Opportunità – I punti di forza La centralità del Dipartimento di salute mentale (DSM) e...

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Opportunità – I punti di forza La centralità del Dipartimento di salute mentale (DSM) e l’organizzazione territoriale della presa in carico La differenziazione professionale del personale La possibilità di operare in squadra ed in modo coordinato e finalizzato Il disporre di un repertorio di interventi (interni ed esterni al DSM, specialistici e non, sanitari ed al contempo sociali, ecc…) e di poterli mettere in atto secondo sequenze efficaci e valorizzando le diverse competenze disponibili Motivazione degli operatori L’avere, nel corso del tempo, consolidato teoricamente il proprio operato grazie ad una attenta analisi dell’azione svolta, dei risultati ottenuti, delle risorse necessarie e alla messa a punto di ‘scenari’, definizioni, risorse e sequenze specifiche (‘comunità professionali ’, superamento delle logiche cronologico/lineare , valorizzazione delle nuove funzioni operative, in particolare quelle relative alle diverse modalità di tutoraggio dei percorsi di inserimento) Il ruolo svolto dalla formazione degli operatori: sia per quanto riguarda la qualità specifica delle diverse competenze necessarie, sia, e soprattutto, nella messa ha punto, teorico-pratica, di modelli innovativi di interazione tra di loro (‘campo delle competenze ’). Avere valorizzato le diverse ‘centralità’ (utenti, operatori, ecc…) Formazione e consolidamento della rete Sensibilizzazione di imprese ed enti pubblici I risultati dei gruppi di lavoro: I risultati dei gruppi di lavoro: LE COMPETENZE DISTINTIVE/TRASVERSALI LE COMPETENZE DISTINTIVE/TRASVERSALI DEGLI OPERATORI CHE SOSTENGONO DEGLI OPERATORI CHE SOSTENGONO I PERCORSI DI INSERIMENTO I PERCORSI DI INSERIMENTO

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Opportunità – I punti di forza• La centralità del Dipartimento di salute mentale (DSM) e l’organizzazione territoriale della presa in

carico• La differenziazione professionale del personale • La possibilità di operare in squadra ed in modo coordinato e finalizzato• Il disporre di un repertorio di interventi (interni ed esterni al DSM, specialistici e non, sanitari ed al

contempo sociali, ecc…) e di poterli mettere in atto secondo sequenze efficaci e valorizzando le diverse competenze disponibili

• Motivazione degli operatori• L’avere, nel corso del tempo, consolidato teoricamente il proprio operato grazie ad una attenta

analisi dell’azione svolta, dei risultati ottenuti, delle risorse necessarie e alla messa a punto di ‘scenari’, definizioni, risorse e sequenze specifiche (‘comunità professionali’, superamento delle logiche cronologico/lineare, valorizzazione delle nuove funzioni operative, in particolare quelle relative alle diverse modalità di tutoraggio dei percorsi di inserimento)

• Il ruolo svolto dalla formazione degli operatori: sia per quanto riguarda la qualità specifica delle diverse competenze necessarie, sia, e soprattutto, nella messa ha punto, teorico-pratica, di modelli innovativi di interazione tra di loro (‘campo delle competenze’).

• Avere valorizzato le diverse ‘centralità’ (utenti, operatori, ecc…)• Formazione e consolidamento della rete• Sensibilizzazione di imprese ed enti pubblici

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Criticità – I punti di debolezza• La scarsità delle risorse (ad es. i tutor) e la qualità/quantità della formazione disponibile

• Sistemi teorici di riferimento, nell’ambito degli interventi socio-sanitari integrati, non ancora sufficientemente definiti, sperimentati e condivisi e difficoltà a trasformare il lavoro svolto in una prospettiva operativa

• I problemi connessi alla frequente inadeguatezza qualitativa delle reti territoriali esterne - al DSM - in merito alle competenze, alla comunicazione ed alle specificità necessarie.

• Potenziale fragilità della rete: la rete, anche quando c’è, va sostenuta e alimentata

• Percorsi di mediazione insufficienti

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Prospettive• Trasformare i punti di debolezza in punti di forza

• Promuovere i progetti di formativi interni ed esterni al DSM, al fine di consolidare e rendere sempre più efficace la presa in carico ed i percorsi di inserimento socio-lavorativo

• Favorire il confronto tra i diversi modelli teorici ed operativi esistenti nelle diverse realtà locali e nazionali

• Sostenere la ricerca e renderne pubblici i risultati, confrontarsi con gli esperti

• Sostenere, attraverso una comunicazione efficace (nuove competenze), le comunità locali nella presa in carico e nell’inserimento socio-lavorativo del paziente

• Progettazione di luoghi/ambienti di apprendimento permanente nel tempo

• Corsi di formazione specifici per tutor di inserimento e per tutor aziendali

• Azioni per migliorare la collaborazione tra servizi del lavoro ed imprese

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