non uno di menoonlus · timi tre anni. L’Italia offre alle vittime di tratta concrete...

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Natale Editore Non Uno di Meno ONLUS Direttore responsabile Valeria Chianese Grafica C. Mariani PERIODICO SEMESTRALE N. 2 - 2018 Regist.del Trib. di Roma n.142/2006 del 17.03.2006 Iscritto al Roc:15673 Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb.Postale D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, Aut. C/RM/48/2006. Via Gregorio VII, 133 sc/b - 00165 ROMA Tel. 06635692 - Fax 0639375131 E-mail: [email protected] C.F. 97397810587 Stampa: Tipolitografia Ist. Salesiano Pio XI Via Umbertide, 11 - 00181 Roma Tel. 06.78.27.819 - 06.78.48.123 - [email protected] LETTERA DELLA PRESIDENTE Natale… Forse la sosta accanto alla culla del Bambinello ci rende più facile la comprensione della prima beatitudine pro- clamata da Gesù : “Beati i poveri di spirito”. Nell’ultima parte dell’Anno liturgico i brani evangelici delle messe festive guidano alla riflessione in questo senso, incominciando dal grande affresco del Giudizio Universale, in cui Cristo promette la felicità del Regno a chi ha avuto compassione degli ultimi: gli affamati, gli assetati, i pellegrini, i carcerati, emarginati con cui Lui ha voluto identificarsi. E ancora, ci viene proposto l’invito a seguirlo abbandonando tutto, viene indicato con ammirazione il gesto della vedova che getta nel tesoro del Tempio tutto quello che possiede. Esempio difficile da imitare e forse anche da capire per chi normalmente fa consistere la propria sicurezza in un portafoglio ben pieno, in una casa confortevole, in una promozione insperata sul lavoro, nell’ascesa sociale, nel successo. E il Bambino è lì, nel Presepio, a ricordarci, nella sua umiltà, quanto sia inutile affannarsi per cercare regali inutili e costosi perché l’amore si manifesta soprattutto nell’incontro con le persone care, nella speciale attenzione dedicata a chi vive situazioni di solitudine, di malattia, di emarginazione. Si dimostra guardandoci intorno e scoprendo ad ogni incrocio di vie delle nostre città, emarginati di ogni razza che tendono la mano. Siamo troppo abituati a queste scene per lasciarci coinvolgere. D’altro canto, i notiziari delle ultime settimane sempre più spesso raccontano fatti di violenza, omicidi, stupri perpetrati da stranieri sospetti, spesso senza permesso di soggiorno. Pezzi contrastanti di un puzzle insensato, in cui non si capisce più chi è “buono” e chi è “cattivo”, chi merita attenzione e comprensione e chi deve essere assicurato alla giustizia. Su questi episodi di cronaca nera fa leva una certa politica di chiusura: chiusura delle frontiere, dei centri di accoglienza, degli Stati. Chiusura del cuore. Ma Gesù non era venuto per tutti, soprattutto per le pecore smarrite, per chi ha bisogno di conversione? Tanta brava gente che si dichiara credente e praticante, influenzata da una cattiva informazione, ha questo senso di rifiuto dell’altro: il diverso, lo straniero. Coltiva un’incom- prensione di fondo per la più grande crisi umanitaria di tutti i tempi, vedendo nelle migrazioni di massa soltanto una minaccia alla sicurezza del proprio angolo di mondo. Il Papa ammonisce contro questa chiusura del cuore. Invita al dialogo, all’accoglienza. Esorta a guardare ai migranti che bussano alle nostre frontiere come a fratelli che non abbiamo mai conosciuto. Ricorda che la loro cultura rap- presenta per tutti un’opportunità di crescita. Ogni migrante porta un dono: il coraggio che lo spinge a rischiare la vita con viaggi lunghi e pericolosi, la pazienza necessaria per sopportare la fame, la sete, la mancanza di riposo, la paura di non essere accolto, lo sradicamento dalle proprie abitudini e dal nucleo familiare. Sarebbe tanto bello che davanti al Presepio le singole persone, i governanti, gli economisti, aprissero il cuore, lasciandosi incontrare e cam- biare dal Bambino più potente e più respinto della storia. Sarebbe bello se per una volta la politica del rispetto pre- valesse su quella della crescita economica e del guadagno. E sarebbe ancora più bello se a Natale del prossimo anno potessimo scrivere che ogni paese, almeno in questa vecchia Europa, ha accolto una famiglia in fuga dalla propria terra, permettendo ad una mamma di far nascere il suo bambino in una vera casa, non in un campo profughi o lungo il filo spinato di una frontiera ostile. Sarebbe una bella favola di Natale. Auguri! non uno di meno onlus onlus progetto sviluppo delle Exallieve/i delle Figlie di Maria Ausiliatrice www.nonunodimeno.org Non Uno di Meno ONLUS progetto sviluppo delle Exallieve/i delle Figlie di Maria Ausiliatrice Anna Maria Musso Freni Presidente Non Uno di Meno ONLUS

