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ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA Bimestrale di informazione medica VERONA MEDICA VERONA MEDICA Bimestrale di informazione medica - anno XLVIII n. 5 DICEMBRE 2013 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002 Bimestrale di informazione medica - anno XLVIII n. 5 DICEMBRE 2013 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002 In questo numero: Giornata del Medico e dell’Odontoiatra......................... pag. 11 Il trattamento delle lesioni squamose intraepiteliali di alto grado della cervice uterina .................................... pag. 19 Appunti sulla nuova disciplina delle società tra professionisti .................................................................. pag. 24 Ancora sentenze IRAP ......................................... pag. 30-31-32 5 DICEMBRE 2013

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ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA

Bimestrale di informazione medica

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002

In questo numero:

Giornata del Medico e dell’Odontoiatra ......................... pag. 11

Il trattamento delle lesioni squamose intraepiteliali di alto grado della cervice uterina .................................... pag. 19

Appunti sulla nuova disciplina delle societàtra professionisti .................................................................. pag. 24

Ancora sentenze IRAP ......................................... pag. 30-31-32

5DICEMBRE

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SOMMARIO

Lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 Martedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (Continuato) Mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (Continuato) Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00

Sabato chiuso

ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VR

NuOVO ORARIO DI APERTuRADELLA SEgRETERIA DELL’ORDINE

EDITORIALE

5 Il caso “Stamina”

NOTIZIE DALL’ORDINE

7 Verbali del Consiglio e delle Commissioni

11 Giornata del Medico e dell’Odontoiatra

16 Indicazioni dell’Ordine Medici in merito a criticità nei rapporti ospedale-territorio

ALBO ODONTOIATRI

17 Verbali della Commissione Odontoiatri

LETTERE AL DIRETTORE

18 Aiutiamo William? AGGIORNAMENTO

19 Il trattamento delle lesioni squamose intraepiteliali di alto grado della cervice uterina

PROFESSIONE E LEGGE

23 Università e Ssn. Al convegno della cattolica: si parla di responsabilità del medico

24 Appunti sulla nuova disciplina delle società tra professionisti

28 Esprimere verbalmente il proprio dissenso alle dimissioni del paziente non salva il medico dalla condanna

29 Certificati sportivi: chiarimenti da parte del Ministero della Salute

30 Irap: sentenza Corte di Cassazione n. 18108/13 Nell’attività medica sono indispensabili strumenti di una certa consistenza e caratteristiche

31 Irap-Medici: la presenza di un dipendente part-time non determina necessariamente il pagamento dell’Irap

31 Pagamenti elettronici: obbligo del POS per i medici e gli odontoiatri a far data dal 1° gennaio 2014

32 Irap-Medici e Odontoiatri: Corte di Cassazione-sent. 23113/13 Non è indice di autonoma organizzazione un alto reddito e una autovettura di lusso ATTUALITÀ

33 Legge Stabilità. I tagli alla sanità ci sono. Colpo alla spesa del personale sanitario: 540 mln nel 2015 e 610 nel 2016

34 Assicurazione professionale. Il Cineas scrive a Lorenzin: “Ecco le nostre proposte”

35 Novità fiscali

36 Bloomberg: l’Italia ha il 6° sistema sanitario più efficiente del mondo

STORIA DELLA MEDICINA

38 Anomalie Mediche FNOMCeO

44 A Paola Labriola e a Eleonora Cantamessa medaglia al Merito e al Valor Civile

45 Su “my Ecm” la tua situazione crediti

46 Programma nazionale esiti nuovo corso Ecm Agenas/FNOMCeO ENPAM

47 Da settembre la domanda per riscatti e ricongiunzioni si compila online

47 Enpam: Medici e Odontoiatri potranno beneficiare di fondi europei GIOVANI E PROFESSIONE

48 S.O.S. - Sostituzioni TEMPO LIBERO

50 Chi cerca... trova

3VERONA MEDICA

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VERONA MEDICA

Bimestrale di informazione medicaBollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona

Anno XLVIII n. 5 Dicembre 2013

Sped. in a.p. - 70% - Filiale di VeronaRegistrazione del Tribunale di Verona

n. 153 del 20/3/1962

ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRIDELLA PROVINCIA DI VERONA

VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Veronatel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904

web: www.omceovr.it

Direttore ResponsabileRoberto Mora

Comitato di RedazioneRenzo Bassi, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara, Alessandro Dalla Riva,

Carlo Marchi, Roberto Mora, Francesco Orcalli, Alberto Peroni, Carlo Matteo Peruzzini, Gelmino Tosi

Consiglio DirettivoPresidente: Roberto Mora

Vice-Presidente: Roberto FostiniSegretario: Lucio Cordioli

Tesoriere: Fabio Marchioretto

ConsiglieriGiorgio Accordini, Francesco Bovolin, Giorgio Carrara,

Fabio Facincani, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Annamaria Molino, Francesco Orcalli, Francesco Oreglia, Carlo Matteo Peruzzini, Carlo Rugiu,

Claudio Salvatore, Francesco Spangaro

Revisori dei ContiVania Teresa Braga, Mario Celebrano, Giuseppe Costa

Revisore dei Conti SupplenteElena Piazzola

Commissione OdontoiatriFrancesco Oreglia, Elena Boscagin, Francesco Bovolin,

Gino Cavallini, Gianpaolo Paoletti

Fotocomposizione Videoimpaginazione e stampa

Girardi Print FactoryVia Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)

tel. 0442 600401e-mail: [email protected]

Foto di CopertinaRoberto Mora

– Mercatini di Natale –

InserzIonI pubblIcItarIe sul bollettIno

SPAZIO 1 USCITA 3 USCITE 5 USCITE

1/2 pagina interna (bianco e nero) € 400,00 € 300,00 (per uscita) € 250,00 (per uscita)

1 pagina interna (bianco e nero) € 500,00 € 400,00 (per uscita) € 350,00 (per uscita)

2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) € 800,00 € 600,00 (per uscita) € 500,00 (per uscita)

4ª pagina di copertina (a colori) € 1000,00 € 800,00 (per uscita) € 600,00 (per uscita)

4 VERONA MEDICA

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Dopo anni di ricerca è arrivata la notizia che la teoria dell’angiologo dell’Università di Ferrara Paolo Zam-boni, che riteneva esistesse una cor-relazione tra l’insuffi cienza venosa cronica cerebrospinale e la sclerosi multipla, non sarebbe confermata, e che un intervento di angioplastica venosa per la cura della malattia sa-rebbe dunque inutile.A una conclusione analoga è giunta negli ultimi giorni la Commissione di esperti nominata dal Ministro della Salute per far luce sul “caso Stami-na” e che ha, di fatto, bloccato la sperimentazione delle cellule stami-nali mesenchimali nella cura di alcu-ne patologie, per la cura delle quali era stata a gran voce invocata la loro effi cacia.Anche se apparentemente simili, al-meno nel modo in cui le due notizie sono state trattate dalla stampa non di categoria, le due vicende hanno connotazioni del tutto differenti.Mentre nel primo caso è da invocar-si una assoluta buonafede e le stra-de percorse sono state quelle della scienza uffi ciale, nel rispetto delle re-gole che impongono la verifi ca della riproducibilità dei risultati, nel caso Stamina la vicenda ha, fi n dal suo inizio, avuto contorni economico-affaristici che sono tutt’altro che lim-pidi e ha visto coinvolta anche una multinazionale farmaceutica (che commercializza soprattutto prodotti cosmetici ed integratori dimagranti). Tutto ha inizio dalla fantasia impren-ditoriale di un personaggio di nome Davide Vanoni che come ammini-stratore di una società di comuni-cazione ed indagini di mercato (Co-gnition) individua nella disperazione di tanti malati un potenziale mercato cui poter vendere speranza.Colpito da un’emiparesi, Vanoni si reca, nel 2007, in Ucraina per curar-si con l’infusione di cellule staminali (cure che in quel paese possono es-sere praticate dal momento che non vigono le rigide regole scientifi che dei paesi occidentali). Qui incontra

due ricercatori, Elena Schegel’skava e Vyacheslav Klymenko e li convin-ce a seguirlo in Italia per fondare la Re-Gene srl che installa il suo primo laboratorio proprio nella sede della Cognition dando così l’avvio ai primi trattamenti con cellule staminali me-senchimali. Cure che non sortiscono effetti po-sitivi visto che tra i primi pazienti trattati si devono registrare ben due decessi, ma che non gli impediscono però di incassare circa 60.000 euro.I soldi vengono impiegati per creare la Stamina Foundation Onlus (2009).

Nel 2010 i primi guai giudiziari: il Pro-curatore Guariniello avvia un’inchie-sta e vengono rinviati a giudizio “per somministrazione di farmaci imper-fetti e pericolosi per la salute pubbli-ca” ma anche per “truffa e associa-zione a delinquere” lo stesso Vanoni ed i ricercatori Ucraini che pensano bene di ritornarsene in patria per evi-tare i guai giudiziari. Vanoni invece si trasferisce a San Marino e convince un pediatra di un ospedale di Trieste, a somministrare le sue cure. Con-temporaneamente presenta le do-mande per brevettare il “suo” meto-do di produzione di cellule staminali mesenchimali.Nel 2011 Vanoni riesce a far accetta-re dall’ospedale di Brescia l’uso del “metodo Stamina” come cura com-

passionevole; cura che viene eroga-ta in regime di convenzione con la Regione Lombardia.È l’atto che crea uffi cialmente il “bu-siness Stamina” perché a quell’ospe-dale accorrono malati da tutta l’Italia.Inutilmente, contro una richiesta cre-scente, i medici dell’ospedale cer-cheranno di far capire che sull’effi -cacia della cura non esiste nessuna evidenza scientifi ca mentre certi sono, almeno per le casse del nostro esau-sto SSN, i costi.L’interlocutore fi nanziario della Sta-mina Foundation è diventato, non più il singolo cittadino (cui va pur sem-pre riconosciuto il diritto di scegliersi la cura, ed il medico che accetti di somministrargliela) bensì, tramite la Regione Lombardia, il nostro SSN; e la cura viene erogata con i soldi della comunità.Intervengono, come per il caso Di Bella, alcuni Magistrati decidendo che il SSN non può fare distinzio-ni nel diritto alle cure e vorrebbe-ro obbligare medici e ricercatori a continuare la somministrazione del-le cellule mesenchimali anche se le ritengono ineffi caci e magari anche pericolose per la salute.Insorgono contro queste decisioni i medici che rivendicano l’indipenden-za delle scelte terapeutiche e il do-vere di attenersi alle evidenze scien-tifi che; il caso diventa un “affaire” mediatico.Come nel caso Di Bella stampa e media cavalcano la vicenda contri-buendo ad intorbidire più che a ren-dere limpide le acque.Della vicenda deve farsi carico il Par-lamento ed il Ministero della Salute che alla fi ne (dopo alcuni interventi che rischiano di peggiorare piuttosto che migliorare le cose) deve cedere alle pressioni mediatiche ed impor-re la prosecuzione delle cure inizia-te e nominare una Commissione di esperti che avranno il compito di pronunciarsi sui casi già trattati.Storie come quella di Stamina e Di Bella sembrano svilupparsi nel no-stro paese con preoccupante ricor-renza.Alla loro base vi sono, spesso, inter-venti legislativi inappropriati e preoc-cupati più della pressione mediatica che dei giudizi degli esperti; in ogni caso vi sono norme non rispettate.

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Il caso “Stamina”

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Nel caso del trattamento Stamina il salto di tutte le procedure sulla spe-rimentazione dei farmaci, fatto questo che ha rischiato di portare l’Italia fuori

dalle regole internazionali dell’Unione Europea (EMEA) e della Food and Drugs Administration trasformandola in un paese pericolosamente permis-sivo dove tutto è concesso.C’è da sperare che le conclusioni del-la Commissione Ministeriale di esperti abbia posto fi ne, una volta per tutte, al “caso Stamina”, anche se non cre-do che la vicenda sia da considerarsi defi nitivamente conclusa.Storie come quella del “Siero Boni-facio, la cura Di Bella, il metodo Sta-mina”, ci lasciano un insegnamento.Esiste una frontiera dove insieme a chi si occupa di ricerca e a chi si

muove per offrire, comunque, una speranza ai malati, si aggirano, per-sonaggi e organizzazioni meno lim-pide.Medici e sperimentatori hanno il compito di esplorare quelle frontiere alla ricerca di strade non percorse; alla politica quello di renderle sicure, imponendo il rispetto delle regole. Perché, quello della speranza, sarà un mercato in continua espansione e le incursioni di personaggi e organiz-zazioni senza scrupoli vi troveranno sempre fertile terreno di crescita.

ROBERTO MORA

edITORIALe

Davide Vanoni

COMUNICATO AGLI ISCRITTIAbbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica.

Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO,che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama.

LE OPZIONI SARANNO:

• DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM

• DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI

• DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI

• DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI

Senza nessun imput digitato e rimanendo in lineala chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile.

Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore

La segreteria dell’Ordine

6 VERONA MEDICA

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NOTIZIE DALL’ORDINE

Verbalidel Consiglio e delle Commissioni

VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 16 LUGLIO 2013

Presenti: Mora, Fostini, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Bovolin, Carrara, Facincani, Guglielmi, Lombardo, Molino, Orcalli, Oreglia, Peruzzini, Rugiu, SalvatoreDirettore: CerioniAvvocato: GobbiAssenti Giustificati: Spangaro, Braga, Celebrano, Costa, Piazzola

Il Presidente constatata la presen-za del numero legale dichiara aper-ta la seduta.

LETTURA ED APPROVAZIONE VER-BALI DEL 22.05.2013Il Verbale di Consiglio del 22 maggio 2013, viene approvato all’unanimità.

DELIBERA AMMINISTRATIVAViene approvata la delibera ammini-strativa.

APPROVAZIONE BILANCIO PRE-VENTIVO 2014Il Tesoriere illustra le varie parti del Bilancio, soffermandosi in particolare sulla necessità di procedere all’ag-giornamento della quota d’iscrizione che negli ultimi sei anni non ha subito modifiche a fronte delle nuove voci di spesa che l’Ordine deve sostenere, portandola dalle attuali € 180,00 per anno alla quota di € 188,00 per anno.Il Consiglio, dopo breve discussione, approva l’aumento che sarà sottopo-sta all’approvazione dell’Assemblea annuale degli Iscritti che si terrà in data 26/10/2013 e nella prossima Assem-blea Annuale.

COMUNICAZIONIa) Il Consiglio ratifica la riunione straor-

dinaria del 14 giugno 2013 con la co-stituzione di parte civile nei confronti di un odontotecnico per presunto esercizio abusivo della professione odontoiatrica.

b) Il Presidente informa i presenti che nelle giornate del 28 e 29 giugno c.a., ha partecipato ai Consigli Na-zionali della Fnomceo e dell’Enpam.

Nel consiglio Fnomceo è stato pre-sentato il Bilancio Consuntivo 2012 che vede un avanzo di bilancio di circa € 11.000 Euro. Tale cifra sarà destinata all’acquisto e ristrutturazio-ne della attuale sede FNOMCeO di P.zza Cola di Rienzo.

Altro argomento discusso quello della rinuncia da parte dell’INPS del rinnovo della convenzione in atto con i Medici Fiscali e la conseguente interruzione delle visite fiscali a cari-co dei lavoratori dipendenti del set-tore privato. Tale decisione interessa circa 1.300 medici fiscali. Al fine di sostenere le rivendicazioni dei Colle-ghi interessati la FNOMCeO fornirà un Team di consulenti legali ai me-dici interessti e si impegnerà presso le opportune sedi per sostenerne le rivendicazioni.

Ha poi ricordato ai presenti, che il 13 agosto p.v., diverrà obbligatoria l’as-sicurazione RC per tutti i Medici.

L’argomento sarà oggetto di una prossima riunione del Consiglio Na-zionale FNOMCeO.

Nell’ambito del consiglio nazionale Enpam, è stato approvato il Bilancio Consuntivo 2012 con un avanzo di gestione di € 1.300.000 euro.

Nel corso della discussione è stata approvata una mozione che impe-gna il Consiglio Nazionale ENPAM di rivedere al ribasso i compensi per il Direttivo, i Consiglieri ed i Revisori dei Conti dell’Ente.

c) Il Presidente informa i presenti che la Fnomceo ha invitato gli Ordini a valutare l’opportunità di istituire, lad-dove se ne ravvedesse la necessità, di nominare un Gruppo di Lavoro in tema di cure palliative e terapia del dolore.

d) Il Presidente informa che attualmen-te non sono ancora pervenute all’Or-dine notifiche circa la disponibilità da parte di colleghi che esercitano le Medicine non Convenzionali, per

l’istituzione di un gruppo di lavoro finalizzato alla valutazione delle do-mande di iscrizione negli elenchi di tali discipline.

Il consiglio ritiene a tal fine di chie-dere la diponibilità di alcuni colleghi. Vengono identificati in tal senso i Dottori Enrico Dall’Anese, Bruno Brigo, Rosario Pugliarello e France-sco Cardini, ai quali verrà richiesto di dare la propria disponibilità a far par-te del succitato Gruppo di Lavoro.

e) Il Presidente riferisce che il D.L. 21.06.2013 n.69 reintroduce l’obbli-go della “Conciliazione civile”; chie-de su tale punto all’Avv. Gobbi, di vo-ler relazionare in merito al Consiglio.

L’Avvocato spiega che con il decreto legge n. 69 del 21.6.2013, cosiddet-to “del fare”, è stata reintrodotta la mediazione obbligatoria per una se-rie di cause civili, tra le quali, espres-samente, per quelle di responsabilità medica.

La legge di conversione deve an-cora essere approvata, e dunque potrebbero essere apportate mo-difiche a quanto prevede il decreto ma va detto che la disciplina della mediazione entrerà in vigore decorsi trenta giorni dall’entrata in vigore del-la legge di conversione.

L’esperimento del procedimento va compiuto prima del promovimento della causa (viene definito condi-zione di procedibilità della doman-da giudiziale), il procedimento non potrà durare più di tre mesi, le parti saranno assistite dagli avvocati, e i mediatori dovranno far parte degli organismi di mediazione accreditati dal Ministero di Giustizia.

Sono state ridotte le indennità di me-diazione, ed è stata prevista una se-rie di sanzioni (pagamento delle spe-se nell’ipotesi in cui una parte abbia rifiutato senza giustificato motivo di prestarsi al procedimento, o abbia rifiutato di accedere alla proposta del mediatore.

Occorrerà vedere come concreta-mente funzionerà tale nuova me-diazione, a regime, ma è certo che, almeno per un primo periodo, le cause di responsabilità medica ral-lenteranno (quanto meno per l’obbli-gatorietà della mediazione), anche se è auspicabile che diminuisca il loro numero.

f) Tutela legale

7VERONA MEDICA

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A fronte dell’esigenza più volte espresse dal Vice Presidente Dr. Fostini e fatta propria dal Consi-glio, che l’Ordine dei Medici di Verona garantisca una prima con-sulenza legale agli iscritti che si ri-tenessero ingiustamente accusati di malpractice o che ravvedesse-ro elementi di danno alla loro im-magine professionale, l’Avv. D. Gobbi assicura la sua disponibilità a garantire, per conto dell’Ordine, il servizio indicato. Tale opportuni-tà verrà debitamente divulgata a tutti gli iscritti mediante gli organi di stampa tradizionali (Verona Me-dica) o per via informatica (new-sletter, sito dell’Ordine).

g) Il Presidente chiede ai Consiglieri di segnalare entro il 24 luglio p.v., eventuali pareri, osservazioni e/o suggerimenti, sul nuovo testo del Codice di Deontologia Medica, la cui bozza, fornita dalla Federazio-ne Nazionale, è stata già inviata a tutti i componenti il Consiglio tra-mite e-mail.

DECORRENZA TERMINI SOSPEN-SIONE COLLEGHI SU DELIBERE DELLA COMMISSIONE CENTRALEIl Dr. Mora informa i presenti che è ne-cessario che il Consiglio si pronunci sulla decorrenza delle sanzioni disci-plinari laddove queste siano divenute definitive in seguito alle decisioni della Commissione Centrale per gli Eser-centi Arti e Professioni Sanitarie.Dopo ampia discussione, il Consi-glio delibera che la decorrenza della sanzione irrorata, divenga efficace dal giorno stesso nel quale l’Ordine rice-verà la notifica della stessa da parte della Commissione Centrale.

NOMINA COMPONENTE COMMIS-SIONE PSICOTERAPEUTIA seguito delle dimissione del Prof. Antonio Balestrieri da Componente la Commissione Psicoterapeuti, il Con-siglio nomina quale sostituto, la Prof.ssa Mirella Ruggeri.La Commissione Psicoterapeuti sarà così composta: Prof. Luciano Bonuz-zi, Dr. Flavio Nosè, Prof.ssa Mirella Ruggeri.

ISCRIZIONI E CANCELLAZIONILe iscrizioni e cancellazioni vengono approvate all’unanimità.

MEDICI - CHIRURGHI

Iscrizioni neo-abilitati:Dott. BITIRE Georgeta ElenaDott. BOSCHETTO ClaudiaDott. COATI IlariaDott. FIN AlessandraDott. FRIGOTTO AliceDott. KOROMA Edward GbanabomDott. MIOTTI GiovanniDott. RISOLI Marta

Iscrizioni per trasferimento da altro Ordine:Dott. APPEZZATI Loredana da FOGGIADott. HOXHA Stiljan da ROMADott. LANZAFAME Paolo da UDINEDott. RIZZO Alessandra da BOLOGNADott VARGIU Francesca da NUORO

Cancellazioni per decesso:Dott. BONOMELLI Giovanni MariaDott. CUNEGO GiuseppeDott. LIETO Salvatore

Cancellazioni su rtichiesta:Dott. ISOLAN AntonioDott. NEGRI SandroDott. PETROVIC IdaDott. RAIMONDI Ivana Maria

ODONTOIATRI

Cancellazioni per decesso:Dott. CUNEGO GiuseppeDott. LIETO Salvatore

Cancellazioni su richiesta:Dott. MARTINELLI Claudia

VARIE ED EVENTUALIa) Il Dr. Bovolin propone al Consiglio

di programmare un seminario per il 12 ottobre 2013, da tenersi nella Sala riunioni dell’Ordine, al fine di stabilire, con alcuni commercialisti e colleghi medici, le modalità attua-tive riguardanti la prevista istituzione delle “Società tra professionisti”.

Il Consiglio approva.b) Il Vice Presidente, Dr. Fostini, rela-

ziona in merito all’incontro avuto, congiuntamente con il Consigliere Spangaro, con il Comune di Verona in merito al progetto “Giornata del Medico e dell’Odontoiatra Verone-se” prevista per il 26 ottobre. In par-ticolare il Comune ha confermato le spese del noleggio della Sala della Gran Guardia per un importo pari

ad euro 600. Il Consiglio stabilisce di stipulare una polizza assicurativa a copertura degli eventuali danni a persone e/o cose. Il tema verrà ri-preso e meglio definito nella prossi-ma seduta consiliare.

c) Il Dr. Salvatore comunica che con la Commissione Giovani Medici, ha aggiornato il materiale informativo che sarà distribuito ai giovani Colle-ghi neo-abilitati.

A seguire informa i presenti che nell’ultima riunione della Commis-sione Territorio/Ospedale, è stato nominato referente della stessa.

PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELA-ZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO DAL-LA SALA I CONSIGLIERI ODONTO-IATRI, IL DIRETTORE E L’AVVOCATO.

RELAZIONI ISTRUTTORIELa Commissione delibera quanto segue:N. 3 archiviazione provvedimenti.

VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO DELL’11 SETTEMBRE 2013

Presenti: Mora, Fostini, Cordioli, Marchioretto, Accordini, Bovolin, Carrara, Facincani, Guglielmi, Oreglia, Peruzzini, Rugiu, Salvatore, SpangaroRevisori dei Conti: Braga, Celebrano, Costa, PiazzolaDirettore: CerioniAvvocato: GobbiAssenti Giustificati: Guglielmi, Lom-bardo, Molino, Orcalli

Il Presidente constatata la presen-za del numero legale dichiara aper-ta la seduta.

LETTURA ED APPROVAZIONE VER-BALE PRECEDENTEIl Verbale di Consiglio del 16 luglio 2013, viene approvato all’unanimità.

DELIBERA AMMINISTRATIVAViene approvata la delibera ammini-strativa parte integrante del presente verbale.

COMUNICAZIONIa) Il Presidente informa i presenti che

la FNOMCeO con la circolare n. 70, ha comunicato le modalità con

NOTIZIE DALL’ORDINE

8 VERONA MEDICA

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NOTIZIE DALL’ORDINE

le quali è stato distribuito l’impor-to di € 241.828,00- raccolti dai vari ordini per le zone colpite dai sismi nelle Regioni di Abruzzo ed Emilia Romagna.

b) Il Dr. Mora comunica che l’Ordine dei Medici C. e O. di Ferrara ha de-liberato di ridurre le quote di iscri-zione agli Albi per alcune categorie di iscritti con le seguenti modalità:

- per i Colleghi neo iscritti è prevista una riduzione del 60% per i primi 3 anni di iscrizione. Tale riduzione viene applicata qualora il reddito complessivo lordo annuo sia in-feriore all’assegno annualmente fissato per i medici specializzandi (€ 21,000 annui lordi):

- per i Colleghi che abbiano com-piuto 70 anni e che non esercitino più la professione ed abbiano un reddito complessivo loro annuo inferiore ad € 30,000,00-, è previ-sta una riduzione del 60% purché ne facciano apposita richiesta.

