Campane Di Posina - Aprile 1960

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Suoneranno a distesa le campane di Posina!

In quel giorno, consacrato al Mistero della Resurrezione di Cristo, esse si ri-sveglieranno come da un sonno profondo, per offrire a tutti il tripudiante annun­cio: « E' risorto! E' risorto! ».

Il loro suono argentino, gentile e melo­dioso, ci sembrerà più vibrante ed armo­nico, più gaio e festante delle mille altre volte che lo udimmo con indifferenza e svogliatezza.

Tutto attorno a noi, si colorirà di nuo­va luce, dalle valli oscure alle splendenti cime delle nostre storiche montagne, glo­riose di epiche e leggendarie immolazioni.

La primavera sorriderà danzando nel suo svariatissimo tappeto verde, trapunta­to quasi ad arte da fiocchi di fiori bianchi.

Sentiremo canterellare tra sasso e sas­so, armonioso più che mai, il nostro fiu­me Posina.

PASQUA ci darà la sensazione di un concerto generale di cuori gaudenti, di sor­ridente natura e di paesaggio vivificato.

Ma tutto questo ad una condizione: che il Mistero del Cristo Risorto si compia prima di tutto nei nostri cuori.

Cristo non è il dio delle tenebre, è in­vece il Dio della Luce.

Cristo non è il dio della tristezza, è il

Dio della Gioia.

Cristo non è il dio del tormento, è il

Dio della Tranquillità e della Pace.

Cristo non è la luce di alcuni privile­

giati, è la Luce di Tutti.

Cristo non è la gioia dei fortunati, è la Gioia dei sofferenti.

Cristo non è pace dei potenti, è la Pa­ce dei poveri.

Portiamo Cristo nelle nostre anime! A-priamo le porte del nostro cuore al Re trionfatore della morte, al Risorto per noi, al Vincitore del peccato e di satana.

Cristo risorto in noi, porterà con sè il Paradiso: saremo inondati dalle sue gra­zie, trasformati in Lui.

Nel candore di questa trasformazione personale, tutto, attorno a noi ci sembre­rà vivere e pulsare in un modo meravi­glioso e sorprendente.

Quando il cielo brilla di limpidezza, anche l'infinito mare sorride di azzurro e di luce.

Facciamo Pasqua! Prepariamoci bene alla nostra Pasqua!

Canteremo con le campane la nostra immensa gioia: « E' risorto! E' risorto! »!

DON FERDINANDO

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2 BOLLETTINO PARROCCHIALE

Cari amici vicini e lontani: Buona Pasqua!

E' presto detto ma non è altrettanto com­preso!

Quel « Buona Pasqua » sembra ormai di­ventato una formalità di convenienza, o, per non essere troppo maliziosi, un'occa­sione di più per ricordare semplicemente i nostri cari, i nostri amici e conoscenti, i nostri lontani di tutti i continenti.

Ho espresso un parere personale, che può valere ed anche no.

Non vale certamente per voi cari emi­grati dell'Australia, del Sud Africa, della Francia, del Luxemburgo, del Belgio, del Canada e degli U.S.A., che, con le vostre letterine natalizie, avete esternato quei ca­ri e dolci sentimenti di fede, di bontà e di soavi ricordi, che dimostrano, in queste bel­le ricorrenze, il vostro attaccamento alla Religione, alla Patria, al Paese che vi ha visti nascere e crescere ed alle vostre con­trade ormai spopolate.

Non vale senz'altro, quel parere, per i miei cari vicini, che, ancora una volta, co-

me nella notte di Natale, consolantissima e indimenticabile, sapranno, sia pur nel si­lenzio devoto, offrirmi l'augurio più bello, più gradito e più desiderati con la loro presenza ai Sacri Misteri della Settimana Santa e con l'accostarsi al Banchetto Eu­caristico.

Sono i fatti che convincono e commuo­vono!

E quella idea, non vale neppure per me, sebbene l'abbia formulata. Dirvi « Buona Pasqua » e lasciarvi con la bocca asciut­ta ed il cuore vuoto non è proprio di mia natura.

Con l'augurio pasquale vi voglio fare un gran regalo: vi regalerò Gesù! Venite tutti a riceverLo.

