Bollettino Ottobre-Novembre 2006

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mento dell'esistenza ed abbia così "un ruo- lo-guida e un'efficacia trainante" nel cammi- no della Nazione verso il suo futuro (cfr Discorso al Convegno di Loreto, 11 aprile 1985, n. 7). Il Signore risorto e la sua Chiesa Nello stesso spirito sono venuto oggi a 2 3

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to non dovrà mai essere, pertanto, quello di un rinunciatario ripiegamento su noi stessi: occorre invece mantenere vivo e se possibile incrementare il nostro dinamismo, occorre aprirsi con fiducia a nuovi rapporti, non tra-scurare alcuna delle energie che possono contribuire alla crescita culturale e morale dell'Italia. Tocca a noi infatti - non con le nostre povere risorse, ma con la forza che viene dallo Spirito Santo - dare risposte positive e convincenti alle attese e agli inter-rogativi della nostra gente: se sapremo farlo, la Chiesa in Italia renderà un grande servi-zio non solo a questa Nazione, ma anche all'Europa e al mondo, perché è presente ovunque l'insidia del secolarismo e altrettan-to universale è la necessità di una fede vissu-ta in rapporto alle sfide del nostro tempo.

Cari fratelli e sorelle! Mi rallegro di essere con voi oggi, in

questa tanto bella e storica città di Verona, per prendere parte attivamente al IV Convegno nazionale della Chiesa in Italia. Porgo a tutti e a ciascuno il più cordiale saluto nel Signore. Ringrazio il Cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale, e la Dottoressa Giovanna Ghirlanda, rappresentante della Diocesi di Verona, per le gentili parole di accoglienza che mi hanno rivolto a nome di voi tutti e per le notizie che mi hanno dato sullo svol-gimento del Convegno. Ringrazio il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Presidente del Comitato preparatorio, e quanti hanno lavorato per la sua realizzazione. Ringrazio di cuore ognuno di voi, che rappresentate qui, in felice armonia, le varie componenti della Chiesa in Italia: il Vescovo di Verona, Mons. Flavio Roberto Carraro, che ci ospita, i Vescovi qui convenuti, i sacerdoti e i diaco-ni, i religiosi e le religiose, e voi fedeli laici, uomini e donne, che date voce alle moltepli-ci realtà del laicato cattolico in Italia.

Questo IV Convegno nazionale è una nuova tappa del cammino di attuazione del Vaticano II, che la Chiesa italiana ha intra-preso fin dagli anni immediatamente succes-sivi al grande Concilio: un cammino di comunione anzitutto con Dio Padre e con il suo Figlio Gesù Cristo nello Spirito Santo e quindi di comunione tra noi, nell'unità dell'unico Corpo di Cristo (cfr 1Gv 1, 3; 1Cor 12, 12-13); un cammino proteso all'e-vangelizzazione, per mantenere viva e salda la fede nel popolo italiano; una tenace testi-monianza, dunque, di amore per l'Italia e di operosa sollecitudine per il bene dei suoi figli. Questo cammino la Chiesa in Italia lo ha percorso in stretta e costante unione con il Successore di Pietro: mi è grato ricordare con voi i Servi di Dio Paolo VI, che volle il I Convegno nell'ormai lontano 1976, e Giovanni Paolo II, con i suoi fondamentali interventi - li ricordiamo tutti - ai Convegni di Loreto e di Palermo, che hanno rafforza-to nella Chiesa italiana la fiducia di poter operare affinché la fede in Gesù Cristo con-tinui ad offrire, anche agli uomini e alle donne del nostro tempo, il senso e l'orienta-

vezza, che trova nella risurrezione del Verbo incarnato il suo compimento e insieme l'an-ticipazione e il pegno della nostra speranza. Ma la cifra di questo mistero è l'amore e sol-tanto nella logica dell'amore esso può essere accostato e in qualche modo compreso: Gesù Cristo risorge dai morti perché tutto il suo essere è perfetta e intima unione con Dio, che è l'amore davvero più forte della morte. Egli era una cosa sola con la Vita indistruttibile e pertanto poteva donare la propria vita lasciandosi uccidere, ma non poteva soccombere definitivamente alla morte: in concreto nell'Ultima Cena egli ha anticipato e accettato per amore la propria morte in croce, trasformandola così nel dono di sé, quel dono che ci dà la vita, ci libera e ci salva. La sua risurrezione è stata dunque come un'esplosione di luce, un'e-splosione dell'amore che scioglie le catene del peccato e della morte. Essa ha inaugura-to una nuova dimensione della vita e della realtà, dalla quale emerge un mondo nuovo, che penetra continuamente nel nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé.

Tutto ciò avviene concretamente attra-verso la vita e la testimonianza della Chiesa; anzi, la Chiesa stessa costituisce la primizia di questa trasformazione, che è opera di Dio e non nostra. Essa giunge a noi mediante la fede e il sacramento del Battesimo, che è realmente morte e risurre-zione, rinascita, trasformazione in una vita nuova. È ciò che rileva San Paolo nella Lettera ai Galati: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (2, 20). È stata cam-biata così la mia identità essenziale, tramite il Battesimo, e io continuo ad esistere sol-tanto in questo cambiamento. Il mio pro-prio io mi viene tolto e viene inserito in un nuovo soggetto più grande, nel quale il mio io c'è di nuovo, ma trasformato, purificato, "aperto" mediante l'inserimento nell'altro, nel quale acquista il suo nuovo spazio di esi-stenza. Diventiamo così "uno in Cristo" (Gal 3, 28), un unico soggetto nuovo, e il nostro io viene liberato dal suo isolamento. "Io, ma non più io": è questa la formula del l 'es istenza cr ist iana fondata nel Battesimo, la formula della risurrezione dentro al tempo, la formula della "novità"

mento dell'esistenza ed abbia così "un ruo-lo-guida e un'efficacia trainante" nel cammi-no della Nazione verso il suo futuro (cfr Discorso al Convegno di Loreto, 11 aprile 1985, n. 7).

Il Signore risorto e la sua Chiesa Nello stesso spirito sono venuto oggi a

Verona, per pregare il Signore con voi, con-dividere - sia pure brevemente - il vostro lavoro di queste giornate e proporvi una mia riflessione su quel che appare davvero importante per la presenza cristiana in Italia. Avete compiuto una scelta assai felice ponendo Gesù Cristo risorto al centro dell'attenzione del Convegno e di tutta la vita e la testimonianza della Chiesa in Italia. La risurrezione di Cristo è un fatto avvenu-to nella storia, di cui gli Apostoli sono stati testimoni e non certo creatori. Nello stesso tempo essa non è affatto un semplice ritor-no alla nostra vita terrena; è invece la più grande "mutazione" mai accaduta, il "salto" decisivo verso una dimensione di vita pro-fondamente nuova, l'ingresso in un ordine decisamente diverso, che riguarda anzitutto Gesù di Nazareth, ma con Lui anche noi, tutta la famiglia umana, la storia e l'intero universo: per questo la risurrezione di Cristo è il centro della predicazione e della testimonianza cristiana, dall'inizio e fino alla fine dei tempi. Si tratta di un grande miste-ro, certamente, il mistero della nostra sal-

cristiana chiamata a trasformare il mondo. Qui sta la nostra gioia pasquale. La nostra vocazione e il nostro compito di cristiani consistono nel cooperare perché giunga a compimento effettivo, nella realtà quotidia-na della nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha intrapreso in noi col Battesimo: siamo chiamati infatti a divenire donne e uomini nuovi, per poter essere veri testimoni del Risorto e in tal modo portatori della gioia e della speranza cristiana nel mondo, in con-creto, in quella comunità di uomini e di donne entro la quale viviamo. E così, da questo messaggio fondamentale della risur-rezione presente in noi e nel nostro operato quotidiano, vengo al tema del servizio della Chiesa in Italia alla Nazione, all'Europa e al mondo.

Il servizio della Chiesa in Italia alla Nazione all'Europa e al mondo

L'Italia di oggi si presenta a noi come un terreno profondamente bisognoso e al con-tempo molto favorevole per una tale testi-monianza. Profondamente bisognoso, per-ché partecipa di quella cultura che predomi-na in Occidente e che vorrebbe porsi come universale e autosufficiente, generando un nuovo costume di vita. Ne deriva una nuova ondata di illuminismo e di laicismo, per la quale sarebbe razionalmente valido soltanto ciò che è sperimentabile e calcolabile, men-tre sul piano della prassi la libertà individua-le viene eretta a valore fondamentale al quale tutti gli altri dovrebbero sottostare. Così Dio rimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica, e la fede in Lui diventa più

difficile, anche perché viviamo in un mondo che si presenta quasi sempre come opera nostra, nel quale, per così dire, Dio non compare più direttamente, sembra divenuto superfluo anzi estraneo. In stretto rapporto con tutto questo, ha luogo una radicale ridu-zione dell'uomo, considerato un semplice prodotto della natura, come tale non real-mente libero e di per sé suscettibile di essere trattato come ogni altro animale. Si ha così un autentico capovolgimento del punto di partenza di questa cultura, che era una rivendicazione della centralità dell'uomo e della sua libertà. Nella medesima linea, l'eti-ca viene ricondotta entro i confini del relati-vismo e dell'utilitarismo, con l'esclusione di ogni principio morale che sia valido e vinco-lante per se stesso. Non è difficile vedere come questo tipo di cultura rappresenti un taglio radicale e profondo non solo con il cristianesimo ma più in generale con le tra-dizioni religiose e morali dell'umanità: non sia quindi in grado di instaurare un vero dia-logo con le altre culture, nelle quali la dimensione religiosa è fortemente presente, oltre a non poter rispondere alle domande fondamentali sul senso e sulla direzione della nostra vita. Perciò questa cultura è contrassegnata da una profonda carenza, ma anche da un grande e inutilmente nascosto bisogno di speranza.

L'Italia però, come accennavo, costitui-sce al tempo stesso un terreno assai favore-vole per la testimonianza cristiana. La Chiesa, infatti, qui è una realtà molto viva, - e lo vediamo! - che conserva una presenza capillare in mezzo alla gente di ogni età e condizione. Le tradizioni cristiane sono spesso ancora radicate e continuano a pro-durre frutti, mentre è in atto un grande sforzo di evangelizzazione e catechesi, rivol-to in particolare alle nuove generazioni, ma ormai sempre più anche alle famiglie. È inoltre sentita con crescente chiarezza l'in-sufficienza di una razionalità chiusa in se stessa e di un'etica troppo individualista: in concreto, si avverte la gravità del rischio di staccarsi dalle radici cristiane della nostra civiltà. Questa sensazione, che è diffusa nel popolo italiano, viene formulata espressa-mente e con forza da parte di molti e importanti uomini di cultura, anche tra coloro che non condividono o almeno non praticano la nostra fede. La Chiesa e i catto-lici italiani sono dunque chiamati a cogliere questa grande opportunità, e anzitutto ad esserne consapevoli. Il nostro atteggiamen-

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Il Discorso di Benedetto XVI al convegno Ecclesiale

TEsTImonI DI spEranza

2 Discorso di Benedetto XVI a Verona

4 Una Luce nella nostra vita

5 Testimonianza dall’austrialia

6 Celebriamo insieme il natale

7 ricordando...

8 sotto la protezione dell’assunta

9 Esprimono gratitudine all’assunta

10 Dal mondo oratoriano

11 appunti di cronaca

12 Hanno collaborato con noi...

13 In memoria di...

14 per il ripristino di alcune devozioni

popolari

in questo numero:

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to non dovrà mai essere, pertanto, quello di un rinunciatario ripiegamento su noi stessi: occorre invece mantenere vivo e se possibile incrementare il nostro dinamismo, occorre aprirsi con fiducia a nuovi rapporti, non tra-scurare alcuna delle energie che possono contribuire alla crescita culturale e morale dell'Italia. Tocca a noi infatti - non con le nostre povere risorse, ma con la forza che viene dallo Spirito Santo - dare risposte positive e convincenti alle attese e agli inter-rogativi della nostra gente: se sapremo farlo, la Chiesa in Italia renderà un grande servi-zio non solo a questa Nazione, ma anche all'Europa e al mondo, perché è presente ovunque l'insidia del secolarismo e altrettan-to universale è la necessità di una fede vissu-ta in rapporto alle sfide del nostro tempo.

Cari fratelli e sorelle! Mi rallegro di essere con voi oggi, in

questa tanto bella e storica città di Verona, per prendere parte attivamente al IV Convegno nazionale della Chiesa in Italia. Porgo a tutti e a ciascuno il più cordiale saluto nel Signore. Ringrazio il Cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale, e la Dottoressa Giovanna Ghirlanda, rappresentante della Diocesi di Verona, per le gentili parole di accoglienza che mi hanno rivolto a nome di voi tutti e per le notizie che mi hanno dato sullo svol-gimento del Convegno. Ringrazio il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Presidente del Comitato preparatorio, e quanti hanno lavorato per la sua realizzazione. Ringrazio di cuore ognuno di voi, che rappresentate qui, in felice armonia, le varie componenti della Chiesa in Italia: il Vescovo di Verona, Mons. Flavio Roberto Carraro, che ci ospita, i Vescovi qui convenuti, i sacerdoti e i diaco-ni, i religiosi e le religiose, e voi fedeli laici, uomini e donne, che date voce alle moltepli-ci realtà del laicato cattolico in Italia.