Il Consiglio prende atto di quanto esposto e si riserva, per il futuro, di valutare eventuali modifiche della quota di iscrizione, sulla base an-che di delucidazioni in merito che saranno fornite dalla FNOMCeO.

c) Il Dr. Mora comunica che nella seduta del Consiglio Nazionale Fnomceo del 27 luglio u.s., è stato affrontata la situazione del mercato assicurativo in Italia, nel quale sono evidenti vari ostacoli all’azione as-sicurativa quali:

1- la bassa attenzione alla sicurez-za delle cure.

2- L’impianto giudiziario della re-sponsabilità penale e civile con regole non fisse che sono in continuo divenire, ad esempio la responsabilità contrattuale, ove il reato si estingue dopo 10 anni, mentre nel caso di re-sponsabilità extracontrattuali il danno si prescrive dopo 5 anni.

3- Grande variabilità dell’entità dei risarcimenti (danno biologico – danno morale – ecc.) nella quale mancano tabelle di riferimento.

4- Lunga durata delle cause civili. In tale contesto ogni compagnia

assicurativa è in grave difficoltà nel calcolare il reale rischio eco-nomico-assicurativo; infatti, la legge Balduzzi prevede l’obbli-go assicurativo per il professio-

nista ma non ha previsto un pari obbligo per le assicurazioni.

Le categorie che trovano mag-giori difficoltà ad assicurarsi, sono quelle dei chirurghi, orto-pedici e ginecologi.

Sarebbe auspicabile un’azione che possa “spalmare” il rischio assicurativo su tutta la catego-ria medica al fine di creare un mercato più appetibile ed a ta-riffe più omogenee.

È quindi da valutare la possibi-lità di creare un’assicurazione unica per il primo rischio, valida per tutto il territorio nazionale e per tutte le categorie mediche. Una polizza di primo rischio che copra fino ad un massimale di € 1.000.000 con un costo annuo che dovrebbe aggirarsi su Euro 350/450, (l’eventuale assicura-zione per il 2°è rischio sarebbe a carico del singolo professio-nista). Tale copertura assicura-tiva inizierebbe con l’iscrizione all’Albo e potrebbe essere ge-stita economicamente dall’En-pam che riscuoterebbe la cifra unitamente alla contribuzione previdenziale relativa al FONDO GENERALE – QUOTA A.

Tale formula assicurativa ver-rebbe estesa all’azione di rivalsa con la copertura del pregresso per 10 anni.

Tale azione di rivalsa, non do-vrebbe superare quanto riscos-so dal medico in un periodo di 3 anni, mediante la rimborsabilità con formule che prevedano la rateizzazione.

Nel caso di colpa grave, at-tualmente il giudice ha ampia discrezionalità di giudizio. Sa-rebbe auspicabile un docu-mento ufficiale elaborato dalla Fnomceo che potesse definire i comportamenti da ritener-si compatibili con la ”COLPA GRAVE”, ciò a supporto sia col-leghi che della Magistratura.

Il Dott. Mora passa quindi ad illu-strare quello che nelle intenzioni del Senatore Dott. Bianco po-trebbe essere un disegno di leg-ge sulla responsabilità medica:

- Estensione della responsabilità civile ai 5 anni (anziché gli attuali 10 anni.

- Obbligo di azione nei confronti della struttura e non sul sanitario che vi lavora come dipendente.

- Obbligo di informazione da par-te della struttura al sanitario cir-ca le eventuali richieste di danno civile che lo vedono coinvolto con la perdita automatica della possibilità di rivalsa da parte del-la struttura nel caso di mancata informazione al medico.

- Possibilità da parte del sanita-rio coinvolto nella denuncia per danno di poter intervenire come parte in qualsiasi momento ed in ogni grado del giudizio.

- Estensione temporale della possibilità di rivalsa: 1 anno dal-la sentenza.

- Previsione che la misura eco-nomica della rivalsa non possa superare l’entità dei tre anni di stipendio.

- Previsione della possibilità di rateizzazione del risarcimento per rivalsa; Previsione che l’en-tità della rata mensile non possa superare il 5° dello stipendio.

d) Incontro annuale con i Sindacati medici. Il Presidente ritiene che nel mese di novembre possa essere programmato il consueto incontro annuale con i rappresentanti delle varie componenti sindacali

Il Consiglio approva.e) Viene illustrato dal Dr. Mora e dal

Vice Presidente la situazione che si è venuta a creare in merito alla contribuzione per i redditi percepi-ti dai Consiglieri non in possesso di partiva IVA, derivanti da parte-cipazione alle cariche istituzionali. In tale contesto la Fnomceo con propria circolare inviata nel mese di gennaio, faceva obbligo che i percipienti emolumenti da cariche istituzionali, venissero assoggettati a contributo al Fondo Gestione Se-parato dell’INPS.

L’Enpam contesta tale obbligato-rietà ritenendo che i redditi sopra menzionati siano assoggettati a contribuzione sul Fondo Generale Enpam – quota “B”. Attualmente la vertenza non è ancora definita e si attende una risposta omogenea che chiarisca in modo inequivo-cabile in quale Ente i percipienti di redditi per cariche istituzionali sia-no obbligati alla contribuzione.

9VERONA MEDICA

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NOTIZIE DALL’ORDINE

f) Su richiesta dell’Azienda ULSS 20, il Consiglio delibera la nomina della Dr.ssa Braga Vania Teresa a rap-presentare l’Ordine dei Medici C. e O. di Verona, nella Commissione sulla Prescrizione Farmaceutica.

ENPAMIl referente della Commissione, Dr. Accordini, illustra gli emolumenti ero-gati ai vari componenti del Consiglio Nazionale Enpam ed alle varie So-cietà partecipate dell’Ente, riferibili e parametrati agli emolumenti erogati da vari organismi analoghi, sia Enti di previdenza, sia strutture economiche private (banche, assicurazioni, fondi di gestione ed aventi le medesime carat-teristiche patrimoniali dell’Enpam) evi-denziando nella relazione i vari para-metri di confronto. Al presente verbale viene allegata la relazione illustrata dal Dott. Accordini.

ASSEMBLEA ANNUALE E GIORNA-TA DEL MEDICO E DELL’ODONTO-IATRA VERONESEIl Presidente informa il Consiglio che, come previsto, il giorno 26 ottobre p.v. si terrà la consueta Assemblea Annua-le e Giornata del Medico e dell’Odon-toiatra Veronese.La giornata verterà su 2 incontri:- nella mattinata, alle ore 10,00, nel-

la Sala riunioni dell’Ordine, si terrà l’Assemblea Annuale ove il Presi-dente terrà la consueta relazione ed il Tesoriere provvederà ad illustrare e sottoporre all’approvazione dei presenti, i Bilanci Consuntivo 2012 e Preventivo 2014

- Il pomeriggio alle ore 17,00, nel Pa-lazzo della Gran Guardia, in P.zza Brà, alla presenza delle varie Au-torità, avrà luogo la premiazione dei Colleghi con 50 anni di laurea,

la presentazione dei Colleghi neo-abilitati, i quali effettueranno il giura-mento professionale.

Nel corso dell’evento saranno previ-sti intermezzi musicali e poetici.

ISCRIZIONI E CANCELLAZIONILe iscrizioni e cancellazioni vengono approvate all’unanimità.

MEDICI - CHIRURGHI

Iscrizioni neo-abilitati:Dott. KUZINA AnnaDott. POZZERLE Maria

Iscrizioni per trasferimento da altro Ordine:Dott. FERIGO Laura da TRIESTEDott. MABROUK Mohamed da BOLOGNADott. VEZZI David da BARIDott. VIAGGI Alma Ilaria da ROMADott. ZANDONA’ Brunetta da VICENZADott. ZANONI Fulvio da MONZA

Cancellazioni per decesso:Dott. BUCCI StefanoDott. CERON Giglio

Cancellazioni su richiesta:Dott. IVIC Nenad Dott. PILLAI Wilma

Cancellazioni per morosità ed irre-peribilità:Dott. FOGAING Thirry Fernand

ODONTOIATRI

Iscrizioni neo-abilitati:Dott. POZZERLE Maria

Iscrizioni per trasferimento da altro Ordine:Dott. VEZZI David da BARI

Cancellazioni per decesso:Dott. LAZZARO Michelino

Cancellazioni su richiesta:Dott. FERRARINI MarcelloDott. LEVRATTI Enzo

VARIE ED EVENTUALIa) Il Dr. Bovolin comunica che nel-

la mattinata del 12 ottobre 2013, avrà luogo un incontro con i Com-mercialisti ed i Colleghi Medici, ove verranno illustrate le temati-che riguardanti le Società tra pro-fessionisti.

b) Il Dr. Celebrano informa i Colle-ghi che il 19 ottobre nella Sala dell’Ordine, avrà luogo un incon-tro/dibattito con intervento di Ma-gistrati, Avvocati e Colleghi, aven-te per oggetto l’Amministratore di sostegno.

c) Il Dr. Peruzzini informa i presente che alcuni rappresentanti dello Stato della Sierra Leone, han-no chiesto un coinvolgimento dell’Ordine per varie iniziative, sia mediche che su altri argomenti, chiedono il patrocinio dell’Ordine all’iniziativa.

Il Presidente il giorno 13 settem-bre p.v., parteciperà ad un incon-tro che avrà luogo nella sede della Provincia, per valutare le eventuali richieste formulate.

PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELA-ZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO DAL-LA SALA I CONSIGLIERI ODONTO-IATRI, IL DIRETTORE E L’AVVOCATO.

RELAZIONI ISTRUTTORIEVengono esaminati 3 procedimenti disciplinari. Si decide l’apertura in un caso. Per gli altri due casi si decide l’archiviazione.

AVVISO AGLI ISCRITTISi invitano gli iscritti a voler comunicare alla segreteria dell’Ordine l’eventuale variazione di residenza – o del recapito presso il quale si desi-dera ricevere le comunicazioni dell’Ordine, dell’Enpam e della Federazione Nazionale.Si rammenta che questo è previsto dall’art. 64 del codice di deontologia medica ed è previsto anche dalle nuove norme riguardanti le pub-bliche amministrazioni.L’inadempienza a tali disposizioni può dar corso alle procedure di cancellazione dall’albo professionale con gravi conseguenze in ambito civile e penale, ma anche a gravi rischi sulla copertura assicurativa per l’attività svolta.È infatti fatto obbligo all’ordine di avviare le procedure di cancellazione dall’albo nei confronti degli iscritti che non risultano più reperibili.

La Segreteria dell’Ordine

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È andata oltre ogni rosea previsione, la giornata del Medico e dell’Odontoiatra Veronese, organizzata dall’Ordine nella giornata di sabato 26 ottobre.La formula, ormai a lungo collaudata, di unire all’assemblea degli iscritti con la presentazione, discussione ed appro-

vazione del Bilancio, con la cerimonia di premiazione dei Colleghi che hanno rag-giunto i 50 anni di Laurea ed il Giuramen-to di quelli che hanno ottenuto nel corso dell’anno la prima iscrizione, è stata infatti completamente modifi cata.Si è provveduto infatti a separare la parte “burocratica” del bilancio dalla cerimonia della premiazione e del giuramento.Per questa ultima parte si è puntato a creare un evento che potesse enfatizzare l’ideale passaggio di testimone tra chi ha esercitato la professione per tanti anni e chi si accinge ad affrontarla ora.Nella mattinata di sabato 26 si è dunque tenuta l’assemblea degli iscritti nella Sala Riunioni “P.M. Fazzini” preso la sede dell’Ordine.Erano presenti una trentina di colleghi con altrettante deleghe che hanno ap-provato il bilancio consuntivo 2012 e quello preventivo 2014.

Il Presidente ha ricordato in quella occa-sione i Colleghi che ci hanno lasciato nel corso del 2013.Li vogliamo ricordare ancora una volta:BADINI Cristina, BARBI Claudio, BARBI Giovanni Battista, BONOMELLI Giovan-ni Maria, BUCCI Stefano, CASTELLA-

RIN Tarcisio, CERON Giglio, CUNEGO Giuseppe, GRILLO Carlo, LAZZARO Michelino, LIETO Salvatore, MENDOLA Giovanni, MONICI Mario, OPPICI Franco, PASOLI Corrado, SASSI Irene, TADEO Carlo, TATÒ Luciano, TOMASONI Sergio.Ha poi ringraziato per il lavoro svolto nel corso dell’anno quanti hanno lavora-

to nelle varie commissioni ordinistiche, ricordando in modo particolare i due eventi di aggiornamento organizzati: quello sull’Amministratore di Sostegno (organizzato in collaborazione con l’Or-dine degli Avvocati) e quello sulla nuova Legge sulle Società tra Professionisti in campo medico ed odontoiatrico (orga-nizzato in collaborazione con l’Ordine dei Commercialisti).Un ringraziamento è stato rivolto anche a tutto il Personale dell’Ordine che ha permesso di poter rispondere alle varie esigenze di tutti gli iscritti.Ha ringraziato in modo particolare il Di-rettore dell’Ordine Paolo Cerioni per la sua opera instancabile.Nel pomeriggio, dalle 17.00 alle 19.30 condotta magistralmente dalla Dott.ssa Annalisa Tiberio, ha avuto luogo, nella sala del Palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra, la cerimonia di premiazione e del Giuramento.Quest’ultimo in forma solenne, seguito dalla chiamata sul palcoscenico e la pre-sentazione alla comunità veronese ed alle Autorità, dei Giovani che sono entrati nella professione nel corso dell’anno.Erano presenti circa ottanta dei 116 me-dici neoiscritti. Ecco i loro nomi: ACCORDINI Federico, AMBROSI Enri-co, BALLARINI Sofi a, BANTERLE Silvia, BENFARI Giovanni, BITIRE Georgeta Elena, BOLOMINI Giulia, BONGHI Iolan-da, BOSCHETTO Claudia, BOSELLO Francesca, BREONI Irene, BRUGNERA Annalisa, CACCIAMAN Giovanni, CA-NELLO Alessia, CARESTIATO France-sca, CHINCARINI Marco, CICCIARELLA Lara, COATI Ilaria, COCCO Valentina, COLLETTA Giulia, CUCCHETTO Giu-lia, CYBULSKI Adam Jerzy, DA PRATO Giuliana, DAMOLI Isacco, DE CARO Jolanda, De Marchi Davide, DOLCI Giu-lia, FASANI Giada, FERRARI Federico, FOSSà Irene, FOSTINI Anna Chiara,

NOTIZIE DALL’ORDINE

Giornata del Medicoe dell’Odontoiatra

Il Presidente Roberto Mora e la conduttrice della Giornata la Dr.ssa Anna Lisa Tiberio

Il coro dell’Istituto Comprensivo Caprino Veronese diretto dal Prof. Francesco Pagnoni

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FRIGOTTO Alice, GALVAN Arturo, GA-STALDON Chiara, GRAZIANI Pierfrance-sco, GRECO Elena, KOROMA Edward Gbanabom, KUZINA Anna, LAITI Silvia, LAURENTI Alessandra, LONARDONI Fabio, LUCIANO Umberto, MANZATO Gisella, MARCONI Francesco, MARI-OTTO Arianna, MENEGHELLO Luca, MICHELETTI Valentina, MILANO Elena Giulia, MINNITI Federica, MIOTTI Gio-vanni, MORANDI Luca, MURRI Virginia, PAPOLA Davide, PARISSONE France-sca, PAURO Francesca, PERETTI Ales-sia, PERETTI Marta, PIERANTONI Silvia, PIEROTELLO Luca, PIONA Claudia, PIZ-ZEGHELLA Mariachiara, PLOTEGHER Cristina, POZZERLE Maria, PUNTEL Gino, QUAGLIA Francesca Maria, RE-MONTI Sirley, RISOLI MARTATAGETTI Angela, TOT Ema, TRIPI Gaia, UGOLINI Andrea, VENERI Antonio, VINCO Giulia, ZAMBONI Federico, ZAMBONI Federi-ca, ZAMPIERI Marina, ZANONI Laura, ZECCHETTO Camilla, ZORZATO Pier Carlo, LEMUS Maria Del Pilar. A far da padrini al loro “battesimo pro-fessionale” trenta medici che sono stati premiati per avere raggiunto quest’anno i 50 anni di Laurea.I loro nomi: Leone Aglietti, Giancarlo Bat-taglino, Guglielmo Canali, Alberto Carlini, Giuseppe Costa, Carlo De Battisti, Emilio Mario De Rose, Flavio Faustini, Marcel-lo Ferrarini, Renzo Ferro, Pio Figna Fer-rucci, Vittorio Fraccaroli, Giuliano Gagni, Aristide Lavagnini, Mario Lazzarin, Mario

Mancuso, Maria Grazia Montanari, Carlo Nardini, Lajios Pinter, Carlo Andrea Ro-botti, Rodolfo Rossi, Giorgio Salvi, Ono-frio Sidoti, Antonio Squassabia, France-sco Stasi, Antonio Tedesco, Luigi Tosi, Giuseppe Tridente, Enzo Trinchi, Angelo Vozza, Livio Zanoio, Lino Zen, Giuseppe Zoppi. Grande il numero di presenti (quasi 700 persone..!) che hanno gremito la sala delle conferenze del Palazzo della Gran Guardia.Sul palcoscenico si sono esibiti il coro degli allievi dell’Istituto Comprensivo Ca-prino Veronese” diretti dal Prof. France-sco Pagnoni, l’orchestra del Liceo “Car-

lo Montanari” di Verona diretta dal Prof. Gabriele Galvani, il balletto del Liceo Co-reutico “Michelangelo Buonarroti” diretti dalla Direttrice Artistica Prof.ssa Cristiana Cristiani.Gli allievi dell’Istituto “Lorgna Pindemon-te” hanno offerto la loro preziosa opera organizzativa.Il tutto dunque allietato da brani musicali, cori e danze (particolarmente toccante il balletto che ha concluso la serata, ballato sulla musica del brano musicale “Mis-sion” del Maestro Morricone).A rendere più commovente la giornata è intervenuto l’indimenticabile Bepi Sar-tori che ha letto qualche sua poesia per ricordarci che un buon medico è quello che sa leggere e toccare il cuore della gente.Tra le autorità convenute il Sindaco Flavio Tosi, l’Assessore Regionale alla Sanità Luca COLETTO, il Provveditore agli Stu-di della Provincia di Verona prof. Stefano QUAGLIA, il dott. Enrico BUTTITTA Pro-curatore della Repubblica presso il Tri-bunale Militare di Verona, il dott. Sandro CAFFI dir. Gen. Azienda Ospedaliera, il Col. Dario DI BLASIO dirigente Sanita-rio della 1ª Regione Aerea, il Col. Marco MAISTRELLO comandante 3° Stormo Villafranca, il prof. Alfredo GUGLIELMI (in rappresentanza del Rettore dell’Universi-tà di Verona), il Gen. Antonio BATTISTINI del Confoter Verona, il dott. Luigi BERTI-NATO Dir. Sanit. ULSS. 22, il dott. Gianni TESSARI Dir. San. ULSS. 21, il dott. Mi-chele VALENTE Pres. O. Medici di Vicen-za, i Past President dell’Ordine dei Medici di Verona: Franco ALBERTON, Giorgio CARRARA, Francesco ORCALLI.

NOTIZIE DALL’ORDINE

La sala della Gran Guardia ed il pubblico

L’intervento dell’Assessore alla Sanità Luca Coletto

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Il Presidente ha tenuto in quella sede una breve relazione che riteniamo utile ripor-tare integralmente.

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE

Gentili Signore e Signori, Autorità, Cari Colleghi,Grazie di aver voluto essere presenti e benvenuti in questa splendida sala.Qui oggi celebriamo, in una forma com-pletamente nuova, la Giornata del Medi-co e dell’Odontoiatra.Una celebrazione che speriamo possa diventare un appuntamento fi sso per i medici e per tutta la comunità veronese. Un appuntamento importante e ricco di signifi cati, non solo simbolici.Oggi consegneremo ad alcuni medici veronesi che compiono quest’anno i 50 anni di laurea, una medaglia come segno di riconoscenza e di ringraziamento per quanto hanno fatto con il loro impegno professionale.A ringraziarli, di tutti gli anni dedicati al servizio della gente, non è solo l’Ordine e la categoria medica ma anche la società civile che oggi è rappresentata, qui, dal-le Autorità e dai suoi Rappresentanti più importanti.

Accanto a loro 130 giovani medici, neo laureati e neo-iscritti, pronunceranno il giuramento di osservanza ai principi de-ontologici della professione, come previ-sto dall’art. 54 della nostra Costituzione, a coronamento di anni di studio e inve-stimenti, che hanno visto partecipi ai loro sacrifi ci anche quelli delle loro famiglie.Oggi celebriamo un ideale passaggio di testimone tra chi questa professione ha esercitato per cinquanta anni e chi la

inizia ora, speriamo con l’entusiasmo e la fi ducia che è giusto siano propri della loro età.Entusiasmo che ci auguriamo non ven-ga mai a mancare, perché fare il medico è qualcosa di più di una laurea univer-sitaria. Non bastano le conoscenze, non basta l’abilità e la capacità tecnica.Per essere un buon medico serve la ca-pacità di avvicinarsi agli altri e di condivi-derne debolezze e sofferenze.Serve, in una parola, una buona dose di UMANITà.Servono i valori della solidarietà, dell’at-tenzione alla sofferenza, la capacità di avvicinarsi ai deboli e ai sofferenti, a chi è più fragile e bisognoso. La nostra professione è un esercizio quo-tidiano di prossimità alle persone che si esercita quotidianamente nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori e a casa delle gente.Questa di oggi è una festa per tutti i medici e gli odontoiatri ma è anche un momento di rifl essione; una occasio-ne per rinnovare entusiasmi e speran-ze, ed occasione per rinnovare anche le promesse che abbiamo espresso quando abbiamo iniziato questa pro-fessione.Oggi il medico e l’odontoiatra provengo-no da corsi di laurea separati; diverse di conseguenza sono le competenze.Ad unirli c’è l’oggetto delle cure ed il com-portamento etico.Ecco perché poi le due professioni si fondono in un unico ordine e sono unite dallo stesso codice deontologico e dallo stesso giuramento.

NOTIZIE DALL’ORDINE

Il Provveditore agli Studi della Provincia di Verona Prof. Quaglia consegna il premio al Dr. A. Tedesco

Ballerini del Liceo Michelangelo Buonarroti

13 VERONA MEDICA

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NOTIZIE DALL’ORDINE

Ambedue hanno bisogno di conoscenze che vengono acquisite in anni di studio, ma per essere poi declinate hanno biso-gno di due riferimenti fondamentali: il giuramento Professionale ed il Codi-ce deontologico. Il primo, che oggi verrà qui proclamato e sottoscritto dai giovani colleghi, costitui-sce l’asse portante dell’arte medica.Il secondo, con i suoi precetti costituisce la carta costituzionale della professione.L’occasione di parlare a tanta gente si presenta raramente.Per questo non sarei un buon Presidente se non la cogliessi per ricordare le tante diffi coltà che oggi affl iggono il nostro Pa-ese e la nostra sanità.Abbiamo, tutti, davanti agli occhi i segni del disagio economico e sociale che ha colpito soprattutto i ceti più fragili crean-do nuove criticità e diffi coltà: pensiona-ti che stentano ad arrivare a fi ne mese, tanti giovani disoccupati, gente non più giovane ma anche non più occupata, persone che hanno perso non solo il posto di lavoro ma anche la speranza di trovarlo …..). Tra le criticità anche quelle di tanti giovani laureati, che dopo anni di investimento il lavoro non lo trovano o quando lo tro-vano non è adeguato alle capacità, alle competenze e alle conoscenze acquisite.Anche i medici pagano a questa crisi un contributo economico non indifferente: sono bloccate le retribuzioni, evanescenti gli sviluppi di carriera, bloccati i turn-over; sono aumenti i carichi di lavoro, i contrat-ti, quando ci sono, sono solo contratti atipici con compensi irrisori a fronte delle responsabilità e di una confl ittualità lega-

le che sembra in continuo aumento e che trascina con se’ un costante aumento continuo dei costi assicurativi.A fronte di questa situazione, alcuni, non so se i più brillanti, di sicuro i più intra-prendenti, scelgono di trasferirsi in paesi dove migliori possono sembrare le possi-bilità economiche, di ricerca e di carriera.Il nostro rischia di diventare sempre meno un paese per i giovani, anche per i giovani medici.Il nostro è un paese che importa braccia ed esporta cervelli.Il maggior numero di medici stranieri che lavorano negli Stati Uniti proviene dall’I-talia. Le nostre famiglie, ma anche tutta

la società, investe una quota signifi cativa delle proprie risorse per formare profes-sionisti che poi, dal momento che non trovano sbocchi lavorativi soddisfacenti, portano le loro competenze, e con loro anche tutti i nostri investimenti, altrove.Accogliamo (male) chi ci raccoglie i po-modori, ma trattiamo male anche i nostri fi gli, costringendoli ad emigrare.Non sono un politico, faccio il medico e lascio volentieri ad altri il compito di indi-care le soluzioni.Non posso però sottrarmi dal dovere di denunciare che la nostra sanità pubbli-ca, che per anni è stata un modello di riferimento, sta perdendo in capacità tecnologica, innovativa ed anche orga-nizzativa…. e rischia di perdere anche le caratteristiche che ne hanno fatto un esempio internazionale: la capacità di garantire insieme alla qualità, equità ed accessibilità.A frenarne il declino è rimasto il capitale rappresentato dal personale umano, me-dici e personale sanitario tutto.A far da traino a questa deriva è sicura-mente la grave crisi economica che ha colpito e colpisce tuttora tanti paesi in-dustrializzati, ma è anche la miopia di chi, nelle scelte, si fa guidare dal solo criterio contabile.Assicurare qualità, accessibilità ed equi-tà, a chi è malato o può diventarlo, rap-presenta un formidabile strumento di co-esione sociale, che non può e non deve essere dimenticato.

