ESTRATTO DAL MINI DSM-5 - Autismo Firenze · dsm-5 estratto dal mini disturbi del neurosviluppo ®...

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DSM - 5 ESTRATTO DAL MINI DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO ® AMERICAN PSYCHIATRIC ASSOCIATION

Transcript of ESTRATTO DAL MINI DSM-5 - Autismo Firenze · dsm-5 estratto dal mini disturbi del neurosviluppo ®...

DSM-5ESTRATTO DAL MINI

DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO

®

AMERICAN PSYCHIATRIC ASSOCIATION

A M E R I C A N P S Y C H I A T R I C A S S O C I A T I O N

DSM-5ESTRATTO DAL MINI

DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO

®

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013

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015

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tata

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d’o

rig

ine.

Estratto da Criteri diagnostici. Mini DSM-5®

Titolo originale Desk Reference to the Diagnostic Criteria from DSM-5®

First Published in the United States by American Psychiatric Publishing,

A Division of American Psychiatric Association, Arlington, VA. Copyright © 2013.

All rights reserved.

Traduzione di Francesco Saverio Bersani, Ester di Giacomo,

Chiarina Maria Inganni, Nidia Morra, Massimo Simone, Martina Valentini

© 2015 Raffaello Cortina Editore Milano, via Rossini 4

www.raffaellocortina.it© 2

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vie

tata

la r

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duz

ione

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rig

ine.

Indice

DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO

Disabilità intellettive

Disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) 5

Ritardo globale dello sviluppo 11

Disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) senza specificazione 11

Disturbi della comunicazione

Disturbo del linguaggio 12

Disturbo fonetico-fonologico 12

Disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia (balbuzie) 13

Disturbo della comunicazione sociale (pragmatica) 14

Disturbo della comunicazione senza specificazione 15

Disturbo dello spettro dell’autismo

Disturbo dello spettro dell’autismo 15

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività 20

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività con altra specificazione 23

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività senza specificazione 24

4 Indice

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rig

ine.

Disturbo specifico dell’apprendimento

Disturbo specifico dell’apprendimento 25

Disturbi del movimento

Disturbo dello sviluppo della coordinazione 28

Disturbo da movimento stereotipato 29

Disturbi da tic 30

Disturbo da tic con altra specificazione 32

Disturbo da tic senza specificazione 32

Altri disturbi del neurosviluppo

Disturbo del neurosviluppo con altra specificazione 33

Disturbo del neurosviluppo senza specificazione 33

5

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Disturbi del neurosviluppo

Disabilità intellettive

Disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo)

La disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) è un disturbo con esordio nel periodo dello sviluppo che comprende deficit del funzionamento sia intellettivo sia adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici. Devono essere soddisfatti i seguen-ti tre criteri:

A. Deficit delle funzioni intellettive, come ragionamento, problem solving, pianificazione, pensiero astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico e apprendimento dall’esperienza, confermati sia da una valutazione clinica sia da test di intelli-genza individualizzati, standardizzati.

B. Deficit del funzionamento adattivo che porta al mancato rag-giungimento degli standard di sviluppo e socioculturali di auto-nomia e di responsabilità sociale. Senza un supporto costante, i deficit adattivi limitano il funzionamento in una o più attività della vita quotidiana, come la comunicazione, la partecipazione sociale e la vita autonoma, attraverso molteplici ambienti quali casa, scuola, ambiente lavorativo e comunità.

C. Esordio dei deficit intellettivi e adattivi durante il periodo di svi-luppo.

Nota: Il termine diagnostico disabilità intellettiva è equivalente al termine disturbi dello sviluppo intellettivo per la diagnosi ICD-11. Nonostante in questo manuale sia utilizzato il termine disabilità intellettiva, nel titolo sono utilizzati entrambi i termini per chiarire i rapporti con gli altri sistemi di classificazione. Inoltre, una legge

6 Disturbi del neurosviluppo

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ine.

federale degli Stati Uniti (Public Law 111-256, Rosa’s Law) sostitui-sce il termine ritardo mentale con il termine disabilità intellettiva, e la letteratura scientifica utilizza il termine disabilità intel lettiva. Pertanto, disabilità intellettiva è il termine di uso comune da par-te di medici, educatori e altri professionisti e da parte degli utenti non esperti e dei gruppi di difesa dei diritti dei malati.

Specificare la gravità attuale (si veda Tabella 1):317 (F70) Lieve 318.0 (F71) Moderata318.1 (F72) Grave318.2 (F73) Estrema

7Disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo)

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ine.

Tabe

lla

1 Li

vell

i di g

ravi

tà d

ella

dis

abili

tà in

tell

ettiv

a (d

istu

rbo

dell

o sv

ilupp

o in

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ettiv

o)

Live

llo

di g

ravi

tàA

mbi

to c

once

ttual

eA

mbi

to so

cial

eA

mbi

to p

ratic

o

Lie

veN

ei b

ambi

ni in

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pre

scol

are,

po

sson

o no

n es

serc

i ano

mal

ie

conc

ettu

ali e

vide

nti.

Nei

ba

mbi

ni in

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scol

are

e ne

gli

adul

ti, so

no p

rese

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iffico

ltà

nell’

appr

endi

men

to d

i abi

lità

scol

astic

he q

uali

lett

ura,

scri

ttur

a,

capa

cità

di c

alco

lo, c

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tto

del t

empo

o d

el d

enar

o, c

he

rend

ono

nece

ssar

ia q

ualc

he

form

a di

supp

orto

in u

na o

più

ar

ee d

i app

rend

imen

to p

er p

oter

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ddis

fare

le a

spet

tativ

e co

rrel

ate

all’e

tà. N

egli

adul

ti, so

no

com

prom

essi

il p

ensi

ero

astr

atto

, la

funz

ione

ese

cutiv

a (p

er e

s.,

pian

ifica

zone

, ela

bora

zion

e di

stra

tegi

e, d

efini

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e de

lle

prio

rità

e fl

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bilit

à co

gniti

va),

e

la m

emor

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ve te

rmin

e,

così

com

e l’u

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nale

de

lle a

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à sc

olas

tiche

(per

es.

, le

ttur

a, g

estio

ne d

el d

enar

o). È

pr

esen

te u

n ap

proc

cio

a pr

oble

mi

e so

luzi

oni i

n qu

alch

e m

odo

conc

reto

risp

etto

ai c

oeta

nei.

Ris

pett

o ai

coe

tane

i con

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o re

gola

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’indi

vidu

o è

imm

atur

o ne

lle in

tera

zion

i so

cial

i. P

er e

sem

pio,

vi p

osso

no

esse

re d

iffic

oltà

nel

per

cepi

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accu

rata

men

te g

li st

imol

i soc

iali

prov

enie

nti d

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nei.

