OK ARTE

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23 LUGLIO - AGOSTO 2009 OK Arte Milano Direttore responsabile Avv. Federico Balconi Direttore editoriale Francesca Bellola Progetto Grafico e impaginazione Kerr Lab [email protected] 02 8321963 Stampato dalla Igep Via Castelleone 152 CR Testata OK Arte Reg. Tribunale di Milano del 6 maggio 2008 n. 283 Hanno collaborato: Critico e storico dell’arte Sabrina Falzone Afm Clara Bartolini Ivan Belli Francesca Bellola Castelli e Ville della Lombardia Carlo Catiri Giovanni Cerri Silvia Cipriano Silvia Colombo Augusto Colucci Davide Corsetti Giuliana De Antonellis Mauro De Sanctis U. Di Bonaventura FAI Carlo Franza Carla Ferraris Maria Fratelli Lucia Ganci Fabrizio Gilardi Alessandro Ghezzi Anna Guainazzi Gloria Guerrini Luca Impellizzeri Jean Marc Mangiameli Ivana Metadow Milena Moriconi Rosa Parisi Virgilio Patarini Antonio Purpura Stefano Quatrini Rete Museale 800 Olivia Spatola Clara Terrosu AmarenaChicStudio Yari Massimo Zanicchi Informazioni e pubblicità 02-92889584 - 3474300482 [email protected] OK ARTE sede in c.so Buenos Aires 45 presso agenzia Cattolica Ok Arte Milano Edito dall’Associazione Culturale Ok Arte Caravaggio ASTROARTE DI YARI N ato sotto il se- gno della bilancia, Caravaggio è artista tra- sgressivo per antonomasia. C’è stata una diatriba fra di- versi critici anche sulla da- ta di nascita (29 settembre o 29 ottobre) ma, adducen- do anche i caratteri zodia- cali del segno della bilancia e dello scorpione, ormai è certo che la data di nascita è il 29 settembre e in questo articolo abbiamo gioca- to con i caratteri zodiacali. L’artista, ispirato da Venere, riporta nelle sue opere il senso del bello, nella real- tà più semplice delle cose. La rigidità saturnina de- gli aristocratici del cinque- cento critica inizialmente il suo anticonformismo, ma non pone un veto al- la genialità creativa del pit- tore. Giove gli regala una 29 settembre 1571 - 1610 certa tranquillità econo- mica, quando vende le pro- prietà terriere ereditate dai suoi genitori. Marte lo so- stiene con la sua grinta nei momenti più difficili per permettergli di affermare la sua filosofia di vita co- sì evidente nei suoi quadri. Non sempre ne esce vin- cente e paga personalmen- te con il carcere le sue crisi esistenziali alle quali la lus- suria lo condanna. La di- namicità e la fantasia di Mercurio lo aiutano ad agi- re con veemenza e a lascia- re un’impronta indelebile della sua dottrina immor- talata sulle sue tele. La sua mano magicamente ispira- ta da Giove, disegna e pen- nella le vicende mistiche e religiose dell’epoca, tra- sfigurandole nelle diver- sità del suo immaginario. Lo scandalo è sempre in agguato, nonostante l’in- trospezione della luna lo fà apparire alla società un uomo alla ricerca del suo equilibrio con la gente e la natura dei suoi luoghi. La sua versatilità nell’ascoltare i ceti più bassi del popolo, viene apprezzata dai gover- nanti e dai nobili del tempo. Così all’unanimità, il suo genio si consacra nel cuo- re della tradizione mondia- le dell’arte di tutti i tempi grazie anche alla dolcezza d’animo malinconico af- franto dagli eventi. La for- za di decisione di Nettuno e la metamorfosi di Urano, ci consegnano un perso- naggio il cui contenuto è il prototipo ideale di creati- vo che ognuno di noi vor- rebbe essere per disegnare i colori delle nostre fantasie. Ingmar Bergman Sguardi di esistenza “S e tutto è imperfetto in questo imperfet- to mondo, l’amore invece è perfetto nella sua assolu- ta e squisita imperfezione”. Egli è Jons, testimone della partita a scacchi tra il pro- tagonista Antonius Block e la morte vestita di un su- dario nero nel famosis- simo “Il settimo sigillo”. Volendo, a testimoniare al gioco e a pronunciare quel- la frase è lo stesso Bergman, poichè quella frase rias- sume, sebbene a grandi linee, il suo immenso pa- trimonio cinematografico. Quella partita a scac- chi, il nostro Block (no- stro perchè egli è in fondo il rappresentate di tut- ta l’umanità) è destinato a perderla, ma non è questo che a Bergman interessa, è interessato al dubbio, non ad una futile risposta, si ferma nel momento in cui potrebbe assurgere ad una dimostrazione invece che ad una “mostrazione” al di sopra degli eventi. Il cine- ma di Bergman è un cine- ma esistenzialista, che ha radici soprattutto nella cul- tura scandinava di fine ‘800 (Kierkegaard,Strindberg ed Ibsen su tutti), e che ha fatto proprie, reiterpre- tandole, le lezioni di due altrettanto giganti cinea- sti scandinavi anteceden- ti a lui quali Carl eodore Dreyer e Victor Sjostrom (quest’ultimo citato esplici- tamente come protagonista di altri film bergmaniani tra cui lo splendido “Il po- sto delle fragole”, mentre il primo, pur mostrando con proverbiale maestria narra- tiva i volti e le espressioni umane, come avrebbe fatto in futuro Bergman traen- dovi spunto, era per lo più interessato al dimostrare che al mostrare). Soltanto l’amo- re può redimer- ci dal tremendo e infinito si- lenzio di Dio durante il no- stro veleggiare verso il vuo- to della morte, pensa e mostra Bergman; per- chè l’amore, nella sua “asso- luta e squisita imperfezione”, tende fisiolo- gicamente ad una continua ricerca di veri- tà, e Bergman, essendo in- namorato alla follia del mec- canismo cine- matografico, lo rese tenden- te ad una veri- esistenziale forse come nes- sun altro nella storia del cine- ma mondiale. Filmografia consigliata: “Il settimo sigil- lo”, “Persona”, “Sussurri e grida”. Luca Impellizzeri

