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Viaggio di «Libero» nelle eccellenze degli ospedali del Paese
Chirurghi e cardiologi: i nostri migliori medici di MASSIMO SANVITO
Non vivono sotto i riflettori degli stadi e dei palchi, ma
maneggiano bisturi e agitano provette. Non sono star strapagate del calcio o dello spettacolo, autografi non ne
firmano. Ma i loro nomi e cognomi sono stampati nella pelle e nel cuore delle persone che incontrano tra le cor
sie d'ospedale. Sono i luminari d'Italia. Quelli che danno speranza a malati (...)
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nomi che rendono grande la nostra Sanità
Chirughi, ricercatori, cardiologi I migliori camici bianchi italiani Dal mago dei parti impossibili all'esperto di autismo, fino al re dei trapianti Sperimentano cure innovative, fanno operazioni impossibili e salvano vite
MASSIMO SANVITO
(...) sull'orlo del precipizio, quelli che s'inventano la cura per debellare la patologia più bastarda, quelli che non fanno una professione ma svolgono una missione: salvare vite umane o migliorarne la qualità. Dai reparti più diversi soffia il vento che fa sventolare alto il tricolore nel mondo. Ora vi presentiamo sedici camici bianchi che stanno facendo la storia del nostro paese.
Partiamo dal più giovane, ovvero dalparo-dontologo palermitano Giuseppe Cicero. Che ad appena 28 anni ha messo a punto "Orai 3D", una tecnologia in grado di stampare in tridimensione tac e radiografie della bocca per studiale in anticipo l'operazione da eseguire. Con un margine di errore praticamente ridotto a zero. Il suo lavoro è restituire il sorriso ai pazienti (in tutti i sensi), visto che fuori dal suo studio fa la fila chi non riesce nemmeno più a mangiare perché ha le ossa della bocca sbriciolate. Non a caso il giovane pioniere è stato inserito da Forbes tra i trenta under 30 più influenti a livello mondiale in fatto di medicina.
Restando al sud, una storia da raccontare è quella del dottor Raffaele Petta, ginecologo e direttore del reparto "Gravidanze a rischio" del Ruggì d'Aragona di Salerno. Lui è il mago dei parti impossibili. Come quello della donna di 183 chili che contro ogni previsione ha dato alla luce un bimbo, o quello della bambina partorita dopo una doppia trasfusione di sangue nonostante un gruppo diverso da
quello della madre. Lo scorso Natale l'angelo dei bimbi è finito pure nel presepe con una statuina intagliala a sua immagine e somiglianza dagli artigiani di San Giorgio Armeno. Al Bambino Gesù di Roma, un'eccellenza mondiale, c'è il luminare della neurochirurgia: il dottor Carlo Marras, esperto di tecniche chirurgiche mini-invasive. È lui che ha in cura il piccolo Giacomo, figlio di Bernardo Corradi ed Elena Santarelli, ed è a lui che si devono importanti innovazioni. Un esempio? La possibilità di valutare le funzioni nervose durante l'intervento chirurgico. Il dottor Marras, così, riduce la mortalità e il rischio di comparsa di deficit neurologici postoperatori soprattutto per quanto riguarda i bambini. Solo per dare qualche numero, negli ultimi cinque anni sono stati ben 700 gli interventi miniinvasivi portati a termine con successo dal guru del cervello.
NEURONI A SPECCHIO
Dal meridione al nord. Come non citare Giacomo Rizzolatti, il padre dei neuroni a specchio? Il direttore del dipartimento di neuroscienze dell'Università di Parma, con quella sua somiglianza non troppo vaga con Einstein, ha aperto e aprirà sempre di più la strada alla cura di patologie come l'autismo. I neuroni a specchio, perla psicologia, sono un po' quello che è stato il dna per la biologia: ci sono loro alla base dell'empatia, dell'apprendimento e della socialità. Nel settembre del 2017 Rizzolatti ha ricevuto un milione di euro
GIUSEPPE REMUZZI
tondo da Regione Lombardia come premio per la sua attività di ricerca. E ora, nel mirino, ha messo il Nobel.
Più vecchio di due anni rispetto a Rizzolatti, c'è un altro giovanotto (classe 1935) che si occupa di memoria. Piergiorgio Strata, professore emerito di neurofisiologia all'Università di Torino, è stato consulente illustre in casi di cronaca come l'omicidio di Marta Russo all'interno della Sapienza di Roma nel '97 e la strage di Erba il cui processo si è chiuso pochi giorni fa. Alla base del lavoro del luminare piemontese c'è il credo del falso ricordo, ovvero che le testimonianze non vanno prese come oro colato. Ricordare un evento, secondo il dottor Strata, significa infatti mettere insieme le varie componenti dell'evento stesso.
