rate

Tra le più importanti ricor-diamo: - il D.L. 185/2008convertito in Leggen.2/2009, prevede un'age-volazione per le persone fi-siche intestatarie di mutuiipotecari sottoscritti o ac-collati entro il 31/10/2008(finalizzati all'acquisto, co-struzione, ristrutturazionedella "prima casa" ad ecce-zione degli immobili classi-ficati nelle categorie Ai-abi-tazioni signorili-, A8-ville-,castelli o palazzi storici): ilcalcolo delle rate da corri-spondere nell'anno 2009per i mutui "prima casa" atasso variabile si calcoleràapplicando il tasso maggio-re tra il 4% e quello stabilitodal contratto alla data disottoscrizione (criterio dicalcolo non applicato nei ca-si in cui le condizioni con-trattuali determinino unarata di importo inferiore).Lo Stato interverrà accollan-dosi la parte extra.Adesione dell'A.B.I. al pro-getto del "Prestito della Spe-ranza" lanciato dalla Confe-renza Episcopale Italianacon l'istituzione di un fondonazionale di garanzia datrenta milioni di euro a fa-vore dei nuclei familiari conun solo reddito che abbianoperso l'unica fonte di so-stentamento a seguito dellacrisi. -Possibilità di anticipodella Cassa Integrazione.In Umbria, La Regione ha in-trodotto una serie di prov-vedimenti finalizzati a so-stenere l'economia del pro-prio territorio.E' stato disposto, ad esem-

OTTOBRE 2009

Nell 'u l t imo anno la cassa integrazione ordinaria è aumen-

ta ta del 625%. Nonostante g l i inv i t i che c i vengono r ivol -

t i da par te governat iva ad essere ot t imis t i ed a mantenere

la ca lma, i dat i sul lo s ta to di sa lute del mondo del lavoro

umbro sono drammat ic i .

pio, che entro il prossimo30 settembre i Comuni deb-bano emettere i bandi per icontributi a sostegno dei ca-noni di locazione delle fa-miglie relativamente all'an-no 2009. Una volta presen-tati i bandi, le famiglie aven-ti i requisiti avranno la pos-sibilità di richiedere, neitrenta giorni successivi, ilcontributo integrativo. I pa-

oggetto di sospensioneverrà postergato alla sca-denza naturale del contrat-to di mutuo. Gli interessidel "periodo di slittamento"saranno ripartiti sul totaledelle rate del mutuo restan-ti (comprese le rate poster-gate). Gepafin SpA, la So-cietà finanziaria per le pic-cole e medie imprese, crea-ta dalla Regione dell'Umbriaunitamente alla Commissio-ne dell'Unione Europea conil concorso di 10 Istituti diCredito di rilevanza nazio-nale e regionale, fornirà ga-ranzie sul pagamento dellerate sospese.Un'ulteriore misura varatadalla Regione Umbria perdare ossigeno ai propri cit-tadini è quella dei "presti-ti ad interessi zero per fa-miglie in difficoltà", inizia-tiva che prevede l'abbatti-mento totale degli interes-si sui prestiti sociali d'ono-re erogati dalle Bancheconvenzionate conGe.Pa.Fin. (somma massi-ma erogata: euro 5.000, darestituirsi in rate periodi-che entro un periodo mas-simo di sessanta mesi). Lepersone interessate posso-no rivolgersi, per ulterioriinformazioni di dettagliosu tutte le misure citatenell'articolo o per aiuti nel-la compilazione delle do-mande, presso: gli "Spor-telli del Cittadino", i variCAF di CGIL, CISL, UIL,UGL, gli "Uffici della Citta-dinanza" e le Circoscrizio-ni di riferimento in basealla zona di residenza.

