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ANNOLXXXIV . N.1 °GENNAIO1960

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ANNO LXXXIV . N.1 ° GENNAIO 1960

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ossiamo considerare l'anno che statramontando come un anno di caris-simi ricordi per la nostra Famiglia .

Si è aperto con l'Udienza Pontificia del i5 gen-naio, indimenticabile soavissimo dono del Vi-cario di Cristo al vostro Rettor Maggiore, nelquale si è rivelato Padre universale, ammira-tore e devoto di San Giovanni Bosco, Coope-ratore e benefattore dell'opera nostra fin daiprimi anni della sua vita, indulgente estima-tore della nostra devozione alla Santa Sede edel nostro lavoro apostolico .

Il 1959 resterà scritto a caratteri d'oro negliannali della nostra storia per il trasporto delleSpoglie venerate di San Giovanni Bosco aRoma, in occasione della consacrazione del suoTempio, lo scorso maggio. Se solennissime ri-sultarono nel 1929 la traslazione da Valsalice aValdocco per la Beatificazione, e nel 1934 lefeste di Roma e Torino per la sua Canoniz-zazione, quale maggiore trionfo avrebbe po-tuto avere il nostro Santo di quello che ebbenella Città Eterna quest'anno, quando il Papain persona venne a rendergli onore con la vi-sita al suo Tempio e col discorso sulla vastapiazza antistante gremita all'inverosimile, e poiquando fu trasportato con San Pio X attra-verso le vie di Roma fino alla Basilica di SanPietro, ove Sua Santità si compiacque di in-trecciare il panegirico del grande Ponteficecon quello dell'umile sacerdote educatore?

La nostra riconoscenza al Santo Padre Gio-vanni XXIII per questi incomparabili doniconcessi alla nostra Famiglia all'alba del suoglorioso Plntificato sarà perenne : ne seguiremoi passi e i consigli con la nostra quotidianapreghiera e consacreremo tutte le nostre forzeal trionfo della Chiesa .

Un terzo grande e caro ricordo sarà segnatonella mente e nel cuor nostro : la solenne con-sacrazione dell'intiera Famiglia Salesiana alCuore Immacolato di Maria il 31 maggio .La Madonna stessa nelle sue apparizioni de-siderò questa consacrazione ; il Sommo Pon-tefice la promosse a più riprese ; i nostri Ve-scovi cercarono le occasioni migliori per com-pierla, mentre la bianca statua della Verginedi Fatima percorreva i continenti e le Nazioni,le città e i Santuari, acclamata e invocata dainnumerevoli folle .

A Catania nel passato settembre l'abbiamorinnovata con un'eletta vostra rappresentanzadurante il Congresso Eucaristico Nazionale.Ci unimmo in quell'ora solenne a Sua Emi-nenza il Cardinal Legato, che lesse la supplicae consacrazione ufficiale dell'intiera Patrianostra. Oh, faccia Iddio che s'avveri la pre-ghiera di quella storica sera : « Su tutti discendal'abbondanza della divina Grazia, affinché l'I-talia, che da Dio trae la sua vera grandezza,continui ad essere esempio di virtù gentili e ge-nerose, culla di Santi, centro e luce di verità » .

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I Cooperatori, apostoli laici

Corona e frutto di questi grandi avvenimentifurono le vostre numerose realizzazioni, bene-meriti Cooperatori e Cooperatrici, di cui horaccolto i manipoli nelle adunate recenti diRoma, dalla bocca del Rev.mo Don Riccerie dei nostri Delegati Ispettoriali . I centri chesi moltiplicano dappertutto e le migliaia dinuovi iscritti all'Unione ; le attività formativedelle Conferenze annuali e mensili, degli Eser-cizi Spirituali e dei pellegrinaggi ; le attivitàd'apostolato nei catechismi, nella cura dellagioventù povera e operaia, nella diffusione dellabuona stampa, nella ricerca di vocazioni, neilaboratori di Cooperatrici . . . oh quante generoseiniziative avete saputo organizzare per corri-spondere sempre più e sempre meglio al pro-gramma che San Giovanni Bosco vi offre perfare di voi dei « Salesiani nel mondo! » .

Posso assicurarvi che il vostro impegno apo-stolico non esercita soltanto un benefico in-flusso nelle parrocchie o negli ambienti a voifamiliari, nelle associazioni e sulle persone cheavvicinate ; anche noi sacerdoti, che vediamoil fervore con cui sapete vincere l'ostilità o lafreddezza del mondo verso ciò che lo richiamaai doveri morali, al culto di Dio e al benedelle anime, ci sentiamo spronati ad intensi-ficare, il nostro contributo e a benedire il Si-gnore, che suscita tanti e tali fiori e frutti dibene nel campo a noi affidato .Com'è sapiente la Chiesa nel lanciare il

laicato cattolico ad una cooperazione semprepiù intensa attorno ai Sacerdoti e ai Parroci,nelle più svariate forme di penetrazione tra il

popolo lavoratore, nel ceto studentesco, nelcampo caritativo, nella vita del pensiero,della politica, dello sport e del divertimento!Come Dio è fonte di vita e vivificatore d'ognienergia, così la Religione dice la sua parolain ogni campo e nulla è contrario alla fe-licità dell'individuo e della società quantol'esclusione di Dio : non si può vivere senzauna fede e la nostra Fede è la più alta e la piùdegna d'essere vissuta .

Coraggio, adunque, perchè molto resta dafare. Nessuno si sgomenti se le conquiste delbene sono lente e silenziose : è un lavoro incui Dio compie la parte essenziale, mentrenoi ne siamo soltanto gli umili strumenti ; eDio lavora nel silenzio delle anime e non vio-lenta nessuno, pure amando tutti d'amore in-finito . Secondiamo il suo lavoro esercitandola nostra carità con le armi della preghiera,dell'amore e di un sereno ottimismo .

Una data storica

Un altro avvenimento nell'anno che volgeal tramonto ha vivamente interessato i nostriCooperatori e Cooperatrici, sempre sensibilis-simi alle ricorrenze della nostra Famiglia : ili- Centenario della Congregazione Salesiana .Su questa data di grande importanza per noii Cooperatori furono trattenuti nella secondaConferenza annuale e il Bollettino Salesiano naha fatto un'ampia rievocazione nel numero didicembre. Ma lasciate che torni brevementesull'argomento per invitarvi ad ammirare imirabili disegni della Provvidenza e i santiardimenti di Don Bosco nell'attuarli .

BRA (Cuneo)La prima ala delle nuoveScuole Professionali .

(a pag . segue e) UN GRANDE MEZZO PER FAVORIRE LE VOCAZIONIRicevendo in speciale udienza il « -Piccolo Clero » e i « Pueri Cantores » diRieti, S. S . Giovanni XXIII ha sottolineato l'importanza di queste due Asso-

Non furono anni facili per Don Bosco e isuoi primi collaboratori quelli che prepara-rono l'unità d'Italia . Le vittorie del '59 ave-vano aperto ai governanti l'orizzonte patriot-tico: ne fanno fede la spedizione dei Mille el'occupazione delle Marche e della Romagna,che avvennero appunto nel '6o, sollecitate daifamosi plebisciti e dal lavorio segreto rivolu-zionario ; ma il Clero era considerato semprecome vindice dei diritti della Chiesa e delPapa e quindi viveva una vita difficile, tant'èvero che l'Arcivescovo di Torino era statomesso al confino e più tardi fu esiliato inFrancia. Don Bosco stesso in quegli anni fuperseguitato dalla polizia governativa più epiù volte, come sospetto di rapporti segreticol Sommo Pontefice e col suo Arcivescovoe osteggiatore delle idee liberali correnti . Macon tutto ciò il Santo, anzichè perdersi di co-raggio, facendo la politica del Pater noster- come egli diceva - e incoraggiato dallecontinue illustrazioni celesti che la Madonnagli inviava, proprio in quegli anni dava for-male esistenza alla sua Congregazione .

Non vi pare, benemeriti Cooperatori, chesia degno di memoria questo Centenario?Ma insieme è bello ricordare che il 28 lugliodel i86o il Catechista generale Michele Ruaveniva ordinato Sacerdote e il giorno seguentecelebrava la sua prima Messa . Era il primoSacerdote cresciuto alla scuola di San GiovanniBosco . Entrato a Valdocco sugli otto anni, siera legato al Santo con devozione filiale e coneroica dedizione, facendo subito a metà conlui con un impegno di lavoro e di santità chenon si allentò mai più per tutta la vita .

ciazioni per lo splendore del culto divino e, in particolare, l'utilità della curadei « Piccolo Clero » per favorire lo sviluppo delle vocazioni ecclesiastiche .Nella foto : (sopra) il « Piccolo Clero » del Tempio Nazionale di Maria Ausi-liatrice di Habana (Cuba) - (sotto) il « Piccolo Clero» di Hongkong-Shaukiwan .

L'Educatore e il Pedagogista, il Padre degliorfani e dei fanciulli abbandonati, il Fondatoredi Congregazioni religiose, l'Apostolo dell'Ausi-liatrice, l'Istitutore di unioni laicali a raggiomondiale, il Suscitatore della carità cooperativa,il Banditore di missioni lontane, lo Scrittorepopolare di libri morali e apologetici, il Propu-gnatore della stampa cattolica, il Creatore dellaScuola professionale cristiana, l'uomo dellapietà religiosa e dei negozi umani, tutt'insiemee ad un tempo operano e avanzano, come fos-sero altrettante persone nate e destinate a quellosolo, e si fondono nell'unica persona di un pretesenz'apparenze : DON BOSCO .

ALBERTO CAVIGLIA

La Vergine Ausiliatrice e San GiovanniBosco affrettino anche per Lui il giorno dellaBeatificazione! Quest'anno sia un coro una-nime di preghiere anche da parte vostra, ot-timi Cooperatori, affinchè nel Centenario dellasua Ordinazione Sacerdotale e nel Cinquante-nario della sua santa morte (1910) anch'Egliraggiunga l'altissimo onore e il meritato premiodella gloria degli altari .

Muove fondazioni 1959

Le nostre opere, molte delle quali sono incontinuo sviluppo, richiedono ogni anno nuovirinforzi di personale. Sentiamo quindi il bi-sogno di consolidare le già esistenti anzichèiniziarne delle nuove . Tuttavia dobbiamo spessocedere alle pressioni delle autorità e alle esi-genze del bene delle anime . Ecco quindi anchequest'anno l'elenco delle case che la DivinaProvvidenza ha concesso di aprire ai Salesianie alle Figlie di Maria Ausiliatrice .

NUOVE FONDAZIONI 1959SALESIANI

Kuam id"t16*ieIn Italia due nuove Ispettoriene portano il numero a dodici :L'Italia Meridionale si è divisain due : la Campano-Calabra consede a Napoli, intitolata a SanGennaro, e la Pugliese-Lucana,con sede a Bari, intitolata aSan Nicola .L'Ispettoria Veneta, anch'essa di-visa in due : Veneta Orientale,con sede a Venezia, intitolata aSan Marco ; e Veneta Occiden-tale, con sede a Verona, intitolataa San Zeno .L'Ispettoria Belga è stata divisain tre : Belga Nord, con sede aWo'tszoe St . Pierre, intitolata aSan Giovanni Berchmans ; BelgaSnd, con sede a Héverlée, inti-tolata all'Immacolata Concezione ;e Africa Centrale (Congo Belga),con sede a Elisahethville, intito-lata ai Martiri dell'Uganda .L'Ispettoria India Nord si è divisain due : India Nord, con sede aCalcutta, intitolata a Maria SS .Ausiliatrice, e India Nord-Est, consede a Gauhati, intitolata a SanGiovanni Bosco. Così le IspettorieSalesiane sono in totale 68 .

Kuaae 611,04e,In EUROPAItalia - a Bra (Cuneo): Convit-to-Semiconvitto per Avviamentoprofessionale ; a Caltanissetta :Aspirantato Coadiutori, Scuoleprofessionali per esterni ; a Fiesco(Cremona) : Aspirantato Coadiu-tori, Avviamento professionale echiesa pubblica ; a Genova-Quarto:Convitto e Scuole professionali ;a Carbonia (Sardegna) : due Par-rocchie.Belgio - a Hny : Casa per Aspi-ranti salesiani .Germania - a Colonia : Scuolee Parrocchia .Spagna - ad Avilés : Esternatocon Scuole elementari e medie ;a Baracaldo : Scuola Avvia-mento e Tecnica per ester-ni ; a Baracaldo-Burcena : Scuolielementare e Oratorio festivo ; aBastiagueiro : Scuola agricola ; aCelanova : Noviziato, Scuola av-viamento interni e Oratorio fe-stivo ; a Cuenca : Scuole elemen-tari e medie per esterni, Aspiran-

Iato e Oratorio festivo ; a Her-rera del Pisuerga : AspirantatoCoadiutori, Scuola Avviamentoper esterni, Oratorio festivo ; aIbi : Scuole elementari e Avvia-mento per interni ed esterni eOratorio festivo ; a Medina delCampo, Studentato filosofico ; aValencia, Scuola di Avviamentoe tecnica per esterni .Svizzera - a Beromúnster : Aspi-rantato .

In AMERICAArgentina - a Comodoro Riva-davia : Casa e Servizio nella nuovaCattedrale ; a Manucho, Casa dicura e riposo .Brasile - a Belo Horizonte :Scuole primarie e secondarie perinterni ed esterni e Oratorio fe-stivo ; a Curitiba : Parrocchia eOratorio festivo .

FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

In EUROPA

Italia - a Castagnole-S . Barto-lomeo (Asti), a Alasone (Genova),a Busto Arsizio (Varese), a Ga-biano (Alessandria), a Nlontebellodi Orciaro (Pesaro), a O.glianico(Torino), a Sandòn di Fossò (Ve-nezia), a Torino-Mirafiori : Scuolamaterne e di lavoro, dopo-scuola,Oratorio festivo, Catechismi eopere parrocchiali . A Melzo (Mi-lano) : Scuola materna ed elemen-tare, Dopo-scuola, Catechismi,Oratorio e Opere parrocchiali,Orfanotrofio e Casa di riposo .A Marina di Massa : Coloniapermanente, Asilo e Laboratorio .A Cison di Valmarino (Treviso),a Genova-Quarto, a Roma-PonteMammolo, per prestazioni do-mestiche presso i locali Istitutisalesiani .

Portogallo - a Viana do Ca-stelo : Internato di beneficenza,Esternato e Oratorio .

Spagna - a León : per prestazionidomestiche presso l'Istituto sale-siano per gli Orfani dei ferrovieri,Oratorio e Catechismi parroc-chiali ; a Santander : due Case, unacon Educandato, Esternato, Scuolaelementare e professionale, Ora-

Messico - a León : Chiesa pub-blica e Oratorio quotidiano.Colombia - a La Ceja : Studen-tato filosofico .Uruguay - Nuova parrocchia aMelo .

In ASIA e AFRICAIndia - a Dibrugarh : Convittoed esternato per elementari, me-die e superiori ; a Dekhiajuli,residenza missionaria e Scuoleelementari .Viet Nam - a Thu Duc : Novi-ziato per indigeni .Congo Belga - a Ruzee : Ospizioe Scuole professionali per indi-geni ; a Kasenga : Chiesa pubblica,Scuole, Missione con zq stazioni .Thailandia - Parrocchia S . Giu-seppe a Banpong .

torio ; l'altra a Nueva Montanacon Corsi di addestramento pro-fessionale, Dopo-scuola, Oratorio,Catechismi, Dispensario .

Inghilterra - a Liverpool : Scuoleelementari, Oratorio festivo eOpere parrocchiali .

In AMERICABrasile - a Silvana : una se-conda Casa con Internato, Scuoladomestica, Catechismi parroc-chiali e prestazioni domestichepresso il locale Istituto salesiano .A Uberlandia : Scuola elementaree domestica serale, Oratorio eCatechismi parrocchiali .

Colombia - a Acevedo : Scuolacomunale e professionale . Centrosociale di beneficenza, Disper-sario, Oratorio festivo . A Barran-quilla : una quarta Casa conScuola elementare e professio-nale e due Oratori festivi. ABogotà : una sesta Casa « Hogarde Cristo» con Scuole elemen-tari e professionali, Opera sociale,Oratorio, Catechismi . A La Ceja :una terza Casa per prestazionidomestiche presso il locale Ist :.-tuto salesiano . A Pereira : Scuolamaterna, elementare, Oratorio .

Quest'anno, dopo la consacrazionedella Famiglia Salesiana al Cuore Im-macolato di Maria, mi parve opportunodare a tutta la nostra Famiglia la Strenna

Salviamo la moralità

I giovani, che tanto facilmente pos-sono essere tratti in inganno dai diverti-menti, letture, spettacoli, giuochi, sporte compagnie non buone, viene oppor-tuno portarli ad esplorare questa terra

loro sconosciuta sotto l'aspetto morale e for-mativo, per preservarli dai pericoli e indurlia discernere e sfruttare anche il divertimentocome mezzo di formazione morale .

E ai nostri Cooperatori, alle nostre buoneCooperatrici quale vasto campo di azione sipresenta in famiglia, in parrocchia, nelle scuolee nelle conversazioni!

Quanta leggerezza nei genitori che conce-dono ogni libertà di vedere, leggere e frequen-tare luoghi e persone, senza preoccuparsi dellefuneste impressioni e delle abitudini che tur-bano la serenità della nostra gioventù e lapredispongono al vizio!

Anche l'Azione Cattolica quest'anno ha presocome argomento di studio un miglior impiegodel tempo libero : vogliano unirsi anche i nostriCooperatori con fervore apostolico a questacampagna e concorrano col consiglio, con leopportune proteste anche pubbliche a impe-dire il male dilagante e ad assicurare un diver-timento sano negli ambienti loro familiari .

Ma ai nostri Cooperatori è stata affidata inmodo particolare una importante consegna :

la Campagna per le Vocazioni

L'appello del Sommo Pontefice e dei Ve-scovi in aiuto alle Missioni e particolarmenteper sopperire alle insufficienze del Clero inparecchie zone d'Italia e di Europa, dell'A-merica e dell'Africa, sta suscitando nei nostripaesi cattolici un'ondata di fervore, per indi-viduare, scegliere e coltivare gioventù sana egenerosa, che presenti le caratteristiche ne-cessarie per la vita sacerdotale e religiosa .

Vogliamo riempire i nostri Seminari Dio-

Cile - a Talca : una terza Casacon Educandato, Esternato, Ora-torio e Catechismi .

Equatore - a Quito : una quartaCasa con la direzione del Col-legio bilingue ~, Card . Spellman s .A Yaupi : una Casa-Missione trai Kivari del Vicariato Aposto-lico di Mendez .

Guatemala - a Soloma : Scuola

parrocchiale, elementare e di la-voro per indigeni e civilizzati ;Oratorio e Catechismi .

Santo Domingo - a La Vega :Scuole professionali per fanciullepovere e Oratorio .