L’intervento del Sindaco Flavio Tosi

Il momento della consegna dell’attestato di giuramento

14 VERONA MEDICA

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NOTIZIE DALL’ORDINE

Pena il peggioramento delle confl ittualità sociali.In tal senso i medici e le cure non sono un problema, ma una risorsa ed una del-le soluzioni ai problemi del nostro paese. La salute è una di quelle cose che si co-mincia ad apprezzare quando viene a mancare.Se chiederete a chi ha sperimentato la malattia quale sia la cosa più importante vi accorgerete che la risposta sarà una sola: “ La salute”.Garantire a tutti la possibilità di curarsi è un dovere civile; per la politica forse la prima delle cose da garantire; per chi fa il medico lavorare perché questo diritto possa essere garantito a tutti è un dovere morale ed etico. Tra le persone che sono oggi qui presen-ti, ci sono 130 nuovi medici. Essi rappresentano il meglio di quanto i nostri sistemi educativi riescono a creare.Non dobbiamo dimenticare, infatti, che per raggiungere l’obiettivo che loro han-no raggiunto, hanno dovuto superare formidabili selezioni. Oggi a medicina ac-cede uno studente su dieci.Una indagine condotta dall’Università di Verona sulle motivazioni che portano tanti studenti a tentare l’impresa ha rive-lato che una delle principali è quella di poter servire gli altri.Vogliamo sperare che questa motivazio-ne rimanga anche al termine degli studi e che le loro giuste aspirazioni possano venire premiate e non siano mai frustrate.

Cari Giovani colleghi,state per intraprendere una professio-ne che è antica quanto la storia stessa dell’uomo. Nel percorrerne le vie abbia-

te come riferimento chi Vi ha preceduti, come questi colleghi che oggi abbiamo festeggiato dopo 50 anni di servizio.Loro,con la loro presenza, oggi, Vi pas-sano idealmente il testimone.Ricordate che il “Viaggio” che iniziate po-trà darvi grandissime soddisfazioni, ma vi chiederà inesorabilmente anche tanti sacrifi ci.Nel percorrerlo dovrete servire tre pa-droni:• Il primo padrone sarà il paziente: do-

vrete tenere presente che l’oggetto del nostro lavoro è lui, con le sue debolez-ze e le sue infermità.

Non stancatevi mai di rispettarne la dignità, sempre, in ogni momento ed in ogni occasione.

Anche quando sarete stanchi, sco-

raggiati o amareggiati, concedetegli sempre la vostra attenzione e tutta la vostra disponibilità. In questo, prima ancora che nella scienza e nelle capa-cità tecniche, sta il cuore della nostra professione.

Ne riceverete in cambio gratitudine, riconoscenza e stima. E credetemi, alla fi ne delle vostra giornata di lavoro questo potrà signifi care più di quanto avrete realizzato economicamente.

• Il secondo padrone sarà la scienza, cui dovrà sempre ispirarsi ogni vostro atto e scelta; per servirla dovrete con-tinuare a studiare e dovrete essere sempre pronti a modifi care convinzioni e comportamenti.

• Il terzo padrone sarà il bilancio: per-ché, se vorremo garantire che tutti possano accedere alle cure, indipen-dentemente dalle capacità economi-che (come sta scritto nel nostro codice deontologico) dovremo anche ricor-darci di usare le risorse che ci vengono messe a disposizione in modo appro-priato Solo così potremo garantire che il nostro possa rimanere un sistema sanitario universale, accessibile a tutti, ma anche sostenibile.

Sarà buon medico chi saprà servire al meglio questi tre padroni.

Sarà un compito non facile, alle volte un impegno anche gravoso, ma non dovrete mai sentirvi soli.L’ordine sarà sempre al vostro fi anco.Fra pochi minuti, vi sarà consegnata la

Il balletto fi nale del Liceo Michelangelo Buonarroti

Il momento della consegna dell’attestato di giuramento

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NOTIZIE DALL’ORDINE

pergamena che ricorderà nel tempo il vostro giuramento. Sfi lerete sul palco e sarete presentati alla Comunità Verone-se, alle Autorità e alla Società. Un atto formale ma dal signifi cato profon-do; con esso entrerete a pieno titolo nella nostra comunità medica.Siate orgogliosi di farne parte, fate di tutto perché i vostri colleghi più anziani siano fi eri di voi e dei vostri valoriPer fi nire, concedetemi di ringraziare, insieme alle persone che sono oggi qui presenti, le famiglie di questi giovani col-leghi che presteranno giuramento.Se siamo qui oggi a far festa è anche gra-zie ai sacrifi ci che loro hanno sostenuto.Per questo vorrei che l’applauso che, come penso, scatterà alla fi ne di questa mia relazione, andasse soprattutto a loro.Grazie a tutti per l’attenzione

ROBERTO MORA

Indicazioni dell’Ordine Medici in merito a criticità nei rapporti ospedale-territorio

La commissione ospedale-territorio dell’Ordine dei medici di Verona da luglio 2013 ha cercato di individuare alcune criticità che possono favorire un rapporto migliore fra i medici che lavorano sul territorio e in ospedale.Pertanto di recente la commissione ospedale-territorio ha incontrato i direttori sanitari o loro delegati del-le ulss 20-21-22 e degli ospedali di Negrar e Peschiera.Al termine dell’ incontro è emersa la convergenza sulla diffusione e applicazione di alcune delibere re-gionali e del decreto Brunetta sulla pubblica amministrazione, che la commissione ha tradotto in racco-mandazioni e che l’Ordine dei medi-ci di Verona diffonde a tutti gli iscritti:1) obbligo di inviare la certifi cazio-

ne di malattia per via telematica da parte dei medici all’atto della dimissione del paziente evitan-do allo stesso ulteriori disagi. La segreteria dell’Ordine è in grado di rilasciare le credenziali di ac-cesso al portale del Sistema TS a coloro che ne avessero neces-sità. È necessario accedere per-sonalmente alla segreteria per ottenerle.

2) è indice di correttezza deontolo-gica e di buona pratica clinica ri-portare sempre sulle richieste di accertamenti clinici e strumentali il quesito diagnostico o il motivo della richiesta.

3) per evitare disagi ai pazienti sa-rebbe opportuno usare i ricettari che ogni medico ha in dotazione

per il completamento diagnosti-co e inoltre all’ atto della dimis-sione fossero forniti i successivi appuntamenti già prenotati con le relative impegnative tenendo ben presente i tempi delle liste di attesa.

IL REFERENTE DELLA COMMISSIONE OSPEDALE-TERRITORIO

CLAUDIO SALVATORE

Bepi Sartori

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ALBO ODONTOIATRI

VERBALE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI DEL 10 SETTEMBRE 2013

Presenti: Boscagin, Bovolin, Cavallini, Oreglia, Paoletti

Lettura ed approvazione verbali pre-cedenti: i verbali delle sedute del 16/07 e 29/07 sono approvati all’unanimità.

1. Comunicazioni del Presidente: il Presidente informa di una circolare FNOMCEO riguardante la sentenza dell’antitrust n. 24461 del 24/07/2013 che ha sanzionato alcune pratiche commerciali.

3. Il Presidente ripercorre il caso relativo alla pubblicità della società “FRTPLG”. La commissione Albo Odontoiatri de-cide di convocare il dott. XX, direttore sanitario, per informazioni

4. Il Presidente da lettura di una lettera che la CAO manderà alla Commis-sione Centrale di Roma per un con-siglio sul comportamento adottato o da adottarsi per alcuni procedimenti disciplinari in atto.

5. Il presidente informa di aver ricevuto un invito da parte dell’associazione Smile Mission a partecipare ad una conferenza stampa.

Relazioni istruttorie: 1. Il Presidente informa di aver ricevuto

da un nostro iscritto una segnalazione riguardante una pubblicità sanitaria ef-fettuata da parte della società “……..” ove erano pubblicizzate visite gratuite e gadget in omaggio per la prima visita. Nel volantino pubblicitario non compa-re il nominativo del direttore sanitario. Viene deciso di invitare a colloquio il Direttore sanitario per informazioni.

2. Il Presidente ripercorre il caso relati-vo al Dott. WW già preso in esame in presidente riunione CAO in seguito a denuncia della CAO di Savona. Viene esaminata la visura camerale della società XXX proprietaria del grup-

po YYYY e il relativo oggetto socia-le. Viene presa nota della mancanza dell’indicazione del direttore Sanitario nel volantino in oggetto in violazione dell’art. 56 c.d.. Dopo ampia discus-sione la CAO decide di aprire procedi-mento disciplinare in capo al Sanitario.

3. Dott. WW. Il Presidente informa di aver ricevuto dall’Ordine di Trento una se-gnalazione relativa al Dott. W riguar-dante condanna per prestanomismo in ambito odontoiatrico che il sanitario ha avuto durante un periodo in cui non era iscritto all’Ordine. Poichè il Presi-dente dell’Ordine si è già attivato per convocare il sanitario per chiarimenti, questa CAO decide di attendere gli esiti del colloquio.

4. Dott. YY: il Presidente informa i pre-senti di aver ricevuto una segnalazione da parte della Sig.ra FV che ne denun-cia il comportamento come medico/odontoiatra curante, e da lettura dell’e-sposto. Viene deciso di invitare a col-loquio il Dott. YY per chiarimenti.

5. Dott. HH: il Presidente ripercorre il caso relativo al Sanitario e comunica di aver avuto un colloquio con il comandan-te della Guardia di Finanza per capire meglio i termini del controllo da essi effettuato nello studio del Dott. H. Vie-ne deciso di aprire e contestualmente sospendere il procedimento in attesa della sentenza della magistratura.

6. Prof. JJ: viene riassunto il caso relativo al Sanitario. Viene deciso di aprire e sospendere contestualmente il proce-dimento in attesa della sentenza della Magistratura

7. Prof. KK: viene riassunto anche il caso relativo a questo Sanitario. Viene deci-so di aprire e sospendere contestual-mente il procedimento in attesa della sentenza della Magistratura.

8. Dott. QQ: il Presidente comunica che il Dott. QQ ha presentato ricorso avverso la sospensione di mesi tre ir-rogata dalla CAO. Si delibera di dare mandato al Presidente di resistere al gravame.

VERBALE DELLA COMMISSIONE ODONTOIATRI DELL’8 OTTORE 2013

Presenti: Boscagin, Bovolin, Cavallini, Oreglia, Paoletti

Lettura e approvazione verbale prece-dente: approvato con una modifica.

Comunicazioni del presidente: 1. Il Presidente comunica ai presenti di

aver ricevuto lettera a firma del Dott. Renzo sui percorsi formativi per le professioni sanitarie, ove si auspi-ca l’impegno di tutti per portare chiarezza nei percorsi formativi con particolare riguardo per la tutela dei giovani neolaureati.

2. Il Dott. Berto informa di un conve-gno di sabato 12 /10 a Padova pur-troppo coincidente con il convegno dell’Ordine sulle Società tra Profes-sionisti.

3. La CAO nazionale ha inviato, e vie-ne letta, la documentazione su di-segno di legge che propone modi-fiche al codice penale concernenti l’esercizio abusivo delle professioni e nuova disciplina dell’esercizio abusivo della professione di Medico e Odontoiatra.

Relazioni istruttorie: caso QQ/WW; il Presidente, dopo aver ripercorso il caso relativo ai sanitari, informa che l’udienza presso il tribunale è stata fissata per il giorno 7 novembre.Dott. YY: il Presidente riferisce alla Cao di aver invitato a colloquio il sanitario per informazioni circa l’attività svolta durante il suo ruolo trascorso di di-rettore sanitario presso lo studio “….”. Esaminato il testo del colloquio la Cao all’unanimità decide di attendere per esprimersi nell’ipotesi di un approfondi-mento di indagini.Il Presidente riferisce ai presenti che sarà relatore al convegno organizzato dall’Ordine sabato 12/10 sulle Società Sanitarie. Viene aperto un ampio dibat-tito su questo argomento.Il Dott. Bovolin informa i presenti sulla riunione che si è tenuta il giorno 1 ot-tobre con i medici neolaureati. Durante la riunione sono stati consegnati alcu-ni documenti inerenti la professione e sono state raccolte le adesioni per la prossima giornata del medico che si terrà il giorno 26 ottobre.

Verbali della CommissioneOdontoiatri

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LETTERE AL DIRETTORE

Aiutiamo William?

Dear doctor,

I am a fi nal year post graduate stu-dent studying audilogy at university of ghana.Dr, i have learnt so much from you and the passion with which you were attending to the sick.I want to do some humanitarian ser-vices to the people of ghana in vil-lages by providing audiological scre-ening for newborns and children to identify early potential babies in rural areas likely to have hearing problems in the future.With this i believe you are the spe-cial dr for me to discuss this with due to passion for kids,because of this i would like you to help me look for equipment that will be needed for such out reach programs.The equipment are:1. USED OR NEW OTOACOUSTIC EMISSION DEVICE2. USED OR NEW TYMPANOMETER3. USED OR NEW AUDIOMETER

PLEASE LETS MAKE A HUMBLE APPEAL TO HOSPITALS WHO HAVE ABANDONED THEIR OLD EQUIPMENT SO THAT WE CAN COLLECT AND USE.HOPE TO HEAR FROM YOU SOON.

WILLIAM OFORI - GHANA

Caro Dottore,sono, alla fi ne, uno studente all’ulti-mo anno di audiologia presso l’Uni-versità del Ghana.Ho imparato molto da te e dalla pas-sione con cui sei attento ai malati.MI piacerebbe occuparmi in qual-che servizio umanitario per la po-polazione del Ghana portando nei villaggi uno screening audiologico per i bambini piccoli e quelli neonati per poter identifi care precocemente chi ha problemi auditivi o che potrà averli in futuro.

So che sei attento ai problemi dei bambini e per questo penso che tu possa aiutarmi a trovare la strumen-tazione che mi è necessaria.Ho bisogno di:Un device usato o anche nuovo per audiometriaUn Timpanometro usato o nuovoUn audiometro usato o nuovo

Ho conosciuto William in Ghana dove per qualche tempo ho lavorato (alcune settimane l’anno) come volontario a in un centro medico a Biriwa, un villaggio di pescatori vicino a Cape Coast.William ha ora completato la sua pre-parazione professionale e è ora un au-diometrista.Mi ha mandato questo appello. Chi fosse in grado di aiutarlo per favore contatti la segreteria dell’Or-dine (045-8006112).

ROBERTO MORA

medICInA dI fAmIGLIACOme CALCOLARe IL COmpenSO dOVuTO AL SOSTITuTO

Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della ConferenzaStato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”Il compenso in questione è il”COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:

Compenso forfetario X 70%: 30 = X (somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzoX va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre

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AGGIORNAMENTO

Il trattamento delle lesioni squamose intraepiteliali di alto grado della cervice uterina

P. Cattani, M. B. Bertolin, M. Mantello, V. Morini, R. Colombari*, D. Dalfi or*Centro di Ginecologia Oncologica Preventiva ULSS 20 – Verona

* UOC di Anatomia Patologica, Ospedale G. Fracastoro – San Bonifacio Verona

INTRODUZIONEL’aumentata frequenza delle lesioni displastiche della cervice uterina in donne giovani che non hanno ancora completato il loro programma ripro-duttivo, la migliore conoscenza della storia naturale di queste malattie, l’af-fi namento della tecnica colposcopica e la maggior precocità della diagnosi hanno indotto i clinici ad apportare notevoli cambiamenti alle tecniche chirurgiche utilizzate per il trattamen-to delle CIN: i trattamenti demolitivi, quali l’isterectomia e l’amputazione del collo, sono stati infatti abbandona-ti e sostituiti da interventi conservativi ed ultraconservativi che mantengono l’integrità anatomica e funzionale della cervice e permettono un adeguato fol-low up colposcopico e citologico.

I TRATTAMENTII trattamenti conservativi ed ultra-conservativi della CIN (Cervical In-traepithelial Neoplasia) oggi utilizzati possono essere distinti in distruttivi (o ablativi) ed escissionali.La vaporizzazione (sia laser sia elet-trica a radiofrequenze) è l’unica tec-nica distruttiva attualmente utilizzata nei nostri contesti risultando ormai praticamente abbandonate sia la dia-termocoagulazione sia la crioterapia. Il limite maggiore di questo tipo di in-tervento è di non consentire il controllo istologico del tessuto asportato con il grosso rischio, soprattutto se viene a mancare un supporto colposcopico di

buona qualità, di trattare come lesioni intraepiteliali anche lesioni microinva-sive o francamente invasive. Questo rischio, lungi dall’essere solamente teorico (la letteratura segnala un ri-schio di microinvasione di oltre il 6% e di invasione dell’1-2% in pazienti con biopsia CIN3), può portare, come è intuibile, a gravi e talora non rimedia-bili conseguenze cliniche. Sono questi i motivi che hanno indotto le Società Scientifi che a ridurre drasticamente le indicazioni dei trattamenti distruttivi: oggi queste tecniche vengono rele-gate al completamento di trattamenti escissionali (al fi ne di limitare il sacrifi -cio di tessuto sano) o alla terapia chi-rurgica, quando indicata, delle lesioni di basso grado. Per poter utilizzare in sicurezza la vaporizzazione è però an-che indispensabile soddisfare quattro inderogabili requisiti: 1. la colposcopia deve essere sod-

disfacente, quindi con giunzione squamo-colonnare visibile

2. non deve essere presente un so-spetto colposcopico o citologico di microinvasione o di invasione franca

3. non deve essere presente un so-spetto di lesione ghiandolare

4. deve esserci perfetta concordanza tra citologia, colposcopia ed isto-logia della biopsia mirata (che va sempre eseguita prima di adire ad un trattamento ablativo).

Secondo le linee guida della Società Italiana di Colposcopia e Patologia Cervico-Vaginale (SICPCV) il tratta-mento della CIN di alto grado deve essere preferenzialmente di tipo escissionale per consentire il control-lo istologico del tessuto asportato: le tecniche escissionali comprendono la conizzazione a lama fredda, la coniz-zazione laser, e l’escissione a radio-frequenze.Per il clinico il trattamento ideale della CIN di alto grado dovrebbe soddisfa-re tre requisiti: facilità di esecuzione, effi cacia e qualità di risultato.La facilità di esecuzione dovrebbe permettere l’effettuazione ambulato-riale dell’intervento in anestesia locale ed in tempi contenuti per limitare sia il discomfort della paziente sia i costi per la struttura.L’effi cacia del risultato dovrebbe ga-rantire in primo luogo, dopo aver escluso l’invasione, la guarigione della CIN; in secondo, molto più ambizio-samente, dovrebbe mirare ad eradi-care l’infezione e ad interromperne la trasmissione del virus.La qualità del risultato, infi ne, va commisurata alla accettabilità del trattamento, alle scarse complicanze precoci e tardive ed al mantenimento della fertilità. Sono importanti inoltre la qualità del campione istologico ot-tenuto e la facilità del follow up citolo-gico e colposcopico.

Fig. 1: Elettrodi ad ansa per radiofrequenze

Fig. 2: Altri elettrodi per radiofrequenzeFig. 2: Altri elettrodi per radiofrequenze

19 VERONA MEDICA

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AGGIORNAMENTO

Nessun trattamento oggi a disposizio-ne del clinico può ritenersi ideale an-che se tutti i trattamenti escissionali at-tualmente utilizzati garantiscono buoni risultati nella terapia della CIN e nella sua guarigione. A questa conclusione giunge un’ampia metanalisi del 2010 della Cochrane Library riguardante il trattamento chirurgico della CIN che ha preso in esame 28 trial clinici ran-domizzati omogenei per modalità di randomizzazione, criteri di inclusione, numero di pazienti, tipi di interven-to, durata del follow-up: gli interventi escissionali presi in esame sono la conizzazione laser, la LLETZ a radio-frequenza (Large Loop Excision of the Transformation Zone), e la conizzazio-ne a lama fredda. La conclusione fi na-le a cui giungono gli Autori conferma che in realtà non esiste a tutt’oggi un trattamento migliore di un altro nell’e-radicare le lesioni preneoplastiche del-la portio essendo i risultati ottenuti nei vari trial statisticamente sovrapponibili. Tuttavia se si prendono in considera-zione la facilità di esecuzione e la quali-tà del risultato si nota che esistono no-tevoli differenze tra le diverse tecniche e non solo tra trattamenti distruttivi ed escissionali ma anche tra i singoli trat-tamenti escissionali. È esperienza comune che la conizza-zione a lama fredda male garantisca i requisiti richiesti: è infatti un intervento che comporta il ricovero della pazien-te e l’anestesia generale, che è grava-to da una maggior incidenza di emor-ragie intraoperatorie, da un maggior rischio di stenosi cervicale post chi-rurgica e di sequele ostetriche (parto prematuro, rottura prematura delle membrane) e che rende, soprattutto se si applicano punti emostatici sulla cervice, diffi coltoso il follow up col-poscopico e citologico della paziente per i rimaneggiamenti cicatriziali e per la risalita della giunzione squamo-co-lonnare nel canale cervicale. È inoltre un intervento che non essendo ese-guito sotto guida colposcopica non consente precisione ed accuratezza nell’escissione con conseguente so-vra o sottotrattamento della lesione preneoplastica. Questi limiti non com-pensano certamente la più precisa e facile interpretazione istologica dei margini di resezione del cono e sono i motivi per cui nella Consensus Cofe-rence del XXVII Congresso Nazionale

(Venezia San Giuliano, Nov. 2012), la SICPCV in accordo con la letteratu-ra più recente non raccomanda l’im-piego routinario della conizzazione a lama fredda nel trattamento della CIN ma riserva eventualmente questa tec-nica chirurgica alla terapia dell’AIS in donne anziane.Oggi le metodiche escissionali che rappresentano il trattamento d’elezio-ne delle lesioni preneoplastiche del collo dell’utero sono il laser e le radio-frequenze: si tratta infatti di tecniche ambulatoriali, effettuate in anestesia locale, praticate sempre sotto guida colposcopica, che esitano in tempi di guarigione rapidi, garantiscono buoni risultati anatomo-funzionali (aspetto molto importante in donne per lo più giovani e desiderose di gravidanze future) e presentano un’ottima com-pliance da parte delle pazienti.

Se si vanno tuttavia ad analizzare le caratteristiche di queste due tecniche chirurgiche si evidenziano delle dif-ferenze e delle peculiarità che fanno concludere agli Autori della già citata metanalisi della Cochrane Library che la conizzazione laser richiede tempi maggiori per l’esecuzione ed un adde-stramento più lungo per gli operatori. Questi fattori, aggiunti ai maggiori co-sti dello strumentario, al maggior do-lore perioperatorio per la paziente ed alla maggior severità e profondità degli artefatti da calore sul cono escisso, fanno sì che l’elettrochirurgia a radio-frequenze sia raccomandata anche nei confronti del laser nel trattamento routinario della CIN.

L’ELETTROCHIRURGIA ESCISSIONALE L’elettrochirurgia escissionale è certa-mente il trattamento attualmente più utilizzato nella terapia della CIN.

