NUMERO I OTTOBRE-NOVEMBRE · NUMERO 1 OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017/2018 Il progetto GISPA...

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NUMERO I OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017-2018 Non permettere mai a nessuno di chiuderti in gabbia. Ricorda che sei nato libero... libero di scegliere, di sbagliare, di lottare, di ricominciare... Libero di chiudere gli occhi, di aprire le ali e di volare via.

Transcript of NUMERO I OTTOBRE-NOVEMBRE · NUMERO 1 OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017/2018 Il progetto GISPA...

NUMERO I

OTTOBRE-NOVEMBRE

Anno scolastico 2017-2018

Non permettere mai a nessuno di chiuderti in gabbia.

Ricorda che sei nato libero... libero di scegliere,

di sbagliare, di lottare, di ricominciare...

Libero di chiudere gli occhi, di aprire le ali e di volare via.

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NUMERO 1 OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017/2018

L’Istituto Tecnico “G.C. FALCO” vince la Gara Internazionale

Scuole di Progettazione Aeronautica Cronaca di un successo annunciato

“A dire la verità un po’ ce lo aspettavamo, quando siamo partiti in bus da Capua alle 4.00 di matti-

na alla volta della Malpensa in noi più che speranza, c’era tanta fiducia e consapevolezza di otte-

nere un buon risultato!”

E così è stato. Gli alunni delle classi 5ACA, 5ACM e 5BCM dell’indirizzo di Trasporti e Logistica,

dell’Istituto Tecnico “G.C. Falco” di Capua, accompagnati dai professori L. Mascolo e G. Belardo,

hanno letteralmente dominato e vinto in due delle tre categorie, Gold e Silver, in cui si è articolata

la gara GISPA.

Che cosa è la G.I.S.P.A?

La GISPA, ovvero la Gara Internazionale Scuole di Progettazione Aeronautica, è una competizione

che ha richiesto la progettazione e la costruzione di diversi modelli di alianti suddivisi in tre catego-

rie: la Gold Class, riservata ad alianti realizzanti interamente con stampa 3D; la Silver Class nella

quale l’aliante può essere realizzato con qualsiasi tecnologia costruttiva ed il lancio avviene con

slitta-catapulta (anch’essa da progettare e realizzare) ed infine la Bronze Class nella quale il lancio

viene effettuato a mano.

La competizione, organizzata dall’Istituto Superiore “Ponti” di Gallarate (VA), si è tenuta presso il

Parco e Museo del volo di Volandia sito nelle adiacenze dell’Aeroporto della Malpensa (VA) nei giorni

13 e 14 ottobre 2017.

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Il progetto GISPA dell’ I.T. “G.C. Falco”

La nostra adesione al progetto GISPA risale ad Aprile 2017, allorquando tutti noi alunni della 5°ACA

abbiamo con entusiasmo aderito alla proposta fattaci dal prof. Mascolo.

Con la stampante 3D, da poco acquistata per il nostro laboratorio, e con la guida e l’aiuto del prof.

Gaspare Di Stasio, ci siamo concentrati sulla progettazione di un aliante per la categoria “Gold”

utilizzando il Cad 3D TopSolid installato sui PC del laboratorio di Costruzioni Aeronautiche.

A fine giugno si sono aggiunti i ragazzi delle 5ACM e 5BCM, della sede associata di Grazzanise che,

coordinati dal prof. Belardo, hanno progettato e realizzato le slitte/catapulte necessarie per la par-

tecipazione alla categoria Gold e Silver.

I lavori di preparazione e le prove sugli alianti auto-costruiti sono continuati anche nei mesi estivi di

giugno e luglio, nonostante le attività didattiche fossero da tempo ultimate. Nel mese di settembre,

grazie all’esperienza del prof. Belardo, sono poi stati realizzati gli alianti in depron, che hanno ga-

reggiato nelle categorie Silver e Bronze, e sono state fatte ulteriori prove di volo nella palestra del

nostro Istituto.

I giorni della gara

Siamo giunti a Volandia, venerdi 13 ottobre 2017, all’ora di pranzo, dopo aver visitato nella mattinata

l’aeroporto militare di Cameri ed in particolare l’affascinante reparto di manutenzione dei velivoli del-

la linea Tornado ed Eurofighter.

Il programma nel pomeriggio prevedeva il montaggio delle slitte-catapulte, per la Gold e Silver Class,

la misurazione dell’altezza dei piloti lanciatori, per la Silver Class, il sorteggio per l’abbinamento alle

varie batterie dei giudici di gara (i docenti accompagnatori dei vari istituti).

Sabato 14 ottobre, è stato il giorno della gara. In mattinata si sono svolte le batterie della “Bronze

Class” e successivamente è stato il momento della “Silver Class”.

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Dopo pranzo si sono svolte invece le batterie della Gold Class e quindi c’è stata la premiazione.

Dopo i festeggiamenti di rito, alle 18.30 tutti sul bus. È stata una lunga notte di viaggio per molti di

noi! Siamo arrivati stanchi e assonnati ma contenti ed appagati per aver vissuto una grande e forma-

tiva esperienza didattica, anche perché i nostri docenti hanno ben pensato di inserire la partecipa-

zione alla gara nel contesto di un viaggio di istruzione di 3 giorni che ha consentito a 44 di noi di visi-

tare la base dell’A.M.I di Cameri, di partecipare a conferenze tecniche sui temi di carattere aeronau-

tico, di visitare le strutture dell’ITS lombardo ed il bellissimo e affascinante Museo di Volandia. Que-

sta è la scuola che più ci piace, questa è un esempio di “Buona Scuola” che vogliamo!

È doveroso ringraziare tutti coloro che hanno reso ciò possibile, a cominciare dal nostro D.S. prof.

Paolo Tutore, ma soprattutto i nostri professori Mascolo, Belardo e Di Stasio, senza i quali il nostro

FALCO non avrebbe potuto, ancora una volta, “VOLARE COSÌ IN ALTO”!

Gianluca Bruno e Giuseppe Zagaria, 5 ACA

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ORIENTASUD : IL SALONE DELLE OPPORTUNITA’ Dal 7 al 9 Novembre, la mostra d’oltremare a Napoli è stata teatro di uno dei più grandi eventi di

orientamento universitario e lavorativo della nostra regione: la diciottesima edizione dell’

“ORIENTASUD”. Dalle 9 alle 14 centinaia e centinaia di studenti provenienti da tutte le scuole della

regione entravano negli stand della mostra d’oltremare dov’erano presenti università campane, italia-

ne ed europee!

Il giorno 9 Novembre anche il nostro istituto ha partecipato a questo grande evento coinvolgendo tut-

te le classi quinte sia della sede centrale di Capua che della sede associata di Grazzanise.

Università pubbliche e private, classiche e telematiche, italiane e non, nulla importava se non di tro-

vare quella “adatta a noi”. Dopo aver sostenuto quasi un’ora di fila, anche noi studenti del Falco riu-

sciamo ad entrare e lì un mondo completamente nuovo: ci ritroviamo investiti dalla voglia di scoprire

cosa hanno da offrirci ognuna delle università che vediamo, fermi vicino ad ogni stand per curiosare e

cercare di capire cosa differenzia una facoltà dall’altra, perché scegliere diventa la priorità. Tantissi-

mi ragazzi spaesati, indecisi sul proprio futuro, appassionati da tutto, e quindi da nulla… ma proprio

per questo le attività al salone delle opportunità erano accuratamente organizzate:

Conferenze sulla scelta all’università, con facoltà di vari campi quali Scienze politiche, Medicina,

Psicologia, Scienze della formazione, Economia, Ingegneria ed altre;

Seminari sul giusto approccio da avere ad un colloquio di lavoro, come prepararsi, come presentar-

si e come comportarsi;

Laboratori sui curriculum vitae: cosa sono, come vanno compilati e quali sono le informazioni che

possono convincere eventuali datori di lavoro a puntare su di noi;

Test attitudinali alla scelta universitaria con domande a risposta multipla sulle nostre preferenze

ed attitudini sia scolastiche che non, per indirizzarci alla facoltà ideale per noi;

Test sull’autoimprenditorialità con domande psicoattitudinali per capire se abbiamo la stoffa per

fare impresa e trasformare i nostri interessi in mestieri.

Eventi come questi sono importanti e vanno pubblicizzati più di come non venga già fatto perché, al

giorno d’oggi, ci risulta difficile capire qual è la strada giusta per noi e quali siano realmente le nostre

attitudini lavorative e quali invece soltanto passioni.

Ovviamente non sarà soltanto un evento a convincerci sulla strada da intraprendere nel nostro futuro,

ma quello che è certo è che giornate come queste ci aiutano, durante il percorso del quinto anno, a

chiarirci le idee.