Questo IV Convegno nazionale è una nuova tappa del cammino di attuazione del Vaticano II, che la Chiesa italiana ha intra-preso fin dagli anni immediatamente succes-sivi al grande Concilio: un cammino di comunione anzitutto con Dio Padre e con il suo Figlio Gesù Cristo nello Spirito Santo e quindi di comunione tra noi, nell'unità dell'unico Corpo di Cristo (cfr 1Gv 1, 3; 1Cor 12, 12-13); un cammino proteso all'e-vangelizzazione, per mantenere viva e salda la fede nel popolo italiano; una tenace testi-monianza, dunque, di amore per l'Italia e di operosa sollecitudine per il bene dei suoi figli. Questo cammino la Chiesa in Italia lo ha percorso in stretta e costante unione con il Successore di Pietro: mi è grato ricordare con voi i Servi di Dio Paolo VI, che volle il I Convegno nell'ormai lontano 1976, e Giovanni Paolo II, con i suoi fondamentali interventi - li ricordiamo tutti - ai Convegni di Loreto e di Palermo, che hanno rafforza-to nella Chiesa italiana la fiducia di poter operare affinché la fede in Gesù Cristo con-tinui ad offrire, anche agli uomini e alle donne del nostro tempo, il senso e l'orienta-

vezza, che trova nella risurrezione del Verbo incarnato il suo compimento e insieme l'an-ticipazione e il pegno della nostra speranza. Ma la cifra di questo mistero è l'amore e sol-tanto nella logica dell'amore esso può essere accostato e in qualche modo compreso: Gesù Cristo risorge dai morti perché tutto il suo essere è perfetta e intima unione con Dio, che è l'amore davvero più forte della morte. Egli era una cosa sola con la Vita indistruttibile e pertanto poteva donare la propria vita lasciandosi uccidere, ma non poteva soccombere definitivamente alla morte: in concreto nell'Ultima Cena egli ha anticipato e accettato per amore la propria morte in croce, trasformandola così nel dono di sé, quel dono che ci dà la vita, ci libera e ci salva. La sua risurrezione è stata dunque come un'esplosione di luce, un'e-splosione dell'amore che scioglie le catene del peccato e della morte. Essa ha inaugura-to una nuova dimensione della vita e della realtà, dalla quale emerge un mondo nuovo, che penetra continuamente nel nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé.

Tutto ciò avviene concretamente attra-verso la vita e la testimonianza della Chiesa; anzi, la Chiesa stessa costituisce la primizia di questa trasformazione, che è opera di Dio e non nostra. Essa giunge a noi mediante la fede e il sacramento del Battesimo, che è realmente morte e risurre-zione, rinascita, trasformazione in una vita nuova. È ciò che rileva San Paolo nella Lettera ai Galati: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (2, 20). È stata cam-biata così la mia identità essenziale, tramite il Battesimo, e io continuo ad esistere sol-tanto in questo cambiamento. Il mio pro-prio io mi viene tolto e viene inserito in un nuovo soggetto più grande, nel quale il mio io c'è di nuovo, ma trasformato, purificato, "aperto" mediante l'inserimento nell'altro, nel quale acquista il suo nuovo spazio di esi-stenza. Diventiamo così "uno in Cristo" (Gal 3, 28), un unico soggetto nuovo, e il nostro io viene liberato dal suo isolamento. "Io, ma non più io": è questa la formula del l 'es istenza cr ist iana fondata nel Battesimo, la formula della risurrezione dentro al tempo, la formula della "novità"

mento dell'esistenza ed abbia così "un ruo-lo-guida e un'efficacia trainante" nel cammi-no della Nazione verso il suo futuro (cfr Discorso al Convegno di Loreto, 11 aprile 1985, n. 7).

Il Signore risorto e la sua Chiesa Nello stesso spirito sono venuto oggi a

Verona, per pregare il Signore con voi, con-dividere - sia pure brevemente - il vostro lavoro di queste giornate e proporvi una mia riflessione su quel che appare davvero importante per la presenza cristiana in Italia. Avete compiuto una scelta assai felice ponendo Gesù Cristo risorto al centro dell'attenzione del Convegno e di tutta la vita e la testimonianza della Chiesa in Italia. La risurrezione di Cristo è un fatto avvenu-to nella storia, di cui gli Apostoli sono stati testimoni e non certo creatori. Nello stesso tempo essa non è affatto un semplice ritor-no alla nostra vita terrena; è invece la più grande "mutazione" mai accaduta, il "salto" decisivo verso una dimensione di vita pro-fondamente nuova, l'ingresso in un ordine decisamente diverso, che riguarda anzitutto Gesù di Nazareth, ma con Lui anche noi, tutta la famiglia umana, la storia e l'intero universo: per questo la risurrezione di Cristo è il centro della predicazione e della testimonianza cristiana, dall'inizio e fino alla fine dei tempi. Si tratta di un grande miste-ro, certamente, il mistero della nostra sal-

cristiana chiamata a trasformare il mondo. Qui sta la nostra gioia pasquale. La nostra vocazione e il nostro compito di cristiani consistono nel cooperare perché giunga a compimento effettivo, nella realtà quotidia-na della nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha intrapreso in noi col Battesimo: siamo chiamati infatti a divenire donne e uomini nuovi, per poter essere veri testimoni del Risorto e in tal modo portatori della gioia e della speranza cristiana nel mondo, in con-creto, in quella comunità di uomini e di donne entro la quale viviamo. E così, da questo messaggio fondamentale della risur-rezione presente in noi e nel nostro operato quotidiano, vengo al tema del servizio della Chiesa in Italia alla Nazione, all'Europa e al mondo.

Il servizio della Chiesa in Italia alla Nazione all'Europa e al mondo

L'Italia di oggi si presenta a noi come un terreno profondamente bisognoso e al con-tempo molto favorevole per una tale testi-monianza. Profondamente bisognoso, per-ché partecipa di quella cultura che predomi-na in Occidente e che vorrebbe porsi come universale e autosufficiente, generando un nuovo costume di vita. Ne deriva una nuova ondata di illuminismo e di laicismo, per la quale sarebbe razionalmente valido soltanto ciò che è sperimentabile e calcolabile, men-tre sul piano della prassi la libertà individua-le viene eretta a valore fondamentale al quale tutti gli altri dovrebbero sottostare. Così Dio rimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica, e la fede in Lui diventa più

difficile, anche perché viviamo in un mondo che si presenta quasi sempre come opera nostra, nel quale, per così dire, Dio non compare più direttamente, sembra divenuto superfluo anzi estraneo. In stretto rapporto con tutto questo, ha luogo una radicale ridu-zione dell'uomo, considerato un semplice prodotto della natura, come tale non real-mente libero e di per sé suscettibile di essere trattato come ogni altro animale. Si ha così un autentico capovolgimento del punto di partenza di questa cultura, che era una rivendicazione della centralità dell'uomo e della sua libertà. Nella medesima linea, l'eti-ca viene ricondotta entro i confini del relati-vismo e dell'utilitarismo, con l'esclusione di ogni principio morale che sia valido e vinco-lante per se stesso. Non è difficile vedere come questo tipo di cultura rappresenti un taglio radicale e profondo non solo con il cristianesimo ma più in generale con le tra-dizioni religiose e morali dell'umanità: non sia quindi in grado di instaurare un vero dia-logo con le altre culture, nelle quali la dimensione religiosa è fortemente presente, oltre a non poter rispondere alle domande fondamentali sul senso e sulla direzione della nostra vita. Perciò questa cultura è contrassegnata da una profonda carenza, ma anche da un grande e inutilmente nascosto bisogno di speranza.

L'Italia però, come accennavo, costitui-sce al tempo stesso un terreno assai favore-vole per la testimonianza cristiana. La Chiesa, infatti, qui è una realtà molto viva, - e lo vediamo! - che conserva una presenza capillare in mezzo alla gente di ogni età e condizione. Le tradizioni cristiane sono spesso ancora radicate e continuano a pro-durre frutti, mentre è in atto un grande sforzo di evangelizzazione e catechesi, rivol-to in particolare alle nuove generazioni, ma ormai sempre più anche alle famiglie. È inoltre sentita con crescente chiarezza l'in-sufficienza di una razionalità chiusa in se stessa e di un'etica troppo individualista: in concreto, si avverte la gravità del rischio di staccarsi dalle radici cristiane della nostra civiltà. Questa sensazione, che è diffusa nel popolo italiano, viene formulata espressa-mente e con forza da parte di molti e importanti uomini di cultura, anche tra coloro che non condividono o almeno non praticano la nostra fede. La Chiesa e i catto-lici italiani sono dunque chiamati a cogliere questa grande opportunità, e anzitutto ad esserne consapevoli. Il nostro atteggiamen-

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Il Discorso di Benedetto XVI al convegno Ecclesiale

TEsTImonI DI spEranza

2 Discorso di Benedetto XVI a Verona

4 Una Luce nella nostra vita

5 Testimonianza dall’austrialia

6 Celebriamo insieme il natale

7 ricordando...

8 sotto la protezione dell’assunta

9 Esprimono gratitudine all’assunta

10 Dal mondo oratoriano

11 appunti di cronaca

12 Hanno collaborato con noi...

13 In memoria di...

14 per il ripristino di alcune devozioni

popolari

in questo numero:

Page 4: Bollettino Ottobre-Novembre 2006

abbiamo qualche esperienza di Chiesa dobbiamo rinnovarci nel cuore e nella mente perché “in un mondo che cambia, il Vangelo non muta”. Per riscoprire la nostra identità di cristiani è indispensabile unirci continuamente a Cristo, per nutrirci della sua parola e del suo corpo, partecipando assidua-mente alla Messa domenicale, e per adorarlo nell’Eucaristia: prima di ogni

attività e di ogni programma, deve esserci “l’adorazione” perché è lì che impariamo a resistere a quel “secolarismo” che insidia i l mondo e anche la Chiesa . Facciamo nostro l’invito che il Papa ha rivolto alla Chiesa Italiana riunita nel IV Convegno di Verona: “Siamo chiamati a divenire donne e uomini nuovi, per poter essere testimoni del Risorto e portatori della gioia e della speranza cristiana nel mondo, in concreto, in quella

comunità di uomini entro la quale viviamo”.Non siamo soli, ci precede e ci

guida la Vergine Maria, la testimonian-za di tanti fratelli e sorelle e del Santo Patrono Filippo Neri. Riprendiamo, quindi, con fiducia il nostro cammino per essere testimoni credibili della Speranza che è in noi.

Pace e gioia.P. Filippo Di Lonardo d.O.

Siamo alla ricerca di chi può dare un senso e significato alla nostra esi-stenza. Molti si sono convinti che per essere felice basta acquistare quello che vogliono, realizzando ogni deside-rio e ogni voglia. L’ebbrezza di qualco-sa da poco acquistata si tramuta ben presto nell’ansia di un nuovo oggetto di cui sentiamo la mancanza. La vita è diventata una rincorsa continua dietro cose da acquistare e possedere per poi scaricarle alla prima occasione. Non si ha più tempo nemmeno per quei valori saldi e profondi come l’amore, l’amicizia, la famiglia… che rendono veramente felici e danno la certezza che la nostra vita ha un senso non solo per noi ma anche per gli altri.

San Filippo ripeteva frequente-mente questa massima: “Chi vuole altra cosa che non sia Cristo, non sa quello che si voglia. Chi dimanda altra cosa che non sia Cristo, non sa quello che diman-da. Chi opera e non per Cristo, non sa quello che si faccia”.

Non dobbiamo cercare lontano ma guardare semplicemente a quegli uomini e quelle donne che hanno compreso il valore della propria esi-stenza e il senso della storia umana, nella quale siamo comunque immersi, fermandosi e facendosi illuminare dalla luce vera, quella che illumina ogni uomo, Cristo Gesù. È Lui che ha dato una risposta certa alle domande, alle attese di felicità, al desiderio di vita. È Lui la luce che ha diradato le tenebre del mondo ed ha allargato l’o-rizzonte dell’esistenza umana al di là della barriera della sofferenza e della morte. È Lui che ha detto: “Io sono la luce del mondo, chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).

Anche noi abbiamo incontrato

Gesù Cristo, quando abbiamo creduto nel mistero di un Dio che si fa uomo nella povertà della natura umana tra le braccia di un’umile serva del Signore, la Vergine Maria. Lo abbiamo incon-trato nella quotidianità della sua vita a Nazareth, nel corso della sua vita pub-blica quando si china sulle sofferenze umane, nel dono totale di sé al Padre e ai fratelli con la sua morte in croce e

nella sua risurrezione, segno e pegno della nostra risurrezione. Continuiamo ad incontrarlo mettendoci in ascolto della sua parola e partecipando ai Sacramenti, nei quali egli si rende pre-sente in maniera reale anche se miste-riosa.

Come ha scritto il Santo Padre Benedetto XVI nell’enciclica Deus caritas est: “All’inizio dell’essere cri-stiano, e quindi all’origine della nostra testimonianza di credenti, non c’è una decisione etica o una grande idea, ma l’incontro con la Persona di Gesù Cristo”. Questo incontro che ha illu-minato la nostra vita dobbiamo comu-nicarlo a chi ancora non ha incontrato il Salvatore o a chi ha dimenticato la sua presenza. Non dobbiamo dare per scontato che sappiamo chi è Gesù, che conosciamo il Vangelo e anche se

Una LUCE nELLa nosTra VITa

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la Madre di Gesù, è venerata in ogni angolo del globo da razze differenti di costumi e colori, è conosciuta con mol-tissimi titoli, ma è sempre Lei bella e potente seduta sul suo trono con un sorriso smagliante mentre elargisce gra-zie a quelli che con fiducia ai suoi piedi si prostrano.

Se meditiamo sugli insegnamenti ricevuti, viene spontaneo il dire che solo uno stupido può dire che Dio non esiste ed è pure vero quello che un carissimo amico frate cappuccino una volta ebbe a dirmi: “L’uomo è padrone del proprio destino e questo può essere cambiato in ogni momento, anche nell’ultimo estremo della sua vita, per-ché grande è l’amore e il perdono del

Signore”.Pace e gioia.

Vittorio Del Vecchio

Il secondo anniversario da quando la statua di Santa Maria Assunta fu bene-detta dal nostro vescovo e collocata nella nostra chiesa di Narremburn è ormai alle porte. I preparativi per que-sto grande evento sono a buon punto e per l’occasione sarà presente il vescovo S. Ecc. Mons. David Walker, lo stes-so che benedis-se la statua.