Per potere praticare questa chirurgia è indispensabile un generatore mo-nopolare che consenta l’utilizzo di una corrente alternata ad elevata frequen-za e a basso voltaggio. La necessità di impiegare frequenze adeguate è legata al fatto che frequenze inferiori a 10 KHz possono portare a depola-rizzazione dei tessuti, con effetti fara-dici o elettrolitici, e frequenze invece troppo elevate comportano il rischio di fughe di corrente con possibilità di ustioni o di folgorazioni. Le frequenze ideali di utilizzo cadono nel range delle onde radio e sono di solito comprese tra 350 KHz ed 1,5 MHz. In questo modo si riducono al massimo i danni derivanti dall’uso della corrente garan-tendo al sistema importanti vantaggi quali il basso effetto elettrolitico dovu-to al cortissimo periodo di conduzione unidirezionale della corrente, l’assenza di fenomeni di elettrostimolazione mu-scolare e la massima sicurezza per il paziente nei confronti dei fenomeni di folgorazione. Il sistema di emissione delle radio-frequenze avviene per impulsi (mo-dulazione) a frequenze prestabilite, controllate da microprocessori e che possono essere selezionate dal chi-rurgo: è possibile scegliere emissioni in continuo, a singolo impulso (con durata minima dell’impulso di 10 mil-lisecondi), ad autoripetizione (treni di impulsi con frequenza variabile da 3 a 20 Hertz) o in superpulsato (con pos-sibilità di variare sia la durata che la frequenza di ripetizione degli impulsi). In questo modo la potenza di impatto sul tessuto (potenza di picco) risulta superiore alla potenza media, consen-tendo quindi il massimo trasferimento di energia nella minima unità di tem-po. Da ciò consegue anche la drastica riduzione del danno termico (inferiore a 330 micron) a garanzia sia della fa-cilità di lettura del pezzo istologico sia dell’integrità dei tessuti adiacenti alla zona trattata. Queste premesse ben evidenziano come le attuali apparec-chiature elettrochirurgiche siano stru-menti molto diversi dagli elettocoagu-latori o dai vecchi elettrobisturi: sono infatti strumenti che, se ben tarati, possono fornire una vasta gamma di funzioni e di regolazioni e consentire al chirurgo di adeguare le loro caratteri-stiche al tipo di intervento da eseguire, al tessuto da operare, alla delicatezza

Fig. 3: Letto chirurgico dopo escissione con ansa

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AGGIORNAMENTO

degli organi vicini ed alla necessità di emostasi.Ulteriore ed importante vantaggio dell’escissione a radiofrequenze è la possibilità di utilizzare una vasta scelta di elettrodi (vedi fi gg. 1 e 2) che vanno dall’ansa, alla sfera, alla spatola, all’ago ed al microago, ciascuno con suppor-ti di varia lunghezza a seconda della profondità dell’organo da trattare. L’intervento escissionale di elettro-chirurgia più praticato è certamente l’escissione con ansa (nei paesi anglo-sassoni LEEP - Loop Electrosurgical Excision Procedure – o LLETZ - Large Loop Excision of the Transformation Zone) (vedi fi g. 3). L’ampia gamma delle anse, che possono variare per dimensione, per profondità e per dia-metro del fi lo, permette un’estrema personalizzazione dell’escissione in funzione delle dimensioni della portio, dell’estensione periferica della lesione colposcopica, della localizzazione del-la giunzione squamocolonnare. L’ago a radiofrequenze consente di eseguire una cilindrizzazione della portio evitando l’impiego di un’ansa di grandi dimensioni (con risparmio di tessuto sano e facilitazione dei pro-cessi di guarigione): trova indicazio-ne soprattutto in quelle pazienti con lesione colposcopica molto profonda nell’endocervice. La spatola metallica infi ne risulta un dispositivo ideale nelle procedure di vaporizzazione sia quando questa rappresenti un trattamento distruttivo esclusivo, sia quando venga associata alla terapia escissionale per comple-tare il trattamento di lesioni partico-larmente estese sull’esocervice o in vagina (trattamento combinato ablati-vo-escissionale).

LA NOSTRA CASISTICAI trattamenti per CIN di alto grado effettuati nel 2012 presso il Centro di Ginecologia Oncologica Preventi-

va dell’ULSS 20 – Verona sono stati 132: di questi 129 (97,7%) sono stati eseguiti ambulatoriamente ed in ane-stesia locale, mentre 3 (2,3%) hanno comportato l’anestesia generale ed il ricovero giornaliero (stenosi vaginale, richiesta della paziente e presenza di contemporanea patologia endome-triale).I 129 interventi ambulatoriali, esegui-ti sempre sotto guida colposcopica e con l’utilizzo di radiofrequenze, sono stati escissionali puri in 120 casi (93,1%) e combinati ablativo-escissionali in 9 pazienti (6,9%) (vedi tab. 1).Non ci sono state complicanze in-

traoperatorie.2 pazienti (1,5%) hanno presentato emorragia postoperatoria tardiva: in uno di questi casi è stata applicata una sutura emostatica.Non si sono verifi cati casi di infezione locale postchirurgica e pertanto non è mai stata prescritta terapia antibio-tica sistemica o topica.Tutti i campioni di tessuto inviati al patologo sono risultati interpretabili ed hanno consentito non solo la for-mulazione della diagnosi ma anche la valutazione istologica dei margini di escissione. Il margine endocer-vicale è risultato interessato da le-sioni virali (di qualsiasi grado) in 13 pazienti (10,1%). Delle altre 116 pa-zienti (89,9%) 109 presentavano tutti

i 3 margini liberi da malattia mentre 7 avevano il margine esocervicale o quello profondo interessati: rite-niamo la valutazione di questi due margini poco signifi cativa dal punto di vista prognostico per l’accurata vaporizzazione che, secondo le indi-cazioni della letteratura, viene sem-pre eseguita sul margine periferico dell’escissione e sul letto chirurgico (fi no alla radicale vaporizzazione di tutti gli sfondati ghiandolari colpo-scopicamente evidenziati).La diagnosi istologica defi nitiva otte-nuta sul tessuto escisso (vedi tab. 1) è stata in 19 casi (14,7%) di CIN1, in 102 (79,1%) di CIN2/3 ed in 6 (4.7%) di carcinoma (4 casi di stadio IA1 e 2 casi di stadio I A2). 2 pazienti (1,5%) hanno presentato, associata alla lesione squamosa, un quadro di adenocarcinoma in situ. In 2 pazienti (1,5%) l’esame istologico è risultato negativo.

CONCLUSIONIL’analisi dei nostri dati in primo luogo ci conferma l’opportunità di trattare in modo escissionale le lesioni preneo-plastiche di alto grado della cervice: anche nella nostra casistica infatti compaiono casi di invasione stroma-le e di patologia ghiandolare che, se trattati con tecnica distruttiva, sareb-bero sfuggiti alla diagnosi.Tra i trattamenti escissionali ancora una volta le radiofrequenze hanno dimostrato effi cacia terapeutica co-niugata a buona tollerabilità da parte della paziente ed a bassi costi di ese-cuzione. Questi fattori, uniti all’ottima restituito ad integrum della cervice trattata (vedi fi g. 4), rendono questa tecnica, con il laser, il trattamento di scelta in caso di lesioni preneoplasti-che della cervice uterina. La maneggevolezza della strumenta-zione utilizzata, tuttavia, non deve in-durre ad una sottovalutazione dell’inter-

Fig. 4: Esiti a 6 mesi di trattamento con ansa

Totale Trattamenti

Escissionali Combinati

Margini Esame istologico

Negativi Eso/Prof. Positivo Apice Positivo Negativo CIN 1 CIN 2/3 K

129 120 9 109 7 13 2 19 102 6

100% 93,1% 6,9% 89,9% 10,1% 1,5% 14,7% 79,1% 4,7%

Tabella 1 - Trattamenti escissionali ambulatoriali per CIN 2/3 eseguiti nel 2012

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AGGIORNAMENTO

vento da eseguire: va sempre tenuta presente l’assoluta necessità di una buona preparazione in campo colpo-scopico per poter essere radicali sulla malattia ma conservativi nei confronti della cervice uterina allo scopo di sal-vaguardarne l’integrità anatomica e funzionale. È indispensabile infine la perfetta padronanza del generatore e degli elettrodi utilizzati per evitare complicanze chirurgiche anche im-portanti (emorragie, lesioni di orga-ni vicini) e per assicurare un buona interpretabilità istologica del pezzo asportato.

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Corso teorico-pratico “Lesioni virali e prein-vasive del basso tratto genitale. Ruolo del trattamento a radiofrequenza” – Asti, 22-23 Novembre 2001.

29. Prendiville W.: Trattamenti escissionali nel basso tratto genitale. Guida pratica all’uso dell’ansa diatermica. A.S. Macor Editore, pagg. 43 – 69, 1994.

30. Prendiville W.: Optimising the management of CIN with LLETZ: transformation zone classification and the choice of the elc-trode. In Atti del III Corso teorico-pratico “Lesioni virali e preinvasive del basso tratto genitale. Ruolo del trattamento a radio-frequenza” – Asti, 22-23 Novembre 2001, pag. 111-114.

31. Murdoch J.D.: The impact of loop dia-thermy on management of early invasive cervical cancer. Int. Gynecol. Cancer 2: 129; 1992

32. Burke L. The use of carbon dioxide laser in the therapy of cervical intraepithelial neo-plasia. American Journal of Obstetrics and Gynecology 1982;144(3):337–340.

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35. Wright C., Riopelle M.A. The Geometry of CIN as guide to its eradication.The Cervix, 4, 1986

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39. Duggan B et al. Cold-Knife conization ver-sus conization by loop electrosurgical exci-sion procedure: a randomized, prospective study. American Journal of Obstetrics and Gynecology 1999;180:276–82

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Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghie degli Odontoiatri di Verona

www.omceovr.itInformazioni e servizi “on line”

22 VERONA MEDICA

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PROFESSIONE E LEGGE

Nella seconda giornata di lavori è inter-venuto Il primo presidente della Corte di Cassazione: “Troppe criticità riguar-danti sia l’indeterminatezza delle linee guida che l’operatore deve seguire, sia il concetto di colpa lieve che non esiste nel Codice penale”. Rilevate poi le pe-santi ripercussioni sul piano assicurati-vo dei procedimenti civili.

“Gli Ospedali Universitari e il processo di cambiamento del Servizio Sanitario Nazionale”, questo il titolo del Conve-gno promosso dalla cattolica di Roma il 7 e 8 novembre. Quattro le tematiche: la mission degli ospedali universitari, costi e opportunità dell’innovazione, l’integrazione con il territorio, la re-sponsabilità professionale. Veniamo a quest’ultima.“La legge Balduzzi, all’art. 3, cerca di coprire un universo eterogeneo. Quan-do si spiega che l’esercente la profes-sione sanitaria che nello svolgimento della propria attività si attiene a linee guida e buone pratiche accreditate dal-la comunità scientifiche non risponde penalmente per colpa lieve, si solleva un rilevante problema di indetermina-tezza: non si spiega quali siano le linee guide da seguire. Si deve considerare, infatti, che per alcune specializzazioni mediche esistono nel nostro Paese tre linee guida nazionali, tredici linee guida regionali ed alcune decine di linee guida europee. Senza contare che il concet-to di colpa lieve non esiste nel Codice Penale. Questa distinzione è presente, invece, nel Codice civile”. Così il primo presidente della Corte di Cassazione, Giorgio Santacroce, è intervenuto alla seconda giornata di lavori del conve-gno dell’Università Cattolica.Il presidente Santacroce ha affrontato anche la questione riguardante il con-tenzioso medico-legale nell’ambito della medicina nella sua duplice forma:

quella di rinuncia al prestare la propria opera nelle situazioni di rischio clinico suscettibili di potenziali strascichi giudi-ziari, e di iperprescrizione in via cautela-tiva di accertamenti diagnostici e inter-venti terapeutici il più delle volte inutili. “Questo fenomeno in parte è imputa-bile al comportamento dei mass media sempre pronti ad enfatizzare casi di malasanità reali o presunti che siano. L’aumento del contenzioso medico-legale è dovuto al fatto che rispetto al passato i giudici sono diventati molto più sensibili e attenti nei confronti dell’e-vento avverso che colpisce il paziente data la mancanza di norme giuridiche di riferimento sull’atto medico. Servireb-bero - ha proseguito - norme precise di riferimento da inserire in un proget-to organico e unitario teso a introdurre una tipizzazione del trattamento sani-tario lecito a garanzia dei medici e dei pazienti nella vertenza di responsabilità professionale”.Santacroce ha anche sottolineato la difficoltà di introdurre una tipizzazione o norme specifiche in questa mate-ria, “sia perché il dibattito giuridico nel settore medico si misura sempre più spesso con questioni ideologiche di deontologia clinica, come dimostra ad esempio la vicenda riguardante il testamento biologico, sia perché è dif-fuso il timore che l’opinione pubblica possa interpretare la previsione di una disciplina legislativa speciale dell’attività medica come la ratifica di una sorta di impunibilità per il medico, perché intro-durrebbe esclusioni o limitazioni in suo favore, in contrasto con il principio di uguaglianza richiamato dall’art. 3 della Costituzione”.“Oggi abbiamo una responsabilità pe-nale ridotta al lumicino - ha spiegato il primo presidente della Corte di Cassa-zione - La responsabilità penale si sta considerando sempre più come l’estre-

ma ratio. È questa, infatti, l’idea di fondo che serpeggia nelle più recenti senten-ze penali”. Diversa è invece la questione nell’ambito civilistico: “Qui notiamo una situazione ben più pesante con rilevanti ripercussioni dal punto di vista assicu-rativo”.Sulla stessa lunghezza d’onda l’inter-vento di apertura di Francesco D’Ales-sandro, docente di Diritto Penale pres-so l’università Cattolica di Milano. “La riforma Balduzzi si è rivelata insufficien-te, serve una risposta di sistema che intervenga su varie direttrici”, ha detto.“L’aumento delle aspettative da parte paziente ha portato ad un aumento del contenzioso penale, che ha registrato una lieve regressione solo negli ultimi anni. È in continuo ed esponenziale au-mento, invece, quello civile - ha spiega-to D’Alessandro - La diffusa percezione tra gli operatori di una prassi giudiziaria molto severa capace di mettere a ri-schio le carriere ha portato a compor-tamenti di medicina difensiva perniciosi sia per i pazienti che per il Ssn. Uno spreco di risorse inutile per la tutela della salute del paziente, ed utile solo per salvaguardare dal punto di vista le-gale l’operatore nel caso di un evento avverso”.“Questo tipo di intervento legislativo - ha proseguito - non si è dimostrato adeguato a combattere il problema. L’approccio di tipo accusatorio ha fatto nascere un atteggiamento di tipo difen-sivo da parte dell’operatore, inducen-do logiche di apprendimento passivo dall’errore”.D’Alessandro ha poi presentato alcuni punti chiave di un progetto di riforma di sistema elaborato dal Centro studi Federico Stella di cui è coordinatore. “Questi i cardini: definizione normati-va di trattamento medico-chirurgico, limitazione delle responsabilità penale ai soli casi di colpa grave, previsione

Università e SSN. Al convegno della Cattolica: si parla di responsabilità del medico

23VERONA MEDICA

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PROFESSIONE E LEGGE

dell’effetto estintivo dei reati commessi dal sanitario per colpa grave nel caso in cui si concluda con successo un programma di giustizia riparativa in ambito sanitario”.Il docente, infine, ha affrontato il pro-blema del rischio clinico. “Le attività di reporting degli errori possono esse-re svolte con serenità se, e solo se, il sanitario che ha segnalato qualcosa che non ha funzionato nella propria attività o in quella della sua equipe ha la certezza di non star caricando con questa sua segnalazione la pistola giu-diziaria che qualcuno un domani potrà puntare contro di lui. Se non ci sono norme che garantiscono l’inutilizzabi-lità di queste segnalazioni in contesti giudiziari - ha concluso - automatica-mente disincentiveremo gli operatori a segnalare, visto che resterà il timore di esporsi a future accuse”.

Studi professionali in un mercato in evoluzioneLa necessità di strutturare gli studi professionali con forme associative e societarie è ben presente già negli anni ’70, per rispondere alle più am-pie e diversificate esigenze aziendali e sociali , offrire una migliore consu-lenza, fidelizzare la clientela, elevare l’efficienza dello studio e mantenerla nell’intero periodo annuale. Queste affermazioni sono ancor più vere oggi, in quanto le professioni intellet-tuali si trovano di fronte ad eventi eco-nomico-sociali di grande portata. La globalizzazione ha portato alla ribalta nuove potenze industriali (Cina, India, Brasile, Russia, Sudafrica, Vietnam, Turchia, ecc.) ed inoltre molti paesi europei a noi vicini, come Slovenia e Ungheria, allargano la loro competi-tività anche alle attività professionali.

I modelli organizzativi nel campo dello “studio professionale” sono riconducibili agli anni ’60 e oggi manifestano una forte esigenza di rinnovamento, in primis sul piano organizzativo, evolvendo da studi monocratici o condivisi verso studi associati e società di professionisti. Oltre a ciò appare sempre più rile-vante la necessità di assumere nuo-ve funzioni, esplorando e coltivando campi di attività diversi e innovativi. La strategia premiante sembra esse-re quella di superare la figura del pro-fessionista tuttologo nel suo ambito, realizzando centri professionali che uniscano competenze specialistiche di alta qualità, anche attraverso l’u-nione di professionalità eterogenee: occorre integrarsi, associarsi, fare rete per far fronte ad una concor-renza sempre più accentuata e per

dotarsi di dimensioni e strutture ade-guate ad un mercato che richiede prestazioni professionali altamente specializzate e che solo una inte-grazione tra specialisti può fornire. La nuova legge sulle società tra pro-fessionisti dovrebbe permettere ed accompagnare questa evoluzione e rappresenta una svolta fondamen-tale pur in presenza di incertezze su alcuni aspetti applicativi. La crisi economica che non ha risparmiato i professionisti e la rapida evoluzio-ne mondiale impongono un cambio di passo per rendere più competitivi i nuovi piccoli e grandi studi e quelli già esistenti. Per meglio intendere il rilievo del “modo delle professioni” si riporta il numero dei soggetti iscritti agli or-dini professionali (anno 2011 Fonte Censis).

COmunICARe IL queSITO Od IL SOSpeTTO dIAGnOSTICOÈ IndICe dI CORReTTezzA deOnTOLOGICA

e dI buOnA pRATICA CLInICAAlcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine di richiedere visite specialistiche ed accer-tamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella genera-lità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI riportare sulle richieste di accertamenti • data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta• timbro personale del medico proponente • firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente • infine ma non per ultimo: indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della richiesta di accertamenti

Appunti sulla nuova disciplina delle società tra professionisti

24 VERONA MEDICA

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PROFESSIONE E LEGGE

Costituzione di una STPL’attività professionale è regolata da-gli art. 2229-2238 del codice civile. In particolare si prevede che le professio-ni intellettuali siano esercitate solo con l’iscrizione in appositi albi istituiti dalla legge. L’accertamento dei requisiti per l’iscrizione, la tenuta degli albi e il po-tere disciplinare sono demandati alle associazioni. Il codice non richiede per l’esercizio particolari forme, ma a tal ri-guardo la legge 1815 del 1939 aveva limitato l’esercizio ai soli professionisti individuali o associati. La Legge 183 del 12/11/2011 all’art. 10 prevede:1) la riforma degli ordini professionali2) consente la costituzione di società

tra professionisti (commi 3-12) per l’esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordini-stico, secondo i modelli societari disciplinati dai titoli V e VI del libro V del codice civile e cioè nella forma di società di persone (società sem-plice, snc, sas), società di capitali (Spa, Sapa, Srl, Srls) e società cooperative (quest’ultime con un minimo di 3 soci).

3) Prevedendo i seguenti obblighi: a. L’attività svolta (oggetto sociale)

dev’essere l’esercizio di una at-tività professionale.

b. La legge impone “l’esercizio esclusivo dell’attività professio-nale da parte dei soci”.

c. Lo statuto può quindi prevedere che l’attività professionale non sia solo riferita a quella delle ti-pologie professionali tipiche, ma viene lasciata alla libertà contrat-tuale. Così potrebbe essere la consulenza in campo “medico-giuridico”, in materia di “inge-gneria medica”, o sulla privacy. Potrebbe pertanto accadere che una società avente l’oggetto nel campo della sicurezza del lavoro sia costituita da un medico, un avvocato e un ingegnere.

d. Possono fare parte di una STP solo professionisti iscritti agli Ordini, Albi o Collegi italiani, cit-tadini UE in possesso di titolo di studio abilitante, e altre persone anche non appartenenti a que-ste categorie, ma che svolgano prestazioni tecniche o portatori di capitale. Qualora nella so-cietà siano presenti tecnici non iscritti agli albi e/o soci di capi-tale, il numero dei soci profes-sionisti deve rappresentare una maggioranza di almeno i 2/3 nelle delibere. La mancanza di questo requisito costituisce causa di scioglimento della so-cietà. La perdita di questa con-dizione deve essere ripristinata nel termine di 6 mesi (pena lo scioglimento). Lo Statuto dovrà prevedere una clausola di scio-glimento della società ove non si provveda nei termini di leg-ge al ripristino della condizione di maggioranza qualificata dei soci professionisti ed inoltre do-vrà indicare l’attività prevalente.

e. Ogni socio può partecipare ad una sola STP.

Tipologie societarie Le forme societarie con cui costituire una STP sono di tre tipi:1) Società di persone: Società sem-

plice, Società in nome collettivo, Società in accomandita semplice

2) Società di capitali: Società a re-sponsabilità limitata, Società a capitale ridotto di 1 Euro, Società uni personali a responsabilità limi-tata, Società per azioni, società in accomandita per azioni.

3) Società cooperative a responsa-bilità limitata con un minimo di 3 soci.

Iscrizione all’OrdineLa società chiederà l’iscrizione all’Or-dine o Collegio relativo all’attività in-dividuata come prevalente nello Sta-tuto o Atto Costitutivo. La domanda in bollo da € 16 sarà corredata da una copia autentica di Statuto e Atto Costitutivo, il certificato iscrizione al Registro Imprese CCIAA, il certificato iscrizione agli Albi di ciascun profes-sionista (o dichiarazione sostitutiva), copia documento identificativo e C.F. del legale rappresentante, ricevuta versamento del contributo iscrizione all’Ordine di riferimento, attestazione originale del versamento Tasse Con-cessioni Governative di € 168,00. Nel caso sia costituita una società semplice, in luogo dell’Atto Costituti-vo e dello Statuto dovrà prodursi una dichiarazione autenticata del socio amministratore. Il Consiglio dell’Ordine dovrà verificare la completezza della domanda, certi-ficato CCIAA e certificati iscrizione Albi, l’osservanza delle condizioni di incompatibilità con la partecipazione di un socio a più società, l’onorabilità (mancanza di condanne o applicazio-ne di misure di prevenzione personali o reali – sarà opportuno avere copia di certificato del casellario giudiziale) e mancanza di condanne per una pena superiore a due anni, salvo ri-abilitazione. Dovrà inoltre accertarsi che la denominazione riporti la spe-cificazione di “Società tra professioni-sti”, che l’oggetto, sia unico che pre-valente, rientri nelle attività svolte in campo medico, che la sede legale sia di pertinenza dell’ambito territoriale dell’Ordine, controllare i nomi dei soci iscritti nello stesso Albo o in Albi di-versi e l’eventuale cancellazione di un socio da un Albo per motivi discipli-nari e la sussistenza di tanti soci il cui voto rappresenti più dei 2/3 di quelli esprimibili in assemblea, oltre alla presenza nello Statuto della norma che preveda lo scioglimento ove tale maggioranza non sia ripristinata entro 6 mesi. Un ulteriore adempimento è dato dalla verifica della copertura as-sicurativa della responsabilità civile per danni causati.Eventuale diniego all’iscrizione dovrà

Medici e odontoiatri 406.788

Infermieri 404.333

Ingegneri 231.773

Avvocati 162.820

Architetti 151.312

Commercialisti 113.235

Geometri 95.745

Psicologi 85.233

Farmacisti 83.540

Biologi 45.517

Periti industriali 44.843

Assistenti sociali 40.065

Veterinari 29.770

Consulenti del lavoro 26.910

Agronomi e forestali 21.279

Altri 219.846

Totale 2.163.009 Fonte Censis - Il Sole 24 Ore 04/02/13

Gli iscritti agli Ordini professionali

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PROFESSIONE E LEGGE

essere preceduta da apposita comu-nicazione al legale rappresentante con cui il consiglio professionale indi-ca i motivi ostativi. La società ha 10 gg per presentare osservazioni scritte e documentazione di corredo. Il diniego formale scritto può essere impugnato secondo le disposizioni professionali o presso l’autorità giudiziaria. L’Ordine delibera nel termine di 3 mesi dalla presentazione della domanda (depurata dei vizi ostativi).Viene disposta la cancellazione qualo-ra, dopo l’iscrizione, venga meno uno dei requisiti di legge non sanati entro 3 mesi (per esempio mancanza del nu-mero dei soci professionisti > 2/3). L’iscrizione della STP dovrà essere fatta in una sezione speciale dell’Al-bo, nel quale si dovranno indicare i dati significativi della stessa (denomi-nazione che dovrà riportare “Società tra professionisti”; oggetto, se unico o prevalente; sede legale; nomi dei soci iscritti nello stesso Albo o in Albi diversi Stipula di polizza assicurativa per la copertura rischi RC danni ai singoli clienti).Il Consiglio dell’Ordine dovrà assume-re apposita delibera per determinare la quota dell’eventuale contributo di iscrizione iniziale e del contributo an-nuale dovuto dalla STP, mentre sareb-be dovuto il pagamento della tassa di concessione governativa di € 168,00 ex art. 22 Tariffa DPR 641/1972.

La società dovrà: • ProvvedereafarannotarealRegi-

stro Imprese gli estremi di iscrizio-ne presso l’Albo dell’Ordine.

• Consegnareunainformativascrit-ta al cliente con cui sia segnalato: l’elenco dei soci professionisti tra cui il cliente possa scegliere; il diritto di scegliere il profes-sionista che esegua l’incarico; la possibilità che l’incarico sia affi-dato ad altro socio e l’eventuale comunicazione scritta in caso la società debba variazione l’esecu-tore dell’incarico; l’esistenza di si-tuazioni di conflitto di interesse tra cliente e società.

• Comunicare al cliente gli estremidella polizza assicurativa e relativo massimale;

• Comunicare gli oneri ipotizzabi-li fino al momento di conclusione dell’incarico e pattuire un compen-

so indicando gli eventuali maggio-razioni in caso di difficoltà in corso d’opera.

• Esecuzione incarico. L’esecutorescelto dal cliente potrà avvalersi di sostituti o ausiliari, purché i loro nomi siano stati comunicati al cliente stesso.

• Considerarechevièunarespon-sabilità patrimoniale solidale tra la società e il professionista esecu-tore.

• Regime disciplinare. La respon-sabilità disciplinare del singolo compete all’Ordine presso cui questi è iscritto, qualora sia inve-ce ricollegabile a direttive socie-tarie la responsabilità personale si aggiungerà a quella della STP di competenza dell’Ordine in cui essa è iscritta.

