Nota di Classe - Anno V - n. 1 - dicembre 2014

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Anno V - N. 1 Un rinnovato saluto a tutti gli studenti che leggono il nostro giornale studentesco. Quest’anno “Nota di classe”, è disponibile oltre che nella classica versione cartacea, anche sotto forma di file multimediale online, sul sito dell’Istituto: www.ciampini.info e sul blog della redazione http://notadic lasse .f or umcomm unity .net/ E’ una grande novità, che nasce da un proposito condiviso da tutti i membri della redazione già lo scorso anno e, oggi, trova piena attuazione. Crediamo che ralizzare la versione web del giornale, possa aumentarne la visibilità, migliorarne la fruizione e la consultazione, oltre che favorire l’interazione con l’utente. Proprio così, chi leggerà il giornale on line avrà la possibilità di lasciare un commento o una riflessione per i redattori, che potranno così apportare positive modifiche e rendere migliore l’edizione successiva. Gli articoli sono di vario genere, riflessioni, notizie di attualità, sport, musica, tecnologia, recensioni e news. Speriamo che la lettura sul cartaceo o anche on line possa interessarvi e stimolare in desiderio di partecipare al nostro lavoro redazionale. La collaborazione è sempre ben accetta. Ricordiamo che “Nota di classe” collabora con le altre redazioni studentesche della Provincia, grazie alla relazione costante con l’Assessorato alle Politiche giovanili di Alessandria , che ci convolge con proposte formative, progetti, iniziative culturali di grande interesse. Buona lettura a tutti. I caporedattori Silvia Caserza 4^D e Alessio Grutteria 3^L Giornale Scolastico Studentesco dell’I.I.S. Ciampini - Boccardo di Novi Ligure EDITORIALE Redazione Caporedattori Silvia Caserza Alessio Grutteria Coordinatori Prof.ri: Marta Calcagno Giovanna Ravazzano Michele Gentile Collaborazione Esterna per la Grafica Prof.sa Marina Ferrando Direttore Responsabile: Dott. Mario A. Scarsi Dicembre 2014

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Il Giornale scolastico dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Ciampini-Boccardo" di Novi Ligure

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Anno V - N. 1

Un rinnovato saluto a tutti gli studenti che leggono il nostro giornale

studentesco.

Quest’anno “Nota di classe”, è disponibile oltre che nella classica versione

cartacea, anche sotto forma di file multimediale online, sul sito dell’Istituto:

www.ciampini.info e sul blog della redazione

http://notadiclasse.forumcommunity.net/

E’ una grande novità, che nasce da un proposito condiviso da tutti i membri

della redazione già lo scorso anno e, oggi, trova piena attuazione. Crediamo

che ralizzare la versione web del giornale, possa aumentarne la visibilità,

migliorarne la fruizione e la consultazione, oltre che favorire l’interazione

con l’utente.

Proprio così, chi leggerà il giornale on line avrà la possibilità di lasciare un

commento o una riflessione per i redattori, che potranno così apportare positive

modifiche e rendere migliore l’edizione successiva.

Gli articoli sono di vario genere, riflessioni, notizie di attualità, sport, musica,

tecnologia, recensioni e news.

Speriamo che la lettura sul cartaceo o anche on line possa interessarvi e

stimolare in desiderio di partecipare al nostro lavoro redazionale. La

collaborazione è sempre ben accetta. Ricordiamo che “Nota di classe”

collabora con le altre redazioni studentesche della Provincia, grazie alla

relazione costante con l’Assessorato alle Politiche giovanili di Alessandria ,

che ci convolge con proposte formative, progetti, iniziative culturali di grande

interesse.

Buona lettura a tutti.

I caporedattori Silvia Caserza 4^D e Alessio Grutteria 3^L

Giornale Scolastico Studentesco dell’I.I.S. Ciampini - Boccardo di Novi Ligure

EDITORIALE

Redazione

CaporedattoriSilvia Caserza

Alessio Grutteria

Coordinatori Prof.ri:Marta Calcagno

Giovanna RavazzanoMichele Gentile

Collaborazione Esternaper la Grafica

Prof.sa Marina Ferrando

Direttore Responsabile:Dott. Mario A. Scarsi

Dicembre 2014

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Abbiamo conosciuto il nuovo Dirigente scolastico, il

Prof. Mario A. Scarsi ad inizio d’anno, quando si è

presentato con un bonario sorriso a tutti gli studenti

per annunciarci la sua presenza al Ciampini Boccardo

a seguito del trasferimento dell’ex Dirigente Roberto

Grenna, all’Istituto Saluzzo Plana di Alessandria.

Lo abbiamo intervistato Giovedì 27 novembre,

nell’ufficio di Presidenza e, gli abbiamo posto varie

domande, le cui risposte ci serviranno per conoscerlo

Nella foto da sinistra:Raffaele Tirozzi 4^L, Andrea Frizza 4^L, Angelica Rotondi 1^O

meglio e capire la sua modalità gestionale all’interno

del nostro Istituto.

Da quanto tempo ricopre la carica di Dirigente

scolastico?

“In questo Istituto, come ben sapete, da pochi mesi, tuttavia

ho lavorato al Ciampini per molti anni, dal 1995 in qualità

di insegnante di materie scientifiche, quando ancora esistevano

solo tre corsi di studio, quello Elettronico, Meccanico e Biologico.

Oggi a distanza di molti anni ne esistono ben 8, grazie anche

all’accorpamento con l’Istituto Boccardo, per cui l’offerta

formativa si è ampliata ed arricchita”.

Che rapporto ha con gli studenti?

“Credo di poter dire che ho un buon rapporto, soprattutto

perché avendo fatto l’insegnante ho imparato a relazionarmi

con loro cercando di calarmi nella realtà degli adolescenti ,per

capirne le dinamiche e la psicologia . Poi l’ultima parola spetta

a loro. Per di più sono anche padre di famiglia, quindi rivesto

necessariamente il ruolo di educatore, che, nel solco delle regole

e degli insegnamenti, si rende disponibile all’ascolto.

