Nota Musicale

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Nota musicale Per nota musicale si intende il segno con cui si rappresentano i suoni usati nella musica. Nel sistema di scrittura tradizionalmente impiegato per la musica colta europea degli ultimi quattro secoli, le no- te scritte sono cerchietti vuoti o pieni, dotati o meno di diversi tipi di altri segni specifici, che trovano posto sul pentagramma. 1 Nomi delle note Le note corrispondenti a suoni che hanno frequenza pari a una potenza intera (positiva o negativa) di due rispetto alle altre sono simili: l'intervallo determinato da queste note è detto ottava. Di conseguenza sono comunemente chiamate con lo stesso nome. Pertanto, per identificare una nota in modo univoco si deve indicare anche l'ottava di appartenenza. Le note musicali della scala diatonica sono sette: do · re · mi · fa · sol · la · si Se consideriamo la scala cromatica, ci sono altri suoni che si ottengono abbassando o alzando di un semitono le 7 note diatoniche mediante bemolle (♭) e diesis (♯). Gli antichi non conoscevano una notazione musicale pro- priamente detta, limitandosi a indicare i suoni della scala diatonica con le prime lettere dell'alfabeto. Nel Medioevo, a causa della crescente difficoltà nel me- morizzare melodie sempre più lunghe ed articolate, nac- que l'esigenza di “notare” sopra il testo da cantare alcuni segni (detti neumi) che aiutassero i cantori a ricordare la direzione (ascendente o discendente) della linea me- lodica. Da questi embrionali aiuti mnemonici nacque a poco a poco la moderna notazione, le cui tappe storiche fondamentali sono l'introduzione del tetragramma (attri- buita a Guido d'Arezzo durante la sua permanenza presso l'Abbazia di Pomposa), e la scrittura delle durate, (inven- tata da Francone da Colonia) ottenuta proporzionalmen- te, cioè non indicando la durata effettiva della nota, ma la durata di essa in proporzione alle altre dello stesso brano. Oggi le note hanno l'aspetto di un cerchietto vuoto o pie- no, su cui si innesta un gambo (piccola asticella segnata sotto o sopra la nota) e le eventuali code, utilizzate per segnare i valori più piccoli (cioè le durate più brevi). Gli attuali nomi delle note in uso nei paesi latini risalgono all'XI secolo e la definizione del loro criterio e del loro nome è attribuita a Guido d'Arezzo; corrispondono alle sillabe iniziali dei primi sei versetti dell'inno Ut queant laxis: Nel XVI secolo la settima nota riceve il suo nome defini- tivo (si, dalle iniziali di Sancte Iohannes) e nel XVII se- colo in Italia la nota ut viene sostituita con il nome attua- le do, da una proposta del musicologo Giovanni Battista Doni: formalmente la sillaba venne considerata difficile da pronunciare e sostituita da quella iniziale di Dominus, il Signore. 2 Suoni omofoni I suoni omofoni (o omologhi) sono note che si possono definire con nomi diversi utilizzando le varie alterazioni. Ogni suono, ad eccezione del sol♯ poiché si trova al centro del Tritono (fa e si), può esser chiamato e notato in tre modi. Ecco l'elenco di suoni omofoni: 3 Notazioni alternative 3.1 La notazione letterale Anticamente si usava una notazione di origine greca che utilizzava le lettere dell'alfabeto. Tale notazione è ancora in uso nei paesi di lingua inglese: A = la · B = si · C = do · D = re · E = mi · F = fa · G = sol La notazione letterale è tuttora in uso anche nei paesi di lingua germanica e di area mitteleuropea (p. es. in Repubblica Ceca); nei paesi di lingua tedesca la lettera B indica solo il si bemoll, mentre H viene usata per il si naturale [1] . 4 Le note sul pentagramma Ecco come appaiono le note musicali sul pentagramma, nella scala diatonica di do in chiave di violino, scritte come semiminime. Le note possono indicare anche la durata (vedasi Durata di una nota musicale). 1

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Nota musicale

Per nota musicale si intende il segno con cui sirappresentano i suoni usati nella musica.Nel sistema di scrittura tradizionalmente impiegato perla musica colta europea degli ultimi quattro secoli, le no-te scritte sono cerchietti vuoti o pieni, dotati o meno didiversi tipi di altri segni specifici, che trovano posto sulpentagramma.