Stati Uniti - a Port Chester : unaseconda Casa, con Scuole parroc-chiali, Dopo-scuola, Oratorio,Catechismi .

cesani, arricchire le case Religiose e gli Aspi-rantati Missionari, vogliamo trovare molti gio-vani che vengano a dirigere le numerose Scuoleprofessionali che vanno moltiplicandosi do-vunque e che esigono personale tecnicamente• moralmente preparato al lavoro educativo .Non basta infatti per dirigere un laboratorioaver appresa la tecnica professionale : è neces-sario conoscere la didattica dell'insegnamento ;• più ancora sono necessarie le virtù dell'edu-catore : la pazienza, la calma, l'amorevolezza,la religiosità soprattutto, affinchè le masse deigiovani operai che popolano tali scuole sianobene impressionate e saggiamente dirette findal primo incontro col mondo del lavoro . Perquesto ecco la necessità di aprire numerosecase di aspiranti coadiutori, come già abbiamofatto da tempo all'Istituto Rebaudengo di To-rino, al Colle Don Bosco, a Cumiana e altroveper futuri salesiani meccanici, elettromecca-nici, falegnami, ebanisti, tipografi, sarti, agri-coltori . Anche le Figlie di Maria Ausiliatricesono sollecite nel preparare personale attrezzatoper i lavori femminili con quello che si dedicaall'insegnamento nelle scuole .Vedete, ottimi Cooperatori, quale vasto

campo d'attività possiamo additarvi per susci-tare in voi lo zelo apostolico, e farvi collaborareefficacemente al bene delle anime e all'esten-sione capillare del regno di Dìo in tutti gliambienti sociali e per tutti i bisogni più ur-genti del nostro tempo .

Lavoriamo, lavoriamo, e come noi oggi rac-cogliamo i frutti preziosi del lavoro dei nostripredecessori chi non vede quanto bene haseminato l'Azione Cattolica e lo zelo del Clero• delle Famiglie Religiose in questi sessan-t'anni ? - così in avvenire altri beneficierannodella nostra fatica e ce ne saranno grati .

Mentre siamo in attesa del promesso mes-saggio di Fatima in quest'anno I96o, la Ma-donna ci aiuti a sentire e praticare l'appellocostante del Vicario di Cristo alla preghierae all'azione per la pace, per l'unione dellementi e dei cuori e per il trionfo del Regno diGesù Cristo . È questo l'augurio che ci scam-biamo all'aprirsi del nuovo anno .Credetemi sempre vostro obbl.mo

SAC. RENATO ZIGGIOTTI

Canadà - a Lagaceville : Scuolacomunale e Oratorio .

In ASIASiria - ad Aleppo : Direzione eassistenza di un ospedale .

In AUSTRALIAA Engadine : Scuola elementareparrocchiale, Dopo-scuola, Labo-ratorio e Oratorio festivo .

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Don Bosco geografogeografi si ingannano nel credereche la Cordigliera delle Ande siacome una specie di muro diritto .

Non è così. Quelle lunghissime catene dialte montagne fanno molti seni e vallatedi mille e più chilometri delle quali i geo-grafi neppure sospettano l'esistenza » . Cosìaffermava con impressionante sicurezzaDon Bosco il 4 settembre 1883 dinanzi aisalesiani riuniti in una seduta del CapitoloGenerale raccontando un sogno, o megliouna visione soprannaturale, ch'egli avevaavuto, di tutta l'America Meridionale .

Svolgendo un nastro che gli aveva pre-sentato un giovane di sovrumana bellezza,su cui erano segnati i gradi di latitudine,contemplò a volo d'uccello un immensopanorama di quel vasto continente, dallacittà di Cartagena, nella Colombia, a diecigradi di latitudine nord, fino al paesello diUshuaya, nella Terra del Fuoco, a 55 gradidi latitudine sud .

« Vedevo, disse Don Bosco, nelle visceredelle montagne e nelle latebre delle pia-nure. Vedevo boschi, montagne, pianure,fiumi lunghissimi e maestosi che io non cre-devo così grandi, in regioni tanto distantidalla foce. Avevo sotto gli occhi le ric-chezze incomparabili di quei paesi, che ungiorno verranno scoperte. Vedevo mi-niere numerose di metalli preziosi, caveinesauribili di carbon fossile, depositi im-mensi di petrolio, ferro, argento e oro .

Ma quello che maggiormente mi sorpresefu il vedere in vari siti le Cordigliere cheformavano vallate di cui i presenti geo-graf neppur sospettano l'esistenza » .

Effettivamente, fin verso la fine . delsecolo scorso, i geografi credevano che laCordigliera delle Ande fosse una catenaomogenea, la quale si estendesse da nord asud, come un cordone unico per elevazionee corso, mentre invece, nella sua enormelunghezza, presenta particolarità orografi-che e fisionomiche così distinte, disconti-unità così pronunziate da non potersi con-siderare come una unità geografica .

Se l'affermazione di Don Bosco fossegiunta ai geografi del Cile o dell'Argentinadi quel tempo, avrebbe sollevato grandemeraviglia e scalpore, poichè essi ignora-vano affatto quanto asseriva Don Bosco ;quelle due nazioni vennero, appunto perquesto motivo, in litigio fra di loro quandosi trattò di segnare i confini lungo la Cor-digliera delle Ande .

Già fin dal 1881 era stato definito intermini generici fra il Cile e l'Argentinache la frontiera doveva seguire la lineadelle acque (Divortium aquarum) delleAnde. Ma allorchè nel 1892 (nove annidopo il sogno di Don Bosco), i periti elettidalle due nazioni cercarono di fissare i

confini sopra il terreno, nacquero le primedivergenze cagionate dalla complessa edifferente configurazione della Cordigliera,la quale a sud del 33° parallelo non offrele medesime continuità d'altezza e coin-cidenza delle linee orografiche con quelleidrografiche, ma si trova interrotta danumerose valli trasversali percorse da fiumiche hanno opposte direzioni .Le soluzioni che proponevano le due

parti erano diametralmente opposte . 11perito cileno voleva soprattutto che sitenesse conto della linea che divide leacque continentali, mentre quello argen-tino dichiarava che la frontiera dovevaseguire le alte vette (Altas cumbres) dellaCordigliera .

Per risolvere adeguatamente il conflittoera necessario conoscere la configurazionee la struttura della Cordigliera e delle suevalli, e per questo ' i rispettivi governicrearono d'ambo i lati delle Commissioniformate di ingegneri e geografi con l'in-carico di effettuare levate topografiche ditutta la Cordigliera e valli adiacenti . Questecommissioni iniziarono i lavori nel 1894con grande attività e mezzi e li condusseroa termine nel 1900 .Le investigazioni compiute dalle Com-

missioni tecniche chiarirono il fatto che i

termini del Trattato del 1881 erano inap-plicabili alle condizioni geografiche del ter-reno, perchè era impossibile conciliare lelinee orografiche con quelle idrografiche .Infatti si venne a scoprire che la Cordi-gliera delle Ande si suddivideva in nume-rosi gruppi o nodi di montagne con dire-zioni e caratteri orografici distinti e chein alcune parti era sezionata trasversal-mente da estese e profonde depressioniin forma di seni, fiordi e valli .

A conferma di quanto detto basta ac-cennare al seno Baker, il più grande edesteso dei fiordi patagonici, ch'io ebbi oc-casione di percorrere in tutta la sua lun-ghezza, nelle estati australi 1941-1942 .Questo seno che con le sue estensioni con-tinentali, profonde depressioni e conchelacustri, spezza per 480 chilometri la Cor-digliera patagonica fra il 47° e il 48° pa-rallelo di latitudine sud, venne a cono-scenza del mondo soltanto nel 1899 (se-dici anni dal sogno di Don Bosco), dopoi viaggi di esplorazione compiuti dall'esplo-ratore e geografo Giovanni Steffen, mem-bro della Commissione cilena dei confini .

In quegli anni il dibattito fra il Cile el'Argentina per il Divortium aquarum e leAltas cumbres aveva eccitato a tal puntogli animi che dall'aspra polemica sui gior-nali si passò alla minaccia armata . Ma sivenne alfine a buon consiglio e tutto ter-minò nel patto di maggio del 1902, allorchè

PATAGONIA - Il Rio Colonia,quando è in piena, si abbattesulle rive sradicando i grossifaggi di quelle foreste .

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le due nazioni elessero come arbitro ilRe d'Inghilterra, il quale fissò la lineadi confine seguendo una via di mezzo frale domande estreme .

L'interessamento che Don Bosco di-mostrava allora per quelle lontane regioniera cagionato soltanto dall'ardente desi-derio ch'egli aveva di portare la luce dellafede ai popoli che vivevano ancora nellaignoranza delle verità religiose, e alla cuievangelizzazione pensava di inviare i suoimissionari.

Stimolato da questa ardente aspirazionedella salvezza delle anime, intraprese lostudio di quelle lontane regioni e, illu-minato soprannaturalmente dai sogni, ave-va acquistato così vaste e precise cogni-zioni geografiche, da destare forte mera-viglia in quelli che lo ascoltavano .

Fu precisamente in queste circostanzeche Mons . Desgrands, Presidente della So-cietà Geografica di Lione, mentre nel-l'aprile 1883 Don Bosco era di passaggiocolà, udendolo descrivere la Patagonia contanta sicurezza e con tanti particolari, noncapiva più in sè dallo stupore e gli proposedi ripetere le medesime cose ai membridella Società in una seduta successiva ; eDon Bosco, nonostante la difficoltà cheprovava a esporre tali cose in francese,

accettò e venne fissato per la conferenzail sabato 14 aprile .

Il nome del « venerabile taumaturgo »e la curiosità di sentire che cosa avrebbedetto intorno a una contrada ancora moltoavvolta nel mistero, attrasse in gran nu-mero soci e studiosi. Non fu una conferenza,disse la stampa, ma una causerie, una con--i ersazione originale, amena, spiritosa,istruttiva; il suo fare a un tempo serio,fine e festevole diede alla tornata un'im-pronta simpaticissima . Avevano tutti di-nanzi la carta geografica della Patagoniae Don Bosco descriveva minutamentefauna, flora, geologia, miniere, laghi, fiumi,abitanti con meraviglia degli ascoltatori,che ora abbassavano gli occhi sulla carta,ora li alzavano a guardare lui stupefatti .Finita che ebbe la sua esposizione, glidomandarono donde avesse attinto tantebelle notizie ; egli si limitò a rispondereche quanto aveva detto era verità . Cre-diamo, aggiunge lo storico della Congre-gazione Salesiana Don Ceria, che la So-cietà abbia voluto controllare le afferma-zioni di Don Bosco, poichè aspettò finoal 1886 per dar prova di essere nella con-vinzione che egli non aveva giocato difantasia, e la prova fu decretargli e farconiare appositamente per lui una meda-glia d'oro con la motivazione di aver egliben meritato della Società Geografica .

ALBERTO M. DE AGOSTINI

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L~~ a festa onomastica del quinto Sue-

Il cessore di Don Bosco si è celebrataquest'anno nella luce del centenario

della Congregazione .Nell'accademia svoltasi la sera del 14 no-

vembre con la consueta esultanza delle circa2000 persone che possono gremire il Teatrodell'Oratorio, quest'anno risuonò per ben duevolte l'inno del Pagella : Cantiam di Don Boscofratelli le glorie . La profezia augurale espressanell'inno si è più che avverata : « Don Boscoè un canto infinito, che udranno del mondole mille città ». Quel futuro « udranno » èoramai un presente . Nel dialogo dei giovanidella Casa Madre hanno parlato gli abitatoridella Luna e dei pianeti, quasi a segnare lamèta per il prossimo centenario, giacchè laTerra è ormai appannaggio del Santo dellagioventù. « Beati i miti, perchè possiederannola terra » . È bastato un secolo per costel-lare di case di Don Bosco i cinque conti-nenti: evidente conquista della mitezza evan-gelica.

E su questo tema di conquista pacifica dellevolontà e dei cuori ha parlato l'avv. DinoAndreis, ricordando tra la commozione gene-rale il suo primo incontro con Don RenatoZiggiotti e la guarigione del figlio per inter-cessione di Maria Ausiliatrice . Anche l'innocomposto dal maestro Don Lasagna per l'oc-casione ha interpretato in modo mirabile ilconcento dei cuori attorno al Padre .E i doni? . . . Li ha presentati il Direttore

della Casa Madre, Don Biancotti. Tre donicaratteristici : lo la Cappella Pinardi messa anuovo, con la complicità del fedelissimo aDon Bosco Don Fedele Giraudi, quasi a ri-cordare la zolla benedetta su cui il granellodi senapa cesti e divenne albero ; 2 0 una riccamostra di arredi sacri, confezionati nei La-boratori liturgici delle Cooperatrici Salesiane,quale dono della Terza Famiglia Salesiana;30 il tesoro spirituale di Sante Comunioni, difioretti e sacrifici offerti per il Rettor Maggioree per i Salesiani tutti dai 600 giovanetti dellaCasa Madre. E scelsero un tesoro spiritualeappunto per meglio essere in grado di rap-presentare i giovani di tutte le opere salesianedel mondo.

A rendere presenti i figli lontani c'eranol'Ispettore della Cina e l'Ispettore dell'IndiaSud; parlò per i Missionari il Missionariodell'Amazzonia Don Lagorio .

Per ultimo parlò l'ing . Guglielmo Meardidi Milano, in qualità di Consigliere Ispetto-riale dei Cooperatori, esponendo con l'elo-quenza soda delle statistiche il cumulo direalizzazioni della Pia Unione durante il Ret-torato del sig. Don Ziggiotti e in particolaredurante quest'anno centenario. La costitu-zione e il funzionamento dei Consigli Ispetto-riali della Pia Unione è la realizzazione piùrecente e forse più importante in quanto assi-cura alla Terza Famiglia di Don Bosco laconsistenza e lo sviluppo .

Il Rettor Maggiore, acclamatissimo, rin-graziò autorità, confratelli, giovani; e nelparlare agitava una bacchetta che gli Aspi-ranti del Colle Don Bosco gli avevano conse-gnato alla fine del loro dialogo. La bacchettain mano a Don Bosco, disse, non fa paura :essa batte solo l'aria, come quella del mae-stro Lamberto quando dirige la banda . È labacchetta magica che tiene unite le volontàe che apre i cuori . Il sistema educativo diDon Bosco ha tutti i requisiti per salvare lenuove generazioni .

L'indomani, 15 novembre, la grande fami-glia dell'Oratorio di Valdocco si riunì nel San-tuario sotto lo sguardo dell'Ausiliatrice per laMessa solenne celebrata dal sig . Don Ziggiotti eper la Benedizione Eucaristica da lui impartita .A pranzo fecero corona al Padre tutti i

Salesiani della cittadella di Don Bosco, comei virgulti attorno al tronco dell'olivo .

Dopo l'agape fraterna, ci fu la visita allainteressante Mostra del Centenario dell'OperaSalesiana « Don Bosco nel mondo » .

A sera, dopo cena, di nuovo tutte le comu-nità assieme nel grande salone-teatro per larappresentazione di un dramma missionariocomposto per l'occasione .

La festa non è finita; essendo congiuntacon l'inizio della celebrazione del centenario,essa durerà tutto l'anno, che è pure l'anno diDon Rua: centenario della sua prima Messa,cinquantenario della sua santa morte, e forse . . .chissà? . . . l'anno della sua glorificazione .

i1

Don Bosco nel Monastero della Croce a Parigi/ i capo 4 0 del XVI volume delle Memorie Biografiche di Don Bosco, dove

si parla dei trionfi dei Santo a Parigi, non si fa cenno di una sua visitaalle Suore Domenicane del Monastero della Croce in via Cliaronne .

In quella occasione vi fu una tale ressa di visitatori che, alle 11 passate,il Santo era ancora prigioniero della folla nel Monastero, senza poterneuscire. Bisognò che il segretario, Don De Baruel, alzasse un po' la voce,

/

ricordando che a mezzogiorno Don Bosco doveva essere dagli Orfanelli diAuteil e che prima c'era ancora in programma un'altra visita .

Il passaggio di Don Bosco al Monastero della Croce, fu un avvenimentoper quelle buone Religiose, che ne consacrarono il ricordo in una pagina dellacronaca che noi qui riportiamo .

Il 20 aprile 1883, grande avvenimento, grandi preparativi : Don Bosco giun-g

endo a Parigi annunzia la sua visita e la sua Messa per il mattino seguente .

3Don Bosco! Un Santo di cui si raccontano meraviglie di carità e dei veri

3miracoli, che Egli attribuisce sempre alla Vergine Ausiliatrice . Noi siamo state(en temerarie a invitarlo a scendere da noi, o meglio ben ignare dell'immensapopolarità che ne avrebbe fatto per qualche settimana la grande preoccupazione .della Parigi Cattolica .

Fin dalle prime ore la nostra piccola cappella è invasa . Alle 7 il sant' Uomo

,

4/ arriva, celebra la Messa, nella quale noi riceviamo dalle sue mani la santa Co-

munione. Poi, dopo una piccola refezione preparata per lui e che Egli assaggiaappena, riceve nel parlatorio la Comunità, avida di vedere e di udire un Santo .

Nulla di più semplice di quest'umile prete . La sua voce è flebile, bisognaprestare un orecchio attento per non perdere nulla di una conversazione cosìinteressante. Egli parla delle sue opere, le raccomanda alle nostre preghiere e ciesorta alla pratica d e lle virtù re lig iose . Si sente che è tutto di Dio, che parla e

%

fa tutto con Dio e per Dio . E insieme quel buon umore facile, naturale, disin-colto, che è il timbro della pietà italiana ; la risposta fine e spirituale ; uno sguardo

3~ dolce e penetrante che, fermandosi su di noi, sembra leggere nelle nostre anime .

Il tempo di questa visita ci pare troppo breve . Noi ci inginocchiamo tutte 33 commosse per ricevere la sua benedizione e io supplichiamo di ritornare . Egli lo/ promette e lo vorrebbe senza dubbio, ma lo potrà? Ben presto infatti quello che/

si racconta della sua permanenza a Parigi, delle continue ovazioni di cui è

3~

l'oggetto, ci toglie questa speranza .Ma ci ha lasciato l'assicurazione di una stretta unione di preghiere, col

titolo e i vantaggi di Cooperatrici dell'Opera salesiana .

Fin qui la cronaca del Monastero . Noi possiamo aggiungere che Don Boscovi fu sì bene accolto e ne restò così soddisfatto, che ha voluto in certo modo

Paginafarvi ritorno . Infatti oggi, presso quel Monastero trasferito, dopo la persecu-

ineditazione del 1901, a Etiolies, si stampa il periodico Don Bosco France .

della vita

S . GiovanniBosco

once il 1959 fu anno sacerdotale spe-cialmente per la Francia, che cele-brava il centenario della morte del

santo Curato d'Ars, così il 1960 sarà annosacerdotale specialmente per l'Italia, che com-memora il centenario della morte di San Giu-seppe Cafasso, « la perla del Clero italiano » .

Felice coincidenza per i nostri Cooperatori,ai quali il Successore di Don Bosco ha asse-gnato come compito annuale la Campagnadelle Vocazioni sacerdotali e religiose .