D u r a n t e t u t t o l ’ a r c o dell’anno sono state celebrate tante messe in onore di Maria con la parteci-pazione, ogni vo l t a , d i un grande numero d i p e r s o n e . Questa festa è molto attesa anche quest’anno perché è un’occasione per ritrovarci insieme e testimoniare la nostra fede alla Vergine Assunta in que-sta terra lontana dalla patria nativa. Molte sono state le dichiarazioni di fede verso la vetusta statua ma vale la pena menzionarne almeno una.

Una giovane donna da parecchi anni felicemente sposata, non avendo figli, ha provato in tanti modi per diventare mamma. Molti sono stati i dottori a cui si è rivolta, molte sono state le cure alle quali si è sottomessa, ma la gioia di avere un figlio proprio le è stata sempre negata. Il suo carattere con il tempo si era fatto irascibile tanto da non soppor-tare nessuna persona che le si avvicina-va perché in ognuno di loro vedeva la colpa della negazione dei suoi desideri. Un giorno, trovandosi in chiesa per la messa domenicale, si è intrattenuta con Irma Di Santo, alla quale ha aperto il suo cuore e i suoi timori. Irma rimase in silenzio ascoltando la giovane donna

e dopo che questa ebbe finito il raccon-to, confortandola, la consigliò di affi-darsi alla Vergine Assunta. La giovane donna seguì il consiglio. Da quel giorno è passato quasi un anno e incredibil-mente l’impossibile è diventato possibi-

le: la giovane d o n n a è madre di un bel bambino. L’ incredulo, leggendo que-s t e r i g h e , potrebbe dire che ciò che è successo s i d e ve a u n fatto di natura

e che è stata madre natura a fare il mira-colo; ma chi può dire che la natura stes-sa non abbia avuto biso-gno di una spinta divina? Chi può dire, con sincerità, alla giovane donna che non è una grazia ricevuta?

A sentire il racconto mi è venuto spontaneo il ricordo degli insegnamenti ricevuti dai professori di religione quando ci dicevano che le vie del Signore sono tante e che Maria è la giu-sta via per arrivare a Lui. Pregando Maria, la Madre di Dio, Lei ci porta all’Eucaristia ed è con l’Eucaristia che l’uomo si unisce a Cristo; e come un figlio buono e sincero non nega niente a sua madre, così il Cristo non nega niente a Maria che è sua Madre. Maria,

Una TEsTImonIanza DaLL’aUsTraLIa

Natività con San FilippoTela del De Matteis - Chiesa di San Sebastiano

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abbiamo qualche esperienza di Chiesa dobbiamo rinnovarci nel cuore e nella mente perché “in un mondo che cambia, il Vangelo non muta”. Per riscoprire la nostra identità di cristiani è indispensabile unirci continuamente a Cristo, per nutrirci della sua parola e del suo corpo, partecipando assidua-mente alla Messa domenicale, e per adorarlo nell’Eucaristia: prima di ogni

attività e di ogni programma, deve esserci “l’adorazione” perché è lì che impariamo a resistere a quel “secolarismo” che insidia i l mondo e anche la Chiesa . Facciamo nostro l’invito che il Papa ha rivolto alla Chiesa Italiana riunita nel IV Convegno di Verona: “Siamo chiamati a divenire donne e uomini nuovi, per poter essere testimoni del Risorto e portatori della gioia e della speranza cristiana nel mondo, in concreto, in quella

comunità di uomini entro la quale viviamo”.Non siamo soli, ci precede e ci

guida la Vergine Maria, la testimonian-za di tanti fratelli e sorelle e del Santo Patrono Filippo Neri. Riprendiamo, quindi, con fiducia il nostro cammino per essere testimoni credibili della Speranza che è in noi.

Pace e gioia.P. Filippo Di Lonardo d.O.

Siamo alla ricerca di chi può dare un senso e significato alla nostra esi-stenza. Molti si sono convinti che per essere felice basta acquistare quello che vogliono, realizzando ogni deside-rio e ogni voglia. L’ebbrezza di qualco-sa da poco acquistata si tramuta ben presto nell’ansia di un nuovo oggetto di cui sentiamo la mancanza. La vita è diventata una rincorsa continua dietro cose da acquistare e possedere per poi scaricarle alla prima occasione. Non si ha più tempo nemmeno per quei valori saldi e profondi come l’amore, l’amicizia, la famiglia… che rendono veramente felici e danno la certezza che la nostra vita ha un senso non solo per noi ma anche per gli altri.

San Filippo ripeteva frequente-mente questa massima: “Chi vuole altra cosa che non sia Cristo, non sa quello che si voglia. Chi dimanda altra cosa che non sia Cristo, non sa quello che diman-da. Chi opera e non per Cristo, non sa quello che si faccia”.

Non dobbiamo cercare lontano ma guardare semplicemente a quegli uomini e quelle donne che hanno compreso il valore della propria esi-stenza e il senso della storia umana, nella quale siamo comunque immersi, fermandosi e facendosi illuminare dalla luce vera, quella che illumina ogni uomo, Cristo Gesù. È Lui che ha dato una risposta certa alle domande, alle attese di felicità, al desiderio di vita. È Lui la luce che ha diradato le tenebre del mondo ed ha allargato l’o-rizzonte dell’esistenza umana al di là della barriera della sofferenza e della morte. È Lui che ha detto: “Io sono la luce del mondo, chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).

Anche noi abbiamo incontrato

Gesù Cristo, quando abbiamo creduto nel mistero di un Dio che si fa uomo nella povertà della natura umana tra le braccia di un’umile serva del Signore, la Vergine Maria. Lo abbiamo incon-trato nella quotidianità della sua vita a Nazareth, nel corso della sua vita pub-blica quando si china sulle sofferenze umane, nel dono totale di sé al Padre e ai fratelli con la sua morte in croce e

nella sua risurrezione, segno e pegno della nostra risurrezione. Continuiamo ad incontrarlo mettendoci in ascolto della sua parola e partecipando ai Sacramenti, nei quali egli si rende pre-sente in maniera reale anche se miste-riosa.

Come ha scritto il Santo Padre Benedetto XVI nell’enciclica Deus caritas est: “All’inizio dell’essere cri-stiano, e quindi all’origine della nostra testimonianza di credenti, non c’è una decisione etica o una grande idea, ma l’incontro con la Persona di Gesù Cristo”. Questo incontro che ha illu-minato la nostra vita dobbiamo comu-nicarlo a chi ancora non ha incontrato il Salvatore o a chi ha dimenticato la sua presenza. Non dobbiamo dare per scontato che sappiamo chi è Gesù, che conosciamo il Vangelo e anche se

Una LUCE nELLa nosTra VITa

54

la Madre di Gesù, è venerata in ogni angolo del globo da razze differenti di costumi e colori, è conosciuta con mol-tissimi titoli, ma è sempre Lei bella e potente seduta sul suo trono con un sorriso smagliante mentre elargisce gra-zie a quelli che con fiducia ai suoi piedi si prostrano.

Se meditiamo sugli insegnamenti ricevuti, viene spontaneo il dire che solo uno stupido può dire che Dio non esiste ed è pure vero quello che un carissimo amico frate cappuccino una volta ebbe a dirmi: “L’uomo è padrone del proprio destino e questo può essere cambiato in ogni momento, anche nell’ultimo estremo della sua vita, per-ché grande è l’amore e il perdono del

Signore”.Pace e gioia.

Vittorio Del Vecchio

Il secondo anniversario da quando la statua di Santa Maria Assunta fu bene-detta dal nostro vescovo e collocata nella nostra chiesa di Narremburn è ormai alle porte. I preparativi per que-sto grande evento sono a buon punto e per l’occasione sarà presente il vescovo S. Ecc. Mons. David Walker, lo stes-so che benedis-se la statua.

D u r a n t e t u t t o l ’ a r c o dell’anno sono state celebrate tante messe in onore di Maria con la parteci-pazione, ogni vo l t a , d i un grande numero d i p e r s o n e . Questa festa è molto attesa anche quest’anno perché è un’occasione per ritrovarci insieme e testimoniare la nostra fede alla Vergine Assunta in que-sta terra lontana dalla patria nativa. Molte sono state le dichiarazioni di fede verso la vetusta statua ma vale la pena menzionarne almeno una.

Una giovane donna da parecchi anni felicemente sposata, non avendo figli, ha provato in tanti modi per diventare mamma. Molti sono stati i dottori a cui si è rivolta, molte sono state le cure alle quali si è sottomessa, ma la gioia di avere un figlio proprio le è stata sempre negata. Il suo carattere con il tempo si era fatto irascibile tanto da non soppor-tare nessuna persona che le si avvicina-va perché in ognuno di loro vedeva la colpa della negazione dei suoi desideri. Un giorno, trovandosi in chiesa per la messa domenicale, si è intrattenuta con Irma Di Santo, alla quale ha aperto il suo cuore e i suoi timori. Irma rimase in silenzio ascoltando la giovane donna

e dopo che questa ebbe finito il raccon-to, confortandola, la consigliò di affi-darsi alla Vergine Assunta. La giovane donna seguì il consiglio. Da quel giorno è passato quasi un anno e incredibil-mente l’impossibile è diventato possibi-

le: la giovane d o n n a è madre di un bel bambino. L’ incredulo, leggendo que-s t e r i g h e , potrebbe dire che ciò che è successo s i d e ve a u n fatto di natura

e che è stata madre natura a fare il mira-colo; ma chi può dire che la natura stes-sa non abbia avuto biso-gno di una spinta divina? Chi può dire, con sincerità, alla giovane donna che non è una grazia ricevuta?

A sentire il racconto mi è venuto spontaneo il ricordo degli insegnamenti ricevuti dai professori di religione quando ci dicevano che le vie del Signore sono tante e che Maria è la giu-sta via per arrivare a Lui. Pregando Maria, la Madre di Dio, Lei ci porta all’Eucaristia ed è con l’Eucaristia che l’uomo si unisce a Cristo; e come un figlio buono e sincero non nega niente a sua madre, così il Cristo non nega niente a Maria che è sua Madre. Maria,

Una TEsTImonIanza DaLL’aUsTraLIa

Natività con San FilippoTela del De Matteis - Chiesa di San Sebastiano

Page 6: Bollettino Ottobre-Novembre 2006

il volto dell' uomo" e su questa "roccia" S. Filippo basò tutta la sua vita privata e pubblica, facendo di essa il mezzo insostituibile della sua geniale creazione: l'Oratorio laico e clericale. Le Costituzioni di sempre puntano sulla Parola di Dio meditata e predicata in modo familiare, dalla quale, secondo la Parola ispira-ta nasce e cresce la Fede: "Fides ex auditu". Fede che scaturisce la felicità temporale ed eterna: "Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica", custodendola nei loro cuori come la Madre Maria.

L'annuncio di questa Parola “fu dettato dall'intima esperienza di Dio fatta nell'orazione". La creazione dell'Oratorio tende ad acqui-stare questa esperienza, come fu per S. Filippo ancor giovane, rifugiandosi nelle Catacombe di S. Sebastiano, non solo, ma fu privilegiato dal "fuoco pentecostale" nel 1544. L'Oratorio, a somiglian-za delle Catacombe, ha questa valenza di far acquisire "l'esperienza di Dio" ai figli e figlie spirituali del Santo. E i quattro secoli e più di vita dell' Istituzione hanno un Albo ricchissimo di oratoriani pieni di tale esperienza, come, per citarne due notissimi Servi di Dio, Mons. Giovan Battista Arista dell'Oratorio di Acireale, poi Vescovo nella stessa cittadina, e P. Giulio Castelli, torinese, fon-datore dell' Oratorio in Cava de' Tirreni.

Giovanni Paolo II, presentando "il fecondo e sicuro programma di formazione alla gioia...., ne individua i vari elementi basilari: "la preghiera assidua, l'Eucaristia frequente, la riscoperta e la valorizzazione del sacra-mento della Riconciliazione, il quotidiano e familiare contatto con la Parola di Dio, l'esercizio fecondo della Carità fraterna, [come unico vincolo dei sodali, senza voti religiosi] e del servizio, la devozione alla Madonna, modello e vera causa della letizia".

Il 7 ottobre 1994, il Servo di Dio Giovanni Paolo II si beni-gnò di inviare al P. Michael Napier dell'Oratorio di Londra, Delegato della Santa Sede per la Confederazione dell'Oratorio, una vibrante Lettera Apostolica alla vigilia del IV° Centenario della morte di San Filippo Neri (1595- 1995).

Lui, Papa dal gioioso e lungo pontificato (1958-2005) ha trac-ciato in tale Documento un profilo perfetto del "Santo della Gioia", affermando che "mantiene ancora oggi intatto quell' irresistibile fascino che egli esercitava su quanti a lui si avvicinavano per imparare a cono-scere e sperimentare le autentiche fonti della letizia cristiana”

Fonti che egli traduceva in "un modo ilare e disteso con cui egli sape-va educare", raccogliendo il suo insegnamento "in brevi e sapide mas-sime". Massime che hanno sfidato il tempo e lo spazio, divenendo familiare vademecum per coloro i quali, bene intenzionati, hanno saputo, e sanno, metterle in pratica, come per esempio "state quieti se potete" ovvero "beati voi giovani, perché avete tempo di far bene", come "siate umili, siate bassi" oppure "siate devoti della Madonna, siate devoti: so quel che dico"!:

Un insegnamento originale, col quale egli trasmetteva "l'espe-rienza della sua lunga vita e la sapienza del cuore abitato dallo Spirito Santo".

Il Papa, oltre all' appellativo "Santo della Gioia", lo definisce "Profeta della Gioia" che ha saputo porsi alla sequela di Gesù "nel panorama del Rinascimento romano....inserendosi attivamente nella civiltà del suo tempo", che "per tanti aspetti [è] singolarmente vicina a quella di oggi".

Egli ha saputo bene coniugare il nativo suo spirito fiorentino con quello adottivo romano, riuscendo a rinnovare l' umanesimo paganeggiante rinascimentale con un suo umanesimo "tutto con-centrato sull' uomo e sulle sue singolari capacità intellettuali e pratiche", attraverso la sua "riscoperta di una gioiosa freschezza naturalistica", sostituendo l'uomo "presentato come un dio pagano" del medioevo, con l'uomo rinascimentale "situato in una posizione di protagonismo assoluto".