Al Ciampini-Boccardo

un nuovo Dirigente Scolastico: Prof. Mario A. Scarsi

Pagina 1: Editoriale

Pagina 2-3: Al Ciampini - Boccardo un nuovo Dirigente Scolastico: Prof. Mario A. Scarsi

Pagina 4: E poi dicono che sono Bamboccioni Perchè fare volontariato?

Pagina 5: L’ignoranza è forza... e voi siete tutti ignoranti!

Pagina 6: E’ meglio sprecare o accumulare?

Pagina 7: Essere o apparire?

Pagina 8: La stregoneria e il malleus maleficarum

Pagina 9: Natura tra meraviglia e terrore?

Pagina 10: “Hai un’idea migliore?” Il Ciampini -

Boccardo al terzo posto!

Pagina 11: Il campione della porta accanto

Pagina 12: Memorial Kevin Miernik

Al Ciampini - Boccardo lo sport è di casa!

Pagina 13: Musica al Ciampini Boccardo

Una tragedia: l’alluvione colpisce duramente i nostri paesi...

Pagina 14: I videogiochi sono un semplice passatempo oppure possono essere considerati un lavoro vero e proprio?

Pagina 15: Cyrano de Bergerac

Pagina16: Colpa delle stelle

Sommario

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Quali grandi obiettivi si è prefisso una volta che ha compreso ed analizzato le problematiche che

caratterizzano il nostro istituto?

“Credo che per quest’anno scolastico sia prioritario da parte mia cercare di mettere a punto alcune modalità organizzative che

sono fondamentali per il buon funzionamento dell’intero sistema scolastico. Mi riferisco alla necessità di giungere all’acquisizione

di regole funzionali e di adeguati meccanismi di gestione delle strutture e delle persone. Credo sia anche fondamentale l’aspetto

della comunicazione telematica tra famiglie e scuola, tra Dirigenza e docenti, attraverso l’uso del registro elettronico e delle sue

specificità, come la stesura delle circolari, delle comunicazioni dirette con le famiglie. Tutti obiettivi di base da consolidare per

poter sviluppare al meglio la didattica, le attività e i progetti di una scuola efficiente, funzionale e al passo con i tempi.

Nello specifico quali attività formative vuole promuovere?

Il nostro Istituto si connota tra i più attivi dal punto di vista della progettualità e dei rapporti con gli enti locali territoriali,

perché credo che fare scuola, o meglio “buona scuola” significhi sostanzialmente impegnarsi nella gestione della scuola a 360

gradi. Fare scuola vuol dire certamente perseguire obiettivi di studio, ma essi devono trovare necessariamente un riscontro

nell’applicazione pratica, e devono contribuire alla formazione globale dello studente, anche sotto il profilo della crescita

umana e renderlo capace di sviluppare le abilità su più fronti.Da quest’anno annuncio con grande orgoglio, abbiamo aderito al Programma Erasmus +, un progetto di transazionalità

promosso dall’Unione Europea per l’istruzione , la formazione, la gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020, che ha

sostituito, raggruppandoli sotto un unico nome, tutti i programmi di mobilità dell’UE, a cui il nostro isitituto da ben 15 anni

aderisce. La Prof.ssa Raffaella Porotto,si è occupata della progettazione del Progetto 4PT, “Production , Processing, Packaging

and Promotion in the Territory”, di cui l’Istituto Ciampini- Boccardo è promotore. Un Progetto che coinvolge 90 studenti di 7

istituti tecnici e professionali di Piemonte Liguria, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia che lavorano in stretta collaborazione

grazie a proficue esperienze pregresse. Sono tante le nostre iniziative, tra cui menziono il progetto “Palestra di terra”, che

prevede per gli alunni del corso agroalimentare, la stipula di una convenzione con COLDIRETTI, nell’ambito della quale è

stata individuata un’azienda agricola, dove i ragazzi possono condurre esercitazioni e sperimentazioni in campo, l’azienda

F.lli Gemma di Fresonara.

Vorrei brevemente citare – prosegue il Dirigente - un altro elemento di arricchimento dell’offerta formativa caratterizzante

l’Istituto Ciampini Boccardo, cioè gli stage aziendali e il meccanismo dell’alternanza scuola lavoro. Attualmente esso si

realizza con un centinaio di aziende del territorio. La professoressa Paola Gualco, che se ne occupa specificatamente, segnala

200 ore di alternanza scuola lavoro. Dopo i primi 3 anni scolastici gli alunni ottengono la qualifica rilasciata della Regione

Piemonte. Accanto agli ambiti disciplinari c’è attenzione alla disabilità, all’accoglienza alunni stranieri e da quest’anno anche

il Progetto “Noi con voi”, proposto dalla prof.sa Miriana Scorza che vedrà impegnati gli alunni diversamente abili.

Che importanza ha il giornalismo per lei? E’ il nostro caporedattore, quindi come vede la nostra

redazione scolastica?

“Il giornalismo scolastico, a mio avviso è un’ attività importantissima per i ragazzi, per svariati motivi. Permette innanzitutto

di creare uno spazio per i giovani, che amano scrivere, arricchire o affinare le loro abilità creative. Favorisce lo sviluppo di

competenze legate alle tecniche di comunicazione, favorisce la socialità e l’interazione tra gli studenti, permette loro di comunicare

con l’esterno, far sentire la loro voce e trasferire le proprie conoscenze agli altri, diffondendo la cultura e le iniziative di cui la

scuola si fa promotrice. Spero quindi che grazie al vostro operato si consolidi la redazione di Istituto, anche on line, che si faccia

portavoce del ruolo del “Ciampini Boccardo” come Istituzione culturale, di ricerca, di sperimentazione e di innovazione

presente sul territorio.”

Concludiamo facendo i più cari auguri al Dirigente per un buon proseguimento della sua attività.

