Numero 17 Aprile 2017 - Luglio 2017 Felice Pasqua · Componenti supplenti: Sig.ra Giuliana Lombardi...

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il volontariato e... Arcola , Aprile 2017 - Luglio 2017 Numero 17 Testata registrata presso il Tribunale della Spezia con n° 6/94 Rivista di proprietà di Croce Verde e Avis-Aido Arcola CONSIGLIO DIRETTIVO AVIS Sottotitolo - Realizzazione grafica a cura della Scuola Elementare “Bernabò” di Ressora - A seguito dell’Assemblea Ordinaria dell’AVIS Comunale di Arcola tenutasi il giorno 11 febbraio 2017 è stato nominato il nuovo Consiglio Direttivo per il quadriennio 2017-2020. Presidente Sig. Alberto Lupi Vice Presidente Vicario Sig.na Laura Serafin Vice Presidente Sig. Andrea Lio Amministratore Sig. Nicola Gatti Segretaria Sig.ra Mirna Bianchi Responsabile Automezzi Sig. Franco Argenti, Sig. Pasquale Stelitano Consiglieri: Sig. Alberto Gottardo, Sig.ra Ivana Ferri, Sig. Ivano Fenu, Sig.na Lisa Chiappini, Sig. Mario Mencarelli, Sig.ra Mavi Podestà, Sig.ra Nadia Dalle Lucche, Sig.ra Nilla Chiappini COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Presidente: Sig.na Anna Del Sarto Componenti effettivi: Sig.ra Marusca Ratti - Sig.na Sara Bertolucci Componenti supplenti: Sig.ra Giuliana Lombardi - Sig. Carlo Padovese Presidente Onorario Sig. Altene Artemio Paganini Nella stessa seduta Franco Argenti è stato confermato Presidente sezione Aido Arcola. Felice Felice Pasqua Pasqua Felice Felice Pasqua Pasqua

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il volontariato e...Arcola,

Aprile 2017 - Luglio 2017Numero 17 Testata registrata presso il Tribunale della Spezia con n° 6/94

Rivista di proprietà di Croce Verde e Avis-Aido Arcola

CONSIGLIO DIRETTIVO AVISSottotitolo

- Realizzazione grafica a cura della Scuola Elementare “Bernabò” di Ressora -

A seguito dell’Assemblea Ordinaria dell’AVIS Comunale di Arcola tenutasi il giorno 11 febbraio 2017 è stato nominato il nuovo Consiglio Direttivo per il quadriennio 2017-2020.Presidente Sig. Alberto LupiVice Presidente Vicario Sig.na Laura SerafinVice Presidente Sig. Andrea LioAmministratore Sig. Nicola GattiSegretaria Sig.ra Mirna BianchiResponsabile Automezzi Sig. Franco Argenti,Sig. Pasquale StelitanoConsiglieri: Sig. Alberto Gottardo,Sig.ra Ivana Ferri, Sig. Ivano Fenu, Sig.na Lisa Chiappini, Sig. Mario Mencarelli, Sig.ra Mavi Podestà, Sig.ra Nadia Dalle Lucche,Sig.ra Nilla ChiappiniCOLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIPresidente: Sig.na Anna Del SartoComponenti effettivi: Sig.ra Marusca Ratti - Sig.na Sara BertolucciComponenti supplenti: Sig.ra Giuliana Lombardi - Sig. Carlo PadovesePresidente Onorario Sig. Altene Artemio PaganiniNella stessa seduta Franco Argenti è stato confermato Presidente sezione Aido Arcola.