In quest'anno centenario saranno indettigrandiosi festeggiamenti a Torino . Si annun-ciano infatti due congressi, che avranno luogoin settembre, uno per i sacerdoti e l'altro peri seminaristi, con l'intervento di Ein .mi Prin-cipi della Chiesa e di Ecc .mi Vescovi .

Per noi questo centenario è anche un avve-nimento di famiglia . Basterebbe a dimostrarloquanto Don Bosco scriveva nelle « Memoriedell'Oratorio di S. Francesco di Sales»: «DonCafasso, che da sei anni era mia guida, fu anchemio direttore spirituale, e se ho fatto qualche .cosa di bene, lo debbo a questo degno ecclesia-stico, nelle cui mani riposi ogni mia delibera-zione, ogni studio, ogni azione della mia vita » .

Per questo quando, il 23 giugno 1860, sispegneva in Torino, Don Bosco fu il primo acelebrarne le lodi e a testimoniarne la santità .

Oggi, a cento anni di distanza, vogliamoche sia ancora Don Bosco il primo a ricor-darne le inclite benemerenze e a celebrarequesta data così fausta negli annali dellastoria della Chiesa .Perciò la Famiglia Salesiana curerà una

nuova edizione dei due discorsi di Don Boscosul suo santo Maestro, cooperando così amettere in rilievo quelle mirabili coincidenzeche legarono i due grandi Santi e che li ten-nero uniti in un'azione indefessa e meravi-gliosa per lo spazio di trent'anni .

Forse nessuna regione del mondo ha datotanti santi alla Chiesa, come il Piemonte nelsecolo scorso .Questo piccolo lembo di terra ha avuto

perciò, nel secolo passato, non solo una mis-sione nella storia politica dell'Italia, ma unamissione religiosa nella storia del mondo .Dal riflesso delle relazioni tra questi due

Santi, che hanno informato di sè tante altreanime apostoliche, viene a noi tanta luce,anche per la soluzione dei problemi moderni.

Mentre gli storici, come è apparso dagliultimi congressi, stanno studiando e rivaloriz-zando il contributo cattolico alle imprese delrisorgimento italiano e alla formazione del-l'unità d'Italia, noi vorremmo che non si di-menticasse il travaglio e il contributo di questieroi, che hanno inciso così profondamentenella formazione di tante coscienze di laici edi sacerdoti per le vere grandezze della patria.Chè la vera grandezza è soprattutto nel

campo dello spirito .

Don Bosco, tratteggiando la figura spiri-tuale del Cafasso, ne fa come la sintesi dicinque santi: S . Luigi Gonzaga, S. Francescodi Sales, S. Vincenzo de Paoli, S . Carlo Borro-meo, S. Alfonso M . de' Liguori . E in realtà ilsuo Maestro rivisse in sè la purità di S . Luigi,la mansuetudine di S . Francesco, la carità diS. Vincenzo, lo zelo di S . Carlo e la dottrinadi S. Alfonso .

Quando si potrà scrivere la vita religiosadel Piemonte nel secolo scorso, mettendonein evidenza i mirabili influssi e rivelandone,nella loro integrità, le non meno mirabiliimprese, si sarà meravigliati di scoprire quantoin questo fervore di opere, si debba alla san-tità e all'attività di questi due Santi, che dacosì umili inizi seppero irradiare tanta lucedi fede e di umanità su tutta la terra .

Intorno al Cottolengo, al Cafasso e a DonBosco, i tre astri maggiori, un gran numero diastri minori si sta avviando agli onori deglialtari, e sarà questa la corona più fulgidache farà splendere di luce ancora più vividail Piemonte e l'Italia nel mondo .

t ;

14

1 n nuovo germoglio spunta sull'alberoormai frondoso della santità sale-

.i siana e ne prova la feconda vita-lità e le nobili iniziative nel campo dellemissioni tra i lebbrosi .

Il 10 agosto di quest'anno S . E. Mons. LuigiConcha, Arcivescovo di Bogotà, costituiva, conle solenni formalità del caso, il Tribunale Ec-clesiastico per i processi informativi del sale-siano Don Litigi Variare, Fondatore delleSuore Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria .

Perchè i lavori procedessero con più ala-crità e speditezza, il Rettor Maggiore inviòsul posto il nostro Procuratore GeneraleRev.mo Don Luigi Castano, il quale, coadiu-vato dai confratelli di Colombia e con il piùlargo appoggio delle autorità ecclesiastichelocali, ebbe la soddisfazione di condurre atermine la non facile impresa nel giro di seisettimane . Attualmente i processi informativisulla fama di santità del Servo di Dio, sul noncultu e la ricerca degli scritti, unitamente allacollezione dei medesimi, sono già a Roma; e ilPostulatore Generale Rev.mo Don Giulio Bian-chini ne ha già curato la presentazione allaSacra Congregazione dei Riti .

Don Luigi Variara nacque a Viarigi (Asti) il15 gennaio 1875 . Entrò per gli stúdi ginnasialiall'Oratorio nell'ottobre del 1887 e gli arrisela fortuna di vedere e ricevere la benedizionedi Don Bosco . Gli rimase impresso nell'animauno sguardo lungo e dolcemente paterno chegli rivolse il Santo, di ritorno da una delle ul-time passeggiate in città, mentre attraversavala folla dei giovani schierati al suo passaggio .

_9ridi lo studente Luigi V ariara sier i* gegno, pietà e condotta, e pera dolcissima voce di soprano tantosfr>pttata dal Maestro Dogliani .

.ato di Foglizzo e la professionessa il 2 ottobre 1891, il chiericoò a Valsalice . Qui lo venne an Michele Unia nel 1894 per

ra i lebbrosi di Agua de Dios ina€Ave a 19 anni .

tale 1 impressione che le eccezionalioti di religioso e di salesiano del giovane

chierico fecero sull'eroico Don Unia, che arri-vando in Colombia lo portò direttamente alLazzaretto di Agua de Dios, per timore chel'Ispettore gli assegnasse altri incarichi .

Ad Agua de Dios Don Variara trascorse lamaggior parte del suo trentennio di vita mis-sionaria .

Cominciò dai fanciulli lebbrosi, in favore deiquali spiegò tutte le inesauribili ricchezze delsuo zelo tipicamente salesiano . Oratorio, scuo-le di arti e mestieri, canto, banda strumentale,teatrino, cinema, compagnie : tutto fu messoin opera per portare e diffondere il beneficocontagio dell'allegria nella città del dolore .

Ma non era facile a Don Variara, divenutosacerdote nel 1899, avere le infermiere di cuiabbisognava per i suoi piccoli, per i quali erariuscito a fondare l'« Asilo Michele Unia» .

D'altronde il ministero sacerdotale da luiesercitato con zelo di apostolo gli rivelò unfatto cui altri non aveva prestato attenzione .

Nella sua Provvidenza Dio non negava ildono della vocazione religiosa a ragazze e gio-vani lebbrose, e a figlie sane di genitori leb-brosi, le quali per troppe ragioni non potevanoallontanarsi dalla città del dolore . Le une ele altre poi trovavano irremissibilmente chiusele porte di ogni Istituto o Congregazione .Possibile che Dio suscitasse in quelle animegli ardori di una celeste chiamata solo peraumentare le sofferenze già atroci della lebbra?

Don. Variara si propose il tormentoso que-sito e lo risolse fondando nel 1905, con l'ap-provazione dell'autorità diocesana e dei suoi

superiori, l'Istituto delle Suore Figlie deiSacri Cuori di Gesù e Maria . Egli aveva cono-sciuto a Valsalice il Servo di Dio Don AndreaBeltrami, una vittima del dolore : le sue figliespirituali sarebbero come lui anime vittime :le ammalate, offrendosi in olocausto per lasalvezza degli altri ; le sane, assistendo e cu-rando le inferme e facendo da infermiere aipiccoli lebbrosi dell'Asilo Michele Unia .

Lodando e benedicendo la provvida ini-ziativa, il venerabile Doti Rua il 1° luglio 1908scriveva a Don Variara : « Dal canto tuo pro-cura aumentarne il numero, reclutando frale antiche e le nuove e tenendo sempre infor-mata l'autorità ecclesiastica . L'istituzione èbella e deve conservarsi e svilupparsi » .

Nonostante difficoltà, opposizioni e con-trasti senza numero, l'opera del tutto nuovariuscì a gettare profonde radici e a raggiun-gere un confortante sviluppo .

Oggi l'Istituto delle Suore Figlie dei SacriCuori, la cui vita religiosa attinge alle fontisalesiane, è conosciuto in tutta la Colombia .Conta varie centinaia di membri; ha la suacasa generalizia e il suo fiorentissimo novi-ziato a Mosquera, non lungi da Bogotà ; siè già esteso alle città di Quito e Guayaquil,in Equatore ; ed ha larghe richieste di nuovefondazioni .

Casa tipica dell'Istituto è la casa madre diAgua de Dios, dove trovano un asilo di pacee di serena immolazione le suore lebbrose .Nell'annesso noviziato per aspiranti colpitedal terribile morbo, in cinquantacinque annidi vita dell'Istituto, non sono mancate maivocazioni di soggetti infermi : il che proval'attualità e la fecondità della fondazione diDon Variara, cui vanno le benedizioni dellesua figlie preferite : quelle che in nessun altroluogo avrebbero potuto servire Dio nello statodi perfezione .

Proprio tra queste religiose, nella cappelladella casa madre della Congregazione, ripo-sano i resti di Don Variara, morto a Cùcutail 1° febbraio 1923 ; e sono molti quelli chead Agua de Dios e in Colombia auspicano chela tomba dello zelante e virtuoso figlio di S .Giovanni Bosco si tramuti presto' in altare .

Ai lettori del Bollettino Salesiano, mentrecomunichiamo la lieta notizia del nuovo pro-cesso di Beatificazione e Canonizzazione cheonora la nostra famiglia, chiediamo preghiereper la buona riuscita della Causa.

Fra i lebbrosi di Contratación (Colombia)Sr. Rosa Malavasi, Figlia di Maria Ausiliatrice, lietis-sima della sua missione, si sveglia ogni mattina - comescrisse - « con una gioia nuova », felice per il rag-giunto ideale d'immolarsi tra i lebbrosi . La vecchietta chele sta accanto è Teofilde . uno dei suoi tanti « tesori » . Hail viso deforme, i piedi piagati, le mani quasi senza dita,gli occhi semispenti, ma possiede un'anima candida esemplice d'una mirabile bellezza . Sorride sempre; non silamenta di nulla, e ama tutti con bontà larga e diffu-siva . Gode di far qualche passo nel giardino, e di confi-dare le sue memorie a chi le fa da Angelo visibile .

i

LAVORIAMO PER LE VOCAZIONIAlla Mostra di Arredi Sacri allestita quale omaggio delle Cooperatrici Salesiane

75 entri della Pia, Unione, vale a dire il doppioadell'anno scorso . Indice eloquentedello sviluppo che hanno preso i Laboratori delle Cooperatrici, che in alcune zonevanno diventando una vera benedizione per le parrocchie, gli oratori, i seminari ele case per aspiranti al sacerdozio e alla vita religiosa .

Questi Laboratori, pur essendo animati da un unico spirito di carità e di dedi-zione, si sono prefisse le più svariate finalità caritativo-liturgiche .

paraIn alcuni

le Cici simenti

della propria

oParrocchia; inraltridono

confezionanouservizil litiirgieieti

; in

aItper la celebrazione della S . Messaa e li offrono al Vescovo per le chiese povere, alRettor Maggiore per le Missioni e-all'Ispettore Salesiano per gli aspirantati, novi-ziati e studentati ; in altri preparano vesti e cotte per il « piccolo clero » e si prefig-gono l'opera di misericordia di vestire gli orfani e i fanciulli poveri delle famiglienumerose; in altri, con le vesti liturgiche, confezionano anche divise di paggetti ecostumi da teatro ; in vari Centri poi le Cooperatrici, non potendo riunirsi a lavo-rare, raccolgono stoffa, tela, scampoli, pizzi e altro materiale per le chiese poverein genere e specialmente per quelle dei luoghi di Missione .

C'è insomma un fervore di opere e uno spirito di carità che consola .

Non mancano inoltre le Cooperatrici che, non potendo far parte di qualche La-\\ boratorio, ci chiedono se potrebbero rendersi utili lavorando nella propria casa . Ri-

spondiamo che la cosa non solo è fattibile, ma è già in atto . Vanno infatti aumen-tando le Cooperatrici che, impedite per salute o per causo familiari di recarsi al la-voro Del proprio Centro, si accordano con i Dirigenti e lavorano nella propria casa .Ve ne sono altre che, non potendo neppure lavorare in casa propria, cooperano in-viando stoffe, lini e altro materiale utile per i Laboratori .

A Torino c'è anche una Cooperatrice che, d'accordo col Delegato locale dellaPia Unione, ha fondato un Laboratorio nella propria casa, dove ha riservato unasala per le Cooperatrici che vi si recano settimanalmente a lavorare e l'ha attrez-zata di macchine da cucire e di quanto è necessario . Quest'anno ha pensato anche

\\

a organizzare per le generose consorelle che lavorano con lei, una gita pellegrinaggio .

Il nostro venerato Rettor --Maggiore, ammirando commosso i frutti dei sacrifici ditante nostre Cooperatrici ed- esprimendo la sua più viva compiacenza, ha manife-stato il desiderio che quest'anno, in vista della Campagna dette, Vocazioni indetta.

\\ °

per la Pia Unione, i Laboratori delle Cooperatrici`

orientino la loro attività a questo nobilissimo~ scopo, indirizzando i frutti delle loro fatiche ai

PER LA CAMPAGNA DELLE VOCAZIONI ( Seminari e alle Case di formazione per futuri sa-

L'Ufficio Centrale Cooperatori Salesiani ha (alto preparare

cerdoti e religiosi . In questi vivai di vocazionisono sempre numerosi i giovanetti ili famigli

cinlrs

lissimie-

.~\\\ scee eea lll rezzare il tesoro ella vocazione al i Sacerdozio

nepp

vere, per

noli, oltre l'abito ecclesiastico, è

-

e alla Vita Religiosa Li raccomandiamo allo zelo dei nostri

cessano provvedere anche biancheria e abiti . Ogni.Cooperateci e delle nostre Cooperatrici perchè ne facciano la

attività delle Cooperatrici diretta a questo finesarà quindi una provvidenza per i ragazzi chp'e ne

.ù larga diffusione in mezzo al popolo e alla gioventù,

beneficieranno e un fattivo contributo ai l'iner-GIOVANNI BARRA Il prete, l'uomo del mistero L . 100 mento delle vocazioni al sacerdozio e alla vitaSANTE GARELLI Pionieri di Dio (Missionari) L . 100 religiosa, oggi più che mai necessarie per conser-ADOLFO L'ARCO Il salesiano è fatto così

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vare alla civiltà che avanzaa un volto cristiano .R . UGUCCIONI

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I Salesiania Carbonia

I1 21 novembre u. s . i Salesiani hanno presosolennemente possesso delle due Parrocchie diS. Ponziano e di « Gesù Divino Operaio », aCarbonia .Li accompagnava il Vescovo di Iglesias,

Sua Ecc. Mons . Pirastru, il quale, parlandoai fedeli, ha voluto ricordare come già dapiù di vent'anni avesse chiesto la venuta deifigli di Don Bosco. Solo quest'anno, grazie al-l'intervento personale del Sommo Pontefice,Giovanni XXIII, è stato possibile vedere at-tuato l'antico desiderio . Nel ringraziare il nostrovenerato Rettor Maggiore, Mons . Pisastru hapure rivolto un vivo ringraziamento per l'operasvolta con ammirevole apostolato dai sacer-doti uscenti. Ila parlato quindi l'Ispettore deiSalesiani Don Luigi Fiora, ringraziando il Ve-scovo per la fiducia riposta nei suoi confratelli ericordando come l'opera risponde in modo fede-lissimo all'apostolato salesiano, dato che Car-bonia è città operaia e offre una massa consi-derevole di giovani allo zelo dei sacerdoti edu-catori .

Carbonia rappresenta la sesta opera salesianain Sardegna . Vi lavorano, per ora, 5 sacerdotie 2 coadiutori, che il Rettor Maggiore ha sceltoda varie Ispettorie d'Italia, (lata anche la di-versa provenienza della popolazione di Car-bonia .

I fedeli delle due Parrocchie sono circa 30 .000(su 50.000 che ne conta Carbonia, costruitada poco più di vent'anni) e si trovano pur-troppo in una grave situazione economica perla crisi che travaglia le nostre miniere di car-bone. La costruzione di una grande centraletermoelettrica, approvata recentemente . do-vrebbe favorire la ripresa della città .

La intensa vita religiosa della popolazione,manifestatasi fin dal primo incontro, è statauna gradita sorpresa per i nostri confratelli eli ha confortati in una missione elio si aprecon le più belle prospettive di apostolato .

Don Bosco pionieredell'istruzione professionale grafica

Al Congresso e Mostra Internazionale GraficaEditoriale Cartaria, che si tenne a Milanonei padiglioni della Fiera Campionaria dal 3all'11 ottobre 1959, i Salesiani hanno parteci-pato in forma attiva nella sezione didattica .

Tutte le Scuole Grafiche Salesiane hannoaderito all'invito dell'Ente Nazionale per laIstruzione Professionale Grafica. Nel «numerounico» che detto Ente ha edito l'apporto Sa-lesiano figura con numerose illustrazioni sullenostre Scuole Grafiche e con l'articolo di unSalesiano: «La didattica nel campo grafico » .t'n altro « numero unico» è stato pubblicato per

illustrare il Mondo grafco di Don Bosco . Tale 'fa-

\o \\ \\• \\\1 \\\ y -1 \\\\ \\~ a\ \\\, \\\\ ao \\ o° \\\\ •\, '0 5\

BASILICA MARIA AUSILIATRICE -TORINO

FESTA DI SAN GIOVANNI BOSCO22 gennaio Comincia la solenne Novena .

31 gennaioore so Pontificale di S . E . Mons . Umberto

Malehiodi, Vesc . Coad . di Piacenza.ore 15 Benedizione dei fanciulli .

ore 16,30 Vespri pontificali e discorso di SuaEcc . Mons . Malchiodi - Benedizioneimpartita da Sua Eminenza il Car-dinale Maurilío Fossati .

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FESTA DI S. FRANCESCO DI SALES

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* Trasmissioni Radio TV in programmazg gennaio Da Trieste : S. Giov . Bosco e Torino.30 gennaio Radio per le Scuole : ore t t : D. Bosco

nella rubrica « I Santi e le Città e .31 gennaio Santa Messa del Rettor Maggiore

per TV da Valdocco .

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7 febbraioPontificale di S . E . Mons . GuglielmoBosetti, Vescovo Ausiliare di Brescia .

ore 16,30 Vespri pontificali e discorso di S . E .Mons. Bosetti : Benedizione Euc .

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*Sua Em . il Card . Dopfner celebr con i Sa-lesiani il XX\- del loro ingresso a : .e.RI,INO .VERONA L'On. Storchi, accompagnato dalRev.mo Ispettore Don L . Zanella visita il nuovo

`V Istituto di Tecnica Aziendale.