Sostegno economico

Per evitare la canna del gasA livello nazionale e locale, sono state varate molte iniziative per dare ossi-

geno alle famiglie colpite dalla grave crisi finanziaria che ha ormai danneg-

giato tutti i settori dell 'economia. Vi offriamo una sintesi dei provvedimenti.

delle rate dei mutui a bene-ficio delle famiglie umbre indifficoltà per effetto dellaperdita del lavoro o dell'ac-cesso agli ammortizzatorisociali di uno o più dei pro-pri com-ponenti.il protocol-lo ha preso spunto dallaLegge Regionale n.4 del5/3/2009, la quale nell'art.6prevede due tipi di inter-vento a sostegno del reddi-

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un diritto inalienabile pertutti e che non può essere as-soggettato ad un mero di-scorso economico. Bisogne-rebbe capire che il trasportomerci su ferro ha veramentedei vantaggi sia ambientali,sia logistici, sia economici, apatto che questo si vogliadavvero far funzionare. Biso-gnerebbe entrare nell'ordinedi idee che due o tre trenimerci che trasportano fruttae verdura dalla Sicilia a Mila-no, sono sicuramente megliodi cento tir che percorrono lenostre autostrade con i ri-schi e l'inquinamento che neconsegue. Già, bisognereb-be, ma poi si sbatte il musocon lobbie, interessi privatied aziendali, interessi politi-ci e quant'altro ha portatoquesta nostra nazione allostato attuale. Un vecchioproverbio cita: ''ogni popoloha il governo che si merita" equindi la nostra colpa deveessere talmente grave dagiustificare tutto questo.

Idem in UmbriaNella nostra regione, ovvia-mente, le cose non possonoche prendere la medesimastrada. Come sindacato dicategoria, ci troviamo a rap-portarci molto spesso conun'inadeguata controparteche in più di un'occasione èmolto forte con i deboli emolto debole con i forti. Ne èsicuramente un esempioquello che sta accadendo nelcomparto manutentivo. Dagiugno non riusciamo più adavere un contatto con la diri-genza delle Grandi Officine;dopo una burrascosa riunio-ne che ha visto quest'ultimain forte imbarazzo di frontealle incalzanti domande cheil sindacato poneva sul futu-ro dello stabilimento. Conti-nuavano a dirci che "Foligno"

era al centro degli interessimanu-tentivi di Trenitalia,omettendo però di informar-ci che il contratto di 180nuovi locomotori prevedeun'azione manutentiva perdieci anni a carico dell'azien-da fornitrice. Omettevanoanche di comunicarci che cisaranno anche serie riper-cussioni sull'approvvigiona-mento di pezzi di ricambioche saranno centellinati nel-la distribuzione ed in qual-che caso nemmeno conse-gnati, così che il bravo ope-raio dovrà smontarli daun'altra macchina in sostaper procedere alla riparazio-ne di una più urgente. Difronte a questo scenario è fa-cile ipotizzare il breve per-corso che rimane ancora dafare. Ad onor del vero biso-gna registrare un decisoquanto opportuno interessa-mento a questi problemi daparte della passata e dell'at-tuale dirigenza cittadina.

Umbria noTAVLa vecchia giunta comunaleha iniziato un percorso con leorganizzazioni sindacali che

è poi proseguito con l'attualegiunta, organizzando attra-verso il presidente della se-conda circoscrizione una se-rie di incontri, ai quali moltospesso è intervenuto anchel'assessore regionale ai tra-sporti, tendenti ad ottenererisposte sul delicato proble-ma ferroviario. La comples-sità delle problematiche el'immancabile muro di gom-ma che arriva dai tavoli na-zionali non ha prodotto no-vità. Noi crediamo che neiprogetti di Trenitalia, l'Um-bria non sia una priorità. Lasvantaggiosa posizione logi-stica in un contesto che privi-legia l'alta velocità ed i nuovisoggetti ferroviari (Monteze-molo e Della Valle), relega lanostra regione in un contestoche prevede solamente il co-sì detto trasporto universale,ovverosia quel trasporto re-gionale ed interregionale cheessendo di scarso interesseper l'azienda è più facilmen-te appaltabile ad altre realtàferroviarie e soprattutto è of-ferto alle regioni che ne sonotitolari, a catalogo. Cosa signi-fica a catalogo? "A catalogo"non è altro che un eufemismousato dall'Amministratore de-legato che in pratica significa:tu Regione mi dici quanti tre-ni vuoi, a che ora li vuoi farpassare, che tipo di materia-