Maria Barone, 5 AIN

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Orientare è scegliere consapevolmente

UNIVExpo è stata la meta del primo viaggio d’istruzio-

ne dell’anno scolastico 2017/18. Giorno 13 Ottobre,

le classi V dell’istituto Falco di Capua hanno preso

parte agli incontri di orientamento universitario orga-

nizzati nel Complesso Universitario di Monte Sant’An-

gelo a Napoli. L’UNIVExpo nasce per rispondere alla

domanda “Come orientarsi all’Università”. Ci siamo

ritrovati lì nel mondo universitario per approcciarci

con la realtà che vivremo il prossimo anno come ma-

tricole. Ciascuno ha scelto liberamente la facoltà da

visitare e in tal modo si è assistito a lezioni introdut-

tive sui vari corsi, da quello di scienze motorie e

sportive a quello di giurisprudenza, da quello di eco-

nomia a quello di lettere...Osservando una legenda

che riportava i colori delle diverse aule, ciascuno ha

privilegiato gli indirizzi dell’area medica, oppure

quelli dell’area scientifica, oppure quelli dell’area

economica, psicosociale, giuridica, letteraria e peda-

gogica ed infine quelli delle lingue straniere. Molto

frequentata è stata l’aula gialla, che presentava varie

facoltà: agraria, scienze motorie e veterinaria, e c’era l’imbarazzo della scelta. I professori univer-

sitari che hanno tenuto questi corsi introduttivi per l’orientamento ci hanno spiegato anche l’op-

portunità di ritornare alla facoltà che sceglieremo nelle vesti di “matricole”, facendo una sempli-

ce richiesta scritta all’Ateneo. Soddisfatti per la bellissima e preziosa esperienza vissuta, noi ragaz-

zi abbiamo fatto ritorno a Capua più consapevoli sulla strada da seguire dopo il diploma. L’attesta-

to di partecipazione che ci hanno rilasciato è il primo step di un percorso che speriamo di intra-

prendere con successo e con la consapevolezza che lo studio comporta sacrifici ma ripaga in com-

petenze.

Christian De Lucia, 5 AMM

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ALL’ISTITUTO TECNICO G.C. FALCO DI CAPUA LA GIORNATA MONDIALE PER LA SICUREZZA

NELLA SCUOLA L’istituto ha aderito alla ”Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole”, promossa dal MIUR

e dall’Associazione “Cittadinanza attiva”.

Con la “Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole”, istituzionalizzata dalla Legge n.

107/2015 e fissata con D.M. n. 914/2015 al 22 novembre di ogni anno, si intende promuovere

iniziative per la condivisione della conoscenza dei rischi legati al proprio territorio e alla pro-

pria scuola, diffondendo un messaggio concreto di come la sicurezza debba essere un diritto di

tutti e di come si possa essere e diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli.

In linea con gli intenti istituzionali nel nostro istituto, nei giorni 20, 21 e 22 Novembre sono sta-

te organizzate attività didattiche, occasioni di discussione e di sensibilizzazione ed esercitazio-

ni sui temi della sicurezza, della prevenzione e gestione dei rischi con la partecipazione di

esperti ed associazioni.

Sono stati presenti rappresentanti della protezione civile locale “Associazione SOS Radio Soc-

corso” , l’Avv. Carminuccia Marcarelli di “Cittadinanza attiva” e la psicologa Patrizia Pesola.

Durante la mattinata del 22 novembre 2017, c’è stata la Caccia al tesoro on line “A Caccia di

Sicurezza”, proposta dal MIUR settore Edilizia Scolastica, che ha consentito ad un gruppo di

studentesse e studenti scelti di confrontarsi sui temi della sicurezza, nonché di acquisire infor-

mazioni corrette sulla prevenzione dei rischi all’interno della propria scuola.

Nella stessa mattinata è stata, poi, effettuata una prova di evacuazione con il coinvolgimento

della Protezione Civile locale, sia presso la sede centrale che presso la sede associata.

Per raggiungere obiettivi

ambiziosi come quello

della sicurezza è necessa-

rio lavorare tutti insieme

nella stessa direzione ed

è necessario uno sforzo

congiunto di tutti i sog-

getti istituzionali coinvol-

ti nonché una partecipa-

zione attiva delle comu-

nità scolastiche per dif-

fondere informazioni cor-

rette, azioni e buone pra-

tiche per la promozione

della cultura della sicu-

rezza e per la gestione

dei rischi all'interno delle

scuole, anche attraverso

momenti formativi e incontri che coinvolgano gli studenti.

Giovanni CASALE, 5AIN

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Visita all’aeroporto “F. Baracca” di Grazzanise

Il giorno 20 ottobre 2017, tutte le classi dell'istituto “Giulio Cesare Falco” della sede di Grazzanise

sono uscite dall'istituto per recarsi all'aeroporto del 9° stormo di Grazzanise per la ricorrenza dei

suoi 50 anni dalla fondazione.

Quando siamo arrivati alla base, alcuni ufficiali preposti, ci hanno mostrato il territorio su cui è ubi-

cato l’aeroporto e spiegato la sua storia.

Per la ricorrenza del cinquantennale, è stato allestito il simulatore di Volo delle Frecce Tricolori,

settori con velivoli in mostra statica a carattere aeronautico con mezzi sia storici che moderni , mo-

stra storico e fotografica, multimediale, modellismo e punto promozionale A. M.

Alla fine della giornata, ci hanno mostrato come si svolge un'esercitazione su un elicottero, ed è sta-

ta la cosa più emozionante.

Per il nostro indirizzo, conduzione del mezzo aereo, questa visita è stata molto istruttiva e ci ha da-

to le informazioni necessarie ad orientarci, soprattutto per chi vuole continuare in questo settore.

Cantiello Annamaria, 5 ACM s.a. Grazzanise

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“Educhiamo alla legalità, oggi”

“IO NON DIMENTICO”

Nassiriya, 12 novembre 2003 “Senza dignità non c’è democrazia”

Il 12 novembre si rievoca una delle pagine più dramma-

tiche della storia moderna, l’attentato di Nassiriya, ov-

vero un attacco terroristico avvenuto nell’omonima cit-

tà irachena alla base italiana Maestrale, una vera e pro-

pria strage che ha causato 28 vittime e 58 feriti.

Carabinieri e militari della base Maestrale erano impe-

gnati nella missione Antica Babilonia, iniziata nel 2003,

anno della strage, lo scopo della missione era quello di

garantire lo sviluppo della nazione irachena e la sicu-

rezza del suo popolo. Le principali attività della missio-

ne erano di mantenimento dell’ordine pubblico, rico-

struzione di edifici, fornitura di provviste e addestramento di una nuova polizia locale, attività che

non hanno mai avuto inizio.

Erano le ore 10:40 in Iraq e le 08:40 in Italia quando un camion cisterna pieno di esplosivo guidato

da due kamikaze esplose davanti alla base militare italiana, provocando successivamente l’esplosio-

ne del deposito munizioni della base. Nel camion erano contenuti circa 200kg di tritolo mescolato a

liquido infiammabile, una quantità di miscela esplosiva creata, appunto, per una strage. Il bilancio

fu di 28 morti, di cui 19 italiani e 58 feriti, tra le vittime ricordiamo ben dodici carabinieri italiani:

Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante

Giovanni Cavallaro, sottotenente

Giuseppe Coletta, brigadiere

Andrea Filippa, appuntato

Enzo Fregosi, maresciallo lungotenente

Daniel Ghione, maresciallo capo

Horacio Majorana, appuntato

Ivan Ghitti, brigadiere

Domenico Introvaia, vice brigadiere;

Filippo Merlino, sottotenente

Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante

Alfonso Trinone, maresciallo aiutante

Vittime anche alcuni militari italiani

Massimo Ficuciello, capitano

Silvio Olla, maresciallo capo

Alessandro Carrisi, caporal maggiore capo scelto

Pietro Petrucci, caporal maggiore

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Una strage ancor più grave fu evitata grazie al carabiniere di guardia alla base Andrea Filippa, che

riuscì ad uccidere i due kamikaze facendo si che il camion non arrivasse all’interno, esplodendo

sul cancello di entrata.

Si tratta di uno degli avvenimenti più tristi degli ultimi anni, una missione di pace terminata con

una strage di civili e militari che miravano ad aiutare il popolo iracheno. Le probabilità di un at-

tacco terroristico erano considerate basse perché gli estremisti della zona erano ben controllati e

la popolazione locale non era ostile nei confronti dei militari italiani.

La nostra scuola ha commemorato il triste evento coinvolgendo tutti gli alunni con attività atti-

nenti alla tematica, come discussioni in aula, temi scritti e visione di film. Gli alunni della IV AMM

hanno visto il film “Nassirya per non dimenticare” seguito da un vivace dibattito sul coraggio dei

giovani che ogni giorno rischiano la loro vita nelle missioni di pace all’estero. Tale attività, che

rientra nell’educazione alla legalità, è stata organizzata con l’insegnante di italiano, Prof.ssa An-

gela Nespoli. Purtroppo, attacchi terroristici continuano a minare ancora oggi la nostra serenità.

