Opuscolo preghiera famiglia - CARITAS SAVONA · gli altri. La nostra Mensa di Fraternità, i nostri...

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AVVENTO DI FRATERNITÀ 2010 DIOCESI SAVONA-NOLI PREGHIERA IN FAMIGLIA PAROLADIDIORIFLESSIONIPREGHIERAIMPEGNO CONCRETOPAROLADIDIORIFLESSIONIPREGHIERA

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AVVENTO DI FRATERNITÀ 2010

DIOCESI SAVONA-NOLI

PREGHIERA IN FAMIGLIA

PAROLADIDIORIFLESSIONIPREGHIERAIMPEGNO CONCRETOPAROLADIDIORIFLESSIONIPREGHIERA

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IN QUESTO TESTO, CON IL TERMINE “SOBRIETÀ” INTENDIAMO il modo di vivere meglio consumando meno, a favore degli altri, per crescere insieme come unica famiglia umana.

� La sobrietà è parte integrante del progetto di Dio secondo l’insegnamento di Gesù, é il messaggio altissimo dell’abbandono alla Provvidenza: “Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete, né per il vostro corpo, di come lo vestirete. La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito... Cercato piuttosto il Regno di Dio e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Lc 12, 22-34). Gesù insegna cioè che la vita non dipende dai beni che possediamo, ma che la vera ricchezza è quella di chi arricchisce davanti a Dio.

� La sobrietà mette al primo posto le persone superando la dispersione delle cose. Per questo, essa è la condizione per essere sensibili, aperti agli appelli delle persone e di Dio.

� La sobrietà non va vissuta soltanto nel segno della rinuncia, ma della ricerca della qualità della vita e della qualità dell’amore. È un modo concreto di dare importanza alle persone.

� Ciò che determina la sobrietà non sono le scelte episodiche, ma l’insieme delle nostre scelte personali, nel tempo e nei diversi ambiti di vita. La sobrietà dunque si costruisce all'interno della vita di ogni persona tutte le volte che è chiamata a fare delle scelte all’interno del sistema sociale che la circonda, come a cerchi concentrici, dal più prossimo fino a quello globale.

Questo piccolo opuscolo per la preghiera in famiglia, dal titolo “CON SOBRIETÀ VERSO L’EMMANUELE”, si presenta in un formato leggero e agevole. Affronta le tematiche dell’Avvento nella prospettiva della sobrietà come strada privilegiata verso il Natale. È un itinerario in cinque tappe, quattro domeniche di avvento + il Natale, secondo uno schema ormai consolidato: Parola di Dio scelta dalle letture della domenica, riflessione, preghiera, impegno concreto. Il linguaggio è semplice e immediato, che pensiamo sia adatto ai singoli e alle nostre famiglie.

Caritas Diocesana

Commissione Diocesana per la famiglia

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L’Avvento è il tempo dell’attesa, della preparazione all’incontro con il Signore che viene, è il tempo in cui attendiamo e invochiamo quel Regno di amore e di pace che il Padre ha preparato per ogni suo figlio. L’attesa indica certamente un moto dell’anima, ma sarebbe illusorio confinare il nostro rapporto con Dio in una dimensione spirituale, fatta anche di buoni sentimenti, ma staccata dal nostro quotidiano. L’attesa riguarda e investe tutta la nostra persona: corpo, mente, anima. È il frutto del mistero dell’incarnazione di Gesù che non si vergogna della nostra condizione umana, ma sceglie di essere “uno di noi” affinché possiamo ritrovare la nostra identità di figli, addirittura “figli di Dio”. “E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo” (Rm 8,17).

Gesù ci invita a vivere la nostra figliolanza in Dio: è questo il Regno che Dio ha preparato. Si apre allora l’orizzonte della speranza, quella capace di vincere la paura e la delusione che spesso accompagna il nostro quotidiano, quella che fa alzare la testa per intendere la voce dello Spirito che chiama e sostiene nell’edificazione del Regno. Non si tratta di far finta che il male, la negatività e la sofferenza non esistano, ma di affermare che queste realtà non sono l’ultima parola sulla nostra vita, che esiste un altro orizzonte nel quale il Padre ci chiama a collocare le nostre esistenze, un orizzonte capace di dare senso e significato alla nostra vita.

In Gesù siamo figli di Dio, ma non siamo figli unici! Il Padre ci invita a guardare con fiducia a colui che vive accanto a noi ogni giorno: è un fratello, non un concorrente o un estraneo. È una persona che, come ciascuno di noi, prova a vivere in questo mondo cercando un senso e un significato alla propria vita.