Dal cervello al sangue. Qualche settimana fa ci ha lasciato Franco Mandelli, numero uno tra gli ematologi, una vita spesa contro le leucemie al motto di "cura e cuore". Ma la sua eredità non è destinata a evaporare, perché Francesco Lo Coco, quel ragazzo di Palermo che nell'85 si era specializzato nel reparto del professor Mandelli alla Sapienza di Roma, oggi è tra i volti più noti in fatto di malattie del sangue. La leucemia fulminante, con la sua cura, viene sconfitta nell'80% dei casi e pure senza la chemioterapia. Grazie al cocktail tra due farmaci derivati dalla vitamina A e uno dall'arsenico. Effetti collaterali? Blandi: né perdita di capelli né infezioni gravi.
Nemico dichiarato dei tumori è anche l'oncologo e immunologo Alberto Mantovani, che è riuscito a dimostrare che il cancro non è solo questione di genetica, ma una parte fondamentale la svolgono anche le infiammazioni. E così ecco che, per fermare i tumori, entra in gioco l'immunoterapia in alternativa alla chemio: vaccini, anticorpi, cellule dell'immunità. In questo modo, il direttore scientifico dell'LIumanitas di Rozzano (Milano), non solo ha rivoluzionato l'approccio alle malattie più infami, ma tramite le sue ricerche ha voluto innanzitutto immunizzare gli italiani dalle false notizie e dalle false speranze su cure spacciate come miracolose ma in fin dei conti senza fondamenti scientifici.
E un altro luminare, in fatto di tumori, è il dottor Armando Santoro. Oncologo ed ematologo, attualmente è direttore del Cancer Center dell'Humanitas e professore ordinario dell'Humanitas University. Al suo attivo il dottor Santoro ha la bellezza di 1.918 pubblicazioni scientifiche rintracciabili sul motore di ricerca PubMed. A lui si deve un importante filone di ricerca mondiale sul linfoma di Flodgkin, che oggi è guaribile nell'80/90% dei casi. E per la restante parte dei casi ha sviluppato un trattamento di riserva, il protocollo cosiddetto BeGev (chemioterapia di induzione), grazie al quale la percentuale di morti si riduce praticamente a zero.
SPINA BIFIDA
Tornando ai bambini, a guidare la chirurgia fetale europea c'è il dottor Nicola Persico del Policlinico di Milano, uno dei punti di riferimento a livello mondiale. Un mese fa lui e la sua equipe sono diventati i primi, in Europa, a operare la spina bifida di due bambini ancora in grembo. Anche in questo caso è stata decisiva una tecnica mini-invasiva, grazie a strumenti sottilissimi, dal diametro di appena tre millimetri, infilati nell'utero delle future mamme. I due bimbi rischiavano di non nascere o comunque di venire alla luce con gravi danni neurologici o parafisi.
Sempre primo, ma al mondo, il dottor Antonio Amodeo (responsabile Ecmo e Assistenza meccanica cardiorespiratoria e trapianto di cuore artificiale del Bambino Gesù). Nel 2012 ha salvato la vita a un bambino di appena sedici mesi malato di cuore grazie a una mini pompa cardiaca da appena undici grammi. E lo scorso aprile ha replicato con una bimba di tre anni, che senza il minuscolo cuoricino sarebbe rimasta soffocata dalla miocardiopatia dilatativa. Una rivoluzione, che consente ai piccoli pazienti di tornare a casa in pochi giorni perché il cavo addominale che alimenta il cuore può essere ricaricato con una batteria esterna.
Tornando a Milano, lo scorso febbraio si è alzato il sipario sul primo impianto in Italia di una protesi sottoretinica, eseguito dal dottor Marco Codenottì, responsabile della chirurgia vetroretinica del San Raffaele. Grazie a un microchip da tre millimetri e 1.600 sensori, chi ha perso la vista da adulto in seguito a gravi malattie genetiche può tornare a vedere attraverso gli stimoli elettrici dati alla retina e tradotti in segnali visivi. Il dottor Codenottì è entrato nella storia dell'oculistica italiana insieme a quello che a tutti gli effetti è un occhio bionico che prima d'ora avevamo visto solo nei film.
