Campane di Posina - Anno 2002-2003

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Bollettino Parrocchiale Campane di Posina-Laghi-Fusine-Castana 2002-2003

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CAMPANE DI POSINA FUSINE, CASTANA e LAGHISede:Piazza G. Marconi 36010 POSINA (Vicenza) tel. 0445 748118 Pubblicazione PRO MANOSCRITTO delle Parrocchie di: S. Margherita V.M. in Posina, S. Rocco in Fusine, S. Pietro Apostolo in Castana e S. Barnaba in Laghi Un grazie cordiale a Roberto Lorenzato e agli articolisti per la preziosa collaborazione Stampa: Stab. Tip. G. Fuga & Figli - Arsiero In copertina: Foto di gruppo dopo la celebrazione della Cresima Laghi, 20 ottobre 2002Foto in ultima di copertina di G. Spezzapria Veduta panoramica di Laghi

Le offerte raccolte dalla distribuzione del bollettino sono destinate alle opere parrocchiali. L'anno scorso, per, sono servite solamente a coprire le spese di stampa e di invio del bollettino stesso all'estero.

Carissimi,la definizione di Ges come "buon pastore" certamente una delle pi suggestive del Vangelo. Sono cambiati i tempi, i ranghi degli addetti alla pastorizia si sono molto ridotti e quello che un tempo era normale - come vedere un gregge di pecore al pascolo - ora raro. I bambini corrono il rischio di vedere le pecore solo sui libri e se ne trovano qualcuna sui campi sono magari incapaci di riconoscerla, se non corrisponde esattamente a quella vista sul libro. S, sono passati i tempi da quando il pastore condivideva in tutto la vita del suo o dell'altrui gregge, eppure l'immagine di Ges buon pastore non ha perso il suo fascino: essa si presenta a noi in tutta la sua pregnanza. "Io sono il buon pastore - ci ricorda Ges - conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me". E ancora: le pecore ascoltano la voce del pastore; il pastore cammina davanti a loro e le pecore lo seguono, perch conoscono la sua voce. Ecco in poche, suggestive parole la descrizione della vita cristiana: ascoltare la voce del Signore Ges e seguirlo verso l'incontro con il Padre. Da soli? No, perch una pecora sola non fa un gregge, ma assieme agli altri fratelli. Un unico gregge, un solo pastore. Certo, a qualcuno si arriccer il naso al sentirsi chiamare "pecora"! Nel linguaggio corrente il passaggio da "pecora" a "pecorone" breve. Lasciamo che il mondo dica: il cristiano si vanta di essere una pecorella del gregge del Signore perch sa di essere al sicuro: l'erba (sacramenti) sempre verde, l'acqua (parola di Dio) sempre fresca, una buona compagnia (eucarestia domenicale) assicurata. E se le vicissitudini della vita rallentano il cammino, lo rendono pi faticoso, lo oscurano, il cristiano sa che il buon pastore lo prender in braccio, come fa il pastore con una pecora piccina, malata, stanca. E se anche ci incammineremo per strade che portano lontano dal buon pastore, egli lascer il gregge al sicuro per venire a cercare noi, pecorelle smarrite e, trovatici, ci caricher sulle spalle e ci ricondurr all'ovile. Ecco l'augurio che rivolgo a tutti, parrocchiani e villeggianti, immigrati ed emigrati: sentiamoci sempre di pi pecore di quel gregge che ha il Signore Ges come buon pastore.Don Stefano

Cristiani si diventa: dalle parole ai fattiDurante il Consiglio pastorale unitario del 23 maggio 2003 a Castana si parlato della applicazione prossima del documento e relativi sussidi riguardanti il cammino che la Diocesi di Vicenza ha iniziato sulla strada di un nuovo, incisivo annuncio del Vangelo. "Cristiani si diventa" quasi il motto che sta all'inizio - come pietra fondamentale di questa nuova esperienza di incontro con il Signore e il suo Vangelo. I tanti a b b a n d o n i del d o p o - c r e s i m a hanno convinto l'intera diocesi ad incamminarsi su una strada - ardua ma sicuramente giusta - che veda un maggior coinvolgimento delle comunit cristiane e della famiglia (chiesa domestica) nell'annuncio del vangelo fatto ai fanciulli e ragazzi. Anche nel nostro vicariato di Arsiero (comprendente le parrocchie di Arsiero, Tonezza, Castana, Fusine, Laghi, Posina, Casotto, Forni, Pedemonte, M e d a , Lago, Seghe e Velo d'Astico) dal prossimo anno pastorale (sett e m b re 2003) gradualmente ma d ec i s a mente si proceder a d e l l e "innovazioni" che andranno a toccare due momenti della vita sacramentale del cristiano: il battesimo e la cosiddetta "prima comunione". Alcune parrocchie, tra cui le nostre, si appoggeranno ad Arsiero per un cammino serio di riscoperta del proprio essere cristiani che le famiglie sono chiamate a fare in vista del battesimo dei figli. Per quanto riguarda la " p r i m a c o m u n i o n e " il maggior coinvolgimento di comunit cristiane e f a m i g l i e si t r a d u r r in un c a m m i n o approfondito di riscoperta del giorno del Signore, la domenica, vivendo anche insieme - da cristiani - qualche domenica. Le mutate condizioni sociali e cristiane (non pi sufficiente essere nati in paesi cosiddetti cristiani per essere cristiani; non pi sufficiente il battesimo per dirsi ed essere cristiani) ci impongono questo nuovo cammino. Non ci spaventiamo, non ci accontentiamo del minimo indispensabile. Se il nostro cristianesimo ci sta a cuore giunto il m o m e n t o di abbracciare scelte ardue ma i n d i spensabili. Pena la chiusura d e l l e nostre b e l l e chiese per "cessata attivit".