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n° 17 Aprile 2017 - Luglio 2017

TERREMOTO IN UMBRIA a testimonianza del volontario arcolano Mauro ValleL

Quando il 24 agosto scorso abbiamo saputo del terremoto in centro Italia, tutti noi sapevamo cosa avrebbe voluto dire. L’intervento di Anpas, di cui noi facciamo orgogliosamente parte, è stato pressoché immediato. La nostra Associazione, come molte altre in Italia, si è messa in moto per poter partecipare attivamente nell’aiuto alle popolazioni colpite. Anche io, Mauro Valle, ero pronto. Siamo partiti nel mese di dicembre. L’emergenza non era finita. Le scosse erano giornaliere e forti. Così con il mio collega Giuseppe Coppola e con un altro volon-tario della Croce Bianca di Santo Stefano di Magra, Angelo Cariola, siamo partiti sabato 10 dicembre alla volta del campo Anpas di Norcia.Il lavoro era tanto, la stanchezza alla sera si faceva sentire. Il mio compito era di aiuto cuoco, quindi la cucina del campo è stato il mio luogo di lavoro, per sette giorni e circa undici ore al giorno.Il mio collega Coppola era addetto alla sala mensa, e anche lui ha dato il massimo della propria volontà e forza. Ma quello che ci ripagava dalla fatica erano gli sguardi di ringraziamento della popolazione ospite del campo. Non ero nuovo a tale espe-rienza. In passato avevo già operato nell’Emilia terremotata e nell’alluvione di Monterosso. Ma tutte le volte è come partire da zero. Le emozioni sono tante. Noi non potevamo uscire dal campo, ma potevo vedere le case attorno a noi ferite dal sisma. Gli occhi della gente impaurita e smarrita, impo-tente nei confronti di un evento tanto catastrofico. Partecipare a questa esperienza porta a conoscere molte persone: i volontari, con i quali condividi i momenti di lavo-ro e momenti di gioia, la gente del luogo, piena di dignità nonostante la grave situa-zione e i molteplici problemi che sorgono in questi momenti e che cerchi di risolverli nel miglior modo possibile. Ho un ricordo speciale di questa esperienza, che sempre porterò nel mio cuore e che mi ha arricchito come volontario ma soprattut-to come persona.Ringrazio il collega Giuseppe per aver deciso di condividere con me questa esperien-za e tutto l’ottavo contingente del Campo Anpas di Norcia. In particolare ricordo con grande affetto tutti i miei colleghi, ma soprattutto amici, della cucina del campo.

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P.A. CROCE VERDE ARCOLAa solidarietà non conosce sostaL

In collaborazione con Pubblica Assisten-za Croce Bianca Santo Stefano di Magra e Pubblica Assistenza Vezzano Ligure, ha avuto luogo lo scorso 4 gennaio una colletta alimentare a favore dei bam-bini della struttura "Casa del Fanciulli - Il Sorriso Francescano" in Via dei Colli a La Spezia.Con il sempre gradito contributo dei cittadini di Arcola, Vezzano Ligure e Santo Stefano di Magra, a cui va il ringra-ziamento più caloroso, i volontari delle tre Associazioni hanno raccolto moltissi-mo: solo nel territorio arcolano quasi 300 kg di materiale di vario genere, utile al fabbisogno dei più piccoli.Il materiale è stato poi consegnato nel pomeriggio del 5 gennaio presso “Il Sorriso Francescano”, dove i volontari sono stati accolti calorosamente dai responsabili della struttura.

Inoltre la Croce Verde Arcola, con la collaborazione di militi e soci, ha potuto acquistare un misuratore di pressio-ne con bracciale pediatrico e un saturimetro da dito pediatrico, con-segnati anch’essi al Sorriso Francescano.I bambini di Padre Dionisio sono entrati nel cuore di tutti militi e l’Associazione si adopera sempre più spesso per migliora-re continuamente i servizi alla popolazio-ne con particolare attenzione per le fasce più deboli e, in qualche caso, meno protette.

Va inoltre sottolineata la collaborazione tra le tre associazioni, questo per far capire a tutti che non vi è differenza di colori o bandiere se ci si adopera per il bene comune dei più piccoli ed in genera-le di chi ha bisogno!