1 Nomi delle note

Le note corrispondenti a suoni che hanno frequenza paria una potenza intera (positiva o negativa) di due rispettoalle altre sono simili: l'intervallo determinato da questenote è detto ottava. Di conseguenza sono comunementechiamate con lo stesso nome. Pertanto, per identificareuna nota in modo univoco si deve indicare anche l'ottavadi appartenenza.Le note musicali della scala diatonica sono sette:

do · re · mi · fa · sol · la · si

Se consideriamo la scala cromatica, ci sono altri suoni chesi ottengono abbassando o alzando di un semitono le 7note diatoniche mediante bemolle (♭) e diesis (♯).Gli antichi non conoscevano una notazione musicale pro-priamente detta, limitandosi a indicare i suoni della scaladiatonica con le prime lettere dell'alfabeto.Nel Medioevo, a causa della crescente difficoltà nel me-morizzare melodie sempre più lunghe ed articolate, nac-que l'esigenza di “notare” sopra il testo da cantare alcunisegni (detti neumi) che aiutassero i cantori a ricordarela direzione (ascendente o discendente) della linea me-lodica. Da questi embrionali aiuti mnemonici nacque apoco a poco la moderna notazione, le cui tappe storichefondamentali sono l'introduzione del tetragramma (attri-buita a Guido d'Arezzo durante la sua permanenza pressol'Abbazia di Pomposa), e la scrittura delle durate, (inven-tata da Francone da Colonia) ottenuta proporzionalmen-te, cioè non indicando la durata effettiva della nota, ma ladurata di essa in proporzione alle altre dello stesso brano.Oggi le note hanno l'aspetto di un cerchietto vuoto o pie-no, su cui si innesta un gambo (piccola asticella segnatasotto o sopra la nota) e le eventuali code, utilizzate persegnare i valori più piccoli (cioè le durate più brevi).Gli attuali nomi delle note in uso nei paesi latini risalgonoall'XI secolo e la definizione del loro criterio e del loro

nome è attribuita a Guido d'Arezzo; corrispondono allesillabe iniziali dei primi sei versetti dell'inno Ut queantlaxis:Nel XVI secolo la settima nota riceve il suo nome defini-tivo (si, dalle iniziali di Sancte Iohannes) e nel XVII se-colo in Italia la nota ut viene sostituita con il nome attua-le do, da una proposta del musicologo Giovanni BattistaDoni: formalmente la sillaba venne considerata difficileda pronunciare e sostituita da quella iniziale di Dominus,il Signore.

2 Suoni omofoni

I suoni omofoni (o omologhi) sono note che si possonodefinire con nomi diversi utilizzando le varie alterazioni.Ogni suono, ad eccezione del sol♯ poiché si trova al centrodel Tritono (fa e si), può esser chiamato e notato in tremodi. Ecco l'elenco di suoni omofoni:

3 Notazioni alternative

3.1 La notazione letterale

Anticamente si usava una notazione di origine greca cheutilizzava le lettere dell'alfabeto. Tale notazione è ancorain uso nei paesi di lingua inglese:A = la · B = si · C = do · D = re · E = mi · F = fa ·G = solLa notazione letterale è tuttora in uso anche nei paesidi lingua germanica e di area mitteleuropea (p. es. inRepubblica Ceca); nei paesi di lingua tedesca la letteraB indica solo il si bemoll, mentre H viene usata per il sinaturale[1].

4 Le note sul pentagramma

Ecco come appaiono le note musicali sul pentagramma,nella scala diatonica di do in chiave di violino, scrittecome semiminime. Le note possono indicare anche ladurata (vedasi Durata di una nota musicale).

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2 5 FREQUENZA DELLE NOTE

Le note scritte sul pentagramma sono formate da gambo,testa ed eventuali code o codette.

Le parti di una nota:1. La codetta2. La plica (il gambo)3. La testa.

La codetta di una nota, in semiografia musicale, sono trat-ti curvilinei o rettilinei (quando sono unite tra loro) che,appoggiate obliquamente al gambo verticale di una o piùnote, indicano i valori che vanno da 1/8 (un tratto per lacroma) a 1/128 (cinque tratti per la fusa).Il gambo o la plica è la barra verticale della testa emergedalle note. Si tratta di un gruppo di note musicali, checontiene la minima (1/2 di semibreve), la semiminima(1/4), la croma (1/8), la semicroma (1/16), la biscroma(1/32) e la semibiscroma (1/64) e la fusa (1/128).La testa è la parte ellittica di una nota. Le teste delle notepossono essere colorate in bianco o nero, per indicare ilvalore di nota (cioè, durata ritmica). In una semibreve, latesta è l'unico componente della nota. Note di più brevevalore allegare uno stelo alla testa della nota, e forse trattid'unione o codette.Una nota senza gambo con la testa vuota indica una durataintera (4/4) ed è chiamata semibreve.Una nota con il gambo e la testa vuota indica una duratametà (2/4) ed è chiamata minima.Una nota con il gambo e la testa piena indica una duratadi un quarto (1/4) ed è chiamata semiminima.Una nota con il gambo, la testa piena e un numero di co-de compreso tra 1 e 4 indica una durata di rispettivamen-te 1/8, 1/16, 1/32 e 1/64 ed è chiamata rispettivamentecroma, semicroma, biscroma e semibiscroma.Un punto posto di fianco a una nota indica un aumentodella durata pari a metà (es. minima col punto = 3/4).