La nostra libertà personale è limitata perché siamo sempre più impauriti dall’eventualità di subire

violenza gratuita dai terroristi, che sono ancora liberi di agire. La speranza di tutti è che la pace

possa finalmente regnare sovrana in un mondo dove sembra ancora un’utopia.

Antonio Sepolvere 4 AMM

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Il Deep Web

Il mondo di internet è a dir poco vastissimo, è un universo a se stesso. Internet nacque per far si che

due dispositivi avessero la possibilità di interconnettersi tra loro (dall’Asia all’Europa). Da qualche

tempo a questa parte internet ha subito una

vera e propria rivoluzione, è possibile utiliz-

zarlo per fare acquisti, conoscere altre per-

sone e anche per condividere contenuti

multimediali come video, immagini e canzo-

ni. C’è da dire che per molti internet è una

manna dal cielo e per altri una vera e pro-

pria maledizione, per il sottoscritto è utile

per certi fini e pericoloso per altri. Diceva-

mo che internet è come un universo in con-

tinua evoluzione, ma la gente visualizza cir-

ca il 4% di tutto ciò che è presente in rete,

mentre il restante 96% non è di facile visua-

lizzazione. Facciamo l’esempio dell’iceberg,

noi vediamo solo la punta mentre tutto il

resto è totalmente sott’acqua. Il Deep Web

come dice lo stesso nome è un web som-

merso utilizzato per lo più da persone senza scrupoli o criminal; moltissime agenzie internazionali

combattono ciò che accade in questa parte del web, come l’FBI (Federal Bureau of Investigation,

USA), l’Interpol (International Police) e l’FSB (Federalnaya Sluzhba Bezopasnostij, Servizi Federa-

li di Sicurezza, Federazione Russa). Ciò che accade all’interno di questa parte del web è qualcosa di

aberrante, si passa dai crimini leggeri a crimini da sociopatici. Qui si possono trovare: armi; droghe

(di qualsiasi tipo); è possibile commissionare omicidi assoldando un vero e proprio sicario; scambi di

informazioni tra terroristi internazionali; è possibile far torturare un individuo sotto pagamento e

guardare in diretta la tortura; traffico di organi. Questo è solo una parte di quel che avviene nel

DEEP WEB, esiste anche un’altra parte del Deep Web, ancora più in profondità, la DARK WEB dove

accedervi è davvero rischioso.

Rischi

I rischi sono molti, annoveriamo quello più comune, la possibilità di infettare il proprio pc con un vi-

rus di portata enorme, e in tal caso si sarà costretti a dover gettare il proprio pc. Altro rischio è quel-

lo di un virus che blocchi il computer e per accedere ai propri dati si sarà costretti a pagare, altro

rischio è quello di trovarsi il pc in poco tempo hackerato e derubato delle nostre informazioni.

Come accedervi?

Per accedervi sono richieste abilità notevoli in campo informatico, l’accesso può avvenire attraverso

darknet come Tor, 12P e Freenet.

Moneta: è possibile acquistare e vendere all’interno del Deep Web e la moneta ufficiale al suo inter-

no è il Bitcoin ovvero una moneta informatica non tracciabile.

Ventriglia Axum Mattia, 4 BIN

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LA VITA NASCOSTA DEI SOCIAL NETWORK

Social network tradotto letteralmente vuol dire “Rete sociale” ma il suo significato è “Gruppo di

individui connessi tra loro da diversi legami sociali”.

I social network consistono in un qualsiasi gruppo di individui che hanno dei legami sociali e un

sito internet che fornisce agli utenti della rete un punto d’incontro virtuale per scambiarsi mes-

saggi, chattare, condividere foto e video,e tant’altro. Ci sono tanti vari social network, ma i più

noti sono Facebook, Whatsapp, Instagram, Twitter che sono anche i più utilizzati dai giovani.

Questi social ultimamente sono molto diffusi, anche troppo; per i giovani d’oggi è più facile ave-

re una “social life” che una vita reale.

Ora vedremo, in 4 puntate, le varie funzionalità nascoste dei social più diffusi.

INSTAGRAM

Instagram è un social network che nasce

il 6 ottobre 2010, da un’idea di Kevin Sy-

strom e Mike Krieger, ma dopo due anni

nel 2012,l’azienda fu comprata per un

miliardo di dollari da Facebook.

Inizialmente questo social fu lanciato so-

lo sulla piattaforma di IOS,dopo poco fu

disponibile su tutte le piattaforme. Nasce

come social esclusivamente per condivi-

dere foto, ma dopo vari aggiornamenti

sono arrivati a renderlo utile anche per chattare.

Ora vi spiegherò una funzione che non tutti conoscono, che serve a quantificare il numero di per-

sone che visualizzano il tuo profilo,quante salvano le tue foto e quante impressioni hanno.

Ciò si ottiene passando il proprio profilo da “Profilo Privato” a “Profilo Aziendale”. Per renderlo

possibile basta avere una pagina su Facebook.

Ora vi spiegherò in vari passaggi come eseguire questa operazione.

1) Andare sul proprio profilo Instagram

2) Andare in opzione profilo (i 3 puntini in verticale,in alto a destra)

3) Andare nella sezione “Account”

4) Scegliere la 9° voce: “Passa a un profilo aziendale

5) Uscirà la schermata che ti spiegherà le varie funzionalità e tu cliccherai “continua”

6) Arriverai alla voce “Scegli una pagina”

7) Sceglierai la tua pagina facebook

8) Aggiungerai le credenziali richieste

9) Confermi e otterrai il tuo “Profilo aziendale”

Questo è utile per sapere chi ti sta seguendo.

Cantiello Christian, 4 BIN

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Riflessioni sull’inquinamento

Da parecchio tempo, sui giornali e in televisione, si parla di inquinamento della terra. È un pro-

blema molto serio! Spesso, alla televisione, fanno vedere fiumi e laghi che ormai si possono consi-

derare morti! Infatti sulle rive ci sono alberi miseri e spogli che sembrano scheletri, nell'acqua

galleggiano numerosi pesci morti per mancanza di ossigeno!

Oggi si è finalmente capito che l’inquinamento è la principale causa dei cambiamenti climatici, in

particolare del riscaldamento globale.

Purtroppo è proprio vero, la natura è già fortemente inquinata e l’uomo se ne accorge quando si

guarda intorno, soprattutto a mare! Le spiagge sembrano deposti di rifiuti, l'acqua, molte volte,

contiene della nafta e, quando ci si asciuga dopo il bagno, l’accappatoio diventa tutto sporco!

Spesso si sente dire dalle persone anziane che, ai loro tempi, non c'era questo inquinamento: l'ac-

qua dei fiumi era così pulita e limpida che si potevano vedere i sassi del fondo!

L’uomo, nel corso dei secoli, ha contribuito a inquinare profondamente il pianeta Terra, per cui

sta pagando in prima persona con problemi di salute. Si tratta di molte malattie come: il cancro,

il lupus, i disturbi del sistema immunitario, le allergie e l’asma!

È' un problema molto grave l’inquinamento, e non è possibile che gli esseri umani continuano a

farsi del male da soli! L’uomo, animale tra gli animali, ha un cervello più sviluppato e dovrebbe

essere in grado di trovare soluzioni per risolvere il problema: basterebbe un minimo sforzo da par-

te di tutti!

Tutti dovrebbero adottare il sistema della raccolta differenziata, dovrebbero sfruttare l'energia

pulita (sole, pale eoliche, ecc.) in una parola, dovrebbero rispettare l’ambiente!

In questo modo si vivrebbe meglio e si farebbe del bene alle generazioni future!

Giuseppe Iannotta , 3 BEL

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Realtà Ormai si sa: il mondo non è un posto tranquillo. Basta accendere il televisore dopo una lunga giornata

di lavoro, per rendersi conto di cosa succede intorno a noi: violente risse tra giovani fuori i locali di

ritrovo, giri intricati di prostituzione e spaccio di sostanze illecite, povertà che affligge sempre più fa-

miglie, omicidi, disastri naturali che sconvolgono la quiete di piccoli centri abitati e attentati terroristici

sempre più frequenti e feroci.

Quanto vorrei tornare bambino e poter

vedere il mondo con occhi diversi,

ignorando così la stupidità e la cattive-

ria umana, invece di dover fare i con-

ti con l’idea che fuori quella porta, die-

tro a monumenti, piazze, case ed im-

mensi palazzi che sembrerebbero mo-

strare la civiltà, si nasconde in realtà

una Giungla, una giungla dove il più

forte sopravvive e il più debole soccom-

be.