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n° 17 Aprile 2017 - Luglio 2017

AD ARCOLAAmbulatorio popolare gratuito

Le logiche del sistema sanitario pubblico in questi ultimi anni sono completa-mente cambiate e nel nuovo panora-ma che si è venuto a creare, sono pochi gli spazi dedicati alle politi-che di prevenzione e di diritto alla salute. Si assiste dunque ad un progressivo smantellamen-to dei poliambulatori territoria-li, vittime di una logica che risponde soprattutto alla razionalizzazione e al rispar-mio.

Arcola cerca di andare contro-corrente, aprendo un ambula-torio popolare gratuito, con il coordinamento dell’associazione Sos sanità spezzina e la collabora-zione della pubblica assistenza Croce Verde e Avis – Aido. A partire da lunedi 9 gennaio e con cadenza quindicinale, il lunedi mattina dalle 8.30 alle 9.30 sarà possibile usufruire dei servizi medico sanitari dell’ambulatorio gratuito, con sede in via Valentini, dentro i locali dell’associazione Avis arcolana.

Lo scopo primario è la prevenzione dei rischi cardiovascolari, ad integrazione del lavoro svolto dal medico di famiglia, monitorandoli nel tempo. Verranno dunque eseguiti i seguenti controlli: glicemia a digiuno, colesterolemia, pressione arteriosa, udito, peso corporeo e consulenza medica generica.

Gli operatori presenti in sede sono il dottor Lorenzo Cozzani presidente di Soc sanità spez-zina e il dottor Roberto Messini presidente di Adiaspe (diabetici spezzini), con la supervisione del centro antidiabetico della Asl 5.

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NASCE IL LABORATORIO DELLA MEMORIAUn sostegno concreto alle famiglie

Nell’ambito del progetto“Assistere chi assiste”, sostenuto dalla fondazione Carispe in seno al bando “Verso un welfare di comunità: la famiglia come risorsa”, aprirà anche ad Arcola, all’intero di una struttura messa a disposi-zione dall’amministrazione comunale, un laboratorio della memoria: ossia un centro a supporto di pazienti con declino cognitivo iniziale e dei loro familiari.

La notizia è stata resa pubblica sabato scorso, nella sala polivalente del comune di Arcola, nell’ambito dell’incontro relativo alle deficienze cognitive lievi, al quale hanno partecipato numerosissime persone.

Nel corso della presentazione sono stati illustrati i tempi e le modalità di accesso alle attività del “laboratorio della memoria”, dopo i saluti del vice sindaco Enrico Fontana, e del vice presidente della Fondazione Carispezia, prof. Alberto Balbarini, sono

intervenuti il dott. Antonio Tartaglione, responsa-bile del laboratorio, Roberto Ercolini presidente della Croce Verde di Arcola, la dottoressa Elena Carabelli dirigente della struttura complessa di neurologia dell’ospedale S. Andrea della Spezia, le dottoresse Marina De Biasi e Sara Picelli, psicolo-ghe presso il laboratorio e il dottor Lorenzo Cozzani, medico volontario del Comitato misto consultivo aziendale.

I pazienti del “Laboratorio della Memoria” potranno inoltre contare su un servizio di traspor-to affidato ad Anteas, Sermig e alla Croce Verde, che si avvarrà inoltre di un nuovo automezzo acquistato nell’ambito del progetto, grazie al finanziamento di fondazione Carispezia.

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LO SPEZZINO, LA CINESINA, L’ANTICO APUANOaDonare non ha confini 1 parte - su gentile concessione di Gino Ragnetti

- segue a pag. 7 -

Era malato di leucemia, e purtroppo per lui non c’erano molte speranze. Come

estrema risorsa, pur sapendo che era come cercare un ago in un pagliaio, i medici

avevano lanciato un appello per trovare un donatore di midollo. D’altronde la tecnica

dei trapianti era agli albori e il sistema informativo era ancora molto artigianale per

cui appariva un’autentica impresa trovare cellule compatibili con quelle del malato.

Tuttavia il ragazzo, un adolescente che secondo alcuni siti internet era della Spezia,

alla fine scampò alla morte. Fu quasi un miracolo, perché a salvarlo fu… un guerriero

apuano, un legionario romano vissuto prima ancora che nascesse Gesù Cristo.