le ti occorre ed io ti forniscoquanto da te richiesto a fron-te di un compenso previstoappunto dal catalogo. Spettadunque alla Regione creareuna sinergia nel trasportodell'Umbria che metta insie-me le varie realtà, ovverosiaTrenitalia, la Ferrovia Centra-le Umbra ed il trasporto sugomma...Merci su ferroNel settore cargo, ovvero lemerci che transitano sui nostribinari, la situazione sfiora ilcomico se non fosse davverocosì drammatica. La Cargo na-zionale è un'azienda che hadelle perdite davvero impor-tanti, dovute alla carenza dicommesse e ad un sistemache non riesce a trovare solu-zioni per un effettivo rilancio.Eppure in altre nazioni i Go-verni hanno trovato soluzioniche incentivano per legge iltrasporto ferroviario dellemerci sul proprio territorio, li-mitando così, di fatto, la circo-lazione di tir sulle strade, sal-vaguardando ambiente e citta-dini. Da noi no! Basta percorre-re qualsiasi tratto autostrada-le per rendersi conto di quan-to le lobbie della gomma lafanno ancora da padrone. E'storia di qualche settimana fache a Terni, ad esempio, si èdeciso di chiudere senza pos-sibilità di appello Officina Ma-nutenzione Veicoli (Omv). Pra-ticamente uno stabilimento,ristrutturato completamentecirca cinque anni fa, dove ve-nivano riparati i carri merci.Uno stabilimento completa-mente all'avanguardia, dotatodi tutte le attrezzature atte al-la riparazione e conseguente-mente alla messa in sicurezzadei carri merci che, alla luceanche del drammatico inci-dente di Viareggio, pone diver-se domande. Sia le istituzioniregionali, sia persino il Presi-dente della Tissen Acciai Spe-ciali Terni, hanno con forzachiesto un ripensamento sul-la chiusura dello stabilimento.Ora pare che potrebbe con-

tinuare l'attività, ma solo conlavoro in appalto.

Macchinista licenziatoFin qui, ho cercato di espor-re il quadro di una situazio-ne che prevede pochi spazidi manovra e di migliora-mento se non avverrà in bre-ve termine un'inversione ditendenza nel modo di conce-pire il trasporto ferroviarioin Italia e di conseguenzanella nostra Regione. Ma pri-ma di congedarmi da Voi,permettetemi di ricordare atutti, ma a me per primo, lasituazione di un nostro com-pagno di lavoro, Dante DeAngelis, macchinista nel set-tore Alta velocità passeggeridel deposito di Roma San Lo-renzo che, in qualità di Rap-presentante dei lavoratoriper la sicurezza ferroviaria(Rls) il giorno di ferragostodel 2008, è stato licenziatoper aver osato denunciare amezzo stampa il pericolo dirottura dei ganci di trazioneche uniscono le vetture deitreni. Peccato che nelle setti-mane successive il danno siaaccaduto più di una volta! Lanostra organizzazione, cheovviamente ha preso a cuo-re la vicenda di Dante, se nesta occupando in tutte le se-di e ad ottobre, mese che lovedrà giudicato, dimostreràcertamente, attraverso i no-stri legali, l'infondatezza delprovvedimento di licenzia-mento adottato contro il la-voratore. Da ricordare, fattonon trascurabile, che Danteera stato già licenziato daTrenitalia perché si era rifiu-tato di usare un'apparecchia-tura che noi come Orsa, rite-nevamo dannosa e che dopouna lunga battaglia legale af-frontata da soli, senza il sup-porto di nessun'altra orga-nizzazione sindacale, ci havisto vincitori in sede legalee Trenitalia ha dovuto fareun clamoroso dietro-front.

Maurizio MarsiliSegr. Regionale Or.S.A.