• Fiscalità. Sembrerebbe confer-mato che il reddito prodotto ri-cade nella categoria del lavoro autonomo. Il Consiglio dei Ministri il 19/06/2013 ha stabilito che alle STP si applica, anche ai fini Irap, il regime fiscale delle associazio-ni professionali, rientrando quindi nella qualifica di reddito di lavoro autonomo ai sensi dell’art. 53 del TUIR, anche per le società di ca-pitali. L’imputazione seguirebbe le norme dei lavoratori autonomi, per cassa, derogandosi dal principio di competenza economica, a pre-scindere dalla composizione della compagine sociale. I compensi della società sarebbero quindi as-soggettati a ritenuta d’acconto del 20%. Come deve essere trattata la quota di competenza del socio non professionista?

• Versamenti previdenziali. In par-ticolare il versamento della quota integrativa (4%) sarà fatta sulla base e in capo ai soci professio-nisti in proporzione alla propria quota di competenza, o si adotte-rà una soluzione più semplice del versamento alla CPA di iscrizione della STP? Non c’è stata finora una presa di posizione completa da parte delle Casse di Previden-za, avendo le due soluzioni van-taggi e limiti, anche considerando come fare riguardo la quota dei soggetti non iscritti ad una CPA (qualcuno suggerisce che si pos-sa presumere che i versamenti

potrebbero essere effettuati pres-so la gestione separata dell’Inps).

• Alcunidubbisullanaturadelred-dito sono stati espressi relativa-mente alle quote percepite dai soci di capitale non professionisti.

Modalità di esecuzione delle pre-stazioni professionaliSe è vero che è possibile scegliere qualsiasi forma societaria (modalità di esercizio), l’esecuzione della pre-stazione compete sempre ed esclu-sivamente al professionista, incardi-nata sul rapporto fiduciario tra cliente e professionista, cui si riconosce la competenza professionale, prepara-zione e doti personali. In campo me-dico si veda la sentenza 17/05/2013 n. 21220 Cassazione che conferma il divieto al personale non abilitato a qualsiasi rapporto sanitario con il pa-ziente escludendo anche la possibilità della mera ispezione del cavo orale. La titolarità dei rapporti con il cliente è da considerarsi in capo alla società o al singolo professionista? E la respon-sabilità civile nel caso di una società di capitali può essere limitata?

Limiti e vantaggi rispetto alle asso-ciazioni professionaliQuali sono le ragioni e le finalità che si è prefisso il legislatore e quali le esigenze del mercato dei servizi pro-fessionali? Il legislatore in primo luogo ha voluto allinearsi agli altri partner comunitari, che avevano disciplinato questa materia da tempo. La rifor-ma delle professioni nelle intenzioni del legislatore deve rappresentare un passo avanti in termini di liberaliz-zazione, consentendo l’ingresso del capitale nel mondo delle professioni, favorendo nuovi sbocchi professiona-li, migliorando la qualità dei servizi. Le società tra professionisti avrebbero lo scopo di ampliare le possibilità di creare strutture e strumenti moder-ni adatti a fronteggiare il progresso tecnologico, la globalizzazione e i continui e repentini mutamenti nello scenario economico. Il mondo delle professioni fatica a competere con soggetti più strutturati in termini di personale che di presenza in diversi paesi, dotati di strumenti tecnologica-mente avanzati, che offrono servizi a più ampio spettro. La sfida impone ai professionisti di trovare modo di asso-

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PROFESSIONE E LEGGE

ciare persone in possesso di capacità specialistiche rilevati e complementa-ri, anche ove il caso, eterogenee, rive-dendo le modalità organizzative non solo per migliorare l’efficienza e l’eco-nomicità, ma soprattutto per esten-dere i contenuti e il profilo dei servizi e delle attività prestati.Le nuove norme sulle società tra professionisti non sembrano rispon-dere pienamente alle esigenze di ammodernamento e riadattamen-to professionale sopra indicato, in quanto non rappresentano una alter-nativa conveniente agli studi associa-ti. Quest’ultimi sembrano più agili ed efficienti in termini di costi e adem-pimenti: non necessitano di un atto costitutivo, dell’iscrizione al Registro Imprese e nomina amministratori. La nuova normativa presenta molte

lacune e aspetti da chiarire, mentre quella sugli studi associati, del 1939, è sicuramente consolidata, più chia-ra, semplice e flessibile. È ben vero che non prevede la figura del socio di capitale, ma la limitazione ad una sola partecipazione rende questo vantaggio poco rilevante. Di seguito si indicano in una tabella compara-tiva la regolamentazione delle prin-cipali problematiche per società tra professionisti, associazioni profes-sionali e società di servizi.Appare forse inevitabile che la stra-da iniziata con tanta fatica e tituban-ze debba essere in parte modificata e il modello al quale si arriverà po-trebbe almeno in parte ispirarsi alle esperienze consolidate dei centri di assistenza fiscale e dei laboratori di analisi, nei quali la qualità delle pre-

stazioni è garantita dalla presenza di un direttore responsabile, dotato degli specifici requisiti professionali, ma è certo che si dovrà prosegui-re sulla regolamentazione della re-sponsabilità, della garanzia perso-nale e professionale in favore del cliente, sulla sua effettiva informa-zione per permettergli scelte consa-pevoli e sulle coperture assicurative. In campo medico le strutture che appaiono oggi percorribili sono es-senzialmente 3: lo studio associato tra medici; lo svolgimento dell’atti-vità medica in modo distinto da di-versi soggetti, con alla base una so-cietà di servizi (commerciale) avente funzione di ripartire servizi comuni (segreteria, locazione, energia, ac-qua e pulizie); la Società tra Profes-sionisti.

STP Associazione Prof Società di servizi

Natura del reddito lavoro autonomo lavoro autonomo Impresa

Imputazione contabile cassa cassa competenza

Assoggettamento a Rit. Acc. SI SI NO

Calcolo contributi soggettivi CPA dubbi sulla quota socio K sulla quota di ciascuno Assoggettata Inps

Calcolo contributo integrativo in parcella sul totale o in proporzione ai soci professionisti (?) sul totale onorari NO

Versamento contributo integrativo versano anche i soci di capitale e non profess.?

versamenti in proporzione alla quota di ciascuno NO

Partecipazione di soci di capitale SI NO SI

Maggioranza soci profession. 2/3 dei voti 100% NO

Comunicazione del professionista incaricato Obbligatoria NO NO

Preventivo compensi applicati Obbligatoria Introdotto ma spesso inapplicato

NO, ma potrebbe essere allineato in via giurispr.

Costituzione con atto notarile SI NO SI

Iscrizione CCIAA SI NO SI

Iscrizione all’Ordine professionale SI SI NO

Nomina amministratori SI NO SI

Nomina organo controllo NO NO al superamento limiti

Limite ad 1 partecipazione SI NO NO

Limitazione della responsabilità patrimoniale Dubbio NO SI

Fallibilità NO (?) NO SI

Responsabilità personale dell’esecutore la prestazione SI SI SI

27VERONA MEDICA

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PROFESSIONE E LEGGE

(Cassazione penale, IV sezione, n. 26966 del 20/06/2013)

Conseguentemente al decesso di un paziente, dimesso anzitempo da una struttura ospedaliera, i medici che avevano trattato il paziente du-rante il ricovero, venivano rinviati a giudizio per omicidio colposo.Con la sentenza in commento la Corte di Cassazione confermava la condanna inflitta ad uno dei sanitari nonostante l’attività di quest’utlimo fosse stata limitata a dei turni quale medico di guardia del reparto du-rante il periodo di degenza del pa-ziente.La difesa dell’imputato sosteneva che il medico senza rivestire né il ruolo di direttore dell’unità operati-va, né di dirigente del reparto aveva comunque, in sede di visita colle-giale, espresso verbalmente alcune perplessità in ordine all’opportunità di dimettere il paziente.Altresì si appurava che il medico non aveva fatto parte dell’equipe chirur-

gica che aveva operato il paziente. In sostanza la difesa chiedeva, pri-ma ai giudici di merito e poi alla Corte di Cassazione, come potes-se essere riconosciuto colpevole un medico per un errato percorso di cure alla stesura del quale non ave-va partecipato.Come già anticipato il Giudice di le-gittimità è stato di diverso avviso.Il medico “dissenziente” dice la Cor-te, il quale prese parte alla visita collegiale che determinò la dimis-sione del paziente, “davanti ad una determinazione presa dal Direttore del reparto, che egli non trovava condivisibile, era tenuto ad esprime-re formalmente il proprio dissenso, manifestandone le ragioni.”“Ferme restando le altrui respon-sabilità, siccome anticipato, il me-dico che insieme al direttore del reparto compie attività sanitaria non può pretendere di essere sol-levato da responsabilità ove ometta di differenziare la propria posizione, rendendo palesi i motivi che lo in-

ducono a dissentire dalla decisione eventualmente presa dal direttore. Infatti, tenuto conto degli interes-si primari da salvaguardare e delle qualificate e specifiche competenze professionali dei protagonisti, non può affatto ritenersi che il medico, chiamato allo svolgimento di fun-zioni sanitarie, possa venir meno al dovere primario di assicurare, sulla base della miglior scienza di setto-re, le migliori cure ed attenzioni al paziente, in base ad un male inter-pretato dovere di subordinazione gerarchica. Né, il medesimo può as-sumere a propri a discolpa la circo-stanza che il paziente fosse stato da altri seguito in prevalenza (in specie dal dott. S., direttore sanitario): egli partecipò alla visita collegiale, ebbe a disposizione tutti i dati clinici del caso raccolti in cartella, ebbe modo di osservare l’ O., potendone rac-cogliere anche ogni sorta di utile in-formazione al fine di potersi rendere conto dell’inopportunità dell’imme-diata dimissione.”

Casi di possibile utilizzo della STPSi indicano alcuni casi in cui si presta l’utilizzo della veste della società tra professionisti:

1) Avvio di uno Studio medico che abbisogna di capitali (es.: dentista o radiologo).

2) Avvio di uno Studio medico con aggregazione di altre figure profes-sionali.

3) Cessione di uno Studio Professio-nale da parte del titolare con uscita progressiva.

4) Inserimento in Studio di un tecnico non iscritto ad un Albo.

5) Acquisizione di uno Studio o di par-te di esso.

6) Nel caso uno dei soci non abbia terminato la laurea in medicina, o ottenuto alcuna abilitazione pur avendo grandi capacità in campo organizzativo o tecnologico.

7) Nel caso di una evoluzione del SSN verso forma di gestione dal basso, con cooperative o società di medi-ci, di ambito locali.

ANDREA ZANETTI

Esprimere verbalmente il proprio dissenso alle dimissioni del paziente non salva il medico dalla condanna

CeRTIfICAzIOnI TeLemATIChe dI mALATTIA

Informiamo gli iscritti che la segreteria dell’Ordine è ora in grado di rilasciare ai medici che ne dovessero avere necessità le credenziali di accesso al portale INPS per la compilazione dei certificati di malattia a l personale dipendente. Per ottenerle è necessario accedere alla se-greteria personalmente.

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PROFESSIONE E LEGGE

Certificati sportivi: chiarimenti da parte del Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha trasmesso per conoscenza a questa Federazio-ne una nota recante “Criticità in-terpretative nell’applicabilità delle norme sulla certificazione di attivi-tà sportiva”.Si rileva pertanto che è parere del Mi-nistero della Salute che l’art. 42-bis della legge n. 98/13, nel sopprimere l’obbligo della certificazione per l’atti-vità ludico motoria/amatoriale, faccia venire meno anche le correlate di-sposizioni recate all’art. 2 del decreto attuativo del Ministero della Salute 24 aprile 2013, in cui erano determinati i criteri per il rilascio del certificato me-dico per l’idoneità all’attività sportiva amatoriale. Con riferimento invece al rilascio del certificato medico per l’idoneità alla attività sportiva non agonistica il Ministero della Salute chiarisce che l’art. 3 del decreto 24 aprile 2013, re-cante “Definizione di attività sportiva non agonistica - Certificazione”, sia

da considerarsi vigente, salvo il com-ma 3 in cui si prevedeva l’obbligo della preventiva misurazione della pressione arteriosa e l’effettuazio-ne di un elettrocardiogramma a ri-poso, refertato secondo gli standard professionali esistenti.Rimangono quindi in vigore i com-mi 2 e 4 dell’art. 3 decreto 24 aprile 2013 che prevedono che “2. l prati-canti di attività sportive non agoni-stiche si sottopongono a controllo medico annuale che determina l’ido-neità a tale pratica sportiva. La certi-ficazione conseguente al controllo medico attestante l’idoneità fisica alla pratica di attività sportiva di tipo non agonistico è rilasciata dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta, relativa-mente ai propri assistiti, o dal me-dico specialista in medicina dello sport su apposito modello prede-finito.In caso di sospetto diagnostico o

in presenza di patologie croniche e conclamate è raccomandato al medico certificatore di avvalersi della consulenza del medico spe-cialista in medicina dello sport e, secondo il giudizio clinico, dello specialista di branca”.In conclusione si rileva che la nota interpretativa del Ministero del-la Salute non sembra avere risolto i problemi derivanti dal campo di applicazione del nuovo dettato le-gislativo. Con riferimento infatti al rilascio del certificato per l’idoneità alla attività sportiva non agonistica il rinviare alla discrezionalità tecnica del medico certificatore la necessità o meno di prescrivere ulteriori esami clinici, quali ad esempio l’elettrocar-diogramma, potrebbe configurarsi come imprudenza in un eventuale contenzioso legale, in caso che tali esami non vengano prescritti.

IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO

SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITà PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI(BARRARE)

COGNOME .....................................................................................................................................................................................................................................................................

NOME ....................................................................................................................................................................................................................................................................................

VIA ....................................................................................................................................................................................................................................................N. ................................

CAP ..........................................CITTà ............................................................................................................................................................................................................................

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Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI n NO n

Possesso della Specializzazione in Pediatria SI n NO n

MEDICINA GENERALE

nPEDIATRIA

n

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PROFESSIONE E LEGGE

Irap: sentenza Corte di Cassazione n. 18108/13

Nell’attività medica sono indispensabili strumenti di una certa consistenza e caratteristiche

La Corte Suprema di Cassazione - Se-zione Civile - con sentenza n. 18108/13 ha rilevato che nell’esercizio dell’attività medica il possesso di beni strumentali di valore superiore ai 15.000 Euro non implica necessariamente l’assoggetta-mento del professionista al presuppo-sto impositivo dell’IRAP.Di fatto la Corte Suprema di Cassa-zione ha sancito che, contrariamente

a quanto sostenuto dalla Agenzia del-le Entrate con la circolare n. 45/2008, “l’assoggettamento ad IRAP ri-chiede un analitico esame delle spese affrontate dal contribuente con specifica considerazione del-le esigenze di chi esercita l’attività medica, per cui sono indispensabili strumenti di una certa consistenza e caratteristiche”.

Si ricorda in conclusione che il valore dei beni strumentali e l’utilizzo in modo non occasionale di lavoro altrui sono tra i fattori che possono determinare l’as-soggettabilità del lavoratore autonomo, che risulti responsabile dell’organizza-zione, all’imposta regionale sulle attività produttive.

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PROFESSIONE E LEGGE

Irap-Medici: la presenza di un dipendente part-time non determina necessariamente il pagamento dell’Irap

La Corte Suprema di Cassazione - Se-zione Civile - con sentenza n. 22020/13, intervenendo in ordine all’applicazione dell’IRAP, ha sancito che la presenza di un lavoratore dipendente part-ti-me non determina necessariamente il pagamento dell’IRAP da parte del professionista che si avvalga dell’o-pera dello stesso, perché non sempre contribuisce ad aumentare la capacità produttiva.In un passaggio chiave della sentenza la Corte Suprema di Cassazione rile-

va “che l’automatica sottopozione ad IRAP del lavoratore autonomo che di-sponga di un dipendente, qualsiasi sia la natura del rapporto e qualsiasi siano le mansioni esercitate, vanificherebbe l’affermazione di principio desunta dal-la lettera della legge e dal testo costi-tuzionale secondo cui il giudice deve accertare in concreto se la struttura organizzativa costituisca un elemento potenziatore ed aggiuntivo ai fini della produzione del reddito, tale da esclu-dere che I’IRAP divenga una (probabil-

mente incostituzionale) tassa sui redditi di lavoro autonomo. Vi sono, a giudizio del Collegio, ipotesi in cui la disponibi-lità di un dipendente (magari part time o con funzioni meramente esecutive) non accresce la capacità produttiva del professionista, non costituisce un fattore impersonale ed aggiuntivo alla produttività del contribuente, ma co-stituisce semplicemente una comodità per lui (e per i suoi clienti)”.

IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO

Pagamenti elettronici: obbligo del POS per i medici e gli odontoiatri a far data dal 1º gennaio 2014

L’art. 15, comma 4, del D.L. 179/124, convertito nella L. 221/12 ha sancito che, a decorrere dal 1 gennaio 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamen-ti effettuati attraverso carte di debi-to. Al comma 5 dell’art. 15 del D.L. 179/12 è stato poi previsto che “con uno o più decreti del Ministro del-lo sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Banca d’Italia, ven-gono disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati, di attuazione della disposizione di cui al comma precedente. Con i medesimi decreti può essere disposta l’esten-

sione degli obblighi a ulteriori stru-menti di pagamento elettronici anche con tecnologie mobili”.Pertanto, stante il quadro normativa sopra esposto, si rileva che a partire dal 1° gennaio 2014 i professionisti non potranno rifiutarsi di accettare dal cliente il pagamento delle proprie pre-stazioni professionali attraverso carte di debito (dunque il diffuso circuito bancomat, ma allo stesso tempo non possono escludersi in via preventiva le ulteriori carte di debito operanti in altri circuiti quali maestro e V-pay). Si sottolinea inoltre che il legislatore non fa menzione delle carte di credito né delle carte prepagate.Tutti i professionisti dovranno quin-di dotarsi di un terminale abilitato al pagamento elettronico, il c.d. POS

(point of sale), dispositivo già utiliz-zato presso gli esercizi commerciali, che consente di accettare pagamenti in formato elettronico, collegato con il centro di elaborazione della ban-ca che offre il servizio e consente di autorizzare ed effettuare contestual-mente in tempo reale l’addebito sul conto corrente del soggetto abilitato e l’accredito sul conto dell’esercente (ovvero il professionista).Ad ogni buon conto si rileva che il legi-slatore non ha previsto sanzioni per il professionista che non si doti di POS e quindi non sia in grado di accettare pagamenti in formato elettronico con carte di debito.Di particolare rilevanza sarà il decre-to di cui al comma 5 dell’art. 15 del D.L. 179/12 citato in premessa, che

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PROFESSIONE E LEGGE

dovrebbe precisare l’importo minimo non soggetto all’uso del POS.Vale la pena ricordare, in ogni caso, che per i pagamenti superiori a mille euro, esiste già l’obbligo di utilizzo di un siste-ma tracciabile, non essendo consentito effettuare il pagamento in contanti.Sulla questione il Governo ha comun-que assicurato che le misure da adot-tare sono in fase di approfondimento,

al fine di giungere ad una regolamen-tazione che minimizzi gli effetti distor-sivi della concorrenza (particolarmente riguardo ai costi connessi all’attuazio-ne dell’obbligo in questione) ed alla ne-cessità di stabilire regole per ridurre le commissioni sulle transazioni effettua-te mediante carte di pagamento.In conclusione non si può infatti non sottolineare che l’obbligo di dotarsi

di POS comporterà delle spese per il professionista, quali ad esempio le spese per l’acquisto, i costi per l’in-stallazione, il canone mensile di uti-lizzo di un terminale, nonché delle commissioni addebitate dalla banca per ciascun pagamento effettuato elettronicamente.

IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO

Irap - Medici e Odontoiatri: Corte di Cassazione - sentenza 23113/13

Non è indice di autonoma organizzazione un alto reddito e una autovettura di lusso

La Corte Suprema di Cassazio-ne - Sezione Civile- con sentenza n. 23113/13, intervenendo in materia di IRAP, ha rilevato che “per costante e condiviso principio di questa Corte, invero, in tema di IRAP, presupposto per l’applicazione dell’imposta, secon-do la previsione del D.Lgs. 15 dicem-bre 1997, n. 446, art. 2, è l’esercizio abituale di un’attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla pre-stazione di servizi, che ricorre qua-lora il contribuente sia il responsabile dell’organizzazione ed impieghi beni strumentali, eccedenti per quantità o valore, il minimo generalmente ritenuto indispensabile per l’esercizio della pro-fessione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui” (Cass. 26161/2011)”.La Corte Suprema di Cassazione ha quindi sancito che “la CTR non ha fatto corretto uso di tale principio, in quanto ha dedotto l’esistenza dell’autono-ma organizzazione solo dall’entità del reddito conseguito (che di per sè non è indice di assoggettamen-to ad IRAP) e dall’auto utilizzata dal contribuente per giungere sul posto di lavoro, senza peraltro prendere nel-la giusta considerazione i dati risultanti dalla dichiarazione (in particolare: com-

pensi a terzi solo per Euro 620,00, a fronte del reddito di Euro 116.546,00)”.Per le suddette motivazioni la Corte Suprema di Cassazione ha accolto il ricorso di un medico chirurgo contro la sentenza della CTR Lombardia che aveva invece confermato la fondatezza dell’avviso di accertamento con il quale l’Agenzia delle Entrate di Milano aveva chiesto il pagamento della somma di Euro 1 0.896,00, a titolo di IRAP rela-tivo all’anno 2002.In conclusione si rileva inoltre che il di-segno di legge n. 1058 recante “De-lega al Governo recante disposizio-ni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla cresci-ta”, approvato in prima lettura dalla Camera dei Deputati il 25 settembre 2013, prevede all’art. 11, comma 2, che “nell’ambito dell’esercizio della delega di cui al comma 1, il Governo chiarisce la definizione di autonoma organizza-zione, anche mediante la definizione di criteri oggettivi, adeguandola ai più consolidati principi desumibili dalla fon-te giurisprudenziale, ai fini della non as-soggettabilità dei professionisti, degli artisti e dei piccoli imprenditori all’im-posta regionale sulle attività produttive (IRAP)”.

IL PRESIDENTE AMEDEO BIANCO

RICORdATe...!

È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abu-

sivo della Professione Medica ed ogni fat-to che leda il prestigio professionale;

b) informare la Segreteria di ogni eventuale cam biamento di qualifica, di residenza e del conseguimento di specialità o docen-ze, esi ben do il relativo attestato in compe-tente boll o.

PrestanomismoSi riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della legge n. 1792, che così recita:1) Gli esercenti le professioni sanitarie che

prestano comunque il proprio nome, ov-vero la propria attività, allo scopo di per-mettere o di agevolare l’esercizio abusivo delle professioni medesime sono puniti con l’interdizione della professione per un periodo non inferiore ad un anno;

2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove co-stituiti, hanno facoltà di promuovere ispe-zioni, presso gli studi professionali, al fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti alle rispettive professioni.

32 VERONA MEDICA

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ATTUALITÀ

Legge Stabilità. I tagli alla sanità ci sono. Colpo alla spesa del personale sanitario: 540 mln nel 2015 e 610 nel 2016

È confermato: per la sanità nessun taglio. Ma solo nel 2014. Nel biennio successivo la sanità dovrà comun-que fare i conti con una riduzione del Fondo sanitario di 1,150 miliardi. La “sorpresa” è scritta nero su bianco nell’ultima versione del testo del DDL stabilità ora all’esame finale per la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato e che inizierà il suo iter al Senato.In realtà è una sorpresa per modo di dire. Le misure cassate la notte del 15 ottobre dal Cdm riguardavano infatti solo i tagli sui farmaci e le prestazioni sanitarie acquistate dai privati accre-ditati. Ma quelle sul personale sono ri-maste come erano già state anticipate nella bozza del 14 ottobre. Nel rumore delle dichiarazioni rassicuranti di Letta il giorno dopo in conferenza stampa, “niente tagli alla sanità”, quelli al per-sonale erano passati sotto traccia. Ma

ci sono e il fondo sanitario sarà quindi comunque ridotto.

I risparmi di 1,150 miliardi in due anni sono infatti tutti imputabili alle norme sul personale dipendente e convenzionato del Ssn e in partico-lare al blocco dell’indennità di vacan-za contrattuale fino al 2017 sui valori in godimento al 31 dicembre 2013 e su una serie di interventi sul trattamento accessorio. Confermato poi il blocco del rinnovo della parte economica del contratto e delle convenzioni fino a tutto il 2014. Il rinnovo di contratti e convenzioni potrà invece essere ne-goziato ma solo per la parte normati-va, senza possibilità di recupero per la parte economica. Come abbiamo detto le misure si concentrano anche sugli straordi-nari. In particolare è prevista la proro-

ga fino al 2014 del blocco degli emo-lumenti sui livelli registrati nel 2010 e poi che, a decorrere dal 1° gennaio 2015, le risorse destinate annualmen-te al trattamento economico accesso-rio, siano decurtate di un importo pari alle riduzioni operate nel periodo di vigenza del blocco. Tra le altre norme riguardanti la sa-nità spicca la riduzione di un anno (da 5 a 4) della durata dei corsi delle scuole di specializzazione in medicina e la riduzione al 4% (oggi è al 10) per le prestazioni socio sanitarie erogate dalle cooperative sociali. Per l’anno 2014 è poi incrementata la spesa di 250 milioni per gli inter-venti di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze, ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica.

medICI peR LA pACe CeRCA VOLOnTARI:OdOnTOIATRI e IGIenISTI denTALI

Medici per la Pace, associazione di volontariato nata a Verona nel 2001 e riconosciuta come Onlus già nel 2002, contrasta le condizioni di povertà estrema in Italia e nel mondo, offrendo interventi socio-sanitari, anche odontoiatrici, a coloro che non possono permettersi un’assistenza medica di base.