Probabilmente quel soldato nacque dalle nostre parti forse sulle Apuane, forse sul

Gottero, comunque, era un ligure. E visse i suoi ultimi anni, pensate un po’, in Cina.

Ebbene il Dna da lui tramandato, dopo un viaggio durato due millenni è arrivato fino

ai nostri tempi quasi avesse da compiere una missione divina: salvare una giovane

vita residente proprio nel luogo in cui lui aveva avuto i natali duemila anni prima. È

davvero una storia ai confini della realtà, e come sempre accade in questo genere di

cose, si stenta a credere, però così è stata ricostruita sulla base di ricerche

scientifiche condotte dagli antropologi increduli a loro volta, ma a un certo punto

disposti ad accettare la realtà, e così ve la propongo.

Per seguire fin dall’inizio questa straordinaria vicenda dobbiamo risalire fino al 53 avanti Cristo quando alcune legioni della Roma repubblicana agli ordini del governatore della Siria Marco Licinio Crasso, triumviro con Pompeo Magno e Giulio Cesare, furono sbaragliate nella battaglia di Carre, nella Turchia orientale, dall’esercito dei Parti guidato da Iran Spahbod Surena. Accade così, come racconta Plutarco, che cinquemila soldati romani, impossibilitati a tornare verso occidente, avendo la strada sbarrata dai Parti, cercassero la salvezza marciando verso oriente aprendosi spesso la strada combattendo contro i nemici sconosciuti.

La voce della presenza di una banda di armati mai visti, guerrieri forti e abilissimi, quasi invincibili, si sparse rapida in quelle lontanissime contrade suscitando a un tempo curiosit・mista a ostilit・ Le fonti raccontano che essi combattevano ・stretti a vicenda come le squame del pesce・ e questo particolare agli studiosi nostri contemporanei ha subito fatto pensare allo schieramento alla ・testudo・ tipico delle legioni romane.

Quegli strani soldati trovarono molti e valorosi avversari sulla loro strada, ma andarono avanti, e tanto camminarono fino ad arrivare addirittura nella Cina orientale dove subito trovarono, per così dire, una sistemazione: furono arruolati come mercenari da un capo guerriero, il generale Izh-Izh della dinastia Hun, che li impiegò nella guerra contro la nemica dinastia Han.

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n° 17 Aprile 2017 - Luglio 2017

- segue da pag. 6 -

Dopo una serie di vistosi successi i legionari romani sopravvissuti a tante battaglie – erano ormai rimasti solo in 150 – furono infine sconfitti dall’esercito degli Han e deportati nella provincia di Gansu dove, insieme a un migliaio di abitanti delle campagne circostanti, furono messi al lavoro per costruire la piccola città di Liqian.

A questo punto occorre fare un altro passo indietro per capire come avesse fatto un ligure – forse un apuano, o un briniate, o un sengauno, appartenuto cioè a una delle tante tribù stanziate nella Lunigiana storica, nell’area cioè compresa grossomodo tra il Serchio e il Bracco – a finire in Cina con addosso l’armamentario dei legionari.

Nel primo secolo prima di Cristo Roma aveva ormai sotto tutti i popoli che vivevano nella terra ligure. I primi a fare le spese della potenza dell旦 rbe erano stati gli Apuani, seguiti quindi nella malasorte da Frignati, Veleiati, Briniati (questi ultimi vivevano nella zona in cui oggi sorge Brugnato), Sengauni, Tigulli e via via tutte le altre genti stanziate tra Genova e le Alpi Marittime. In seguito, di conseguenza, ormai amalgamatisi con gli invasori molti giovani liguri attratti dal fascino delle legioni e dell’avventura avevano finito per arruolarsi andando a combattere sotto le insegne della Repubblica, accettati pi・ che volentieri dai consoli e dai generali trattandosi di guerrieri di primordine. Non per nulla avevano tenuto testa per quasi un secolo alle armate che marciavano sotto insegne dell’S.P.Q.R. (Senatus PopulusQue Romanus) facendole penare non poco. Spinte sempre pi・ in l・dalla politica espansiva dei governanti romani, le legioni erano arrivate a guerreggiare in Spagna come in Africa, in Gallia come in Siria per cui ・assai probabile che un bel giorno uno o pi・liguri si trovassero a combattere, e a uscirne sconfitti, a Carre (oggi Harran, in Turchia).