Antonio Di Benedetto 5 AEL

L’Immigrazione in Italia L’immigrazione è un fenomeno che esiste da tantissimi anni ed è in continua crescita. Molti immi-

grati giungono sulle nostre coste per vari motivi: guerre nel loro paese, stato di povertà e molto

spesso cercano di trovare pace in Italia!

Negli ultimi anni si è assistito ad un forte aumento del fenomeno dell’immigrazione e questo è molto

preoccupante! Molti immigrati, inoltre, perdono la vita durante questi viaggi “della speranza”, per-

ché le imbarcazioni che usano per trasferirsi sono molto

scadenti e caricate fino “all’inverosimile”!

Quando gli immigrati arrivano sulle coste italiane si tro-

vano in condizioni pessime, hanno scarsa igiene e quasi

tutti hanno bisogno di cure a causa di malattie; infatti,

appena sbarcano vengono sottoposti subito a controlli

sanitari.

Spesso gli immigrati non riescono a trovare un buon rap-

porto con le popolazioni ospitanti, a causa di pregiudizi o

di atti criminali che alcuni di questi compiono.

Francesco Russo 3 BEL

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LE MACCHINE CNC

Uno degli ultimi acquisti del nostro istituto riguarda le machine CNC o “macchine a controllo nu-

merico”, in particolare di un tornio e una fresa che utilizzano un sistema elettronico dotato di

logica programmabile che le rende capaci di compiere cicli di lavoro in automatico.

È da precisare, però, che le macchine CNC non sono definibili come “Robot”, poiché quest’ultimi

sono capaci di adattarsi a qualsiasi circostanza ambientale in cui operano, portando a termine il

proprio lavoro anche in caso di imprevisti esterni.

Invece, le CNC eseguono le operazioni seguendo un programma ben definito, lasciando all’opera-

tore il compito di sistemare nella giusta posizione i pezzi ed estrarli una volta finiti.

Questo genere di macchine lavora eseguendo movimenti precisi sulla base dei tre assi direzionali

(X, Y, Z), che permetto all’utensile di raggiungere ogni punto all’interno dell’area massima di

esecuzione.

Tali movimenti vengono coordinati da un computer, a sua volta programmato dall’operatore

stesso in base al pezzo che si deve produrre. Talvolta è possibile abbinare un comune program-

ma CAD per progettare il pezzo in una comoda grafica 3D per poi convertire il file CAD in un lin-

guaggio leggibile alla macchina in questione.

Alessandro Cucarano, 5 AMM

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FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA: EOLICA E SOLARE

L’umanità ha sempre utilizzato le risorse naturali per rendere più agevole la propria esistenza, que-

sto uso continuo ha portato, però, danni irreversibili per l’ambiente. Ecco perché si è sentita l’esi-

genza di trovare nuove risorse alternative, che si sostituiscano a quelle altamente inquinanti.

L’evoluzione della ricerca scientifica, in questo campo, ha avuto moltissimi risultati, per cui sono

state utilizzate fonti energetiche rinnovabili tra cui l’eolico e il solare.

Negli ultimi anni la ricerca di nuove soluzioni ha dato un forte impulso allo sviluppo dell’eolico che

rappresenta il mercato più dinamico tra le risorse rinnovabili. La tecnologia è attualmente matura e

l’efficienza è già molto alta. I principali limiti percepiti sono il costo, la discontinuità della produ-

zione e l’impatto paesaggistico-ambientale. Problemi che possono essere limitati attraverso misure

ad hoc: il costo può essere coperto da una politica di prezzi sovvenzionata; il problema della discon-

tinuità può essere arginato attraverso la limitazione delle immissioni in rete di energia prodotta da

fonti eoliche e la questione paesaggistica, utilizzando soluzioni architettoniche di minor impatto.

L'energia solare, altra fonte di energia rinnovabile, può essere utilizzata sia per la produzione diret-

ta di elettricità sia per la produzione di acqua calda. Nel primo caso, l'irradiazione solare è converti-

ta in energia elettrica tramite l'effetto fotoelettrico: i panelli fotovoltaici sono composti da celle

che in pratica si comportano come piccole batterie. Attualmente, il principale limite allo sviluppo

degli impianti fotovoltaici è il loro elevato costo, infatti la filiera viene sovvenzionata con vari me-

todi per incoraggiare la ricerca di nuove tecnologie più competitive.

Nel caso del solare termico, invece, i raggi sono trasformati in calore che viene utilizzato per la pro-

duzione di acqua calda sanitaria o per il riscaldamento dell'ambiente domestico. La tecnologia at-

tualmente disponibile permette già di recuperare l’investimento in un impianto termico in poco

tempo.

“L’era dei combustibili fossili è al tramonto. Sta nascendo un regime energetico capace di incanala-

re la civiltà verso una strada radicalmente nuova” afferma Jeremy Rifkin, Presidente della Founda-

tion on Economic Trends di Washington e docente alla Wharton School.

Domenico Di Rauso, 3 BEL

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I giovani di oggi: “gioventù bruciata? ”

La stesura di questo articolo è scaturita da un animato dibattito nato durante la lettura di un bra-

no tra i ragazzi della IV AMM e la loro Docente di Italiano. Gli alunni, dialogando con la Prof.ssa

Angela Nespoli, hanno esplicitato un loro disagio, maturato dalla convinzione di non sentirsi sem-

pre apprezzati adeguatamente dagli adulti. Addirittura, sottolineavano che, spesso, al mondo

d’oggi, gli adulti puntano l’indice verso i ragazzi senza rendersi conto che la società offre molto

poco per aiutarli effettivamente nel loro percorso di crescita. Un alunno, in particolare, ha scritto

di getto le sue considerazioni in merito:

“Oggi giorno la mia generazione è sotto i riflettori maggiormente rispetto a quelle precedenti.

Spesso si punta il dito troppo facilmente su noi ragazzi senza dare ascolto o prendere in conside-

razione ciò che abbiamo da dire o abbiamo fatto. Ci viene attribuito l’appellativo di “gioventù

bruciata” e che di questo passo rovineremo il mondo visto che non siamo abbastanza maturi e mai

lo saremo per affrontare le problematiche della vita, senza tenere conto che voi adulti, e dico

voi, per puntare proprio il dito contro, cosa avete fatto di meglio? Forse dimenticate che avete

scatenato due guerre mondiali, ci lasciate in eredità un mondo inquinato e pieno di problemi,

beh! Mi sa che la generazione bruciata non è proprio la mia, forse la mia è la generazione che non

potrà mai essere all’altezza dei problemi che voi avete creato.

Del resto anche la mia generazione ha qualche colpa, il problema di noi giovani è che non abbia-

mo valori, ma, a conti fatti, non è tutta colpa nostra, la maggior parte dei genitori aveva di me-

glio da fare, invece di insegnare a vivere ai propri figli, chissà, forse erano impegnati a stare sui

telefonini, sì proprio i telefonini, ci accusate di essere dipendenti da essi; quando voi invece pas-

sate tutto il tempo usandoli, la differenza è che noi ci facciamo le magie e voi perdete solo tem-

po, poi noi siamo quelli che sono dipendenti. Forse, da noi giovani vi aspettate miracoli o per lo

più ci individuate come persone che non appartengono alla vostra società. Un’ altra colpa dei mie

coetanei è che la maggior parte di loro si appoggia totalmente sulle spalle dei genitori chiedendo

e pretendendo di tutto, senza essere a conoscenza del lavoro e dei sacrifici che vi sono dietro ai

piccoli gesti quotidiani. Ma, è da notare che dietro queste situazioni il fallimento totale non è del

ragazzo, ma dell’adulto che in quel caso fa di tutto per esaudire il desiderio del proprio figlio,

ma non dà alcun insegnamento al ragazzo.

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La maggior parte degli adulti spesso scarica i problemi quotidiani su noi giovani, usando la tipica

frase io alla tua età.. Ma, tu, cosa, alla mia età, avevi il problema di vivere tra ragazzi che ogni

giorno vengono distrutti dalle droghe che si diffondono come le acque?

E le povere vittime la maggior parte delle volte sono ragazzi che tu non hai mai voluto ascoltare?

Tu alla mia età avevi il problema che i tuoi coetanei o i tuoi parenti muoiono di tumore? Perché

viviamo in una terra che tu hai avvelenato!

Alla mia età, tu avevi il problema che ogni giorno c’è qualcuno che mi ripete continuamente che

non troverò mai lavoro o che per vivere in questo mondo bisognare fare salti mortali? Sempre per-

ché tu hai rovinato il paese in cui vivo!

Alla mia età avevi il problema di vedere amici andare a finire per strada come niente fosse?

Oppure vedere amici soffrire, patire la sofferenza di due genitori che si separano e scaricano tut-

te le colpe sui figli?

Tu alla mia età avevi il problema che ti hanno lasciato un mondo che va alla rovina?

Non penso proprio!!