Il percorso di preghiera che affidiamo alle comunità, alle famiglie, ai singoli sia per tutti un’occasione di preghiera, di meditazione e riflessione su quella Parola capace di donare senso alla nostra vita. Siamo anche invitati a ricoprire uno stile di vita più sobrio che non solo ci educhi ad un consumo intelligente dei nostri beni, ma ci apra il cuore alla solidarietà e alla condivisione con i nostri fratelli che sono nel bisogno. È anche questa un’occasione per ridimensionare il nostro tenore di vita verso quella sobrietà capace di farci gustare al meglio quello che abbiamo per condividerlo con gli altri. La nostra Mensa di Fraternità, i nostri Centri di Ascolto hanno bisogno del sostegno e dell’aiuto di tutti. Anche quest’anno la raccolta di denaro nelle parrocchie sarà devoluta al Fondo Emergenza Famiglie, segno di una crisi che stenta a diminuire e a far sentire i suoi effetti sul quotidiano.

Auguro a tutti di poter vivere questo Avvento con rinnovata speranza per aprire meglio la nostra vita e il nostro cuore alla gioia del Natale.

+ Vittorio Lupi Vescovo

LA LETTERA DEL VESCOVO

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E questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno,

perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La

notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e

indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno:

non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie.

Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della

carne (Rm 13, 11-14).

Paolo ci invita a svegliarci, ad aprire gli occhi su di noi, sugli altri e sulla realtà che ci circonda. È questa la strada per l'autentica carità che i nostri occhi miopi riducono tante volte ad un insieme di gesti vuoti, senza anima, incapaci di creare rapporti. Aprire gli occhi significa riconoscere l'altro, il povero, lo straniero nel suo vero volto, cancellando quello imposto dai pregiudizi comuni. Significa riconoscere il disagio, la sofferenza, il bisogno di aiuto anche lì dove l'indifferenza della vita di tutti i giorni tende a nasconderli. Significa guardare anche noi stessi, le nostre relazioni, con uno sguardo nuovo più attento a ciò che conta realmente e che ci fa davvero crescere come singoli e come famiglie.

Signore donaci uno sguardo nuovo per osservare noi stessi e gli altri, uno sguardo libero da ogni pregiudizio.

Signore aiutaci a distinguere quello che nella vita conta realmente, così da saper dire di no a ciò che non ci aiuta a crescere.

Signore liberaci dalla pigrizia! Fa che non rimandiamo a domani ciò che possiamo fare oggi.

Proviamo a salutarci in ascensore, a scambiare semplicemente due parole con i nostri vicini di casa, magari mentre ci incrociamo per le scale. A volte un semplice “buon giorno, come va?” Può rendere la giornata più facile.

LA PAROLA

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I SETTIMANA DI AVVENTO 28 novembre – 4 dicembre

SVEGLI E NON MIOPI PER ATTENDERE IL DIO DI TUTTI I POPOLI

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In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea

dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».

Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:

Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri!

E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle

attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.

Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a

lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i

loro peccati (Mt 3, 1-6).

Cosa mettere al primo posto nella vita: le cose o le persone? In maniera più o meno consapevole tutti abbiamo a che fare con questa domanda, come rispondere ad essa è una delle decisioni più importanti nella nostra vita. Le cose, il denaro tantissime volte non sono semplici strumenti, ma decidono della nostra esistenza, ne determinano le scelte e i valori. Quante volte l'armonia delle nostre famiglie e delle nostre comunità è rovinata per questioni di denaro? Quante volte il desiderio di avere di più in termini di guadagno e di carriera ci porta a trascurare e sacrificare, i legami più importanti della nostra vita? Convertirsi significa fermarsi un attimo, analizzare le nostre priorità e i nostri desideri e scoprire se ci conducono una vita più libera per gli altri e per Dio.

Aiutaci Signore a vivere la sobrietà nelle piccole scelte di tutti i giorni: liberaci dalla mentalità dell'«usa e getta»: rendici capaci di un consumo critico, e di fermarci a pensare, prima di fare un acquisto, sulla sua reale necessità.

II SETTIMANA DI AVVENTO 5 – 11 dicembre SOBRIETÀ VIA PRIVILEGIATA ALLA CARITÀ, PER RICONOSCERE IL DIO CON NOI

LA PAROLA

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Rendici capaci di relazioni meno frettolose, più profonde, più attente all’ascolto dell’altro e aiutaci a maturare atteggiamenti di accoglienza reciproca.

Aiutaci Signore ad usare bene il nostro tempo, a condividerlo con altri, così come possiamo condividere le cose che possediamo.

Proviamo a consumare “libero da scorie”, ovvero privilegiando confezioni leggere.

Non lasciamo luci accese in stanze vuote: l’energia sprecata non si può riutilizzare!

Facciamo attenzione all’uso dell’acqua. Utilizziamola con criterio senza sciuparla.