Per rimanere in zona, una decina di chilometri più a nord, ecco il direttore del reparto di chirurgia plastica e della mano del San Gerardo di Monza: Massimo Del Bene. È stato lui, nel 2010, a trapiantare entrambe le mani a una signora amputata dopo una necrosi legata a una setticemia. Fu il primo caso almon-do di un intervento di questo tipo, con cellule staminali prelevate dal midollo osseo della paziente per evitare il rigetto che infatti non c'è mai stato. Ora Carla impasta la pizza, fa bricolage e modella l'argilla, una delle sue passioni. Primo al mondo è stato anche Giuseppe Iannucci, neuroradiologo dell'ospedale San Bortolo di Vicenza. Qualche settimana fa, insieme alla sua equipe, ha salvato la vita a una bambina di appena dieci mesi colpita da emorragia cerebrale dovuta a ben tre aneurismi. Per intervenire su un vaso sanguigno così piccolo, solo uno "stent" di ultimissima generazione, dal diametro addirittura inferiore al millimetro e da infilare all'interno dell'arteria, ce l'avrebbe fatta. E così è stato.
Per quanto riguarda i dolori cronici, quelli
GIUSEPPE REMUZZI
che non ti lasciano respiro per almeno sei mesi di fila e non hanno una causa certa, il pioniere è Giancarlo Barolat. Che dopo quaran-t'anni a vedere pazienti piegati dalla sofferenza, si è inventato un microchip senza effetti collaterali. Mal di schiena, dolori lombari, cervicali, cefalee: la loro intensità viene ridotta fino all'80%. Dal dottor Barolat, neurochirurgo, vanno in pellegrinaggio gli americani di ogni angolo degli States: per loro è un santo, per lui invece ridare gioia ai pazienti è una missione giornaliera. E che dire dell'ortopedico mago del crociato, Giuliano Cerulli? Illuminare degli sportivi che in oltre trent'anni di carriera ha messo in fila più di trentamila operazioni, tra cui campioni del pallone come Ba-tìstuta e Trezeguet, solo per fare qualche nome. È sua la tecnica "ali inside" per ricostruire il crociato anteriore e rimettere in piedi gli atleti dopo il crac, con una percentuale di succes
so dell'operazione che si aggira attorno al 95%. Il dottor Cerulli, lo scorso gennaio, ha operato gratis il menisco del bomber dell'A-matrice Calcio nella sua clinica di Perugia. Chapeau.
E poi ci sono malattìe che colpiscono meno di cinque persone ogni diecimila: patologie rare che possono essere sconfitte solo con la ricerca. Il dottor Giuseppe Remuzzi, nefro-logo e coordinatore del Centro di Ricerche Cliniche Malattìe Rare "Aldo e Cele Daccò" del-l'Irccs Mario Negri di Bergamo, è tra i tremila ricercatori (su 9 milioni) che hanno firmato le pubblicazioni scientifiche più citate in tutto il mondo. Sul finire degli anni '90, una ricerca coordinata dal professor Remuzzi è arrivata -grazie alla somministrazione del farmaco ra-miprimil - a dimezzare il rischio di andare in dialisi per chi soffre di gravi malattìe renali.
GIUSEPPE REMUZZI
Alberto Mantovani Antonio Amodeo Francesco Lo Coca Giuliano Cerulli Giuseppe Cicero
Giancarlo Barolat Giacomo Rizzolatti Carlo Marras Marco Codenottì Raffaele Fetta
GIUSEPPE REMUZZI
Giuseppe Iannucci Giuseppe Remuzzi Armando Santoro Massimo Del Bene
::: LA SCHEDA SCOPERTE E STUDI Giacomo Rizzolatti è il padre dei neuroni a specchio, grazie ai suoi studi sono stati fatti importanti passi avanti contro l'autismo. Giancarlo Barolat ha inventante un microchip in grado di combattere mal di schiena e cefaleee. Giuseppe Remuzzi ha condotto una ricerca che ha dimezzato i rischi di dialisi. Armando Santoro ha sviluppato un'importante ricerca sul linfoma di Hodgkin e il protocollo BeGev sulla chemioterapia di induzione. Francesco Lo Co-co combatte le leucemie fulminanti. Piergiorgio Strata è stato consulente in molti casi di cronaca nera. Alberto Mantovani ha condotto importanti studi sull'immunoterapia. Giusep
pe Cicero ha messo a punto una tecnologia che stampa in 3D tac e radiografie della bocca
OPERAZIONI INNOVATIVE Raffaele Petta è il mago dei parti impossibili. Nicola Persico ha operato la spina bifida di due bimbi in grembo. Antonio Amodeo ha salvato un bimbo di 16 mesi grazie a una minipompa cardiaca. Marco Codenotti ha impiantato la prima protesi sottoretinica. Massimo Del Bene ha trapiantato le mani a una paziente. Giuseppe Iannucci ha salvato una bimba di 10 mesi colpita da emoraggia celebrale. Giuliano Cerulli è il luminare degli sportivi. Carlo Marras è esperto di tecniche chirurgiche mininvasive.
Piergiorgio Strata Nicola Persico
GIUSEPPE REMUZZI