Infine, ci tengo solo a dire che non bisogna incolpare tutti, anzi questo testo è scritto da un ragaz-

zo che è cresciuto diversamente dai suoi coetanei, pieno di valori e con il senso del sacrificio quo-

tidiano e ringrazierò sempre le persone adulte che ho avuto alle spalle.”

Al termine del dibattito, che ha fatto venir fuori tanti dubbi, incertezze e anche malumori dei gio-

vani d’oggi, i ragazzi, pur riconoscendo i sacrifici che compiono quotidianamente i propri genitori e

gli adulti che li circondano per aiutarli a superare le problematiche che li affliggono quotidiana-

mente, percepiscono la precarietà e l’indifferenza di un mondo dove i valori si stanno trasforman-

do in disvalori e le certezze sono diventate dubbi per colpa di quella fetta di adulti che predilige il

guadagno alla morale, tracciando un percorso di vita distorto per i giovani d’oggi.

Santo Carleo, 4 AMM

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I giovani, le dipendenze

e “lo spazio d’ascolto”

La parola “dipendenza” viene sempre più spesso associata ad alcool,droga e gioco d’azzardo, ma

queste non sono le uniche dipendenze che affliggono giovani e non. Molte dipendenze sono scono-

sciute dalla popolazione media e nel caso in cui se

ne manifesti una, questa viene spesso erroneamente

sottovalutata.

Per dipendenza si intende un’alterazione di un com-

portamento che da abitudine si trasforma in una ri-

cerca ossessiva o addirittura patologica del piacere,

chi ne è affetto perde la capacità di controllo, dive-

nendo dipendente da una o più sostanze o da un’at-

tività.

Tra le dipendenze più comuni vi è l’alcoli-

smo,ovvero la dipendenza dal consumo di bevande alcoliche. Si tratta di una dipendenza che

colpisce in gran parte gli adolescenti, che vogliono passare serate divertendosi in modo “diverso

dal solito”, a svantaggio della loro salute.

Questa dipendenza,come altre, spesso avvicina i giovani che vogliono solamente “provare”, per poi

avere un senso di piacere, portandoli al consumo abituale,fino al bisogno ossessivo di alcool. Sono

innumerevoli i casi di giovani mediamente quindicenni, che dopo una serata in discoteca ed aver

consumato grandi quantità di bevande alcoliche, hanno avuto problemi di salute, in molti casi è

sopraggiunto addirittura il coma etilico, sfiorando così la morte.

Un altro elemento che caratterizza questa dipendenza è l’astinenza, che può portare alla depres-

sione,causata dall’incapacità del bevitore di “allontanarsi” da quella sostanza, nonostante sia con-

sapevole dei danni che sta arrecando alla propria salute.

Ad avvicinare i giovani all’alcolismo e alle dipendenze in generale vi sono dei fattori di ri-

schio,ovvero situazioni, che spingono i ragazzi a provare ed in seguito ad essere dipendenti.

I fattori di rischio possono essere molti:

un ragazzo decide di provare una sostanza per fare nuove esperienze o la prova perché

“influenzato” da qualche amico già dipendente dalla sostanza; un giovane può avvicinarsi all’alcoli-

smo anche per problemi personali, quindi per “dimenticare” e “vivere una realtà diversa” oppure

in seguito ad un trauma infantile.

L’alcolismo può avere inoltre effetti sulla salute mentale, causando depressione e disturbi psichia-

trici che spingono al suicidio, l’abuso a lungo termine di alcol può causare malattie cardiache, epi-

lessia e carenze nutrizionali.

Un’altra tipologia di dipendenza molto comune tra giovani e non solo, è la tossicodipendenza, ov-

vero quella che riguarda sostanze proibite, come droghe, doping e psicofarmaci.

Anche questa dipendenza avvicina i giovani che vogliono provare nuove esperienze o che vogliono

allontanarsi dalla realtà, generalmente i tipi di droga danno l’impressione di risolvere tutti i pro-

blemi.

La tossicodipendenza è caratterizzata principalmente da ricerca ossessiva della sostanza, perdita di

controllo della quantità nell’assunzione di essa, comparsa di uno stato d’animo negativo quando

non si assume quella sostanza.

Tra le droghe più usate vi è la cannabis, consumata attraverso pipe o sigarette, avente come prin-

cipio attivo il THC, che causa alterazione mentale, che si manifesta in stati d’animo come l’eufo-

ria, quindi un benessere temporaneo, che a lungo termine porterà problemi di salute.

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Purtroppo, molti giovani non si limitano alle droghe leggere, consumando stupefacenti come eroi-

na,cocaina,amfetamine ed ecstasy.

A causare dipendenza non sono solo sostanze illecite, la dipendenza da caffeina ne è un esempio, si

tratta della dipendenza dell’omonima sostanza, che si trova nel caffè nel tè e in bevande energeti-

che, ma anche in bevande come la Pepsi e la Coca-Cola.

La caffeina è uno stimolante del sistema nervoso centrale, che permette di non percepire la stan-

chezza, ma solo temporaneamente, un abuso di questa sostanza, a lungo andare può causare depres-

sione e astinenza, come una droga o una bevanda alcolica.

Tra le attività che possono causare dipendenza patologia, vi è il gioco d’azzardo,noto come una

“forma di dipendenza senza droga”, è caratterizzato dall’impulso per il gioco divenuto un bisogno

irrefrenabile e incontrollabile, al quale si accompagna una forte tensione emotiva e l’incapacità di

ricorrere ad un pensiero riflessivo e logico.

La dipendenza da gioco è dovuta principalmente

alla fiducia sulla possibilità di vincere guidati dalla

fortuna, che al momento del gioco è sempre visibile,

questo è dovuto anche ad un inganno, da parte della

pubblicità, facendo notizia su un unico raro vincitore,

senza considerare i milioni di persone che ogni secon-

do giocano e perdono, la lotteria istantanea ad esem-

pio è pubblicizzata come una facile vittoria, ma i bi-

glietti vincenti sono molto pochi,con una possibilità di

vincita dello 0,0009%.

La dipendenza da gioco d’azzardo si manifesta anche

attraverso il poker online, calcio e corse virtuali, slot

machine e scommesse sul calcio, tutti meccanismi che

promettono una facile vittoria, coinvolgendo un individuo che spera in un guadagno, portandolo pian

piano alla ricerca ossessiva della vittoria, quindi alla dipendenza.

Vi sono spesso vari casi di dipendenze sottovalutati che spesso non sono neanche noti al pubblico,

qualsiasi tipo dipendenza influisce pesantemente sulla vita di un individuo, per cui non andrebbe mai

sottovalutata, tra queste vi sono la dipendenza dai videogiochi e da Internet,casi di giovani che non

riescono a stare neanche per pochi secondi lontani dalla loro console di gioco o dal loro smartphone/

PC, con conseguenze come notti insonni,ansia,agitazione e depressione.

La dipendenza da Web può essere suddivisa in varie categorie, come la dipendenza da scommesse e

gioco d’azzardo online, la dipendenza da shopping, la dipendenza da Gaming, ovvero la dipendenza

per i videogiochi del Web, la dipendenza dai social network e la dipendenza da materiale pornografi-

co.

Una forma di dipendenza poco nota, è la dipendenza dall’attività fisica, un individuo non può fare

a meno della sua corsa mattutina, ore ed ora di pesi in palestra, sforzo muscolare, fatica, sudore e

calorie bruciate, che immediatamente si mostrano i sintomi dell’astinenza con malessere fisici a psi-

cologici, in questo caso l’attività fisica diventa una vera e propria “droga”.

L’attività sportiva in quantità ragionevoli può portare molti benefici alla salute, ma non quando que-

sta arriva ad influenzare le relazioni affettive, la vita lavorativa ed i ritmi biologici (sonno, fame), in

tal caso diventa l’unica forma di piacere di un individuo che sente il bisogno irrefrenabile di allenarsi

anche se infortunato, o di aumentare la dose del suo allenamento, rischiando per la sua salute fisica

e mentale.

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La dipendenza da cibo è caratterizzata dal consumo compulsivo di cibi ad alto contenuto di gras-

si e zucchero, che causano nell’individuo un assuefazione tale da non permettergli di percepire

la reale quantità del cibo ingerito,questa patologia causa agitazione sensi di colpa e depressione,

oltre alle ripercussioni sulla salute fisica dovute all’eccessiva assunzione di grassi e zuccheri.

È molto facile divenire in poco tempo dipendenti da qualcosa, non è altrettanto facile uscire da

una dipendenza, spesso occorrono farmaci e psicoterapie, ma l’arma più efficace contro queste

patologie è la forza di volontà dell’uomo, spesso sottovalutata o neanche considerata.