Plausibile quindi tutto il resto della storia: la ritirata verso oriente, gli scontri, la fondazione di Liqian…….

To be continued al prossimo numero.

Cos’è il plasma?

Cosa significa donare il plasma?

Chi può donare il plasma?

Qual è la differenza tra donazione di plasma e donazione di sangue?

Perché è importante donare il plasma?

Il sangue si compone essenzialmente di due parti: la parte solida e la parte liquida. La parte solida è composta da tutte le cellule che si trovano nel sangue, ossia dall’insieme dei glo-buli rossi, dei globuli bianchi e piastrine. La parte liquida del sangue è invece chiamata plasma. Il plasma è composto prevalentemente da acqua (circa per il 92%,) mentre il restante 8% è costituito da proteine e sali minerali. La funzione del plasma nel sangue è quella di essere il mezzo di trasporto di una vasta gamma di molecole quali il glucosio necessario al metabolismo cellulare, lipidi, ormoni, diversi prodotti di scarto derivati dal metabolismo, ossigeno e anidride carbonica. Contiene inoltre moltissime proteine, che mantengono la pressione osmotica del sangue che consente tra le altre cose gli scambi di gas e altre molecole all’interno del corpo. Di colore giallo paglierino, il plasma viene separato dalla frazio-ne cellulare del sangue tramite centrifugazione.

La donazione di plasma, consiste in un normale prelievo di sangue che, viene imme-diatamente sottoposto a centrifugazione. Viene utilizzato uno specifico macchina-rio, la centrifuga, che spinge la frazione corpuscolata del sangue (cioè la frazione cellulare del sangue), più pesante, a separarsi dalla frazione liquida (il plasma) più leggera. Questo consente la separazione meccanica delle due componenti del san-gue, in modo da isolare il sangue.

Si deve avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni, con un peso corporeo maggiore o uguale a 50 kg. Prima di effettuare il prelievo del plasma si viene sottoposti a analisi del sangue, per verificare che i valori di proteinemia, piastrine ed emoglobina siano nella norma e consentano il prelievo in totale sicurezza.Il donatore non deve essere affetto da epatiti virali o infezioni da HIV (il plasma viene comunque testato).

Il prelievo di plasma richiede un tempo maggiore, circa 40 minuti, in quanto è diviso in più fasi: prelievo vero e proprio; fase di centrifugazione infine la fase di reimmis-sione nel circolo sanguigno della componente corpuscolata. Il volume di plasma che viene prelevato arriva a 500 ml; questo volume viene immediatamente reintegrato

nel donatore attraverso l’assunzione di liquidi prima e dopo il prelievo, il che rende la donazione di plasma assolutamente sicura per la salute di chi vi si sottopone.

La plasmaferesi è una procedura fondamentale in quanto con-sente lo sviluppo di numerosi farmaci noti come farmaci plasma-derivati. La donazione di plasma riveste quindi un ruolo fonda-mentale nella cura di molte patologie croniche anche rare; molti disordini genetici possono essere trattati unicamente attraverso la somministrazione di plasma o sostanze da esso estratte, per-tanto chi decide di donare il plasma offre la possibilità di salvare molte vite e di aiutare chi non ha un’alternativa.