La

com

unic

azio

ne, l

a co

nver

sazi

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lingu

aggi

o so

no p

iù c

oncr

eti

o pi

ù im

mat

uri r

ispe

tto

a qu

anto

at

teso

in b

ase

all’e

tà. V

i pos

sono

es

sere

dif

ficol

tà n

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ontr

olla

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emoz

ioni

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ompo

rtam

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in

mod

i ade

guat

i all’

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tali

diffi

colt

à ve

ngon

o no

tate

da

i coe

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i nel

le s

itua

zion

i so

cial

i. È

pre

sent

e un

a lim

itat

a co

mpr

ensi

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del r

isch

io n

elle

si

tuaz

ioni

soc

iali;

la c

apac

ità

di g

iudi

zio

soci

ale

è im

mat

ura

risp

etto

all’

età,

e la

per

sona

è a

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schi

o di

ess

ere

man

ipol

ata

dagl

i al

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cred

ulit

à).

L’in

divi

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può

funz

iona

re in

man

iera

ad

egua

ta a

ll’et

à pe

r qu

anto

con

cern

e la

cu

ra p

erso

nale

. Gli

indi

vidu

i pos

sono

av

ere

mag

gior

men

te b

isog

no d

i sup

port

o ne

lle a

ttiv

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com

ples

se d

ella

vit

a qu

otid

iana

ris

pett

o ai

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i. N

ell’e

adul

ta, i

l sup

port

o ri

guar

da g

ener

alm

ente

il

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acq

uist

i di a

limen

ti, l

’uti

lizzo

dei

tr

aspo

rti,

la g

esti

one

della

cas

a o

dei

bam

bini

, la

prep

araz

ione

dei

pas

ti, l

a ge

stio

ne d

elle

fina

nze.

Le

capa

cità

di s

vago

so

no s

imili

a q

uelle

dei

coe

tane

i, se

bben

e la

cap

acit

à di

giu

dizi

o re

lati

va a

l pro

prio

st

ato

di b

enes

sere

e a

ll’or

gani

zzaz

ione

de

l tem

po li

bero

ric

hied

a so

steg

no.

Nel

l’età

adu

lta,

un

impe

gno

com

peti

tivo

è

spes

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sser

vato

in q

uei l

avor

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no

n en

fati

zzan

o ab

ilità

con

cett

uali.

Gli

indi

vidu

i han

no g

ener

alm

ente

bis

ogno

di

un s

uppo

rto

nel p

rend

ere

deci

sion

i che

co

ncer

nono

la s

alut

e e

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bito

lega

le,

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ll’ap

pren

dere

ade

guat

amen

te lo

sv

olgi

men

to d

i una

pro

fess

ione

ade

guat

a.

Tip

icam

ente

il s

uppo

rto

è ne

cess

ario

per

ri

usci

re a

form

are

una

fam

iglia

.

8 Disturbi del neurosviluppo

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Ed

itore

Co

pia

a u

so p

erso

nale

. È

vie

tata

la r

ipro

duz

ione

del

file

d’o

rig

ine.

Mod

erat

oP

er tu

tto

il pe

riod

o de

llo

svilu

ppo,

le a

bilit

à co

ncet

tual

i de

ll’in

divi

duo

rest

ano

mar

cata

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te in

feri

ori a

que

lle

dei c

oeta

nei.

Nei

bam

bini

in

età

pres

cola

re, i

l lin

guag

gio

e le

abi

lità

pres

cola

stic

he s

i sv

ilupp

ano

lent

amen

te. N

ei

bam

bini

in e

tà s

cola

re, i

pro

gres

si

nella

lett

ura,

nel

la s

crit

tura

, nel

ca

lcol

o e

nella

com

pren

sion

e de

i co

ncet

ti d

i tem

po e

di d

enar

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ver

ifica

no le

ntam

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nel

co

rso

degl

i ann

i sco

last

ici e

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o no

tevo

lmen

te li

mit

ati r

ispe

tto

a qu

elli

dei c

oeta

nei.

Neg

li ad

ulti

, lo

svilu

ppo

delle

abi

lità

scol

asti

che

è ti

pica

men

te fe

rmo

a un

live

llo e

lem

enta

re, e

d è

nece

ssar

io u

n su

ppor

to p

er l’

uso

com

plet

o de

lle a

bilit

à sc

olas

tich

e ne

l mon

do d

el la

voro

e n

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vit

a qu

otid

iana

. Per

por

tare

a te

rmin

e le

att

ivit

à co

ncet

tual

i nel

la

vita

di o

gni g

iorn

o è

rich

iest

a un

’ass

iste

nza

cont

inua

su

base

qu

otid

iana

, e a

ltri

al p

osto

de

ll’in

divi

duo

poss

ono

occu

pars

i co

mpl

etam

ente

di q

uest

e re

spon

sabi

lità.

L’in

divi

duo

mos

tra

mar

cate

di

ffer

enze

ris

pett

o ai

coe

tane

i ne

l com

port

amen

to s

ocia

le

e co

mun

icat

ivo

dura

nte

lo

svilu

ppo.

Il l

ingu

aggi

o pa

rlat

o è

tipi

cam

ente

uno

str

umen

to

prim

ario

per

la c

omun

icaz

ione

so

cial

e m

a ri

sult

a es

sere

mol

to

men

o co

mpl

esso

ris

pett

o a

quel

lo

dei c

oeta

nei.

La

capa

cità

di

rela

zion

e è

evid

ente

nei

lega

mi

stre

tti c

on i

mem

bri d

ella

fam

iglia

e

con

gli a

mic

i, e

l’ind

ivid

uo p

svilu

ppar

e am

iciz

ie s

olid

e ne

l co

rso

della

vit

a e

a vo

lte

rela

zion

i am

oros

e in

età

adu

lta.

Tut

tavi

a,

gli i

ndiv

idui

pos

sono

non

pe

rcep

ire

o no

n in

terp

reta

re in

m

odo

corr

etto

gli

stim

oli s

ocia

li.

La

capa

cità

di g

iudi

zio

soci

ale

e di

pre

nder

e de

cisi

oni è

lim

itat

a,

e il

pers

onal

e di

sup

port

o de

ve

assi

ster

e la

per

sona

nel

le d

ecis

ioni

de

lla v

ita.

Le

rela

zion

i di a

mic

izia

co

n co

etan

ei c

on s

vilu

ppo

rego

lare

son

o sp

esso

influ

enza

te

dalle

lim

itaz

ioni

soc

iali

e co

mun

icat

ive.

È n

eces

sari

o un

so

steg

no s

ocia

le e

com

unic

ativ

o si

gnifi

cati

vo p

er a

vere

suc

cess

o ne

l cam

po la

vora

tivo

.