CAIRO (Egitto) - Il Ministro Corrado Orlandi-Contucci. inaugura le nuove scuole professio-nati salesiane, che furono benedette da SuaEccellenza Monsignor Silvio Oddi, InternunzioApostolico .

scicolo è stato distribuito nello stand « Nebiolo aai visitatori che, oltre ad aver conosciuto il nu-mero e le attrezzature delle Scuole Grafiche Sale-siane, hanno ammirato e apprezzato i princìpididattici e pedagogici che le caratterizzano .Nel discorso che tenne al Congresso l'ing . ErnestoSaroglia su L'istruzione professionale in campografico sono notevoli le affermazioni che seguono :

« L'Italia conta oltre un secolo di istruzioneprofessionale grafica . Prima ancora della suaunità nazionale e precisamente nel 1853 in pienofervore risorgimentale, un umile prete, DonGiovanni Bosco, con lungimirante preveggenza,iniziò, tra, l'apatia e soprattutto l'ostilità,caratteristiche della mentalità e dell'ignoranzadi quei tempi, i primi Laboratori Professionali » .

E piìt oltre :« L (la mettere in evidenza che proprio la

Società Salesiana ha affrontato e attuato perla prima in Italia e forse nel mondo, la for-mazione dei propri insegnanti grafici, con lacostituzione nel 1940 al Colle Don Bosco del-l'Istituto di Magistero Grafico, formando cosìdei veri e propri Docenti, provvisti di capacitàdidattiche approfondite in tutti i processi distampa e lavorazioni collegate e laterali, con-fortati da una cultura veramente eccezionale .È doveroso sottolineare_ ancora, la frequenzacon cui non solo in Italia ma in tutti i con-tinenti si trovano dirigenti, artigiani, industrialigrafici, che sono ex allievi Salesiani « .

Roma - Il Presidente del Consiglioall'istituto " Teresa Gerini "

Il Presidente del Consiglio on . Segni ò in-tervenuto alla premiazione scolastica dell'Isti-tuto Salesiano « Teresa Germi » che, a due annidalla inaugurazione, raccoglie in un complessodi edifici e impianti didattici e ricreativi, trai più moderni del genere, circa cinquecentogiovani che frequentano le scuole professionali .

L'Istituto -- che copre un'area di circa14 ettari ed è dotato di trenta aule scolastichee di modernissime attrezzature per i corsi dimeccanica, di elettromeccanica e di elettro-nica - si deve al senatore Alessandro Gerini,che mise a disposizione, oltre al terreno, l'in-tera somma necessaria per la completa realiz-zazione dell'opera .

Dopo una relazione sull'attività scolasticafatta dal direttore Don Ferrari, il Sottosegre-tario Folchi ha pronunciato il discorso uffi-ciale, nel corso del quale ha esaminato la si-tuazione dell'istruzione in Italia e quella dellaspecializzazione professionale .

Il Presidente Segni ha quindi proceduto allapremiazione degli allievi e infine ha rivolto ai Sa-lesiani e ai giovani parole di saluto e di augurio .

Villa S. Secondo [Asti]Centenario di una passeggiata

Dopo l'esempio dato dalla borgata di RincoMonferrato, anche Villa San Secondo volle ri-cordare solennemente il Centenario della pas-seggiata che Don Bosco fece a questo ridentepoggio monferrino coi suoi giovani nell'ottobre1859. Mons. Enrico Schierano, parroco locale,dalla veneranda età di 94 anni, invitò il QuintoSuccessore di Don Bosco a onorare la simpa-tica manifestazione, che fu preceduta da untriduo predicato dal nostro Don Boem . Tuttoil paese accolse esultante il Rev .mo Don Zig-giotti al suono della banda del Colle Don Bosco .Erano presenti monsignori, parroci e sindacidei paesi vicini, con altre personalità . Dopola visita alla cappella votiva, eretta per laliberazione dal colera, la popolazione si avviòalla chiesa parrocchiale, ove si svolse la com-memorazione . Mons. Schierano prese per primola parola, esprimendo il suo grande affettoe . devozione a Don Bosco . Il salesiano DonProspero Ferrero, tra il silenzio e la commo-zione degli astanti, lesse dalle Jlleieorie Bio-grafiche la limpida narrazione del fatto . Seguìla santa Messa vespertina, cantata dal RettorMaggiore, rivestito della pianeta usata dalSanto e conservata gelosamente nella par-rocchia. Al vangelo si congratulò coi buoniterrazzani e li invitò a cooperare tutti peruna sana formazione dei figliuoli dando lorol'esempio di una vita cristiana e vigilandoassiduamente sulla loro condotta .

Inaugurate le nuove Scuole profes-sionali di Bra (Cuneo)

L'8 novembre scorso si è inaugurata la nuovaScuola professionale di Bra,-capace, per ora, diaccogliere cento allievi interni e cento esterni .Per la sua erezione, all'ingente sforzo finanziariodella Cassa di Risparmio si è unito il contributodi un munifico cittadino di Bra, il sig . GiuseppeCravero, che vi ha destinato il suo patrimonio .All'inaugurazione presenziò il Rettor Mag-

giore, che ne benedisse i locali e celebrò lasanta Messa all'aperto . Erano presenti il Pre-fetto della Provincia, S . E. Comm. LorenzoLorè; S . E . l'on. prof. Edoardo Martino, Sot-tosegretario al Ministero della Difesa ; S . E .il prof. Giordano Dell'Amore, Presidente del-l'Associazione delle Casse di Risparmio Italiane,e altre autorità religiose, civili e militari, con ilrev.mo Don Ernesto Giovannini, Consiglieregenerale per le Scuole professionali salesiane,e il signor Ispettore Don Antonio Maniero .

Tagliò il nastro la sig.ra Teresina . Tariccoved. Cravero . Dopo che il rag . cav. Ettore

Maccagno, Presidente della Cassa di Risparmiodi Bra, ebbe ringraziato le- autorità, S . E .Martino tenne il discorso ufficiale . Seguì ilvivace dialogo degli alunni della Scuola echiuse la cerimonia il lettor Maggiore, cheparlò dell'urgenza di formare l'operaio moral-mente e tecnicamente in scuole professionalimodernamente organizzate, attrezzandolo perun lavoro qualificato .

/2/12í%i//i///i//ii~iii

Primo Congresso Indigeiiista Nazionale

Nell'occasione della 322a celebrazione an-niversaria della fondazione della città diAsunción, ebbe luogo il primo Congresso e laprima Esposizione Nazionale Indigenista . Viparteciparono le Missioni Salesiane del Chaco,le Missioni dei I'adrî Oblati di 5Vlaria e le

- I Cooperatori e le Cooperatricidi Torino sono attesi e Valdocco il24 gennaio alle ore 15 per la

PRIMA CONFERENZA ANNUALE

che sarà tenuta dì Sua Fcc. Rev .maMons GILLA VINCENZO GREMIGNIArcivescovo Vescovo di Novara

Precederà un trattenimento-omaggio aiCooperatori, onorato dalla presenzadel nostro venerato Rettor Maggiore.Saranno proiettati interessanti film do-cumentari salesiani .

diverse Missioni Protestanti, che svolgono,in questi ultimi anni specialmente, un'intensaattività fra le tribù del Chaco e quelle sparsenelle immense foreste confinanti col Brasile.

Eu il primo sforzo del Governo per far co-noscere al pubblico- paraguaiano l'opera, mis-sionaria, quasi completamente ignorata; darun'idea del numero approssimativo degli Indie della vita che conducono ; studiare i loroproblemi attraverso le relazioni dei missionari earrivare a una legge che tuteli, orienti e avvicinil'indio alla vità civile e attiva della nazione .Gli Oblati di Maria ., e. i, Salesiani, con la

loro ricca esperienza, portarono un, interes-sante ed efficace contributo alla' trattazionedei vari temi svolti nel Congresso .

Presenziarono alle sedute 1'Ecc .mo NunzioApostolico, il Ministro della Difesa Nazionale,il Rev.mo Ispettore Salesiano, vari missionari,autorità e simpatizzanti .

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Per l'occasione fu allestita una EsposizioneIndigenista . Il pubblico potè vedere, attra-verso le fotografie e i lavori eseguiti dagliindi e presentati dalle diverse Missioni, ilprogresso dei nostri primi centri cattolici« Santa Teresita » e « Livio Farina» nelle lorodiverse attività : scuola, agricoltura, cucito,lavori domestici ecc. Si è così formato un'ideadel lavoro dei Missionari, dei risultati ottenutiin pochi anni fra le tribù dei Lenguas, Tobas,Angaites, Sanapanas, Chamococos e dei primicontatti coi famosi « Moros », ancora ribellialla civilizzazione .Non mancò la presenza di autentici indi

civilizzati, che lasciarono per la prima voltala foresta del Chaco per venire alla capitale epartecipare a un interessante Torneo indige-nista di foot-ball .

I nostri indi già cristiani, accompagnati dailoro Missionari, seppero cattivarsi l'ammirazionedi tutti per il loro comportamento educato .

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L'evidente protezione dell'Ausiliatricesull'Orfanotrofio di Gradignan

L'Orfanotrofio Salesiano di Bordeaux-Gra-('ignan, che nel 1957 ha celebrato felicementeil suo glorioso centenario, fu preso in consegnadai Salesiani nel 1933 e da allora l'Opera sisviluppò con tale ritmo che lo stesso Arcive-scovo di Bordeaux non esitò a definire mira-coloso. Recentemente Sua Em . il Card. Ri-chaud, Arcivescovo di Lione, ha benedetto lanuova grande ala di fabbricato .

Accolto al suono della banda, il nuovo Car-dinale, appena sceso dalla macchina, disseai giovani che l'attorniavano festanti : « Comevedete, ho cambiato colore ma non ho cam-biato i miei sentimenti a vostro riguardo!Spero sia così anche di voi per me» . Poi SuaEminenza passò nella cappella, dove assistettein trono alla Messa solenne cantata dall'Ispet-tore salesiano Don Le Boulch. Al vangelocommentò la frase storica di Don Bosco : « Nellanaia vita la Santa Vergine lia fatto tutto» . Nonin difficile all'Em .mo Oratore provare al suouditorio che quella celeste protezione, cosìvisibile nella vita del Santo, non lo fu menonei cento anni di vita della casa di Gradignan .

Sua Eminenza volle anche onorare la mensadei figli di Don Bosco, attorniato da nume-rosi amici, Cooperatori e giovani coi loro fa-miliari . Ai numerosi discorsi rispose esaltandole benemerenze dell'Istituto e assicurando an-cora una volta la suaa paterna benevolenza aiSalesiani e alla loro casa, centro irradiatore

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di tanto bene .

Il 250 dell'entrata dei Salesiani a Berlino

La Federazione Nazionale delle Opere diCarità della Germania nel 1934 pregò il RettorMaggiore dei Salesiani di voler assumere lacura di giovani operai cattolici in un Istitutodella Grosse Hamburgerstrasse . Il Superioreaccolse l'invito, che offriva a Don Bosco l'oc-casione di poter entrare nella capitale dellaGermania. I tempi erano quanto mai diffi-cili, poiché il regime nazional-socialista creavacontinui ostacoli a tutte le opere cattoliche . ISalesiani riuscirono tuttavia a tenere apertoe attivo l'Istituto in quel periodo di lotte eanche durante la guerra . Parecchie centinaiadi giovani operai vi trovarono ricovero, istru-zione e una formazione cristiana, cosicchèl'Istituto incontrò il crescente favore delleautorità ecclesiastiche e civili, che favorironol'apertura di opere simili in altri distrettidella grande capitale. Così nel 1947 si potèaprire un secondo istituto per 200 giovaniin Berlin-Siemensstadt, trasferito poi in luogopiù adatto a Berlin-Wannsee, ove quest'annoè stata costruita una bella chiesa, consacratada Sua Em. il Cardinal Dòpfner .

La Famiglia salesiana ha voluto ricordare consolennità il 25° anniversario della fondazionedel primo istituto di Don Bosco a Berlino,in ringraziamento a Dio per i grandi beneficida Lui elargiti in questi 25 anni e per implo-rare nuove benedizioni e sviluppi per l'avvenire .Al mattino furono celebrate solenni funzioni

religiose; nel pomeriggio si tenne un'accademianell' Auditorium maximum alla presenza dimolte personalità ecclesiastiche e civili .

Nuova realizzazione nel settoreeducativo-professionale al Cairo

L'ampliamento della Scuola salesiana del Cairofu deciso un anno fa mentre in Egitto sistava attraversando un periodo molto difficileper le scuole e sull'orizzonte si addensavanoscuri nuvoloni, che diventavano ogni giornopiù minacciosi . Ala la Provvidenza ha apertola via tra questa densa brumaglia e ha for-nito i mezzi per venire incontro alle pres-santi richieste di tanti giovani di entrarenella Scuola salesiana. Così il 1° ottobre u . s .si è giunti felicemente alla solenne inaugura-zione della nuova costruzione, che consta di

tre piani ed occupa una superficie di millemetri quadrati. In essa trovano posto un'ampiaofficina di elettrotecnica, spaziose aule, uffici,sale per gli Ex allievi, bar per la refezionedegli allievi esterni e stanze per i Salesiani .Con questo nuovo corpo di fabbrica gli

alunni sono aumentati di un centinaio : cosìil numero degli artigiani è salito a 430 .Nonostante questo ampliamento, non si è

ancora riusciti a far fronte a tutte le richieste .Questo benevolo assalto alle Scuole di DonBosco non è provocato soltanto dalla, neces-sità di portarsi a quel livello tecnico che per-mette ai giovani di inserirsi nella vita mo-derna, e guadagnarsi convenientemente il pane,ma, anche dalla grande considerazione in cuiè tenuta la formazione che si riceve nelleScuole cattoliche, veramente capace di pre-parare spiritualmente e moralmente l'animodegli allievi a entrare nella vita sociale, anchein questo difficilissimo ambiente in cui con-finiscono diverse religioni, razze e naziona-lità, con relativi interessi e problemi .

La benedizione ai nuovi locali è stata im-partita da S. E . Mons. Silvio Oddi, InternunzioApostolico .Assistevano alla cerimonia le autorità . Di

fronte all'eletta schiera delle personalità con-venute, il Rev .mo Ispettore Don FrancescoLàconi ebbe occasione di far conoscere lospirito che anima i Figli di Don Bosco nellaloro missione educativa e i sacrifici ai quali sisono sottoposti per giungere, con l'aiuto dellaVergine Ausiliatrice, a quella realizzazione cheoggi è oggetto della comune ammirazione .

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UNI~Notizie dalla Missione di Oita

Il piccolo villaggio di Kibe, ha dato i natalial Padre Pietro Kassui S . I ., l'ultimo dei pretimartiri giapponesi, martirizzato a Edo (Tokyo)nel 1639 .Per iniziativa deì nostro Don Martino Aki-

moto, missionario in quella zona, era statapreparata una solenne commemorazione . Quelgiorno tutta la popolazione del villaggio e din-torni accolse a festa i numerosi ospiti, autorità,missionari, suore e cristiani venuti da tutta laprovincia di Oita per assistere alla manifesta-zione, rallegrata dalla banda dell'Orfanotrofiosalesiano di Nakatsu .

Vi fu la santa Messa, con predica sul mar-tirio cristiano . Il sindaco cattolico di Oitafece un vibrato saluto a cui rispose concommosse parole il capo del villaggio, lontanodiscendente del Martire . Quindi prese la pa-rola il padre Umberto Cieslik, S . I., venutoappositamente da Tokyo per tenere la com-

memorazione memorazione ufficiale . Egli illustrò con lasua nota; competenza dí studioso la nobilefigura del padre Pietro Kassui, raccontandonela vita avventurosa e il glorioso martirio .Un film sugli antichi cristiani chiuse l'in-

teressante programma . Così il seme cristianoè stato gettato a piene mani in mezzo a quella,buona popolazione pagana, dove i nostri Mis-sionari sperano di poter aprire presto un nuovocentro di lavoro .

La grande croce di legno innalzata a ricordodella commemorazione e l'intercessione delglorioso apostolo Martire, di cui si sta iniziandola causa di beatificazione, faranno ritrovare amolte anime la via dell'antica Fede .

--hTra i nuovi Eminentissimi Cardinali che Sua San-tità Giovanni XXIII si è compiaciuto di crearenel Concistoro segreto dei 14 dicembre u . s . laFamiglia Salesiana si onora di annoverare alcunidei suoi più insigni Cooperatori e Benefattori,in particolare gli

Em.mí MARELLA e LARRAONA

che tante prove di benevolenza hanno già datoai Figli di Don Bosco.Ha pure la gioia di veder elevato agli onori del'asacra porpora un suo degnissimo e affezionatis-simo Ex allievo nella persona di

Sua Em . il Card. GUSTAVO TESTAil quale si è compiaciuto di esprimere i suoisentimenti nel riguardi della Famiglia Salesianacon queste nobili espressioni :

« Una delle mie più grandi grazie ricevute dalSignore fu quella di essere stato, decenne, affi-dato dai miei genitori ai Salesiani di Trevigiio,nel lontano ottobre 1896. La Madonna Ausiliatricee il Santo Don Basco fecero germogliare la miavocazione sacerdotale, e nei nove anni di Treviglioe di Alassio la sostennero e la confermarono .Eccomi ora Cardinale di Santa Romana Chiesa.La mia gratitudine verso i miei saggi educatori,mai nascosta nei tanti incontri per il mondo coni loro confratelli, ora si fa più viva che mai .Invito pertanto tutti gli Ex allievi ad accompa-gnarmi in spirito all'altare del Santo Don Bosco,dove depongo la mia porpora, perchè egli la be-nedica e l'accetii come omaggio dei mio cuore .È dunque con animo fraterno che invio la miabenedizione a tutti i membri dell'amata Congre-gazione Salesiana, a tutti gli Ex allievi, a tuttigli allievi e Cooperatori sparsi per il mondo » .

Agli Eminentissimi novelli Principi della Chiesal'espressione del giubilo di tutta la FamigliaSalesiana, unito alla preghiera e ai più devotie fervidi voti augurali .

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//////,r%/ ° ~5

1 Salesiani di GAETA hanno fe-steggiato i 90 anni di S . E. Mons . Ca-saroli, che li volle e chiamò a Gaetaor sono 30 anni esatti . L'occasionedel 90° compleanno dell'amato Pa-store parve loro tanto bella e pro-pizia per offrire un segno tangibiledella grande riconoscenza e delvivo e filiale affetto che li lega alloro venerando Arcivescovo .

L'Istituto e la Parrocchia dei Sa-lesiani di ANCONA sono stati perla seconda volta duramente colpitidall'alluvione del 30 ottobre scorso,che ha aggravato' la situazione eaccresciuti i danni della prima .S . E. Mors. Bignamini ha portatoai nostri confratelli il conforto dellasua presenza. _Nella chiesa ancoraallagata è stata celebrata una santaMessa propiziatrice .