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UNA PREGHIERA DA UTILIZZARE DURANTE L’AVVENTO Signore, fa’ della nostra famiglia uno strumento della tua pace: dove prevale l'egoismo, che portiamo amore, dove c’è un’esagerata ricchezza, che portiamo sobrietà, dove c’è il denaro al primo posto, che portiamo libertà dalle cose, dove c’è scoraggiamento, che portiamo fiducia, dove c'è sofferenza, che portiamo consolazione, dove c'è solitudine, che portiamo compagnia, dove c’è tristezza, che portiamo gioia, dove c'è disperazione, che portiamo speranza. Gesù, fa' che la nostra famiglia non cerchi tanto di accumulare, quanto di donare, non si accontenti di godere da sola, ma sappia condividere. Perché c'è più gioia nel dare che nel ricevere, nel perdonare che nel tenere rancore, nel servire che nel dominare. Così costruiremo insieme una società più sobria, solidale e fraterna. Amen

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Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo

dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare

un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i

ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi

odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non

trova in me motivo di scandalo!» (Mt 11, 2-6).

Dio non viene tra noi per darci regole incomprensibili o sottoporre la nostra vita a un peso in più. Giovanni Battista annuncia la sua venuta come evento di gioia. La bellezza di questo annuncio coinvolge personalmente ciascuno di noi. La venuta di Gesù porta gioia poiché rivela un Dio che è creatore: opera e continua ad operare nel mondo. Tutto ciò che esiste è quindi oggetto della Sua cura, del Suo amore e della Sua promessa di redenzione. Non c'è situazione di sofferenza, di degrado, di violenza che non riceva una promessa di riscatto e di redenzione. In questa presenza di salvezza troviamo l'invito ad un nuovo atteggiamento verso il mondo, libero da ogni logica di sfruttamento e di dominio.

Padre Creatore ogni vita che nasce è un dono fatto al mondo, rendici capaci di vicinanza fraterna a chi vive situazioni di handicap in famiglia.

Tanti sono i disastri ambientali, sembra che la natura si sia ribellata all’uomo: Padre Creatore aiutaci a non lamentarci soltanto, ma ad impegnarci in scelte che migliorino l’ambiente.

Padre Creatore, aiutaci a riscoprire il rispetto amorevole per ciò che ci circonda, e ad avere un cuore capace di stupirsi dinanzi al creato.

Proviamo a consumare alimenti solo stagionali e locali. Costruiamo da soli un angolo per la raccolta differenziata utilizzando materiali riciclabili.

Domenica prossima partecipiamo in parrocchia alla raccolta di denaro per le famiglie in difficoltà aiutate dalla Caritas e alla raccolta di generi alimentari per alcune persone della nostra comunità o per la Mensa di fraternità.

III SETTIMANA DI AVVENTO 12 – 18 dicembre

LA GIOIA DELLA TERRA, LA GIOIA DI DIO

LA PAROLA

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Il Signore parlò ancora ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal

profondo degli inferi oppure dall’alto». Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio

tentare il Signore». Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta

stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore

stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà

Emmanuele» (Is 7,10-14).

Acaz non chiede un segno perché è convinto che ogni uomo nella vita sia fondamentalmente solo, per cui è insensato aspettarsi un aiuto concreto. Anche noi tante volte cadiamo in questa tentazione e, pur incontrando molte persone, riteniamo che, alla fine nella vita dobbiamo sbrogliarcela da soli. Questa diventa spesso una scusa per chiuderci nella nostra indifferenza. Come accade al re Acaz, questo atteggiamento ci impedisce di cogliere il senso del nostro rapporto con Dio: lo riduciamo Dio ad una figura lontana che semplicemente ci ha dato delle regole e ci tiene d'occhio per vedere se le osserviamo. Il Natale ci dice però che Dio non si arrende, non si lascia confinare in questa distanza e, testardamente, si avvicina a noi per farci cogliere il suo amore e buttare giù tutti i muri in cui abbiamo chiuso la nostra esistenza.

Signore ti preghiamo perché le nostre famiglie siano vere scuole dell’amore, nelle quali vivere la carità fraterna, la giustizia e la solidarietà, pietre fondanti delle relazioni umane che ci accompagnano sulla tua strada.

Signore, tante volte ti diciamo di sì con le parole e di no con la vita. Aiutaci a non giudicare nessuno, ad essere più umili e generosi verso tutti.

Signore, facci vedere il tuo volto in chi è diverso da noi: così supereremo l’indifferenza e ci apriremo a nuove relazioni.

Proviamo a dedicare nelle vacanze un piccolo spazio di tempo per fermarci a scrivere le cose più semplici, positive e importanti che ci sono accadute oggi.

Prestiamo attenzione a chi tra amici e conoscenti si trova senza lavoro. Offriamo il nostro aiuto e la nostra vicinanza discreta.