L’in

divi

duo

può

pren

ders

i cur

a de

i pro

pri

biso

gni p

erso

nali,

com

pres

i il m

angi

are,

il

vest

irsi

, l’e

vacu

azio

ne e

l’ig

iene

, allo

ste

sso

livel

lo d

i un

adul

to, s

ebbe

ne s

iano

ric

hies

ti

un a

mpi

o pe

riod

o di

inse

gnam

ento

e

mol

to te

mpo

affi

nché

l’in

divi

duo

dive

nti

indi

pend

ente

nel

la g

esti

one

di ta

li bi

sogn

i, e

può

esse

rci b

isog

no d

i sol

leci

tazi

oni.

Allo

ste

sso

mod

o, n

ell’e

tà a

dult

a pu

ò es

sere

rag

giun

ta la

par

teci

pazi

one

a tu

tte

le a

ttiv

ità

dom

esti

che,

seb

bene

si

a ne

cess

ario

un

este

so p

erio

do d

i in

segn

amen

to e

tipi

cam

ente

abb

iano

lu

ogo

form

e di

sos

tegn

o co

ntin

uo p

er

gara

ntir

e de

lle p

rest

azio

ni a

degu

ate

all’e

adul

ta. L

’indi

pend

enza

lavo

rati

va p

esse

re r

aggi

unta

in la

vori

che

ric

hied

ono

limit

ate

abili

tà c

once

ttua

li e

com

unic

ativ

e,

ma

è ne

cess

ario

un

note

vole

sos

tegn

o da

pa

rte

di c

olle

ghi,

supe

rvis

ori e

alt

ri n

ella

ge

stio

ne d

elle

asp

etta

tive

soc

iali,

del

le

diffi

colt

à la

vora

tive

e d

elle

res

pons

abili

ausi

liari

e qu

ali p

iani

ficaz

ione

, tra

spor

to,

salu

te e

ges

tion

e de

l den

aro.

Pos

sono

es

sere

svi

lupp

ate

svar

iate

cap

acit

à ri

crea

tive

. Que

ste

tipi

cam

ente

ric

hied

ono

sost

egno

sup

plem

enta

re e

opp

ortu

nità

di

app

rend

imen

to p

er u

n pe

riod

o pr

olun

gato

. In

una

min

oran

za s

igni

ficat

iva

di in

divi

dui è

pre

sent

e un

com

port

amen

to

disa

datt

ivo

che

caus

a pr

oble

mi s

ocia

li.

9Disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo)

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eric

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sych

iatr

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lo C

ort

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Ed

itore

Co

pia

a u

so p

erso

nale

. È

vie

tata

la r

ipro

duz

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del

file

d’o

rig

ine.

Gra

veIl

rag

giun

gim

ento

di a

bilit

à co

ncet

tual

i è li

mit

ato.

L’

indi

vidu

o in

gen

ere

com

pren

de

poco

il li

ngua

ggio

scr

itto

o

i con

cett

i che

com

port

ano

num

eri,

quan

tità

, tem

po e

de

naro

. Il p

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nale

di s

uppo

rto

forn

isce

un

sost

egno

est

eso

nella

ri

solu

zion

e de

i pro

blem

i dur

ante

tu

tta

la v

ita.

Il li

ngua

ggio

par

lato

è a

bbas

tanz

a lim

itat

o pe

r qu

anto

rig

uard

a il

voca

bola

rio

e la

gra

mm

atic

a.

L’el

oqui

o pu

ò es

sere

com

post

o da

si

ngol

e pa

role

o fr

asi e

può

ess

ere

faci

litat

o co

n l’a

iuto

di s

trum

enti

au

men

tati

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11Ritardo globale dello sviluppo

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Ritardo globale dello sviluppo 315.8 (F88)

Questa diagnosi è riservata agli individui di età inferiore ai 5 anni quando la gravità clinica non può essere valutata in modo atten-dibile durante la prima infanzia. Questa categoria viene diagno-sticata quando un individuo non raggiunge le tappe attese dello sviluppo in varie aree del funzionamento intellettivo, e si applica a individui incapaci di sottoporsi a valutazioni sistematiche del fun-zionamento intellettivo, compresi i bambini che sono troppo pic-coli per partecipare a test standardizzati. Questa categoria richie-de una rivalutazione diagnostica dopo un certo periodo di tempo.

Disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) senza specificazione 319 (F79)

Questa categoria è riservata agli individui di età superiore ai 5 anni quando la valutazione del grado di disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) per mezzo di procedure disponibili a li-vello locale è resa difficile o impossibile a causa di compromissioni sensoriali o fisiche associate, quali cecità o sordità prelinguistica, disabilità locomotoria o presenza di gravi problemi comportamen-tali o disturbi mentali concomitanti. Questa categoria dovrebbe essere utilizzata solo in circostanze eccezionali e richiede una riva-lutazione dopo un certo periodo di tempo.

12 Disturbi del neurosviluppo

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Disturbi della comunicazione

Disturbo del linguaggio 315.32 (F80.2)

A. Difficoltà persistenti nell’acquisizione e nell’uso di diverse mo-dalità di linguaggio (cioè linguaggio parlato, scritto, gestuale o di altro tipo) dovute a deficit della comprensione o della pro-duzione che comprendono i seguenti elementi:

1. Lessico ridotto (conoscenza e uso delle parole).2. Limitata strutturazione delle frasi (capacità di mettere insie-

me parole per formare frasi fondate sulle regole sintattiche e morfologiche).

3. Compromissione delle capacità discorsive (capacità di usare le parole e di connettere le frasi tra loro per spiegare o de-scrivere un argomento o una serie di eventi o per sostenere una conversazione).

B. Le capacità di linguaggio sono al di sotto di quelle attese per l’età in maniera significativa e quantificabile, portando a limi-tazioni funzionali dell’efficacia della comunicazione, della par-tecipazione sociale, dei risultati scolastici o delle prestazioni professionali, individualmente o in qualsiasi combinazione.

C. L’esordio dei sintomi avviene nel periodo precoce dello svi-luppo.

D. Le difficoltà non sono attribuibili a compromissione dell’udito o ad altra compromissione sensoriale, a disfunzioni motorie o ad altre condizioni mediche o neurologiche e non sono meglio spiegate da disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intel-lettivo) o da ritardo globale dello sviluppo.

Disturbo fonetico-fonologico 315.39 (F80.0)

A. Persistente difficoltà nella produzione dei suoni dell’eloquio che interferisce con l’intelligibilità dell’eloquio o impedisce la comunicazione verbale di messaggi.

13Disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia (balbuzie)

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B. L’alterazione causa limitazioni dell’efficacia della comunicazio-ne che interferiscono con la partecipazione sociale, il rendimen-to scolastico o le prestazioni professionali, individualmente o in qualsiasi combinazione.

C. L’esordio dei sintomi avviene nel periodo precoce dello sviluppo.

D. Le difficoltà non sono attribuibili a condizioni congenite o ac-quisite, come paralisi cerebrale, palatoschisi, sordità o ipoacu-sia, danno cerebrale da trauma, o ad altre condizioni mediche o neurologiche.

Disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia (balbuzie) 315.35 (F80.81)

A. Alterazioni della normale fluenza e della cadenza dell’eloquio, che sono inappropriate per l’età dell’individuo e per le abilità linguistiche, persistono nel tempo e sono caratterizzate dal fre-quente e marcato verificarsi di uno (o più) dei seguenti elementi:

1. Ripetizioni di suoni e sillabe.2. Prolungamenti dei suoni delle consonanti così come delle

vocali.3. Interruzione di parole (per es., pause all’interno di una parola).4. Blocchi udibili o silenti (pause del discorso colmate o non

colmate).5. Circonlocuzioni (sostituzioni di parole per evitare parole pro-

blematiche).6. Parole pronunciate con eccessiva tensione fisica.7. Ripetizioni di intere parole monosillabiche (per es., “Lo-lo-

lo-lo vedo”).

B. L’alterazione causa ansia nel parlare o limitazioni dell’efficacia della comunicazione, della partecipazione sociale, o del rendi-mento scolastico o lavorativo, individualmente o in qualsiasi combinazione.

C. L’esordio dei sintomi avviene nel periodo precoce dello sviluppo. (Nota: I casi con esordio tardivo sono diagnosticati come 307.0 [F98.5] disturbo della fluenza con esordio nell’età adulta.)

14 Disturbi del neurosviluppo

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D. L’alterazione non è attribuibile a deficit motorio dell’eloquio o a deficit sensoriali, a disfluenza associata a danno neurologico (per es., ictus cerebrale, tumore, trauma) o ad altra condizione medica, e non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale.

Disturbo della comunicazione sociale (pragmatica) 315.39 (F80.89)

A. Persistenti difficoltà nell’uso sociale della comunicazione verba-le e non verbale come manifestato da tutti i seguenti elementi:

1. Deficit dell’uso della comunicazione per scopi sociali, come salutarsi e scambiarsi informazioni, con modalità appropria-te al contesto sociale.

2. Compromissione della capacità di modificare la comunica-zione al fine di renderla adeguata al contesto o alle esigenze di chi ascolta, come parlare diversamente a seconda che ci si trovi in un’aula scolastica o in un parco giochi, parlare con un bambino diversamente da come si parla con un adulto, ed evitare l’uso di un linguaggio troppo formale.

3. Difficoltà nel seguire le regole della conversazione e della narrazione, come rispettare i turni in una conversazione, ri-formulare una frase quando male interpretata e saper utiliz-zare i segnali verbali e non verbali per regolare l’interazione.

4. Difficoltà nel capire ciò che non viene dichiarato esplicita-mente (per es., fare inferenze) e i significati non letterali o ambigui del linguaggio (per es., idiomi, frasi umoristiche, metafore, significati molteplici la cui interpretazione dipen-de dal contesto).

B. I deficit causano limitazioni funzionali dell’efficacia della comu-nicazione, della partecipazione sociale, delle relazioni sociali, del rendimento scolastico o delle prestazioni professionali, indi-vidualmente o in combinazione.

C. L’esordio dei sintomi avviene nel periodo precoce dello sviluppo (ma i deficit possono non manifestarsi pienamente fino al mo-mento in cui le esigenze di comunicazione sociale non eccedo-no le capacità limitate).

15Disturbo della comunicazione senza specificazione

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D. I sintomi non sono attribuibili a un’altra condizione medica o neurologica o a basse capacità negli ambiti della struttura della parola e della grammatica, e non sono meglio spiegati da di-sturbo dello spettro dell’autismo, disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo), ritardo globale dello sviluppo o da un altro disturbo mentale.

Disturbo della comunicazione senza specificazione 307.9 (F80.9)

Questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi ca-ratteristici del disturbo della comunicazione, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per un disturbo della comu-nicazione o per uno qualsiasi dei disturbi della classe diagnostica dei disturbi del neurosviluppo. La categoria disturbo della comuni-cazione senza specificazione è utilizzata in situazioni in cui il clinico sceglie di non specificare la ragione per cui i criteri per un disturbo della comunicazione o per uno specifico disturbo del neurosvilup-po non sono soddisfatti e comprende le manifestazioni in cui ci so-no informazioni insufficienti per porre una diagnosi più specifica.

Disturbo dello spettro dell’autismo

Disturbo dello spettro dell’autismo 299.00 (F84.0)

A. Deficit persistenti della comunicazione sociale e dell’interazio-ne sociale in molteplici contesti, come manifestato dai seguen-ti fattori, presenti attualmente o nel passato (gli esempi sono esplicativi, non esaustivi; si veda il testo):

1. Deficit della reciprocità socio-emotiva, che vanno, per esem-pio, da un approccio sociale anomalo e dal fallimento della

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normale reciprocità della conversazione; a una ridotta con-divisione di interessi, emozioni o sentimenti; all’incapacità di dare inizio o di rispondere a interazioni sociali.

2. Deficit dei comportamenti comunicativi non verbali utilizzati per l’interazione sociale, che vanno, per esempio, dalla co-municazione verbale e non verbale scarsamente integrata; ad anomalie del contatto visivo e del linguaggio del corpo o deficit della comprensione e dell’uso dei gesti; a una to-tale mancanza di espressività facciale e di comunicazione non verbale.

3. Deficit dello sviluppo, della gestione e della comprensione delle relazioni, che vanno, per esempio, dalle difficoltà di adattare il comportamento per adeguarsi ai diversi conte-sti sociali; alle difficoltà di condividere il gioco di immagi-nazione o di fare amicizia; all’assenza di interesse verso i coetanei.

Specificare la gravità attuale:Il livello di gravità si basa sulla compromissione della comunicazione socia le e sui pattern di comportamen-to ristretti, ripetitivi (si veda Tabella 2).

B. Pattern di comportamento, interessi o attività ristretti, ripetitivi, come manifestato da almeno due dei seguenti fattori, presen-ti attualmente o nel passato (gli esempi sono esplicativi, non esaustivi, si veda testo):

1. Movimenti, uso degli oggetti o eloquio stereotipati o ripeti-tivi (per es., stereotipie motorie semplici, mettere in fila gio-cattoli o capovolgere oggetti, ecolalia, frasi idiosincratiche).

2. Insistenza nella sameness (immodificabilità), aderenza alla routine priva di flessi bilità o rituali di comportamento verba-le o non verbale (per es., estremo disagio davanti a piccoli cambiamenti, difficoltà nelle fasi di transizione, schemi di pensiero rigidi, saluti rituali, necessità di percorrere la stessa strada o mangiare lo stesso cibo ogni giorno).

3. Interessi molto limitati, fissi che sono anomali per intensità o profondità (per es., forte attaccamento o preoccupazio-ne nei confronti di oggetti insoliti, interessi eccessivamente circoscritti o perseverativi).