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Qualche tempo fa i giovani italiani sono stati definiti moltosuperficialmente “ Bamboccioni”. Facile giudicare la gioventù italiana,ma talvolta si seguono stereotipi che non hanno corrispondenza con larealtà del nostro paese: molti si scagliano contro le famiglie che proteggonotroppo i figli, dicendo che non li lasciano liberi di spiccare il volo, poichèvivono, fino in tarda età con i genitori. C’è però gran numero di ragazzi che studia e/o lavora, pur rimanendo in famiglia, a causa degli affitti

troppo alti e della precarietà lavorativa. Altri frequentanol’Università, lontani da casa e s’impegnano per mantenere uno statodi vita decoroso mantenendosi con lavori occasionali. C’è poi ungruppo di giovani, anche minorenni, che pur frequentandoregolarmente i corsi di studio superiori collaborano con la famigliaper sollevare i genitori nei loro compiti. Ci si potrebbe chiedereallora se, guardando la realtà sociale da questo punto di vista, igiovani debbano essere considerati ancora “Bamboccioni”, o serappresentano un nuovo volto della società. Essi rappresentano ilmondo giovanile,positivo, impegnato serio e responsabile, forsequella parte di società libera da pregiudizi moraleggianti, che spessodistorcono la verità.

di Erika Bianchini 4^D

Il volontario è quella persona che, per sua libera scelta o per motivi personali , si dedica ai bisogni degli

altri, animato da grande altruismo. Per lui, dare aiuto e sostegno diventa una scelta di vita e un modo per

relazionarsi con gli altri, partecipare a progetti comuni e arricchirsi di nuove competenze.

Le possibilità per fare volontariato oggi sono tante: in campo sociale, in quello sanitario, nelle attività

sportive o a favore dell’ambiente.

Occorre dire che è altrettanto facile entrare a far parte di

un’organizzazione, dove venga insegnato a svolgere al

meglio l’attività volontaristica, ma ciò che è più importante

è decidere di dedicarsi gratuitamente agli altri. Questo

contribuisce alla crescita della personalità, alla formazione

di un nuovo punto di vista, un diversa modalità di leggere

gli eventi, una rinnovata sensibiltà.

E’ anche vero che non tutti conoscono il vero valore

dell’altruismo, poichè restano legati alla logica del dare per

ricevere.

di Silvia Caserza 4^D

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Siete tutti quanti, dal primo all’ultimo, grandissimiignoranti, e se continuate a leggere capirete anche ilperchè. L’Ignoranza è forza: cosa sta a significare?Detto senza giri di parole, significa che la condizioned’ignoranza - che non è sinonimo di stupidità - portaall’essere persone forti e sicure di se. Concetto già

teorizzato daGeorge Orwell(pseudonimo diEric Arthur Blair)nel suo 1984, ilquale riesce in treparole a riassumerepagine di filosofia.Molti personaggistorici hanno dettola loro su questo

tema, come ad esempio il filosofo Socrate, che ciricorda che: “È sapiente solo chi sa di non sapere,non chi s’illude di sapere e ignora così perfino lasua stessa ignoranza. “ Ma cosa voleva dire davvero?In quella che è una critica aspra ai sofisti dell’epoca,Socrate non incoraggia le persone ad essere ignoranti,ma dice che solo tale condizione (intesa comeconoscenza definitiva di non consapevolezza) è ilmotore vero e proprio del desiderio di conoscere, quindiè bene essere convinti di sapere già tutto. Dal cantosuo, il faraone Ahkenhaton (addirittura!) dice che: “Lavera saggezza è meno supponente della stupidità.L’uomo saggio dubita spesso, e cambia la suaopinione; lo stupido è ostinato, e non ha dubbi;egli conosce tutte le cose, ma non la sua stessaignoranza.”. Egli dice quindi (e con una considerevoledistanza temporale) le stesse cose dette da Socrate,ossia che dall’ignoranza parte la conoscenza, e chequelli che noi oggi chiameremmo “saputelli” e “signori-so-tutto-io” siano le persone più ignoranti di tutti, epensa che l’avere dei dubbi (e fare in modo di risolverli)sia la chiave per combattere l’ignoranza. Ma c’è ancheil lato opposto della medaglia, gente che la pensa inmodo completamente diverso. Il filosofo Friedrich Nietschze dice (oltre al Dio è morto

che tutti ormai conoscono) che: “E’ meglio non saperniente che saper molte cose a metà”. Cesare

Beccaria dice che: “L’ignoranza è meno dannosadel confuso sapere”. Un soggetto meno colto, non

filosofo, ma vicino temporalmente a noi, il cantante

J-Ax, dice che: “Credo in una scala di valoriordinata, credo che un’ignoranza pura valga piùdi una cultura filtrata.” Ma tutte queste citazioni

per dire cosa? Persone che vivono in contesti sociali

diversi, appartengono a religioni differenti e varie

nazionalità, si sono espresse a riguardo. L’ignoranza

è vista da molti come la radice di molti mali e come

una piaga da debellare. Allora come mai c’è gente che

dice che l’ignoranza è anche una benedizione?

L’ignorante non pensa, non si fa problemi e vive la

vita così come gli si presenta, senza indagare sul perchè

di quello che gli capita. (“tanto vale godersi la rosapiuttosto che analizzarla al microscopio”) non

facendosi problemi non vede problemi, per cui vive

anche senza preoccupazioni e senza dolori. Dall’altro

lato della medaglia, c’è la gente che pensa troppo,

molto spesso non si gode la vita, che condizioni di

maggior “ignoranza” avrebbe goduto. Il pensare

troppo è quindi un male, perchè procura dolori e

preoccupazioni, che si potrebbero benissimo evitare.

Ma facciamo un altro esempio, parlando dell’età:

l’adolescenza è tendenzialmente un periodo pieno

d’ignoranza, ma ciò non è un male. L’adolescente è -

nella maggior parte dei casi- privo di responsabilità,

pieno di tempo libero e sollevato da molti degli

incarichi che sono tipici dell’età adulta, dove si arriva

persino a rimpiangere l’adolescenza, e quindi la “beata

ignoranza” perduta.Certe volte addirittura la felicitàva a braccetto con l’ignoranza. E ci va a braccettoperchè se si decide di rinnegarla, scavando un po’ piùa fondo, si scopre che quella felicità è piccola, debolee frivola... una falsa felicità.Tutti noi vogliamo sapere la verità, ma chissà perchéquando la sappiamo, rivogliamo l’ignoranza e quelloche sapevamo prima.Quindi, l’ignoranza ha molti aspetti: è male, è dannosa, è

piaga, è stupidità, è naturale, è utile, è benedizione, è forza.

di Davide Parodi 4^E

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L’unica cosa davvero certa è che l’ignoranza è tante cose.