A BUONALBERGO (Benevento)è stata benedetta la prima pietradi un nuovo edificio dell'Opera Sa-lesiana. Con S. E . Mons . PasqualeVenezia e le Autorità, c'erano idue Ispettori salesiani Don Pilottoe Don Marrone . Rappresentava ilRettor Maggiore il Rev.mo Don Ar-chimede Pianazzi del Capitolo Su-periore . Il Direttore Don Vinci-guerra ringraziò quanti lo accom-pagnarono nella lunga odissea' chepreparò quell'ora solenne e Sua Ec-cellenza si compiacque di affermareche la nuova fondazione ha tuttii caratteri di un'opera voluta da Dio .

Nel settembre scorso le Figlie diMaria Ausiliatrice, invitate dal Pre-vosto di MELZO (Milano) Mons . An,gelo Banfi, Ex allievo e Coopera-tore salesiano, prendevano la di-rezione della Casa San Giuseppe .Questa Casa, fondata dal sacerdoteDon Ambrogio Micheli,e già direttadalle benemerite, Figlie del Cuoredi Maria, ospita un complesso diopere,' che formano il vanto dellapopolazione melzese. Le principalisono : l'Oratorio con oltre 800 iscrit-

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te, il Ricovero dei Vecchi, l'Asilo,

la Scuola elementare, la Scuola dilavoro, la Conferenza di San Vin-cenzo e l'assistenza delle associa-zioni giovanili femminili della par-rocchia .

Il Ministro del Lavoro on . Zacca-gnini, il 25 ottobre, intervenne allainaugurazione dei nuovi laboratoridella Scuola professionale « Enaoli »all'Istituto Salesiano di FIRENZE .Sua Em . il Card . Elia dalla Costaimpartì la benedizione ai nuovi lo-cali e il prof. E. Giaccone, presi-dente dell'« Enaoli », tenne il di-scorso commemorativo della gior-nata dell'Ente, dedicata agli orfanidei lavoratori . 11 nuovo edificioconsta di una serie di padiglioniper le Scuole di meccanica, di elet-tromeccanica e per l'arte grafica .

L'Istituto « S. Cuore » di VER-CELLI, centro dell'Ispettoria Ver-cellese delle Figlie di Maria Ausi-liatrice, ha celebrato il suo 25° difondazione . Preceduta da un triduoeucaristico, la giornata commemo-rativa si aprì con la Santa Messadell'Ecc.mo Arcivescovo Mons . Im-berti . Benedetti poi i nuovi quadridi S . Giovanni Bosco e di S . MariaMazzarello, opera del Grida, il reve-rendissimo Don Giraudi, EconomoGenerale, celebrò la Messa in canto,eseguita dalla Schola Cantorum del-l'Istituto . All'accademia commemo-rativa, che si svolse alla presenzadelle autorità e con larga parteci-pazione di Istituti Religiosi e diinvitati, presiedette il r ev .m o DonBellido del Capitolo Superiore .

Sua Ecc . EULA Dott . ERNESTO,affezionato e benemerito Coopera-tore salesiano, è stato nominatoPresidente dell'Istituto Internazio-nale per l'Unificazione del DirittoPrivato, di cui fanno parte i rap-presentanti di 40 Nazioni . Percinque anni S . E . Eula ha ricopertola più alta carica della Magistra-tura Italiana, quale Primo Presi-dente della Corte Suprema di Cas-sazione. Ammiratore di Don Boscoe della sua opera, Sua Eccellenzaè felice quand,) può mettersi a

servizio della medesima; e ad ognisuo passaggio a Torino non mancadi portarsi a pregare presso l'urnadel Santo .

Il « Collegio Secondario e Agrariodi N . S . di Fatima » è diventato unafelice realtà in COLLPAPAMPA .Sfruttando fertili terreni nella valledi Cochabamba, si è aggiunto al-l'antico collegio la Scuola tecnicaagraria. Così gli alunni, mentreattendono agli studi della Scuolasecondaria, si orientano utilmente alramo agrario . Il Ministero dell'Edu-cazione ha approvato i programmidella scuola e ha autorizzato a con-ferire agli alunni, dopo quattro annidi apprendistato, il titolo di « Pe-rito agrario » .

La Prefettura Municipale di PORTOVELHO (Rio Madeira) con appo-sito decreto volle intitolare al nomedi Suor Caterina Capelli, Figlia diMaria Ausiliatrice, una via dellacittà, situata fra il « Collegio MariaAusiliatrice » e l'«« Ospedale S . Giu-seppe » : i due centri dove la com-pianta Missionaria svolse il suo fe-condo apostolato . Il decreto notache il giusto omaggio viene tribu-tato alla benemerita Figlia di MariaAusiliatrice, interpretando l'una-nime sentimento della popolazione,che ne porta scolpito in cuore : ilnome, per lo spirito d'amore concui Ella si donò per tanti anni abeneficio della gioventù e a sollievodegli infermi.

j% %%/MA/////2/i//0/5/Le figlie di Maria Ausiliatrice, inomaggio al giubileo d'oro della lororev .rna Madre Generale, hanno datoinizio alla Casa di LIVERPOOL-GILLMOSS, con scuole parrocchiali,oratorio e opere annesse. Una gratasorpresa ebbero le Suore al loroarrivo nel vedersi additare dalrev . Parroco un'ampia vetrata nellachiesa parrocchiale . « La vostraMadre - disse loro - vi ha pre-ceduto e vi attendeva da secoli » .Videro infatti raffigurata la Ma-donna col Bambino, nell'atteggia-mento della nostra Ausiliatrice.Tale vetrata risale probabilmenteal 1770.

FEDE IN CAMMINO

Splendoridi due giubileisacerdotaliUn poema di gloria all'Ausiliatrice,

ai nostri Vescovi e Missionari

Nel 1934 Sua Ecc . Mons . F. Perier S . 1 .,Arcivescovo di Calcutta, consacrava in Shil •long (Assam) i primi due Vescovi salesianidell'India. Lo scorso novembre, al compiersidei venticinque anni da quel fausto giorno .,Sua Ecc. Mons. F. Perier, più che ottantenne,ritornava a Shillong per ringraziare il buonDio insieme con S. E. Mons. Mathias, oraArcivescovo di Madras, e con S . E. Mons .Ferrando, Vescovo di Shillong, che celebra-vano il loro giubileo episcopale .

« India, gloria mea »

Durante i festeggiamenti svoltisi a Shillong,Sua Eccellenza Mons . Mathias ricordava chenel 1934 in un suo discorso aveva preso lospunto da ciò che aveva detto un precedenteoratore commentando le parole che S . GiovanniBosco in visione aveva letto sul frontone dellaBasilica di Maria Ausiliatrice : « Haec domusmea, inde gloria mea ». Sua Eccellenza avevacontinuato: « Io amo pensare che l'Ausiliatriceabbia anche voluto significare « Questa è lamia casa ; l'India sarà la mia gloria » . Allorasi rise su questo gioco di parole, ma oggi ve-diamo come l'avvenire confermò la verità diquella originale interpretazione .

Infatti, dopo 25 anni, in India ci sono cinqueVescovi Salesiani che reggono un'archidio-cesi e quattro diocesi con una popolazione dicirca 200.000 cattolici . I salesiani raggiun-gono la bella cifra di 650, divisi in tre Ispet-

La Cattedrale di Shillong il giorno delle feste gíubilari.

torie. Centinaia di aspiranti sono raccoltinelle case di formazione, e vanno moltipli-candosi anche i sacerdoti diocesani .

Non meno meraviglioso è stato lo sviluppodelle Figlie di Maria Ausiliatrice . L'Ispettoriadell'Assam è sotto la protezione di MariaAusiliatrice e la Cattedrale di Shillong è unmonumento di amore e di gratitudine allaMadonna di Don Bosco .

Nel 1936 un fuoco spaventoso distruggevala Missione di Shillong. La Cattedrale, sortasulle ceneri dell'antica, più grande e più bella,si eleva come simbolo della vitalità dellaChiesa. Attorno ad essa e nella luce di questifatti si svolsero le feste giubilari con una so-lennità tale da destare lieta sorpresa in tutti,cristiani e pagani .

Pentecoste salesiana

Sua Ecc. Mons. Mathias ricordava pure chenel lontano 1922, nel discorso di addio perla partenza dei Missionari aveva detto : « Noiandiamo in Assam, in una regione dove siparlano più di 50 lingue differenti, ma non cispaventiamo perchè noi parliamo una linguache è intesa da tutti: la lingua del Signore,la lingua dell'amore » .

In questi festeggiamenti, Khasi, Garo, Mikir,Munda, Oraon, Boro, Munipuresi, Naga ecc .,che rappresentano il mosaico delle tribù chefanno dell'Assam una regione bella e varia,erano convenuti a Shillong per cantare l'innodi ringraziamento nella "lingua del Signore" . 23

per mezzo di quella fede che tanto ci sublima .Ben 12 Vescovi accrescevano lo splendoredelle celebrazioni .

Un nuovo tempioSabato mattino, 7 novembre, Sua Ecc .

Mons. Perier benediceva la nuova chiesa diSan Giuseppe, che sorge nel quartiere prote-stante di Shillong . Dal cielo, Don Vendrame,lo zelantissimo Missionario che lavorò contanto successo nel popolare quartiere, avràsorriso e benedetto ai 600 fanciulli della scuolaparrocchiale, che erano a lui cari come lapupilla dei suoi occhi, e agli altri 1000 e piùallievi della scuola retta dalle Suore. La chiesafu costruita su disegno del coadiutore Sale-siano Santo Mantarro .Nel pomeriggio dello stesso giorno ebbe

luogo la commemorazione ufficiale nello spa-zioso cortile del Collegio di S . Edmondo, inmezzo a un pittoresco paesaggio fra pinete everdi colline. Gli alunni delle scuole cattolichedi Shillong, con saggi ginnastici, canti e coreo-grafie dilettarono migliaia di persone . Il donogiubilare fu un'offerta per l'erigendo Semi-nario Diocesano .

II giorno del trionfoL'alba della domenica 8 novembre s'il-

luminò del più bel sereno . Il Pontificale diSua Ecc. Mons. Ferrando si svolse all'aperto

Il Missionario salesiano Don Pietro Bianchi ègiustamente fiero dei suoi catecumeni e neofitiMao e Maran del Manipur (India) . Ne conta giàpiù di un migliaio, mentre altri villaggi insistonoper avere un catechista. Ma non sempre l'operadi evangelizzazione si svolge pacifica . Talvoltale parole del Divino Maestro : « Non sono venuto aportare la pace ma la spada » acquistano nel Mani-pur, come in altre Missioni, un significato letterale .Nel villaggio di Wailong un gruppo di diecifamiglie aveva abbandonato il paganesimo perabbracciare la Fede cattolica . 4enonchè il ca-po-villaggio radunò il consiglio degli anziani efece approvare un ordine : « I cristiani devonoritornare ai loro dei, ovvero saranno espulsi dalpaese » . I catecumeni risposero che non avreb-bero mai rinnegato la fede cristiana e invoca-rono la legge indiana, che sancisce libertà diculto per tutti . Ma il loro villaggio era troppolontano da ogni centro civile e prima che leautorità potessero intervenire, i pagani di Wailongassalirono le case dei cristiani distruggendole emalmenandone gli abitanti . Quasi tutti riporta-rono ferite e contusioni . Tutti perdettero ogniavere, ma nessuno rinnegò la sua Fede

IL « TIGRE CIVILIZZATO»

L

« Tigre » è la parola che meglio si addice alvecchio Maschinghiaschi, kivaro del settore diMendez (Equatore), famoso stregone, tristamenteimplicato in tutti i fatti di morte e di mistero .Ha 8o anni : è alto e superbo, poderoso nelle sueenergie fisiche e sataniche . Lo chiamano il « Tigrecivilizzato » per qualche cosa di diplomatico neimodi, di cultura e di fierezza di portamento,tanto che alcuni lo credono un « kivaro dellacittà » .Il vecchio re della foresta, che fino ad oggi nonvolle ascoltare la voce del missionario, da pocheore giace disteso sopra una stuoia di bambù epiange la sua debolezza fisica, invocando dispe-ratamente il sacerdote . Un malore improvviso lotiene immobile, una infermità che non perdona ;rianima il suo spirito la fiducia nel missionariocattolico, che oggi chiama e invoca . E il mis-sionario lo assiste, gli ripete le verità eterne tantevolte predicate e lo giudica preparato per ilbattesimo e per il matrimonio cristiano, final-mente degno di essere un figlio di Dio .Attorno i figli, già cristiani da anni per l'educa-zione ricevuta nel collegio della Missione, pian-gono di santa gioia . Il vecchio è felice al pen-siero che un intervento chirurgico in un ospe-dale possa lenire i suoi dolori come gli ha fattosperare il missionario cattolico . Ma è più feliceperché la sua anima è finalmente placata in Dio .

in una suggestiva cornice formata da unanfiteatro naturale, dominato da un lato dallaCattedrale e dalla sottostante cripta e dal-l'altro lato dall'artistico Calvario . Tenne l'ome-lia Sua Ecc . Mons. Morrow, Vescovo Salesia-no di Krishnagar .

Ma la grande aspettativa fu la spettacolareProcessione Eucaristica, che quest'anno su-però le più rosee speranze e fu degno corona-mento ai 25 anni di sacrificato lavoro e indiceeloquente del progresso raggiunto . Il giornalepiù diffuso di Calcutta, lo « Statesman » calcolòa 20.000 le persone che sfilarono in proces-sione. Le strade del percorso erano tutte im-bandierate e decorate con graziosi altarini .L'ordine perfetto, i canti devoti, le varieassociazioni cattoliche con numerose bandiere estendardi, le alunne delle Figlie di Maria bianco-vestite, gli angioletti, le bande, le differentitribù suscitarono un'immensa impressione nelpopolo che in due ali fitte assiepava il percorso .

Quando, sull'imbrunire, l'artistico carro sucui era l'Arcivescovo di Calcutta inginocchiatoin profonda adorazione davanti al Santissimo,arrivò al « Calvario», l'anfiteatro era un solomare di teste . La facciata della Cattedrales'illuminò con centinaia di lampadine e da tuttii cuori sgorgò l'inno del trionfo « Christusvincit, Christus regnat, Christus imperar » .

Opera di civiltà

Il lunedì 9 novembre, i dodici Vescovi pre-senti alle solennità visitarono le scuole cat-toliche . Cominciarono dalla Scuola Profes-sionale Don Bosco. I giovani, dopo averliaccolti con musiche e canti, corsero al loroposto di lavoro e tutti gli Ecc .mi Vescovi pas-sarono lungo i cinque laboratori ammirandoquei giovani che attendevano al lavoro conintelletto e amore, sotto l'amorevole sorve-glianza dei capi d'arte Salesiani. Era il poemadi Don Bosco vissuto in tutta la sua bellezza .

Dal « Don Bosco » i Presuli passarono allascuola femminile « Santa Maria », che accogliepiù di 1700 allieve, dalle piccole del giardinod'infanzia alle studenti di Università. Lescuole cattoliche sono fra le migliori dellacittà e sono la gloria della Chiesa . Venticinqueanni or sono, in occasione della consacrazioneepiscopale delle loro Eccellenze i MonsignoriMathias e Ferrando, in questo medesimoposto si inaugurava il monumento a S . Gio-vanni Bosco, « educatore, Padre e amico dellagioventù ». Dopo 25 amni, attorno a questomonumento sorge la città dello studio e dellavoro. I Missionari continuano ad essere pio-nieri non soltanto di religione ma anche diciviltà .

Il giorno dopo i Vescovi si recarono a visi-tare i missionari al lavoro nell'interno dellecolline, a 60 km. da Shillong, nell'importantecentro di Jowai, dove fu inaugurata unanuova scuola a tre piani .

Giornata salesiana

I festeggiamenti si conclusero nell'intimitàdello Studentato Teologico di Mawlai (Shil-long). 1 72 studenti di Teologia, in maggiorparte indiani, i 21 Novizi salesiani e i Missio-nari si strinsero unanimi attorno ai Vescovisalesiani, agli Ispettori, con la gioia della vitadi famiglia per iniziare così con rinnovatoardore il nuovo cammino verso più alte mete .A conclusione di questa incompleta ras-

segna delle feste giubilari è deweroso uncenno alla viva partecipazione delle Figlie diMaria Ausiliatrice . Nella loro casa « Auxi-lium », casa Ispettoriale e Noviziato di Shil-long, a Jowai e a Mawlai dove si benedisseuri loro nuovo edificio scolastico, i Presulipoterono vedere tutta una stupenda fiorituradi opere a favore della gioventù femminile .

Questi 25 anni ebbero il sigillo e il collaudodi gravissime prove : uno spaventoso incendio

che minacciò di paralizzare tutto il lavoro euno dei più atomici terremoti con le sue di-struzioni, calamità e sofferenze senza numero .Ma il motto del primo Vescovo di ShillongSua Ecc. Mons Mathias - la guida, il padre,l'organizzatore dell'opera Salesiana in India --risuona ancor oggi conforto e ispirazione :« Ardisci e spera! » .

SAC. MARIO BIANCHImissionario salesiano

« VISITARE GLI INFERMI »Una delle attività della Parrocchia salesiana del

Sacro Cuore in Abadan è quella di visitare l'Ospe-dale per portare una parola di conforto agli amma-lati . L'Iran è paese musulmano e quindi la quasi to-talità dei pazienti è di religione islamica .

Una cosa che commuove è il vedere come ognivolta che il sacerdote cattolico entra in una corsia,tutti gli ammalati, di qualsiasi credenza o razza,manifestano viva gioia . Forse il segreto di questasoddisfazione degli infermi sta nel fatto che si passada tutti, a tutti si dice una buona parola, interes-sandosi dei loro malanni e delle loro famiglie . Sonodelicatezze che a poco a poco conquistano il cuoredi coloro che in principio si mostrano indifferenti .

Un giorno, mentre visitavo una corsia, trovai unammalato non cattolico appena arrivato, il qualevedendomi parlare con gli altri, si informò chi fossie che cosa facessi . « È un prete cattolico - gli dis-sero - e viene a visitarci e prega per noi » .

Il giorno dopo, visitando nuovamente quel salone,giunto vicino a lui, passai oltre fermandomi conaltri . Allora con voce forte gridò :

- Agaie Kescisc' (signor reverendo), non siamoanche noi ammalati come gli altri? perchè non vienia vedermi?

-- Scusatemi, credevo non amaste la mia pre-senza, e quindi non ho osato venirvi a salutare .

- No, noi vogliamo che tu venga ogni giorno eti fermi a lungo a parlare con noi .Da quel giorno, infatti, quell'infermo non solo

divenne amico, ma volle che gli parlassi della nostrareligione e gli portassi qualche buon libro .