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4. Iper- o iporeattività in risposta a stimoli sensoriali o inte-ressi insoliti verso aspetti sensoriali dell’ambiente (per es., apparente indifferenza a dolore/temperatura, reazione di avversione nei confronti di suoni o consistenze tattili speci-fici, annusare o toccare oggetti in modo eccessivo, essere affascinati da luci o da movimenti).

Specificare la gravità attuale:Il livello di gravità si basa sulla compromissione della comunicazione socia le e sui pattern di comportamen-to ristretti, ripetitivi (si veda Tabella 2).

C. I sintomi devono essere presenti nel periodo precoce dello svi-luppo (ma possono non manifestarsi pienamente prima che le esigenze sociali eccedano le capacità limitate, o possono essere mascherati da strategie apprese in età successiva).

D. I sintomi causano compromissione clinicamente significativa del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

E. Queste alterazioni non sono meglio spiegate da disabilità intel-lettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) o da ritardo globale dello sviluppo. La disabilità intellettiva e il disturbo dello spettro dell’autismo spesso sono presenti in concomitanza; per porre diagnosi di comorbilità di disturbo dello spettro dell’autismo e di disabilità intellettiva, il livello di comunicazione sociale deve essere inferiore rispetto a quanto atteso per il livello di sviluppo generale.

Nota: Gli individui con una diagnosi consolidata DSM-IV di disturbo autistico, disturbo di Asperger o disturbo pervasivo dello sviluppo senza specificazione dovrebbero ricevere la diagnosi di disturbo del-lo spettro dell’autismo. Gli individui che presentano marcati deficit della comunicazione sociale, ma i cui sintomi non soddisfano i criteri per il disturbo dello spettro dell’autismo, dovrebbero essere valutati per la diagnosi di disturbo della comunicazione sociale (pragmatica).

Specificare se:Con o senza compromissione intellettiva associataCon o senza compromissione del linguaggio associata

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Associato a una condizione medica o genetica nota o a un fattore ambientale (Nota di codifica: Utilizzare un co-dice aggiuntivo per identificare la condizione medica o gene-tica associata.)Associato a un altro disturbo del neurosviluppo, menta-le o comportamenta le (Nota di codifica: Utilizzare codice/i aggiuntivo/i per identificare il/i disturbo/i del neurosviluppo, mentale/i o comportamentale/i associato/i.)Con catatonia (per la definizione, fare riferimento ai criteri per la catatonia associata a un altro disturbo mentale, p. 138). (No-ta di codifica: Utilizzare il codice aggiuntivo 293.89 [F06.1] ca-tatonia associata a disturbo dello spettro dell’autismo per indi-care la presenza di una concomitante catatonia.)

Procedure di registrazione

Per il disturbo dello spettro dell’autismo associato a una condizione medica o genetica nota o a un fattore ambientale, o ad altro disturbo del neurosviluppo, mentale o del comportamento, bisogna registra-re disturbo dello spettro dell’autismo associato a (nome della condi-zione, disturbo o fattore) (per es., disturbo dello spettro dell’autismo associato a sindrome di Rett). La gravità dovrebbe essere registrata in base al livello di supporto richiesto per ciascuno dei due ambiti psi-copatologici della Tabella 2 (per es., “è necessario un supporto molto significativo per i deficit della comunicazione sociale ed è necessario un supporto significativo per i comportamenti ristretti, ripetitivi”). La specificazione “con compromissione intellettiva associata” o “senza compromissione intellettiva associata” dovrebbe essere registrata do-po. In seguito dovrebbe essere registrata la specificazione della com-promissione del linguaggio. Se è presente una compromissione del linguaggio associata, dovrebbe essere registrato il livello attuale di funzionamento verbale (per es., “con compromissione del linguaggio associata – eloquio non comprensibile” o “con compromissione del linguaggio associata – frase isolata”). Se è presente catatonia, è neces-sario registrare separatamente “catatonia associata a disturbo dello spettro dell’autismo”.

19Disturbo dello spettro dell’autismo

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Disturbo da deficit di attenzione/iperattività

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività

A. Un pattern persistente di disattenzione e/o iperattività-impulsi-vità che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo, come caratterizzato da (1) e/o (2):

1. Disattenzione: Sei (o più) dei seguenti sintomi sono persi-stiti per almeno 6 mesi con un’intensità incompatibile con il livello di sviluppo e che ha un impatto negativo diretto sulle attività sociali e scolastiche/lavorative.Nota: I sintomi non sono soltanto una manifestazione di comportamento oppositivo, sfida, ostilità o incapacità di comprendere i compiti o le istruzioni. Per gli adolescenti più grandi e per gli adulti (17 anni e oltre di età) sono richiesti almeno cinque sintomi.

a. Spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività (per es., trascura o omette det-tagli, il lavoro non è accurato).

b. Ha spesso difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco (per es., ha difficoltà a rimanere concentrato/a durante una lezione, una conversazione o una lunga lettura).

c. Spesso non sembra ascoltare quando gli/le si parla diret-tamente (per es., la mente sembra altrove, anche in as-senza di distrazioni evidenti).

d. Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro (per es., inizia i compiti ma perde rapidamente la concentrazione e viene distratto/a facilmente).

e. Ha spesso difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle at-tività (per es., difficoltà nel gestire compiti sequenziali; difficoltà nel tenere in ordine materiali e oggetti; lavoro

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disordinato, disorganizzato; gestisce il tempo in modo inadeguato, non riesce a rispettare le scadenze).

f. Spesso evita, prova avversione o è riluttante a impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto (per es., compiti scolastici o compiti a casa; per gli adolescenti più grandi e gli adulti, stesura di relazioni, compilazione di moduli, revisione di documenti).

g. Perde spesso gli oggetti necessari per i compiti o le at-tività (per es., materiale scolastico, matite, libri, stru-menti, portafogli, chiavi, documenti, occhiali, telefono cellulare).

h. Spesso è facilmente distratto/a da stimoli esterni (per gli adolescenti più grandi e gli adulti, possono essere com-presi pensieri incongrui).

i. È spesso sbadato/a nelle attività quotidiane (per es., sbri-gare le faccende; fare commissioni; per gli adolescenti più grandi e per gli adulti, ricordarsi di fare una telefonata; pagare le bollette; prendere appuntamenti).

2. Iperattività e impulsività: Sei (o più) dei seguenti sintomi persistono per almeno 6 mesi con un’intensità incompatibile con il livello di sviluppo e che ha un impatto negativo diretto sulle attività sociali e scolastiche/lavorative: Nota: I sintomi non sono soltanto una manifestazione di comportamento oppositivo, sfida, ostilità o incapacità di comprendere i compiti o le istruzioni. Per gli adolescenti più grandi e per gli adulti (età di 17 anni e oltre) sono richiesti almeno cinque sintomi.

a. Spesso agita o batte mani e piedi o si dimena sulla sedia. b. Spesso lascia il proprio posto in situazioni in cui si do-

vrebbe rimanere seduti (per es., lascia il posto in classe, in ufficio o in un altro luogo di lavoro, o in altre situazio-ni che richiedono di rimanere al proprio posto).

c. Spesso scorrazza e salta in situazioni in cui farlo risulta inappropriato. (Nota: Negli adolescenti e negli adulti può essere limitato al sentirsi irrequieti.)

d. È spesso incapace di giocare o svolgere attività ricreative tranquillamente.