Ma principalmente, l’ignoranza è una scelta. Tutti noi siamo e saremo sempre ignoranti in qualche cosa, eammetterlo è il primo passo per liberarcene.Eppure, c’è gente che sceglie l’ignoranza. Effettivamente, vale la pena sapere se poi quello che sappiamo ci fastare peggio di quando non sapevamo? Oppure è meglio ricercare la verità sempre e comunque, a prescinderedal prezzo che pagheremo?Questo, o lettore, non sta a me dirtelo. Cerca le tue verità, non prendere quello che dico come oro colato. Mangia

la pillola blu e scopri quanto è profonda la tana del bianconiglio, oppure mangia la pillola blu, risvegliati domani e credi in quello che

vuoi.

Ti ho chiamato ignorante e me ne scuso, ma avresti letto questo articolo se non l’avessi fatto?

È meglio sprecare o accumulare?

A ognuno di noi sarà capitato di svuotare una cantina o una soffitta e chiedersi che cosa se ne facessero i nostri

nonni di tutti questi oggetti obsoleti.

Secondo la logica degli anziani, tutto quello che poteva essere riutilizzato andava tenuto, ma questa abitudine

è andata persa negli anni e ora si spreca a dismisura il necessario e si accumula il superfluo.

Un esempio pratico di spreco può essere quello della legge che dice che il pane e in genere gli articoli alimentari

non conservabili devono essere buttati, a fine giornata dai commercianti nel cassonetto dei rifiuti. I panettieri

oltre a sprecare, ci rimettono denaro.

Un’altro esempio eclatante è la moda dei telefonini di ultima generazione , che induce gli appassionati ad

aspettare davanti al negozio già il giorno precedente l’uscita dell’ultimo modello dello smartphone.

La logica del superfluo nasce nei giovani dall’idea che tutto sia concesso loro facilmente, senza doverselo

guadagnare. I nostri nonni, già adolescenti lavoravano, mentre noi giovani possediamo ciò che desideriamo

senza sforzo. In passato inoltre quando un oggetto si rompeva per l’usura si riciclavano i pezzi, o se poteva

essere riparato veniva aggiustato e riutilizzato di nuovo.

Al giorno d’oggi invece quando un oggetto si rompe viene buttato e si va a ricomprarlo. Nei momenti di crisi,

come ad esempio quello che stiamo passando da un paio di anni a questa parte, occorre forse “risfoderare” il

vecchio modo di pensare ed imparare a riciclare in maniera più sistematica.

di Marco Gamenara 4^I

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Si tratta di un dibattito molto acceso che spesso èaffrontato in maniera teorica e non del tutto sincera,per il timore di essere male interpretati. Riscopriamonele radici, almeno a livello italiano. A seguito del boomeconomico avvenuto dopo gli anni 60, si assistì ad unradicale mutamento delle condizioni di vita dei cittadini:la disponibilità di posti di lavoro si ampliò, portandodi conseguenza ad un aumento considerevole deglistipendi e dei consumi. Con l’aumento del potered’acquisto, la condizione sociale dei cittadini migliorò.La grande disponibilità monetaria fece sì che i cittadiniusassero molto di più strumenti bancari, quali mutuie prestiti, creando però un modo di vivere che diedeinizio ad un fenomeno deleterio per la società: la vogliadi apparire.Dato il fatto che molti, per sottolineare il proprio statussociale, si riempirono la casa di oggetti molto lussuosima dalla dubbia utilità, a volte indebitandosi con lebanche, senza preoccuparsi troppo del futuro, viste lecondizioni economiche piuttosto floride dell’Italia diallora. Questi fenomeni di consumismo esasperato ,uniti ai nuovi modelli estetici e di pensiero importatidal resto del mondo capitalista, hanno portato oggi aduna prevalenza dell’apparire rispetto all’essere. Oggi sipossono ben notare su Internet persone che chiedonoconsigli di natura estetica , sia sui social network chesui forum. Perché questo atteggiamento?So di essere molto crudo, ma appare più importanteapparire perché lo è, detto senza buonismi e ipocrisie. Algiorno d’oggi in quasi tutti gli ambiti sociali apparire ètutto! Si pensi al corteggiamento: quanto è importantela “prima impressione” e ancor prima la propriaimmagine pubblica? Si pensi all’aspetto fisico: quantoè importante essere “in tiro” nella dannata faseadolescenziale per attrarre le ragazze? Ha sempre lamassima importanza. Si tratta di una verità che non cipiace ammettere perché ci hanno sempre illusosostenendo che si deve essere “belli dentro”, tuttaviaspessissimo come appari è come sei. Si appare trasandatiperché lo si è, in qualche modo. Si appare “sfigati”perché lo si è, per un motivo o per un altro. Essere e