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Anagrafe Parrocchiale 2002-2003POSINABattesimi 10.11.2002 Costabeber Annika di Ruggero e Cattelan Sandra 15.06.2003 Bassi Filippo e Matteo di Giovanni e Baraccani Silvia Matrimoni 08.03.2003 Stiffan Paolo e Zambon Monica 28.06.2003 Lighezzolo Elisa e D a l l ' O s t o Daniel Morti 20.08.2002 09.09.2002 27.10.2002 18.11.2002 26.12.2002 04.01.2003 09.01.2003 19.01.2003 05.02.2003 15.04.2003 FUSINE Battesimi 06.07.2003 Losco Alvise di anni 91 Benetti Franca di anni 75 Cecchellero Guido di anni 82 Rader Remiro di anni 78 Cortiana Aldo di anni 73 Ossato Mario di anni 79 Maraschin E.Gildo di anni 90 Stedile Margherita di anni 94 Cervo Fiorina di anni 56 Stedile Gino di anni 83 Bebervanzo Ilenia di G.Carlo e Cervo Gianna

Matrimoni 14.07.2002 Wilkins Dean e Croce Stefania Morti 07.02.2002 Mogentale Bruna di anni 61 28.12.2002 Serman Virginio di anni 87 25.03.2003 Lighezzolo Elvira di anni 94 12.04.2003 Rader Gino Battista di anni 78 31.05.2003 Serman Fortunato Elio di anni 74 01.06.2003 Vinante Maria Maddalena di anni 80 06.06.2003 Sella Giovanni di anni 85

CASTANA Battesimi

17.11.2002

Calgaro Giorgia di Enzo e Comparin Gigliola Comparin Gloria di Rino e Lorenzato Sonia

Matrimoni 05.07.2002 Sartori Oscar e Cervo Elena 26.07.2003 Carotta Fabiano e Cornol Monica Morti 25.07.2002 25.01.2003 Comparin Gemma di anni 77 Brunello Maria di anni 99

LAGHI

Battesimi 28.07.2002 Menegatti Kristel di Luigino e Giannotta Ilaria 15.12.2002 Zordan Valentina di Federico e Mocan Alexandra Morti 24.08.2002 23.09.2002 09.12.2002 09.03.2003 13.06.2003 Pettin Antonina di anni 88 Gelserini Edda Gabriella di anni 63 Dal Molin Rosa di anni 89 Sella Adele di anni 84 Dal Molin Polonia di anni 883

A Laghi la Cresima 2002

Domenica 20 ottobre 2002 il vescovo di Vicenza, mons. Pietro Giacomo Nonis, ha a m m i n i s t r a t o il sacramento d e l l a Confermazione a quindici ragazzi della nostra unit pastorale. Hanno ricevuto il sigillo dello Spirito Santo, una specie di "patente di cristiano convinto", Andrea Caprin, Dino Cervo, A n d r e a C o m p a r i n , D i n o Costabeber, Katiuscia Dal Maso, Mario Fuzul, Mattia Lanaro, Lisa Lorenzato, Michael Losco, Sara L u n a r d e l l o , Giuseppe Patellaro, Cristina Rader, Ilaria Res, Alberto Sortino e Alessandro Zambon. Il vescovo ha messo il sigillo su un cammino compiuto dai ragazzi aiutati dai preti, dai catechisti (e qui doveroso ringraziare Antonella e Gaetano) e dalla grazia di Dio. Ora sta a loro non interrompere il cammino... confortati dalla testimonianza dei cristiani della Valposina.4

A Castana la Prima ComunioneTappa nel cammino di valorizzazione dell'Eucarestia nel Giorno del SignoreElisabetta Calgaro, Chiara Comparin e Jessica Comparin, da Castana e Bozena Sikiric e Mattia Rader, da Posina, domenica 18 maggio 2003, dopo un cammino di preparazione guidato dalla catechista Anna Spezzapria, hanno celebrato, nella chiesa parrocchiale di Castana, il loro incontro con Ges eucarestia. Da quel giorno, come dovrebbe essere per ogni buon cristiano convinto, possono partecipare alla mensa della Parola e a quella del Pane. La cosiddetta " p r i m a c o m u n i o n e " ha completato un percorso ma ha anche aperto un lungo cammino: quello di una celebrazione permanente nel tempo dell'eucarestia nel giorno del Signore, la domenica. "Non possiamo vivere senza celebrare il giorno del Signore" ci ricordano i martiri. Non possiamo dirci cristiani senza l'incontro settimanale con il Signore e con i fratelli. La nostra identit di cristiani si gioca di domenica.

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Castana: uno scrigno di ricordi...Domenica 8 giugno 2003, festa di Pentecoste, quasi tutta Castana si stretta attorno al suo primo parroco, don Piero Campagnolo, classe 1922. stato bello vedere i ragazzi e i giovani dei tempi passati conversare affabilmente con il giovane pastore degli anni 50 e constatare di fatto che - come dice un detto antico - " vecchio solo chi non ha i d e a l i " . Don Piero mantiene tutta la freschezza di una vita donata al Signore e spesa al servizio dei fratelli.

Durante l'omelia il nostro, commuovendo giovani e meno giovani, ha ripercorso la sua esperienza di parroco di Castana parlando della chiesa parrocchiale come di uno scrigno di ricordi lieti e meno e intrattenendo i presenti con una semplice e altrettanto pregnante catechesi sui doni dello Spirito santo. La mensa seguita alla messa ha completato - ciliegina sulla torta - una mattinata di ringraziamenti e ricordi.6

A Fusine

laSacra FamigliaIl 25 agosto 2002 il parroco ha b e n e d e t t o a Fusine, c o n t r Masetto, il nuovo, grazioso capit e l l o d e d i c a t o a l l a Sacra Famiglia, capitello voluto dalla signora Elda Caprin a ricordo dei propri cari. La Sacra Famiglia di Nazaret ci ricordi cos' la famiglia, quali sono le virt antiche ma sempre fresche del vivere in famiglia: fede, amore, rispetto, silenzio, umilt...

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Laghi: 90 anni e non sentirli!

Domenica 4 agosto 2002 la signora Elda Dal Molin ha festeggiato con parenti ed amici un traguardo davvero invidiabile: 90 anni! Elda ringrazia il Signore per i doni che le ha concesso in tanti anni e per la forza donatale nell'affrontare il "buon combattimento della vita". Guardiamo all'esempio di queste nostre "colonne" per vivere meglio il presente.

Posina: a proposito del restauro della Chiesa ParrocchialeIl progetto - curato dall'arch. Feiffer di Venezia - per la conservazione e il consolidamento della chiesa parrocchiale stato presentato alla Commissione diocesana per l'arte sacra ed ora sta seguendo il suo naturale, anche se lento, iter, in vista dell'approvazione della Soprintendenza. Dalle pagine di "Campane" invio un grazie cordiale alle persone che hanno gi manifestato il loro interessamento alla propria chiesa donando denaro (sono stati finora raccolti Euro 6258) e tempo (e qui mi riferisco al Comitato per il restauro). Il cammino che ci sta davanti lungo e faticoso, ma confido nel buon cuore di tutti.Il parroco

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Un grazie dall'EcuadorD o n L u c i a n o Mazzasette, sacerdote vicentino operante nella missione di Charapot, in Ecuador, compagno di ordinazione del nostro parroco, ci scrive ringraziando per quanto la generosit dei cristiani della Valposina gli ha messo a dispos i z i o n e t r a m i t e la r a c c o l t a dell'Epifania 2003 e della campagna quaresimale 2003 "un pane per amor di Dio": quasi 1000 euro. Don Luciano ha in progetto la costruzione di aule per il catechismo, onde ospitare oltre 500 bambini e ragazzi il sabato. Durante la settimana il nuovo centro funzionerebbe da scuola materna. La nostra "goccia di solidariet" continuer, certi che il Signore ama chi dona con gioia.