Il Papa, tracciando questo secondo aspetto di S. Filippo, pre-senta l'anima del Suo Magistero, impostato sul Verbo eterno fatto Uomo, per il quale lanciò l'appello "Spalancate le porte a Cristo", con la gioiosa conseguenza di spalancarle all'uomo nuovo, redento dalla sua Passione, Morte e Risurrezione. Anche nella Sua pasto-rale l' Uomo fu posto in quel "protagonismo assoluto", poco prima affermato per il "Profeta della Gioia" nel suo tempo.

Giovanni Paolo II afferma che "E' la Parola di Cristo a delineare

ricordando ... di p. Giuseppe Lando d.o.

san FILIppo "CosTanTE moDELLo DEI mEmBrIDELLa ConGrEGazIonE DELL' oraTorIo"

- nel primo decennale dal IV° Centenario della sua morte -

(continua...)

Celebriamo insieme il natale

nella nostra basiliCa parroCChiale“Quelli che udirono si stupirono”

16 dicembre - ore 6,00: Inizio della novena di natale con i tradizionali canti popolari.sarà organizzato il “prEsEpE In FamIGLIa” con premi ricordi per tutti i partecipantia cura del p. Domenico pascale d. o.

24 dicembre - ore 23,30: Veglia natalizia e s. messa di mezzanotte.

25 dicembre - ore 6,30/8,00: ss. messe. ore 11,00: messa solenne. ore 17,00: s. messa vespertina

31 dicembre - FEsTa DELLa sanTa FamIGLIa ore 11,00: s. messa per le famiglie della Comunità parrocchiale. ore 17,00: s. messa e “Te Deum”.

1 gennaio 2007 - giornata mondiale della pace “persona umana: cuore della pace” ore 6,30/8,00: ss. messe. ore 11,00: messa solenne con la partecipazione delle varie componenti la Comunità parrocchiale. ore 17,00: s. messa

6 gennaio - EpIFanIa DEL sIGnorE ore 11,00: messa solenne ore 17,00: s. messa e bacio del Bambino. sorteggio del Bambinello. ore 21,00: Inizio della veglia mariana e s. messa

7 gennaio - BaTTEsImo DEL sIGnorE ore 11,00: messa solenne con la partecipazione dei battezzati il 2006.

76

Le varie liturgie saranno animate dalla Corale della Basilica“Cantate domino in laetitia” e

dalla sChola Cantorum parroCChiale.

a tutti i nostri gentili lettorigli auguri più sentiti di un santo natale

e felice anno 2007nella pace e nella gioia di Cristo

i padri filippini

Page 7: Bollettino Ottobre-Novembre 2006

il volto dell' uomo" e su questa "roccia" S. Filippo basò tutta la sua vita privata e pubblica, facendo di essa il mezzo insostituibile della sua geniale creazione: l'Oratorio laico e clericale. Le Costituzioni di sempre puntano sulla Parola di Dio meditata e predicata in modo familiare, dalla quale, secondo la Parola ispira-ta nasce e cresce la Fede: "Fides ex auditu". Fede che scaturisce la felicità temporale ed eterna: "Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica", custodendola nei loro cuori come la Madre Maria.

L'annuncio di questa Parola “fu dettato dall'intima esperienza di Dio fatta nell'orazione". La creazione dell'Oratorio tende ad acqui-stare questa esperienza, come fu per S. Filippo ancor giovane, rifugiandosi nelle Catacombe di S. Sebastiano, non solo, ma fu privilegiato dal "fuoco pentecostale" nel 1544. L'Oratorio, a somiglian-za delle Catacombe, ha questa valenza di far acquisire "l'esperienza di Dio" ai figli e figlie spirituali del Santo. E i quattro secoli e più di vita dell' Istituzione hanno un Albo ricchissimo di oratoriani pieni di tale esperienza, come, per citarne due notissimi Servi di Dio, Mons. Giovan Battista Arista dell'Oratorio di Acireale, poi Vescovo nella stessa cittadina, e P. Giulio Castelli, torinese, fon-datore dell' Oratorio in Cava de' Tirreni.

Giovanni Paolo II, presentando "il fecondo e sicuro programma di formazione alla gioia...., ne individua i vari elementi basilari: "la preghiera assidua, l'Eucaristia frequente, la riscoperta e la valorizzazione del sacra-mento della Riconciliazione, il quotidiano e familiare contatto con la Parola di Dio, l'esercizio fecondo della Carità fraterna, [come unico vincolo dei sodali, senza voti religiosi] e del servizio, la devozione alla Madonna, modello e vera causa della letizia".

Il 7 ottobre 1994, il Servo di Dio Giovanni Paolo II si beni-gnò di inviare al P. Michael Napier dell'Oratorio di Londra, Delegato della Santa Sede per la Confederazione dell'Oratorio, una vibrante Lettera Apostolica alla vigilia del IV° Centenario della morte di San Filippo Neri (1595- 1995).

Lui, Papa dal gioioso e lungo pontificato (1958-2005) ha trac-ciato in tale Documento un profilo perfetto del "Santo della Gioia", affermando che "mantiene ancora oggi intatto quell' irresistibile fascino che egli esercitava su quanti a lui si avvicinavano per imparare a cono-scere e sperimentare le autentiche fonti della letizia cristiana”

Fonti che egli traduceva in "un modo ilare e disteso con cui egli sape-va educare", raccogliendo il suo insegnamento "in brevi e sapide mas-sime". Massime che hanno sfidato il tempo e lo spazio, divenendo familiare vademecum per coloro i quali, bene intenzionati, hanno saputo, e sanno, metterle in pratica, come per esempio "state quieti se potete" ovvero "beati voi giovani, perché avete tempo di far bene", come "siate umili, siate bassi" oppure "siate devoti della Madonna, siate devoti: so quel che dico"!:

Un insegnamento originale, col quale egli trasmetteva "l'espe-rienza della sua lunga vita e la sapienza del cuore abitato dallo Spirito Santo".

Il Papa, oltre all' appellativo "Santo della Gioia", lo definisce "Profeta della Gioia" che ha saputo porsi alla sequela di Gesù "nel panorama del Rinascimento romano....inserendosi attivamente nella civiltà del suo tempo", che "per tanti aspetti [è] singolarmente vicina a quella di oggi".

Egli ha saputo bene coniugare il nativo suo spirito fiorentino con quello adottivo romano, riuscendo a rinnovare l' umanesimo paganeggiante rinascimentale con un suo umanesimo "tutto con-centrato sull' uomo e sulle sue singolari capacità intellettuali e pratiche", attraverso la sua "riscoperta di una gioiosa freschezza naturalistica", sostituendo l'uomo "presentato come un dio pagano" del medioevo, con l'uomo rinascimentale "situato in una posizione di protagonismo assoluto".

Il Papa, tracciando questo secondo aspetto di S. Filippo, pre-senta l'anima del Suo Magistero, impostato sul Verbo eterno fatto Uomo, per il quale lanciò l'appello "Spalancate le porte a Cristo", con la gioiosa conseguenza di spalancarle all'uomo nuovo, redento dalla sua Passione, Morte e Risurrezione. Anche nella Sua pasto-rale l' Uomo fu posto in quel "protagonismo assoluto", poco prima affermato per il "Profeta della Gioia" nel suo tempo.

Giovanni Paolo II afferma che "E' la Parola di Cristo a delineare

ricordando ... di p. Giuseppe Lando d.o.

san FILIppo "CosTanTE moDELLo DEI mEmBrIDELLa ConGrEGazIonE DELL' oraTorIo"

- nel primo decennale dal IV° Centenario della sua morte -

(continua...)

Celebriamo insieme il natale

nella nostra basiliCa parroCChiale“Quelli che udirono si stupirono”

16 dicembre - ore 6,00: Inizio della novena di natale con i tradizionali canti popolari.sarà organizzato il “prEsEpE In FamIGLIa” con premi ricordi per tutti i partecipantia cura del p. Domenico pascale d. o.

24 dicembre - ore 23,30: Veglia natalizia e s. messa di mezzanotte.

25 dicembre - ore 6,30/8,00: ss. messe. ore 11,00: messa solenne. ore 17,00: s. messa vespertina

31 dicembre - FEsTa DELLa sanTa FamIGLIa ore 11,00: s. messa per le famiglie della Comunità parrocchiale. ore 17,00: s. messa e “Te Deum”.

1 gennaio 2007 - giornata mondiale della pace “persona umana: cuore della pace” ore 6,30/8,00: ss. messe. ore 11,00: messa solenne con la partecipazione delle varie componenti la Comunità parrocchiale. ore 17,00: s. messa

6 gennaio - EpIFanIa DEL sIGnorE ore 11,00: messa solenne ore 17,00: s. messa e bacio del Bambino. sorteggio del Bambinello. ore 21,00: Inizio della veglia mariana e s. messa

7 gennaio - BaTTEsImo DEL sIGnorE ore 11,00: messa solenne con la partecipazione dei battezzati il 2006.

76

Le varie liturgie saranno animate dalla Corale della Basilica“Cantate domino in laetitia” e

dalla sChola Cantorum parroCChiale.

a tutti i nostri gentili lettorigli auguri più sentiti di un santo natale

e felice anno 2007nella pace e nella gioia di Cristo

i padri filippini

Page 8: Bollettino Ottobre-Novembre 2006

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esprimono gratitudine all’assuntaottobre 20061 - Plensich e Foschini.15 - Ceniccola Vittorio e Maria. - La famiglia Di Guglielmo.21 - Falato Vincenzo e Catena Rosa per 25° di matrimonio.novembre 20064 - Sanzari Filomena.5 - Gambuti Alberto e Bagnuolo Filomena per il 50° di matrimonio.12 - Nicolella Giuseppe e Foschini Speranza.26 - Labagnara Geremia e Ceniccola Maria per il 50° di matrimonio.

sanTUarIo DELL’assUnTa82034 Guardia sanframondi

Direttore e redattore: p. Filippo Di Lonardo

responsabile: p. Giuseppe Lando

Dir. red. amm.:Congregazione dell’oratorio pp. Filippini

82034 Guardia sanframondi (Bn)Tel. e Fax 0824.864013

www: santuarioassunta.ite-mail: [email protected]

aut. Tribunale Bn Dec. 3/4/1956n. 25/56 del registro stampe

C.C.p. 11000825

IBan: IT63Q0101075360041200000632BIC: IBspITna

sped. in abb. post., art. 2,comma 20/C Legge 662/96

regione Campania -Bn

Con approvazione ecclesiastica

stampato nel mese di DICEmBrE 2006 da:TipoLitoGrafica nUoVa ImpronTa

Cusano mutri (Bn) - Tel.-fax 0824/[email protected]

Foto di copertina: Giuseppe Caporaso

sotto la protezionedell’assunta

8

sotto la protezionedell’assunta

Antonio Camardellanato 24-5-2006

I genitori Daniele e Garofano Mirella lo pongo-no sotto la materna

protezione delll’Assunta.

Domenico Mobilian. 22-11-2005 – Residente a Morcone

I nonni materni Falato Antonioe Grillo Alfonsina affidano

il loro nipotino alla protezione dell’Assunta.

Maria Stefania Barile e Anna Mastantuono

18 anni

Si affidano alla maternaprotezione dell’Assunta

Gino, Luca, Giuseppe, Stefano e AngelaLa nonna Angelina li pone sotto

la protezione dell’Assunta

Anna Setaro eGreg Stillman

Sposi 1-7-2006

Il padre Domenico e la madre Mariateresa Foschini affidano gli sposi alla Vergine

Assunta.

Alessandra SassiI nonni materni, in occasione del primo comple-

anno, la affidano alla materna protezione dell’Assunta perchè la benedica e la protegga,

Giulia CaporasoIn occasione del quarto

compleanno i genitori Giuseppe ed Angelina la pongono sotto

la protezione dell’Assunta.Raffaele Sanzari e

Gilda GrilloIn occasione del loro 50° annivarsario di

Matrimonio pongono la loro famiglia sotto la materna protezione dell’Assunta.

Alessandro Carlo Ciarleglioed Assunta Del Nigro

In occasione del loro 25°anniversario di Matrimonio,

celebrato il 10-9-2006,affidano la loro famiglia

alla materna protezione dell’Assunta.

Gino Filippelli eMaria Ceniccola

Le figlie Teresa ed Elisa,in occasione dell’80°

compleanno del loro papà,pongono entrambi i genitori

sotto la maternaprotezione dell’Assunta

I nonni paterni li affidano alla materna protezione dell’Assunta

Cristian Pascasio Sanzaridi Giovanni e Ida Plenzick

Nato a Torino il 30-4-2006

La nonna Rosalia lo affidaalla Vergine Assunta

perché lo benedica e lo protegga.

Sabato 25 novembre, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, alle ore 17.30 nella nostra Cattedrale di Cerreto Sannita, il nostro Vescovo Mons. Michele De Rosa ha conferito il sacramento dell’Ordine nel grado del Diaconato all’accolito Giuseppe Di Lorenzo, della comunità parrocchiale di santo Stefano in Telese Terme. Ci uniamo alla gioia della sua comunità parrocchiale e dell’inte-ra diocesi e insieme lodiamo il Signore che suscita nella Chiesa il sacro ministero. Al Neo-Diacono gli auguri di un apostolato fecondo.

ordinazione Diaconale

Angelica Plenzick Pumizio e Francesco Plenzick

Giovedì 23 novembre, alle ore 18,30 presso la sala-teatro dell’Istituto San Michele in Acireale, in occasione del 250° anniversario di fondazione di quella Congregazione dell’Oratorio, è stato presen-tato il volume di P. Luciano Giuseppe Bella d.O. Filippo Neri Padre secondo lo Spirito. Ai saluti del Preposito P. Salvatore Alberti d.O. e di Mons Salvatore Consoli, Preside dello Studio Teologico “San Paolo” in Catania sono seguite le relazioni “la paternità spirituale” tenuta da Don Mario Torcivia, docente presso lo studio “San Paolo” di Catania e “Filippo Neri padre secondo lo Spirito” tenuta dal Procuratore Generale della Confederazione dell’Oratorio P. Edoardo Aldo Cerrato. Ha concluso S.E. Rev. Mons. Pio Vittorio Vigo, vescovo di Acireale. Ha moderato i lavori il Ch. Calogero Frisenda d.O. ed è intervenuta la Corale polifonica Mater Divinae Gratiae di Nicolosi (CT), diretta dal M.° Antonio Sciuto.