di Davide Parodi classe 4^E

apparire sono strettamente collegati, per quantoesistano eccezioni e non sempre tutto sia come sembra.Apparire è e sarà sempre più importante, finché lepriorità umane resteranno le stesse, e non è facile checiò avvenga in tempi brevi.E’ assolutamente vero che c’è il bisogno di guardareoltre le apparenze, ma di fatto è quasi impossibile.Esistono falsi invalidi che corrono benissimo, ricconiche sono miserabili, preti che bestemmiano e personesuperficiali che non lo sono, ma il fulcro della questioneè che nel mondo moderno l’apparenza haun’importanza basilare, al punto che l’essere puòvenire facilmente ignorato se il “biglietto da visita”non ci è piaciuto, se non si è fatta buona impressione,se non ci si è vestiti in un certo modo e la lista potrebbecontinuare all’infinito. Tutto ciò fino a prova contraria.Esistono infatti ambiti in cui l’essere è molto piùimportante dell’apparire (si pensi ai campi come quelloscientifico o educativo) ma essi rimangono comunqueun’esigua minoranza numerica. Inoltre, poiché tra icinque sensi quello della vista è il più rilevante,spessissimo attribuiamo il carattere dell’essere e dellarealtà a ciò che vediamo, cioè ciò che appare. Per fareun esempio, se noi per caso vediamo un ragazzo vestito“da teppista”, con un abbigliamento poco consonoall’ambiente o alla situazione in cui si muove, siamoportati a pensare che lo sia. Se vediamo un nero siamoportati a pensare che sia un clandestino appenasbarcato a Lampedusa, per poi scoprire magari cheentrambi sono persone tra le più brillanti dei loro corsiall’Università. Per concludere: l’apparenza èdecisamente il biglietto da visita di una persona, peròsta alla curiosità e alla voglia di scoprire (insita nellanostra mente) il compito di rivelare la vera essenzadietro alla facciata, cercando di non dare credito adicerie e apparenze (che, però, potrebbero avere unfondo di verità, dato che ci sono).Le apparenze devono invitare quelli più “profondi”,ad andare oltre ciò che si vede, facendo uno sforzonon indifferente di volontà.

ESSERE O APPARIRE?ESSERE O APPARIRE?ESSERE O APPARIRE?ESSERE O APPARIRE?ESSERE O APPARIRE?

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Si tratta di un mito nato dalle ossessive teorie demonologiche ecostruito dallo stesso potere religioso usato per distruggerlo.Si pensa che all’origine della persecuzione della stregoneria visiano connessioni tramite riti e credenze con una religione agrariapre-cristiana. Molti studiosi ritengono che la stregoneria si sviluppia causa dell’eccessivo potere della società femminile, specialmentequella delle donne montane, che preferivanpo rifugiarsi sui monti,in spazi per lo più abitati dagli animali. Per secoli foreste e montagnesono state il rifugio di una cultura tipicamente femminile e, da qui,deriva probabilmente l’origine della credenza delle streghe alpine,ovvero una vera e propria forma di religione, che venera una grandeMadre e spesso identifica chiaramente nel Cattolicesimo il suoavversario. La visione della divinità da esse adorata, si è sviluppatain maniera discontinua ed incerta. Le donne curavano i malati,determinavano le feste, il periodo della vita e della morte, gestivanoil rapporto con gli spiriti e prevedevano il futuro. Le cerimoniemagiche, al tempo dei romani, erano celebrate dalle Matrone edalle greche Menadi. Il demonio, era l’erede diretto del Dio Pan,che venne imposto dal Cattolicesimo, poiché i preti non potevano

tollerare un Dio femmina. Lo scopo della stregoneria, Malleus Malleficarum in primis, fu quello di cancellaree destrutturare un’intera cultura: quella dell’immaginario rurale. Il redattore principale del Malleus fu lo scrittoreIntistor, mentre l’ufficialità del libro venne attribuita a Sprenger, docente all’università di Colonia. Grazie allasua mediazione, la facoltà di teologia diede l’autorizzazione accademica per la pubblicazione. Quando si parladi caccia alle streghe facciamo subito riferimento all’Inquisizione, ai roghi, alle torture e ad un clima di generaleterrore. L’inquisizione contro le streghe e contro gli eretici fu instaurata intorno al 1230, con la costituzioneAd Abolendam Diversarum Haeresum. Questa bolla, poi, fu perfezionata con lo scopo sia di reprimere imovimenti religiosi che insorgevano in Francia e in alta Italia, sia per controllare i diversi e attivi movimentispirituali pauperistici. La bolla sanciva il permesso di essere accusati e processati anche in assenza di testimonidiretti. La ricerca degli eretici, veniva effettuata dal vescovo o dal diacono. Le streghe, possono essere ritenutele sacerdotesse della Dea, donne legate ad antichi rituali tramandati da madre a figlia da tempo immemorabile.Successivamente, nel 789, il Concilio di Tours proibì nuovamente tutti i rituali legati a culti naturali. Lastregoneria è collegata al culto pagano di Diana, retaggio di un’antica religione mai del tutto cancellata. Lestreghe erano considerate come donne semplici superstiziose e le loro accuse erano soprattutto quelle diessere ritenute pagane legate a rituali falsi e menzogneri.

di Angelica Rotondi 1^O8

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di Giulia Lagorio 5^N

La natura è una forzamagica, potente,incredibile, ribelle,stupefacente.Da migliaia d’annifilosofi e scienziaticercano di dare unaspiegazione ai poteridella natura, manessun mito, tesi oteoria regge ilconfronto con “l’inaspettato”, simbolo di questa forza.Per descriverne l’immensità basta fermarsi a pensareche nell’infinito universo, forse solo il nostro pianetaha le proprietà necessarie per lo sviluppo della vita.Se da un lato la natura ci affascina, dall’altro cispaventa, perchè sono talvolta fatali i suoi“comportamenti”.La devastazione che essa può creare porta il nome dicatastrofe e le spiegazioni che si cercano spaziano tramiti, come quello di Fetonte, figlio del sole, chedisubbidendo al padre usò il suo carro e incendiò laterra, e teorie scientifiche, secondo le quali ladeviazione dei corpi celesti provoca enormi incendidopo lungo tempo.Platone nel Timeo affronta l’argomento (riguardo allasua epoca) anche se oggi, possiamo dichiararescomparsi i miti. Essi tuttavia convivono ancora incredenze religiose e teorie come quella sull’origine delmondo.La più grande peculiarità della natura è narrata daBonatti al “sole 24 ore”: “...i fattori che causano unmaremoto sono gli stessi che, ragionando in tempilunghi, hanno reso il nostro pianeta un luogoprivilegiato del sistema solare,dove la vita ha potutosvilupparsi ed evolvere”.Ad esempio è a causa dei grandi terremoti, oggicatastrofici, se la pangea si è separata fino a dividersi,e la Terra ci appare come oggi all’interno del planisfero.