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Natale

Editore Non Uno di Meno ONLUS

Direttore responsabile Valeria Chianese

Grafica C. Mariani

PERIODICO SEMESTRALE N. 2 - 2018

Regist.del Trib. di Roma n.142/2006 del 17.03.2006Iscritto al Roc:15673Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb.Postale D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, Aut. C/RM/48/2006.

Via Gregorio VII, 133 sc/b - 00165 ROMATel. 06635692 - Fax 0639375131E-mail: [email protected]. 97397810587Stampa: Tipolitografia Ist. Salesiano Pio XIVia Umbertide, 11 - 00181 Roma Tel. 06.78.27.819 - 06.78.48.123 - [email protected]

LETTERA DELLA PRESIDENTE

Natale… Forse la sosta accanto alla culla del Bambinello cirende più facile la comprensione della prima beatitudine pro-clamata da Gesù : “Beati i poveri di spirito”. Nell’ultima partedell’Anno liturgico i brani evangelici delle messe festiveguidano alla riflessione in questo senso, incominciando dalgrande affresco del Giudizio Universale, in cui Cristo promettela felicità del Regno a chi ha avuto compassione degli ultimi:gli affamati, gli assetati, i pellegrini, i carcerati, emarginaticon cui Lui ha voluto identificarsi. E ancora, ci viene propostol’invito a seguirlo abbandonando tutto, viene indicato conammirazione il gesto della vedova che getta nel tesoro delTempio tutto quello che possiede. Esempio difficile da imitaree forse anche da capire per chi normalmente fa consisterela propria sicurezza in un portafoglio ben pieno, in una casaconfortevole, in una promozione insperata sul lavoro,nell’ascesa sociale, nel successo.E il Bambino è lì, nel Presepio, a ricordarci, nella sua umiltà,quanto sia inutile affannarsi per cercare regali inutili e costosiperché l’amore si manifesta soprattutto nell’incontro con lepersone care, nella speciale attenzione dedicata a chi vive situazioni di solitudine, di malattia, di emarginazione.Si dimostra guardandoci intorno e scoprendo ad ogni incrociodi vie delle nostre città, emarginati di ogni razza che tendonola mano. Siamo troppo abituati a queste scene per lasciarcicoinvolgere. D’altro canto, i notiziari delle ultime settimanesempre più spesso raccontano fatti di violenza, omicidi, stupriperpetrati da stranieri sospetti, spesso senza permesso disoggiorno. Pezzi contrastanti di un puzzle insensato, in cuinon si capisce più chi è “buono” e chi è “cattivo”, chi meritaattenzione e comprensione e chi deve essere assicurato allagiustizia.Su questi episodi di cronaca nera fa leva una certa politica dichiusura: chiusura delle frontiere, dei centri di accoglienza,degli Stati. Chiusura del cuore. Ma Gesù non era venuto pertutti, soprattutto per le pecore smarrite, per chi ha bisognodi conversione?Tanta brava gente che si dichiara credente e praticante, influenzata da una cattiva informazione, ha questo senso di rifiuto dell’altro: il diverso, lo straniero. Coltiva un’incom-prensione di fondo per la più grande crisi umanitaria di tuttii tempi, vedendo nelle migrazioni di massa soltanto una minaccia alla sicurezza del proprio angolo di mondo.

