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Nuovi orizzonti della medicina: La medicina quantistica Neue Horizonte in der Medizin: Die Quantenmedizin Bolzano Sabato 2 Febbraio 2008 Bozen Samstag 2 Februar 2008

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  • Nuovi orizzonti della medicina:

    La medicina quantistica

    Neue Horizontein der Medizin:DieQuantenmedizin

    BolzanoSabato 2 Febbraio 2008

    BozenSamstag 2 Februar 2008

  • Esperienze nella terapia

    con ondeelettromagnetiche

    Erfahrungenbei der Therapie

    mitElektromagnetwellen

    Paolo Buselli - Sara Messina

    S.S. Terapia con Onde d’Urto e Medicina Non Convenzionale

    U.O. Riabilitazione Specialistica 1^

  • Outline

    • Introduzionela vita e i fenomeni elettromagneticil’utilizzo terapeutico dei campi elettromagnetici

    • Esperienze dirette sulle risposte alla terapial’algodistrofia

    • Principi teorici e ipotesi funzionale• Discussione

  • Outline

    • Introduzionela vita e i fenomeni elettromagneticil’utilizzo terapeutico dei campi elettromagnetici

    • Esperienze dirette sulle risposte alla terapial’algodistrofia

    • Principi teorici e ipotesi funzionale• Discussione

  • Solvay 1894 : “I fenomeni della vita potrebbero essere spiegati attraverso l’azione delle sole forze fisiche che governano l’universo e tra queste ha un ruolo dominante l’elettricità”

    Faraday, Maxwell, Shumann, LiboffAdey, Zhadin, Del Giudice e Preparata

    legame stretto tra l’applicazione di campi magnetici sulle forze magnetiche proprie del corpo umano e dei suoi diversi organi

    Spaggiari e Tribbia, 2002

  • Magnetismo di base• La condizione naturale di vita è relativa al

    campo magnetico terrestre compreso tra 20 e 70 µTesla

    • Si ritrovano energie elettromagnetiche particolari in corrispondenza dei nodi dei reticoli di Hartman

    • Le condizioni elettromagnetiche variano inoltre in relazione della vicinanza ad altre specifiche condizioni (erogatori di campo elettromagnetico, antenne, corsi d’acqua)

    Glatzmaier e Roberts, 1996

  • Il campo elettromagnetico e i sistemi viventi

    I campi Elettromagnetici derivano dalle variazioni e dall’intensità della corrente presenti in tutte le strutture viventi

    Tutte le strutture viventi emettono un proprio segnale Elettromagnetico

    In passato i segnali Elettromagnetici non erano considerati perchè ritenuti trascurabili

    Numerose ricerche hanno ora dimostrato che èpossibile individuare un debole segnale Elettromagnetico in tutti i sistemi biologici

    Goodman et al., 1993

  • L’attività cellulare nel campo elettromagnetico

    • Influenza sull’interazione delle particelle semplici (e-, p+)

    • Combinazione delle strutture biochimiche semplici

    • Molecole organiche (zuccheri, proteine)• Polimeri (catene molecolari complesse)• Catene polipeptidiche (RNA, DNA)

  • Outline

    • Introduzionela vita e i fenomeni elettromagneticil’utilizzo terapeutico dei campi elettromagnetici

    • Esperienze dirette sulle risposte alla terapial’algodistrofia

    • Principi teorici e ipotesi funzionale• Discussione

  • Terapia con Campi MagneticiBasford (Arch.Phys.Med.Rehab. 2001) non riscontra evidenza scientifica dell’efficacia terapeutica delle varie forme di magnetoterapia nella patologia infiammatoria e degenerativa muscolo-tendinea

    Hume (Cochrane Library 2003) riporta un positivo risultato ottenuto dai campi magnetici pulsati a bassa frequenza, pur evidenziando la necessitàdi ulteriori approfondimenti