All’inizio di quest’anno, l’Associazione ha lanciato il progetto “Il Diritto al Sorriso”, il cui obiettivo è consentire l’accesso alle cure odontoiatriche anche ai non abbienti.

Al fine di migliorare i risultati dell’iniziativa, Medici per la Pace vuole estendere la rete di collaboratori, ed è alla ricerca di specialisti che mettano a disposizione la propria professionalità e una quantità anche minima del proprio tempo.

Medici per la Pace, sulla base della disponibilità di ciascun sanitario, si farà carico della prenotazione e dell’accompagnamen-to alle visite odontoiatriche, nonché della mediazione tra paziente e curante.

Coloro che siano interessati al progetto possono contattare la sede dell’associazione chiamando il numero 348.1881730 o inviando una e-mail a [email protected]

33VERONA MEDICA

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ATTUALITÀ

Assicurazione professionale. Il Cineas scrive a Lorenzin: “Ecco le nostre proposte”

Occorre “mitigare il rischio assicura-tivo” se si vuole “preservare l’operati-vità del sistema sanitario e garantire la tutela della salute, rafforzando la fiducia dei cittadini nella sanità e ne-gli operatori sanitari”. Ne è convinto il Cineas, il Consorzio universitario specializzato nella “cultura del ri-schio”, che per raggiungere questi obiettivi ha elaborato 14 proposte, illustrate in una lettera aperta indiriz-zata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.La proroga di un anno della scaden-za dell’obbligo di sottoscrizione di una polizza di RC Professionale per medici e personale infermieristico, spiega infatti il Cineas, ha rimandato il problema, che ora, però, deve es-sere affrontato per risolvere “l’impor-tante criticità” che le aziende sanita-rie e i professionisti sanitari stanno vivendo e che sono “dovute ai costi assicurativi ed alla crescente difficol-tà a reperire idonee coperture assi-curative”. Una criticità che, avverte il Cineas, “determina un rischio per la tenuta del sistema sanitario e per i pazienti, poiché c’è un effetto sulla qualità ed appropriatezza delle cure oltre al rischio del mancato risarci-mento di eventuali danni”. Secondo il Consorzio è dunque necessario attuare “un programma di interventi coordinati finalizzato alla riduzione della sinistrosità e dei costi assicu-rativi”. e l’auspicio è che il Governo “dimostri l’intenzione di trovare so-luzioni concrete all’assicurabilità dei professionisti della sanità e alla ge-stione del rischio clinico”.Ma quali potrebbero essere queste soluzioni concrete? Il Cineas indica 14 proposte in materia di prevenzio-ne del rischio clinico, responsabilità civile e responsabilità penale. Eccole:

1. Prevenzione del rischio clinico1.1 Definizione, in accordo con quan-to previsto dall’articolo 3bis della Legge n. 189/2012 (legge di conver-sione del D.L. 158/2012), di misure per il contenimento degli eventi av-versi in sanità, tra le quali:1.1.1 introduzione obbligatoria in tutte le aziende sanitarie nazionali (come già è previsto in alcune re-gioni) della figura dell’hospital risk manager, adeguatamente formato e certificato secondo standard definiti.1.1.2 introduzione di obblighi forma-tivi specifici per medici, infermieri ed altri professionisti sanitari sul tema della gestione del rischio clinico, nonché sull’osservanza di standard appropriati di diligenza e di tenuta della documentazione clinica, non-ché sulla comunicazione con i pa-zienti.1.1.3 introduzione di insegnamenti sul rischio clinico nei piani di studio dei corsi di laurea in medicina e chi-rurgia e delle scuole di specializza-zione post lauream magistrale. 2. Responsabilità civile2.1 Attuazione rapida e puntuale degli interventi previsti dall’articolo 3 della Legge n. 189/2012 (legge di conversione del D.L. 158/2012), ed in particolare:2.1.1 emanazione del decreto di at-tuazione del Fondo per la copertu-ra assicurativa agli esercenti le pro-fessioni sanitarie con definizione di coperture, gestione, finanziamento, regole, etc.2.1.2 previsione di contratti di as-sicurazione con bonus-malus e di-sdetta subordinata alla reiterazione della condotta colposa accertata con sentenza definitiva.2.1.3 risarcimento sulla base delle tabelle di cui agli articoli 138 e 139

del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, dando attuazione a quanto previsto dal comma 1 dell’ar-ticolo 138 in merito alla tabella per le menomazioni alla integrità psicofisi-ca comprese tra dieci e cento punti.2.1.4 aggiornamento degli albi dei consulenti tecnici d’ufficio, garanten-do una qualificata rappresentanza di medici legali e di esperti delle disci-pline specialistiche dell’area sanitaria con il coinvolgimento delle società scientifiche.2.2 Necessità di affidare gli incarichi di consulenza in ambito giudiziario sempre ad un collegio di consulenti costituito da uno specialista in medi-cina legale e da uno specialista nella disciplina oggetto della controversia.2.3 Predisposizione di una normativa che, tenendo conto delle specificità dell’attività sanitaria e dei rischi non prevenibili dei processi di cura, ri-definisca l’onere probatorio (che per l’evoluzione giurisprudenziale grava oggi interamente sul prestatore d’o-pera) ed introduca dei limiti per la re-sponsabilità per colpa.2.4 Contenimento del ricorso al giu-dice attraverso meccanismi alternati-vi di risoluzione del contenzioso con l’obbligatorio ricorso preventivo a ca-mere di conciliazione, sul modello di quanto avviene in Germania. 3. Responsabilità penale3.1 Introduzione di misure per disin-centivare il ricorso al sistema penale come leva per ottenere un risarci-mento.3.2 Ampliamento della depenaliz-zazione di cui all’articolo 3, comma 1, della Legge n. 189/2012 (legge di conversione del D.L. 158/2012) e definizione di criteri formali per l’indi-viduazione delle “linee guida e buone pratiche” di cui al predetto articolo.

34 VERONA MEDICA

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ATTUALITÀ

Elenchiamo alcune tra le più importanti novità approvate nel corso degli ultimi mesi, riguardanti tutti i soggetti:

Novità fiscali

AUMENTO IVA DAL 21% AL 22%Con effetto dal 01.10.2013 è aumentata l’aliquota iva ordinaria dal 21% al 22% (ved. ns. circolare). Restano invariate le altre aliquote al 10% e al 4%.

ASSICURAZIONI SULLA VITA:DIMINUISCE LA CONVENIENZA FISCALE

Dimezzata la possibilità di detrarre nel modello Unico le polizze vita, il cui tetto massimo detraibile passa da € 1.291,14 ad euro 630.

APE: ATTESTATO DI PRESTAZIONEENERGETICA

Introdotto l’APE al posto del precedente ACE (attestato di certificazione energetica) che sarà da allegare a tutti i contratti di compravendita immo-biliare, di donazione di immobili, di locazione, ecc. In merito alle locazioni è obbligatorio solo per i “nuovi” contratti, ovverosia non i contratti che siano proroga di precedenti. La mancata allegazione dell’Ape, renderà nullo il con-tratto stesso.

DAL 01.01.2014 VARIERà L’IMPOSTA DI REGISTRO

Dal 01.01.2014, salvo ulteriori successive modifiche, cambieranno le imposte di registro, ipotecaria e catastale.Le principali variazioni saranno: la diminuzione dell’imposta di registro sull’acquisto della prima casa non di lusso (che passerà dal 3% al 2%), e la tassazione di ogni altro trasferimento immobiliare con l’aliquota del 9% (attualmente le aliquote vanno dal 3% al 15% a seconda dei casi).

CEDOLARE SECCA AL 15% SUGLI AFFITTI A CANONECONCORDATO

Fisco più leggero sugli affitti a canone concordato: la cedolare secca pas-serà dal 19% al 15%. La cedolare secca sugli altri contratti rimane al 21%.

IMU

•DopocheilDL102/2013haeliminatol’accontoImu2013sulleabitazioniprincipali, si aspetta la Legge di Stabilità di fine anno per l’eliminazione del saldo (per il momento il saldo Imu sulle abitazioni principali è solo sospeso).

•Previstaladeducibilitàal50%dell’Imupagatadaimpreseeprofessionisti,ma solo ai fini Ires ed Irpef, mentre resterebbe esclusa la deducibilità ai fini Irap.

•Previstal’abolizionedellasecondarataImupergliimmobiliinvendutiesfittidelle imprese di costruzione.

APPALTI:SOLIDARIETà LIMITATA ALLE RITENUTE

La responsabilità fiscale e sanzionatoria solidale tra appaltatore e sub-ap-paltatore rimane solo per le ritenute sui redditi di lavoro autonomo, mentre è stata eliminata agli effetti iva. Quindi cambia ancora l’asseverazione che il su-bappaltatore dovrà rilasciare all’appaltatore, per certificare che i pagamenti siano stati correttamente eseguiti.

MODELLO 730 UTILIZZABILE ANCHE SE SI È SENZA LAVORO

Potranno fare il 730 anche le persone che hanno perso il lavoro e che sono senza un sostituto d’imposta che possa fare il conguaglio. In questo caso sarà direttamente l’agenzia delle entrate ad eseguire il rimborso.

STUDIO COMMERCIALISTA DR. DANIELA ZANARDI

PIAZZA MUNICIPIO, 9 - 37050 ANGIARI (VR)TEL. 0442 660245 - FAX 0442 660245E-MAIL [email protected]

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Bloomberg L.P. una multinazionale nel settore dei mass media con sede a New York e filiali in tutto il mondo, ha stilato la classifica dei Paesi con i sistemi sanitari più efficienti. E l’Italia, nella classifica guidata da Hong Kong, Singapore e Giappo-ne, è sesta (seconda in Europa solo alla Spagna). Ma prima di scorrere la graduatoria riportiamo il metodo prescelto dall’Agenzia statunitense. Ogni paese (48 quelli presi in esame) è stato classificato in base a tre crite-ri: la speranza di vita (60 %), il costo della sanità in percentuale sul Pil (30 %) e in assoluto il costo pro capite per l’assistenza sanitaria (10 %) che com-prende i servizi di prevenzione e cura della salute, la pianificazione familiare, attività di nutrizione e gli aiuti di emer-genza. I paesi sono stati misurati su ogni criterio ed i punteggi sono stati ponderati e sommati per ottenere i loro valori di efficienza. Nella classifica sono inclusi paesi con popolazione di almeno cinque milioni di abitanti, il PIL pro capite di almeno 5.000 dollari e l’aspettativa di vita di almeno 70 anni. L’elaborazione è effettuata su dati World Bank, International Moneta-ry Fund, World Health Organization, Hong Kong Department of Health.

Tornando alla classifica sorprende il 46° posto degli Stati Uniti, preceduti da Iran (45°), Cuba (al 28° posto) e Libia (sorprendentemente all’undice-simo posto). Guardando all’Europa la Svezia è al decimo posto, l’Inghilterra al 14° e la Francia al diciannovesimo. Da notare come Grecia e Germania occupino il 30° posto.

Sull’Huffington Post il commento del-la classifica lascia trasparire come a prescindere dal sistema di eroga-zione dell’offerta (pubblico o privato) vince il sistema che ha un controllo statale capillare.

“Il fattore unificante sembra essere uno stretto controllo del governo su un sistema universale (che può as-sumere varie forme) un fatto evidente nei primi tre sistemi sanitari più effi-cienti al mondo: Hong Kong, Singa-pore e Giappone. Al terzo posto nella lista di Bloomberg, il sistema giappo-nese prevede l’assistenza sanitaria universale, con la partecipazione

obbligatoria finanziata da imposte sui salari versati dal datore di lavo-ro e dipendente, o premi in base al reddito per i lavoratori autonomi. È richiesta anche l’assistenza a lungo termine per coloro di età superiore a 40 anni. Il Giappone controlla i costi fissando tariffe per tutto, dai farma-ci alle procedure, eliminando così la concorrenza tra i fornitori di assi-

ATTUALITÀ

Bloomberg: l’Italia ha il 6° sistema sanitariopiù efficiente del mondo

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curazione. Mentre la maggior parte degli ospedali del paese sono di pro-prietà e gestione privata, il governo attua norme intelligenti per garantire che il sistema rimanga universale ed egualitario.

Il sistema di assistenza sanitaria di Singapore è in gran parte finanziato da contributi individuali, ed è spesso salutato dai conservatori come un faro di responsabilità personale. Ma, come il conservatore David Frum nota il sistema è effettivamente ali-mentato dalla mano invisibile del set-tore pubblico: gli individui sono tenuti

a contribuire con una percentuale del loro stipendio mensile in base all’età a un fondo personale per pagare per i trattamenti e le spese ospedaliere. Inoltre, il governo fornisce una rete di sicurezza per coprire le spese per le quali i risparmi personali sono inade-guati. La sanità privata svolge anco-ra un ruolo nel sistema di Singapore, ma in secondo piano rispetto alle offerte del pubblico, che vantano la maggior parte dei medici, infermieri, e le procedure eseguite.

Nonostante sia considerato da alcuni come avere l’economia più libera del

mondo, il sistema di assistenza sani-taria universale di Hong Kong preve-de la partecipazione del governo in modo pesante. La medicina pubblica è vista come la “pietra angolare” del sistema. Gli ospedali pubblici sono scelti dal 90 per cento dei cittadini, mentre le numerose opzioni private sono per lo più utilizzati dai ricchi. Tutta questa attenzione del governo non sta prendendo molto più di un morso della vivace economia dello Stato. Secondo Bloomberg, Hong Kong spende solo il 3,8 per cento del PIL per l’assistenza sanitaria pro capite”.

ATTUALITÀ

SERVizi dEll’ORdiNE dEi mEdici chiRuRghi E OdONtOiAtRi di VERONA

OffERti Agli iScRitti

L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Verona (OMCeO VR) mette gratuitamente a disposizione dei suoi Iscritti, per problematiche relative all’attività professionale, le seguenti consulenze:

Consulenza leGale (Avv. Donatella GOBBI)La consulenza va richiesta al n. tel. 045 594377 nelle giornate di lunedì e mercoledì dalle 15,30 alle 17,00

Consulenza MediCo leGale (Dott.ssa Federica BORTOLOTTI)La consulenza va richiesta all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]

Consulenza assiCurativa (Avv. Giuseppina MARITATO)La consulenza va concordata con la Consulente al n. tel. 340 6850550

Consulente fisCale (Dott.ssa Graziella MANICARDI)La consulenza si espleta presso la sede dell’OMCeO VR, previo appuntamento telefonico richiesto al n. tel. 045 8006112, nella giornata di martedì dalle 09,30 alle 12,00.Consulenza telefonica si può ottenere al n. 0376 363904 il lunedì dalle 15,00 alle 16,00

Consulenza e.n.P.a.M. (Segreteria OMCeO VR - Sig.ra Rosanna MAFFIOLI)La consulenza si espleta presso la sede dell’OMCeO VR, previo appuntamento telefonico richiesto al n. tel. 045 8006112, nelle giornate di martedì e giovedì

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Verona ha stipulato una convenzione con “Aruba”, riservata agli Iscritti, per l’attivazione gratuita della Posta elettronica Certificata (PeC), mediante registrazione nell’area riservata del sito dell’Ordine: www.omceovr.itLe sig.re Virna Giampieri e Rosanna Maffioli sono a disposizione dei Medici ai numeri telefonici 045 8006112 e 045 596745 per le indicazioni operative che si rendessero necessarie.

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STORIA DELLA MEDICINA

di CARLO MARCHI

La variabilità e la complessità degli eventi è alla base dell’esperienza vi-tale di ciascun essere umano ed è il substrato fondamentale su cui si fon-da la narrativa. Lo scrittore è in ogni caso il primo a riconoscere che la realtà vissuta è di gran lunga più im-prevedibile ed articolata dell’immagi-nazione più fantasiosa e della trama più complicata. A ciò non credo sfug-ga neppure la vita dei medici, sebbe-ne la nostra sia in genere piuttosto lineare seguendo le basi poste già subito dopo la laurea. Alcune espe-rienze però paiono particolarmente signifi cative se le vicende coinvolgo-no medici famosi o per la loro arte o per l’eccellenza in un altro campo non medico. Ho così estrapolato fra mol-te vicende le storie di cinque medici. Due compirono il loro iter medico fi no in fondo come Robert Koch e Ignaz Semmelweis. Due ottennero la fama nelle lettere, partendo dalla laurea in medicina come Louis Ferdinand Celine e Michail Bulgakov. Questa è anche la vicenda del cantautore Enzo Jannacci che dopo la laurea e la specializzazione in cardiochirurgia in Sudafrica nell’equipe del famoso Christiaan Barnard, autore del pri-mo trapianto cardiaco, scelse la via dello spettacolo per l’affermazione personale. Il percorso inverso venne compiuto da Albert Schweitzer che, sublime interprete di Bach all’organo e teologo già di fama internazionale, studiò medicina per poter essere d’a-iuto alle popolazioni africane.

L’ingegnere minerario Hermann Koch di Clausthal, un paese vicino ad Han-nover, era sempre molto preoccupa-to perché le sue entrate non erano suffi cienti alle necessità quotidiane e soprattutto al mantenimento degli un-dici fi gli (nove maschi e due femmine)

e a pagare l’oneroso mutuo contratto per l’acquisto della splendida casa, al margine della Kronplatz, nel centro della cittadina. Per questo dal 1838 al 1845 si trasferì in Francia alla di-rezione di miniere, per uno stipendio un po’ superiore. Quando, nel 1853, divenne consigliere delle miniere im-periali di Hannover, col nuovo lauto stipendio riuscì ad appianare le tante diffi coltà economiche. L’esperienza francese dev’essere stata partico-larmente gradita all’ingegnere che di certo (doveva essere un grande affa-bulatore di fanciulli) trasmise ai fi gli il desiderio di emigrare, di andarsene da Clausthal e dalla Germania. Se ne andarono infatti tutti in America, chi negli Stati Uniti, chi in Messico e chi in Uruguay.

Robert era il terzo dei fratelli. Poiché a quattro anni aveva imparato a leg-gere e a scrivere, a cinque fu affi dato a un insegnante privato e, in seguito iniziò a frequentare il liceo classico. Ma quegli studi non gli piacevano. Si sentiva attratto dalle materie scientifi -che, dallo studio della vita degli ani-mali e dalla mineralogia. Così all’ul-timo anno smise di studiare perché si era prefi sso di emigrare negli Stati Uniti a fare il commerciante. Fu la ma-dre ad insistere perché completasse il liceo. In quel periodo fu fondamen-tale l’aiuto del nonno materno che lo affascinò iniziandolo alla conoscenza della fotografi a ed in particolare della microscopia e gli insegnò a giocare a scacchi. Nel 1862, a diciannove anni,

Robert dopo avere resistito ancora una volta alla tentazione di andarse-ne, su insistenza dei genitori si iscris-se alla facoltà di medicina dell’univer-sità di Gottingen. Qui fu allievo del fi siologo Georg Meissner, del clinico Karl Hassle e dell’anatomo-patologo Friedrich Gu-stav Jakob Henle: tre medici che eb-bero una particolare infl uenza su di lui. In particolare Henle che nel 1840 aveva pubblicato il trattato Von den Miasmen und Kontagien nel qua-le poneva le prime basi teoriche alla possibile esistenza di germi patoge-ni come causa delle singole malat-tie. Era così brillante che, nel 1865, il direttore dell’istituto di Patologia dell’università, gli offrì un posto da assistente anche se in quel momento Robert frequentava solo il terzo anno. Nel 1866 si laurò. Successivamente si recò a Berlino per incontrare il gran-de patologo clinico Rudolph Virchow e prese a frequentare il suo ospedale Charitè. Fu per lui un’esperienza del tutto deludente e si riaffacciò il desi-derio di fuggire: fare il medico mili-tare nell’esercito russo o cercare un imbarco come medico a bordo dei transatlantici. Ancora una volta i suoi genitori riusci-rono a contrastare le sue pulsioni e chiesero l’aiuto di un amico fotografo di Amburgo che riuscì a farlo assu-mere come assistente presso il locale ospedale. La presentazione non av-venne in modo certamente lusinghie-ro perché il fotografo scrisse che “Si tratta di un giovane medico con molto talento ma troppo sicuro di se stesso, che aspira, senza avere fondamenti giustifi cativi, ad una carriera superio-re e auspico che questo impiego da medico assistente lo possa riportare all’amara realtà”. Mentre attendeva di prendere servizio ad Amburgo, Ro-bert si fi danzò con Emmy Fraatz che conosceva fi n da bambino. I genitori erano contenti perché con questo fi -danzamento Robert avrebbe comple-tamente abbandonato le sue paturnie di emigrare all’estero. Non è chiaro se quella fu un’unione d’amore o com-binata, perché Robert visse quella vicenda come una sconfi tta. L’esperienza di Amburgo durò mol-to poco e Robert scelse di esercita-re come medico generico prima ad Hannover quindi a Potsdam. In quel

Robert Koch

AnomalieMediche

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STORIA DELLA MEDICINA

periodo nacque la sua unica fi glia Gertrud ma poiché viveva in con-dizioni economiche precarie prese nuovamente in considerazione l’idea di emigrare. Nel 1869 Robert si tra-sferì a Rackwitz, in una cittadina ricca e disposta a pagare adeguatamente i medici. Non divenne ricco ma in poco tempo divenne famoso per le sue ca-pacità di medico. Ed ecco di nuovo affacciarsi il demone della fuga: nel 1870 si arruolò come medico volon-tario nella guerra franco-prussiana e, alla fi ne del confl itto, nel 1872, venne assegnato come uffi ciale medico al distretto di Wollstein, dove rimase fi no al 1880. Lì Koch si comprò una casa prestigiosa, accogliente e funzionale sia per le visite ai pazienti sia anche come laboratorio di ricerca. Koch morì nel 1910 all’età di 67 anni. I pri-mi 37 anni li trascorso combattuto fra l’ambizione di essere un ottimo medi-co e l’indomabile desiderio di fuggire. Negli anni di Wollstein, nel laborato-rio attiguo all’ambulatorio, studiò il decorso patologico dell’antrace che era una malattia endemica degli er-bivori riuscendo a descrivere l’intero ciclo vitale del bacillus antracis e a riprodurre la malattia su animali presi come cavie. In questa ricerca venne aiutato da Ferdinand Julius Cohn, di-rettore dell’istituto di Botanica dell’u-niversità di Breslavia. Nel 1876 pub-blicò i risultati comprovando l’ipotesi del maestro Henle che a causare una certa malattia è un peculiare micror-ganismo. Nel 1877 inventò la micro-scopia fotografi ca (ricordate il nonno fotografo?) e pubblicò un articolo contente fotografi e dettagliate di bat-teri. Nel 1880 Robert venne chiamato come membro straordinario all’uffi cio di sanità imperiale e successivamen-te fu nominato consigliere imperiale per la sanità. A Berlino Robert poté estendere le sue esperienze. Così nel 1882 rese noto il suo lavoro sul ba-cillo della tubercolosi. Questo lavoro lo portò alla nomina di consigliere di fi ducia imperiale. Dal 1877 al 1882 Robert espresse il massimo del suo genio. Nel Congresso Medico Internazio-nale di Londra del 1881, Koch ebbe un buon successo personale dimo-strando l’effi cacia dell’uso del vapo-re come agente sterilizzante. In quel congresso conobbe Joseph Lister e

Luis Pasteur. Non solo Koch e Pa-steur non si piacquero ma fra di loro sorse una profonda antipatia. Del re-sto il già glorioso francese mal sop-portò l’aggressività verbale del qua-rantenne tedesco. Dopo 10 anni le ruggini della guerra franco-tedesca non erano ancora passate. Quando, nel 1882, la rivista dell’Uffi cio sanitario tedesco, diretta da Koch, condusse una vera e propria campagna contro Pasteur, negando l’infl uenza preven-tiva della vaccinazione contro l’an-trace, Pasteur chiese che venissero fatte delle esperienze davanti a una commissione nominata dal governo tedesco. Alla fi ne tutti i membri della commissione dovettero ritrattare le accuse. Ma Koch, testardo, continuò nel tempo i suoi attacchi.