Il Papa ammonisce contro questa chiusura del cuore. Invitaal dialogo, all’accoglienza. Esorta a guardare ai migrantiche bussano alle nostre frontiere come a fratelli che nonabbiamo mai conosciuto. Ricorda che la loro cultura rap-presenta per tutti un’opportunità di crescita. Ogni migranteporta un dono: il coraggio che lo spinge a rischiare la vitacon viaggi lunghi e pericolosi, la pazienza necessaria persopportare la fame, la sete, la mancanza di riposo, la pauradi non essere accolto, lo sradicamento dalle proprieabitudini e dal nucleo familiare. Sarebbe tanto bello chedavanti al Presepio le singole persone, i governanti, gli economisti, aprissero il cuore, lasciandosi incontrare e cam-biare dal Bambino più potente e più respinto della storia.Sarebbe bello se per una volta la politica del rispetto pre-valesse su quella della crescita economica e del guadagno.E sarebbe ancora più bello se a Natale del prossimo annopotessimo scrivere che ogni paese, almeno in questavecchia Europa, ha accolto una famiglia in fuga dalla propriaterra, permettendo ad una mamma di far nascere il suo bambino in una vera casa, non in un campo profughi o lungo il filo spinato di una frontiera ostile. Sarebbe unabella favola di Natale. Auguri!

non uno di meno onlusonlusprogetto sviluppo delle Exallieve/i delle Figlie di Maria Ausiliatrice

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Non Uno di Meno ONLUS

progetto sviluppo delle Exallieve/idelle Figlie di Maria Ausiliatrice

Anna Maria Musso FreniPresidente Non Uno di Meno ONLUS

Filo diretto

Il viaggio costa 25.000 Euro, ma loro non sanno che questamoneta europea corrisponde a 12 milioni della monetadei propri paesi d’origine: Somalia, Marocco, Gambia,Isole Comore, Nigeria, ma anche paesi dell’Europadell’Est: Bulgaria, Bielorussia, Romania. Loro sono giovanidonne, adolescenti, bambini, vittime di un commercioobbrobrioso. Venduti dalle famiglie d’origine, o convintida connazionali privi di scrupoli a partire per l’Europacon la promessa di una sistemazione lavorativa, sarannosfruttati sessualmente, schiavizzati in lavori estenuantie non retribuiti, avviati all’espianto di organi o al trafficodi droga. In Africa l’organizzazione criminale trasferiscele giovani in Libia, attraverso il Niger. Nel corso del viaggio devono cedere alle richieste sessualidei trafficanti; spesso sono violentate dai militari diguardia alle frontiere. Durante le soste sono ospitate inluridi container in cui giacciono ammassate senza cibo.Qualcuna muore durante i vari trasferimenti a causa dimalattie contratte per mancanza di igiene e per le violenzesubite. All’arrivo in Europa sono costrette a prostituirsiper pagare i trafficanti. A volte vengono sfruttate con sal-tuarie occupazioni nella ristorazione, in imprese di puliziao in lavori di varia manovalanza; arrotondano comunqueil guadagno con la prostituzione organizzata.Spesso l’arrivo sui barconi, con tutti i rischi checonosciamo bene, è soltanto l’ultimo atto della tragedia.