  • Terapia con campi magnetici pulsati

    Stimolazione dell’osteogenesi(Fukuda e Yasuda, Basset e Becker)Approvata dalla F.D.A. nel 1979Approvata in Italia dalla Consensus Conference nel 1997“Impiego della stimolazione elettrica e magnetica in ortopedia e traumatologia”(nel ritardo di consolidamento osseo, nelle pseudoartrosi, negli innesti ossei)

    http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.fisionline.org/18T%2520FISICA/18Img/magneto.gif&imgrefurl=http://www.fisionline.org/18T%2520FISICA/1TERAP.FIS.htm&h=132&w=212&sz=3&tbnid=Egl8ibuqyT4J:&tbnh=62&tbnw=101&hl=it&start=234&prev=/images%3Fq%3Dmagnetoterapia%26start%3D220%26svnum%3D50%26hl%3Dit%26lr%3D%26sa%3DN

  • Catalisi Quanto-Elettrodinamica (QUEC)

    Strumento caratterizzato dall’emissione di un campo magnetico Extremely Low Frequencies (ELF) variabile per frequenza (0-100 Hz)e modulato in ampiezza da radiofrequenze variabili in intensità da 5 a 15 µTesla(campo magnetico terreste tra 20 e 70 µTesla)

    La stimolazione è gestita dall’elaboratore in relazione alle patologie identificate dal curante e misura le variazioni bioelettriche del soggetto registrate automaticamente dalla macchina

  • Frequenza ciclotronica

    • Ogni particella immersa in un campo elettromagnetico statico è dotata di un moto rotatorio caratteristico definito “frequenza ciclotronica”

    • La Forza di Lorentzinfluenza il movimento della particella carica in relazione al rapporto tra la sua carica (q) e la sua massa (m) e al campo magnetico (B)

    • Tale caratteristica è alla base delle indagini di spettrometria di massa

    da Liboff, 2007

    Liboff e McLeod, 1985

  • Ionorisonanzaciclotronica

    Da Liboff, 2007

    • Attraverso campi elettromagnetici a frequenza estremamente bassa (ELF) si sono definite le frequenze caratteristiche di alcuni ioni

    • Alle frequenze definite in condizioni di intensità simili a quelle del campo magnetico terrestre tali ioni mostrano un incremento della loro attività

    • Tale possibilità è definita “ionorisonanza”

  • Come funziona la macchinaModula l’emissione del campo magnetico QUEC attraverso l’elaboratore in relazione alle patologie identificate dal medico curante attraverso la diatesi anamnestica in modo da ottenere una specifica ionorisonanza ciclotronica

    Misura in tempo reale le variazioni bioelettriche del soggetto registrate automaticamente dalla macchina di impedenza

  • Effetti cellulari della QUECLa QUEC è in grado • di erogare campi magnetici che rispondono alle

    leggi della “Coerenza Quanto-elettrodinamica”cioè campi capaci di interagire con i “Domini di Coerenza” delle strutture biologiche

    • di aumentare la permeabilità della membrana cellulare per diverse specie ioniche

    • di attivare complessi enzimatici metallici o metallo-attivati

  • Effetti rilevabili sul pazienteLe variazioni bioelettriche indotte

    dall’applicazione dei campi magnetici QUEC portano ad una variazione

    • delle componenti intra ed extracellulari ioniche e di idratazione dei tessuti

    • delle particolari caratteristiche delle membrane cellulari e delle interfacce interstiziali

    • dell’impedenza registrabile al passaggio di microcorrenti nell’organismo

  • Rilievo delle condizioni bioelettriche del paziente

    Il paziente viene sottoposto ad impedenziometriabioelettrica vettoriale (con impulso di una debolissima corrente alternata di 2 V a 50 kHz)

    Si ricava un vettore Z (in Ohm) rappresentato in coordinate derivanti

    • dalla componente di Resistenza (R) dipendentedall’acqua distribuita nei compartimentiintracellulare (LIC) ed extracellulare (LEC)

    • dalla componente Capacitiva, o di Reattanza (Xc) dipendente dalle membrane ed interfacceattraversate

  • Impedenza bioelettricavettorialeIndipendente dalle caratteristiche morfologiche del soggetto con eccezione della statura

    Si ricava un’ analisi vettoriale rappresentata dal Grafico Resistenza-Reattanza che si associa alle variazioni bioelettriche