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Campane di... BettaleNel mese di giugno dell'estate 2002, pi precisamente durante un forte temporale, un fulmine colp in pieno la chiesetta-oratorio di Contr Bettale, danneggiando gravemente l'orologio. La folgore fu talmente violenta da "mettere a tacere", per tutto il periodo estivo, il suono delle campane ed il battere d e l l e ore. Considerato il m o m e n t o impegnativo per quel che riguarda il bilancio parrocchiale, intento ad affrontare le enormi spese per il progetto ed i lavori di sistemazione della Chiesa Parrocchiale, si provveduto a raccogliere fondi per riparare i danni tramite gli abitanti dell'alta Valposina: da contr Griso fino a contr Pr e non solo: ad essi si sono aggiunti anche quegli abitanti non residenti ma proprietari di qualche stabile ad uso vacanziero, o per brevi periodi di soggiorno. Le signore Augusta e Daria foto: R. Lorenzato di c o n t r Rader h a n n o messo a disposizione il loro tempo per la raccolta di tali offerte da destinarsi poi ai lavori di riparazione; in tutto hanno raccolto 1.410,00 euro. A lavori ultimati la sorpresa; il caso di dire "Dio vede e Dio provvede": la ditta Fagan Campane ha offerto gratuitamente l'intera opera, quindi tutto il ricavato stato depositato nel libretto postale a disposizione per altre successive opere di

La Chiesetta di contr Bettale

manutenzione alla chiesetta. In conclusione, si ritiene giusto e doveroso ringraziare tutte le persone che hanno collaborato per risolvere l'inconveniente a c c a d u t o : gli abitanti della zona, le signore Augusta e Daria di contr Rader e la ditta esecutrice dei lavori.Roberto Lorenzato

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Finalmente!Dopo decenni di costante presenza come cerimoniere della manifestazione, il Cav. Sabatino Libratti ha tenuto la commemorazione ufficiale a Cervi, nella consueta cerimonia di Posina. stato un vero piacere sentirlo. In tutta semplicit e chiarezza ha illustrato i momenti fondamentali della vita nella Vallata: il periodo tranquillo e povero prima dell'inizio della guerra, l'evacuazione forzata nel maggio 1916, la StrafeExpedition, il ritorno al termine della guerra, ed infine la ricostruzione della Cappellina della Madonna di Monte Majo, voluta dai superstiti della Val Posina, con la grande festa per l'inaugurazione, il 28 luglio 1968. stata la sintesi di pi di un secolo di storia, che ha avvinto tutti i presenti, veramente tanti quest'anno, comprese molte Autorit. Brevi ma significativi i discorsi del Sindaco e del C o l . Schuster, dell'Associazione della Croce Nera austriaca, ed onore anche al celebrante, Cappellano militare, che ha saputo conciliare la solennit del rito della S. Messa con la brevit del tempo, sempre tiranno in queste occasioni. Molti i giovani presenti, ed bello vederli raccogliere con entusiasmo l'eredit di coloro che li hanno precedu-

ti. Ricordo ancora il Cav. Andreas Reiter, mancato troppo presto. Sta ai giovani, ora, portare avanti il messaggio di fratellanza e di pace. Ho iniziato dalla fine della cerimonia, perch volevo dare risalto al Cav. Libratti, che ha parlato con il cuore, dandoci una manifestazione di affetto per questi luoghi e le loro genti. All'inizio della cerimonia c'era stata la preghiera al Capitello del Cristo Mutilo, con la deposizione di una corona di alloro, ed u n ' a l t r a c o r o n a portata al Monumento ai Caduti, "esiliato" fuori Posina, davanti all'ingresso del Cimitero. Come cittadina onoraria, ritengo di poter

foto: R. Lorenzato

Il Sindaco Pertile prof. Paolo alla cerimonia dei caduti del monte Majo presso la Chiesetta di contr Cervi

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esprimere la mia opinione: quello non il suo posto. Un Monumento del genere deve essere collocato in paese o in una zona di transito, dove tutti lo possano vedere, anche gli estranei. Altrimenti si pu pensare che a Posina non vi siano stati Caduti n durante la I guerra mondiale n durante la II. Questa per me stata una piccola ombra sulla cerimonia, peraltro riuscita benissimo, sotto un bel cielo sereno e conclusa con l ' o t t i m o pranzo preparato dagli

Alpini e le loro donne. A proposito di donne, nel picchetto d'onore c'era anche una donna, paracadutista mi sembra, ma non ho fatto molta attenzione: ho notato solo la gonna. L'et e la distrazione giocano brutti scherzi! Proprio l'et non pi verde mi fa dire: SPERO di poter essere presente anche l'anno prossimo. Ma con ottimismo saluto: ARRIVEDERCI AL 2003!Agosto 2002 Augusta Ficalbi

I bambini incontrano i nonniVenerd 17 gennaio sono venuti a scuola degli alunni un po' speciali: nonna Livia, nonna Elvia e nonno Arturo. Con gli alunni di classe prima e seconda elementare, infatti, abbiamo analizzato le differenze tra il nostro tempo e quello dei nostri nonni; in particolare ci siamo soffermati sui cambiamenti che gli oggetti di uso comune hanno subito con il passare degli anni, sulle diverse regole che venivano rispettate a quei tempi e sull'organizzazione della scuola. D o p o aver risposto ad una serie di domande a casa e dopo aver tratto le nostre conclusioni, abbiamo avuto l'idea di ascoltare da "viva voce" tutto quello che avevamo studiato, cos abbiamo cercato delle persone disponibili capaci di

foto: R. Lorenzato

Il gruppo di bambini di seconda elementare con alcuni "nonni" durante il singolare incontro