5 Frequenza delle note

300

400

500

Hz

Frequenza

Do4

Do5

ReRe

Do

Mi

Fa

Sol

Fa

Sol

LaLa

Si

Frequenza rispetto alla posizione sul pentagramma. Ogni nota hauna frequenza 12

√2 volte maggiore della precedente.

In linea di principio, la musica può essere compostada note di frequenza arbitraria. Per ragioni storichee psicoacustiche, si è consolidato l'uso di dodici note(semitoni) per ottava, specialmente nella musica occi-dentale (per un'esposizione di tali ragioni vedi la vocetemperamento). Queste note a frequenza fissa sono inrelazione matematica fra loro e sono calcolate a partireda una nota fondamentale la cui frequenza è stabilita perconvenzione. Recentemente si è stabilito che il la4 (A4),rappresentato in chiave di violino nel secondo spazio delpentagramma, corrisponda a una frequenza acustica di440 Hz.Ogni nota è separata dal la4 da un numero intero di se-mitoni. E ogni 12 semitoni, quindi ogni ottava, si ha rad-doppio di frequenza. Si tratta dunque di una progressionegeometrica di ragione 21/12 , quindi la frequenza di unanota che dista n semitoni dalla fondamentale è data dallaformula:

frequenza = 440× 2n/12 Hz

Per esempio, troviamo la frequenza del do5 immediata-mente sopra il la4 (do5). Per ottenere il do5 si devonoaggiungere tre semitoni:

• la → la♯ → si → do

f = 440× 23/12 ≈ 523,25 Hz

Il segno algebrico di n è importante; per esempio, il faimmediatamente sotto il la4 è il fa4. Si devono quindisottrarre 4 semitoni:

• la → la♭ (sol♯) → sol → sol♭ (fa♯) → fa

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Quindi:f = 440× 2−4/12 ≈ 349,23 HzInsomma ogni dodici semitoni si ha una frequenzadoppia, l'intervallo di un'ottava.Come si vede l'esponente della potenza è espresso in do-dicesimi (1⁄12, 2⁄12, …). Risultati notevoli a partire da la4sono:la4 (440 Hz) × 2

0 ⁄12 restano 440 Hzla5 (440 Hz) × 2

12 ⁄12 = 880 Hz (il doppio di 440 Hz)la6 (440 Hz) × 224 ⁄12 = 1760 Hz (il doppio di 880, ilquadruplo di 440)la7 (440 Hz) × 2

36 ⁄12 = 3520 Hz (il doppio di 1760, ottovolte 440)la3 (440 Hz) × 2−

12 ⁄12 = 220 Hz (la metà di 440)La formula frequenza = 440 × 2n/12 Hz segue dalleseguenti considerazioni:

• una nota ha frequenza doppia rispetto alla omonimadell'ottava immediatamente inferiore

per esempio: La4 ha una frequenza di 440 Hz, La5 di 880Hz, cioè doppia di La4, in formula: freq La5 = freq La4× 2 (1)

• le frequenze di coppie di semitoni adiacenti formanoun rapporto, che chiameremo “c";

per esempio: freq La♯4 / freq La4 è uguale a freq Si4 /freq La♯4 = c;

• conoscendo la frequenza di una nota e il valore di“c” è possibile conoscere la frequenza di qualunquealtra nota;

per esempio: freq La♯4 = freq La4 × c;freq Si4 = freq La4 × c × c cioè freq La4 × c²e poiché tra La4 e La5 vi sono 12 semitoni: freq La5 =freq La4 × c × c × c × c × c × c × c × c × c × c × c × ccioè: freq La5 = freq La4 × c12 (2)dalla (1) e dalla (2) consegue che c12 = 2 e che c = radicedodicesima di 2e con formula Excel c = 2^(1/12) = 1,0594630943593quindi, per esempio:La♯4 = 440 Hz × c = 440 Hz × 1,0594630943593= 466,16 Hz Si4 = 440 Hz × c × c = 440 Hz ×1,0594630943593 × 1,0594630943593 = 493,88 Hz

6 Note[1] In origine si usava solo la lettera B (minuscola: b). La

differenziazione è stata causata dal sistema esacordale:

nell'esacordo molle (cioè quello col si bemolle) il b erascritto con l'occhiello rotondo, mentre per l'esacordo duro(quello col si naturale) si scriveva con l'occhiello quadra-to. Col tempo, il b quadrato perse il tratto orizzontale allabase e fu confuso con la lettera h, a causa della grandesomiglianza dei due simboli.