  • Outline

    • Introduzionela vita e i fenomeni elettromagneticil’utilizzo terapeutico dei campi elettromagnetici

    • Esperienze dirette sulle risposte alla terapial’algodistrofia

    • Principi teorici e ipotesi funzionale• Discussione

  • Rilievi cliniciGruppo 124 pazienti femmineetà media anni 61 con poliartropatiasedute 12

    biogramma ed angolo di fase:1 iniziale 2 intermedio 3 finale

  • Gruppo 236 pazienti maschieta media anni 51con poliartropatiasedute 12

    biogramma ed angolo di fase:1 iniziale 2 intermedio 3 finale

    Rilievi clinici

  • Patologie osteoarticolariNostra esperienzaottobre 2006 – ottobre 2007 dopo informazione Comitato Etico locale• trattamento di 18 soggetti affetti da

    radiculopatie croniche resistenti a trattamenti conservativi

    • trattamento di 15 soggetti affetti da artropatie degenerative

    con positiva risposta soggettiva alla terapia senza comparsa di effetti avversi

  • U.O. Riabilitazione 1^ - S.S. Terapia con Onde d’Urto e Medicina Non ConvenzionaleU.O. Ortopedia

    approvazione da parte della Regione Lombardia di uno studio clinico (19.11.2007, prot. H1.2007.0048773)

    “Efficacia della terapia con onde elettromagnetiche nel trofismo della cartilagine articolare del ginocchio”

  • AlgodistrofiaComplex Regional Pain Syndrome

    Anche detta • Reflex Sympathetic Dystrophy• Atrofia ossea acuta• Osteoporosi post-traumatica(Bruehl et al., 1999)

    E’ una sindrome dolorosa complessa, frequentemente post-traumatica (50%) ma nel 20% non si identifica evento scatenante, dell’adulto (40 – 60 anni; femmine >> maschi), incidenza circa 0,1/1000 abitanti per anno

  • PatogenesiDiverse teorie riferite in ultima analisi alla

    regolazione simpatica della vascolarizzazione segmentale

    Teoria “flogistica neurogena” legata all’increzione di sostanze vasoattive con edema e sensibilizzazione di nocicettori e meccanocettori a bassa soglia

    Bradichina, Prostaglandina E2Ossido Nitrico (NO), Interleuchina 6 (IL-6)Tumor necrosis factor α (TNF α)Sostanza P

    Calcitonin gene-related peptide

    Disturbo del microcircoloDisturbo della percezione del dolore

  • ClinicaLa variabilità clinica è

    notevole; si manifesta con dolore urente, edema, alterazioni cutanee e sudorazione

    Spesso bilaterale (>25% dei casi)

  • Imaging

    Scintigrafia: iperaccumuloTeletermografia: zona fredda

    RX: osteoporosi regionalecon riassorbimento osseo

    RMN: edema osseo tumefazione dei tessuti molli, alterazione della vascolarizzazione

  • Condizioni cliniche• Pazienti già sottoposti a trattamenti

    tradizionali con terapie fisiche e fisiokinesiterapia da almeno 2 mesi

    • Condizioni cliniche stabili senza miglioramenti significativi

    • Sintomatologia caratterizzata da tumefazione, rigidità, dolore alla mobilizzazione e all’appoggio, accompagnate da possibili alterazioni distrofiche cutanee (per esempio atrofia, ipertricosi e iperidrosi) e contratture muscolari

    Resnick . Diagnostic of Bone and Joint DisordersW.B. Saunders Company, 2002

  • Criteri di esclusione

    • pazienti in fase acuta, in terapia con cortisone• presenza di patologie sistemiche non compatibili

    (pazienti in terapia anti-neoplastica)• presenza di patologie acute o croniche che

    necessitano di terapia sistemica interferente• soggetti affetti da epilessia• portatori di pace-maker• gravidanza