L’Italia è uno dei paesipiù colpiti da questo fe-nomeno, in progressivoaumento a partire dal-l’anno 2012, aggravatosicon l’esplosione dellacrisi migratoria negli ul-timi tre anni. L’Italia offre alle vittime di tratta concrete opportunitàdi sottrarsi al controllo delle organizzazioni criminali chele sfruttano. A livello di sistema, è stata uno dei primi paesi in Europaa varare misure specifiche a sostegno delle vittime ditratta. A livello operativo, in Italia, i primi interventi vengonoattuati già nelle fasi di sbarco. È in questi momenti chegli operatori di associazioni specializzate, le organizzazioniinternazionali e le forze dell’ordine riescono ad indi vi -duare le vittime con opportune domande, la prima dellequali è relativa alla cifra pagata per il viaggio versol’Europa. Se la donna ignora la corrispondenza fra lamoneta europea e quella del suo paese, questo significache è incappata nella rete dei trafficanti. Le giovani così identificate vengono trasferite in centri diaccoglienza, curate, inserite in programmi di assistenzae protezione sociale, e qualora decidano di denunciarei propri sfruttatori, vengono inserite in un vero e propriopercorso giudiziario, volto a ripristinarne la dignità lesae i diritti violati. Non tutte però sono così fortunate da riuscire a sottrarsialle organizzazioni criminali, che spesso ricorrono a fintimatrimoni per dare una parvenza di nucleo familiare alla giovane, soprattutto se è incinta, legandola ad unconnazionale di pochi scrupoli.Può accaderci di incontrare nelle nostre città questevittime di tratta, agli incroci delle vie, o nei saloni diestetiste, impiegate nella pulizia dei locali, addette al ser-vizio nei ristoranti. Non è facile capirlo né riconoscerle.Che cosa possiamo fare? Informarci ed informare suquesto fenomeno. Provare a parlare con le possibilivittime. Chiamare, se abbiamo qualche sospetto, ilnumero verde 800290290.La Convenzione del Consiglio d’Europa contro la trattarecita: “La tratta costituisce una violazione dei dirittiumani e un’offesa alla dignità e all’integrità dell’essereumano”.Ernesto Che Guevara ha detto: “Nessuno è libero finchéanche un solo uomo al mondo sarà in catene”.

Exallieva Federazione Piemontese Sacro Cuore

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Nati LIBERIUna piaga del nostro tempo: la tratta di esseri umani

GRAZIE AL TUO CONTRIBUTO Cresce la vitaA nome dei beneficiari delle iniziative sottoelencate estendiamo a tutti Voi Benefattori i nostri più vivi ringraziamenti. La generosità dimostrata sia di stimolo per continuare a sostenere le attività promosse dalla NON UNO DI MENO ONLUS

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115 - INDIA - GuwahatiLE RAGAZZE DELLA TRIBÙ DEL TÈGrazie al vostro contributo è stata acquistata un’auto per poter agevolare gli spostamenti delle suore che raggiungono leragazze dei ‘giardini del tè’ e dei villaggi vcini. La raccolta di foglie di tè viene effettuata diverse volte l’anno, viene svoltaprincipalmente dalle donne interamente a mano. Ne pagano le conseguenze le bambine che vengono abbandonate a lorostesse senza avere più la possibilità di andare a scuola.

140 - AFRICA - BeninDONIAMO UN FUTURO AI GIOVANI DEL BENINGrazie. Questo progetto si prefiggeva di aiutare 80 giovani nel seguire almeglio l’intero percorso di formazione, stage ed inserimento nel mondo dellavoro, al fine di farli rimanere nel paese e, allo stesso tempo, non farli incorrerein avventure pericolose di emigrazione. Il progetto è finalizzato ad affrontarei costi dovuti alla ricerca del luogo dove effettuare lo stage, i costi di trasportoe il pranzo ai giovani che partecipano allo stage.

141 - GABON - LibrevilleINSIEME PER UN FUTURO INFORMATICOUn grande grazie ci arriva da Sr Laura Gaeta che con il contributoricevuto ha potuto acquistare cinque computer che hanno permessodi continuare l’attività dei corsi senza rallentare l’apprendimento dei bambini.

142 - CONGO - KinshasaIL TETTO CI RIPARA DALLE INTEMPERIEUn grazie dalle adolescenti e giovani che frequentano i corsi professionali di panetteria, pasticceria e gastronomia nelcentro professionale delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Le piogge torrenziali hanno rovinato il tetto che copre la parte piùimportante del centro professionale e parte della casa delle suore. Era necessario sostituire le lamiere esistenti con lamierepiù solide e durature e fare manutenzione all’impianto elettrico. Grazie alla Vostra generosità il progetto è stato realizzato.

146 - AMERICA - Santo DomingoGIOVANI PER I GIOVANIGrazie per tutto ciò che avete fatto per valorizzare la forza dei giovani e delle giovani che desideravano partecipare al IV convegno continentale americano che si è tenuto a santo Domingo nel periodo 1 - 5 novembre 2018. Hanno potuto dimostrare le loro capacità e il loro desiderio di essere in questa società “buoni cristiani e onesti cittadini”. Il progetto comprendeva la pensione completa per 5 giorni, i costi del trasporto nonché l’uso delle apparecchiature audio e video edel materiale cartaceo.

