Madri Ferite

67
Madri Ferite Convegno Internazionale di Solidea Roma 6 Dicembre 2011 Dr Felicity de Zulueta

description

Madri Ferite . Convegno Internazionale di Solidea Roma 6 Dicembre 2011 Dr Felicity de Zulueta . Gli studi sulle Adverse Childhood Experiences (ACE) . - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of Madri Ferite

Page 1: Madri Ferite

Madri Ferite

Convegno Internazionale di SolideaRoma 6 Dicembre 2011Dr Felicity de Zulueta

Page 2: Madri Ferite

Gli studi sulle Adverse Childhood Experiences (ACE)

Felitti e Anda osservano che, nel loro programma di riduzione del peso, l’alta percentuale di abbandono era limitata esclusivamene ai pazienti che ottenevano buoni risultati nella perdita di peso (2008).

PERCHE’?

Page 3: Madri Ferite

Lo studio ACE in California

Center for Disease Control and Prevention & Kaiser Permanente

Uno dei più grandi studi sul legame tra il maltrattamento infantile e la salute ed il benessere nelle età successive.

17,000 partecipanti sottoposti a screening fisici completi. I dati offrono informazioni dettagliate sull’abuso infantile, la trascuratezza e il disfunzionamento familiare.

Page 4: Madri Ferite

Risultati dello studio ACE (Fellitti, 1998)

Laddove maggiore è l’intensità dell’esperienza traumatica infantile subita, maggiore risulta l’incidenza di:

Tabagismo, grave obesità, uso di alcool e droghe; Ischemia cardiaca, ictus, patologie toraciche; Diabete, epatite, malattie sessualmente

trasmissibili; Depressione, tentato suicidio.

Page 5: Madri Ferite

Il punteggio ACE ed il rischio di subire violenza sessuale una volta adulti

0

10

20

30

40Donne Uomini

0 1 2 3 4 >5

0 1 2 3 4 >5

Ris

chio

di v

iole

nza

sess

uale

(%

)

Page 6: Madri Ferite

Il punteggio ACE ed il rischio di subire violenza domestica

Donne Uomini

0

5

10

15

0 1 2 3 4 >5

0 1 2 3 4 >5

Risc

hio

di e

sser

e vi

ttim

a di

v.

d. (

%)

Page 7: Madri Ferite

Il punteggio ACE ed il rischio di compiere atti di violenza domestica

Donne Uomini

Risc

h io

di c

omp i

ere

a tti

di v

.d. (

%)

0

5

10

15

0 1 2 3 4 >5

0 1 2 3 4 >5

Page 8: Madri Ferite

Conseguenze psicologiche del trauma

I sopravissuti all’abuso o a violenze estreme spesso soffrono di sintomi psicologici e fisici.

Molti di questi sopravissuti sviluppano un Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) complesso.

Depressione, ansia e somatizzazioni sono anche comuni, mentre la psicosi post-traumatica è meno comune.

Page 9: Madri Ferite

Sintomi del PTSD Semplice Ricordi ricorrenti e intrusivi dell’evento traumatico:

attraverso immagini, incubi, agire o sentire come se l’evento fosse adesso, intenso disagio e reattività psicologica.

Evitamento persistente di stimoli associati con il trauma, amnesia, distacco dalle altre persone, affettività ridotta, perdita del senso di un futuro.

Sintomi di aumentata vigilanza: disturbi del sonno, difficoltà a concentrarsi, irritabilità e violenza, ipervigilanza, esagerate risposte di allarme.

Page 10: Madri Ferite

PTSD Complesso(Judith Herman, 1992)

Il DSM-1V fa riferimento ad un insieme di sintomi, generalmente associati ad un trauma interpersonale (abuso di minore, violenza domestica, detenzione e tortura):

Alterazione della modulazione degli affetti, in particolare vergogna e rabbia

Auto-distruttività e comportamenti impulsivi Sintomi dissociativi Lamentele somatiche Perdita delle credenze precedenti Isolamento sociale.

NB: personalità stabili cambiano dopo esperienze catastrofiche.

Page 11: Madri Ferite

Il ciclo della violenza e la tortura.