DaLLa ConGrEGazIonEDELL’oraTorIo DI aCIrEaLE

Il 9 novembre si è chiuso felicemente nella Curia Arcivescovile di Boston (U.S.A.) il Processo diocesano su un miracolo attribuito all’intercessione dell’oratoriano Ven. Card. John Henry Newman. I Documenti processuali saranno ora trasmessi alla Congregazione per le Cause dei Santi.

Nel darne comunicazione alla Famiglia Oratoriana il Procuratore Generale esprime la gioia dell’intera Confederazione per questo importante passo della Causa di Beatificazione, e augura che i passi successivi conduca-no in tempi brevi l’insigne discepolo di S. Filippo Neri a ricevere l’onore degli altari, come da più parti auspicato nella Chiesa cattolica ed anche fuori di essa.

Ven. Card. John Henry newman.

Page 9: Bollettino Ottobre-Novembre 2006

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esprimono gratitudine all’assuntaottobre 20061 - Plensich e Foschini.15 - Ceniccola Vittorio e Maria. - La famiglia Di Guglielmo.21 - Falato Vincenzo e Catena Rosa per 25° di matrimonio.novembre 20064 - Sanzari Filomena.5 - Gambuti Alberto e Bagnuolo Filomena per il 50° di matrimonio.12 - Nicolella Giuseppe e Foschini Speranza.26 - Labagnara Geremia e Ceniccola Maria per il 50° di matrimonio.

sanTUarIo DELL’assUnTa82034 Guardia sanframondi

Direttore e redattore: p. Filippo Di Lonardo

responsabile: p. Giuseppe Lando

Dir. red. amm.:Congregazione dell’oratorio pp. Filippini

82034 Guardia sanframondi (Bn)Tel. e Fax 0824.864013

www: santuarioassunta.ite-mail: [email protected]

aut. Tribunale Bn Dec. 3/4/1956n. 25/56 del registro stampe

C.C.p. 11000825

IBan: IT63Q0101075360041200000632BIC: IBspITna

sped. in abb. post., art. 2,comma 20/C Legge 662/96

regione Campania -Bn

Con approvazione ecclesiastica

stampato nel mese di DICEmBrE 2006 da:TipoLitoGrafica nUoVa ImpronTa

Cusano mutri (Bn) - Tel.-fax 0824/[email protected]

Foto di copertina: Giuseppe Caporaso

sotto la protezionedell’assunta

8

sotto la protezionedell’assunta

Antonio Camardellanato 24-5-2006

I genitori Daniele e Garofano Mirella lo pongo-no sotto la materna

protezione delll’Assunta.

Domenico Mobilian. 22-11-2005 – Residente a Morcone

I nonni materni Falato Antonioe Grillo Alfonsina affidano

il loro nipotino alla protezione dell’Assunta.

Maria Stefania Barile e Anna Mastantuono

18 anni

Si affidano alla maternaprotezione dell’Assunta

Gino, Luca, Giuseppe, Stefano e AngelaLa nonna Angelina li pone sotto

la protezione dell’Assunta

Anna Setaro eGreg Stillman

Sposi 1-7-2006

Il padre Domenico e la madre Mariateresa Foschini affidano gli sposi alla Vergine

Assunta.

Alessandra SassiI nonni materni, in occasione del primo comple-

anno, la affidano alla materna protezione dell’Assunta perchè la benedica e la protegga,

Giulia CaporasoIn occasione del quarto

compleanno i genitori Giuseppe ed Angelina la pongono sotto

la protezione dell’Assunta.Raffaele Sanzari e

Gilda GrilloIn occasione del loro 50° annivarsario di

Matrimonio pongono la loro famiglia sotto la materna protezione dell’Assunta.

Alessandro Carlo Ciarleglioed Assunta Del Nigro

In occasione del loro 25°anniversario di Matrimonio,

celebrato il 10-9-2006,affidano la loro famiglia

alla materna protezione dell’Assunta.

Gino Filippelli eMaria Ceniccola

Le figlie Teresa ed Elisa,in occasione dell’80°

compleanno del loro papà,pongono entrambi i genitori

sotto la maternaprotezione dell’Assunta

I nonni paterni li affidano alla materna protezione dell’Assunta

Cristian Pascasio Sanzaridi Giovanni e Ida Plenzick

Nato a Torino il 30-4-2006

La nonna Rosalia lo affidaalla Vergine Assunta

perché lo benedica e lo protegga.

Sabato 25 novembre, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, alle ore 17.30 nella nostra Cattedrale di Cerreto Sannita, il nostro Vescovo Mons. Michele De Rosa ha conferito il sacramento dell’Ordine nel grado del Diaconato all’accolito Giuseppe Di Lorenzo, della comunità parrocchiale di santo Stefano in Telese Terme. Ci uniamo alla gioia della sua comunità parrocchiale e dell’inte-ra diocesi e insieme lodiamo il Signore che suscita nella Chiesa il sacro ministero. Al Neo-Diacono gli auguri di un apostolato fecondo.

ordinazione Diaconale

Angelica Plenzick Pumizio e Francesco Plenzick

Giovedì 23 novembre, alle ore 18,30 presso la sala-teatro dell’Istituto San Michele in Acireale, in occasione del 250° anniversario di fondazione di quella Congregazione dell’Oratorio, è stato presen-tato il volume di P. Luciano Giuseppe Bella d.O. Filippo Neri Padre secondo lo Spirito. Ai saluti del Preposito P. Salvatore Alberti d.O. e di Mons Salvatore Consoli, Preside dello Studio Teologico “San Paolo” in Catania sono seguite le relazioni “la paternità spirituale” tenuta da Don Mario Torcivia, docente presso lo studio “San Paolo” di Catania e “Filippo Neri padre secondo lo Spirito” tenuta dal Procuratore Generale della Confederazione dell’Oratorio P. Edoardo Aldo Cerrato. Ha concluso S.E. Rev. Mons. Pio Vittorio Vigo, vescovo di Acireale. Ha moderato i lavori il Ch. Calogero Frisenda d.O. ed è intervenuta la Corale polifonica Mater Divinae Gratiae di Nicolosi (CT), diretta dal M.° Antonio Sciuto.

DaLLa ConGrEGazIonEDELL’oraTorIo DI aCIrEaLE

Il 9 novembre si è chiuso felicemente nella Curia Arcivescovile di Boston (U.S.A.) il Processo diocesano su un miracolo attribuito all’intercessione dell’oratoriano Ven. Card. John Henry Newman. I Documenti processuali saranno ora trasmessi alla Congregazione per le Cause dei Santi.

Nel darne comunicazione alla Famiglia Oratoriana il Procuratore Generale esprime la gioia dell’intera Confederazione per questo importante passo della Causa di Beatificazione, e augura che i passi successivi conduca-no in tempi brevi l’insigne discepolo di S. Filippo Neri a ricevere l’onore degli altari, come da più parti auspicato nella Chiesa cattolica ed anche fuori di essa.

Ven. Card. John Henry newman.

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le scuole di Guardia. Ha raccolto l’invito il liceo scientifico che ha partecipato con una nutrita rappresentanza. Alle ore 11 presso i locali dell’Oratorio dei Padri Filippini in Piazza San Filippo sono stati consegnati i reperti esposti alla visione di

tutti, presenti il sindaco Carlo Falato, che ha pubblicamente ringraziato le forze dell’ordine per questi successi, il parroco P. Filippo Di Lonardo e i militari del Gruppo Tutela Patr imonio Archeologico del Lazio della Guardia di Finanza che hanno effettuato il ritrovamento. Nel corso della cerimo-nia sono state consegnate targhe sia da parte dell’Amministrazione Guardiese sia da parte del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, sotto il comando del Col. t. ST Giuseppe Magliocco. Un momento importante per la vita della cittadina che vede riaccendere la spe-ranza perché anche le altre opere trafu-gate, specie gli argenti, possano un giorno ritornare.

Novembre 2006Il mese è iniziato con qualche gior-

nata fredda e piovosa (il giorno dei Santi e quello dei Morti) ma poi è stato prevalentemente bello e con tempera-ture spesso al di sopra delle medie del periodo. Cosa inusuale e poco favore-

vole alla campagna, soprattutto per la mancanza di acqua. Bene, invece, è andata per la raccolta delle olive.

Le celebrazioni religiose in parrocchia questo mese, come sempre, sono comin-ciate al cimitero. Nella festa di Ognissanti (mercoledì 1) e della Commemorazione dei Defunti (giovedì 2) il cimitero è stato meta di tutti i guardiesi riuniti vicino alle tombe dei propri cari defunti per pregare. Il giorno di tutti i Santi, alle 14:30, è parti-ta una processione dal Santuario al Cimitero per lucrare le indulgenze per i fedeli defunti. Numerosi i fedeli parteci-panti. Le SS. Messe sono state celebrate tutte all’interno della Cappella del cimitero. Il giorno dei Morti, prima della celebrazio-

religiosi può liberamente partecipare. E' poi iniziata (martedì 24) la Novena delle Anime del Purgatorio che c'è stata alle ore 6:00 al Santuario (P. Domenico Pascale) e alle 17:30 a San Sebastiano (P. Filippo Di Lonardo). I fedeli partecipanti sono sempre

più numerosi, soprattutto a S. Sebastiano. Anche questo ultimo giovedì del mese (26) c'è stata l'ora di adorazione al SS. Sacramento a S. Sebastiano e la parteci-pazione è stata discreta.

Una sola manifestazione pubblica in paese, anche a causa della vendemmia, ma di grande importanza. Mercoledì 18 sono stati ufficialmente restituiti diversi reperti trafugati nella chiesa di Ave Gratia Plena e recuperati dallo speciale nucleo investigativo della Guardia di Finanza. L’Amministrazione Comunale ha accolto con gioia la notizia ed ha organizzato una breve ma significativa cerimonia nei locali della parrocchia invitando autorità civili, religiose, le forze dell’ordine e soprattutto

Ottobre 2006I primi giorni del mese sono stati brutti

poi il tempo si è messo al bello, qualche volta con temperature anche "fuori stagio-ne". Per la vendemmia si è ripetuta la situazione dello scorso anno, con molte uve andate a male.

In parrocchia è cominciata l’attivi-tà in preparazione del nuovo anno liturgico e pastorale che inizia con l’Avvento. Dopo il Primo sabato con l'Assunta (7) che si è svolto come al solito con la veglia alle 21 seguita dalla Santa Messa, il parroco P. Filippo Di Lonardo ha convocato un’Assemblea Parrocchiale (giovedì 19) con tutti i gruppi ecclesiali presenti nella parroc-chia per fissare punti importanti da tenere in conto nella programmazione della vita e delle attività parrocchiali. E’ stato anche deciso che il consiglio pastorale per la stesura del programma si terrà dopo l’8 novembre, giorno in cui si terrà l’Assemblea Diocesana a Telese Terme.

Nella terza domenica (15) si è svol-ta la tradizionale Festa di S. Pascasio con annessa fiera, questa volta non infastidita dalla tradizionale “voria”. La giornata è stata bellissima e per l'occa-sione, come ogni anno, è stata aperta la cappella di S. Pascasio lungo Corso Umberto e P. Filippo Di Lonardo alle 9:30 ha celebrato la S. Messa. La Giornata Missionaria (domenica 22) è stata cele-brata nella nostra parrocchia e tutte le offerte raccolte durante le S. Messe sono state inviate in diocesi per tale scopo. Le offerte raccolte l’anno passato ed inviate in Diocesi sono state di mille euro.

Ha preso il via anche la lectio divina sul Vangelo di Luca per il Gruppo Famiglia (sabato 21) nei locali parrocchiali . L’appuntamento resta fissato al terzo saba-to di ogni mese alle 19 nell’Auditorium. Questi incontri, è stato ribadito anche nel Consiglio Pastorale, sono aperti a tutta la comunità. Chi vuole approfondire i temi

1110

appunti di cronacaappunti di cronaca

Si è svolto presso il "Salesianum" di Roma, dal 23 al 30 settembre,il Congresso Generale della Confederazione dell'Orato-rio di San Filippo Neri. Il Congresso ha affrontato il tema della formazione oratoriana, discutendo l’instrumentum laboris “Ratio formationis”, ed ha preso in esame la Proposta di alcune modifiche di numeri delle Costituzioni e degli Statuti Generali. Per la nostra Congregazione era presente il Preposito P. Filippo Di Lonardo.

Si è proceduto anche all’elezione del Delegato della Sede Apostolica e all’elezione degli Officiali della Confederazione.

Risultano eletti: Delegato della Sede Apostolica Rev.mo P. Felix Selden, d.O. di Wien; Procuratore Generale postulato alla Sede Apostolica P. Edoardo Aldo Cerrato, d.O. di Roma; Membri della Deputazione Permanente: P. Michele Pischedda, Deputatus pro Italia et Gallia; P. Stefano Bertolini, Deputatus Alter pro Italia; P. Rafael Muñoz Pérez, Deputatus pro Hispania, P. Miroslaw Prasek, Deputatus pro Polonia; P. Robert Byrne, Deputatus pro Anglia, Canada et Africa Meridionali; P. Christof Heimpel, Deputatus pro Germania, Conf. Helvetica, Austria et Nederlandia, P. Dennis Corrado, Deputatus pro America Septentrionali; P. Mario Alberto Avilés Campo, Deputatus pro America Latina; P. Juan Andrés Arturo Gonzales, Deputatus Alter pro America Latina; Postulatore Generale: P. Paul Chavasse. Risultano eletti Consiglieri del Delegato della Sede Apostolica: P. Ignatius Harrison (Primus Consiliarius), P. Giovanni Ferrara, P. Antonio Ríos Chávez.