PROGETTI Nuovi147 - ITALIA, Tor Bella Monaca (ROMA)

IO A SCUOLA GRAZIE A TEA chi? 5 ragazze/i che non hanno disponibilità economicheper terminare gli studiDove? Roma, in un quartiere periferico ad alto rischio dideviazione sociale e con alto tasso di dispersione scolastica,con ragazzi che provengono da famiglie svantaggiate a livello socio-economico e culturale.Che Cosa? Una piccola comunità composta da tre suoredelle FMA che segue un gruppo di ragazzi/e che frequentanoquotidianamente il Centro Diurno “casa mia, casa nostra”,progetto attivo dal 2003 che sostiene a livello educativo, sco-lastico e psicologico, bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni.

Costo: Euro 3.000,00 Responsabile del progetto: Sr Anna Mariani

148 - TANZANIA, Tobora - Mahenge

UNA MANO TESA PER TOBORAA chi? 10 bambini orfaniDove? A Tobora situata nella parte occidentale della Tanzania.Che Cosa? Orfani accolti nella Missione, bisognosi di tutto:attività educative, assistenza socio sanitaria e alimentare.

Costo del progetto per 10 bambini: Euro 3.500,00Responsabile del progetto: Sr Luisa Busato

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POTETE INVIARE I VOSTRI AIUTIPER I PROGETTI E PER IL SOSTEGNOA DISTANZA TRAMITE:Conto corrente postale n° 69867380 intestato aNon Uno di Meno ONLUSIBAN IT11T0760103200000069867380Bic-Swift BPPIITRRXXX oppureBonifico bancario su uno dei conti sottospecificati intestati a Non Uno di Meno ONLUSBanca Prossima IBAN IT 88 O 03359 01600100000125496   Bic-Swift BCITITMXUnicredit - IBAN IT 08 K 02008 05008000401396792   Bic-Swift UNCRITM1B88Le ricevute dei versamenti sono valide per ladetrazione d’imposta nella dichiarazione deiredditi in Italia.

SCELTA DEL 5 PER MILLECon la dichiarazione dei redditi è possibile destinare il proprio 5 per mille dell’IRPEF alla Non Uno di Meno ONLUS, progetto sviluppo delle Exallieve/i delle FMA. Un gesto che non costa nulla e vale moltissimo. Infatti, grazie al 5 per mille è possibile dare uncontributo che, per i donatori non ha nessun costo aggiuntivo sulle tasse, ma è un aiuto ulteriore per le famiglie, bambini e giovanibisognosi. Destinare il 5 per mille è semplice: basta mettere una firma e il codice fiscale della Non uno di meno ONLUS nellospazio riservato al sostegno delle Onlus, che si trova nei modelli per la dichiarazione dei redditi (modello 730, UNICO e CUD).Per segnare la propria scelta utilizzare il CODICE FISCALE DELLA Non Uno di Meno ONLUS

La scelta della destinazione dell’OTTO PER MILLE dell’IRPEF e delCINQUE PER MILLE dell’IRPEF non sono in alcun modo alternative fra loro, pertanto possono essere espresse entrambe le scelte.

97397810587

Il progetto si propone come obiettivo di sostenere i bambini della scuolaprimaria nella frequenza scolastica donando loro pasti caldi, doposcuola,attività sportive, merenda e materiale scolastico.Costo: Euro 3.000,00Referente: Sr. Giuseppina Picarreta, FMA

143 - OCEANIA, Isole SalomoneDIAMO DIGNITÀ ALLE DONNE CON L’ISTRUZIONEA chi? Alle donne della comunità di Henderson (Isole Salomone) chefrequentano la comunità delle FMA Dove? Isole Salomone - Oceania Che Cosa? La comunità delle FMA di Henderson porta avanti da parecchi anni corsi di alfabetizzazione, matematica, computer, cucito,cucina, igiene, gestione di piccole imprese e morale a sostegno delledonne che sono svantaggiate sin dall’infanzia nel non poter ricevereun’adeguata istruzione. Ogni corso comprende dalle 25 alle 30 ragazze /donne. I corsi vengono svolti 2 volte l’anno per la durata di 5 mesi cia-scuno, al termine le partecipanti ottengono il diploma che permetteràloro di aprire piccole attività commerciali. Il progetto è finalizzato ad affrontare i costi previsti per i corsi. Costo: Euro 5.000,00Responsabile del progetto: Economa Ispettoriale