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OK ARTE Rivista di cultura di Milano, Lombardia, Italia

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23LUGLIO - AGOSTO 2009 OK Arte Milano

Direttore responsabileAvv. Federico Balconi

Direttore editorialeFrancesca Bellola

Progetto Grafico e impaginazione

Kerr [email protected] 8321963

Stampato dalla IgepVia Castelleone 152 CR

Testata OK ArteReg. Tribunale di

Milano del 6 maggio 2008 n. 283

Hanno collaborato:

Critico e storico dell’arte Sabrina Falzone

AfmClara Bartolini

Ivan BelliFrancesca Bellola

Castelli e Ville della Lombardia

Carlo CatiriGiovanni CerriSilvia CiprianoSilvia Colombo

Augusto ColucciDavide Corsetti

Giuliana De AntonellisMauro De SanctisU. Di Bonaventura

FAICarlo FranzaCarla FerrarisMaria FratelliLucia Ganci

Fabrizio GilardiAlessandro Ghezzi

Anna GuainazziGloria Guerrini

Luca ImpellizzeriJean Marc Mangiameli

Ivana MetadowMilena Moriconi

Rosa ParisiVirgilio PatariniAntonio PurpuraStefano QuatriniRete Museale 800

Olivia SpatolaClara Terrosu

AmarenaChicStudioYari

Massimo Zanicchi

Informazioni e pubblicità

02-92889584 - 3474300482

[email protected]

OK ARTE sede in c.so Buenos Aires 45

presso agenzia Cattolica

Ok Arte MilanoEdito dall’Associazione Culturale Ok Arte

Caravaggioastroarte di yari

Nato sotto il se-gno della bilancia,

Caravaggio è artista tra-sgressivo per antonomasia.C’è stata una diatriba fra di-versi critici anche sulla da-ta di nascita (29 settembre o 29 ottobre) ma, adducen-do anche i caratteri zodia-cali del segno della bilancia e dello scorpione, ormai è certo che la data di nascita è il 29 settembre e in questo articolo abbiamo gioca-to con i caratteri zodiacali.L’artista, ispirato da Venere, riporta nelle sue opere il senso del bello, nella real-tà più semplice delle cose. La rigidità saturnina de-gli aristocratici del cinque-cento critica inizialmente il suo anticonformismo, ma non pone un veto al-la genialità creativa del pit-tore. Giove gli regala una