Il fenomeno dell’abuso e della tortura e i suoi effetti possono essere meglio compresi attraverso le origini del triangolo dell’abuso.

La tortura inizia nelle case di bambini vittime di abusi - in molti casi legittimati - esercitati per ottenere obbedienza.

I suoi effetti attraversano le generazioni per essere rivissuti nelle vittime della tortura.

Page 12: Madri Ferite

Triangolo dell’abuso

Abuser - abusante

Victim- vittima

Colluder – persona che collude

A A C V

CV

Page 13: Madri Ferite

Attaccamento e la nascita delle emozioni

I cuccioli di uomo sono geneticamente predisposti ad avere bisogno della presenza o della vicinanza di una figura di attaccamento specialmente quando hanno paura.

Senza tale attaccamento essi muoiono. L’attaccamento offre loro protezione in momenti di pericolo ed è essenziale al loro sviluppo emotivo e cognitivo.

Page 14: Madri Ferite

Sintonizzazione psicobiologica

I bambini piccoli non sono capaci di: Modulare le loro reazioni emotive negative e positive;

Soddisfare i loro bisogni psicologici;Controllarsi o confortarsi da soli;

Mantenere l’omeostasi psicofisiologica.

L’alta reattività alla nascita dell’asse HPA (ipotalamico-pituitario-surrenale) viene meglio modulata in modo da ridurre i livelli di cortisolo in relazione a specifici agenti stressogeni.

Page 15: Madri Ferite

‘La sintonizzazione col bambino’la comunicazione da cervello a cervelloLa figura di accudimento risponde ai segnali del bambino prendendolo in braccio, accarezzandolo, nutrendolo e dando un senso alle sue esperienzeQuesta interazione empatica ha come risultato un bambino che è in grado di immedesimarsi nella mente dell’altro e di interagire efficacemente.Questo senso di sicurezza lo protegge dagli effetti del trauma.

Page 16: Madri Ferite

Funzione riflessiva o mentalizzazione

La figura di accudimento dà prova di una funzione riflessiva attraverso la capacità di dare significato alle esperienze del bambino e di anticipare il suo comportamento.

Questo permette alle persone di sentire l’empatia per l’altro, di interagire con successo e di sviluppare il senso dell'agire e della continuità.

Page 17: Madri Ferite

L’organizzazione del Sè del bambino attraverso la regolazione

psicobiologica Il cervello è un sistema auto-organizzato che si

organizza attraverso la mutua e ritmica regolazione degli affetti tra madre e neonato.

Il neonato imita l’espressione facciale del caregiver, allo stesso tempo sintonizzandosi con quest’ultimo, probabilmente attraverso l’attivazione dei neuroni specchio cerebrali.

Page 18: Madri Ferite

Ruolo dei neuroni specchio

Si è scoperto che I neuroni specchio non solo riproducono e codificano gli schemi motori dell’altro (ad es. figura di attaccamento).

Essi sono anche coinvolti nella comprensione delle intenzioni che portano all’azione dell’altro, generando l’EMPATIA.

Page 19: Madri Ferite

Modelli operativi interni

Tali interazioni quotidiane forniscono le tracce mnesiche che i bambini sintetizzano in modelli operativi interni.

Questi modelli sono rappresentazioni della riposta che il bambino si aspetta dalla figura di attaccamento quando ha paura o ha bisogno di lei. Essi muovono le sensazioni collegate a determinati stati somatici e mentali nei bambini e negli adulti.

Page 20: Madri Ferite

Altri fattori di resilienza

La comprensione empatica da parte di un soggetto esterno (insegnante o parente) può compensare gli effetti dell'abuso nell'infanzia e proteggere contro la riattivazione e il trauma.

Questa possibilità di cambiamento continua fino i 20 anni

Fattori genetici ed ‘epi-genetici’.

Page 21: Madri Ferite

Il substrato cerebrale del comportamento di Attaccamento

Coinvolge: Gran parte dell’emisfero destro. l’area orbito-frontale del cervello, che è cruciale

nell’attivazione dell’empatia nei confronti degli altri esseri umani.