Ai nuovi eletti le nostre felicitazioni e preghiere con l’augurio di un proficuo lavoro a servizio delle Congregazioni dell’O-ratorio.

ConGrEsso GEnEraLEDELLa ConFEDErazIonE DELL’oraTorIo

DaL monDo oraTorIano

Foto di gruppo

Il nuovo delegato della sede apostolica rev.mo p. Felix selden, d.o. con il procuratore Generale postulato alla sede apostolica p. Edoardo

aldo Cerrato

Page 11: Bollettino Ottobre-Novembre 2006

le scuole di Guardia. Ha raccolto l’invito il liceo scientifico che ha partecipato con una nutrita rappresentanza. Alle ore 11 presso i locali dell’Oratorio dei Padri Filippini in Piazza San Filippo sono stati consegnati i reperti esposti alla visione di

tutti, presenti il sindaco Carlo Falato, che ha pubblicamente ringraziato le forze dell’ordine per questi successi, il parroco P. Filippo Di Lonardo e i militari del Gruppo Tutela Patr imonio Archeologico del Lazio della Guardia di Finanza che hanno effettuato il ritrovamento. Nel corso della cerimo-nia sono state consegnate targhe sia da parte dell’Amministrazione Guardiese sia da parte del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, sotto il comando del Col. t. ST Giuseppe Magliocco. Un momento importante per la vita della cittadina che vede riaccendere la spe-ranza perché anche le altre opere trafu-gate, specie gli argenti, possano un giorno ritornare.

Novembre 2006Il mese è iniziato con qualche gior-

nata fredda e piovosa (il giorno dei Santi e quello dei Morti) ma poi è stato prevalentemente bello e con tempera-ture spesso al di sopra delle medie del periodo. Cosa inusuale e poco favore-

vole alla campagna, soprattutto per la mancanza di acqua. Bene, invece, è andata per la raccolta delle olive.

Le celebrazioni religiose in parrocchia questo mese, come sempre, sono comin-ciate al cimitero. Nella festa di Ognissanti (mercoledì 1) e della Commemorazione dei Defunti (giovedì 2) il cimitero è stato meta di tutti i guardiesi riuniti vicino alle tombe dei propri cari defunti per pregare. Il giorno di tutti i Santi, alle 14:30, è parti-ta una processione dal Santuario al Cimitero per lucrare le indulgenze per i fedeli defunti. Numerosi i fedeli parteci-panti. Le SS. Messe sono state celebrate tutte all’interno della Cappella del cimitero. Il giorno dei Morti, prima della celebrazio-

religiosi può liberamente partecipare. E' poi iniziata (martedì 24) la Novena delle Anime del Purgatorio che c'è stata alle ore 6:00 al Santuario (P. Domenico Pascale) e alle 17:30 a San Sebastiano (P. Filippo Di Lonardo). I fedeli partecipanti sono sempre

più numerosi, soprattutto a S. Sebastiano. Anche questo ultimo giovedì del mese (26) c'è stata l'ora di adorazione al SS. Sacramento a S. Sebastiano e la parteci-pazione è stata discreta.

Una sola manifestazione pubblica in paese, anche a causa della vendemmia, ma di grande importanza. Mercoledì 18 sono stati ufficialmente restituiti diversi reperti trafugati nella chiesa di Ave Gratia Plena e recuperati dallo speciale nucleo investigativo della Guardia di Finanza. L’Amministrazione Comunale ha accolto con gioia la notizia ed ha organizzato una breve ma significativa cerimonia nei locali della parrocchia invitando autorità civili, religiose, le forze dell’ordine e soprattutto

Ottobre 2006I primi giorni del mese sono stati brutti

poi il tempo si è messo al bello, qualche volta con temperature anche "fuori stagio-ne". Per la vendemmia si è ripetuta la situazione dello scorso anno, con molte uve andate a male.

In parrocchia è cominciata l’attivi-tà in preparazione del nuovo anno liturgico e pastorale che inizia con l’Avvento. Dopo il Primo sabato con l'Assunta (7) che si è svolto come al solito con la veglia alle 21 seguita dalla Santa Messa, il parroco P. Filippo Di Lonardo ha convocato un’Assemblea Parrocchiale (giovedì 19) con tutti i gruppi ecclesiali presenti nella parroc-chia per fissare punti importanti da tenere in conto nella programmazione della vita e delle attività parrocchiali. E’ stato anche deciso che il consiglio pastorale per la stesura del programma si terrà dopo l’8 novembre, giorno in cui si terrà l’Assemblea Diocesana a Telese Terme.

Nella terza domenica (15) si è svol-ta la tradizionale Festa di S. Pascasio con annessa fiera, questa volta non infastidita dalla tradizionale “voria”. La giornata è stata bellissima e per l'occa-sione, come ogni anno, è stata aperta la cappella di S. Pascasio lungo Corso Umberto e P. Filippo Di Lonardo alle 9:30 ha celebrato la S. Messa. La Giornata Missionaria (domenica 22) è stata cele-brata nella nostra parrocchia e tutte le offerte raccolte durante le S. Messe sono state inviate in diocesi per tale scopo. Le offerte raccolte l’anno passato ed inviate in Diocesi sono state di mille euro.

Ha preso il via anche la lectio divina sul Vangelo di Luca per il Gruppo Famiglia (sabato 21) nei locali parrocchiali . L’appuntamento resta fissato al terzo saba-to di ogni mese alle 19 nell’Auditorium. Questi incontri, è stato ribadito anche nel Consiglio Pastorale, sono aperti a tutta la comunità. Chi vuole approfondire i temi

1110

appunti di cronacaappunti di cronaca

Si è svolto presso il "Salesianum" di Roma, dal 23 al 30 settembre,il Congresso Generale della Confederazione dell'Orato-rio di San Filippo Neri. Il Congresso ha affrontato il tema della formazione oratoriana, discutendo l’instrumentum laboris “Ratio formationis”, ed ha preso in esame la Proposta di alcune modifiche di numeri delle Costituzioni e degli Statuti Generali. Per la nostra Congregazione era presente il Preposito P. Filippo Di Lonardo.

Si è proceduto anche all’elezione del Delegato della Sede Apostolica e all’elezione degli Officiali della Confederazione.

Risultano eletti: Delegato della Sede Apostolica Rev.mo P. Felix Selden, d.O. di Wien; Procuratore Generale postulato alla Sede Apostolica P. Edoardo Aldo Cerrato, d.O. di Roma; Membri della Deputazione Permanente: P. Michele Pischedda, Deputatus pro Italia et Gallia; P. Stefano Bertolini, Deputatus Alter pro Italia; P. Rafael Muñoz Pérez, Deputatus pro Hispania, P. Miroslaw Prasek, Deputatus pro Polonia; P. Robert Byrne, Deputatus pro Anglia, Canada et Africa Meridionali; P. Christof Heimpel, Deputatus pro Germania, Conf. Helvetica, Austria et Nederlandia, P. Dennis Corrado, Deputatus pro America Septentrionali; P. Mario Alberto Avilés Campo, Deputatus pro America Latina; P. Juan Andrés Arturo Gonzales, Deputatus Alter pro America Latina; Postulatore Generale: P. Paul Chavasse. Risultano eletti Consiglieri del Delegato della Sede Apostolica: P. Ignatius Harrison (Primus Consiliarius), P. Giovanni Ferrara, P. Antonio Ríos Chávez.

Ai nuovi eletti le nostre felicitazioni e preghiere con l’augurio di un proficuo lavoro a servizio delle Congregazioni dell’O-ratorio.

ConGrEsso GEnEraLEDELLa ConFEDErazIonE DELL’oraTorIo

DaL monDo oraTorIano

Foto di gruppo

Il nuovo delegato della sede apostolica rev.mo p. Felix selden, d.o. con il procuratore Generale postulato alla sede apostolica p. Edoardo

aldo Cerrato

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in memoria di...in memoria di...

Nel secondo anniversario della morte il fratello Lorenzo dal Canadali affida alla misericordia divina e alla Vergine Assuna in cielo.

Alfredo Iannottin. 25-4-1940 a S.Lorenzo M.

m. 27-12-2004 in Canada

Gino Falato

La moglie e i figlilo ricordano con immutato

affetto e lo affidanoalla misericordia divina.

Filippo Romanon. 30-11-1923 – m. 19-9-2006

Il fratello Elvio lo ricordae lo affida alla preghiera

della Chiesa ealla misericordia divina.

Ferdinando Iannottin. 16-11-1929 – 28-3-2005

Nel secondo anniversariodella morte la moglie Filomena e

i figli Emilio e Gianmarcolo affidano alla misericordia

del Signore.

Alberto Bergerre Nicola Pignan. 28-4-1926 – m. 19-10-1998

La moglie e i figlilo ricordano e lo affidanoalla misericordia divina.

Il fratello Enrico lo ricorda a quanti lo conobberoin vita e implora

per lui la pace eterna.

Nicola Di Virgilion. 8-8-1928 – m. 5-10-2006

Ennio Conten. 11-3-1938 – m. 22-9-2006

La moglie e le figlie lo ricordano con immutato affetto e lo affi-

danoalla preghiera della Chiesa.

Antimo Pacellin. 1-10-1935 – m. 9-8-2006 - USA

La moglie e i figli lo ricordanoe lo affidano alla misericordia di Dio e

alla Vergine Assunta.

Giovanna Del Vecchion. 19-1-1922 – m. 1-9-2006

I figli la ricordanocon immutato affetto

e la affidano alla preghiera della Chiesa.

Umberto Penguen. 28-5-1931 – m. 26-8-2006

La moglie e i figli lo ricordano elo affidano alla Vergine Assunta

e alla misericordia divina.

gruppi parrocchiali si sono incontrati a S. Sebastiano per l'ora di adorazione al SS. Sacramento. Discreta, come sempre, la partecipazione. In questo mese, inoltre, sono iniziati gli incontri di programmazio-ne di diversi gruppi ecclesiali che lavorano nella nostra parrocchia. A tutti, da queste pagine, l'augurio di un lavoro proficuo e di una crescita significativa. Poche le attività in paese.

Auguri vivissimi per il Santo Natale! Luca Iuliani

la statua del Santo accompagnata dalle autorità, dalla banda e da molti fedeli seguendo il percorso processionale solito. Al termine della processione c’è stata la celebrazione della Santa Messa. Poi il tri-pudio dei fuochi pirotecnici, in grande stile, poiché non si era potuto fare a set-tembre. Due sono stati i fuochisti che hanno affascinato per la loro maestria: la pirotecnica del Cav. De Luca di Ceppaloni e la pirotecnica dei fratelli Pannella di Ponte. Infine, rientro in chiesa per il bacio della reliquia del santo e la benedizione finale. L’Oratorio Parrocchiale Padre Marzio Piccirillo ha partecipato (domeni-ca 12) ad una manifestazione a Benevento che ha visto coinvolti ancora una volta i ragazzi con le loro famiglie. Si è tenuto il Consiglio Pastorale (mercoledì 15) per definire il programma di attività per il 2006-2007. Sono state confermate tutte le attività messe in piedi lo scorso anno, compreso l'incontro mensile, di preghiera e meditazione, che si è tenuto l'ultimo gio-vedì del mese a S. Sebastiano rivolto in particolare ai membri dei diversi gruppi parrocchiali. Il desiderio è che tutti i grup-pi possano lavorare insieme, pur agendo ognuno con la propria specificità vocazio-nale.

Il gruppo Scout La Salle ha dato inizio alle attività del nuovo anno sociale (dome-nica 26) con una cerimonia che si è tenuta nel Santuario di Santa Lucia a Sassinoro. E' poi iniziata (mercoledì 29) la Novena dell’Immacolata che c'è stata alle ore 6:00 al Santuario (P. Domenico Pascale) e alle 17:30 a S. Sebastiano (P. Filippo Di Lonardo). La sera dell'ultimo giovedì (30), i

ne della S. Messa del pomeriggio, c’è stata la benedizione delle tombe dei defunti. Il Primo sabato con l'Assunta (4) si è svol-to nella forma solita richiamando l'assiduo gruppo di fedeli. Anche rappresentanti delle nostra parrocchia hanno partecipato all’Assemblea Diocesana che si è tenuta nella sala convegni delle terme di Telese (mercoledì 8 ore 16:00) per iniziare a cala-re nella nostra Diocesi le indicazioni emer-se dall’assemblea nazionale di Verona organizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana. Tema dell’incontro è stato “Testimoni di Cristo Risorto speranza del mondo”. I cinque rappresentanti diocesani hanno illustrato ai convenuti, ognuno per il proprio settore, le emozioni, l’esperienza acquisita e soprattutto la necessità di attua-re il messaggio lanciato: la parrocchia è al centro della vita della chiesa ed i laici, uni-tariamente, ne devono essere parte viva attiva e propulsiva. Un impegno serio che ogni credente dovrà mettere al centro della sua vita cristiana. L’incontro è stato chiuso dal nostro Vescovo Mons. Michele De Rosa.

Ha avuto inizio il corso di Catechismo (mercoledì 8) che si tiene tutti i mercoledì. I gruppi che si sono formati, almeno sette, come per gli anni passati sono distribuiti tra i locali della parrocchia e quelli dell'Asi-lo Brizio.

Nel pomeriggio di domenica (5) si è tenuta la processione di S. Antonio di Padova per le strade di Guardia. Quella che non si era fatta in occasione della festa di settembre a causa della pioggia si è fatta oggi, così come programmato. Alle 15:00 è partita dal Santuario la processione con

Il marito e le figlie laricordano con immutato affetto e

la affidanoal Signore risorto e

alla Vergine Assunta.

Generosa Penguen. 11-10-1922 – m. 2-7-2006

12

Da GUarDIa: Romano Gina – Del Vecchio Filippo – Iuliani Cristina – Falato Pigna Iolanda – Falato Albino – Santillo Michelina – Iuliani Rosalia – Foschini Filomena – Silvestri Ugo – Tessitore Maria Elena – Panza Angelina – Pezzullo Angelina – Perugini Rosa – Ceniccola Vincenzo – Di Santo Antonio – Foschini Irma – Labagnara Aldo – Sanzari Antonietta – Falato Carlo – Plenzich Cecilia – Perugini Nicola – Morone Ida – Panza Annibale – Iuliani Carmine – Di Lonardo Maria.