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c o i n v o l g e r c i con i loro racconti e la nostra scelta non poteva essere pi azzeccata! Un'ora di chiacchiere, di pensieri, di racconti, di poesie recitate, per fare un tuffo nel passato e ritrovarci tra pennini, mani sporche d'inchiostro, punizioni dietro alla lavagna o in ginocchio sopra ai sassi, bacchettate sulle mani, alfabetieri, legna da portare a scuola per riscaldarsi, grembiuli, borse di cartone, giochi molto pi semplici (ma forse pi "salutari") dei nostri, voti espressi in numeri. Sicuramente anche i nostri nonni hanno rivissuto, attraverso i ricordi, tutti quei momenti, pi o meno belli, della loro vita scolastica e, speriamo, che il pomeriggio sia stato piacevole anche per loro. Poich l'intervista stata registrata, le maestre l'hanno fatta ascoltare anche in classe q u a r t a - q u i n t a e gli a l u n n i ne hanno fatto un tema. Ecco l'esposizione di uno di loro: // 17 gennaio 2003 sono venuti a scuola dei nonni a raccontare agli alunni di prima e seconda come era la scuola ai loro tempi. La maestra ci ha fatto ascoltare la registrazione dell'intervista e io, dopo aver preso appunti, ho capito che la scuola, allora, era molto diversa da quella di oggi. Non avevano le scatole di colori da dodici o da ventiquattro e neanche le penne rosse, blu o nere, ma avevano solo un paio di colori, quelli primari, e le loro penne erano dei pennini che si intingevano nell'inchiostro, il quale si metteva in boccette da incastrare nel banco, ed era solo nero, molto intenso e lucido. In questo modo si sporcavano spesso le mani perch il pennino sgocciolava e bisognava evitare di sporcare il quaderno perch gli insegnanti, altrimenti, si arrabbiavano e non utilizzavano semplici

richiami, ma battevano le mani ripetutamente con una bacchettina di noce, molto flessibile. Gli alunni non utilizzavano uno zaino come il nostro, con scritte e colori, bens avevano una "sacchetta" cucita con delle toppe e dei pezzi di stoffa, oppure una cassettina di legno talvolta costruita da loro. Dentro tenevano un quaderno a righe o a quadri con un libricino che comprendeva un po' di esercizi di italiano, matematica, storia, scienze, geografia. Avevano anche un piccolo alfabetiere che insegnava loro a leggere abbastanza bene. Alle loro maestre parlavano quasi sempre in dialetto, forse perch era l'unica lingua conosciuta, la pi comprensibile, o forse perch era pi comodo per tutti! Tra i maschi e le femmine, a quei tempi, c'era un po' di differenza e la si poteva notare anche nei vestiti che indossavano a scuola. Le femmine andavano vestite con un grembiulino, sempre cucito o rammendato; i maschi, invece, portavano degli "indumenti da guerra". Portavano inoltre un giubbetto e un berretto. Durante la ricreazione, chiamata "el merendin", i ragazzi giocavano a "Campanon" e a "Scalon", giochi di semi movimento che servivano per riprendere le forze per studiare. D'inverno era diverso, dopo le abbondanti nevicate, si divertivano a giocare a palle di neve o a costruire degli oggetti strani. Ci che hanno raccontato i nostri nonni stato molto affascinante. Ci ha fatto capire meglio la storia e ci ha aiutato a renderci conto di quanto, noi, adesso, siamo fortunati. Forse dovremmo stare ad ascoltarli pi spesso...Le maestre ed i bambini della scuola elementare di Posina

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La montagna svela i suoi "segreti"

L'ANGOLO DEGLI ALPINI DI POSINA

Gli alpini di Posina riaprono il "Sentiero di cresta" del m. Albadi Giovanni M. Filosofo

stata la forza silenziosa del volontariato a riportare alla luce una suggestiva via montana quasi dimenticata e, soprattutto alcune testimonianze storiche di notevole interesse, qualcuna del tutto sconosciuta. A compiere in 120 ore di lavoro questa importante operazione di recupero stato un gruppo di alpini e di altri volontari di Posina, guidato dal presidente delle penne nere, Giannico Losco, e animato da Renzo L i g h e z z o l o e Remo Bettale. Loro il m e r i t o di aver r i a p e r t o il "Sentiero di cresta" del monte A l b a , approntato durante la Grande Guerra; che da colle Xomo, sotto le pendici del Pasubio, attraversa tutto il saliente sommitale dell'Alba, fino al Colletto di Posina. Gli interventi di pulizia e di risistemazione hanno riportato alla luce un vero e proprio museo all'aperto. Innanzitutto, una serie di trincee e di camminamenti, molto alti, di tre t i p i , addirittura migliori di quelli rinvenuti sul Monte Maggio: alcuni scavati nel terreno

e sostenuti col tradizionale sasso del posto, il caratteristico "lardaro", color rosso, trinceramenti scavati direttamente in roccia, con gallerie e feritoie; altri costruiti in calcestruzzo dell'epoca, mantenutosi inalterato nel tempo. Ma durante i lavori c' stata una scoperta ancora pi importante. Tra l'intrico della vegetazione stata infatti rinvenuta una lapide italiana, scolpita a mano su un masso, che dopo una prima pulizia ha svelato una serie di dati: al centro, i fregi dell'Artiglieria da campagna, con due cannoni incrociati, e la granata fiammeggiante sopra pi su, quasi indistinta, la scritta relativa al "31 Rgt", con nel basso "7 B" (settima batteria). Sulla parte superiore del cippo, sotto il blasone scolpito dei Savoia, apparsa anche la data "12/8/916", che probabilmente indica il momento in cui le opere di difesa e di fortificazione sono state ultimate; subito dopo quindi, la "Strafexpedition" austroungarica del maggio-giugno del '16.

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La scoperta ha sollecitato altre ricerche intraprese per capire il significato globale di quanto riportato alla luce. Per quanto concerne la lapide - spiega lo storiografo Siro Offelli - essa era un segno, una traccia che i soldati volevano lasciare quando c'era un reparto che teneva la batteria (occupata da 4 cannoni). L'importanza del rinvenimento sta per nell'aver saputo che a compiere i lavori di trinceramento sono stati reparti del 31 reggimento, cio lo stesso che operava sui Sogli di Campiglia, tra passo Xomo e

la Bocchetta, dove aveva costruito l'osservatorio detto "del capitano Tron", che forse comandava la stessa 7a batteria. Scoperte che ora, proprio grazie al lavoro degli alpini e dei volontari, si possono conoscere percorrendo a piedi l'anello che dal caseificio di via Macello, sale alla contrada Zamboni, colle Xomo, monte Alba, Colletto di Posina, lungo un itinerario opportunamente tabellato in prossimit del bivio. Un percorso che richiede circa 4 ore di cammino: una fatica ben compensata da quanto si scoprir salendo la montagna.

foto: R. Lorenzato

Il manipolo di alpini e volontari di Posina artefice del ripristino del sentiero e dell 'importante scoperta di opere della grande guerra