Parzialmente mediata da: oppiacei endogeni and ossitocina (“ormone del benessere”).

dopamina (neurotrasmettitore “stato di attivazione energetica” ).

serotonina (neurotrasmettitore legato ai livelli di dominanza nella gerarchia).

Page 22: Madri Ferite

Aree cerebrali sensibili: tronco encefalico e cervelletto (0-9 mesi).

In questa fase, alcune funzioni decisive si organizzano:

La regolazione dello stato di attivazione, del sonno-veglia, e dello stato di paura attraverso il Sistema Nervoso Periferico (SNP), il sistema reticolare attivatore, il cervelletto, 12 nervi cranici e le ghiandole surrenali (midollo e corteccia).

Principali obiettivi di sviluppo: Regolazione di stato Attaccamento primario Resilienza

Page 23: Madri Ferite

Gerarchia di funzionamento cerebrale

Page 24: Madri Ferite

Il diencefalo:il “cervello” dei sistemo motori e delle

emozioni:

Page 25: Madri Ferite

Il Sistema Limbico: l’Ipotalamo, l’Amigdala e l’Ippocampo (1- 4 anni)

Principali obiettivi di sviluppo: Regolazione delle emozioni Empatia

Nei bambini traumatizzati le funzioni del tronco encefalico e dell’amigdala prendono il sopravvento. Ad es. scatenano risposte emotive di paura anche in assenza di pericolo.

La costante attivazione traumatica della risposta di stress conduce ad un persistente stato di paura che diventa «tratto»: ciò che una volta era una risposta adattiva ad un ambiente caotico e terrorizzante, che attiva i comportamenti di lotta, fuga e «freezing» (blocco) come nel Disturbo Post-traumatico da Stress.

Page 26: Madri Ferite

Il Sistema Limbico. L’Ippocampo:integrazione e discriminazione

Rende possibile la memoria delle sequenze di eventi. Converte la memoria implicita in immagini mentali esplicite. Integra memorie provenienti da modalità sensoriali diverse. Vincola le dimensioni temporali e spaziali alla memoria. Attraverso la sua azione regolatoria sul cervello influenza

fortemente lo stato mentale di una persona: Ad es:a un ragno suscita una risposta di paura nell’amigdala ma

l’ippocampo consente alla persona di ricordare che è innocuo e quindi di regolare lo stato di attivazione.

Page 27: Madri Ferite

L’ippocampo e la sensibilità allo stress

Una esposizione eccessiva e cronica al cortisolo (ormone dello stress) può modificare le sinapsi e i dendriti nell’Ippocampo, causando: Atrofia provocata dalla traumatizzazione e probabilmente

una maggiore vulnerabilità alla possibilità di sviluppare un PTSD più avanti.

Perdita della funzione di coordinamento da parte dell’Ippocampo tra i sistemi sensomotorio ed emotivo-affettivo.

Page 28: Madri Ferite

L’attaccamento Sicuro (63%)

Un bambino con attaccamento sicuro ha una rappresentazione mentale del caregiver come sensibile e rispondente ai suoi bisogni.

Questi bambini si sentono amati, fiduciosi e sono capaci di empatia e di buoni legami di attaccamento.

L’attaccamento sicuro tende ad essere una difesa primaria contro il trauma - psicopatologia indotta anche attraverso la tortura: Es. Moazzam Beg a Guantanamo.

Page 29: Madri Ferite

Attaccamento Insicuro

Nell’attaccamento insicuro il bambino non ha la rappresentazione mentale di una figura di accudimento che risponde nei momenti di bisogno.

Si sviluppano, quindi, strategie diverse per procurarsi la vicinanza della figura di accudimento, essenziale per la sopravvivenza.

Esistono 3 tipi di comportamenti insicuri: Gruppo C: tipo Ansioso-Ambivalente (12%) Gruppo A: tipo Evitante (20-25%) Gruppo D: tipo Disorganizzato (15%)

Page 30: Madri Ferite

Stili insicuri di attaccamento: A e C

Ansioso-ambivalente (C): caregiver incoerente > tendenza a sviluppare disturbi d’ansia.