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e. È spesso “sotto pressione”, agendo come se fosse “azio-nato/a da un motore” (per es., è incapace di rimanere fermo/a, o si sente a disagio nel farlo, per un periodo di tempo prolungato, come nei ristoranti, durante le riunio-ni; può essere descritto/a dagli altri come una persona irrequieta o con cui è difficile avere a che fare).

f. Spesso parla troppo. g. Spesso “spara” una risposta prima che la domanda sia

stata completata (per es., completa le frasi dette da altre persone; non riesce ad attendere il proprio turno nella conversazione).

h. Ha spesso difficoltà nell’aspettare il proprio turno (per es., mentre aspetta in fila).

i. Spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (per es., interrompe conversazioni, giochi o attività; può iniziare a utilizzare le cose degli altri senza chiedere o ri-cevere il permesso; adolescenti e adulti possono inserirsi o subentrare in ciò che fanno gli altri).

B. Diversi sintomi di disattenzione o di iperattività-impulsività era-no presenti prima dei 12 anni.

C. Diversi sintomi di disattenzione o di iperattività-impulsività si presentano in due o più contesti (per es., a casa, a scuola o al lavoro; con amici o parenti; in altre attività).

D. Vi è una chiara evidenza che i sintomi interferiscono con, o ri-ducono, la qualità del funzionamento sociale, scolastico o la-vorativo.

E. I sintomi non si presentano esclusivamente durante il decorso della schizofrenia o di un altro disturbo psicotico e non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale (per es., disturbo dell’umore, disturbo d’ansia, disturbo dissociativo, disturbo di personalità, intossicazione o astinenza da sostanze).

Specificare quale: 314.01 (F90.2) Manifestazione combinata: Se il Criterio A1 (disattenzione) e il Criterio A2 (iperattività-impulsività) sono soddisfatti entrambi negli ultimi 6 mesi.

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314.00 (F90.0) Manifestazione con disattenzione predo-minante: Se il Criterio A1 (disattenzione) è soddisfatto ma il Criterio A2 (iperattività-impulsività) non è soddisfatto negli ul-timi 6 mesi.314.01 (F90.1) Manifestazione con iperattività/impulsivi-tà predominanti: Se il Criterio A2 (iperattività-impulsività) è soddisfatto e il Criterio A1 (disattenzione) non è soddisfatto negli ultimi 6 mesi.

Specificare se: In remissione parziale: Quando tutti i criteri sono stati prece-dentemente soddisfatti, non tutti i criteri sono stati soddisfatti negli ultimi 6 mesi e i sintomi ancora causano compromissione del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.

Specificare la gravità attuale: Lieve: Sono presenti pochi, ove esistenti, sintomi oltre a quel-li richiesti per porre la diagnosi, e i sintomi comportano solo compromissioni minori del funzionamento sociale o lavorativo. Moderata: Sono presenti sintomi o compromissione funzionale compresi tra “lievi” e “gravi”. Grave: Sono presenti molti sintomi oltre a quelli richiesti per porre la diagno si, o diversi sintomi che sono particolarmente gravi, o i sintomi comportano una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo.

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività con altra specificazione 314.01 (F90.8)

Questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi ca-ratteristici del disturbo da deficit di attenzione/iperattività, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree impor-tanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività o per uno qualsiasi dei disturbi della classe diagnostica dei disturbi del neurosviluppo.

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La categoria disturbo da deficit di attenzione/iperattività con altra specificazione è utilizzata in situazioni in cui il clinico sceglie di co-municare la ragione specifica per cui la manifestazione non soddi-sfa i criteri per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività o per nessuno specifico disturbo del neurosviluppo. Questo viene fatto registrando “disturbo da deficit di attenzione/iperattività con altra specificazione” seguito dalla ragione specifica (per es., “con sin-tomi di disattenzione insufficienti”).

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività senza specificazione 314.01 (F90.9)

Questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi ca-ratteristici del disturbo da deficit di attenzione/iperattività, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree impor-tanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività o per uno qualsia-si dei disturbi della classe diagnostica dei disturbi del neurosvi-luppo. La categoria disturbo da deficit di attenzione/iperattività senza specificazione è utilizzata in situazioni in cui il clinico sce-glie di non specificare la ragione per cui i criteri per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività o per uno specifico disturbo del neurosviluppo non sono soddisfatti e comprende le manifesta-zioni in cui ci sono informazioni insufficienti per porre una dia-gnosi più specifica.

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Disturbo specifico dell’apprendimento

Disturbo specifico dell’apprendimento

A. Difficoltà di apprendimento e nell’uso di abilità scolastiche, co-me indicato dalla presenza di almeno uno dei seguenti sintomi che sono persistiti per almeno 6 mesi, nonostante la messa a disposizione di interventi mirati su tali difficoltà:

1. Lettura delle parole imprecisa o lenta e faticosa (per es., leg-ge singole parole ad alta voce in modo errato o lentamente e con esitazione, spesso tira a indovinare le parole, pronun-cia con difficoltà le parole).

2. Difficoltà nella comprensione del significato di ciò che vie-ne letto (per es., può leggere i testi in maniera adeguata ma non comprende le sequenze, le relazioni, le inferenze o i significati più profondi di ciò che viene letto).

3. Difficoltà nello spelling (per es., può aggiungere, omettere o sostituire vocali o consonanti).

4. Difficoltà con l’espressione scritta (per es., fa molteplici er-rori grammaticali o di punteggiatura all’interno delle frasi; usa una scarsa organizzazione dei paragrafi; l’espressione scritta delle idee manca di chiarezza).

5. Difficoltà nel padroneggiare il concetto di numero, i dati nu-merici o il calcolo (per es., ha una scarsa comprensione dei numeri, della loro dimensione e delle relazioni; conta sulle dita per aggiungere numeri a una singola cifra, piuttosto che ricordare i fatti matematici come fanno i coetanei; si perde all’interno di calcoli aritmetici e può cambiare procedure).

6. Difficoltà nel ragionamento matematico (per es., ha gravi difficoltà ad applicare concetti matematici, dati o procedu-re per risolvere problemi quantitativi).