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Valli e Monti: un futuro da inventareI conoscitori dei p r o b l e m i d e l l e societ alpine sono convinti che si pu e si deve evitare lo spopolamento delle nostre vallate che porterebbe all'estinzione delle attivit umane in montagna e consefoto: R. Lorenzato guentemente alla distruzione della natura, delle acque e della purezza dell'aria. Hanno cos indicato in cultura, agricoltura e turismo, la base per ritrovare la voglia di restare ancorati alle proprie zone montane; sono convinti che per arrestare l'esodo si devono trovare le forme di benessere che la montagna stessa pu offrire. Per cercare di passare dalle parole delle tavole rotonde ai fatti si dovr incentivare la nuova imprenditoria legata al turismo e all'agricoltura alpini. Per esempio, ogni valle alpina dispone di prodotti gastronomici di alta qualit che possono divenire immagine attraente per le citt. Ogni paese di montagna ha la sua storia da raccontare che pu rendersi desiderabile come e pi di quelle metropolitane. Ogni monte e cima quasi scon o s c i u t i , possono essere saliti con accompagnatori locali; si tratta di coordinare, appunto, tutto ci con fantasia. L'incentivazione per ottenere ci dovr arrivare dalla societ contadina che ha beneficiato in passato delle genti di mon-

Veduta alpestre della Valposina

tagna. Oggi si dovr invertire il flusso economico ed arginare cos il pericolo di estinzione delle ricchezze montane. La montagna si ammalata? Le medicine sono disponibili! La raffinata e antica civilt delle "scarpe grosse" insediata da quella urbana, ha ottimi anticorpi. Trasmettendo la testimonianza della cultura storica silvo-agro-pastorale si eviteranno la fine dei nuclei familiari, le chiusure degli alpeggi e l'impoverimento delle sorgenti. Per concludere la societ industriale delle pianure dovr provvedere all'incentivo economico. Solo cos l'abitante dell'alpe si convincer che se rester dove nato potr godere di uno standard di reddito e qualit della vita di buon livello. Alla fine si arriver ad un reciproco scambio di vantaggi come gli illustri studiosi propongono al solo scopo di salvare la natura, l'uomo e la sua cultura. Prima che sia troppo tardi!Posina, 3 Maggio 2003 Renzo Fiorenzato

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I "segantini"I segantini erano coloro che andavano a prestare la propria opera ad altri per tagliare il fieno. A raccontarmi alcuni particolari di questo lavoro il Sig. Cervo Angelo di Contr Zamboni di Sopra, quando una sera mi recai a fargli visita presso la sua abitazione. Accanto al tepore della stufa a legna, con un bicchiere di vino nero sulla tavola, inizia a narrarmi la sua esperienza di "segantino" praticata nel 1955 all'et di quindici anni assieme a suo padre, presso i prati di Passo Coe, nei dintorni dell'altopiano di Folgaria. Proprietari dei terreni dove svolgeva il lavoro erano certi signori Damiano e Giacinto di Terragnolo. In quel periodo erano diversi i "segantini" di Posina che si recavano oltre confi-

ne per tagliare il fieno; naturalmente il periodo era Luglio fino ad oltre la met di Agosto. Il lavoro era ben remunerato e molto richiesto a causa anche del gi massiccio esodo dovuto all'emigrazione che, anche nel paese trentino, si era accanitamente manifestata. Abili ed infaticabili "segantini" tra i pi conosciuti a Posina erano il "Bepi Balan", un certo "Toni Pologna", Cervo Giuseppe "Busale" (genitore di Angelo), Mariano De Pretto da Contr Leder e Vincenzo Dal Maso, per citarne solo alcuni. Muniti di falce e "coaro" (custodia della "pria" o "cote"), iniziavano a tagliare il fieno appena faceva giorno, mi racconta il Sig. Angelo, e lavoravano fino a sera, circa dodici o quattordici ore. Di solito facevano una breve pausa a mezzod mangiando polenta "franza" (dura) a pezzi sul "tabiel" (tavolo), avvolta nel "manipol" (tovagliolo) e accompagnata con del formaggio. Da bere si utilizzava l'acqua del "stool" (galleria). Il lavoro era faticoso anche per la presenza del "porse" o "pel de gat", l'erba " d u r a " da tagliare, cos chiamata dai Terragnoli. Spesso si pernottava in ruderi baiti sparsi nella zona; a volte anche nelle malghe adiacenti. La cena di solito era a base di minestrone o "fanselto", una frittata composta da uova e farina di grano saraceno (formenton) o patate grattuggiate. La breve chiacchierata finisce cos; questa era la vita, l'attivit che veniva svolta lass, presso gli altipiani per circa quaranta giorni. Poi sul finire di agosto, puntuali per la Sagra della Consacrazione a Posina, attraverso i sentieri del Monte Maggio e della Borcola, i "segantini" facevano ritorno... tutto questo fino alla fine degli anni cinquanta.Roberto Lorenzato

foto: R. Lorenzato Angelo Cervo fu il pi giovane di Posina a praticare il lavoro di "segantino " presso gli altipiani di Folgaria e di Terragnolo nel 1955

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Gelateria "PAITA" dal 1953Quest'anno ricorre il 50 anniversario della nascita della gelateria PaitaChiunque attraversando il paese in piena estate si sar sicuramente fermato per una breve pausa a gustare il delizioso gelato fornito dal piccolo, ligneo chiosco sito in Via Garibaldi, a Posina. Mi racconta il Sig. Sergio, contitolare con il fratello Giovanni, che l'idea nata da un suggerimento di una zia albergatrice in A l t o p i a n o , agli inizi degli anni 50. Allora in paese non esisteva un punto vendita s t a b i l e , anche se il gelato non era una novit. Qualche anno prima c'era gi chi in qualche modo lo aveva p r o d o t t o : si r i c o r d a n o un certo Sig. Marcello e i suoi c o n t i n u i pellegrinaggi al Canevon degli Scarobbi per prelevare il g h i a c c i o che sarebbe poi servito per mantenere il prodotto. Non c'era a quei t e m p i il foto: R. Lorenzato frigorifero... Poi, con l'evento della Seconda Guerra Mondiale, la cosa non riusc a prendere forma finch il Sig. Paita con coraggio ed abnegazione diede avvio all'idea di una vera e propria "gelateria". Un punto di incontro per quanti desideravano qualcosa di diverso, in quegli

La Gelateria "Paita"