Evitante (A): rifiutati dai loro caregiver > tendenza a sviluppare disturbi del comportamento e a negare l’importanza dell’attaccamento (Sroufe, 2005).

Troy e Sroufe (1987): gli A prevaricano sui C o gli A; i B non sono né bulli, né vittime > triangolo del abuso.

Page 31: Madri Ferite

Attaccamento Disorganizzato

Questi bambini evidenziano una risposta disorganizzata nella relazione con la figura di accudimento (A+C)

Si bloccano in stati simili alla trance, come chi è affetto da PTSD e da dissociazione

Page 32: Madri Ferite

Comportamento dell'Attaccamento Disorganizzato

Le figure di accudimento incutono paura. Oppure sono spaventate, affette da PTSD, che può

essere attivato dal bambino stesso. Questo comportamento lascia il bambino in uno

stato di paura senza soluzioni (Main and Hesse 1992, 1999).

La funzione riflessiva è gravemente danneggiata: più è danneggiata, più disturbato è il soggetto.

Page 33: Madri Ferite

A. L’attaccamento traumatico: scissione e dissociazione

I bambini, terrorizzati dall’odio e dalla violenza da parte della loro figura di accudimento, per mantenere un legame di attaccamento con la figura di accudimento di cui hanno disperatamente bisogno: ricorrono alla scissione, creando rappresentazioni

diverse di loro stessi e di tale figura spesso idealizzata, con una conseguente scarsa coesione del sé nella

relazione con l’altro, come nel Disturbo di Personalità Borderline (Fonagy e Target, 1997).

Origine della Sindrome di Stoccolma

Page 34: Madri Ferite

B. La Difesa Morale (Fairbairn 1952) e l’attaccamento traumatico

Colpevolizzazione per le proprie sofferenze come tanti sopravvissuti adulti del trauma Mantengono il potere > difesa contra

l’impotenza. Mantengono la speranza di un accudimento

migliore. Ma rinforzano l’identificazione con l’abusante.

Page 35: Madri Ferite

1. La Psicobiologia del Bambino trascurato abusato e torturato

. Cambiamenti nell’asse HPA in risposta allo stress o

alla separazione > ridotti livelli di cortisolo e aumenti dei recettori

glucocorticoidi > vulnerabilità al PTSD > rilascio di oppioidi endogeni > analgesia

attraverso il tagliarsi o il ferirsi. > ridotta volume cerebrale in casi estremi di tortura

Page 36: Madri Ferite

2. La Psicobiologia del bambino trascurato, abusato e torturato

L’incapacità di regolare l’intensità delle emozioni è l’effetto più pervasivo del trauma precoce e/o della deprivazione associata a traumi successivi. Questo conduce a: Una limitata capacità di modulare le emozioni come

terrore, rabbia e vergogna in particolare. Una propensione all’auto-cura con sostanze

stupefacenti, alcool . e/o ricorso alla violenza come risultato della loro scarsa

autostima e dell’alta vulnerabilità del senso di sé.

Page 37: Madri Ferite

Gli effetti del PTSD sono trasmessi epigeneticamente attraverso le

generazioni I soldati israeliani i cui genitori erano sopravvissuti

all’Olocausto presentavano livelli più alti di PSTD rispetto agli altri soldati.

I figli delle madri che avevano sofferto di PTSD in seguito all’11 Settembre presentavano livelli più bassi di cortisolo.

Bassi livelli di cortisolo compromettono le abilità dell’individuo di gestire lo stress e predispongono al PTSD.

Page 38: Madri Ferite

Il senso di Sé: “chi sentiamo di essere”

Il senso di sé deriva da 2 categorie di esperienza. 1) Le intime esperienze di attaccamento

all’interno della famiglia > “Io sento - quindi sono”; il senso di sé è strettamente intrecciato con il modo in cui i genitori ci hanno fatto sentire (amabile/capace o cattivo/incapace).