Per gli alunni delle classi IV dell’Istituto Tecnico “G.C. Falco”, già dallo scorso anno scolastico, è

stato attivato il servizio gratuito “spazio d’ascolto”, previsto dal progetto “Ricerca ed interven-

to di prevenzione del fenomeno dipendenza” attivato in rete con il SER.D. di Capua. Esso è un

luogo dove i giovani possono ottenere informazioni e consulenze dal Dott. Giovanni Di Martino,

operatore del Dipartimento Dipendenze dell’ASL di Caserta. Gli allievi, che sono autorizzati dalle

famiglie, possono prenotare un incontro con il Dottore qualora ne avessero bisogno.

Gli alunni della IV AMM hanno trovato questo progetto utile al superamento delle problematiche

che condizionano negativamente la vita sociale dei giovani d’oggi. In classe, durante le ore di

Italiano, con la loro Prof.ssa Angela Nespoli, stanno ulteriormente approfondendo la tematica in

oggetto. Si è deciso di affrontarla attraverso il dibattito guidato e mediato, ovviamente, dalla

Docente. I giovani, in questo modo, si sono sentiti più liberi di raccontare le loro esperienze e/o

quelle dei loro amici. Il supporto dello spazio di ascolto, inserito in un contesto collaborativo di

adulti (genitori/insegnanti) e alunni, fa la differenza e contribuisce fattivamente al superamento

delle dipendenze tra i giovani.

Antonio Sepolvere, 4 AMM

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Il Cibo

Negli ultimi anni, uno degli argomenti che è stato più volte ripreso dai mezzi di comunicazione di

massa è quello sul cibo, in particolare su come esso viene usato, le sue tradizioni che variano da

paese a paese e sulla sua importanza che col passare degli anni sembra essere stata dimenticata

dall'uomo. Infatti le varie forme di inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, stanno contami-

nando tutto ciò che mangiamo. Il cibo è il nostro carburante, senza esso non avremmo energie ed il

nostro corpo si indebolirebbe, ma esso ha in sè anche altri aspetti, molto importanti; di pari passo

con la sua evoluzione, l’umanità è stata stimolata dal cibo, ha creato e inventato piatti semplici o

articolati ed esso è diventato a tutti gli effetti anche un’arte. Ogni nazione ha anche classificato gli

stili della propria alimentazione. Ci sono i francesi, amanti del cibo di classe, poi gli americani co-

nosciuti per la loro passione per lo street food e ci siamo noi, gli italiani che in questo campo siamo

classificati come il paese con la cucina più buona, anche se semplice. Semplice come le persone che

la mettono in atto e quindi che si immedesimano nei propri piatti. Quindi alla domanda: siamo quel-

lo che mangiamo? Io ri-

sponderei di si, perché

ormai il cibo ha conqui-

stato un posto importante

nella nostra esistenza, al

di fuori del fatto che sen-

za esso non vivremo. Sot-

to questo punto di vista è

fondamentale citare la

scelta dell’Unesco di inse-

rire nel patrimonio mon-

diale dell’umanità anche

la dieta mediterranea,

sottolineando l’importan-

ze del ruolo dell’alimen-

tazione all’interno di una

comunità. Questa è una

dieta caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo ed è a tutti gli effetti un

elemento della nostra cultura da salvaguardare, al pari di altre produzioni culturali. Inoltre, non

bisogna sottovalutare il potere della tradizione: la dieta mediterranea infatti è piena di usi e costu-

mi che nel tempo sono stati trasmessi alle nuove generazioni e che quindi, oltre ad essere sana, è

capace di integrare e di creare una comunità attorno al cibo. Ed in effetti, uno dei ruoli più ricono-

sciuti al cibo è proprio questa capacità di creare unione, e ci ricorda l’importanza di sedersi a tavo-

la, di gustare una pietanza e socializzare. Oggi, questo sistema sembra traballare, visti i tempi fre-

netici in cui viviamo, ma ancora esistono fette di territorio della nostra penisola in cui il pranzo o la

cena sono ancora simbolo di famiglia, di riunioni socievoli, di comunità. Il cibo quindi è uno stru-

mento che lega, che unisce e che garantisce uno stile di vita salutare. Non a caso la parola dieta

non vuol dire dimagrimento o sacrifici, ma "stile di vita" che cambia soggetto per soggetto, piatto

per piatto.

Sarah Fumo, IV ACM s.a. Grazzanise

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LO STATO ISLAMICO

Oggi continuamente si sente parlare di Stato islamico ma pochi conoscono la sua reale entità.

Il suo leader è ancora oggi, dal 2014, Abu Bakr al-Baghdadi che si è autoproclamato califfo durante un

discorso nella grande moschea di Mosul dove ha voluto sottolineare che lui è Il comandante di tutti i

musulmani, il video di questo discorso è stato mandato in rete, e molti jihadisti sono accorsi in Iraq

per unirsi a questo leader.

Anche se la notizia dell’ascesa al potere di Baghdadi risale a qualche anno fa, l’Isis ancora oggi conti-

nua a compiere attentati e a seminare terrore. Questa organizzazione, strettamente legata alla reli-

gione, è fermamente convinta che governerà il mondo fino al giorno del giudizio, quando dopo l’Apo-

calisse il loro Dio eliminerà tutti gli oppositori.

Il nuovo gruppo formato trae origini dai tempi d’oro di Al Qaida, il cui fondatore è Bin Laden, che

considerava il suo modo di fare come un preludio per un nuovo califfato. Al-Qaida, intorno al 1990,

era formata da varie cellule distribuite in tutto il mondo, oggi invece l’Isis opera solo in un piccolo

territorio e si è posto l’obiettivo di aumentare sempre di più i propri discepoli.

Ad entrare a far parte dello stato islamico sono anche molti stranieri che, anche a costo di morire,

combattono per rendere onore al califfato. Molti sono anche i musulmani che non aderiscono alle de-

cisioni dell’Isis poiché dato che praticano decapitazione, morte e schiavitù li definiscono

“squilibrati”; a contrapporsi a questa affermazione sono gli stessi jihadisti che descrivono l’Islam co-

me una religione di pace.

I combattenti dell’Isis si rifanno al loro predecessore Maometto che conquistava territori con azioni

violente, oggi però tutto questo spargimento di sangue è solo fanatismo religioso poiché non si com-

batte né tantomeno si uccide nel nome di un Dio!

Vincenzo Tommasino, 3 BEL

Pagina 25 NUMERO 1 OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017/2018

UNA NUOVA RIVOLUZIONE SPORTIVA: eSports

In questi ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom

degli eSports (Electronic Sports), specialmente in paesi

come la Corea, gli Stati Uniti e l’Europa del nord. In que-

ste zone del mondo “giocare” ad un videogioco a livello

professionistico è considerato un vero e proprio lavoro,

infatti ci sono centinaia e centinaia di ragazzi che riesco-

no a vivere giocando al loro videogame preferito. Ma an-

diamo a vedere com’è nata questa professione.

Nel lontano 1981 Atari organizzò negli USA un evento

chiamato Space Invaders Championship, che attirò oltre 10.000 partecipanti. Questo si può conside-

rare come il primo torneo ufficiale di eSport della storia.

Dopo il campionato organizzato da Atari, Walter Day fondò l’organizzazione Twin Galaxies con l’o-

biettivo di promuovere i videogiochi e di riuscire a raggiungere punteggi così alti da essere inclusi

nella pubblicazione del libro dei Guinness. Grazie alla crescente fama dei videogames anche le reti

televisive e le maggiori testate giornalistiche, come Time e Life, iniziarono a pubblicare e a tra-

smettere notizie sui giocatori di electronic sports e sui tornei.

Nel ventunesimo secolo gli eSports hanno goduto di

una crescita fenomenale, sia per quanto riguarda i

premi in palio, sia per la mole di spettatori. Infatti

si è passati dai 10 tornei nel 2000 agli oltre 260 or-

ganizzati nel 2010.

Fino a qualche anno fa era impensabile riuscire a

vivere e a guadagnare tramite i videogiochi, il tutto

era vissuto più come una grande passione che non

un lavoro, ma grazie alla nascita di campionati e

tornei che mettono grandi somme di denaro in pa-

lio anche il modo di vedere il videogioco è cambiato. Ora ci sono aziende create apposta per trovare

giovani talentuosi in grado di vincere questi ricchi premi e trasformarli in giocatori professionisti

detti “Progamer. Tutte queste società offrono un “lavoro” a chi dimostra di essere davvero forte in

un determinato gioco.

Negli ultimi anni le case di produzione guardano agli electronic sports con un occhio di riguardo,

tanto da modificare un gioco per farlo diventare il più competitivo possibile in modo da spingere la

nascita di tornei ufficiali. Per tornare alla domanda principale, cosa sono gli eSports? ESports è un

termine che indica il giocare videogiochi a livello competitivo organizzato. Insomma tutto quello che

vi abbiamo raccontato in questo articolo può rientrare nella definizione, dai primi tornei degli anni

‘80/90 fino ai campionati dei giorni nostri. Possiamo dire che gli sport elettronici sono nati con i vi-

deogiochi e li seguono di pari passo, ciò che è cambiato magari è la mentalità con cui si guarda ai

videogame.