7 Voci correlate• Musica

• Altezza (suono)

• Durata di una nota musicale

• Eaiea

• Legatura di smorzo

• Orecchio assoluto

• Scala diatonica

• Semiografia musicale

• Solresol

• Solmisazione

• ABC (linguaggio scrittura musicale)

8 Altri progetti

• Wikizionario contiene il lemma di dizionario«nota»

• Commons contiene immagini o altri file sullenote musicali

9 Collegamenti esterni• Nota musicale in Tesauro del Nuovo Soggettario,BNCF, marzo 2013.

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4 10 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE

10 Fonti per testo e immagini; autori; licenze

10.1 Testo• Nota musicale Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Nota%20musicale?oldid=69866883 Contributori: Frieda, Renato Caniatti, Twice25,Snowdog, MikyT, Suisui, Davide, Harlock, Gac, Leonard Vertighel, .mau., Ary29, DonPaolo, Marcella Lenarduzzi, Viames, Galessan-droni, Civvì, Piero, Coyote83, Kastarfa, Smèagol, LjL, Biopresto, Mitchan, YurikBot, Metaphysicus, FlaBot, SunBot, CruccoBot, Jalo,Ylebru, Eskimbot, .snoopy., Jacobus, ChemicalBit, Iosue Rocchio, Pequod76, Klaudio, Torsolo, Assianir, Agnellino, Thijs!bot, F l a n ke r, Gwilbor, Elborgo, JAnDbot, Korrepetitor, Rael, Maquesta, MelancholieBot, Guybrush Threepwood, RolloBot, Matafione, Guido Ma-gnano, DodekBot, VolkovBot, Idioma-bot, Rl89, Cesalpino, Megalexandros, SieBot, Giampy1985, Andrea.biggi, Phantomas, Pracchia-78,CABAR, Tia solzago, .avgas, Tener, Dr Zimbu, No2, Ticket 2010081310004741, Kibira, Pensierarte, FixBot, Otourly, Sanremofilo, Du-mZiBoT, Objectivesea, IncolaBot, Muro Bot, Guidomac, Marco 27, Nallimbot, FrescoBot, MapiVanPelt, Ptbotgourou, Lepido, AttoBot,Luca carriero, Jeanambr, ArthurBot, Franco3450, Micione, RCantoroBot, MaxDel, RedBot, Sgridò, GrouchoBot, EmausBot, Marluk,ZimbuBot, MerlIwBot, Atarubot, Aplasia, Samuele Madini, The Polish Bot, Ptolemaios, AlessioBot, Addbot, Euparkeria, DavideWpediae Anonimo: 64

10.2 Immagini• File:Commons-logo.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4a/Commons-logo.svg Licenza: Public domain Con-tributori: This version created by Pumbaa, using a proper partial circle and SVG geometry features. (Former versions used to be slightlywarped.) Artista originale: SVG version was created by User:Grunt and cleaned up by 3247, based on the earlier PNG version, created byReidab.

• File:Frequency_vs_name_it.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/4/48/Frequency_vs_name_it.svg Licenza: Public do-main Contributori: ? Artista originale: ?

• File:GClef.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/ff/GClef.svg Licenza: Public domainContributori: 's fileArtistaoriginale:

• File:Musical_note_nicu_bucule_01.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/96/Musical_note_nicu_bucule_01.svg Licenza: CC0 Contributori: http://openclipart.org Artista originale: nicu bucule

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• File:Question_book-4.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/64/Question_book-4.svg Licenza: CC-BY-SA-3.0Contributori: Created from scratch in Adobe Illustrator. Originally based on Image:Question book.png created by User:Equazcion. Artistaoriginale: Tkgd2007

• File:Scala_di_Do_in_chiave_di_violino_con_i_nomi_delle_note.png Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/81/Scala_di_Do_in_chiave_di_violino_con_i_nomi_delle_note.png Licenza:CC-BY-SA-3.0Contributori: Elaborazione di un'immagine trattada en.wiki Artista originale: L'utente che ha caricato in origine il file è stato Ary29 di Wikipedia in italiano

• File:Wiktionary_small.svg Fonte: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f9/Wiktionary_small.svg Licenza: CC BY-SA 3.0Contributori: ? Artista originale: ?

10.3 Licenza dell'opera• Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0