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anni, insomma non la solita "osteria". Giovanni, sorridendo, mi racconta che i primi anni l'attivit partiva proprio nella Settimana Santa, adiacente alla Pasqua, fino al Rosario (7 ottobre). Erano anni segnati dall'emigrazione, ma in paese c'era sempre un discreto via vai di gente e di giovani, in particolar modo. Oltre al gelato, facevano da cornice invitante caramelle, dolciumi, pasticcini e come bevanda la birra. Dal moderato lavoro di inizio attivit, il Sig. Paita mi sottolinea che l'alto incremento delle vendite avvenne negli anni 1980-1983, in quanto ci fu un continuo afflusso di turisti itineranti e la nascita di

affollate colonie e campeggi estivi. Sicuramente, per, uno dei segreti della bont del gelato, sempre stato l'uso del latte locale prodotto e fornito, fino a qualche tempo fa, da laboriose famiglie di c o n t a d i n i e a l l e v a t o r i d e l l ' a l t a Valposina, e il successivo ammodernamento dei macchinari per garantire la massima qualit artigianale del prodotto. Qualit che ancor oggi, nel periodo estivo, a portata di chiunque, famiglie, fidanzati, amici, l... nel chiosco, al centro della Via Garibaldi, per una dolce e fragrante pausa.Roberto Lorenzato

Ritrovato l'orologio dell'attendente di GaribaldiChi non conosce ancora la storia di Giovanni Stedile, garibaldino valoroso ed attendente di Giuseppe Garibaldi sull'isola di Caprera? Molto si scritto su questo coraggioso paesano, nativo di questa valle. Nato a Posina nel 1847, part volontario nei Garibaldini e partecip ad alcune memorabili imprese. Dopo molte vicissitudini e gesta leggend a r i e , successivamente al 1870 Garibaldi, come noto, si ritir definitivamente sull'isola di Caprera: tra i suoi seguaci c'era anche Giovanni Stedile. Morto Garibaldi, nel 1882, Giovanni torn a Posina ed apr una locanda chiamata "Al Garibaldino". A quei t e m p i , la fama e la gloria di Giovanni Stedile in paese, erano pari a quelle dell'Eroe dei due Mondi. La sua rassomiglianza con Garibaldi era indiscutibile, tanto che tutti, proprio per questo, iniziarono a chiamarlo " G a r i b a l d i " : in breve divent il suo soprannome. Tornando ai giorni nostri, suo nipote Remo D a l l ' O s t o (sua m a m m a era Augusta V i t t o r i a Stedile, f i g l i a di Giovanni), ha ritrovato un prezioso orologio appartenente a suo nonno: uno dei tanti oggetti non funzionanti e dimenticati chiss dove. Ma, si sa, l'abitudine di non gettare via nulla e di tenere i ricordi e le cose pi antiche molto radicata nei posenati, e forse, non solo in loro. Mio pap Salvatore, pieno di ingegno e sempre pronto a trafficare, da qualche anno ha rispolverato una vecchia passione: studiare e riparare orologi, e cos un

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bel giorno si ritrovato sul suo piccolo tavolo di lavoro, nientemeno che l'orologio da camera d e l l ' a t t e n d e n t e di Garibaldi. Di foggia antica, acquistato da Giovanni Stedile presumibilmente a fine '800, questo orologio manifesta bene tutte le caratteristiche degli oggetti in voga in quegli anni. Una grande sveglia con doppia suoneria

e specchio allegato, il tutto incastonato in un mobiletto di legno, rendono questo oggetto prezioso ma, soprattutto, pieno di storia e di grande fascino. L'orologio stato cos riparato dalle mani esperte dei nostro mastro orologiaio, con grande soddisfazione di tutti, specialmente di Remo, che nel paese tutti conoscono molto bene. Le imprese di Giovanni e la sua condotta di v i t a lo hanno reso famoso qui in Val Posina anche d o p o la sua m o r t e , avvenuta nel 1937 all'invidiabile et di novant'anni, e la sua memoria ancora viva, soprattutto nel nostro a m i c o Remo, sempre f i e r o di r i c o r d a r e suo nonno Giovanni. Le foto antiche e la storia del nostro eroe Posenato, si possono trovare nell'albergo ristorante "Al Garibaldino", situato nel c e n t r o di Posina. Degna di p a r t i c o l a r e attenzione la fotografia di G i o v a n n i , con tre medaglie sul petto e le sue due figlie vicino a lui. Questa una delle tante, belle storie di Posina, che rendono il nostro paese sempre pi interessante ed importante, per chi si sente affettivamente legato ad esso.Aprile 2003

foto: R. Lorenzato

L'antico orologio-sveglia del "Garibaldino"

Roberto Salerno [email protected]

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Posina nel mondoOrmai il computer en t r a t o nella maggior parte delle case e con esso un nuovo mezzo di comunicazione: INTERNET. Abbiamo acquisito nuove terminologie quali, ad esempio, "web", ma soprattutto "navigare nel web". proprio navigando nel mondo virtuale di Internet che un bel giorno, del tutto casualmente, ho trovato un sito che portava il nome di POSINA E LA SUA GENTE. Non si pu immaginare quale fu il mio stupore nel trovare una cos gradita sorpresa. Posina, un piccolo paesino chiuso dentro una valle con un suo sito. Ma chi lo avrebbe mai immaginato? L'ideatore del sito non poteva essere che un amante di Posina e dintorni. Solo una persona che ama cos tanto quei luoghi poteva creare un tale gruppo. Giorno per giorno questo sito diventato un punto di incontro per tante persone. Posina, in questo modo virtuale, entrata nelle case di tantissime persone che traggono le loro origini proprio da questa valle incontaminata, rinnovando cos un legame affettivo ancestrale. Alcuni abitanti di Posina lamentano la mancanza di attrattive per i giovani, di centri commerciali, la lontananza dalle scuole superiori, dagli ospedali, ecc. Ma al giorno d'oggi il tutto facilmente raggiungibile con la propria auto, un po' pi difficoltoso con i mezzi pubblici. I pi svantaggiati sono le persone anziane e i giovanissimi che devono dipendere dalla disponibilit altrui. Posina un bellissimo luogo dove la natura regna sovrana soprattutto per la mancanza di comodit presenti in altri luoghi. Non sempre facile vivere in un luogo dove mancano determinate strutture che possono rendere la vita meno dura. Si pu quasi affermare che il tempo si sia fermato. Internet ha gi raggiunto Posina, ma il metano, tanto agognato dai posenati, ancora no, si fermato ad Arsiero. Per importante ricordare che dove c' maggior benessere presente la delinquenza. vero, sono presenti rancori che si trascinano dalla notte dei tempi, ma non si pu dire che a Posina e dentro la valle regni l'indifferenza che abbonda nelle grandi citt. grazie ad Internet che Posina ha oltrepassato i propri confini andando al di l della Strenta e della galleria. Posina presente in tutto il mondo ed per questo che un grazie p a r t i c o l a r e va rivolto a Roberto Salerno, ideatore del sito, e a Roberto Lorenzato che con il loro grande amore e passione per Posina e luoghi che la circondano, hanno permesso questo.Maria Borgo