Umbria

L'Orsa di ferrosegue da pag. 1

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Sulla questione sicu-rezza continua la sfi-da tra centro destra ecentrosinistra. Anchela Provincia di Peru-gia entra nel gioco,forse perché è questoargomento che portavoti, forse perché ilpresidente della Pro-vincia di Perugia,Marco Vinicio Gua-sticchi, non ha pro-priamente un passatodi sinistra. In un pae-se, l'Italia, che è an-che il paese della ma-fia, della evasione fi-scale ecc., il parados-so è che si sta traspo-nendo il tema da unlivello centrale in cuicomunque vi dovreb-be essere una visionedi insieme, con amonte una attivitàinvestigativa, ad unlivello prettamentelocale, ovviamentescollegato dal restodel mondo, come sedovessero aumentaregli arresti in flagran-

za di reato.Mentre i sindacati dipolizia, anche quellipiù vicini al governodi centro destra, pro-testano per i 3,5 mi-liardi di taglio neltriennio, che costrin-gono a razionare labenzina, il governomandava l'esercito,senza che questoconcretizzasse un ar-resto. E gli enti loca-li?Sembra, con alcunevarianti, che quasitutti si siano predi-sposti ad assumere lacompetenza e le in-combenze del ruolodi nuovi sceriffi, cosìmentre il sindaco diVerona, Tosi, incarnal'ideale leghista, ilpresidente della no-stra Provincia, pren-de le distanze dal ddlsicurezza in partico-lare sulle ronde (si ri-cordi che sui gruppiche le costituiscono èin corso un indagine

della procura di Mila-no), ma nonostanteciò decide di investi-re sulla sua poliziaprovinciale, aumen-tando l'organico e lerisorse economiche emateriali a disposi-zione a partire dalledivise da rifare, an-che se, tocco di mo-derazione, si punteràpiù a prevenire che areprimere.Non è facile com-prendere cosa si in-tenda dire con questaultima affermazione;perché, o si intendeuna azione tesa a bo-nificare il terreno do-ve attecchiscono i fe-nomeni criminali,puntando su politi-che sociali e quindisi dovrebbero desti-nare fondi ad altri ca-pitoli di bilancio; op-pure si previene at-taccando le organiz-zazioni criminali macon un'azione che ne-cessita di strumenti

non in possesso diuna amministrazionelocale. Di fatto, ilmoltiplicarsi ed il po-tenziarsi delle poli-zie locali ad oggi nonha contribuito a mi-gliorare la qualitàdella vita dei cittadi-ni, che anzi si sonotrovati sempre piùtartassati da multe,autovelox, T-red,ecc.; mentre una crisiviolenta e devastantetoglie altre sicurezzeagli umbri, questavolta legate al pro-prio reddito e alla re-lativa capacità di ac-quisto. Aspettiamo dicapire nel proseguodella legislatura qua-le sarà il contributodella Provincia perarginare gli effettidella crisi sugli um-bri, nel frattempo re-gistriamo la dichiara-zione del segretariodel Siulp (sindacatounitario di polizia),che lo scorso 21 ago-sto ha affermato: "og-gi le forze di poliziaavvertono come unfardello alla propriaazione sia le trovatedel governo in temadi sicurezza (ronde,esercito, schedariodei barboni, medici-spia e stalking), sia ilruolo dei sindaci-sce-riffo."

Il nostro periodico è dedi-cato a chi scrive, legge,conversa e condivide ideee informazioni. Un giorna-le fatto di persone che ri-partono dalla scrittura perdonare e ritrovare il pro-prio tempo, per costruirerelazioni umane più ric-che, per ispirarsi nellescelte della vita quotidia-na. A queste persone si de-ve una parte importantis-sima dei contenuti delgiornale; vi hanno contri-buito con idee, consigli,spunti, notizie, critiche.Preziosi, insieme all'aiutoalla diffusione.Riportiamo il breve com-mento di Stefano, che in-sieme alla moglie Federica,gestisce la tabaccheria inpiazza del grano.“Rivolgo alla redazione delgiornale ì mìei complimenti. Il primo numero è statoun successo; tante perso-ne hanno gradito l'iniziati-va ed apprezzato ì conte-nuti. Dalla piazza al mon-do! Con questa breve notavoglio attestare il mìo con-senso ed ì mìei complimenti alla coraggiosa redazio-ne che ha puntato ì riflet-tori sulla piazza che pertanto tempo è stata consi-derata poco più dì zero”.

p.d.

P o l i z i a p r o v i n c i a l e

Guasti e guasticchi dell'insicurezza

OTTOBRE 2009

A chi

La Provincia di Perugia investe sulla propria polizia sottraendo fon-

di a destinazioni sociali, che potrebbero contribuire ad attutire gli

effetti della crisi economica sui più deboli.