A Gesù dirò di vivere sempre con voi, di accrescere la vostra Fede, di aiutarvi nel quotidiano sforzo di seguirlo portando la vostra Croce, di benedire le vostre fati­che, i vostri sudori, il vostro lavoro, di dare salute e prosperità alle famiglie, di proteggere ed amare i cari lontani.

Voglia Gesù esaudire il mio augurio pa­squale e la mia preghiera costante.

Buona Pasqua! Buona Pasqua a tutti!

Prima di presentarvi l'orario delle Funzioni Sacre della Settimana Santa, permettete alcune paterne raccomandazioni ed alcuni doverosi avvertimenti: — La Settimana Santa ci ricorda il Mistero fonda­

mentale della nostra Religione: « Passione, Morte e Risurrezione di Gesù, nostro Salvatore ».

— Siate presenti, sempre in orario, a tutte le Fun­zioni Sacre.

— Un vero cristiano deve vivere ogni santo giorno della Settimana Maggiore con fede profonda e con riconoscente amore.

— Venite alla benedizione delle Palme per canta­re il vostro Osanna al Figlio di Davide e ricevere l'olivo benedetto, che porterete nelle vostre fami­glie come simbolo di pace.

— Non mancate alle ore di Adorazione stabilite per i fedeli della vostra contrada. E' un atto di amore e di riconoscenza a Gesù, che patì e morì per tutti.

— All'ultima ora di Adorazione (ore 19-20) della Domenica delle Palme, del Lunedì Santo e del Martedì Santo, sono invitati gli uomini ed i gio­vani e tutti quei fedeli, che non hanno potuto ve­nire durante il giorno. Verrà celebrata la San­ta Messa vespertina e distribuita la Comunione a chi lo desiderasse. Il nostro Altare

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Ore 9 Lighezzoli - Zamboni - Fuccenec-co - Maso;

» 10 Roma - Canderle - Battiston -Cavrin;

» 11 Scuole; » 12 Suore - Macello - Munari - Gari­

baldi e Piazza. Pomeriggio

Ore 13 Cervi - Prà - Ronzi - Ase - Co­sta - Nolle;

» 14 Bezze - Spagnoli - Spini e tutte le contrade del Mogentale;

» 15 Bettale - Radar - Benetti; » 16 Canova - Ressi - Masolo; » 17 Costamala - Pistore - Sella - Ta-

mazzolo - Fornasa - Piombi - Ro­tonda;

» 18 Collo - Leparo - Paoli - Molesini - Mazzolati - Scrivan;

» 19 Uomini e giovani con S. Messa e discorso;

» 20 Chiusura.

Ore 19

Ore 15 » 19

GIOVEDI' SANTO S. Messa di Gloria e Comunione Pasquale dei bambini e delle don­ne. Dopo la S. Messa inizio ado­razione del S. Sepolcro.

VENERDI' SANTO Via Crucis; S. Messa dei Presantificali - Pre­dica e Processione.

SABATO SANTO Ore 22,45 Benedizione del Fuoco e del Sa­

cro Fonte e S. Messa del Gloria. Comunione generale degli uomi­ni e dei giovani.

DOMENICA DI PASQUA Ore 10,45 S. Messa cantata;

» 15 Vesperi solenni.

Buona Pasqua!

Benedizione Pasquale delle famiglie Dopo Pasqua, il sacerdote farà una visi-

tina a tutte le famiglie, portando gli auguri e la benedizione pasquale.

Accoglietelo con figliale devozione. Ricordate però che la benedizione della

gioia e della prosperità è condizionata agli animi ben preparati e ben disposti.

In qualche diocesi del Trentino, il par­roco non benedice quelle famiglie dove, an­che un solo membro di esse, non abbia fat­to pasqua.

Che cosa dovrei fare per molte famiglie di Posina?

Il sacerdote porta la benedizione a tutti: è cosa lodevole allora che tutti siano pre­senti.

— Si fa un invito particolare alle signore e alle signorine, di accostarsi al Sacra­mento della confessione durante le 40 Ore. Noi sacerdoti saremo sempre a di­sposizione. Esse, così facendo, avranno la possibilità di ricevere Gesù in ogni giorno della Settimana Santa.

— Il Giovedì Santo pomeriggio è riservato alla confessione dei bambini, delle si­gnorine e delle signore.