  • Protocollo terapeutico• somministrazione ripetitiva

    con 2 / 3 sedute settimanali per 5 settimane consecutive

    • durata di ogni seduta 45’• frequenza del campo

    elettromagnetico tra 0 e 100 Hz

    • radiofrequenze variabili in intensità tra 5 e 15 µTesla

    • apparecchiatura utilizzata Quec Phisis QPS1 della ditta Prometeo s.r.l

  • Approccio riabilitativoE’ prevalentemente mirato • agli aspetti neuromotori• alla stimolazione del circoloGli stimoli proposti attraverso la fisiokinesidevono realizzarsi con il rispetto delle condizioni infiammatorie localidelle interferenze irritative neuropatichecon unito un carico moderato e progressivo

  • Quali controlli sugli aspetti clinici

    • Scala VAS per la valutazione analogica soggettiva del dolore

    • Scala Womacper la valutazione funzionale

    • Scala Constant e Murleyper la valutazione clinica

    • Indagini RMN per la valutazione dello stato di flogosi e delle condizioni della cartilagine

  • Gruppo

    N° 4 pazienti (2 m, 2 f)Età media aa 44,5 ± 5,3

    Affetti da sofferenza algodistroficain postumi lesione traumatica

    Alla tibio-tarsica n° 3(esiti frattura n° 2, esiti trauma distorsivo n° 1)

    Al ginocchio n° 1(postumi intervento chirurgico n° 1)

    In assenza di patologie sistemiche concomitanti e di terapie farmacologiche

  • 0,0

    20,0

    40,0

    60,0

    80,0

    100,0

    1 2

    andamento delle scale di valutazione

    prima dopo

    Risultati

    WOMAC VAS

    **

    * p < 0,005prima dopoWOMAC 40,25

    ± 14,1717,25 ± 0,96

    VAS 8,25 ± 14,59

    3,75 ± 1,50

  • Risultati di imagingR. ♀43aa - Postumi trauma distorsivo caviglia

    PRIMAdisomogenità legamento Peroneo-Astragalico, riduzione di spessore delle cartilagini articolare tibio-tarsica, falda di versamento articolare, edema calcaneale

  • R. ♀43aa - Postumi trauma distorsivo caviglia

    DOPOmiglioramento delle spessore cartilagineo, assenza di versamento intra-articolare,immodificato aspetto peroneo-astragalico

  • Risultati di imagingS. ♂52aa - Postumi frattura malleolarePRIMARX a 6 mesi dall’infortunio: ritardo di consolidamento, note di osteoporosiTAC a 6 mesi dall’infortunio: consolidamento, diffusa riduzione del tono calcicoRMN a 1 anno dall’infortunio: ritardo di consolidazione, falda liquida intra-articolare

  • S. ♂52aa - Postumi frattura bimalleolare

    DOPORMN: esiti consolidati di frattura del malleolo peroneale, minimo versamento intra-articolare, caratteristiche morfo-strutturali della cartilagine articolare nei limiti di norma

  • Outline

    • Introduzionela vita e i fenomeni elettromagneticil’utilizzo terapeutico dei campi elettromagnetici

    • Esperienze dirette sulle risposte alla terapial’algodistrofia

    • Principi teorici e ipotesi funzionale• Discussione

  • Le reazioni biochimiche

    La vita dell’uomo e il suo metabolismo si reggono su un insieme complesso ed armonico di numerosissime reazioni biochimiche. Queste reazioni possono svolgersi in tempi compatibili con la vita solo se catalizzate da particolari sostanze chiamate enzimi. Gli enzimi sono dei veri e propri sistemi biocatalizzatori e sono costituiti

    - da una parte proteica “apoenzima”- e da speciali sostanze dette “cofattori”.

  • Gli oligoelementi• Gli “apoenzimi” sono macromolecole proteiche

    la cui attività catalitica è pressoché nulla nello stato di profattori e in assenza dei loro “cofattori”

    • I “cofattori” sono quasi sempre necessari allo sviluppo della catalisi, sono elementi minuscoli in rapporto alla massa proteica.

    • Possono essere di origine organica, non proteica, o essere costituiti da elementi inorganici : ioni metallici o metalloidi (oligoelementi).