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8

O r c h e s t r a m u l t i e t n i c a a r e t i n a

M i x d i s u o n i e c o l o r i

Da Roma a Genova, da Bo-logna a Trento, da Palermoad Arezzo, gruppi di per-sone dalla cultura, tradi-zione e credo religioso as-sai differente si incontra-no per avviare un cammi-no di convivenza e pacifi-ca tolleranza.Dato il presupposto, le "or-chestre multietniche" rive-stono una fondamentalerilevanza: le loro capacitàespressive, il loro trasfor-marsi in laboratori aperti eliberi e la loro predisposi-zione all'accettare tuttociò che giunge dall'ester-no, diventano il veicoloprincipale di un esperi-mento capace di influen-zare ed arricchire positiva-mente il piano umano e so-ciale. Un esempio straordi-nario di sperimentazione eintegrazione è l'OrchestraMultietnica Aretina (Oma).Come Massimo Ferri, unodei principali sostenitori,coordinatori e ideatori delprogetto, sottolinea, l'Or-na "è stato prima di tuttoun percorso didattico/for-mativo, un workshop fina-lizzato alla conoscenza eall'approfondimento dellestrutture di base delle mu-siche tradizionali dell'areadel Mediterraneo, per in-crociarle con la tradizioneitaliana ed europea". Il la-boratorio, promosso daOfficine della Cultura diArezzo con il sostegno delComune di Arezzo, ha da-to vita al primo nucleo del-l'Orchestra e al suo primorepertorio. Nel corso

di circa due anni, l'Orna,ha saputo rappresentare leesigenze culturali e musi-cali di tantissime persone,oltre che di grandi e vir-tuosi musicisti provenien-ti da tutto il mondo, Ban-gladesh, Messico, Palesti-na, Colombia, Albania, Li-bano e Italia, concependo

tale finalità comefondamento stesso dell'es-sere orchestra. Per questomotivo, Massimo Ferri el'inseparabile Luca Baldini,"Officine della cultura",compiono un'ostinata ri-cerca di nuovi musicisti dainserire nel progetto, mu-sicisti ai quali è richiestoun compito fondamentale,quello di arricchire uma-namente il repertorio e la

multietnicità del progetto.Il clima che si respira al-l'interno dell'orchestra è adir poco straordinario, unisola felice. Durante i con-certi, i volti e le espressio-ni lo dimostrano con effi-cacia e lo spettatore nonpuò che raccoglierli nellapropria memoria

La direzione dell' Oma èaffidata ad Enrico Fink, ot-timo musicista fiorentinoche da anni si occupa del-la ricerca e dell'interpreta-zione del repertorio ebrai-co, in parti-colar modo ita-liano. Esperto cantore eflautista, Enrico ha di-se-gnato il percorso dellaOma in maniera indelebile.Le sue trascrizioni e adat-tamenti musicali rappre-

sentano il gusto estetico el'energia che l'insieme"aretino" esprime. Le vocidella Oma si intersecanocostantemente producen-do nuove sonorità alla ba-se delle quali si pone l'in-credibile gamma di suoniche ogni lingua o dialettoesprime. Lo scorso mag-gio, al teatro comunale diMonte San Savino in pro-vincia di Arezzo, l'orche-stra ha presentato il suoprimo lavoro, il ed "Animameticcia", edito da Max Re-search. Nel ed, ogni tradi-zione e ogni sentimento,proveniente da qualsiasicultura presente in orche-stra, si è prestato alla crea-zione di un suono unico eun'energia incredibilmen-te realistica. In Anima me-ticcia, il viaggio è assicura-to, dalla Turchia alla Gre-cia, dai Balcani a l'est Euro-pa, dal Libano al Marocco:"Proviamo ad ascoltare lamusica che suona nei cuo-ri della gente di quelle ter-re, proviamo a compren-derla, a farla nostra. Sco-priremo che le radici nonsono poi così lontane. Lacultura, le tradizioni, han-no in comune tante cose:sapori, profumi, ritmi,suoni". Grazie a queste ca-ratteristiche, l'Orna viveun egregio momento musi-cale. I concerti si susse-guono in giro per l'Italia esono iniziate le collabora-zioni con famosi interpre-ti della musica italiana co-me nel caso dei concertidello scorso agosto che