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n° 17 Aprile 2017 - Luglio 2017

L’IMPORTANZA DI DONARE IL PLASMA Istruzioni per l’uso

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n° 17 Aprile 2017 - Luglio 2017

DONARE SANGUE AL FEMMINILEIstruzioni per l’uso

I GRUPPI SANGUIGNIE il sistema AB0

La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindica-zione. Lo Stato, attra-verso il Decreto del Ministro della Sanità del 3 Marzo 2005 “Protocolli per l’accertamento della idoneità del donatore di sangue e di emocompo-nenti”, cautela le donne imponendo un massimo di due donazioni l’anno che, invece, per l’uomo salgono a quattro. I l m o n i t o r a g g i o c o s t a n t e dell’emoglobina, effettuata prelimi-narmente a ogni donazione, e del ferro assicurano la tutela della salute delle donatrici. Le stesse risultano essere particolarmente adatte alla donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sulla parte corpuscolata (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine).Per informazioni:Tel. 0187 954035

I gruppi sanguigni sono determinati dalla presenza di proteine specifiche (Antigeni) che si trovano sulla superfi-cie dei globuli rossi. La loro presenza è genetica, non può quindi variare nel corso della vita di un individuo. Tali antigeni stimolano le reazioni immuni-tarie, quindi se introducessimo in un soggetto dei globuli rossi non apparte-nenti al suo stesso gruppo, il suo organismo produrrebbe delle sostanze (anticorpi) in grado di combattere tali cellule, determinando una reazione di “rigetto”. Nella specie umana esistono circa 20 gruppi sanguigni, ma gli otto più noti derivano dalla combinazione dei due sistemi di classificazione più diffusi: il sistemi AB0 (a-bi-zero) ed il sistema Rh.

Il sistema AB0 comprende 4 gruppi sanguigni diversi: A, B, AB e 0 (zero). Ciascuno di essi è caratterizza-to dalla presenza o dall’assenza delle proteine antigeniche A e B. Se su un globulo rosso (emazia) è presente la proteina A si ha il gruppo A, se è presente quella della proteina B il gruppo B; la presenza contemporanea dei due antigeni (A e B) caratterizza il gruppo AB, se non ne è presente nes-suna si ha il gruppo 0. Poiché l’individuo riconosce come proprie solo le proteine che produce, e come estra-nee quelle che non produce, il sangue fabbrica degli anticorpi diretti contro gli antigeni che non sono presenti sulla superficie dei propri globuli rossi. É importante segnalare che questi anticorpi, detti naturali, non richiedo-no un contatto precedente con l’antigene per essere prodotti. Quindi, una persona del gruppo A avrà degli anticorpi anti B, una persona del grup-po B, anticorpi anti A e una persona del gruppo 0, anticorpi anti A e anti B, dato che né l’uno né l’altro sono presenti sulla superficie dei suoi globuli rossi. Gli individui del gruppo AB, che hanno quindi entrambe le proteine antigeni-che, non fabbricheranno degli anticor-pi contro queste proteine; altrimenti distruggerebbero i propri globuli rossi, di conseguenza possono ricevere qualunque tipo di sangue e sono perciò detti riceventi universali. Mentre le persone di gruppo 0-, non possedendo alcun antigene, sono donatori univer-sali ma possono ricevere solo sangue del loro stesso gruppo.

Nello schema sotto le compatibilità del sistema AB0:

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LA LINEA DEL DESTINO di Daniela Tresconi

Una bella notizia per la nostra redazione e per la nostra comunità: il vice direttore del nostro giornalino Daniela Tresconi ha pubblicato il suo romanzo d’esordio dal titolo “La Linea del Destino” – Edizioni Panesi.Si tratta di un mistery storico ambientato nel borgo di Arco-la, protagoniste tre donne, appartenenti a tre secoli diversi ma legate indissolubilmente da un unico destino e dal segreto di un atroce delitto.Amelia è una giovane fanciulla del 1300, uccisa in modo orribile e fatta sparire come non fosse mai esistita. A Vanda, anziana ottantenne del borgo e Valentina, milanese trapian-tata per lavoro, l’arduo compito di dimostrare la sua esi-stenza anche a costo di vedere il crollo di tutte le proprie certezze.A fianco delle tre donne, un quarto protagonista silenzioso: il borgo di Arcola con i suoi carobbi, la sua Torre e il suo maestoso Castello.A febbraio il romanzo è stato presentato al Salone del libro Firenze Libro Aperto ed ha superato le preselezioni ed è stato ammesso al Premio letterario Il Borgo Italiano.A Daniela i complimenti di tutta la redazione.