— Nel pomeriggio del Sabato Santo, dalle ore 15 in poi, Confessioni per tutti. Al­la sera, e precisamente dalle 19 alle 22,45, i sacerdoti confesseranno soltanto gli uomini ed i giovani.

— Si raccomanda la presenza alle suggesti­ve cerimonie dalla Vigilia Pasquale, che avranno inizio alle 22,45 del Sabato Santo.

Attenzione alle regole del digiuno Eucari­stico:

Dalla Chiesa prima della Comunione è co­mandato:

1) Il digiuno di tre ore dai cibi solidi e dal­le bevande alcooliche.

2) Il digiuno di un'ora dalle bevande non alcooliche.

3) L'acqua non rompe il digiuno eucari­stico.

DOMENICA DELLE PALME Ore 10,30 Benedizione delle Palme e Santa

Messa cantata. Segue esposizione solenne ed ini­zio 40 ore.

Pomeriggio delle Palme Ore 12 Adorazione Suore;

» 13 Signorine; » 14 Classi I, II, III, IV, V della Dot­

trina Cristiana; » 15 VI classe e adolescenti; » 16 Donne; » 17 Contrà Munari - Macello - Gari­

baldi e Piazza; » 18 Canova e Roma; » 19 Uomini e giovani con S. Messa e

discorso; » 20 Chiusura.

LUNEDI' e MARTEDI' SANTO Mattino

Ore 7 Esposizione e S. Messa; » 8 Doppio - Lissa - Lambre - Gan-

na - Beber - Ruste;

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Le spose e le mamme preparino sulle lo­ro tavole le fotografie degli sposi e dei fi­glioli lontani. Essi forse non avranno la gioia di avere la benedizione pasquale, per­chè vivono in ambienti dove non c'è questa bella usanza. La riceveranno dalla mano e dal cuore del vostro stesso sacerdote nel momento in cui essa scenderà copiosa nelle vostre famiglie.

Nel 1917, la Vergine Santissima, apparen­do ai tre pastorelli di Fatima, aveva detto: « Gesù vuole stabilire nel mondo la devo­zione al mio Cuore Immacolato. A chi la praticherà prometto salvezza. Queste anime saranno predilette da Dio e come fiori sa­ranno collocate da me dinanzi al suo trono ».

Ecco dunque quanto ci chiede la Madon­na: che siamo devoti al suo Cuore Immaco­lato. E ci ha pure indicato quello che dob­biamo fare: Rosario tutti i giorni. A Lour­des lo raccomandò, a Fatima, in tutte le sei apparizioni, esortò a recitarlo quotidiana­mente. Come risponderemo noi all'invito della Madonna? La nostra risposta deve es­sere solo questa: recitare ogni giorno il Santo Rosario.

In tutte le contrade ci si raccolga ogni se­ra davanti al capitello, sia recitato il Rosa­rio devotamente, adagio e meditando i mi­steri.

Così, in questo mese di maggio 1960, ono­reremo il Cuore Immacolato di Maria. Lei ci prenderà sotto il suo manto e ci custodi­rà come suoi figli prediletti.

Possiamo arrivare in tutte le contrade per rivolgere una parolina a tutti i devoti di Maria? E' cosa impossibile!

Per quest'anno i Fioretti saranno predi­cati ogni sera nella Chiesa parrocchiale alle ore 20,30 ed a sere alternate: — nella Chiesetta dei Cervi, ore 19,45; — davanti al Capitello del Doppio, ore 20,15; — nella Chiesetta della contrà Bettale, ore

19,45; — davanti al Capitello della contrà Lighez-

zoli, ore 19,45. Non dimenticheremo poi le altre contra­

de che desiderassero la presenza del sacer­dote almeno una volta alla settimana.

Cari amici lontani, è Maggio in tutto il mondo!

Voi senz'altro ricorderete i gruppi devoti attorno ai Capitelli e alle piccole nicchie, che i vostri nonni hanno eretto in ogni con­trada. Qualche volta, forse, o per forza o per buona volontà, vi siete trovati in essi, a pregare con cuore la Mamma di tutti, la Mamma dei poveri. A Lei avete domandato salute, lavoro, una sistemazione più cristia­na! La Regina del Cielo vi ha aiutati!