ARTE IMMAGINE

OTTOBRE 2009

In Italia, ormai da alcuni anni, stiamo assistendo alla nascita di importanti orchestre "alternati-

ve", contenitori culturali e umani, orchestre che fanno della cultura tradizionale e della micro-

cultura d'appartenenza la loro stessa esistenza: le orchestre multietniche.

hanno visto l'Orna divide-re il palcoscenico con ilcantante Cisco, ex ModenaCity Ramblers. C'è moltasensibilità nei confronti diquesti progetti culturali edartistici da parte del pub-blico, c'è un grande spaziodedicato ai sentimenti e al-la capacità di cooperativi-smo senza il quale questeidee non avrebbero nes-sun futuro: uomini e don-ne senza pregiudizi pren-dono in mano gli strumen-ti e danno il via all'espres-sione più energica chepossiate immaginare, un

rocambolesco ritmo e tan-te melodie che ascoltando-le potranno solo farvi bal-lare: "Cultura, musica, si-gnificano pluralità, con-fronto, mescolanza", Ani-ma Meticcia. ... Mentre stoscrivendo questo articoloricevo una bellissima noti-zia e colgo l'occasione perfare gli auguri al nuovo ar-rivato nella famiglia Oma,il figlio di Salma Akter, vo-ce femminile dell'orche-stra e rappresentantedelBangledesh.Benvenuto!.......

Massimiliano Dragoni

IncontrareOrlando Ti-sato davanti ad unapiccola chiesa romani-ca o nelle curve asso-late e improvvisamen-te buie di un vicolo, ècome destarsi in unluogo privilegiato eassolutamente perfet-to, dove la storia sisovrappone, a voltepoverissima o carica einsopportabile, a quel-la miriade di colori,materia, scarti e tra-sparenze che si de-pongono, per manodell 'artista, nell 'aria,fino a riempire quellospazio tracciato chechiama Giotto o Cima-bue. Questa era la sen-sazione che avevouscendo di casa lamattina, a pochi metridavanti la piccolachiesa di San Martino,Orlando Tisato mette-va e organizzava laScena. Molti materiali,lattine da bibita, stof-fe, ferri indistinta-mente di uso indu-striale, carta e plasti-

ca di vissuto quotidia-no passavano nellesue mani, dapprima

per essere contempla-te nella loro essenza epoi trasfigurate in se-

gni violenti, così comesolo la sua leggerezzasa fare.Le istallazioni poggia-vano sulla nuda pietramedievale come mo-derni mendicanti, conle loro ferite aperte emiseria minacciosa,nei colori artificiali diimprobabili plasticheslabbrate da super-market o di una cinicalattina di coca colaschiacciata; le formeassumevano le sem-bianze delle sensazio-ni che provocavano,distinguerle nel caoscreativo improvvisa-mente era facile e da-va vertigine. Orlandoparlava, cantava e siperdeva piacevolmen-te nelle chiacchierecon gli abitanti diquelle case che, stret-ti intorno alla sua artee contaminati, neignoravano le ragionidella Storia dell 'Arte,ma la loro compren-sione aveva l 'eccessodi una misteriosa eprimordiale intuizio-ne. - Le ferite profon-de non invecchianomai - la mia a voltem'ha corroso l'anima ecancellato l 'orizzonte.Sorge sul profilo nerodel Subasio dalla parte

di Montepiano, comela Stella del mattino. -I l suo rapporto con lareligione è un bagagliocostante di antica ori-gine, fatto di fisicità etravestimenti, quasiuno Jacopone di stra-da che danza e apresul suo corpo, con lu-dicità, tutti i sentieridella condizione uma-na, come per "Croce",un lavoro carico ditutti i significati dellaCroce, che passa as-semblando milioni di

lattine consumate econ devastante ironia,di colpo attraversa lestrade più povere delmondo.A volte il suo corpo di-steso e immobile, sulmuretto del Belvederedi Spello, si stagliacontro un tramonto ir-rorato di rosso e graf-fia. Orlando Tisato è ilMago e ha il dono del-la sopportazione delsentire.

Vania Buono

OrlandoTisato