I presidenti Pubblica Assistenza Croce Verde e Avis/Aido

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CARNEVALETutti in maschera

Anche i ragazzi della Croce Verde hanno partecipato alla festa di carnevale organizzata dal gruppo Anpsi San Niccolo’ in collaborazione con Pro Loco Arcolana.Eccoli pronti con i loro costumi!

E-mail: [email protected]. 0187 987468 - Fax: 0187 943134

SERIGRAFIA • CENTRO STAMPA • T. 0187 997318 FOLLO • SP

grafica stampa&

Direttore Responsabile: Paolo Magliani • Vicedirettore: Daniela Tresconi • Segreteria di Redazione: Franco Argenti

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RICORDI...Belli e brutti...

EVA

Un caloroso benvenuto alla piccola Eva.Eva, nata presso l'ospedale Sant'Andrea di La Spezia il 16/02/2017 è la primogenita della presidente del Collegio dei Probiviri della Croce Verde, Avv. Laura Bonanni. Eccola qui pochissimi attimi dopo la nascita.Auguri ai neo genitori e un caldo abbraccio di benvenuto ad .Eva

Riceviamo a pubblichiamo i ringraziamenti della famiglia di Bruno Bianchi – deceduto recentemente.

Vorremmo ringraziare, tutti i volontari e il direttivo della pubblica Assistenza Croce Verde di Arcola, nonché Dottori, Infermieri e personale ausiliario del reparto Dialisi dell’Ospedale di Sarzana, che in un momento di vita particolarmente critico di mio padre Bruno, hanno dimostrato una gestione dei pazienti altamente qualificata sotto il profilo professionale ma soprattutto attenta e sensibile sotto il profilo umano. Guardare negli occhi un ammalato e vedere in lui soprattutto una persona, è una rara capacità. Ci tenevo a testimoniarlo a quanti, trovandosi in una condizione di bisogno fisico e anche psicologico, temono di non trovare il tipo di assistenza adeguata alle loro giuste aspettative.

La figlia Mirna

E’ strano il mondo dei volontari. La prima volta che entri in un’associazione ti senti un estraneo, un pesce fuor d’acqua. Sei confuso, impaurito, gente nuova che non conosci. Poi con il tempo, i servizi, i litigi, le risate entri a far parte di una grande famiglia. Diventi un pezzo di quell’infinito puzzle che è il volontariato. E quando un pezzettino di quel puzzle se ne va, tutta l’Associazione ne soffre, anche quelli che ti conoscevano poco. Questo era Fabrizia Chiappini per noi. Una tessera importante del nostro puzzle, come lo sono tutti i militi. Abbiamo vissuto con apprensione il periodo della sua malattia, speranzosi in una veloce guarigione. Abbiamo gioito quando a luglio chiese di venire ad aiutare alla sagra perché sentiva “di potercela fare”. L’abbiamo accolta con un sorriso e con enorme affetto quando passava in sede a salutare dopo aver passato periodi di dolore. E abbiamo sofferto quando purtroppo la battaglia era stata definitivamente persa. Ci siamo stretti attorno a Roberto e alla sua famiglia, come ha fatto tutta la comunità arcolana, quando è stato il momento di salutarla per l’ultima volta.Ma noi vogliamo ricordarla semplicemente per quello che era “la Fabri”, un vulcano che non si fermava mai. La vogliamo ricordare con la cuffietta in testa mentre distribuiva i ravioli alla sagra, la vogliamo ricordare mentre aiutava gli altri cuochi durante le nostre manifestazioni.La vogliamo ricordare così, energica e scattante, sempre in movimento, e così sarà sempre per noi, nel nostro cuore e nei nostri ricordi di volontari. Ciao Fabrizia!