Ora siete contenti, sistemati, accasati. Lo dovete anche a Lei, che si premura della vostra sistemazione materiale, perchè, meno preoccupati di essa, abbiate il tempo di pen­sare di più alla vostra anima.

Così, lontani da tutti, anche dai ricordi più cari, abbiate fiducia: c'è una Mamma che veglia e che prega per voi.

La vostra mamma terrena, durante que­sto bel mese di Maggio, sgrana piangendo e sospirando il suo caro Rosario; ma non po­tete sentire il suo affetto, non potete vedere quelle lacrime d'amore e di preoccupazione. Ve le porta però, esile, silenziosa e sorriden­te la Mamma di tutti: Maria Santissima Le raccoglie qui in Italia e in un lampo è in tutto il mondo.

A sera raccoglietevi un momentino. Ascol­tate... nel cuore vostro vibrerà dolcemente la voce della Mamma. Sentirete la carezza soave della Regina dei Cieli invocata da quella creatura lontana che vi ha dato alla luce.

Pregate anche voi: « Ave Maria ». Forse in quel momento stesso, si muovono le labbra care della vostra mammina, dai capelli d'ar­gento, per dire sussurrando: « Ave Maria ». E Maria sarà presente da un capo all'altro del mondo per confortare, benedire ed aiu­tare!

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BOLLETTINO PARROCCHIALE

Nella seconda Domenica di Maggio una ventina di bambini e di bambine faranno la loro Prima Comunione. Sarà uno spetta­colo commovente, un tripudio dei cuori e una festa delle famiglie.

Voi, genitori carissimi, godete che i vostri figli si incontrino con Gesù per la prima volta. Nel prepararli siate più preoccupati della loro anima che del loro corpo; della veste interna della grazia di Dio, che deve ornare l'anima più che della veste esterna, che deve coprire il corpo. Tenete lontano da loro ogni vanità e frivolezza.

Nei giorni immediatamente precedenti al­la grande festa aiutateli a prepararsi alla loro prima confessione. Allontanate dalla vostra casa ogni motivo di disordine, di dis­sipazione, di discordia; fate intorno ai vo­stri piccoli un ambiente di preghiera, di rac­coglimento, di bontà.

Preparatevi voi stessi a fare una bella S. Comunione insieme con i vostri piccoli e con i loro fratelli e familiari. Fate in mo­do che il giorno della Prima Comunione sia un giorno di paradiso per i piccoli neoco­municati e per tutta la famiglia.

Portateli alla S. Comunione più spesso che è possibile, magari ogni giorno. Non ab­biate paura di Gesù: Egli è la vera Vita dell'anima.

Sia vostra suprema cura che i vostri pic­coli conservino e accrescano sempre la bon­tà del loro grande giorno.

Nel giorno di S. Marco e nel triduo pre­cedente la festa dell'Ascensione si fanno in tutte le parrocchie le processioni dette « del­le Rogazioni ».

Le Rogazioni hanno lo scopo di impetra­re le benedizioni di Dio sulle nostre campa­gne e di allontanare da noi i flagelli della Giustizia divina.

Questa pia pratica delle Rogazioni ebbe inizio nella diocesi di Vienne (Francia) nel secolo V, per iniziativa del Vescovo S. Ma-merto, il quale ordinò che si facessero so­lenni processioni di penitenza nei tre giorni che precedevano la Festa della Ascensione. Nell'anno 816 il Papa Leone III la stabilì per Roma e di qui si diffuse rapidamente in tutta la Chiesa.

A Posina le processioni si terranno con il seguente programma:

— 25 Aprile: S. Messa in parrocchia alle ore 7 e processione ai Zamboni.

— 23 Maggio: Processione alla Ganna con partenza alle ore 7 e S. Messa ai Cervi.

— 24 Maggio: S. Messa in parrocchia alle ore 7 e processione al Collo.

— 25 Maggio: Processione in contrà Spa­gnoli e S. Messa al Cimitero.

Tutti i buoni cristiani devono sentirsi in dovere di partecipare a queste pubbliche suppliche, implorando con fede e spirito di penitenza la benedizione del Signore sui no­stri campi e su tutte le nostre cose.

(Ottobre 1959 - Marzo 1960)

Battesimi: Losco Graziano di Giuseppe (Baruccio); Cervo Nereo di Italo (Cervi); Costabeber Dario di Antonio (Beber); Bo­netti Daria di Bruno (Benetti).