    • A livello funzionale, tuttavia, il loro ruolo èfondamentale: sono in qualche modo i catalizzatori del catalizzatore.

  • oligoelemento dal greco oλίγoς = poco, piccolousato per indicare alcuni particolari elementi chimici, presenti in piccolissime quantità nella materia vivente.

    L’enzima ha quindi spesso bisogno di uno più piccolo di lui!

  • Ruolo metabolico degli oligoelementi

    I metalli e i metalloidi interagiscono in vario modo con le strutture molecolari della materia vivente.

    A seconda della natura della molecola con cui si legano, gli oligoelementi possono avere:

    • un ruolo strutturale, quando entrano in una sostanza organica non enzimatica

    • un ruolo funzionale, quando entrano a far parte di un enzima o sono ad esso indispensabili per il suo funzionamento catalitico.

  • Ruolo enzimatico degli oligoelementi

    Gli enzimi che contengono nella loro molecola un oligoelemento vengono detti metallo-enzimi,

    • rappresentano circa il 30% del totale degli enzimi dell’organismo, contengono uno ione metallico nella loro struttura proteica, legato in modo stabile (legame covalente).

    Gli enzimi che funzionano solo in presenza di un oligoelemento vengono detti enzimi metallo-attivati,

    • e sono la grande maggioranza.

  • Enzimi metallo-attivati

    I metalli attivatori di enzimi non sono inclusi nella proteina, ma interagiscono con essa dando luogo ad un’interazione labile, intermittente, puntiforme e rapidamente dissociabile.

    L’attivatore enzimatico metallico non prende chimicamente parte alla reazione.

    Gli attivatori enzimatici più specifici sembrano • i cationi (ioni +), in grado di attivare l’attività

    dell’enzima con meccanismo on/off ,• mentre gli anioni (ioni -) avrebbero la capacità

    di intensificare l’attività dell’enzima sensibile.

  • Ipotesi “chimica”dei processi biochimici

    Il meccanismo chiave-serratura non soddisfa, in vivo, l’estrema specificità, rapidità e precisione della dinamica di reazione enzimatica, in quanto troppo dipendente da fattori “casuali”di vicinanza enzima-coenzima-substrato.

  • Ipotesi “elettro-chimica”dei processi biochimici

    Si è anche supposto che alcuni oligoelementi agirebbero, in quanto ioni metallici, come tratto di unione fra il sito attivo dell’enzima e il substrato, che in tale modo viene attivato;

    ma anche questa soluzione non spiega totalmente le caratteristiche e i risultati della dinamica enzimatica

  • Insoddisfazione delle ipotesiEntrambe le ipotesi sono riscontrabili in vitro con

    concentrazioni di reagenti sufficientemente elevate

    Infatti perché la reazione tra due molecole si attivi in modo casuale la distanza tra loro non può essere superiore al loro diametro molecolare

    Per realizzarsi le reazioni in modo rapido, ordinato e in condizioni di concentrazione modeste, come succede in vivo, è necessario trovare un elemento “regolatore” che crei attrazione tra le molecole e ne determini la loro reazione

  • Interferenza elettromagneticanei processi biochimici

    Almeno alcuni complessi enzimatici potrebbero invece agire come potenti centri di attrazione elettromagnetica, e/o come fonti di emissioni elettromagnetiche che stimolano stati di coerenza dell’acqua che circonda le molecole in interazione.

    La catalisi avverrebbe così per semplice e ordinata “risonanza” delle macromolecole enzimatiche con gli ioni attivatori.