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Bollettini Scansione Informazioni CronistoriaL'idea di scansionare i B o l l e t t i n i Parrocchiali "Campane di Posina" nata da un gesto di generosit e di amicizia. Roberto Lorenzato aveva una raccolta parziale dei Bollettini ed io, avendone a disposizione circa 15 in pi, decisi di cominciare a scansionarli con lo scanner, per poi procedere alla stampa degli stessi, con la stampante applicata al computer. Cominciai a scansionare il Bollettino dell'Ottobre 1964, il primo in ordine cronologico in mio possesso. Da questa prima prova, cominciai a capire che potevo salvare ogni pagina sotto forma di f i l e . Praticamente potevo scansionare pagina per pagina e potevo salvare ogni singola pagina come se fosse una fotografia, un'immagine. Scelsi il formato "gif" per le immagini scansionate. Il formato "gif" non supporta l'immagine a colori, che a noi non interessa, dato che i Bollettini e gli allegati sono stampati in bianco-nero, salvo per alcune eccezioni. Ma questo formato ha il vantaggio di non degradare l'immagine in bianco-nero, lasciando tutti gli attributi dell'immagine stessa e nel contempo occupa poco spazio per la memorizzazione di ogni singolo file (non si superano i 200Kb). Cominciai con le scansioni e, durante questo lavoro, sorse la necessit di scansionare tutti i bollettini e gli allegati in mio possesso (36 opuscoli). Sempre durante questo lavoro, arriv una pi grande ed importante necessit: reperire tutti i Bollettini Parrocchiali mancanti alla mia raccolta. Roberto Lorenzato ed io sapevamo che don Adriano Campiello, cappellano e poi parroco a Posina, dal 1961 al

1983, aveva riunito tutti i Bollettini usciti dal 1959 al 1983, allegati compresi, in tre volumi. E qui posso ringraziare l'interessamento di Roberto Lorenzato per avere prontamente contattato don Adriano, il quale, con assoluta convinzione e fiducia, prest i preziosi volumi all'amico Roberto, il quale si premur di far stampare e, praticamente copiare, i volumi stessi. A questo punto venni anch'io in possesso di tutti i Bollettini mancanti e continuai nel mio lavoro di scansione e digitalizzazione di tutta la raccolta, dal 1959 al 2002. 61 fascicoli per un totale di 1844 pagine. 44 anni di storia di Posina, dove si pu trovare di tutto. Una fonte di informazioni incredibile, inesauribile ed entusiasmante, nata per volont di don Ferdinando Tonin e portata avanti con impegno e maestria dal nostro don Adriano Campiello, il quale aveva l'abitudine di scrivere un diario personale e di riportare poi sul Bollettino le note pi importanti inerenti i fatti e le persone del paese, oltre a tutto ci che riguardava la storia, gli eventi, l'emigrazione e tutto ci che interessava Posina nel mondo. I primi Bollettini erano composti da poche pagine ed il contenuto era spiccatamente religioso. Col passare degli anni il contenuto dei Bollettini si parzialmente modificato e sono entrate nel contesto svariate notizie. Dobbiamo ringraziare anche tutti i parroci che si sono succeduti dopo la partenza di don Adriano Campiello, i quali hanno voluto con determinazione continuare questa bella pubblicazione, la quale, si spera, non abbia mai ad invecchiare... Anche gli allegati ai Bollettini hanno la loro grande importanza. Don Adriano Campiello cominci ad inserire il primo allegato, con "Campane di Posina" del Natale 1971. In quella occasione, furono dati alle stampe alcuni manoscritti inerenti la guerra a Posina nel periodo 1915-18, scritti da don Francesco Lappo, parroco a Posina dal 1898 al 1943. Anche le belle

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poesie scritte da don Adriano Campiello, le quali testimoniano il grande amore di questo parroco per il paese nel quale ha vissuto e lavorato per 22 anni, sono state allegate in opuscoli... ... Il lavoro stato certamente lungo, ma si doveva fare. Era assolutamente necessario ricomporre tutta la raccolta di "Campane di Posina", soprattutto sotto forma di supporto informatico. In questo modo si data nuova vita alla raccolta dei Bollettini ed in questo modo l'opera non verr pi persa, ma anzi potr essere facilmente distribuita a chi interessato ed appassionato alla storia e alle vicende di Posina. In questo contesto vorrei ricordare tutti gli emigranti di Posina che si sono sparsi per il mondo e tutti i loro discendenti. La figura dell'emigrante, lontano dal proprio paese per necessit, sempre stata sottolineata con vigore dai parroci di Posina, sulle pagine dei Bollettini. "Campane di Posina" sempre stato scritto anche e forse, soprattutto, per loro. Posina nel cuore di molti emigranti ed anche di chi nato lontano ed ha sentito parlare di Posina solo dai genitori e dai nonni e porta con s una continua

testimonianza delle sue reali origini: il suo cognome... Questo mio lavoro mi ha reso ancor pi partecipe a Posina, alle persone e alla sua storia. Un luogo, la Val Posina, che sento sempre molto vivo in me. Da parte mia ci sar sempre la disponibilit per collaborare con qualche mio scritto alla stesura dell'annuale pubblicazione del Bollettino Parrocchiale. Naturalmente ogni nuovo Bollettino potr essere prontamente scansionato ed inserito nel Cd, per un suo continuo ed incessante aggiornamento, che spero possa durare nel tempo, per sempre. Spero che questa raccolta sia apprezzata e compresa per il suo grande valore. lo sono stato solo un piccolo strumento che ha voluto raccogliere tutta l'opera. Ma un pensiero ed un ringraziamento va indirizzato a tutti i parroci che hanno scritto "Campane di Posina" e a tutti i collaboratori che hanno contribuito a mandare avanti questa nostra e bella pubblicazione e che continuano incessantemente nel loro lavoro.Aprile 2003 Roberto Salerno [email protected]

dialoghi - dall'altopiano di Cavallaro

La vecchia MariaSta piovendo. Da quando? chi lo sa... L'ho notato per caso a un'occhiata tra i vetri, rimestando la legna che ora sembra davvero si sia messa a bruciare: sulle foglie ingiallite e gi orlate di secco della magra betulla, ogni tanto si scorge alla punta una goccia che si ingrossa e si stacca. Esco fuori alla porta, e a un respiro profondo sento dolce nell'aria quell'odore diverso della pioggia che arriva... Sta scendendo a fatica, non si sente davvero ci sia acqua che scorre, nella gronda silenzio, ma c' l'erba del prato che fa voglia ascoltarla mentre freme leggera per le gocce minute. Non sar che mezz'ora che hanno smesso gli schianti degli spari di caccia; poco sotto sul prato, proprio presso al capanno, c' una coppia di gracchi che ci girano intorno, resto fermo a osservarli, sospeso; poi si alzano insieme, quasi fosse un'intesa, e ben presto son alti che sorvolano i tetti delle case dei Cruzzi, puntano dritti lontano verso valle Riofreddo. C' un silenzio pi intenso col sommesso