Da anni sono state creatediverse scienze, fondatesullo studio della naturae dei fenomeni da essaprovocati.Ne sono esempi lageologia o la meteorologiacome approfondisceVoodkoc nella “Teoriadelle catastrofi“.Nonostante le scienze,

oggi non si può ancora bloccare la forza devastantedella natura, ma talvolta la si può prevedere.Recentemente Basso Piemonte e Liguria sono rimastivittima di ingenti piogge che hanno allagato città e,portato diversi fiumi all’esondazione .Questo ha creato enormi danni, quali la distruzionedi strade, ponti, abitazioni e negozi; intere famigliesono rimaste senza niente, se non ciò che indossavanoal momento dell’alluvione.Personalmente credo che il danno più grande chequesta alluvione abbia lasciato sia il terrore, ormaiinsidiato nelle menti di quelle famiglie.Chi ha vissuto esperienze catastrofiche vive per anninella paura che tutto possa accadere nuovamente.

È l’uomo moderno il responsabile principale delladevastante furia naturale. Il desiderio di costruireindiscriminatamente, creare vaste aree industriali, haportano alla bonifica di ingenti parti di territoriosottraendole alla natura.È quindi importante capire che non esistono solo lecatastrofi, ma la natura è dotata di una straordinariabellezza; a renderle omaggio concorrono numeroseopere dei più famosi autori come “Frammento sullanatura”di Goethe ed è quindi dovere dell’uomorispettarla e onorarla come disse Aristote: “In tutte lecose della natura esiste qualcosa di meraviglioso.”Quindi non distruggiamo questo dono.

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Grande soddisfazione per tre alunni della Redazione scolastica “Notadi Classe” del Ciampini-Boccardo, per aver vinto il terzo posto delconcorso provinciale “Hai un idea migliore”? Sono Andrea Frizza,Marco Andolfo e Raffaele Tirozzi , studenti della 4L , che Mercoledi26 Novembre, giorno della premiazione, si sono recati in Alessandriaaccompagnati dalle professoresse Marta Calcagno e GiovannaRavazzano, coordinatrici della redazione studentesca, per lapremiazione.Il concorso è stato bandito con lo scopo di sensibilizzare i giovani nei confronti di diversi temi della cittadinanza,ed i nostri compagni hanno riflettuto su un tema che li ha interessati da vicino: l’alluvione,che ha colpitofortemente il territorio del novese. Attraverso una serie di slide i ragazzi hanno illustrato i problemi causatidalle forti piogge e di seguito quello che l’uomo avrebbe potuto fare per evitare parte dei disastri successi. Illoro progetto propone di creare una task force per gestire la situazioine di emergenza, sfruttando anche l’esperienza degli angeli del fango: questa è stata l’ idea vincente.Hanno introdotto la mattinata il responsabile dell’ufficio politiche giovanili della Provincia di AlessandriaGiovanni Poggio e della Provincia di Torino Mauro Tenaglia, seguiti da Nicholas Ferrara della cooperativavedogiovane. Nella stessa giornata il Ciampini Boccardo è stato nuovamente menzionato poiché gli alunni

della classe 2L hanno presentato un loro prodotto multimediale, inmerito all’ uso consapevole dei Social Network, tra i sette relativial concorso ‘Laboratori di cittadinanza partecipata’, che ogniscuola ha elaborato nel corso di un anno. I temi affrontati dai ragazzisono stati la legalità, il gioco d’azzardo, i luoghi della provincia nonapprezzati, la valorizzazione della provincia, internet con i pro econtro, i social network e la mafia che è intorno a noi.A seguire c’è stata la premiazione del concorso ‘Hai un’idea migliore’dove il Ciampini-Boccardo si è piazzato al terzo posto vincendomille euro.

di Silvia Caserza 4^D e Federico Cherubin 4^L

I ragazzi interessati possono cliccare “Mi Piace” sulla pagina facebook, all’ indirizzo:http://www.facebook.com/pages/Laboratori-di-Cittadinanza/365495656945434?skip_nax_wizard=true&ref_type=logout_gear

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posto!posto!posto!posto!posto!

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Lorenzo Ravera, il diciassettenne campione

internazionale di motocross dell’I.I.S. Ciampini-

Boccardo, ha raccontato alcuni dettagli della sua

trascorsa esperienza. Essa è iniziata quando era ancora

un bambino, probabilmente la prima volta che guidò fu

una minimoto nella pista di Cassano Spinola.

Ha partecipato a più di 60 gare anche all’estero da

quando aveva soli dieci anni, e dopo molti anni di

sacrifici, impegno e fatica spero di classificarsi a livello

mondiale.

Nel 2008, a seguito della vittoria del Campionato

Regionale per la classe 65cc, viene notato dalla Federazione Italiana di Motociclismo per la sua determinazione

e le sue capacità. Dal 2009 rappresenta l’Italia nelle gare europee, e da allora ha conseguito numerose vittorie

e soddisfazioni. Nel 2010 avviene il passaggio di categoria all’EMX85. Dopo alcuni anni di competizioni,

oggi, Lorenzo, dei tanti obiettivi che si è prefissato, il più grande, è quello di partecipare al campionato del

mondo di motocross. Ora collabora con la TM, un’azienda tutta italiana, che gli ha fornito il contratto e la

moto per le competizioni che ha affrontato quest’anno.

“Gli sforzi a cui si è sottoposti sono immensi -dichiaraLorenzo Ravera- bisogna stare lontani da casa intere

settimane, ma non c’è nulla che non possa essere ripagato dai risultati ottenuti!”.

Il suo desiderio è che questo sport venga rivalutato in Italia, poiché pochi lo conoscono, e ancora meno lo

praticano. La storia di Lorenzo, un ragazzo apparentemente normale, come tanti, ci fa capire come tutti nella

vita possano raggiungere incredibili traguardi, semplicemente con grande impegno, costanza e forza di volontà.

Il campione della porIl campione della porIl campione della porIl campione della porIl campione della porta accantota accantota accantota accantota accanto

di Andrea Frizza 4^L

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Il giorno 5 dicembre 2014, in concomitanza del

compleanno di Kevin Miernik, si è svolto un torneo

di calcio al quale hanno partecipato 4 classi di allievi

promettenti dalle classi terze e quarte che si sono

sfidate nella palestra dell’istituto di Via Verdi.