In Italia purtroppo gli eSports non sono considerati così importanti come lo sono negli stati americani

o nel resto d’Europa, ma spero che presto, anche qui da noi, essere un Progamer si potrà definire

come una vera professione.

El Maidi Youssef e Capuano Andrea, 3 AIN

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Lo Sport e i giovani

Lo sport viene spesso considerato semplice-

mente un gioco, uno svago, un’attività pratica-

ta per trascorrere il tempo nel pomeriggio, es-

so può svolgere questo ruolo, ma la funzione

principale del praticare un’attività agonistica

non viene considerata, o non se n’è nemmeno a

conoscenza.

Lo sport è un elemento importante tanto quan-

to l’istruzione per la crescita e la formazione di

un individuo, mettendo duramente alla prova

sia il corpo che la mente insegnando a rispetta-

re regole imposte, gioire per un successo o ac-

cettare una sconfitta.

Praticare un’ attività sportiva vuol dire sottoporsi costantemente a sforzi fisici e adottare un regime

alimentare sano, permettendo così lo sviluppo dello spirito di sacrificio e la formazione del carattere

personale.

Possiamo suddividere gli sport in due tipologie: sport di squadra e sport individuali, i primi sono ca-

ratterizzati dalla collaborazione, il contributo di tutti i membri di un gruppo o squadra per ottenere

un risultato comune per tutti, essi sono gli sport che permettono di condividere obiettivi in comune

sviluppando lo spirito di collaborazione e la capacità di relazionarsi con il prossimo. Negli sport indi-

viduali ogni atleta si mette in gioco per ottenere appunto un risultato individuale, ovvero un risulta-

to unicamente per se stesso, lo sport individuale permette all’ atleta di rendersi conto delle proprie

possibilità e dei propri limiti, in questo tipo di sport la figura dell’allenatore assume un ruolo quasi

paternale, divenendo il principale punto di riferimento per l’atleta.

Pagina 27 NUMERO 1 OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017/2018

E’ dunque fondamentale per gli adolescenti praticare un’attività sportiva, che diventi una vera e pro-

pria passione, soprattutto per il benessere psico-fisico, un’intensa attività fisica è utile anche come

sfogo,un modo alternativo per spazzare via tutti i pensieri negativi e riprendere il buon umore, te-

nendo in considerazione anche il fattore della salute, con la lista quasi infinita di benefici che porta

l’attività fisica praticata fin da giovani età, come l’avanzato sviluppo di capacità motorie ed un mi-

gliore aspetto fisico.

Lo sport più popolare e conosciuto nel nostro Paese è indubbiamente il calcio, seguito dal basket, il

nuoto, il tennis e la pallavolo, sono molto praticati anche altri sport, ma meno seguiti e poco cono-

sciuti, tra questi vi è una categoria in particolare: gli sport da combattimento, identificati erronea-

mente come “sport di violenza” a causa della scarsa diffusione di conoscenze su ciò che queste attivi-

tà vogliono trasmettere al pubblico.

Lo sport di combattimento più popolare in Italia e nel mondo è il pugilato, uno dei più antichi, prati-

cato nell’ Antica Grecia e nell’Antica Roma, conosciuto a partire dall’XVIII secolo come la “nobile ar-

te”, le caratteristiche principali che questo sport richiede sono forza, coraggio, intelligenza e veloci-

tà.

Il pugilato deve superare quotidianamente un muro di pregiudizi di una società che, un po per alcuni

errori negli ambienti pugilistici e un po’ per lo scetticismo dovuto alla scarsa conoscenza della mate-

ria, ancora rifiuta questo sport e lo associa a qualcosa di diverso dagli altri, nonostante ciò il pugilato

o boxe è accessibile a tutti.

Il principale obiettivo del pugilato è quello di mantenere una perfetta forma fisica e mentale, per cui

può essere definito un vero e proprio stile di vita. La boxe non è violenza, ma al contrario, guida gli

atleti a essere uomini e a sviluppare le proprie doti, anche difensive impedendogli così di usare la

violenza, essendo un’attività sportiva tra le più complesse ed impegnative, necessita di passione e

volontà alla base di tutto, utili non solo in questo sport ma soprattutto nella vita.

Una esperienza attinente al pugilato è stata recentemente vissuta da un alunno dell’istituto, si tratta

di Sepolvere Antonio, alunno della classe IVAMM qualificatosi medaglia di bronzo ai campionati italia-

ni di pugilato tenuti ad Avellino il 17, 18 e 19 novembre.

Purtroppo al giorno d’oggi, i giovani che praticano attività sportiva sono in numero molto minore,

qualunque esso sia, lo sport rappresenta un elemento fondamentale per la vita degli adolescenti che

possono far tesoro dei valori a loro trasmessi.

Antonio Sepolvere 4AMM

Pagina 28 NUMERO 1 OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017/2018

Cinque nuove discipline per Tokyo

Tra tre anni a Tokyo si disputeranno le Olimpiadi con l’aggiunta di cinque nuove disci-

pline che sono molto popolari in Giappone: baseball /softball, karate,. skateboard e

surf, arrampicata sportiva.

BASEBALL/SOFTBALL

Il baseball era stato fatto presente dal 1912 al 2008, ma è stato tagliato in occasione di Londra 2012.

Il softball femminile ha avuto solo quattro presenze, dal 1996 al 2008.

KARATE Il karate è una disciplina secolare molto praticata assieme al judo, taekwondo,

arti marziali che già facevano parte al pannello olimpico. Esso è una disciplina

molto praticata all’interno di ASI “ASSOCIAZIONE E SOCIALI ITALIANI”, come

dimostra la grande manifestazione Venice Cup 2016 e

questo prodotto è stato il primo di una serie di fattori:

primo l’Agenda Olimpica del presidente CIO Thomas

Bach grazie a cui il Comitato Organizzatore del paese

ospitante l’evento poteva proporre un pacchetto di

sport da includere nel programma, infatti proprio nel

2020 il Giappone sarà il paese prescelto per questo

grandissimo evento.

SKATEBOARD E SURF

Lo skateboard e il surf sono due discipline “fun & extreme “poco riconducibili alle tradizioni olimpi-

che, queste discipline si sono già viste in occasione dei Giochi invernali quando vennero introdotte

tutte le discipline acrobatiche dello sci e dello snowboard in occasione di Sochi 2014.

ARRAMPICATA SPORTIVA

Per quanto riguarda l’arrampicata, l’Ente di Promozione

Sportiva ha sempre investito molto anche all’interno di

eventi come “OVS KIDS ACTIVE CAMP”.

"Si tratta di discipline al contempo tradizionali ed emergenti e rivolte ai

giovani, che sono tutte popolari in Giappone e a livello internazionale -

spiegano in una nota gli organizzatori - Faranno da forza trainante per

promuovere ulteriormente il movimento olimpico e i suoi valori".

Diglio Angelo, 4 ACA

Pagina 29 NUMERO 1 OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017/2018

UNA VISIONE IN “APNEA” Il 28 Novembre 2017 è stato proiettato il film ‘Senza Fiato’

al teatro Ricciardi di Capua. Alla visione hanno partecipato

le classi del triennio del nostro Istituto tecnico che, alla fi-

ne, hanno avuto il piacere di conoscere il regista Raffaele

Verzillo.

Il film è interamente ambientato nella zona del casertano e

rappresenta una realtà tanto drammatica quanto reale. In

genere i film girati nella nostra zona mostrano una società

retta sulla camorra, sulla disonestà, su attività economiche

illegali e, quindi, anche una società “ignorante”; questo,

invece, va oltre queste tematiche che, per quanto siano rea-

li, non sono gli unici problemi della nostra realtà. Si punta

più sul lato umano trattando temi, quali alcolismo, depres-

sione e disoccupazione, che come nel resto del mondo ali-

mentano la sofferenza psicologica.

La scelta di registrare una pellicola ‘priva’ di colori (lo stes-

so regista, infatti, afferma che è stato usato solo il grigio, anche se in più di 300 tonalità) è

dovuta al fatto di voler accentuare la drammaticità di una trama che intreccia e accomuna

la vita di diversi personaggi.

Alessandro ha una laurea e un Master in Economia, ma non riesce a trovare un lavoro nono-

stante i numerosi colloqui; Livia, la compagna di Alessandro, è anch’essa disoccupata e co-

stretta ad arginare le intemperanze della madre Luciana che, dopo l'abbandono del marito,

si è consegnata completamente all’alcool. Il suo sogno è quello di sposare e costruire una

famiglia con Alessandro, con cui per il momento non può neanche andare a vivere data la

situazione economica.