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brusio della pioggia sul prato, un brusio che mi incanta, sembra metta il rimorso di non dargli pi ascolto. Da qui sotto, ad un tratto giunge tenue un rumore, sembra come un frusciare cadenzato e continuo... fa pensare a un attrezzo che raspando per terra sta smuovendo il fogliame e le frasche gi secche: tra le rame ormai spoglie di quei grandi nogari, poco oltre la fonte, quasi in fondo alla conca della verde e boscosa vanesella di Ronchi, scorgo nitida e certa la sagoma scura della vecchia Maria... Alta, nera, diritta, poco a lato alla macchia, sta muovendosi intorno, con ritmata cadenza, come stesse fienando: con attrezzi e rastrello sta ammucchiando lo strame per le bestie d'inverno. S, la vecchia Maria: sulla costa pi oltre, l difronte, c' il Berto, il suo figlio pi vecchio, che va dentro a far legna verso il bosco a Galgari... Ora sembra la pioggia si sia fatta pi fitta, viene gi un po' pi grossa, nella gronda, dai tetti, scorre debole un filo, ma sull'erba del prato scende sempre leggera. Quel bisbiglio continuo e quell'acqua discreta sembran quasi un richiamo a un incontro pi vero, tutto intorno c' come un invito che invoglia a vagare per prati e le macchie di bosco: infilati di fretta gli stivali di gomma, sulle spalle il giubbotto, lascio al gancio l'ombrello. Scendo il viottolo e intorno urto foglie bagnate ed il muschio stillante sui muretti di pietra e i terrazzi dei prati... si ode fresco vicino il rumore dell'acqua nella vasca alla fonte, con quel getto che scorre tremolante e un po' incerto. E la vecchia Maria di lagnarsi del tempo forse ormai si stancata: da due mesi, lamenta, non fa acqua in montagna e mi conta i lavori che non lasciano tregua, che le bestie bisogna seguirle e ha una manza che aspetta proprio sotto Natale. Sto ascoltando cos, mezzo assorto e distratto, tutto

preso a guardarla e a pensarla negli anni. Poi mi accenna, tranquilla, come gi ha fatto ancora, al suo uomo l in valle, e mi segna col braccio, al paese e alla chiesa che stan dietro alla costa, e anche a lei, poi mi dice, non le resta pi molto per tornare da lui... Sta parlando con calma, il lavoro l'ha smesso, ma ogni tanto lo stesso con l'attrezzo si muove e rastrella sull'erba perch quello faceva; mentre accenno col capo e la scruto negli occhi che ha celesti e velati, le rispondo a parole che non hanno importanza e non seguono il filo che mi scorre di dentro: Cara Maria, chi sei?... come vorrei conoscerti davvero... Sei cos forte, sembri cos diritta sul prato ripido, ma lo so bene che un giorno, all'osteria della contrada, bevendo un bicchiere, mi diranno, senza cerimonie e quasi risentiti, che ora in valle sono rimasti uno in meno, perch anche tu hai preferito andartene... Da come ne parli, Maria, sembra quasi che morire, qui, sia una cosa come le altre... come quel nogaro lass, poco sopra alla fonte, sulla costa Bergana, che da anni ormai secco ed ha il tronco cosparso di muschio. E poi come spiegarti che il volto dei vecchi di gi, non come il tuo...?. vestita di nero: sono assorto a osservare il suo volto di vecchia che la pioggia ho cosparso di minuscole gocce mentre inseguo l in fondo, dalla sella di Posina, delle nuvole bianche che scavalcano il colle scivolando poi sotto nella valle di Fioba; ci son gracchi che a stormi van posandosi intorno al capanno di caccia... forse un poco ti guardo come stessi invidiando il tuo mondo che hai intorno e il tuo mondo che hai dentro. Come fosse un po' un gioco, ce l'ho fatta a convincerla a accettare una mano: sorridendo un po' incerta mi ha affidato alla fine questo sacco di strame da portarle alla stalla.Paolo Campogalliani

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Biblioteca Comunale di PosinaRiepilogo attivit 2002Nel corso dello scorso anno la Biblioteca Comunale ha organizzato il primo corso di Primo Soccorso, svoltosi nei mesi di maggio-giugno con la collaborazione dei medici del Pronto Soccorso di Thiene. In tre serate sono state presentate le basilari nozioni di primo soccorso necessarie per far fronte alle pi comuni emergenze. La partecipazione stata cospicua con una media di circa 30 presenti ogni sera. Roberto Lorenzato (Ass. Cinquevalli), ci ha consentito di ammirare almeno in parte dal vero quanto esposto. Nella giornata della festa, con la collaborazione della Pro Loco, si sono venduti prodotti locali, squisite torte casalinghe ed stato in funzione un chiosco per chi desiderasse mangiare qualcosa all'aria aperta. La giornata si conclusa con le allegre cantate del coro alpino Monte Caviojo di Arsiero. Nonostante il tempo non proprio favorevole, siamo soddisfatti del risultato della giornata che ci ha consentito di trovarci in allegria a contatto con la natura.

Il 2002 stato proclamato "l'anno internazionale della montagna"; da questo nata l'idea di introdurre la "prima festa dello montagna" che si svolta in Malga Campiglia il 4 agosto scorso. Vorremmo ripetere tale iniziativa annualmente la prima domenica di agosto. La sera del sabato antecedente, l'amico guardiacaccia Giancarlo Ferron ci ha introdotto nel microcosmo dell'ambiente alpino mediante la proiezione di diapositive ed esaurienti spiegazioni. L'indomani l'escursione alla malga, guidata dal g u a r d i a c a c c i a stesso e da

Nel mese di settembre abbiamo infine proiettato il film "I recuperanti" con l'introduzione della serata da parte dell'esperto Offelli. Abbiamo riscontrato la presenza di almeno 80 persone in sala!! Questo film ci ha fatto conoscere le esperienze vissute dai recuperanti nella nostra zona nel primo dopoguerra.

Possiamo nel complesso ritenerci soddisfatti delle attivit svolte e del riscontro ottenuto e ci promettiamo di realizzarne anche quest'anno di altrettanto interessanti e, speriamo, con gli stessi risultati. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alle varie attivit e che ci hanno aiutati nella loro organizzazione, invitando chiunque possa essere interessato o abbia qualche nuova idea o consiglio a non esitare a farsi avanti; ogni pi piccola risorsa o contributo sono infatti importantissimi per mantenere in vita le attivit ancora presenti nel nostro paese.Il presidente Andrea Cecchellero