B. Le abilità scolastiche colpite sono notevolmente e quantificabil-mente al di sotto di quelle attese per l’età cronologica dell’in-dividuo, e causano significativa interferenza con il rendimento

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scolastico o lavorativo, o con le attività della vita quotidiana, come confermato da misurazioni standardizzate somministrate individualmente dei risultati raggiunti e da valutazioni cliniche complete. Per gli individui di 17 anni e oltre di età, un’anam-nesi documentata delle difficoltà di apprendimento invalidanti può sostituire l’inquadramento clinico standardizzato.

C. Le difficoltà di apprendimento iniziano durante gli anni sco-lastici ma possono non manifestarsi pienamente fino a che la richiesta rispetto a queste capacità scolastiche colpite supera le limitate capacità dell’individuo (per es., come nelle prove a tempo, nella lettura o scrittura di documenti complessi e lun-ghi in breve tempo, con carichi scolastici eccessivamente pe-santi).

D. Le difficoltà di apprendimento non sono meglio giustificate da disabilità intellettive, acuità visiva o uditiva alterata, altri disturbi mentali o neurologici, avversità psicosociali, mancata conoscen-za della lingua dell’istruzione scolastica o istruzione scolastica inadeguata.

Nota: I quattro criteri diagnostici devono essere soddisfatti sulla base di una sintesi clinica della storia dell’individuo (storia dello sviluppo, medica, familiare e educativa), delle pagelle scolastiche e della valutazione psicoeducativa.

Nota di codifica: Specificare tutti gli ambiti scolastici e le capacità che sono compromessi. Quando è compromesso più di un ambi-to, ciascuno di essi deve essere codificato singolarmente secondo i seguenti specificatori.

Specificare se: 315.00 (F81.0) Con compromissione della lettura:

Accuratezza nella lettura delle paroleVelocità o fluenza della letturaComprensione del testoNota: Dislessia è un termine alternativo utilizzato per rife-rirsi a un pattern di difficoltà di apprendimento caratteriz-zato da problemi con il riconoscimento accurato o fluente delle parole, con scarse abilità di decodifica e spelling. Se

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dislessia viene utilizzato per specificare questo particolare pattern di difficoltà, è importante specificare anche la pre-senza di qualsiasi difficoltà aggiuntiva, come difficoltà nella comprensione della lettura o nel ragionamento matematico.

315.2 (F81.81) Con compromissione dell’espressione scritta: Accuratezza nello spellingAccuratezza nella grammatica e nella punteggiaturaChiarezza/organizzazione dell’espressione scritta

315.1 (F81.2) Con compromissione del calcolo:Concetto di numero Memorizzazione di fatti aritmetici Calcolo accurato o fluente Ragionamento matematico corretto Nota: Discalculia è un termine alternativo utilizzato per ri-ferirsi a un pattern di difficoltà caratterizzato da proble-mi nell’elaborare informazioni numeriche, imparare formu-le aritmetiche ed eseguire i calcoli in maniera accurata o fluente. Se discalculia viene utilizzato per specificare questo particolare pattern di difficoltà matematiche, è importante specificare anche la presenza di qualsiasi difficoltà aggiun-tiva, come difficoltà nel ragionamento matematico o nella precisione del ragionamento a parole.

Specificare la gravità attuale: Lieve: Alcune difficoltà nelle capacità di apprendimento in uno o due ambiti scolastici, ma di gravità sufficientemente lieve da rendere l’individuo in grado di compensare o di funzionare be-ne se fornito di facilitazioni e servizi di sostegno appropriati, in particolare durante gli anni scolastici.Moderata: Marcate difficoltà nelle capacità di apprendimento in uno o due ambiti scolastici, tali che l’individuo difficilmente può sviluppare competenze senza momenti di insegnamento intensivo e specializzato durante gli anni scolastici. Per com-pletare le attività con precisione ed efficienza possono essere necessari facilitazioni e servizi di sostegno almeno in una parte della giornata a scuola, sul posto di lavoro o a casa.

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Grave: Gravi difficoltà nelle capacità di apprendimento, che coin-volgono diversi ambiti scolastici, tali che l’individuo difficilmente apprende tali abilità senza un insegnamento continuativo, inten-sivo, personalizzato e specializzato per la maggior parte degli anni scolastici. Anche con una gamma di facilitazioni o servizi appro-priati a casa, a scuola o sul posto di lavoro, l’individuo può non essere in grado di completare tutte le attività in modo efficiente.

Procedure di registrazione

Ciascun ambito scolastico compromesso e ciascuna capacità del di-sturbo specifico dell’apprendimento dovrebbero essere registrati. A causa delle richieste di codifica dell’ICD, compromissioni della lettu-ra, dell’espressione scritta e compromissioni del calcolo, con le loro corrispondenti compromissioni delle sottoabilità, devono essere co-dificate separatamente. Per esempio, le compromissioni della lettura e del calcolo e le compromissioni delle sottoabilità della velocità e della fluenza della lettura, della comprensione del testo, del calcolo accurato o fluente e del ragionamento matematico corretto dovrebbero essere codificati e registrati come 315.00 (F81.0) disturbo specifico dell’ap-prendimento con compromissione della lettura, con compromissioni della velocità o della fluenza della lettura e con compromissioni della comprensione del testo; 315.1 (F81.2) disturbo specifico dell’appren-dimento con compromissione del calcolo, compromissione del calcolo accurato o fluente e del ragionamento matematico corretto.

Disturbi del movimento

Disturbo dello sviluppo della coordinazione 315.4 (F82)

A. L’acquisizione e l’esecuzione delle abilità motorie coordinate ri-sultano notevolmente inferiori rispetto a quanto atteso conside-rate l’età cronologica dell’individuo e l’opportunità che l’indivi-duo ha avuto di apprendere e utilizzare tali abilità. Le difficoltà si manifestano con goffaggine (per es., cadere o sbattere contro

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oggetti) così come con lentezza e imprecisione nello svolgimento delle attività motorie (per es., afferrare un oggetto, usare forbici o posate, scrivere a mano, guidare la bicicletta o partecipare ad attività sportive).

B. Il deficit delle abilità motorie indicato nel Criterio A interferisce in modo significativo e persistente con le attività della vita quotidia-na adeguate all’età cronologica (per es., nella cura e nel mante-nimento di sé) e ha un impatto sulla produttività scolastica, sulle attività pre-professionali e professionali, sul tempo libero e il gioco.

C. L’esordio dei sintomi avviene nel primo periodo dello sviluppo.

D. I deficit delle abilità motorie non sono meglio spiegati da disa-bilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) o da deficit visivo e non sono attribuibili a una condizione neurologica che influenza il movimento (per es., paralisi cerebrale, distrofia mu-scolare, disturbo degenerativo).

Disturbo da movimento stereotipato 307.3 (F98.4)

A. Comportamento motorio ripetitivo, apparentemente intenziona-le ed evidentemente afinalistico (per es., scuotere o far cenni con le mani, dondolarsi, battersi la testa, mordersi, colpirsi il corpo).