144 - PAPUA NUOVA GUINEA, Sideia IslandSOSTENIAMO LA MENSA PER LE RAGAZZE DI SIDEIAA chi? Alle 60 - 70 bambine / ragazze con età compresa tra gli 8 e 15 anniche frequentano la scuola elementare Santa Maria nell’isola di Sideiagestita dalle FMA.Dove? Isola di Sideia - Papua Nuova GuineaChe Cosa? La comunità delle FMA di Sideia accoglie le bambine e leragazze che frequentano la St Mary’s Primary School e risiedono conle suore. Non tutte le famiglie delle ragazze riescono a far fronte al costodelle rette scolastiche. Le FMA assistono le bambine dopo la scuola eorganizzano diverse attività anche nei giorni festivi. Il sogno delle FMAè quello di dare un pasto più nutriente come il latte, il pane, le verduree almeno in alcune feste aggiungere anche la carne. Il programma dialimentazione è stato pensato per la durata dell’anno scolastico.Costo: Euro 3.500,00Responsabile del progetto: Economa Ispettoriale

145 - PARAGUAY, MASKOY - Puerto CasadoAIUTIAMO A COSTRUIRE UN AMBULATORIOPER MIGLIORARE LE CONDIZIONI SANITARIE

A chi? Alla comunità di Maskoy - Puerto Casado composta da 180 famiglie e 1440 abitanti.Dove? Maskoy – Puerto Casado ParaguayChe Cosa? Le FMA dal 2010 hanno una presenza missionaria nella lo-calità. Sono attente ai bisogni della comunità sostenendo la realizzazio-ne di un Open Center/ Kindergarten per rispondere alle necessità dellemadri e promuovendo la formazione dei giovani. La comunità necessitadi un ambulatorio medico per la popolazione indigena perché l’attualenon ha le condizioni minime di sicurezza e igiene. La nuova strutturaconsentirà condizioni migliori per una dignitosa assistenza sanitaria aimembri della comunità di Maskoy cercando di dare a tutti la possibilitàdi curarsi. Oltre alla realizzazione dell’ambulatorio il contributo serviràper promuovere corsi di formazione ai responsabili dell’ambulatorio.Costo: Euro 4.000,00Responsabile del progetto: Economa Ispettoriale

PROGETTI in corso

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119 - REP. DEM. DEL LAOS, ThakhekFAMIGLIA E SPERANZA ALLE RAGAZZE DI THAKHEKA chi? 10 ragazze dell’età compresa tra i 15 e i 17 anni accolte nellecase famiglia.Dove? Repubblica Democratica del Laos, ThakhekChe cosa? Il progetto si propone di far continuare gli studi alle ragazzedei villaggi di Pongkiu, Khokxang, Khambun accolte presso la comunitàdi Thakhek pagando loro vitto e alloggio per il periodo delle lezioni. Altermine del percorso, le ragazze avranno il diploma di scuola superioree in loro crescerà la consapevolezza del diritto all’istruzione per averemigliore possibilità di futuro. È un primo piccolo passo per dare un contributo alla riduzione dei problemi sociali legati alle donne e agli orfanidi Laos.Costo: Euro 14.000,00Responsabile del progetto: Economa Ispettoriale

126 - REPUBBLICA DI PANAMA, Darien - PinoganaPER UN AMBIENTE ACCOGLIENTE E SANOA chi? A 30 bambini ospiti presso l’Hogar Maria AuxiliadoraDove? Darien, distretto PinoganaChe cosa? Le FMA, attraverso la loro presenza missionaria, desideranodare il loro contributo alla costruzione della società e alla formazionedei giovani secondo il Sistema Preventivo di don Bosco. Durante la set-timana offrono ai bambini, ospiti presso la loro piccola casa, assistenzae accompagnamento per lo svolgimento dei compiti e per le loro neces-sità. Per fare questo bisogna che anche l’ambiente sia adeguato. Conquesto progetto si contribuisce alla sistemazione dei locali e delle auledove i bambini vengono accolti ed alla sistemazione di servizi sanitariper l’Hogar Maria Auxiliadora, indispensabili sia per l’internato sia perquanti frequentano quotidianamente la casa.Costo: Euro 5.000,00Responsabile del progetto: Sr. Margarita Cuadra Gaitàn, FMA