2) L'attaccamento sicuro è una difesa primaria contro la psicopatologia causata dal trauma (Shore 1996)

Page 39: Madri Ferite

Il Senso Sociale di Sé

“E' costituito dall'organizzazione delle attitudini sociali del gruppo sociale a cui si appartiene”: “Tu sei ciò che gli altri ti fanno sentire di essere”

Questa visione del Sé domina la maggior parte delle culture non Occidentali per esempio le società Mussulmana, Africana e del Lontano Oriente in cui la vergogna gioca un ruolo maggiore nello sviluppo del senso di identità di un individuo.

Page 40: Madri Ferite

Il Sé ferito e la vendetta

Vergogna: la reazione emotiva nei confronti di un Sé completamente invalidato è importantissimo nello scatenamento di reazioni violente nelle vittime di deprivazione affettiva cronica e di abuso.

La motivazione di base per un comportamento violento è il desiderio di eliminare un sentimento di vergogna o di umiliazione - sentimento doloroso, a volte intollerabile e soverchiante - sostituendolo con il suo opposto, il sentimento di potere e di fierezza (Gilligan, 2001, 29).

Page 41: Madri Ferite

Il Sé dissociato

Frammentazione della memoria depersonalizzazione derealizzazione torsioni del corpo perdere tempo amnesia dissociativa stati di fuga frammentazione degli stati dell’Io

Page 42: Madri Ferite

Il PTSD è il risultato di un sistema di attaccamento vulnerabile

Il nostro bisogno di un supporto sociale quando sperimentiamo una paura intensa rivela l’essenziale bisogno di attaccamento dell’uomo.

La ricerca sull’attaccamento fornisce la cornice psico-biologica all’interno della quale è possibile capire l’origine e i sintomi del PTSD, in particolare il PTSD complesso e il trauma durante lo sviluppo.

Piu alto è il livello di Dissociazione, più grave è il PTSD.

Page 43: Madri Ferite

VALUTAZIONE

La valutazione viene effettuata in relazione agli attaccamenti con il sistema sociale

esterno in termini di modelli operativi interni di funzionamento,

di capacità cognitive, di comportamento e di livelli di dissociazione

necessità che una BASE SICURA sia stabilita PRIMA dell'inizio del trattamento 

Page 44: Madri Ferite

L’importanzia del contesto sociale nella genesi del PTSD

Il PTSD interviene in misura minore nelle comunità ben integrate rispetto a quelle frammentate.

L’assenza di un sostegno sociale è il fattore di rischio pricipale (NICE, 2005) es. Richiedenti Asilo nel Regno Unito.

Page 45: Madri Ferite

Valutazione del sistema di attaccamento esterno

Capire qual’è la rete sociale all’interno della comunità e nei servizi di salute mentale. Ad es. Livelli di supporto familiare e sociale e coinvolgimento delle équipe di salute mentale della comunità locale.Genogramma per scoprire lutti in famiglia e informazioni

importanti non emerse nell’intervista.Grafico “a bolla” dei servizi e delle persone a vario titolo

coinvolte con il cliente, allo scopo di prevenire problemi dovuti a frammentazione e/o mancanza di comunicazione etc.

Page 46: Madri Ferite

Valutazione del sistema di attaccamento esterno/2

Gli aspetti culturali devono essere tenuti in considerazione. Ad esempio:

Famiglia proveniente dal Bangladesh o altra cultura Rispetto per i genitori in molte culture dell’Africa e del medio Oriente. Quali sono le implicazioni dello stupro in queste culture.

Tutto ciò è importante in relazione ai pazienti coinvolti in episodi di violenza domestica e abuso sessuale o quando il disagio del paziente viene sistematicamente rinfozato dalla famiglia. Ad es. Fallimento nella valutazione Ad es. Il trattamento della violenza domestica diventa complicato

Page 47: Madri Ferite

VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI ATTACCAMENTO INTERNO

Attraverso la valutazione del mondo dei modelli operativi interni (relazione con l'oggetto) e della sicurezza dell'attaccamento:

Uso di domande in AAI: per esempio: quando eri piccolo da chi andavi quando eri ferito o sconvolto?

Incoerenza nella dimensione temporale: uso del presente nel parlare di qualcuno che è morto.

Capacità di esercitare la funzione riflessiva, per esempio collocarsi dal punto di vista di un'altra persona.