29 settembre 1571 - 1610

certa tranquillità econo-mica, quando vende le pro-prietà terriere ereditate dai suoi genitori. Marte lo so-stiene con la sua grinta nei momenti più difficili per permettergli di affermare la sua filosofia di vita co-sì evidente nei suoi quadri. Non sempre ne esce vin-cente e paga personalmen-te con il carcere le sue crisi esistenziali alle quali la lus-suria lo condanna. La di-namicità e la fantasia di Mercurio lo aiutano ad agi-re con veemenza e a lascia-re un’impronta indelebile della sua dottrina immor-talata sulle sue tele. La sua mano magicamente ispira-ta da Giove, disegna e pen-nella le vicende mistiche e religiose dell’epoca, tra-sfigurandole nelle diver-sità del suo immaginario.

Lo scandalo è sempre in agguato, nonostante l’in-trospezione della luna lo fà apparire alla società un uomo alla ricerca del suo equilibrio con la gente e la natura dei suoi luoghi. La sua versatilità nell’ascoltare i ceti più bassi del popolo, viene apprezzata dai gover-nanti e dai nobili del tempo. Così all’unanimità, il suo genio si consacra nel cuo-re della tradizione mondia-le dell’arte di tutti i tempi grazie anche alla dolcezza d’animo malinconico af-franto dagli eventi. La for-za di decisione di Nettuno e la metamorfosi di Urano, ci consegnano un perso-naggio il cui contenuto è il prototipo ideale di creati-vo che ognuno di noi vor-rebbe essere per disegnare i colori delle nostre fantasie.

Ingmar Bergman Sguardi di esistenza“Se tutto è imperfetto

in questo imperfet-to mondo, l’amore invece è perfetto nella sua assolu-ta e squisita imperfezione”. Egli è Jons, testimone della partita a scacchi tra il pro-tagonista Antonius Block e la morte vestita di un su-dario nero nel famosis-simo “Il settimo sigillo”. Volendo, a testimoniare al gioco e a pronunciare quel-la frase è lo stesso Bergman, poichè quella frase rias-sume, sebbene a grandi linee, il suo immenso pa-

trimonio cinematografico. Quella partita a scac-chi, il nostro Block (no-stro perchè egli è in fondo il rappresentate di tut-ta l’umanità) è destinato a perderla, ma non è questo che a Bergman interessa, è interessato al dubbio, non ad una futile risposta, si ferma nel momento in cui potrebbe assurgere ad una dimostrazione invece che ad una “mostrazione” al di sopra degli eventi. Il cine-ma di Bergman è un cine-ma esistenzialista, che ha radici soprattutto nella cul-tura scandinava di fine ‘800

(Kierkegaard,Strindberg ed Ibsen su tutti), e che ha fatto proprie, reiterpre-tandole, le lezioni di due altrettanto giganti cinea-sti scandinavi anteceden-ti a lui quali Carl Theodore Dreyer e Victor Sjostrom (quest’ultimo citato esplici-tamente come protagonista di altri film bergmaniani tra cui lo splendido “Il po-sto delle fragole”, mentre il primo, pur mostrando con proverbiale maestria narra-tiva i volti e le espressioni umane, come avrebbe fatto in futuro Bergman traen-dovi spunto, era per lo più

interessato al dimostrare che al mostrare). Soltanto l’amo-re può redimer-ci dal tremendo e infinito si-lenzio di Dio durante il no-stro veleggiare verso il vuo-to della morte, pensa e mostra Bergman; per-chè l’amore, nella sua “asso-luta e squisita imperfezione”, tende fisiolo-gicamente ad una continua ricerca di veri-tà, e Bergman, essendo in-namorato alla follia del mec-canismo cine-matog ra f ico, lo rese tenden-te ad una veri-tà esistenziale forse come nes-sun altro nella storia del cine-ma mondiale. F i l m o g r a f i a consigliata: “Il settimo sigil-lo”, “Persona”, “ S u s s u r r i e grida”.

Luca Impellizzeri