Quante volte, musulmani sinceri amano intratte-nersi con il sacerdote cattolico, manifestargli le loroansie, i loro dubbi e chiedergli consiglio! Altri poidicono chiaramente : « Tu non sei come i nostriministri, o come gli altri non cattolici. Essi entrano,danno uno sguardo a tutta la sala e se vi è coluiche cercano, vanno da quello, altrimenti se ne esconosenza guardare in faccia ad alcuno e senza rispon-dere al saluto che loro rivolgiamo » . Spiego loroche a noi stanno a cuore tutti e che Gesù ci ha in-segnato a confortare tutti senza distinzione, perchèil buon Dio desidera il bene di tutti . Molti si com-muovono e concludono che solo i cattolici possonofare queste opere di misericordia .La venerazione alla Vergine Santissima è grande

anche fra i seguaci del Corano e molti di essi conser-vano nelle loro abitazioni bei quadri di Maria, laMadre del « profeta Gesù » . È commovente vedereammalati, anche anziani, chiedere con rispetto, comebambini, la medaglia della Madonna, non solo persè, ma anche per i loro figli, e sentirli dire con grandesemplicità che essi amano e pregano ogni giornola Madre di Gesù. In pochi mesi ho distribuito intutti i reparti parecchie centinaia di medaglie .

Quando scoccherà «l'ora di Maria> , anche per questoPaese?

SAC . PIETRO TIGNONSINIneisstonario salesiano

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Assiria, come nazione, oggi non esistepiù: un regno scomparso . Gli assirianiperò ci sono ancora e sono gente in

gamba e intelligenti . Dappertutto, nell'Iran,negli uffici, negli ospedali, in commercio, oc-cupano posti di fiducia e di responsabilità . Neiloro villaggi, a contatto con gli Arabi e con iKurdi, conducono vita pacifica, amati e rispet-tati da tutti per il loro spirito di dolcezza ecordialità e soprattutto di generosa ospitalità .

Gli assiriani sono di origine semitica . Hannouna lingua propria che conservano gelosa-mente, ma imparano con estrema facilità lelingue dei popoli vicini : l'arabo, il turco, ilkurdo, il persiano, in molti casi anche il russo .C'era una tradizione che dice che San Tom-maso predicò il Cristianesimo in Assiria in-sieme con l'apostolo San Giuda Taddeo . Sfor-tunatamente gli assiriani non sono tutti dellastessa fede perchè ai tempi di Nestorio s'in-filtrò fra di loro lo scisma: c'è distinzionenetta fra nestoriani (o assiriani staccati daRoma) e caldei ossia appartenenti alla Chiesacattolica .

Nell'Iran vi sono due diocesi caldee : quelladi Urmia e Salmas con sede a Rizayeh concirca 4000 cattolici ; e quella di Seria con sedea Teheran con circa 6500 cattolici . Il rito diquella chiesa cattolica è conosciuto comesiro-orientale o caldeo . Questo rito, che daiMissionari della Mesopotamia fu portato nel-l'Asia centrale e nell'India, prevale nel Ma-labar, costa sud occidentale dell'India, dove alritorno al cattolicesimo dei Nestoriani verso lafine del secolo XVI si modificò in senso latino .Ad Abadan c'è una forte comunità assi-

riana, in maggioranza dissidenti cioè stac-

Uno

raglio sulla vita dura e coraggiosatri missionari di Abadan (Iran)

cati dalla Chiesa di Roma ; però numerosi sonoanche i cattolici. Ogni domenica nella nostrachiesa parrochiale si celebra la messa in ritosiro-orientale ; è vero però che molti fedeli dirito caldeo, a causa dell'orario, intervengonoalla messa in rito latino .

L'unico sacerdote caldeo nel Khuzistan ri-siede ad Ahwaz, a circa 120 chilometri daAbadan: ha cura diretta di quelle anime e ìsacerdoti di Abadan si prestano spesso adaiutarlo. Nel rito Siro-orientale la Cresimaviene amministrata subito dopo il battesimo ;anche per questo motivo il sacerdote di ritolatino non battezza i bambini di rito orien-tale se non in caso di necessità, perchè nonpuò amministrare loro la cresima .

Fra gli assiriani, anche dissidenti, Gesùè molto amato e la Vergine Santa è moltoonorata, direi anzi delicatamente e fervida-mente venerata. Si attende con pazienza efiducia l'ora del buon Dio, il momento cioèdel ritorno all'unico ovile .

Le prime suore che si stabilirono nel Khu-zistan e che ci aiutano, furono le suore diS. Zita, che fin dall'ottobre del 1958 aprironoin Khorramshahr un giardino di infanzia ele prime classi elementari . Arrivarono inIran nel 1934 e subito a Teheran avviarono unorfanotrofio per le bambine povere della ca-pitale. Venticinque anni di lavoro le feceroconoscere tra il popolo ; prodigarono un beneimmenso in ogni classe di persone . Dopo annidi sacrificio riuscirono finalmente ad aprireuna scuola modello per 500 fanciulle e darecspitalità a oltre un centinaio di orfanellenella capitale dell'Iran . Sul Golfo Persico, con

i

l'appoggio dell'Internunzio apostolico Mon-signor Zanini, fu iniziata ultimamente unascuola a Khorramshahr a circa 500 chilometrida Abadan: e ce n'era bisogno .

Anni fa parlare del Golfo Persico era comedescrivere la bocca dell'inferno . L'entratadel Golfo aveva qualche cosa di misterioso edi avventuroso perchè si doveva rasentare• sfiorare una lingua di terra che si stendecome una lancia minacciosa, . conosciuta celnome terribile di Costa dei Pirati . Nel GolfoPersico le navi sembravano intrappolate eavvolte nei calori di una bolgia infernale .Erano anni in cui non si parlava ancora dipetrolio . Le coste dell'Arabia erano deserte• percorse solo da contrabbandieri e mer-canti di schiavi ; le spiagge dell'Iran avevanorari punti di approdo. Le carovane, dopo mesidi viaggio, venivano qui a consegnare preziositappeti a qualche veliero diretto verso oriente.Più di una volta il cannoncino di prua dovettetuonare contro qualche sambuco di pirati checercava di intercettare la rotta delle navistraniere per depredarle del ricco carico .

Oggi le sponde del Golfo rigurgitano di vita ;le acque, libere al passaggio di una intermi-nabile colonna di navi petroliere, cullano l iprodigiosa ricchezza del petrolio . Da oltreun anno gli italiani si incontrano un po'dappertutto . Che cosa ci vengono a fare?

Nella primavera del 1956 una piccola navecisterna, il Falco, al comando del capitanoFerdinando Ciani, attraccò ad Abadan, do-vendo servire per il buncheraggio delle naviall'imboccatura del fiume. Fu il primo con-tatto con i nostri connazionali .

L'anno scorso quando si iniziarono i lavoriper fare dell'isola di Kharg un grande depo-sito di olio crudo da caricare sulle navi digrosso tonnellaggio, sorse la necessità di prov-vedere gli abitanti dell'isola di acqua pota-bile perchè i pochi pozzi locali erano malsani•

insufficienti. Vennero impegnate per il tra-sporto due navi cisterne italiane : l'Asteria•

la Santa Rita Terza, della ditta Lugari eFilippi di Livorno. Fanno la spola tra Abadan•

l'isola con un servizio impeccabile .Anche la linea elettrica fra Abadan e Ahwaz,

moderna, ad alta tensione, sorse con il lavorodella mano d'opera italiana . Ad Ahwaz ab-biamo incontrato i tecnici della Cidonio diRoma, che saranno presto impegnati nellacostruzione di migliaia di case prefabbricate .

Corre voce che qualche migliaio di famiglieitaliane venga presto a insediarsi qui adAbadan per coltivare vasti appezzamenti diterreno e far sorgere villaggi modello. I nostripochissimi sacerdoti pensano con piacere manello stesso tempo con sgomento che le animedella loro vasta parrocchia vanno aumen-tando. È difficile assistere religiosamente inostri italiani; non abbiamo personale . Inqueste vaste solitudini si sente veramente lanecessità di Dio e la presenza di un sacerdoteche conforti . Penso al sacrificio delle PiccoleSorelle di Gesù, le brave suore del PadreFoucauld, che lavorano nel lebbrosario diMeshed e che devono sacrificare anche lagioia della messa e comunione quotidiana .

Conforta il pensiero che nel grande lavoroche grava sulle nostre braccia, c'è semprel'aiuto del Signore. Ricordo le parole di unmistico persiano, Ansari, che scrisse :

« Conoscere il mondo significa disprezzarlo :Conoscere Dio significa essere perduti nel

suo Amore » .È quello che ci auguriàmo anche in mezzo

ai derricks, ai pozzi di petrolio, al rombodelle perforatrici e al flusso continuo dell'oronero che fa correre le macchine di tutto ilmondo .

Nel corso degli ultimi anni una folla dibandiere internazionali venne a piantarsi at-torno al Golfo Persico, accentuando il suocarattere internazionale : è la caccia all'oronero. Gli italiani sono presenti con l'AGIP ehanno ottenuto concessioni dal governo ira-niano per lo sfruttamento delle falde petroli-fere. Il Golfo Persico vive la febbre dell'oro .

Il paesaggio è di una dolcezza veramenteorientale . Il mare è liscio ; la costa ha il pal-lore del vetro liscio e il cielo sembra chinarsisulla terra e sfiorarla con la sua luce. Un tem-po si trovavano qui le più bell pefe del mondoe i pochi abitanti face;- mestiere dipescatori di perle . Og y~,i oi fare ipescatori di anime

29

80

USILB.

Maria Ausiliatrice vigilava. . .

Con fiducia avevo applicato sull'auto di unmio fratello, un cruscotto con l'effige di MariaAusiliatrice e di S. Giovanni Bosco, suppli-candoli di proteggerlo . Questa preghiera fupienamente esaudita il 21 ottobre p. p., percui il mio caro fratello, nella zona di PiazzaBrembana, viene ora chiamato « il miraco-lato». Egli, agente ed esattore di una filialedella Banca Provinciale Lombarda, sul mez-zogiorno del 21 ottobre, ritornava a casa,dopo il suo giro d'affari . Sulla strada scoscesa,fra Roncobello e Baresi, la sua utilitaria sbandòe rotolò giù dalla scarpata fino all'erbosabalza sottostante, dove avvenne il primosconquasso. La vettura rimbalzando andò asbattere contro un albero . Ma il cozzo fu prov-videnziale perchè sbalzò fuori dallo sportello,

Ecco come fu ridotta la macchina del signor Papa,rimasto completamente illeso .

apertosi, il mio caro fratello, mentre la mac-china continuava la sua corsa spaventosa finoal fondo valle, riducendosi ad un ammasso dilamiere contorte e di rottami . L'autista, dopouno smarrimento temporaneo, si trovò inco-lume seduto sulla striscia di prato senza laminima sbucciatura ; non solo, ma inerpican-dosi tremante, ritrovò intatta la borsa dei va-lori affidatigli . Commosso, egli attribuì subitola sua incolumità alla protezione di MariaAusiliatrice e di S. G. Bosco. Ora il fratello,che dai giornali è stato definito « una persona

molto fortunata», con un pellegrinaggio aTorino, con un'offerta e la pubblicazione dellagrazia, desidera manifestare la sua vivissimagratitudine alla potente Ausiliatrice e al suoApostolo, che lo salvarono in forma unani-memente riconosciuta miracolosa .S. Giovanni Bianco (Bergamo)

SR. ANGELINA PAPA, F .M .A .

Salva in un pauroso salto nel vuoto

Il 18 luglio a Cogne (Val d'Aosta), ove ab-biamo un pensionato estivo, una delle nostrefigliuole, Libretti Marina di 17 anni, duranteuna gita, mentre coglieva stelle alpine, per-deva l'equilibrio e rotolava paurosamente lungoil pendio disseminato di rocce, giacendo quindiimmobile, sotto lo sguardo esterefatto delledue Suore che accompagnavano la comitiva .«Madonna Santa, salvala tu!» fu il gridoaccorato e fiducioso delle Suore . La ragazza,trasportata faticosamente fino ai vicini casolari,presentava una larga ferita alla regione fron-tale e altre ferite lacero contuse con sospettelesioni alla spina dorsale. Le sue condizionierano tali da farne temere imminente la per-dita. Da Cogne partirono due squadre di soc-corso per trasportare a valle l'infortunata .Chi l'aveva vista dopo la caduta riteneva cheormai la ragazza non fosse più in vita . Lesquadre di soccorso giunsero a Cogne dopole 22,30 ; quindi la figliuola venne trasportatain autoambulanza all'Ospedale di Aosta ericoverata con prognosi riservata e in condi-zioni aggravate dagli spostamenti e dal tempo .Passammo giorni di ansia per le temute com-plicazioni interne ; raddoppiammo però lepreghiere alla nostra Madonna e la graziavenne completa . Dopo quindici giorni la nostracara Marina usciva dall'Ospedale perfettamenteguarita, testimone vivente della protezione dellaVergine Ausiliatrice e della veridicità delleparole di Don Bosco : « Basta che un giovaneentri nelle nostre Case, perchè la Madonna loprenda sotto la sua specialissima protezione» .Vercelli - Istituto Sacro Cuore

SUOR MARIA ALBINI, DIRETTRICE

ottenute per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S. Maria Mazzarello, di S. DomenicoSavio e di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche in-viato offerte ed elemosine per sante Messe di ringrazia-mento - i seguenti :

Abbà angelo - Accornero Virgilio - Alloisio Irma -Andreoli Lorenzo - Andreussi Fiorinda - Anselmo Teresa -Anselmo Virginia - Aprosio Stefano - Arduino Caterina -Arioldi Testa Rosa - Aschiero Eugenia - Attina Maria -Aureli Frumento Lina - Avellini Lina - Badini Rosella -Bagnati Caterina - Baldi Rina - Barale Maria V . Isaia -Baravalli Maria Luisa - Barbero Maria Ernesta - BardanoPietro Bardellino Costa Lina - Barletti Enrico - Batti-stessa Semira - Beccaris Gemma - Bechelli Mario - Be-lardone Maria - Benedetto Maria e Agnesina - BerettaEmilia - Beretta Luigia - Bergamo Enrico - Bergia SerraAnita - Berlenghi Luigi - Bernicchi Assunta - BerniniSecondo - Berrino Maria ved . Sossi - Berti Virginia -Bernabei Biagini Maria - Biagi Margherita - BiancardiIrma Bianco Lidia - Bich Carolina - Bisaglio Pietro -Rischi Filomena - Bolzanello Imoli Flora - Bonacini Eu-genia - Borio Crestani Maria - Bosio Delfini - BroccoliElide - Brunod Adelaide - Caligari Assunta - CampagnaMaria - Caponetto Agatino - Cappelletto M. ClotildeCarabelli Augusta - Caraglio Angelo - Carbone Fano . -Caregnato Nivei - Casarini Tina - Cassarti Giuseppina -Cassinelli Esmelia - Casucci Anna - Catanese Luigi -Cattoretti Ines - Cavagnero Giovanni - Cavalli Franco -Cipolla Maria Teresa - Cecchioli Bracchi Gino - CeccoliAlfonso - Cerino Nicola e Fam . - Chiaramello Fam . -Cancelli Clementina - Ciriani Sergio - Cocchi Iolanda -Confienza Carolina - Conterno Placido - Contesini Nena -Corazzi Norma - Cortassa Rosa - Corti Bianchi Irene -Corsi Wanda - Costa Francesca - Cravero Maria Marghe-rita - Crosta Ernesto - Daffara Annunziata - D'AlcontresMaria - D'Alcontres Matilde - Damosino Eugenia - DannaEnrichetta - Degiovanni Ermelinda - Delù Consolino -De March Nenna Cleofe - Demartini Maria ved . Boggio -Denegri Rosa - De Paoli Letizia - Dezzani Maria - DiMarco Giuseppina - Donatello Luigi - Dondeynaz Battista -Farina Francesca - Fasce Dina - Fassetta Caterina e Franco- Faunette Angela - Favre Maria Celestina - Felotti Eli-sabetta - Ferruzzi Pasquale - Fiducia dott . Antonino -Filippi Vincenza - Floreani Amalia - Formento Assunta -Formento Maria - Francioni Giuseppina - Gaeta Grana-

C4LtuiAntonietta Ubaldi (Fenegrò-Como)ringrazia M. A. e S. G. B. peraver trovato impiego quando giàdisperava di trovarlo .Claudia Galimberti (Monza-Milano)invocando M. A. e S . D . S . riebbesalvo il figlio Maurizio colpito dapleuropolinonite.Alessandro Nigra (Cascina Vica-To-rino) è riconoscente a S. G . B . pergravissima crisi felicemente superata .Giuseppe Delilippi (Torino) essen-dosi raccomandato con particolarefiducia all'intercessione di M . A .e di S . G . B ., a grazia ricevuta inviaringraziamento e offerta .Margherita Boetto (Bagnolo Pie-monte-Cuneo) raccomandatasi a M .A . e a S . G . B ., fu guarita successi-vamente da due malattie.M . Ferro e consorte (Torino) espri-mono vivissima riconoscenza aM. A., a S. G. B. e a S . D. S .intervenuti a ridare pace e serenitàalla famiglia in momenti angosciosi .Nella Monti (Torino) rende pubblicoringraziamento a M . A . per impor-tante grazia ricevuta.