133 - ETIOPIA, Gubrye“UNA VERANDA PER GUBRYE”In Gubrye non esiste una parrocchia, un orotario e non ci sono struttureper i giovani. II Vescovo della Diocesi di Emdbir ha chiesto alla comunitàdelle tre suore presenti di avviare una nuova missione rivolta alla for -mazione dei giovani, dei bambini/e ed alla promozione della donna. È importante mettere in condizione molti bambini e giovani di incontrarsi,giocare e, attraverso l’azione di apostolato, iniziare un percorso di catechesi e di educazione umana evitando così i pericoli che la stradaoffre ogni giorno. Con la costruzione di questa veranda, garantiamo a tutti coloro che non hanno altri mezzi di sostentamento, di ricevere un pasto caldo.Costo: Euro 3.500,00Responsabile del progetto: Sr. Rosaria Assandri, FMA

139 - ITALIA, CerignolaDOPO LA SCUOLA LE ATTIVITA’ MI FORMANO IIA chi? Bambini della scuola primaria “Giuseppe Pavoncelli” CerignolaDove? ItaliaChe cosa? La presenza delle FMA nella città di Cerignola risale al 1933.Attualmente la scuola è strutturata in: scuola dell’infanzia e dalla scuolaprimaria, per un totale di circa 200 bambini che la frequentano. Purtroppomolti di loro hanno bisogno di aiuto-sostegno scolastico perché vivonoin situazioni di degrado, in famiglie economicamente prive di mezzi acausa della mancanza del lavoro.

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Papa FrancescoIl Papa parla dei migranti durante l’Angelus Il Papa sui migranti: “La loro tratta è nuova schiavitù, non restiamo spettatori”.Le parole all’Angelus in piazza San Pietro, in occasione della giornata contro la tratta 29 luglio 2018 di Davide Giancristofaro Alberti

Il Papa torna a parlare della questione migranti, e lo fa in occasione dell’Angelus della domenica da piazzaSan Pietro. Poco prima della giornata mondiale controla tratta delle persone promossa dall’Onu, che si è tenuta il 29 luglio di quest’anno.Sua Santità ha denunciato questa piaga che «Riduce inschiavitù molti uomini, donne e bambini con lo scopodello sfruttamento lavorativo e sessuale, del commerciodi organi, dell'accattonaggio e della delinquenza forzata.Anche qui a Roma».Quindi Bergoglio ha aggiunto: «Le rotte migratorie sonospesso utilizzate da trafficanti e sfruttatori per reclutarenuove vittime della tratta».

“GESÙ CONTINUA A SFAMARE”«L’amore di Dio per l’umanità affamata di pane, di li-bertà, di giustizia, di pace, e soprattutto della sua graziadivina, non viene mai meno. Gesù continua anche oggia sfamare – ha detto Papa Bergoglio – a rendersi pre-senza viva e consolante, e lo fa attraverso di noi. Per-tanto, il Vangelo ci invita ad essere disponibili e operosi,

come quel ragazzo che si accorge di avere cinque pani edice: “Io dò questo, poi tu vedrai…”. «Di fronte al gridodi fame – ogni sorta di “fame” – di tanti fratelli e sorellein ogni parte del mondo, non possiamo restare spetta-tori distaccati e tranquilli. L’annuncio di Cristo, pane divita eterna, richiede un generoso impegno di solidarietàper i poveri, i deboli, gli ultimi, gli indifesi. Questa azionedi prossimità e di carità è la migliore verifica della qualitàdella nostra fede, tanto a livello personale, quanto a livello comunitario».Secondo il Santo Padre è responsabilità di tutti denun-ciare le ingiustizie con fermezza: «Preghiamo la VergineMaria – ha proseguito il Vescovo di Roma – perché nelmondo prevalgano i programmi dedicati allo sviluppo,all’alimentazione, alla solidarietà, e non quelli dell'odio,degli armamenti e della guerra». Quindi il Santo Padre conclude: «E noi, discepoli di Gesù,non possiamo far finta di niente. Soltanto ascoltando lepiù semplici richieste della gente e ponendosi accantoalle loro concrete situazioni esistenziali si potrà essereascoltati quando si parla di valori superiori».