Nel 1883-1884 Koch condusse la “Spedizione colera” in Egitto e in In-dia. Qui identifi cò il vibrione del colera anche se fu una conquista dolce-amara sia perché i tentativi di inocula-re colture artifi ciali in animali sani eb-bero esito negativo; sia perché venne ben presto a conoscenza della comu-nità scientifi ca che il vibrione era già stato identifi cato nel 1854 da Filippo Pacini, anche se la scoperta non era stata adeguatamente diffusa. Già da allora l’Italia era ai margini della realtà scientifi ca internazionale.Nel 1885 Robert ottenne la tanto so-spirata cattedra di Igiene all’università di Berlino. Ma rimase profondamente inquieto ed in costante competizione

con Pasteur che nello stesso anno aveva presentato il vaccino contro la rabbia. Nel 1890 presentò alla co-munità scientifi ca la tubercolina, un rimedio contro la tubercolosi, ma ben presto si dimostrò che il suo potere terapeutico era nullo. Le critiche alla tubercolina dimostrarono rapidamen-te che le premesse scientifi che erano tutt’altro che certe. Come al suo so-lito, Koch negò il fallimento della tu-bercolina anche quando nel 1902, al Congresso medico sulla tubercolosi di Londra, venne proclamata la non identità del mycobactrium tuberco-sis umano e bovino. La tubercolina venne rivalutata dal medico france-se Charles Mantoux che, nel 1908, la utilizzò per il suo famosissimo test diagnostico. Nel 1890 Robert divorziò da Emmy. Il 22 gennaio 1891 lui, 48enne conobbe la 17enne Hedwig nello studio di un suo amico pittore. Si sposarono dopo tre anni. La seconda moglie accom-pagnò sempre Koch nei suoi viaggi a differenza della prima. Fu con lui nel 1896 quando studiò la peste suina in Sudafrica. Nel 1897 studiò la peste in India. Nel 1898-99 studiò la malaria in Italia, a Giava e in Nuova Guinea. Quando stava studiando la malattia del sonno nell’Africa orientale, inter-ruppe il soggiorno per ricevere il pre-mio Nobel per la medicina, a Stoccol-ma, per la scoperta del bacillo della tubercolosi. Nel 1908 partì fi nalmente per gli Stati Uniti, il Giappone e le isole Hawaii.

Ignaz Semmelweis nacque nel 1818 in un vecchio quartiere commerciale di Buda, allora ancora divisa da Pest. Era il quinto dei nove fi gli del droghie-re Jozsef, che grazie al sui senso de-gli affari ma anche per il matrimonio con la fi glia di un facoltoso fabbrican-te di carrozze, divenne tanto ricco da assicurare un’esistenza agiata a tutta la famiglia. Ignaz fu iscritto al ginnasio cattolico all’età di 11 anni. Qui non si distinse particolarmente perché non imparò mai in maniera corretta la lin-gua ungherese e la sua parlata ebbe, per tutta la vita, una cadenza tede-sca, ma dialettale. Già questo, in fi eri, può essere un indicatore di qualche turba psicologica, anche se non chia-ramente patologica. Sarebbe come se un liceale veronese, parlando con

Ignaz Semmelweis

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STORIA DELLA MEDICINA

un professore, dicesse continuamen-te sculièro per cucchiaio o piròn per forchetta. A 19 anni si iscrisse alla fa-coltà di Legge dell’Università di Vien-na assecondando il padre che vedeva per lui una carriera di giudice militare. Un giorno accompagnò un amico, studente in medicina, ad un’autopsia nella sala anatomica. Nei giorni suc-cessivi accompagnò ancora l’amico alle sue lezioni e capì quale fosse la sua vera vocazione. Cambiò facoltà e si iscrisse a Medi-cina. Qui fu allievo di tre grandi medi-ci: Karl von Rokitansky, titolare della cattedra di anatomia patologica, Jo-seph Skoda, clinico medico, che sta-va dando grande impulso alla pratica dell’auscultazione e della percussione cliniche e Ferdinand von Hebra, cele-bre dermatologo, che diventò in se-guito il suo miglior amico. Si laureò nel 1844 con una breve e brutta tesi sulla vita delle piante. Affascinato dalle ricerche che ve-nivano fatte nell’istituto di anatomia patologica, fece istanza per un posto da assistente a Jakob Colletschka, del gruppo di von Rokitansky, ma la sua domanda venne respinta. Chie-se quindi di diventare assistente di Joseph Skoda, ma questi aveva già promesso il posto ad un altro medi-co. Allora approdò all’ostetricia, che a quel tempo godeva di un posto di prestigio nella gerarchia accademica. Iniziò a frequentare la clinica ma ot-tenne anche da von Rokitansky il per-messo di fare l’autopsia ai cadaveri di donne morte per malattia o di seguito a interventi di chirurgia ostetrica. Nel 1846 conseguì la specializzazione in chirurgia ed ostetrica. In quell’anno Ignaz ottenne l’incari-co per due anni come assistente di Johann Klein, che dirigeva la prima divisione della clinica ostetrica all’All-gemaine Krankenhaus, il più moder-no ospedale europeo inaugurato nel 1784 dall’imperatore Giuseppe II°. Il primo direttore dell’ostetrica dell’Al-lgemaine fu Johann Boer che aveva proibito l’insegnamento sui cadaveri e ridotto le autopsie solo a casi parti-colarmente complessi o inusuali. Nei trent’anni della sua direzione le morti di parto si aggiravano sull’1%. Klein gli era subentrato ed aveva imposto l’autopsia su tutte le donne decedute. Così gli assistenti effettuavano fino a

15 autopsie al giorno prima di andare a visitare le degenti. Klein, nel 1834, aveva istituito una seconda divisione ostetrica usata solo per il tirocinio del-le ostetriche. Ignaz era ossessionato dall’elevato numero dei decessi delle partorienti per febbre puerperale e tormenta-to dalla constatazione che il numero delle morti era di gran lunga superiore nella clinica di Klein che nella seconda divisione di Bartch, dove a far parto-rire le donne erano solo le ostetriche. Inoltre nelle innumerevoli autopsie eseguite, riscontrava quadri patolo-gici sempre uguali. Confermò inoltre che la mortalità delle partorienti nella II° clinica ostetrica era di un decimo ri-spetto a quella della clinica principale. Erano, a quel tempo, tre le principali ipotesi etiologiche delle febbri puer-perali: 1) i fluidi prodotti dall’utero e bloccati al suo interno, ristagnando sarebbero andati incontro a putrefa-zione che, diffondendosi nell’organi-smo, ne avrebbero causato la morte 2) l’utero ingrossato dalla gravidanza avrebbe compresso e bloccato l’inte-stino provocando al suo interno il ri-stagno delle feci il cui imputridimento, attraverso il sistema venoso, avrebbe determinato la malattia mortale 3) gas velenosi presenti nell’aria sarebbero stati inalati dalle donne provocando il blocco dei flussi uterini con conse-guente putrefazione. Semmelweis verificò quest’ultima ipotesi raccogliendo dati sulla mor-talità delle puerpere per febbre in cit-tà, in campagna e negli ospedali. La mortalità era maggiore in ospedale e dunque l’ipotesi non aveva conferma. Pensò quindi che le puerpere mo-rissero per autosuggestione perché il prete della cappella dell’ospedale, per dare l’estrema unzione, passava scampanellando per i corridoi. Co-strinse il sacerdote a non usare più la campanella ma le morti non diminui-rono. Durante l’assenza di Ignaz fra il primo ed il secondo periodo contrattuale, morì un suo collega ed amico, Jakob Kolletschka, dopo una breve malattia febbrile. Ebbe accesso alla sua car-tella clinica e fu colpito da due osser-vazioni 1) l’autopsia aveva evidenziato lesioni simili a quelle riscontrate sulle donne morte di febbre puerperale 2) Kolletschka, qualche giorno prima, si

era ferito nel corso di un’autopsia pra-ticata a una partoriente morta di feb-bre puerperale. Ciò permise a Sem-melweis di comprendere finalmente la causa delle febbri puerperali. Esse erano una malattia che veniva trasfe-rita da un corpo all’altro ed il vettore erano i medici che, successivamente alle autopsie del mattino, andavano in visita alle partorienti degenti. Era una teoria sconvolgente per i tempi. Per verificarla il giovane Ignaz mise in atto una banale disposizione: tutti colori che entravano nel padiglione I erano obbligati a lavarsi le mani con una so-luzione di cloruro di calcio. A questo aggiunse la disposizione che tutte le partorienti cambiassero tutti i giorni le lenzuola. I fatti gli dettero immediata-mente ragione. Era il maggio 1847. Nel 1846 su circa 4000 puerpere rico-verate nel padiglione I ne erano nmor-te 459 (l’11%). Nel 1847, dopo l’ado-zione delle consegne di Semmelweis, la mortà crollò al 5% e, negli anni suc-cessivi, si attestò sull’1% la stessa, da sempre, nel padiglione II. Questi risultati invece di suscitare interesse o curiosità gli attirarono gelosia, invidia e risentimento. Il più piccato fu il di-rettore Klein che aveva trovato irritanti le iniziative di quel giovane assistente che aveva dato disposizioni che non gli competevano: offensive per il per-sonale (lavarsi le mani prima di entra-re in reparto) e onerose per le pazienti (il cambio quotidiano delle lenzuola), e non gli fece rinnovare il contratto. L’appoggio dei suoi vecchi professori, Skoda, von Hebra e von Rokitansky, gli servì a poco per la diffusione della nuova teoria che era osteggiata dal mondo medico, che per principio ri-fiutava di ammettere la sua funzine di untore. Venne coinvolto nella diatriba anche il grande patologo Rudolph Wirchow che gli dette implacabilmen-te torto. Ci vollero quarant’anni prima che l’in-tuizione di Semmelweis veniss appro-vata e applicata in modo generalizza-to. Ci volle il contributo, come al solito nel XIX secolo, di Pasteur. Semmelweis ritornò allora in Ungheria e ripropose i suoi metodi all’ospedale san Rocco, a Pest, con i medesimi esaltanti risultati. Ma anche in Unghe-ria la classe medica gli si rivoltò con-tro. Ignaz, che probabilmente qual-che tara psicologica doveva avere fin

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STORIA DELLA MEDICINA

dall’infanzia (ricordate che non aveva mai imparato a pronunciare corretta-mente né l’ungherese né il tedesco?) impazzì di brutto e venne ricoverato in manicomo. Qui morì a 47 anni, nel 1865, a causa delle percosse subite dagli infermieri dell’istituto. Evidente-mente la sua era una pazzsia aggre-siva e violenta. È a mio avviso bello ciò che scrisse lo scrittore francese Louis-Ferdinand Céline nella sua tesi di laurea in medi-cina del 1924: “Egli era di quelli, trop-po rari, che possono amare la vita in ciò che essa ha di più semplice e di più bello: vivere. L’amò oltre il ragio-nevole. Nella Storia la vita non è che un’ebbrezza, la Verità è la Morte”.

Louis-Ferdinand Céline fu lo pseu-donimo di Louis Ferdinand Destou-ches. Nacque nella periferia parigina nel 1894. Nei suoi famosissimi libri (Viaggio al termine della notte, Morte a credito) ricordò sempre con astio la fi gura del padre violento. Nel 1912, a diciott’anni, si arruolò volontario nell’esercito francese, fra i corazzie-ri di stanza a Rambouillet. Nel 1914 partecipò alla 1° guerra mondiale ma molto rapidamente rimase ferito alla testa e al braccio destro, che poté usare poco per tutta la vita. Dopo aver vagato per numerosi ospedali militari, venne riconosciuto invalido al 75%%, fu congedato e gli venne riconosciuta un pensione di guerra. Céline ha 22 ann. Oltre ai problemi fi sici, la guerra gli aveva lasciato una insonnia cronica e fastidiosissimi acu-feni. Venne assunto per dirigere una piantagione di cacao in Camerun ma, dopo nove mesi, spossato dalla ma-laria, fece ritorno in patria e si impiegò presso una piccola rivista di divulga-zione scientifi ca. Nel 1918 si iscrisse alla facoltà di me-dicina di Rennes dove si laureò nel 1924 come detto, con una tesa sulla tristissima vicenda di Semmelweis. Dal 1924 al 1928 lavorò per la So-cietà delle Nazioni che lo inviò a Gi-nevra, Liverpool, in Africa, negli Stati Uniti, in Canada e a Cuba. In questi spostamenti era spesso il medico di bordo dei piroscafi . Durante queste esperienze Céline affi nò la propria cultura e si rese conto che: “Il viaggio, sia fi sico che mentale, è l’unica cosa che conta; tutto il resto è delusione e

fatica”. Rientrato in Francia nel 1928, si stabilì a Montmatre dove svolse la professione di medico dei poveri, quasi gratuitamente. Di quel periodo è la creazione di Viaggio al termine della notte. Da questa sua attività di medico dei poveri che non sono mai in grado di pagarlo, Céline si accorge che la stes-sa povertà è una malattia, tremenda e senza cura. Continuando a visitare senza farsi pagare, fi nì anch’esso per ammalarsi di quella malattia.

Quella di Céline è una lotto contro un mondo che sogna soltanto il pote-re e la ricchezza, che è diventato lui stesso una malattia cronica La morte sembra l’unica cosa veramente coe-rente e la scrittura è l’unico rimedio per tentare di sconfi ggerla. Ma per fare ciò l’uomo deve tornare ad es-sere un individuo ben distinto dagli altri, capace di scappare da quella piattura e quel grigiore dove è stato relegato. Da queste premesse non è diffi cile capire come il medico degli ultimi potesse diventare antisemita e predicatore della purezza della razza, come ritorno alle origini, per rifondare una società a misura d’uomo. E l’im-portanza di distinguersi dagli altri per non appiattirsi nel grigiume generale, gli faceva aborrire il bolscevismo. Alla fi ne della guerra la Francia l’esi-liò. Céline andò a vivere in Danimarca fi no al 1951 quando venne graziato. Naturalmente tutto il mondo cultura-le francese, Jean-Paul Satre in testa, lo emarginò. Subito nel 1951 Louis

Ferdinand Destouches acquistò una casa a Meudun, nella periferia di Pa-rigi. Riprese l’attività di medico anche se poche erano le persone che ac-cettavano di essere curate da lui. Da quella casa, in dieci anni, non uscì più di venti volte. Vive rinserrato con la terza moglie Lucette, nella sua casa ricca di libri e cianfrusaglie, circon-dato da cani e gatti ed in compagnia del pappagallo Toto spesso ritratto con lui. Si veste come un barbone in-dossando un paio di vecchi pantaloni sformati tenuti su da una corda, ma-glioni infeltriti e infi lati l’uno sull’altro, la barba perennemente incolta. Michail Misha Bulgakov Nacque a Kiev, in Ucraina, nel 1891. Il padre era professore di storia. Nel 1916, fuori corso, si laureò in medicina presso l’università di Kiev ma con menzione d’onore. Da tre anni era già sposa-to. Fu subito inviato a lavorare vicino a Smolensk nel locale ospedalino, dove scoprì di essere l’unico medico. Sono di questo periodo gli Appunti di un giovane medico, nove racconti sulla vita che conduceva in perife-ria. Vi racconta le sue esperienze di neo-laureato confrontata con la vita vera di un medico in un ospedale di campagna: i dubbi, le emozioni, le paure. Ogni giorno doveva visitare non meno di cinquanta pazienti e poi dedicarsi agli interventi chirurgici. Gli Appunti sono decisament avvin-centi e ben scritti e, a mio avviso meritano di essere letti o riletti. Sette di essi vennero pubblicati sulla rivi-sta Medicinskij Rabotki (forse “lavoro medico”) che mi piace pensare fosse la rivista dell’ordine di Kiev. L’asciu-gamano col galletto è il regalo che fa una bambina al dottor Bogard che le ha salvato la vita tagliandole una gamba maciullata. Ne Il battesimo del rivolgimento Bogard si occupa di un parto distocico. Ne La gola d’acciaio il dottore esegue una tracheotomia in un caso di difterite. Ne La tormenta Bogard va in soccorso di un collega ma in questo caso non riesce ad aiu-tare la paziente cadutaa da una slitta in movimento. Le tenebre d’Egitto si occupa di un ammalato di malaria che rischia la morte per avere inge-rito dieci bustine di chinino. Bogard lo salva praticandogli la lavanda ga-strica. L’occhio scomparso tratta un

Louis Ferdinand Céline

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STORIA DELLA MEDICINA

errore di Bogard che non diagnosti-ca correttamente un vasto ascesso palpebrale. Ne L’eruzione stellata Bogard soprattutto parla della sifi -lide come malattia quasi endemica nelle campagne. Nel racconto più noto della raccolta; Morfi na si parla della discesa all’inferno del dottor Polijakov vittima dell’abuso di morfi -na. Nell’ultimo Io ho ucciso si narra la vicenda del dottor Jasvin, che era stato rapito dall’esercvito nemico, e che, chiamato a curare il colonnello, particolarmente crudele, gli spara un colpo di rivoltella in bocca. L’anno successivo venne trasferito a Viazma dove, almeno, lavorava as-sieme a quattro colleghi. Fu lì che gli arrivarono i primi echi della rivoluzio-ne. Nel 1918 Misha ritornò a Kiev con la moglie ed aprì uno studio di der-mosifi lopatica. Affermò di avere assi-stito, in quell’anno a Kiev ad almeno quattordici sovvertimenti politici, di cui dieci vissuti in prima persona. È da questo momento che comincia a pensare di abbandonare la medicina perché come pubblico uffi ciale era troppo soggetto al controllo del po-tere politico.Nel 1919 venne inviato come medico militare in Caucaso e qui cominciò a scrivere articoli per i giornali nazio-nali. Nel 1920 si ammalò di tifo e ma-turò la decisione di abbandonare la medicina. Nonostante si dicesse che era rela-tivamente benvoluto da Stalin, che in particolare ammirava la comme-dia I giorni dei Turbin, a Misha venne sempre impedito di uscire dall’Unio-ne Sovietica anche solo per andare a far visita ai fratelli che vivevano tutti a Parigi. Il 28 marzo 1930, scrisse al governo dell’URSS chiedendo ancora una volta il permesso di fare un viag-gio all’estero o, in subordine, di avere un qualsiasi lavoro in un teattro. Il 18 aprile gli telefonò Stalin in persona che gli negava la possibilità di espa-triare ma gli prospettava un impiego al Teatro Accademico dell’Arte di Mo-sca ma non come autore di testi. Nell’ultimo decennio della sua vita Bulgakov continuò a lavorare al suo capolavoro Il Maestro e Margherita, ma i suoi romanzi rimasero per quasi trent’anni nel cassetto. Morì nel 1940 di insuffi cienza renale, come il padre. Albert Schweitzer nacque nel 1875 in

Alsazia, in quella terra disgraziata di confi ne fra la Francia e la Germania che, in sttant’anni, fu più volte conqui-stata dalle due nazioni; in cui più volte fratelli combatterono contro i fratelli arruolati negli opposti eserciti. Il padre era un pastore luterano. Fu un bambino malaticcio, tardo nel leggere e ad imparare a scrivere e soprattutto pareva dislessico, quasi impossibilita-to ad imparare. Riusciva egregiamen-te solo nella musica. A sette anni compose un inno, a otto

imparò a suonare l’organo, a nove sostituì un organista nella funzione in chiesa. Frequentò il liceo di Mulhou-se, ospitato da due zii anziani e senza fi gli che gli insegnarono a suonare il pianoforte. Vi ebbe come insegnante di musica un organista di vaglia che subito s’accorse del suo talento per l’organo, gli insegnò Bach e lo fece conoscere portandolo con sé a suo-nare a Parigi. Nel 1893 si iscrisse alla facoltà di Filo-sofi a e Teologia nell’università di Stra-sburgo. Nel 1899 si laureò e divenne vicario presso la chiesa di san Nico-la a Strasburgo. Nel 1902 ottenne la cattedra di teologia e divenne diret-tore del seminario. In quel periodo pubblicò varie opera sulla musica e approfondì i suoi studi sulla vita e sul pensiero di Cristo. Nel 1904, dopo aver letto un bolletti-no della Società missionaria di Parigi che lamentava la mancanza di perso-nale specializzato in una missione in Gabon, Albert sentì che era giunto il

momento di dare il suo contributo e l’anno dopo, a trent’anni, si iscrisse a medicina. Ne uscì a trentotto anni specializzato in malattie tropicali. Schweitzer aveva le idee chiare anche sulla sua destinazione: Lambarené, una cittadina del Gabon, allora par-te dell’Africa equatoriale francese. I missionari furono inizialmente scettici sull’interesse per l’Africa mostrato dal noto organista e teologo, Ma Scwitzer si impegnò a raccogliere fondi per conto proprio tenendo concerti e conferenze per realizzare il sogno di costruire un ospedale in Africa. Imbarcatosi a Bordeaux approdò il 16 aprile 1913 a Port Gentil. Portò con sé settanta casse di attrezzature destinate alla costruzione del nuo-vo ospedale. Aveva con sé un dono della società bachiana di Francia: un pianoforte in grado di resistere all’u-midità e alle termiti africane. Attraver-sata la regione dell’Ogooué, giunse sulle colline di Andende, sede della missione evangelica parigina di Lam-barené, Venne approntato alla megli un ambulatorio ricavato da un vec-chio pollaio, con una rudimentale ma effi ciente sala operatoria. Questo pic-colo complesso lo chiamò Ospedale Schweitzer. Era già sposato da un anno con Hélène che lo seguì dopo avere ottenuto il diploma di infermera. I suoi inizi, nel cuore dell’Africa, furo-no assai diffi cili: oltre a dover lottare contro la natura (piogge torrenziali, anmali feroci, serpenti, coccodrilli …) dovette vincere la diffi denza degli indigeni. Non fu facile avvicinare gli ammallati che si fi davano solo dei loro stregoni (che poi si fece tutti amici). Le cure del medico bianco non furono ben accolte. Le sue pomate venivano mangiate, i fl aconi di medicine assunti in un colpo solo. Ma cominciarono ben presto ad ar-rivare ogni giorno circa quaranta pazienti. Alber ed Hélène si trovaro-no di fronte malattie di ogni genere soprattutto legate alla malnutrizione: elefantiasi, malaria, dissenteria, tu-bercolosi, tumori, malattia del sonno, malattie mentali, febbre gialla, vaiolo, lebbra … Per i lebbrosi molto più tar-di, nel 1953, coi proventi del premio Nobel per la pace, costruì il lebbrosa-rio Village de la Lumière. Schweitzer costruì un villaggio indigeno accanto all’ospedale. I malati vi giungevano da

Albert Schweitzer

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STORIA DELLA MEDICINA

ogni parte, spesso con le loro fami-glie e a volte con le loro oche e tutti venivano ugualmente accolti, le loro usanze rispettate e così le loro cre-denze. Piano piano il grande medico bianco conquistò la fi ducia della gen-te di Lambarené. Altri medici l’aveva-no raggiunto. Ben presto la sua fama di benefattore si diffuse e uscì dall’A-frica raggiungendo l’opinione pubbli-ca mondiale. Nel 1914, allo scoppio della guerra, i coniugi Schweitzer vennero arrestati dai francesi e messi agli arresti domi-ciliari. Vennero quindi trasferiti in un campo di lavoro nel sud della Francia. Intanto si erano ammalati di tuberco-losi e di dissenteria. Verso la fi ne della guerra, nel 1918, per uno scambio di prigionieri di guerra tornarono in Alsa-zia e qui poterono curarsi. Albert trovò lavoro come assistente medico presso l’ospedale di Strasburgo, riprese le sue funzioni di pastore a San Nicla, riprese i concerti d’organo. Tutto ciò fu fonda-mentale nella ripresa delle sue energie

psico-fi siche. Le conferenze teologi-che in Svezia ed i concerti in Svezia e in Svizzera gli permisero di inviare fondi all’ormai disastrata missione di Lambarené, che raggiunse nel 1924. Dell’ospedale era rimasta solo una

baracca. Ma già nell’autunno del ’25, la struttura poteva accogliere 150 malati coi loro familiari. Ma una vasta epidemia di dissenteria lo co-strinse ad ampliarlo verso una zona più ampia. Complessivamente Albert fece diciannove viaggi a Lambarené. In Africa, oltre a fare il medico, si oc-cupava dell’amministrazione dell’o-spedale. In Europa insegnava, teneva conferenze e concerti e scriveva libri per raccogliere fondi per la sua ope-ra. Spesso veniva insignito di lauree honoris causa e la rivista Time lo di-chiarò il più grande uomo del mondo. Schweitzer non volle più ritornare a vi-vere nella sua terra natale, preferendo morire nella foresta vicino alla gente cui aveva dedicato tutto se stesso. Morì il 4 settembre 1965 ormai no-vantenne, nel villaggio di Lambarené. Migliaia di canoe attraversarono il fi ume per portargli l’ultimo saluto. Dagli indigeni era chiamato ogan-ga Schweitzer, lo stregone bianco Schweitzer.

CARITAS dIOCeSAnA:AAA VOLOnTARI CeRCASI

peR L’AmbuLATORIO “beATO CARLO STeeb”

La Caritas Diocesana Veronese lancia un appello di ricerca medici e odontoiatri volontari per l’Ambulatorio polispecialistico “Beato Carlo Steeb” di Lungadige Matteotti, 8 (Verona). Il poliambulatorio ha come direttore sanitario la dottoressa M. E. Ma-rilla de Gregori che coordina l’attività caritativa del servizio verso chi è in grave diffi coltà.

Caritas cerca infatti medici internisti e medici odontoiatri (esclusivamente per interventi di estrazioni e medicazioni) provvisti di assicurazione, a cui offre un’opportunità di volontariato che diventa anche l’occasione per conoscere il contesto di lavoro attivo dal 1995 in Caritas, valorizzare le proprie competenze umane e professionali in uno stimolante ambiente di servizio alle persone in forte disagio. Gli aderenti all’iniziativa potranno contare su una proposta formativa di base per la conoscenza della struttura Caritas diocesana Veronese, della sua mission, della vision e dello stile di lavoro, oltre che ad una formazione specifi ca riguardante l’organizzazione dell’Ambulatorio e i criteri di accesso da parte degli utenti.