Matrimoni: Zambon Adelchi con Toldo Luigina; Cervo Angelo (Francia) con Can-derle Elsa; Costaganna René con Benetti Maria; Fabris Angelo (Padova) con Losco Rina.

Morti: Sella Silvio, anni 53 (Costamala); Canderle Maria, anni 43 (Canova); Cecchel-lero Giuseppe, anni 43 (Munari); Zambon Maddalena, anni 79 (Ase); Gorlin Martina, anni 73 (Xomo); Beber Angelo, anni 99 (Doppio); De Pretto Bruno, mesi 6 (Spa­gnoli); Ferracin Teresa, anni 73 (Lambre); Costaganna Oliva, anni 68 (Lambre); Cor­tiana Severina, anni 51 (Macello).

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Giovani, amici miei! Dopo un lungo inverno tanto freddo e

noioso, attendiamo ansiosamente il ritorno della primavera, che abbia da mutare il tri­ste paesaggio invernale, in un ridente pae­saggio, pieno di verde, di fiori, di luce, di sole, di canti, di profumi.

Tutto si attende dalla primavera: è la sta­gione della speranza.

Forse voi sarete meravigliati come mai in questo tempo si parli tanto di voi, dei giovani in genere: sui giornali, alla radio, alla televisione, nelle conferenze. Si parla di voi in bene e in male, a proposito e a sproposito.

Il perchè di tanto parlare è unico: voi siete la speranza del domani, voi siete la primavera della società.

Anche in casa vostra, gli occhi di tutti sono fissati su di voi, si spera tutto da voi. Una famiglia senza giovani è una famiglia senza speranza, senza vita, senza gioia.

Così è anche in una parrocchia: se man­ca la gioventù, la vita parrocchiale intristi­sce, muore.

Qui a Posina ci sono giovani e tanti gio­vani, ma come sono? Ormai vi conosco tutti: siete dei bravi giovani, pieni di buona vo­lontà, bravi lavoratori, allegri, gioviali, sim­patici.

Religiosamente siete altrettanto? Vorrei dir di sì, o quasi sì, ma per ora

non posso. Non vivete ancora la vita par­rocchiale. Venite anche a Messa, alla festa: ma per un giovane d'oggi, è troppo poco per potersi dire buon giovane e mantenersi buon giovane.

Nostro Signore ha istituito i Sacramenti per comunicarci la Sua vita, per farci feli­ci. Non frequentando i Sacramenti, non si ha la vita di Dio in noi, allora ecco il per­chè di tanti giovani disorientati e tristi.

Ma voi avete tanta buona volontà e allo­ra si può sperare ad un domani più bello e si possa avere anche a Posina una fiorente

Azione Cattolica con dei giovani buoni e generosi.

Mi dispiace che ancora non si abbia un ritrovo attrezzato, ove voi possiate passare le vostre serate in serena letizia, lontani da ambienti tante volte non adatti, ove si im­para di tutto, fuorchè il bene e l'onesto.

Ma speriamo nella Provvidenza e si pos­sa avere quanto è necessario per acconten­tare i vostri gusti e i vostri desideri. Al­lora non ci vedremo soltanto al sabato sera per una breve conferenza, ma i nostri in­contri saranno più frequenti e impareremo insieme tante belle cose e passeremo le no­stre serate in perfetta letizia.

Colgo l'occasione per farvi anch'io, cari giovani vicini e lontani, il mio più bel au­gurio di Buona Pasqua col Signore Risorto in tutti i cuori!

Don Giovanni

Sono certamente pochi i paesi come il no­stro dove la gioventù quasi completamente manca alla vita religiosa. Da uno sguardo in Chiesa, durante la Messa domenicale, si può pensare che il paese di Posina sia abi­tato soltanto da persone di mezza età o an­ziane.

E' questo il primo e più valido elemento per dedurre che manca nella gioventù la educazione religiosa, cristiana. Deduzione, che del resto si può fare assistendo ai di­scorsi o conversazioni che si tengono in piazza o nei ritrovi pubblici ove raramente si coglie qualche frase e pensiero ispirati a sentimenti cristiani. Al contrario invece, si coglie con assidua frequenza e regolarità la bestemmia, inutilmente, sembra, condannata con tanta rigorosità dal Codice Penale (ar­ticolo 724).