    Bawin e Adey, 1976

  • Ipotesi “elettromagnetica”dei processi biochimici

    Ciascuna molecola ha la caratteristica di emettere una specifica frequenza d’onda elettromagnetica

    I metalli attivatori (che vanno ad innescare gli enzimi metallo attivati) sono prevalentemente cationi instabili

    Questi, sottoposti ad una attivazione energetica, emettono una particolare frequenza d’onda che crea un campo elettromagnetico di frequenza specifica (propria per ciascun metallo)

    Zahadin, 1994Del Giudice et al., 2001

  • Azione del Campo ElettroMagnetico

    Tale campo elettromagnetico di bassissima intensità avrebbe la capacità di indirizzare le specifiche molecole e avvicinarle così da innescare la reazione biochimica

    L’ampiezza della zona di influenza sono date dalla lunghezza d’onda del campo che determina l’ampiezza del dominio di coerenza elettromagnetica

    Del Giudice, 2000

    Liboff e McLeod, 1988 Goodman e Blank, 2002

  • La forza di attrazione esercitataViene fisicamente definita come il rapporto tra

    il Gradiente del Campo ElettroMagneticola differenza tra

    la Frequenza Propria della Molecola e la Frequenza del Campo ElettroMagnetico

    Forza di Attrazione: (Gradiente CEM)2

    (F.Mol)2 – (F.CEM)2

    Che esprime come la forza di attrazione dipenda soprattutto dalla vicinanza tra Frequenza della Molecola e Frequenza del Campo Elettromagnetico generato dal metallo attivatore

    Talpo et al., 2000

  • Alterazioni funzionalie ipotesi “elettromagnetica”

    Similmente, ma in modo opposto, la patologia potrebbe esprimersi attraverso una dis-regolazione di questa raffinata “risonanza”all’interno del complesso enzimatico cellulare.

    Spesso questa viene inizialmente rilevata come mancata “bio-disponibilità” di ioni ad attivitàcatalitica, benché gli stessi siano in effetti abbondantemente presenti nel plasma o negli altri liquidi corporei o a livello endocellulare.

    Talpo 2005

  • Effetti metabolici della QUEC

    Le condizioni metaboliche alterate risentono della stimolazione di risonanze ciclotroniche e di conseguenza enzimatiche per effetto

    • della configurazione dei domini di coerenza dell’acqua

    • della normalizzazione della concentrazione ionica nella porzione d’acqua intra ed extracellulare

    • della stimolazione biocatalitica delle funzioni enzimatiche intracellulari

  • Meccanismo d’azione

    • Effetto anti-infiammatorioriduzione della sofferenza periferica

    • Riequilibrio della funzione a livello delle cellule muscolari striate

    maggiore efficacia dell’attività muscolare• Riequilibrio della funzione a livello delle cellule di

    attivazione neuromotoriamaggiore efficienza motoria

    • Riequilibrio delle funzioni a livello delle cellule muscolari striate (inotropo +)

    maggiore efficienza della pompa cardiaca

  • Sede d’azione

    • Centri nervosi superiori• Centri nervosi metamerici• Muscolo cardiaco• Muscoli deputati al movimento• Articolazioni

    http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.giovannichetta.it/img/midollospinale.jpg&imgrefurl=http://www.giovannichetta.it/sistemanervoso.html&h=354&w=398&sz=21&hl=it&start=1&um=1&tbnid=2h3mI-8v9awnvM:&tbnh=110&tbnw=124&prev=/images%3Fq%3Dmidollo%26svnum%3D10%26um%3D1%26hl%3Dit

  • Effetto

    Ridotta richiesta energeticaRidotta affaticabilità

    Riduzione del dolore

    Migliore reclutamento

    muscolare

    Migliorata efficienza

    cuore-polmone

    Miglioramento funzionale globale

  • Outline

    • Introduzionela vita e i fenomeni elettromagneticil’utilizzo terapeutico dei campi elettromagnetici

    • Esperienze dirette sulle risposte alla terapial’algodistrofia

    • Principi teorici e ipotesi funzionale• Discussione

  • Stato dell’arte

    • Proposizione fisica teorica• Riscontro sperimentale dei principi teorici• Risultati sperimentali su animali• Effetti biochimici in vivo sull’uomo• Riscontro di alterazioni funzionali

    in alcune condizioni patologiche

  • Obiettivi

    • approfondimento nella trasposizione dei principi fisici in ambito biologico

    • approfondimento e diversificazione sperimentale in vivo

    • approfondimento osservazionale dei dati suggestivi su specifici ambiti clinici

  • Approfondimenti Sviluppo di una ricerca

    di laboratorio e clinica• interdisciplinare• polispecialistica

    Nella traccia di quanto sviluppato negli ultimi anni dal Prof. Getullio Talpo

  • Conclusioni

    • Le teorie sull’influenza dei campi elettromagnetici a bassa intensità offre una “nuova dimensione” dei fenomeni biologici