IV SETTIMANA DI AVVENTO 19 – 24 dicembre

NEL CUORE DELLE RELAZIONI PER SCOPRIRE IL DIO CON NOI

LA PAROLA

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C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta

la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e

la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo

disse loro: "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il

popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.

Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una

mangiatoia". E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che

lodava Dio e diceva: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini,

che egli ama". Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori

dicevano l'un l'altro: "Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo

avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere". Andarono, senza indugio, e

trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia (Lc 2, 8-21).

Se non ci fossero stati quei pastori, quegli uomini delle campagne e delle ombre, capaci di attraversare la notte del mondo e dell'umanità, nessuno avrebbe visto nascere Gesù. E se non ci fosse stato un angelo a suggerire al loro cuore la verità su quel bambino, Gesù non sarebbe mai stato riconosciuto come Figlio di Dio. Sì, Dio ha bisogno degli uomini, di occhi aperti che sappiano forare di luce la notte così da riuscire a vedere, dentro le fasce inermi dell'abbraccio di una povera coppia di sposi, un fagotto di luce, una promessa di gioia per tutta l'umanità. (da Rosanna Virgili, Le stanze dell'amore, Cittadella, Assisi 2008, 15)

Aiutaci Signore ad essere in ogni circostanza della vita segno di speranza senza cedere alla tentazione del cinismo e dell'amarezza.

Perché come i pastori del Vangelo siamo sempre attenti alla presenza del Signore nella nostra vita.

Preghiamo perché i bambini e i giovani trovino in noi adulti capaci di stargli vicino con autenticità e di accompagnarli nel cammino della vita.

Cerchiamo e facciamoci vicini a chi vive una situazione di sconforto e solitudine.

NATALE DEL SIGNORE 25 dicembre

RICONOSCERE I SEGNI DELLA VENUTA DEL SIGNORE

LA PAROLA

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O Emmanuele, Dio con noi, donami un cuore buono, capace di affetto e di sorriso. Benedici le mie mani: sappiano accogliere e stringere altre mani. Rendi forti i miei piedi: sappiano andare là dove c’è bisogno di me. Gesù, che nasci bambino tra bambini, dammi un viso accogliente, sereno e simpatico. Tocca la mia bocca: che io dica sempre parole rispettose. Rischiara i miei occhi per vedere oltre le apparenze. I miei orecchi sappiano ascoltare con attenzione la tua voce, gli amici e il mondo. Mentre stiamo attendendo in sobrietà la tua nascita aiutami a seminare fraternità, a far nascere gioia. Tieni la mia mano, accompagnami lungo la strada della vita. Amen.

UNA PREGHIERA UTILIZZABILE ALLA SERA CON I VOSTRI RAGAZZI

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RACCOLTA DI DENARO PER FONDO EMERGENZA FAMIGLIE

� Proponiamo durante l’Avvento una raccolta di denaro a favore del Fondo Emergenza Famiglie per l’aiuto a famiglie e a singoli.

� Per il terzo anno la nostra Diocesi propone la raccolta di denaro in Avvento con la stessa finalità. Nel contesto della crisi attuale si ritiene prioritario un contributo finanziario alle persone in difficoltà.

� Tale contributo può essere erogato a fondo perduto o come prestito da restituire con modalità rispettose della condizione delle persone aiutate.

RACCOLTA DI GENERI ALIMENTARI A LUNGA SCADENZA

� Proponiamo durante l’Avvento una raccolta di generi alimentari a lunga scadenza per aiutare le persone in disagio della propria parrocchia e la Mensa di Fraternità di Via De Amicis 5R a Savona.

� Alimenti particolarmente richiesti dalla Mensa: olio extra vergine d’oliva – latte a lunga conservazione – tonno in scatola – carne in scatola – legumi in scatola – polpa di pomodoro in scatola – pasta – riso – caffè macinato – zucchero. La Caritas Diocesana rinnova la proposta di volontariato presso questo servizio nella forma individuale o di gruppo parrocchiale.

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AVVENTO DI FRATERNITÀ 2010 DIOCESI SAVONA-NOLI

OPUSCOLO DI PREGHIERA IN FAMIGLIA

CON SOBRIETÀ VERSO L’EMMANUELE IN CASA

PROPOSTA PER I RAGAZZI

LA SOBRIETÀ MIGLIORA IL MONDO IN CASA E A CATECHISMO

RACCOLTA DENARO PER FONDO EMERGENZA FAMIGLIE

RACCOLTA ALIMENTI A LUNGA SCADENZA

ALIMENTIAMO LA FRATERNITÀ IN PARROCCHIA DOMENICA 19 DICEMBRE

CONCORSO PRESEPI IN MATERIALE RICICLATO

RICICLA IL PRESEPE IN PARROCCHIA