Page 48: Madri Ferite

Risonanze magnetiche funzionali (fMRI)

Page 49: Madri Ferite

VALUTARE L'ATTACCAMENTO TRAUMATICO O DISORGANIZZATO

Cercare le caratteristiche principali: una forte “difesa morale” idealizzazione e scissione resistenza al cambiamento

> legami di attaccamento traumatico alla figura di accudimento

Cercare i livelli di dissociazione: Ad es. > uso della Scala di Valutazione della Dissociazione (DES) Ad es. Durante il colloquio con il paziente nella stanza di terapia.

Page 50: Madri Ferite

IMPLICAZIONI DEL FENOMENO DELLA DISSOCIAZIONE

Esempi di dissociazione: inspiegabili cambiamenti nell'affettività e discontinuità nella logica del pensiero cambiamenti nelle espressioni facciali, nel

modo di parlare e nei modi di fare comportamento apparentemente inspiegabile fenomeni dissociativi somatici

Page 51: Madri Ferite

Ricerca di difese atte a mantenere lo “status quo” nei pazienti con

attaccamenti traumatici autocura: dipendenza da droghe o alcol (può anche

esserci con il PTSD semplice) abuso di oppioidi (endogeni) attraverso gesti

autolesivi, come procurarsi dei tagli suicidio: atto di controllo sull’attaccamento

traumatico disturbi alimentari per mantenere il controllo

Page 52: Madri Ferite

Triangolo dell’abuso

Abuser - abusante

Victim- vittima

Colluder – persona che collude

A A C V

CV

Page 53: Madri Ferite

Come elicitare l’attaccamento traumatico attraverso il TAIT (Traumatic Attachment

Induction Test)Si attua attraverso un’intervista semi-strutturata e richiede:

Un contesto terapeutico in cui il paziente è invitando a focalizzarsi sulle esperienze infantili di attaccamento.

Il rapporto tra terapeuta e paziente deve essere caratterizzato da fiducia e sensibilità, in modo da consentirgli di parlare dei suoi sentimenti di estrema paura e vulnerabilità.

Page 54: Madri Ferite

Come elicitare l’attaccamento traumatico (2)

Il Sé adulto viene “presentificato” nella stanza di terapia, ad es. al paziente vengono fatti ricordare i suoi successi/capacità da adulto.

Questo non è un Role Play come avviene nella Gestalt terapia.

E’ essenziale mantenere l’adulto presente nella stanza per commentare la sua esperienza durante il TAIT.

Page 55: Madri Ferite

Come elicitare l’attaccamento traumatico (3)

La risposta al TAIT è di paura e di attivazione autonoma del SNP ma non dura a lungo come nel caso di un flashback dovuto a PTSD.

Scelta del caregiver: è importante scegliere la figura genitoriale più coinvolta nell’accudimento. Ad es. Di solito è la madre che non protegge il bambino.

A volte si osserva una risposta tipo “freezing” (blocco) o “numbing” (stato di coscienza simile allo stordimento/confusione) invece dell’attivazione SNP a causa del terrore che il caregiver induce nel paziente.

Page 56: Madri Ferite

E dopo?

Dopo che il paziente ha terminato il TAIT, viene invitato a condividere i suoi sentimenti e pensieri rispetto alle sue reazioni mentre immaginava il caregiver durante il TAIT.

Questi pensieri e associazioni sono l’aspetto più importante della procedura poichè è a partire da questo momento che i pazienti cominciano a dare significato del perchè si sentono e si comportano in quella maniera.

IL TAIT può essere somministrato in relazione a più caregivers ma non nella stessa seduta.

Page 57: Madri Ferite

FASI DEL TRATTAMENTO:la 2 e 3 possono coesistere

1.Stabilizzazione e sicurezza: usare la relazione terapeutica, all’interno della quale insegnare tecniche di respirazione e di rilassamento, effetto “luogo sicuro”, tecniche di terapie bio-energetiche e l’importanza della terapia psico-educazionale.

2. La modulazione degli emozioni in relazione al lavoro sul trauma e alla dissociazione: ‘mindfulness’, yoga, meditazione.