Poi c’è Carla, con un padre ricoverato al pronto soccorso per un collasso cardiaco, a cui non

si riesce a trovare un posto o una cura decente. Michele e Anna, invece, aspettano una bam-

bina, ma lui è preoccupato perché al lavoro stanno licenziando quasi tutti, ed infatti di lì a

poco questa sorte capiterà anche a lui. Decide di non dire nulla ad Anna e accetta tutti i la-

vori che gli vengono proposti: riesce a trovare, in un primo momento, un ’occupazione in un

autolavaggio, ma subito dopo viene licenziato poiché non è un lavoro che fa per lui.

All’ennesima delusione si dirige a piedi verso casa fino a quando non incontra la moglie. La

donna è in compagnia di un uomo che Michele riconosce subito: è il padre di Livia e l ’ex ca-

po di Anna, scappato dopo aver abusato di quest’ultima e aver lasciato in lei profonde ferite

che la renderanno insicura per il resto della vita. L’uomo, dopo aver chiesto scusa alla pro-

pria famiglia (la figlia Livia non lo vuole neanche vedere, mentre la moglie Luciana lo invita

a cena), decide di scusarsi anche con Anna, che però rimane pietrificata nel vederlo e non

riesce a ragionare più quando l’uomo le si avvicina. La donna inizia a strillare e attira l’at-

tenzione di Michele, che perde il controllo e, attraversando la strada con noncuranza, viene

investito.

Infine c’è Matteo, il vero protagonista della vicenda e fratello di Michele: è un matematico

senza lavoro la cui depressione lo sta portando al suicidio tanto che inizia a girovagare chie-

dendo ai suoi conoscenti se esista una ragione per continuare a vivere e per non compiere un

gesto definitivo. Così si accorge che esistono persone con una realtà simile alla sua, se non

addirittura peggiore.

Sara CUCCARO 4 AIN

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“L’Inferno” di Dante Alighieri Il giorno giovedì 23 Novembre, grazie all’opportunità offerta dalla nostra scuola, abbiamo

assistito allo spettacolo teatrale “ L’Inferno “ di

Dante Alighieri.

Atmosfere sinfoniche, un impianto scenografico

misto di forma e multimedialità, giochi di luci

strabilianti si sono fusi in 75 minuti di spettacolo

dalle forti emozioni, in cui l’intera narrazione è

stata affidata alla voce di grandi interpreti.

È stato un evento unico e straordinario!

L'Inferno è la prima cantica della Divina Commedia, costituita da 34 canti, nonché il primo

regno dell'Oltretomba. Esso ha una forma di cono rovesciato e si spalanca sotto la città di

Gerusalemme.

Questo spettacolo è stato molto costruttivo, perché ci ha fatto riflettere sulla realtà che

viviamo oggi giorno. Alla fine dello spettacolo è stato proiettato un filmato nel quale sono

state mostrate le stragi compiute da Adolf Hitler e Mussolini, la strage di Capaci, ordinata

da Totò Riina, e gli attentati dell’Isis che ancora oggi ci perseguitano.

L’Inferno di Dante è, insomma, la cantica più affascinante della Divina Commedia. Oltre a

presentare una varietàà non indifferente di personaggi antichi e medievali, anticipa una

delle tendenze che si svilupperanno in Europa molti secoli dopo con la letteratura horror: il

fascino del male e il trionfo del bene.

Carmine FAVA, 3 ACA

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La mia Passione per il Volo Sono rimasto sempre affascinato dal sogno dell’uomo di volare.

Perciò ho sempre seguito con interesse tutto quanto riguarda gli aerei e le problematiche del volo

umano.

Oltre al mito di Dedalo ed Icaro, il primo ad occuparsi di questo problema con un atteggiamento

scientifico fu, come è noto, Leonardo da Vinci, nel periodo Rinascimentale, con la costruzione

delle famose macchine per il volo, il quale non ottenne grandi risultati, dal momento che la con-

formazione anatomica dell’uomo non gli consentì di alzarsi in volo.

Furono, perciò progettati il dirigibile e la mongolfiera.

Fin dall’inizio l’uomo si è ispirato, per il volo, ad imitare quanto fanno in natura , gli uccelli.

Nel XVIII secolo, Watt inventò una macchina a vapore che produceva un moto rotatorio, dal cui

perfezionamento si arrivò ad un motore a combustione interna. Furono i fratelli Wright, che, os-

servando il volo dei piccioni, progettarono un velivolo che potesse alzarsi in volo ed essere gover-

nato. Fu però nel Novecento che l’aviazione ebbe uno sviluppo rapidissimo anche a causa della

progettazione di aerei per uso bellico. Nella seconda metà del secolo sono stati realizzati aerei ed

elicotteri sempre più evoluti , soprattutto per il trasporto di passeggeri.

Attualmente esistono modelli di velivoli estremamente avanzati dal punto di vista tecnologico per

effetto dei rapidissimi progressi dell’avionica.

L’ultima frontiera della moderna aviazione militare è costituita dagli aeromobili a pilotaggio re-

moto, più noti come droni, che consentono di fare a meno del pilota a bordo.

Alberto Corrado 3 AEL

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Federica Bosco nel 2011 ha pubblicato

“Innamorata di un angelo” un libro che

parla dei problemi dell’adolescenza, in

particolare dell’adolescenza della protagonista

Mia Foster Benelli.

Mia è una ragazza di 16 anni, innamorata del

fratello della sua migliore amica, Patrick.

Lei è una ballerina e sogna di entrare alla

“Royal Ballet School”, ma per problemi di denaro

non riesce a realizzare il suo sogno.

Mia entra spesso in conflitto con la madre

Ed essendo una ragazza timida si verificano, spesso,

incomprensioni con i suoi amici.

Dopo un po' il suo amore per Patrick sembra corrisposto.

Ma purtroppo a interrompere questa storia d’amore non è

un lieto fine.

Io consiglio di leggere questo libro

perché è una storia che ti coinvolge molto e ti immedesimi

anche in molte situazioni non solo sentimentali ma anche d

ella vita quotidiana.

Simona Abbate, 3 AIN

Innamorata di un Angelo

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Francesco ENTROTTI 5 AMM

NUMERO 1 OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017/2018

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Alessandro RUSSO 2ATL

NUMERO 1 OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017/2018

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Giovanni PIANTADOSI 5 AIN

Il nato Morto Nato senza vita

Il respiro non completo

L’anima non riuscita

Trafitto dal completo niente

Il buio assente

La vittoria di un perdente

Il cuore batteva

in silenzio

Senza far rumore

il tempo gira

colpendo le ore

Passano anni

Senza paura

Pensando ai drammi

Pensando a te

Futuro E se il nostro futuro

fosse più presente di quanto pensassimo!

E se la speranza fosse solo il vento

della foglia che cade al suolo.

E se i nostri occhi guardano il cielo

e le stelle muoiono.

E fa paura

Fa paura sentirsi dire

che non ci puoi riuscire

Sentire le urla di un futuro che non aiuta.

E se il nostro futuro arrivasse domani

noi saremmo pronti?

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VENERDÌ 1 DICEMBRE 2017 NEL NOSTRO ISTITUTO CI SARÀ RAI 3…

VI RACCONTEREMO NEL NUMERO DI GENNAIO 2018!

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LA REDAZIONE

Referenti articoli :

Docenti di Materie letterarie dell’Istituto

Grafici/Impaginatori

Giovanni CASALE 5 AIN

Maria BARONE 5 AIN

Coordinatori e Responsabili:

Prof.ssa Angelina SGUEGLIA

Prof.ssa Antonella POZZUOLI

SEDE DI GRAZZANISE:

Sarah FUMO 4 ACM

Annamaria CANTIELLO 5 ACM

NUMERO 1 OTTOBRE-NOVEMBRE Anno scolastico 2017/2018

Giornalisti:

SEDE DI CAPUA:

Alessandro RUSSO 2 ATL

Carmine FAVA 3 ACA

Alberto CORRADO 3 AEL

Simone ABBATE 3 AIN

Yossef EL MAIDI 3 AIN

Andrea CAPUANO 3 AIN

Domenico DI RAUSO 3 BEL

Giuseppe IANNOTTA 3 BEL

Francesco RUSSO 3 BEL

Vincenzo TOMMASINO 3 BEL

Angelo DIGLIO 4 ACA

Antonio SEPOLVERE 4 AMM

Santo CARLEO 4 AMM

Sara CUCCARO 4 AIN

Christian CANTIELLO 4 BIN

Giovanni DESIATO 4 BIN

Axum Mattia VENTRIGLIA 4 BIN

Gianluca BRUNO 5 ACA

Giuseppe ZAGARIA 5 ACA

Antonio DI BENEDETTO 5 AEL

Alessandro CUCCARO 5 AMM

Christian DE LUCIA 5 AMM

Francesco ENTROTTI 5 AMM

Maria BARONE 5 AIN

Giovanni CASALE 5 AIN

Giovanni PIANTADOSI 5 AIN