Ma quali sono le cause per cui è così po­co sentita la vita religiosa nella gioventù nostra? Si può assolutamente escludere che la colpa sia del Clero. Infatti questo non ha mai mancato di rivolgere continui ed af­fettuosi appelli per una maggiore frequen­za alla Chiesa ed ai Sacramenti.

Credo che la causa di questa indifferenza vada ricercata nella educazione familiare.

Qui da noi, gl'interessi materiali, hanno sempre nettamente dominato sugli interessi

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spirituali: si pensa prima di avere comple­tato il lavoro nel campo, nei prati, e poi, ma se c'è tempo, si scende alla Chiesa, al­trimenti le campane si lasciano suonare per gli altri.

E' in base a questi principi, a questo mo­do di pensare che si regola la vita dei ge­nitori, che vengono educati i figli. Quanto spesso si sente dire nelle famiglie: « Oggi in Chiesa non ci vai, perchè c'è il tal lavo­ro da fare! ». Oppure: « Imparare a leggere, a scrivere e a fare i conti che è questo che serve e non lo studiare la religione o l'an­dar dal prete! ».

E anche se non ci fossero queste frasi, basterebbe il comportamento ispirato a in­teressi materiali dei genitori, per inculcare nella mente del giovinetto l'idea che la re­ligione è un sovrappiù, un qualche cosa cui

Il sorriso di Robertino, agli amici vicini e lontani, questa volta sostituisce il più bel fiore che avessi potuto cercare per voi, cari Emi­grati. Egli vi dice ancora una volta: « BUONA PASQUA! ».

dedicarsi quando si ha tempo, ma sempre per niente.

Non c'è altro ambiente in cui si impari tanto, in bene o in male, come in quello familiare. E lì che si assorbono quei prin­cipi, quelle direttive su cui si costruisce la propria vita. Per quanto si studi e si giri e si viva in ambienti diversi, ci si accorge un giorno che il nostro modo di pensare e di comportarci ha la sua prima origine nel­l'educazione e nell'esempio datoci in fami­glia. Ci si potrà dimenticare come si fa una divisione o qual'è la capitale d'Italia, ma mai un'« Ave Maria » o una bestemmia im­parata accanto al focolare domestico.

Ricordiamo il detto del Maestro Divino: « Non può un albero buono dare frutti cat­tivi, come del resto nemmeno l'albero cat­tivo darà frutti buoni ».

Un giovane di Posina

Abbiamo, si o no, delle meravigliose rappre­sentanze di Posina in volta per il mondo? Que­sti graziosi bimbi, sono il vostro orgoglio, cari genitori lantani, ma sono anche il nostro ono­re e la nostra gioia.

Robertino ha già un anno e mezzo... « è mol­to birichino, ma è la nostra consolazione e il nostro giocattolo. Borbotta tanto ed è tanto intelligente. Quando torna papà gli fa un sacco di moine: prende subito la sedia perchè si sieda, e poi gli dà tanti bacini e gli fa mille carezze. Se vedessero che tesoro!... ».

Le parole tra grafette le ho rubate da una letterina inviata da Johannesburg. E' contenta mamma Miriam? Sara contento senz'altro an­che il buon papà di Robertino.

Come è andata a Natale? Un tempaccio da Vigili, che prometteva una nottata tremenda. Acqua e neve, neve ed acqua!

Tremavo per la riuscita della Messa di Mez­zanotte. Ma invece tutt'altro! Sfidando la ne­ve, il vento da tormenta, e il freddo i miei bravi uomini ed i buoni giovanotti sono venuti.

Una bella Messa cantata, alla Comunione 150 uomini, pastorelle di Natale a 4 voci di­spari, campane a distesa!

Ho sentito diversi delle contrade più sco-mode uscire in questa espressione: « Se non fosse stato per quel tempaccio da Siberia, sa­rei venuto a costo di rompermi il collo! ».

Bene! Allora vi aspetto a Pasqua tutti! Spe­riamo che in quella notte il tempaccio e la Siberia se ne stiano a casa loro!