DaLL’ITaLIa: Sanzari Giovanni, Castagnole P. (TO) – Panza Michelangelo, Pinerolo (TO) – Garofano Edda, Torino – Del Basso Goffredo, Proseppio (CO) – De Vito Maria, Bonea (BN) – Perugini Angela, Maranello (MO) – Plenzich Iginio, Ravenna – Barbato Francesco e Marilena , Aversa (CE) – Parente Clorinda, Roma – Falato Pasquale e Ludovica, Lipomo (CO) – Famiglia Garofano, Napoli – Ceniccola Marino, Pontetresa (VA) – Mancinelli Loreto, Casalduni (BN) – Di Guglielmo Bello Teresa, Binasco (MI) – Silvestri Ennio, Benevento – Martone Garofano Rosa, Castelvenere (BN) – Raucci Vincenzo, Bassano del Grappa (VI) – Gambuti Giuseppe, Roma – Del Vecchio Giuseppe, Stradella (PV) – Assini Elena, Benevento – Abate Fabio, Ercolano (NA) – Blandino Giuseppina e Flavio, Montesilvano (PE) – Silvestri Ennio, Benevento – Superiora Vittime Espiatici P.S., Roma.

DaLL’EsTEro: Romano Elvio, Canada – Colrat Michael, Francia – Romano Maria, Canada – Setaro Domenico e Foschini Maria Teresa, USA – Izzo Corrado, Germania – Carlesimo Consiglia, Germania – Ortiz Amelia, USA – Armellino Antonio, Inghilterra – Iannotti Lorenzo, Canada – Longombardi Ildo, USA – Di Blasio Lupo e Maria, Australia – Fahmy Ragate ed Elena, Australia – Foschini Albino, Canada – Foschini Loreto, Canada - Labagnara Guido, USA.

Hanno collaborato con noi per sostenere il Bollettino

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in memoria di...in memoria di...

Nel secondo anniversario della morte il fratello Lorenzo dal Canadali affida alla misericordia divina e alla Vergine Assuna in cielo.

Alfredo Iannottin. 25-4-1940 a S.Lorenzo M.

m. 27-12-2004 in Canada

Gino Falato

La moglie e i figlilo ricordano con immutato

affetto e lo affidanoalla misericordia divina.

Filippo Romanon. 30-11-1923 – m. 19-9-2006

Il fratello Elvio lo ricordae lo affida alla preghiera

della Chiesa ealla misericordia divina.

Ferdinando Iannottin. 16-11-1929 – 28-3-2005

Nel secondo anniversariodella morte la moglie Filomena e

i figli Emilio e Gianmarcolo affidano alla misericordia

del Signore.

Alberto Bergerre Nicola Pignan. 28-4-1926 – m. 19-10-1998

La moglie e i figlilo ricordano e lo affidanoalla misericordia divina.

Il fratello Enrico lo ricorda a quanti lo conobberoin vita e implora

per lui la pace eterna.

Nicola Di Virgilion. 8-8-1928 – m. 5-10-2006

Ennio Conten. 11-3-1938 – m. 22-9-2006

La moglie e le figlie lo ricordano con immutato affetto e lo affi-

danoalla preghiera della Chiesa.

Antimo Pacellin. 1-10-1935 – m. 9-8-2006 - USA

La moglie e i figli lo ricordanoe lo affidano alla misericordia di Dio e

alla Vergine Assunta.

Giovanna Del Vecchion. 19-1-1922 – m. 1-9-2006

I figli la ricordanocon immutato affetto

e la affidano alla preghiera della Chiesa.

Umberto Penguen. 28-5-1931 – m. 26-8-2006

La moglie e i figli lo ricordano elo affidano alla Vergine Assunta

e alla misericordia divina.

gruppi parrocchiali si sono incontrati a S. Sebastiano per l'ora di adorazione al SS. Sacramento. Discreta, come sempre, la partecipazione. In questo mese, inoltre, sono iniziati gli incontri di programmazio-ne di diversi gruppi ecclesiali che lavorano nella nostra parrocchia. A tutti, da queste pagine, l'augurio di un lavoro proficuo e di una crescita significativa. Poche le attività in paese.

Auguri vivissimi per il Santo Natale! Luca Iuliani

la statua del Santo accompagnata dalle autorità, dalla banda e da molti fedeli seguendo il percorso processionale solito. Al termine della processione c’è stata la celebrazione della Santa Messa. Poi il tri-pudio dei fuochi pirotecnici, in grande stile, poiché non si era potuto fare a set-tembre. Due sono stati i fuochisti che hanno affascinato per la loro maestria: la pirotecnica del Cav. De Luca di Ceppaloni e la pirotecnica dei fratelli Pannella di Ponte. Infine, rientro in chiesa per il bacio della reliquia del santo e la benedizione finale. L’Oratorio Parrocchiale Padre Marzio Piccirillo ha partecipato (domeni-ca 12) ad una manifestazione a Benevento che ha visto coinvolti ancora una volta i ragazzi con le loro famiglie. Si è tenuto il Consiglio Pastorale (mercoledì 15) per definire il programma di attività per il 2006-2007. Sono state confermate tutte le attività messe in piedi lo scorso anno, compreso l'incontro mensile, di preghiera e meditazione, che si è tenuto l'ultimo gio-vedì del mese a S. Sebastiano rivolto in particolare ai membri dei diversi gruppi parrocchiali. Il desiderio è che tutti i grup-pi possano lavorare insieme, pur agendo ognuno con la propria specificità vocazio-nale.

Il gruppo Scout La Salle ha dato inizio alle attività del nuovo anno sociale (dome-nica 26) con una cerimonia che si è tenuta nel Santuario di Santa Lucia a Sassinoro. E' poi iniziata (mercoledì 29) la Novena dell’Immacolata che c'è stata alle ore 6:00 al Santuario (P. Domenico Pascale) e alle 17:30 a S. Sebastiano (P. Filippo Di Lonardo). La sera dell'ultimo giovedì (30), i

ne della S. Messa del pomeriggio, c’è stata la benedizione delle tombe dei defunti. Il Primo sabato con l'Assunta (4) si è svol-to nella forma solita richiamando l'assiduo gruppo di fedeli. Anche rappresentanti delle nostra parrocchia hanno partecipato all’Assemblea Diocesana che si è tenuta nella sala convegni delle terme di Telese (mercoledì 8 ore 16:00) per iniziare a cala-re nella nostra Diocesi le indicazioni emer-se dall’assemblea nazionale di Verona organizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana. Tema dell’incontro è stato “Testimoni di Cristo Risorto speranza del mondo”. I cinque rappresentanti diocesani hanno illustrato ai convenuti, ognuno per il proprio settore, le emozioni, l’esperienza acquisita e soprattutto la necessità di attua-re il messaggio lanciato: la parrocchia è al centro della vita della chiesa ed i laici, uni-tariamente, ne devono essere parte viva attiva e propulsiva. Un impegno serio che ogni credente dovrà mettere al centro della sua vita cristiana. L’incontro è stato chiuso dal nostro Vescovo Mons. Michele De Rosa.

Ha avuto inizio il corso di Catechismo (mercoledì 8) che si tiene tutti i mercoledì. I gruppi che si sono formati, almeno sette, come per gli anni passati sono distribuiti tra i locali della parrocchia e quelli dell'Asi-lo Brizio.

Nel pomeriggio di domenica (5) si è tenuta la processione di S. Antonio di Padova per le strade di Guardia. Quella che non si era fatta in occasione della festa di settembre a causa della pioggia si è fatta oggi, così come programmato. Alle 15:00 è partita dal Santuario la processione con

Il marito e le figlie laricordano con immutato affetto e

la affidanoal Signore risorto e

alla Vergine Assunta.

Generosa Penguen. 11-10-1922 – m. 2-7-2006

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Da GUarDIa: Romano Gina – Del Vecchio Filippo – Iuliani Cristina – Falato Pigna Iolanda – Falato Albino – Santillo Michelina – Iuliani Rosalia – Foschini Filomena – Silvestri Ugo – Tessitore Maria Elena – Panza Angelina – Pezzullo Angelina – Perugini Rosa – Ceniccola Vincenzo – Di Santo Antonio – Foschini Irma – Labagnara Aldo – Sanzari Antonietta – Falato Carlo – Plenzich Cecilia – Perugini Nicola – Morone Ida – Panza Annibale – Iuliani Carmine – Di Lonardo Maria.

DaLL’ITaLIa: Sanzari Giovanni, Castagnole P. (TO) – Panza Michelangelo, Pinerolo (TO) – Garofano Edda, Torino – Del Basso Goffredo, Proseppio (CO) – De Vito Maria, Bonea (BN) – Perugini Angela, Maranello (MO) – Plenzich Iginio, Ravenna – Barbato Francesco e Marilena , Aversa (CE) – Parente Clorinda, Roma – Falato Pasquale e Ludovica, Lipomo (CO) – Famiglia Garofano, Napoli – Ceniccola Marino, Pontetresa (VA) – Mancinelli Loreto, Casalduni (BN) – Di Guglielmo Bello Teresa, Binasco (MI) – Silvestri Ennio, Benevento – Martone Garofano Rosa, Castelvenere (BN) – Raucci Vincenzo, Bassano del Grappa (VI) – Gambuti Giuseppe, Roma – Del Vecchio Giuseppe, Stradella (PV) – Assini Elena, Benevento – Abate Fabio, Ercolano (NA) – Blandino Giuseppina e Flavio, Montesilvano (PE) – Silvestri Ennio, Benevento – Superiora Vittime Espiatici P.S., Roma.

DaLL’EsTEro: Romano Elvio, Canada – Colrat Michael, Francia – Romano Maria, Canada – Setaro Domenico e Foschini Maria Teresa, USA – Izzo Corrado, Germania – Carlesimo Consiglia, Germania – Ortiz Amelia, USA – Armellino Antonio, Inghilterra – Iannotti Lorenzo, Canada – Longombardi Ildo, USA – Di Blasio Lupo e Maria, Australia – Fahmy Ragate ed Elena, Australia – Foschini Albino, Canada – Foschini Loreto, Canada - Labagnara Guido, USA.

Hanno collaborato con noi per sostenere il Bollettino

Page 14: Bollettino Ottobre-Novembre 2006

sono tornati alla casa del padresono tornati alla casa del padre

OttOBRE 20061 - Del Vecchio Giovanna, i figli. - Di Lonardo Pasquale, la famiglia. - Iacobucci Malvina, il marito e figlie. - Orso Angelo, la moglie e figli. 5 - Di Cesare Nicola (trigesimo), la moglie e figli. - Basile Giovanni (anniversario), la moglie e la figlia.7 - Foschini Angelo, la sorella Angelina.8 - Falato Gino, la moglie e figli. - Romano Filippo, il fratello Elvio. - Gambuti Domenico, la cognata Fernanda. - Mancini Adamo, la moglie e figli. - tutti i defunti, Perugini Vittoria.9 - Di Virgilio Nicola, il fratello Elvio.12 - Bagnuolo Maria (anniversario), i figli.14 - tommasino Benedetto e Maria, la figlia Giuseppina.15 - Garofano Pasquale e Angelina, la figlia Marinella. - Mei Franca, la sorella Immacolata. - Di Guglielmo Filippo e Garofano Giovannina, la congiunta Fernanda.18 - Sebastianelli Giovanni, la moglie e figli.

in memoria di...in memoria di...

OttOBRE 200611 - Pengue Filippo, nato a Guardia Sanframondi il 11 ottobre 1938, coniugato Sanzari Laura.24 - De Nicola Cristina, nata a Guardia Sanframondi il 17 marzo 1922, coniugato Lombardi

Fausto.NOVEMBRE 20066 - Sifo Antonio, nato a Ercolano il 6 ottobre 1952,

coniugato Schiavo Maria. - Mastantuono Egidio, nato a Guardia Sanframondi il 7 febbraio 1920, coniugato Casbarra

Ida.7 - De Lucia Giuseppe, nato a Guardia Sanframondi il 15 maggio 1924, coniugato Morone

Raffaella.9 - Parente Maria Isabella, nata a Cerreto Sannita il 10 marzo 1906, vedova Musto Giuseppe.20 - De Vincentis Giovanni, nato a Guardia Sanframondi il 26 gennaio 1928, coniugato Del

Vecchio Elvira.22 - Morone Flaviano, nato a Guardia Sanframondi il 10 ottobre 1919, coniugato Falato Elvezia.25 - Grillo Angela, nata a Guardia Sanframondi il 26 aprile 1924, vedova Conte Licio.26 - Foschini Giuseppe, nato a Guardia Sanframondi il 22 luglio 1928, coniugato Mancinelli

Lina.

NOVEMBRE 20061 - tutti i suoi defunti, Foschini Giovanni. - Orso Angelo, la moglie e figli. - Colangelo Salvatore, Angelo e Carmela, la congiunta Maria. - De Blasio Giovanni, la moglie e figli.4 - Falato Fausto, la moglie e figli.5 - Di Blasio Maria e Cerbo Filippo, la famiglia. - tessitore Annamaria e Salvatore, la nipote Sara. - tutti i nonni, De Blasio Maria. - Silvestri Francesco, la moglie e figlie.12 - Gambuti Pasquale, la sorella Elda. - Garofano Ida, la figlia Diomira. - Del Vecchio Antonietta e Falluto Antonio, i figli. - Foschini Marino e Garofano Concettina, la congiunta Filomena.14 - Garofano Carlo, la moglie e figlie.15 - Gambuti Pasquale (anniversario), la famiglia.18 - Cusano Cosimo e Cleonice, le figlie Maria e Esquilia.