L’iniziativa, organizzata per ricordare il nostro

compagno, proprio nel giorno del suo compleanno, ha

visto vittoriosi gli stessi ragazzi della 4E, ex classe di

Kevin.

“Nessuno muore finchè vive il ricordo…”

MEMORIAL KEVIN MIERNIK

Al Ciampini Boccardo lo sport è di casa!

Con l’inizio dell’attività scolastica, hanno preso avvio

anche le iniziative sportive rivolte agli studenti

promosse dai docenti di Scienze Motorie.

Il calcio è il vero protagonista: molte squadre si

avvicendano quotidianamente sul campo interno

all’Istituto pronte a sfidarsi in tornei di calcio a cinque.

Quest’anno il calendario è molto fitto l’intero torneo

terminerà presumibilmente a fine anno.

di Xhesjano Xhanaj 3^ I

...vuoi conoscere le regole del calcetto a 5?

La regola 1 descrive il campo di gioco: esso è segnato con linee che fanno parte delle superfici che delimitano ed è di

forma rettangolare, con i lati più lunghi chiamati “linee laterali” e quelli più corti, su cui si trovano le porte, “linee di

porta”. Le dimensioni delle linee laterali possono variare da 25 a 42 metri (da 38 a 42 metri per gare internazionali),

mentre le misure delle linee di porta variano da 16 a 25 metri (da 20 a 25 metri per gare internazionali). La linea che

congiunge i punti medi delle linee laterali, che divide il rettangolo di gioco in due metà campo, è detta linea mediana; con

centro nel suo punto medio è tracciata una circonferenza di raggio 3 metri.

Al centro di ciascuno dei due lati più corti è posizionata una porta larga 3 metri (distanza interna fra i due pali) e alta 2

(distanza del bordo inferiore della traversa dal terreno). Attorno a ciascuna porta è tracciata un’area di rigore, mentre a 6

metri da ciascuna porta, equidistante dai pali ed all’interno di ciascuna area di rigore, è posizionato il punto del calcio di

rigore. Equidistante dai pali e a 10 metri da ciascuna porta è tracciato sul rettangolo di gioco il punto del tiro libero. Da

ciascun vertice del rettangolo di gioco è tracciato inoltre, all’interno dello stesso, un quarto di circonferenza di raggio 25

centimetri che delimita l’area all’interno della quale deve essere posizionato il pallone durante l’esecuzione di un calcio

d’angolo.

Davanti a ciascuna panchina, sulla linea laterale, infine, è segnata una zona delle sostituzioni, ovvero un segmento di 5

metri attraverso il quale devono necessariamente uscire i sostituiti ed entrare i subentranti, affinché una sostituzione sia

regolamentare.12

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Molti sono i ragazzi che al Ciampini – Boccardo dedicano in loro tempo alla musica, di alcuni fanno parte di

gruppi del territorio novese, tra cui il sottoscritto. Da una piccola indagine i quattro gruppi che suonano

attualmente e si sono già esibiti diverse volte in svariate occasioni sono:

– Lost Sundays: gruppo che suona principalmente musica punk/rock , propone cover di canzoni pop in

versione punk. Ne fanno parte, del nostro istituto, Mirko Tamiazzo e un ex studente, Mario Fossati, il

resto dei componenti sono Andrea Massai, Lisa Borghini e Marco Marchesano.

– The Goats passano dal rock, al blues, al pop. Ne fanno parte, il sottoscritto, Luana Cao, Tommaso

Patri, l’ex Riccardo Tamagno del nostro istituto e Federico Gioachini.

– Human Cases: gruppo che propone cover di stampo rock e grunge, ne fanno parte il sottoscritto,

Luana Cao, Tommasi Patri l’ex nostro compagno, Federico Tamagno Federico Gioachini.

– Struggle To Avoid: propongono musica cover punk, ed è un gruppo composto da me e dagli ex

studenti Federico Spigolon e Mario Fossati con Andrea Massai e Marco Marchesano.

Per avere ulteriori informazioni gli interessati possono cercare i gruppi su Facebook ed eventualmente seguirli

ed ascoltarli.

Il giorno 13/10/14 si è abbattuto un forte temporale sulla città di Novi Ligure e dintorni, una quantità dipioggia che nessuno si sarebbe mai immaginato!Si sono allagati tutti i sottopassi della città crando notevoli disagi ai cittadini novesi, smottamenti,frane,dissestialle strade.Anche in paesi come Gavi, Arquata Scrivia, Serravalle Scrivia, Castelletto d’Orba sono esondati i fiumiallagando strade e terreni agricoli. Ovunque ci sono stati danni con distruzione di infrastrutture, basti pensareal ponte di Gavi che è stato distrutto.La causa di tutto questo è stata la forte perturbazione, giunta dalla Penisola Iberica, che ha portato con se’precipitazioni così violente e intense che hanno necessariamente provocato danni ingenti all’ambiente.Crediamo che gran parte del disastro avrebbe potuto essere ridotto , se gli organi competenti si fossero presiadeguata cura del territorio, attraverso una costante opera di manutenzione dell’alveo dei fiumi, di pulizia deitombini e dei condotti di scarico dei nostri paesi.

di Alessio Ripoli 4^L e Ilaria Buccella 4^D

Una tragedia: l’alluvione colpisce gravemente i nostri paesi...

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di RaffaeleTirozzi 4^L

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I videogiochi sono solo un semplice passatempo oppure

possono essere considerati un lavoro vero e proprio?