Maddalena Canessa (Torino) adem-pie la promessa di pubblicare lagrazia ricevuta da sua figlia, guaritadopo tre operazioni a una gamba .Erma Bioglio (Mottalciata-Vercelli)manda offerta a M . A . e a S . G . lt .per grazie ricevute e da ricevere .Maria Bertolo (Verolengo-Torino)sentitamente ringrazia M. A. eS. G. B. per l'assistenza alla suafamiglia .Famiglia Varchino (Torino) è rico-noscente a S. G. B. per grazia ri-cevuta.Alfredo Bassi (Varese) attribuiscea M. A. la grazia di aver potutotrovare la somma dell'affitto dellacasa il giorno prima dello sfrattominacciato .Elvira Barbero (Nizza Monf .-Asti)rende pubbliche grazie a M . A .e a S. G. B . per guarigione ottenuta .Callista Barailler (Pré S. Didier-Aosta) ringrazia M. A. per il figlioRomano, protetto in un grave peri-colo, e per altra grazia.Pierina Masera (Moncalieri-Torino)offre il suo obolo pro Missioni rin-

tella Nina - Gaido Giuseppe - Gai Rino - Galbusera Ta-rabini Lina - Galiasso Carla - Galli Rosa - Gallo Alessandro- Gamba Irma Garatti Gemma - Gastaldi Luigia - Ga-viglio Rosina - Gay Santina - Ghia Santina - GiannoneMaria - Giordano Anna - Golfino Lucia - Gonella Maria -Gradara Vera - Gratagliano Giuseppina - Grenola Lidia -Grillone Rosina - Guarsegnati '[eresia - Guascone Rosetta- Gubba Emilia ved . Pia - Guidi Lucia - Ivaldi Clelia -Lambertucci Anna - Landini Tommaso - Landolfo Paola -Lazzaro Rosarina - Lesa Beatrice - Lodi Isabella - Lo-metti Maria - Lorenzi Maria Rosa - L,upatini BracchiAngiolina - Nlachet Vittoria - Nlagni Pasqualina - MaltaCalcedonio - Mancinelli Isolina - Mantello Lunati Adele -Marangoni Francesco - Mariotti Tusaccin Paolina - MassaCarlo - Mattona Giuseppina - Mattioli Luigi - MazziSr . Rosina - Merlo Maria - Mezzari Regina - Miglio Gian-carlo - Migliarini Maria - Milano Dott . Gioachino - Mi-netti Domenica - Mirialdi Matilde - Murando Mau'a -Morazzoni Amelia - Moretti Margherita - Morgera Ca-terina - Mortara Giovanna - Moscarino Mario - MattiniLena - Mulassano Francesco - Munier Paolina - MusmeciSalvatore - Musso Fiorentino - Nani Borreani Ermelina -Neva Alfredo - Nivali Giuseppina - Noli Cosimo - Pa-gliotti Micono Annetta - Pagnini Maria - Palermo Sal-vatore - Pontieri Don Pietro - Pau Serra Giuseppe - Pa-vignano Anna - Pecloja Dott . Pino - Penco Carmelina -Perassoli Adele - Perenzin Filomena - Perni Dote. F . -Perzana Maria - Pesaro Roudano Maria - Pesce Giuseppe -Piccot Margherita - Picollo Colombario Maria - PisaniGiovanna - Pitet Caterina - Plesciti Ermenegildo - PompeoLina - Pozzi Angiolina - Primo Antonietta - QuarantaGiorgio - Quasimodo Luigi - Ramondetti Lucia - Rapi-sarda Dott . Francesco - Rotori Eligio - Ratto Paolina -Rivasi Maria Antonietta - Rivelli Vincenza - RolandoCesare e Fam . - Rossetti Anna - Rosso Giovanni - Ro-verato Bettanin Giuseppina - Russo Olimpia - SacchiZaino Filide - Sacco Ado - Saglietti Ernestina - SancitiAdalgisa - Scalvenzo Bruna - Scavero Giacomo e Teresa- Secco Emilia - Sergent Silva Teresita - Serpotta Ca-logero e Maria - Serra Albertina - Serra Edhelweiss -Serrantoni Francesca - Severino Pinuccia - Sormani Gio-vanni - Speziari Santino - Spinello Maddalena - Sprea-fico Corti Enrichetta - Tessitori Maria ved . Fabbro - ToddeEugenia - Tondello Elisa - Tosi Ester - Tramonto Rosaved . Mariani - Trio Carolina - '[risoglio Luigia - VandoniMaria - Vavalà Rosa - Ventura Elisa - Vergnano Maria -Vezzoso Luigi - Vigliano Giuseppina - Violante Giuseppe -Tirando Luigia - Viscido Orlando - Vitali Montini Rina -Viterbo Piera - Vottero Daria - Voyat Mario - WeissIgnazio - Zaccone Candida - Zanaroli Maria - ZanottoAnna - Zimelli Ada - Zorzi Annunziata - Z,uech Rosina -Zunino Lina .

graziando M. A. e S. G. B. perl'impiego ottenuto dal figlio .Maria Pascale in Casucci (Acqua-viva delle Fonti-Bari) segnala tregrazie ricevute : il risanamento da undissesto finanziario e la guarigionedel marito e di una figlia, che hapure vinto un concorso magistrale .M. T. A. (Torino) rende grazie aM. A. per la felice soluzione diuna situazione familiare che si tra-scinava da anni .Elena Picco (Torino) ringrazia M . A .•

S. G. B, per protezione ricevuta•

raccomanda loro i suoi figli .Maria Barro Pagan (Conegliano-Tre-viso) inviando offerte ai missionari•

raccomandandosi a M . A . ha ri-cevuto un'importante grazia di or-dine spirituale .Carlo Rapato (Lucerna-Svizzera) conalcune novene a M . A . e a S . G . B .ha avuto la grazia di un'ottima si-stemazione familiare.G. Marocco (Torino) rende graziea M. A . e a S. M . Mozzarella perottenuta guarigione .Maria Gamba (Torino) ringraziaM. A . e S . G. B . per la loro assi-stenza nella nascita di una bimba .

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32

C, ez í~2Ee2ceaaia~e di

Come se uno gli avesse detto : «Alzati ecammina! »

Il mio piccolo Silvio, fino all'età di 3 anni,non solo non camminava, ma non era nep-pure in grado di reggersi in piedi, per esitidi paralisi . I medici mi avevano dichia-rato che non avrebbe camminato prima deiio anni. L'altra sera andai a far visita aduna signora che in mia presenza restituì aduna sua amica l'abitino di S . Domenico Saviodichiarandole di essere stata esaudita . Una miazia volle passare sulla testa e sulle gambettedel bambino l'immagine prodigiosa . La si-gnora che possedeva l'abitino, vedendo la miasfiducia, mi incoraggiò ad aver fede perchèil Santino certamente avrebbe operato il mi-racolo . Ed ecco ciò che avvenne . Il giornodopo il mio Silvio, mentre si trovava con altribambini, proprio come se uno gli avesse detto :«alzati e cammina», camminò da solo e cam-mina tuttora. Il Santo ha voluto darmi unsegno della sua potenza e bontà. Vorrei chequesta grazia fosse pubblicata a sua gloria .Napoli

VERA STROMILLO

I medici furono impressionati del prodi-gioso miglioramento

In seguito ad un'infezione tetanica di formaacuta, mia figlia Isabella urgentemente venivaricoverata all'Ospedale. I medici tentaronoogni cura, facendo numerose iniezioni al siero,ma le speranze e le possibilità di salvarlasembravano venir meno . Le pie Sorelle dellaMisericordia, che circondavano di premure lamia creaturina, visto l'acutizzarsi della malattia,mi consigliarono di affidarla a S . DomenicoSavio. La fede e le preghiere al Santo fecerosì che, dopo qualche ora, la febbre sparisse eil sorriso della mia cara Isabella tornasse

S. DOMENICO SAVIO

limpido e sereno . I medici, impressionati ecome trasecolati per il prodigioso migliora-mento, constatavano la potente intercessionedi S . Domenico Savio .S. Stefano di Zimella (Verona)

ANNA ZANINI IN PEGORARO

Riacquista improvvisamente l'uso dell'artoIl bimbo Vittorio Brunello di quattro mesi

di età, con un braccio immobile per motivisconosciuti agli stessi medici, riacquistò im-provvisamente l'uso dell'arto appena la mammanascose sotto il guanciale l'immagine di S . Do-menico Savio . Rientrata infatti nella stanza,rimase sorpresa nel vedere il bimbo tenerein quella stessa mano l'immaginetta del Santoe far atto di porgerla alla sua mamma . Rico-noscentissimi, inviamo un'offerta .Bessica (Treviso)

FAMIGLIA BRUNELLO

Vera Bertotto Bianco (Veglio Mosso-Vercelli) dichiarad'aver ricevuto due grandi grazie dall'amabile protet-tore delle mamme, S . D. Savio.Silvio e Carla Turco (Torino) donano due monili a S .D . S . avendo riconosciuto il suo valido intervento, im-plorato con preghiere e con l'abitino, nella nascita delpiccolo Marco .Rita Bosco (Torino) nell'attesa tormentata di una na-scita, indossò l'abitino invocando l'aiuto di S . D. S . efu mirabilmente esaudita . In segno di riconoscenzainizia una Borsa missionaria.Maria Gontero (Piossasco-Torino) ringrazia S . D. S .per il buon esito di un'operazione agli occhi .Valentina Sangalli Boffelli (Almè-Bergamo), dopo variedelusioni, raccomandandosi a S. D. S . e portandonel'abitino fu rallegrata dalla nascita di una_ cara bimba.Gilberto e Mariarosa Costa (Torino) ringraziano S . D . S .per la felice nascita di una figliuola .Da Tromello (Pavia) inviano segno di gratitudine aS. D. S. le mamme: Luigina Vitali, Sandrina Zanoni,Giuditta Prigioni .Isaia D'Andrea (Rauscedo-Udine) per l'intercessione diS. D . S . ebbe la bimba guarita da un male misteriosoe persistente .Teresa Monti (Mazzè-Torino) subì felicemente un'ope-razione invocando con fiducia S. D. Savio .

L'ultima parola la disse Don RinaldiIl bambino Pero Giuseppe Maria, dopo

poche ore dalla nascita, fu colpito da unabroncopolmonite in forma gravissima . Va-lenti medici chiamati a consulto lo diederoperduto . I parenti ricorsero con grande fiduciaall'intercessione di Don Filippo Rinaldi, cheoperò un vero miracolo. Il bambino infattiincominciò subito a migliorare e guarì per-fettamente . I genitori inviano un'offerta alleOpere Salesiane .Nizza Monferrato

FAMIGLIA PERO

1 medici avevano finito il loro compitoMio marito era stato colpito da gravissimo

infarto cardiaco . I Medici avevano dichiaratoil caso disperato . Mio fratello salesiano miportò una reliquia di Don Filippo Rinaldidicendomi : « Tu sai che i medici hanno finitoil loro compito . . . Ebbene, prendi questa re-liquia di Don Rinaldi e mettila sul petto del-l'ammalato. La sera stessa come d'incanto erapassata la bronco-polmonite, sopravvenuta dapoche ore. Il malato passò la notte tranquillo .Con le mani incrociate sul petto, restò pervari giorni immobile raccomandandosi al suocaro Protettore . Ora ha ripreso il servizio diautista di piazza senza sentire più nessundisturbo .Portorecanati (Macerata) ENRICA VECCHI DAMIANI

Il sogno divenne lieta realtàEro affetta da trombo-angioite . Il mio stato,

resosi grave, aveva allarmato i miei figli,tanto più che bravi specialisti non davanoalcuna speranza. Non rimaneva che volgerelo sguardo al Cielo e impetrare l'aiuto divino .Tutti in famiglia ci raccomandammo al servodi Dio Don Filippo Rinaldi, mentre si pre-gava dai Salesiani e dalle Figlie di MariaAusiliatrice . Una notte sognai il Servo di

£ei trlei, ceooiarie del 5ewa di 2t-0

DON FILIPPO RINALDIDio che presso il mio letto in compagnia diuna Signora mi sorrideva . Stette così qualcheminuto e poi si allontanò . Nell'atto di varcarela soglia, si girò e sorrise nuovamente . Sve-gliandomi, raccontai alle figlie che vegliavanoal mio capezzale il bel sogno, e non potettipiù riaddormentarmi per la gioia provata .E il sogno divenne lieta realtà . Il mattinomi sentii bene, mi alzai e mi feci accompa-gnare in chiesa per ringraziare il Servo diDio Don Rinaldi, di cui il Signore si eraservito per concedermi la grazia ritenuta datutti prodigiosa . Gli anni, che sono passatisenza ricadute, ne hanno dato la più splen-dida conferma .Cisternino (Brindisi)

MARIA PUNZI

Una grave asma lo tormentava da 4 anniRendiamo grazie al Servo di Dio Don Fi-

lippo Rinaldi, che ha guarito il nostro bam-bino Filippo, di anni 6, da una grave asmache lo tormentava da quattro anni . Il poveropiccino passava molte notti terribili, con tosseche gli durava fino a otto ore consecutivee che lo riduceva in uno stato impossibilea descriversi . Non c'era più nessuna medi-cina che valesse a dargli sollievo quandol'asma lo soffocava. Consigliati dalle Figlie diMaria Ausiliatrice dell'Istituto Immacolata diNovara, presso cui il nostro Filippo frequentala classe prima elementare, ci siamo rivolticon fiducia al Servo di Dio Don F . Rinaldi,supplicandolo con viva fede di far guarire ilnostro bambino. E Don Rinaldi non rimaseinsensibile alle tante preghiere che gli furonoindirizzate . Dalla notte del 27 marzo p. p .il nostro Filippo non ebbe più nessun attaccodi asma e gode ottima salute. Riconoscenti,mandiamo offerta pregando di rendere pub-blica la grazia.Novara

CONIUGI GIUSEPPE E ROSANCELA MARTINI 33

CROCIATA &M"uM1mkBorse da completareBorsa S. Domenico Savio (za), in ringraziamento e percompletare quella grazia, a cura di Peruzzini Luigi (Mi-lano) - i' vers. 25 .000 .Borsa S . Ambrogio, a cura del dott . Panizzi Carlo -Tot . 32.250 .Borsa S . D . Savio, a cura di C . R . (Ragusa) - i° vers. 30 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù e Cuore Immacolato di Maria, acura di N . N . (Cagliari) - Santu Lussurgiu - i' vers . 5000 .Borsa S. Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e S . G . Bo-sco, in ringraziamento e suffragio dei miei defunti e prote-zione alla mia famiglia, a cura di Laura De Ambrosis(Varese) - i' v ers . i o .ooo.Borsa SS. Cuori di Gesù e Maria e S. G. Bosco, a curadi M. F . (Vicenza) - i' vers . 20 .000.Borsa S. Giovanni Bosco, a cura di L . P . (Torino) -i' vers. 5ooo .Borsa SS . Cuori di Gesù e Maria e S . Domenico Savio,secondo le intenzioni della famiglia Scarosso Rita (l'o-rino) - i' vers . 25 .000 .Borsa Teologo Cinese, prega secondo le intenzioni delCanonico L . Pittori (Messina)

i' vers . i 5 .000.Borsa Unione Ex allievi (Varese) - i' vers . 20 .000 .Borsa Vita, dolcezza, speranza mia, a cura di IsabellaMartini Ceccherini (Roma) - i' vers . 40 .000.Borsa Vergine Ausiliatrice, in memoria del piccolo Stefano, a

cura di Pietro Provenzano (Agrigento) - i' vera . 30.600 .Borsa Vergine di Pompei e S . Giovanni Bosco, esauditecie proteggeteci, a cura di C. C . (Napoli) - Tot. 42 .030 .Borsa Venga il tuo regno, a cura di M . S . 22 .500 - CircoloMissionario di Baar (Svizzera) 25 .000 - Tot . 47.500 .Borsa Ziggiotti D. Renato, a cura di Gori Maria -T,)t .16.soo .Borsa Auxilium Christianorum, Consolatrix afictorum, acura di Cremonesi Maria Raffaella (Cremona) - Tot . 42.500 .Borsa Anime del Purgatorio, in suffragio di T icone Mar-cello, a cura della figlia T . Maria Luigia - i' vers . 20.000 .Borsa A Don Bosco, affnchè ci aiuti a trovare pace e se-renità, a cura di Cristina Leone (Genova) - i' vers . 20 .000 .Borsa Anzini Don Abbondio (13 a) - i' vers . sorellePatrito io .ooo ; G. C . T . 8ooo ; Carlo Alberto ; CesarePasquale G . 10 .000 - Tot . 28 .000 .Borsa Angeli Custodi, a cura di Ferrero Alessandro eOrnella (Vercelli) - Tot. 12 .000 .Borsa Amadei Don Angelo (4a), a cura di Zucca Italo(Ancona) Rizzoglio Guido 500 - Tot. 49 .300 .Borsa A onore di Maria Ausiliatrice e di S . G. Bosco,in suffragio dei miei cari e per il bene spirituale e materialedei miei figli, a cura di C . C . (Messina) - i ° vers . 5ooo .Borsa Boccadoro Sofia e Sandro, a cura di Gai Maria(Torino) - Tot. 40 .000.Borsa Benediteci sempre (2a) a cura di Marcon Marghe-rita (Venezia) - i' vers . i o.ooo .Borsa Boselli Carlo e Maria, in suffragio e memoria, acura di Boselli Faustino - i' vers . 25 .000 .Borsa Bianchi Giovanni Battista, a cura della sig .raBianchi - Tot . 40 .000 .Borsa Beasi Rinaldo, a cura deii figlio Giuseppe (Pesaro)- Tot. 29 .000 .Borsa Berruti Don Pietro (7a), a cura di Jole e Pio Zanon(Torino) - i ° v ers. i o .ooo .Borsa Bandiera Fratelli, vivi e defunti 'ut nos exaudire digne-ris', a cura di Don Alfredo Bandiera (Varese) - I ° vers .35 .500 .Borsa Calogera Maria Savia, a cura di S . C . G . (Agrigento)Sferrazza Grazia 5ooo ; dott . G. Ferrero 3ooo ; RosaVisconti rooo - Tot . 43 .500 .

TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000

Borsa Cuore Immacolato di Maria, a cura di BianchinMaddalena, maestra (Vicenza) - i ° vers . 5000 .Borsa Contreras Plutarco Canonico, a cura di MariaAldana-Lagos (Messico) - Tot. 22 .532 .Borsa Cuore SS . di Gesù e Cuore Immacolato di Maria,proteggete Clara, a cura di B . E . (Torino) - i' vers . 5ooo .Borsa Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco,pregate per me, a cura di Bice Bruno (Verona) - Tot . 30.000 .Borsa Cuore SS . di Gesù, Maria Ausiliatrice e Servodi Dio Padre Giuseppe Picco, a cura delle sorelle PiccoCostamagna - i' vers . 20 .000 .Borsa Cuore Immacolato di Maria, S . G . Bosco, S . D . Savioe Don F. Rinaldi, aiutatemi sempre, a cura di ManginiLina (Genova) - Tot . 21 .500 .

Borsa Costa Federico e Pia, in suffragio, a cura di GonellaGiuseppe (Genova) - Pietro Molinello 2000 ; FamigliaArtusio looo ; Giorgio Delmonte 2000 - Tot . 48 .000.Borsa Divina Provvidenza (15a), a cura di BoglioneFrancesco - Tot . 48 .000 .Borsa Don Bosco e Don Rinaldi, a cura di D . F . - Clo-rinda Invernizzi De M . r1 .ooo - Tot . zr .ooo .Borsa Don Bosco, Don Rinaldi e Domenico Savio, acura di Cavallero Angela (Alessandria) - Tot . 20 .000 .Borsa Dio nel nostro prossimo, a cura degli alunni delprof . Vevey Abele (Torino) - Tot . 44 .200 .Borsa De Agostini Don Francesco, in suffragio e ricordo,offerta dagli ex allievi di Ferrara - i' vers . Sooo .Borsa Don Bosco,a cura di Groff Livia (Belgio) - i'vers .5000 .Borsa Esauditemi, Mamma Ausiliatrice, a cura di C . M . G .(Cuneo) - Tot . 39 .000 .Borsa Emilia, in suffragio e ricordo, a cura della soc . Ve-trocok (Torino) - Viscardi famiglia rooo - Tot . 26 .ooo .Borsa Fontana Mendes (2a), a cura di F . L . (Pesaro) -Tot . 37 .700 .Borsa Fiorini Prof. Ferdinando, in suffr . e ricordo, a curadella ved . Teresa e figlia Stefania (Roma) - i' vers . 30 .000 .

Borsa Faccenda Egidio (Cuneo) - Tot . 30.000 .

Borsa Giardino Prof. Andrea, in memoria, a cura didi C . A . (Roma) - i ° vers . 20 .000 .Borsa Gesù, Maria, Angeli e Santi, aiutateci in vita e in morte,a cura di M . Letizia Lavagetto (Novara) - 1' vers . 6ooo .Borsa Grazie, Maria Ausiliatrice e Santi protettori, acura di Pastore Caterina (Aosta) - i ° v ers. i o .ooo .