21 - Iacobucci Carlo, la moglie e figli.22 - Colangelo Salvatore, la moglie e figli. - Foschini Chiarina e Pengue Silvio, la figlia Maria Luisa. - Morone Felice e Pasqualina, la sorella Rosalia. - Falato Angelo e Angiolina, la figlia Renata.23 - Conte Ennio (trigesimo), la moglie e figlie.24 - Ceniccola Pasquale e Iolanda, la figlia Luisa.25 - Falato Giuseppe e Maria, la nuora Luisa.26 - Ceniccola Giovanni, i genitori.27 - Fappiano Domenico, i genitori.28 - Ceniccola Ilda, il marito e figlia.29 - Calabrese Giovanni, il cognato Falato Giacobbe e famiglia. - Falato Aldo, la moglie e figli. - Foschini Marino e Garofano Romualdo, la congiunta Filomena. - Conte Giovanni, la moglie e figli. - Pengue Giovanni e Del Vecchio Maria, il nipote Giovanni.30 - Sebastianelli Gabriele e Maria, la figlia teresa.31 - Anime del purgatorio, Gambuti teresa.

19 - Silvestri Domenico, la moglie e figli. - Ciervo Angelo e Giuseppe tambuzzo, la congiunta Rosa. - Ran Cranich, la zia D’Aria Vincenzina. - Foschini Marino, la cugina Falato Renata. - Per i defunti Mancinelli e tomaselli, la congiunta Marianna.22 - Colella Domenico, il fratello e le sorelle.23 - Pascale Filippina, il fratello e la sorella.24 - De Nicola Cristina (trigesimo), il marito e figlio.25 - Sanzari Michele e Olimpia, la congiunta Raffaella.26 - Garofano Umberto e Filomena, la figlia Fina. - De Blasio Silvio, la moglie Filomena. - Sanzari Pasquale, la moglie Angelina. - De Blasio Filomena, il marito Filippo e figlie. - Falato Angelo e Angiolina, la figlia Renata.27 - Lucia Maria Assunta, il marito e figli.30 - Pigna Nicola, la moglie e figli.

in memoria di...in memoria di...

Giuseppe Garofanon. 30-5-1913 – m. 22-3-1994

Ida Bagnuolon. 29-12-1913 – m. 26-11-1996

14 15

I figli li ricordano con immutato affettoe implorano per loro la pace dei giusti.

La moglie Speranza ricorda con affetto immutato il suo caro sposo con il quale,

25 anni fa, si sono giurati amore eterno, nella buona e cattiva sorte.

I figli rivolgono un pensiero amorevoleal padre che vive ancora in mezzo a loro

e con grande fede nella risurrezionelo affidano al Signore risorto,

perchè gioisca nella luce dei giusti.

Pasquale Salvatore Giuseppe De Lucian. 17-5- 1924 – m. 7-11-2006

La moglie e i figli lo ricordanoa quanti lo ebbero caro in vita e

lo affidano alla misericordia divina e alla Vergine Assunta in cielo.

Cristina De Nicolan. 17-3-1922 – m. 24-10-2006

Il marito Fausto Lombardi eil figlio Enzo la ricordano

con immutato affetto e implorano per lei la pace eterna.

Il Pontefice Benedetto XVI ha invitato i fedeli a vivere il Natale in senso originale come potente richiamo alla vita dello spirito. Il Natale affascina il mondo perchè Dio in Gesù si fa bambino povero e fragile per amore nostro. Il Natale è cristiano: Dio si fa uomo, rinasce la speranza di una vita e di un’umanità nuova. Dobbiamo riappropriarci anche dei simboli, e fare in modo che i simboli veicoli-no la realtà che costituisce il Natale.

Una ragazza mi ha chiesto: “ Io ho fatto il Presepe, mentre la mia amica ha fatto solo l’albero perché è lì sotto che vanno a finire tutti i regali; chi ha espresso meglio il simbolismo del Natale?”.

Avete espresso bene entrambi il simbolismo del Natale, ma puoi dire alla tua amica che l’albero di Natale può dare frutti e non è solo il riparo per i regali.

La rappresentazione del presepe betlemita si trova fin dall’antichità nelle chiese. A partire dal secolo XIII si diffuse la consuetudine del presepe, influenzata senza dubbio da quello allestito a Greccio la notte di dicembre 1223 da san Francesco, che volle rappresentare la povertà del luogo in cui nacque nostro Signore Gesù Cristo. La preparazione del presepe nelle abita-zioni domestiche in cui sono coinvolti particolarmente i bambini, “diviene occasione perché i vari membri della famiglia si pongano in contatto con il mistero del Natale, e si raccolgano talora per un momento di preghiera o di lettura delle pagine bibliche riguardanti la nascita di Gesù”.

(Direttorio su pietà popolare e liturgia, 104).Nessuno sa esattamente come ha avuto origine l’albero di Natale. Sappiamo che è un’usanza nordica. “L’albero di Natale è oggi un sim-

bolo fortemente evocativo, assai diffuso negli ambienti cristiani; evoca sia l’albero della vita piantato al centro dell’Eden, sia l’albero della croce, ed assume quindi un significato cristologico: Cristo è il vero albero della vita, nato dalla nostra stirpe, dalla vergine terra santa Maria, albero sempre verde, fecondo di frutti” (Direttorio su pietà popolare e liturgia, 109).

Facciamo sempre il presepe e anche l’albero di Natale come vediamo da diversi anni in Piazza San Pietro a Roma.

per il ripristino di alcune devozioni popolari

Page 15: Bollettino Ottobre-Novembre 2006

sono tornati alla casa del padresono tornati alla casa del padre

OttOBRE 20061 - Del Vecchio Giovanna, i figli. - Di Lonardo Pasquale, la famiglia. - Iacobucci Malvina, il marito e figlie. - Orso Angelo, la moglie e figli. 5 - Di Cesare Nicola (trigesimo), la moglie e figli. - Basile Giovanni (anniversario), la moglie e la figlia.7 - Foschini Angelo, la sorella Angelina.8 - Falato Gino, la moglie e figli. - Romano Filippo, il fratello Elvio. - Gambuti Domenico, la cognata Fernanda. - Mancini Adamo, la moglie e figli. - tutti i defunti, Perugini Vittoria.9 - Di Virgilio Nicola, il fratello Elvio.12 - Bagnuolo Maria (anniversario), i figli.14 - tommasino Benedetto e Maria, la figlia Giuseppina.15 - Garofano Pasquale e Angelina, la figlia Marinella. - Mei Franca, la sorella Immacolata. - Di Guglielmo Filippo e Garofano Giovannina, la congiunta Fernanda.18 - Sebastianelli Giovanni, la moglie e figli.

in memoria di...in memoria di...

OttOBRE 200611 - Pengue Filippo, nato a Guardia Sanframondi il 11 ottobre 1938, coniugato Sanzari Laura.24 - De Nicola Cristina, nata a Guardia Sanframondi il 17 marzo 1922, coniugato Lombardi

Fausto.NOVEMBRE 20066 - Sifo Antonio, nato a Ercolano il 6 ottobre 1952,

coniugato Schiavo Maria. - Mastantuono Egidio, nato a Guardia Sanframondi il 7 febbraio 1920, coniugato Casbarra

Ida.7 - De Lucia Giuseppe, nato a Guardia Sanframondi il 15 maggio 1924, coniugato Morone

Raffaella.9 - Parente Maria Isabella, nata a Cerreto Sannita il 10 marzo 1906, vedova Musto Giuseppe.20 - De Vincentis Giovanni, nato a Guardia Sanframondi il 26 gennaio 1928, coniugato Del

Vecchio Elvira.22 - Morone Flaviano, nato a Guardia Sanframondi il 10 ottobre 1919, coniugato Falato Elvezia.25 - Grillo Angela, nata a Guardia Sanframondi il 26 aprile 1924, vedova Conte Licio.26 - Foschini Giuseppe, nato a Guardia Sanframondi il 22 luglio 1928, coniugato Mancinelli

Lina.

NOVEMBRE 20061 - tutti i suoi defunti, Foschini Giovanni. - Orso Angelo, la moglie e figli. - Colangelo Salvatore, Angelo e Carmela, la congiunta Maria. - De Blasio Giovanni, la moglie e figli.4 - Falato Fausto, la moglie e figli.5 - Di Blasio Maria e Cerbo Filippo, la famiglia. - tessitore Annamaria e Salvatore, la nipote Sara. - tutti i nonni, De Blasio Maria. - Silvestri Francesco, la moglie e figlie.12 - Gambuti Pasquale, la sorella Elda. - Garofano Ida, la figlia Diomira. - Del Vecchio Antonietta e Falluto Antonio, i figli. - Foschini Marino e Garofano Concettina, la congiunta Filomena.14 - Garofano Carlo, la moglie e figlie.15 - Gambuti Pasquale (anniversario), la famiglia.18 - Cusano Cosimo e Cleonice, le figlie Maria e Esquilia.

21 - Iacobucci Carlo, la moglie e figli.22 - Colangelo Salvatore, la moglie e figli. - Foschini Chiarina e Pengue Silvio, la figlia Maria Luisa. - Morone Felice e Pasqualina, la sorella Rosalia. - Falato Angelo e Angiolina, la figlia Renata.23 - Conte Ennio (trigesimo), la moglie e figlie.24 - Ceniccola Pasquale e Iolanda, la figlia Luisa.25 - Falato Giuseppe e Maria, la nuora Luisa.26 - Ceniccola Giovanni, i genitori.27 - Fappiano Domenico, i genitori.28 - Ceniccola Ilda, il marito e figlia.29 - Calabrese Giovanni, il cognato Falato Giacobbe e famiglia. - Falato Aldo, la moglie e figli. - Foschini Marino e Garofano Romualdo, la congiunta Filomena. - Conte Giovanni, la moglie e figli. - Pengue Giovanni e Del Vecchio Maria, il nipote Giovanni.30 - Sebastianelli Gabriele e Maria, la figlia teresa.31 - Anime del purgatorio, Gambuti teresa.

19 - Silvestri Domenico, la moglie e figli. - Ciervo Angelo e Giuseppe tambuzzo, la congiunta Rosa. - Ran Cranich, la zia D’Aria Vincenzina. - Foschini Marino, la cugina Falato Renata. - Per i defunti Mancinelli e tomaselli, la congiunta Marianna.22 - Colella Domenico, il fratello e le sorelle.23 - Pascale Filippina, il fratello e la sorella.24 - De Nicola Cristina (trigesimo), il marito e figlio.25 - Sanzari Michele e Olimpia, la congiunta Raffaella.26 - Garofano Umberto e Filomena, la figlia Fina. - De Blasio Silvio, la moglie Filomena. - Sanzari Pasquale, la moglie Angelina. - De Blasio Filomena, il marito Filippo e figlie. - Falato Angelo e Angiolina, la figlia Renata.27 - Lucia Maria Assunta, il marito e figli.30 - Pigna Nicola, la moglie e figli.

in memoria di...in memoria di...

Giuseppe Garofanon. 30-5-1913 – m. 22-3-1994

Ida Bagnuolon. 29-12-1913 – m. 26-11-1996

14 15

I figli li ricordano con immutato affettoe implorano per loro la pace dei giusti.

La moglie Speranza ricorda con affetto immutato il suo caro sposo con il quale,

25 anni fa, si sono giurati amore eterno, nella buona e cattiva sorte.

I figli rivolgono un pensiero amorevoleal padre che vive ancora in mezzo a loro

e con grande fede nella risurrezionelo affidano al Signore risorto,

perchè gioisca nella luce dei giusti.

Pasquale Salvatore Giuseppe De Lucian. 17-5- 1924 – m. 7-11-2006

La moglie e i figli lo ricordanoa quanti lo ebbero caro in vita e

lo affidano alla misericordia divina e alla Vergine Assunta in cielo.

Cristina De Nicolan. 17-3-1922 – m. 24-10-2006

Il marito Fausto Lombardi eil figlio Enzo la ricordano

con immutato affetto e implorano per lei la pace eterna.

Il Pontefice Benedetto XVI ha invitato i fedeli a vivere il Natale in senso originale come potente richiamo alla vita dello spirito. Il Natale affascina il mondo perchè Dio in Gesù si fa bambino povero e fragile per amore nostro. Il Natale è cristiano: Dio si fa uomo, rinasce la speranza di una vita e di un’umanità nuova. Dobbiamo riappropriarci anche dei simboli, e fare in modo che i simboli veicoli-no la realtà che costituisce il Natale.

Una ragazza mi ha chiesto: “ Io ho fatto il Presepe, mentre la mia amica ha fatto solo l’albero perché è lì sotto che vanno a finire tutti i regali; chi ha espresso meglio il simbolismo del Natale?”.

Avete espresso bene entrambi il simbolismo del Natale, ma puoi dire alla tua amica che l’albero di Natale può dare frutti e non è solo il riparo per i regali.

La rappresentazione del presepe betlemita si trova fin dall’antichità nelle chiese. A partire dal secolo XIII si diffuse la consuetudine del presepe, influenzata senza dubbio da quello allestito a Greccio la notte di dicembre 1223 da san Francesco, che volle rappresentare la povertà del luogo in cui nacque nostro Signore Gesù Cristo. La preparazione del presepe nelle abita-zioni domestiche in cui sono coinvolti particolarmente i bambini, “diviene occasione perché i vari membri della famiglia si pongano in contatto con il mistero del Natale, e si raccolgano talora per un momento di preghiera o di lettura delle pagine bibliche riguardanti la nascita di Gesù”.

(Direttorio su pietà popolare e liturgia, 104).Nessuno sa esattamente come ha avuto origine l’albero di Natale. Sappiamo che è un’usanza nordica. “L’albero di Natale è oggi un sim-

bolo fortemente evocativo, assai diffuso negli ambienti cristiani; evoca sia l’albero della vita piantato al centro dell’Eden, sia l’albero della croce, ed assume quindi un significato cristologico: Cristo è il vero albero della vita, nato dalla nostra stirpe, dalla vergine terra santa Maria, albero sempre verde, fecondo di frutti” (Direttorio su pietà popolare e liturgia, 109).

Facciamo sempre il presepe e anche l’albero di Natale come vediamo da diversi anni in Piazza San Pietro a Roma.

per il ripristino di alcune devozioni popolari