I videogiochi, che fino a 10 anni fa venivano considerati un semplice passatempo, al giorno d’oggi sonoconsiderati veri e propri sport. Negli anni ottanta scoppiò la moda dei videogiochi, che comprendeva siacabinati da bar, che console domestiche. Tuttavia questi venivano considerati dalla maggior parte delle personesemplici passatempi fini a se stessi, che non sarebbero potuti diventare nulla di più.Qualche anno fa, invece, grazie al miglioramento delle reti internet, e grazie a giochi ideati appositamente perla competizione, molte persone, soprattutto ragazzi tra i 14 e i 30 anni, hanno deciso di cambiare la loro vita,in maniera rischiosa e totalmente imprevedibile: diventare un giocatori professionisti guadagnando denarocon le vincite dei tornei. Essi impiegarono anima e corpo in questo intento, abbandonando talvolta gli studi eil lavoro per poter partecipare a competizioni, anche all’estero.In Italia, questo fenomeno è scoppiato solo negli ultimi anni, molto in ritardo rispetto al resto del mondo, acausa di un sistema di connessione internet arretrato, che non permetteva l’utilizzo di alcuni programmi necessariper prendere agevolmente parte alle competizioni .Da pochi mesi è stato creato un settore sportivo di ASI (Associazioni sportive e sociali italiane) per gli aspirantivideogiocatori professionisti, chiamato GEC (giochi elettronici competitivi), che offre vari servizi, tra cui iltesseramento, l’organizzazione di tornei, e attività di formazione.Per adesso i ragazzi che giocano competitivamente in Italia sono pochissimi, è una moda che ha preso piedeall’incirca un anno prima della creazione del GEC.All’estero, invece avvengono competizioni internazionali come gli “International” del gioco Dota 2, che prevedeun montepremi di quasi undici milioni, vi competono le 16 squadre più forti del mondo.Per i primi “International” del 2011, è stato anche girato un film-documentario dal titolo “Free to Play”, in cuivenivano intervistati i giocatori più famosi, con le storie strane e particolari.I tempi sono cambiati, e con essi anche il modo di pensare, sebbene molti ancora credano che i videogiochisiano un semplice passatempo.E tu cosa ne pensi?

di Andolfo Marco 4^L

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Il 30 ottobre, le classi 4°L, 4°O e 4°N si sono recate alteatro Stabile di Genova per assistere alla rappresentazioneteatrale “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand.L’ opera racconta di un cadetto di Guascogna, ammiratoe temuto per la sua infallibile spada e per i suoi mottispiritosi e taglienti, che essendo afflitto da un nasomostruoso, non ha il coraggio di manifestare alla cuginaRossana il suo amore per lei. Ella, ignara dei sentimentidel cugino, lo prega di prendere sotto la sua protezione ilgiovane Cristiano de Neuvillette, del quale è innamorata.Poichè questi non riesce ad esprimere in belle frasi il suosentimento, Cyrano gliele suggerisce e fa in modo cheCristiano possa sposare Rossana a dispetto del conte deGuiche innamorato della donna. Quest’ultimo, adirato,trasferisce subito Cristiano e Cyrano al fronte percombattere, da qui, De Bergerac, a nome di Cristiano,scrive numerose lettere d’appassionata poesia per Rossanamantenendo sempre per sè questo segreto anche quandoCristiano muore combattendo. Dopo quattordici anni,Rossana, ritiratasi in un convento, riceve la visita di Cyrano

reduce da un ricovero in ospedale, dovuto alla caduta di un ceppo dalla finestra di un palazzo. in quell’occasioneRossana apprende da Cyrano, ormai morente, la storia dell’amore mai rivelato per lei.L’opera è stata ben interpretata, gli attori recitavano ad un ritmo incalzante in particolare, il protagonista, hasaputo mostrare l’inadeguatezza di Cyrano: tormentato, innamorato, combattuto.Gli attori si muovevano intorno a lui quasi fossero una compagnia di danza, l’alternanza tra versi e prosa hareso più leggera la messa in scena.

di Matteo Ottavio, Federico Rullo e Federico Cherubin 4^L

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Un libro che mi ha particolarmente emozionata è statoColpa delle stelle il cui titolo originale è: “The Fault inOur Stars” scritto dall’autore John Green.Questo libro è stato pubblicato per la prima volta nel 2012in America e successivamente è stato tradotto in moltelingue tra cui l’italiano e diffuso dalla Casa Editrice Rizzoli.L’autore John Green ambienta a Indianapolis, città doverisiede, ovvero , il romanzo, lì due giovani protagonisti,Hazel Grace Lancaster e Augustus Waters si incontrano eaffrontano insieme il cancro di lei alla tiroide.La ragazza cerca di vivere una storia d’amore con Augustus, un ragazzo diciassetenne ex giocatore di basketche ha perso una gamba per colpa del cancro, conosciuto al gruppo di sostegno a cui Hazel partecipa a seguitodi richiesta dei genitori.John Green in questo libro vuol far capire alle persone che la vita a volte è dura e, purtroppo, può riservarcidelle sofferenze ma bisogna combattere e non lasciarsi mai scoraggiare.Questo non è il primo libro che l’autore pubblica ma bensì il sesto e anche gli altri sono molto conosciuti eapprezzati. Il suo primo romanzo “Cercando Alaska” ha vinto nel 2006 il Printz Award assegnato al libro peradolescenti migliore dell’anno.Colpa delle stelle è un romanzo molto interessante in quanto spiega in modo semplice e schietto le cause chequesta malattia provoca sulle persone affette. Hazel nel libro dice: “Sugli opuscoli che parlano di tumori o neisiti dedicati, tra gli effetti collaterali del cancro c’è sempre la depressione. In realtà la depressione non è uneffetto collaterale del cancro, la depressione è un effetto collaterale del morire”.Ho apprezzato molto questo libro per il modo in cui è stato scritto, per la vicenda intrigante e mai banale,come si potrebbe erroneamente pensare trattandosi di una storia d’amore e per il modo in cui è stata trattatauna malattia attualmente molto diffusa, il cancro. Lo scrittore cerca di sdramatizzare il contesto dotando ilprotagonista maschile di ironia anche se non minimizza la gravità della malattia stessa.Questo è libro veramente degno di essere letto ed è preferibile al film in quanto nella pellicola cinematograficanon esiste quella magia che è presente quando si legge il libro. Quando leggo un libro che mi piace io sprofondonella lettura, mi immedesimo nei personaggi della storia ed è come se vivessi la storia del libro e una voltaterminato lascio un pezzo del mio cuore al suo interno in quanto riesco a vivere un’esperienza fantastica chemi fa provare emozioni che variano da un libro all’altro.

di Camilla Nicolini 2^O