Chi fosse interessato a proporsi come medico odontoiatra volontario può contattare la Caritas ai seguenti recapiti: [email protected] - tel. 045 8300677

Albert Schweitzer

43 VERONA MEDICA

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FNOMCeO

A Paola Labriola e a Eleonora Cantamessamedaglia al Merito e al Valor Civile

Il Comitato Centrale della Fnomceo, riunito oggi a Roma, desidera espri-mere cordoglio alle famiglie e rende-re grazie e omaggio alle due donne medico che hanno pagato un prezzo inimmaginabile alloro impegno nella Professione. A Paola Labriola, a Ele-onora Cantamessa.Cosa accomuna due storie diverse per contesto e presupposti?Si tratta di due donne, due medici, a cui è stata sottratta la vita mentre rispondevano a quei principi, a quel diritto-dovere di curare, che costitui-scono l’essenza stessa della Profes-sione, manifestandone così il senso più profondo.Pur nella dovuta sobrietà di toni e considerazioni, non possiamo non rilevare, ancora una volta, la rischio-sità di molte attività del nostro eser-cizio professionale, da troppe parti e troppo spesso dimenticata, sia nelle organizzazioni dei servizi sia, talvolta, nella rappresentazione mediati ca, quando coglie solo il contenzioso, esaspera l’errore, costruisce il “caso”.Fermo restando il diritto alla denuncia se giusta e doverosa, è necessario evitare esasperazioni che rischiano di

alimentare l’aggressività e la confl it-tualità; occorre migliorare la sicurezza degli operatori sanitari e dei luoghi di lavoro, in particolare nei posti di prima assistenza.

La sicurezza degli operatori è infatti il primo presupposto della sicurezza delle cure; così come la rischiosità della Professione è l’effetto collaterale della quotidiana attività di prossimità e vicinanza dei nostri medici ai disagi delle persone e delle comunità, spes-so in qualità di primi se non unici testi-moni di diritti elusi e negati.I nostri professionisti entrano nelle case, nei quartieri, nelle comunità devastate da malesseri ambientali e sociali, sino a pagare il prezzo più alto per non poter che rispondere “sì” a chi chiede soccorso.Nulla potrà restituire alla famiglia e alla nostra comunità professionale que-ste preziose donne medico. Ma tutto dobbiamo fare perché ne resti il ricor-do e l’insegnamento.Il Comitato Centrale uffi cialmente ri-volgerà al ministro della Salute la ri-chiesta di una medaglia al Merito della Sanità Pubblica e al ministro dell’Interno quella di una medaglia alValor Civile.Da parte nostra, ogni volta che chie-deremo più attenzione e rispetto per la nostra Professione, sarà anche per Paola, anche per Eleonora.

Paola Labriola

Eleonora Cantamessa

VERONA MEDICA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 VERONATEMPO LIBERO

CERCO, OFFRO E SCAMBIO: ......................................................................................................................................................................................................DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO

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COGNOME ..............................................................................................................................................................................................................................................................

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INDIRIZZO ................................................................................................................................................................................................................................................................

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FNOMCeO

Su “my Ecm” la tua situazione crediti

Da settembre 2013 i professionisti sanitari possono nuovamente con-sultare la propria situazione crediti sul sito http://ape.agenas.it/ registran-dosi all’indirizzo “Registrazione pro-fessionisti sanitari”.Il servizio, di indubbia utilità, è in fase sperimentale e visualizza solo i dati

relativi all’ultimo triennio acquisiti attraverso il sistema dell’accredita-mento degli eventi, del successivo sistema dell’accreditamento dei pro-vider, nonché i dati relativi agli eventi accreditati direttamente dalla Com-missione Nazionale per la Formazio-ne Continua. Tenendo presente che

il Provider ha a disposizione 90 gior-ni dalla conclusione del corso per il caricamento dei dati è necessario, prima di rivolgersi al Call Center (06 42749600) per avere informazioni sugli esiti dei corsi FNOMCeO attendere al-meno la scadenza dell’evento secondo il seguente calendario:

Corso N. Evento Termine del corso

RCA - Root Cause Analysis (*) 932113 3 dicembre 2011

Audit clinico 13839 8 settembre 2013

Sicurezza dei pazienti e degli operatori 22943 31 dicembre 2013

Appropriatezza delle cure 43003 31 dicembre 2013

Governo clinico: Innovazioni, Monitoraggio Performance Cliniche, Formazione

66270 15 giugno 2014

Il programma nazionale esiti: supporto alle attività di audit clinico ed organizzativo

69597 1 settembre 2014

Per avere la situazione completa dei crediti il professionista deve inviare richiesta al COGEAPS : [email protected]

nORme COmpORTAmenTALI peR I medICI Che effeTTuAnO SOSTITuzIOnI

Si ricorda che all’atto dell’affidamento/accettazione dell’incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:

• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d’ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto conto dei disagi dell’utenza.

• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore 8-10 con risposta diretta del titolare o di altra persona).

• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperi-bilità telefonica e/o l’ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare un prolungamento dell’orario oltre le ore 10 del mattino.

• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garan-tire agli utenti una presenza effettiva nella sede d’attività del tutto simile a quella del titolare.

• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse principale è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.

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FNOMCeO

Programma nazionale esitinuovo corso Ecm Agenas/FNOMCeO

Dal 23 settembre è attivo il corso on line ECM sul Programma Naziona-le Esiti (PNE) realizzato da Agenas e FNOMCeO con il coinvolgimento del-la Federazione IPASVI.Per accedere al corso è necessario connettersi alla Homepage del sito web del Programma Nazionale Esiti (PNE) tramite link presenti sui siti in-ternet di Agenas, FNOMCeO, Mini-stero della Salute, IPASVI. Attraverso le attività di PNE, il Ministe-ro della Salute si avvale di AGENAS per lo svolgimento delle funzioni di va-lutazione dei risultati (outcomes) delle prestazioni assistenziali e delle proce-

dure medico-chirurgiche nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.Obiettivi del corso sono la diffusione delle competenze necessarie a una corretta lettura e interpretazione dei contenuti di PNE, attraverso l’appren-dimento di alcuni fondamenti di meto-dologia epidemiologica applicata alla valutazione comparativa di esito.Crediti: il corso, del tutto gratuito, eroga 12 crediti ECM (Codice ECM 69597). L’attestazione dei crediti, una volta superato il corso, è disponibile nella “Situazione crediti” in alto a de-stra, appena entrati sulla piattaforma.Le professioni accreditate sono: me-

dico, odontoiatra, infermiere, infer-miere pediatrico, assistente sani-tario.Accesso: chi si è registrato per i pre-cedenti corsi ricordiamo che è neces-sario passare sito FNOMCEO o IPA-SVI può accedere ai corsi.È necessario passare dal sito della propria Federazione per il control-lo ogni anno.

ATTENZIONE: Il sistema è basato su sessioni di lavoro; qualora si rimanga inattivi per più di 20 minuti la sessione scade e si deve quindi effettuare nuo-vamente l’accesso con ID e PIN.

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ENPAM

Da settembre la domanda per riscatti e ricongiunzioni si compila online

Enpam: Medici e Odontoiatri potranno beneficiare di fondi europei

Niente più carta, raccomandate e fax per i riscatti e le ricongiunzioni dell’En-pam. Dal 1° settembre 2013, gli iscritti potranno fare domanda per questi adempimenti direttamente online ac-cedendo all’area riservata del sito www.enpam.itLa procedura telematica permette di ridurre i tempi e di evitare errori: si eli-minano le attese legate alla spedizione postale, alla protocollazione e all’inse-rimento dei dati, e si riduce al minimo l’eventualità di inesattezze nella compi-lazione. L’iscritto troverà infatti molti dei campi che lo riguardano già precom-pilati, grazie alle informazioni contenu-te nella banca dati dell’Enpam. Inoltre, un sistema di controlli automatizzati avverte l’iscritto in caso di errore, facili-tandolo e guidandolo passo per passo

nella presentazione della domanda. Al servizio di compilazione online si potrà accedere in qualsiasi momento.“L’introduzione dei moduli online rap-presenta un ulteriore passo nel senso della completa digitalizzazione delle procedure dell’Enpam – ha detto il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti –. È una direzione verso la quale vogliamo procedere spedita-mente per aumentare l’efficienza e la qualità dei servizi agli iscritti e per rea-lizzare risparmi”.La digitalizzazione dei moduli è stata preceduta da un lavoro di riscrittura e di restyling dei moduli cartacei, sia nella componente linguistica sia nel-la struttura e nella grafica del testo. Il lavoro ha tenuto conto delle tecniche di semplificazione del linguaggio bu-

rocratico amministrativo e si è avval-so anche di strumenti di misurazione dell’accessibilità dei testi.Una volta ultimata la compilazione, l’utente potrà salvare una copia della domanda inviata e riceverà un’e-mail di conferma di ricezione. In ogni mo-mento poi, l’iscritto potrà verificare a che punto è la propria pratica di riscat-to utilizzando il servizio di tracciabilità della domanda (servizio non ancora disponibile per le domande di ricon-giunzione).Chi non è ancora iscritto all’area riser-vata del sito internet dell’Enpam può farlo all’indirizzo www.enpam.it/servi-zi/login Chi non potesse compilare la doman-da online potrà comunque ancora ri-correre al modulo cartaceo.

L’Ue ha riconosciuto alle Casse pensionistiche private la possi-bilità di operare come soggetti intermediari nell’ambito dei pro-grammi strutturali comunitari. La Commissione Europea ha infatti recentemente equiparato i liberi professionisti alle piccole e medie imprese ai fini dell’accesso ai pro-grammi Ue.I medici e gli odontoiatri liberi profes-sionisti potranno beneficiare di fondi europei tramite l’Enpam. La Com-missione Europea ha infatti recente-mente equiparato i liberi professioni-sti alle piccole e medie imprese ai fini

dell’accesso ai programmi Ue e rico-nosciuto alle Casse pensionistiche private la possibilità di operare come soggetti intermediari nell’ambito dei programmi strutturali comunitari. La novità è stata annunciata ieri nel corso di un convegno organizzato dall’Adepp nella sede dell’ente previ-denziale dei medici.“Stiamo studiando attentamente le possibilità che si stanno aprendo in ambito europeo, specialmente per quanto riguarda le azioni di sostegno al credito – ha spiegato il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oli-veti –. Sono tanti i medici e i dentisti

che ci chiedono come finanziare l’av-vio di un ambulatorio o l’acquisto di attrezzature medicali. Li terremo co-stantemente informati sulle prossime opportunità”.La Fondazione Enpam ha intanto messo online sul proprio sito (www.enpam.it) l’elenco delle agevolazioni e dei bonus già a disposizione di chi esercita la libera professione. Altre iniziative si aggiungeranno nei pros-simi mesi. “Sempre più spesso i ban-di, a livello regionale, conterranno indicazioni per i liberi professionisti”, ha annunciato il presidente dell’A-depp Andrea Camporese.

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GIOVANI E PROFESSIONI

S.O.S. – Sostituzioni

Si prega chi è interessato a dare la propria disponibilità per sostituzioni in medicina generale, di compilare il tagliando riportato a pagina 29 e di spedirlo all’Ordine (Via Locatelli 1, 37122 Verona).

AMBROSI ENRICO Via M. Teresa di Calcutta 2 Legnago NO 349 1579083 ANTON GENAN Via Palazzina 3 Verona NO 347 6859953 ARMANI ROBERTO Via Cengia 89 San Pietro Incariano NO 368 283740 045 6850094BAR MARIANA Via San Rosso Bussolengo NO 346 8203148 045 7500193BARAKAT ZIAD Via Gran Ega 12 San Martino (BZ) NO 334 9594162BAZZANINI NOEMI NO 347 5935206 BENEDETTI FRANCESCA Via ex Internati 26 Pescantina NO 340 0505545 340 9766903BISTROT CATERINA Via Ognissanti 4 Verona NO 349 5344121 BITIRE ELENA Via Paolo Borsellino 45 Bonavigo NO 348 2286620 BONASIA TERESA NO 328 3649861 BONDI’ VINCENZO Via Nerio Toffaletti 4 Verona NO 333 3606318 BRUNELLI CLAUDIO Via Molino 24 Nogara NO 339 8424561 BRUNELLI MARTA Via Imola 10 Verona NO 393 5686430 BURATO GIULIA Colognola ai Colli NO 340 7814158 BUSTI FABIANA Via Martiri della Libertà 2 Nogarole Rocca NO 045 2520488 349 6778910CACCIAMANI GIOVANNI Verona NO 340 2491750 CAPONE SUSANNA Vicolo Teodorico 44 Salionze NO 335 6893809 CARBONE GIUSEPPE Via delle Agostiniane 29 Verona NO 045 8348296 333 4729557CASTINO EVA Via Paolo Sarpi 30 Verona NO 349 1617635 CAVALIERE ELENA Via Scuderlando 80 Verona NO 333 4003601 CERAVOLO ROSSANA Via Polesine 65 Verona NO 338 3641543 340 1676443CERAVOLO ROSSANA Viapolesine Verona NO 338 3641543 340 1676443COCCO VALENTINA Via Italia Nuova 4 Illasi NO 348 7906813 COGO ILARIA Via Rovigo 14 Legnago NO 347 2619594 COLLETTA GIULIA Via del Risorgimento 34 Verona NO 347 8453814 COSTANZO ALESSANDRO Via Corfu’ 5 Verona NO 392 4645018 COVOLO CATERINA Via degli Scaligeri 2 Valeggio sul Mincio NO 348 3015866 DA PRATO GIULIANA Via Macello 4 Verona NO 339 6606559 DALCEGGIO DANIELA Via VIII Marzo 45 Trento NO 340 3538104 DALL’ALDA MARLENE NO 349 5934115DE CARO IOLANDA Via Verde da Salizzole 7 Verona NO 320 4860202 346 1878315DE VLIEGHER EVELIEN Via S. Monica 10 Albignasego NO 392 1617323 DEPLANO EMANUELA Via G. Campania 11 Verona NO 340 9331099 DI SARRA DANIELA Via Mantovana 52 Castelnuovo d/G. NO 347 8495611 EPURE MIHAELA CRISTINA Via Benassù Montan. Verona NO 392 7509915 045 8400667FAINELLI GIULIA Via G. dell’acqua 31 Bardolino NO 347 8921208 FERRARA GIADA Via Imola 6/A Verona NO 347 2136164 FILIPPINI GIULIA MARIA Via Roma 109 Gazzo Veronese SI 339 2505919 FIN ALESSANDRA Via Baratin 14 Ronco all’Adige NO 347 0146494 GERMENIA SILVA Via Chioda 18 Verona NO 339 5240552 GUARDINI NADIA Via Gela 31 Verona SI 349 2325336 045 566969HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio NO 339 4573366 045 6106013IUORIO ALESSANDRO NO 333 6831575 08254 401083KALOUT KAMEL Via Scuderlando 126 Verona NO 347 6724694 392 3420052KUZINA ANNA Via G. Matteotti 7 Bussolengo NO 388 7260070LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona NO 329 4239871 LAVORGNA BARBARA Via G. Favretto16 Verona NO 329 4239871 LISTA ENRICO Via Monte Tomba 22 Cerea NO 348 8210409 LONARDONI FABIO Via S. Maria in Stelle 5/C Verona NO 349 0062116 MAGAGNA LINDA Via Tramigna 5 Soave NO 348 0176902 MAGRINELLI FRANCESCA Via G. Leopardi 11 Soave NO 340 8776021 MARCOCCI ALESSANDRO Via Trieste 3 Verona NO 349 4082423 MARIOTTO ARIANNA Via Pola 12 Verona NO 347 2479985 MARIOTTO OLGA Via Fiume 28/P San Bonifacio NO 349 7282795 MARIOTTO OLGA Via Fiume 28/P San Bonifacio NO 349 7282795 045 7614468MARIOTTO OLGA Via Fiume 28/P San Bonifacio NO 349 7282795 045 7614468MASIERO MARINA Via Tesi 40/A Verona NO 347 2411450 MASSARUTTO ALESSIA Via Aldo Moro 1/A Sommacampagna SI 328 2660746 MAZZEI FEDERICA Str. A. Provolo 25 Verona NO 338 8926070 MAZZONI SILVIA Via R. Valeri 3 Legnago NO 392 0027639MELOTTI CAMILLA Piazza G. Marconi, 19 Bosco Chiesanuova NO 320 2586564 MERRINO MICHELANGELO Via Muro Padri 17 Verona NO 327 8889333 MINNITI FEDERICA Via Ponte Pietra 17 Verona NO 345 9898558 MORANDINI BIANCA STELLA NO 338 1439733 MORANDINI ELEONORA NO 333 7123732

mEdici diSPONiBili PER SOStituziONi iN mEdiciNA gENERAlECognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2

48 VERONA MEDICA

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GIOVANI E PROFESSIONI

Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2

ABDUL JABBAR ALI Via B. Scalari 14 Piubega (MN) 320 6155026 AGRESTI LUIGI Via G. Trezza 36/A Verona 340 4069008 AKASHEH GEORGE Via Del Capitel 13/E Verona SI 320 882311 340 0910058 BARAC ALA Via Gen. Dall’ora 54 Monzambano 340 0699282 BARAKAT ZIAD Via Gran Ega 12 San Martino (BZ) NO 334 9594162BONASIA TERESA Via delle Polidore 5 Verona 328 3649861 328 3649786 BORGHESANI MARISA Via Pradelle 57 Verona SI 360 566631 340 1461078 BRUNI FRANCESCA Via Vincenti 1 Verona 347 9713662 CERAVOLO ROSSANA Via Polesine 65 Verona 338 3641543 340 1676443 CIRELLI MARTA Via M. Gentilin 29/B Verona SI 347 4843083 DE VLIEGHER EVELIEN Via S. Monica 10 Albignasego 392 1617323 DEPLANO EMANUELA Via Colombine 5 Verona 340 9331099 DEPLANO EMANUELA Via G. Campagna 11 Verona 340 9331099 EPURE MIHAELA CRISTINA 392 7509915 EPURE MIHAELA CRISTINA Via Banassù Mont. 17 Verona 392 7509915 045 8400667 FABBRICI ROMINA Verona SIFAKES BOULOS Vicolo Menago 34 Bovolone 0457101082 349 1828271 GRAMAGLIA MARIA Via Almerini 06 Legnago SI 334 9467133 HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio 339 4573366 JAFFAL YOUSSEF Via Gramsci 8/A Castel d’Azzano 338 1147021 KALOUT KAMEL Via Scuderlando 126 Verona 347 6724694 392 420052 LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona 329 4239871 MARIOTTO OLGA Via Fiume 28/P San Bonifacio 349 7282795 MELLA ROBERTA Via F.lli Bandiera 42 Legnago SI 339 5739126 PASQUINI ANNA Via C. Cadrega Verona 349 7288070 PJESHKA MYRVETE Viale Spolverini 112 Verona 338 4174551 RIGOTTI ERICA Via V. De Gama 1 Negrar SI 340 1956361 ROMANO SIMONE Via Aquileia 22 Verona 340 7767004 STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel d’Azzano 333 4890436 TESINI ROBERTA V.le della Repubblica 45 Verona SI 348 2900533 TURATI MARIA GRAZIA Via S. Antonio 50 S. Martino B.A. 335 6302775 ULMI DANIELA Via A. Vivaldi 7 Tregnago 340 2335107 VENERI ANTONIO Via Stra’ 57 Caldiero 045 7652948 340 0715390 VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/A Castel d’Azzano 347 7861608 328 9067502 VOLPE GIUSEPPE Via Montesin 38 Cola’ di Lazise 335 6763374

Cognome - Nome Via Località Spec. in Pediatria Telefono 1 Telefono 2

mEdici diSPONiBili PER SOStituziONi iN PEdiAtRiA

NARDI CHIARA Via Tombole 157 San Bonifacio NO 338 2828566 045 7614716NGANDIE NJONOU MILLY Via Monte Ortigara 25/B Verona NO 329 6190690 NICOLI PAOLA NO 346 8079575 PAIANO JACOPO Via Regina Adelaide 12 Verona NO 348 9238476 PAPOLA DAVIDE Via Calatafimi 6/A Verona NO 328 3738807 PASETTO TRYSA Via Roveggia 27 Verona SI 339 7286242 PERON SILVIA Monteforte d’Alpone NO 340 0631022 PERONI MARIANA Via Danieli 6 Verona NO 347 1218310 POZZERLE MARIA Via Zoppega 16 Monteforte d’Alpone NO 045 6100370 PRANDO SILVIA Viale Europa Vigasio SI 349 1880958 PRETO MARIKA Via Gioberti 20 NO 349 4641934 RAPAGNA FRANCESCA Via P. Querini 5 Verona NO 333 4193398 RIGO FRANCESCA Vic. S. Maria In Organo 1 Verona SI 335 5941022 RINALDI CATERINA ANNA Piazza Vescovado 1 Verona SI 340 5199461 ROMANO SIMONE Via Aquileia 22 Verona NO 340 7767004 RUTA ELENA Via Ponte Asse 13 Albaredo d’Adige SI 347 2597635 SANSOTTA NAIRE Via Aquileia 22 Verona NO 329 7158223 SAVVAKI KALLIOPI Via Scuderlando 161/B Verona NO 347 0940738 SAY SVITLANA Via Marsala 37/B Verona NO 388 8928095 SCHIRALDI MARIA EMANUELA Via Ca’ di Cozzi 8 Verona NO 380 3662966 SCHINELLA STEFANO Via degli Arusnati 1 Parona (VR) NO 340 3434528SERBUSCA DORIN Via B. Romagnoli 84/A Verona NO 045 8903064 348 8567639SHOKA ZAHI Via Imola 2 Verona NO 347 2313146 393 0468005SIVERO VALENTINA Via Bertoldi 2 Verona NO 347 5892542 SOLDANI DARIA Via R. Ruffilli 2947 Zimella NO 347 6301811 TANTILLO ILARIA Via Garibba 5 Verona NO 349 1028616 TATTI MARIA FATIMA Via Legnago 39 Verona NO 347 9341350 TOBALDINI OLGA MARIA Via dei Monti 4/A Romagnano di Grezzana NO 347 1611438TOFAN LILIAN Via Monte Belloca 25 Verona NO 388 4717634 TOMEI PAOLA Via Mezzomonte 38 Verona NO 348 8752766 TORRESANI STEFANIA Via Don Luigi Benassuti 2 Cerea NO 333 5456004 340 3934368TURATI MARIA GRAZIA Via S. Antonio 50 S. Martino B.A. NO 335 6302775 VENERI ANTONIO Via Stra’ 57 Caldiero NO 340 0715390 045 7652948VIARO TIZIANA Via dietro Listone7 Verona NO 340 5715075 VIGNOLA PAOLA 349 6938124VOLPE GIUSEPPE Via Montesin 38 Cola’ di Lazize NO 335 6763374 WEYNE MAGNUS FERNANDA Via Carlo Del Prete 2 Verona NO 045 8166039 ZENORINI ANDREA Via Siedlce 21 Pescantina NO 340 6031137 340 9768134

mEdici diSPONiBili PER SOStituziONi iN mEdiciNA gENERAlE

49VERONA MEDICA

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TEMPO LIBERO

Si raccomanda di segnalare alla Redazione le inserzioni andate “a buon fi ne” per per-metterne la “Clearance”. La Redazione prov-vederà comunque alla sospensione degli annunci dopo un certo numero di pubblica-zioni. Si accettano solo annunci “brevi”.

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AffittASi a referenziati, appartamento in un condominio del quartiere Navigatori, al piano quarto con ascensore. L’appar-tamento, appena ristrutturato con fi nitu-re curate e semiarredato, è composto di ingresso, cucina-sala, due camere, di cui una matrimoniale, bagno fi nestrato, due ampi poggioli, cantina e garage. APE in corso.Tel. 340 04196180

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Chi cerca… trova

Preghiamo chi è interessato a compilare il modulo che si trova a pag. 44 ed a volercelo inviare.Si prega inoltre di scrivere l’annuncio in maniera chiara (stampatello).

Per aiuto in Ricerche Bibliografi che OffRO consulenza gratuita ai colleghi. [email protected]. 339 8032600

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@50 VERONA MEDICA

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TEMPO LIBERO

@✓OBBLIGO PER TUTTI GLI ISCRITTI

DI DOTARSI DI PEC (posta elettronica certificata)

Ricordiamo a TUTTI i colleghi che è necessario produrre il proprio indirizzo PEC all’Ordine; chi non ne fosse ancora provvisto, è invitato a generarne uno mediante l’area riservata sul sito dell’Ordine, seguendo le istruzioni indicate.Il Decreto 19 marzo 2013 stabilisce infatti che gli Ordini si fanno garanti dell’accreditamento di tutti i professionisti, e trasmettono i loro indirizzi PEC all’Indice Nazionale INI-PEC (l’Ordine dei Medici e Odontoiatri attraverso la FNOMCeO).È pertanto necessario provvedere quanto prima, poiché un atteggiamento omissivo in tal senso è da considerarsi palese violazione di Legge.

VENDO armadietti e radiografico come nuovo per Range 65/1 con certificazione (+ seggiolini). Euro 500,00.Tel. 348 6083263Tessera Ordine n. 69

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A Bovolone AFFITTO ambulatorio per condivisione spese.Tel. 333 4221326Tessera Ordine n. 5786

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Medico Medicina Generale massimalista, prossimo alla pensione, AFFITTA stanza in poliambulatorio a colleghi (convenzionati o specialisti) oppure per attività paramedi-ca (zona Borgo Roma).Tel. 339 3851357Tessera Ordine n. 3014

Odontoiatra con esperienza decennale OFFRE collaborazione in Ortodonzia nella zona di Verona, Mantova e Brescia. Tel. 347 1052841

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51VERONA MEDICA

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