B. Il comportamento motorio ripetitivo interferisce con attività so-ciali, scolastiche o di altro tipo e può portare ad autolesionismo.

C. L’esordio avviene nel primo periodo dello sviluppo.

D. Il comportamento motorio ripetitivo non è attribuibile agli ef-fetti fisiologici di una sostanza o a una condizione neurologica e non è meglio spiegato da un altro disturbo del neurosviluppo o mentale (per es., tricotillomania [disturbo da strappamento di peli], disturbo ossessivo-compulsivo).

Specificare se: Con comportamento autolesivo (o comportamento che pro-vocherebbe lesioni nel caso in cui non vengano prese misure preventive)Senza comportamento autolesivo

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Specificare se: Associato a una condizione medica o genetica nota, a un disturbo del neuro sviluppo o a un fattore ambientale (per es., sindrome di Lesch-Nyhan, disabilità intellettiva [disturbo dello sviluppo intellettivo], esposizione intrauterina all’alcol).Nota di codifica: Utilizzare un codice aggiuntivo per identifi-care la condizione medica o genetica associata, o il disturbo del neurosviluppo.

Specificare la gravità attuale: Lieve: I sintomi sono facilmente soppressi da stimoli sensoriali o da distrazione.Moderata: I sintomi richiedono misure protettive esplicite e modificazione del comportamento.Grave: Per prevenire lesioni serie sono richiesti un monitorag-gio continuo e misure protettive.

Procedure di registrazione

Per il disturbo da movimento stereotipato che è associato a una con-dizione medica o genetica nota, a un disturbo del neurosviluppo o a un fattore ambientale, registrare disturbo da movimento stereoti-pato associato a (nome della condizione, del disturbo o del fattore) (per es., disturbo da movimento stereotipato associato a sindrome di Lesch-Nyhan).

Disturbi da tic

Nota: Un tic è un movimento o una vocalizzazione, improvviso, rapido, ricorrente, motorio non ritmico.

Disturbo di Tourette 307.23 (F95.2)

A. Nel corso della malattia si sono manifestati a un certo punto sia tic motori multipli sia uno o più tic vocali, sebbene non ne-cessariamente in concomitanza.

B. I tic possono avere oscillazioni sintomatologiche nella frequenza ma sono persistiti per più di 1 anno dall’esordio del primo tic.

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C. L’esordio avviene prima dei 18 anni di età.

D. L’alterazione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una so-stanza (per es., cocaina) o a un’altra condizione medica (per es., malattia di Huntington, encefalite postvirale).

Disturbo persistente (cronico) da tic motori o vocali 307.22 (F95.1)

A. Tic motori o vocali singoli o multipli sono stati presenti durante la malattia, ma non tic sia motori che vocali.

B. I tic possono avere oscillazioni sintomatologiche nella frequen-za ma sono persistiti per più di 1 anno dall’esordio del primo tic.

C. L’esordio avviene prima dei 18 anni di età.

D. L’alterazione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una so-stanza (per es., cocaina) o a un’altra condizione medica (per es., malattia di Huntington, encefalite postvirale).

E. Non sono mai stati soddisfatti i criteri per il disturbo di Tou-rette.

Specificare se: Con solo tic motoriCon solo tic vocali

Disturbo transitorio da tic 307.21 (F95.0)

A. Tic motori e/o vocali singoli o multipli.

B. I tic sono stati presenti per meno di 1 anno dall’esordio del pri-mo tic.

C. L’esordio avviene prima dei 18 anni di età.

D. L’alterazione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una so-stanza (per es., cocaina) o a un’altra condizione medica (per es., malattia di Huntington, encefalite postvirale).

E. Non sono mai stati soddisfatti i criteri per il disturbo di Tourette o per il disturbo persistente (cronico) da tic motori o vocali.

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Disturbo da tic con altra specificazione 307.20 (F95.8)

Questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi ca-ratteristici di un disturbo da tic, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito so-ciale, lavorativo o in altre aree importanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per un disturbo da tic o per uno qualsiasi dei disturbi della classe diagnostica dei disturbi del neu-rosviluppo. La categoria disturbo da tic con altra specificazione è utilizzata in situazioni in cui il clinico sceglie di comunicare la ra-gione specifica per cui la manifestazione non soddisfa i criteri per un disturbo da tic o per nessuno specifico disturbo del neurosvi-luppo. Questo viene fatto registrando “disturbo da tic con altra specificazione” seguito dalla ragione specifica (per es., “con esor-dio dopo i 18 anni”).

Disturbo da tic senza specificazione 307.20 (F95.9)

Questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi ca-ratteristici di un disturbo da tic, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito so-ciale, lavorativo o in altre aree importanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per un disturbo da tic o per uno qualsiasi dei disturbi della classe diagnostica dei disturbi del neu-rosviluppo. La categoria disturbo da tic senza specificazione è uti-lizzata in situazioni in cui il clinico sceglie di non specificare la ra-gione per cui i criteri per un disturbo da tic o per uno specifico disturbo del neurosviluppo non sono soddisfatti e comprende le manifestazioni in cui ci sono informazioni insufficienti per porre una diagnosi più specifica.

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Altri disturbi del neurosviluppo

Disturbo del neurosviluppo con altra specificazione 315.8 (F88)

Questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi ca-ratteristici di un disturbo del neurosviluppo, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, predomi-nano ma non soddisfano pienamente i criteri per uno qualsiasi dei disturbi della classe diagnostica dei disturbi del neurosviluppo. La categoria disturbo del neurosviluppo con altra specificazione è utilizzata in situazioni in cui il clinico sceglie di comunicare la ra-gione specifica per cui la manifestazione non soddisfa i criteri per nessuno specifico disturbo del neurosviluppo. Questo viene fatto registrando “disturbo del neurosviluppo con altra specificazione” seguito dalla ragione specifica (per es., “disturbo del neurosvilup-po associato a esposizione fetale all’alcol”).

Un esempio di manifestazione che può essere specificata utiliz-zando la dicitura “con altra specificazione” è il seguente:

Disturbo del neurosviluppo associato a esposizione fetale all’alcol: Il disturbo del neurosviluppo associato a esposizione fetale all’alcol è caratterizzato da una varietà di disabilità dello sviluppo successive all’esposizione all’alcol in utero.

Disturbo del neurosviluppo senza specificazione 315.9 (F89)

Questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi ca-ratteristici di un disturbo del neurosviluppo, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per uno qualsiasi dei distur-bi della classe diagnostica dei disturbi del neurosviluppo. La cate-

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goria disturbo del neurosviluppo senza specificazione è utilizzata nelle situazioni in cui il clinico sceglie di non specificare la ragione per cui i criteri per uno specifico disturbo del neurosviluppo non vengono soddisfatti e comprende le manifestazioni in cui ci sono informazioni insufficienti per porre una diagnosi più specifica (per es., al pronto soccorso).