3. Consentire l’elaborazione del lutto per la perdita dell'infanzia, paese, genitori, famiglia, amici etc.

4. Evoluzione: andare avanti; integrazione.

Page 58: Madri Ferite

STABILIZZAZIONE

STABILIZZAZIONE E RAFFORZAMENTO

Approccio psico-educativo rispetto alla traumatizzazione, alla dissociazione, sia per il paziente che per la famiglia o gli amici

Formazione di una base sicura esterna se è possibile.

Page 59: Madri Ferite

REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI

uso di tecniche di rilassamento e del “luogo sicuro” (EMDR) per cominciare a raggiungere la modulazione dell'affettività in relazione alle esperienze traumatiche

‘Mindfulness’, meditazione e yoga Terapia dialettica del comportamento (DBT) Terapia senso-motoria di Pat Ogden. Terapie bio-energetiche

Page 60: Madri Ferite

TRATTAMENTO del PTSD Complesso

desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari: è utile nelle vittime di stupro e tortura e per i sintomi somatici (EMDR)

cura farmacologica come “cintura di sicurezza” durante il percorso del trattamento

terapia familiare scrittura creativa, danzaterapia, arte terapia.

Page 61: Madri Ferite

IL LAVORO SUL TRAUMA NELLA SEGUENTE CORNICE:

per essere efficace il lavoro sul trauma deve essere svolto con un paziente che non sia né iperstimolato né ipostimolato, per esempio all’interno di una “finestra di tolleranza” così come definita da Pat Ogden nella terapia Senso-Motoria.

Page 62: Madri Ferite

IL LAVORO SUL TRAUMA:“molte strade portano a Roma”

L'importanza di fornire un supporto di attaccamento coerente, sensibile e duraturo. Ad es. 2-3 anni in casi gravi di tortura.

Lavoro dettagliato sul trauma utilizzando insieme terapia psicodinamica e altre tecniche (EMDR o Life span integration)

Modulazione dell'affettività e “un piede nel passato e uno nel presente”

Tecniche di riferimento per la dissociazione.

Page 63: Madri Ferite

Importanza della Vergogna e del “mantenere il controllo”

Vergogna: essenziale per essere consapevoli dei segni della vergogna “tossica” dovuta all'umiliazione di essere stati messi nella condizione di sentirsi “nulla” e il bisogno di di portare questo in trattamento per ridurre:

- dissociazione - ‘acting out’ violenti

Page 64: Madri Ferite

Trattare la dissociazione e la funzione riflessiva

l'obiettivo: mantenere “un piede nel passato e uno nel presente” per evitare la ri-traumatizzazione.

tecniche per ridurne la frequenza e l'intensità la dissociazione: olii essenziali ecc.

Uso di video o registrazioni audio in pazienti gravemente dissociati per migliorare la funzione riflessiva.

Page 65: Madri Ferite

L'importanza del giusto coinvolgimento del cervello del

terapeuta

la traumatizzazione coinvolge l'emisfero destro (sentimenti, ricordi, attaccamento) del paziente e del terapeuta

inevitabilità della riattivazione dell'abuso in terapia es ‘nell’ombra del abusante’

importanza della riparazione durante il processo terapeutico: dire mi dispiace!

Page 66: Madri Ferite

La relazione come strumento terapeutico

La relazione è il più importante strumento nella terapia con le vittime di tortura perché è la relazione perversa con il torturatore che è all’origine della loro sofferenze.

Il grande pericolo è che il terapeuta possa diventare un torturatore o colludere/osservarlo nel transfert, da cui la necessità di modificare l’approccio psicoanalitico in questi casi.

Page 67: Madri Ferite

La sopravvivenza del terapeuta

Sicurezza del setting terapeutico Importanza della supervisione tra pari o da parte di

altri a causa della probabilità della riattivazione dell’attaccamento traumatico.

La traumatizzazione secondaria è inevitable in questo tipo di lavoro ed è necessario intervenire su tutti i livelli: cura di sé, carico del caso, supporto.

Importanza della supervisione, della cura di sé e del divertimento!