    • La terapia con ionorisonanza ciclotronica apre nuove ipotesi di cura in molti ambiti clinici

    • La cura potrebbe essere semplice, efficace, priva di effetti indesiderati e a basso costo

  • Grazie!S.S. Terapia con Onde d’Urto e Medicina Non Convenzionale

    www.ondedurto.org

  • Zahdin (1994)

    Osserva che In una soluzione di Acqua e Ac. Glutammico • in ∆ Potenziale 80 mV • sottoposta a C.M.S. 25 µT• sottoposta a C.M.P. da 10 a 90 νT (1/1000 CMS)• con Frequenza variabile

    ad una Frequenza = FC propria dell’elettrolitasi registra un picco di corrente con incremento del 30% della corrente ionicail picco di corrente si estingue per intensità del C.M.P. > 80 νT

  • Del Giudice, Preparata,Fleischmann, Talpo (2000)Teoria dei “domini di coerenza”• Gli ioni di ogni data specie

    formano dei sistemi coerenti• L’acqua in particolare si

    organizza per insiemi coerenti e frazione non coerente

    • Nel corpo umano l’acqua è organizzata per il 40% in insiemi coerenti della dimensione di circa 500 Å

  • In effetti, in oligoterapia vi è la prevalenza di utilizzo di ioni positivi (fanno eccezione,

    per esempio, Fluoro, Bromo e Zolfo).Per rendere ragione della loro specificitàd’azione e della loro attività NON dose-

    dipendente, si ipotizza ora un meccanismo d’azione di tipo elettromagnetico che chiama in causa fattori di risonanza.

  • Ruolo degli oligoelementiruolo strutturale: • i pigmenti sanguigni (emoglobina) • le proteine vettrici (transferrina, ceruloplasmina, ecc.) • le proteine di deposito (ferrina, emosiderina) • gli ormoni (insulina, tiroxina, triiodotironina) • le vitamine (B 12).ruolo funzionale:• modulano l’eccitabilità e la contrattilità delle cellule• intervengono nella permeabilità di membrana

    Soprattutto a questo secondo aspetto è legato il ruolo terapeutico degli oligoelementi

    Nuovi orizzonti della medicina:La medicina quantisticaEsperienze nella terapiacon ondeelettromagneticheOutlineOutlineMagnetismo di baseIl campo elettromagnetico e i sistemi viventiL’attività cellulare nel campo elettromagneticoOutlineTerapia con Campi MagneticiTerapia con campi magnetici pulsatiCatalisi Quanto-Elettrodinamica (QUEC)Frequenza ciclotronicaIonorisonanza ciclotronicaCome funziona la macchinaEffetti cellulari della QUECEffetti rilevabili sul pazienteRilievo delle condizioni bioelettriche del pazienteImpedenza bioelettrica vettorialeOutlineGruppo 1 24 pazienti femmineetà media anni 61 con poliartropatiasedute 12 Gruppo 2 36 pazienti maschieta media anni 51con poliartropatia sedute 12Patologie osteoarticolariNostra esperienzaAlgodistrofiaComplex Regional Pain SyndromePatogenesiClinicaImagingCondizioni clinicheCriteri di esclusioneProtocollo terapeuticoApproccio riabilitativoQuali controlli sugli aspetti cliniciGruppoRisultatiRisultati di imagingR. ♀43aa - Postumi trauma distorsivo cavigliaRisultati di imagingOutlineIpotesi “chimica”dei processi biochimiciInsoddisfazione delle ipotesiAzione del Campo ElettroMagneticoLa forza di attrazione esercitataEffetti metabolici della QUECMeccanismo d’azioneSede d’azioneEffettoOutlineStato dell’arteObiettiviApprofondimentiConclusioniZahdin (1994)Del Giudice, Preparata,Fleischmann, Talpo (2000)