E la neve? C'è da ringraziare il Signore che non l'abbiamo più sotto i piedi. S'è ritira­ta sui mille metri e lassù ce n'è per tutta la estate! Questa volta le « trote » di Posina non si lascieranno prendere per la coda dai nostri ragazzini, perchè acqua ce ne sarà sempre in abbondanza, fresca e cristallina.

A Posina quindi neve per tutto l'inverno. Ho detto a Posina, perchè ad Arsiero è riuscita ap­pena a sporcare i tetti. Qui abbiamo visto il sole pallido pallido una o due volte.

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La prima

nevicata

del 1960

Ci son state due grosse nevicate: una da ma­re e l'altra da montagna: 70 centimetri di ne­ve la prima volta e 50 centimetri la seconda. Non vi parlo delle altre nevicate minori. Che se la neve fosse rimasta sempre così come era caduta, con la sovrapposizione delle diverse ne­vicate, avrebbe raggiunto il livello di due me­tri e mezzo qui in paese.

Ormai tutti vogliono avere la comodità di poter tornare a casa... in automobile!

Zambon Elisa (Sud Africa) L. 1.000 — Bettale Rodolfo (Francia) franchi 500 — Sella Alfonso (Australia) sterline 2 — Li-ghezzolo Agnese (Australia) L. 1.000 — Li-ghezzolo Oreste (Australia) L. 5.000 — Lo­sco Sofia (Francia) L. 1.000 — Costaganna Onorina (Sud Africa) L. 2.500 — Sella Giu­seppe (Sud Africa) L. 5.000 — Zambon Re­nato (Sud Africa) L. 5.000 — Costa Erne­sto (Belgio) L. 5.000 — Costaganna René (Australia) L. 2.000 — Losco Natalina (Lus­semburgo) franchi luss. 200 — Lighezzolo Ivana e Maria (Australia) sterline 2.

Un vivo ringraziamento a tutti. Vi ricor­derò in modo particolare al Signore, perchè ricompensi degnamente la vostra generosità.

Imprimatur - Vicenza, 6 Aprile 1959 MONS. C. FANTON, V. G.

Scuola Tipografica Istituto S. Gaetano - Vicenza

Da Johannesburg han passato alcuni gior­ni in famiglia Giuseppe e Renato, partiti di là con altri amici della parrocchia di Fusine. Li abbiamo visti ben volentieri.

A tutti quelli del Sud Africa un saluto affet­tuoso. A Giuseppe ed a Renato ancora una vol­ta: « Quando li mangeremo 'stì confetti? ». Le belle ragazze di Posina aspettano.

Nel mese di marzo si son viste partire al­tre care persone di Posina. Chi per la Germa­nia, chi per la Svizzera, chi per la Francia, chi per il Canadà, chi per l'Australia! A tutti buona permanenza e buon lavoro! Amate e ricordate il Signore!.., Renè e la sua sposetta hanno fatto buon viaggio?

Novità di rilievo: La prossima apertura di una cava di marmo posta sul Novegno in « Val dei Grigi » e in « Salto delle capre ». Fra giorni verrà costruita la « tramoja » presso la contrada di Montefiore.

I bravi uomini delle contrade Ganna e Ruste stanno costruendo una strada interpo-derale, che parte dalla strada grande, attra­versa la contrada Ganna e raggiunge poi le Ruste.

A proposito di strade interpoderali è in progetto quella che dalla Rotonda sale al Ta­mazzolo e su su fino alla Sella.

Dalla contrà Munari fino ai Ronzi sta per essere aperta una strada della larghezza di sette metri, sempre in previsione che venga a-perta alla normale viabilità il Passo della Bor­cola.

La provinciale (sic!) Arsiero-Posina, via S. Rocco, per quest'anno dovrebbe essere un fatto compiuto.

Per essa si adoperano continuamente la no­stra amministrazione e quella di Arsiero.

Per questa benedetta strada, rimarrà sempre vero il detto: « Chi la dura la vince ».

Un grosso cantiere ha già incominciato la erezione della Colonia in Via Cavrin. Pensano i Dirigenti che per il prossimo autunno sarà portata al coperto.

Per finire! E' stato concluso il Corso di lingua francese, promosso dalla Camera di Commercio. La frequenza è stata lodevole: 22 alunni hanno affrontato coraggiosamente gli esami e sono stati promossi nonché licenziati in « belle lettere francesi ».

A Tutti la mia benedizione!

Don Ferdinando

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