(continua)

Borse completeBorsa O . e Maria Rollino, confidando nell'intercessionedi S. G. Bosco, perchè Maria Ausiliatrice conceda lagrazia desiderata (Novara) - Tot. 50 .000.Borsa SS . Trinità, Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco,salvate l'anima mia e dei miei cari (Foggia), a cura diPrincipe Giovanna - Tot . 50 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù e S. G. Bosco - Clara Coltro12 .000 - Tot. 5o .io5 .Borsa S . Cuore di Gesù e Maria Addolorata, a cura diD. Romano Giuseppe (Torino) -- Castelnuovo Eufrasiarooo ; Zambelli io .ooo - Tot. 64 .660 .Borsa Savio Domenico Santo, a cura della famiglia DeLuigi (Alessandria) - Tot . 53 .000 .Borsa Astori Sac . Prof. Mario (za) - R. Rinaldi 4000 -Tot . 50 .750 .

Borsa Fontana Antonio, a cura di Fontana Giusto (Pe-saro) - Tot . 51 .400.Borsa Gesù, Maria, Giuseppe, a cura di B .C .E . (Ca-tania) - Tot. 50 .000 .Borsa Gesù Bambino e Maria Ausiliatrice, a cura diN. N . tramite il Direttore della Casa Salesiana di Mi-lano - Tot. 50 .000.Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di Bertana Marietta(Genova) - Tot . 50 .000 .Borsa Fenoglio Pina Vedova Prandi - L. 5o .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, in suffragio diQuaranta Margherita ved. Bottasso, a cura del dott.B. Bottasso (Cuneo) - L . 50 .000 .Borsa Berardinetti Don Domenico, in suffragio ; e sorellaEmma, per rassegnazione alla sua cecità, a cura dellesuore Figlie del Calvario di L'Aquila - L . 50 .000.Borsa Biancu Vittorio, Salesiano, in suffragio e ricordo,a cura del fratello Canonico Giuseppe (Sassari) - L . 50 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, aiutatemi in tante necessità!,a cura di Esterina Macchi (Varese) - L . 50 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice, S . G . Bosco,S . D . Savio e Don F . Rinaldi, in suffragio dei genitori efamiliari, a cura di V. C . (Alessandria) - L . 50 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffragio dellanonna e mamma, a cura del nipote e figlio Magi Alcide(Terni) - L: 50 .000 .Borsa SS. Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, proteggetemia moglie e i miei figli, a cura di C . C . G . (Milano) -L. 50.000.Borsa Campora Stefano e Margherita (Cuneo), a cura diN. N . - L . 50 .000 .Borsa Monti Cesira, in suffragio, a cura del colonnelloMonti Giacomo (Torino) - L . 50 .000.Borsa Ulla Giuseppe (Alessandria) - L . 50 .500 .Borsa S . Giuseppe e S . Rita, salvatemi, in suffragio, a curadi Antonia Salotti (Terni) - Tot . 50 .600 .Borsa S . Domenico Savio, a cura di Luigi Peruzini (Mi-lano) - Tot . 5o .ooo .Borsa Ziggiotti Don Renato, a cura di P . M . - L . 50 .700 .Borsa Anzini Don Abbondio (rza) - N. N . 22 .000 -Tot . 50 .500 .

Borsa Maria SS . Ausiliatrice, dona la salute a ZonatoLuigi (Verona) - L . 50 .000 .Borsa S . Ambrogio, a cura del dottor Panizzi Carlo(Imperia) - Tot. L . 52 .250 .Borsa Gesù Eucaristia, Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco,a cura di Z . V . (Vicenza) - Tot . 67 .000 .Borsa Gesù Sacramentato, Maria Ausiliatrice e DonBosco, p . g , r ., a cura di E. M., (Genova) - L. 50 .000.Borsa Faccenda Enzo, in suffragio, a cura della madreLodovica (Cuneo) - L . 50 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco e S . Giovanni Battista, a curadi N. M., Parrocchia Agnelli (Torino) - L . 50 .000 .Borsa A Mari Ausiliatrice, S . G . Bosco e S. D. Savio,in suffragio dei genitori, per la salvezza mia e dei miei cari,a cura di pia persona (Cuneo) - L . 50 .000 .Borsa Sacra Famiglia, a cura di E . S . (Verese) - L . roo .ooo .Borri Immacolata Concezione . Barberis Coniugi, in suf-fragio, per disposizione testamentaria (Napoli) - L. ioo.ooo .Borsa S . G . Bosco, S. D. Savio e Don Filippo Rinaldi,intercedete presso il S . Cuore e Maria Ausiliatrice, peri miei figli, a cura di Assunta Colella (Napoli) - L . 50 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù e Maria, proteggete S. M. (Pia-cenza) - L . 50 .000.Borsa SS . Trinità, Maria Ausiliatrice e Don Bosco, acura di Principe Giovanna (Foggia) - L . 50 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù e Maria Ausiliatrice, p. g. r .,a cura di Formiga Irene (Biella) - L . 50 .000 .Borsa Congiu Don Francesco, Salesiano (za), in suffragioe ricordo, a cura dei nipoti (Cagliari) - E. Congiu Cardu38 .000 - Tot . 50 .000 .Borsa Signorini Don Mario, a cura del nipote Sergio(Novara), - L . 50 .000 .

Borsa S. Domenico Savio, proteggi Maria Pia, a cura diCasalini Mariannina (Forlì) - L . 5o.oon .Borsa Immacolata Regina, proteggi Penna Carolina econgiunti . S . Francisco (California)

L. 74.700 .Borsa SS . Trinità, fate che cammini sempre alla Vostrapresenza, a cura di C. M. T. (Messina) - L . 50 .000 .Borsa Per grazia da ricevere, a cura di Costanza Rosalia-Vaccaro (Palermo) - L . 50 .000 .Borsa Mio Signore e mio Dio!, a cura di A . G. (Mi-lano) - L . 5o .00o.Borsa Maria Ausiliatrice e Don . F . Rinaldi, a cura di An-gelo Periti (Piacenza) - L . 50 .000 .Borsa S . Cuore, Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco (za),a cura di Bice Bruno (Verona) - L. 6o .ooo .Borsa O . M. Rollino -confidano nell'intercessione di S. G .Bosco pecchi Maria Ausiliatrice conceda la grazia secondole loro intenzioni (Novara) - L . 5o .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e-S . G. Bosco, in memoria diS. A ., a cura di D. A . D . (Catania) - L. 55 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di ZanonAugusto, Nanda e figlio Giovanni (Venezia) - L . 5o .ooo .Borsa Don Bosco, proteggi la mia famiglia, a cura diG. A . (Catania) - L . 50.000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di DanteCamiciottoli (Firenze) - L . 6o .ooo .Borsa Pelissier B. Giov. Antonio di Saint-Oyen, a curadi U . B. (Aosta) - L . 50 .000.Borsa S . Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice, S. G . Boscoe Don F. Rinaldi, proteggete la mia famiglia, a cura diAngela D'Antoni, Terranova (Trapani) - L . 50 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice, S . G . Bosco,p. g . r ., a cura di Rebaudengo Maria (Torino) - L . 50 .000 .Borsa Coper Gemellino, in suffragio e ricordo, a cura delPadre Emilio (Sondrio) - L. 50 .000 .Borsa Gesù Sacramentato, Maria Ausiliatrice e S . G .Bosco, salvate le nostre anime, concedeteci una buonomorte, a cura di Carlotta Novoscone ved . Nobili (Na-poli) - L . 55 .ooo .Borsa S . Giovanni Bosco, a cura di Luccio, Giovanni eAnnibalina (Asti) - L. 50 .000 .Borsa Ugo Famiglia, p . g . ricevuta (Torino) - L. So .ooo .Borsa S . Giovanni Bosco, in memoria e suffragio di FalcoLuigi, a cura del dott . Falco Pietro - L . 5o .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice, in memoria e suffragio di Zavat-taro Carolina ved. Falco, a cura del dott. Falco Pietro- L . 50 .000 .Borsa Cuore immacolato di Maria, Regina della pace edel mondo, a cura di Masera Maria (Torino) - L . 5o .ooo .Borsa SS. Dei Genetrix, Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco,a cura di N. N . - L. 6o .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di un ex allievo - L . 50 .000 .Borsa San Giovanni Bosco, a cura di un ex allievo . -L . 50 .000 .

(continua)

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONIcon sede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto rz gennaio 1924, n . 22, può legalmentericevere Legati ed Ereditd . Ad evitare possibilicontestazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un Legato : « . . . lascio all'Istituto Sa-lesiano per le Missioni con sede in Torino a titolodi legato la somma di Lire . . . (oppure) l'immo-bile sito in . . . ~ .Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :

. . .Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria. Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo n .(luogo e (lata)

(firma per esteso)

36

i nostri moii1 1111L',

Salesiani defuntiSac . Giovanni Segala, t a Torino a 88 anni .Conobbe il Santo Fondatore e godette dell'amabile influssodella sua paternità e della sua santità per quasi tre anni,passati all'Oratorio come condiscepolo del Servo di DioDon Luigi Orione, col quale mantenne poi sempre vin-coli di amicizia.Nei 69 anni di vita salesiana occupò alte cariche di respon-sabilità, rivelando squisito tatto, prudenza somma e fe-deltà assoluta a Don Bosco e al suo spirito . Sono centi-naia e centinaia i salesiani che si plasmarono alla sua scuoladi genuina e soda spiritualità salesiana, specialmente neglistudentati filosofici e teologici .Dal 1935 ebbe la cura spirituale dell'Istituto delle Figliedi Maria Ausiliatrice come Vicario del Rettor Maggiore,compito che assolse con un interessamento pieno di bontà,di sollecitudine, di soprannaturale zelo, di sincera umiltà,prodigando i suoi tesori di esperienza, di profonda pietà,di fedelissimo attaccamento allo spirito e alle tradizionisalesiane . Nel 1958, celebrata la sua Messa di Diamante,fu costretto al riposo ; ma più che di riposo, l'ultimo fuper lui un anno di segreta immolazione e di preghiera .Sac. Paolo Barale, t a Torino-Valsalice a 73 anni .Lavoratore e apostolo instancabile, si è spento nella lucedi Dio il io novembre scorso, dopo 56 anni di vita sale-siana . Sacerdote di mente eletta e temprata alla ricercascrupolosa della verità, nello spirito di Don Bosco formòalle battaglie della vita con cuore di padre varie genera-zioni di giovani dei nostri Licei di Frascati, Torino-Val-salice e Catania . Animatore dell'Azione Cattolica e dellagioventù universitaria (FUCI), guidò le anime agli idealipiù sublimi, dando esempio di quella convinzione di fedee sodezza di virtù che rifulsero in tutta la sua vita .Sac. Marcantonio Arduíno, t a Torino .Sac. Alessandro Malleus, t a Borgomanero (Novara) .Sac. Giacomo Mussa, t a Pinerolo (Torino) .Sac. Giuseppe Hesse, + a Punta Arenas (Cile) .Sac. Paolo von Styp, t a Stoccolma (Svezia) .Sac. Amilcare Marescalchi, t a Frascati (Roma) .Sac. Tommaso Faccíolla, t a Manduria (Taranto) .Sac. Vincenzo Martin Gardon, t a Siviglia (Spagna) .Sac. Patrizio O'Leary, t a Newton (Stati Uniti) .Sac. Rodolfo Wohlrab, t a Burghausen (Germania) .Sac. Antonio Luskar, t a Lubiana (Jugoslavia) .Sac . Angelo Fiori, t a Parma .Sac. Domenico Grísentí, t a Varese .Sac. Maurizio Hógele, t ad Amstetten (Austria) .Sac. Giovanni Jezíorek, t Lodz (Polonia) .Sac. Domenico Massa, t a Philadelphia (Stati Uniti) .Sac . Pietro Nícellí, t a Quito (Equatore) .Sac. Pietro Squarzon, t a Piossasco (Torino) .Sac . Edoardo Scavone, t a Maroggia (Svizzera) .Sac. Bonifacio De Marco, T a Piossasco (Torino) .Coad . Luigi Vígorelli, t a Bologna .Coad . Isidoro Banisz, t a Firenze .Coad. Martino Goicoechea, t a Barcellona (Spagna) .Coad. Giuseppe Tràger, t a Benediktbeuern (Germania) .Coad. Antonio Guerrero, t a Cuiabà (Brasile) .

Cooperatori defuntiMons. Giuseppe Guerra, t a Triggiano (Bari) .Anima eletta di Sacerdote, e Don Peppino » (così lo chia-mavano tutti) si dedicò all'educazione della gioventù nel-l'Associazione Giovanile di Triggiano, che organizzò sale-sianamente, formando cristianamente diverse generazionidi giovani. L'Associazione a S . Cuore di Gesù», perfettoOratorio salesiano, ebbe la sua fanfara, il suo teatrino,la sua Schola Cantorum e il suo cortile attrezzato con igiochi . Don Peppino però non si fermava alla parte ri-creativa, ma lavorava in profondità, formando lo spiritodei suoi giovani con i Sacramenti e la preghiera .Fin da giovane sacerdote promosse col Can . BeniaminoBux la fondazione dell'Orfanotrofio salesiano del «Reden-tore » di Bari. Era lui il Sacerdote che andava dal Seminario,di cui era Vice-Rettore, a celebrare in una cappelletta dellaperiferia di Bari, situata proprio nel punto ove sorge oggiil magnifico 'l'empio del SS . Redentore .Decurione dei Cooperatori Salesiani di Triggiano (Bari),non solo ammirò Don Bosco, ma lo seppe imitare .

Mons. Giovanni Chitussi, t a Udine .Fu sacerdote ricco di fede, d'intensa preghiera e di vitaintemerata . Amantissimo del lavoro e instancabile nellozelo, si dedicò pure al delicato ministero tra i carcerati,meritando il bel titolo di a Angelo delle carceri » . Per setteanni attese anche alle confessioni dei giovani del nostroIstituto locale .-Sac. Felice Cantoni, t a Rogorbello di Vervio (Sondrio) .Passò i 21 anni della sua vita sacerdotale nella stessa par-rocchia, un remoto povero angolo montano, che conobbei grandi benefici spirituali, civili ed economici del suo zelo .Imitò Don Bosco accoppiando l'attività esterna con unaabituale unione con Dio .Dott. Comm. Pietro Perin, t a S . Donò di Piave a 91 anni .Con lui è scomparso un autentico apostolo, che esercitòla professione di medico come una missione, cercando peri pazienti la salute del corpo, ma anzitutto quella dell'a-nima . Svolse pure una vasta attività di apostolato nell'A-zione Cattolica, per la buona stampa, le Missioni, l'Uni-versità Cattolica, la lotta antiblasfema, il culto e l'amorealla Madonna, e specialmente per la Lega dei Padri diFamiglia, da lui fondata a S . Donà due anni prima che inItalia si organizzassero le Associazioni Uomini Cattolici .I suoi sentimenti come Cooperatore salesiano possiamoarguirli dalla finale di una sua lettera intima al Direttoresalesiano di S . Donà : » Desidero che sulla mia tomba siaposta la dicitura : Cooperatore salesiano e se si vuole insecondo luogo "Primo iniziatore della Unione Uomini Catto-lici in Italia'' i .Grand'Uff. Firmino Ravecca, t a Varazze a 65 anni .Ex allievo affezionato e Cooperatore convinto, fu semprepresente e attivo in ogni opera di apostolato . Anima ar-dente e generosa, meritò con la sua instancabile attivitàdi essere eletto Zelatore prima e poi Consigliere Ispetto-riale dei Cooperatori . A Lourdes come a Bruxelles, a Romacome a Torino portò il suo fervido entusiasmo, felice divedere ogni anno nuovi progressi nella vita della Pia Unione .Nota dominante della sua personalità fu una pietà sentitae alimentata di Eucaristia e di devozione mariana .Felice Merlo, t a Regina Margherita (Torino) il I2-xI-1959 .La fede informava tutte le sue opere . Fu amato e stimatoda tutti perchè a tutti volle bene e per quanto potè fecedel bene : ne era segno la fiducia accordatagli ripetutamentenelle elezioni amministrative del suo Comune .Pieretto Doralíce Maria ved . Squízzato, t a Roma .Fu donna di tempra adamantina, di fede profonda e sen-tita, d'intensa, continua preghiera. Cooperatrice affezio-natissima alla Famiglia Salesiana, le donò quattro dei suoiquindici figli : tre Figlie di Maria Ausiliatrice e un Sale-siano, più una nipote . Tra le ultime raccomandazioni allanumerosa corona di figli e nipoti, risalta quella della fe-deltà alla recita quotidiana del Santo Rosario .Ignazio e Adelaide Vighetto.Nella vita li guidò una fede viva ed operante . La fiducianella Provvidenza li confortò e sostenne . Consacrarono,lieti e generosi, un figlio a Dio nella Famiglia Salesiana .Alla famiglia lasciano una preziosa eredità di buoni esempi .Clotilde Ebraico, t a Taranto a 61 anni.Da quando i Salesiani ebbero la cura della Parrocchia di SanGiuseppe, trovarono sempre in lei la Cooperatrice pronta, sa-crificata, alacre ad ogni più grande o umile cooperazione .Curò l'istituzione, il consolidamento e il progressivo dilatarsidell'Arciconfraternita dei Divoti di Maria Ausiliatrice, di cuifu degna presidente . Ebbe a cuore il decoro della casa diDio e volle personalmente attendere alla confezione e ripa-razione dei sacri paramenti e indumenti sacerdotali.

Altri Cooperatori defuntiBaglietto Benedetta - Baratto Luigi - Berardi Cesarina -Berra Angelo - Bertone Teresa ved. Germano - BollanoEttore - Candio Dott. Pasquale - Caruso Epifania - Ce]-lini Maria Giuseppa - Cieco Antonietta - Cisari TeresaBaligan - Cioccolini Costanza - Coccia Editta - De Ber-nardi Rag . Giov . Edoardo - Di Chio M . Teresa Pellegrino -Del Missier Marcella Ferraris Monica - Figina Verginiaved. Cattaneo - Fin Italia ved . Carli - Fulin Luigia - Gal-vagna D . Alfio - Gibelli D . Giuseppe - Gigante Nicola -Lettieri Rosa ved . Porro - Maccario Cesare - MarengoElda - Martinetti Carolina - Mezzano Guglielma - MonaiMens. Battista - Morelli Caterina - Mosconi Amelia -Nonis Cristante Carolina - Pagannone Domenica - ParisiLivio - Pasini Falchero Antonietta - Passarin BordignonDina - Rinelli Bernardino - Rossero Adelaide - RossiDon Severino - Ruffo Vincenzo - Saccatelli Can . Felice -Salvadori Lucia - Tafuri Ing . Antonio - Trisoglio Igina -Ubezio D . Lucio - Variana Celso - Zanoni Antonia.

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TORINO IN DATA 16 FEBBRAIO 1949, NUMERO 403 . - CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICADIRETTORE RESPONSABILE: SAC. DOTT. PIETRO ZERBINO, VIA MARIA AUSILIATRICE 32, TORINO (714) - OFFICINE GRAFICHE SEI

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