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PERLE DI SAGGEZZA

La saggezza di Bruno Ferrero

C’era una volta un re che aveva passato tutta la vitaa far guerre e a ingrandire il suo regno. A sessantaanni, si rese conto che non aveva imparato moltosulla vita e sul senso dell’esistenza. Convocò tutti i suoi ministri e consiglieri e ordinò:“Prendete tutto il denaro dei miei forzieri e andateai quattro angoli del mondo alla ricerca dei libri disapienza; vorrei finalmente conoscere la vera sag-gezza della vita”. I consiglieri presero sacchi d’oro e sciamarono versotutte le direzioni della terra. Tornarono dopo setteanni spingendo quaranta cammelli carichi di ognisorta di libri grandi e piccoli. Una vera montagna dilibri rari. Vedendoli, il re esclamò: “Ho sessantasette anni,non avrò mai il tempo di leggere tutti questi libri.Fatemi un riassunto di tutto!”. Furono convocati ipiù abili letterati del mondo che si misero al lavoroe dopo sette anni consegnarono un ottimo riassuntodi tutto quel tesoro di sapienza. Ma il riassunto equivaleva ancora al carico di settecammelli.

“Ho già settantaquattro anni” disse il re. “Non ho iltempo di leggere tutto. Riassumete ancora!”. Si fece il riassunto del riassunto. Ci vollero altri setteanni, al termine dei quali i saggi si ritrovarono con ilcarico di un solo cammello. “Ho passato gli ottant’anni” disse il re, sempre piùdebole. “I miei occhi sono molto stanchi. Non riu-scirei mai a leggere questi libri. Riassumete an-cora!”. I saggi si rimisero a lavoro e per sette anniancora lavorarono giorno e notte. Il risultato fu unsolo libro.Un libro che conteneva tutta la saggezza della terra.In quel momento, un valletto si precipitò dai saggi:“Presto, portate il libro al re. Sta morendo”. Il reaveva ormai ottantotto anni e agonizzava nel suoletto. Il più dotto dei saggi avvicinò il volto a quello del reche in un debole soffio gli mormorò: “Per favore,riassumi in una sola frase tutto il sapere, tutta la sag-gezza del mondo…”.

Eccola, sire: “Vivi il momento presente”.

L'amore di nostro Signore ti porti la serenità, la gioia e la speranza e che ti accompagnino lungo tutto il tuo cammino.

Buon Natale 2018 Con questo pensiero, la Presidente e il Consiglio della Non uno di meno Onlus

Augurano a Voi e alle vostre famiglie un Santo e Sereno Natale

SANTO NATALE 2018I cristiani non sono i padroni del Natale, ne sono piuttosto i custodi e i testimoni,sempre attenti a che il tesoro venga conservato nella sua integrità e purezza e, nel contempo, a che questa ricchezza resti accessibile e comprensibile a tutti nonostante il continuo mutare di contesti e sensibilità. Natale è la memoria liturgica del mistero dell’incarnazione, cioè del “farsi uomo” di Dio, del suo assumere in tutto la nostra condizione umana: è ricordare il suo farsi vicino, vicinissimo alle miserie umane, il suo divenire “uno di noi”, solidale con i nostri affetti e i nostri limiti,abitato dalle nostre attese .

Enzo Bianchi

Affresco nella Grotta della Natività a Betlemme

Comunicazione: I dati e gli indirizzi per l’invio del periodico “Non Uno di Meno Onlus”, sono gestiti unicamente dall’amministrazione del periodico. Nel rispetto della normativa vigente, i dati personali dei nostri benefattori non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi se non per ciò che riguarda la spedizione della rivista o iniziative da essa promosse. In ogni momento potranno essere richieste modifiche, aggiornamenti o cancellazioni.